UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FIRENZE – DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE DELLʼARCHITETTURA

RILIEVO E RAPPRESENTAZIONE DELLʼARCHITETTURA E DELLʼAMBIENTE

TESI DI DOTTORATO DI RICERCA - D.P.R. 11 luglio 1980 XVIII CICLO Dott. Giovanni Pancani

I QUARTIERI ESTIVI DI PALAZZO PITTI, gestione di una banca dati di rilievo integrato

Firenze - Dicembre 2005

Dottorato di Ricerca - Rilievo e Rappresentazione dellʼArchitettura e dellʼAmbiente I QUARTIERI ESTIVI DI PALAZZO PITTI, gestione di una banca dati di rilievo integrato XVIII Ciclo - UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FIRENZE Giovanni Pancani

Dottorato di Ricerca in “Rilievo e Rappresentazione dellʼArchitettura e dellʼAmbiente”, XVIII Ciclo

Dottorando: Giovanni Pancani

CoordinatorCoordinatore:e: Prof. Emma Mandelli

Collegio dei Docenti: Il dottorando: Giovanni Pancani Proff. Maria Teresa Bartoli, Stefano Bertocci, Marco Bini, Marco Cardini, Giancarlo Cataldi, Giuseppe Conti, Roberto Corazzi, Marco Jaff, Roberto Maestro, Emma Mandelli; Dott. Barbara Aterini, Carmela Crescenzi, Il coordinatore: Prof. Emma Mandelli Enrico Puliti, Paola Puma, Marcello Scalzo, Marco Vannucchi

Tutor: Prof. Stefano Bertocci

Stampato e riprodotto in proprio, Firenze, dicembre 2005.

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INDICE

I. Introduzione pag. 7 IV. La restituzione integrata dei rilievi dei Quartieri Estivi « 57 1. La schedatura e la classifi cazione della banca dati « 61 II. Palazzo Pitti e i Quartieri Estivi « 11 2. Il rilievo topografi co « 63 1. Dalla costruzione del primo impianto all’insediamento dei Savoia a Firenze « 11 2.1. Il montaggio del rilievo topografi co « 64 2. La realizzazione dei quartieri estivi « 20 3. Il montaggio del rilievo laser scanner « 64 3. Cenni sul Quadraturismo « 21 3.1. Il primo trattamento dei dati « 65 4. L’impianto pittorico scenografi co realizzato da Giovanni da San Giovanni, 3.1.1. Controllo di qualità delle scansioni « 65 e Angelo Michele Colonna « 23 3.1.2. La registrazione di tutte le scansioni attraverso il controllo dei target con il rilievo topografi co « 67 III. Le operazioni di rilievo nei Quartieri Estivi « 37 3.1.3. Pulizia delle scansioni « 68 1.Il rilievo diretto « 38 3.2. La nuvola di punti « 69 1.1. Suddivisione del lavoro, il giornale di rilievo, gli eidotipi « 39 3.2.1. Densità e signifi cato della nuvola di punti quale modello 3D « 70 1.1.1. La Sala del Trono, il giornale di rilievo « 40 3.2.2. Integrazione delle parti della nuvola di punti con modelli 1.1.2. La Sala dell’Udienza Privata e la sala dell’Udienza Pubblica « 43 tridimensionali « 72 1.1.3. La Sala di Giovanni da San Giovanni « 44 3.2.3. Estrazione di elementi di rappresentazione bidimensionale « 75 2. La campagna fotografi ca « 45 3.2.3.1. Sezioni orizzontali e verticali « 76 2.1. Organizzazione delle fotografi e « 47 3.2.3.2. Utilizzazione dei dati di colore e di rifl ettanza per 2.2. Le schede per parete e per stanza « 47 costituire piani di proiezione ortogonale delle pareti 3. Le scansioni laser « 47 e delle volte affrescate « 77 3.1.Organizzazione del lavoro per stanza e per tipologia con relative schede 4. Realizzazione dei fotopiani « 79 di scansione « 49 5. Il rilievo diretto « 79 3.1.1. La Sala dell’Udienza Privata « 51 5.1. Restituzione grafi ca bidimensionale del rilievo diretto « 80 3.1.2. La Sala dell’Udienza Pubblica « 52 5.2. Realizzazione di modelli 3D per integrare nella nuvola di punti « 87 3.1.3. La Sala di Giovanni da San Giovanni « 52 3.1.4. La piazza de’ Pitti e la scala urbana « 52 V. Conclusioni « 91 4. Il rilievo topografi co « 53 1. Le differenze nell’acquisizione dei dati per discretizzazione o per maglia « 91

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2. Valutazioni sulle problematiche di acquisizione delle scansioni laser « 92 VI. Bibliografi a « 98 3. Elementi per la valutazione, la schedatura e la classifi cazione della banca dati del rilievo integrato « 93 Abstract della tesi « 101 4. La nuvola di punti integrata, un semilavorato suffi cientemente fl essibile Versione in italiano « 101 per successivi processi di restituzione « 95 English version « 102 5. Considerazioni fi nali sui risultati ottenuti « 97

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I. INTRODUZIONE

I. Introduzione

Il rilievo dei Quartieri Estivi di Palazzo Pitti, ha rappresentato l’oc- casione per l’approfondimento di alcuni temi di studio oggi assai dibattuti. In particolare il lavoro affronta la gestione delle informa- zioni metriche e non provenienti dalle molteplici metodologie per il rilevamento che la disciplina mette a disposizione. La grande accelerazione tecno- logica degli ultimi anni ha fornito ai rilevatori strumenti fi no a pochi anni fa assolutamente inimmagina- bili. Già la fotogrammetria analogi- ca aveva portato notevoli elementi di novità consentendo di andare a restituire architetture diffi cilmente raggiungibili, piuttosto che decori estremamente complessi, architet- ture scomparse delle quali rima- nevano solo alcune immagini fo- tografi che. Il costo la complessità d’uso delle sofi sticate apparecchia- 1 ture necessarie, ne aveva ristretto l’uso a pochi operatori specializ- fo tografi a digitale e sono comparsi drizzamento di facile uso, la disci- Ma è con la comparsa del rilievo 1. Piazza Pitti, il Palazzo ed i Quartieri Estivi: la plina è divenuta veramente diffusa. a scansioni laser tridimensionali nuvola di punti integrata in vista assonometrica zati. Quando ha fatto irruzione la sul mercato programmi di fotorad-

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che l’evoluzione tecnologica ha Gli obbiettivi prefi ssati per con- immesso nella disciplina elementi durre questa ricerca, sono stati in- di novità tali da indurre a studiare dividuati sia nella realizzazione di nuove strategie per la gestione e la una schedatura sistematizzata delle rappresentazione dei rilievi. procedure e degli elaborati per la Con questo lavoro si è inteso progettazione e la gestione del ri- individuare e sperimentare alcuni levamento integrato sia nella pos- elementi di novità per arricchire sibilità di individuare un processo e stimolare il dibattito sull’utiliz- di archiviazione e lettura, in cui si zazione e l’applicazione al rileva- possa avere immediata cognizione mento delle nuove tecnologie e la della qualità e della quantità del loro integrazione con le metodolo- rilievo, processo riscontrato nella gie gia conosciute. nuvola di punti generata dal laser Le sale dei Quartieri Estivi di scanner, integrata dai modelli tridi- Palazzo Pitti presentavano aspetti mensionali degli elementi architet- di grande interesse per questo stu- tonici rilevati con altre metodolo- dio. Lo splendore e la complessità gie, che rappresenta la banca dati delle quadrature che decorano tutti del rilievo metrico. Nel corso della i locali sono state ritenute un vali- sperimentazione sono stati indivi- 2 dissimo banco di prova per la spe- duati ulteriori elementi di novità, rimentazione delle potenzialità e quali il raddrizzamento, di assolu- tando pertanto ampliata anche nei quanto mai complessa, da condurre delle possibili applicazioni dei la- ta fedeltà geometrica, e lo studio suoi confi ni disciplinari; lo si può con il massimo rigore scientifi co”1. ser scanner recentemente immessi delle vere grandezze di affreschi e pertanto considerare come lo stru- Inoltre, poiché la conoscenza forni- sul mercato, i quali sono in grado quadrature poste su superfi ci curve mento al vertice della gerarchia per ta dalle varie metodologie del rile- di texturizzare le nuvole di punti come volte e cupole. la conoscenza e la conservazione ar- vamento sia utile agli operatori del che riescono a generare con ango- Il rilevamento architettonico è chitettonica. Il rilievo non comporta settore, il rilievo deve essere uno li di ripresa di 360 gradi sul piano oggi una disciplina che è stata note- quindi la semplice misurazione di strumento sicuro e fl essibile non- ascisse e 270 gradi sul piano delle volmente arricchita sia dal punto di un bene architettonico, “ma è ormai ché continuamente aggiornabile2. 2. Sala dell’Udienza Pubblica: il laser scanner riconosciuto come un’operazione Leica HDS 3000 al lavoro ordinate. vista tematico che tecnologico risul- In questo senso il rilievo integrato

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è già per sua defi nizione fl essibi- ferimento al quadraturismo ed agli le e aggiornabile, poiché la banca artisti che realizzarono i dipinti. dati che lo costituisce rappresenta Si è passati poi alla progettazio- un archivio composto da dati rica- ne del rilievo, attraverso schemi di vati con molteplici metodologie di previsione per le operazioni, men- lavoro eseguite in tempi diversi. tre durante le operazioni di rilievo Semmai, il problema corrente del- sono stati tenuti diari veri e propri la disciplina, ed in particolar modo in cui sono state appuntate tutte le delle sue applicazioni con maggiori operazioni eseguite, con il fi ne di contenuti tecnologici è rappresenta- riuscire a individuare e circoscri- to dai disciplinari d’uso e dai proto- vere precise fasi metodologiche. colli3 relativi alla raccolta dei dati e La realizzazione sia delle schede soprattutto alla loro, catalogazione, degli eidotipi, sia delle schede del- archiviazione nonché alla restitu- le scansioni e di tutti gli altri dati zione e lettura integrata. È infatti ricavati, opportunamente raccolte da queste premesse che il presente e organizzate in schede di sintesi lavoro prende spunto, con il fi ne ha permesso di costruire una banca di contribuire a fornire uno studio dati sui contenuti delle operazioni che possa essere utile per mettere di rilievo, per il momento sempli- a punto adeguate strategie metodo- cemente cartacea, ma che in futu- logiche nel campo del rilevamento ro potrebbe andare a costituire un architettonico. data base del rilievo. La ricerca è stata inizialmente La realizzazione di questo archi- condotta effettuando un opportuno vio è stata di estrema utilità per la excursus sulla conoscenza storica successiva restituzione del rilievo dell’edifi cio, dalla sua fondazione e per l’integrazione del rilievo nu- 3. Sala dell’Udienza Privata: la proiezione su sino alle ultime trasformazioni, merico che ha trovato la propria di un piano della volta a botte; considerata la densità della nuvola di punti, la proiezione passando per la realizzazione dei sintesi nella nuvola di punti inte- appare come un fotoraddrizzamento Quartieri Estivi, con particolare ri- grata, per la cui defi nizione sono 3

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Note

1 DOCCI, MAESTRI 1994, p. 3. 2 DOCCI, MIGLIARI 2003, pp. 34-42. 3 Vittorio Casella scrive che “È ragione- vole aspettarsi dunque una progressiva diffusione dei dati laser in Italia e vi è il rischio che si cominci ad usarli mas- sicciamente senza la necessaria cono- scenza dei parametri che ne infl uenza- no la qualità e, di conseguenza, senza l’elaborazione di effi caci norme sulle procedure di acquisizione, sui livelli qualitativi da rispettare, e sulla verifi - che da effettuare in fase di collaudo” (CASELLA 2003) p. 2.

4 state importanti la classifi cazione e sono stati estratti i raddrizzamenti alle esigenze del rilievo, apportan- la gerarchizzazione dei dati nume- di tutte le superfi ci decorate ed in dovi quando necessario le opportune rici che si presentavano sotto forma particolare delle superfi ci curve. modifi che per renderle più effi caci di serie di coordinate di punti. Dal- Nell’analisi conclusiva sono state per le fi nalità del rilievo; sia sulle va- la nuvola di punti opportunamen- fatte alcune rifl essioni sia conside- lutazioni relative al rilievo integrato, te texturizzati con le foto riprese rando le metodologie di ripresa uti- alle problematiche dell’archiviazio- dalla fotocamera del laser scanner lizzate, verifi candone l’adeguatezza ne dei dati e della restituzione.

Ringraziamenti gramma di allestimenti delle mostre po di lavoro sui Quartieri Estivi di Pa- loro attrezzatura, in particolare il la- curate dal Museo stesso ha consentito lazzo Pitti. ser scanner Leica HDS 3000, e la loro Questo lavoro è stato possibile grazie: l’accesso alle sale dei Quartieri Estivi Al Prof. Marcello Balzani e a Fede- preziosa consulenza. alla sensibilità e alla disponibilità del personale e delle attrezzature per rico Uccelli del laboratorio D.IA. della Dottoressa Ornella Casazza, Di- la realizzazione del rilievo. P.REM. della Facoltà di Architettura 4. Sezione sulla nuvola di punti integrata, vista rettrice del Museo degli Argenti di Pa- Alla Professoressa Fauzia Farneti per dell’Università di Ferrara, che hanno Vanno a tutti i più sentiti ringrazia- prospettica. lazzo Pitti, che nonostante il fi tto pro- avermi cortesemente accolto nel grup- messo a disposizione della ricerca la menti dello scrivente.

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II. PALAZZO PITTI E I QUARTIERI ESTIVI

1. Dalla costruzione del primo clivio della collina di Boboli. An- con le sue eccezionali dimensioni3 ne ed attuazione vari architetti che, impianto all’insediamento dei cora oggi, come all’epoca di Luca ne fa il più grande dei palazzi fi o- nel tempo, apportarono modifi che Savoia a Firenze Pitti il grande blocco del palazzo rentini, priva di elementi decorati- alla struttura esterna ed interna, sovrasta gli edifi ci circostanti. vi, è il risultato degli ampliamen- tuttavia la realizzazione non ha Concepito alla metà del XV sec. Anticamente nel quartiere di Ol- ti eseguiti nella seconda metà del l’aspetto di un palinsesto, vicever- come abitazione privata della fa- trarno, dove sorge il palazzo, vive- ’500 da Bartolomeo Ammannati4, sa mostra una straordinaria unita- miglia Pitti, il palazzo divenne in vano le famiglie non abbastanza e si protende in avanti mediante rietà e coerenza di stile. seguito la dimora dei Granduchi di ricche da permettersi una residen- due corpi, o rondò, a porticato, so- Due spinose questioni concer- Toscana assumendo la funzione di za nel centro cittadino, il palazzo stenuti da terrazzamenti con con- nenti le vicende storiche della co- edifi cio di rappresentanza del po- di Luca Pitti, mercante e uomo po- trafforti a rustico. struzione del palazzo hanno impe- tere. Agli splendori dei Medici e litico, è invece la concreta manife- Verso il giardino si protendono gnato, specialmente negli ultimi dei Lorena seguì l’interludio napo- stazione della raggiunta potenza fi - due ali di fabbrica, che delimitano anni, gli studiosi: l’anno di inizio leonico (1799-1814), nel quale fu nanziaria e politica della famiglia. il grande cortile con fontana di- della costruzione e il progettista abitato da Maria Luisa di Borbone L’edifi cazione della propria dimora segnato sempre dall’Ammannati della fabbrica. Parma ed Elisa Baciocchi, sorella di manifestava la legittimazione di un (1558-1570). Il giardino retrostan- Napoleone e, nel periodo in cui Fi- accrescimento culturale, la conqui- te, che prende il nome dalla collina Per quanto riguarda l’inizio dei renze fu capitale d’Italia (1865-70), sta di uno status quo che si vuole di Boboli, fu disegnato dal Tribolo lavori, il 1440 proposto da Vasari, divenne la reggia dei Savoia. affi dare ai posteri e da Buontalenti; e con i suoi viali, non fu contestato fi no a qualche È facile immaginare come non fontane, grotte anfi teatri e recin- decennio fa, nonostante già Nic- soltanto l’aspetto esteriore, ma an- Il fabbricato, rivestito a bugnato, ti vegetali è uno dei più grandiosi colò Machiavelli5 e l’Ammirato6 che la distribuzione interna delle si imposta su un blocco centrale i esempi di giardino all’italiana. ritenessero che la costruzione del stanze sia cambiata nel corso di cui tre piani sono marcati da conti- palazzo dovesse risalire al 1458. cinque secoli di storia1. nue balaustrate a colonnine percor- Delineato l’aspetto esteriore non In quell’anno Luca Pitti7, com- Il “magnifi co edifi zio” descritto ribili che sovrastano semplici cor- resta che ripercorrere le vicende mittente dell’opera, era all’apice dal Vasari2, domina incontrastato, nici e da fi nestroni centinati incor- costruttive. della sua fama per aver sventato con la sua sagoma energica e pode- niciati da archi a raggiera, anch’es- La realizzazione del palazzo, un tentativo di congiura ai danni rosa, su piazza de’ Pitti, offrendosi si con bugne. Il forte bugnato si come oggi lo vediamo, si protras- di Cosimo de’Medici organizzato alla vista da una suggestiva e pri- attenua gradualmente verso i piani se per quasi quattro secoli e vide da Girolamo Machiavelli, avo di

1. G. Vasari, Assedio di Firenze vilegiata posizione rialzata, sul de- superiori. L’immensa facciata, che avvicendarsi alla sua progettazio- Niccolò, e altri democratici. Essi si 1

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sare che proprio in questo momento dei terreni suddetti ottenne uno di grande fortuna, abbia deciso di spazio necessario alla valorizza- dare inizio alla costruzione della sua zione della facciata. nuova residenza. Come fanno notare alcuni studio- Questo spostamento della data di si8 a sostegno di questa ipotesi c’è esecuzione ha generato dei dubbi il fatto che nella denuncia che Luca in coloro che concordavano con Pitti presenta al catasto nel febbraio Vasari nell’attribuire il progetto a del 1458 ancora non si fa parola del- Filippo Brunelleschi11; il grande l’edifi cio, ma è già di sua proprietà architetto morì nel 1446, perciò era il terreno dove esso sorgerà9. improbabile che avesse partecipa- Fu lo studioso Kurt H. Busse nel to quantomeno alla direzione dei 193010 a pubblicare il documento lavori; il Busse12, mettendo in ri- del 1461 con cui Luca Pitti, dopo salto alcuni caratteri architettonici 2 aver acquistato alcuni terreni a del palazzo, che risentono dell’in- erano audacemente opposti al fat- te controllabile) e fu conferito al completamento dell’area dove sa- fl uenza di Leon Battista Alberti, to che le cariche della Repubblica gonfaloniere stesso un potere che rebbe sorto il palazzo, acquistava di cui Luca Fancelli13 fu allievo14, fi orentina fossero riservate ad un gli assicurava la preminenza sul un ulteriore lotto di terreno intor- candidava quest’ultimo, già nomi- gruppo ristretto di persone; Luca podestà e sul capitano del popolo. no all’edifi cio in costruzione ed è nato da Vasari15 ed attestato a Fi- Pitti, che all’epoca era gonfalonie- Il Machiavelli racconta come “dal- interessante notare che questo è il renze tra il 1458 e il 146016, come re, d’accordo con Cosimo de’Me- la Signoria e da Cosimo fu ricca- primo documento noto in cui si no- possibile progettista e direttore dei dici, di cui era uno dei maggiori mente presentato” e “non solamente mina il palazzo. Sempre nel 1461 il lavori. Michael Kiene ritiene inve- sostenitori, preparò una sorta di i cittadini e gli uomini particolari lo Pitti richiede alla Signoria che gli ce improbabile la possibilità che colpo di stato che avrebbe raffor- presentavano, e delle cose necessa- venga ceduta una strada campestre Fancelli abbia sviluppato il model- zato la potenza medicea: come lo- rie allo edifi zio lo sovvenivano, ma i che, dirimpetto alla casa, saliva la lo di Brunelleschi, poiché egli vis- gica conseguenza della diffusione comuni e i popoli interi gli sommini- collina di Boboli e dove pare vi si se e lavorò a Mantova, compiendo della notizia che si stava preparan- stravano aiuti”, a testimonianza dun- facessero “brutture e cose disone- a Firenze solo poche visite17. 2. Pianta di Palazzo Pitti prima dell’intervento do una congiura, venne istituito il que dei doni e degli aiuti che ricevet- ste”, egli chiese di poter chiudere La fonte più antica che collega di B. Ammannati Consiglio dei cento (più facilmen- te da molti, perciò è plausibile pen- la strada e grazie all’acquisizione il nome di Filippo Brunelleschi al

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palazzo è l’Anonimo Magliabechia- di Michelozzo, in realtà sia stato vano delle fi nestre. Attraverso mi- no aderito alla cospirazione, il suo no, contrariamente l’assenza di un conservato dal Duca, che decise surazioni e calcoli, lo studioso è riu- tradimento attirò su di sé il disprez- riferimento al palazzo nella bio- di regalarlo a Luca Pitti, in ringra- scito ad individuare una regola che zo sia dei sostenitori che degli op- grafi a di Brunelleschi scritta inve- ziamento per il servizio resogli in stabilisce il dimensionamento della positori della famiglia Medici. ce da un Anonimo contemporaneo, occasione della congiura. facciata. Il progettista aveva stabili- Vari storiografi riferiscono di ha poca importanza, dal momento In effetti la qualità eccellente e to la larghezza teorica dell’edifi cio una sospensione dei lavori al pa- che il manoscritto in questione ci rivoluzionaria della costruzione ri- in 100 braccia una misura tonda, lazzo proprio intorno al 1466: ne è giunto mutilo dell’ultima parte, spetto all’edilizia cittadina, fi oren- “degna di cose importanti”; l’altez- parla Agostino Lapini nel suo Dia- quella che presumibilmente avreb- tina e parallelamente la sua affi nità za ne è il segmento aureo e divisa rio e lo confermano anche l’Am- be dovuto parlare delle fabbriche con l’architettura romana20, ha con- questa misura (m. 34) in nove parti, mirato e il Machiavelli23 il quale incompiute o eseguite solo dopo vinto molti studiosi ad attribuirne si ha la misura del modulo, che si racconta come “i superbi edifi zi la sua morte, e che non vi è citata la paternità al Brunelleschi. ripete 15 volte in larghezza e 9 in ch’egli aveva cominciati furono nemmeno la Cappella dei Pazzi. Se altezza, misura dei pieni e dei vuoti dagli edifi catori abbandonati”, e è vero che nessun documento co- Paolo Alberto Rossi ha eseguito della facciata22. il Vasari dice che “Messer Lucha nosciuto testimonia la paternità del uno studio sulla geometria proget- Come rapidamente era asceso lasciò il palazzo imperfetto per gli Brunelleschi, è pur vero che, fi no tuale della facciata del palazzo21 par- alle più alte vette del potere, altret- travagli che ebbe per conto dello ad oggi, non sono noti atti che la tendo proprio dal presupposto che tanto rapidamente la stella di Luca stato”, con chiaro riferimento al- neghino. fosse Brunelleschi il progettista del Pitti tramontò. Prese parte ad una l’episodio politico succitato. Da Si potrebbe avanzare l’ipotesi palazzo; considerando che l’illustre congiura antimedicea organizzata quanto riportato da queste fonti, si che Brunelleschi abbia eseguito un architetto nel progettare gli edifi ci nel 1466 da Diotisalvi Neroni e è dedotto che Luca Pitti versasse modello per Luca Pitti negli ultimi era solito partire da una misura per Agnolo Acciaiuoli per spodestare in pessime condizioni economi- anni della sua vita, ma è plausibile ottenere le altre tramite operazioni Piero de’ Medici detto il gottoso, che, che lo costrinsero ad abban- anche, come sostiene Ugo Procac- geometriche, ha osservato come la successo a Cosimo nel 1464; d’ac- donare l’impresa e si è si è letta ci18, che il progetto di un palazzo facciata dell’edifi cio colpisca l’os- cordo con Piero fece però il doppio la denuncia catastale fatta da Luca eseguito dal Brunelleschi per Cosi- servatore per la ripetizione in oriz- gioco e all’ultimo momento defe- nel 1469, come una dichiarazione mo de’ Medici19, che la tradizione zontale e in verticale, nei tre piani zionò. Grazie a lui la congiura fu della propria disastrosa condizio- vuole sia stato distrutto dall’arti- dell’alzato, dello stesso elemento sventata, ma anche se questo gli ne fi nanziaria. In realtà, come fa sta stesso perché al suo progetto architettonico, ossia l’arco e i pie- risparmiò l’esilio, che invece toccò notare Ugo Procacci24, era uso co- Cosimo aveva preferito quello dritti a bugnato che delimitano il in sorte agli altri nobili che aveva- mune lamentare diffi coltà fi nan-

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servò fi no al 1550, anno in cui fu da una logorante malattia26, con- acquistato dai Medici. Eretto quan- vinse il marito che la sua salute sa- do Firenze era ancora una repub- rebbe migliorata se fossero andati a blica, non ancora un ducato, questo vivere nella zona rurale di Oltrarno primo nucleo, alto 38 metri e lar- ed acquistò il palazzo dagli eredi go 59, esibiva una rustica facciata di Luca Pitti con 9000 fi orini d’oro quattrocentesca su tre piani con una della sua dote27. successione di sette fi nestre nei due piani superiori e al piano terra tre Meno banalmente potremmo grandiosi portali uguali tra loro, al- però attribuire all’acquisto anche ternati da brevi fi nestre rettangolari un signifi cato politico; (la facciata posteriore era rimasta Cosimo ebbe l’occasione, dopo grezza e incompiuta); così appare, la pace di Cateau-Cambrésis28, per esempio, nella predella dipinta che riconosceva alla Spagna una

3 da Alessandro Allori per una pala supremazia sulla Francia e dava della chiesa di Santo Spirito. all’Italia un assetto più defi nito, di ziarie nelle denuncie al catasto, in mandando a monte la congiura ai quanto tali documenti determina- danni di Piero, il Pitti aveva reso un I lavori all’edifi cio furono ripresi vano le tasse da applicare; in ef- grande servizio alla famiglia Medi- un secolo più tardi, quando proprio fetti Luca Pitti possedeva ancora ci che certamente apprezzò il gesto i Medici acquistarono il palazzo per un enorme patrimonio che am- e, come abbiamo detto, decise di farne una residenza principesca. montava a 10.656 fi orini d’oro. non umiliarlo con l’esilio; inoltre, Sin dal 1537 Cosimo I aveva ab- Il Procacci dunque ritiene che la se i Medici avessero realmente di- bandonato il palazzo avito in via costruzione del palazzo non si ar- sprezzato Luca Pitti, non si spiega Larga, progettato da Michelozzo restò per la presunta carenza di de- perché una volta acquistato il palaz- per Cosimo il Vecchio, per trasfe- 3. A. Allori, Palazzo Pitti prima dei lavori naro in conseguenza delle vicende zo ne conservarono il nome. rirsi nel palazzo della Signoria. dell’Amannati politiche già menzionate, ma più Ben presto però Eleonora di Tole- plausibilmente per l’avvenuta mor- Varie fonti iconografi che25, mo- 4. Palazzo Pitti dopo i lavori dell’Ammannati do, moglie spagnola di Cosimo I, te di Luca Pitti nel 1472. In effetti strano la forma che l’edifi cio con- (Anonimo Fiorentino da un ritratto femminile) fi glia del vicerè di Napoli, affl itta 4

