mensile di intelligente n.1 aprile 2004 intrattenimento

- JAMES ATLASVITA -I pc di dopodomani - TA MAIN DANS LA TEATRO LANCIAVICCHIO DI ANTROSANO DI AVEZZANO- ALTAN, (AQ) LUCA CARBONI: CANTANTE- L’ASINO ALBINO O VIGNETTISTA?- OCCIDENTE E ISLAM DI SAUL BELLOW - OLOSCHERMI E GRAFFITARI - WRRITERS LETTERE D’AMORE INEDITEJIRO TANIGUCHI, DI ANTON ALLEVARECECHOV TEATROUN CANE ARGENTINA E ALTRI RACCONTI MIENNE - MOSCA + BALENA - JAUME PENSA E CARLOS GARAICOA PALAZZO DELLE PAPESSE ROMANZI SCONVENIENTILOLA MOTEL - VALERIA PARRELLA-CELLULARI IPERSENSIBILI MARCO ARCHETTI- - CZECH - AA.VV., GLI INTEMPERANTI DI SIENA - CONVERSAZIONE CON DANILO REA -

SETTIMO POTERE - D/FORMA-MEDIA.COMM(UNITY)MASEDU ARTE / COMM.MEDIUM CONTEMPORANEA (DIVENIRE DI SASSARI - NETWORK MULTIMEDIALE GLOBALGROOVE CENTRO ESPOSITIVO, EX PALAZZOPRIMO SANITÀ DVD DI TERNI DI FABRIZIO - POST ROMANTIC EMPIRE STYLE - KIND OF BLUE DI MILES DAVISZIO - VANJA DI ANTON CECHOV COMUNITÀ OLTRE IL MEZZO: - VIP-JAY L’OPERA DIFFUSA) AL MACS - - THE ROCKET MILANO - FESTIVAL INTERNACIONAL SCHERMI DI VAPOREPROGETTO ACQUEO DEMO DE ANDRÈ - BIONDO DI PALERMO - ALPINISMO E TEATRO SAMUEL FOSSO CENTRO INTERNAZIONALE THE PASSION DI FOTOGRAFIA DE BENICÀSSIM - DUB TRIBE SOUND SYSTEM - LEGGI A - INTERVISTA A SOFIA COPPOLA GAY TV DI VERONA - GIOVANI: IL LA DANZA CONTEMPORANEA - SENEGAL: DI MK STOP ALL’ESCISSIONEETEROTOPIA ARRAMPICATA L’ARTE DI PATTI - VIDEOQUEER À GOGO NAPOLI - PERCHÉ LEGGERE MELISSA P? PANE & COMPANATICO COME MANGI - IMPARARE AAPRIL FARE LOVE LA PIZZA E MAGGIO A NAPOLI DELLE -RIBELLIONI GIOCO DELLE PARTI - SMITH ANTONIONI PITTORE 2 EDITORIALE bazar 04 2004 bazar 04 2004 laboratori di serena cama e freestylers 3 [email protected] [email protected]

MAra Codalli Eugenia ROmanelli Vera RIsi Direttore arTistico Direttore responsabile viceDirettore bazar 04 2004 laboratori di serena cama e freestylers 3 [email protected]

WrRITERS s: artisti o vandali?

L’opinione pubblica si divide tra simpatie e critiche feroci mentre le loro opere continuano ad affascinare. Di Serena Cama Chi sono i writers? I nostri padri li chiamavano graffitari, ragazzi che, bombolette alla mano, disegnano e colorano la città. Artisti metropolitani metro e vagoni ferroviari e per atelièr il mondo intero. Difficile tracciarne un profilo, è una cultura variegata e complessa. Gli stessi writers che hanno per tela muri, Il writing nasce come espressione di ribellione nei ghetti neri degli Usa, sul finire degli anni ’60. Varca l’oceano e approda in Europa rifiutano qualsiasi etichetta. continua evoluzione, quantitativa e qualitativa, non è più, necessariamente, un atto di protesta, diventa piuttosto una moda. qualche anno dopo. Vive una Quello che oggi li motiva è la voglia di cambiare volto a città, quartieri suburbani, aree degradate, terreno fertile per criminalità e devianze. dei palazzi in colore. Il problema nasce se l’obiettivo artistico si focalizza su monumenti e palazzi d’epoca, testimonianza di un passato Trasformare il grigiore cittadini. Non è raro che certi individui, che a torto si definiscono writers, compiano atti simili! A farne le spese sono coloro che riconoscendosiglorioso e orgoglio di tutti i atipico ma artistico, ripudiano per primi tali gesti, tanto vandalici quanto illegali. Si è creato col tempo, e alla luce di questi episodi, un forte pregiudizioin questo movimento, condanna che si accompagnano ad una assoluta disconoscenza di quello che rappresenta il vero writing. Camminando per strada e una feroce osservatelo. E dopo provate a rispondere: artisti o vandali? soffermatevi su un loro pezzo,

La parola ai protagonisti….. Quanto costano i graffiti? G. Il prezzo dipende da quanto è grande l’opera. G. 20 anni – L. 21 anni L. Le bombolette hanno un prezzo che varia in base alla qualità. Costano da 3 a 10 euro. Di Clarissa Ripolli, Silvia Sabatini e Valentina Tripodi Perché disegni? Arte o ribellione? G. Arte e non di ribellione. Posso paragonare senza dubbio i miei murales a delle Quanto tempo fa hai iniziato e come è nata la passione per i graffiti? composizioni su tela. G. Ho iniziato sei anni fa per imitare i miei amici, mi piaceva quello che facevano L. Io non avverto nessun disagio e non mi ribello a nulla. E’ solo arte, un’espressione L. Avevo 14 anni. All’inizio era solo una moda, poi è diventata una vera passione artistica metropolitana. L’invenzione di una tag è fondamentale? L’illegalità è più uno stimolo o un freno? G. Si. È lo strumento per l’identificazione di un writer G. Quando scrivo controllo che in giro non ci sia nessuno, però faccio in modo che L. Si. Per far parte di questo mondo, per farsi conoscere e conoscere gli altri è ciò non mi influenzi. Non ho paura. necessaria. L. All’inizio era uno stimolo. Quando ho iniziato ero piccolo, era divertente fare una Si tratta di un’azione individuale o collettiva? tag e scappare via; ero incosciente. Adesso è sicuramente un freno. G. Entrambe. A volte si esce in gruppo, oppure si scrive istintivamente su qualsiasi Vi hanno etichettato come vandali. Che peso dai a questi giudizi? posto, anche da soli. G. Non mi interessano queste considerazioni. D’altronde, se la gente pensa questo, L. Un murales si può anche fare in gruppo, e quindi si firma con più tag . allora si, mi piace il vandalismo. Quali sono i soggetti più rappresentati? L. E’ facile avere pregiudizi verso chi è diverso. C’è anche una sorta di G. Per lo più puppets e scritte. manipolazione del fenomeno da parte dei media. In tv non fanno vedere dei bei L. Puppets, ritratti o astrazioni. L’estetica è sicuramente molto importante. Un murales ma solo tag su muri e palazzi. Che sia un vandalo chi tagga sui monumenti pezzo prima di tutto deve essere bello. lo penso anch’io. 4 di serena cama e freestylers laboratori bazar 04 2004 bazar 04 2004 laboratori di serena cama e freestylers 5 [email protected] [email protected]

Dalle ventose gallerie della subway di New York City alle luci dei musei, passando per la Factory di Andy Arte GRAFFITI Warhol. C’è un writing sotterraneo fatto di milanese spray su lamiere lucenti e mura di periferia e c’è quello di due ragazzotti americani che cavalcano gli anni ‘80 GRAFFITI COME ARREDO D AUTORE . e si consegnano al mito. Jean Michel URBANO ’ Nasce nel 2003 il progetto “ Mural A Basquiat, newyorkese di origini Milano”. Di Alessandro Marini portoricane, porta su pelle e capelli le Gli organizzatori sono Ken Wolverton e Laura Cappelli, artista cicatrici di un’arte contaminata. Parla di indifferenza e discriminazione, ed è l’Italia, la galleria Mazzoni di Modena, a offrirgli il primo, giornalista la seconda. per prima le sue pareti bianche. Inghiottito dai ritmi della Pop Art e dal mito romantico dell’artista totale, muore d’eroina Questo progetto offre a giovani nel 1998, a 28 anni. talentuosi la possibilità di creare Keith Haring passa dai pannelli pubblicitari vuoti della metro di Manhattan al Muro di Berlino (1986), dove impregna di murales su grigi muri di stabili libertà i mattoni simbolo del contrario. Tra le sue fermate Parigi, Tokyo e Roma, dove alcuni disegni nella tratta Flaminio- pubblici, in seguito all’approvazione Lepanto della Linea A vengono cancellati da ignari addetti comunali. Nel 1989 crea la sua ultima opera sui 180 metri quadri dei proprietari degli stessi edifici, della parete posteriore della Chiesa di Sant’Antonio a Pisa. nonché delle autorità cittadine. “Tuttomondo” è il testamento spirituale di un 32enne, il Manifesto dell’ arte per tutti, aperta a tutti, fruibile da tutti. Un personaggio giallo attraversa la parete sul piano di un ipotetico passante: lo spettatore entra nell’opera. “Un muro è fatto GRAFFITARI MILANESI: DOVE per essere disegnato, un sabato sera per far baldoria e la vita per esser celebrata”. Due mesi dopo sarebbe morto di SONO? Aids. La loro passione è diventata ormai anche una moda che occupa un riting: origini di un’arte Di Annarita Lone e Giovanna Silvestri W considerevole spazio commerciale: Il Writing, arte della lettera, nasce nei ghetti neri del Bronx e di Harlem alla fine degli anni ’60. I giovani graffiano i muri negozi specializzati, riviste, locali della città con nomi e disegni. L’AREOSOL ART diviene simbolo della rabbia di chi lotta contro povertà ed emarginazione. come Deposito Bulk in zona Nel ‘71 nascono le prime crews, bande interrazziali armate di bombolette che conquistano metropolitane e treni. Lo stile Sempione, Leoncavallo in zona dei writers si evolve dalle lettere “Platform” ai “masterpieces” del ’72 fino ai pezzi in 3D del ’73. Negli anni ’80 nell’ambito Greco, o ancora Pergole Tribe del Bronx Concil on the Arts, prima organizzazione d’arte nel Bronx, e della Graffiti Production Inc., laboratorio di oggetti situato in Via della Pergola. e stampa, si sviluppa un’arte parallela al writing, la Graffiti art, destinata a una vita breve. La street-art, invece, si diffonde Nel centro di Milano si vedono le in altri paesi e arriva in Italia negli anni ’90. Ne sono testimonianza Roma, Milano, Bologna, Napoli, e, in misura minore, opere di PAO (Paolo Bordino), che altre città. dipinge i “panettoni” – quei divisori utilizzati per delimitare parti di strade Di Raffaele Buonomo Graffiti nuovi murales? “arte collettiva”, vista – in PINGUINI, rappresentandoli con E’ possibile accostare i GRAFFITI agli storici MURALES messicani degli anni ‘20? Entrambi sono espressioni e in situazioni più o meno l’accessibilità pubblica delle esposizioni murali; usano colori resistenti agli agenti atmosferici; esprimono ribellione sociale buffe. e sono alternativi se non proprio illegali nel panorama artistico tradizionale. Elementi di parentela ma anche rispettive bombolette spray, con qualche deroga per gessetti e rullo, mentre i muralisti peculiarità: per i graffitisti è d’obbligo l’uso di Di Claudia Noro e Ilaria Pronto utilizzarono prima la tecnica dell’affresco e poi la pistola a spruzzo, introdotta dal messicano Siqueiros. Differenza anche nei contenuti: alle scene di avvenimenti legati alla storia, alla politica ed alla tradizione, tipiche dei murales, si contrappone l’elemento centrale dei graffiti: la tag e la continua ricerca di nuovi effetti tridimensionali e cromatici. Roma città Di Paola Casu e Valentina Giovannetti No style??…….no writer!!!! logo, Chi inizia a fare writing sceglie un maestro o entra in una crew e ne segue lo stile. Uno dei pezzi più semplici è il dell’arte….. grandi dimensioni e facile riconoscibilità delle lettere. Viene usato quando il tempo a disposizione è poco. La rapidità trow-up, dal tratto tondeggiante e l’interno riempito in modo grossolano con un solo colore. Li è propria anche del blocchi (formati La capitale è considerata la più bomber che mirano ad eseguirne il più possibile per far conoscere la propria tag. Insieme ai usano i colpita dal fenomeno, visibile su muri, da enormi lettere cubitali, usati alle origini per coprire interamente i vagoni della metropolitana di L.A.), sono i pezzi che Hall of Fame, un insieme continuo di pezzi accordati su lungolinea della metro, vagoni ferroviari infastidiscono di più. Il massimo d’espressione per una crew è l’ e monumenti. Per limitare questo muri, molto curati e complessi per l’infinita possibilità di tempo. fenomeno il Comune ha messo a Di Claudia Farallo e Alessia S. Sinisi reZzi DeL MeStiErE disposizione varie locations, tra cui la La CrEaZioNe…GLi AtT outline sopraelevata della Stazione Tiburtina e Per eseguire il pezzo si passa per varie fasi di realizzazione. Si disegna su carta un bozzetto, per definire l’ l’ippodromo di Capannelle. Ma i luoghi del graffito, poi si cerca la superficie su cui realizzarlo. Quindi si scelgono i colori in base all’effetto visivo che si vuole più dipinti sono i locali abbandonati, ottenere. Materie prime dei writers sono le bombolette spray, indispensabili per la velocità di essiccazione e per gli gli “hall of fame” e i centri sociali: il effetti cromatici, che permettono la sovrapposizione di più colori. Alle bombolette si possono applicare delle valvole, Villaggio Globale, il Corto Circuito, il dette anche tappini, utili per fare tratti di diverso spessore e marcatura. In alternativa è possibile utilizzare i makers,tag e Forte Prenestino, lo Strike (solo per fare pennarelli dalla punta molto larga (1-5 cm), a tempera o inchiostro indelebile, particolarmente indicati per eseguire qualche nome), considerati importanti per la rifinitura dei pezzi. punti di ritrovo dei writers romani.

Block : (fig.1) I Block sono lettere cubitali, dipinte da più writers per circoscrivere il territorio della propria crew

GLI STILI Bubble: (fig.2) Figurativo - Contempla anche personaggi dei cartoni animati, Puppets, da affiancare alle proprie opere. Throw Up:Caratterizzato da tratti tondeggianti, da linee vuote o colorate d’argento o di bianco. Wild: (fig.3) Dinamico - Caratterizzato da linee nette, decise e da lettere molto accentuate a sviluppo orizzontale. Di Alessandro Corsetti e Claudio Romano Europeo: Ricco di sfumature, tridimensionalità, colori forti . : Punto di arrivo di un writer, è espressione della sua Eclettico STILE “BUBBLE” individualità artistica.

Le Tag, ovvero le firme dei writers, completano l’opera e possono vivere da sole a testimonianza di un passaggio. La Sigla, invece, è la firma della crew. La Dedica valorizza l’opera, ispirando energia e creatività. La necessaria evoluzione dell’arte e della lettera porta i writers a seguire strade diverse che possono dar vita a stili ibridi.

STILE “WILD” STILE “BLOCK” 4 di serena cama e freestylers laboratori bazar 04 2004 bazar 04 2004 laboratori di serena cama e freestylers 5 [email protected] [email protected]

Tanti si ispirano al look di b-boys e flys, ma non è una moda preconfezionata: in America lo street style è un’arte. Nella cultura di strada un certo abbigliamento è simbolo di appartenenza e marchio di distinzione, al punto che i primi writers personalizzavano vestiti e scarpe con firme e disegni - tags e pops -. Il loro stile nasce tra i neri dei ghetti newyorkesi e risponde alle necessità di agire nell’illegalità senza essere riconosciuti: abiti comodi per correre via e nascondere in grandi tasche le bombolette. Via libera allora a pantaloni oversize, felpe, tute e scarpe da ginnastica, cappelli schiacciati sugli occhi. La fortuna dell’hip hop style ha contagiato anche la Levi’s, che con l’ “Engeneered Jeans”, Nei panni del pratico, con 5 tasche ed elastico in vita, si è ispirata allo stile di WRITER b-boys e flys che imperversa nelle città.

Di Emily Menza

Se volete vedere writers impugnare bombolette spray fate un giro ad una Jam, evento HH MADE IN ITALY Di Laura Armillotta in cui breakers, Mc’s, Dj’s e writers si incontrano e competono a suon di arte. Il concetto di battle è l’essenza stessa dell’hip hop, il movimento musicale nato nel South Bronx La musica Hip Hop arriva da oltre oceano. I testi rap italiani sono densi alla fine degli anni ’70, a cui aderiscono i writers. L’hip hop è figlia delle Black Radios di critiche, di allusioni, di provocazioni rivolte ad altri artisti della scena quando i dj’s inventarono il talk nazionale e non. Nei primi anni ’90, over, la presentazione dei dischi attorno al centro sociale bolognese con sovrapposizione di parlato. Isola del Kantiere, si forma l’ Isola Due correnti si distinsero. Per la Posse All Stars. La formazione vanta East Coast primi rappers sono stati i I l m o n d o m u s i c a l e artisti del calibro di Mc Deda, Dj Gruff Public Enemy e gli Africa Bambaataa, e Papa Rich. Con il tempo il gruppo questi ultimi tra i primissimi a usare si è sciolto ma dalle ceneri nascono i lo scratching, tipico suono del Sangue Misto che pubblicano nel’94 disco graffiato; per la West Coast l’omonimo. L’album pare sancire la si distinguono negli anni ’80 i NWA d e i WRITERS nascita ufficiale dell’HH italiano. Anche (Niggers with Attitude) . Ma è nel il rap nostrano segue le due correnti 1986 che la musica hip hop arriva alle orecchie del grande pubblico, quando i Beasy americane: una più politicizzata (i 99 Posse, gli Speaker Cenzou), e Boys, attraverso il “crossover”, una fusione del rap con altri generi musicali, lanciano l’altra attenta più a curare lo stile e i contenuti (gli Otierre, la Pina) nella la loro Fight For Your Right (To Party!). A scalare le classifiche è Walk This Way, brano quale rientra anche Frankie Hi-NRG, i cui testi si caratterizzano per la nato dalla collaborazione dei Run DMC con il gruppo degli Aerosmith. Oggi L’hip hop complessità e la ricchezza dei riferimenti culturali. Poi ci sono gruppi è uscito definitivamente dai confini diventando un genere musicale inserito nel circuito considerati commerciali come i Sottotono e gli Articolo 31 le cui canzoni commerciale delle più grandi case discografiche. sono frequentemente programmate dalle radio.

Il fascino del writing è dovuto al fatto di essere un’attività illegale. Lamiere, buio, rapidità dell’esecuzione, paura, esaltazione, non si Di Alessandro Corsetti e Claudio Romano ricreano in una galleria d’arte. Eppure ci provano. Così la lamiera si trasforma in una tela illuminata dalle luci di un locale, la fretta del lavoro in una minuziosa calma, il vandalo provocatore in un artista ben pagato. A queste condizioni si può ancora parlare di writing? ERON, alias Davide Salvadei, famoso writer, autore di diversi lavori su commissione, tra cui parte della scenografia del film di Luciano Ligabue “Da zero a dieci”, a chi gli pone questa domanda risponde: “Credo che se guardassimo un pezzo su un treno e lo trapiantassimo su tela, perderebbe il 40% del suo valore”- aggiunge poi- “attualmente lavoro molto su commissione per un fatto di esigenza. Ad ogni modo un lavoro dovevo pur farlo!”. Se considerati “mezzi di diffusione” i graffiti sembrerebbero tutelati dall’art. 21 della Cost.( Manifestazione del pensiero “ con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”).Diversa la sentenza del c. p. che prevede una multa per chi sporca con vernice cose mobili o immobili altrui (art.639) e colpisce chi danneggia edifici pubblici, anche con la reclusione fino ad un anno (art.635).

E a danno già fatto? Prima gli strumenti di ripulitura erano dannosi per superfici e uomo. Oggi la ricerca mira sia all’intervento che alla prevenzione. L’ EASY TO CLEAN, della Bayer, pulisce e protegge le superfici delicate, mentre il I rischi DELETUM

5000 ( nato in Messico e in vendita in Italia da gennaio 2004) può essere applicato LA LEGGE su calcestruzzo, mattoni, metallo, plastica e legno, proteggendoli da ripetuti dell’illegalità

Di Antonio Micali 6 di serena cama e freestylers laboratori bazar 04 2004 [email protected]

C’è chi continua a dipingere Writer per anche “da grande”, chi vuole Voci dal vivo sempre? fare solo pezzi significativi (poche e in locations Di Edmondo Marchi, Giovanna Marsico, Laura Tota e Stefano Travascio di Flavia Zallocco azzeccate) e smette per scelta. La maggior parte di loro rimpiange Pietro Mari, 32 anni. Decoratore d’interni, scenografo l’adrenalina dell’illegalità, la libertà di esprimersi e writer. liberamente. Molti diventano designer, grafici, Omar, 21 anni. Writer. pittori, o si cimentano con la visual art. Ma pochi vengono ricordati per sempre. Alcuni Qual è stata l’esperienza artistica in cui il tuo “hall of fame” vengono dedicati, a questo lavoro ha espresso maggiormente te stesso? scopo, a grandi writers scomparsi. A Roma P. Ho fatto delle scenografie per un villaggio turistico è possibile ammirare l’hall of fame voluto da e ho dipinto l’intero stabile di una nota discoteca di TROTA, dieci anni fa, in memoria di Mako, Napoli. La cosa più gratificante, però, è stata sfogarmi lungo circa 1km tra Via della Bufalotta e sulle pareti del mio studio-negozio. Ero solo con i muri Fidene. C’è chi rimane un writer per sempre, bianchi….una cosa fantastica! quindi, nella memoria di chi ha ammirato la O. Ogni pezzo che faccio, in quel momento, esprime sua arte. me stesso. Qual è la differenza tra un’opera commissionata ed una “intimistica”? P. Quando fai un’opera su commissione non sei libero, devi accontentare il cliente. L’opera Di Raffaello Vignoli, Iolanda Barbati, Carla Durante e Benedetta Rinaldi intimistica è tua e nasce da un’ispirazione. O. Ho disegnato qualcosa su commissione, mi sono Dr. Paola Ebranati. Psicologa e Docente sentito un mercenario! Preferisco non avere vincoli e presso l’IMI, Liceo Italiano di Instambul. dare sfogo alle mie idee. Qual è il posto che preferisci per creare i tuoi I pareri di... graffiti? Cos’è un graffito ? Contiene motivazioni religiose, erotiche, artistiche, P. Preferisco muri neri per le superfici esterne. Opero politiche, ma più spesso si confondono tra loro in anche su muri interni, in questo caso, però, devono qualcosa di più nascosto e immateriale.Come nel meccanismo del sogno; ogni sogno dice qualcosa essere bianchi. al produttore del sogno, primo interprete, qualcosa a chi ne ascolta la narrazione e qualcosa a chi sa O. Di solito faccio prima una bozza a tavolino, quindi semplicemente che esiste quel determinato sogno. cerco un muro abbastanza grande per riprodurla. Si trova nell’eguaglianza sogno-graffito la stessa ineffabilità? Frutto di passioni o di fughe, di insubordinazione o di ironia, i graffiti sono sempre un’ aggressione *BOTTA E RISPOSTA….. della realtà, un gesto che si sottrae allo spazio urbano così come all’interpretazione. P.S. stessi soggetti!!! Come al risveglio da un sogno, il graffito, oggetto realizzato nella notte, si rigenera nel tempo? Anche se nasce come senso di ribellione politica diviene specchio di una realtà sociale. Che musica ascolti? Una realtà sociale impulsiva e povera di contenuti? P. Musica leggera soprattutto italiana. Segue la stessa involuzione della scrittura, il fatto è che non si scrive più, si ricorre alle tag, che non O. Ho ascoltato per molto tempo rap italiano, adesso trasmettono idee, ma messaggi emotivi. E così il graffito perde il suo valore di forma d’arte. ascolto altra musica. Cinema, vhs o dvd? Prof. Massimo Canevacci. Docente di Antropologia Culturale presso la Facoltà di Scienze della P. Sicuramente cinema. Crea un’atmosfera unica. Comunicazione dell’Università di Roma La Sapienza. O. Vhs. Per ragioni economiche!!!! Film preferito? I graffiti italiani copiano quelli del Bronx? P. Matrix. E’ ricco di spunti. Il writing italiano è una derivazione di quello americano ma si è sviluppato in modo autonomo. O. A beautiful mind. Possiede creatività e originalità ma le motivazioni appaiono più deboli. Jeans usati o griffati? Oggi i pubblicitari che dipingono gli autobus hanno copiato lo stesso codice espressivo? P. Li compro al mercato. Si, con un po’ di ritardo… Questa tecnica consente maggiore visibilità al prodotto, è come se lo si O. Di certo non griffato. Prendo quello che costa facesse girare per la città. In fondo seguire la tendenza fa vendere di più. meno. Qual è il codice del futuro? Global o no global? Direi l’ibrido techno. P. No global O. No global Qual è il segreto di un bravo writer? STASERA NON SAPETE CHE FILM PRENDERE IN P. La costanza. Bisogna allenarsi per piacersi, e VIDEOTECA??? Eccovi quelli più amati dagli “artisti perché no, per piacere anche agli altri. O. Non lo so, forse il talento. metropolitani”….3 soluzioni interessanti. Un consiglio per i tuoi “colleghi”. P. Andate e imbrattate! Di Carla Durante e Benedetta Rinaldi O. Non scoraggiatevi se i primi pezzi vengono male! 3 Film ke in tre modi diversi presentano uno spaccato della vita di ki balla, canta e dipinge on the road 3 Storie difficili, cariche di quella rabbia, ribellione e passione ke animano lo scenario della cultura rapper più underground 3 Pellicole ke danno immagine a quel mondo, spesso nascosto, delle crews, divenendo un significativo ritratto di quanti appartengono a questo stile. “L’ ODIO”, regia di Mathieu Kassevitz, con Vincent Cassel nel personaggio di Vinz, che insieme ad Hubert e Said sono i protagonisti della lunga e balorda giornata che il film racconta. FRANCIA 1995; LES PRODUCTIONS LAZENNEC «8 MILES «, regia di Curtis Hanson, con Eminem, ke impersonando se stesso in Jimmy Smith, gareggia brekkando nei club di Detroit, nella speranza di “svoltare” la propria vita. USA 2002; DISTRIBUZIONE UIP “BASQUIAT”, regia di Julian Schnabel, con Jeffrey Wright nei panni di Sei uno studente, liceale o universitario? Vuoi scrivere e Jean Michel Basquiat, a cui il film è dedicato. collaborare con noi? Hai dubbi, critiche o complimenti da farci, USA 1997; MIRAMAX delle novità da segnalarci? SCRIVI A: [email protected] Pare che…un fumettista italiano, Luca Enoch, abbia realizzato “Sprayliz”, che prende il nome dalla tag con cui Elizabeth, la protagonista, firma i propri graffiti. Edito da Comics&dintorni. SCRIVI !! 6 di serena cama e freestylers laboratori bazar 04 2004 bazar 04 2004 SOMMARIO 7 [email protected]

3-4-5-6 30 Nancy Brilli Studenti La Sapienza LEGGERE - Brilletture 50 Agnese Ananasso LABORATORI - Writers: HI-TECH - Analogico o artisti o vandali? digitale? Gianni Valentino 9-10-11 31 NOTTE - Aret’ a palm’ 51 Roberto Pisoni … a Napoli Olivia Muratore VISIONI - Intervista a ARCHITETTURE - Nuova Sofia Coppola “forma” d’arte Alberto Traversi 12 32 NOTTE - Vip-jay 52 Alessandro Benvenuti Matteo Bianchini VISIONI - Pillole sul PICCOLI - Onorevoli Bambini cinema italiano Andrea Lisi 33 NOTTE - Post Romantic 14 Empire 53 Valerio Cammarano Caterina Gonelli SPORT - Vincere la parete ONDE - L’altra TV 34 Claudio Coccoluto NOTTETEMPO 54 Angelita Peyretti 15 SCIOCCHINA - Sai cos’è un Pietro d’Ottavio 36-37 proto-sulis amore? SINTONIE - Tutto il Chiara Spegni calcio minuto x minuto GUSTI - Pane! 55 Valeria Cecilia 16-17 CORSI - Immaginazione 38-39 digitale Carla Antolini SCENE - Anton Checov Chiara Tacconi GUSTI - Pane al ristorante 56 Valeria Cecilia 18 FENOMENI - Centri sociali: 40 Eterotopia Andrea Rustichelli Eva Buiatti GUSTI - leggi come mangi SCENE - il glamour 57 gassoso del corpo Valeria Cecilia 19 42 Lorella Scacco NET - Settimo potere: non ARTI - Nuovi spazi ed comprare Enrico Lo Verso eventi 58 SCENE - Salmoni Guido Dolara 21 43 Luca Beatrice NOI - Czech Style Fabio Murru ARTI - L’arte di Patti Smith SUONI - Kind of Blue 59 Franco Andreucci Miles Davis 44 Marzia di Mento LORO - Natural Born Killers 23 ARTI - GNAM, MACRO, MAXXI Pietro D’Ottavio 60 SUONI - Caparezza 45 Cristiana Scoppa Freddy Grunert MIGRAZIONI - Stop 24 ARTI - Aprilove all’escissione Fabrizio Gianuario 61 SUONI - Conversazione 46 Giulia Premilli con Danilo Rea Luca Carboni ARTI - Skizzi GENDER - Videoqueer à gogo 26-27 47 Ciro Bertini Andrea Mugnaini 62 LEGGERE - Intervista VIAGGI - Siria Klaus Davi a Valeria Parrella MARGINI - Occidente e Islam 28 48 Chiara Pietrella 63 Marco Begani ESSERE - Che botta Mario Morcellini FUMETTI - Romanzi di sonno! CORTEI - Il gioco delle parti 29sconvenienti di Altan Claudio Amendola 49 Giulia Premilli RILEGGERE - Perché AVERE - Nuovi concept leggere Melissa P? d’arredo

bazar 04 2004 visioni di roberto pisoni 9 [email protected] In the mood for love Quanto la infastidiscono i confronti con suo padre? Ci sono abituata e non mi pesano se hanno senso. E’ stato il mio insegnante, il mio “tutor” e parlo molto con lui, sarebbe stupido dire il contrario. E’ prezioso soprattutto durante la prima fase della lavorazione, quando sorgono problemi che sembrano insormontabili e faccio fatica a mettere insieme le cose. Sia a me che a Roman, mio fratello, raccomanda sempre di insistere perché una cosa accada, anche se sei solo all’inizio e non hai ancora i soldi per realizzarla. Cerca di darci la fiducia necessaria a far decollare il progetto. E poi è grande in fase di montaggio, durante la prima messa in fila del girato i suoi consigli sono preziosissimi. E’ il suo “expertise” preferito.

Nel suo discorso post-Oscar ha ringraziato, tra gli altri, suo fratello Roman per l’aiuto che le ha dato durante il lavoro di sceneggiatura… Sì, mentre scrivevo Lost in Traslation, abbiamo parlato a lungo insieme. All’inizio sapevo che volevo ambientare la storia a Tokyo, avevo le idee chiare sui personaggi e sul tono. Mi piace partire dall’atmosfera e dalla musica e poi sviluppare la storia e lo stile visivo. Ma quando inizi a scrivere tutto ti sembra complicatissimo. E’ la fase più terrorizzante e solitaria. Con Roman abbiamo scartato alcune idee e le abbiamo sostituite con altre. Il suo contributo è stato fondamentale per l’episodio dello spot pubblicitario per la Suntory. Mi ha ricordato che mio padre e Akira Kurosawa fecero uno spot per quella ditta. Poi, mi ha suggerito di adottare un metodo che lui chiama “stile Richard Brautigan”. Brautigan (scrittore americano beatnik, morto suicida nel 1984, ndr) nei suoi romanzi scrive in genere un paragrafo per capitolo. Roman mi ha convinto a fare lo stesso: “Butta giù tre frasi per ogni scena, soltanto delle impressioni”. E ha funzionato.

Si aspettava che il film avesse un successo così vasto? Qual è Intervista a Sofia Coppola segreto del suo fascino? Non lo so. All’inizio non volevo E’ la regista più fare una commedia, ma una storia romantica. Volevo reagire ai molti film cool del momento. Lost in d’amore freddi, cinici e disincantati che mi è capitato di vedere di recente Translation, il suo secondo film, è diventato e fare una storia sentimentale partecipata e piena di tenerezza. Poi, a poco un vero e proprio manifesto della nostalgia a poco, quando ho cominciato a immaginare le situazioni comiche in cui poteva incappare Bill Murray, si è aggiunto il registro comico. Forse da d’amore nel mondo globalizzato. Gli aiuti queste due tensioni è nata l’efficacia “toccante” del film. più validi? Il padre, certo, ma anche il Il suo cinema sembra più europeo che americano… fratello Roman e il cinema italiano… I miei film sono quasi privi di intreccio. Lost in Traslation ignora gli snodi drammatici, a differenza della maggior parte dei film americani, Se non fosse stato per l’artiglieria pesante de Il ritorno del re , agli Oscar e tenta di creare dei momenti emotivi con una narrazione fluida. Ma 2004 Lost in Traslation avrebbe meritato ben più della statuetta alla questa non è una prerogativa esclusiva dei film europei. Mi piacciono miglior sceneggiatura originale. Venerata per il fascino discreto dei le storie in cui l’atmosfera gioca un ruolo determinante piuttosto che suoi film e per l’aura di distaccata raffinatezza, Sofia Coppola ha fatto le sceneggiature di ferro. Quello che mi interessa sono i personaggi e i dimenticare in fretta di essere figlia di un monumento del cinema loro sentimenti. E’ come fare, in musica, delle continue variazioni sul americano, Francis Ford Coppola. Il suo battesimo cinematografico, nei tema. Il pericolo ovviamente è la noia. Per evitarla bisogna mantenere panni di un bambino, coincide letteralmente con la più celebre sequenza costante la tensione tra i protagonisti e fare in modo che il pubblico de Il padrino (1972), quella che alterna la cerimonia religiosa a una sia incuriosito emotivamente a seguire le loro vicende. Un tentativo successione di sanguinose esecuzioni mafiose. Durante l’infanzia ha perfettamente riuscito è In the Mood for Love (2000) di Wong Kar-wai. continuato a recitare piccole parti nei film del padre finché, a diciotto anni, ha collaborato alla sceneggiatura dell’episodio In Lost in Traslation è citata La dolce vita (1960) di Fellini… Life without Zoe di New York Stories (1989). La sua esperienza d’attrice più traumatica risale Una volta ricordo di averlo visto a Tokyo durante il mio tour promozionale a Il Padrino III (1990) in cui, costretta a sostituire all’ultimo minuto per Il giardino delle vergini suicide. In italiano con sottotitoli in giapponese. Winona Ryder nella parte di Mary Corleone, è stata prima massacrata sul E’ un film che mi è sempre piaciuto. Tutti gli strani personaggi che ho set dai colleghi più blasonati e poi sulla stampa dalle recensioni inviperite incontrato in Giappone, la gente che ho conosciuto, è così internazionale per il nepotismo della scelta. Ma Sofia Coppola non ha tardato a prendersi e mondana che mi ha fatto pensare a La dolce vita. Da lì è nato l’omaggio. le sue rivincite e lo ha fatto dallo scranno prestigioso di regista: Durante la lavorazione ho guardato anche altri film italiani, soprattutto Lick the Star (1998), un cortometraggio su un gruppo di quattro crudeli teen- L’avventura (1961) di Antonioni, che mi ha chiarito molte idee sull’uso del ager e Il giardino delle vergini suicide , bell’adattamento dal romanzo di tempo e del ritmo. Jeffrey Eugenides, hanno subito chiarito l’indipendenza e l’autenticità del suo talento. Le passate esperienze tra fotografia e moda, la passione Il pubblico continua a chiedersi cosa si dicono i due protagonisti nella per la musica e l’abilità nella direzione degli attori conferiscono un scena finale del film… mood inconfondibile alle sue inquadrature. Un misto di spleen adolescenziale, Bill Murray ha dato una risposta definitiva, che mi piace molto: “E’ una cosa leggerezza, disorientamento, solitudine e calore malinconico che ha segreta, tra amanti”. sedotto il pubblico di tutto il mondo. 10 di roberto pisoni visioni bazar 04 2004 [email protected]

Dal Giappone con furore

Cinema in dvd: scoprire Takashi Miike, regista dell’eccesso, alla ricerca di esperienze visive “immorali”.

