ANNO XXI NUMERO 183/184 SETTEMBRE / OTTOBRE 2012

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) FORMULA 1 6 4 . n 4 0 0 2 / 2 0 /

7 FINALE DI STAGIONE 2 . L n i . v n o c ( 3

0 SPUMEGGIANTE 0 2 / 3 5 3 . L . D . P . A n i e n

o MONDIALE ENDURANCE i z i d e p S - a p S ORA I GIAPPONESI e n a i l a t I e t s o P FANNO SUL SERIO UÊ-/,‡ ³ÊÊÊUÊ-/,‡ Ê

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SOMMARIO

Formula 1 4 ...... La resa dei conti 12 ...... La borsa o la vita! 20 ...... Regolamenti: quale futuro per la F1? Monoposto 34 ...... GP2 Series: il titolo torna in Italia 38 ...... GP3 Series: 4 Evans, dalla polvere alle stelle 34

Personaggi 16 ...... Silvia Hoffer, la signora McLaren Attualità 44 ...... Formula E: una scommessa sul futuro La nostra storia 48 ...... I 90 anni di Monza: tristi giorni di gloria 24 Produzione 64 ...... Salone di Parigi: Sport & GT l’auto è viva! 24 ...... Toyota TS030: la riscossa giapponese 30 ...... Olivier Quesnel: 56 quando piccolo è bello 56 ...... GT Open: quando le cose funzionano 60 ...... Porsche Supercup, René Rast: un, due, tre

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Alonso riparte da Monza con una quarantina di punti di vantaggio sui diretti inseguitori. Basteranno per riportare in Italia il mondiale? A ci sperano, ma attenti a Hamilton ed alla McLaren, mentre la Red Bull...

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Gli ultimi Gran Premi della stagione hanno visto un ritorno in gran spolvero della McLaren, prima in Belgio con , poi in Ungheria e a Monza con . Non a torto Alonso lo considera il suo rivale più pericoloso nella caccia al titolo. (in basso l’inglese avviato verso la vittoria nel Gran Premio d’Italia 2012).

nche questa volta quel geniaccio quello in cui, approfittando delle vacan- cio della stagione, quello dove i giochi di Bernie Ecclestone ci ha visto ze estive, si potevano seguire i Gran diventano pesanti e ogni piccolo errore Agiusto: chiudere la baracca per Premi in prima persona. si paga a carissimo prezzo. un mese e mandare tutti in ferie, ha fat- Poi, con l'avvento della Formula 1 me- E cosa ci ha detto la ripresa del campio- to bene al Circus della Formula 1 diatica, questa esigenza è venuta meno nato? Le chiavi di lettura del dopo ferie che, dopo quattro settimane di e, siccome i proventi maggiori arrivano sono parecchie e meritano un approfin- sosta, è tornato più vivace e dai diritti televisivi, tanto valeva fermare dimento a partire, ovviamente, dalla lot- combattivo che mai. E dire il tutto per un mesetto e lasciare che ta per il titolo. che una volta erano proprio i addetti ai lavori ed appassionati si go- mesi di luglio ed agosto quel- dessero in santa pace le meritate vacan- Lotta a tre, anzi a due... li di maggiore audience, il pe- ze. Salvo poi riprendere con le batterie Scorrendo le classifiche iridate dopo riodo estivo votato al riposo, ricaricate, per affrontare l'ultimo scor- Monza parrebbe che poco o nulla sia

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cambiato dopo il Gran Premio d'Unghe- di un intero campionato e rimettere gli nuovo profilo estrattore posteriore) che ria: Alonso guida il mondiale piloti con avversari in corsa. Se poi, come nel caso dovrebbero aumentare ulteriormente il poco meno di quaranta punti sul secon- di Alonso, non si dispone della migliore tasso di competitività della rossa. do in classifica, mentre la Red Bull appa- macchina del lotto, la cosa si complica ul- Peccato però che né in Belgio, dove sen- re inattaccabile nella graduatoria riserva- teriormente. Che la F2012 non sia la mo- za l'incidente al via Alonso avrebbe potu- ta ai piloti. Attenzione però, mai come in noposto più competitiva del 2012, è co- to puntare al podio, né a Monza, dove questo caso i dati vanno interpretati. sa nota, come bisogna riconoscere che il una rottura della barra antirollio lo ha co- Prendiamo ad esempio il vantaggio del suo recupero, rispetto alle mediocri pre- stretto a partire dalla decima piazza, pri- ferrarista sugli inseguitori: a questo punto stazioni di inizio anno, ha del miracoloso, vandolo della possibilità di battersi per la della stagione avere più di una gara e ma non si può sempre contare sulle di- vittoria, lo spagnolo abbia potuto dimo- mezza di vantaggio sugli avversari diretti sgrazie altrui o sulla pioggia, per salire sul strare quanto effettivamente vale l'ultima consentirebbe a chiunque di pianificare il gradino più alto del podio. versione della F2012. In ambedue i casi si resto della stagione con una certa tran- Questo in casa lo sanno e, in vista è vista una Ferrari decisamente più velo- quillità. Ma non nel caso di Alonso. dell'ultimo scorcio di stagione, hanno svi- ce sul dritto, dove ad inizio anno, lo ricor- Come ha dimostrato il Gran Premio del luppato una serie di modifiche, soprattut- diamo, le rosse pagavano oltre 10 chilo- Belgio, basta un minimo errore, anche to di carattere aerodinamico (leggi nuo- metri alle avversarie più accreditate, e ab- non dell'asturiano, per vanificare gli sforzi va ala anteriore, nuovo fondo piatto e bastanza in forma nei curvoni in appog-