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5 6 coronare il suo sogno ed imporsi Il fatto che il palazzo appartenes- periferica rispetto allo sviluppo ur- la base di comando da cui i Medici all’Europa come sovrano di uno se ad una famiglia ricca caduta in bano della città, offriva un ottimo governarono la Toscana per oltre stato indipendente; aveva bisogno disgrazia permetteva, è vero, a Co- rifugio e l’opportunità di un’even- tre secoli29. dunque di una dimora che rivelas- simo di fare un buon acquisto dal tuale rapida fuga; la posizione do- Dopo l’acquisto da parte dei se immediatamente questa nuova punto di vista economico specu- minante sulla città era poi degna di Medici le due porte laterali della posizione e palazzo Pitti sembrava lativo, ma quello che interessava un principe, ma soprattutto gli ampi facciata vennero chiuse e nel 1557 adatto ad assolvere a questa nuova maggiormente erano la struttura e spazi che aveva intorno ne avrebbe- anche i tre fornici centrali dei piani esigenza in quanto sin dalla bassa la posizione strategica del palaz- ro consentito l’ampliamento. superiori, vennero chiusi con gran- antichità, la letteratura encomiasti- zo: posto all’interno delle antiche Nel 1550 questo edifi cio, sorto di “invetriate”, tra le prime realiz- 5. B. Ammannati, Alzato del fronte principale ca sosteneva che promuovere le arti mura urbane, protetto dai bastioni, in un quartiere poco elegante come zate a Firenze. di Palazzo Pitti prima del suo intervento e le scienze fosse uno dei maggiori fatti costruire da Cosimo durante la casa signorile, fu dunque trasfor- Fu Giorgio Vasari ad iniziare nel 6. B. Ammannati, Alzato del fronte principale meriti di un buon governante. guerra contro Siena, e in una zona mato in una vera reggia, divenendo 1556 i lavori a palazzo Pitti, ma impe- di Palazzo Pitti

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gnato dal 1560 alla costruzione degli architettura e scultura. L’architet- segni e Stampe degli Uffi zi piante e un gusto più scenografi co che anti- Uffi zi e poi del Corridoio di raccor- to riprese il motivo delle bugne, alzati della facciata, inoltre la corri- cipa lo sviluppo barocco. do tra i nuovi edifi ci e Boboli, lasciò a delimitare questa volta un cubo spondenza intercorsa tra l’architet- A lavori ultimati il Vasari tes- la direzione dei lavori a Bartolomeo vuoto, sul retro del palazzo. Tonde to e Cosimo nel periodo tra l’aprile se le lodi del giardino di Boboli, Ammannati, che era stato il suo brac- o quadrate, troviamo le bugne an- 1563 e il febbraio 1564 testimonia progettato dal Tribolo33 e ultima- cio destro nei lavori a palazzo Pitti che sulle semicolonne dei tre ordi- l’interesse del duca e documenta la to dal Buontalenti34, di cui esiste e che vi rimarrà fi no al 1590, anche ni sovrapposti; disposte a raggiera sua intenzione di essere tenuto al una testimonianza iconografi ca in se Vasari risulta ancora responsabi- intorno agli archi di loggiati e fi - corrente di ogni aspetto riguardan- una lunetta dipinta dal fi ammingo le dei lavori compiuti all’inizio del nestre dove, nella chiave dell’arco te la costruzione del palazzo, dal Giusto Utens35, che mostra l’aspet- 1561. Fino ad allora l’Ammannati, sono raffi gurati mascheroni, teste punto di vista economico ad esem- to del palazzo e del giardino alla a Firenze, aveva soltanto compilato femminili, teste di bue e capricor- pio in una delle lettere inviate al fi ne del Cinquecento. Primo esem- un trattato ed iniziato palazzo Grifo- ni. Il cortile, nella sua forma a U granduca32 nel 1563, l’Ammanna- pio di giardino all’italiana, sarà il ni, ma era tipico della politica artisti- che nel lato aperto lascia un’aper- ti riferisce in 5625 ducati la spesa modello a cui riferirsi per i giardini ca di Cosimo I dare un incarico così tura scenografi ca verso il giardino, occorsa fi no a quel momento per i italiani e francesi. cospicuo a qualcuno che avesse avu- traduce in chiave cinquecentesca e lavori al palazzo. Inoltre attraverso Il Buontalenti inserendo all’inter- to riconoscimenti fuori di Firenze. monumentale il cortile dei palazzi quel carteggio si possono dunque no del giardino gli “artifi zi”, costi- Dopo un periodo di collaborazione quattrocenteschi con un lato più seguire le fasi di progettazione ed tuiti nello specifi co da una serie di con altri perciò l’Ammannati rimase basso al limite di un giardino30. esecuzione relative al palazzo che effetti, prospettive, giochi d’acqua l’unico responsabile del palazzo. Il Sulla facciata l’Ammannati chiu- spaziano dalle sagome nude e se- e teatrali, dette vita ad una tra le più suo progetto concretizza l’idea della se i due grandi portoni laterali im- vere “alla Vignola” per arrivare ad signifi cative realizzazioni del gusto nuova reggia. mettendo nel loro vano splendide fi - nestre inginocchiate31 con i frontoni Il diario di Agostino Lapini ri- spezzati sorrette da protomi leonine ferisce che i primi lavori vennero coronate, ognuna con una bocca eseguiti nell’aprile del 1560 e i pri- d’acqua, unico elemento “moder- mi pagamenti effettuati nel luglio no”, che comunque non disturba il 1561. Dal 1561 al 1568 l’Amman- misurato equilibrio dell’insieme. 7. Due studi del Buontalenti per la sistemazione nati si dedicò alla costruzione del A documentare il suo operato di Palazzo Pitti cortile, un capolavoro che unisce sono conservati nel Gabinetto Di- 7

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trasferì nel 1570, quando papa Pio dalla descrizione delle tappezze- V lo investì del titolo tanto ambito rie dai colori preziosi, dei ritratti di Granduca che, nonostante non e degli arazzi che vi si trovano, si fosse legittimo perché solo l’im- deduce che questo sia un apparta- peratore poteva concederlo, per mento importante, con funzione di Cosimo fu l’apice della carriera rappresentanza. Il Pezzano riferi- politica. Dal 1568 al 1577 fu la sce anche l’esistenza dei mezzanini volta dell’ala sud. Il piano terra fu che per molto tempo si sono creduti realizzato nel 1575. La disposizio- opera di Giulio Parigi e che invece ne degli spazi, che comprendeva sono precedenti al 1576. Il cronista 22 appartamenti con 379 stanze, bolognese descrive anche il “Pal- non può essere completamente latoio”, ossia l’edifi cio destinato al ricostruita, nonostante ci siano ri- gioco della pallacorda che, costrui- masti gli inventari della fi ne del to nel 1558, venne modifi cato nel 8 XVI secolo, il diario di Tinghi e la 1576 e ancora nel 1596, per essere descrizione della visita di undici poi distrutto nel 1620, durante i la- manierista, che prevede in luoghi ca e ai quattro angoli i Prigioni di giorni fatta dall’ambasciatore ve- vori di ampliamento, per fare posto come questo la gara tra la natura e Michelangelo, un “non fi nito” che neziano Andrea Gussoni nel 1576. alla nuova anticamera dell’appar- l’arte, il cui apice venne realizza- viene interpretato come “natura ar- È il bolognese Alessandro Pezza- tamento granducale, l’attuale Sala to nella Grande Grotta. Celebrata tifi ziata”36. Numerose le fontane, no, al seguito dell’ambasciatore, di Giovanni da San Giovanni. come uno degli esempi più inte- quella detta del carciofo opera di a fornire una “fotografi a” degli Circa la disposizione delle stan- ressanti di questa tipologia, nella Francesco Susini, quella col Nettu- ambienti37; egli riporta interessanti ze degli appartamenti, a piano terra grotta si assiste al mimetizzarsi in no di Stoldo Lorenzi e quella del- notizie sull’arredo e l’allestimento si usa “l’infi lata”, mentre al primo una reciproca simulazione di roc- l’Isolotto con al centro la Fontana delle stanze,che, descritte secondo piano “il raggruppamento” (a lato ce, stalattiti, e conchiglie con pittu- dell’Oceano del Giambologna del un preciso ordine, sono facilmente di una sala comune a due apparta- ra, architettura e scultura, infatti il più puro stile manieristico. individuabili. Al piano terra ven- menti, che erano costituiti da al- Buontalenti dispose sul fondo della Per quanto riguarda l’interno del gono elencati sette ambienti, tutti meno tre ambienti: sala di guardia, 8. G. Utens deisegno prospettico di Palazzo Grotta la Venere del Giambologna, palazzo fu l’ala nord la prima ad nell’ala nord, che possono essere anticamera e camera, in aggiun- Pitti e del giardino di Boboli eccellente immagine manieristi- essere completata e Cosimo vi si identifi cati col quartiere estivo e ta a uno o due salotti). La sala su

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piazza Pitti non apparteneva agli per quanto gravemente ammalato, appartamenti, ma conteneva l’an- Cosimo volle presenziare a questa tiquarium, la collezione di statue nuova fase dei lavori, facendosi antiche di Cosimo I. Solo con Fer- portare la prima pietra in camera dinando I, dopo il 1587, una volta per porvi personalmente la calcina lasciato l’abito cardinalizio e as- e dare inizio al cantiere. sunto il titolo granducale, il palaz- L’ampliamento della facciata fu zo venne utilizzato come residen- eseguito continuando il modello za; fi no ad allora era stato un son- del nucleo originario; il prospetto tuoso edifi cio di rappresentanza in divenne decisamente orizzontale cui accogliere ospiti illustri, ma nel con i lavori eseguiti dal fi glio di 1576, quando l’imperatore Massi- Giulio, Alfonso Parigi, che, tra il miliano II confermò a Francesco I 1640 e il 1650, per volere di Fer- 9 il titolo di Granduca dichiarando la dinando II, aggiunse cinque fi - Toscana stato indipendente, il pa- nestre per lato al piano terra e al del piano terra e del primo piano. piano Fiorella Facchinetti40 riporta lazzo assunse la funzione di sim- primo piano, portando la facciata Al piano terra, la sala centrale, si- le parole di Raffaello Fortini, il pri- bolo del potere del nuovo stato che all’aspetto attuale. Gli archi mu- tuata in corrispondenza dell’arco mo architetto che vi lavorò e che manifestò in occasione delle nozze rati in cui l’Ammannati aveva ag- centrale e due archi del prospetto, testimoniava la presenza dei soli di Ferdinando con Cristina di Lo- giunto le fi nestre inginocchiate al faceva da perno a tutta la struttura, muri maestri, senza tramezzi, né rena, quando si mise in scena una piano terra, ora si ripetevano come infatti ai suoi lati, in maniera sim- porte, fi nestre o scale. vera battaglia navale in miniatura, un motivo intermittente scandito metrica si sviluppavano quattro Seguì un lungo periodo di stasi, rappresentata nel cortile apposita- per tutta l’estensione del prospetto. sale, due per parte, le prime coper- Cosimo III ordinò a Ottavio Falco- mente “allagato”. L’aspetto della piazza al termine di te da volte a botte, le altre da volte nieri un disegno per la risistema- questi interventi è mostrato in una a crociera; al primo piano il salone zione teatrale della facciata e della Nel 1620 Giulio Parigi38, che rea- stampa di Giuseppe Zocchi del centrale corrispondeva a quello del piazza, ma il progetto non venne lizzò l’elemento chiave del giardi- 1744. Grazie ad un disegno esegui- piano sottostante, ma al posto delle mai attuato; ne rimane testimo- no di Boboli, l’Anfi teatro, ebbe da to da Alfonso Parigi su un suo tac- quattro stanze laterali, ve n’erano nianza iconografi ca in una lunetta 39 solo due che coprivano tutta l’am- di anonimo conservata nel Museo 9. R. Centogalline, Palazzo Pitti durante i lavori Cosimo II, l’incarico di ampliare il cuino abbiamo anche un’idea del- di ampliamento del 1662 palazzo con tre fi nestre per lato e, la disposizione interna delle stanze piezza. Per quanto riguarda il terzo degli Argenti.

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ovale, all’interno del palazzo, quan- di paraste e colonne di pietra forte do, nel 1764, sul lato settentrionale che sottolineano le superfi ci; dalla parte di Porta Romana, iniziò Il Poccianti, architetto locale, la costruzione del “rondò”, rappre- portò a termine la costruzione del sentato in una stampa del 1783 di rondò meridionale e costruì nel Cosimo Zocchi e Francesco Ma- 1815 le due testate con alto zoccolo gnelli41; tale rondò fu proseguito di gigantesco bugnato rustico che da Ruggeri e terminato da Gaspare fa da base alle due ali del palazzo; Maria Paoletti42, il quale nel 1784 a lui si deve anche il solenne sca- completava la facciata col nuovo lone a colonne, eseguito nel 1850, RondRondòò di Bacco che fu portato a ter- che conduce al piano nobile e al mine sotto Ferdinando III nel 1799 secondo piano; è suo anche l’atrio e anche in questo caso abbiamo una con doppio colonnato e volta a bot- testimonianza iconografi ca, ossia te mossa da lacunari, intonato con una stampa del 1799 di Luigi Mu- lo stile di Ammannati. 43 10 linelli e Cosimo Zocchi . L’ultimo intervento fu la scala di Sempre a Gaspare Paoletti si accesso alla Galleria Palatina co- Spenta la dinastia medicea con fertile a Firenze, da sempre arroc- deve un’aggiunta fondamentale, la struita nel 1896 da Luigi Del Moro. Anna Maria, Elettrice Palatina (mo- cata su posizioni conservative, che costruzione sul lato occidentale del In quattro secoli e mezzo di svi- glie dell’Elettore Palatino Giovanni rifi utavano le novità per il timore di palazzo, al posto della vecchia spe- luppo, palazzo Pitti riassume la Guglielmo) anche i Lorena vollero staccarsi dalle forme sperimentate e zieria, della Palazzina della Meri- produzione dell’architettura fi oren- lasciare traccia del loro passaggio convalidate dai secoli. diana; iniziata nel 1776, venne tina dal Brunelleschi fi no a metà nell’antico palazzo così, dopo le Pellegrini fu incaricato da France- proseguita da Giuseppe Cacialli44 e Ottocento, dimostrando una grande opulenze del Barocco, si giunse alla sco I di Lorena nel 1763 di costrui- condotta a termine dal Poccianti45, capacità degli architetti di adeguarsi misura del primo Neoclassico, qui re una Cappella Reale all’ingresso al quale si deve la facciata di Mez- allo stile dell’edifi cio, rispettando i rappresentato dalle aggiunte ese- del giardino di Boboli, che però zogiorno, quasi fosse una ripresa principi che avevano ispirato il suo guite dall’architetto veronese Igna- l’architetto riuscì soltanto ad inizia- di sensibilità rinascimentale, si primo creatore. Con i tempi varia- zio Pellegrini. Artista operante nel re. Aveva già realizzato il Boudoir oppone discretamente al cortile di rono i gusti ma i lavori di amplia- 10. L. Mulinelli e C. Zocchi, veduta del palazzo solco della tradizione trovò terreno della Regina Margherita e il salotto dopo i lavori del Paletti (1799 circa) Ammannati con uno schema liscio mento all’edifi cio rispettarono sem-

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Michele Colonna e Agostino Mitel- nel 1825) vennero dipinte da artisti li, le cui opere sono il sintomo delle minori operanti a Firenze sotto Fer- idee rivoluzionarie della metà del dinando III. secolo, ma anche Pietro da Corto- Abbiamo visto come gli inter- na, il corrispondente a Firenze del venti di ristrutturazione sul pa- romano Bernini, che a più riprese lazzo si siano susseguiti per oltre lavorò nel palazzo. Tra il 1637 e il quattro secoli; questo ha prodotto 1640 affrescò la Sala della Stufa al varie modifi che strutturali, ma an- primo piano, raffi gurando Le quat- che alcune trasformazioni nell’or- tro etetàà del mondo47, un capolavoro ganizzazione degli spazi interni, in cui si percepisce la serenità degli cosa che ha avuto i suoi rifl essi antichi fi nalmente riconquistata; anche sulla decorazione parietale. più frazionata fu l’esecuzione del- L’esempio più eloquente di alte- le stanze di Giove, Venere e Marte, razione di un dipinto murale, pro- che svolse andando e venendo da vocata da interventi alla struttura Roma, lasciando poi incompiuta riguarda la sala affrescata da Jaco- la Sala di Saturno, completata dal po Chiavistelli dietro richiesta del suo allievo Ciro Ferri. Quest’opera, Cardinale Giovan Carlo de’ Medici 11 che rappresenta il primo ciclo del- nei mezzanini della Muletta48, tra il pre gli schemi del nucleo originario 2. La realizzazione dei quartieri la pittura del Seicento, ebbe gran- piano terra e il primo piano dell’ala tanto che oggi, ad un osservatore estivi de risonanza in tutta Europa. Altre sinistra del cortile dell’Ammannati ignaro della storia della sua costru- pitture secentesche sono quelle di in cui la sala grande dei mezzanini zione, il palazzo, nella sua armonio- Palazzo Pitti segnò le tappe del- Bernardino Poccetti e di Baldassar- è divisa dallo scalone del Poccianti sità, appare concepito da un’unica l’arte anche nella decorazione de- re Franceschini detto il Volterrano. in due parti, una collegata all’an- mente, testimonianza del fatto che gli interni, ed è soprattutto nel ‘600 Tra il 1815 e il 1819 Luigi Saba- tico appartamento del cardinale, Filippo Brunelleschi ha rappresen- che vede la sua stagione più felice46. telli decorò la Sala dell’Iliade; le l’altra ai mezzanini del Museo de- tato per gli architetti di tutti i tempi Vi lavorano artisti di grande fama salette sul retro e il Quartiere del gli Argenti49. 11. Rilievo del piano terreno di Palazzo Pitti: un punto di riferimento cui è stato come Giovanni da San Giovanni e i 50 in ocra sono evidenziati i Quartieri Estivi ed in Volterrano (esclusa la Sala di Er- Tale Museo è ospitato nelle sale particolare i locali oggetto di questo studio tributato questo grande omaggio. due quadraturisti bolognesi Angelo cole affrescata da Pietro Benvenuti del piano terra situate nell’ala sini-

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stra del Palazzo, defi nite “Quartie- re Estivo”51 e facenti parte dell’ala aggiunta da Giulio e Alfonso Pari- gi. Erano destinate, come quelle al piano nobile del palazzo ad uso di rappresentanza e udienza, mentre gli ambienti retrostanti venivano utilizzati per scopi strettamente privati. Nelle memorie del Marmi52 l’at-

tuale sala d’ingresso del museo è 12 defi nita “Sala dove stanno i portieri e le lance spezzate di S.A.S.”; essa vanni, vide l’introduzione di ele- conduceva al salone terreno che menti romani (esempi romani di divideva l’appartamento del gran- Lanfranco) uniti alla quadratura duca da quello della granduches- diffusa dai pittori emiliani, vera novità rivoluzionaria. sa situato nell’ala destra, formato 13 dall’anticamera (attuale sala di che ha contorni, si chiama lavoro Lorenzo), dalla Grotticina (attua- parte fi gurata. Già usata nell’arte di quadro” (Vasari). le sala delle Cornici) e da altri due 3. Cenni sul Quadraturismo classica e ripresa nel Rinascimento Si tratta di un procedimento pit- ambienti che nel tempo avrebbero è in epoca più recente che si ebbero torico usato nella pittura murale, subito modifi che, fi no ad essere in Fenomeno tipicamente italiano, manifestazioni compiute sulla base teso ad amplifi care illusoriamen- parte inglobati nell’attuale androne il quadraturismo è un genere pitto- di regole prospettiche (Bramante, te lo spazio mediante prospettive d’ingresso edifi cato dal Poccianti. rico autonomo in auge soprattutto Baldassarre Peruzzi). Nel secolo architettoniche. Sviluppandosi su È in quest’ala del palazzo che dalla seconda metà del XVI seco- XVI il quadraturismo fu sostenu- 53 pareti e soffi tti la quadratura può 12-13. Sala dell’Udienza Privata: le quadrature si trova la Sala affrescata da Gio- lo, alla metà del XVIII . to dallo sviluppo della prospettiva costituire l’unico elemento de- nelle scansioni laser. Cambiando la posizione del vanni da San Giovanni, la cui in- Il termine deriva dalla prassi edi- scientifi ca e della relativa trattati- punto di vista, all’interno della nuvola di punti, si corativo di un ambiente o essere novativa decorazione della sala lizia secondo cui “tutto quello dove stica (Vincenzo Foppa, Bramanti- nota come cambia la percezione dell’architettura si adopera la squadra e le seste e un’elaborata incorniciatura della no, Bernardo Zenale). (particolare delle colonne della fi g. 12). compiuta da Giovanni da San Gio-

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Fu condannato dalla critica neo- moltiplicando colonne, balaustre e allievi, Agostino Mitelli e Angelo che il quadraturista subordinasse classica, che impedì fi no ai giorni loggiati. Michele Colonna, che spesso lavo- addirittura alla sua decorazione il nostri una conoscenza adeguata dei In quanto connessa alla proble- rarono in collaborazione. La loro “fi gurista”; ciò accadde anche con pittori quadraturisti. Il primo rap- matica della riproduzione in pro- quadratura, connessa alla scenogra- i fratelli Ferdinando e Francesco presentante fu Baldassarre Peruzzi spettiva di elementi architettonici, fi a, si caratterizza per un complicarsi Bibiena, celebri soprattutto come a Roma (Farnesina, sala delle pro- la quadratura è legata fi n dalle ori- di piani paralleli che paiono fi ngere scenografi e architetti teatrali. La spettive), cui seguì Giulio Romano gini alla trattatistica architettonica una serie di quinte teatrali e per un quadratura bolognese visse con loro a Mantova (Palazzo Tè, sala dei e pittorica, e ha un ampio spazio susseguirsi di fi nte scalinate alle pa- un nuovo importante momento tra cavalli); alla sua scuola si fanno ri- nel trattato di Andrea Pozzo 55. reti, mentre i soffi tti si ampliano a la fi ne del Sei e gli inizi del Sette- salire i primi esempi di quadratura Nei primi del ‘600 accanto alla dismisura in una serie di balaustrate cento: le loro decorazioni sono ca- in senso stretto54 e le decorazioni quadratura bresciana si sviluppò, successive. La quadratura bolognese ratterizzate da una complicata serie nelle ville venete (Fasolo, Zelotti, con stretti legami con la teoria pro- si mostra perfettamente rispondente di colonne immaginata sulle pareti Brusasorci). Sono tuttavia i fratel- spettica di architetti e scenografi , una allo spirito barocco nella creazione e da giochi illusionistici sui soffi tti. li bresciani Cristoforo e Stefano scuola bolognese che divenne molto di uno spazio illusorio e nella arti- Con l’introduzione della “scena per Rosa, attivi nella seconda metà celebre, in ricoprì un ruolo di primo fi ciosità delle trovate che dilatano e angolo” nella decorazione a fresco, del ‘500 a fare di questa tipologia piano il Dentone56 che, accortosi di movimentano gli spazi. Oltre che a essi ottennero l’effetto artifi ciale di decorativa un genere autonomo. non avere attitudine alla fi gura, si Firenze (Palazzo Pitti), Mitelli e Co- uno spazio ancora più dilatato e, La quadratura dei Rosa è ancora dedicò alla quadratura dopo aver lonna vennero chiamati a lavorare in allo stesso tempo, la singolare il- molto semplice, basata su un gio- assimilato i classici dell’architettura Spagna alla corte di Filippo IV. In lusione di una molteplicità di punti co di colonne viste di scorcio sui in particolare il Serlio e il Vignola; stretti rapporti con la quadratura bo- di fuga atti ad animare gli ambienti soffi tti, al centro dei quali compare dalla rovina dell’antico vista durante lognese è, dalla metà del ‘600 la qua- con vivaci giochi scenici; oltre che la parte fi gurata eseguita da altri un suo soggiorno a Roma deriva la dratura genovese; a Genova lavora- a Verona e in Emilia, essi lavoraro- artisti, mentre le pareti fi ngono, varietà delle colonne, delle trabea- no molti bolognesi che collaborano no per tutte le principali corti d’Eu- sempre grazie ai giochi di colon- zioni delle balaustrate e degli archi, alla grande decorazione dei palazzi ropa e contribuirono a diffondere la ne in prospettiva, aperture su ampi ossia i temi decorativi e prospettici cittadini (Sighizzi, Haffner). quadratura nei paesi d’Oltralpe. Nel e profondi spazi. Alla scuola dei del tardo manierismo romano che il Il rapporto tra pittore di fi gure e Settecento la quadratura assunse Rosa si formarono i quadraturisti quadraturismo emiliano sviluppa in quadraturisti pare essere stato nel aspetti sempre più scenografi ci: si bresciani (Bruni, Mandrini, Mo- senso illusionistico. Una svolta si- ‘600 paritetico e talvolta, come immaginarono complicati giochi di retti) che complicano gli elementi gnifi cativa venne impressa dai suoi nel caso di Mitelli e Colonna, pare balconate o si fece semplice incor-

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niciatura delle scene fi gurate, arric- 4. L’impianto pittorico sceno- chita di elaboratissime decorazioni grafi co realizzato da Giovanni a festoni e stucchi. A parte il caso da S. Giovanni, Agostino Mitelli della strettissima collaborazione tra e Angelo Michele Colonna Giambattista Tiepolo e Gerolamo Mengozzi Colonna a Palazzo Labia Il ciclo di affreschi della Sala di a Venezia, il pittore di fi gure torna Giovanni da San Giovanni57, che ad essere il principale protagonista fi no all’arrivo di Pietro da Cortona nella decorazione murale settecen- rappresentò dunque la vera novità tesca. Poco prima della metà del nel panorama fi orentino, sono uno secolo Torino si arricchisce di ope- dei brani di maggior pregio della re a fresco (palazzina di caccia di pittura del Seicento fi orentino. Stupinigi) dove la quadratura non si Al tempo dei Medici questo am- oppone allo spazio preesistente con biente era la prima delle sale di rap- una violenta introduzione di fi nte presentanza destinata a ricevimenti architetture, ma si adegua e sottoli- e banchetti e rimane ancora oggi il nea le membrature architettoniche. cuore del museo. Giovanni da San Con l’avvento dei modi neoclas- Giovanni ricevette nel 1635 dal sici la quadratura perde la sua ra- granduca Ferdinando II l’incarico gione d’essere. La decorazione si di eseguire gli affreschi che dove- appiattisce, le pareti sono scom- vano celebrare le nozze del Gran- partite con pacata e sobria elegan- duca con Vittoria della Rovere58. 14 za da semplici incorniciature con Il pittore aveva trascorso un lungo forti riprese classicheggianti. periodo a Roma, lavorando ad ope- nozzi bensì il risultato di una gara e Baccio del Bianco, e Francesco In Toscana il quadraturismo fu re importanti59 che probabilmente promossa l’anno precedente dal Albani61 fi ancheggiato da Angelo teorizzato dagli architetti Giulio furono viste da Ferdinando II in oc- Granduca e suo fratello il Cardinale Michele Colonna per le quadrature, Parigi e B. del Bianco e adottato casione del suo viaggio d’istruzione Giovan Carlo de’Medici nella villa avrebbero dovuto eseguire due sof- da Jacopo Chiavistelli, e dal Vol- nella città eterna avvenuto nel 1628. di Mezzomonte60 dove il pittore fi o- fi tti. Per eseguire la decorazione di 14. Sala di Giovanni da S. Giovanni: la quadratura rentino, accanto a Bartolomeo Neri palazzo Pitti furono scelti Giovanni degli affreschi nella scansione laser. terrano. Non è casuale la scelta del Man-