Takashi Miike è un geniale furetto della macchina da presa che non ha paura di niente, se non che qualcuno, un giorno, gli impedisca di girare. E’ forse tra i più prolifici registi della terra: una media di quattro film all’anno per un totale di oltre cinquanta produzioni dall’esordio, che risale all’inizio degli anni novanta, ad oggi. Da autentico yunkie della pellicola infila un progetto dietro l’altro, passando con gioia e noncuranza dal cinema al video alla televisione. In Italia è pressoché sconosciuto, fatta eccezione per qualche passaggio nei festival più svegli (Courmayeur, Torino, Asiatica Film Mediale, Udine) mentre è oggetto di culto in Francia, Inghilterra, Germania e Stati Uniti. I suoi film traggono ispirazione dalla cultura pop giapponese: racconti gangsteristici, musica, videogiochi, televisione e manga. Da elementi così apparentemente The Passion spuri, Takashi sa distillare una pozione esplosiva che non risparmia niente e nessuno, una roboante mescolanza di violenza, gore, umorismo nero, sesso e immoralità. Regista dell’eccesso, al suo vocabolario manca la parola tabù: dalla necrofilia all’incesto, dalle VIAE CRUCIS decapitazioni agli smembramenti, dagli stupri alle torture più crudeli, Takashi ha già sperimentato tutto sullo schermo. Non sono pochi gli spettatori che, al cospetto dell’enfasi grandguignolesca di Il Cinema e la Passione, un lungo percorso infuocato Ichi the Killer (2001), sono passati dal raccapriccio al malore. Ma di terremoti emotivi, ire della chiesa, indignazione e non si scambi Takashi per un semplice autore trash o splatter: stile furibondo, astrazione, aperture intimiste e introspettive, lo sguardo insulti. Ma chi sono i veri disobbedienti? spietato sul Giappone contemporaneo e una vena di surrealismo onirico lo riscattano da ogni nefandezza. Come ha scritto un La storia del cinema non insegna niente. Con The Passion, la sua “barbara” e punitiva critico giapponese “i film di Takashi più che prodotti in sé, sono rilettura della passione di Cristo, Mel Gibson è riuscito a scatenare le reazioni feroci di tutti: delle realtà minacciose” che riescono a sorprendere di continuo la comunità ebraica internazionale (per l’antisemitismo), molti cattolici (per la brutalità il pubblico in cerca di nuove esperienze visive testardamente della raffigurazione), alcuni storici (per la negligenza della ricostruzione) e soprattutto gli “immorali”. L’unico modo di scoprirlo, vista la totale assenza di spettatori, condannati ad assistere a oltre due ore di esibizione grandguignolesca, dilatate dvd italiani, è procacciarsi via internet delle copie d’importazione. dagli slow motion e dalla colonna sonora pletorica, delle torture patite dal figlio di Dio. Trascurando le costose edizioni giapponesi, al momento le sole Eppure i rapporti tra cinema e religione non sono mai stati facili e gli infuocati precedenti opere reperibili sono sottotitolate in inglese, come Andromedia dovevano mettere in guardia Gibson dal rischio dello scandalo. O forse era proprio questo (1998); altre se ne trovano, da Gozu (2003) a Full Metal Yakuza l’obbiettivo segreto del suo horror fondamentalista, recitato interamente in aramaico e (1997), ma esclusivamente in originale. Va raccomandata poi la latino: suscitare un terremoto emotivo tale da attivare la curiosità del pubblico e guadagnare collana dell’inglese Tartan, che sta ristampando in dvd molti dei palate di dollari fin dal primo fine settimana al botteghino. capolavori del regista, come la serie Dead or Alive (1999-2002), Più che assomigliare alle opere che hanno tentato di scavare nell’umanità e nel mistero Rainy Dog (1997), Shinjuku Triad Society (1995), Fudoh - The della figura del Cristo, The Passion sembra, in realtà, una variante impazzita e livorosa New Generation (1997). Graveyard of Honor (2002) è uscito in dei polpettoni biblici vecchio stile, tanto europei che hollywoodiani. Il protagonista (Jim dvd in Germania, ma è sottotitolato solo in tedesco; va meglio Caviezel) è scultoreo come Robert Powell (Gesù di Nazareth di Franco Zeffirelli, 1977) e con Visitor Q (2001), con sottotitoli inglesi. Di Ichi the Killer arrendevole come Max von Sydow (La più grande storia mai raccontata di George Stevens, bisogna recuperare lo splendido doppio dvd olandese, costoso 1965), santini esangui e sentimentali che hanno incontrato il consenso popolare e dogmatico ma ricco di extra e miracolosamente senza tagli. Anche a Hong per il resoconto in fondo inoffensivo della passione di Cristo. Kong sono usciti alcuni film di Takashi e, visto l’ottimo rapporto Ben altre polemiche e reazioni hanno suscitato le incursioni evangeliche di Pier Paolo qualità-prezzo, l’acquisto è quasi imprescindibile: si tratta di The Pasolini: sia lo scandaloso ladrone sottoproletario de La Ricotta (1963) che il Cristo troppo Happiness of the Katakuris (2001), The City of Lost Souls mediterraneo e terragno de Il vangelo secondo Matteo (1964) animarono la disapprovazione e (2000)e Audition (2000), l’ira della chiesa cattolica, fino alla condanna, nel primo caso, per vilipendio alla religione il film che gli ha dato la e, nel secondo, alla pioggia di insulti e sputi durante il festival di Venezia. Solo a posteriori notorietà internazionale. i suoi tentativi di rinnovare l’iconografia cinematografica del Cristo, sono stati recuperati e compresi nella complessità e sofferta spiritualità. Per i dvd giapponesi: Se Il re dei re (1961) di Nicholas Ray non piacque per il sottotesto politico quasi marxista, www.cdjapan.co.jp eccessivamente irridenti e scanzonati sono stati giudicati il Cristo hippy di Jesus Christ per quelli inglesi: Superstar (Norman Jewison, 1973) e la divertente parodia dei Monty Python (Brian di http://www.play.com Nazareth, 1979), che ha atteso una ventina d’anni prima di uscire in Italia. Manifestazioni per gli altri titoli: rabbiose e censure inspiegabili hanno scatenato anche L’ultima tentazione di Cristo (1988) www.charmes.de. di Martin Scorsese, forse il suo film più personale sul tentativo di Cristo di opporsi alla sua natura divina, e Totò che visse due volte (1998), capolavoro apocalittico e indignato di Daniele Ciprì e Franco Maresco. Degli oltre duecento film che hanno eletto a protagonista Gesù, sono proprio questi, i “disobbedienti”, a indicare l’unica strada espressivamente sensata per affrontare una figura e un mito imprescindibili per la cultura occidentale: l’interrogazione aperta, partecipata e senza remore. a bazar 04 2004 visioni di roberto pisoni 11 [email protected] Documentari: film sporchi di vita

Il piccolo Davide dell’audiovisivo cresce e si fa strada a spintoni tra i colossi del cinema hollywoodiano e di quellod’assai . Un genere impuro che commuove e impressiona, e a volte conquista anche statuette…

(2002), il vigoroso pamphlet di Michael Moore contro la follia americana per le armi, a garantirgli Non è bastato il successo internazionale di Bowling a Columbine Essere o un reale interesse di mercato. Né è servito a persuadere i circuiti delle sale non omologate a sposarne fino in fondo la causa, il piccolo culto sorto attorno a avere (2002), il delicato acquarello del francese Nicolas Philibert sul lavoro di un maestro elementare in una scuola dell’Alvernia. Eppure la fionda del piccolo Davide dell’audiovisivo, il documentario, mira ancora in alto. E se scalfisce ben poco il gigante della fiction hollywoodiana, insinua crepe, distilla speranze, contesta lo statuto di legittimità delle storie tradizionali che osano poco e costano molto di più. A differenza del cinema commerciale e anche di quello che pretenderebbe di non esserlo, ciò che la non-fiction ha dimostrato negli ultimi anni - sottotraccia, tra mille difficoltà economiche, reinventandosi dopo anni di crisi espressiva - è l’urgenza di raccontare il presente, di fare i conti con il passato e la memoria, insomma di immergersi e sporcarsi con la vita. Confermando che il documentario è da sempre un genere “impuro” che forma professionalità e consapevolezza, un territorio di riflessione tecnica ma anche una palestra di libertà espressiva e critica, elementi che sono il sale di un cinema maturo e consapevole. Lo prova la ragguardevole qualità media dei documentari che passano nei festival, anche in quelli più tromboni, e che raramente vengono distribuiti nelle sale. All’ultimo festival di Venezia hanno impressionato e commosso, dinanzi ai balbettamenti e alla inanità di tanti film “laureati”, il rigore, la passione e la limpidezza ), magnifico documentario sulla vita di Jean Dominique, morale di The Agronomist (2002), di Jonathan Demme (sì, proprio il regista de Il silenzio degli innocenti attivista nella lotta per i diritti civili e la libertà di Haiti. E all’ultima edizione degli Oscar si sono confrontati due dei più controversi documentari prodottiCapturing in America negli ultimi anni: The Fog of War (2003) di Erroll Morris, passato anche al Torino Film Festival, che alla fine si è assicurato la statuetta, e the Friedmans (2003), di Andrew Jarecki, visto al Festival di Locarno e a Courmayeur. Il primo, fortunatamente già acquistato da una distribuzione italiana, è l’inquietante ritratto di Robert McNamara, uno dei personaggi più ambigui della storia politica statunitense degli ultimi cinquant’anni: ex presidente della Ford, segretario alla difesa di John Fitzgerald Kennedy e Lyndon Johnson e figura di spicco della World Bank, ha, tra le altre cose, pianificato il bombardamento di The Fog of War, pur essendo un documentario storico di impianto Tokyo nel 1945 ed è stata l’eminenza grigia che ha approntato e sostenuto la guerra in Vietnam. tradizionale (intervista e footage d’archivio), contribuisce a diradare la nebbia su alcuni momenti chiave della Guerra Fredda. E soprattutto rivela, attraverso gli offuscamenti e le giustificazioni storiche accampate da McNamara, le responsabilità di un uomo che, per sua stessa ammissione,Capturing ha commesso the Friedmans atti non –lontani come già da quelli di un criminale di guerra. Se il lavoro di Morris getta una luce sinistra sui meccanismi del potere politico americano, Elephant (2003) di Gus Van Sant - registra il trascolorare del sogno americano da noia a incubo. Racconta, a quindici anni di distanza, la tragedia di una tranquilla famiglia borghese americana, i Friedman, distrutta dall’accusa di pedofilia nei confronti del capofamiglia Arnold e del figlio minore Jesse. Il padre, professore di informatica, condannato a 75 anni di prigione, è morto suicida nel 1995, mentre il figlio, arrestato a 18 anni, è uscito nel 2001 dopo 13 anni di reclusione. La madre e gli altri due fratelli, David e Seth sono sopravvissuti, devastati da una vicenda che ha messo in dubbio, non solo l’onestà e la moralità delle persone coinvolte, ma riedman. anche la limpidezza della giustizia americana. “Eravamo una famiglia”, continua a ripetere Elaine F Alternando interviste, documenti televisivi e, soprattutto, i filmini familiari dei Friedman, Jarecki ricostruisce il caso di cronaca nera e i molti interrogativi suscitati dall’andamento del processo e dai metodi di indagine. Non dà giudizi, non commina condanne, ma si limita a seminare a dubbi, a porsi di continuo una domanda ossessiva: perché la vita dei Friedman così apparentemente inoffensiva cova il male, la perversione e l’isteria? La freddezza dell’esposizioneCapturing the sortisce Friedmans un effettoha sollevato disturbante: l’impressione è di osservare l’orrore al lavoro nella sua dimensione più ordinaria e quotidiana. E’ per questo che proteste di ogni genere, perfino quella di essere l’apologia di un pedofilo. S21, la machine de mort khmère rouge di Rithy Sciocca ed emoziona anche il documentario che in Francia è stato accolto come uno dei film più importanti dell’anno, Panh. Ritornando su uno dei luoghi del genocidio perpetrato dai khmer rossi in Cambogia tra il 1975 e il 1979 – l’S21, dove furono torturate, interrogate e uccise 17.000 persone - Pahn, fuggito da un campo di lavoro, ha voluto rompere la legge del silenzio, interrogando i pochi sopravvissuti e alcuni dei carnefici. Senza ricorrere ai soliti artifici retorici - documenti d’archivio e voce di commento - Pahn si limita ad ascoltare e, mostrando con calma ostinazione il funzionamentoS21, la machine della de macchina infernale della morte, ci consegna un insostenibile dossier sulla barbarie totalitaria e invita a una maggiore consapevolezza del dolore. mort khmère rouge è, come ha scritto qualcuno, “una fabbrica di memoria contro la macchina della morte”. E in Italia? Malgrado tutto – la legge sul cinema, l’egemonia della televisione commerciale, la crisi produttiva - il nostro documentario continua a sopravvivere. Accanto ai pochi nomi noti – Gianfranco Pannone, Raffaele Andreassi, Guido Chiesa, Daniele Vicari, Alina Marazzi – si agita una generazione di appassionati documentaristi che sanno regalarci paesaggi umani inconsueti, lontani dalla solita geografia urbana del nostro cinema. Il panorama desolato del casertano ne di Carlo Luglio e La scuola di Leonardo Di Costanzo, la laguna veneta inedita di L’esplosione di Giovanni Piperno, l’hinterland napoletano di Cardilli addolorati Italian Sud-Est dei Fluid Video Crew e tralascio nomi Marghera Canale Nord di Andrea Bevilacqua, Francesco Cressati e Andrea Segre; il Salento profondo di déjà vu, sono un forte segnale di vita e segnalano il desiderio di altrettanto degni. La voglia e la necessità di cercare storie e personaggi che non si esauriscano nel restituire un paese più ricco, complesso e sfaccettato di quanto la sua immagine ufficiale vorrebbe consegnarci. matinée. Un bel documentario, come dovrebbe essere il cinema Cercateli nelle rassegne, nei cineclub, nei festival, nelle poche sale che gli concedono una serata o una migliore, è un’esperienza che aiuta a “conoscere il mondo”.

DVD E DOCUMENTARI DVD 12 di alessandro benvenuti visioni.in pillole bazar 04 2004 [email protected]

Cominciamo dal titolo: In ordine sparso iflessioni disordinate sul cinema italiano. C’era una volta un produttore…

ritrovato una situazione da incubo. Persino l’ottimismo ha l’aria di un ‘posdatato’. E allora ho cercato di essere un marine. Mi sono camuffato. Ho capito che forse la cocaina per taluni è importante quanto un’amicizia. Ho cominciato a parlare ‘Coattese’. Ho abbassato il livello. Ho detto all’anima che era carnevale. Sono un bravo attore. L’ho capito. E stavolta le amanti le ho dovute piazzare (è stato sublime inventarsi dei ruoli inesistenti). Erano troppo importanti (qua si parla di soldi pesanti. Ah sapete?, non ce Cosa penso del cinema italiano? Che ha bisogno di un Papà e che il Papà utte le ne sono più. Soldi privati intendo. Ormai sul tavolo verde si punta solo il come sempre è quello che è: ti può andar bene, ti può andar male. T denaro pubblico così se perdi non ti senti solo ma con altri sessanta volte che un produttore mi dice qual è il prezzo da pagare mi viene da milioni di italiani. Ma non voglio tediarvi con le ‘robe morali’. D’altra pensare agli sforzi che fa l’uomo al quale è stato insegnato che ci sono dei R parte se le migliori menti stanziali della Rai quando parlano dell’attrice valori (a me è successo) per mettere d’accordo quei valori, o ciò che resta, protagonista di un film dicono “per quanto riguarda il coté fica suggerirei o quello che hanno fruttato nel fra-(t)tempo, con la realizzazione del nuovo ...” de che volemo parlà bello mio! E ‘nnamo su!) Oh le amanti le amanti! ‘sogno’ (film). (cazzo, devo scrivere + semplice! (nota fra me e me)). C’era Ripensando a mio nonno e a mio padre mi verrebbe da dire: “Che fine da un anziano produttore che ora è morto (che belle esequie gli furono fatte!) grulli avete fatto! Credendo in qualcosa gli si accendevano gli occhi ... che ogniqualvolta mi apprestavo a girare un film mi mandava le sue amanti (Musica adesso. Mettete su un disco di Odoardo Spadaro...sentite? Ci lega da che io dovevo provinare. Nel farlo era sicuro di due cose: a) che non le Dio!)...e io vedendo quella luce capii che dovevo vedere anch’io. Oltre. Nel avrei mai fatte recitare nel mio film; b) che le avrei comunque convinte a bianco. Nell’assoluto. Ma c’era poi l’assoluto oltre quell’orizzonte degli non recitare in una maniera così carina che avremmo fatto tutti bella eventi o una bugia grande quanto un’altro mondo speculare al nostro? Giuro figura: lui,io e loro tutte con le loro tette. Che tempi meravigliosi! che non ho fumato. Anzi mi fermo. Mi sento ridicolo. Il nuovo Papà ti dice Quell’uomo era un grande Papà. Sapeva che niente ha più valore di una oi “Questa me la devi piazzare. E’ per merito suo se si fa il film. Questa è parvenza ben recitata. Con lui pervenimmo infatti a risultati concreti. P l’amante di...”. Ed ecco il marine che si tinge la faccia e si passa la ce ne fu un altro. Aveva l’età di un Papà ma appena prese a frequentare le orcilaia” merda dei porci addosso perchè la prossima operazione si chiama “P attrici e scoprì che sotto a ogni attrice c’è sempre una donna nuda e che da e se sarò sottovento non dovranno sentirmi arrivare. Ma c’è del bello. nude sembrano effetti speciali, ebbe uno scollamento fra se e l’anagrafe. Si Capita a me. I difetti (così purtroppo tendo a considerarli perché difformi scordava gli anni sui comodini dei migliori alberghi d’Italia. Che brutta dalla mia idea di perfezione) i difetti di questa nuova tribù di cialtroni sensazione. Sapete quando la sabbia fugge dalle mani? “Beh dai, non è (cialtroni per me, si capisce) sono sublimi. Mi piacciono. Li trovo di una malaccio come sensazione!”. Però immaginate che la mano è la mano e la lugubre straziante bellezza. Anche loro tengono famiglia. Come gli eroi di sabbia tutto il resto di te dal cervello ai piedi. Erano attrici che Maria De Filippi. Anche loro vorrebbero un attico in via del Paradiso se non probabilmente sapevano recitare bene solo la parte dell’orgasmo (o almeno io costasse troppo. Magari anche un seminterrato purché ci sia scritto in altre parti non le ho mai notate). L’impero finì in un bicchiere d’acqua er “luminosissimo” nel depliant. Palpitano, questi figli del mondo, orfani dei minerale naturale. Quell’uomo adesso porta a spasso un cane. Di notte. P congiuntivi, ma palpitano. Se il mondo si sta sciupando non è colpa loro ma la città deserta. E il cinema arricchisce altri. Gli altri! Oh le belle di coloro che, pensando solo a se stessi - potendolo fare - finiscono per riunioni in Mediaset dove trentenni impeccabili (c’è un regista dietro a pensare anche per loro. Dio che lotta titanica! E io mi guardo intorno e mi ogni nodo di cravatta?) ti dicono esattamente anche con un triennio dico “Dov’è che sono i miei alleati naturali allora? Con chi devo stare? d’anticipo cosa funzionerà o no. Ti senti vecchio. Dici ‘oh se avessi “...Il mondo si dissolve lasciando qua e là chiazze di tempo. Il mondo è un studiato l’arte della lettura di sfere di cristallo invece di darmi al cancro che si divora” (Henry Miller). Se mi piaceva tanto allora il concetto cinema e al teatro armato solo di idee e genuina passione!’. Nessuna perchè non dovrebbe affascinarmi anche oggi? E allora dai: per me va bene recriminazione. La loro è un’armata. Producono consenso con una furia così, va bene la serie B. Ma c’è del bello. Capita forse più agli altri in aziendale tale che un giorno si ritroveranno quasi tutti senza un motivo ttrici e questo momento. Ma è un patrimonio comune. Una bella speranza. A decente per vivere, un motivo loro dico. Allora probabilmente uccideranno attori nuovi bravissimi. Interpreti sensibili. Credibili. Registi che stanno qualcuno. Per fare qualcosa di forte. Che li risvegli dal lungo sonno diventando Papà pure loro. Che imparano a fare figli e a trattarli bene, con trionfale nel quale hanno corso a perdifiato rincorrendo share e cazzate amore, competenza. Al mio esordio ebbi per Papà Franco Cristaldi. Chi l’ha simili. Dico, dovranno pur far qualcosa che faccia loro riapprezzare il conosciuto sa di chi parlo. Elegante. Intelligente. SIgnorile. Semplice. vento fra i capelli, se avranno ancora capelli da sbandierare! Sono tornato Caro Papà Franco sapessi quanto mi manchi. al cinema dopo un periodo di pausa. Quinquennio sabbatico. Che snobberia! Ho ritrovato una situazione da incubo. Persino l’ottimismo ha l’aria di un ‘posdatato’. E allora ho cercato di essere un marine. Mi sono camuffato. Ho capito che forse la cocaina per taluni è importante quanto un’amicizia. Ho cominciato a parlare ‘Coattese’. Ho abbassato il livello. Ho detto all’anima che era carnevale. Sono un bravo attore. L’ho capito. E stavolta le amanti le ho dovute piazzare (è stato sublime inventarsi dei ruoli inesistenti). Erano troppo importanti (qua si parla di soldi pesanti. Ah sapete?, non ce ne sono più. Soldi privati intendo. Ormai sul tavolo verde si punta solo il denaro pubblico così se perdi non ti senti solo ma con altri sessanta milioni di italiani. Ma non voglio tediarvi con le ‘robe morali’. D’altra parte se le migliori menti stanziali della Rai quando parlano dell’attrice protagonista di un film dicono “per quanto riguarda il coté fica suggerirei ...” de che volemo parlà bello mio! E ‘nnamo su!) Oh le amanti le amanti! Ripensando a mio nonno e a mio padre mi verrebbe da dire: “Che fine da grulli avete fatto! Credendo in qualcosa gli si accendevano gli occhi ... (Musica adesso. Mettete su un disco di Odoardo Spadaro...sentite? Ci lega da Dio!)...e io vedendo quella luce capii che dovevo vedere anch’io. Oltre. Nel bianco. Nell’assoluto. Ma c’era poi l’assoluto oltre quell’orizzonte degli eventi o una bugia grande quanto un’altro mondo speculare al nostro? Giuro che non ho fumato. Anzi mi fermo. Mi sento ridicolo. Il nuovo Papà ti dice “Questa me la devi piazzare. E’ per merito suo se si fa il film. Questa è l’amante di...”. Ed ecco il marine che si tinge la faccia e si passa la orcilaia” merda dei porci addosso perchè la prossima operazione si chiama “P e se sarò sottovento non dovranno sentirmi arrivare. Ma c’è del bello. Capita a me. I difetti (così purtroppo tendo a considerarli perché difformi dalla mia idea di perfezione) i difetti di questa nuova tribù di cialtroni (cialtroni per me, si capisce) sono sublimi. Mi piacciono. Li trovo di una lugubre straziante bellezza. Anche loro tengono famiglia. Come gli eroi di Maria De Filippi. Anche loro vorrebbero un attico in via del Paradiso se non costasse troppo. Magari anche un seminterrato purché ci sia scritto “luminosissimo” nel depliant. Palpitano, questi figli del mondo, orfani dei congiuntivi, ma palpitano. Se il mondo si sta sciupando non è colpa loro ma di coloro che, pensando solo a se stessi - potendolo fare - finiscono per pensare anche per loro. Dio che lotta titanica! E io mi guardo intorno e mi dico “Dov’è che sono i miei alleati naturali allora? Con chi devo stare? “...Il mondo si dissolve lasciando qua e là chiazze di tempo. Il mondo è un cancro che si divora” (Henry Miller). Se mi piaceva tanto allora il concetto perchè non dovrebbe affascinarmi anche oggi? E allora dai: per me va bene così, va bene la serie B. Ma c’è del bello. Capita forse più agli altri in ttrici e questo momento. Ma è un patrimonio comune. Una bella speranza. A attori nuovi bravissimi. Interpreti sensibili. Credibili. Registi che stanno diventando Papà pure loro. Che imparano a fare figli e a trattarli bene, con amore, competenza. Al mio esordio ebbi per Papà Franco Cristaldi. Chi l’ha conosciuto sa di chi parlo. Elegante. Intelligente. SIgnorile. Semplice. Caro Papà Franco sapessi quanto mi manchi. 14 di caterina gonnelli onde bazar 04 2004 [email protected]

“VOCI” su Gay tv, dialogo e relax sulla tv satellitare

Per chi ama la libertà, il confronto, il dialogo, per chi ama il salotto e la radio, per chi vuole conoscere e comunicare ecco Voci, il programma ideato e condotto Gay Tv, da Fabio Canino, l’ex Jena di Mediaset da qualche anno approdato su televisione intelligente, colta e leggera che approfondisce senza ferire. Una via di mezzo tra la radio e il salotto telematico. Voci parte da uno spunto, una frase, una canzone, qualcosa che abbia colpito l’autore per poi avviare le telefonate. Si ussia parla tra amici, rilassati, si crea un salotto in giro per l’Italia, l’Europa, la R e ultimamente anche Dubai, si formano gruppi di ascolto di omosessuali e non, si affrontano temi che paesi come il Nord Africa o gli Emirati Arabi non possono approfondire liberamente. “Parlare di omosessualità in modo normale è difficile” - www.gaytv.it afferma Fabio Canino, 40 anni, attore, regista teatrale, [email protected] autore e conduttore tv, scaltro e affabile, ironico e Viale Monza 136 Milano sensibile, antidivo per eccellenza, - non siamo degli ufo e Tel. 0039 022818151 questo lo ha capito il nostro pubblico che inizialmente era Fax. 0039 0228181545 prevalentemente gay mentre oggi è fifty fifty. Comunque i più razzisti nei confronti dei gay sono i gay…” Voci sottolinea la ricerca di sentimenti ed emozioni, la voglia di condividere gioie e dolori, di sentirsi meno soli e lontani, tutto con garbo, senza eccessi. Ogni puntata termina con il suggerimento za del programma di due libri da leggere per approfondire il tema trattato. La for sta proprio nell’assoluta sincerità di Fabio Canino che già mezz’ora prima del programma, trasmesso ogni giovedì in prima serata, viene tempestato di telefonate che poi proseguono anche terminata la trasmissione, rigorosamente in diretta. L’ALTRA TV

Ceramicanda, la tv utile www.ceramicanda.it Tel. 0039 0536990323 Innovativa, utile, concreta, sobria: non stiamo parlando della BBC ma di Ceramicanda, il primo canale Fax. 0039 0536990323 satellitare che trasmette 24 ore su 24 notizie sul mondo dell’architettura con un occhio di riguardo Via E. de Amicis 4 per il mondo della ceramica e delle materie prime. Inviati da tutta Italia stanano architetti noti e meno Veggia di Casalgrande (RE) noti dalle loro case per carpire i segreti di buone ristrutturazioni, recupero di materiali, ottimizzazione degli spazi, ricerca di soluzioni sia nell’arredo sia nella costruzione secondo le ultime tendenze. Finalmente una tv utile, certo monotematica e forse da affinare, ma senza fronzoli tanto da diventare un attendibile punto di riferimento non solo per il semplice telespettatore ma anche per gli addetti ai lavori, architetti in primis. Ceramicanda, che si trova sul canale 850 di Sky, trasmette in chiaro ed ha un logo fumettato un po’ come la “città virtuale” che fa da sfondo allo studio dove Roberto Caroli, ideatore e anchorman del canale satellitare, lancia i vari servizi e rubriche. I programmi sono trasmessi in lingua italiana lunedì, mercoledì, venerdì e domenica martedì, giovedì e sabato. Degno di nota anche lo spazio dedicato al design, settore sempre più protagonista. e in lingua inglese CURIOSANDO

Viva il kitsch…quando è sano

Per chi tende a fare zapping nel vasto mondo delle tv satellitari e cerca qualche curiosità, impossibile non soffermarsi su uno dei tanti canali indiani all’insegna del kitsch: da Vectone hindi a Sun Tv fino a KTV la parola d’ordine è colore, risate, musica, tragicommedia e ironia. I programmi spaziano da ore di dirette telefoniche, il più delle volte in lingua indiana, a non stop di videoclip musicali, dai più trash a quelli veramente artistici, ma soprattutto degni di attenzione sono i film, anni ’70 e ’80, tanto, tanto colorati. Non importa conoscere la lingua, mai sottotitolata, tanto si capisce lo stesso grazie alla generosa gestualità dei protagonisti, quasi sempre una coppia in cerca di romanticismo che canta, balla, piange e ride anche in modo estremo senza mai cadere nella volgarità. Un kitsch piacevole, costruttivo, che aiuta ad evadere dalla banalità di tanti programmi di tv italiana, una tv naif e rilassante, almeno per qualche momento. E poi è gratis.

Un altro esempio di kitsch, tutto di casa nostra, è il canale Napoli Nova: musica tipica partenopea con tanto di dediche, videoclip ma anche cartoline della città del Vesuvio, panorami che fanno sicuramente stringere il cuore ai tanti emigrati napoletani che vivono all’estero. Un consiglio per i telespettatori: un vocabolario di italiano-napoletano per coloro che hanno la sventura di non conoscere l’affascinante dialetto. Da non perdere. bazar 04 2004 sintonie di pietro d,ottavio 15 [email protected]

Dall’epoca dei “quasi-gol” raccontati da Niccolò Carosio collegato dal campo della principale partita di serie A sono passati più di 44 anni. Erano le 15.15 del 10 gennaio 1960: a San Siro si giocava Milan-Juve (finì 0-2) e per la prima volta alla radiocronaca della partita di cartello si intervallavano gli interventi dagli altri stadi. Era nato “Tutto il calcio minuto per minuto”, la più longeva trasmissione radiofonica italiana, che oggi conta qualcosa come 7 milioni di ascoltatori. Nello studio centrale c’era Roberto Bortoluzzi e ancora non si interrompeva il racconto della partita per stivale. In quasi mezzo secolo la trasmissione un gol segnato su un altro campo. Solo che va in onda su Rai Radiouno ha fatto da negli anni ’70, infatti, “the voice” Sandro specchio al Campanile Italia, ha accompagnato Ciotti ebbe la possibilità di coniare la le ansie dei sistemisti del totocalcio, è rimbalzata frase più imitata dai tifosi italiani “Scusa dalle radioline a transitor portatili nelle passeggiate Ameri, Scusa Ameri, cambia il risultato fuori porta. E via via che il boom economico all’Olimpico…”. Fu l’inizio di un’era, faceva vendere sempre più automobili, ha fatto da colonna sonora agli incolonnamenti sulle strade quella della radio moderna, fatta di ritmi bruno gentili serrati e senza pause, che dall’inizio degli del rientro dal week-end. anni ’90 interagisce – caso unico - con la televisione: “Tutto il calcio minuto per La squadra di oggi minuto” resta la spina dorsale di “Quelli Oggi la “squadra” che ogni domenica pomeriggio che il calcio” su Raidue. La radiocronaca alle 15 racconta gol, falli da rigore e corner schiera sportiva era nata ancora prima: nel ’27 Riccardo Cucchi sul campo principale, Livio Inghilterra-–Galles di rugby fu occasione Forma, Giulio Delfino, Emanuele Dotto, Antonello TUTTO IL CALCIO del primo esperimento. Teddy Wakelam, Orlando, Tonino Raffa e Francesco Repice collegati il cronista, chiese a un cieco di sedere dagli altri stadi. In studio, l’ “allenatore” Alfredo MINUTO PER MINUTO accanto a lui per sondare se il racconto Provenzali tiene le redini del gioco, affiancato da RaiRadioUno era chiaro: l’esperimento riuscì. In Italia il Filippo Corsini che ricorda i risultati dai campi non primo radiocronista non fu Carosio, ma collegati. E lo “spezzatino” del campionato del Giuseppe Sabelli Fioretti, giornalista della Terzo Millennio ha costretto Tutto il calcio a “farsi La storia della più longeva Gazzetta dello Sport che il 25 marzo del in quattro”: i due anticipi del sabato e il posticipo della domenica sono quasi sempre incontri di trasmissione radiofonica ’28 guadagnò 100 lire per commentare italiana racconta le origini della Italia-Ungheria (4-3). Solo nel ’33 cartello raccontati dal più “sudamericano” dei iniziarono regolarmente le radiocronache radiocronisti italiani: Bruno Gentili. Un vero e radiocronaca. Un’idea nata con di un tempo di una sola partita di serie proprio squadrone, al quale non poteva mancare l’aiuto di un non vedente… A. Niente a che vedere con “Tutto il una “panchina lunga”: a disposizione ci sono calcio”, che andò oltre la radiocronaca, Giuseppe Bisantis, Ugo Russo, Andrea Coco e intrecciando in un mosaico frenetico Carlo Verna. E per chi vuole dire la sua l’occasione le passioni del tifo calcistico di tutto lo arriva dopo anticipi e posticipi: basta comporre il numero verde 80005001.

Ma come salta in mente di chiamare FRENA LA MULA “Frena la mula” Radio Città Futura un programma (Roma, 97.7) che spazia tra i nuovissimi suoni techno, nu-jazz, drum’n’bass Ecco a voi Prince Faster, all’anagrafe della Capitale e dintorni Alessandro Pigozzi, voce storica di Radio Rock (106.6 elettronici? mhz a Roma e provincia). Dichiara di essere nato 22 anni fa (gli credete?), sotto il segno della Vergine (gli credete?). Appassionato di film “polizziotteschi” anni La frase è un vecchio modo dire dell’appenino tosco-emiliano e del Nord Settanta, spara il suo rock dal lunedì al giovedì (18-21) in genere, eppure il programma va in onda su Radio Città Futura di Roma e il sabato (15-18). (alle 23 di ogni giorno, tranne sabato e domenica). Svela l’arcano Raffaele Costantino, speaker e dj della trasmissione. “Stavo mixando due dischi, e uno girava più veloce dell’altro: Riccardo Petitti, che lavorava con me, mi urlò di rallentare, usando quell’espressione…”. Chiaro che - oltre ai più aggiornati suoni della “club-culture” - “Frena la mula” trasmette una forte dose di ironia. Da 3 anni sui 97.7 mhz dell’etere romano, il programma propone un’ora di musica e cultura cercando di creare un percorso alternativo alle autostrade della radiofonia italiana. Gli artisti che non mancano quasi mai a “Frena”? “In questo periodo mandiamo molto il nu jazz di Nicola Conte, la techno di Jeff Mills, il drum’n’bass di Patife, il break-beat di Santos o l’electro sperimentale di Amon Tobin”, spiega Costantino. “Ma nel contenitore Frena la mula c’è anche musica brasiliana, notizie su eventi il mercoledì proposte da Fabrizio Montini, le novità di Urban Pressure ogni fine mese e al martedì “L’uomo venuto dalla Luna”, che è sempre rimasto anonimo”. Fine dell’anonimato: l’uomo misterioso è Ugo Malatacca… Per tutte le altre curiosità (compresi i due appuntamenti nei club capitolini con la colonna sonora di Frena la Mula), ecco l’indirizzo internet: www.radiocittafutura.it

FACCE DA RADIO FACCE 16 di carla romana antolini scene bazar 04 2004 [email protected]

L’ASINO ALBINO uno spettacolo di e con Nel procedere dello Andrea Cosentino regia Andrea Virgilio Franceschi spettacolo l’attore collaborazione artistica dichiara che la storia di Valentina Giacchetti quest’isola avrebbe il scene Ivan Medici suo finale sul paesaggio Teatro Lanciavicchio via U. Maddalena, 4 naturale, su una spiaggia Antrosano di Avezzano (AQ) bianchissima in un film, 23 aprile - info 0863 25933 ma non in teatro. Che era un bravo attore già lo sapevamo, ma incontrarlo come autore e interprete di uno spettacolo così intelligente, serio e divertente ci rende impossibile non parlare di Andrea Cosentino. Un giovane attore e autore abruzzese che vive a Roma dove collabora con la cattedra di Metodologia dello Spettacolo de l’Università “La Sapienza”, che cura iniziative di laboratori e spettacoli nelle carceri e con il disagio psichiatrico e che quest’anno ha presentato in forma di studio “L’asino albino”. Anche se un attore da solo in scena ci potrebbe far parlare di recital o teatro di narrazione qui non c’è nulla da raccontare. C’ è piuttosto amore per il teatro e l’urgenza di guardare al presente. Numerosi personaggi si trovano in gita turistica all’isola dell’Asinara, tutti interpretati da Cosentino e differenziati con ironia nella parlata e nella gestualità, personaggi che guardano con superficialità un’isola che ha memorie molto particolari. E’ un luogo appartato, appena sfiorato dalla storia, ma arredato con i relitti del suo passaggio: gli edifici e le docce di disinfestazione della Stazione Marittima di quarantena, l’ossario dei 7000 Austro-ungarici morti durante la prima guerra mondiale, il supercarcere di sicurezza di Fornelli, dove ancora risuonano gli echi della lotta al terrorismo degli anni ’70. L’attore, che si confronta con la storia e con la natura, In gita all’Asinara con non vuol dare nessuna spiegazione, è uno straniero, come lo è l’asino albino, specie endemica di quest’isola e dalle origine Andrea misteriose. “In questo spettacolo avevo voglia di parlare del tempo” spiega Cosentino l’autore. “Il tempo circolare della comicità che non porta nessuno spostamento. E’ un lavoro che guarda al teatro e alla sua caratteristica di essere fortemente legato al presente. Come l’agave che, anche nell’isola, fiorisce per poi morire. Mi piace pensare all’atto teatrale come a quell’istante di fioritura”. Non c’è una storia, ma la dichiarata impossibilità di compiacersi del rapporto con il passato o con la natura. Nel procedere dello spettacolo l’attore dichiara che la storia di quest’isola avrebbe il suo finale sul bellissimo paesaggio naturale, su una spiaggia bianchissima in un film, ma non in teatro. “Qui non c’è possibilità di catarsi”, racconta Cosentino “Il valore del teatro è nell’esserci, anche se il finale è disperante, è quello che più somiglia all’oggi”. In teatro c’è il fallimento, come Pinocchio, trasformato in asino che troverà nel ragliare non la deviazione verso il diventare un essere umano come ci racconta Collodi, ma forse il più autentico urlo di dolore. Eppure si ride molto in questo lavoro, accompagnati dalla ritmata voce dell’attore. Ma indigeribile è il dolore per la visione del cadavere dell’asino mostrato ai turisti solo da lontano, il dolore per un bimbo che riconosce le razze dei cani dalla forma schiacciata sull’autostrada, il dolore di un uomo che si rifugia dietro una sigaretta e il dolore del tempo che passa, sottolineato dalla bella canzone di Leo Ferrè.