6 gio, dove occorre carico aerodinamico. volezza di non disporre più della migliore vietate quelle mappatute che a Valencia Ma proprio nella gara di casa è suonato vettura del lotto e di quel vantaggio abis- avevano fatto gridare al miracolo, la Red un preoccupante campanello di allarme sale derivante dal "soffiaggio caldo" degli Bull è tornata tra gli umani, ovvero batti- sull'affidabilità della F2012. Come inter- scarici. Una volta che la Fia ha messo al bile e imperfetta come tutte le monopo- pretare altrimenti le rotture a catena del bando questo dispositivo e sono state sto dell'ultima generazione. week end monzese (cambio, motore, so- spensioni e freni in prova): come un sem- plice incidente di percorso o piuttosto come il prezzo da pagare per recuperare quel gap di competitività che ancora se- para la rossa da Red Bull e soprattutto McLaren? Per saperlo dovremo attende- re le prossime gare asiatiche, nelle quali il duo Alonso-Ferrari si gioca buona parte del suo mondiale. Lo stesso discorso vale per la Red Bull e per il binomio Vettel-Webber, che dovreb- be trovarsi particolarmente a suo agio a Singapore e sui lunghi curvoni in appoggio di Suzuka. Anche in questo caso, però, i pronostici sono quantomai azzardati. Perché la Formula 1 del 2012 ci ha abitua- Una delle stagioni più combattive nella storia del mondiale di Formula 1 rischia di ridursi ad un confronto a due, tra Lewis Hamilton (in basso, a sinistra) e , la cui ti alle sorprese e soprattutto perché la (in alto a sinistra) ha accusato problemi di affidabilità a Monza. In Belgio a tenere banco sono state, Red Bull RB8 ha poco in comune con i invece, l’eccessiva grinta di Romain Grojean al via (in questa pagina) e la sicurezza degli abitacoli. due modelli che l'hanno preceduta e an- che il secondo posto di Vettel in Belgio va letto in chiave critica. Se ci fossero stati Alonso, Hamilton, Grojean e le due Sauber in gara, ben difficilmente il campio- ne del mondo in carica sarebbe salito sul podio e la riprova l'abbiamo avuta a Monza, dove le monoposto austro-inglesi non sono mai state della partita e dove ambedue i piloti di Dietr Mateshitz hanno concluso la gara prima del termine, appie- dati da quell'alternatore che aveva già messo ko Vettel a Valencia. A preoccupare di più non sono però i reiterati cedimenti di quel- l'organo meccanico, quanto la consape-

7 Attenti forma si capisce perché da alcune setti- a McLaren e Sauber mane Fernando Alonso dichiari al mon- Da questo punto di vista chi se la passa do intero di temere di più l'accoppiata meglio di tutti è la McLaren che, dopo McLaren-Hamilton, che non Sebastian l'appannamento di metà stagione, è tor- Vettel. E lo fa a ragion veduta: come ha nata ad essere lo spauracchio di inizio dimostrato in Ungheria, a Monza e a anno. Merito dei nuovi scarichi e, soprat- Spa-Francorchamps, la rinnovata MP4/27 tutto, della nuova aerodinamica poste- è una macchina che si adatta ad ogni tipo riore, che hanno letteralmente messo le di circuito, dal misto lento, al velocissimo ali ai piedi dei suoi piloti che sono saliti e, al momento, pare avere come unico sul gradino più alto del podio negli ultimi tallone d'Achille la gestione delle gomme tre Gran Premi. sul bagnato e con pista fredda. Di fronte a questo straripante stato di Per cui, se non pioverà e se il termome-

