Guida Alla Città E Ai Suoi Quartieri Scritta E Illustrata Dai Ragazzi
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Guida alla città e ai suoi quartieri scritta e illustrata dai ragazzi Comune di Catania Assessorato alle Politiche Scolastiche Comune di Catania Assessorato alle Politiche Scolastiche X Direzione - Servizio Istruzione Ufficio Attività Parascolastiche Guida alla città e ai suoi quartieri scritta e illustrata dai ragazzi A cura di Enrico Iachello e Antonino Indelicato Contributo L. 285/97 Assessorato Servizi Sociali ©2007 Comune di Catania Assessorato alle Politiche Scolastiche pag. 4 La città immaginata Umberto Scapagnini, Giuseppe Maimone pag. 6 Introduzione Enrico Iachello, Antonino Indelicato Parte prima pag. 10 La storia pag. 18 Le vicende urbanistiche pag. 22 L’architettura pag. 36 I luoghi caratteristici pag. 46 I musei pag. 50 Il viale dei catanesi illustri pag. 54 La festa di s. Agata pag. 58 Le tradizioni Parte seconda pag. 66 Centro storico pag. 80 Ognina - Picanello pag. 90 Borgo - Sanzio pag. 98 Barriera - Canalicchio pag. 102 S. Giovanni Galermo pag. 108 Trappeto nord - Cibali pag. 116 Monte Po - Nesima pag. 120 S. Leone - Rapisardi pag. 128 S. Giorgio - Librino pag. 134 S. Giuseppe la Rena - Zia Lisa pag. 136 Bibliografia pag. 137 Elenco delle scuole partecipanti 6 Governare oggi una città è compito non facile. Una sfida continua. Senza soste. Un confronto permanente con il resto del mondo che si propone e appare ai nostri occhi con nuove infinite varianti. A volte accettabili, a volte incredibili. Eppure reali, concrete. Davanti a noi. Come macigni. Sembra quasi che vengano da un altro pianeta. E invece, no. I portatori del cambiamento sono individui, esseri umani come noi. Siamo tutti protagonisti del cambiamento. Che, a guardar bene, c'è sempre stato nella storia della vita. La differenza, rispetto a prima, è nella rapidità del cambiamento. È un po’ quello che accade nello sport. I movimenti e il gioco diventano sempre più tecnici e veloci; e negli sport di squadra la capacità di saper stare insieme conta più della bravura del singolo. Vincere insieme, perdere insieme, saper immaginare insieme la prossima com- petizione. Catania, la nostra Catania, vive il suo presente. Si esprime, si propone, si incon- tra, si scontra, si confronta. Con la plurale vitalità dei singoli cittadini e con una pro- posta amministrativa che, con il lavoro di tutti, diventa progetto complessivo attra- verso il percorso segnato dalle regole e dai tempi del processo democratico. Catania, i catanesi, vivono il presente e immaginano il futuro. I tanti cambiamenti strutturali realizzati con le grandi opere tuttora in corso rap- presentano la volontà di voler fare, di andare avanti. Certo, il cambiamento vero è nella capacità dello stare insieme, nel progettare e realizzare insieme nella consapevolezza di un destino comune. Conoscere Catania, la guida della città scritta e illustrata dagli studenti delle ele- mentari e medie, è un progetto da noi immaginato e voluto con la convinzione che si può vivere il presente e progettare il futuro partendo dalla conoscenza del nostro passato e dalla scoperta della nostra identità. Un passato troppo lontano o cono- sciuto attraverso i libri di scuola, spesso diventa, per i ragazzi, esercizio astratto e non coinvolgente. A noi interessava che facessero esperienze sul campo, con i loro docenti, alla scoperta della città. Un viaggio a partire dalle strade, dai vicoli, dalle piazze, dai quartieri, dalle feste patronali, dai racconti dei nonni, dai mercati rionali, dalle parrocchie, dai campetti di periferia, dai giardini, dalle botteghe artigiane, dai teatrini di quartiere. Dall’esperienza quotidiana alla città. Dal particolare a Catania. Ne è venuto fuori, grazie all’impegno dei curatori e dei docenti referenti, un lavo- ro originale e creativo che la scuola catanese consegna alla città e ai turisti in visita. Il confronto permanente alimentato da inesauribile curiosità, con il mondo che cambia, è avviato. Le illustrazioni a tutta pagina che arricchiscono e punteggiano il percorso narrativo di Conoscere Catania, appaiono come bagliori improvvisi, squarci fantastici, luoghi dell’immaginario, folgoranti intuizioni prodotte dalla inces- sante creatività dei giovani. Sono il racconto visivo della Città Immaginata. La città del presente e del futuro prossimo che, con entusiasmo e passione, insieme a Voi vogliamo costruire. Grazie ragazzi. Giuseppe Maimone Umberto Scapagnini Assessore alla Cultura e Politiche Scolastiche Sindaco di Catania 7 Questo volume, scritto dagli studenti di quasi tutte le scuole dell’obbligo di Catania, non è una guida nel senso convenzionale del termine. Innanzitutto e soprattutto è un esercizio di cittadinanza che dalla conoscenza dei luoghi e della loro storia muove per approdare a una identità nuova e