Sono molti gli attori e autori teatrali che riescono a catturare il pubblico da soli sul palcoscenico. Aprile ce ne offre un’interessante mappa. Daniele Luttazzi Teatro Colosseo – via Madama Cristina, 71 Torino sarà con il suo divertentissimo “Sesso con Luttazzi” Il comico Daniele Luttazzi Info 011 6698034 al Teatro Colosseo di Torino i primi due giorni di aprile. Ma soli in scena non vuol dire esclusivamente comicità. Marco Baliani, che ha incentrato Marco Baliani SOLI IN SCENA la sua ricerca teatrale intorno alla narrazione orale, presenta “Lo straniero Cantieri Teatrali Koreja – via Guido Dorso, 70 Lecce di Camus” ai Cantieri Teatrali Koreja di Lecce. L’attore, autore, cantante Info 0832 242000 e musicista Moni Ovadia sarà ne “La bottiglia vuota” il 1° aprile a Moni Ovadia Concordia (Mo) e il 2 a Lerici (Sp). Un monologo sul mondo khassidico, Teatro del Popolo – via Pace, 108 Concordia sulla Secchia cioè sul mondo di una corrente di ebrei ortodossi di ispirazione mistica. (Mo) Ovadia traccia la storia e le caratteristiche di questi “khassidim” attraverso Info 0535 40459 aneddoti, storielle e canzoni tratte dal patrimonio culturale dell’ebraismo Teatro Astoria – via Gerini, 40 Lerici (Sp) orientale in chiave semi-seria come è solito fare. Da contrappunto al narrare si inserisce il fisarmonicista zingaro Albert Florian Mihai che esegue Info 0187 952253 brani della tradizione zingara Rom. Sempre Ovadia ad aprile dal 14 al 25 Teatro Olimpico – piazza Gentile da Fabriano, 17 Roma presenta al Teatro Olimpico di Roma l’affollato musical “Il violinista sul Info 06 3265991 tetto”, successo tratto da una storia di Solomon J. Rabinowitz, di origine Sabina Guzzanti ebraica, versione italiana del musical di Brodway. Sabina Guzzanti, in Teatro Politeama – via Tosco Romagnola, 656 Cascina (Pi) seguito alla sospensione della trasmissione Raiot e ai problemi legali che Info 050 744400 ne sono conseguiti, ha spostato l’inizio della sua tournée teatrale ad aprile, Enzo Moscato per scrivere uno spettacolo completamente nuovo, che vedrà attualità e Galleria Toledo – via Concezione a Montecalvario, 34 Napoli ultimi avvenimenti legati alla trasmissione Rai al centro dello show. Al Teatro Politeama di Cascina il 16 e il 17. Info 081 425824 Ed ancora l’attore, autore e regista napoletano Enzo Moscato sarà dal 16 al 24 alla Galleria Toledo di Napoli con il suo “Istruzioni per minuta servitù”. bazar 04 2004 scene di carla romana antolini 17 antolini@bazar web.info

Due grandi registi, Brook e Dodin, ispirati Anton Checov visto da da Cechov a cento anni dalla sua morte. E così arrivano in Italia due spettacoli da non Peter Brook e Lev Dodinperdere. Intanto Brook torna a frequentare il Mahabharata… Peter Brook e le lettere di Anton Cechov Nel centenario della morte di Anton Cechov uno straordinario trio, Peter Brook, Michel Piccoli e Natasha Parry, presenta in Italia uno spettacolo Dodin affronta il più febbrile testo di Cechov dedicato alla la relazione tra il drammaturgo russo e l’attrice Olga A Roma e a Palermo, in russo con sopratitoli in italiano, Lo Zio Vanja per la Knipper, che ha segnato gli ultimi anni di vita dello scrittore. Partendo regia di Lev Dodin. L’affermato regista siberiano, che di Cechov ha già messo dal ricco epistolario che i due coniugi si sono scambiati, “Ta main dans in scena Il giardino dei ciliegi, Commedia senza nome (tratto dal dramma in la mienne”, scritto da Carol Rocamora, riunisce uno tra i più grandi quattro atti Platanov, incompiuto e pubblicato postumo), e Il gabbiano, ci registi contemporanei, inglese di origine russa, il noto attore francese offre uno spettacolo i cui unici effetti speciali sono affidati alle parole del e l’attrice inglese che ha collaborato con Brook in diversi spettacoli. testo. Nella rilettura dell’opera Dodin tiene sempre ben presente il vero In scena si ripercorreranno i momenti di una relazione di sei anni tra due protagonista: il tempo, che nello scorrere inesorabile induce a inevitabili individui straordinari, accomunati dalla passione per il teatro. Dalle parole riflessioni su quanto l’essere umano non riesca a sfruttare le occasioni e le di 412 lettere si ricostruisce la storia di un amore segnato da separazione, possibilità che la vita offre. In scena gli attori del Maly Teatr di San Pietroburgo non hanno artifici a cui appoggiarsi malattia e morte. per dare vita ad una totalità di DAL 21 APRILE AL 9 MAGGIO 2004 Michel Piccoli è un Anton suoni e armonie in cui ciascuna ZIO VANJA TEATRO ARGENTINA Cechov impacciato e voce è una voce particolare. Si di Anton Cechov largo di Torre Argentina, 52 ROMA goffo. In abito di canapa può dire che gli attori incontrano regia Lev Dodin info 06 68804601 chiara l’attore riesce a far lo spettatore “a quattr’occhi”, scenografia David Borovski TA MAIN DANS LA MIENNE coabitare nel personaggio, per consentirgli di affrontare la Dal 14 al 17 aprile di : Carole Rocamora con ironia, un corpo profondità dell’animo umano nel Teatro Valle – via del Teatro Valle, 21 Roma regia : Peter Brook precocemente invecchiato, più febbrile ed inquieto testo di info 06 68802794 con : Natasha Parry, Michel Piccoli uno spirito lungimirante Cechov, incentrato sul conflitto Dal 20 al 25 aprile coproduzione : e un’anima fanciulla. tra la lentezza dell’esistenza Teatro Biondo – via Roma, 258 Palermo Théatre des Bouffes du Nord - CICT Natasha Parry è la moglie esterna e la concitazione della vita info 091 7434311 Lettere d’amore inedite di Anton Cechov Olga, attrice e allieva interiore, tra l’indolenza delle ore di Stanislavsky, donna che passano e la febbre muta che romantica e piena di trasporto verso lo scrittore, ma inevitabilmente presa dal turbinio della tormenta, inesorabilmente, gli ospiti di Vanja. mondanità teatrale. Peter Brook sceglie una scenografia minimalista, che privilegia l’interpretazione dei suoi attori inseriti nell’atmosfera Anton e Olga Della storia tra Anton Cechov e Olga Knipper non restano crepuscolare d’un teatro in rovina. grandi testimonianze, se non un certificato di matrimonio e le lettere che i due si sono scambiati. A 39 anni Cechov conosce Olga, giovane attrice e allieva di Konstantin Stanivslavskij, nel momento in cui essa è impegnata tra le interpreti di “Zio Vania”. Dopo il matrimonio ben presto il drammaturgo, malato di tisi, sarà costretto a trascorrere la maggior parte del suo tempo sulle rive del Mar Nero, a Yalta, da dove l’amore sarà quello delle parole scritte. Anton e Olga

Cechov è un medico drammaturgo. andava in scena per la prima volta a MoscaCento “Il anni giardino fa, il 17 dei gennaio ciliegi” di1904 Antov Pavlovic Cechov, e il 2 luglio dello stesso anno il noto drammaturgo, a soli 44 anni, moriva in Germania dove si era recato per un estremo tentativo di cura della tisi. L’autore di alcuni dei più bei testi teatrali, continuamente messi in scena anche nel XXI secolo, era un medico che conduceva la sua vita tra la passione per la medicina e quella per il teatro. Frammenti del Mahabharata. Peter Brook torna al Mahabharata con lo spettacolo “La morte di Krishna” con Maurice Bénichou. L’epopea La sua opera si associa al nome del regista russo Stanislavskji con il quale del Mahabharata può essere considerata come una summa del regista il suo “Gabbiano”, dopo un primo insuccesso, diventa trionfo. Alla sua del “Bouffes du Nord”, che da questo testo diede vita nel 1985 ad genialità dobbiamo anche “ZioVanja”, “Tre sorelle” e “Il giardino dei ciliegi”. uno spettacolo di 9 ore che riuniva diversi stili, linguaggi e attori Le ultime due opere sono state scritte con fatica quando Cechov era già di differenti nazionalità. Un’occasione importante per allontanarsi pesantemente oppresso dalla malattia. dalla cultura occidentale, già troppo stretta per l’affermato regista. Oggi Brook torna ad indagare il monumentale poema epico, un testo di centomila versi redatto in sanscrito e vecchio di 2000 anni. La morte di Dal 5 all’8 maggio 2004 Krishna è l’episodio del Teatro Argentina Mahabharata di Vyasa largo di Torre Argentina, 52 Roma che racconta una delle info 06 68804601 più celebri metamorfosi LA MORT DE KRISHNA di Visnu, delle sue regia : Peter Brook quattro braccia, dei suoi con : Maurice Benichou poteri e delle avventure testi : Jean-Claude Carrière, che vive tra guerra e Marie-Hélène Estienne pace. coproduzione : Théatre des Bouffes du Nord - CICT 18 di andrea rustichelli scene bazar 04 2004 [email protected]

C’era una volta il punk. Intervista con MK

MK è: Michele Di Stefano, Biagio Caravano, Laura Scarpini, Philippe Barbout (danzatori), Paolo Sinigallia (musica), Vincenzo Dente (light design). Di Stefano è il direttore artistico della compagnia, un passato come vocalist in un gruppo punk, il che ha ispirato la sua concezione della performance. «La posizione statica che gli spettacoli tradizionali impongono al pubblico non gassoso ci ha mai interessato», dice. Che cosa fate, Il glamour allora? «Nelle nostre performance cerco di creare un campo di indagine, usando del corpo La danza contemporanea formati e persone differenti: mettiamo diventa “performance” in atto la stessa tensione, ma variando le strategie. Quello che cerco di mettere a significato di quello strano oggetto?», vorrebbe esclamare spesso il fuoco è l’evidenza del corpo, il suo saper «Mamma, mamma: qual è il essere ambivalente attraverso sensi non bambino che è in noi, camminando per mostre. Ebbene, l’arte contemporanea ha deciso: la domanda univoci». Ora state lavorando al progetto è completamente sbagliata; figuriamoci, poi, la risposta che potrebbe scaturirne. Un autentico mostro. BW (da bird watching), di che si tratta? Già, perché nell’era dell’Arte allo stato gassoso (è il titolo di un bel libro di Yves Michaud, non ancora «È un contenitore ideale che racchiude tradotto in italiano) non c’è più alcun significato, alcun messaggio da decifrare dietro l’opera. Più molte possibilità aperte: agiamo sullo radicalmente: non c’è rimasta nemmeno la stessa opera, se la intendiamo come un rigido oggetto sguardo dello spettatore. Ma stiamo da contemplare e interpretare, magari indagando le intenzioni dell’artista. Ma quale artista, ma lavorando anche alla trasformazione quali intenzioni? Il processo era cominciato col movimento concettuale, oggi l’arte è decisamente del corpo in sostanza sonora: il suono è performance. completamente non riflessivo, lo senti smaterializzata: è ambiente, consumo, profumo, relazione ludica e intrigante. È e basta». L’azzeramento dei significati codificati e della riflessione è un pilastro Ecco, allora, che il riverbero liberatorio di un simile stato dell’arte irradia anche il mondo anarcoide della tua visione: ti suggerisce qualcosa della danza contemporanea, sempre ricettivo nei confronti delle tendenze che animano la creazione. la parola glamour? «Se si tratta di Se nelle arti visive l’opera-oggetto è sempre meno plausibile, anche sulla scena il tempo dello un’ideologia o di un’estetica rigida, il , molto più spettacolo volge al tramonto: lo testimonia, appunto, il successo della performance glamour non mi interessa. Se invece è di una moda. Pratica indisciplinata più che interdisciplinare, in Italia conta gruppi di punta, come una relazione non intellettualistica che gli MK. Un corpo che danza sulla scena diventa né più né meno un corpo che danza sulla scena. i performer instaurano col pubblico, magari parlando al loro desiderio, allora le Banditi messaggio e significato: bandita la loro ricerca. Tutto è giocato sulla relazione seduttiva, sul cose cambiano». gioco sottilmente sconcertante tra corpo agente e corpo ricevente: tra artista e spettatore, se preferite. Tranquilli, non sarete trascinati sulla scena (ammesso che ci sia ancora, concettualmente e fisicamente, una scena).

E allora, che succede durante le performance di MK? Pensate a una sfilata di moda: pensate che un certo glamour abbia varcato i confini dell’arte. Turbati? Evidentemente è un problema di crisi di identità del pubblico: che rimane di lui, quando dall’altra parte non c’è più un rassicurante oggetto da interpretare? Bene, vale la pena lanciarsi nel vuoto, magari cominciando a pensare allo spettatore in termini di voyeur. Quello che un tempo era il palco si fa ora spazio neutro e algido, non c’è scenografia. È un universo minimalista. I danzatori vibrano mollemente, si offrono statici al nostro sguardo. Guardano nel vuoto; ammiccano, forse. Ti desiderano? Tu li desideri? Si muovono uno di fronte all’altro, poi si fermano di nuovo, spariscono. L’ambiente sonoro li avvolge senza alcun pathos, è musica elettronica: stai scomodo lì seduto, nemmeno te ne accorgi che già ti stai muovendo, sei preso nel gioco, sei andato.

02/04: Teatro Manzoni di Pistoia, i Conoscere la danza d’oggi: Kinkaleri si esibiscono con Otto. un libro e un cd-rom

07/04: Comunale di Ferrara, in scena uno Se ne parla poco di danza contemporanea, è un vero peccato. Per non parlare, poi, storico gruppo americano, Bill T. Jones/ del disinteresse delle istituzioni teatrali, che programmano spettacoli col contagocce. Arnie Zane Dance Company. Consoliamoci con due strumenti molto utili per la conoscenza di questo versante della creatività: Il corpo sottile, uno sguardo sulla nuova coreografia europea (Ubulibri), fornisce una brillante panoramica su quello che bolle in pentola; oppure un cd-rom : Viareggio, Teatro Jenco, la 09/04 che illustra il lavoro di molte compagnie italiane, Danzacontemporarte 2003, della compagnia Aldes presenta La forma delle Fondazione Romaeuropa. È gratuito, basta chiederlo a: [email protected] cose (il 26/4 a Bologna, Arena del Sole).

APRILE IN DANZA LIBRI bazar 04 2004 scene.salmoni di enrico lo verso 19 [email protected]

Claudio Amendola Franco Andreucci Renzo Arbore Marco Begani Alessandro Benvenuti Susy Blady Raul Bova Nancy Brilly Eva Buiatti Serena Cama Luca Carboni Lorenzo Ciompi Claudio Coccoluto Pietro D’Ottavio Klaus Davi Marcello De Cecco Joele Dix Elido Fazi Mario Fortunato Freddy Grunert Enrico Lo Verso Wladimir Luxuria Paolo Macrì Mario Martone Mario Morcellini Fabio Murru Francesca Neri , Anna Oliverio Ferraris Solange

ara Eugenia scusami per questo inizio un po’ atipico ma il fatto è che già è sia invitato da amici a vedere spettacoli “così, senza pretese”, dove C comunque resto colpito dal lavoro, dalla passione, e dalla gioia di atipica la mia collaborazione ad un giornale. Sento per questo il bisogno di scusarmi da subito con te e con essere insieme su un palco. Sono spettacoli che non hanno storia, non quanti leggeranno queste righe, per ciò che di inadeguato potrà hanno una vita, non vanno oltre la Prima e non hanno una seconda avere il mio contributo. possibilità, ma che sicuramente vivranno per sempre in coloro che li Da quando mi hai invitato a partecipare a questo viaggio, sto hanno fatti e per molto in coloro che li hanno visti. cercando di pensare a come coniugare il piacere di trovarmi in … ed eccomi allora, di volta in volta, a vedere gli insegnanti della questo Bazar, con il rispetto per il pubblico. Cosa non facile! Sto scuola media “ Tal dei Tali” o i dipendenti della ditta “Cose Varie e cercando inoltre di chiarirmi come potrei dare un valore a quella Affini”, con la stessa emozione e curiosità con cui andrei ad una Prima che è, in realtà, una sottorubrica. al Teatro Valle. Non parlerò di cinema, non di Teatro, neanche di teatro o Spesso arrivo in sala e non so neanche il titolo dell’opera .Non mi di teatro di tendenza o peggio di contro tendenza. Altri più documento mai sullo spettacolo o sul film che sto per vedere. Preferisco competenti e, credo anche, più tolleranti potranno farlo meglio di farmi trasportare dalla storia, dall’ energia degli interpreti. La mia me dagli scaffali di questo Bazar. Penso che parlerò invece di ciò ignoranza mi permette poi di godere anche dei pezzi di Pirandello e che meglio conosco e che più facilmente posso riconoscere. Parlerò Shakespeare fra i più rappresentati ed abusati. E’ esattamente questo d’ Amore, di Passione, di incontri. che è successo, per esempio, poco tempo fa, a Roma. Un’ amica mi ha Della molla che a un certo punto scatta e ci spinge a metterci invitato ad assistere ad uno spettacolo di teatro nella struttura in cui in gioco su un palcoscenico. Della decisione che porta persone lavora. assolutamente discrete nella vita a misurarsi con una luce puntata Da spettatore posso essere ignaro di tutto, ma non del posto in cui addosso e la propria voce, sola, nel silenzio attento. avviene la rappresentazione. In questo caso, già il luogo destava Poco tempo fa sono stato invitato, da un regista con cui ho da interesse. poco lavorato in teatro, ad incontrare gli allievi della sua scuola di recitazione. Sono andato. Ho rivisto qualcosa. Qualcosa di Casa Circondariale Rebibbia indefinibile, un misto di emozioni, paure, gratificazioni, lavoro di squadra, assunzioni di responsabilità, tutte cose che sono “Nuovo Complesso”. importanti su un palco e fondamentali nella vita di tutti i giorni. Forse grazie a questa rivista accadrà sempre più spesso che io Sono andato…. Ma questa è un’ altra storia

bazar 04 2004 suoni di fabio murru 21 mur r u@bazar web.info

Recensioni Chicche musicali per palati fini, registrazioni storiche riproposte con suoni più limpidi e puri, ma anche novità significative che vanno ad arricchire il panorama contemporaneo.

Frank Sinatra The Love Songs Dejavu Retrò Gold Collection - Rarum Nessuno ha mai swingato e cantato jazz come The Voice, perché nessuno ha mai avuto una voce cosi moderna, Aldo Brizzi duttile e inconfondibile. Alla sua infinita discografia si aggiunge oggi un cofanetto con due cd in edizione Brizzi Do Brasil deluxe 50 love songs che ci presenta un Sinatra nella Eldorado sua forma più smagliante. 50 tracce che non possono Chi ama andare a cercarsi la musica al di fuori dei certo essere considerate esaustive ma sicuramente normali circuiti non può perdersi questo nuovo cd di rappresentative della sua straordinaria carriera artistica. Aldo Brizzi, italiano residente a Salvador Bahia, una Troviamo alcuni classici e molte sorprese, brani poco vera e propria sorpresa. Pat Metheny ascoltati ma di grande fascino. Il cofanetto è corredato Ricco di contaminazioni tra suoni brasiliani ed da un libretto davvero suggestivo dove troviamo 20 europei, è caratterizzato dalla presenza di illustri Selected Recordings pagine di fantastiche e rarissime foto dell’artista nei suoi interpreti e autori brasiliani come Carlinhos Brown e ECM - Rarum anni più belli. Un prodotto di particolare bellezza, un Arnaldo Antunes (dei Tribalistas), Virginia Rodrigues Arriva nei negozi un nuovo disco ecm album di qualità musicale eccelsa. e Gilberto Gil. Le sonorità volano leggere sulla fiera della collezione Rarum dedicato a Pat nostalgia del sound brasiliano miscelate abilmente Metheny, uno dei più importanti e influenti con l’elettronica sottile e sofisticata di Aldo Brizzi. chitarristi jazz. Metheny nel corso di più di Lungo il percorso del disco, arricchito anche da 20 anni carriera artistica, assolutamente suoni e ritmi africani, ci si accorge che tutta la unica e non facilmente classificabile nel musica si muove incessante con melodie spontanee, panorama del jazz moderno, ha dato Kind of Blue unendo in modo magico musica colta e popolare sempre prova di un’inesauribile energia Miles Davis alla continua ricerca di un asse immaginario tra il creativa, sperimentando ogni percorso o Columbia Sony Music locale e l’universale. Di particolare rilievo la presenza possibilità che la musica del ventunesimo Dagli immensi archivi della Columbia viene finalmente del poeta saggista Augusto de Campos che ispira secolo gli poteva offrire, espandendo le ristampato un classico del jazz come Kind Of Blue. Questa il titolo dell’album ed è anche autore delle liriche passibilità del jazz e creando un suo stile ristampa ci offre la possibilità di ascoltare l’immenso lavoro del pezzo Ao, cantato insieme a Caetano Veloso. inconfondibile nel modo di suonare. Il svolto da Davis e compagni con un sound più limpido e Musica sofisticata, per palati fini. Ma allo stesso disco raccoglie le registrazioni considerate aperto rispetto all’originale. Ancora oggi, dopo più di 40 anni, tempo piacevole e di grande pathos, con un energia punto di riferimento degli anni formativi del i suoni e la musica di Kind Of Blue risultano freschi e moderni incalzante che potrebbe far avvicinare anche il Pat Metheny Group, the 80/81 ensemble, come se fossero stai scritti ieri. Invece Davis si presentò grande pubblico. del trio con Jaco Pastorius al basso e quella mattina del 2 marzo 1959 davanti ai suoi straordinari Bob Moses alla batteria e di un altro compagni John Coltrane, Cannonball Adderly, Bill Evans , con notevole trio con Charlie Haden al basso solo qualche stralcio di appunti, gettato lì su un foglio di carta, e Billy Higgins alla batteria. Il disco è una poche indicazioni su come andasse suonata la sua musica. testimonianza importante del gran talento Nessuno di quei brani era mai stato eseguito dal gruppo, e di Metheny. I suoi fan lo ameranno come tutti e cinque i temi del disco vennero eseguiti in presa diretta sempre, per chi non lo conosce invece alla prima, senza ripetizioni. Fu così che Davis cambiò per una buona occasione per scoprire uno dei sempre il jazz, rompendo completamente con la tradizione. più importanti musicisti della scena jazz. Una rivoluzione non gridata ma lieve, eppure così profonda da lasciare storditi. E’ la nascita del jazz modale, ovvero improvvisazione sui modi e non sugli accordi. Miles Davis come sempre è perfetto ed essenziale, Bill Evans talento allo stato puro, John Coltrane è teso verso l’avanguardia, il futuro. I suoni sono lievi, purissimi, e la musica è lanciata in una bellezza senza tempo.

Fabrizio De André Fabrizio De André in concerto BMG Records Era il 1998 quando De André si presentò sul palco del teatro Brancaccio di Roma in uno dei suoi ultimi concerti dal vivo. Il dvd ci restituisce la registrazione Pino Daniele Project e documentazione integrale del concerto in cui lo straordinario Fabrizio offrì BMG Records Anime Salve ) a ‘Pino Daniele molti dei suoi capolavori, da quelli scritti con Ivano Fossati ( Esce il 23 aprile il nuovo album In maniera insospettata quelli scritti insieme a Mauro Pagani Creuza De ma. Project - Passi d’Autore’ al quale seguirà il De André sceglie di portare in concerto, in quel suo particolare momento di tour teatrale che vede impegnato il cantautore disco liberamente ispirato vita, i brani scritti nel 1970 per La Buona Novella, partenopeo, a partire dal 5 maggio, su alcuni , Il Ritorno di Giuseppe , Il ai vangeli apocrifi. Brani come L’infanzia di Maria dei più importanti palcoscenici italiani, dal Sogno di Maria emanano emozioni ad ogni nota, la voce di De André è matura Creuza De teatro Colosseo di Torino al Palafenice di e calda senza ombra di retorica. Il concerto si apre con i brani di Venezia fino al teatro Verdi di Firenze. Sono Ma, il disco più rappresentativo della sua ricerca musicale. Qui è lo stesso figlio passati ben tre anni dal suo ultimo album di Cristiano che lo accompagna al bouzuki. Poi De André, con un lungo discorso, inediti, Medina. Da allora Pino Daniele si è ci porta sui sentieri di un mondo dimenticato, quello degli ultimi dei perdenti.Anime allontanato dalle scene, con il solo intervallo E’ l’introduzione a un viaggio indimenticabile di note e poesia, quello di della tournèe in quartetto con Ron, De Gregori Salve, con esecuzioni impeccabili di brani che sono vere e proprie gemme di e Mannoia, per dedicarsi alla progettazione . Un dvd da avere bellezza cristallina, Princesa, Acumba, Smisurata Preghiera musicale. Il nuovo lavoro, anticipato da assolutamente in casa perché è il riassunto di una carriera musicale tra le più un singolo, intitolato Pigro, in programma importanti della nostra storia. La voce di un poeta che in uno dei suoi momenti in radio a partire dal 2 aprile, promette di discorsivi, dall’alto della sua grandezza ci dice, con grande umiltà, di non avere sorprendere con contaminazioni musicali in

nessuna verità da regalarci. Tranne qualche piccola emozione. sapore di bossanova. L’ANTEPRIMA IL DVD

bazar 04 2004 suoni di pietro d,ottavio 23 [email protected] La “testa riccia” di Molfetta spiazza tutti, e si diverte CAPAREZZA le date di aprile Caparezza a fare il “politically-scorrect”. 02 RIMINI - IO STREET CLUB 03 BARI - PROGETTO LEGALITA’ 2004 “Sono fuori dal tunnel del divertimento- New York e Los Angeles, anche se “Capa” 16 POZZUOLI (NA) - HAVANA CLUB o-o-o”. Il tormentone che ha consacrato ha un modo tutto suo di essere un filino 17 APRILE ROMA - PALACISALFA 22 APRILE MILANO - MAZDA PALACE Caparezza sarà pure soltanto un non-sense. Però “politically-scorrect”. Niente di aggressivo, 24 APRILE TAVAGNASCO (TO) sembra anche la sintesi del percorso fatto negli però: il collante di tutto è una forte dose FESTIVAL ROCK ultimi anni dall’artista di Molfetta, che gareggiò di ironia che tiene insieme un linguaggio 25 APRILE SCANDICCI ( FI ) - PALASPORT a un Sanremo Giovani come Miki Mix: il vecchio caustico quanto sincero, il singolare cross- info: KOMART TEL 0874411711 e 0871319236 nome d’arte, imposto dai manager della over musicale, cantilene irriverenti e discografia, suonava tanto come uno spiazzanti. Ironia che appare slogan del “divertimento a tutti i costi”. evidente già dal titolo del primo album firmato Miki Mix non sfondò, e Michele come Caparezza: “Verità supposte”. Insomma, Salvemini (questo il suo vero nome) dopo diversi tentativi di trovare una ha potuto ricominciare a modo suo propria nicchia nel panorama artistico, e coniare il suo nuovo “nick-name” stavolta sembra proprio che nel progetto che in dialetto molfettese vuol dire di Michele Salvemini “tutto torna”, “testa riccia”. Dal vivo il folletto di compresa la passione per il movimento Molfetta ri-mescola (bene) le carte della Scapigliatura che si nota nei testi… del concerto rock con trovate teatrali, il massimo per uno con quella capa un po’ nipotino di Frank Zappa un rezza! Ma per raccontare cosa si trova a po’ fratellone dei rapper: assai più un concerto di Michele Salvemini, basta quelli delle posse del Sud parafrasare un brandello di uno dei italiano che quelli dei suoi testi più noti: Venghino, ghetti neri di signori venghino, che qui c’è il vino buono, le pagine del libro e le melodie del suono…

Da Pier Paolo Pasolini Accattone jazz a Valerio Mastandrea: gustosa romanità condita con jazz d’autore

La storia di Vittorio, detto Accattone, di Stella, er cipolla e Tremarella raccontata – con parole e musica - in un modo assai diverso di come fece più di quarant’anni fa Pierpaolo Pasolini. La vita delle borgate romane alla fine degli anni Cinquanta torna a vivere con la voce di Valerio Mastandrea, un graffio ironico che sottolinea le inflessioni romanesche e la capacità tutta capitolina di ridere addosso ai propri guai. Le parole di Pier Paolo Pasolini riecheggiano avvolte dal grande jazz di tre “numeri 1”: , Danilo Rea e Miroslav Vituous. Il “trio” Gatto (consacrato miglior batterista europeo), Rea (pianista restituito interamente al jazz dopo anni DIAMANDA GALAS 16 ROMA – Parco della Musica, 19 PERUGIA – Teatro Morlacchi , 22 MODENA di canzone da alta classifica) - Teatro Comunale e Vitous (fondatore degli MORGAN 01 BASTIA (PG) - Teatro Esperia Weather Report campioni MEGANOIDI 03 ROMA – Villaggio Globale , 04 TERNI – Fellini , 17 BOLOGNA - Estragon del jazz-rock) si misura MELISSA AUF DER MAUR 07 BOLOGNA – Estragon, 08 MILANO - Rainbow sulla trasposizione in jazz LAMBCHOP 28 MILANO - Rainbow, 29 ROMA - Horus di grandi temi pop, firmati SOPHIA 22 BOLOGNA – Covo , 23 VERONA – Interzona, 24 RIMINI – Velvet, 25 Roma – Blackout, 26 Beatles, Sting, Peter Gabriel, MILANO – Rainbow, 27 TORINO – Hiroshima Modugno e Morricone. MODENA CITY RAMBLERS 02 e 03 TANETO DI GATTATICO (RE) – Fuori Orario, 16 ROMA Sono le uniche certezze – Villaggio Globale, 17 CESENA (FC) – Vidia Club , 22 TORINO – Palastampa , 23 MILANO – Mazdapalace dell’evento in cartellone il 5 aprile al teatro Ambra Jovinelli MACEO PARKER 02 FORLI’ - Naima di Roma: il resto lo farà ROBERTO VECCHIONI 04 TRENTO - Auditorium S. Chiara , 05 TRIESTE - Teatro Rossetti , 07 l’improvvisazione, nel solco UDINE - Teatro Nuovo , 15 CATANIA - Teatro Metropolitan, 16 PALERMO - Teatro Golden, 18 BARI - Teatro Team, 19 AVELLINO - Politeama , 26 GENOVA - Teatro Gesualdo , 27 BERGAMO - Teatro Donizetti , 29 SANREMO (IM) - Ariston , 30 CREMONA - Teatro Pochielli

IMPERDIBILI 24 di fabrizio gianuario suoni bazar 04 2004 [email protected]

Liriche Improvvisazioni Conversazione con Danilo Rea Un pianista jazz capace di districarsi con disinvoltura tra musica classica e pop più commerciale si fa presto a chiamarlo eclettico. Ma l’eclettismo indica un saper-fare-molte-cose che non è paragonabile con la compattezza stilistica di Danilo Rea, abile nel lanciarsi in metamorfosi continue di nuclei tematici molto semplici e nell’esprimersi con sincerità emotiva attraverso le improvvisazioni sul proprio strumento. reading musicali, e i Doctor 3, Dopo aver collaborato con Chet Baker, Baglioni, Lee Konitz, Mina, Stefano Benni, con il quale ha realizzato dei “Io non mi ritengo uno che Rea negli ultimi mesi si è confrontato con coraggio anche con melodie di grandi compositori della tradizione classica. sa fare lo stile di quello che lavora con i cantanti e lo stile di quello che lavora con il rag-time…in realtà so fare ben poco, se non suonare partendo da uno spunto “come un’antenna che riceve stimoli dall’esterno” e che sollecita la mia emotività”. E’ infatti qui il segreto della sua abilità improvvisativa, nel ragionare trasforma dall’interno di una spiccata sensibilità un dato materiale musicale. Ma partiamo da Lirico (Egea), album in piano solo che si sviluppa intorno a delle improvvisazioni su arie d’opera di Puccini, Saint-Saëns, Bizet, Verdi, Bernstein e Mascagni.“Ho sempre apprezzato la semplicità tematica. Le canzoni in genere mi sono sempre piaciute. Che siano i Rolling Stones o Norah Jones, Mahler o Puccini, considero tutto allo stesso modo se colpisce la mia emotività. E tutte le operazioni di improvvisazione che ho realizzato sono Lirico tendono a lasciare generalmente dovute al fatto che ho scelto di improvvisare anche lì dove non avrei dovuto” . Improvvisazioni che nel caso di inalterata la struttura armonica del brano: “mi piace concepire la musica in questo modo. Ultimamente il jazz è diventato un po’ una gabbia. Riascoltando per esempio grandi musicisti come Armstrong ti rendi conto che loro hanno iniziato ad improvvisare tematicamente, partendo da un brano e tenendo sempre conto della melodia del pezzo. Certo, qualcuno potrebbe chiedersi il perché del mettersi a improvvisare su Puccini, che era un musicista che aveva un’idea molto precisa della musica che voleva ottenere, e accusarti così di peccare un po’ di presunzione. Ma in realtà l’ho fatto veramente in buona fede, solamente”. L’improvvisazione perché quegli spunti tematici stimolano qualcosa in me, mi portano a tirare fuori me stesso. E ciò che un musicista cerca di fare è di tirare fuori se stesso è quindi un viaggio senza meta della fantasia musicale, un’estemporanea divagazione della creatività che prende il via da un originale . Anche dentro Lirico, quando ho finito il tema e me ne vado da nucleo tematico. “La mia idea è quella di comporre dall’interno di una composizione mi piace qualche parte, propongo degli spunti tematici sui quali un compositore, a tavolino, tirerebbe fuori cinquanta minuti di musica. Però in un certo senso l e molto quell’attimo. Quella cosa incontrollabile che viene lasciata là . Perché nel momento stesso in cui ti metti a pensare a dove poter andare

martuscello. foto gennaro navarra possibilità aumentano, e questo fa perdere l’istintività”.

Insieme a Maurizio Martusciello, artista capace di architettare con l’elettronica minimali paesaggi sonori, Danilo Rea ha affrontato ultimamente una decostruzione della Seconda Sinfonia di Mahler: “Maurizio ha lavorato sulla manipolazione di piccoli frammenti tematici e ha iniziato a distruggerli, a decomporli, invitandomi a suonare con poche note così come avevo fatto in Sospensione (in Lost in Europe-Via Veneto Jazz), partendo però da un brano dato. Non c’era nulla di scritto. La mia era improvvisazione pura che si manteneva su un’idea tematica, cercando di suonare poche note”. Un lavoro che si è svolto al buio da ogni rigido impianto armonico, guidato soltanto da alcune codificazioni dell’improvvisazione: “Alla fine mi sono trovato abbastanza bene a lavorare su Mahler, nonostante il materiale su cui suonavo fosse in fermento continuo e cambiassero costantemente gli input. Ma il fatto che questo lavoro avesse un tempo molto largo ha aiutato la mia creatività; e sono d’accordo con Lee Konitz quando una volta mi disse che tu stai all’interno esiste un limite all’improvvisazione : perché nel momento stesso in cui di una struttura e viaggi molto veloce di metronomo devi fare ovviamente quello che hai studiato, e ciò non fa parte dell’improvvisazione, ma fa parte più o meno di ciò che tu gia sai”. musicale Il 5 aprile al Teatro Ambra Jovinelli di Roma Danilo Rea presenterà unreading su Accattone di Pasolini. Suonerà insieme a Roberto Gatto e Miroslav Vitous, con la voce recitante di Valerio Mastandrea: “Valerio che legge Accattone è grandioso in questa parte. Una cosa che faccio sempre è di mettermi il testo davanti come una partitura. In un certo senso lo leggo insieme all’attore e questo mi aiuta a capire meglio il senso delle cose, e ad arrivarci quel ”. secondo prima. Così che l’improvvisazione è dettata dall’emozione di ciò che leggo CONFRONTI

Gustav Mahler: Dark Flame (Winter&Winter) è l’ultima uscita discografica di Uri Caine. Progetto che parte dai lieder di Mahler e li trasforma, confermando l’attitudine del pianista e compositore statunitense a confrontarsi con grandi personalità della musica classica. L’operazione compiuta da Caine si basa su una forte volontà compositiva e su una notevole versatilità stilistica. Tra i musicisti che hanno collaborato: Ralph Alessi, Don Byron, Dj Olive, David Gilmore. www.uricaine.com

uri caine. foto robert lewis danilo rea danilo rea 26 di ciro bertini leggere bazar 04 2004 [email protected] AA.VV.-Gli Intemperanti. Meridianozero pp.192 euro10

Dove va la giovane narrativa italiana? A questa domanda tenta di rispondere la selezione di racconti dal titolo “Gli intemperanti”, pubblicata da Meridianozero.