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Nessun problema al via per Hamilton nel Gran Premio d’Italia. Dopo aver conquistato la pole in prova l’inglese della McLaren (in alto a sinistra) s’invola verso il terzo successo della stagione. Gara decisamente più travagliata per , intruppato a centro gruppo e braccato fin dal via dalla Ferrari di Alonso. tro non calerà drasticamente sotto i 15/18 gradi, si può fin d'ora prevedere una McLaren competitiva su tutte le prossime sette piste. Dove peraltro non è neppure da escludere l'ennesimo col- po di scena dell'anno e la vittoria di un outsider. Di chi stiamo parlando? Ma della Sauber- Ferrari, ovviamente, che ha fatto faville sia in Belgio, che a Monza e sullo stradale lombardo avrebbe potuto addirittura puntare al successo, se solo ci fosse stato qualche giro in più. Ma la stagione non è

ancora finita e con un approccio meno Concentrati, all’interno dei loro abitacoli, Sebastian Vettel, Lewis Hamilton (al centro) e Fernando Alonso (sotto) si preparano al rush finale, a quelle gare oltre oceano dove si giocheranno i destini conservativo alle gare non ci stupirem- del mondiale 2012. Anche Webber e Rakkonen sono in lizza per il mondiale ma, al momento, la mo di trovare Perez o Kobajashi sul gra- loro candidatura sembra decisamente meno forte di quella dei piloti Ferrari, McLaren e Red Bull. più alto del podio. Nomi nuovi per il futuro In questa calda ripresa di campionato hanno tenuto banco gli sviluppi tecnici delle monoposto, ma anche le imprese in pista di due piloti, da tempo sotto la len- te di ingrandimento. E ci riferiamo ovvia- mente a Romain Grojean e Sergio Perez, le cui gesta hanno caratterizzato i Gran Premi del Belgio e d'Italia. Del primo cosa dire? È veloce, talvolta addirittura più del suo compagno di squadra Kimi Raikkonen e si adatta ad ogni tipo di pista, ma sbaglia troppo e questo in una Formula 1 tiratisima come quella dei giorni nostri è una grave colpa. Soprattutto se l'ennesima bravata al via mette fuori corsa due mostri sacri del

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calibro di Alonso e Hamilton e rischia di comprometterne il mondiale. Certi errori "l'ambiente" non te le perdo- na anche se, a ben vedere, non è sempre tutta colpa del franco-svizzero (a propo- sito, per la sciovinista stampa d'Oltralpe Grojean è francese quando va a podio e un cittadinio della confederazione elveti- ca quando ne combina una delle sue...). Le pressioni esercitate su Grojean dal team e dai media transalpini, che vedono in lui l'erede di un certo , con- dizionerebbero chiunque e probabilmen- te neppure la gara di squalifica nel Gran Premio d'Italia basterà a calmarlo. Se così fosse, sarebbe un vero peccato perché, errori madornali a parte, il pilota della Lotus è uno che sa andare forte e possiede la classe del campione. Discorso diametralmente opposto per Sergio Perez, che dopo il Gran Premio della Malesia e l'exploit di Monza veniva Se le vere sconfitte del GP d’Italia sono state le Red Bull di Vettel e Webber (sotto), non è che le cose indicato come il sostituto ideale di Felipe siano andate meglio per Kimi Raikkonen e per la Lotus (in alto), che viene regolarmente indicata come una delle vetture più veloci del lotto, ma al momento non è ancora riuscita a salire sul gradino Massa in Ferrari. più alto del podio. Lo stesso dicasi per , che potrebbe anche lasciare la F1. Dove però il giovane messicano, sponso- rizzatissimo dal connazionale Carlos Slim, l'uomo più ricco del mondo, non trova grandi estimatori, pur facendo par- te della . Secondo il presidente Montezemolo il ragazzo è ancora troppo acerbo per sopportare la pressione di un grande team, ma come interpretare allora l'interessamento della McLaren, nel caso in cui Lewis Hamilton dovesse firmare per la Mercedes? Pretattica, manovre di disturbo? Anche in questo caso per saperne di più bisognerà attendere ancora un po’, ma non ci dimentichiamo però che il mana- ger di è un certo Nicola Todt, figlio del Presidente della Fia e che