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La decorazione del salone doveva essere una glorifi cazione della fa- miglia Medici, ottenuta esaltando l’importanza avuta da Lorenzo il Magnifi co nel riportare a nuova vita le arti, distrutte o disperse dal- le Arpie, dai Satiri e poi da Mao- metto. Gli affreschi rappresentano la civiltà occidentale personifi cata dal cieco Omero, dalle Muse, dal- le Arti e dalle Lettere, che viene cacciata dall’Islam trionfante dopo la caduta di Costantinopoli, e che trova ospitalità nella Firenze di Lorenzo il Magnifi co, destinata a diventare la nuova Atene del mon- do occidentale che si contrappone così alla minaccia turca. L’architettura dipinta simula un imponente padiglione aperto,

15 le cui arcate, che coincidono con quelle, reali, del cortile retrostan- e il quadraturista bolognese, che per ne fornisce un’attenta descrizione poeta, letterato e bibliotecario di te, “sostengono” la volta affrescata 64 la prima volta faceva la sua compar- ed un’esauriente lettura interpreta- corte, Francesco Rondinelli , tut- con aperture sul cielo, che ulterior- sa in terra fi orentina. tiva, corredata anche da una ricca tavia pare che Giovanni, non sod- mente dilata in modo illusionistico La decorazione delle sale del Mu- bibliografi a. disfatto, perché non voleva che le dimensioni reali della stanza. 63 65 seo degli Argenti è stata oggetto di La tradizione vuole che l’idea- la sua creatività fosse frenata , Divisa in tre campi incorniciati da un recente contributo di Ornella tore del programma iconografi co abbia elaborato un suo program- una ricca balaustra vista di scorcio 15. Sala di Giovanni da San Giovanni: il Casazza e Marilena Mosco62 che per la Sala di palazzo Pitti sia il ma che ricevette l’approvazione66. raddrizzamento del soffi tto a volta la volta presenta nella parte centra-

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le la celebrazione delle nozze del Granduca Ferdinando II con Vitto- ria della Rovere. Nella rappresentazione allegori- ca compaiono Giunone e Venere, rispettivamente la dea delle nozze e la dea dell’amore, accompagnate da Grazie e Amori che proteggo- no gli sposi, mentre un ramoscello verde (metafora di Vittoria) cre- sciuto dal ramo secco della quercia (simbolo della famiglia Della Ro- vere) che una delle Parche, Atropo, aveva tagliato, spunta dalla mano di un amorino che lo innesta nello scudo mediceo. Ai lati della scena principale troviamo, all’interno di campi di forma ovale, Flora con le ninfe dell’Arno ammirata da Pan, 16 che rappresenta Maria Vittoria am- mirata dal mondo e Cupido pre- in cui dimostra notevole talento, Nella trabeazione dei pilastri che pe-l’oeil a bassorilievo marmoreo senta a Marte il Leone–Marzocco, tanto che il Baldinucci, parlando sorreggono l’immaginario loggiato che raffi gurano le storie di Apollo; simbolo di Firenze che omaggia il della disputa nata tra chi voleva affacciato su un giardino, chiara al- i tondi in fi nto oro raffi guranti il nuovo granduca Ferdinando II. abbattere i dipinti della sala e chi lusione al giardino di Boboli, in cui mito di Paride, sono invece, se- Nella parte inferiore del soffi tto voleva salvarli67, asserisce che il viene illusionisticamente proiettato condo Malcom Campbell68, opera Giovanni dipinge alcune allegorie: Passignano volle toccare con una l’osservatore che si trovi al centro del Volterrano. Lo studioso avanza le Stagioni, la Notte, il Giorno e i canna i fi nti bassorilievi per accer- della stanza, cui è riferito prospet- anche un’ipotesi attributiva circa le Mesi (nel mese di Luglio ricono- tarsi che le fi gure vi fossero dipinte ticamente tutto l’impianto degli quadrature del soffi tto: mentre per 16. Sala di Giovanni da San Giovanni: il affreschi, si trovano quattro trom- le quadrature che incorniciano gli fotopiano della parete sud-est sciamo anche il suo autoritratto) e non scolpite.

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affreschi delle pareti riconosce la seduto sull’architrave della porta faello nella Scuola di Atene, dun- sero demolite. L’episodio è ripor- mano di Giovanni da San Giovan- divora libri. In alto Maometto, re- que un omaggio di Giovanni da tato da Giovanni Bottari72 (Dialo- ni, circa quelle che incorniciano gli sponsabile della distruzione della San Giovanni al grande artista. An- ghi, 1754) secondo il quale invece affreschi del soffi tto il Campbell69 biblioteca di Costantinopoli, quindi che Pegaso, che nel Parnaso porta- essi agirono “o per malevolenza, o fa il nome di Angelo Michele Co- personifi cazione del disprezzo per va sul dorso i poeti e i fi losofi , è a per invidia contro Gio., o per avi- lonna, invitando al confronto con la cultura, impugnando la scimitar- terra. Una VirtVirtùù alata guida i fug- dità di guadagno”. In difesa degli le quadrature degli affreschi della ra scaccia i fi losofi greci e un’arpia giaschi a Firenze dove sono accolti affreschi di Giovanni intervenne villa di Mezzomonte che, secondo è diretta al Parnaso per allontanare da due fi gure femminili vicine al Jacopo da Empoli73 e il Granduca, lo studioso, furono eseguite entram- i poeti tra i quali si riconosce Dan- Leone-Marzocco, una rappresenta dietro consiglio del Chimenti, de- be70 dal pittore bolognese. te con la corona di alloro e la veste la Munifi cenza, l’altra, abbigliata cise di fare abbattere le parti solo rossa. Omero, benché cieco, cerca con un lussuoso abito e con in te- abbozzate dal pittore74. Le scene mitologico-allegoriche a tentoni la porta che lo condurrà sta un diadema, rappresenta la To- La decorazione della sala fu che sono rappresentate all’interno a Firenze, nuova Atene città delle scana e indica ai fuggiaschi il loro dunque terminata da alcuni tra delle arcate dipinte, sono commen- arti, delle scienze e delle lettere. nuovo grande mecenate, Lorenzo i migliori pittori del ‘600 tosca- tate da quartine scritte entro carti- Accanto ad Omero possiamo rico- il Magnifi co. no: Francesco Furini, Francesco gli, tratte da Ariosto,. Il 1° cartiglio noscere nel personaggio che guar- Malato di gotta Giovanni da San Montelatici detto Cecco Bravo e nella parete di fronte alle fi nestre da verso l’alto mettendo in mostra Giovanni morì nel dicembre del Ottavio Vannini, che operarono reca questi versi “l’aeree vie sopra la mano storpia, lo stesso Giovanni 1636, lasciando incompiuta la sua dei cambiamenti nel programma demonio alato / scorre Maometto da San Giovanni, che in una lette- opera. iconografi co della sala, riportan- e il crudel brando ha in mano / e ra del 1635 indirizzata al maestro Dopo la morte del Mannozzi, che do all’attualità il mito di Loren- di grand’ira orribilmente insano / di casa del Cardinale Bentivoglio, pare avesse già dato inizio ad una zo il Magnifi co, colui che aveva minaccia Europa, e il ciel bestem- dice che si sarebbe ritratto71. Tra i nuova parete, si decise di affi dare la dato origine ad una sorta di “Età mia e il Fato”, che spiegano il tema personaggi in esodo verso Firenze continuazione del lavoro agli allie- dell’Oro” portando pace in Italia, allegorico della prima scena. Vi si riconoscono Platone e Aristote- vi del pittore i quali, asserendo che un modello ideale al quale aspira- è raffi gurato il Tempo, distruttore le per terra, Saffo col suo violino, l’intervento di mani diverse nella re e nel quale il nuovo Granduca di opere d’arte (qui rappresentate Empedocle, che con una mano si sala avrebbe generato un aspetto Ferdinando II veniva identifi cato, da una testa bronzea di Alessan- regge la testa mentre si dispera per disarmonico dell’insieme, esercita- nel ruolo di mecenate delle arti e dro Magno), incarnato dalla fi gura la perdita dei libri, tutti raffi gurati rono delle pressioni sul Granduca, come pacifi catore in un delicato di un vecchio barbuto e alato che, con gli stessi colori usati da Raf- affi nché le scene già eseguite fos- momento politico75.

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Tra il 1638 e il 1641 Cecco Bra- (1681): “Ed ecco all’ombre del sciuta dal fatto che manca l’unità Il progetto originale elaborato da vo76 eseguì gli affreschi della pare- più vago lauro / Ch’ebber l’Ibere programmatica delle decorazioni, Giovanni da San Giovanni (citato te ovest con episodi che glorifi cano e le Gangetiche onde, / Lieta rico- infatti i pittori che lavorarono nella dal Baldinucci) prevedeva Nettuno Lorenzo il Magnifi co. vra e delle sacre fronde / Adorno il Sala di Giovanni da San Giovanni e Teti che si congratulavano con i Nella prima scena Lorenzo è rap- crin, più che di gemme e d’auro”; modifi carono il progetto iconogra- Cavalieri di Santo Stefano per aver presentato mentre riceve l’omag- “Di prudenza e d’ardir con vago fi co che egli aveva stabilito. liberato il Mediterraneo dai Tur- gio di un corteo al quale parteci- esempio, / Leva la spada a Marte Nella parete sud, in mezzo a due chi82; sulla parete ovest il pittore pano le Muse, Apollo, la VirtVirtùù e e l’empia face / Spegne d’Aletto, e fi nti rilievi che rappresentano da aveva previsto la raffi gurazione la Fama; in basso un putto mostra per lui l’aurea pace / Serra di gia- un lato l’allegoria della Prudenza dell’Età dell’Oro, invece France- l’emblema del principe costituito no il formidabil tempio”, ma omet- e dell’Abbondanza, e dall’altro la sco Furini83 vi rappresentò L’Ac- da un anello con la punta di dia- te due iscrizioni: “Pessima rerum / Fede che indica a Lorenzo una co- cademia platonica nella villa di mante che simboleggia la forza e discordia / virorum / optimus pacis rona e una tiara, allusione ai futu- Careggi e l’Allegoria della morte tre piume, che indicano la vanità / auctor” e “Caelo cordi est”78. ri granduchi e papi della famiglia di Lorenzo. della Fortuna. incombeva Questi affreschi sono le risposte Medici, Ottavio Vannini80 dipinge Furini celebra il circolo neopla- Il secondo episodio allude alle al nuovo stile di Pietro da Cor- un riquadro che celebra l’interesse tonico nato a Careggi rappresen- doti di conciliatore proprie di Lo- tona79, che nel 1641 aveva ter- manifestato da Lorenzo il Magnifi - tando Lorenzo e le Muse intorno renzo e mette in scena il carro di minato il ciclo della Stanza della co verso le arti e la sua volontà di alla statua di Platone, una celebra- Marte, simbolo di Guerra, mentre Stufa. Ma mentre Giovanni aveva incoraggiare gli artisti chiamati a zione dell’Accademia Platonica si allontana e il Tempio di Giano, probabilmente visto solo a Roma svolgere le loro attività nel giardino esaltata dall’iscrizione latina “Om- sempre aperto in tempo di guerra, i lavori del Berrettini, per Cecco di San Marco. Nel riquadro Loren- nes Platoni debemus, tanto debet mentre viene chiuso. Lorenzo, in Bravo il confronto col grande ar- zo è seduto in mezzo agli artisti, tra plurimum laurenzio”84. piedi, parla con la Prudenza, che tista fu diretto perché i due pittori i quali riconosciamo a destra Mi- Sul fondo della rappresentazione guarda nello specchio mentre con lavorarono contemporaneamente chelangelo che mostra il Fauno81 e campeggia una costruzione che si la mano tiene un serpente, e con a palazzo Pitti. a sinistra Giuliano da Sangallo che può riconoscere nella villa di Ca- una fi gura femminile, l’Italia, che Dobbiamo osservare che è soprat- ha tra le mani il progetto della villa reggi, come si possono riconoscere si toglie la corazza77. tutto la struttura architettonica e de- di Poggio a Caiano. Rispetto agli anche alcuni dei personaggi raffi - I versi scritti sul basamento, a gli apparati decorativi a dare unità affreschi delle sale precedenti i gurati, grazie al confronto con alcu- commento delle scene affresca- e coesione ad una varietà di stili in- toni sono più smorzati e hanno una ni ritratti noti. Ad esempio Loren- te, sono riportati dal Baldinucci dividuali presenti nella sala, accre- luce più uniforme. zo, il cui ritratto è ispirato a quello

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di Luigi Fiammingo esposto nella stra “povera e nuda” come descrit- la vita di ogni uomo vengono get- si passa nelle tre Sale denominate sala adiacente, è rappresentato in ta nell’Iconologia del Ripa; le altre tate nel Lete, il fi ume infernale le dell’Udienza Pubblica, dell’Udien- primo piano, ai piedi della statua due fi gure femminili sono la Con- cui acque danno l’oblio dalla vita za Privata, di Rappresentanza, le di Platone. Vicino a lui un giovane templazione, vestita con un abito terrena. Alcune tavolette però, quali furono decorate dai due pit- con i capelli lunghi raffi gura Pico chiaro, in pausa dalla lettura e la dopo essere state consegnate dai tori bolognesi Angelo Michele Co- della Mirandola, mentre Marsilio Ragione, con la frusta in mano85. cigni ad una ninfa che simboleggia lonna e Agostino Mitelli87. Ficino è il personaggio visto di tre La fi gura a destra coronata di al- l’immortalità, verranno attaccate Abbiamo visto come, secondo le quarti a sinistra della statua (il suo loro rappresenta la Poesia e allude al tempio della Fama. ultime ricerche88, nella villa di Mez- ritratto è tratto dalla serie di Gio- alla passione letteraria di Lorenzo. In questa scena, rappresentata nel- zomonte si svolse una gara89 tra pro- vio, ancora oggi nel corridoio degli Secondo l’interpretazione data l’angolo in basso a destra, l’infl es- spettici fi orentini e bolognesi; l’esi- Uffi zi); l’uomo con la barba bian- da Marilena Mosco86 la scena allu- sibile vecchia Atropo recide il fi lo to della competizione valse il suc- ca che si trova alle sue spalle è il de alla teoria neoplatonica secondo della vita di Lorenzo; sulla sinistra cesso ad Angelo Michele Colonna, greco Giovanni Lascaris, mentre la quale la Contemplazione, la Ra- il fi ume Lete è raffi gurato come un che venne scelto dal Granduca, a all’estremità sinistra della scena è gione e la Vera Opinione, cioè la giovinetto che piange mentre nelle discapito dei quadraturisti fi orenti- raffi gurato Cristoforo Landino e conoscenza, attingono alla sapien- sue acque il Cigno recupera col bec- ni, per eseguire la decorazione delle vicino a lui l’uomo con la corona za divina a cui allude lo sguardo co una medaglia con l’immagine di suddette stanze di palazzo Pitti. in testa potrebbe essere Poliziano. verso il cielo di Platone. Lorenzo. Nel frattempo Marte scen- Il Lanzi90 asserisce che Ferdinan- La fi gura che indica Poliziano e de minaccioso dal cielo a cavallo di do II inizialmente affi dò ad An- Ficino potrebbe essere Demetrio Nell’Allegoria della morte di una nuvola e in alto sono raffi gurate gelo Michele Colonna soltanto la Calcondilla, che insegnò greco a Lorenzo si allude alla fi ne dell’Età tre donne, la Giustizia che si toglie quadratura della volta nella prima Poliziano e tradusse Platone in la- dell’Oro creata da Lorenzo il Ma- la corona di alloro, la Pace che an- stanza di rappresentanza del piano tino; l’uomo con lunghi capelli che gnifi co riallacciandosi alla crisi naffi a una pianta di olivo e la Fama, terreno, iniziata nel 1637; per lo si intravede sul fondo potrebbe es- della cultura greca rappresentata con la sua tromba, che ne coglie un sfondato infatti si era pensato al- sere il poeta Luigi Pulci, amico di da Giovanni da San Giovanni. ramo a signifi care che la cultura e la l’Albani, ma in seguito al Colon- Lorenzo. Nel canto XXXIV dell’Orlando saggezza dei Medici non hanno fi ne na venne affi dato anche l’affresco Ai piedi della statua la fi gura che Furioso di Ludovico Ariosto sono con la morte. del soffi tto con il Trionfo di Venere porge una catena e tre medaglie descritte le tre Parche che intesso- (motivo per cui i lavori durarono d’oro, spogliandosi dunque di ogni no e tagliano il fi lo dalla vita uma- Secondo l’attuale percorso mu- due anni, dal 1637 al 1639) e la de- ricchezza è la Filosofi a, che si mo- na. Le tavolette su cui è impressa seografi co dalla Sala di Giovanni corazione delle stanze seguenti en

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18 17 pate da elementi architettonici vol- luce, che suscitano nell’osserva- fi lade, per eseguire le quali venne I due pittori dettero vita a com- ti a dilatare lo spazio e a costruire tore grande meraviglia, ottenendo 17. Sala dell’Udienza Pubblica: il raddriz za- chiamato anche Agostino Mitelli plesse rappresentazioni scenico- una scena “teatrale” in cui ambien- quindi lo scopo del pittore baroc- mento del soffi tto a volta co. Il loro fu un lavoro decisamen- 18. Sala dell’Udienza Pubblica: il fotopiano bolognese anch’egli e collaborato- prospettiche popolate da pochissi- tare l’azione. Realtà e fi nzione si della parete sud-ovest re di Colonna. me fi gure e quasi totalmente occu- mescolano con studiati effetti di te impegnativo, dal momento che

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nelle sale vi sono degli elementi curare tutti i particolari. Nel caso illuminata dalla luce proveniente è più piccola delle altre, ma ugual- architettonici, come i peducci di del vaso per esempio il pittore lo dalla fi nestra reale, proietta una mente dilatata illusionisticamente scarico delle volte e i cornicioni ha realizzato in legno sagomato e falsa ombra sul davanzale; la crea- dalle architetture dipinte e dagli che separano le volte dalle pare- poi dipinto così da creare un effet- zione di fi nte porte serve a dare sfondati. Qui il loggiato è costituito ti, che condizionarono l’impianto to tridimensionale. Le strutture ad simmetria alla stanza. Sul soffi tto da sottili bianche colonne ioniche della quadratura91. unghie e lunette della volta sono l’Allegoria del Tempo è rappresen- binate su cui si avvolgono a spira- evidenti, ma dobbiamo ricorda- tata da un vecchio con la clessidra, le tralci di quercia, chiara allusione La grande Sala usata per l’Udien- re che inizialmente il Colonna, in coronato da spighe e fi ori che al- a Vittoria Della Rovere; elemento za Pubblica, che un cartiglio sopra questo ambiente, avrebbe dovuto ludono all’alternarsi delle stagioni; tradizionale, consueto al Dentone la porta data al 1639, abbonda di eseguire soltanto la decorazione ai suoi piedi un serpente si morde e al Colonna. Sulle pareti dipinti scale, logge, ballatoi, archi che si- attorno all’affresco dell’Albani e la coda, formando un cerchio che monocromi lumeggiati d’oro raf- mulano un ambiente ampio e lumi- solo in seguito si decise di far af- simboleggia l’eternità. Nella pare- fi gurano le imprese di Alessandro noso, dove predominano il bianco frescare anche le pareti, perciò la te sopra la grande scalinata roton- Magno che, essendo riuscito ad e l’oro. Come nella Sala di Gio- sala non fu progettata con un di- da, sotto la fi gura del ciambellano, unifi care culturalmente i popoli del vanni da San Giovanni, anche qui segno di insieme. C’è comunque è scritto un motto “rado tu parla suo impero, viene qui identifi cato ogni parete è divisa in due arcate; il una logica che presiede all’orga- e sii breve et arguto” che sembra col Granduca Ferdinando II che, a ballatoio dipinto è reso verosimil- nizzazione delle pareti: un ordine indirizzato a coloro che entravano Firenze, ha reso possibile il trionfo mente percorribile grazie all’arti- di colonne regge un ballatoio con- in questa grande sala per conferi- della cultura e della scienza. Anche fi cio di un posticcio vaso di fi ori tinuo e due balconate sovrapposte, re con il granduca Ferdinando II. qui si affacciano dalle fi nte archi- posto su un pilastrino che, colpito di cui si esibisce lo spessore per Essendo questa una sala dove Fer- tetture alcuni personaggi, uno dei in controluce dalla luce virtuale dare credibilità, danno omogeneità dinando II svolgeva una funzione quali punta il cannocchiale verso che immaginiamo provenire dal all’insieme. Il ballatoio è sorretto politica, i motti tendono a richia- il cielo, alludendo alle scoperte del vano retrostante, appare realisti- da telamoni marmorei e canefori92 mare le qualità necessarie alla ge- grande scienziato Galileo Galilei, camente chiaroscurato. Attraverso e dalle balconate si affacciano po- stione del potere. protetto da Ferdinando II, un altro, l’uso di soluzioni innovative, l’ar- chi personaggi ad animare la sce- alla base della scala, identifi cato tista esibisce una grande capacità na: qualcuno sistema un vaso di La Sala dell’Udienza Privata, ese- con il guardarobiere uffi ciale Gia- inventiva, ma l’abilità nel rendere fi ori, qualcuno apre una tenda, un guita nel 1640, come reca l’incisio- cinto Maria Marmi93, si accinge a tutto questo ambiente “convin- bambino gioca con una scimmiet- ne a caratteri romani sulla parete salire una scala e percorrere il falso cente”, nell’imitare il vero, sta nel ta tenuta ad una catena che, come della fi nestra, di forma rettangolare, loggiato; quest’ultimo è un parti-

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colare decisamente importante per l’effetto illusionistico dell’insieme, basta infatti immaginare il potente senso di sorpresa e disorientamen- to doveva provocare in coloro che, conoscendo di persona il Marmi, percorrevano la sala nel 1640. L’oc- 19 chio dell’osservatore è poi condot- to verso il soffi tto, nel cui sfondato centrale, messo in risalto dall’effet- to d’ombra che ha intorno, si mostra 20 ancora un omaggio all’eroe mace- done, incoronato da Apollo mentre guida un carro trainato da cavalli e davanti ad essi la Fama, reggen- do un lungo cartiglio con la scritta “Fortunam Alexandri mirare, imi- tare virtutem”, annuncia col suono della tromba il suo trionfo. I motti all’interno di questa sala esaltano le virtvirtùù del re. La critica94 ha osservato che esistono delle incongruenze tra 19. Sala del Trono: il fotoraddriz za mento della la decorazione della parte superiore parete sud-ovest e quella della parte inferiore, quasi 20. Sala dell’Udienza Privata: il fotoraddriz za- fossero realizzate in due tempi di- mento della parete sud-est versi. 21. Sala del Trono: il fotoraddriz za mento del soffi tto a volta 22. Sala dell’Udienza Privata: il fotoraddriz za- Nella decorazione, datata in un mento del soffi tto a volta cartiglio sopra alla fi nestra 1641, 21 22

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della Terza Sala di Rappresentanza lettera citata dalla Matteucci95, NNoteote 11 Filippo Brunelleschi (Firenze 1377- o Sala del Trono Granducale, più si ricordano solo i compagni del 1446). Architetto e scultore. Formato- 1 Per la storia del palazzo in generale, si in una bottega fi orentina come orafo ampia rispetto alle altre,culmina la Colonna ed è lui stesso a riceve- oltre ai testi citati vedi anche BUCCI e scultore, partecipò al concorso del capacità dei due pittori bolognesi. re i pagamenti, dunque si deduce BENCINI 1973; FORLANI CONTI, 1401 per la seconda porta bronzea del Viene reso omaggio al Granduca che il Mitelli fosse alle sue di- FACCHINETTI BOTTAI, BALDINI battistero fi orentino. Il suo interesse Ferdinando II che è rappresentato pendenze. GIUSTI 1979; CHIARINI, PADOVA- per i calcoli matematici e lo studio dei NI 1993; BERTELLI, PASTA 2003; monumenti antichi indirizzarono pre- all’interno di un ottagono posto al Non è facile distinguere chi dei CAPECCHI 2003. sto la sua attività verso l’architettura; centro della volta mentre, adagiato due sia stato il fi gurista e chi il 2 VASARI, 1878, vol. II, p. 373. nel 1418 presentò un modello per la su una nuvola, riceve la corona e quadraturista. In questo lavoro a 3 Il palazzo è largo m. 205 e ha un’altez- cupola di santa Maria del Fiore e nel za al centro di m. 36. 1423 gli fu affi data l’esecuzione, che lo scettro del comando da Giove in quattro mani Anna Maria Matteuc- 4 Bartolomeo Ammannati (Settignano occupò quasi tutta la sua vita. Formulò persona. La parte fi gurativa è più ci96 assegnerebbe al Colonna sia la 1511-Firenze 1592). Architetto e scul- anche le leggi della visione secondo limitata rispetto alle sale prece- parte decorativa che l’esecuzione tore, dopo essersi formato a Firenze il metodo prospettico. Fu ingegnere, denti; dalla balaustra si affacciano della fi gure, attribuendo invece con Baccio Bandinelli, collaborò a Ve- architetto di opere religiose, militari nezia con Jacopo Sansovino alla deco- e civili e fu il creatore di una nuova un alabardiere e un trombettiere e al Mitelli l’ideazione della parte razione della Libreria di San Marco. ideologia, secondo cui l’architetto non sulle pareti ci sono i ritratti a mo- prospettica, con le ardite inven- Nel 1550 si trasferì a Roma, dove la- è più