Il progetto editoriale “Gli Intemperanti” prevede che gli autori forniscano un assaggio delle loro qualità di narratori, in modo da conquistarsi la possibilità di uscire con un titolo in proprio nell’ambito dell’omonima collana. Nati tra il 1974 e il 1978, e prevalentemente settentrionali (ma ci sono anche quattro siciliani), questi scrittori sono tutti professionisti della comunicazione: insegnanti di scrittura creativa, traduttori, copywriter, editor, registi, sceneggiatori teatrali. Ciò fa sì che le scritture si assomiglino un po’ tutte: nitide, minimaliste, affatto viscerali. Con l’unica eccezione di Marco Archetti dove regna un particolare sguardo, il punto di vista straniante da cui sono osservati gli eventi. L’esito più rilevante è raggiunto da Cinzia Bomoll in “Sbologna”, dove la protagonista, inizialmente il prototipo dell’adolescente viziata, indolente e maleducata, finisce per rivelare, al posto dei “soliti” traumi educativi, una ferita insanabile infertale nientemeno che dalla strage di Bologna. Ma ecco anche altri episodi. Il bancario irreprensibile di Paola Presciuttini, visitatore premuroso della vecchia madre, che si scatena travestendosi da donna in un locale per soli uomini. Le tensioni implose in seno ad una famiglia normale – descritte da Marta Pastorino – delle quali, l’evento catartico di natura omicida sembra rappresentare niente più che un’interruzione temporanea. La divertente scoperta di essere “vegana” da parte della studentessa di Marco Peano. La possibilità di redimere crudeltà a distanza di anni di Maristella Bonomo; gli “sproloqui minori” di Marta Franco. “Intemperanti” sono coloro che nell’agire non sanno moderarsi proprio come i protagonisti di queste storie. C’è chi, non sapendo controllare i propri impulsi violenti, se la prende con l’inermità degli animali domestici (accade in tre racconti), chi si chiede “se ci sia un confine tra amore e amicizia, tra essere uomo o essere donna” (Valentina Reginelli) e chi organizza spettacoli di morte per pubblici paganti (Franco Dipietro). Insomma: la raccolta raggiunge gli scopi, ma ci auguriamo che in futuro crescano autori più “intemperanti” nell’uso della lingua italiana…

Echi: AA.VV. Disertori (Einaudi); AA.VV. Burned children of America (Minimum fax) Colonna Sonora: TIROMANCINO La descrizione di un attimo; THE CINEMATIC ORCHESTRA Every day

MARCO ARCHETTI-Lola Motel. Meridianozero pp.176 euro10 La storia di una puttana e di uno che per due giorni voleva essere Trockij

A proposito di “Intemperanti”, occhio alla prosa di Marco Archetti, al quale, non a caso, tocca il ruolo di apripista con la pubblicazione del romanzo “Lola Motel” . La scrittura di Archetti avvampa fin dall’inizio, fa sospendere il fiato in attesa che affievolisca quella tensione che scompare solo a chiusura del libro. E’ la storia di una puttana, di uno che per due giorni voleva essere Trockij, e di una città bellissima. Felipe è un giovane uomo che vive a L’Avana e cerca di uscire da un groviglio familiare, consapevole che “peggio che avere mio padre come padre” c’è solo “avere mia madre come madre” e “che i miei, in comune, non avevano nemmeno i difetti, e così era una vita d’inferno”. Quindi la reazione: diventa un “intemperante”, incapace com’è di moderare le proprie inclinazioni voluttuarie. Le descrizioni accese degli innumerevoli amplessi consumati a due dollari l’uno con la prostituta Dolores, non sono nè pornografiche né erotiche: sono le radiografie della rabbia repressa e dell’impotenza a mutare il proprio destino individuale e quello collettivo, impelagato nelle sabbie mobili del declino del regime castrista. Da segnalare la felice invenzione del personaggio di Felix, un poveraccio che, improvvisamente beneficiato di un impiego da tranviere statale, un giorno, ubriacatosi, prende servizio e comincia a guidare come impazzito, aprendo le portiere e sballottando i passeggeri (“nel giro di duecento metri li aveva scaraventati fuori ad uno ad uno, sparpagliandoli per i campi come sementi”), in preda ad una crisi di riso irrefrenabile, che non cessa nemmeno di fronte alle percosse mortali dei poliziotti. Archetti, da quanto si apprende anche dalle note di copertina, ha le stimmate dell’irregolare e il suo è un libro davvero necessario.

Echi: AA.VV. A Labbra nude (Feltrinelli); MICHELE MARI Rondini sul filo (Mondadori) Colonna sonora: TOM WAITS Blue Valentine; NICOLA CONTE Jet sounds

bazar 04 2004 leggere di ciro bertini 27 [email protected] JAMES ATLAS Vita di Saul Bellow. VALERIA PARRELLA Mondadori pp.632 euro 32 Mosca + Balena. Minimum fax pp.110 euro 7,75 Alla scoperta di Saul Bellow e del suo tempo. Che è ancora nostro…

Riscoprire oggi Saul Bellow, perché no? Lo scrittore ebreo “Se io fossi andata dove mi portava americano premio Nobel per la letteratura nel 1976, e recente preda del gossip internazionale per una paternità a 84 anni, è in il cuore, sarei rimasta incinta a realtà poco frequentato dai lettori under 40 e scarsamente preso tredici anni…” a modello dai giovani narratori, perlopiù epigoni del minimalismo Grazie al tam tam dei lettori, l’esilarante epopea di carveriano o del postmoderno professato nei campus, e piuttosto Guappetella – la sua ascesa sociale dal fidanzamento che donchichotteschi sfidanti del grande romanzo di idee. con “O stuort” a quello con l’Avvocato, intimo amico Invece l’uscita della biografia, “Vita di Saul Bellow”, pone lo scrittore al centro di un mondo. L’autore, James Atlas, l’ha del Senatore – ha condotto “Mosca + balena” alla quinta redatta in dieci anni di lavoro, avvalendosi delle carte private edizione. Meritatamente, perché l’autrice, l’esordiente dello scrittore e delle testimonianze di chi lo ha incrociato. Valeria Parrella, napoletana quasi trentenne, è dotata di Ritratto di uomo difficile, pubblicamente orgoglioso, in continua una scrittura secca e precisa, con improvvise accensioni reazione alla propria storia familiare (dove alligna scetticismo ironiche (nel tentativo di emanciparsi culturalmente, riguardo la sua possibilità di affermarsi scrivendo), anaffettivo G u a p p e t e l l a l e g g e i l b e s t s e l l e r d e l l a T a m a r o e n o n p u ò f a r e con gli amici per la continua ricerca egocentrica della sua a meno di esclamare che le sembra un “libro impossibile: vocazione e volubile in amore (può vantare ben cinque matrimoni oltre ad un consistente numero di flirt). Ma descritti in maniera se io fossi andata dove mi portava il cuore, sarei rimasta avvincente sono gli sforzi per rigenerare il romanzo americano incinta a tredici anni nell’ape di Totonno il pezzaro”) dopo la seconda guerra mondiale, per narrare lo sgretolarsi e una rara capacità di cogliere particolari significativi delle individualità nella società moderna cui non resta che (cos’hanno di diverso da Guappetella le ragazze che abbandonarsi a un’autoironica follia. E’ il tema centrale del frequentano il classico? Timbrano sull’autobus). suo capolavoro “Herzog”, dove il protagonista omonimo scrive Il libro contiene sei racconti coinvolgenti, che ai suoi morti - familiari e personaggi storici - reclamando divertono pur essendo impregnati di disperazione e che comprensione e assoluzione. L’autore ci aiuta a capire che le dissertazioni dei libri di Bellow sui temi alti della cultura, scorrono rapidi nonostante la densità di situazioni pur condotte a volte per pagine intere, non sono mai mero sfoggio che attraversano. C’è Napoli, la natura prorompente e il di erudizione, ma disperati tentativi di cogliere lo spirito del calore passionale dei napoletani; i dignitosi tentativi suo tempo ridefinendo la posizione dell’io. I personaggi sono di resistenza al dilagare del malaffare e gli inesorabili spesso affermati intellettuali in preda a profonde inquietudini destini di deriva delinquenziale; i ritratti familiari esistenziali: ma il loro dibattersi tra disastri familiari e degli strati sociali più bassi, ma anche la descrizione disavventure quotidiane provoca ilarità e non angoscia. E ci di educazioni borghesi sulla base del famigerato metodo somigliano ancora. Tanto. di puericultura del dottor Spock. E poi ci sono loro, le Echi: DELMORE SCHWARTZ Il mondo è un matrimonio (Giano); WOODY eroine di ogni racconto: donne colte in momenti di crisi, ALLEN Saperla lunga (Bompiani) che prima si abbandonano e poi ritrovano se stesse nelle piccole epifanie di rigenerazione quotidiana (“se riesco Colonna sonora : FRANK SINATRA “Greatest hits!”; SONNY ROLLINS ad accorgermi di una foglia gialla, di un parassita nuovo, “Saxophone colossus” allora il peggio è passato”).

Echi: ANTONIO PASCALE La manutenzione degli affetti (Einaudi); ERRI DE LUCA Non ora, non qui (Feltrinelli)

Colonna sonora: ALMAMEGRETTA Scioglie ‘e cane; INTERVISTA A VALERIA PARRELLA AMALIA GRE’ Amalia Grè

Cosa è cambiato nella tua vita in seguito atteggiamento mentale di difesa che diventa alla pubblicazione del libro? prevaricazione. Nasce dal disordine, dal E’ uscito da troppo poco tempo perché ti fuori schema, da una fondamentale mancanza possa dire. Probabilmente è già cambiato di rispetto per il genere umano che non sia molto, ma non ho ancora messo a fuoco della propria cerchia. Ci si cade tutti prima “cosa”. o poi, chi più chi meno, ci si cade tutti. Se Le protagoniste delle tue storie, oggetto ne esce malconci e non del tutto, appena il di condizionamenti sociali e familiari, sistema ti dà dei margini di possibilità. vanno avanti per inerzia fino a cadere Del nuovo corso amministrativo di Napoli preda di un profondo disagio. Trovi più o viene detto che, pur avendo “giurato guerra meno forti questi condizionamenti rispetto alle concussioni, al clientelismo, alle al passato? calunnie”, conserva “il distacco, la capacità I condizionamenti di cui parlo non sono di non portarsi il lavoro dietro”. Un bene o quelli dichiarati ma quelli autoimposti, quegli errori di un male? “taratura” sul prossimo che ci portano a non far sgorgare Credo sia un male. Credo che benché tutti i lavori si liberamente quello che siamo. In questo senso oggi è come eguaglino per dignità, ce ne siano alcuni che portano delle ieri. La libertà è uno spazio dell’anima difficilissimo da responsabilità altissime. A Napoli, in ambito amministrativo, conquistare anche per una donna single-manager-strafiga-ricca. conservare il distacco significa non sentire la città come Ci puoi parlare de “il favore che ti fa complice” e di come se propria. Non indignarsi. A Napoli è un dovere indignarsi e INTERVISTA ne esce? soffrire. Altrimenti non c’è speranza. Si dice che al contrario della mafia che è “imperante”, la Quale libro ti piacerebbe leggessero tutti? camorra è “invasiva”. Io credo sia molto vero. La camorra è un Non ho vangeli specifici… Diciamo che mi piacerebbe che tutti leggessero almeno un libro. 28 di marco begani leggere.fumetti bazar 04 2004 [email protected]

Chi cazzo siamo? In una delle sue storie brevi, Altan affida ai due protagonisti Poldo e Fedora, una coppia dei nostri giorni, la responsabilità di darsi un posto al mondo, di definirsi rispetto alla vita. Sì, perché d’improvviso si trovano nella spiacevole condizione di non essere riconosciuti dal cassiere in banca, dal salumaio, dalla vicina di casa. Sono improvvisamente ignoti. Fedora è sconvolta, Poldo accende la televisione, e nella penultima vignetta della terza tavola le dice: “Calmati, Fedora.” La moglie lo incalza, furente: “Ma come? Non si sa più chi siamo e tu mi dici: calma? Poldo: chi cazzo siamo?” La palpebra di lui si fa pesante, lo sguardo è sereno; un insettino, in primo piano, cammina sul bordo del bicchiere appoggiato sul televisore. E Poldo, telecomando in mano, dice: “Non sono fatti nostri.” ALTAN,Romanzi sconvenienti Milano, Bompiani 1999

I personaggi di Altan non sanno nulla, e nulla importa loro di sapere. Sbarcati in un mondo foruncoloso, lercio e perverso, lo abitano anche mete a caso (come in Colombo, 1976) e assai poco nobili ambizioni ( loro, inseguendo Assisi, Francesco Tullio Altan ha cercato di demolirli, di polverizzare l’aloneFranz ,eroico 1980). che Apparentemente, li circonda. Ma nelil suo tracciare sforzo ilè profiloandato di molto Cristoforo oltre: Colombola e del Santo di personaggi ad esseri umani, animati da pulsioni umane: la fama, il bizzarro desiderio di essere diversi, la voglia di arricchirsi, gli appetiti del riduzione di questi che si incrociano, si lasciano e si innamorano in Ada nella giungla o Macao sesso. I personaggi storici, da Hitler a Kennedy. Il loro occhio ci guida in mezzo al marcio, e ci insegnanon vengono ad amarlo, dalla storia,vignetta ma dopo nella vignetta. storia sono Altan immersi, non giudica con tanto i di date e personaggi giudica l’essere umano, dunque), ma preferisce rappresentarli, dedicando uno sguardo particolarmente attento alla gioventù, luogo di passionisuoi personaggi (non Ada Frowz e Zorro Bolero, ma anche l’indifesa Fanny sono i veri motori delle storie. Anche tecnicamente, è interessante notare che i volti di allo stato grezzo. sono tormentati e ricchi di dettaglio come quelli dei ‘grandi’, o dei personaggi non – protagonisti; il volto di Ada Frowz dispone di due occhi,questi personaggi non nessuna ruga, nessun rilievo, sempre un primo piano frontale (a questo proposito è interessante la sequenza di pag. 147, un avvicinamentoun ‘da naso, film’ una bocca; e Uwe). Quello di Zorro Bolero non ha neppure il naso. L’indeterminazione del volto rende più accessibile il personaggio all’identificazione da ai volti di Ada che non percepisce quel viso come ‘altro’, ma come un possibile sé. parte del lettore,

Altan protegge i suoi lettori ponendoli a distanza di sicurezza dal racconto. Il distacco è infatti un marchio di fabbrica, reso graficamente modulata del tratto, e dunque un immagine bidimensionale; testualmente, tramite un uso serrato dell’ironia e della dissacrazione. tramite una linea non

Una narrazione priva di mezze tinte, dunque, come si conviene ad un amore incondizionato; solo bianco e nero, nessuna sfumatura, nessuna per rappresentare la realtà. E uno spazio che non basta mai per raccontarla tutta: ogni vignetta è sovraffollata di persone, bestie o stelle, pretesa di realismo storia. Sconveniente. ogni vignetta dice una

Racconti d’amore Cinque racconti, di cui quattro non raccontano (quasi) nulla. Ma in questo nulla Jiro Taniguchi sa vedere il tutto: il filtro delle proprie esperienze intime, è l’occasione per rappresentare l’intensità di sentimenti che assai di rado trovano posto tra le pagine dei fumetti. personali, addirittura

In Italia i suoi manga (manga in giapponese vuole semplicemente dire ‘fumetto’) hanno acquistato una certa notorietà negli ultimi anni, grazie alla Coconino Press, che ha recentemente pubblicato i due volumi di In una lontana città (1999), e grazie a La Repubblica all’Uomo che cammina , che nel 2003 ha dedicato un volume dei suoi classici del fumetto e a Gourmet, in collaborazione con Panini Comics. Quest’ultima nello stesso anno ha pubblicato questo volume, che raccoglie storie uscite in Giappone nei primi anni ’90 (Allevare un cane ha ottenuto il premio Shogakukan come miglior fumetto nel 1992). I primi quattro racconti di questa raccolta hanno carattere autobiografico. Diceva Schultz, il creatore di ignori cosa sia l’amore. La commovente storia dell’ultimo anno di vita di Tam, il cane dell’autore, poi l’insinuarsiPeanuts di unae di Snoopy,famiglia diche gatti chi nella non ha mai avuto un cane – l’autore stesso – e di sua moglie, e in parallelo la dolorosa accettazione da parte della loro nipote di un nuovo padre, sono tutte occasioni vita del protagonista capacità di amare, di ‘lasciarsi andare’, di ‘non tormentarsi’, per usare le parole dell’autore. E il senso di pace che sembra essere necessario di riflessione sulla legami, Jiro Taniguchi lo disegna, lo narra e lo organizza in modo meticoloso, attraverso sceneggiature superbe. Il risultato è un occhio a capire il valore dei dalle scelte stilistiche ben definite: il realismo, costruito con la cura giapponese per il dettaglio, non lascia aree inesplorate, tutto estremamente dinamico, di impostazione cinematografica l’uso della soggettiva in alcune vignette, un’inquadratura che restituisce il senso di una narrazione è riportato all’occhio del lettore; sguardo. Che il cinema e la fotografia abbiano influenza sullo stile dell’autore è poi evidente dalla totale assenza di linee dinamiche, plurale, passata di sguardo in funzione di fotogramma. E non tutti questi fotogrammi tengono in piedi la storia, anzi: spesso hanno la funzione di illustrare e di connotarequasi che ogni vignetta abbia la emotivamente, più che di Jiro Taniguchi Allevare un cane e altri racconti Modena, Panini Comics 2003

raccontare. Lo testimonia, fra le altre cose, la totale discrepanza fra testo e immagine di alcune vignette (es. seconda vignetta di p. 16, o l’ultima di p.108). Il senso di pace emana anche dall’ambientazione dei suoi racconti: la periferia di Tokyo, le sue case, i suoi alberi e i suoi muretti, e l’immagine dell’andirivieni quotidiano di una placida comunità che potrebbe essere quella di un villaggio. L’ultimo racconto è del tutto diverso: Terra promessa, che fa parte del filone ‘K’ sull’alpinismo, coglie l’occasione di una spedizione sull’Himalaya per raccontare ben altri viaggi: quelli che il protagonista compie dentro di sé, cercando di fare pace con il senso di vuoto che sfide passate gli bazar 04 2004 leggere.rileggere di claudio amendola 29 [email protected]

editiamo uomini, M meditiamo… Perchè leggere “Melissa P”? Perché la ragazzina ha centrato il bersaglio…

con il suo libro (Fazi Editore) Melissa ottiene due ottimi risultati: da un lato ci racconta la sua disperata ricerca d’amore, dall’altra sferra un calcio in faccia (e uno nel culo) a tutti noi maschietti, o perlomeno a quelli che hanno avuto il coraggio di vergognarsi leggendo il suo libro. Eh sì miei cari amici uomini, bisogna riconoscerlo, Melissa nelle Alzi la sue 143 pagine ci mette davanti a tutte le nostre ipocrisie. mano chi non si è trovato a guardare dal buco della serratura sempre ; più eccitato man mano che il tunnel di Melissa si faceva più buio alzi la mano chi non si è sorpreso con le mani nelle parti più intime mentre la ragazzina soddisfaceva cinque uomini contemporaneamente oppure partecipava a un orgia. Roba che se ci immaginassimo una figlia o una sorella potremmo impazzire. Meditiamo uomini, meditiamo. Certo mi rendo conto che questo possa non esser piaciuto ad alcuni critici ma questo è quanto, il libro ha avuto un successone e bisogna farci i conti.

L’autrice alterna, nel lettore, commozione e imbarazzo, comprensione e voyeurismo. Se in una pagina piangi con lei, nella successiva ricominci a spiarla, e se dopo aver letto un capitolo avresti voglia di abbracciarla forte forte, nell’altro vorresti essere il suo aguzzino.

Il libro scritto dalla ragazza etnea non è solo un romanzo erotico è anche un viaggio alla ricerca dell’amore, del riconoscimento dell’amore: “io un cuore ce l’ho, anche se lui non se ne accorge, anche se nessuno mai se ne accorgerà. E prima di aprirlo, a qualsiasi uomo darò il mio corpo, per due motivi: perché forse assaporandomi gusterà il sapore della rabbia e dell’amarezza, poi perché si innamorerà della mia passione fino a non poterne più fare a meno”.

Melissa è più grande delle ragazze della sua età, non solo per le esperienze vissute, ma proprio perché è adulta e quindi dà un’immagine del mondo giovanile che condivido. I suoi personaggi non hanno la minima . idea di come vivere i propri sentimenti, sono confusi e aggressivi Anche questo credo che possa essere motivo di riflessione per le generazioni precedenti.

“Cento colpi di spazzola” si legge velocemente e lo stile di Melissa è piacevole e diretto, non mancano delle acerbità ma è naturale per un’autrice al debutto (e che debutto, viste le copie vendute, quasi 800,000!).

Brava Melissa!

Mo’, però, so’ cazzi perché adesso aspettiamo con ansia il tuo secondo lavoro.

Ah sì.C’è un altro motivo per il quale ho scelto di parlare di questo libro: i diritti cinematografici li abbiamo comprati Francesca (Neri) ed io,e speriamo proprio di vederlo presto al cinema.Tanto il conflitto di interessi va di moda.

Melissa P. , Cento colpi di spazzola prima di andare a dormire, Ed. Fazi IL LIBRO 30 di nancy brilli leggere.brilletture bazar 04 2004 [email protected]

Un libretto in edizione tascabile, quella che se I Confratelli di te la poggi sulle gambe non ti si conficca nella John Grisham carne con i suoi perfidi spigoletti…

Resistere. In sé la solitudine sarebbe anche accettabile, poi ti dici: e adesso? Invece di pensare a vuoto, di sentirti rintronare i pensieri in testa tipo un pezzo di musica montato a loop, un anello che gira e gira senza soluzione di continuità, decidi che vabbè, mettiti l’anima in pace bella mia, tanto la panza ti deve guarire quindi “ha da passà ‘a nuttata”. Che cosa ho qui? Sul comodino di metallo scrostato mi ritrovo un libretto in edizione economicatascabile, cioè la mia versione preferita, cioè quella che se leggi a letto non ti pesa e se te la poggi sulle gambe non ti si conficca nella carne con i suoi perfidi spigoletti rilegati in cartone rigido. Trattasi di I CONFRATELLI di John Grisham. Leggo, poi rendiconterò. Mattina dopo, il tè di oggi é la cosa migliore di cui mi ricordi da tempo. Bene: il libro parla di tre ex giudici, tre orrendi tipi che si fanno chiamare i Confratelli, tre fetenti e arroganti truffatori che dal carcere di minima sicurezza di Trumble, Florida, continuano a far fruttare la loro propensione all’avvocatura disonesta. Premetto che Grisham non è uno dei miei autori da ombrellone (o da viaggio o da relax) preferiti. Preferisco piuttosto Wilbur Smith o Clive Cussler o magari Marco Buticchi,che è pure piuttosto belloccio, a giudicare dalla quarta di copertina. Preferisco l’azione, la ricostruzione storica. Ma questo libro mi è piaciuto per il fatto che non ci sono eroi, sono tutti un pò zozzoni, tutti meschini e loschi e approfittatori. Che è un fatto divertente, una volta tanto. E comunque l’autore è un maestro dell’intreccio e del colpo di scena, per cui, se foste obbligati a passare delle ore inchiodati a letto da un attacco di ozio sfrenato, oppure con il cervello in pausa post-prandiale pre-pennichellesca, o anche semplicemente perchè la giornata è stata dura e di applicarvi alla Recherche di Proust manco ve ne passa per la capa, I Confratelli fa per voi. Quindi, eventualmente, buona lettura. Anzi, buona brillettura. IL LIBRO

John Grisham, I CONFRATELLI Mondadori, Milano, 2000, pag. 398 bazar 04 2004 notte di gianni valentino 31 [email protected]

dx della sala i barman agitano rum e moijto a menta viva. Sono protetti da un curioso bancone in legno: sembra marmo ma non lo è. È, invece, magnificamente, Aret’a’palm’… un reperto di scenografia del film “Il Conte di la pace! Montecristo”, interpretato da Gerard Depardieu proprio al Palazzo Reale di Napoli alcune estati fa. Nel centro storico di Napoli una palma Eppure gli occhi di tutti ammirano la scaletta di colore argento che conduce alla c o n s o l e . mette d’accordo be bop e tequila Fondale viola sviluppato su tre pannelli, dai quali emergono Alan Wurzburger, detto Giovanni, è uno chansonnier. spille da balia di ogni grandezza Esperienze di vita notturna a Parigi, in altre piazze del mondo urbano, e sagome di picchiatelli, tele e quindi a Napoli. Sua città natale. a olio della pittrice Barbara Lo conoscono tutti nel centro storico, e come non potrebbero quando Carwoska. l’idea è creare un bar che non può essere plagiato. Nell’aria s’incrociano strofe Aret’A’Palm’ nasce cinque anni fa, per un desiderio di trascorrere la be bop, timbri easy-listening, notte, pardon, un’intera serata, in modo completamente nuovo. rumba, riff di rock inglese, Di fronte al chiostro della meravigliosa canzoni popolari di Napoli e Chiesa Santa Maria La Nova, alle 18.30 di ogni sera, dietro la palma il bar apre la sua sala a chi provincia. attraversa il quartiere: gli scugnizzi perdono tempo a giocare a pallone A proposito: il fondale della là davanti, mentre universitari e visitatori stranieri, attori, musicisti, console è la copertina del docenti che escono dalle università, sostano, si abbandonano, minicd di Alan: “Spingole”. bevono quello che vogliono. E quei picchiatelli davvero gli Birra, aperitivi, tequila, tisane. Talvolta Alan raccoglie una chitarra dal fecero il coro in “Se io fossi muro e improvvisa serenate, seduto sui sottili cuscini avorio e porpora il capo dello Stato”… della panca laterale. Dai tre grandi specchi la gente nota il legno del soffitto, mentre sul lato Aret’A’Palm’. piazza Santa Maria La Nova 14, Napoli. infoline: 3398486949 Le serate Dub Tribe Sound System Inaugurato lo scorso 5 febbraio, il club di del Miami Bar Room di Napoli Massimo La scala in marmo all’ingresso e l’enigmatico acquarioe Giuseppe tropicale: Fico addirittura, Benny 1000 Galasso litri d’acqua. E lo stile – qualcuno spiffera sia americano – che e Ciro Accongiagioco è già il cult del quartiere Vomero. sintetizza i cinque continenti in geometrie e tinte: echi d’India, raffinatezze indonesiane, psichedelie della Florida, spigoli del Nord Europa. I due bar Nautilus sono affollatissimi sempre; eppure c’è chi preferisce bere abbandonandosi sui divani, o sugli sgabelli tenendo energicamente il tempo del breakbeat o l’andatura chill-out. Non assentarsi il giovedì, per il rum bianco, whisky invecchiato e cocktail di frutta. Portacandele e radici di“Dub kiwi fanno Tribe contrasto Sound System” con il pannello multi-evanescente ribattezzato “finestra sul mondo”, e rendono l’atmosfera minimale e complice. Ma se c’è troppa gente (ci si interroga)?, house Al piano e bossanova, superiore e qualche per sorseggiare anima generosa ha organizzato un set accattivante: pochi cuscini dai colori intensi, narghilè dorati, danzatrici del ventre che appaiono e si dileguano, mentre il privée diventa già casa vostra. E’ tutto vero. Ancora nelle mani quel F Miami Bar Room rozen Margarita Maracuja? Lascivi… via Morghen 68/C, Napoli. Tel: 0812298332 www.miamibarroom.it Tropici e sentimento breakbeat

Art Trapètum è una stellina caduta in terra Dalle impronte del frantoio dei nobili Losapio, nella zona “U Colalazzo”, nasce una gemma di intrattenimento: l’Art Trapètum. Ne sono custodi, dall’agosto del ’99, Angela e Roxana: 500 mq al coperto, fra tinte rustiche e sapori contadini. Long drink, birre e invenzioni dei barman sono le pattuglie di rinforzo, ma il baccanale Di Martino: la Palermo genuina eccelle con la buona musica. Nessuna esclusione di sorta in questo rifugio della provincia barese: Dalla taverna di suo nonno Andrea De Martino eredità un wine bar- jazz sempre, perché no anche il rock; ma il giovedì nessuno rinuncia panineria nel quartiere Politeama-Libertà. Musica imprevedibile, rimbalzi ai cubani de La Esplosion Latina. Vabbè, per chi volesse leggermente di luce sulle bottiglie di vino in mostra, e l’invidia della Sicilia in movida. “isolarsi” c’è anche un megaschermo per tifare nelle partite di calcio. Effetti d’antico nelle mura d’origine mescolati all’arancio delle tre sale Ma si fa sempre festa tutti insieme, chiaro? – una al piano terra e due al primo – fanno l’habitat accalorato e vivace. Oh pigrizia del sud! Di Martino. via Mazzini, 54. Palermo. Aperto tutti i giorni dalle 8.00 a Art Trapètum. via Rione Losapio, 33. Bisceglie (Bari) tarda notte (domenica dalle 16.00 a notte). Tel. 091585990 Dalle 21.00 alle 3.00, il lunedì resta chiuso. Tel. 0803991412 SEGNALAZIONI 32 di alberto traversi notte bazar 04 2004 [email protected]

di Milano, oasi in stile chic-ibizenco situata nel cuore del Central Park cittadino, il Parco Sempione. Protagonista del primo vip dj-set, organizzato dal gruppo Noblesse Oblige, capitanato da Lello Carvelli, è stata la modella Fernanda Lessa, stellina da passerella dotata di buon gusto musicale e tanta Vip-jay intraprendenza. Poi è toccato a Roberto Gatti, alias Robin Neko, insigne critico musicale dell’Espresso, nonché responsabile dell’archivio sonoro del supertrendy megastore 10, Corso Como e poi… e poi: “E’ vero, siamo stati tra i primi a proporre i vip in consolle” racconta Carvelli, “tutto è nato un po’ per scherzo, ma dopo la bella Fernanda e Roberto Gatti, che ormai è diventato un habitué delle nostre serate, abbiamo visto che personaggi più o meno noti facevano a gara per salire in consolle. Il colonnello Mario Giuliacci, l’ex direttore della Gazzetta dello Sport Candido Cannavò, Silvia Rocca, la vincitrice del Festival di Sanremo Giovani Dolcenera, Andrea Pellizzari de “Le Iene”, lo stilista Elio Fiorucci…praticamente l’unico che ha rifiutato è stato Emilio Fede e ricordo anche quando. Accadde al Bar Bianco, appunto, Giovedi’ 3 luglio 2003 , quando, durante un collegamento con il Tg4 lo invitai in veste ufficiale. Lui ironicamente rispose di preferire all’afa vellutata del Parco Sempione il fresco della terrazza di casa sua”. Dopo i dj-set improvvisati dell’estate scorsa, il gruppo di Carvelli sta affilando le puntine e, complice ancora lo staff del Bar Bianco, farà diventare l’appuntamento con i vip uno dei punti di forza della prossima stagione. Per gli ospiti si fanno già i nomi di Daria Bignardi, Vittorio Sgarbi, Cecchi Paone, Pasquale del Grande Fratello. Ma la mania di trasformarsi in dj non colpisce solo la capitale lombarda, locali come il Fura di Desenzano, il Pineta di Milano Marittima, il Villa delle Rose di Misano, il Blu Room di Mestre e il Tenax di Firenze fanno anche loro a gara per presentare in consolle stelle e stelline della tv e tra chi ci ha provato, spiccano per talento e dedizione il “conte” Filippo Nardi, Francesca Senette, Elenoire Casalegno, Andy e Morgan dei Bluvertigo, Isabella Santacroce, Valentino Rossi e la bella Nina Moric . Per tornare alla stretta attualità, in questi giorni a Milano

Sono cantanti, attori, giornalisti, ma anche stilisti o calciatori. Tutti famosi. Per una notte si sentono deejay e salgono in consolle. Dove? A Milano naturalmente. Ma anche…

In principio fu Boy George, primo vip ad allungare la sua mano non si fa che parlare di un nuovo locale, il Rocket, e di una conosciuta su una consolle. Cantante di successo e leader serata “I Pretend To Be A Dj” che grazie alla presenza in indiscusso di una tra le band più gloriose degli anni’80, i Culture consolle di vip della moda, sta spopolando anche tra le più Club, il “ragazzo” di Eltham, Kent, ci vide giusto, inaugurando con esigenti fashion victim della cosiddetta capitale mondiale il suo personale crossover quella che oggi sta prendendo piede del pret-à-porter. Dal Rocket sono passati, per esibirsi in come la moda del momento, trasformarsi in dj. Cantanti, attori, scatenati dj set, i fashion editor Carlo Andreotti e Stephane sportivi, giornalisti, stilisti, insomma, vip, tutti sembrano affascinati Gaudrie, per un’inedita sfida Italia-Francia, Alessandro dalla “fine” arte del miscelare musica. E tutti, in un modo o nell’altro, Dell’Acqua, ormai più che una realtà del Made in Italy, Kris ci provano. I motivi sono diversi, e molti da ricercarsi nel desiderio & Kris, biondissime ex-Mtv e Stylissimo, l’inglese John di notorietà nei confronti di un target, quello giovanile e trendy della Richmond e Antonio Berardi, stilista che annovera tra i suoi club culture, che dà molte soddisfazioni a chi vive d’immagine. Le clienti star del calibro di Madonna, Courtney Love, Janet prime avvisaglie dell’”entrata in guerra” del nuovo esercito di dj si Jackson e Jennifer Lopez. sono avute d’estate. Merito soprattutto dello staff del Bar Bianco

THE ROCKET

STANOTTE.. Un lungo bancone, che costeggia il corridoio d’ingresso, un salone adatto per ballare e una cabina dj degna di una discoteca: il Rocket si presenta così, con tutti gli annessi e connessi di un club alla londinese, ma con il gusto, tipico italiano, di tre personaggi ben conosciuti dal mondo della notte milanese: Massimo Ruffolo, ex barman dell’Atomic Bar, oggi proprietario del Rocket, e la coppia Campus e Davighi, architetti che si sono già occupati di locali di ultratendenza come Cuore e Ragoo. I complementi d’arredo, così come il look degli habitué, strizzano l’occhio al vintage tardo anni’60. Un vintage rivisitato, visto che dai tavolini, alle sedie, alle opere d’arte alle pareti, tutti pezzi unici, ogni cosa è stata realizzata ex novo su disegni originali degli architetti. Oltre al martedì “I Pretend To Be A Dj”, la programmazione del Rocket prevede il post- aperitivo glamour-trash “Embroidery” del lunedì, la one night pop “Electric Barbarella” del venerdì e il sabato electro con Steve D e Dub Architect in consolle. Per tutte le serate è previsto l’ingresso libero. The Rocket. Via Pezzotti, 52. Tel. 02 89503509. bazar 04 2004 notte di andrea lisi 33 [email protected]

permette al progetto di guidare il revival anni 80 del neo dandy e del neo dark) meno chiari risultano i contenuti culturali di un’operazione per la quale si sono scomodati anche docenti universitari. Dire che un minimalista, Philip Glass, è romantico come Wagner fa perdere un po’ la bussola di una storia che da tempo immemore è influenzata da “emotività” e “passionalità”. come deve essere una serata Post Romantic Empire? Ma A giudicare dalla grafica preraffaellita delle cartoline e dallo stile Vivienne Westwood –Visage dei figuranti, non dovrebbe avere il glam scanzonato e cinico delle feste electroclash che pure hanno sdoganato nelle scorse stagioni il suono anni ‘80. Romanticismo versus trash. Più adatti sembrerebbero l’aura onirica degli appuntamenti fetish tipo Torture Garden, e la cura per la lussuosa raffinatezza delle riviste SM alla Pure Magazine. Un’ambientazione da orge fine impero o ricevimenti stile “Caduta degli dei” come quella evocata dal nome dell’Imperial Launch Party inaugurale, dove associare la techno radicalmente introspettiva della Rephlex di Aphex Twin ai motivi di plastica dei Bluvertigo o della Dmx Crew. E l’audience? Un pubblico da notte postromantica veste capi in pelle ed extralusso kitsch alla Versace dei bei tempi, oppure preferisce croci catene e broccati, ceroni e make up con effetti da sevizie di lager liofilizzate!? Al momento basta accentuare l’aplomb snob dell’”aggiornatochetuttoseguema nientelocoinvolgepiùditanto” della tradizione presenzialista del nightclubbing Lo stesso che ha resistito persino all’invadente . mood “volemose bbene” della stagione ec-statica anni 90 preservando l’autorevolezza del dandy moderno, pardon postmoderno, avanguardia del perfetto consumatore disposto a provare di tutto purché reso bello. Ma allora le pene d’amore, lo il sentimentalismo del romantico comunemente inteso? E’ il solito prefissospleen , Coniugare Romanticismo e notti danzanti al di “post” che interviene a ridurre in puro repertorio di forme ciò di cui si intende parlare, o rimane la possibilità che questa sublimazione estetica serva come là del look. Post Romantic Empire: un’occasione diceva Baudelaire e come aveva capito Andy Warhol, a dare “la forza e il per riflettere sull’estetica moderna o una coraggio di contemplare senza disgusto il mio corpo e il mio cuore”? riesumazione del miglior Post-Moderno d’annata?