10 nei prossimi mesi le parti (leggi Team, rie, falcidiate dalla crisi mondiale, con re di più in pista, come si faceva un tempo. Federazione e Bernie Ecclestone) do- provvedimenti in grado di abbattere i co- Parole sacrosante, peccato che la For- vranno gettare le basi sul futuro tecnico, sti, consentendo magari ai team di primo mula 1 in questi anni abbia tenuto un at- e soprattutto economico, della nuova piano di vendere le loro vetture ai priva- teggiamento gattopardesco: "cambiare Formula 1. ti (un ritornello ripetuto come un man- tutto, per non cambiare niente" e non sa- tra in questi ultimi anni). ranno di certo la crisi economica interna- Parola di Presidente Poi c'è la questione spettacolo: che sen- zionale o le prossime discussioni sulla A proposito di Montezemolo, a Monza si so ha una Formula 1 chiusa in se stessa, spartizioni dei soldi a far cambiare idea ad è rivisto il presidentissimo della Ferrari dove i tifosi non possono neppure vede- una categoria che potremmo definire che, prima di dichiarare ufficialmente o re i loro beniamini, perché tutto il pad- "autoreferenziale", dove i fatti che conta- meno il suo ingresso in politica, ha ester- dock deve essere blindato, sigillato come no sono quelli del paddock, mentre il nato alla stampa di tutto il mondo il suo se si trattasse del caveau di una banca? mondo esterno la fa da corollario. pensiero sullo stato di forma dell'attuale Dulcis in fundo la questione test: è vero E se l'andazzo è questo temiamo che, pas- e della futura Formula 1. che costano, ma la Formula 1 è l'unico sato lo spavento per l'incidente di Spa, il E cosa ne è emerso? Che, per continua- sport ad alto livello dove non ci si può al- famoso "cupolino" da applicare all'abitaco- re a vivere e crescere, il Circus deve cam- lenare. A questo punto, per gli spettatori e lo resterà lettera morta. Almeno in que- biare parecchie cose. Dovrà, ad esempio, per gli stessi team, sarebbe forse meglio ri- sto caso, vorremmo tanto sbagliarci. reagire per far fronte alla moria di scude- durre le ore in galleria del vento e prova- Testo e foto Paolo D'Alessio

11 FORMULA 1 Formula 1 La borsa o la vita! e il mondiale di F.1 si appresta a vi- 2013 al 2020. Secondo le prime indiscre- vere gli ultimi gran premi alla ricer- zioni, l'accordo vedrebbe la Cvc Capital Sca del rivale di Fernando Alonso, Partners, il fondo d'investimento che at- leader della classifica, il Circus cerca di tualmente gestisce il Circus, restare al ti- definire le linee guida del proprio futuro mone ma attraverso una nuova società politico ed economico. L'attuale Patto creata appositamente: la Delta Copco. della Concordia scade a fine 2012 e nel Tra gli azionisti - e questa è una delle no- paddock hanno luogo da tempo grandi vità - ci saranno alcuni importanti spon- manovre. L'ultima risale ai giorni del sor, forse qualche grande emittente e, Gran Premio d'Italia , quando a Maranel- dulcis in fundo, le scuderie. Oltre ovvia- lo, nelle stanze dei bottoni della Ferrari, mente a Bernie Ecclestone, attuale diret- s'è svolto un vertice tra Luca di Monte- tore generale, nonché detentore del zemolo, Bernie Ecclestone e . 20% delle quote. Per comprendere meglio il quadro politi- Ulteriore novità è rappresentata dalla co generale occorre compiere un passo quotazione in borsa della Delta Copco, il indietro, per la precisione al primo GP cui valore sarebbe stimato intorno ai 10 spettacolo che li vede protagonisti, come della stagione, in Australia, quando rimbal- miliardi dollari (oltre 7,5 miliardi di euro). nella NBA americana. E di conseguenza za una notizia che suscita parecchio cla- La piazza scelta sarebbe quella di vedrebbero aumentare la loro fetta di in- more. Ad interpretare il ruolo della "gola Singapore e la scadenza non dovrebbe troiti, che fino adesso finiva nelle casse di profonda", sarebbe il sito dell'emittente andare oltre l'anno, quello richiesto dai Ecclestone per circa il 50%. In pratica, le britannica "Sky News", che, dopo aver tempi tecnici richiesti per mettere in pra- squadre raggiungerebbero quell'obiettivo pubblicato lo scoop, ritira l'articolo per tica un'operazione che sarebbe già al va- tanto sognato, che negli anni scorsi era poi farlo riapparire con alcune correzioni. glio di una delle più grandi banche d'affa- stato al centro di molte tensioni con Ebbene, quale sarebbe la materia top se- ri del mondo, la Goldman Sachs. "Mister E". Quest'ultimo, però, resterebbe cret? Proprio il nuovo Patto della Con- Insomma, una svolta epocale, dove i team il referente delle compagini stesse. Della cordia, destinato ad entrare in vigore dal potrebbero partecipare al governo dello serie: cane non mangia cane. A detta di ulteriori indiscrezioni, nei ruo- ARNI B li chiave si troverebbero la Ferrari e la Red Bull, che proprio di recente avevano abbandonato la Fota, ossia il "governo" dei team nato nel 2008, quando nel Circus erano ancora presenti grandi marchi automobilistici del calibro di Honda, Bmw, Toyota e che nel corso del tempo è andato via via perdendo la pro- pria autorità e funzione. Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, circolerebbero per- fino le prime cifre, elemento che in teoria proverebbe lo stato di avanzamento del business. La Ferrari percepirebbe 60 mi- lioni di dollari circa l'anno, in qualità di bo- nus-storico. Ecclestone per primo si ren- de conto (come in passato) che la pre- senza del Cavallino nel mondiale rappre- senta un valore aggiunto di inestimabile valore per l'intero movimento.