consapevole dell’essere catanesi. Obiettivo ambizioso, ma l’attenzione e l’impegno mostrati da insegnanti e alunni è già il primo importante segno che il senso di appartenenza è forte, così come forte è l’esigenza di tradurlo con “parole proprie” per farne appunto tratto di una identità in trasformazione che ha bisogno di nuove e più approfondite cono- scenze. La scuola, la tanto vituperata scuola, rivela così insospettate energie e capacità di confronto con il territorio in cui opera. Se invece di giaculatorie si proponessero (e finanziassero) iniziative come questa si troverebbe forse la possibilità di ricucire un rapporto che appare logorato più per colpa della società che della scuola. Gli studenti sono la grande risorsa per riannodare legami o inventarne di nuovi. Il libro è stato - lo ripetiamo - integralmente scritto da loro sotto la guida dei loro insegnanti che intelligentemente si sono limitati ad accompagnare e vigilare il per- corso dei ragazzi ponendo via via cartelli e segnali di orientamento che consentis- sero di evitare perdite di tempo o vicoli ciechi. Anche noi ci siamo limitati a fornire strumenti, indicazioni, intervenendo il meno possibile nel testo, e solo per creare uniformità nell’impostazione complessiva del volume, quasi un lavoro redazionale dopo aver fornito uno schema di base (anch’esso concordato con gli insegnanti) e il necessario supporto organizzativo per l’articolazione del lavoro. La scelta metodologica vincente si è rivelata l’osservazione e la ricognizione sul campo sorretta da alcune preliminari letture di base. Imparare a leggere il territorio urbano, imparare a dialogare con gli attori dello spazio urbano: questo il percorso seguito da insegnanti e alunni. Concretamente il lavoro è stato organizzato in modo tale che ciascuna delle scuole partecipanti potesse dare un proprio contributo sia alla descrizione genera- le della città (qui è stato interessante constatare ad esempio come i ragazzi delle scuole di periferia si siano impegnati a raccontare un angolo del centro storico), sia 8 alla raffigurazione degli aspetti più significativi dei quartieri di appartenenza. Ne è venuta fuori, nel primo caso, una rappresentazione più sistematica della storia e delle risorse artistiche, naturali e culturali collettive, nel secondo caso, un quadro magari più impressionistico di ciascun quartiere, come di appunti da una passeg- giata, un’immagine certamente non completa, ma vivace, dinamica e ricca di colo- re. Senza contare che molto spesso è stata per i ragazzi una preziosa, e forse la prima, occasione per prendere contatto con gli amministratori delle rispettive Municipalità, che hanno collaborato sempre con rimarchevole impegno. A tutti è stato chiesto infine di documentare i propri contributi con schizzi e dise- gni che, nella loro ingenua freschezza, rappresentano forse il contributo più origi- nale di questa prova di scrittura collettiva. Il numero delle scuole (circa 45) e di studenti che hanno partecipato, il risultato in termini di impegno e di qualità del prodotto finale sono già un successo per noi e per i promotori dell’iniziativa. Speriamo che il libro diventi strumento con cui i giova- ni studenti di oggi trasmetteranno a quelli di domani non solo le informazioni in esso raccolte, ma soprattutto l’esigenza di imparare - e ogni volta occorre ricominciare da capo - a conoscere la propria città in modo critico e autonomo. Una via, non la sola, ma neanche secondaria, per formare nuovi cittadini e nuove classi dirigenti. È la prima volta che nelle scuole di Catania si realizza un esperimento come questo. Un esperimento, con tutti i limiti, ma anche con tutti i vantaggi che esso comporta. Giudicheranno i lettori, in primo luogo le famiglie degli studenti, ma poi anche i nuovi studenti degli anni a venire, se si è prodotto qualcosa di utile. Per noi è stato importante partecipare all’esperimento, confrontarci con una realtà diversa da quella a noi abituale. Ne siamo usciti senz’altro arricchiti e, crediamo, anche gli insegnanti e gli stu- denti che vi hanno partecipato da protagonisti. Enrico Iachello Antonino Indelicato 9 Nella notte dei tempi mentre i Siculi forse giunsero nell’isola quando ormai L’Etna, o ‘Mongibello’, ha sempre avuto una parte i Sicani si erano spostati nella parte occidentale della importante nella vita di Catania. Per i primi abitanti Sicilia. Per altri storici Sicani e Siculi furono contem- della zona il vulcano fu fonte di terrore per la violen- poraneamente a Catania; in realtà probabilmente i za delle sue eruzioni ma anche fonte di materia due popoli si fusero talmente bene che presto fu prima (la lava vulcanica, appunto, utilizzata allora impossibile distinguerli. Questi primi insediamenti come oggi per opere di ogni genere). In tempi lonta- avvennero a partire dalla seconda metà del terzo mil- ni le grotte formate