Mensile Di Intrattenimentointelligente
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n.1 aprile 2004 mensile di intrattenimento intelligente LUCA CARBONI: CANTANTE O VIGNETTISTA? -I pc di dopodomani - JAMES ATLASVITA DI SAUL BELLOW - L’ASINO ALBINO TEATRO LANCIAVICCHIO DI ANTROSANO DI AVEZZANO (AQ) - WRRITERS E GRAFFITARI - OLOSCHERMI - OCCIDENTE E ISLAM - TA MAIN DANS LA MIENNE LETTERE D’AMORE INEDITE DI ANTON CECHOV TEATRO ARGENTINA - ALTAN, ROMANZI SCONVENIENTI - JIRO TANIGUCHI, ALLEVARE UN CANE E ALTRI RACCONTI MARCO ARCHETTI-LOLA MOTEL - JAUME PENSA E CARLOS GARAICOA PALAZZO DELLE PAPESSE DI SIENA - AA.VV., GLI INTEMPERANTI - VALERIA PARRELLA-MOSCA + BALENA SETTIMO POTERE- CONVERSAZIONE CON DANILO REA - CELLULARI IPERSENSIBILI - NETWORK MULTIMEDIALE GLOBALGROOVE CENTRO ESPOSITIVO EX PALAZZO SANITÀ DI TERNI - CZECH STYLE - POST ROMANTIC EMPIRE - D/FORMA-MEDIA.COMM(UNITY) / COMM.MEDIUM (DIVENIRE COMUNITÀ OLTRE IL MEZZO: L’OPERA DIFFUSA) AL MACS , MASEDU ARTE CONTEMPORANEA DI SASSARI - THE ROCKET MILANO - VIP-JAY - KIND OF BLUE DI MILES DAVIS - PRIMO DVD DI FABRIZIO DE ANDRÈ SCHERMI DI VAPORE ACQUEO - ZIO VANJA DI ANTON CECHOV TEATRO BIONDO DI PALERMO- PROGETTO DEMO - FESTIVAL INTERNACIONAL DE BENICÀSSIM SAMUEL FOSSO CENTRO INTERNAZIONALE DI FOTOGRAFIA DI VERONA - INTERVISTA A SOFIA COPPOLA THE PASSION - ALPINISMO E ARRAMPICATA LA DANZA CONTEMPORANEA DI MK GAY TV - DUB TRIBE SOUND SYSTEM A NAPOLI - PERCHÉ LEGGERE MELISSA P? - SENEGAL: STOP ALL’ESCISSIONE - LEGGI COME MANGI PANE & COMPANATICO - VIDEOQUEER À GOGO ETEROTOPIA - GIOVANI: IL GIOCO DELLE PARTI - IMPARARE A FARE LA PIZZA A NAPOLI - L’ARTE DI PATTI SMITH ANTONIONI PITTORE - APRIL LOVE E MAGGIO DELLE RIBELLIONI 2 EDITORIALE bazar 04 2004 [email protected] [email protected] bazar 04 2004 laboratori di serena cama e freestylers 3 MAra Codalli Eugenia ROmanelli Vera RIsi Direttore arTistico Direttore responsabile viceDirettore bazar 04 2004 laboratori di serena cama e freestylers 3 [email protected] WrRITERS s: artisti o vandali? L’opinione pubblica si divide tra simpatie e critiche feroci mentre le loro opere continuano ad affascinare. Di Serena Cama Chi sono i writers? I nostri padri li chiamavano graffitari, ragazzi che, bombolette alla mano, disegnano e colorano la città. Artisti metropolitani metro e vagoni ferroviari e per atelièr il mondo intero. Difficile tracciarne un profilo, è una cultura variegata e complessa. Gli stessi writers che hanno per tela muri, Il writing nasce come espressione di ribellione nei ghetti neri degli Usa, sul finire degli anni ’60. Varca l’oceano e approda in Europa rifiutano qualsiasi etichetta. continua evoluzione, quantitativa e qualitativa, non è più, necessariamente, un atto di protesta, diventa piuttosto una moda. qualche anno dopo. Vive una Quello che oggi li motiva è la voglia di cambiare volto a città, quartieri suburbani, aree degradate, terreno fertile per criminalità e devianze. dei palazzi in colore. Il problema nasce se l’obiettivo artistico si focalizza su monumenti e palazzi d’epoca, testimonianza di un passato Trasformare il grigiore cittadini. Non è raro che certi individui, che a torto si definiscono writers, compiano atti simili! A farne le spese sono coloro che riconoscendosiglorioso e orgoglio di tutti i atipico ma artistico, ripudiano per primi tali