12 Previsti pure 5 milioni di euro alle scude- suo, sarebbe riuscito ad ottenere le firme gente somma di denaro, i diritti commer- rie vincitrici dei titoli mondiali a partire sul Concorde Agreement che gli dareb- ciali sulla F.1 fino al 2110: più di un secolo. dal 2000 e a quei team che dal 2000 in be una certa garanzia sul prodotto og- Comincia così a circolare la voce di una avanti non hanno cambiato nome. Un ul- getto dei contratti che andrà a negoziare possibile quotazione in borsa del Circus, teriore gettone, pari ad oltre 26 milioni con emittenti televisive e circuiti (vecchi con tanto di partecipazione dei team. di euro, andrebbe a quelle squadre che e nuovi). In F.1 sono presenti motoristi del calibro dal 2008 si sono aggiudicate due titoli iri- Inoltre, per il "padrino" si avvererebbe un di Mercedes, Bmw, Honda, Peugeot e a dati, come la Red Bull, l'unica per ora. sogno covato da tempo. Anche in questo breve entreranno anche Renault e Benefici che andrebbero ad aggiungersi caso, occorre compiere un passo indie- Toyota, con una propria scuderia. A detta alle solite quote previste dal piazzamen- tro fino al 1999, quando già si parlava di di alcuni, i costruttori punterebbero a ri- to in classifica. E, guarda caso, i maggiori un prossimo sbarco della F.1 in borsa. levare i team storici, quelli che negli anni vantaggi economici an- '70 erano chiamati "gara- drebbero per ora alle Questa sembra ormai diventata la strada gisti". Per i grandi marchi due compagini, che dell'auto si parla di un in- avrebbero aderito al nuo- della Formula 1 by Ecclestone. vestimento superiore ai vo programma e di con- Quotazione in borsa e fuga dall'Europa, 1000 miliardi di lire, il seguenza alla Nuova con buona pace dei circuiti “storici” 38% di un giro d'affari sti- Concordia. mato intorno ai 2.700 mi- Altro elemento di rilievo, che vivevano su questa categoria. liardi. Tra gli sponsor, fan- sarebbe l'introduzione del no il loro esordio anche cosiddetto "Single Car Customer Team", Sono gli anni in cui il Circus sta vivendo istituzioni bancarie, il che testimonia l'ap- che aprirebbe le porte dei GP a quelle un periodo di vacche grasse, grazie ai petibilità della F.1. scuderie che schiererebbero una sola mo- proventi dei diritti televisivi, un business È il settembre del 2000, quando Eccle- noposto, purché abbia gareggiato l'anno in crescita grazie alla competizione tra le stone vara coi banchieri della Morgan precedente. Un'ulterio re conquista per la emittenti e allo sviluppo delle neonate Stanley l'emissione di obbligazioni euro- rossa, in particolare per il presidente pay-tv. Ecclestone investe fior di miliardi pee per un valore intorno ai 3.500 mi- Monteze molo che da anni invoca a gran creando la propria tv digitale. Una strut- liardi. Dei bond legati ai futuri ricavi pro- voce l'arrivo di una terza macchina. Così tura di oltre 280 persone che gira il venienti dai diritti televisivi, che dai 740 come i test durante il mondiale, che pare mondo a seguito dei GP, avvalendosi del- miliardi previsti per il 2000, dovrebbero verrebbero ripristinati. le tecnologie più sofisticate. salire a 765 nell'anno successivo. Dunque, parecchi vantaggi per gli attori e Nel giugno 2000, "Mister E" acquista dalla A questo punto, qualcosa si complica. per l'impresario? Ecclestone, dal conto Fia, dietro versamento anticipato di un'in- Oltre a imprevisti di carattere politico-fi-