Immagine del titolo: cartolina di presentazione della rassegna Post Romantic Empire Partito da Roma un calendario di serate all’insegna del Romanticismo. Il 2003 degli open party si è chiuso al Supper Club di Roma, con un programma di “serate a tema” ed eventi internazionali dedicati al Romanticismo: il Post Romantic Empire Alcuni dischi chiave da notte romantico-nostalgica (PRE). Obiettivo dell’iniziativa è un “link tra le espressioni con cui deliziarvi: artistiche degli ultimi tre secoli,…uno zibaldone che annovera maestri della letteratura dell’800 e vere rockstar…”, con deejay “Homework” Daft Punk, 1997, i precursori della tendenza; chiamati a suonare in serate-omaggio a John Keats, come quella “Midnight magic” Kiko, 2001 e occhio a tutta la scena di dello scorso 20 marzo all’Horus Club di Roma, o al Prometheus, il Grenoble; prossimo 21 giugno, all’Ibericu di Lisbona. Gli eventi appariranno “First” Miss Kittin and The Hacker 2001, sempre da Grenoble; di volta in volta sul sito www.postromantic.com. “Kittenz and thee glitz” Felix da Housecat, 2001; Se risulta “buona la prima” (accendere i fari sul Romanticismo “Fabric-live” Jacques Lu Cont, 2003, i francesi di fatto o solo di nome sono protagonisti della tendenza; “Traxxdata” Fpu, 2003, dalle parti di Tiga; “Classics” di Legowelt, 2003, ma cercate su web i live act soprattutto quelli con Orgue Electronique (“a ridagli” con il francese): pura nostalgia in ritmo. “Dance to the Underground” Dfa, 2003; “Electroclash” 1 e 2, 2001 e 2003;

“Snow Robots” volume 3, 2003. DISCHI Somiglianza tra il look di Dj Tiga (a destra) e quello di Marc Almond dei Soft Cell

Romanticismo e dj-ing: cosa significa essere un selezionatore romantico? Dalla moderna cultura dell’”emotività” e della “passionalità” che ha “velocemente influenzato il mondo anche attraverso eccessi… di totalitarismo romantico e misticismo emotivo” (cito da presentazione PRE) sono venuti i noti atteggiamenti riferiti alla club culture dove tutto è sensazione. L’edonismo dei party house, lo sballo dei rave sono esperienze sublimi, termine da poetica romantica. Ma nella società dell’entertainment il sublime è spesso poco più che un ammaestramento di corpi gestito da professionisti del piacere. Allora potrebbe apparire più romantico chi sperimenta seguendo una propria idea di suono infischiandosene dei gusti del pubblico, il pioniere. Ma le cose non sono così semplici. L’impressione generale, osservando le tendenze dei primi 2000, è che se fino a qualche anno fa la scena dance era divisa tra romanticismo prêt a porter dei club mainstream e romanticismo titanico degli sperimentatori di generi e dei grandi “contaminatori”, oggi questa dialettica commerciale/alternativo tende a sfumare. I più interessanti mischiadischi e produttori in circolazione vanno pazzi per il modernariato pop e tornano al passato: electro, disco, new wave, funk. La parola d’ordine è rovistare ma anche recuperare un’ immediatezza che sa di ripiegamento. Nelle selezioni di personaggi come Felix Da Housecat e Jacques Lu Cont compaiono dosi massicce di ombrosità decadenti, cantate malinconiche in stile electro pop mixate a ruvidezze funk vecchie almeno 20 anni. Il celeberrimo Tiga, nome nuovo del firmamento dj del 2002/2003 posa, nella sua compilation dj kicks, come un avventore del Blitz di Londra nell’81 (il locale di Steve Strange dei Visage), molto dandy e passatista. Un po’ per tutti, i modelli sono i grandi mediatori storici tra pop e sperimentazione Giorgio Moroder e Kraftwerk, campioni nell’evocare atmosfere elegiache, nel piazzare melodie ruffiane, oppure il sincretismo funk-punk delle band new wave intorno al 1980, emulate con spruzzatine acid dai guru americani della consolle James Murphy e Trevor Jackson. Qui, se di romanticismo si può parlare, è più quello dei nostalgici che dei pionieri, nostalgici di possibilità in via di esaurimento, di una semplicità emotiva ed espressiva sofferta. Vogliamo definirlo Postromanticismo? Ma esiste già un termine definitivo per tutto ciò: postmoderno, anzi revival del postmoderno primi anni 80. 34 di claudio coccoluto notte.nottetempo bazar 04 2004 [email protected]

Riflessioni di un inguaribile nottambulo e romantico psichedelico sul divertimento notturno e la nuova legge sulla chiusura delle discoteche.

Parlo a nome di chi la notte la vive, la abita, ci lavora, la frequenta, la considera un momento creativo, di scambio, di incontro e confronto, in una metafora: l’emisfero della sensibilità che complementa quello del pragmatismo diurno. Parlo a nome di tutti coloro per i quali condividere emozioni è una necessità vitale, necessità che alla luce fredda dei neon e ai ritmi del lavoro scanditi dalle regole, delle responsabilità e degli impegni quotidiani diventa difficile da concretizzare. A nome di tutti quelli vengono banalmente chiamati “giovani”, e invece sono una realtà larga e trasversale di identità anagrafiche e culturali con un senso condiviso della vita e con un codice di comunicazione musicale, impenetrabile e indecifrabile a “tutti gli altri”. Ma anche a nome dei semplici appassionati di musica, che solo di notte hanno spazi e tempi dedicati ai loro beniamini altrimenti ignorati dai media e dalle loro scelte artistiche sempre più massimaliste. Io, inguaribile nottambulo, con corredo genetico elettronico doc, romantico psichedelico, cresciuto tra voglie di liberismo, globalizzazione e socialismo con tanto di sottofondo etico – tollerante, mai avrei pensato di dovermi difendere (me stesso, la mia professione, il mondo di cui sono espressione) da chi vuole in qualche modo imbrigliare il divertimento notturno. L’ ”l’industria discoteche” offre opportunità di primo impiego per migliaia di ragazzi, i quali, oltre ad una professionalità di qualche tipo, acquisiscono (soprattutto) una dimestichezza nelle relazioni pubbliche che diventa preziosa in qualsiasi curriculum; inoltre i club oggi rappresentano luoghi di aggregazione sempre più utili all’arte e allo spettacolo, tanto da far intuire a occhi esperti o semplicemente aperti, che quelli saranno i nuovi musei e teatri di un futuro prossimo. Come si può ignorare tutto questo mondo di opportunità e fermenti, creando uno strumento obsoleto e ottuso come un divieto? Un divieto posto agli stessi cittadini che di giorno, operosi, attivi, informati e vitali fanno di questa nazione uno degli otto paesi più industrializzati al mondo, tra i più civili e tolleranti ma soprattutto con quella vocazione di creatività e buon vivere di cui tutti ci vantiamo appena possibile? Questo per me è un mistero. Dove è finito il semplice e puro buon senso, in onore del quale si celebrano le virtù dei valori “famiglia”, “istruzione” e “senso della Nazione” al quale si appellano comunicatori più o meno illuminati, ma in generale e con molto più titolo, le persone comuni? Il diritto di divertirsi è intoccabile, il divertimento è una delle attività che più valorizzano la dignità umana; è il diritto di vivere personalità diverse e complementari in orari scelti e non imposti, è la consapevolezza di sentire in quale verso gira il mondo.

Perchè ovunque, sulla terra, le attività umane propendono verso la notte Diritto al divertimento al Diritto come alla ricerca di quello spazio mentale e fisico che il giorno sovraffolla.

36 di chiara spegni gusti bazar 04 2004 [email protected]

Lavorato a mano o con l’impastatrice, torna la passione per il pane fatto in casa. Curiosità storiche, appuntamenti, la ricetta senza glutine, consigli salutistici, negozi, forni da degustazione, siti ed eventi.

A compiere il miracolo in cucina sono soprattutto le macchine casalinghe: una volta versati gli ingredienti e programmato il timer fanno tutto da sole, basta fare pratica con dosi e temperature. E allora, sfogo alla fantasia: dalle farine biologiche a base di mais, soia, riso, avena, orzo, ). I più bravi utilizzano il segale e patate, all’aggiunta di altri ingredienti come noci, olive, pomodorini, erbe e uvetta (http://fareilpane.free.fr “lievito madre” e lavorano l’impasto a mano, modellando forme sempre diverse (con la macchina casalinga invece il risultato è simile al plum cake).

CURIOSITA’ Al 1300 risale l’uso di panini bianchi al posto del tovagliolo Leggende & Co. e la superstizione che capovolgere il pane porti sfortuna (così veniva consegnata la razione al boia in segno di disprezzo). In Russia ci si La leggenda vuole che a scoprire il prodigio della lievitazione fa gli auguri con questo cibo per non tradirsi mai. In Polonia la sposa sia stato uno schiavo egiziano nel 2.600 a.C. Cuocendo le regala bambole di pane agli invitati, con una moneta all’interno di buon gallette di farina e acqua si addormentò e al calore del forno augurio. Gli ebrei offrono a Dio il primo pezzo di pane, gettando nel spento l’impasto riposò tutta la notte. Così il pane, cotto forno una pallina di impasto prima di cuocerne altro per sé. E i gusti il giorno dopo, risultò più leggero del solito. Gli egiziani cambiano sempre. Nel Nord Europa si mangiano soprattutto pagnotte attribuivano al pane un carattere sacro, utilizzandolo in molti di segale, nate per durare a lungo, in passato infatti venivano appese riti. Le loro gallette di 5mila anni fa sono in bella mostra accanto al camino. Gli americani sono famosi per i loro “quick breads”, al British Museum. Forni e mulini di Pompei testimoniano presenti nel primo libro di ricette Usa: “American Cookery” del 1796. il grande consumo dei romani. L’arte dei pistores, dopo la Difficile da fare a casa è la baguette francese, perché ha bisogno caduta dell’impero venne custodita nei monasteri. Saranno poi di molto vapore e alte temperature. In Italia c’è solo l’imbarazzo i membri delle corporazioni di fornai e mugnai del XIV secolo a della scelta: vengono prodotti duecento tipi di pani diversi, 1500 conservare i segreti del mestiere. considerando le numerose varianti locali. bazar 04 2004 gusti di chiara spegni 37 [email protected]

Essere celiaci non significa per forza mangiare la pizza surgelata in vendita nei supermercati, più simile ad L’altra ricetta una soletta applicata ad un Per chi vuole conoscere e soprattutto gustare i prodotti tradizionali disco di vinile. Mio fratello utilizza questa ricetta: per tre di artigiani italiani e stranieri, l’appuntamento da non perdere è pizze frulla 500 g. di farina senza glutine (lui consiglia la Mix B della “Pane Nostrum”, la festa internazionale del pane, che si tiene a Dr.Schär che contiene latte ma senza uova aggiunte ed è Kasher) con 400 Senigallia. L’ultima edizione di settembre 03, è stata allestita in cc d’acqua e 50 cc di olio di mais; dopo 30 minuti stende l’impasto sopra Piazza del Duca e nei giardini della Rocca Roveresca, totalizzando la carta forno infarinata, in una teglia 35x50; sparge i pomodori a pezzi 35 mila visitatori in tre giorni e ottomila chili di pane venduto. La e mezzo ovolo di mozzarella sbriciolata a mano; origano, sale e un fi particolarità di “Pane nostrum”? I forni a cielo aperto. Il sito ufficiale è lo d’olio d’oliva; quindi in forno a 240° per 15 minuti. Meglio controllare a www.panenostrum.com. vista la cottura con farciture diverse come le verdure. Da segnalare la prima pizzeria celiaca, meta di vip italiani e stranieri, Ciro a S.Brigida in via S.Brigida, naturalmente a Napoli, tel. 0815524072. Buona “da Silvio” in via Bordin 39 a Cadoneghe (Padova), tel. 049702150. A Roma invece c’è “da Arturo all’Antica Aurelia”, via Aurelia Antica 411/413, tel. Dal pane arabo alla piadina, tante ricette con Il libro del pane. Tutti 066623408. i segreti per farlo, autori vari, edizioni Demetra, 9,90 euro; Pani da tutto il mondo e Quick breads, Fabbri, 17,50 euro, aprono nuovi orizzonti in cucina; carino è anche Buono come il pane, 50 ricette per il pane avanzato, di Sergio Matteschi, Vallecchi, 4,50 euro; l’ultima A Bolzano il panificio Fornai d’Italia fatica del gastronauta Davide Paolini è invece Il pane dalla A alla Z, tradizionale è Franziskaner, via dei Francescani 3; a Ferrara le Rizzoli, 16 euro: si parte dall’acqua fino allo zucchero, passando per specialità locali sono da Orsatti 1860, in via Cortevecchia 33; celiachia e letteratura. Il primo libro dedicato al pane è stato quello la soffice “fugassa” si gusta alla focacceria Sorelle Simili Pane e roba dolce Patrone in via di delle , , edizioni Fuori Thema, 12,15 Ravecca 72R a Genova; gli appassionati del casereccio conoscono euro; meno spazio alle ricette e un approccio più scientifico all’arte Sergio della panificazione nell’Atlante dei prodotti tipici. Il pane, a cura , in via Italo Belardi a Genzano di Roma; oppure “All’arte bianca” ad Altamura (BA), in via S.Ronchetti 111/A; da dell’Istituto nazionale di sociologia rurale, Agra e Rai Eri, 18 euro; stessa Spinnato, impostazione per Il pane. Un’arte, una tecnologia di Giorilli e Lauri, in piazza Castelnuovo o in via Principe di Belmonte 115 a Lucisano e Zanichelli editore. La guida di Slow Food, L’Italia del pane, Palermo, tante bontà siciliane. 13 euro, descrive le specialità regionali e segnala diversi fornai, un must per chi viaggia. Perché e come fa bene Mangiare pane fa bene. Secondo gli esperti di alimentazione, il prof. Migliaccio e la dott.ssa Comuzzi, si può consumare a colazione, al posto di biscotti o cereali, e in una dieta equilibrata anche a pranzo e a cena In Turchia si può gustare la “pide”, simile a una pizza a forma di con altri alimenti. Meglio di grissini e crackers è un ottimo sostituto di barchetta, condita con formaggio, oppure pomodoro e carne. Per pasta o riso, ancora più digeribile se viene tostato. E ora sfatiamo alcuni pasteggiare esiste anche una sottilissima variante, simile al naan luoghi comuni. Il pane azzimo non è più leggero (377 calorie per 100 g), indiano, che arriva al tavolo gonfia di vapore, da spalmare con il burro. fornisce più calorie rispetto al pane lievitato (289), all’olio (299) e al Cambia nome a seconda del ristorante: al Kebab Dunyasi di Instanbul la latte (295). Il pane con olive o noci va bene, basta non eccedere, per via chiamano pide puff, mentre all’Uludag, nel quartiere di Florya sul mare, dei grassi, mentre il pane per celiaci con amido di frumento deglutinato pide karpuz (cioè pizza cocomero, perché ha i semi di sesamo sopra). (236) è poco calorico. Per i diabetici sì al pane integrale (224 calorie per 100g), ma senza esagerare. Un adulto sano può contare 40/80 g di pane a pranzo e cena, che diminuiscono però con pasta, riso, patate o legumi.

A Milano “panzerotto” sta per “Luini”. Il mitico negozio a pochi passi dal Duomo è un’istituzione. A prendere tutti per la gola è la famiglia di origine pugliese, titolare del fast food del panzerotto. I classici ravioli fritti di Il portale del pane per eccellenza è www.pianetapane.it, con una pomodoro e mozzarella (2,20 euro l’uno), vengono letteralmente divorati in pochi minuti. Certo prima si fa mappa dei panificatori italiani; www.scultureinpane.it fornisce la fila, con i nastri divisori come alla posta, ma il servizio informazioni sulla prima scuola di creativi dell’arte bianca; è veloce. E la scelta del ripieno non manca: wurstel, www.panedolcisardi.it ci fa scoprire le delizie della Sardegna; su crauti e senape; ricotta e funghi; salsiccia piccante; www.abruzzonaturale.it/casale/corso7.htm, troviamo l’offerta di pesto, mozzarella e pomodorini. Ricotta e cioccolato; un weekend in campagna completo di lezioni per imparare a fare pere o fichi e noci e cioccolato; frutti di bosco e crema il pane; su www.breadrecipe.com, in inglese, consigli utili per invece sono per i panzarotti di pasta frolla. E poi l’utilizzo delle macchine casalinghe e oltre 1.200 ricette. arancini, focaccine imbottite, crocchette e polentine. I dolci cambiano sempre, dalle carteddate al miele agli struffoli e alle scarcelle. L’ANGOLO Luini, via S.Radegonda 16, Milano. chiuso domenica e lunedì pomeriggio. SITI INTERNET 38 di chiara tacconi gusti bazar 04 2004 [email protected]

Flipot Corso Antonio Gramsci 17, Torre Pellice (Torino) Tel 012191236, [email protected] Chiuso il lunedì e martedì, spesa media 80 euro Dall’81 Gisella e Walter Eynard, in una cascina del Settecento ben restaurata, portano in tavola il meglio della cucina tradizionale delle valli valdesi (prosciutto di agnellino cotto nel fieno con patate alla cenere) insieme a proposte innovative che arrivano fino al mare (tonno affumicato su gelatina di melone e cialda di fave di cacao). Cantina con un migliaio di referenze, fornitori sceltissimi e pane fatto in casa: al latte, quasi briosciato, oppure a doppia lievitazione, più croccante e rustico, addizionato con noci o nocciole, miele, erbe di montagna, ginepì, cipolle stufate, olive…

Ristorante degli artisti Piazza Romagnoli 1, 50032 Borgo San Lorenzo (Firenze) Tel. 0558457707 Chiuso il mercoledì, spesa media 35 euro Tutte donne in questo ristorante che agli inizi del Novecento accoglieva pittori e gente di teatro. Pane rotondo, leggermente salato, con noci e uvetta, al formaggio, al finocchio, con i fichi: tutti pani fatti in casa e serviti caldi per l’aperitivo, con burro salato della Normandia, o ad accompagnare salumi e formaggi tipici o mostarde casalinghe; e poi i crostoni di pane casereccio con lardo, fagioli cannellini, olio. Una cucina toscana rivisitata («siamo una trattoria moderna») A Casa Tu Martinu con pasta fatta in casa, trippa alla fiorentina e Via Corsica 95, Taviano (Lecce) cinghiale in dolce e forte. Niente carta dei vini ma Tel. e fax 0833913652 [email protected] cantina a vista. Chiuso il lunedì, spesa media 20 euro La cucina è quella del Salento: ciceri e tria (tagliatelle cotte in brodo di ceci), orecchiette al sugo e ricotta forte, grigliate miste, pezzetti di cavallo per citare alcuni piatti. Anche il pane rispetta la tradizione: quello casereccio con farina di grano duro ha un sapore indimenticabile, e se non bastasse ecco le “pucce”, pagnotte con le olive, e i “pizzi”, impastati con pomodoro, cipolla, capperi e olive nere. Una settantina di coperti nell’antica casa restaurata con le volte a stella e gli arredi in legno, e altri trenta nel giardino di aranci e mandarini.

La Cantina del Jazz Café Wine Bar

2) DESIGN 3) ETNICO 1)NEW ENTRY D.E.S.E.O.

Via di Priscilla 105/107, Roma Sésame La Cantina del Jazz Café Wine Bar Tel. 0686391411 Via delle Conce 20/R, Firenze CINQUE SCHEDE Corso Sempione 8, Milano Tel. 0552001381 Tel. 0234934467 Numero di coperti 100 www.sesame.it www.lacantinadeljazz.it Carte di credito tutte Aperto tutti i giorni, solo a cena Musica due momenti musicali: Dinner Numero di coperti 35/40 (sottofondo) AfterDinner (con DJ live) Numero di coperti 110 Carte di credito tutte Sale fumatori cigar area Carte di credito tutte Musica anni ‘20/’40 Gentilezza personale ottima Musica raffinata, etnica Sale fumatori no Servizi per disabili sì Sale fumatori sì Gentilezza personale buona Illuminazione soffusa Gentilezza del personale ottima Servizi per disabili sì Parcheggio 150 posti auto circa sotto al Servizi per disabili sì Illuminazione soffusa con luci puntuali ristorante più un servizio di valet parking Illuminazione soffusa, candele sulle bottigliere Piatti dietetici sì Parcheggio no Parcheggio no Prezzi pasto completo circa 40 euro Piatti dietetici no Piatti dietetici no Vino consigliato dal locale carta a mescita Prezzi piatto unico (cous cous) 12,00 euro; Prezzi media di 15,00 euro, piatto unico settimanale composta da 20 vini diversi prezzo medio cena 42 euro bevande incluse (affettato di selvaggina) 13,00 euro Dolci fatti in casa e guarniti al momento Vino consigliato dal locale francese Vino consigliato dal locale tutti Cucina mediterranea-creativa con profonde Bordeaux, marocchino Sidi Braim Dolci fatti in casa a scelta due dolci ogni tracce tradizionali italiane Dolci fatti in casa giorno differenti (uno al cucchiaio e uno di Specialità del locale tonno croccante al Cucina francese, magrebina, fusion pasticceria secca) profumo di menta Specialità del locale filet de veau sésame Cucina creativa Chef Carlo Satta chef, Francisco Menendez (vitello con medaglioni di astice e tartufo) Specialità del locale tartare al coltello aiuto chef, Francesca Pilloni pasticcera Chef Raphael Oliveira Chef Gianfranco bazar 04 2004 gusti di chiara tacconi 39 [email protected]

Il consiglio del mese La Toscana non è solo terra di Brunello e Chianti. L’esperienza e la creatività dei suoi viticoltori ci regala vini a volte di grande spessore, come i SuperTuscans, nei quali, con o senza il tipico sangiovese, vengono utilizzate uve cabernet e merlot. E il successo, soprattutto all’estero, premia l’innovazione. Su questa stessa strada si affaccia l’Azienda Agricola il Querceto di Castellina Info tel. 0577733590. in Chianti, con una Igt recente, sul mercato dal 2002: un rosso www.querceto.com affinato in barriques per 18 mesi, ottenuto con uve sangiovese e [email protected] merlot, che si abbina splendidamente a piatti importanti. Si chiama Podalirio e prende il nome da una farfalla.

Quando il bio è dinamico Ritmi cosmici, armonia uomo-natura, creatività: è l’agricoltura del futuro Con il biologico condivide solo il rispetto per la natura. Per il resto il metodo di agricoltura biodinamico è tutt’altra cosa. Nasce quasi un secolo fa dai principi tracciati da Rudolf Steiner, fondatore dell’antroposofia, e non lascia nulla al caso: mantenere la fertilità della terra, rendere sane e resistenti le piante, produrre alimenti di altissima qualità punti di forza della biodinamica, che qualcuno indica già come l’ sono i agricoltura del futuro E il gusto ci guadagna: cercate i prodotti a marchio . demeter (senza dimenticare i vini) e assaggiateli... I contadini seguono i calendari delle semine basati sulla luna; l’azienda agricola è un microcosmo in cui uomini, animali e piante vivono in armonia. Per vederlo da vicino regalatevi una vacanza “creativa” in un agriturismo biodinamico, dove potrete gustare i prodotti della terra, ma anche imparare a dipingere secondo i suggerimenti steineriani o frequentare un seminario di teatro. Info: www.agricolturabiodinamica.it. TENDENZE Mele biodinamiche

5) EAT & GO

4) TRADIZIONALE Peck Italian Bar Via cesare Cantù 3, Milano Antica trattoria Al vòlt Tel. 028693017 Via S. Croce 16, Trento www.peck.it Tel. 0461983776 Chiuso il giovedì Numero di coperti 120 Peck Italian Bar Carte di credito Amex, Mc, Visa, Diners, Jcb, Numero di coperti 30 Bancomat Carte di credito tutte Musica ambient Musica no Sale fumatori sì Sale fumatori no Gentilezza del personale ottima Gentilezza del personale buona Servizi per disabili sì Servizi per disabili sì Illuminazione soffusa Illuminazione diffusa Parcheggio no Parcheggio sì Piatti dietetici sì (vegetariani, senza glutine) Piatti dietetici sì (vegetariani, senza glutine) Prezzi piatto unico (ravioli “Peck” con Prezzi menu degustazione (primo, secondo, asparagi) 10,50 euro, media pasto completo due contorni, dolce e coperto) 24,20 euro 30,00 euro Vino consigliato dal locale Muller Turgau Vino consigliato dal locale selezione Peck Dolci strudel di mele fatto in casa, gli altri giornaliera importati Dolci fatti in casa Cucina osteria trentina certificata Cucina classica, tradizionale Specialità del locale stinco con polenta e Specialità del locale ossobuco funghi Chef non indicato Chef Gianni e Franca Tomasi 40 di eva buiatti gusti.leggi come mangi bazar 04 2004 [email protected]

Libri da mangiare e piatti da leggere da tutti i Paesi del mondo per occasioni diverse

Fame, pane;“Così la pane, pagnotta stessa, fame. la sua freschezza, il suo peso e il suo profumo si offrivano in vendita. C’era in quei pani una sorta di seducente nudità, che gli era stata trasmessa dalle mani attive di quelle donne di cui nulla rimaneva scoperto all’infuori degli occhi. Di me posso darti questo, prendilo nella tua mano, è stato nella mia.” E. Canetti, Le voci di Marrakech

Occorrono quattro pagnotte arabe morbide e fresche, di quelle che una volta tagliate formano una tasca che si può allargare e riempire. Procuratevi anche: un mazzetto di cipolline verdi, qualche pomodorino ciliegia, ceci lessati (anche in scatola), lenticchie verdi lessate (circa 200 gr.), un uovo, cumino in polvere, sesamo in semi, peperoncino rosso macinato, un po’ di farina bianca, aglio, olio per friggere e olio per condire. Con le lenticchie ben scolate preparate dei piccoli Falafel: passatele nel frullatore con l’uovo intero, sale, peperoncino, uno spicchio d’aglio, cumino in abbondanza e mezzo cucchiaio di farina. Deve uscirne un impasto piuttosto solido. Fatene delle polpettine allungate e friggetele in abbondante olio, girandole con attenzione per non romperle. Mettetele in caldo nel forno al minimo. A parte affettate cipolline e pomodorini e conditeli senza abbondare. Passate i ceci in un tegamino con un po’ d’olio, uno Falafel caldi, le spicchio di aglio schiacciato e abbondanti semi di sesamo. Quando saranno insaporiti, riempite le tasche di pane arabo con i verdure ed i ceci. Se volete arricchire ancora questi squisiti panini arabi, potete preparare spiedini di agnello alla piastra (uno per ogni pane arabo): i pezzetti di carne renderanno il ripieno ancora più saporito.

Questo è un signore fra i panini: il pane non è umiliato, anzi ne è la ragione d’essere, la perfetta cornice di aromi diversi e sorprese di sapore, odore e calore. E’ anche un piatto ambiguo e menzognero, solo apparentemente frugale, in realtà perfettamente autosufficiente. Potete offrire questo abbondante spuntino a pranzo o a cena ad amici puristi della lingua, che guardano all’Oriente con gli occhi un po’ freddi un po’ teneri di un europeo attento ed ammaliato, ma che ci tiene a mantenere le distanze; a letterati un po’ dispeptici che preferiscono un pasto solo apparentemente incompleto, per evitare di autoaccusarsi di golosità; a un/una partner che preferisce credere che voi proprio non perdete tempo a cucinare per lui/ lei (invece ci avete messo un’ora buona a prepararli), ma che se non è adeguatamente rimpinzato/a si distrae continuamente e ha i piedi freddi a letto. Potete prepararli per voi stessi/e in una serata di svacco, facendo finta di non cenare, e consumarli insieme ad una ottima bottiglia di vino rosso non troppo carico né invecchiato, in barba a Maometto.

Un libro quasi umile di Canetti, di solito spocchiosissimo, che qui si presenta come turista/ fratello/cugino (non lo sa neanche lui) in un Marocco guardato con rispetto e con sobria meraviglia. Vi piacerà senza farvi irritare se lo leggerete riposando all’ombra quando la stagione riscalda e comincia la voglia di vacanze, durante una domenica solitaria ma propositiva e ricca di energia. Vi accorgerete, nel leggerlo, che vi verrà come un vuoto allo stomaco, un appetito maledetto e una voglia matta di cose buone, suscitata dalle sensazioni olfattive/visive/uditive/gustative di Marrakech.

Se c’ è un libro che vi piace, con un personaggio che mangia con gusto, e vi siete sempre domandati che sapore avrebbe il suo piatto, scrivete a: [email protected] Troverete la ricetta sul prossimo numero di Bazar!

SCRIVI!

42 di lorella scacco arti bazar 04 2004 [email protected] L’astrazione di Nicola De Maria Fiamme e ceneri a Siena E’ la prima personale antologica in Italia di questo grande Due divani a forma di punto interrogativo nel percorso della mostra dell’artista esponente della Transavanguardia. De Maria ha realizzato catalano Jaume Plensa per sottolineare la necessità del dubbio e dell’interrogarsi per l’evento 4 grandi dipinti su parete che firmano 4 sale nell’arte. Spettacolari città in cera bruciano lentamente, emanando vita, luce dedicate ai temi più importanti della sua produzione pittorica: e calore: Carlos Garaicoa prosegue così la sua ricerca sulla metropoli come il “regno dei fiori”, l’”astratto”, il “materico” e i “notturni”. organismo vivente, iniziata a L’Avana e poi estesa ad altre città, muovendosi tra Lavoro concentrato sull’astrazione pura e caratterizzato da fotografia, installazione, video e disegno. Una miccia accesa è infine la protagonista un brillante cromatismo con il quale recupera le tecniche del video di Richard Wilson, “Bank Job”, ambientato per le strade di Siena e utilizzate dagli antichi all’interno dello stesso museo, che scatena alla fine un’esplosione anomala. maestri dell’affresco. Con queste tre mostre il Palazzo delle Papesse riprende la sua attività espositiva. MACRO, via Reggio Emilia Palazzo delle Papesse, via di Città 126, Siena – tel.0577.42039 54, Roma tel. 0667107900 www.papesse.org - orari: 12 – 19 – chiuso il lunedì / fino al 25 aprile [email protected] www.comune.roma.it/macro da martedì a domenica. Orario: 9.00 – 19.00; festivi 9.00 - 14.00; (lunedì chiuso). Fino al 9 maggio 2004

Scultura a Napoli Nato nel 1939 a San Francisco, Richard Serra è uno tra gli scultori più noti nel panorama artistico internazionale. La mostra al Museo Elettricità Archeologico di Napoli presenta una sua unica opera, divisa in Un gruppo di artisti che guarda alla contemporaneità con uno sguardo allenato a cinque parti, ideata ed eseguita appositamente per l’occasione. visioni e immagini che video, mass-media e cinema hanno fortemente amplificato. Ognuna delle quattro sale del museo ospitano parallelepipedi di Opere che si avvalgono di tecnologie e strumenti di ricognizione più strettamente acciaio forgiato, pesanti decine di tonnellate, che riproducono, correlati alla contemporaneità. Come i GlobalGroove, un network multimediale senza alcun intento narrativo o metaforico, le proporzioni del corpo nato alla fine degli anni ’90 che ha ampliato il suo raggio d’azione con stampe umano al minimo comune denominatore, in modo da relazionarsi digitali, pittura, fotografia, installazioni, animazioni in Flash e progetti editoriali. E poi alla poetica classica presente nelle collezioni archeologiche. l’illuminazione artificiale per Matthias Hoch, il pixel per Cristiano Pintaldi, il video Contemporaneamente all’esposizione è anche possibile visitare per Daniele Puppi e altro in un nuovo centro espositivo a Terni. “”, la grande scultura a spirale che lo scultore americano ha Centro Espositivo Ex Palazzo Sanità, via Giordano Bruno,Terni – tel. 0744434210, progettato per Piazza Plebiscito e che, inaugurata lo scorso Natale, da martedì a domenica. Orario 10 – 19; lunedì chiuso. Dal 3 aprile al 2 giugno. ha riscosso un notevole successo dando anche inizio ad un acceso dibattito tra i cittadini ed il pubblico internazionale. Museo Archeologico Nazionale, Piazza Museo 19, Napoli, tel. 0639967050 - tutti i giorni 9 – 19.30; chiuso il martedì / fino al I travestimenti di Samuel Fosso 10 maggio Una storia particolare. A soli 13 anni Samuel Fosso apre uno studio fotografico a Bangui (Repubblica Centrafricana). Qui nelle ore serali l’artista camerunese, completamente paralizzato fin dall’infanzia, si isola dal contesto e si reinventa con una serie di travestimenti. Nasce così una serie di autoritratti inizialmente ispirata alle immagini patinate di cantanti e personaggi famosi, riprese da copertine di dischi e da riviste occidentali. Immagini che danno spazio, attraverso un’elaborazione intima di temi politici e sociali, a una fantasia e una teatralità piuttosto insolita tra i fotografi del continente africano. Calcografia, Via della Stamperia 6, Roma. Tel. 06.692050220. Orario: lun - dom 10 – 19. Fino al 18 aprile Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri, Verona. Tel. 06.692050220. Dal 30 aprile al 20 giugno.

BLOCK NOTES Le donne “intrecciano”… FOTOGRAFIA Ingar Krauss “Why me?” dal 31.3 al 15.5 Una mostra sulle artiste dell’Emilia Romagna Galleria Suzy Shammah, via San Fermo, Milano, tel. 0229061697 (martedì – sabato 15 – 19) da un’idea di Marco Mango. Già il titolo del PITTURA Valentina D’Amaro “Senza Titolo” fino al 15.5 progetto, “Intrecciano”, propone la memoria Antonio Colombo Arte Contemporanea, via Solferino 44, Milano, tel. 0229060171 di quel lavoro tipicamente femminile di (info@colomboarte@com) intrecciare la paglia che si eseguiva a Carpi SITESPECIFIC Enrico Vezzi (6 aprile) Marta Valenti (26 aprile) durante la prima metà del ‘900. In questa “Domestica – nuove dinamiche della dimensione del privato” regione italiana le donne hanno sempre Soligo Art Projects, via Panisperna 244, Roma, tel. 0646930240 – www.soligoartprojects.it avuto un ruolo importantissimo nel mondo VIP Rauschenberg fino al 6.6 del lavoro e così non si poteva prescindere da Palazzo dei Diamanti, Corso Ercole I d’Este 21, Ferrara, tel. 0532209988 (lun – dom 9-19) quelle che oggi operano in ambito artistico. VIDEOINSTALLAZIONE Kelly Nipper “Bending Water into a Heart Shape” fino al 30.4 Tra le 31 artiste invitate: Sergia Avveduti, Galleria Francesca Kaufmann, via dell’Orso 16, Milano, tel. 0272094331 Sara Maccarinelli, Sara Righi, Flora Tondolo, ([email protected]) Zimmer Frei. SCULTURA Lucilla Catania “Sculture inedite” fino al 15.4 Foro Boario, - via Bono da Nonantola, Maurizio Corraini, Via Madonna della Vittoria 5, Mantova, tel. 0376322753 Modena – tel. 059.222199 - mercoledì - www.corraini.com (mar – sab 10 – 12.30 / 15.30 – 19.30) domenica ore 16-19.30 – sabato e domenica ITALYABROAD Francesca Tulli – Hannu Palosuo “Two for Tango” dall’8.4 al 9.5 10 – 12.30 / fino al 27 aprile Galleria Uusitalo, Lönnrotinkatu 15, Helsinki, tel. 0035 8947800850 bazar 04 2004 arti di luca beatrice 43 [email protected] L’arte di Patti Smith Un ricordo da brividi, fine estate 1979. La breve tournée di Patti Smith negli stadi di Bologna e Firenze interrompe il lungo esilio del r’n’r in Italia. All’epoca la Smith era la quintessenza dell’underground: rockstar, artista, scrittrice, amica dei poeti beat, musa di Robert Mapplethorpe, animatrice delle notti al CBGB’S tra reading e concerti post punk. Voce dell’altra America, autrice di almeno tre album memorabili, testimone intellettuale di un tempo che tanto ha dato e che non sente il peso degli anni nonostante i capelli grigi, oggi si rivela come artista visiva, il suo lato forse meno conosciuto ma non per questo meno importante. Dai lavori giovanili, intrisi di letterarietà e ispirati ai maestri delle avanguardie, passando per le recenti fotografie oggettuali, si giunge all’ultima serie di opere dedicata all’attentato dell’11 settembre. Punto di partenza un’immagine delle macerie della Torre Sud, rielaborata in digitale e ripetuta in serie secondo il metodo di Andy Warhol. Bello il catalogo ricco di testi, liriche e testimonianze. Imperdibile per vecchi rocchettari e per chi continua a nutrirsi di cultura alternativa. Ferrara. Padiglione d’Arte Contemporanea. Corso Porta Mare 5. Fino al 16 maggio. Orari: 9-13; 15-18, chiuso lunedì. Tel. 0532209988 € 4.00 ridotto € 2.00 La coolness di Pierre Huyghe Francese, snob, non proprio facile da capire a prima vista, Pierre Huyghe dimostra invece che anche l’arte concettuale può avere un margine di suggestione imprevista. Huyghe lavora sul confine tra finzione e realtà utilizzando immagini da cinema, tv e nuovi media. Lo spazio settecentesco del Castello di Rivoli è riprogettato come contenitore per le sue opere più importanti, che si trasformano in storie fantastiche o racconti di fantasmi. Tra queste, un documentario sulla doppiatrice francese di Biancaneve che fece causa a Walt Disney per i diritti d’autore, Blanche-Neige Lucie, acquistato da un’industria cinematografica di Manga che sarà utilizzato ancora come in una serie televisiva e il celeberrimoNo Ghost Just a Shell , protagonista un avatar la “vera” storia raccontata tanti anni fa nel film The Third Memory che ricostruisce Quel pomeriggio di un giorno da cani . Ma al posto di Al Pacino c’è l’autentico rapinatore, invecchiato e uscito di prigione, che offre la sua versione dei fatti. Rivoli (Torino). Castello di Rivoli. Piazza Mafalda di Savoia. 20 aprile – 18 luglio. Orari: martedì – giovedì 10-17; venerdì-domenica 10-21. Chiuso lunedì. T el. 0119565280 www.castellodirivoli.org € 6.50 ridotto € 4.50 Francesco Vezzoli ovvero Pasolini on TV Eravamo rimasti a Bianca Jagger che lo chiamava, piangendo al telefono. Scandagliando l’ossessione del cinema e dei suoi miti Francesco Vezzoli racconta a Bazar la genesi dei Comizi d’amore di Pasolini nelle vesti di un autentico reality show. Ho prodotto un format della durata di un’ora lavorando con una troupe televisiva senza svelare la mia identità d’artista, per una fiction che parlasse di sessualità ispirandomi a uno dei primi film inchiesta di Pasolini. C’è quindi un pubblico vero, 20 ragazze e 20 ragazzi che partecipano al gioco, 4 “comiziette” che ballano durante gli stacchi, Ella Weber come presentatrice. Le celebrities entrano a scompaginare questo universo in apparenza quieto? Quando compaiono in scena Catherine Deneuve, Jeanne Moreau, Marianne Faithfull e Antonella Lualdi (che aveva recitato nell’originale del 1964) è come se un virus mettesse a repentaglio l’equilibrio e la norma. Ma soprattutto queste dive, per motivi diversi, stabiliscono una complicità con me, sono le icone che incarnano da sempre la mia passione per un certo tipo di cinema… E quindi che succede?

Come in ogni reality show c’è un vincitore: una coppia conquista il diritto di fare l’amore in uno stupendo letto col baldacchino che scende dall’alto mentre STRANGE MESSENGER tutti applaudono, si divertono, si commuovono. Comizi d’amore corre sul filo del kitsch, ma l’effetto è soprattutto surreale e illusionistico. Milano, Fondazione Prada, via Fogazzaro 36. Fino al 16 maggio. Orari: martedì – domenica 10-20 Tel. 0254670515 www.fondazioneprada.org. Ingresso libero.