gesti, tanto vandalici quanto illegali. Si è creato col tempo, e alla luce di questi episodi, un forte pregiudizioin questo movimento, condanna che si accompagnano ad una assoluta disconoscenza di quello che rappresenta il vero writing. Camminando per strada e una feroce osservatelo. E dopo provate a rispondere: artisti o vandali? soffermatevi su un loro pezzo, La parola ai protagonisti….. Quanto costano i graffiti? G. Il prezzo dipende da quanto è grande l’opera. G. 20 anni – L. 21 anni L. Le bombolette hanno un prezzo che varia in base alla qualità. Costano da 3 a 10 euro. Di Clarissa Ripolli, Silvia Sabatini e Valentina Tripodi Perché disegni? Arte o ribellione? G. Arte e non di ribellione. Posso paragonare senza dubbio i miei murales a delle Quanto tempo fa hai iniziato e come è nata la passione per i graffiti? composizioni su tela. G. Ho iniziato sei anni fa per imitare i miei amici, mi piaceva quello che facevano L. Io non avverto nessun disagio e non mi ribello a nulla. E’ solo arte, un’espressione L. Avevo 14 anni. All’inizio era solo una moda, poi è diventata una vera passione artistica metropolitana. L’invenzione di una tag è fondamentale? L’illegalità è più uno stimolo o un freno? G. Si. È lo strumento per l’identificazione di un writer G. Quando scrivo controllo che in giro non ci sia nessuno, però faccio in modo che L. Si. Per far parte di questo mondo, per farsi conoscere e conoscere gli altri è ciò non mi influenzi. Non ho paura. necessaria. L. All’inizio era uno stimolo. Quando ho iniziato ero piccolo, era divertente fare una Si tratta di un’azione individuale o collettiva? tag e scappare via; ero incosciente. Adesso è sicuramente un freno. G. Entrambe. A volte si esce in gruppo, oppure si scrive istintivamente su qualsiasi Vi hanno etichettato come vandali. Che peso dai a questi giudizi? posto, anche da soli. G. Non mi interessano queste considerazioni. D’altronde, se la gente pensa questo, L. Un murales si può anche fare in gruppo, e quindi si firma con più tag . allora si, mi piace il vandalismo. Quali sono i soggetti più rappresentati? L. E’ facile avere pregiudizi verso chi è diverso. C’è anche una sorta di G. Per lo più puppets e scritte. manipolazione del fenomeno da parte dei media. In tv non fanno vedere dei bei L. Puppets, ritratti o astrazioni. L’estetica è sicuramente molto importante. Un murales ma solo tag su muri e palazzi. Che sia un vandalo chi tagga sui monumenti pezzo prima di tutto deve essere bello. lo penso anch’io. 4 di serena cama e freestylers laboratori bazar 04 2004 [email protected] [email protected] bazar 04 2004 laboratori di serena cama e freestylers 5 Dalle ventose gallerie della subway di New York City alle luci dei musei, GRAFFITI passando per la Factory di Andy Arte Warhol. C’è un writing sotterraneo fatto di spray su lamiere lucenti e mura di milanese periferia e c’è quello di due ragazzotti D AUTORE . americani che cavalcano gli anni ‘80 GRAFFITI COME ARREDO ’ e si consegnano al mito. Jean Michel URBANO Basquiat, newyorkese di origini Nasce nel 2003 il progetto “ Di Alessandro Marini Mural A portoricane, porta su pelle e capelli le Milano”. Gli organizzatori sono Ken cicatrici di un’arte contaminata. Parla di indifferenza e discriminazione, ed è l’Italia, la galleria Mazzoni di Modena, a offrirgli Wolverton e Laura