13 FORMULA 1 ARNI B nanziario, la Commissione europea inda- in borsa), a dirsi pronta al rimborso. dito la regola che beneficia i team che ga sulla legittimità dei contratti di F.1 con A ciò si aggiunga pure la crisi e la forte in- hanno mantenuto di recente lo stesso la Fia per i diritti, dal momento che non stabilità registrata dai mercati ed ecco nome. Ad essere penalizzata sarebbe vede di buon occhio i rapporti esclusivi spiegata l'empasse. Senza contare che è proprio la scuderia teutonica, divenuta ed a lungo termine. Si aggiunga, inoltre, emerso in seguito che i team non saran- Mercedes GP a fine 2009 acquisendo il che l'emissione del prestito non ottiene i no rappresentati direttamente in borsa, controllo della Brawn GP campione del tassi auspicati dai banchieri, con conse- ma potranno investire i loro capitali in mondo. In fondo le "Frecce d'argento" guente scetticismo da parte dei broker una società formata dai tre investitori rappresenterebbero sempre un grande della City. che il 22 maggio scorso hanno rilevato il costruttore, l'unico di auto destinate al Negli anni che seguiranno il sogno della 21% del pacchetto azionario della Cvc. grande mercato presente in F.1. Se la borsa svanirà, complici le difficoltà provo- Un nuovo gruppo formato dalla Waddell Ferrari si rivolge ad un target elevatissi- cate dal fallimento del gruppo multime- & Reed, la Norges Bank, e la Black Rock. mo, la Renault è rimasta solo in qualità di diale facente capo a Leo Kirch, il magna- Un soggetto giuridico il cui valore è stato fornitore di motori. te tedesco che aveva investito nel Circus stimato intorno ai 10 milioni di dollari e Altra riflessione riguarda la terza vettura, con l'obiettivo di assumerne a breve il presieduto dal 68 enne manager austria- su cui Montezemolo è ritornato a parla- controllo. Infine anche la tv digitale di co Peter Brabeck, ex capo della Nestlè e re proprio a Monza. Da qui sorge spon- "Mister E" chiuderà i battenti. già designato da qualcuno a ricoprire in tanea una domanda che ne sarebbe dei Detto questo torniamo ai giorni nostri. futuro il ruolo di Ecclestone. piccoli team, come Force India, Marussia, Da Melbourne, di tempo ne è passato e Infine da Singapore, dopo il GP, è giunta Caterham e HRT? Sebbene per qualcu- la sensazione è che gli entusiasmi iniziali notizia di un'ulteriore trasformazione no siano delle Cenerentole da doppiare abbiano lasciato spazio all'incertezza ed il della Cvc in ... cooperativa. Pare che alcu- in corsa, hanno riempito la griglia quando business abbia registrato una brusca fre- ni gruppi finanziari abbiano acquisito il son venuti meno i grandi costruttori. nata. Primo fra tutti il progetto relativo 10% delle quote. Si tratterebbe della Non dimentichiamoci che al di sotto del alla quotazione in borsa. Government Investment Corporation of numero legale previsto dall'attuale Patto, A scoraggiare l'operazione pare siano Singapore (uno dei principali fondi di in- il Circus sarebbe andato incontro a non stati i risultati disastrosi emersi dall'esor- vestimento asiatici) e della Kuwait Invest- pochi problemi. Fra l'altro la soluzione dio sul mercato azionario del social ment Aurhority. del vetture clienti ha già fatto capolino network Facebook. Se il marchio creato Resta, inoltre, aperta un'altra questione, nel Circus alcuni anni fa, dopodiché ven- da Mark Zuckerberg ha registrato un im- ovvero quella legata alla Mercedes. Se ne tolta perché prevalse il concetto della pennata all'esordio, ha compiuto un bru- tutti i team si sarebbero via via aggiunti a proprietà intellettuale del progetto. sco dietro front, con perdite ingenti, al Ferrari e Red Bull, resta ancora alla porta Sempre secondo Montezemolo, la pre- punto da costringere la Morgan Stanley la Stella a tre Punte. Secondo radio-pad- senza dei piccoli sarebbe legata alla que- (che ha curato la collocazione del titolo dock a Stoccarda pare non abbiano gra- stione costi, che andrebbero drastica-