34 capolavori Milano rende omaggio ad FotoGrafia Anton van Dyck con una mostra che documenta E’ prodotta da Zone Attive la nuova edizione del Festival l’influenza dell’arte italiana nella pittura dell’artista fiammingo. T ra il 1621 e il 1627, internazionale di Roma che si dislocherà lungo un percorso che lega egli visitò numerose città italiane, da Genova a Palermo, rimanendo affascinato tre grandi poli urbani e culturali della città Centro Storico, Ostiense dall’arte veneta e da Tiziano. I quadri di Anton van Dyck, amato e ricercato dalle e Flaminio. “Dura bellezza” è il tema su cui ruoteranno mostre, nobili famiglie di tutta Europa per la sua notevole abilità di ritrattista, si distinguono eventi, proiezioni e workshops. In prima mondiale il reportage di per la raffinatezza della pittura e per una altissima qualità cromatica. T ra i capolavori Don McCullin sulla regione del “Corno d’Africa”. E poi le fotografie esposti il Compianto su Cristo, databile intorno al 1630. di Sally Mann, August Sander, Gabriel Orozco, Erwin Wurm… Palazzo Reale, Sala delle Cariatidi, Piazzetta Reale, Milano – Tel. 0288450293-2 FotoGrafia, Festival internazionale di Roma, varie sedi, Fax 02 88450104 - [email protected] / fino al 20 giugno dal 1 aprile al 6 giugno 2004 Nuovo spazio romano L’arte in testa Monitor è una nuova galleria romana, a pochi Walter Niedermayr Con la mostra “L’arte in testa. Storia di passi da San Pietro, dedicata agli artisti che Per la prima volta in Italia un’ampia mostra un’ossessione da Picasso ai giorni nostri” si fanno del video il mezzo privilegiato della personale dell’artista altoatesino, con più di inaugura a Isernia un nuovo museo d’arte propria ricerca. Aprile propone due giovanissimi 35 opere fotografiche di grande formato e contemporanea. Il percorso espositivo autori: Maria Grazia Pontorno (fino al 17 aprile) tre installazioni video. Gli scatti fotografici si apre con due opere di Picasso per rivisita in chiave contemporanea il celebre di di Niedermayr mostrano gli spazi di società proseguire con Warhol, Wesselmann, romanzo Alice Nel Mondo Delle Meraviglie disciplinate come le prigioni, i corridoi degli Beuys, Paolini, Clemente, Haring. Spazio Lewis Carroll, elaborando i simboli alchemici a ospedali e le tangenziali delle metropoli, anche alla fotografia con i lavori di Andres lui cari, dalla passione per la matematica e gli intitolate semplicemente artefatti, e poi Serrano, Cindy Sherman, Nan Goldin, e scacchi al morboso interesse per le icone della i cantieri e gli interni astratti di edifici in all’arte contemporanea più recente con fanciullezza. Matthew Kabatoff (dal 26 aprile costruzione. Accanto a questi lavori altri Vezzoli, Beecroft, Salvino e Galliano. Più al 30 maggio) esplora l’ormai fragile psicologia più recenti tratti dalla serie dei paesaggi di 80 le opere esposte che danno il via americana nel suo lavoro dal titolo “Airport alpini e dei monti pallidi che hanno reso a questo nuovo museo nel Sud dell’Italia 1.0”. famoso l’artista a livello internazionale e sotto la direzione di Pietro Campellone. MONITOR video&contemporary art - che si muovono tra il realismo del dettaglio MACI, via Berta 1, Isernia – viale delle Mura Aurelie 19, Roma.

e l’illimitatezza poetica. tel.0865441473 – www.artemaci.it Tel 0639378024. www.monitoronline.org Museion, via Sernesi 1, Bolzano – info: mar - dom 11 - 19 / fino al 6 giugno Orario: martedì - sabato ore 15.30-20. 0471980001 – www.museion.it Lunedì e festivi chiuso. 44 di marzia di mento arti bazar 04 2004 [email protected]

GNAM, MACRO,MAXXI, Antonioni restylage della città eterna regista? No, pittore! Da vedere il piccolo museo Antonioni. Si trova a Ferrara, città natale di Michelangelo Antonioni, è aperto dal 1995 Cambia l’aspetto recettivo ed è interamente dedicato alla produzione pittorica del regista. Lo spazio espositivo, che si sviluppa su due piani, comprende sia originali –conservati in dell’arte a Roma: non più solo una delle due stanze Museo Michelangelo Antonioni al piano superiore, Prossimo appuntamento al MAXXI museo insieme a schizzi, C.so Ercole I d’Este, 17 (accanto al PIANO SUPERFICIE PROGETTO - mostra disegni e cartoline - che dell’architetto Alessandro Anselmi dell’antico a Palazzo dei Diamanti) Ferrara ingrandimenti fotografici ATLETI DELLO STADIO DEI MARMI E Tel. 0532210830 oppure 0532209988 delle opere realizzate PALAZZO DELLA CIVILTÀ ROMANA cielo aperto… Orari: 9.00-13.00/ 15.00-18.00 dal Maestro tra gli anni – mostra del fotografo Roberto Schezen Già il 2 dicembre la vecchia Chiuso il lunedì ‘60 a gli anni ‘80, tra cui Caserma Montello, zona Flaminio, è Le montagne incantate . Fino al 16 maggio Ingresso: 2 €, ridotto 1,50 € (riduzioni per diventata MAXXI, Museo nazionale legge: oltre i 65 anni, studenti universitari, Peccato che adesso il MAXXI: Via Guido Reni 10, 00196 Roma. delle arti del XXI secolo. Per ora progetto, che inizialmente militari in divisa), gratuito fino ai 18 anni. Tel. 063202438 il nuovo spazio, dedicato ad arte doveva comprendere GNAM: Viale delle Belle Arti 131, 00196 e architettura contemporanee, è Servizi: Non ha accesso per disabili, né anche un archivio Tel. 06322981 solo il primo tassello del futuro guardaroba, libreria o caffetteria. cinematografico, sia MACRO: Via Reggio Emilia 54, 00198 MAXXI, che si articolerà in MAXXI bloccato per mancanza Tel. 06671070400 arte e MAXXI architettura. I lavori di di fondi. attuazione del progetto, dell’architetto iracheno Zaha Hadid, termineranno nel 2006 e creeranno un nuovo polo museale nazionale dedicato alla contemporaneità, con centri di ricerca e sperimentazione e funzioni di archivio, collezione e laboratorio di produzione Perché visitare la Centrale artistica e architettonica. Il MACRO (Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Roma (ex Fabbrica Peroni) sarà dotato di 10.000 metri quadri di nuovi spazi su Montemartini. GNAM, Galleria Nazionale di Arte Moderna Roma, quartiere Ostiense: un’imponente struttura in cemento armato, progetto dell’architetto Odile Decq. Alla , ospita al suo interno, e Contemporanea è prevista la costruzione di una nuova ala al posto del padiglione la prima centrale elettrica pubblica comunale dal 1997, parte della collezione dei Musei Capitolini. L’allestimento, di Cosenza (Diener & Diener). Si tratta di una vera e propria rivoluzione per una città connubio tra archeologia che, per la sua conformazione e per il suo legame con la storia, pone numerosi grande impatto e ricco di fascino, giocato sul , sulla commistione di turbine e vincoli alla costruzione di nuovi edifici. Pur non trattandosi di spazi edificati ex classica e archeologia industriale novo, la portata di queste trasformazioni è tale da segnare in modo significativo motori diesel e statue antiche, sembra aver puntato su un’immediata impressione estetica, riducendo inevitabilmente macchine e sculture a quest’epoca. intense scenografie. Questo non toglie Centrale Montemartini comunque forza alla collezione, che Tre buoni motivi per volare al Museo Via Ostiense 106 Roma. Tel. 065748030 comprende importanti e 0639967800. Orari: 9.30-19.00 (24 e 31 complessi monumentali Ebraico di Berlino dicembre dalle 9.00-14.00) - chiuso il lunedì. di Roma antica dall’età Il museo come superamento del trauma storico, come elaborazione della Ingresso: 4,20 €, ridotto 2,60 € (tra i 18 e i regia fino al tardo colpa. Non può sfuggire il profondo significato dell’apertura di un museo 25 anni, docenti di scuole statali e comunali, impero, tra i quali sulla cultura ebraica a Berlino, che racconta la storia di un popolo e del suo spiccano le statue di indelebile sterminio. Il progetto è dell’architetto americano Daniel Libeskind, iscritti all’Università Pop. di Roma, Ass. Biblioteche di Roma, CTS, Ass. Carta terracotta del tempio di pianta zigzagante – interpretazione astratta di una stella – con pareti di arcaico del Foro zinco e finestre come squarci irregolari. Tre gli assi che si intersecano nel Giovani Italiana, Carta Internaz. dello Boario, la decorazione passaggio sotterraneo da cui ha inizio la visita al museo. L’Asse dell’Esilio Studente, titolari tessera Metrebus o Go- del frontone del tempio e l’Asse dell’Olocausto, vie chiuse, che si concludono rispettivamente Card). di Apollo Sosiano e la nel Giardino dell’Esilio e la Torre dell’Olocausto, evocando sradicamento, Gratuito sotto i 18 e sopra i 65 anni, guide Venere Esquilina. sterminio e sopravvivenza. turistiche, membri dell’ICOM, per ragioni Inizialmente pensata di studio o di ricerca, studenti delle scuole come esposizione Jüdisches Museum Berlin italiane, studenti e docenti di facoltà temporanea – Le Lindenstrasse 9-14, Kreutzberg macchine e gli dei - è umanistiche o di architettura, cittadini di oggi un museo stabile. D-10969 Berlin Parigi fino al 31/12/2004. Tel. 0049-30308785681 Servizi: Accesso per disabili, guardaroba, Orari: 10.00-20.00, chiuso: festività ebraiche caffetteria, libreria. e vigilia di Natale. Biglietti: interi/ridotti 5,50/2,75 € Come arrivarci: Volare Web da Milano, Venezia, Roma e Brindisi, a partire da 19,99 € Entrare in un museo Air Berlin da Milano, Roma, Napoli, Lamezia attraverso un film Terme e Catania, a partire da 79 € C’è un modo di visitare i musei senza spostarsi dalla propria poltrona: quello di entrarci attraverso lo sguardo personale di un regista. Con John Jost in “Tutti i Vermer di New York” al Metropolitan Museum, con Godard in “Band a part” con la visita contro il tempo nel museo del Louvre, citata poi da Bertolucci in “The dreamers; con Giordana ne “La meglio gioventù” nel Museo di Scienze Naturali di Torino, Museo Ebraico di Berlino. foto Marzia Di Mento e infine con Ozpetec ne “Le fate ignoranti” nella Centrale Montemartini di Roma.

IN PELLICOLA bazar 04 2004 arti di freddy grunert 45 [email protected] AprilLove e Maggio delle ribellioni Vi offrirò ATTRACCHI in uno spazio curvo, impulsi per un ART TO ASKING WHY sub-spinta, perché viaggiando viaggiando, possiate scegliere dove fermarvi…

Ossessioni fra free-climbing, street-flowering, corpus domini e corpus delicti. SPIRITO ELETTRICO Presumo che la loro INTERDIPENDENZA trascenda la proiezione del INIZIERO’ il mio cherchez la femme per Bazar, SACRIficando PASSATO e FUTURO per un interesse al presente, il grande PECCATO della democrazia, corpo nella tecnica, lo SPIRITO elettrico che PERVADE la tecnica e il ABBANDONAndomi al ‘present- mindedness’. corpo, la rivoluzione come arte, l’arte Vi offrirò ATTRACCHI in come rivoluzione , the medium is the message, e sostengo che non può essere uno spazio curvo, conquistato MENsilMENTE, anche se meno confortevole dal GENERALE lusso mass-mediatico, monoPOListico dei LIQUID FEELINGS, DOMINATO chiudendo SITI, come quello di Jennifer Ringley, una generato per farvi dimenticare lo SCONFORTO nella cultura. delle prime CAM GIRL, che mi permetto di sostituire con due indirizzi www.tiava.com e http//gallys.naftydollars.com/si/96/?id=search gals+=rand, pilotando la nostra autostima ed immagine di noi stessi, EYE AT THE KEYHOLE setacciando e controllando le nostre pulsazioni e meccanismi di autocontrollo, Vorrei darvi degli impulsi per un ART TO ASKING WHY sub-spinta, che perché essi, i fruitori digitali, sono complici nella colpevolezza di cercare di accompagna tutta la tecnologia e le arti elettroniche. Pure l’Arte cinematografica dagli ESSERE SE STESSI. INIZI fu spesso MALintesa e MALaugurata dai teoretici dei nuovi media: dal Degress of Blindness all’electrocution – esecuzioni di sinfonie musicali da fonti elettroniche, pari all’uso della sedia elettrica dal Taglio al Reale come AMNESIA del presente, al vedere GLI ATTRACCHI nella ricerca della ‘TRUE ESSENCE’ nella MYSTIQUE OF PURITY un VIDEO InterAGENDO on line si ESPONGONO all’ANONIMO. un ‘EYE at the KEYHOLE’ che spia l’uomo , le sue nudità tra corpo e mente, in LIBERandosi da inibizioni private si toccano (DIGI) per un eterno senso voyeuristico e scandaloso e non come fascinazione dell’artista e dell’esploratore, di attimo fuggente dalla verginità del profondo intimo, PROIBITO: GLI cui i seguenti film sono testimoni: ATTRACCHI – siti prediletti anche da artisti coinvolti a oggettivare Man Ray, l’etoile, 1928; l’apparato tecnologico dei nostri tempi , anticipando the RHIZOMATIC Jean Cocteau, le sang d’un poet,1930: WAY OF THINKING – the brain score, realizzando realtà. Luis Bunuel-Salvator Dali, un chien andalou, 1928 ; Jan Kurez, O.r., 1933 ; Bertold Bartusch, l’idee, 1934 ; Willard Maas, geografy of the body, 1943 ; Paul Sharit, t.o.u.c.h.i.n.g., 1968; Esposizioni scelte per Voi, dove potete fermarvi viaggiando: Eat (Kliver, Rauschenberg, Whitman, Wald- Vito Annibal Acconci Studio 30.1 – 9.5 museu d’art contemporani, Barcellona; Frankfurt Schim Baur) Pepsi Pavillion, Osaka Expo 1970; Jonathan Meese, Kokain o la saggezza dionisiaca, Contemporary Fine Art, Berlino; Grzinic-Smid, interactive cd Rom, Jonathan Meese: Dr. No’s diamantenplantage fino a fine aprile, trouble with sex, theory and history, 1997; Kunstalle; Chantal Akerman, la captive, 1999 . 3.Berlin biennale per arte contemporanea, 14.2-18.4, Martin-Gropius-Bau Berlin, Kw institute tof contemporary art, kino arsenal; La città che non è mai esistita 24.5 – 30.5 , Bilbao Muse De Belles Artes LANGUAGE WILLING Fabrizio Plessi: traumwel (la flotta di Berlino) 27.2Dusseldorf – 31.5 Martinmuseum Gropius kunstpalast; Bau Berlin Anche gli artisti più giovani, come Anna de Manincore , che opera a Bologna, Kim Sooja: conditions of humanity 14.2 – 23.5 ed Elisabetta Benassi, (Macro di Roma) si focalizzano sulla ‘REI’lizzazione Gary Schum: tele-video gallery 26.3 – 30.5 Casino d’asrt contemporain Luxembourg; intrinseca alle nuove tecnologie. Sul LANGUAGE WILLING dell’’INTIMO- Mona Hatoum 26.3 – 23.5 Kunsthalle Hamburg ALTRO’ della tecnologia, sul CRAVING ossessivo di immagini e INNI Orlan 31.3 – 28.6 Centre national de la photographie Paris; al progresso , sull’impossibilità dell’appagamento dal presente CONTINUO, Eva Hesse 5.3 – 6.6 Kunsthalle Wien ; pure ESTASIandosi in un atteggiamento TELE-visivo IRRATIONALLY Dominique Gonzales-foerster 26.4 – 23.5 Kunstverein ulm CORRECT. Accettano la perDIZIONE dell’AURA, superando il Installazioni performativi # 4 e 5 19.2-18.4 Vienna secezione e Lipsia; ‘DECADENCE FREEZE’ del supersuono, cult-movimento, dell’ultimativo Anita Larsson 4.3 – 25.4 Kunsthalle Nurnberg; human-clip disperatamente cercato riproducendoLA, ORALizzandoLA con Douglas Gordon 12.2 – 9.5 Hirschhorn Museum Washington d.c.. Nek’s L’AURA non c’è, è andata via, L’AURA non è più cosa mia.

Se il 1° Maggio vi trovate a Berlino, godetevi la ‘Flotta di Berlino’ di Fabrizio FILE DI VITA Plessi al Martin-Gropius-Bau, frutto dell’attenzione globale verso l’artista italiano, Milioni di persone entrano nei siti porno…nei reality show… nelle intimità non molto amato in Italia, al centro di una massiccia campagna di comunicazione, digitali prendendo decisioni, obbligati a distinguere il RE-entry: esasperazione incluso un sito molto curato www.plessi.net. Questo suo ‘Mondo dei Sogni’ dei sensi. I migratori digitali interFERISCONO quotidianamente con che secondo lui ci porta a diventare tutti più POVERI, gli è valso l’ambito la realtà attraVERSO accettazione e rifiuto: non sapendo che cosa abbiano riconoscimento di un altro grande artista, Jannis Konnellis, OMNIpresente come ESCLUSO ACCETTANDO o cosa abbiano accettato rifiutando ‘FILE lui oltre la patria. Ivi, è in corso la 3° Berlin Biennale, www.berlinbiennale.de, DI VITA’, si muovono identici alla funzione della comunicazione nella nostra che si svolge anche al KW Institut for Contemporary Art e Kinoasenal ed è società, alla realtà del sistema mass-mediatico, ai modelli di appartenenza, collegata con diversi HUBS. Curata da Utta Meta Baur, co-curatrice dell’ultima sebbene siano generatrici di creatività. Documenta di Kassel, è sempre politicamente en garde, e propone 5 tematiche : migrazioni, condizioni urbane, paesaggi sonici, moda e performance e cinema ‘diverso’ – espressione degli Anni ’60 per un cinema ‘al di là’ del mercato e della Freddy Paul Grunert cultura di massa, presentata tra gli altri da: Looking for Langston (’89), The Autore di questa rubrica, è filosofo, artista e performer; collabora con bug road to Mazetlan (’99), BAADASSSS Cinema (2002), Baltimore (2003) alcune università internazionali, istituti di ricerca e in importanti Musei Di Isaac Julien, di cui opera viaggia dall’era del film d’azione della Blaxploitation e Festival: Biennale di Venezia, Palazzo delle Esposizioni (RM), all’EROE western ICONA occidentale del desiderio omosessuale e il film Galleria d’Arte Moderna (RM), Center for Media Art, Karlsnichel, BERLIN CINEMA (’99) della libanese Samira Gloor-Fadel. Festival di Locarno, Ludwig Forum, Acquisgrana (D), Kunstmuseum, Se Berlino vi è troppo ‘deutsch’ e politically correct vi consiglio di cenare da Ives

Vaduz (FL). E’ co-curatore di esposizioni per istituti culturali e Risacher, Savignyplatz 11, locanda in pieno charme, esprit e gout alsaziano. APPUNTAMENTI musei internazionali. Stimola e accompagna ‘grandi progetti’ di My next file aprirà altri spazi antropologici: l’artista sudamericano Eduardo Kac, ‘nuova comunicazione o nova urbanizzazione ‘ in Italia e all’estero, che al tramonto del ventesimo secolo coniò ‘ALBA’, un verde fluorescente Rabbit attualmente per Postdam. Dall’83 vive in Italia, a Grotte di Castro e che oltre tale esperimento genetico rivendica un ‘GENE d’artista’ so long. nell’Alta Tuscia. 46 di luca carboni arti.skizzi bazar 04 2004 [email protected]

LUCA CARBONI Cantante, scrittore o vignettista? INTERVISTA A di Ciro Bertini rappresentata in maniera superficiale: come se non avesse delle idee solo Perché hai deciso di pubblicare questo libro? perché non le gridava come quella precedente più politicizzata. Perché sfogliando i diari e i quaderni di lavoro, che mi hanno Hai sempre avuto questa passione per il disegno? accompagnato fin dall’inizio della mia carriera, nel 1984, mi sono Da bambino non disegnavo molto, perché la ritenevo una cosa difficile. Ho accorto – anche con un certo stupore - che erano pieni di disegni e cominciato a farlo da grande, per necessità. L’occasione mi è stata fornita che, oltre ad un discorso musicale, ne avevo sviluppato un altro per dalla necessità di spiegare al regista del mio primo video musicale, quali immagini, nel senso che le immagini elaborate in questi ultimi anni immagini desideravo realizzasse. E da lì non mi sono più fermato. sono più complesse di quelle buttate giù nei primi tempi. Un’altra Il libro parla della tua vita: quali sono le due cose, la più cosa di cui mi sono accorto è che questi disegni avevano legami profondi con i periodi che avevo vissuto: da qui è nata l’esigenza di bella e la più brutta, che ti sono capitate? legare i disegni con le parole. La cosa più bella, anzi la più importante, è stata aver avuto, a 20 anni, la possibilità di una grande proiezione in una dimensione creativa. Poi Che importanza hanno le immagini per te? senz’altro l’esperienza della paternità, attraverso la quale rivivi la tua Le immagini fanno parte di noi, del nostro sentire e vedere le cose. infanzia. La cosa più brutta è stata la perdita di mia madre, avvenuta Se leggi un romanzo, inevitabilmente cerchi di dare un contorno, una improvvisamente. definizione per immagini alle parole. Mi piaceva l’idea di raccontare me, ma anche la mia generazione, con quella particolare sintesi che si può raggiungere attraverso i disegni. In particolare, credo che LUCA CARBONI-Autoritratto. la mia generazione, quella degli anni ’80 per intendersi, sia stata Ed.Pendragon/Chiaroscuro 160 pp. 18 euro bazar 04 2004 viaggi di andrea mugnaini 47 [email protected] Siria

foto di andrea mugnaini

Case ad alveare nei pressi di Hama Cortile della moschea degli Omayyadi a Damasco

Il tetrapilo di Palmira Il suq di Aleppo, le case ad alveare di Hama, le ruote giganti dell’Oronte, la moschea di Damasco… Ma un viaggio nelle meraviglie della Siria non può trascurare le magiche rovine di P almira. Cosa vedere Damasco o Aleppo? Una sottile rivalità divide le due città più importanti della Siria, ognuna rivendica per sé lo scettro di centro abitato più antico del mondo. Gli storici non sono riusciti a risolvere il quesito e il dubbio rimane. Quale scegliere? Entrambe le città offrono monumenti e atmosfere uniche. A Damasco la moschea degli Omayyadi è uno dei pochi luoghi islamici dove sono presenti decorazioni di tipo figurativo e non astrattamente geometrico. I mosaici degli artisti bizantini non sono stati distrutti perché talmente perfetti da evocare il paradiso. Molto diversa, ma altrettanto bella è la moschea dorata di Sayyida Zeinab, edificata dagli sciiti iraniani alla periferia della città. Tracce della storia e della cultura di Damasco si ritrovano nelle madrase, le scuole coraniche dove si insegna la dottrina islamica, nei musei e nella pacifica convivenza di diversi stili di vita e pratiche religiose. Di Aleppo rimangono negli occhi il suq più autentico di tutto il Medio Oriente, non ancora trasformato dalle orde di turisti occidentali a caccia di souvenir; l’inespugnabile cittadella, costruita su una panoramica collina naturale; l’anima commerciale della città con i suoi khan, le vecchie locande dei mercanti dove venivano conservate le merci.

Per non fare torto a nessuna delle due, eleggiamo la magia delle rovine di Palmira come luogo più bello della Siria. Un sito immenso che sorge in un’oasi sperduta in mezzo al deserto. Tappa obbligatoria delle carovane che percorrevano la via della seta, si arricchì grazie ai dazi che imponeva per il passaggio delle merci. Palmira è soprattutto la storia di Zenobia, regina ribelle che osò sfidare l’esercito romano. Bella e intelligente venne sconfitta, ma di lei è rimasto il mito di donna orgogliosa e indipendente (siamo nel III secolo d.C.). La luce rosa dell’alba è il momento migliore per visitare il sito archeologico. La Siria è fatta anche di luoghi meno conosciuti ma non per questo da sottovalutare. Non si può lasciare il paese senza avere visto le norie di legno giganti (fino a 20 metri di diametro) che in passato servivano a raccogliere l’acqua dell’Oronte e distribuirla alla città, posta più in alto rispettoHama al, lettoruote del di fiume; il Krak dei Cavalieri , uno dei più bei castelli crociati del mondo; il colonnato diApamea intatto nel corso dei secoli; le case ad alveare nei dintorni di Hama, abitazioni più tipiche dell’A , lungo 2 km; il teatro romano diBosra , rimasto praticamente frica centrale che del Medio Oriente.

MANGIARE E DORMIRE A CQUISTI Damasco Ospitato in uno splendido palazzo Comprare un tappeto in Siria può essere SITI INTERNET www.damascus-online.com del XVIII secolo, l’ Elissar è uno dei migliori un’esperienza esasperante. Contrattare il Ottimo sito ristoranti siriani. Cibo e architettura sono in prezzo è una vera arte che si conclude sempre che offre una panoramica completa di questo perfetta armonia per una serata davvero speciale. con l’immancabile frase del venditore: “Hai paese. Dalla storia, ai luoghi d’interesse, dalla Per dormire, meglio un luogo lussuoso e anonimo fatto un buon affare”, che tradotto in italiano poesia fino a un’enciclopedia che riunisce tutto oppure uno spartano e caratteristico? Se scegliete significa che lui ha ottenuto quello che voleva. P er ciò che riguarda la Siria. www.syriadaily.com la seconda risposta, dovete alloggiare a Al-Rabie evitare questa vera e propria guerra psicologica Giornale on line che Hotel, una vecchia casa damascena convertita dovete andare da Yasser Saghrjie in Noffarah si occupa delle vicende politiche ed economiche in albergo, dove i servizi sono essenziali ma a Damasco, dietro la moschea degli Omayyadi. della Siria e del Medio Oriente. l’atmosfera è magica. Un negozio piccolo e difficile da trovare dove www.cafe-syria.com Offre molte Aleppo Il kebab al sugo di ciliegie del ristorante i prezzi sono fissi e la qualità dei prodotti informazioni utili da leggere prima di partire. Beit al-Wakil è di una bontà e di una delicatezza eccellente. P er 50 euro potete portare a casa unica. Il Baron Hotel è un luogo pieno di fascino bellissimi tappeti del Kurdistan iracheno. Il dove il tempo sembra essersi fermato ai primi sapone di Aleppo, rinomato in tutto il mondo e anni del Novecento. Un tempo l’Orient Express precursore di quello di Marsiglia, è composto solo 5 COSE D A NON PERDERE terminava la sua corsa ad Aleppo e la maggior da olio d’oliva; il luogo migliore dove acquistarlo 1.Le rovine di Palmira all’alba parte dei personaggi famosi che scendevano dal è nel dedalo di viuzze del suq della città. Questo treno alloggiavano qui. Tra i suoi ospiti ricordiamo è anche il luogo migliore per acquistare oggetti in 2.La moschea degli Omayyadi a Damasco Lawrence d’Arabia, Theodore Roosevelt e Agatha oro. Scatole di legno intarsiate, specchi, stoffe: il 3.Una notte al Baron Hotel di Aleppo Christie. centro artigianale di Damasco, vicino al museo 4.Il rumore delle norie giganti di Hama archeologico, offre questo e altro. 5.Passeggiare nel colonnato di Apamea

MINIGUIDA 48 di chiara pietrella essere bazar 04 2004 [email protected] Fatti svegliare dalla mamma! Se la sveglia mattutina non è piacevole, specie in primavera, sembra che nei giorni in cui ci ganizzino per non fare tardi. Che botta di si deve alzare prima del solito quasi tre quarti degli italiani si or Secondo un’indagine della Doxa, più della metà degli intervistati usa una normale sveglia, sonno! altri ricorrono all’aiuto di un familiare facendosi chiamare. Solo una minoranza dice di non doversi mai svegliare prima del solito, o non prende misure contro il rischio di non alzarsi in tempo, ma solo perché ritiene certo il risveglio all’ora prevista. Tra coloro invece che hanno bisogno di essere svegliati, la necessità di sentire una voce familiare sembra più sentita tra i giovani dai 15 a 24 anni (23%), mentre tra le altre fasce di età e condizioni professionali la percentuale è inferiore alla media, e vicina allo zero tra anziani e pensionati. Sono dunque le mamme a svolgere il ruolo di “sveglia umana”! Sonno disturbato, perchè? Se in aprile vi sentite più stanchi non è colpa dei proverbi, che si sa, hanno sempre ragione, ma di due fattori stagionali molto semplici, allungamento delle giornate e ora legale. Questo quanto dicono gli esperti di medicina del sonno. Il prof. Violani, responsabile del dipartimento di Psicofisiologia del Sonno dell’Università La Sapienza Sonno alla guida. (RM), spiega che durante questo periodo le ore di veglia aumentano per effetto della maggior quantità di luce, quindi si dorme meno e male. In termini scientifici, spiega il dott. Negli Stati Uniti la Ford sta Marco Zucconi del Centro Disturbi del Sonno del S. Raffaele di Milano, l’allungamento della veglia farebbe spostare la secrezione di melatonina, molecola che regola il ritmo del studiando il problema con il sonno. Ma quali sono, anche nei periodi normali, i principali disturbi legati al sonno? Il Vertex dott. Zucconi spiega che si suddividono in macrocategorie: Addormentarsi alla guida è un fenomeno quasi Insonnia/Sonno disturbato Deriva dal latino insomnia che impercettibile per chi guida, dunque estremamente significa “mancanza di sogni”. E’ il disturbo più diffuso, ne soffre il 30 subdolo. Le statistiche identificano in questo problema uno dei fattori di rischio più alti per - 40% della popolazione gli incidenti mortali, dopo velocità e condizioni Apnee notturne Disturbo abbastanza frequente. Dipende dall’età del tempo. Il Vertex è un simulatore virtuale della popolazione presa in esame, colpisce maggiormente bambini in età che studia il fenomeno per capire cosa accade prescolare, uomini tra i 30 e i 60 anni e donne in menopausa quando il guidatore si addormenta. I risultati metteranno a punto uno strumento “intelligente”, Disturbi del ritmo sonno/veglia L’orologio biologico non è capace di accorgersi dello stato di veglia o di sincronizzato con quello “sociale”. Disturbo che coincide spesso con sonno del conducente per far mantenere al veicolo cattive abitudini o uno stile di vita errato una traiettoria lineare. Il fulcro del sistema è Parasonnie una telecamera ad alta risoluzione che osserva Episodi notturni di sonnambulismo o agitazione nel sonno. il movimento degli occhi e delle palpebre. Dal Disturbo di cui è difficile accorgersi, colpisce prevalentemente i bambini tempo che intercorre tra apertura e chiusura Ipersonnia Eccessiva sonnolenza diurna. Malattia rara e difficile da dell’occhio, frazioni di secondo, il sistema è in accertare, ma curabile una volta individuata grado di capire se il pilota è sveglio. Ventiquattro i candidati sottoposti al test, che dopo una notte Insonnia, la cura della luce Quando l’insonnia è associata a disturbi depressivi, cosa frequente, oltre ad una nor in bianco hanno “guidato” il simulatore su strade male di campagna scarsamente illuminate. Il sistema è psicoterapia è possibile ricorrere alla fototerapia ovvero esposizione mattutina per un in fase di studio, e prima di installarlo sulle auto intervallo in genere di una-due ore ad una luce di forte intensità (almeno 2500 lux). dovrà passare un po’ di tempo visti i costi di un Efficace soprattutto negli anziani, riequilibra, con il sincronizzatore artificiale, l’alterato meccanismo così sofisticato. rapporto del ritmo sonno-veglia e luce-buio.

SOGNI D’ORO Come migliorare il sonno Dove curarsi Usare il letto solo per dormire o fare sesso I centri italiani di Medicina del Sonno si trovano presso i Evitare di usarlo per guardare la tv, mangiare, lavorare dipartimenti universitari di Neuroscienze, Scienze Motorie e Mantenere un orario di sonno regolare Psichiatria delle università italiane. Seguire orari regolari per i pasti Evitare pasti pesanti di sera, che rendono difficile la digestione Ecco i principali: Evitare il consumo di caffeina, alcol e tabacco di sera Torino: via Cherasco 15. Tel. 0116635038 Preferire le ore diurne per sport e fitness Milano: via Stamira d’Ancona 20. Tel. 0226433383 Controllare rumore, temperatura, umidità e Genova: piazza Benzi 10. Tel. 0103537460

luminosità della camera da letto Bologna: via Ugo Foscolo 7. Tel. 0516442165 Roma: via Moscati 31. Tel. 063503724 Bari: piazza G. Cesare 11. Tel. 0805592331 A chi rivolgersi Catania: via Santa Sofia 78. Tel. 0953781111 La fototerapia è parte integrante dell’attività dello Studio Associato Per saperne di più: www.morfeodormiresano.it Panacea di Roma, via Bevagna 14. Tel: 0633220017. Responsabile della Light Therapy Dott.ssa Isabella Marcante. bazar 04 2004 avere di giulia premilli 49 [email protected]

via de’Bardi 23r Firenze Le tre proposte di Samples [email protected] il nuovo concept store 055 2478872 Lo stickelbook Per chi non sa più dove mettere i libri... è arrivata la soluzione per tutte le occasioni: Lo stickelbook prodotto da Gusto e progettato da Neil Barron è un abile porta libro da appendere al muro. Ma cosa ha di tanto particolare? E’ che il libro vi rimane appeso! Grazie alle decine di linguette a forma di pettine in metallo, il portalibro ha l’insolita caratteristica di “agguantare” le pagine del book mantenendolo sospeso in aria. Inoltre, per chi soffre dell’irrefrenabile desiderio di specializzarsi nel “lancio del libro”, lo sticklebook è abilitato anche alla “presa rapida”, basta lanciargli contro e di taglio il piccolo dizionario e come per magia questo rimarrà sospeso .. . In vendita in due versioni, da 11 centimetri a 29 euro e da 70 centimetri a 86 euro.

Lemon Squeezer Assomiglia ad un clisterino ma è uno spremiagrumi. Lemon squeezer l’incredibile oggettino che viene direttamente da Londra, consta di due parti gommosamente morbide in pvc e assolutamente non nocivo. Nella semisfera trasparente si inserisce l’agrume, e dalla cannula scorre la spremuta. Scopo del gioco culinario... non sporcarsi le mani e non schizzettare di limone tutta la cucina ... oltre che giocare a “dimmi che cos’è” con gli amici. Costa 15 euro ... tutto compreso.

Quando in cucina si riciclano le presine Da Samples in esclusiva per l’Italia c’è Cookie Puppet by Goma, una bambolina di cotone bianco personalizzanbile. Nata come gioco per bambini ha fatto il boom tra i grandi. Ogni pupazzo può essere personalizzato con i colori in dotazione. Una volta messo in lavatrice però ritorna bianco smagliante pronto per una nuovo disegno. Costo 30 euro compreso i colori

Proprio in questi giorni è possibile acquistare online “Fiore”, la nuova poltrona per giochi ecologica. Da un’intraprendente idea di Manuel Zoppi neo laureato in Fiore, la poltronaArchitettura, la poltrona “Fiore” è già un successo in quanto assomma una linea giocosa alla alta funzionalità. Creata dalla ditta Halto di Pistoia, la poltroncina si produce in diversi colori come la per i giochi classica con esterno verde, interno rosso e cuscino Costo: dai 250 ai 300 euro. giallo, o le versioni ipercromatiche in blu, arancione, Info 0573 528137 panna e rosa. Ma è la forma fiabesca ad affascinare In vendita solo online: www.haltostore.it grandi e piccini. Grazie alle lunghe cerniere di gomma morbida il panno che in origine ha la forma di un fiore in boccio, sfogliandosi si apre in sei lunghi petali che raggiungono i due metri e mezzo di larghezza. Adatta sia come gioco che come complemento d’arredo è possibile usarla anche come contenitore per i giocattoli e una volta richiusa può essere facilmente trasportata a mo’ di zaino. I materiali usati sono interamente ecocompatibili come il cotone lavabile e la lana (ecolabel) del Casentino. “Fiore” si può interamente lavare a mano. Tra le sei varianti di colore c’è anche quella in rosa e panna indicata per le bambine.