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Fancelli, volesse rendere possibile l’at- anche un libro mastro con il riepilogo 33 Niccolò di Raffaello, detto il Tribolo lizzò la Sala Bianca degli Appartamen- tribuzione del disegno a Brunelleschi. dei pagamenti fatti separatamente ai (1500 ca.-1550), aveva già progettato ti reali e il corpo centrale del Quartiere 16 Fancelli fu inviato a Firenze dal Duca singoli eredi tra il 1549 e il 1553). Il i giardini di villa Castello e villa Pe- della Meridiana; autore anche del sa- di Mantova per lavorare al coro della rogito venne steso il 3 febbraio 1549 e traia. lone della Villa di Poggio Imperiale SS. Annunziata. il pagamento terminò nel 1553. Dopo 34 Bernardo Buontalenti (Firenze 1531- e della sala della Niobe agli Uffi zi. 17 KIENE 1995, p. 93. l’acquisto di palazzo pitti, la preceden- 1608). Architetto e scenografo. se- Realizzò anche la Palazzina Regia e le 18 PROCACCI 1966. te residenza, il palazzo in piazza della guace dell’Ammannati, realizzò per i Terme Leopoldine di Montecatini. 19 Il modello sarebbe stato il primo proget- Signoria rinnovato da Vasari per acco- Medici apparati scenografi ci, fuochi 43 La stampa è conservata al Museo di to per il palazzo medici in Via Larga. gliere la famiglia del Granduca, che da d’artifi cio e congegni che gli fruttaro- Firenze com’era. 20 Lo sviluppo volumetrico del primo quel momento sarebbe stato defi nito no l’ammirazione della corte spagno- 44 Giuseppe Cacialli (Firenze 1770- nucleo dell’edifi cio, pressoché cubico “Vecchio”, venne adibito alle udienze la, dove si recò nel 1563. A Firenze 1828). Architetto e pittore. Come ar- sembra concepito con un metro degno generali e alle magistrature, mentre i realizzò diversi progetti, tra cui la for- chitetto di corte del Granduca di tosca- dei romani, inoltre la facciata richia- nuovi edifi ci, costruiti dal Vasari a par- tezza di Belvedere. na lavorò a palazzo Pitti, eseguendo ma, con il motivo delle arcate sovrap- tire dal 1560 vennero destinati a sede 35 Il dipinto è conservato nel Museo To- anche la decorazione neoclassica del poste, l’architettura romana classica. delle corporazioni e accolsero le colle- pografi co di Firenze. Quartiere di Napoleone. Ultimò la Vil- 21 ROSSI 1990. zioni d’arte. 36 Per maggiori informazioni circa il la di Poggio Imperiale. 22 Per avere un numero intero di mo- 28 Il 3 Aprile 1559 fu fi rmata la pace tra giardino manierista vedi PINELLI 45 Pasquale Poccianti (Bibiena 1774-Fi- duli la larghezza teorica di 100 brac- Francia e Spagna che sancì la fi ne del 1993. renze 1858). Architetto. Come primo cia fu aumentata e portata a 103. Per confl itto tra Asburgo e Valois, durato 37 In proposito vedi BALDINI GIUSTI architetto del Granduca dal 1817, pro- maggiori informazioni circa il sistema quasi 40 anni. Filippo II di Spagna, 1980 e mosco 1980. seguì l’opera di Paletti lavorando sia costruttivo adottato dal Brunelleschi che ebbe in moglie Elsabetta di Valois, 38 Giulio Parigi (Firenze?-m. 1635). È il a palazzo Pitti che alla Villa di Pog- vedi BARTOLI 1977, in particolare su fi glia di Enrico II, vide riconosciuta la membro più importante di questa fami- gio Imperiale. La sua opera più nota è palazzo Pitti, pp. 172-174. supremazia spagnola in Italia. glia di architetti; a Firenze fu allievo e l’acquedotto di Livorno comprendente 23 Vedi MORANDINI 1965, p. 36. 29 Fiorella facchinetti precisa che tutte le collaboratore di B. Buontalenti.diven- gli edifi ci del Cisternone e del Cister- 24 PROCACCI 1966. notizie relative ai lavori eseguiti al pa- ne famoso anche per la sua attività di nino. 25 Alcuni esempi sono citati da MO- lazzo tra il 1550 e il 1559, sono dedot- scenografo; tra le sue realizzazioni ci 46 Circa la decorazione degli interni del RANDINI 1965, p. 38 e da PROCAC- te dai registri delle fabbriche medicee, sono gli apparati creati in occasione palazzo, oltre ai testi citati, vedi MO- CI 1966 FACCHINETTI 2000, P. 30. delle nozze tra Cosimo II de’ Medici e RANTI 1995; BELLESI 1998; CHIA- 26 Eleonora, già affetta da tubercolosi, 30 Vedi ad esempio palazzo Pazzi o pa- Maria Maddalena d’Austria avvenute RINI 2000a; ACANFORA 2003. morì nel 1562 in seguito ad un attacco lazzo Horne nel loro stato originario. nel 1608. 47 Nel Gabinetto Disegni e Stampe degli di malaria. 31 Questa tipologia di fi nestra non era 39 Circa il taccuino vedi FACCHINET- Uffi zi48, sono conservati alcuni disegni 27 Nell’archivio notarile antecosmiano più stata impiegata, in maniera degna TI 2000, p. 24 e p. 36, n. 10. che mostrano la nascita e lo sviluppo conservato presso l’archivio di Stato di di nota, a partire dal prototipo di Mi- 40 FACCHINETTI 2000, p. 24. di molte fi gure e scene. Firenze, si trovano gli atti con cui i sei chelangelo a palazzo Medici. Sull’ar- 41 La stampa è conservata al Museo di 49 La zona venne così defi nita perché in eredi di Luca Pitti vendono il palazzo gomento vedi MARCHINI, 1976. Firenze com’era. fondo al loggiato era murato un bas- ad Angelo Piccolini, procuratore della 32 ASF Archivio Mediceo del principato 42 Gaspare Maria Paletti (Firenze 1727- sorilievo raffi gurante una mula che granduchessa Eleonora da Toledo (c’è vedi MORANDINI 1965, p. 46, n 34. 1813). Architetto. A palazzo Pitti rea- era stata di grande aiuto per gli operai

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durante la costruzione del cortile mag- ne stanze andarono distrutte in segui- ni, dove erano esposti gli argenti del 55 Ad esempio l’invenzione degli affre- giore. to alle ristrutturazioni, ma l’episodio tesoro di Salisburgo a cui, nel primo schi del Veronese a Villa Barbaro a Ma- 50 Jacopo Chiavistelli, formatosi sul- sicuramente più particolare riguarda dopoguerra vennero unite le collezioni ser dove le fi gure si affacciano dietro l’esempio dei bolognesi, in particolare la decorazione della sala grande dei del tesoro granducale precedentemen- fi nte balaustre e la decorazione della Angelo Michele Colonna e Agostino mezzanini della Muletta. L’opera gli fu te conservate al Bargello e agli Uffi zi. volta di S. Paolo a Milano di Antonio Mitelli, fu uno dei maggiori esponenti commissionata dal cardinale Giovan 52 Questi appartamenti erano defi niti e Vincenzo Campi (rispettivamente del quadraturismo. Attivo come sceno- Carlo de’Medici, che in questo quar- “Quartiere Estivo” perché la famiglia Cremona 1524-1587 e Cremona 1536- grafo e decoratore già nella prima metà tiere si era fatto progettare da Pietro granducale vi si trasferiva nei mesi 1591) dove compare il motivo delle del secolo, realizzò alcune importanti da Cortona un raffi nato ambiente che estivi in quanto al piano terra si gode- colonne in prospettiva che ampliano decorazioni a palazzo Pitti per i Medici. volle in seguito ampliare, soppalcan- va di un clima più fresco che al primo artifi ciosamente lo spazio. Affrescò al piano terra due appartamen- do una stanza del piano terra che era piano. In un libro della “Guardaroba 56Andrea Pozzo, Perspectiva pictorum ti affacciati sul cortile dell’Ammanna- “a tutt’altezza” decorata appunto dal di Palazzo” del 1597 sono descritte et architectorum, 1693-1702. (Tren- ti, rispettivamente nel 1661 quello sul Chiavistelli; nel 1815 la realizzazione le sistemazioni dei vari componenti to 1642-Vienna1709). Pittore e sce- lato destro, per le nozze del principe da parte di Poccianti di un “passare” della famiglia: il granduca Ferdinando nografo. Lavorò a Genova, Venezia, Cosimo con Margherita d’Orléans, cu- che metteva in comunicazione il cortile e Cristina di Lorena, come abbiamo Torino, Roma, Cuneo, Vienna. Nel gina del re Sole, cui lavorò coadiuvato dell’Ammannati con il cortile delle co- detto, si trasferivano, nei mesi esti- suo trattato riassume le sue personali da Francesco Bettini, Cosimo Ulivelli lonne implicò la distruzione di alcuni vi, al piano terra, dove abitava anche inclinazioni verso il gusto della defi - e Agnolo Gori e un decennio più tardi vani e l’isolamento di altri, tagliati fuo- don Giovanni de’Medici, fratellastro nizione illusoria dello spazio, aprendo quello sul lato sinistro, per Vittoria Del- ri dai percorsi consueti. Da un rigoroso di Ferdinando, mentre don Antonio, la via ad una concezione decorativa di la Rovere. Per Cosimo III lavorò nella studio sul dipinto si è potuto evincere fi glio di Francesco e Bianca Cappel- larga fortuna. grande “libreria” al secondo piano e che probabilmente la decorazione del- lo, alloggiavano al secondo piano, 57 , detto il Dentone (Bo- per il principe cardinale Giovan Carlo, la volta era stata eseguita prima che il dove abitavano anche le principesse logna 1575-1632). Tra i suoi lavori più fratello di Ferdinando II, decorò alcune cardinale Giovan Carlo facesse soppal- e il principino. Vedi FACCHINETTI noti, la decorazione del secondo chio- stanze nei mezzanini della Muletta. Di care la stanza, riducendone ovviamen- 2000, p. 35. stro del Convento dei Servi a tutti questi ambienti quelli che conser- te l’altezza. L’esecuzione del dipinto 53 Norma per il guardaroba del gran e quella del Salone del Palazzo Lud- vano ancora abbastanza integralmente risulta infatti in alcune parti piuttosto palazzo… dove habita il Ser.mo Gran ovisi-Odescalchi a Roma. Con l’aiuto la decorazione sono l’appartamento di approssimativa, creata probabilmente Duca di Toscana … 1666-1667, di dell’allievo Angelo Michele Colonna Cosimo III, la sala di Giunone con la per una visione a distanza. Le lunette Giacinto Maria Marmi, Biblioteca decorò la cappella del Palazzo Ducale volta affrescata per Margherita, la ca- sulle pareti invece risultano propor- Nazionale Centrale di Firenze, Ms. di Sassuolo. mera da riposo della granduchessa Vit- zionalmente esatte per le dimensioni II.I.284. 58 Giovanni Mannozzi (S. Giovanni toria Della Rovere, con la raffi gurazio- attuali dell’ambiente. Questo ha messo 54 Circa le problematiche legate al qua- Valdarno 1592 – Firenze 1636). Detto ne della Notte e la retrostante galleria; in dubbio la paternità del Chiavistelli draturismo a Firenze vedi FARNETI, Giovanni da San Giovanni, entrò mol- le altre stanze decorate per Margherita relativamente alla volta. Per maggio- BERTOCCI, 2002; FARNETI, LEN- to giovane nella bottega fi orentina di videro cambiare la destinazione d’uso ri approfondimenti vedi BALDINI, ZI, 2004; in particolare su Mitelli e Matteo Rosselli, ma si svincolò presto sotto i Lorena e questo comportò an- 2004. Colonna vedi BERTOCCI 2002; BET- dai modi del maestro. Nel 1616 ottie- che una nuova decorazione che ricoprì 51 Il museo prende il nome dalla sala af- TI 2002; FARNETI 2002; GAVAZZA ne da Cosimo II la prima commissione quella eseguita dal Chiavistelli; alcu- frescata da Giovanni da San Giovan- 2004. granducale per la decorazione della

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facciata della casa in Piazza della Cal- zo Pallavicini Rospigliosi, una libera 66 MASETTI 1962, p. 85. stituiti, per il timore dell’intervento di za, davanti alla Porta Romana e nel interpretazione del Carro della Not- 67 In una lettera del 6 maggio 1635 viene Venezia, Firenze e Modena. Il confl itto 1621 si trasferì con Francesco Furini a te in concorrenza col classico Carro descritto il nuovo programma icono- si riaprì nel 1649, quando Innocenzo Roma, dove ricevette la protezione del dell’Aurora di Guido Reni e altri af- grafi co del Salone terreno, vedi MO- X fece radere al suolo la città. cardinale Guido Bentivoglio. Nel colto freschi nel palazzo di Montecavallo; SCO 2000, p. 92. Anna Banti (BANTI 77 Francesco Montelatici, detto Cecco ambiente romano esplose la vena iro- lavora anche per la famigli Barberini 1977, p. 77) cita invece una lettera del Bravo (Firenze 1607-Innsbruck 1661). nica ed anticlassica di Giovanni, che e in alcune chiese romane. 19 maggio 1635 in cui si trova il pro- Pittore. Vedi BARSANTI 1986. dipinse per i Barberini alcuni curiosi 61 Vedi LEONCINI, 1984. gramma iconografi co ideato da Gio- 78 Al Museo del Louvre è conservato il soggetti di genere. Dopo un soggiorno 62 Francesco Albani (Bologna 1578- vanni da San Giovanni. disegno che documenta la prima idea emiliano nei feudi del cardinale Ben- 1660). Pittore. Allievo di Calvaetr 68 In merito a tale controversia vedi p. 18. dell’opera, vedi BARSANTI, CONTI- tivoglio il pittore torna a Firenze e nel e discepolo di Guido Reni, entrò nel 69 CAMPBELL 1994. NI 1999, p. 30. 1629 lavora al soffi tto della villa me- 1595 nella bottega dei Carracci, insie- 70 CAMPBELL 1976, pp. 4-6. 79 Vedi MASETTI 1962, p. 85. dicea di Mezzomonte in concorrenza me ai quali partecipò alla decorazione 71 Malcom Campbell attribuisce al Co- 80 Pietro Berrettini detto da Cortona con l’Albani. Questa a Palazzo Pitti fu di alcuni palazzi bolognesi. Con Anni- lonna sia la quadratura intorno al di- (Cortona 1596-Roma 1669). Pittore l’impresa più diffi cile, interrotta dalla bale Carracci lavorò a Roma. Il ritorno pinto di Giovanni da San Giovanni, e architetto. Determinanti per la sua prematura morte nel dicembre 1636. a Bologna segnò il declino della sua che quella intorno al dipinto dell’Al- formazione furono le esperienze nel- Vedi MANNINI 1986. fortuna. bani. l’ambiente romano del primo Seicento 59 Nata a Pesaro nel 1622, Maria Vittoria 63 MOSCO, CASAZZA 2004. 72 BANTI 1977, pp. 93-95; ACANFO- dove, grazie alla protezione di per- Della Rovere, rimase orfana del padre 64 Filippo Baldinucci,in Notizie de’ pro- RA2001, p. 149. sonaggi illustri, ricevette importanti all’età di quindici mesi e venne inviata fessori del disegno da Cimabue in 73 Giovanni Gaetano Bottari (Firenze commissioni. Nel 1634 venne eletto a Firenze per essere affi data alla prote- qua, Firenze, 1681-1728, descrive il 1689-Roma 1775). Erudito e scrittore Principe dell’Accademia di San Luca. zione dei Medici. Nell’occasione fu sti- progetto e commenta le scene. d’arte. Scrisse opere archeologiche e La sua opera più nota è forse l’inter- pulato un contratto matrimoniale, datato 65 Di questo primo progetto rimane un trattati d’arte d’ispirazione classicità vento in Santa Maria della Pace, dove 1623, che prometteva Maria Vittoria in disegno, vedi MOSCO 2000, p. 92. come appunto i Dialoghi sopra le tre eseguì la decorazione interna e siste- sposa al cugino allora tredicenne Ferdi- Francesco Rondinelli (Firenze 1589- arti del disegno, scritto nel 1754. mò la piazza antistante. nando, fi glio di Cosimo II. Le nozze pri- 1635) fu bibliotecario di Ferdinando 74 Jacopo Cimenti, detto l’Empoli (Fi- 81 Ottavio Vannini (Firenze 1585-1643). vate furono celebrate nel 1634 a palazzo II de’Medici e autore di una Vita di renze 1551-1640). Pittore. Stimato Pittore. Aiuto del Passignano, aderì Pitti, ma solo nel 1637 si ebbero le nozze Bernardo Davanzati, di una Rela- professore fi orentino, fu il più modera- alla riforma naturalistica di Santi di pubbliche. È grazie a questa unione che zione del Contagio stato in Firenze to dei riformatori della pittura fi orenti- Tito. Vedi PIZZORUSSO 1986. oggi nei musei fi orentini possiamo am- l’anno 1630 e 1633 e, su incarico del na tra il Cinque e il Seicento. 82 Il Fauno è un’opera perduta che Mi- mirare alcuni dei capolavori appartenuti Granduca, di un’opera, oggi perduta, 75 MASETTI 1962, p. 86. chelangelo aveva eseguito con una tec- ai Duchi di Urbino. riguardante le bellezze di Firenze. 76 La guerra di Castro per il possesso nica ritenuta pari a quella degli antichi. 60 Nel 1623 per il cardinale Giovan Oltre ad essere letterato e consigliere del ducato istituito nel 1537 era alle 83 CAMPBELL 1976, p. 15. Garzia Mellini decora l’abside della della famiglia Medici, ebbe da Vit- porte. Nel 1641, in seguito a contra- 84 Francesco Furini (Firenze 1604-46). chiesa dei Santi Quattro Coronati; per toria Della Rovere e dal Cardinale sti tra Odoardo Farnese e Urbano VIII Pittore. Allievo di Passignano e Ros- il cardinale Bentivoglio nel 1623-27 Leopoldo la carica onorifi ca di con- Barberini, le truppe papali occuparono selli, andò a Roma insieme a Giovanni esegue, in quello che oggi è il palaz- sigliere. il ducato. I territori vennero però re- da San Giovanni. Rientrato a Firenze

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nel 1623, incontrò grande successo. Entrato nel 1749 nell’ordine dei Ge- naio 1985, lotto 55. Circa i disegni re- Vedi CANTELLI 1986. suiti a Roma, insegnò greco e latino ed lativi alle stanze di Mitelli e Colonna, 85 Era un omaggio a Leopoldo de’Medici, entrò in contatto con gli ambienti ar- vedi MATTEUCCI, RAGGI 1997 in fratello di Ferdinando II, che in quegli tistici del classicismo (Winckelmann cui si riferisce dell’Album di disegni anni fondava l’Accademia del Cimen- e Mengs). Nel 1775 Pietro Leopoldo (fondo Santarelli del Gabinetto Dise- to con i discepoli di Galileo e Miche- lo chiamò a Firenze dove, con l’inca- gni e stampe degli Uffi zi) tratti da ope- langelo Buonarroti il Giovane faceva rico di “antiquario”, riordinò tutte le re del ‘600 realizzate a Firenze, che riprodurre le immagini degli uomini raccolte di antichità delle gallerie. Di sappiamo essere stati eseguiti, grazie illustri sulle pareti della casa avita. fondamentale importanza la sua Storia all’attribuzione fatta da Marco Chiari- 86 Nella rappresentazione si può leggere pittorica dell’Italia (1795-96) in cui ni, dal quadraturista Giuseppe Tonel- un’altra citazione di Raffaello, infat- per la prima volta il quadro dell’arte li. Egli fu inviato nel 1700 a Bologna ti, come nella stanza della Segnatura, italiana viene diviso per scuole regio- da Ferdinando de’Medici per vedere anche qui troviamo una raffi gurazione nali, con particolare attenzione alle le opere di Mitelli e Colonna, perciò che richiama la separazione tra Filoso- grandi personalità. nell’Album riserva loro un’attenzione fi a Teoretica e Pratica. 92 Per i problemi rappresentati dall’ar- particolare. I disegni numerati 5565S, 87 MOSCO 2000, p. 97. chitettura delle stanze nell’accogliere 5576 S, 5577 S sono riferiti alla pri- 88 Circa la decorazione delle sale e l’at- una decorazione a quadratura, vedi ma stanza dell’appartamento estivo di tività dei due pittori bolognesi oltre MATTEUCCI 1994. Ferdinando II, quelli numerati 5566 ai testi citati vedi anche DE VITO 93 Motivo già usato nella decorazione di S, 5589 S, sono inerenti alla seconda BATTAGLIA 1928; ARFELLI 1958; palazzo Spada a Roma. stanza, così come un disegno sciolto, MATTEUCCI, RAGGI 1997; BETTI 94 CASAZZA 2004, p. 61 e MOSCO il n. 8057 A; i numeri 5590 S, 5598 S, 2002. In particolare sul ruolo rivestito 2000, p. 102. 5606 S, 5607 S, riportano le decora- dai due pittori in terra fi orentina, vedi 95 MATTEUCCI 1994, p. 273. zioni della terza sala. RAGGI 1996 che fornisce anche una 96 MATTEUCCI 1994, p. 278. ricca bibliografi a. 97 MATTEUCCI 1994. 89 Vedi MOSCO 2000, p. 98 e note 17, 98 Uno di essi raffi gura un caneforo e 18, 19, p. 104. alcuni abbozzi di quella che sarà la 90 Documenti d’archivio testimoniano parete frontale della Sala dell’Udien- che le opere vennero eseguite dai due za Pubblica; un altro è lo studio pre- pittori in tempi diversi (Albani tra giu- paratorio alla parete frontale della gno e settembre del 1634 e Giovanni Sala dell’Udienza Privata; un terzo è da San Giovanni prima dell’aprile del la traduzione della parete nord della 1635), ma comunque allo scopo di es- Terza Sala di Rappresentanza, con le sere confrontate. Per maggiori dettagli volute e i puttini posti sopra le porte e vedi RAGGI 1998, p. 441. i medaglioni con i busti medicei. Vedi 91 Luigi Lanzi (Macerata 1732-Firenze CASAZZA 2004, p. 57; Sotheby’s Old 1810). Letterato e storico dell’arte. Master Drawings, New York, 16 gen-

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III. LE OPERAZIONI DI RILIEVO NEI QUARTIERI ESTIVI

III. Le operazioni di rilievo nei pittorica, hanno richiesto l’inte- Quartieri Estivi grazione di molteplici tecniche di rilevamento: dal metodo diretto I Quartieri Estivi di Palazzo Pitti al fotogrammetrico, passando per fanno parte integrante del Museo il laser scanner ed il topografi co. degli Argenti che ha appunto sede Naturalmente questi procedimenti al piano terreno della Reggia fi o- presentano caratteristiche, storie rentina. Per le operazioni di rilievo ed applicazioni diverse, con siste- si sono dovuti tenere in considera- mi operativi che spesso si intrec- zione alcuni parametri logistico or- ciano e si completano tra loro, ganizzativi, soprattutto nella defi ni- come è avvenuto nel nostro caso. zione dei tempi di intervento, legati In particolare si è puntato sulla la 1 alla destinazione museale dei locali tecnologia laser scanner, comparsa stessi. In primo luogo, per motivi di nella disciplina del rilievo da poco sicurezza e di gestione del perso- tempo. nale di vigilanza del museo, la per- Il rilievo diretto è stato organiz- manenza dei rilevatori nei Quartieri zato prevedendo tre gruppi di lavo- Estivi, è stata possibile solo durante ro ed affi dando ad ognuno di que- gli orari di apertura del museo stes- sti una porzione dei locali; è stato so, inoltre, le esigenze di allesti- inoltre necessario prevedere fasi mento dovute al fi tto programma di di lavoro specifi che con controlli mostre stabilito dalla Direzione de- giornalieri, sia per quanto riguarda gli Argenti, hanno vincolato la pos- la qualità, che per quanto riguarda sibilità di eseguire il rilievo. Ciò ha la quantità di lavoro eseguito. Nel- richiesto una buona organizzazione la Sala del Trono, infi ne, a causa del lavoro. di un allestimento per un evento La complessità e le dimensioni espositivo che si è protratto per 1-2. Schede per la gestione della campagna di degli ambienti, oltre alle carat- oltre otto mesi, è stato possibile rilievo teristiche della loro decorazione eseguire soltanto il rilievo diretto, 2

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quello fotogrammetrico, e la docu- Diversamente, oltre a diventare im- mentazione fotografi ca. pegnativo dal punto di vista econo- Il rilievo con laser scanner è stato mico, si rischierebbe di dilatare ec- eseguito, come vedremo più speci- cessivamente il lavoro stesso, e di fi catamente nei paragrafi ad esso non riuscire a coglierne la sintesi. dedicati, utilizzando scansioni con diverse griglie di ripresa per ogni locale interessato. 1. Il rilievo diretto Ai fi ni dell’inquadramento gene- rale dei locali da rilevare nell’ambi- I tempi di intervento, concessi to del contesto dell’intero palazzo dalla direzione della museo tra un è stata eseguita una scansione sulla evento espositivo e l’altro, hanno piazza sia per raccogliere dati sulla infl uenzato la progettazione del ri- facciata che per inserire il nostro lievo dei quartieri estivi. rilievo nella dimensione urbana. È stata posta particolare attenzio- La stazione totale è stata utiliz- ne nella rilevazione delle superfi - zata per realizzare un rilievo to- ci murarie dei grandi vani interni, pografi co tridimensionale relativo che, come noto, sono interamente alla disposizione nello spazio dei rivestite dalle quadrature affre- target di referenziazione delle va- scate. Evitati pertanto strumenti rie scansioni laser. che potessero danneggiare questi È opportuno infi ne precisare che, elementi, come canne metriche, anche al di là delle esigenze proprie rotelle metriche metalliche e li- di questo lavoro, ogni rilievo ha un velli con gomma ad acqua, si sono 3 tempo congruo entro il quale deve privilegiati strumenti quali i livelli Per le misure di dettaglio sono stati Il lavoro ha interessato la misu- essere portato a termine; tempo laser, per la determinazione delle utilizzate fettucce metriche morbi- razione della Sala del Trono, del- legato naturalmente alle caratteri- differenze di quota nei locali ed i de, cercando di evitare, per quanto la Sala dell’Udienza Privata, della stiche dell’indagine prevista ed ai distanziometri laser, per misura- possibile, il contatto con le superfi - Sala dell’Udienza Pubblica e della 3. Un eidotipo della Sala dell’Udienza Pubblica livelli di approfondimento richiesti. re le altezze e triangolare i locali. ci affrescate. Sala di Giovanni da San Giovanni.

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modo che si potessero visualizzare le fasi di lavoro assieme ai tempi di esecuzione previsti ed alla loro data di ultimazione. La scheda riporta sulle ascisse, i grafi ci a cui è riferito il rilievo ( piante, sezioni, prospetti e particolari), mentre sulle ordina- te le varie metodologie utilizzate, suddivise per stadi operativi divisi cronologicamente fi no al completa- mento delle operazioni.