14 FORMULA 1 mente ridotti. A Monza, il numero uno nacea contro il malessere che affligge la nuovo calendario varato nei giorni pre- del Cavallino ha sottolineato lo spreco massima serie. cedenti il GP di Singapore, prevede solo enorme di soldi investiti nell'esasperata Il calo di pubblico, soprattutto dei più 7 su 20 gare in Europa. Senza dimentica- ricerca aerodinamica in galleria del vento: giovani è da ricercarsi altrove. Non a ca- re che il Nürburgring è a rischio causa il «Non è tecnologia utile per noi costruttori so a Monza, (d.s. forte deficit di bilancio e Valencia, sede fi- di automobili da riversare nei prodot- sportivo Ferrari), ha parlato di gare più no a quest'anno del GP d'Europa, spari- ti stradali». corte ad orari differenti e di interattività. sce a causa dello scarso afflusso di pub- Ma secondo alcuni, l'introduzione della Inoltre secondo alcune indiscrezioni, pare blico; quando nel 2008, anno d'esordio, terza vettura soddisferebbe solo la neces- che gli indici di ascolto registrati da SKY era candidata ad essere una sorta di sità di coloro che vogliono monetizzare i inglese (la pay-tv che trasmette il mon- nuova Montecarlo del Mediterraneo, con propri vecchi modelli. La presenza in pista diale con la BBC) per il GP di Australia grandissimi potenziali. di una terza Ferrari, McLaren, o Red Bull non superassero le 400 mila unità duran- E sempre legato ai costi c'è un altro nodo che sia, di quanto migliorerebbe lo spet- te la corsa. Segno che i tempi sono cam- da sciogliere, ovvero quello dei nuovi mo- tacolo e cosa darebbe in più alla F.1? biati anche per le tv a pagamento. Il re- tori a 6 cilindri per il 2014 e dei nuovi si- Altro punto nodale della faccenda riguar- cente accordo tra la FOM di Ecclestone stemi per il recupero di energia. A parte il da il ruolo che andrà a ricoprire la e SKY Italia, per l'acquisizione della F.1 dal rumore che è meno affascinante, sono in Federazione Internazionale all'interno 2014, ha scatenato parecchie discussioni. molti a sostenere che saranno alte le spe- del nuovo assetto del Circus. O meglio, Da un lato Ecclestone s'è assicurato un se di realizzazione. Per contro si farebbe quali poteri avrà rispetto ai nuovi azioni- bell'introito, se è vero che l'emittente un passo avanti verso la ricerca tecnologi- sti della società che rappresenta la F.1 sul privata italiana abbia pagato circa 600 mi- ca e quel riversamento sul prodotto di mercato? La Fia non potrebbe certo es- lioni di Euro per l'acquisizione dei diritti. serie, tanto caro a Montezemolo. sere azionista dal momento che è un en- Dall'altro ci si chiede come le scuderie Per concludere quindi, ci sembra che i te senza scopo di lucro. possano gradire un numero di ascolti di punti su cui accordarsi non siano pochi e Qualcuno si sta chiedendo inoltre quan- gran lunga inferiori rispetto a quelli regi- tutte le parti in causa cercano di tirare to sia realmente vantaggiosa sul lungo strati in questi anni dalla Rai. l'acqua al proprio mulino. Una situazione periodo questa operazione finanziaria È la stessa politica della caccia forsennata che a nostro avviso, non prevede dei per la F.1. Di sicuro la quotazione in bor- a nuovi mercati da spremere, come quel- tempi brevi per il raggiungimento della sa favorirebbe l'iniezione di nuovi capita- li orientali privi di una cultura motoristi- nuova Concordia. li, ma a nostro avviso non sarebbe la pa- ca, fino a quando porterà i suoi frutti? Il Carlo Baffi ARNI B

15 Silvia Hoffer La signora McLaren

el corso degli anni sono via via 3000 addetti ai lavori che animano il pad- tronici della Red Bull. Ruoli che fino a po- aumentate in un ambiente che dock di Formula 1. Forse un numero an- che stagioni fa erano occupati esclusiva- Nda sempre ha avuto una forte cora esiguo, ma che conferma che anche mente da uomini. Più datata invece, la connotazione maschile. Sono le donne nel Circus i tempi cambiano. presenza femminile nel campo delle pub- della F.1. Un tempo erano presenti solo Si pensi a Monisha Kaltenborn, il nuovo bliche relazioni, ovvero tra gli addetti ai box col cronometro in mano, in qualità CEO della Sauber, che siede sul ponte di stampa. Sul finire degli anni '90, hanno di mogli, compagne, o cominciato ad affollare amanti dei cavalieri del È una delle “addette ai lavori” più rispettate le hospitality, i box e le rischio. Un elemento sale stampa, come por- che ha sicuramente nel paddock della Formula 1. tavoce di team e piloti. contribuito a dare È un'italiana che anche gli inglesi hanno Tra queste spicca Silvia un'immagine romanti- imparato ad apprezzare per la sua ferma Frangipane in Hoffer ca al mondo dei Gran (da sposata) figura di Premi. gentilezza e per la sua competenza nel fornire spicco tra le addette Rarissime le loro appa- le informazioni alla stampa. stampa, nonché una rizioni in pista al volan- delle poche italiane a te dei bolidi, eccezion fatta per Maria comando del muretto box della scuderia lavorare per le scuderie d'Oltremanica, Teresa De Filippis, Lella Lombardi o elvetica, ad Oksana Kosachenko, mana- presente nel Circus da oltre un decennio Giovanna Amati. Ebbene oggi il gentil ger del pilota russo Vitaly Petrov, o a Jill ed attuale Press Officier della Vodafone sesso pare rappresenti circa il 10% dei Jones, Team Leader degli ingegneri elet- McLaren Mercedes.