Si trova a Soliera (Modena) il primo distributore automatico italiano di semenze di canapa da collezione. Istallato all’esterno del negozio Nella Valle del Rif vi si possono acquistare semi da collezione di piante rare e prestigiose come High Quality-Nirvana e Mr. nice Serious seeds. Il distributore automatico si presenta come un normale erogatore di sigarette pieno di condom, cartine, filtri e semi da collezione. Il costo delle sementi va da 1 euro a seme fino anche a 300. Tra questi si possono trovare: l’ Origional Haze x Skunk (11 sementi 12 euro), l’ Origional Hawaiian Maui Wowie Skunk (11 sementi 24 euro), la White Rose 11 sementi 47 euro) oppure , Northern Pride (Weibliche Samen) Female (10 sementi 92 euro). L’ordine minimo è di 50 euro + 5 € di spedizione. Il negozio Nella valle del Rif ha autorizzazione al commercio elettronico per la vendita di bioderivati alla canapa rilasciata dal comune di Soliera. Si ricorda ai lettori che per la legge italiana i semi sono di libera vendita ma è illegale la germinazione.

foto di roberto vicario Per informazioni: Nella Valle del Rif, via 4 Novembre 33 - tel. 347 2465600, oppure www.nellavalledelrif.it LA CURIOSITA’ 50 di agnese ananasso hi-tech bazar 04 2004 [email protected]

Ecco il dubbio amletico dell’amatore che vuole avvicinarsi al mondo Fotografia analogicadella fotografia… Comprare una macchina analogica o una fotocamera digitale? Se si cerca l’alta risoluzione d’immagine ad o digitale? un prezzo accessibile occorre orientarsi all’analogico. La pellicola è ancora quella che garantisce la qualità ottimale dei colori e una risoluzione imbattibile. Per la stessa risoluzione in digitale servirebbe una fotocamera con un sensore da 35 Megapixel, impensabile oggi, visto che una delle migliori fotocamere digitali, la Canon EOS 1Ds, ha una risoluzione di 11 Mpxl e costa circa 10.300 euro. Una digitale compatta con un prezzo accessibile, ma con risoluzione di 5 Mpxl, costa sui 600 euro. Poi c’è la memoria: una standard da 256 MB è sufficiente a salvare l’equivalente di 5 rullini da 36 pose. Una volta saturata, o si scaricano le foto o si cancellano o se ne acquista una nuova. Rispetto all’analogica, dove basta cambiare il rullino, è quindi più complicato. Infine la batteria: in un’analogica assicura almeno 1000 scatti (30 rullini) e può rimanere inutilizzata anche un anno senza che la resa subisca alcuna riduzione. Nella digitale ha un’autonomia limitata a 150-200 scatti ed è vincolata ad una presa elettrica. Cosa cerca un professionista I più esperti vogliono qualità e affidabilità. I professionisti sono orientati al digitale, non usano mai compatte ma reflex (fotocamere con obiettivi intercambiabili), più versatili delle compatte, dotate invece di uno zoom limitato e di bassa qualità. Meglio il digitale per foto sportive, naturalistiche, in pubblicità e nei reportage, mentre l’analogico è ancora diffuso per ritratti e matrimoni. Solo la pellicola consente infatti di cogliere le minime sfumature di colore. Un vantaggio dell’analogica è che il tempo tra pressione sul pulsante di scatto e ripresa è praticamente nullo, mentre con la digitale c’è un intervallo di circa mezzo secondo che rischia di far perdere le azioni in movimento o le espressioni. Cosa cerca un amatore Chi fotografa per diletto di solito è “abbagliato” dal numero di prestazioni che una digitale offre e in genere compra una digitale compatta, per facilità d’uso e prezzo. Anche se più costosa di un’analogica è sempre meno cara di una reflex. Fotografare diventa un gioco perché visualizzare subito le immagini permette di vedere i propri errori e imparare più in fretta. Poi una volta scaricate sul PC le immagini possono essere elaborate e riutilizzate per comporre book, creare archivi personali ed essere stampate anche da casa. Sigma SD 10 . Sigma, grazie a una joint venture con Foveon, ha immesso nella sua ultima nata digitale reflex, un sensore a tre strati che emula la struttura della pellicola, eliminando i problemi cromatici dei normali sensori. Cos’è un pixel Il pixel è l’unità di misura della risoluzione di un Minolta Dimage A1. E’ una compatta dotata di zoom sensore, costituito da fotodiodi. Supponendo che da 28 a 200 mm equivalenti (lo zoom varia da grandangolare a l’immagine “vista” dal sensore sia un pavimento fatto teleobiettivo), dotata di sensore stabilizzato, posto cioè su un di mattonelle, il pixel è una di queste mattonelle. Più supporto mobile che riduce l’effetto mosso sulle foto, perché pixel ci sono più è alta la risoluzione dell’immagine. compensa il movimento della mano. Un milione di pixel equivalgono a un Megapixel.

PICCOLE “CHICCHE” bazar 04 2004 architetture di oliva muratore 51 muratore @bazarweb.info

Una microstruttura sospesa Una nuova forma d’arte. sull’argine del Tevere potrebbe E spettacolo essere la nuova sede di eventi e spettacoli per Roma Estate 2004. Dall’esperienza Forum Tevere (Consulto Internazionale Idee per il Una capsula luminescente che Tevere) nasce D-Forma. Progetto in cui confluiscono competenze e creatività di architetti e artisti per la proiezione di eventi mediatici a diffonderà una miscela di suoni e scala urbana. D-Forma è una microstruttura progettata per ospitare immagini… eventi: concerti, performance, istallazioni interattive, readings. Ideato dallo studio Delogu architetti associati, il progetto, che ha visto coinvolti Francesco Delogu e Matteo Grimaldi ed anche Francesca Gattoni e Fabrizio Miccò, è la proposta per Roma-estate romana 2004, presentato per l’area campione di Castel Sant’Angelo. La microstruttura ideata per essere sospesa all’argine del Tevere, viene colta dalla città come una capsula luminescente che diffonde una miscela di suoni ed immagini in movimento. Instaura un rapporto interattivo: l’evento “live” diviene campione per un set di “artisti modificatori” che diffondono e amplificano l’evento “modificato” su scala urbana fino a produrre un effetto di risonanza tra le due sponde del fiume. Il pubblico può assistere all’evento artistico direttamente dall’interno del micro teatro, al tempo stesso la scena diviene palco visibile anche all’esterno dall’area antistante, e simultaneamente l’evento e’ proiettato a scala urbana. La struttura temporanea e itinerante, varata nei cantieri navali di Fiumicino, alla foce del Tevere, intraprende il suo viaggio risalendo il fiume a bordo di un battello fino a raggiungere i punti nevralgici della città. La sfida formale e tecnologica è stata risolta senza alterare in alcun modo l’integrità dell’argine. La sua forma nasce dalla compenetrazione tra base portante, piattaforma metallica sfaccettata e l’involucro, superficie dall’aspetto sinuoso, costituito dalla stratificazione di resine e materiali compositi che esprimono leggerezza, rigidità e traslucentezza. I progettisti, con GR - la generazione la consulenza di Passera Pedretti & Partners Ltd Consulting Engineers della rete, a cura di 2A+P, Switzerland (www.ppeng.ch ), hanno optato per l’utilizzo di strutture- Luigi Prestinenza Puglisi, Marco superfici, risultato di processi generativi nella modellazione in fase Brizzi, serie Hot Books edito da progettuale e di sperimentazioni nel campo dell’ingegneria navale. Cooper&Castelvecchi, 2003. www.dforma.it. Un’indagine sui principali nodi generatori di una rete architettonica e culturale in Italia, raccontata attraverso l’attività di LIBRI quattordici giovani studi di architettura. www.dueapiup.it. Forme d’acqua

Una mostra itinerante da Palermo a Tunisi sul tema dell’acqua

La mostra Forme d’acqua. Visioni, vicende e pratiche dell’acqua nel Mediterraneo, tenutasi Mostra-dialogo a gennaio al Palazzo Belmonte Riso di Palermo, promossa dalla Soprintendenza ai Beni Culturali Media.comm(unity)/comm.medium (Divenire comunità e Ambientali di Caltanissetta e dalla Fondazione Orestiadi di Gibellina, è attualmente in corso oltre il mezzo: l’opera diffusa) al MACS, Masedu Arte presso la Fondazione Orestiadi al palazzo Dar Bash Hamba di Tunisi, fino al 7 di aprile 2004. Contemporanea di Sassari, in corso fino al 14 aprile Si articola in Visioni: installazioni artistiche 2004. sul tema dell’acqua di Marc Bowditch, Mario Ciccioli, Mario Crispi, Antonio De Luca. MaO; Nell’ambito della mostra, curata da Vicende: ricerche artistiche e documentarie Gabriele Perretta, critico d’arte, i ma0 studio, curano la sezione dedicata all’architettura. Nel concetto di , giovane sul Mediterraneo e i suoi attuali problemi, a collettività, in questo divenire community, rientrano tutte le espressioni artistiche e tutte vengono azzerate ma cura di Lorenzo Romito e Gianluca Riccio, anche, paradossalmente, potenziate: la pittura, la scultura, l’architettura, l’installazione, con lavori di Fluid Video Crew, Mauro Folci, la fotografia, la musica, il cinema, il video, le televisione e la rete. La mostra è un Matteo Fraterno, Ingrid Simon, Stalker, per un dialogo tra esperienze diverse, per attivare una rete di rapporti che esiste’occasione solo in l’Osservatorio Nomade, Multiplicity, Armin modo frammentario e casuale. “Crediamo che sia indispensabile “riannodare” le esperienze Linke e Stefano Savona; Pratiche: temi di chi condivide un terreno d’indagine, una tensione etica, anche senza necessariamente storico-artistici e antropologici legati all’acqua, condividere gli strumenti di intervento. Essendo convinti che si tratti di operatività spesso con un prodotto multimediale di Valerio complementari, ci poniamo l’obbiettivo di tracciare una differenza, indicare le urgenze, Romito. L’allestimento, coordinato da Enzo attraverso un’azione diretta” ci dicono i Fiammetta direttore del Museo delle Trame del nicole_fvr/2a+p. Alla mostra sono presenti i lavori di gruppo A12, Cliostraat, Stalker, IaN+, nicole_fvr/2a+p, Avanguardie Permanenti, Mediterraneo di Gibellina, è ideato e realizzato sciatto produzie e gli stessi ma0. da Lorenzo e Valerio Romito con Ellelab. APPUNTAMENTI 52 di matteo bianchini piccoli bazar 04 2004 [email protected]

Parleremo di cose da leggere per fantasticare e sognare ad occhi aperti, di cose da vedere per riempire il nostro tempo libero e aprire le menti, di cose da ascoltare per offrire stimoli nuovi a orecchie stanche di rumori metropolitani. Diceva Charles Dickens che “non ci può essere un lavoro che riesca bene e sia di soddisfazione senza gioco; non ci può essere pensiero valido e sano senza gioco...” ridere Parlare di bambini per conoscerli di più e e giocare e ciò che dobbiamo imparare dai bambini. per condividerne la visione del mondo. E soprattutto per fare qualcosa con loro, per Il Pulcino Di Pasqua loro e per noi stessi, perché no, genitori in Età consigliata: da 2 a 6 anni bilico tra realtà lavorative spesso alienanti, Materiale necessario: una molletta da bucato di legno, cartoncino sensi di colpa e voglia di evasione… bristol giallo e bianco, vinavil

Costruzione: Su un cartoncino Bristol bianco ritagliamo la forma di un uovo di grandezza naturale. Ritagliamo poi la forma dell’uovo a metà formando bordi frastagliati (figura 1).

A questo punto disegniamo e ritagliamo sul cartoncino giallo la forma di un piccolo pulcino (solo testa e corpo, vedi figura 2), e incolliamola sulla parte superiore dell’uovo rotto. Infine incolliamo i due pezzi dell’uovo sulle due estremità mobili della molletta (vedi figura 3) in modo che aprendola l’uovo si schiuda ed esca fuori il piccolo pulcino! (vedi figura 4)

Con lo stesso procedimento possiamo costruire anche tante altre mollette-animali: il coccodrillo, lo squalo, il lupo, il tucano. Date spazio alla fantasia vostra e dei vostri piccoli...

, il cui nome la dice già lunga Per genitori viaggiatori, che vogliono condividere questo piacere con i loro piccoli, consigliamo il sito www.quantomanca.com sull’ impazienza dei bambini... All’interno del sito si possono trovare tante informazioni utili su come affrontare un viaggio in famiglia: idee su dove andare, con quali mezzi, dove alloggiare e come affrontare i disagi del viaggio con i bambini attraverso proposte di giochi semplici e differenziati per età. Viaggiare timento, con i bambini si può... anche senza doversi affidare ad anonimi baby parking o scegliere mete preconfezionate come gli onnipresenti parchi di diver in cui a divertirsi è soprattutto chi incassa i costosi biglietti di entrata! www.quantomanca.com

IL LIBRO C’era ancora una volta? Volete raccontare una storia ai vostri bambini? Leggetegli Soffio Nel Vento, di Joseph Anthony, illustrato da Cris Arbo, edizioni Il Punto D’incontro.

Il libro racconta la storia di un seme di soffione. Il suo viaggio alla scoperta del mondo, durante il quale impara a lasciarsi andare al flusso della vita, all’inizio incerto e impaurito e poi affascinato dalle sfide, dalle sorprese e dalla bellezza di quel viaggio che è la vita, durante il quale impariamo che ogni cosa, anche la più piccola e delicata, ha la sua importanza e il suo compito. Una metafora sull’esistenza che stimola a crescere e allargare i propri orizzonti, raccontata con grazia e poesia.

In questa collana, intitolata semi di luce, vengono presentate opere che valorizzano il pensiero positivo dei bambini, che ispirano la non-violenza, la tolleranza, l’amicizia e il rispetto reciproco, esplorando l’essenza di culture e tradizioni diverse, incoraggiando la fiducia in sé stessi e l’amore per la natura. bazar 04 2004 sport di valerio cammarano 53 [email protected]

1 APRILE CALCIO: Italia-Germania – Gara Amichevole Femminile – Bolzano Arrampico o scalo? 2 APRILE Vincere la Conquisto, o mi lascio CALCIO: Italia-Turchia – Gara Amichevole Under 18 – La Borghesiana – Calcio parete conquistare? Due filosofie 3 APRILE CANOTTAGGIO: Regata Internazionale “Memorial P. D’Aloja” diverse per due discipline – Piediluco (TE) tutte da scoprire… 3-4 APRILE C’è l’alpinismo classico, alla Reinhold Messner, e c’è l’arrampicata sportiva. Ma se ATLETICA LEGGERA: Mezza Maratona maschile “Stramilano” nell’alpinismo, sportivo e non, lo scalatore si serve di mezzi artificiali per salire (chiodi, corde, – Milano ramponi, ecc.), nell’arrampicata le attrezzature sono utilizzate esclusivamente a scopo ATLETICA LEGGERA: Campionati Italiani Individuali e di protettivo. A parte questo, sono le filosofie ad essere diverse: scopo dell’alpinista è la conquista Società Masters maschile e femminile di Marcia (10 km) della vetta a qualunque costo, scopo dell’arrampicatore è la salita in sé, senza pericoli di sorta. – Molfetta (BA) – Atletica Leggera L’arrampicata sportiva non va confusa con il free climbing (avete presente il T ATLETICA LEGGERA: Mezza Maratona “Stramilano Star” all’inizio di “ om Cruise che, ARRAMPICATA SPORTIVA: Prima Prova Coppa Italia Difficoltà Mission impossibile II”, scala una parete del Grand Canyon protezioni?), che non prevede protezioni per l’atleta ed è considerato sport a mani estremo. nude eUnica senza – Valdagno caratteristica in comune è che entrambe le discipline possono svolgersi sia all’aperto, ad 4 APRILE esempio sulle numerose falesie di fondovalle, sia in una palestra attrezzata. Numerose le CANOA: Gara Nazionale – Maratona Junior/Senior – Lago strutture artificiali indoor che riproducono le caratteristiche delle pareti rocciose. Sia all’aperto Trasimeno sia indoor è richiesta una rigorosa preparazione atletica, tecnica e psicologica. CALCIO: INTER-JUVENTUS – 11ma Giornata Campionato Informazioni: Federazione Italiana Arrampicata Sportiva (www.federclimb.it) serie A Appuntamenti: 3 e 4 aprile, Valdagno, prima prova Coppa Italia Difficoltà, 24 e 25, Roma prima Tra 4 e 7 APRILE prova Coppa Italia Boulder e Courmayer, ottava prova Trofeo Nazionale Giovanissimi (specialità CALCIO: ITALIA-TURCHIA – Gara Amichevole Under 20 – Sede Difficoltà e Velocità). da definire Tra 4 e 13 APRILE CALCIO: Torneo “Montaigu” Under 15-16 – Francia 10 APRILE CALCIO: JUVENTUS-LAZIO – 12ma Giornata Campionato Uno spor t da cani serie A Anche da noi si va diffondendo una disciplina antichissima nata da esigenze pratiche e poi 12 APRILE trasformata in divertimento: lo sleddog. Significa “cane da slitta” ed è uno sport praticato dagli ATLETICA LEGGERA: Mezza Maratona – Prato (FI) uomini ma che assicura divertimento anche per i cani. La cosa bella delle varie scuole sparse Tra 12 e 15 APRILE per l’Italia, infatti, è che ai corsi si possono iscrivere uomini, donne e cani. Condurre un mezzo CALCIO: TUNISIA-ITALIA – Gara Amichevole Under 19 – Sede a “trazione canina” non è semplice. Servono solide basi teoriche e pratiche, che però a livello da definire amatoriale sono anche a buon mercato. Le cose cambiano sul piano agonistico. Le spese 16-18 APRILE salgono non solo per l’acquisto di slitta e attrezzature tecniche, ma soprattutto perché bisogna SCHERMA:- Fase Nazionale Coppa Italia e Campionato acquistare una muta di almeno quattro husky, nutrirli e allenarli. Inoltre per gareggiare bisogna Italiano a Squadre serie B2 mettere in conto almeno un viaggio in Scandinavia, se non anche in Alaska per partecipare SCHERMA:- Secondo Torneo Nazionale Under 14 Spada alla famosa gara di sleddog, la Iditarod. Chi cerca un approccio più soft, può rivolgersi a una maschile e femminile – Caserta delle scuole nate al Nord. Si può sperimentare questa disciplina con costi che variano dai 20 SCHERMA:- Secondo Torneo Nazionale Under 14 Sciabola euro (breve escursione) ai 350 (settimana di lezioni teoriche e pratiche). Portandosi dietro, se maschile e femminile – Cosenza si vuole, anche il proprio cane. 17-18 APRILE Dove praticare lo sleddog JUDO: Campionati Italiani Assoluti Judo – Torino Scuola Italiana Conduttori Cani da Slitta: da 20 € (breve escursione guidata) a 600 € (1 18 APRILE settimana di lezioni). Presso l’ex Colonia Italsider di San Sicario, frazione di Cesana Torinese. ATLETICA LEGGERA: Maratona - Torino Telefono e fax: 0122832473. E-mail: [email protected] ATLETICA LEGGERA: Maratona – Napoli Grand Jorasses Adventures: da 20 a 85 € per escursioni guidate e lezioni. Courmayer (Aosta), Tra 18 e 24 APRILE Strada Statale 26 (a 50 metri dalla funivia Val Veny). Telefono 3356169057. Fax 016589195. CALCIO: ITALIA-FINLANDIA – Gara di qualificazione ai Campionati Europei Femminili – Andria 20-23 APRILE CICLISMO: Giro del Trentino - Professionisti Sono i cultori dell’apnea, che 23-25 APRILE amano ripetere sott’acqua le gesta R o b i n H o o d CANOA:- Gara Nazionale Velocità – Ragazzi/Junior/Senior di Robin Hood, con una bella muta 1000 metri e 500 metri – Seconda Prova Indicativa Senior al posto del completino verde s u b a c q u e i CANOA:- Campionato Italiano fondo – Senior/Under 23/Junior/ dell’eroe di Sherwood. Stiamo Ragazzi/Master – 5000 metri parlando del tiro al bersaglio SCHERMA:- Play Off e Campionato Italiano a Squadre serie subacqueo, disciplina che prevede tre specialità: tiro di precisione, biathlon e staffetta. A2 – Ancona Nel primo caso, l’atleta deve tirare nove volte contro un bersaglio fisso entro dieci 24-25 APRILE minuti, tornando in superficie dopo ogni colpo per respirare e preparare il fucile, che CANOTTAGGIO: 14ma Pasqua del Canottaggio – Meeting va ricaricato solo in immersione. Nel biathlon bisogna effettuare nel minor tempo Nazionale Allievi e Cadetti – Milano possibile cinque tiri intervallati da un percorso subacqueo. Nella staffetta due o tre ARRAMPICATA SPORTIVA: Prima Prova Coppa Italia Boulder atleti si alternano per nove volte in un percorso prestabilito in un tempo limite di quattro – Roma minuti. Appuntamento: settembre ’04, Catania, Campionato Italiano tiro al bersaglio ARRAMPICATA SPORTIVA: Ottava Prova del Trofeo Nazionale subacqueo. Giovanissimi Difficoltà e Velocità – Courmayer (AO) 25 APRILE CICLISMO: 59mo Gran Premio della Liberazione – Olimpiadi di Atene ed Euro 2004. Biglietti in via di esaurimento Professionisti - Roma 12 giugno: al via, a Lisbona, i Campionati Europei di calcio. Ma i biglietti stanno già finendo. CICLISMO: Giro dell’Appennino – Professionisti Per gli ultimi tentativi si può prenotare dal lunedì al venerdì (h 9.00 - 13.00 e 14.00 - 18.00) al CALCIO: INTER-LAZIO – 14ma Giornata Campionato serie A numero verde 199 117738 (per italiani residenti all’estero il numero è 0243912327). Nella prima Tra 25 e 28 APRILE fase sono venduti i biglietti per le prime tre gare dell’Italia: contro Danimarca (14 giugno, ore CALCIO: AUSTRIA-ITALIA - Torneo Quattro Nazioni Under 20 18.00 italiane), Svezia (18 giugno, ore 20.45 italiane) e Bulgaria (22 giugno, ore 20.45 italiane). – Sede da definire Chi acquista un tagliando per una di queste partite può opzionare biglietti per turni successivi. 25-30 APRILE Vendita in Italia curata da Agenzia Le Marmotte, partner ufficiale della Federazione Italiana Gioco CALCIO: Torneo “Città di Gradisca” Under 15-16 Calcio. Rigide le regole dettate dalla UEFA sui ticket per Euro 2004: non più di 4 a persona e per 26 APRILE ogni fruitore bisogna indicare le generalità. Ancora più difficile seguire dal vivo le Olimpiadi di CICLISMO: 29mo Giro delle Regioni – Professionisti - Roma Atene. Biglietti ancora in vendita sono disponibili sul sito del comitato organizzatore dei Giochi 27 APRILE (www.athens2004.com) e presso il CONI (agente ufficiale per l’Italia: Jumbo Grandi Eventi, via del CALCIO: ITALIA-SVEZIA – Amichevole – Sede da definire Viminale, 43 Roma, telefono 0648930763 e-mail [email protected]). Sul sito del Comitato Olimpico Internazionale (www.olympic.org) l’elenco completo degli agenti stranieri. EVENTI IN IT ALIA 54 di angelita peyretti sciocchina bazar 04 2004 [email protected]

“Sai cos’è un “i vicini” disegno di marco begani proto-sulis amore?” “No, veramente no, roba sarda?”

“Mi hanno offerto un nuovo lavoro sai amore?” “Bene!” “È un buon lavoro…” Che strano, invece a me proprio mi piace questa cosa di triturarsi le palle con i messaggini “Benone!” subdoli, i ricattini, i braccetti di ferro delle volontà e i neuroni che si prendono a testate tra “Solo che devo cominciare immediatamente…” loro. E sì, perché è da quando sono in età da mestruazioni che mi sento dire questa cosa, “Ma bene!” sono convinti che noi femminucce ci divertiamo a litigare. “Hai voglia di litigare per caso?” Gli spezzerei un indice se non mi facessero schifo le ossa No, non ho neppure voglia di buttare lo yogurt scaduto se è per questo, ma se non lo faccio che escono dalla pelle. quello continuerà a bussare contro la porta del frigorifero per tutta la settimana. “Un lavoro stimolante, creativo, bisogna che io…” Che poi, intendiamoci, lui non è così male… anzi se ci penso bene posso dire che è un “Fantastico tesoro.” uomo fantastico: intanto non si fa mai aspettare per andare a tavola, poi non segue il Mi sembra di vivere in Casa di bambola, io sono “lodoletta motociclismo, e neppure la boxe, insomma è mica poco. che trilla”. No, no, assolutamente non un buzzurro, è uno che legge, legge tantissimo, soprattutto la “Vuoi sapere che cosa devo fare per domani?” sera, nel letto… Brutto rospo! che mi sono messa con te solo perché mi ero rotta le palle di “Sì, cosa?” mandarti a cagare! “Devo fare un…un… un proto-sulis.” Prima di mettermi con quest’orso grigio ero molto più gradevole, sorridevo ai vicini, che già “Ah però.” ci vuole coraggio con quella befana inciabattata del piano di sopra, e poi non so, si vede che Qualcuno di voi sa che cos’è? Un proto-sulis? Vedete, uscivo di più con gli amici, chessò, ridevo di più! se avessi detto isterectomia, “Mi hanno dato da fare Eh, lo so, dovrei lasciarlo, ma questo poi mi torna indietro peggio di prima, è capace di un’isterectomia” “Cosa?” “No, dico, per domani dovrò presentarsi qui come niente fosse accompagnato da due omaccioni: operare un’appendicite sai amore?” lui avrebbe garrito: “Buongiorno signora” “Strepitoso!” Non sono una chirurga, mai stata, mi fanno “Signorina, prego” impressione persino le gengive. “Questo dev’essere suo, l’abbiamo trovato allo zoo nella gabbia delle scimmie” “Sai cos’è un proto-sulis amore?” “Ma no, ma no che non volevo abbandonarlo, si è solo perso. Vieni, vieni, ecco, da bravo, “No, veramente no, roba sarda?” sì ciccio, certo che ti voglio ancora. Ma sì, ce la faremo, in fondo siamo noi due no? Io e te! “Ecco, e allora perché dici fantastico tesoro! eh?” Dai, siediti, ti porto due noccioline e facciamo la pace…Ecco, impugna il cucchiaio, no, non “Mah, così… È bello, no?” così, usa il pollice, il pollice tesoro, quello corto e grassoccio…” “Non lo so, tesoruccio mio, non lo so neanche io Accidenti, non lo finirò mai questo lavoro per domani, con lui che mi russa nelle orecchie, precisamente cos’è, però sai, questa incertezza in fondo mi zoticone che disturbi il fuoco sacro della creatività! Il senso dell’umorismo di una donna è eccita, mi stimola… Comunque è per domani, e mi sa che inversamente proporzionale ai decibel del russare di lui. Legge dell’insonnia. dovrò lavorare tutta la notte per farmi venire un’idea.” Ma ora basta pensare a lui, devo fare il mio lavoro, ecco, mi concentro, magari mi prendo Allora il protettore del nido spinge mollemente la sua due gocce, giusto per rilassarmi… mano estranea, allenata a consolarmi, sulla mia testolina E poi no che non ti odio, sei così irresistibilmente bello, con gli occhioni chiusi, innocuo inutilmente attiva… Maledetto, maledetto tu sia, Giuda, e come una bestiolina cieca. In fondo non è tutto così orribilmente avvilente fra noi… io maledetto il giorno che t’ho fatto entrare in questo letto con quasi quasi lo sveglio e glielo dico: “Scusa amore se ti sveglio, amore? Amore?” Un piccolo quel pigiama carta da zucchero da bestione inutile. scrollone, eh, che sarà mai, ha il sonno un po’ pesante il mio tesoro, “Amore sveglia!” “Adesso è l’ora della nanna cucciolina mia, hai preso le tue “Eh? Che c’è?” biascica, Oh, tenerezza, apre appena gli occhiucci. goccine per dormire?” “Volevo chiederti scusa per prima, sai, per il mio tono un po’, come dire, grintosetto, Ah! Il cuore mi batte all’incontrario, invece di pompare il insomma spero che non te la sia presa troppo…” sangue lo risucchia come un’idrovora, raggelandomi. “No, no, non ti preoccupare” “Ma come? Se ti ho detto che devo stare alzata… Ma allora “Ah, meno male… lo sai che sei carino mentre dormi?” proprio non mi ascolti eh?” “Gnh” “Ma no, come puoi pensarlo, sciocchina!” “Su, coraggio, stai su, non cadere… Insomma non ce l’hai con me?” Pena di morte per questa parola, sciocchina. Non hai voglia “No, no, va bene così, al sugo vanno benissimo” di litigare eh? Adesso ti sistemo io: Ignobile lumacone, un bel cazzotto tra le costole appena riprendi sonno non te lo leva “Beh, buonanotte testa di cazzo” nessuno. “Ma che c’è? Senti non mi va di discutere a quest’ora” “Anzi, facciamo al pesto…” bazar 04 2004 corsi di valeria cecilia 55 [email protected]

Gita a Napoli. Per imparare a Per informazioni: Associazione Delta, via Varano 2 Castellammare di Stabbia, Napoli fare la pizza in tel. 0818724514 - [email protected] un solo giorno www.corsiformazionedelta.com/gusta/index.htm

Di solito una scappatina a Napoli si improvvisa per prendere un caffè. Ma si può fare anche per amor di pizza, trascorrendo una giornata dentro il Lavorare di Per informazioni laboratorio di storici pizzaioli napoletani, www.prometheo.it per imparare tutti i segreti degli impasti e immaginazione [email protected] delle cotture. E, a fine giornata, mangiare Numero Verde 800 416898 la vera pizza napoletana. Con soli 6 euro. digitale Arrivano due corsi per professioni innovative. Il primo è incentrato sulla Fare la pizza è un’arte, ed è bene diffidare delle grafica artistica, il secondo è dedicato a chi vuole fare il fotografo digitale. imitazioni. Margherita, capricciosa, bianca, ai funghi o primavera, chi è appassionato Li organizza, in tutte le sue sedi italiane, da Palermo a Milano, l’istituto di della pizza, e soprattutto napoletana, ora può formazione Prometheo, specializzato in informatica e telematica. prepararla da sé, rubando i segreti direttamente agli storici pizzaioli partenopei. Basta passare Il grafico artista è colui miscela un’ampissima conoscenza tecnica dei programmi una giornata intera con loro. di grafica con una forte inclinazione inventiva. Le sue competenze non si limitano a quelle grafiche tradizionali ( creazione di loghi, prodotti di comunicazione o di tipo L’associazione Delta, di Castellamare di pubblicitario). Nel corso sono previste lezioni di programmi di design tradizionali a Stabbia, organizza corsi intensivi della durata di livello avanzato, quali photo shop e corel draw perché il grafico in questione opera una giornata: si va dal maestro Don Gennaro, le più incredibili trasformazioni di immagini e prospettive, creando fotomontaggi e pizzaiolo con più di 50 anni di esperienza, modellamenti. La foto di un viso giovane può invecchiare di 50 anni nelle sue mani, per apprendere le ricette e gli strumenti oppure lo stesso viso potrebbe non essere mai esistito, ma creato dalla sua grafica indispensabili per preparare una pizza fotorealistica. Ma anche strumenti di lavoro più tecnici fanno parte di questa figura professionale. Grafica vettoriale bidimensionale e tridimensionale, animazione 3D, indimenticabile. “ Fare la pizza è facilissimo, creazione di modelli virtuali (3D studio max), montaggio video (Premiere), sono parte ma fare della buona pizza non lo è affatto ” racconta il signor Vitiello dell’associazione integrante del corso di formazione. napoletana Delta . E la differenza sta nei Durata: 90 ore Prezzo: 2040 euro rateizzabili dettagli. Innanzitutto la scelta degli ingredienti. La farina, ad esempio, ci spiega sempre il signor Vitiello, non deve essere quella americana. Anche il fotografo digitale opera trasformazioni creative sulle immagini. Ma il suo L’olio invece bisogna sceglierlo solo extra lavoro inizia con lo scatto della macchinetta fotografica, gestisce tutte le fasi di vita vergine di frantoio e la lievitazione sarà sempre e sviluppo delle immagini, sino alla stampa. Prima di tutto quindi questo corso di tipo naturale, tenendo in considerazione propone lo studio della tecnica di base della fotografia: luce e ombre, esposizioni, anche la temperatura ambientale che varia tempi e diaframmi, profondità di campo, uso del flash e dei diversi obiettivi. Ma nelle stagioni. Insomma, preparare una buona anche i criteri di scelta di una buona macchinetta sono suggeriti dai docenti. Una pizza non è impossibile, basta non lasciare nulla volta catturata l’immagine, il fotografo di nuova generazione la deve trasferire sul al caso. Terminato il corso, a fine giornata, gli pc ed elaborarla. Con tecnica e fantasia. Utilizzando gli applicativi di fotoritocco alunni turisti possono gustare finalmente le (Photoshop) per bilanciare colori, contrasto, luminosità. Nel corso saranno pizze, che, per generosità tutta partenopea, presentate tecniche avanzate per la creazione di figure complesse per la stampa delle non saranno solo quelle incerte degli allievi, ma immagini in quadricromia. Gli sbocchi professionali per il fotografo digitale sono nel anche quelle “doc” offerte dai maestri. settore della pubblicità, del fotoritocco, della moda e dell’editoria. Ma può anche lavorare come foto reporter o restauratore di foto d’epoca in bianco e nero, che, con L’associazione Delta organizza anche corsi le tecniche digitali, vengono ricostruite e valorizzate, con la trasformazione da bianco professionali di pizzaiolo, riconosciuti dalla e nero alle sfumature color seppia, tipiche delle foto consumate dal tempo. regione Campania, della durata di 6 mesi, con Durata: 42 ore rilascio di attestato ufficiale. Prezzo: 820 euro rateizzabili 56 di valeria cecilia fenomeni bazar 04 2004 [email protected]

ETEROTOPIA: il non luogo dove

si realizzano i sogni Eterotopia, via Risorgimento 21 Nella periferia sud di Milano i ragazzi di un centro - S. Giuliano Mil.se sociale riprogettano la vita di quartiere. Unendo tel 0298244651 arte e lavoro, aprendo il primo internet point della [email protected] www.eterotopia.org zona, disegnando una città a misura d’uomo

E’ dentro un ex officina di taxi che i ragazzi di Eterotopia, il centro sociale di S. Giuliano milanese, elaborano progetti per migliorare la qualità della vita nella loro periferia. Ospitano opere di artisti, concerti settimanali, laboratori di informatica e di ceramica, una sala prove. Tra i loro progetti più ambiziosi c’è dare una casa dignitosa a tutti, perché il motto di Eterotopia, come suggerisce il nome stesso richiamando la filosofia di Michel Foucault, è che realizzare i propri sogni è possibile anche nei non luoghi metropolitani. Per questo i 200mq di questo centro sociale lontano dalla pullulante capitale della moda e degli affari sono attraversati da un continuo movimento di iniziative culturali e sociali a cui gli abitanti della zona partecipano sempre più, uniti dalla voglia di smuovere i ritmi cadenzati della vita nell’hinterland milanese, dove dopo le 18 non passa più nessun autobus per raggiungere la città. Il coinvolgimento delle persone è progressivamente aumentato, raccontano Giovanni e Damiano del centro sociale. Prima erano soprattutto i giovani che venivano a curiosare su quello che stavamo facendo. Ora vengono persone di tutte le età. Ma come fa un centro sociale a diventare un riferimento per tutto il quartiere? delle cene etniche Per metterla un po’ sullo scherzo, diciamo che è la ristorazione che riscuote maggiore successo. Da noi si tengono preparate con l’aiuto delle comunità di stranieri, e ne escono ottimi menù. Ma a parte il mangiare, un’iniziativa che davvero è piaciuta alla gente è il giardino partecipato: quando siamo entrati in possesso della ex officina, abbiamo smantellato gran parte dell’asfalto che era intorno e lo abbiamo sostituito con terra e piante autoctone del sud di Milano. La nostra idea è quella di promuovere la biodiversità. E ora sono tante le persone che portano piante e tornano regolarmente a curarle, oppure coltivano la terra. E poi? Arte, tecnologia, artigianato… Certo, la galleria artistica è un altro perno di Eterotopia: l’abbiamo chiamata Iperantropia, perché in realtà non è una vera galleria, uno spazio espositivo, ma un luogo di scambio di idee e di dialogo attraverso linguaggi artistici: pittura, video, fumetti. Le opere esposte sono anche visibili sul nostro sito internet. Come vi fate conoscere nella zona? Col passaparola e il nostro periodico, “Zone” appunto, voce scritta della nostra città, alla cui redazione partecipano anche direttamente gli abitanti. C’è un progetto in particolare che vi ha fatto conoscere? eknocasa è diventato un Si. Sicuramente Teknocasa, il progetto nato per le riconversioni delle aree dimesse in abitazioni pubbliche. Ora T impegno itinerante: una roulotte si posta nelle varie zone di S. Giuliano per raccogliere le testimonianze degli abitanti in merito alle loro condizioni Grazie a questa inchiesta ed esigenze abitative, soprattutto sui loro desideri per una vita di quartiere migliore, con servizi e spazi per tutti. permanente, con l’aiuto di architetti, disegniamo la nostra città ideale, a misura d’uomo, dove ci si può fermare a chiacchierare nelle piazze, si fa spesa nei mercati rionali, spazi, questi oggi totalmente soppiantati dai centri commerciali. Che appuntamento ci proponete per questo mese? Una serata da non perdere è venerdì 29 aprile, perché torna ad esibirsi da noi Beppe Alibrandi, saxista di respiro internazionale. Da questa data in poi riprenderanno gli appuntamenti settimanali fissi con il jazz.. Beppe Alibrandi ha suonato in tutto il mondo e inciso, tra l’altro, anche con alcuni musicisti mito di New Orleans, quali Louis Nelson e Kid Sheik. La sua musica mantiene un legame stretto tra forme di avanguardie e la tradizione più ricca di swing, impregnandosi però anche di espressioni etniche, indiane, africane, arabe, balcaniche e caraibiche. Suonerà da noi ogni ultimo venerdì del mese.