1.1. Suddivisione del lavoro, il giornale di rilievo, gli eidotipi

4 5 La suddivisione del lavoro nel Qui, dopo alcune misurazioni ge- campagna di rilievo”. La scheda- tato in vista di una restituzione che rilievo diretto dei Quartieri Esti- nerali prese all’esterno delle sale, tura, sottoposta alla verifi ca gior- avesse defi nizione adeguata in sca- vi di Palazzo Pitti è stata esegui- è stata posta grande attenzione al naliera, ci ha permesso di control- la 1:50. Nella Sala del Trono, non ta prendendo in considerazione le rilievo interno con misure di con- lare gli stati di avanzamento dei potendo eseguire le scansioni laser, dimensioni, le diffi coltà morfolo- trollo sugli elementi decorativi e lavori rispetto ai tempi di cui di- è stato necessario raccogliere una giche, ed il numero dei locali da sull’architettura dipinta, cercando sponevamo. maggiore quantità di informazioni descrivere. Per eseguire le misu- di distinguere, spesso con diffi col- Il rilievo delle piante e delle se- eseguendo le sezioni anche lungo razioni sono stati utilizzati nove tà, gli elementi decorativi reali da zioni (eseguite alcune parallela- le diagonali. rilevatori suddivisi in tre squadre, quelli soltanto dipinti. mente alle pareti ed in corrispon- Con la scheda, di cui riportiamo ad essi sono stati assegnate quan- 4. Un esempio di coltellazione con quote segnate Al fi ne di ottimizzare e defi nire denza di queste ed altre passanti un esempio, è stato logicamente or- tità di lavoro pressoché equivalenti a tabella ganizzato il lavoro di ogni singolo 5. Una coltellazione con quote segnate i tempi di lavoro è stata progettata per la mezzeria e per i punti signi- così suddivise: al primo gruppo la direttamente sull’eidotipo una “scheda per la gestione della fi cativi delle stanze) è stato proget- locale; questa è stata strutturata in Sala di Giovanni da San Giovanni,

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locale di considerevoli dimensioni state riportate le fasi di lavoro ese- con un soffi tto voltato a padiglione guite, con brevi note e commenti. ribassato con semicrociere ai quat- tro angoli e due lunette al centro, i due grandi fi nestroni con scala di 1.1.1. La Sala del Trono, il gior- accesso sulla parete verso piazza nale di rilievo Pitti; al secondo gruppo sono sta- te assegnate la Sala dell’Udienza 14 febbraio 2005 Pubblica, un locale più piccolo ri- Rilievo ed orientamento con l’as- spetto al precedente anch’esso con se Nord/Sud mediante la bussola. volta a padiglione con quattro se- Realizzazione degli eidotipi neces- microciere agli angoli, con un fi ne- sari per il progetto di rilievo: pianta, strone come i precedenti e la Sala prospetti e sezioni signifi cative. dell’Udienza Privata di dimensioni Rilievo dei livelli per la creazione di analoghe alla precedente, ma con un piano di riferimento: si è posizio- un soffi tto voltato a botte e con una nata la livella laser il più possibile al fi nestra alta senza scalinata, al ter- centro della stanza, mettendo poi “in zo gruppo è stata infi ne assegnata bolla” e prendendo come riferimento la sala del Trono, ambiente dal- un punto posizionato ad un metro dal l’architettura simile alla Sala del- pavimento sullo spigolo dell’apertu- l’Udienza Pubblica, ma dimensio- ra d’ ingresso sulla parete S-O, de- nalmete più ampio inoltre coperto nominato punto altimetrico di riferi- con una grande volta a padiglione mento (valido per tutto il rilievo dei anch’essa con quatto semicrociere Quartieri Estivi); successivamente si agli angoli; come già detto, in que- è proceduto a battere i relativi livelli sto locale non è stato possibile ef- sullo spigolo delle restanti 7 aperture, fettuare scansioni laser. procedimento necessario per stabilire 6. La Sala del Trono durante le fasi di rilievo e i È stato redatto quotidianamente il dislivello del pavimento e per con- lavori di allestimento di una nuova mostra 6 un giornale del rilievo dove sono durre correttamente le coltellazioni.

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prospetti: due foto per ogni parete, posizionando il punto di ripresa sulla perpendicolare, in corrispon- denza delle aperture delle porte. Completamento della misurazione di dettaglio della stanza: sono stati rilevati i lati della stanza con le ri- spettive aperture, tramite misure progressive ed utilizzando il distan- ziometro laser posizionato ad un’ al- tezza di 1,85 m dal pavimento. Trilaterazione per restituire la strombatura della fi nestra sulla parete N-O. 8 9 Rilievo delle quattro bocchette Orizzontali: distanza tra i basa- di compensato come base d’ap- 7 a forma quadrata del pavimen- menti delle “colonne virtuali”; poggio dello strumento ( spessore to: è stato costruito un sistema di Verticali: volta dell’arco reale ed 14mm). Trilaterazione del perimetro trilaterazione considerando come angolo più esterno dei cornicioni Rilievo della sezione A-A’ (nella della stanza: sono stati tracciati vertici gli angoli dei rispettivi qua- aggettanti (corrispondenti all’im- mezzeria della stanza e parallela triangoli che tendevano, per quan- drati ed alcuni punti sugli spigoli posta dell’arco reale). alla parete N-E ): è stata posizio- to possibile, ad essere equilateri, delle aperture delle porte a livello Rilievo della sezione diagona- nata la rotella metrica lungo la al fi ne di minimizzare l’errore; le del pavimento. Sono stati inoltre le 1-1’: è stata posizionata la ro- mezzeria procedendo successiva- trilaterazioni sono state effettuate misurati i singoli lati con l’effet- tella metrica lungo la diagonale mente alla coltellazione da terra sul piano di riferimento descritto tuazione delle relative foto. procedendo successivamente alla al soffi tto mediante il distanziome- al punto precedente. coltellazione (ogni 10 cm) da terra tro laser, utilizzando il sistema de- 16 febbraio 2005 al soffi tto mediante distanziometro scritto al punto precedente. 15 febbraio 2005 Rilievo dei punti di riferimento laser. Per ridurre l’errore causato 7. Eidotipo di un particolare delle piccole Inizio rilievo della sezione B-B’ scalinate delle fi nestre Foto alle pareti, necessarie al rad- alle pareti per il raddrizzamento dall’irregolarità della pavimenta- (nella mezzeria della stanza e or- 8-9. Le fasi del rilievo drizzamento ed alla restituzione dei delle fotografi e. zione è stata utilizzata una tavola togonale alla parete S-O).

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10 11 12 13

Rilievo della bocchetta di area- Rilievo del prospetto della parete dell’alzato con il distanziometro una tavola di compensato come zione centrale (ottagono):è stato S-E: è stata posizionata la rotella laser. base d’appoggio dello strumento ( “individuato” il centro ed un lato metrica lungo la parete procedendo Rilievo di massima della porta spessore 14 mm). trilaterando rispetto ai punti stabi- successivamente alla coltellazione piccola della parete S-O. Rilievo della parete N-O: è stato liti sulla parete S-O. (ogni 20 cm circa) da terra fi no alla posizionata la rotella metrica lun- Successivamente si sono misurati curvatura dei due archi con l’ausi- 18 febbraio 2005 go la parete procedendo successi- i singoli lati con le relative diago- lio del distanziometro laser. Ultimazione del rilievo del pro- vamente alla coltellazione (ogni 20 nali e fotografato dall’alto l’intera Inizio del rilievo del prospetto spetto della parete S-O: è stata po- cm circa) da terra fi no alla curva- bocchetta. della parete di entrata. sizionata la rotella metrica lungo tura dei due archi con l’ausilio del Rilievo della nicchia: si sono tra- la parete procedendo successiva- puntatore laser. Per ridurre l’erro- 17 febbraio 2005 guardati i singoli scalini median- mente alla coltellazione (ogni 20 re causato dall’irregolarità della Ultimazione del rilievo della se- te fi lo a piombo, fettuccia e metro cm circa) da terra fi no alla curva- pavimentazione è stata utilizzata zione B-B’: anche in questo caso è rigido e trilaterato la fi nestra con tura dei due archi con l’ausilio del una tavola di compensato come stato utilizzata la stessa metodolo- l’ausilio dei punti fi ssi sulla por- puntatore laser. Per ridurre l’erro- base d’appoggio dello strumento ( gia di rilievo utilizzata per le altre ta d’ingresso della parete S-O; si re causato dall’irregolarità della spessore 14 mm). sezioni. Rilievo della pavimentazione: è 10-11-12-13. Le fasi del rilievo sono prese inoltre alcune misure pavimentazione è stato utilizzato

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stato disegnato l’eidotipo del mo- Rilievo a livello zero del rosone saico del cotto e se ne è rilevato un centrale, e del pavimento. campione misurandolo e fotogra- Sezione della stanza passante fandolo. per la chiave della volta a botte: Rilievo del collegamento con la misurata con il distanziometro la- sala delle udienze private: si sono ser a distanze progressive. effettuate le trilaterazioni pren- Misurazione del dislivello del 14 dendo come riferimenti punti posti pavimento nel punto di sezione ef- sullo stesso livello e, mediante il fettuato con livella laser e metro. puntatore laser, si sono rilevati i Rilievo fotografi co. quattro prospetti delle pareti e la volta di copertura. 15 febbraio 2005 Rilievo di massima delle altezze A) Sala delle Udienze Private: della fi nestra posta al di sopra del- Sezione trasversale della volta la porta sulla parete N-O. passante per le porte e presa delle Misurazione delle alzate degli misure di dettaglio con distanzio- scalini della nicchia. metro laser utilizzando il metodo delle distanze progressive. Misurazione del dislivello del 1.1.2. La sala dell’Udienza Priva- pavimento nel punto di sezione. 15 ta e la sala dell’Udienza Pubblica Sezioni delle pareti con le rela- Rilievo fotografi co delle pareti e tive misurazioni delle aperture: il degli eidotipi, misurazione della della volta per il raddrizzamento 14 febbraio 2005 rilievo è stato eseguito applicando pianta tramite la trilaterazione dei fotogrammetrico. A) Sala delle Udienze Private: alla parete un sistema cartesiano punti e misurazione delle altezze con inizio del rilievo con realizzazio- di coordinate ed individuando, con il distanziometro laser nella sezione 16 febbraio 2005 ne degli eidotipi, tracciamento del distanza ed altezza, tutti i punti ne- passante per il punto centrale. 14. Il badge per l’ingresso nei Quartieri Estivi B) Spazio interstiziale fra la sala piano con la livella laser e trilate- cessari. C) Sala delle Udienze Pubbli- 15. Eidotipo per il rilievo dei punti signifi cativi delle udienze private e quella delle razione dei punti in modo da avere Coltellazione del pavimento lun- che: rilievo della pianta, eidotipi e per il raddrizzamento delle foto e la realizzazione udienze pubbliche: realizzazione dei fotopiani delle pareti 6-8 battute per punto. go la parete. tracciamento del piano orizzontale

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18 febbraio 2005 sezioni della Sala di Giovanni da C) Sala delle Udienze Pubbli- San Giovanni. che: sezioni della sala lungo la diagonale della volta, lungo la li- 15 febbraio 2005 nea dorsale delle unghie e lungo la Individuazione delle misure es- mezzeria: le coltellazioni delle al- senziali delle piante; in questa sala tezze sono state eseguite con il di- le trilaterazioni sono state prese da stanziometro laser posto a distanze due punti fi ssi in mezzo alla stanza progressive di cm 15. e su questi è stato collocato un di- Rilievo fotografi co della volta stanziometro laser posizionato su di per il raddrizzamento fotogram- un cavalletto dotato di livella per la metrico. messa in bolla e, misurati tutti i punti signifi cativi, è stata infi ne misurata la 19 febbraio 2005 distanza tra i due punti. Questo è un Controllo degli eidotipi con veri- sistema empirico che si rifrifàà all’uso fi ca ed eventuale integrazione del- della stazione totale,e quindi senza le misure mancanti. misura degli angoli, ma con necessi- 16 ttàà comunque di eseguire triangoli di conferma. Questo metodo si è rivela- tramite la livella laser, presa delle strombatura della fi nestra utiliz- 1.1.3. La Sala di Giovanni da San to comunque affi dabile (visto anche il misure essenziali della sala e trila- zando un sistema cartesiano con Giovanni successivo controllo effettuato trami- terazione. coltellazioni tridimensionali sui te la nuvola di punti) e veloce, soprat- Rilievo dell’ingombro planime- punti signifi cativi. 14 febbraio 2005 tutto in ambienti di grandi dimensioni trico del grande stipo posto al cen- Sezioni e prospetto delle pareti Valutazione generale dell’enti- e senza mobilio ad intralciare la vista tro dalla sala. della sala con coltellazioni ad una tà del rilievo, realizzazione degli di alcuni punti. distanza fi ssa di cm 10. eidotipi della pianta per le trian- 17 febbraio 2005 Rilievo fotografi co delle pareti golazioni e le misure essenziali, 16 febbraio 2005 16. Ancora un eidotipo per il rilievo dei punti C) Sala delle Udienze Pub- per il raddrizzamento fotogram- oltre alle piante per le misure di Misurazioni delle sezioni dei signifi cativi per il raddrizzamento delle foto e la bliche: rilievo della scala nella metrico. realizzazione dei fotopiani delle pareti dettaglio, le sezioni ed i prospetti prospetti S-E e N-E con il metodo

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raddrizzamento fotogrammetrico delle foto eseguite. Controllo degli eidotipi con veri- fi ca ed eventuale integrazione del- le misure mancanti.

2. La campagna fotografi ca

La fotografi a digitale si è ormai imposta, rispetto a quella analogi- ca, nelle discipline legate all’archi- tettura ed in particolare al rilievo

17 18 dell’architettura. Questa si integra perfettamente con i sistemi di resti- delle coltellazioni e misure ogni 18 febbraio 2005 strombatura della fi nestra a destra tuzione digitali in particolar modo 10 cm. Utilizzando anche in que- Rilievo del vestibolo collocato tra guardando la parete esterna o a N- se utilizzata in concomitanza con sto caso il distanziometro laser. la Sala di Giovanni da San Giovan- O e misurazione dell’architettura un notebook; questo rende possi- Misure di dettaglio e particola- ni e la sala dell’ Udienza Pubblica; disegnata essenziale, delle pareti bile il verifi care in tempo reale la ri: rilievo del disegno della pa- con esecuzione degli eidotipi, rile- prese in considerazione. qualità delle immagini ottenute, vimentazione, della scala, della vamento delle grandezze essenziali con la possibilità di rifare quelle strombatura della fi nestra a de- delle trilaterazioni per le misure di 20 febbraio 2005 non corrette, eliminando eventuali stra guardando la parete esterna dettaglio, sia in pianta, che in se- Campagna fotografica, del- errori di messa a fuoco, di esposi- o a N-O, e misurazione dell’ar- zione (previo coltellazioni ogni 10 le quattro pareti della sala, dei zione e di inquadramento. Inoltre chitettura disegnata delle pareti cm.), rilievo dei particolari. particolari delle finestre e del la possibilità di utilizzare imme- prese in considerazione (pren- soffitto. 17-18. Campagna fotografi ca: riprese dei par- diatamente l’immagine senza ulte- dendo le distanze tra le colonne 19 febbraio 2005 Verifi ca della misurazione dei ticolari delle piccole scalinate delle fi nestre riori passaggi, si traduce in abbatti- rispettivamente nella Sala di Giovanni da San e l’ altezza del basamento e dei Coltellazioni delle pareti N-O punti dell’architettura dipinta de- mento di costi, che, accompagnata Giovanni (ripresa frontale) e nella Sala del Trono capitelli). e S-O, misure della scala, della stinati alla funzione di mire per il (ripresa dall’alto) dalla facilità d’uso e dalla sostan-

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19. La sequenza fotografi ca eseguita per la realizzazione del fotopiano della parete sud-est nella Sala di Giovanni da San Giovanni 20. La sequenza fotografi ca eseguita per la realizzazione del fotopiano del soffi tto nella Sala di Giovanni da San Giovanni 20

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ziale buona qualità delle nuove fo- 2.1. Organizzazione delle fotografi e sale che sono state rilevate, è stato rilevate durante la campagna foto- tocamere digitali, consente di otte- necessario catalogare le fotografi e grafi ca o, in alcuni casi, trascritti nere immagini soddisfacenti anche Le fotografi e sono state suddivi- in apposite schede, simultanea- dalle misure di dettaglio preceden- in condizioni di luce non ottimali. se in due categorie: foto necessarie mente alla loro acquisizione. La temente ricavate. Al momento di Queste Condizioni hanno indiriz- al raddrizzamento fotogrammetri- quantità delle immagini scattate ogni scatto sono stati infatti segna- zato alla scelta della fotografi a di- co per la realizzazione dei fotopia- per ogni parete o volta unita alla ti i limiti delle inquadrature, e su gitale rispetto a quella analogica. ni delle pareti e dei soffi tti, scattate complessità delle quadrature pre- ogni inquadratura è stato apposto il Sono pertanto state utilizzate le prevalentemente con la fotocamera senti rendeva diffi cile posizionare numero che la fotocamera digitale seguenti fotocamere digitali di tipo da 7.1 megapixel, fi ssata sul caval- correttamente la fotografi a sulla assegna al fi le-foto. compatto: la Sony DSC-S85 (4.1 letto a luce naturale, e le foto per superfi cie di appartenenza con il Questa metodologia ha permesso megapixel), la Nikon coolpix 5400 la descrizione dei particolari, del- solo orientamento visivo. Questo di ritrovare facilmente le immagi- (5.1 megapixel) e l’ Olympus c- l’ambiente e delle fasi del rilievo. ha imposto una disciplina di cata- ni e rimontarle senza il timore di 7070 Wide Zoom (7.1 megapixel). Le prime sono state catalogate logazione che fosse pratica e velo- incorrere in errori, il tutto unito a La campagna fotografi ca eseguita secondo precise schede legate alla ce e che permettesse di individuare tempi di lavoro sempre più sod- per il raddrizzamento fotogramme- sala rappresentata; le seconde sono la sala, la parete e la posizione del- disfacenti; inoltre le schede così trico è stata effettuata utilizzando state invece raccolte, in un primo la fotoriproduzione, associandovi concepite consentono un agevole sempre la fotocamera su cavalletto momento, in cartelle suddivise per i punti omologhi rilevati metrica- controllo ed una facile archiviazio- e senza l’ausilio di fl ash. Le foto data di scatto e per tema (es. rilievo mente e necessari per il fotorad- ne dei dati, con la possibilità di re- dei particolari e le foto d’ambiente diretto, piuttosto che particolari), drizzamento. cuperarli in qualsiasi momento an- sono state scattate con fotocamera successivamente, scelte le più si- In considerazione si ciò sono che per gli operatori che non hanno libera utilizzando talvolta il fl ash. gnifi cative, sono state organizzate state predisposte delle schede che partecipato direttamente alla cam- Alcuni momenti del rilievo, ed in secondo schede tematiche. contengono nell’intestazione, il pagna di rilievo. particolare le fasi del rilievo con laser nome della sala, il riferimento alla scanner, sono stati oggetto di riprese parete, la data di scatto, ed il tipo di fi lmate per ottenere una documenta- 2.2. Le schede per parete e per fotocamera con cui è stato esegui- 3. Le scansioni laser zione dinamica di certi passaggi che stanza to. Al centro della scheda si trova diffi cilmente si sarebbero prestati l’eidotipo della parete, con segnati Negli ultimi anni la tecnologia ad una testimonianza di tipo statico Per il fotoraddrizzamento delle i punti signifi cativi (prescelti quali del laser scanner tridimensionale quale può essere la fotografi a. quadrature presenti nelle quattro punti omologhi) e le loro misure ha conosciuto, nel nostro paese,

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il rilievo interno alle sale, le zone re scansioni con rotazioni di 360° d’ombra o di occlusione sono state sull’asse azimutale, con un cam- ben poche. po di ripresa zenitale di 270°. È in Ne consegue che, per riuscire a grado di misurare fi no a 1800 pun- misurare un elemento tridimensio- ti al secondo, con un’accuratezza a nale si devono eseguire scansioni 50 metri di distanza di +/- 5 mm. da due o più stazioni, che verranno La dimensione dello spot, sempre rimontate in un unico modello tri- a 50 metri, è di 6 mm. La Leica ga- dimensionale raffi gurante l’ogget- rantisce il funzionamento ottimale to rilevato. dello strumento per distanze che Per collegare tra loro le varie vanno da 1 a 100 metri ma dalle

21 22 scansioni è necessario individua- sperimentazioni fatte ne è stato ap- re degli elementi morfologici co- purata l’effi cienza fi no e oltre i 200 una diffusione sempre maggiore ta di alcuna struttura di supporto, muni, e, qualora non sia possibile metri3. Lo scanner è dotato al suo nell’ambito del rilievo e della dia- né di elementi che possono recare individuarli con suffi ciente preci- interno di una fotocamera digitale gnostica riferiti a beni architetto- danno alle opere d’arte o agli arre- sione, risulta necessario porre de- da un megapixel, con cui esegue nici, artistici, archeologici, e non di in essi contenuti. gli appositi target sulla scena di ri- una sequenza di fotografi e sulla ultimo nel rilievo ambientale. Con questo tipo di strumentazio- presa; ossia mire rifl ettenti o mire porzione sferica virtuale che rap- Gli strumenti di rilevamento la- ne tutto ciò che non viene raggiun- a centro di massa2 che lo scanner presenta il campo di ripresa dello ser utilizzati per queste applica- to dal raggio laser non viene ine- riconosce automaticamente ed alle strumento. Il software Ciclone, che zioni possono essere diversifi cati a vitabilmente acquisito dallo stru- quali assegna un numero identifi - gestisce sia le scansioni che le suc- seconda del funzionamento dei la- mento; pertanto queste zone non cativo. cessive elaborazioni, attribuisce, ser distanziometrici, detti anche a acquisite vengono tecnicamente Per il rilievo dei Quartieri Esti- ad ogni punto misurato, la texture tempo di volo (time of fl ight TOF), dette “parti di occlusione”, con ri- vi è stato scelto un laser scanner a relativa alla presa fotografi ca ot- e dei laser triangolatori1. ferimento particolare a quelle zone tempo di volo, il Leica HDS 3000, tenuta con l’operazione sopra de- Come noto la tecnologia Laser rimaste escluse a causa di un corpo strumento a testa ruotante, appar- scritta. scanner ben si presta alla nostra ti- che occludeva parte della scena di tenete all’ultima generazione di Questo modello, oltre a fornire, 21. Il raggio laser mentre colpisce una superfi cie pologia di rilievo in quanto assolu- ripresa. Peraltro nel nostro caso, 22. L’acquisizione in tempo reale sul computer queste apparecchiature. Grazie alla come molti altri laser scanner, il tamente non invasiva, non necessi- 4 dei punti misurati dal raggio laser specialmente per quanto riguarda testa ruotante si possono effettua- valore di rifl ettanza , è in grado di

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siderarsi essenziale, e da affrontarsi HDS 3000). La combinazione del pertanto con maglie di ripresa più fi tto programma di utilizzazione larghe, mentre per la rilevazione dei dello strumento e delle esigenze di dipinti sono necessarie maglie di ri- gestione del museo, hanno quindi presa più fi tte. portato alla possibilità di utilizzare il laser scanner HDS 3000. Premesso che i tre locali doves- 3.1. Organizzazione del lavoro sero essere rilevati con maglie di per stanza e per tipologia con re- scansione diverse tra loro, per lative schede di scansione sperimentare le potenzialità del- lo strumento in interni affrescati

23 24 Nel periodo in cui sono state ma morfologicamente non troppo eseguite le scansioni dei Quartie- complessi, e si dovessero verifi - texturizzare i punti misurati dallo Considerando la novità del tipo ri Estivi di Palazzo Pitti, i laser care metodologie di ripresa suffi - scanner. Questa nuova funzione è di apparecchiatura, questa, è stata scanner Leica HDS 3000 presenti cientemente effi caci, si è stabilito stata utilissima per il rilievo delle una delle prime occasioni in cui è in Italia erano relativamente pochi, di eseguire le scansioni a maglia sale affrescate dei Quartieri Estivi. stato possibile sperimentare la pos- pertanto le possibilità di utilizzare più fi tta (un centimetro) per la Sala È stato infatti possibile ricavare sibilità di realizzare rilievi di pareti questa nuova apparecchiatura, era- dell’Udienza Privata, ovvero la più l’esatta morfologia delle sale (cosa affrescate con texturizzazione della no limitate a poche giornate di la- piccola, a maglia intermedia (due peraltro diffi cile in presenza di nuvola di punti. Pertanto le scansio- voro, che andavano combinate con centimetri) per la Sala dell’Udien- quadrature che tendono ad ingan- ni delle tre sale sono state realizzate le esigenze di gestione del Museo za Pubblica, e la maglia più larga nare la percezione del reale svi- con maglie di acquisizione diverse degli Argenti. Il Prof. Marcello (tre centimetri), per la Sala di Gio- luppo dell’ambiente), ed un rilievo l’una dall’altra, con il preciso in- Balzani, direttore del laboratorio vanni da San Giovanni che è an- delle pareti affrescate con la vera tento di sperimentare quale potesse DIAPREM, della Facoltà di Archi- che la sala più grande. Con questo grandezza delle rappresentazioni essere la maglia di ripresa più op- tettura dell’Università di Ferrara, sistema è stato abbastanza facile dipinte sulle volte, operazione che portuna per questo tipo di rilievi. ha gentilmente accettato di colla- prevedere i tempi di acquisizione, sarebbe stata estremamente com- La morfologia dei locali, infatti, se borare a questa sperimentazione che poi come previsto, si sono di- plessa da affrontare con i tradizio- si eccettuano alcune cornici e pochi con la strumentazione avanzata di mostrati essere molto simili nelle 23-24. La stazione di lavoro del laser scanner nali sistemi di rilievo. altri elementi, è senz’altro da con- cui dispone (laser scanner Leica tre sale.

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25-26. La scheda di scansione utilizzata durante il rilievo laser scanner 25 26

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Ottimizzare le fasi del lavoro ese- laser scanner in un database che ar- ed il numero di target acquisiti dal- fondità, con copertura con volta a guito con strumentazione avanzata chivia in fi le con estensione “imp”. lo scanner. botte che ha la sua imposta a m. è un’esigenza di prima necessità, Da ogni database, che possiamo Nella sezione successiva, in cui 7,60 da terra e la chiave di volta a dovuta agli alti costi di gestione e considerare come il contenitore si analizza la scansione, vengono m. 10,75 dal pavimento. La mor- di acquisizione di tali strumenti, ed del rilievo, si possono generare più richiesti i dati relativi ai punti mi- fologia della sala è dunque la più alle necessità di utilizzo delle appa- sottocartelle denominate Project, surati sull’asse delle ascisse e delle semplice di tutte le altre rilevate, recchiature che naturalmente sono che contengono porzioni del rilie- ordinate per ogni scan, la distanza non vi sono arredi particolari che molto richieste in quanto rare. Ri- vo stesso. Dalle cartelle Project , il alla quale la griglia di acquisizio- possono produrre zone di occlu- sulta pertanto importante stabilire software, ad ogni variazione della ne assume le dimensioni impostate sione, ed è stata pertanto effettuata precise strategie di utilizzazione al posizione del Laser scanner (o sta- (probe), le impostazioni di dimen- una sola stazione da cui sono state fi ne di permetterne la miglior e più zione di ripresa), genera automati- sionamento della suddetta griglia eseguite due stazioni o scansioni ampia utilizzazione possibile. Cer- camente altre sottocartelle chiamte ed i gradi sugli assi X ed Y della fi - (ScanWord). Per la registrazione to è che, per stabilire protocolli di ScanWorld, in cui sono archiviate nestra che inquadra la ripresa sulla delle stazioni sono stati posizionati uso, è necessario effettuare svaria- tutte le scansioni parziali (scan) porzione sferica virtuale, che rap- tre target a centro di massa. La gri- te prove e sperimentazioni per poi eseguite, comprese quelle di ac- presenta il campo di ripresa dello glia di acquisizione prescelta è sta- poterne trarre l’opportuna sintesi. quisizione dei target, oltre alle im- strumento. ta di cm. 1 x 1, per ottenere la mas- Per ogni stazione effettuata con il magini che sono state raccolte da sima uniformità nella misurazione laser scanner è stata compilata una quella stessa stazione. sono state eseguite diverse riprese scheda5, che sintetizza e schema- Nella sezione relativa alla pre- 3.1.1. La sala dell’Udienza Pri- (scan), cambiando ogni volta la tizza il modo di organizzare i dati sentazione della scheda, si richie- vata distanza di riferimento della gri- del programma Cyclone, ovvero il dono informazioni di carattere ge- glia (probe), assecondandola alla software specifi catamente proget- nerale sul rilievo, quali il luogo, la La sala dell’Udienza Privata è distanza media della ripresa dallo tato da Cyra-Leica per l’acquisi- data, l’ora, e l’oggetto del rilievo stata la prima sala ad essere rileva- scanner. Per effettuare questa ope- zione e la gestione delle nuvole di stesso, completate da notizie più ta; con una sola fi nestra che affac- razione sono state eseguite nove ri- punti tridimensionali. particolari come il nome dell’ope- cia su piazza Pitti, è leggermente prese dalla stazione n° 1 e quattro Per meglio comprendere la scheda ratore, il modello di scanner utiliz- più piccola rispetto alle altre, mi- riprese dalla stazione n° 2. L’alta è opportuno illustrare brevemente zato, il nome del database, quello surando m. 9,00 di larghezza sul densità delle misurazioni effettuate il funzionamento di Cyclone. Que- del Project, (tradotto in Progetto), fronte del prospetto principale di non ha quindi richiesto altre even- sto organizza i dati che riceve dal il numero assegnato alla scansione palazzo Pitti, e m 10,35 di pro- tuali riprese di raffi ttimento.