Cappelli, artista per prima le sue pareti bianche. Inghiottito dai ritmi della Pop Art e dal mito romantico dell’artista totale, muore d’eroina il primo, giornalista la seconda. nel 1998, a 28 anni. Questo progetto offre a giovani Keith Haring passa dai pannelli pubblicitari vuoti della metro di Manhattan al Muro di Berlino (1986), dove impregna di talentuosi la possibilità di creare libertà i mattoni simbolo del contrario. Tra le sue fermate Parigi, Tokyo e Roma, dove alcuni disegni nella tratta Flaminio- murales su grigi muri di stabili Lepanto della Linea A vengono cancellati da ignari addetti comunali. Nel 1989 crea la sua ultima opera sui 180 metri quadri pubblici, in seguito all’approvazione della parete posteriore della Chiesa di Sant’Antonio a Pisa. dei proprietari degli stessi edifici, “Tuttomondo” è il testamento spirituale di un 32enne, il Manifesto dell’ arte per tutti, aperta a tutti, fruibile da tutti. Un nonché delle autorità cittadine. personaggio giallo attraversa la parete sul piano di un ipotetico passante: lo spettatore entra nell’opera. “Un muro è fatto per essere disegnato, un sabato sera per far baldoria e la vita per esser celebrata”. Due mesi dopo sarebbe morto di GRAFFITARI MILANESI: DOVE Aids. SONO? La loro passione è diventata ormai Di Annarita Lone e Giovanna Silvestri Writing: origini di un’arte anche una moda che occupa un Il Writing, arte della lettera, nasce nei ghetti neri del Bronx e di Harlem alla fine degli anni ’60. I giovani graffiano i muri considerevole spazio commerciale: della città con nomi e disegni. L’AREOSOL ART diviene simbolo della rabbia di chi lotta contro povertà ed emarginazione. negozi specializzati, riviste, locali Nel ‘71 nascono le prime crews, bande interrazziali armate di bombolette che conquistano metropolitane e treni. Lo stile come Deposito Bulk in zona dei writers si evolve dalle lettere “Platform” ai “masterpieces” del ’72 fino ai pezzi in 3D del ’73. Negli anni ’80 nell’ambito Sempione, Leoncavallo in zona del Bronx Concil on the Arts, prima organizzazione d’arte nel Bronx, e della Graffiti Production Inc., laboratorio di oggetti Greco, o ancora Pergole Tribe e stampa, si sviluppa un’arte parallela al writing, la Graffiti art, destinata a una vita breve. La street-art, invece, si diffonde situato in Via della Pergola. in altri paesi e arriva in Italia negli anni ’90. Ne sono testimonianza Roma, Milano, Bologna, Napoli, e, in misura minore, Nel centro di Milano si vedono le altre città. opere di PAO (Paolo Bordino), che dipinge i “panettoni” – quei divisori Di Raffaele Buonomo Graffiti nuovi murales? utilizzati per delimitare parti di strade E’ possibile accostare i GRAFFITI agli storici MURALES messicani degli anni ‘20? Entrambi sono “arte collettiva”, vista – in PINGUINI, rappresentandoli con l’accessibilità pubblica delle esposizioni murali; usano colori resistenti agli agenti atmosferici; esprimono ribellione sociale espressioni e in situazioni più o meno e sono alternativi se non proprio illegali nel panorama artistico tradizionale. Elementi di parentela ma anche rispettive buffe. peculiarità: per i graffitisti è d’obbligo l’uso di bombolette spray, con qualche deroga per gessetti e rullo, mentre i muralisti utilizzarono prima la tecnica dell’affresco e poi la pistola a spruzzo, introdotta dal messicano Siqueiros.