Gli Skiantos - www.skiantos.com I Pitura Freska - www.piturafreska.com

Brescia, Magazzino 47 AGENDA 3 aprile Tutti venerdì C. S. Leoncavallo, Milano Mercatino biologico a partire dalle 16.30 17 aprile sino alle 21.00 Per la annuale festa della C. S. Pacì paciana, Bergamo Enoteca: degustazioni, assaggi e vendita di semina, contro il proibizionismo, vini di buoni vignaioli al Leoncavallo sono organizzati i Reggae night con Martin Spazio bambini dalle 18 alle 21 concerti dei Pitura Freska e Campbell (Historic Voice of Tutte i fine settimana degli Skiantos. Uk Reggae) e Wake Da Town Spazio Libreria - L’Enoteca - Lo spazio Bar sound system Saloncino Leoncavallo via Watteau 7 Milano Pacì paciana www.ecn.org/brescia/magazzino47 leoncleoncavallo.org via Grumello 61c Bergamo via Industriale 10 Brescia www.leoncavallo.org www.ecn.org/paciana tel 0303731188 bazar 04 2004 net di valeria cecilia 57 [email protected]

Settimo potere: hanno deciso di mobilitarsi. Anche on line. Dimostrando che il semplice gesto d i fare NON COMPRARE la spesa è un gesto di potere. Che potremmo chiamare “Il settimo Un diverso modo di fare gli acquisti si sta potere” appunto (il sesto posto nella classifica dei poteri è stato diffondendo. Associazioni, movimenti e singoli attribuito a Internet nel 1999 - vedi www.crema.unimi.it/ individui promuovono nuovi criteri di scelta dei Web2.asp?ID=470&Area=1 ed anche il libro di Ennio prodotti, ponendo in prima linea il rispetto della Martignagno “Sesto potere”), perché scegliere cosa comprare salute e dell’ambiente, dei diritti dei lavoratori e o cosa non comprare, nella società dei consumi, è un’azione che incide direttamente sui meccanismi di mercato, dai prezzi degli utenti. Sono i consumatori critici, quelli che dei beni sino alle politiche di produzione dei soggetti economici vanno a fare la spesa con la lista delle cose da non (Nike, Ikea o Chiquita sono solo tra casi più noti di multinazionali comprare. E tra le loro armi più aggressive c’è che hanno adottato codici di comportamento etico in seguito a Internet campagne di pressione). Sul fronte di questa cittadinanza attiva, da un lato c’è la moltitudine di associazioni di tutela dei consumatori Perché il “Settimo Potere” (Federconsumatori, Aduc, Adoc, Forse non tutti sanno che dietro a un Codacons etcc, - un ampio indirizzario formaggino spesso si nasconde una si trova su www.aduc.it/dyn/consonnet) multinazionale del tabacco condannata che lavorano per la difesa dei diritti della a risarcire migliaia di consumatori per categoria nei confronti delle aziende danni alla salute (vedi “Cosa combina la scorrette (prodotti difettosi, bollette Philip Morris” su www.geocities.com/ falsificate, polizze impazzite ecc). Dall’altro ci sono i consumatori stessi C a p i t o l H i l l / 1 5 3 4 / m a r l b o r o . h t m ) . Mentre a nostra insaputa elementi che si mobilitano contro i produttori, geneticamente modificati possono affinché questi rispettino un codice di trovarsi tra gli ingredienti di comuni responsabilità sociale di impresa (diritti cornflakes e patatine (è il caso Pringles o dei dipendenti, sostanze nocive ecc) . Kellogg’s, su www.lamiaspesaperlapace.i E se è la mancanza di un agire comune che ha fino ad oggi caratterizzato il t/aziende/info_sulle_multinazionali.htm) Per chi volesse dare una sbirciata consumerismo di casa nostra, Internet dentro i propri pacchi della spesa, il web si può rivelare un alleato decisivo per si rivela una grande risorsa, pronta a unire le forze. Perché tramite siti, smascherare anche la più rassicurante mailing list, gruppi di discussione, delle pubblicità. petizioni telematiche, la rete delle reti Perché tra scandali aziendali, truffe catalizza le energie, le unisce, crea bancarie, campagne di boicottaggio ponti. Tra i tanti appelli su internet, e commercio equo, i consumatori in fondo, tra le righe si legge quello più importante: consumatori di tutto il mondo unitevi. Guida al no shopping: tutto sulle multinazionali Risparmiare è possibile Ma se non crediamo più alla pubblicità, come si Sul portale www.altroconsumo.it gli associati può essere sicuri che, ad esempio, le scarpe hanno a disposizione la tabella aggiornata dei che compriamo non sono state incollate prezzi comparati dei supermercati, o ancora da un bambino? Si può iniziare portando la banca dati su tutti i farmaci meno cari, a con sé una lista delle provenienze. Su parità di qualità. www.disinformazione.it/multinazionali.htm o E a proposito di banche, è meglio sapere su www.mediterre.net/brindisisocialforum/ che i nostri risparmi potrebbero servire a multinazionali_più_cattive.htm c’è la lunga sostenere il traffico di armi: su www.banchearmate.it c’è l’identikit lista di peccati commessi da parte di grandi delle banche eticamente scorrette aziende. . Gas, Gruppi di acquisto solidali Le campagne attive Un Gas è un insieme di persone che si unisce per acquistare Se il nocciolo duro del potere del consumatore critico infatti è sicuramente il all’ingrosso prodotti alimentari o di uso comune, da ridistribuire boicottaggio, l’arma più efficace, a lungo periodo, si rivelano invece le tra loro. La solidarietà tra il gruppo e verso i piccoli produttori, il azioni di pressione. Ecco che su internet prendono piede campagne e petizioni. rispetto dell’ambiente, dei popoli del sud del mondo sono i criteri guida nella scelta dei prodotti: su All’indirizzo www.piudiritti.it si può mettere la propria firma (digitale) per http://www.retegas.org alla voce gruppi c’è l’elenco dei gruppi attivi in tutt’ Italia. l’iniziativa ”Meno beneficienza più diritti” che promuove l’adozione da parte delle imprese di regole di comportamento socialmente responsabile. Altro appello diffuso è quello della rete internazionale “ Campagna abiti puliti”, che si occupa delle condizioni di lavoro nel settore dell’abbigliamento, Io faccio la mia parte articoli sportivi e calzature. Sul sito www.cleanclothes.org o su E se per imparare non è mai troppo tardi su www.lilliputmilano.org/lab/consumocritico.html#CampagnaAbitiPuliti www.altracitta.org ci sono corsi per diventare veri “ consum-attori”. Se non riusciamo ad essere troviamo tutti gli interventi degli attivisti e gli step della campagna. Anche su consumatori critici ogni giorno, possiamo mettere per scritto un impegno www.carta.org ci sono pagine aggiornate sulle campagne aperte. settimanale su www.iofacciolamiaparte.org. Dulcis in fundo, il prossimo appello lo possiamo mettere noi ( www.aduc.it o su www.bububu.it) raccontando il nostro caso di consumatore leso, scatenando magari una rete di appelli. 58 di guido dolara noi bazar 04 2004 [email protected]

Praga si lascia plasmare da architetti e designer stranieri che introducono in città il loro stile contemporaneo. Eppure non CZECH-STYLE rinuncia al suo carattere ceco… Praga sta vivendo un’altra primavera. La crescita del design è visibile nei negozi alla moda nel centro di Praga, nei ristoranti alla moda come Mecca o Hergetova Cihelna, nell’ interior design di Gabriela Náhlíková e Leona Matĕjková, alle boutique di moda come notare il vetro, tanto che recentemente anche il Design Museum di Londra ha proposto treBohème nomi cechi,. Da Daniel Pirsc, Olgoj Chorchoj e Dagmar Hovorková come promesse per il design del vetro a livello europeo.

Il nuovo entusiasmo si vede anche in architettura - nonostante Praga sia un gioiello storico, l’ amministrazione della città ha accettato, con attenzione, la costruzione di edifi ci di stile contemporaneo. Per esempio la Casa Danzante dell’americano Frank Gehry, costruita sul fiume all’inizio degli anni novanta, che “ha dato un vero esempio alla città e ai suoi architetti”- come suggerisce l’ architetto danese Andreas Degn, tra gli artefici del nuovo Four Seasons Hotel in centro città. Oppure il nuovo dell’ architetto ceco Eva Jiřična, il primo design hotel in Europa centrale, struttura modernissimaHotel costruita Josef nel cuore del quartiere ebraico.

Le novità sono fortemente influenzate dal panorama internazionale, in contatto continuo con le altre capitali europee. Hanno però anche un chiaro carattere ceco, con stile sobrio, rigoroso, ma anche ironico, legato alla tradizione del funzionalismo e alle rotture post-moderne. Per esempio, dice Milena Findeis dell’ Hotel Josef, questo albergo reinterpreta il tradizionale funzionalismo praghese in chiave terzo millennio.

La continuità è garantita dalla formazione della più prestigiosa scuola di Praga, l’Accademia di Arte e Design (VŠUP), fondata nel 1885. Il rettore dell’ Accademia è Jiří Pelcl, un designer che ha anche contribuito alla ristrutturazione degli uffici presidenziali di Václav Havel nel castello di Praga ed alla ristrutturazione dell’Ambasciata ceca a Roma.

Dopo la rivoluzione di velluto del 1989, © Jiri Pelcl © www.hoteljosef.com foto:Němec racconta Pelcl, il paese è stato invaso dalle aziende straniere, particolarmente italiane, tedesche e scandinave, che hanno portato prodotti e tecnologie sconosciuti nel periodo comunista. I produttori locali hanno inizialmente reagito con difficoltà alla competizione straniera, che aveva risorse molto superiori. Oggi però il paese è più prospero e più sicuro, e i creativi locali sanno assimilare le novità portate dagli stranieri con la propria tradizione locale. Con l’allargamento dell’ Unione europea il prossimo primo Maggio, Praga avrà occasione di portare il design ceco nel cuore del continente, rivelando il dinamismo di un paese

Come arrivarci Dalla casa della Madonna Nera, un edificio Praga, Brno e Zlín sono raggiungibili dall’ Italia in treno via Vienna o in interamente in stile cubista, alla chiesa di piazza INDIRIZZI autobus. Le linee aeree che raggiungono Praga dall’ Italia sono Alitalia, Jiřího z Poděbrad, in stile decò, sovrastata da un ČSA e Volare. Tra le linee low-cost, EasyJet vola a Praga da Londra, enorme orologio, ai grandi magazzini funzionalisti German Wings da Colonia. La linea Slovacca SkyEurope offre servizi low del calzificio Baťa, originariamente marca cost da Milano e Venezia a Bratislava, vicinissima a Brno e Zlín. cecoslovacca, che fece costruire una intera città modello in stile funzionalista, Zlín. Le radici del On-line design contemporaneo ceco risalgono al periodo Mecca si trova a www.mecca.cz d’oro della Prima Repubblica Cecoslovacca, dal Hergetova Cihelna: www.cihelna.com 1918 al 1938. Il design si sviluppò di pari passo alla Gabriela Náhlíková e Leona Matĕjková: www.dejanew.cz crescita industriale, con fortissime influenze della Bohème: www.boheme.cz scuola Bauhaus, visibile, per esempio, nella villa La Casa Danzante ha il ristorante La Perle de Prague al settimo piano: Tugendhat di Ludwig Mies van der Rohe a Brno. www.laperle.cz Hotel Josef: www.hoteljosef.com Four Seasons a Praga: www.fourseasons.com/prague/index.html L’ Accademia di Arte e Design: www.vsup.cz Jiří Pelcl: //atelier.pelcl.cz La Villa Tugendhat: www.tugendhat-villa.cz/html.en/ PERCORSI DESIGN bazar 04 2004 loro di franco andreucci 59 [email protected]

I minorenni e la pena di morte: quando la giustizia americana uccide due volte

Lionel Tate era un ragazzo obeso appassionato di wrestling. Lo guardava sempre alla televisione e quando giocava con gli altri ragazzi Convenzione delle Nazioni Unite che dice: “Né la pena gli piaceva ripeterne le mosse. Come ci si possa appassionare al di morte, né la condanna a vita possono essere comminate wrestling, Dio solo lo sa, ma i ragazzi di dodici anni valli a capire... per crimini commessi da persone minori di diciotto anni”. Un giorno, - era il luglio del 1999, scuole chiuse, un sacco di tempo I motivi addotti per una simile posizione sono molti, fanno parte di una libero – Lionel gioca con una bambina più piccola di lui, Tiffany, tradizione americana e nessuno di essi può riuscire a convincere una che ha appena sei anni ed è minuta, pesa appena ventidue chili. cultura come la nostra in cui, per fortuna, dopo aver pensato ad Abele, Lionel fa i gesti del wrestling sulle scale, scivola, cade sulla bambina si riflette anche su Caino. e l’ammazza sul colpo. Difficile dire come le cose siano andate, ma Si dice che i crimini giovanili, specialmente gli omicidi, sono peggiori questa è la difesa di Lionel al processo. Perché secondo le leggi della in America che negli altri paesi; che la paura verso i giovani “natural Florida, Lionel, a dodici anni, è un criminale, accusato di omicidio born killers” è sempre molto alta; che i giovani assassini sono di primo grado e lo si deve processare. Si fa il processo e la giuria lo particolarmente brutali e del tutto insensibili alla minaccia della pena. condanna. E non potendolo condannare a morte – punizione non È vero: si vedono in America crimini terribili commessi da ragazzi, prevista, in Florida, per un minore di diciassette anni – lo condanna adolescenti che pugnalano vecchie maestre, ragazzi che violentano all’ergastolo. bambine e poi le sgozzano, crudeltà irresponsabili ed efferate. Ma è Alla fine di gennaio 2004, dopo una serie di appelli, Lionel è tor altrettanto vero che tutti – dico tutti – i delitti hanno luogo in comunità nato in libertà: ha sedici anni e ha patteggiato col tribunale un’accusa rurali degradate, in realtà metropolitane senza speranza, in relazioni di omicidio di secondo grado. E’ stato condannato a tre anni – già familiari segnate dalla droga, dall’alcool, dalla miseria. scontati – e un periodo di rieducazione. Comunque vadano le cose, Per quanto le soluzioni per correggere simili mali siano difficili o Tiffany Eunick, la bambina di sei anni, resta morta e Lionel Tate, possano sembrare lontane, non ci sono quelle scorciatoie che tutti oggi libero, è stato condannato all’ergastolo. i leaders politici sembrano scegliere quando propongono – come La posizione della giustizia americana verso i minorenni è ancora più propongono – pene ancora più severe e crudeli verso i criminali impressionante se si tiene conto del fatto che in molti Stati, anche per minorenni. Le pene più severe, lo sanno tutti, non scoraggiano il reati compiuti a diciassette anni è prevista la pena di morte. F crimine e in particolare non scoraggiano il crimine irrazionale e brutale ra il 1973 e il 2003 sono stati giustiziati 22 ragazzi per crimini commessi dei minorenni. Quando Joseph John Cannon viene giustiziato, a a diciassette anni, con l’eccezione di Sean Sellers che in Oklahoma, trentotto anni, per un delitto commesso quando ne aveva diciassette; o nel 1999, è stato giustiziato per un reato commesso a sedici anni. quando viene giustiziano Sean Sellers, a ventinove anni per un delitto Tredici esecuzioni, delle ventidue, sono state effettuate nel Texas, lo commesso quando ne aveva sedici, la giustizia americana uccide due Stato americano che ha una giustizia molto generosa verso la pena di volte. Uccide dei ragazzi e uccide degli uomini ormai distanti dal morte. Gli Stati americani nei quali la pena di morte è prevista per mondo della loro adolescenza. Non c’è ragione, che non sia la rabbia; i minorenni sono 38: in 17, l’età minima è 16 anni; in 5, compresi non c’è motivo, che non sia la vendetta; non c’è spiegazione che renda il Texas e la Florida, è 17 anni. Gli Stati Uniti sono il solo comprensibili simili misfatti. paese al mondo a non aver ratificato l’articolo 37(a) della Si può leggere, sulla pena di morte ai minorenni, il documentatissimo studio di Victor L. Streib http://www.law.onu.edu/faculty/streib.

Natural born killers 60 di cristiana scoppa migrazioni bazar 04 2004 [email protected]

1.300 villaggi del Senegal hanno detto NO alle mutilazioni dei genitali femminili. Merito della tenacia femminile. E di Tostan. Il Senegal dice un originale programma di sviluppo comunitario stop all’escissione Splende il sole quella mattina di dicembre, quando i rappresentanti di 118 villaggi delle regioni di Kolda e Casamance, il Senegal a sud del Gambia, si riuniscono per dichiarare pubblicamente l’intenzione di abbandonare per sempre matrimoni precoci ed escissione, la forma di mutilazione dei genitali femminili (Mgf) diffusa in questa zona. Migliaia di persone fin dal primo mattino, a Oulampane, attendono la cerimonia che segna l’inizio di una nuova vita. Ci sono voluti tre anni per arrivare a questo. Prima un gruppo di 20 villaggi ha fatto parte del Programma di sviluppo comunitario di Tostan, una Ong locale guidata dall’energica Molly Melchin, di origine americana, sposata con un senegalese. Poi sono seguiti i Corsi di alfabetizzazione-Tostan per donne e ragazze, per imparare a leggere, scrivere, conoscere i propri diritti, le questioni di salute, igiene, alimentazione. Da qui grandi discussioni con i membri influenti dei villaggi: una volta capito che tanti problemi nel corpo e nell’anima dipendono dall’escissione subita da bambine, la determinazione a risparmiare la stessa sorte alle proprie figlie è un motore inarrestabile. Poi il confronto con altri villaggi della regione, da dove provengono fidanzati e mariti, per essere sicuri che un domani queste ragazze intatte non rimarranno zitelle. E così altri villaggi, uno, tre, dieci, 118 in tutto, si ritrovano il 7 dicembre 2003 a dire basta alla pratica. infibulazione Poco più di un mese dopo in Italia si infiamma il dibattito suscitato dalla proposta di “ soft” avanzata da un medico di origine somala che lavora presso l’ospedale Careggi di Firenze. Le immigrate africane di associazioni quali Nosotras, Donne in rete, No.Di, Alma Mater, le mediatrici culturali che lavorano a Milano, Bologna, Modena, Piacenza, Roma, Torino, rifiutano ogni forma di manipolazione dei genitali femminili come perpetuazione di una cultura di oppressione delle donne, da cui cercano di liberarsi. Eppure alcuni intellettuali, studiosi, amministratori locali, persone comuni, si dicono possibilisti “perché finora nient’altro ha funzionato”. Ma è vero che “nient’altro ha funzionato”? In Africa per fortuna la risposta è no. In Senegal sono 1.300 i villaggi che dal ’97 hanno pubblicamente abbandonato la pratica grazie al programma Tostan, sostenuto dall’Unicef, da altri donatori e dai ministeri della Sanità e dell’Istruzione. Il primo è stato il celebre Malicounda-Bambara, poi Nguerigne-Bambara e Kër Simbara. Quando Chieck Traoré, un collaboratore di Tostan, e Demba Diawara, un imam convinto della necessità di abbandonare l’escissione, si fanno ambasciatori dell’esperienza di Malicounda, altri villaggi iniziano lo stesso percorso. Da lì in poi è un fiume in piena, al punto che oggi Melchin è convinta «che in Senegal la pratica sarà ufficialmente abbandonata nel giro di cinque, massimo dieci anni. O forse meno». Qual è la chiave del successo di Tostan? Nato alla fine degli anni ottanta per aiutare le piccole comunità ad affrontare una realtà socio-economica in rapido cambiamento, come quella africana, il programma si basa su un metodo partecipativo, che ha visto i beneficiari contribuire al suo miglioramento costante. Offre informazioni sulla vita quotidiana, formulate in modo da rendere le persone consapevoli dei propri diritti. È rivolto soprattutto a donne e ragazze, vere protagoniste della svolta “anti Mgf ” del programma. Perché sono state loro nel ‘95 a chiedere di imparare a conoscere il proprio corpo, soprattutto in tema di sessualità e riproduzione. Ed è allora che hanno capito: escissione ieri uguale sofferenza oggi. È ora di farla finita. Ma c’è di più. Il programma Tostan coinvolge l’intera comunità. «Abbandonare le Mgf è una scelta che le donne non possono fare da sole: l’ambiente sociale deve condividere il cambiamento. Perciò – spiega Melchin – le dichiarazioni pubbliche sono così importanti: aiutano a mantenere fede a questo impegno». “Ti hanno tagliato il clitoride, non la lingua” Inoltre fa leva su valori condivisi (l’amore dei genitori verso i figli), e ne contrasta altri (il rispetto delle wolof, è l’eplicito messaggio scelto da FORWARD, tradizioni). Usa un linguaggio che tutti capiscono, non solo perché la formazione è in lingue locali, dinamica organizzazione inglese che ha posto peul, mandinka, ma anche perché traduce concetti astratti, come i diritti umani, in esempi concreti. Rende consapevoli dei problemi e lascia alla comunità la ricerca delle soluzioni. Infine dialoga con le istituzioni: la comunicazione al centro delle sue attività . per rafforzarlo, nel ‘99 in Senegal è stata approvata una legge che vieta le Mgf per prevenire le mutilazioni dei genitali , (esempi da seguire) e L’Organizzazione Mondiale Della Sanità ha incluso Tostan tra le sue best practices femminili, per il depliant con cui si presenta grazie al sostegno dell’Unicef ci sono esperienze pilota in Burkina Faso, Mali, Guinea, Guinea Bissau, al pubblico. Gambia, e presto in Sudan e in Egitto. Per questo le donne africane in Italia sono così decise a non permettere che sia approvata “l’infibulazione soft”. Un’altra prevenzione è possibile, anche qui. GLOSSARIO Escissione forma più diffusa Ospedale S. Gallicano Ospedale S. Paolo Mgf in Italia Via A. Di Rudiní 8. Tel. 0281841 di mutilazioni dei genitali femminili. via S. Gallicano 25/a. Tel. 0658543643 [email protected] Consiste nell’ablazione del clitoride Arezzo Ass. Donne Insieme Firenze Bologna e, a volte, anche delle piccole labbra. via Montegrappa 33. Ass. Nosotras Ospedale Maggiore-Maternità La ferita non viene cucita, ma lasciata Tel. 0575904923 Via Sant’Agostino, 19. Lg. Bartolo Nigrisoli 2. rimarginare. Roma Tel. 0552776326 Tel. 0516478227 Infibulazione soft Nome dato dalla AIDOS – Ass. Italiana Donne Milano Torino stampa alla proposta di effettuare Per Lo Sviluppo. Ass. Donne in rete Alma Mater presso le strutture sanitarie italiane una [email protected]. Via Porro Lambertenghi 28. Via Noberto Rosa 13/A. Tel. 0112056133 forma di Mgf attenuata, consistente www.stopfgm.org Tel. 0293904575 No.Di. – I nostri diritti Coop. Il tropico [email protected] nell’incisione con un bisturi del via Borgo Pio 15. via Monte Nevoso 9. Centro Piemontese Studi clitoride della bambina, dopo aver Tel. 066833688 Tel. 0270635471 Africani anestetizzato localmente l’area, per [email protected] Naga [email protected] farne uscire delle gocce di sangue. Casa dei diritti sociali-Focus Viale Bligny 22. Imola Imam Leader spirituale della fede via Giolitti 225. Tel. 0258301420 Trama Di Terre islamica. Tel. 064461162 - 064464933 [email protected] via Aldrovandi 31. Tel. bazar 04 2004 gender di giulia premilli 61 [email protected]

E’ il concorso video più colorato dell’anno: tra documentari, videoarte e fiction passa in rassegna tutto il mondo transgender

Si chiudono il 30 di aprile le iscrizioni per Videoqueer 2004, il primo concorso video italiano, alla sua seconda edizione, che intende raccontare l’universo gay, lesbico e transgender in tutte le sfumature. Si può concorrere con ogni mezzo, dal documentario alla fiction fino alla videoarte passando per l’elettronica. “L’identità queer - dichiarano gli organizzatori - rappresenta tutti coloro che hanno un orientamento sessuale diverso dall’eterosessualità. Questa sta diventando un valore riconosciuto e sempre più presente al cinema, alla televisione, nella pubblicità dopo che per decenni è stata protagonista di una scena più limitata”. Per questo è importante conoscerla, parlarne e farne parte. Si può concorrere a Videoqueer con brevi storie di 180 secondi dove verranno descritte le fantasie quotidiane del popolo queer. I video selezionati verranno proiettati durante la seconda edizione del Florence Queer Festival, rassegna di cinema che si svolge dal 31 maggio al 4 giugno a Videoqueer Firenze nell’ambito del Pride toscano. In questa occasione una giuria decreterà il migliore con un premio di 500 euro. L’opera video va presentata in supporto Vhs entro il 30 aprile presso Ireos à gogo c/o Mail Boxes Etc.Casella 101 Corso Tintori 39r, 50122 Firenze. Il bando del concorso è disponibile anche su www.portalegiovani.comune.fi.it. Per informazioni: Ireos, via dei Serragli 3 Firenze, tel. 055 216907 oppure L’importante è stravincere! www.ireos.org.

Belli atletici e sportivi in poche parole Cacciatori e orsi cercasi tutti “gli altri” si danno appuntamento a Chi l’ha detto che gli orsi non vogliono essere rincorsi dai Monaco per The European Gay & Lesbian cacciatori? E’ al giro di boa il concorso nazionale MrBear & Arrivano le guerriere Sports Championships che si svolgeranno Chaser Italia 2004. Il 3 di aprile al nuovo Young Glamour Giovedì 1 aprile: “Guerriere ermafrodite dal 29 luglio al 1 agosto. Disco Bar Hangar 6268 si terranno le selezioni regionali per cortigiane, percorsi trasgressivi della Per partecipare agli “altri giochi olimpici” l’Emilia Romagna ( via Sporno 16/b Parma) di MrBear & soggettività femminile in letteratura” incontri è necessario iscriversi entro il 30 aprile Chaser Italia 2004. Mentre la finalissima del concorso più con Margherita Giacomio. Organizza l’ufficio presso www.eurogames.info oppure tel. pazzo dell’anno sarà il 10 aprile al The Block Disco Club di Pari Opportunità insieme alle Biblioteche 0049 8959043691. E quest’anno la Padova ( via A. Volta Limena). Durante la serata verranno Civiche Torinesi. novità senza precedenti è che i giochi sono Presso Punto Prestito Gabriele D’Annunzio aperti anche ai portatori di handicap. Inoltre incoronati i Mr Bear & Mister Chaser 2004. l’organizzazione tedesca sta puntando tutto Info: www.bearitalia.com, tel. 3474639986 e 3484500418. Via Saccarelli, 18 Torino, Sala Consiliare sulle donne. Infatti intendono raggiungere Circoscriz. IV. Tel. 0114439350. Gli il traguardo del 50% di iscritti che facciano incontri si svolgono dalle 21.00 alle 22.30. parte del gentil sesso. Quindi avanti, Happy moto Ingresso gratuito. c’è posto per 27 discipline tra le quali Se sei un motociclista simpatizzante dell’area gay, Badminton, nuoto, calcio (che già registra lesbica, gender, trans e queer e vuoi farti delle belle l’85% della partecipazione femminile), girate su due ruote il CoMoG (coordinamento ping pong, basket, atletica leggera e tennis. Moto Gay e Lesbico) organizza tutti i mesi fughe Le amazzoni ci Ma oltre alla grande manifestazione che dalla città. Basta avere una moto che non abbia sono ancora! si svolgerà presso lo Stadio Olimpico di una cilindrata inferiore ai 250cc e tesserarsi Si chiama www.leamazzoni.it. e non è un Monaco, per tutta la settimana precedente si (info www.comog.it, tel. 347 1959335). avranno incontri, spettacoli, concerti e party. sito porno anzi, è uno squisito spaccato Appuntamenti di aprile: 11 e 12 tutti ad Ostetour con del mondo femminile, intraprendente e gli svizzeri per un week end in moto, 24 e 25 il CoMog ruggente. Friuli organizza un fine settimana in moto tra Italia e Sono le Amazzoni Donne manager, Slovenja. un’associazione femminile (occhio, non ho detto di donne) nata nel 1999 della Video diva quale fanno parte professioniste italiane. Domenica 18 aprile Al Rocca Movies L’associazione riunisce migliaia di iscritte “HEDWIG - La diva con qualcosa in più”. E’ e dal 2001 ogni anno dedica il premio la storia di una cantante rock, Hedwig, e della Le Amazzoni a una donna che ha sua disperata ricerca del successo e dell’amore. maturato speciali meriti nell’ambito USA 2001 95’ , regia: John Cameron Mitchell dell’imprenditoria. Hanno una sede , presso Arcigay La Rocca via Speciano 4 legale, due operative e una conviviale – Cremona. Tel 347 2783901 ( tutte a Torino). L’home page non è bellissima ma funzionale e piena di spunti. Sito chic, forse un po’ snob. G l i a p p u n t a m e n t i “ I n - G e n d e r ” IL SITO DEL MESE 62 di klaus davi margini bazar 04 2004 [email protected]

Altri esempi? Dal punto di vista culturale ci sono due posti che stanno diventando sempre più tappe obbligate per tutti coloro che vogliono Ad esempio durante il medioevo, e fino all’inizio farsi un’idea un po’ meno stereotipata del medio oriente odierno: l’Istituto del mondo arabo a Parigi dell’età moderna, le leggi musulmane erano molto più tolleranti di quelle e la grande e avveniristica biblioteca di Alessandria d’Egitto. Andateci, vale cristiane. Basta leggere i saggi del grande storico inglese Bernard Lewis, la pena. per accorgersi che nei secoli XV, XVI, XVII, i territori sotto il dominio Poi c’è la musica, veicolo di contaminazione popolare per eccellenza. musulmano, in Africa o in Medio Oriente, erano un rifugio per gli europei In particolare tre album, nell’ultimo scorcio del 2003, hanno sbancato perseguitati. In quanti lo sanno? le classifiche di mezza Europa: La tawa degli Zebda, algerini di Tolosa, Ecco, ho fatto questo semplice esempio per rendere l’idea di come il cui linguaggio sta cambiando letteralmente il vocabolario francese; sia persino facile cadere nei pregiudizi, di come la storia dei rapporti Arabesque di Jane Birkin, che canta i successi del marito Serge Gainsbourg plurisecolari tra Occidente e Islam sia in realtà più complessa e non con arrangiamenti si presti ai facili schematismi in voga Dal ‘Maometto cristiano eretico’ all’Islam ‘religione oggi. arabeggianti, e Le Ma soprattutto per sottolineare diabolica’; dal ‘feroce Saladino’ al ‘Turco nemico della croce’, Pas De Chat Noir del come persistano purtroppo reciproci i rapporti tra Europa e Islam sono sempre stati pensati alla liutista tunisino Anwar fraintendimenti storiografici, e questo Brahem, ricercatissimo naturalmente avvelena le relazioni. luce di un preconcetto ostile. Naturalmente sbagliando… nel raffinato mondo del Che però fruttificano. Anzi. Proprio jazz. Mentre a Londra, oggi, a partire dalla ricca Europa, sono l’irachena Zaha Hadid, è l’architetto donna più celebre d’Inghilterra. Alcuni dicono del mondo. più feconde che mai. Nel senso: sei milioni di immigrati musulmani Cosa significa tutto questo? Semplice. Che sotto la crosta delle rispettive residenti in Francia non rappresentano solo un problema di ordine diffidenze qualcosa si muove. La cultura e il simbolismo arabo si pubblico. Piuttosto: è tutto un mondo culturale e valoriale che centrifuga mescolano con il nostro mondo e gettano ponti, aprono filoni nuovi e la pancia della società francese contaminandola dal di dentro. E lo stesso originali. La contaminazione è scattata. Prendiamone atto. Anche questa vale per gli Stati Uniti, per l’Inghilterra, la Germania e, a seguire, per tutte è globalizzazione, no? le altre nazioni europee, seppur in misura minore. Insomma è qualcosa che penetra sottopelle, una massa di rottura enorme. Basti solo dire del fenomeno arabo degli ultimi 2- 3 anni e delle sue implicazioni sociologiche: parliamo della tv Al Jazeera, che almeno a partire dall’11 settembre sta oscurando i grandi network occidentali. Bene. Oggi le news del network del Qatar entrano nelle rassegne stampa di mezzo mondo e nelle mazzette che contano, dando vita a un fenomeno di circolazione di notizie “al contrario” che non è ancora stato discusso a dovere. La rivoluzione in punta di parabola satellitare.

La biblioteca di Alessandria d’Egitto

IN LIBRERIA Cinema, hobby, tempo libero. Anche in Italia sta prendendo piede la cultura araba. Recentemente, infatti, c’è stata una doppia affermazione di registi arabi nel Belpaese: l’algerina Per saperne di più dei rapporti secolari Yamina Bachir Chouikh ha vinto il premio del cinema Occidente-Islam, o anche solo per gustare africano a Milano con il film Rachida, storia di una maestra la splendida letteratura mediorientale algerina in pieno terrorismo islamico. Mentre la tunisina contemporanea. Raja Amari, con la pellicola Satin Rouge, ha vinto il festival Qualche suggerimento dalle librerie italiane: di Torino. Sempre a Milano, poi, sta diventando di gran Bernard Lewis: L’Europa e l’Islam (Laterza) moda frequentare il bagno turco o arabo (hammam) di Franco Cardini: Europa e Islam, storia di un malinteso (Laterza) viale Abruzzi oppure andare a cena al ristorante libanese Edward Said: Orientalismo (Feltrinelli) Ali Babà in zona piazza Marinai d’Italia. Paul Smail: Alì il Magnifico (Feltrinelli) Yasmina Khadra: Le rondini di Kabul (Mondadori) Orhan Pamuk: Il mio nome è rosso (Einaudi) Aziz Chouaki: La stella d’Algeri (E/O) NEL TEMPO LIBERO bazar 04 2004 cortei di mario morcellini 63 [email protected]

sorta di zona “extraterritoriale” della casa, di difficile accesso per i genitori. Analogamente, I l g i o c o d e l l e p a r t i il moltiplicarsi di percorsi comunicativi “alternativi” e sempre più personalizzati (blogs, newsgroups, radio libere, etc.) I giovani tra realtà e rappresentazione segnala una sorta di “provincializzazione” culturale L’universo giovanile è sempre più complesso e sfuggente. L’analisi legata al trincerarsi di giovani e adulti nei rispettivi ghetti dei suoi orientamenti culturali, comunicativi e valoriali richiede un espressivi, oltre che l’oggettiva difficoltà di individuare notevole sforzo interpretativo, ma anche dosi di ironica “sospensione trend generalizzabili in merito ai comportamenti giovanili. del giudizio”. Una tradizione di studio e di ricerca consolidata (di cui ci Il legame con famiglia, scuola e coetanei rappresenta oggi, di fatto, solo sentiamo portatori) ci dice ormai che i giovani rappresentano i promotori un pallido riflesso dei rapporti sociali del passato. Sembra soprattutto elettivi dell’innovazione culturale; tuttavia, non si può escludere che vi che i “giochi” di immagine correnti tendano a enfatizzare gli aspetti di siano aspetti sotto cui appare più controverso il loro protagonismo nella divergenza, di antagonismo e “controcultura” tra le generazioni, in una determinazione di tendenze e fenomeni emergenti. costruzione delle identità (e, dunque, dei modelli di interazione) che I giovani rappresentano i principali driver del cambiamento nelle società sopravvaluta troppo le reciproche differenze. contemporanee, in grado di giocare un ruolo decisivo nell’esplorazione, Ma è proprio la crescente distanziazione nelle aspettative di vita e nei nella definizione e nell’ampliamento dei consumi del tempo libero valori “praticati” rispetto al mondo adulto a chiamare in causa il valore di dentro e fuori i media. E’ in buona parte nell’universo giovanile che una nuova e più efficiente conoscenza reciproca tra giovani e adulti. Da prendono forma e si sedimentano, infatti, le nuove tendenze destinate qui la necessità di analizzare oggi i consumi e gli stili culturali dei giovani ad estendersi a famiglia, generazioni adulte, intera società: una dinamica anche e soprattutto dal punto di vista della loro ambivalenza, ben oltre di innovazione “dal basso”, alimentata in modo massiccio sia dalla le apparenze e i titoli da “prima pagina”; di accettarne le contraddizioni, vetrina dei media, che dall’interazione diretta con i coetanei. Il rinnovato la discontinuità e i segnali deboli rispetto ai protocolli di analisi più “paesaggio culturale” vede nei giovani i protagonisti di un processo consolidati. accelerato di ridefinizione degli stili di vita, di diversificazione degli Non solo per cogliere il volto dei nuovi giovani - quei tasselli di realtà così interessi, di apertura della società italiana alle tecnologie e alla ricchezza sfuggenti dietro la rutilante rappresentazione che le nuove generazioni culturale del territorio. offrono di sé, ma anche per contribuire all’elaborazione di politiche più Al tempo stesso, i giovani di oggi appaiono, per molti versi, indecifrabili: avanzate e, di fatto, a un dibattito culturale che sappia promuovere con sembrano il prodotto di una “mutazione” di cui non è chiaro il segno. maggiore incisività la qualità dello scambio intergenerazionale. Il gusto Ed è evidente che la stessa autarchia dei codici espressivi generazionali del quotidiano “gioco delle parti”. rischia di demarcare una profonda frattura culturale rispetto agli adulti. E’ così che, sotto la superficie apparentemente effimera e patinata degli Chiudo allora con un consiglio di lettura, utile per cominciare ad stili di vita e di consumo, si nasconde in realtà un intero giacimento approfondire la conoscenza delle giovani generazioni dal punto di esistenziale di valori e controvalori, seppur osservabili solo indirettamente vista dei loro peculiari codici espressivi: l’interessante Giovani a parole. e in maniera indiziaria. Un’inesauribile molteplicità di segnali di identità e Dalla generazione media alla networked generation (Guerini e Associati, di riconoscimento, spesso vissuti e professati per così dire “contromano” Milano, 2002) di Simona Tirocchi, Romana Andò e Marzia Antenore. (un po’ come in motorino...) rispetto al mondo degli adulti. La stessa camera dei ragazzi diventa, per certi aspetti, la metafora di un epocale salto generazionale: le tecnologie segnano i confini di una

COLLABORATORI

Claudio Amendola Agnese Ananasso Franco Andreucci Carla Romana Antolini Luca Beatrice Marco Begani Alessandro Benvenuti Ciro Bertini Matteo Bianchini Nancy Brilli Eva Buiatti Valerio Cammarano Luca Carboni Valeria Cecilia Claudio Coccoluto Pietro D’Ottavio Klaus Davi Marzia Di Mento Guido Dolora Fabrizio Gianuario Caterina Gonnelli Freddy Grunert Andrea Lisi Enrico Lo Verso Mario Morcellini Andrea Mugnaini Oliva Muratore Fabio Murru Angelita Peyretti Chiara Pietrella Roberto Pisoni Giulia Premilli Andrea Rustichelli Lorella Scacco BAZAR Cristiana Scoppa Via Bradano 30, 00199 Roma Chiara Spegni [email protected] Studenti La Sapienza DIRETTORE RESPONSABILE - Eugenia Romanelli Chiara Tacconi VICEDIRETTORE - Vera Risi Alberto Traversi DIRETTORE ARTISTICO - Mara Codalli Gianni Valentino