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3.1.2. La sala dell’Udienza Pub- riprese con distanza della griglia va- tegrata con riprese di raffi ttimento. tutta la piazza, e su tutto quello che blica riabile a seconda della distanza dallo Le due stazioni sono state posizionate lo strumento fosse in grado di misu- strumento. Le stazioni interessate a sulla linea mediana longitudinale del- rare da quella posizione, cogliendo La Sala dell’Udienza Pubblica questa sala sono la n° 4, dalla quale la sala, in corrispondenza delle due così anche l’occasione per verifi ca- di poco più grande della sala del- sono state effettuate nove riprese più fi nestre con scala di accesso, per per- l’Udienza privata, praticamente l’acquisizione dei tre target,e la n° 5, mettere di escludere, per quanto pos- quadrata, misura infatti m. 10,45 x da cui, oltre all’acquisizione dei tar- sibile, i coni d’ombre nel raffi ttimento 10, 40, e si presenta morfologica- get, sono state eseguite ancora nove delle due scale. Nel salone sono stati mente più complessa rispetto alla riprese. posizionati quattro target di cui solo sala precedente. È presente al suo tre sono stati acquisiti. Sono state ese- interno una delle grandi fi nestre in- guite ventidue riprese dalla stazione ginocchiate progettate dall’Amman- 3.1.3. La Sala di Giovanni da San n° 5, e tredici dalla stazione n°6. nati per piazza Pitti. Alla fi nestra si Giovanni accede da una scala, il soffi tto è con volta a padiglione con quattro semi- La grande sala affrescata da Gio- 3.1.4. La piazza de’ Pitti e la sca- crociere agli angoli, inoltre al centro vanni da San Giovanni, che misura la urbana è presente un grande stipo in ebano m. 18,60 di lunghezza e m. 10,40 di 27 che generando un consistente cono profondità, si presenta come la pipiùù In principio il rilievo su piazza d’ombra ha condizionato il posizio- complessa sotto l’aspetto morfologi- De’Pitti doveva riguardare solo la namento delle due stazioni e dei tre co. In questa sala sono presenti due facciata del palazzo, considerando target. La maglia di ripresa, proce- delle grandi fi nestre con scala, ed una che doveva servire a collocare i dendo con quanto premesso al punto terza fi nestra posta a metà tra le due Quartieri Estivi nel complesso del 4.3.1, è stata fi ssata in cm. 2 x 2, uni- ma ad un’altezza superiore, le archi- palazzo, ma appena è stata posta la ta però a riprese di raffi ttimento per travi sopra alle colonne dipinte non stazione di ripresa ci si è resi conto acquisire una densità di informazioni sono a loro volta raffi gurate ma sono di quanto la grande facciata del pa- suffi ciente degli elementi architetto- in rilievo, come in rilievo sono anche lazzo fosse strettamente legata alla nici di maggiore complessità. Anche le soglie delle porte ed il battiscopa. scala urbana della piazza. 27-28. La stazione di lavoro con laser scanner in in questo caso, da ogni stazione, otre La maglia predefi nita per questa sala È stato pertanto deciso che il ri- Piazza Pitti ai raffi ttimenti, sono state eseguite le era di cm. 3 x 3, ed è stata spesso in- lievo doveva essere a 360 gradi su 28

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re le potenzialità di rilievo a scala urbana del laser scanner utilizzato. Le riprese più vicine sono state effettuate con una griglia di cm. 3 x 3 a venti metri (probe), mentre per il resto della piazza è stata uti- lizzata una griglia di cm. 5 x 5. Si sono utilizzati quattro target, dalla stazione esterna (come defi nita nel database) sono state eseguite com- plessivamente sette riprese.

29 30 31

4. Il rilievo topografi co di affi namento. Nel rilevamento stiche: misura angolare, 1”, mgon poligonali chiuse, servono quindi con laser scanner queste caratteri- 0,5;misura con distanziometro la- verifi che fatte attraverso gli spessori Il rilievo topografi co quando vie- stiche sono sublimate, soprattutto ser da 1,5 metri fi no a 80 metri pre- delle murature, ad esempio in corri- ne usato assieme ad altre metodo- quando il rilievo non si limiti ad cisione +/- 3mm. spondenza delle fi nestre (che non si logie di indagine, ha la funzione del una sola facciata, ma gira attorno Il rilievo si articola attraverso una sono potute utilizzare per la chiusu- “telaio” su cui si intrecciano tutti all’edifi cio e ne entra all’interno. È poligonale aperta di nove stazioni, ra della poligonale), dove è stata ri- gli altri elementi che compongo- possibile montare gli elementi del attraverso le quali sono state rag- scontrata una più che soddisfacente no il nostro lavoro. Spesso, grazie rilievo non contigui tra loro grazie giunte e collegate tra loro le tre sale precisione di tutto il rilievo. alla sua precisione anche su grandi alla base costituita dal rilievo topo- interne che, a loro volta, sono state La poligonale è stata eseguita in distanze, lo si utilizza per defi nire grafi co (con mire di collimazione6 messe in relazione con la facciata due giorni di campagna e quindi in i limiti ed il dimensionamento es- e di registrazione, comunemente del palazzo su piazza Pitti, oltre che due fasi distinte; questo perchè non senziale degli edifi ci, specie quan- chiamati target e con i punti omo- naturalmente a tutto lo spazio urba- era possibile lasciare attrezzature do si ha a che fare con elementi loghi, quando sussistono). no rappresentato dalla piazza stessa. montate all’interno delle sale. Inol- architettonici di grandi dimensio- Per il rilievo di Pitti è stata im- La poligonale aperta non permette tre per motivi logistici le stazioni 29-30-31. La strumentazione per il rilievo topo- piegata una stazione totale Leyca di riscontrare eventuali errori che della poligonale hanno sostanzial- grafi co e per il rilievo laser scanner in Piazza ni, per poi scendere di scala, fi no Pitti al dettaglio, con altre metodologie TPS 1100 con le seguenti caratteri- sono facilmente evidenziati nelle mente seguito le stazioni del Laser

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stazione 200, sono stati battuti altri tre target, nominati 203, 204 e 205, ed è stata conclusa la prima fase del rilievo topografi co collimando il prisma della stazione 300 nella sala di Giovanni da san Giovanni. Nella successiva giornata di ripre- se, la stazione 300 è stata posizionata nella Sala di Giovanni da San Gio- vanni, da dove sono stati misurati i quattro target, mentre successiva- mente è stata lanciata la stazione 400 nella Sala dell’Udienza pubblica. Per uscire con la poligonale all’esterno del palazzo, è stato effettuato il per- corso inverso rispetto alla giornata precedete, pertanto, dalla stazione 400 sono stati nuovamente battuti i punti rif 107, rif 108, rif 109 utili a ritrovare in maniera univoca la posi- zione della seconda parte della poli-

32 gonale rispetto alla prima, e nuova- mente misurati i target presenti nella Scanner che, per problemi legati della sala dell’Udienza Pubblica, rif 109, utili per georeferenziare, la sala, rinominati con i numeri 404, alla fruizione del museo, si sono seguendo l’allineamento delle por- seconda fase della poligonale. 405 e 406. È stata quindi lanciata la dovute spostare con un criteri so- te per collimare la stazione succes- Con successiva collimazione del stazione 500, nella sala dell’Udienza prattutto legato alla fruibilità degli siva. Sono stati acquisiti tre target, prisma della stazione 200, posto su Privata, dalla quale sono stati di nuo- ambienti stessi. La prima stazione, nominati 101, 102 e 103, e tre pun- di un altro treppiedi al centro del- vo verifi cati i tre target presenti nel 32. Vista di Piazza Pitti ricavata dalla nuvola di la n. 100, è stata effettuata al centro ti esterni, nominati rif 107, rif 108, la sala dell’Udienza Privata. Dalla punti locale, rinominati a loro volta 503,

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504 e 505. Il percorso per raggiunge- re piazza Pitti è continuato cono una stazione intermedia, la 600, nella Sala del Trono, da cui siamo passati all’ingresso del giardino di Boboli, con le stazioni 700 e 800, dalle quali è stato possibile lanciare la stazione 900 da cui si sono collimati i target posti sulla facciata di palazzo Pitti, e nominati, 906, 907, 908 e 909.

Note

1 La descrizione più effi cace relativa al funzionamento dei vari tipi di laser scanner si deve a Fulvio Rinaudo se- condo cui “Negli scanner distanzio- metrici la misura della distanza può avvenire secondo i due ben noti metodi di misura del tempo di percorrenza di un impulso laser e di misura della dif- ferenza di fase tra l’impulso inviato e l’impulso rifl esso dall’oggetto. 33 Nel primo caso l’impulso laser viene totale motorizzata può essere program- condi per ogni misura) e la lettura dei raggio laser facendo ruotare uno o due inviato verso l’oggetto e la distanza tra mata per operare come uno scanner cerchi codifi cati richiede tempi non tra- specchi di massa molto ridotta (consen- il trasmettitore e la superfi cie rifl ettente tridimensionale terrestre anche se la scurabili nella stima dei valori angolari tendo di raggiungere elevate velocità) viene calcolata in base al tempo di per- massa in movimento (alidada e can- che defi niscono la direzione di misura e algoritmi più semplici per il calcolo 33. La nuvola di punti: vista della Piazza dove correnza del tragitto di andata e ritorno nocchiale) rallenta di molto le velocità della distanza (direzioni azimutale e della distanza che, per contro, limita- era posizionato il laser scanner. A terra si nota dell’impulso. Il principio è ben noto d’acquisizione, gli algoritmi utilizzati zenitale). no le precisioni raggiungibili. Poiché il punto cieco dell’angolo di campo non ripreso in quanto ampiamente utilizzato nelle per il calcolo della distanza richiedono I laser scanner terrestri distanziometri- nelle applicazioni terrestri le distanze dall’apparecchio moderne stazioni totali. Una stazione lunghi tempi di elaborazione (alcuni se- ci invece controllano la rotazione del diffi cilmente raggiungono il chilome-

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tro, l’errore nella misura della distanza triangolo formato dai raggi incidente e rimento sono quelle effettuate nel corso può essere considerato indipendente rifl esso dall’oggetto e dalla base dello di pluriennali esperienze dal laboratorio dalla distanza stessa. Ovviamente la strumento (vedi fi gura 2). Infatti di tale D.IA.P.RE.M. della Facoltà di Architet- precisione nella determinazione delle triangolo si conoscono la base e i due tura dell’Università di Ferrara. coordinate tridimensionali dipende an- angoli adiacenti: quello formato dal 4 Per valore di rifl ettanza si intende, l’am- che dalla precisione con la quale sono raggio emesso, noto grazie al controllo piezza del segnale di ritorno quando il controllate le rotazioni degli specchi. degli specchi rotanti che ne controllano raggio laser colpisce una superfi cie; ciò In alcuni modelli la distanza viene cal- la direzione, e quello formato dal rag- che determina la quantità di energia rifl es- colata in funzione della differenza di gio rifl esso, noto grazie alla posizione sa, sono le caratteristiche del materiale di fase tra l’impulso emesso e il raggio che la sua immagine assume nel senso- cui è costituita la superfi cie stessa. rifl esso dall’ oggetto. re CCO della camera digitale. 5 Le schede sono state fornite dal labo- In questo caso il maggior tempo richie- Lo schema di misura è quello tipico di ratorio D.IA.P.RE.M. della Facoltà di sto per il calcolo della distanza (dovuto un’intersezione semplice in avanti (e Architettura dell’Università di Ferrara, alle più onerose operazioni di elabo- della fotogrammetria), per cui la pre- frutto della cognizione maturata nel razione del segnale) è compensato da cisione nella determinazione del punto corso delle numerose esperienze di ri- maggiori precisioni. Per contro la ne- diminuisce con il crescere del quadrato lievo con laser scanner 3D realizzate cessità di disporre di segnali di ritorno della distanza del punto dallo strumento. negli ultimi anni. di adeguata potenza riduce notevolmen- Per ragioni pratiche di maneggevolezza 6 “Collimazione”. Per questa operazione te la portata di tali strumenti e aumenta dello strumento non è possibile aumen- la prassi è la seguente: la possibilità di avere, all’interno della tare la base in modo arbitrario anche se adattamento alla vista con cui si rea- griglia di acquisizione, un maggior nu- questa evenienza, come noto, consenti- lizza la visione nitida del reticolo del mero di punti non defi niti. rebbe di ottenere maggiori precisioni a cannocchiale, ottenuta mediante la Tra i laser scanner terrestri basati sul parità di distanza del punto da misurare. rotazione della ghiera dell’oculare, principio della triangolazione esistono Alcuni strumenti, pur basandosi sul dopo aver indirizzato il cannocchiale due diverse confi gurazioni. medesimo principio di misura, utiliz- verso una parete luminosa ed a colore Il primo tipo è costituito da una base zano due camere digitali montate agli uniforme; di lunghezza fi ssa; ad un estremo del- estremi della base e un emettitore laser adattamento alla distanza avente per la base un trasmettitore invia un raggio (vedi fi gura 2). In questo caso il tra- scopo la visione nitida dell’immagine laser che viene deviato grazie ad uno smettitore può emettere un raggio laser del punto sul piano del reticolo, otte- specchio rotante (in modo analogo a in modo analogo alle soluzioni viste in nuta con la la rotazione dell’apposita quanto visto nelle soluzioni preceden- precedenza, oppure proiettare linee o ghiera, dopo aver “cercato” l’oggetto ti) mentre all’altro estremo una camera forme particolari” (RINAUDO 2003, con il mirino esterno del cannocchia- digitale registra l’immagine dell’area di pp. 134-136). le; il centramento defi nitivo del pun- impatto del raggio laser sull’oggetto. 2 Le mire che sfruttano il principio del to si ottiene con le viti micrometri- Le coordinate tridimensionali del punto centro di massa possono essere utiliz- che dell’alidada e del cannocchiale.” di incidenza del raggio laser sull’ogget- zate solo per brevi distanze. (D’APOSTOLI 2005, p 31.) to vengono determinate risolvendo il 3 Le sperimentazioni alle quali si fa rife-

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IVIV.. LA RESTITUZIONE INTEGRATA DEI RILIEVI DEI QUARTIERI ESTIVI

IVIV.. La restituzione integrata dei rilievi dei Quartieri Estivi

Obiettivo prioritario del presente lavoro è la verifi ca della possibilità di comparare i dati provenienti da varie fonti (per fonti si intendono le basi di dati raccolte con le varie metodologie operative a disposi- zione) ed il raggiungimento di una metodologie di restituzione che, pur mantenendo distinte la varia natura delle fonti (che hanno ca- ratteristiche quantitative ed affi da- bilità specifi che), permetta di rag- giungere un livello di conoscenza maggiormente approfondito del soggetto rilevato. La restituzione delle informa- zioni sul manufatto consta di due fasi fondamentali: la comparazio- ne dei dati e la validazione degli uni rispetto agli altri (nel caso in cui differiscano tra loro), e la sin- tesi, ovvero la ricerca di un unico strumento che consenta di dare una 1 1. Una sezione della nuvola di punti operata lettura più completa del manufatto sull’asse longitudinale delle sale dei Quartieri Per la restituzione del rilievo dei eseguito con diverse tecniche e me- mo luogo, procedere al censimento Estivi; si noti la proiezione della facciata del sfruttando al massimo la quantità Quartieri Estivi di Palazzo Pitti, todologie, è stato necessario, in pri- di tutti i dati in nostro possesso. Palazzo. dei dati raccolti.

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venienti dai diversi rilievi, con l’intento di ottenere un prodotto che sintetizzasse al più alto livel- lo qualitativo il processo restituivo e conoscitivo del rilievo. Per atti- vare un processo di integrazione e sintesi era innanzi tutto necessario operare una gerarchizzazione dei dati in base alla loro provenienza, intesa come metodologia di acqui- sizione, ed in funzione della scala e della modalità di archiviazione e di restituzione. Naturalmente i primi elementi di preferenza nella realiz- 2 zazione delle gerarchie dovevano Questi sono stati ordinati a secon- fi le con estensione gsi (prodotti alla prima restituzione con le nuo- riferirsi alla precisione ed all’affi - da della metodologia utilizzata, del dalla stazione totale) e quelli con ve conoscenze che nel tempo si dabilità dei dati. Questi due fattori locale o del sito rilevato, ed il tutto estensione imp (generati dal laser fossero raccolte, e con la possibili- generatori andavano poi comparati è stato inserito all’interno di una scanner) hanno quindi prodotto al- tà di effettuare verifi che e controlli con la qualità descrittiva e la densi- scheda che riassume e classifi ca trettanti formati di archiviazione. È sullo stato dei manufatti oggetto tà delle conoscenze; infi ne vi erano tutto il materiale. Con tale scheda stato pertanto utile il poter disporre del nostro rilievo. L’utilizzazione gli elementi di approfondimento e abbiamo costituito un indice gene- di uno strumento che permettesse di più metodologie di rilievo e la di completamento; fattori che pos- rale del rilievo, che permettesse di di sintetizzare e visualizzare la loro integrazione nel comporre un sono essere continuamente aggior- verifi care il materiale posseduto. totalità del materiale raccolto nel unico strumento di rappresenta- nati in quanto non riguardano la Le molteplici tecniche utilizzate, rilievo. La scheda doveva inoltre zione del monumento potenzia la costruzione dell’intelaiatura del ri- quali i disegni a mano libera, quel- tener conto di un ulteriore requisi- dinamicità del rilievo, poiché ne lievo ma servono ad arricchirlo di li quotati, i semplici appunti scrit- to richiesto al rilievo: la fl essibili- somma le conoscenze. contenuti e nuove conoscenze. ti, le schede di organizzazione del tà;1 ovvero la possibilità di poterla Nel corso della restituzione sono Alla luce di queste considera- 2. La pianta dei Quartieri Estivi lavoro, le fotografi e, e per fi nire i aggiornare anche successivamente stati confrontati tra loro i dati pro- zioni è nata una scala gerarchica

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che ordina i dati provenienti dal rilievo, al cui vertice pone quello topografi co che, anche se non van- ta un’alta densità di informazioni, tuttavia fornisce dati con massima affi dabilità e precisione, rappre- sentando la struttura portante di tutto il rilievo. Al secondo gradino della piramide collocheremo il ri- lievo con laser scanner ed il rilievo diretto; entrambi necessitano di un completamento e di una verifi ca incrociata. Il laser scanner vanta precisioni suffi cientemente accu- rate nella descrizione dei volumi e permette di rilevare da terra al- tezze e distanze che siano compre- se nel range operativo dello stru- mento, ma deve essere integrato nelle zone di occlusione, quando la griglia di acquisizione non è abbastanza stretta, invece non si riescono ad individuare con suffi - ciente accuratezza i particolari ed i punti di intersezione delle super- fi ci. Con il rilievo diretto si posso- no raggiungere tutti gli ambienti a 3. Sala del Trono: sezione C-CI con il disegno delle architetture decorate eseguito a “fi lo di cui un essere umano può accedere, ferro” 3 e permette di scendere e cambiare

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scala di acquisizione con grande naturalezza consentendo anche la raccolta dei dati ed il loro controllo in tempi diversi senza la necessità di lasciare punti di riferimento e di ripetere l’intero rilievo. Purtroppo, negli ambienti geometricamente complessi e di grandi dimensio- ni risulta meno preciso ed affi da- bile del laser scanner, soprattutto per eseguire rilievi di particolare accuratezza ad altezze superiori a quella umana, necessitando di opere provvisionali come ponteg- gi, scale e trabattelli. Al terzo gra- dino della scala gerarchica ci sono naturalmente i dati che provengo- no da metodologie che per essere espresse hanno necessità di riceve- re dati dalle metodologie che sono al gradino superiore e che pertanto, in mancanza di queste, non sono in grado di restituire la realtà con suffi ciente precisione; il rilievo fo- togrammetrico si può annoverare fra queste. Infi ne, abbiamo consi- derato il rilievo fotografi co, che ha 4. Schema delle fasi di restituzione del rilievo grandi proprietà descrittive ma non integrato 4 può dare dati di valore metrico.

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1. La schedatura e la classifi ca- zione della banca dati

La prima catalogazione dei dati di rilievo la si è avuta con la sche- da per la gestione della campagna di rilievo, progettata per organiz- zare sia i tempi sia gli elaborati necessari per condurre a termine il rilevamento dei Quartieri Estivi di Palazzo Pitti. Tornati in laboratorio per procedere al lavoro di restitu- zione della grande mole di dati rac- colti era in primo luogo necessario classifi carli, non più in ragione dei tempi e dei modi di acquisizione ma in funzione delle esigenze di restituzione. Per dare rigore al lavoro è stata elaborata la scala gerarchica dalla posizione che le varie metodologie di rilievo assumono nella restituzio- ne di un rilievo integrato. La gerar- chizzazione degli elaborati di cam- pagna risulta necessaria quando si vanno ad intersecare tra loro dati provenienti da più metodologie che non sempre coincidono, rendendo

5. Schema della composizione della banca dati pertanto necessario stabilirne l’affi - 5

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dabilità e quindi darne la preceden- za nella restituzione del rilievo. Il risultato scaturito da queste premesse è stato l’ideazione di una serie di schede, una per ogni meto- dologia di rilievo, nelle quali sono stati catalogati gli elaborati acqui- siti. Il contenuto di queste schede è stato raccolto in quello che si può defi nire lo strumento per la catalo- gazione e la lettura di tutto il mate- riale del rilievo, ovvero la “scheda riassuntiva della banca dati”. Con questa scheda gli elaborati censiti nelle varie schedature sono stati organizzati sia a seconda del lo- cale rilevato sia a seconda della me- todologia di rilievo utilizzata. I sei locali rilevati sono stati disposti in apice alle corrispondenti colonne, a loro volta suddivise in cinque gruppi di righe corrispondenti alle metodo- logie di rilievo utilizzate. Le suddette metodologie sono state posizionate dall’alto in basso secondo la posi- zione stabilita nella scala gerarchica e suddivise a loro volta secondo i metodi di raccolta, riproduzione ed

6. Scheda riassuntiva della banca dati del rilievo 6 archiviazione dei dati di rilievo.

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Andando a leggere la casella cor- scendere di scala e completare il rispondente all’incrocio tra una rilievo. Nel rilevamento con la- co lonna ambiente ed una riga me- ser scanner queste caratteristiche todologia, si visualizza immediata- sono addirittura sublimate, poiché mente se, quali e quanti elaborati la stazione totale ci fornisce una vi corrispondono ed il loro codice nuvola di punti a bassa densità di di archiviazione. dati che ben si integra con le nu- vole di punti ad alta densità di dati generate dal laser scanner; queste 2. Il rilievo topografi co si compongono poi in un unico modello tridimensionale proprio Come è stato accennato nell’in- sulla nuvola di punti realizzata troduzione al capitolo, il rilievo con il rilievo topografi co. Ciò è topografi co quando viene usato soprattutto vero quando il rilievo assieme ad altre metodologie di non si limita ad una sola facciata, indagine, ha la funzione di base ma rappresenta la complessità vo- del rilievo stesso su cui si an- lumetrica dell’edifi cio. dranno ad aggiungere tutti gli È appunto grazie alla base co- altri elementi che compongono stituita dal rilievo topografi co con il lavoro. Grazie alla precisione le mire di collimazione e di regi- ed all’affi dabilità dei dati forniti, strazione comunemente chiamate che rimangono tali anche quando target, e con i punti omologhi, si lavora alla scala monumentale qua lora sussistano, che è possibile ed urbana, lo si utilizza per defi - registrare (montare) gli elementi nire i limiti e il dimensionamento del rilievo che non sono contigui essenziale degli edifi ci, utilizzan- tra loro. Il rilievo topografi co per- do poi altre metodologie via via tanto è da considerarsi all’apice 7. Scheda di catalogazione riassuntiva dei dati meno precise ed affi dabili, ma della scala gerarchica di un rilievo provenienti dal rilievo topografi co con maggiore densità di dati, per integrato. 7

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2.1. Il montaggio del rilievo to- la registrazione di tutte le scansioni pografi co eseguite. Una volta calcolati, i dati possono essere esportati nel for- I punti battuti con la stazione mato .dwg2., qualora fosse neces- totale e registrati sul database ge- sario eseguire ulteriori correzioni nerato dal software della stazione e verifi che manuali, per poi essere stessa sono esportati con il forma- esportati in Cyclone con il formato to strumentale quali punti e coor- .coe3. Questa operazione pone però dinate. Questi vengono a loro volta problemi relativi alla gestione del- importati in un software di calcolo le unità prescelte che spesso pos- dove i punti battuti sono verifi ca- sono diversifi carsi fra quelle della ti, calcolati, compensati e natu- nuvola di punti del rilievo topogra- ralmente purifi cati da misurazioni fi co e quelle delle nuvole di punti plurime di uno stesso punto. Una delle scansioni laser; sarà quindi

volta calcolati, i fi le possono esse- necessario scalare il fi lo .dwg del 8 re georereferenziati utilizzando la rilievo topografi co per importarlo monografi a catastale di alcuni pun- correttamente in Cyclone. le operazioni di scansione, deve tiene tutte le informazioni ricavate ti noti misurati durante il rilievo. essere portata a termine assieme dal rilievo con laser scanner. La georeferenziazione ci permette alla validazione delle scansioni. Realizzata la nuvola di punti, di trasformare le coordinate del no- 3. Il montaggio del rilievo laser È appunto in questa fase che ogni è possibile iniziare le operazioni stro rilievo da relative ad assolute scanner scansione va analizzata, ripulita e di integrazione e restituzione del rispetto ad un sistema geografi co di verifi cata eliminando quelle scan- rilievo, da quelle ormai comuni riferimento. I dati opportunamen- Una vota acquisiti i dati durante sioni che presentano elementi tali relative all’estrazione di elementi te calcolati e compensati possono la campagna di rilievo, è necessario da invalidarle o quelle palesemen- bidimensionali quali piante sezio- quindi essere esportati direttamen- catalogarli ed elaborarli al fi ne di te fallite. ni e prospetti, alla generazione di te in Cyclone, ovvero il software renderli omogenei, leggibili e con- Il lavoro prosegue con la registra- mesh4 per realizzare modelli tridi- di gestione per le nuvole di punti frontabili e pertanto utilizzabili. zione delle scansioni, ovvero l’unio- mensionali, a quelle che sono parte 8. Il montaggio (registrazione) del rilievo laser realizzato dalla casa produttrice La catalogazione, operazio- ne delle nuvole di punti parziali in della sperimentazione trattata in scanner eseguito sulla base del rilievo topografi co un’unica nuvola di punti, che con- questo lavoro, come l’inserimento, con individuati i vari target dello scanner, dove sarà effettuata ne peraltro già iniziata durante

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nella nuvola di punti, di model- eseguito serve alla formazione per li tridimensionali. Altri dati che è migliorare le tecniche di ripresa. possibile estrarre dalla nuvola di Nelle scansioni spesso vengono punti sono i raddrizzamenti delle misurati punti non appartenenti quadrature presenti sia sulle volte all’oggetto da rilevare, quali ad sia sulle pareti, grazie alle quali è esempio persone o cose che ca- possibile eseguire fotopiani affi da- sualmente si interpongono fra lo bili, poiché realizzati da proiezioni scanner e gli elementi da misurare. geometricamente ineccepibili. Ovviamente questi sono dati da cui la scansione va ripulita per consen- tire una miglior lettura della nuvo- 3.1. Il primo trattamento dei dati la di punti. La registrazione di tutte le scan- Il primo trattamento dei dati del- sioni sulla nuvola di punti a bassa le scansioni consiste nel controllo densità, rappresentata dal modello della qualità delle scansioni stesse, topografi co, completa le operazioni operazione che già viene effettua- di primo trattamento dei dati prove- ta durante le riprese e che a volte, nienti dal laser scanner, che ripuliti quando ne sussista la necessità, dà dalle “impurità” saranno pronti per luogo alla ripetizione della scansio- le successive operazioni. ne stessa. Naturalmente queste sono operazioni già annotate sulle schede di scansione. È infatti, preferibile 3.1.1. Controllo di qualità delle segnalare eventuali scansioni fallite scansioni o con errori che possono compro- metterne l’utilizzo, che passare alla Il controllo e la successiva valida- 9. La scheda di scansione (fronte) modifi cata loro diretta soppressione, poiché zione delle riprese è da considerarsi secondo l’esperienza maturata durante questo rilievo. In essa sono stati riportati i dati la segnalazione e la successiva vi- la prima operazione da eseguire per la provenienti dalla vecchia scheda sualizzazione anche del lavoro mal restituzione del rilievo laser scanner. 9

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In questa prima fase tutte le scansio- ni devono essere aperte e controllate segnalando quelle da eliminare, ve- rifi cando che i target siano stati ben acquisiti e che non presentino errori. Questi vanno inoltre rinominati uti- lizzando lo stesso numero attribuito- gli nel rilievo topografi co. Nel corso delle riprese, infatti, è frequente che per ogni scansione vengano attribuiti numeri di target da 1 a “n”, numeri che naturalmente si ripetono nelle scansioni precedenti e in quelle suc- cessive; risulta ovvio pertanto che quando si andranno ad unire tutte le scansioni questi numeri si ripeteran- no generando confusione; sarsaràà quindi utile utilizzare i numeri assegnati ai target nel rilievo topografi co che pe- raltro risulta essere il modello base su cui andrandràà assemblato tutto il rilievo. Validate le scansioni è necessario provvedere all’unione di tutti i data base di cui si compone il rilievo. Spesso, quando si ha a che fare con rilievi molto grandi che durano alcuni giorni, possono essere utilizzati pipiùù 10. La scheda di scansione (retro) di nuova progettazione secondo l’esperienza maturata data base per archiviare i dati prove- durante questo rilievo 10 nienti dallo scanner; pertanto prima

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di effettuare la registrazione è neces- sario mettere insieme tutti i dati in un unico data base, rinominare le varie scansioni, poiché data base diversi generano spesso nomi uguali. Solo dopo avere controllato e rinominato sia le scansioni sia i target potremo passare alla fase di registrazione.

3.1.2. La registrazione di tutte le scansioni attraverso il controllo dei target con il rilievo topografi co

La registrazione di tutte le scansio- ni eseguite per il rilievo di un singolo oggetto, ovvero la rototraslazione di 11 12 tutte le scansioni in un unico siste- lievo con laser scanner, del rilievo sioni che si sovrappongono e che La registrazione del nostro rilievo ma di riferimento5, è senza dubbio topografi co e del rilievo diretto, so- non debbono descrivere situazioni è stata eseguita iniziando con il regi- l’operazione più complessa fra quel- prattutto quando ci si trovi in presen- estremamente articolate, è possibi- strare singolarmente ogni sala. Suc- le necessarie a realizzare il rilievo di za di dati non estremamente precisi le fare a meno del rilievo topogra- cessivamente, tutte le sale, assieme un dato oggetto con il laser scanner. o di registrazioni di rilievi estrema- fi co. In questo caso dovrà essere al rilievo della piazza, sono state È infatti in questa fase che si verifi ca mente complessi. utilizzata come sistema di riferi- montate in un unico modello. Que- l’effettiva accuratezza e precisione Il sistema di riferimento suddet- mento la scansione che contiene sta tecnica rispetto alle registrazio- di tutte le componenti del lavoro ese- to è da individuarsi senz’altro nel più target coincidenti. ni effettuate in un’unica soluzione, guito. Per la registrazione è necessa- rilievo topografi co dei target. Di- Il posizionamento dei target nel- consente di verifi care e compensare rio disporre oltretutto di personale pende infatti dalla sua precisione e le varie scansioni risulta, in ogni eventuali errori presenti nelle singo- 11-12. Un’immagine della scansione degli caso, estremamente importante per le parti, ed è particolarmente indica- esterni e un’immagine di una scansione degli ben formato con buona esperienza e accuratezza il successo dell’intero interni prima di essere registrate conoscenza delle procedure e del ri- lavoro. Solo in presenza di scan- il risultato fi nale. ta per quei rilievi che si presentino

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estremamente articolati e comples- si, per i quali è assolutamente ne- cessario eseguire verifi che alla fi ne di ogni giornata di lavoro, laddove sia necessario individuare eventuali errori per ripetere le operazioni er- rate prima di continuare il lavoro. Nel nostro caso la registrazione è stata condotta a termine con un errore massimo di tre millimetri sul target 909, errore addirittura inferiore alla precisione strumen- tale dello scanner e che pertanto è stato ritenuto senz’altro trascu- rabile. A volte, invece, ci troviamo di fronte ad errori non trascurabili: in questo caso, sarà necessario effet- tuare più prove sia di registrazioni parziali sia di montaggio del rilie- vo totale. Sono importanti, allora, le schede di scansione eseguite in sede di rilievo; infatti, i risultati 13 della registrazione non soddisfano pienamente gli operatori e quindi 3.1.3. Pulizia delle scansioni maggiore frequenza è quello di database è quindi quella di elimi- le informazioni presenti sulle sin- avere scansioni con punti misurati nare questi punti che non interessa- gole schede risulteranno utile per Acquisito il dato in sede di cam- che non appartengono all’oggetto no il rilievo ma creano confusione 13. La nuvola di punti registrata; si notano i altri studiosi che intendano affron- pagna e creata la registrazione, il architettonico considerato. La pri- per la lettura e l’elaborazione dello 6 numeri dei target utilizzati per la registrazione tare il problema. problema che si può incontrare con ma elaborazione da fare sul nostro stesso.

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Questa è una condizione necessaria quindi quello di creare una registra- metriche, relative alla posizione di Nel corso del rilievo dei Quar- per avere un database che contenga zione che con il susseguirsi delle ogni singolo punto che la compo- tieri Estivi è stata sperimentata esclusivamente dati utili per il rilie- varie scansioni e con il topografi co ne, sia altre informazioni che il La- un’ulteriore possibilità, ovvero vo; ovviamente ciò comporta anche di riferimento, permetta di eliminare ser scanner è in grado di acquisire, l’inserimento di modelli tridimen- una gestione più agevole in sede di i punti di “rumore”o di interferen- ovvero i dati di rifl ettanza dei ma- sionali nella nuvola di punti8. Tale elaborazione. Questi punti scansio- za all’interno del Model Space, per teriali e per alcuni degli strumenti operazione ci permette di comple- nati dallo scanner non sono creati poi salvare le modifi che nel Control di ultima generazione i dati relativi tare il rilievo con quegli elementi sulla superfi cie dell’oggetto, ma da Space. L’operazione è semplifi cata al colore. Per valore di rifl ettanza mancanti non rilevati, che sia per interferenze di oggetti passanti tra dall’Explorer Scan World che dà la si intende l’ampiezza del segnale ragioni logistiche, sia perché zone questo e lo scanner (esempio perso- possibilità di gestire la visualizzazio- di ritorno quando il raggio laser non riprese dallo scanner in quanto ne che naturalmente stavano visitan- ne e la selezione delle varie scansioni colpisce una superfi cie; ciò che non raggiunte dal raggio laser (det- do il museo durante le riprese), o più che compongono la nuvola di punti. determina la quantità di energia te parti di occlusione). raramente, in condizioni di ripresa Si dovrà ripetere l’operazione per rifl essa, sono le caratteristiche del La nuvola di punti generata dalla non ottimali, si creano “rumori” ec- quante Scan World necessitino del- materiale di cui è costituita la su- registrazione, come già specifi cato cessivi e non accettabili, dovuti an- la purifi cazione del Database. Il fi le perfi cie stessa. Per quanto riguar- nel paragrafo sulla registrazione, è che a problemi di hardware. Control Space e, conseguentemente da i dati relativi al colore, che gli composta dalla nuvola di punti a Per effettuare la pulizia delle scan- Mo del Space, sarà più gestibile per scanner di ultima generazione sono bassa densità di dati discretizzati, sioni, è stato constatato che le mo- le eventuali successive elaborazioni in grado di acquisire, facciamo ri- del rilievo topografi co e dalle nu- difi che apportate nel Control Space con CloudWorx per creare viste di ferimento alle caratteristiche dello vole di punti ad alta densità di dati prima della registrazione non com- piante, prospetti e sezioni della nu- strumento usato per la presente delle varie scansioni acquisite se- portano il salvataggio permanente vola di punti. ricerca. Questo attraverso una fo- condo una maglia di ripresa defi ni- del fi le, ma solo quello temporaneo tocamera, interna allo strumento, ta dall’operatore. della singola Scan World, pertanto utilizzando gli specchi direziona- Per meglio focalizzare la funzione in fase di registrazione il fi le che 3.2. La nuvola di punti li del laser, acquisisce immagini della nuvola di punti nell’economia ne scaturisce ripropone comunque per tutta la scena di ripresa dello generale del rilievo, è opportuno, i punti che erano stati eliminati in La nuvola di punti, generata dal- scanner, immagini che il software alla luce anche di questa esperienza precedenza nelle singole scansioni. la registrazione di tutte le scansio- di gestione dello strumento utiliz- di studio, compiere alcune conside- Il metodo necessario al raggiun- ni, contiene tutte le informazioni za per assegnare la texture ai punti razioni sull’opportunità di distin- gimento del risultato perseguito è del rilievo laser scanner, sia quelle della nuvola7. guere le nuvole di punti a seconda

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14 15 di come sono state generate, clas- maglia di acquisizione predetermi- quale possiamo ritrovare non soltan- lievo con laser scanner, ai dati pretta- sifi candole per la modalità di scelta nata; queste non scelgono i punti da to elementi puntiformi ma anche su- mente metrici vengono sommati an- dei dati da misurare. Defi niremo, rilevare e quindi, per ottenere rilievi perfi ci che concorrono a descrivere che dati relativi alla rifl ettanza e, per pertanto, “nuvola di punti discreta” leggibili, debbono necessariamente elementi tridimensionali. gli strumenti di ultima generazione, quella realizzata scegliendo singo- presentare densità di informazioni In virtvirtùù dell’esperienza fi n qui si aggiungono anche dati relativi al larmente tutti i punti da acquisire per molto elevate. Defi niremo quest’ul- condotta, è pertanto possibile con- colore. il rilievo di un determinato oggetto e tima tipologia “nuvola di punti a siderare la nuvola di punti integrata che per tale ragione non può essere maglia o a griglia”, fra le quali pos- come il luogo geometrico dove sono ad alta densità di informazioni. Ap- siamo senz’altro annoverare quelle contenute tutte le informazioni me- 3.2.1. Densità e signifi cato della partiene senz’altro a questa tipologia generate dal laser scanner. L’unione triche di un dato rilievo. Quando la nuvola di punti quale modello 3D la nuvola di punti generata dal rilie- di queste due tipologie di oggetti dà nuvola di punti integrata sia stata ge- 14-15. La nuvola di punti integrata in una vo topografi co. Vi sono poi le nuvo- luogo a quella che si può defi nire nerata utilizzando anche una nuvola Nel rilievo avanzato integrato, vista assonometrica e in una vista dei fronti in le di punti realizzate utilizzando una una “nuvola di punti integrata”, nella di punti a maglia proveniente dal ri- costituito dalla nuvola di punti in- proiezione parallela

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dipendendo unicamente da scelte più oggettive come la tecnologia della strumentazione utilizzata, le esigenze di ripresa e la morfologia del bene. Questo può risultare per- tanto di vitale importanza per la vita del monumento anche in proiezio- ne futura, in quanto la capillarità e l’uniformità delle informazioni rac- colte possono rispondere ad esigen- ze e contingenze non preventivabili al momento del rilievo. Un crollo o una qualsiasi altra emergenza richie- dono infatti informazioni che po- tremmo non aver scelto di prendere. Pertanto la discretizzazione delle informazioni può paradossalmente risultare dannosa, mentre la densità 16 generalizzata coprirà con assai più tegrata (trattata nel paragrafo prece- re scelte appropriate relativamente con le contingenze e le esigenze del probabilità eventuali elementi venu- dente), la preponderanza delle infor- alla densità di ripresa, dettate dalle momento in cui il rilievo viene ef- ti a mancare. Questa problematica si mazioni viene raccolta nella nuvola condizioni di ripresa e dalle carat- fettuato. Il rilievo integrato e la con- rende evidente anche nell’eventuale di punti a maglia generata dal laser teristiche dell’oggetto del rilievo; seguente banca dati che deriva dalla modellazione delle nuvole di punti scanner. La densità di ripresa nelle argomento che peraltro è stato già nuvola di punti sono operazioni che che, per essere elaborate, debbono nuvole di punti a maglia, ci permet- trattato nel capitolo dedicato alle rispondono non solo ad esigenze di necessariamente essere sfoltite9, es- tere di evitare la discretizzazione del operazioni di rilievo. La scelta di studio e di conservazione legate alla sendo quindi oggetto di scelte e di dato, ovvero ci offre la possibilità una misura, piuttosto che l’indivi- temperie del rilievo, ma forniscono discretizzazione. La perdita del dato di scegliere cosa e come misurare, duazione di una sezione sono sem- un modello informativo indipenden- conseguente può essere compensa- 16. La nuvola di punti sezionata su di un piano imponendoci tuttavia di effettua- pre operazioni che hanno a che fare te da scelte in gran parte soggettive, trasversale rispetto alla piazza ta dalla schedatura del prodotto, sia

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alla fi ne della campagna di rilievo, sia durante la defi nizione della nu- vola di punti integrata, assegnando a quest’ultima il compito di conserva- re i dati metrici integrali del rilievo. L’elevata densità della nuvola di punti nella sua rappresentazione attra- verso il software di gestione Cyclone, ci appare come un modello tridimen- sionale continuo: la sua percezione

rappresenta così un primo modello 17 18 19 digitale del bene; modello che, pur 3.2.2. Integrazione delle parti non essendo continuo se non per ef- stati aggiunti i dati mancanti alla lo strumento non misura. Questi della nuvola di punti con modelli fetto degli sfoltimenti necessari alle compitezza del rilievo. In pratica, sono zone di occlusione o zone tridimensionali elaborazioni successive, riproduce la con il laser scanner non si riesce d’ombra le quali, nonostante l’ac- condizione in cui sono ordinate in un a misurare con assoluta comple- cortezza posta nel posizionamento La nuvola di punti può dirsi vera- unico elemento il massimo delle in- tezza gli oggetti che si intende ri- delle stazioni di ripresa, non sono a mente integrata quando vi saranno formazioni assommabili. levare, ma rimangono punti che volte possibili da coprire e pertan-

17-19. Viste prospettiche dal modello integrato della Sala del Trono della nuvola di punti nella Piazza 18. Vista di un particolare del modello integrato nella nuvola di punti 20. Sezione longitudinale della nuvola di punti integrata dal modello 3D 20

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21

21. Sezione longitudinale in direzione sud-est 22 (Giardino di Boboli) con asse passante per il centro delle sale, della nuvola di punti integrata dal modello 3D con la proiezione delle pareti di sfondo 22. Sezione longitudinale in direzione sud-est (Giardino di Boboli) con asse passante per il centro delle sale, della nuvola di punti integrata dal modello 3D 23. Sezione longitudinale in direzione sud- est (Giardino di Boboli) con asse passante per i vestiboli, della nuvola di punti integrata dal modello 3D. Si nota la “contaminazione” dei visitatori del Museo degli Argenti. In questo caso la nuvola di punti non è ancora stata ripulita 23

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24 to debbono essere misurate in altro tuare riprese per problemi logistici li che sono stati successivamente della Facoltà di Architettura di Fer- modo. Ci sono inoltre ambienti in legati alla conduzione del Museo importati nella nuvola di punti. Per rara, per elementi morfologicamen- cui non è stato possibile effettuata degli Argenti). Per completare la importare modelli tridimensionali te semplici. I particolari di questa la scansione, come peraltro è suc- nuvola di punti con le informazioni morfologicamente complessi, quali operazione sono descritti in questo cesso per il rilievo in oggetto nella relative a questi ambienti si è dovu- sono quelli in oggetto, è stata spe- capitolo nel paragrafo specifi co. È Sala del Trono e nei tre vestiboli to elaborare, utilizzando il rilievo rimentata una procedura elaborata con questa operazione che infi ne si 24. Sezione orizzontale delle sale con proiezione (locali in cui non si è potuto effet- diretto, dei modelli tridimensiona- dal laboratorio del D.IA.P.RE.M. completa il percorso di integrazio- dei pavimenti

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25 ne della nuvola di punti, con cui 3.2.3. Estrazione di elementi di zione tradizionali come piante sezioni rante le operazioni di posizionamento la si arricchisce di nuovi contenuti rappresentazione bidimensionale e prospetti. Grazie alle potenzialitpotenzialitàà del dei piani di sezione, non perde alcuna che vanno oltre al mero signifi cato programma ed alla completezza delle informazione e, come tutti gli archivi di semplice archivio di coordinate Con le operazioni fi n qui descritte informazioni è possibile posizionare i informatizzati, è facilmente replica- ma conferiscono maggiore signifi - si realizza un prodotto costituito dalla piani di sezione con grande libertlibertàà e bile. SarSaràà pertanto possibile generare cato alla terminologia utilizzata per nuvola di punti integrata, da cui si pos- fl essibilitessibilitàà, in quanto il database su cui nuovi piani di sezioni tutte le volte che identifi carla. sono estrarre elementi di rappresenta- viene archiviata la nuvola di punti, du- se ne presenti la necessitnecessitàà. 25. Sezione orizzontale delle sale

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26 27 3.2.3.1. Sezioni orizzontali e ver- laser scanner Cyclone10, con cui i dati. Importate in AutoCAD, le signifi cativa (come nell’interpre- ticali si stabiliscono i piani di taglio e viste delle sezioni sono elaborate tazione dei punti da utilizzare per si realizzano le viste sulle sezioni utilizzando gli strumenti tipici del- tracciare la linea di una sezione o i La possibilità di estrarre sezioni prescelte. Queste sono poi esporta- la restituzione bidimensionale del contorni di un prospetto). Dopo le 26. Sezione trasversale Sala di Giovanni da San Giovanni, parete nord-est orizzontali e verticali dalla nuvola te in ambiente C.A.D. che, grazie programma, ed è infatti in questa operazioni legate alla defi nizione 11 27. Sezione trasversale Sala dell’Udienza di punti è resa possibile dalle fun- all’applicativo CloudWorx , per- fase che la soggettività delle scel- della densità dell’informazione si Pubblica, parete nord-est zioni del software di gestione del mette di visualizzare ed elaborare te dell’operatore torna ad essere torna quindi a discretizzare.

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Gli elaborati grafi ci bidimen- sionali ottenuti per il rilievo dei Quartieri Estivi sono stati eseguiti dalla nuvola di punti integrata e dai modelli tridimensionali delle parti non rilevate dal laser scan- ner.

3.2.3.2. Utilizzazione dei dati di co- lore e di rifl ettanza per costituire piani di proiezione ortogonale del- le pareti e delle volte affrescate

È cosa nota la diffi coltà che esi- ste nell’effettuare, con strumenti fotogrammetrici. La proiezio- ne piana di una superfi cie curva; l’operazione si complica quando si ha a che fare con volte comples- se come quelle che caratterizzano i Quartieri Estivi di Palazzo Pitti; se poi, come nel nostro caso, le superfi ci sono affrescate con qua- drature e anamorfosi, le diffi coltà aumentano ulteriormente. Con il 28. Sezione trasversale con asse al centro della rilievo realizzato grazie alla stru- Sala dell’Udienza Privata, parete sud-ovest con vista in proiezione parallela della parete e della mentazione laser siamo riusciti a semivolta risolvere questo problema otte- 28

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29 nendo risultati senz’altro soddi- permette di visualizzare immagini sfacenti. Sia i valori di rifl ettanza che tendono al continuo tanto da sia la texturizzazione dei singoli farcele percepire come immagini punti della nuvola ci permettono continue. di eseguire proiezioni delle volte La porzione di nuvola di punti su di un piano prescelto e geo- che esprime la volta, quando vie- 29. VVistaista in proiezione parallela dei soffi tti a volta delle Sale dell’Udienza Privata e dell’Udienza metricamente ineccepibile, faci- ne proiettata, non procede,come 30 Pubblica con evidenziati i valori di rifl ettanza in litandone cosi la lettura. La den- istintivamente saremmo propensi effettuata la proiezione di ogni pun- scono sia il valore di rifl ettanza, sia scala di verdi sità del dato di scansione, specie a credere, riproducendo sul piano to della nuvola di punti appartenen- il colore assegnato dalla texture. La 30. VVistaista in proiezione parallela del soffi tto quando le maglie di ripresa sono la superfi cie affrescata della volta te alla volta sul piano prescelto. Di moltitudine e la densità di punti che a volta della Sala dell’Udienza Pubblica con di poco inferiori al centimetro, ci stessa, ma viene più semplicemente ogni punto, come già detto, si cono- compongono la volta12 concorrono evidenziati i valori di rifl ettanza in scala di grigi

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appunto a dare il senso del continuo. a fi lo di ferro dei contorni salienti Quando lo si ritenga opportuno sarà delle immagini delle proiezioni del- possibile andare a spalmare con ap- le superfi ci. Queste restituzioni sono positi programmi una fotografi a ad state sovrapposte alle fotografi e a alta defi nizione sulla proiezione del- più alta defi nizione che, a loro volta, la volta utilizzando la collimazione sono state stirate fi no a far comba- dei punti omologhi, ai quali si im- ciare le immagini con le linee della pone la corrispondenza geometrica restituzione a fi li di ferro a loro rife- tra i punti della proiezione e i punti rite. È stato questo un lavoro lungo della fotografi a ad alta defi nizione. ed impegnativo, che ha comunque prodotto risultati soddisfacenti. Inoltre, sono state effettuate alcu- 4. Realizzazione dei fotopiani ne verifi che tra il raddrizzamento tradizionale di ortofoto13 di alcune I numerosi fotopiani delle superfi - pareti piane e la proiezione delle ci riccamente affrescate dalle splen- stesse pareti ricavata dalla nuvola dide quadrature che caratterizzano i di punti. I risultati, a volte sorpren- Quartieri Estivi sono stati realizzati denti, evidenziano differenze an- utilizzando e confrontando tra loro che sensibili. sia tecniche legate alla fotogramme- tria, sia immagini fotografi che pri- ma raddrizzate e poi spalmate sulle 5. Il rilievo diretto proiezioni delle superfi ci estratte dalla nuvola di punti. Non potendo Il rilievo diretto è stato utilizzato utilizzare programmi di ultima ge- sia per misurare, restituire e model- nerazione per spalmare le immagi- lare i locali e le zone non rilevati 31. Sezione trasversale con vista in proiezione ni sulle superfi ci, ci siamo affi dati a con il laser scanner, sia per defi ni- parallela della parete sud-est della Sala dell’Udienza Privata con evidenziati i valori di tecniche di tipo “artigianale”; ovvero re tutti i particolari per i quali oc- rifl ettanza 31 eseguendo delle restituzioni grafi che correva una precisione superiore a

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quella ottenibile dalle scansioni, sia per essere utilizzato per il con- fronto con il rilievo digitale. Il rilievo, eseguito in tempi brevi necessariamente dettati dalle esi- genze relative all’organizzazione del Museo degli Argenti, è stato realizzato sulla base di una sche- da progettuale della procedura, secondo cui gli eidotipi e gli altri dati sono stati schedati per essere raccolti in una banca dati cartacea 32 che contenesse i dati “grezzi” di rilievo. Grazie alla schedatura degli ela- borati si è potuto passare ad una ra- pida restituzione del rilievo diret- to, sia per poterlo confrontare con i dati provenienti dalle scansioni laser, sia per elaborare le modella- 32-33. Sala dell’Udienza Pubblica: nelle immagini zioni tridimensionali da aggiunge- a sinistra, estratte dalla nuvola di punti con i re alla nuvola di punti. valori di rifl ettanza in scala di verdi, sulla vista in proiezione parallela delle pareti sud-est e nord- ovest sono state evidenziate, con disegno a “fi lo di ferro”, le linee essenziali della decorazione. 5.1. Restituzione grafi ca bidi- Tali linee sono state sovrapposte ai fotopiani mensionale del rilievo diretto delle medesime pareti, realizzati con fotocamere digitali e con ottiche non perfettamente calibrate; si notano, infatti, slittamenti sul posizionamento La restituzione bidimensionale delle linee della quadratura 33 del rilievo diretto è stata esegui-

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34. Planimetria generale della Piazza e dei Quartieri Estivi con inserita la sezione della nuvola di punti vista in proiezione parallela 34

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ta utilizzando il formato .dwg di sia ortogonalmente alle sale, che applicati i fotoraddrizzamenti del- Nella ripresa laser scanner na- AutoCAD, utilizzando un fi le di sulle diagonali. Per ogni parete le volte, per la cui realizzazione turalmente appoggiata al rilievo default che contenesse già l’im- di ciascuna sala è stata eseguita si sono utilizzati gli “snapshot”14 topografi co, sono assolutamente postazione dei layer associati ai una sezione prospetto sulla qua- generati dalla nuvola di punti. affi dabili le geometrie dei locali e fi le di stampa .ctb, gli stili di quo- le è stato poi inserito il fotorad- Gli elaborati realizzati dalla re- la perfetta relazione tra di loro; di- ta, gli stili di testo e naturalmente drizzamento delle quadrature e stituzione del rilievo diretto sono pende invece dalla defi nizione del- le unità di disegno dove un’uni- realizzato il disegno a fi lo di ferro stati incrociati e verifi cati sugli ela- la maglia di acquisizione la possi- tà corrisponde ad un centimetro. delle decorazioni. Nelle sezio- borati generati dal rilievo con laser bilità di individuare con precisione Sono stati restituiti tutti i locali ni orizzontali sono naturalmente scanner; ne sono così venute fuori piccoli particolari legati alla de- dei Quartieri Estivi, sia in pianta, comprese sia le piante dei locali alcune differenze che ci inducono corazione architettonica. Certo vi 35. Pianta dei Quartieri Estivi con indicati i pavimenti che nelle numerose sezioni poste, che i soffi tti, sui quali sono stati a fare delle considerazioni. sono grandi vantaggi per il rilievo

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36. Fotoraddrizzamento eseguito con l’ausilio delle proiezioni parallele della nuvola di punti sul piano orizzontale dei soffi tti voltati delle quattro Sale dei Quartieri Estivi 37. Restituzione a “fi lo di ferro” del ffotootorad- drizzamento eseguito con l’ausilio delle proiezioni parallele della nuvola di punti sul piano orizzontale dei soffi tti voltati delle quattro Sale dei Quartieri Estivi 37

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38. Sezione longitudinale B-BI; profi li delle sezioni con inseriti le viste della nuvola di punti in proiezione parallela delle pareti; la restituzione a “fi lo di ferro” delle decorazioni presenti sulle pareti; la vista dei fotopiani 38

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39. Sezione longitudinale A-AI; profi li delle sezioni con inseriti le viste della nuvola di punti in proiezione parallela delle pareti; la restituzione a “fi lo di ferro” delle decorazioni presenti sulle pareti; la vista dei fotopiani 39

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40 di tutto quello che si trova in po- Il rilievo diretto presenta minor zati, ma è ancora un validissimo di tutti gli ambienti di piccole di- I I I I 40. Sezioni trasversali C-C , D-D , E-E , F-F ; sizioni poco raggiungibili senza precisione nella defi nizione delle strumento per il rilievo di parti- mensioni o che creano grandi coni la restituzione a “fi lo di ferro” delle decorazioni presenti sulle pareti; ricorrere all’uso di scale, trabattelli grandi geometrie legate alla forma colari architettonici e dimostra la d’ombra. la vista dei fotopiani e ponteggi. ed alla posizione dei locali analiz- sua grande fl essibilità nel rilievo

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5.2. Realizzazione di modelli 3D per integrare nella nuvola di punti

La modellazione grafi ca 3D è uno strumento effi cace per elabo- rare forme tridimensionali anche molto complesse, superfi ci lisce e curve, solidi, architetture di vario genere e forme organiche. L’im- piego di modelli tridimensionali è largamente utilizzato per capire le volumetrie ed i rapporti geometri- ci in sostituzione dei tradizionali plastici di studio, ed è utile per far capire facilmente l’ambiente attra- verso viste tridimensionali foto- realistiche o con videoanimazioni e modelli navigabili attraverso la realtà virtuale. In virtvirtùù di queste considerazioni è stato lecito pensa- re che la costruzione di modelli tri- dimensionali realizzati attraverso

programmi CAD di tipo vettoriale 41 potesse essere utilizzata anche per integrare la nuvola di punti tridi- nuvola di punti con modelli dei lo- nuvola di punti di un modello 3d, contro ad alcune diffi coltà (in pri- mensionale ottenuta da un rilievo cali ai quali non era stato possibile realizzato sulla base di un rilievo mo luogo il diverso formato dei fi le 41. Il modello 3D realizzato su 3D Studio Max di tipo laser scanner. Questa pos- accedere con il laser scanner, sia eseguito e soprattutto restituito di origine). Nel caso di Cyclone le importato in Auto Cad con CloudCloudworworworxx viene con altra metodologia rispetto alle importazioni di elementi tridimen- posizionato correttamente rispetto alla nuvola di sibilità si è prospettata nel caso del per integrarla con il rilievo delle 15 scansioni laser, poteva andare in- sionali erano e sono possibili, ma punti nostro lavoro, sia per completare la zone occluse . L’inserimento nella

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42 43 alla precisa condizione che la mo- dovevano andare ad integrare la zione e di accuratezza del modello, In considerazione delle condizioni dellazione sia eseguita utilizzando nuvola di punti, poneva pertanto poiché ricondurre una cornice, un esposte sorgeva il dubbio se integra- esclusivamente superfi ci poligona- seri motivi di preoccupazione per fregio, o un qualsiasi altro elemen- re o meno la nuvola di punti, poiché li piane di massimo 4 lati. Non è la modellazione entro questi para- to architettonico complesso, ad una il percorso previsto veniva ritenuto possibile infatti importare nurbs16, metri, soprattutto in considerazio- serie di facce poligonali di quattro poco praticabile; era pertanto ne- cioè superfi ci curve, e neppure ne dei lunghi tempi di lavorazione lati pone indubbiamente un proble- cessario trovare un modo per sem- 42. Il fi le generato da Cyclone per l’importazione solidi di estrusione17, o superfi ci che la scomposizione delle grandi ma relativo al livello di defi nizione plifi care la modellazione oppure del modello in 3D rigate18 con notevole limitazione superfi ci curve in piccole superfi ci e di approssimazione del disegno cambiare strategia di integrazione 43. Il modello in 3D correttamente importato in dei processi grafi ci. La complessi- piane supponeva. Inoltre è necessa- che è legato al numero di facce a dei rilievi. Dal confronto con altri Cyclone ben associato alla nuvola di punti e ben leggibile tà morfologica degli elementi che rio considerare il livello di defi ni- cui si riconduce la curva. gruppi di studio che si occupano

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dell’argomento è scaturita la solu- zione al problema. La modellazione dei locali da integrare è stata con- dotta all’interno del programma 3ds max release 5.1, importando mo- delli essenziali elaborati in autocad, su cui è stato possibile modellare le superfi ci più complesse con tutti gli strumenti di cui dispone il program- ma, semplifi cando pertanto la mo- dellazione. Il modello così ottenuto è stato poi esportato in AutoCAD, facendo attenzione ad attribuire “proprietà oggetto” diversifi cate per ogni elemento decorativo ed archi- tettonico, al fi ne di gestire corretta- mente i layer ed i relativi oggetti in autocad. Questo processo ci ha per- messo di ottimizzare le caratteristi- che di ognuno dei programmi utiliz- zati. Una volta realizzato secondo le qualità richieste per l’importazione in Cyclone, il modello è stato corret- tamente posizionato nella nuvola di 44 punti gestita in autocad dall’applica- NNoteote quanto base del progetto di restauro, il ca dati.” “Altro obbiettivo del rilevo è tivo Cloud worx, e quindi esportato rilievo architettonico diviene supporto quello di rispettare la successione del- 1 delle altre attività di studio connesse in formato .coe, ovvero il formato “Obiettivo prioritario del rilevamento l’intero processo di studio e di restau- è quello di fornire un supporto sicuro al restauro, dalle simulazioni dei com- ro fornendo, non un prodotto chiuso e 44. Particolare del modello 3D importato in con cui è possibile importare oggetti e fl essibile alle esigenze dello studio portamenti statico-dinamici, che fi sico fi nito, bensì un contributo aperto tanto Cyclone nella nuvola di punti. del monumento e del suo restauro. In chimici che nella gestione della ban- alle esigenze di cantiere, quanto alle

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nuove conoscenze che si avranno du- stri produce anche il relativo software 16 Nurbs è un acronimo per Non-Uni- rante l’intervento di restauro fi no alle di gestione sia dello strumento per le fotm Rational B-Splines (Bezier razio- consultazioni interdisciplinari.” (DOC- operazioni di ripresa, sia per le suc- nali non uniformi). Questo è uno tra i CI, MIGLIARI 2003, pp. 34-42.) cessive elaborazioni delle nuvole di tanti metodi per la rappresentazione 2.dwg è l’estensione del formato dei fi le punti generate. Nel nostro caso è stato matematica di curve tridimensionali. di autocad utilizzato il software Cyclone per le (MANZINO, ROGGERO 2003, pp. 3 .coe è l’estensione del formato di espor- elaborazioni specifi che della nuvola 39-79 in partic. p.60). tazione in Cyclone dei fi le di autocad di punti ed il software CloudWorx per 17 Solidi di estrusione, meglio defi nite 4 “Mesh”, letteralmente “rete”, nel lin- le elaborazioni della nuvola di punti in come superfi cie estruse, sono super- guaggio della grafi ca digitale il termine ambiente C.A.D., entrambi prodotti e fi cie “mesch” defi nite da una traietto- indica la famiglia di forme basate sulla distribuiti da Leica Geosystem. ria e da un vettore direzione, (GRA- geometria poligonale. Ovvero superfi ci 11 ibidem BOWSKI, 1999, pp. 767) defi nite da entità lineari e da punti tra 12 Per quanto riguarda la volta della sala 18 Superfi ci rigate, sono Mesch create cui vengono sottese delle facce triango- dell’Udienza Privata, acquisita con fra due oggetti, che possono essere lari.” (VERDIANI 2003, p. 178). una maglia di ripresa di circa cm 1 x linee, punti archi cerchi e polilinee, 5 “Con il termine registrazione si intende 1, per un totale di circa un milione di (GRABOWSKI, 1999, pp. 766). la rototraslazione di tutte le scansioni punti misurati. in un unico sistema di riferimento”, 13 Solitamente per ortofoto si intende un (RINAUDO 2003, p. 143). prodotto cartografi co di restituzione 6 VERDIANI 2005, p. 43 ottenuto da ortoproiezione, come ri- 7 Nel caso specifi co a causa di un mal sulta dalla defi nizione del Glossario di funzionamento nella rotazione dello Cartografi a CriDaup ospitato nel sito strumento durante la fase di acquisi- dello IUAV <>, ma nell’ambito del rilievo lori a rappresentato con il colore verde. architettonico il vocabolo descrive 8 Il procedimento per l’inserimento di anche un prodotto ottenuto mediante modelli all’interno della nuvola di procedure di fotoraddrizzamento. punti è stato individuato e testato dal 14 Snapshot, è il comando con cui da laboratorio D.IA.P.RE.M. della Fa- Cyclone, si riescono a trarre immagini coltà di Architettura dell’Università raster. di Ferrara, diretto da Marcello Balzani 15 Le zone non acquisite vengono tec- coordinato da Federico Uccelli. nicamente dette “parti di occlusione”, 9 MANZINO, ROGGERO 2003, pp. 39-79 con riferimento particolare a quelle ri- in partic. p.41. maste escluse a causa di un corpo che 10 Ogni produttore di laser scanner terre- occlude parte della scena di ripresa.

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V. CONCLUSIONI

V. Conclusioni ne e lettura. Il presente lavoro ha 1. Le differenze nell’acquisizio- vo effettuato con scansioni laser, pertanto affrontato le tematiche ne dei dati per discretizzazione o proprio per le sue caratteristiche Il rilievo dei Quartieri Estivi di relative alle procedure di acquisi- per maglia di acquisizione per maglie dense Palazzo Pitti ha prodotto una con- zione, archiviazione e restituzione di punti rilevati, costituisce una siderevole mole di informazioni, dei dati nei rilievi eseguiti inte- Nel rilievo con laser scanner, banca dati che risponde non solo seppure gli appartamenti, certo grando tra loro più metodologie di la densità della maglia di ripresa ad esigenze di studio e di con- monumentali e di indiscutibile in- rilievo. Grazie al raggiungimento della nuvola di punti e quindi dei servazione a breve termine, ma teresse storico, culturale, artistico degli obbiettivi inizialmente indi- dati rilevati ci permettere di evi- fornisce un modello informativo e architettonico, si compongano di viduati, si ritiene di poter fornire tare di di scretizzare, ovvero sce- che può risultare di fondamen- pochi locali dalle dimensioni rela- indicazioni utili alla messa a pun- gliere cosa e come misurare. La tale importanza per la vita del tivamente contenute. La quantità to di protocolli e metodologie per scelta di una misura piuttosto che monumento anche a molti anni dei dati acquisiti ha fatto rifl ette- la costituzione di banche dati di l’individuazione di una sezione di distanza dal giorno del rilievo, re con attenzione sulla necessità rilievi integrati. I risultati possono sono sempre operazioni che han- o capace di rispondere a esigen- di disporre di adeguati protocolli essere raccolti secondo i seguenti no a che fare con le contingenze ze e contingenze completamen- di rilievo e appropriate metodo- ambiti di approfondimento delle e le esigenze del momento in cui te diverse, quali un crollo o una logie di archiviazione, restituzio- tematiche affrontate. il rilievo viene effettuato. Il rilie- qualsiasi altra emergenza, per il

1. Sezione longitudinale: in questo elaborato sono presenti parti del rilievo misurate sia per discretizzazione (i locali inseriti nella nuvola di punti con il modello in 3D) sia per maglia, ovvero la nuvola di punti. 1

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cui recupero possono necessitare 2. Valutazioni sulle problemati- rebbe opportuno effettuare l’acqui- zioni: utilizzando una maglia di ac- informazioni che potremmo non che di acquisizione delle scansio- sizione fotografi ca con appropriati quisizione di cm 1 x 1 è possibile aver scelto di prendere con un ni laser sistemi illuminotecnici in grado di ottenere un risultato senz’altro soddi- altro metodo di rilievo. Pertanto, fornire un’adeguata illuminazione sfacente, sia per quanto riguarda la re- la discretizzazione delle infor- Dall’esperienza maturata nel delle superfi ci affrescate. Questo stituzione morfologica, sia per quanto mazioni può risultare dannosa corso di questa ricerca, si sono accorgimento ci fornirà dati sul concerne la restituzione pittorica di quando vada ad incidere su di evidenziate alcune considerazioni colore uniformi e certamente più cui risultano ben leggibili tutti i gli un rilievo ad alta densità di dati, relative alle problematiche di ac- attendibili. elementi pittorici. Quando si è impie- mentre la densità generalizzata quisizione delle scansioni laser. Per quanto riguarda lo stabilire la gata la maglia di acquisizione di cm. coprirà con assai più probabilità In primo luogo, per quanto con- corretta densità della maglia di acqui- 2 x 2, si è osservato che questa non eventuali parti mancanti. cerne le riprese degli interni, sa- sizione facciamo alcune considera- solo non consente un’adeguata let-

2. Nuvola di punti acquisita con maglia di cm. 1x1 3. Nuvola di punti acquisita con maglia di cm. 2x2 4. Nuvola di punti acquisita con maglia di cm. 3x3 2 3 4

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tura delle decorazioni pittoriche, ma scheda appositamente progettata, allo stesso tempo risulta troppo fi tta e dal rispetto della successione per l’acquisizione della morfologia nonché dalla tempistica delle fasi generale quando questa non presenti previste è dipesa la possibilità di particolare complessità, mentre non successo nel portare a termine il sarsaràà suffi cientemente densa qualora rilievo. Da questa prima scheda gli elementi architettonici abbiano realizzata con il preciso scopo di una certa articolazione. potersi districare nei tempi dettati La maglia di acquisizione di cm. dalle esigenze del Museo degli Ar- 3 x 3 risulta chiaramente inadeguata genti, è stato possibile valutare an- per le scansioni di pareti decorate o che la compiutezza dei dati raccol- comunque morfologicamente com- ti. Gli eidotipi e gli altri materiali plesse ma è consigliabile quando si sono stati catalogati con apposite debbano rilevare locali essenzialmen- schede di catalogazione degli ela- te lineari, per i quali è perperòò necessario borati di tutto il materiale afferente precisare che occorre effettuare ac- al rilievo. Il lavoro è stato archi- quisizioni di raffi ttimento con maglia viato utilizzando una scheda rias- di cm. 1 x 1 per tutti gli elementi pipiùù suntiva organizzata con sei colon- complessi o quando si debbano indi- ne, una per ogni luogo rilevato, e viduare con precisione gli elementi di cinque righe che rappresentano le raccordo tra le varie superfi ci. varie metodologie di rilievo utiliz- zate; le cinque metodologie prese in considerazione sono a loro volta 3. Elementi per la valutazione, la suddivise nei vari parametri di ar- schedatura e la classifi cazione del- chiviazione della singola tipologia la banca dati del rilievo integrato di rilievo. Questa schedatura ha la funzione di indice dell’archivio fa- 5. La scheda per la catalogazione e l’archiviazione La fase di rilievo del lavoro è cilitando la lettura e la cognizione del rilievo diretto stata organizzata utilizzando una di ogni elemento originale del ri- 5

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6. La scheda riassuntiva della banca dati 7. La scheda per l’archiviazione dei dati foto- grammetrici 8. La scheda per la documentazione fotografi ca 7 8

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lievo e consente sia di gestire ade- 4. La nuvola di punti integrata, gato a considerare la nuvola di pun- Nel primo caso viene stabilita la guatamente la prima restituzione un semilavorato suffi cientemen- ti registrata sul rilievo topografi co centralità della banca dati, di cui la integrata che le eventuali successi- te fl essibile per successivi proces- come un semilavorato che compone nuvola di punti rappresenta indub- ve restituzioni. Per poter facilitare si di restituzione la banca dati del rilievo assieme a biamente un elemento di primaria la lettura e la comprensione del- tutti gli altri dati acquisiti. Nel secon- importanza, dal momento che con- le scansioni laser si è aggiornata Dal lavoro di ricerca effettuato con do, la nuvola di punti rappresenta il tiene tutte le coordinate metriche la scheda di ripresa già esistente, questo studio, con cui si sono classi- contenitore di tutte le grandezze del principali, compreso il rilievo to- alla quale sono stati aggiunti due fi cate e valutate le nuvole di punti e rilievo; in essa vengono importati pografi co. Sono tuttavia necessari 9. La nuvola di punti integrata in una vista con campi per il disegno degli schemi le loro potenzialità di integrazione e tutti i dati metrici acquisiti e, pertan- ulteriori passaggi per approdare ad navigazione degli interni dell’edifi cio planimetrici e tridimensionali della sviluppo, si sono potuti individuare to, la si può considerare la banca dati un prodotto che possa soddisfare 10. La sezione orizzontale della Sala di Giovanni due ambiti di sviluppo: il primo è le- da San Giovanni scansione. del rilievo. le esigenze di una corretta restitu-

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zione del rilievo. Come tutti i se- rilievo, poiché la nuvola di punti inte- cessario, tuttavia, considerare che, al essere visualizzate con grande imme- milavorati questa soluzione però grata, in virtvirtùù della densità dei punti momento, l’integrazione della nuvola diatezza, se si pensa che le case pro- presenta indubbi vantaggi, quali misurati, ci appare come un modello di punti con modelli tridimensionali duttrici di laser scanner hanno già in ad esempio la disponibilità dei dati tridimensionale dell’oggetto rilevato, generati in altri ambienti pone ancora avanzato stato di progettazione sof- di rilievo originali, la fl essibilità e contenente tutti i dati metrici acquisiti lievi dubbi circa la “pesantezza” dei tware in grado di gestire nella nuvola l’aggiornabilità, nonché la possi- con le diverse metodologie, modellati modelli stessi e il livello di defi ni- di punti fotografi e scattate in modi e bilità di sviluppo in più soluzioni e a loro volta immessi in essa. Inoltre, zione ottenibile con manufatti dalla momenti diversi da quelli dell’acqui- restitutive, anche non previste al per quanto riguarda i punti provenien- morfologia particolarmente comples- sizione laser. È così facile immagina- momento della sua costituzione. ti dalle scansioni laser, si hanno anche sa. È opportuno, infi ne, precisare che re quale potrpotràà essere a breve termine Nel secondo caso si ha la possibili- informazioni relativi alla rifl ettanza questo ambiente virtuale contiene lo sviluppo di questo ambito. 11. Vista esterna della nuvola di punti integrata 12. Vista della nuvola di punti dal suo interno tà di valutate direttamente l’entità del delle superfi ci e dei loro colori. È ne- moltissime informazioni che possono

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5. Considerazioni fi nali sui risul- dati e nuove metodologie. Tramite differenze fra i fotoraddrizzamenti rare un modello che, pur non es- tati ottenuti la schedatura delle operazioni di delle immagini su superfi ci piane e sendo continuo, non abbatte il nu- rilievo e la loro descrizione qua- i raddrizzamenti ottenuti dalla nu- mero di dati a nostra disposizione, I principali obiettivi raggiunti nel si pedissequa, narrata nei diari di vola di punti. ma nel caso di superfi ci curve le corso del presente lavoro, possono lavoro, abbiamo circoscritto alcu- Il risultato più interessante, infi - approssima ad un livello anche mi- essere così sintetizzati. ne fasi di acquisizione nel rilievo ne, appare quello relativo all’inte- gliore rispetto alla discretizzazione Sono state realizzate alcune integrato, e con successive valuta- grazione della nuvola di punti con eseguita per rilevarle. Preme sot- schede per l’organizzazione e la zioni sono stati individuati alcuni i modelli tridimensionali dei loca- tolineare come questa nuova pos- catalogazione del lavoro in una correttivi per renderle più effi caci. li che per varie ragioni non erano sibilità consentirà di completare le banca dati di facile consultazione e Grazie alle riprese eseguite con il stati rilevati con il laser scanner. Si nuvole di punti nelle parti occluse ampliamento, in grado di coniuga- laser scanner ed alla sua possibilità è proceduto ad affi nare una meto- e non raggiunte dal raggio laser re i dati provenienti da più sistemi di texturizzare i punti della nuvola, dologia che consente di modellare con i modelli realizzati con misure di acquisizione; al contempo tale è stato possibile eseguire il raddriz- agevolmente, con tempi congrui e acquisite con metodologie diverse banca dati rappresenta la base sia zamento delle immagini poste sulle suffi ciente accuratezza, parti del dalle scansioni laser, andando così per l’immediata restituzione del ri- superfi ci curve con assoluta preci- rilievo anche morfologicamente ad integrare quelle lacune che la lievo, sia per eventuali restituzioni sione geometrica e buona accura- complesse, e ad immetterle nella tecnologia laser scanner può gene- motivate da nuove acquisizioni di tezza. Sono state valutate anche le nuvola di punti. Si va così a gene- rare nel rilievo.

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VI. BIBLIOGRAFIA

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ABSTRACT DELLA TESI

Versione in italiano grado di eseguire riprese fotogra- utile per il successivo lavoro resti- fi che di buona qualità e utilizzarle tutivo e per l’integrazione del rilie- Il rilievo dei Quartieri Estivi di per texturizzare tutti i punti acqui- vo numerico. Questo ha permes- Palazzo Pitti, è stato affrontato con siti dallo scanner, in riprese effet- so di raggiungere alcuni notevoli l’intento di approfondire lo studio tuate con un’ampiezza di campo di ed inediti risultati: l’integrazione della catalogazione, della gestione 360 gradi sul piano delle ascisse e della nuvola di punti, generata e della restituzione integrata delle 270 gradi sul piano delle ordinate. con il rilievo laser scanner, trami- informazioni metriche e di quelle di Le operazioni di rilievo, sono te l’importazione al suo interno altro genere. È stata pertanto posta state affrontate utilizzando schemi del modello tridimensionale degli particolare attenzione alle opportu- di previsione delle fasi e delle me- ambienti rilevati con altre metodo- nità di indagine che le nuove tecno- todologie di raccolta dati, mentre logie; il raddrizzamento, di assolu- logie consentono al rilevatore, con nel corso dei lavori sono stati te- ta fedeltà geometrica, e lo studio specifi co riferimento le applicazioni nuti diari veri e propri in cui sono delle vere grandezze di affreschi e derivanti dall’uso del laser scanner state appuntate tutte le operazioni quadrature poste su superfi ci curve e alle possibilità di integrare tra loro eseguite, con il fi ne di riuscire a come volte e cupole. i dati ricavati con più metodologie individuare e circoscrivere precise Nell’analisi conclusiva sono state di rilievo. Il lavoro ha prodotto una prassi metodologiche. fatte alcune rifl essioni e considera- considerevole mole di informazio- Tutti gli elaborati sono stati zioni sulle metodologie di ripresa ni, pertanto visto il gran numero di schedati e classifi cati, secondo uno utilizzate, verifi candone l’adegua- dati acquisiti, e la loro complessità, schema gerarchico, analizzato nel tezza alle esigenze del rilievo, ap- ci si è interrogati sulla necessità di corso di questo lavoro. Schema portandovi quando necessario le disporre di adeguati protocolli di con cui le schede degli eidotipi, opportune modifi che per renderle rilievo e appropriate sistemi di re- delle scansioni e di tutti gli altri più effi caci per le fi nalità del rilie- stituzione quando si vadano a rea- dati ricavati, sono state raccolte e vo, sulle valutazioni relative al ri- lizzare rilevamenti con metodolo- organizzate in schede di sintesi con lievo integrato, alle problematiche gie tradizionali integrati con nuove cui è stata realizzata la banca dati dell’archiviazione dei dati e della tecnologie. del rilievo. restituzione. Per la ripresa delle scansioni laser La realizzazione di questo archi- è stato utilizzato uno strumento in vio si è rivelata particolarmente

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English version tographic shots used to texturize numerical survey. This has con- all the points acquired from the sented us to achieve some remark- The survey of Palazzo Pitti’s scanner, the shots were taken with able and unsuspected results: the summer quarters was broached an amplitude of 360 degrees on the integration of the cloud of points, with the intent of studying in depth abscissa plane and 270 degrees on generated by the laser scanner, the cataloging, management and the ordinate plane. with the importation inside itself integrated restitution of metric The surveying operations were of the three-dimensional model of and other information. Particular broached using diagrams showing areas surveyed with other meth- attention was therefore paid to re- envisaged phases and data collect- odologies; straightening with ab- search opportunities enabled by ing methods. Whereas when works solute geometric accuracy and the new technologies to the surveyor, were underway, diaries were kept study of the real size of frescos and with specifi c reference to applica- in which all operations carried out quadratura found on curved sur- tions derived from the use of a la- were recorded, with the aim of faces such as vaults and domes. ser scanner and to the possibilities be able to determine and circum- In the conclusive analysis, some of integrating data obtained from scribe precise methodological pro- observations and considerations various different surveying meth- cedures. have been made on the methods ods. The survey produced a con- All papers have been fi led and used, verifying their adequacy to siderable amount of information, classifi ed according to a hierarchi- the requirements of the survey, in- considering this large quantity of cal scheme, analyzed whilst work troducing opportune modifi cations data obtained and its complexity, was in progress. With this scheme, when necessary in order to render we questioned ourselves about the fi les of eidotypes, scans and all them more effective to the aims of necessity of having adequate sur- other data obtained were gathered the survey. Further considerations veying protocols and appropriate and organized into synthesis fi les have been made regarding the in- systems of restitution for surveys from which the surveys data bank tegrated survey, problems with re- carried out by traditional methods was then created. cording data and restitution. integrated with new technologies. The realization of this archive The laser scanning was carried has proved to be particularly use- out with the use of an instrument ful for the following work of resti- capable of taking high quality pho- tution and for the integration of the

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