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Silvia Hoffer Frangipane con Alessandro Zanardi e, sotto, con Nico Rosberg. In apertura, nel suo attuale ruolo di Press Officier della McLaren con i due portacolori del team, Hamilton e Button.

Nativa di Bolzano, Silvia Frangipane ha un anno, un periodo bellissimo, dove ho im- sone, quale l'ha colpita di più?: «Sicura - conseguito la laurea in architettura presso parato tanto. Io partivo da zero e Gian mente Gian Carlo Minardi è stato molto il Politecnico di Milano ed ha iniziato a la- Carlo Minardi mi ha insegnato molto in una importante perché ero alle prime armi e, vorare nel centro stile della Ettore sorta di corso accelerato. Poi nella stagione come già ricordato, mi ha insegnato tanto. Bugatti, occupandosi di comunicazione e successiva (nel 1999, ndr) dopo due gare, Poi Frank Williams, che ha un cuore davve- immagine. Da qui è approdata nel mondo la Williams mi ha offerto un lavoro, in quan- ro grande per gli italiani, e anche Patrick della moda facendo spola tra Mosca e to era arrivato Alessandro Zanardi e per- Head, che è una persona eccezionale. Qui Milano per un anno. Dopodiché è arriva- ché sapevano che sarebbero arrivati i mo- in McLaren sto conoscendo tantissime per- ta la chiamata della Ducati per svolgere tori BMW dall'anno successivo. Per cui ser- sone che mi dimostrano che mi trovo in una l'attività di PR Manager. Una scelta che nel viva una persona che sapesse parlare sia il squadra che ti abbraccia e che ti aiuta mol- tempo s'è rivelata fondamentale e che tedesco sia l'italiano e che fosse in grado di to nel tuo lavoro. Qui c'è uno spirito di squa- avrebbe aperto a Silvia le porte Circus. muoversi all'interno della F.1. Io accettati e dra incredibile, che è poi quello che ci vuole Signora Hoffer, come è entrata in F.1? così rimasi in Williams per undici anni. Fu per vincere. Non faccio una classifica, ma «Sono entrata attraverso il mondo delle un periodo bellissimo dove ho capito tante ciascuna delle tre esperienze mi ha lascia- moto, ossia lavorando in Ducati. Poi qualcu- cose, imparando soprattutto a lavorare in to dei ricordi molto belli». no fece il mio nome alla Minardi, dove sta- un team inglese, in cui c'è una mentalità di- Tra i piloti conosciuti in questi anni, c'è vano cercando un addetto stampa. La versa da quella italiana. Ad un cero punto la qualcuno che l'ha impressionata partico- Minardi mi contattò e dopo diverse tratta- McLaren mi ha contattato e sono con que- larmente? «Uno è di recente tornato alla ri- tive sono entrata nel mondo della F.1 nel sta squadra da tre stagioni». balta delle cronache sportive. È Alessandro 1998. Con la scuderia faentina ho lavorato In questi anni, ha incontrato diverse per- Zanardi che mi lasciato dei bellissimi ricordi.

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Hamilton e Jenson Button, devo dire che so- no due gentlemen: sono sempre rispettosi, gentili e ti aiutano. Nella mia carriera ho co- nosciuto anche piloti arroganti, come tutti del resto hanno avuto a che fare con perso- ne difficili prima o poi, nel loro lavoro, per cui apprezzo il pilota e la persona che capisce che sto lavorando anch'io, come lui». Dal suo punto di vista, come si è evoluto il ruolo di addetto stampa in F.1? «In F.1 ci sono sempre più interessi, per cui c'è sem- pre più attenzione a quello che si dice e non si dice e a come va detto. Magari tempo fa era meno fondamentale, ma ora essendoci un partner che ti supporta è importantissi- mo e vitale. In particolare, in questo periodo

Io ero al mio primo anno in Williams ed il mio compito era difficile. Probabilmente Alessandro ha più lui badato a me di quan- to io abbia seguito lui. Alessandro è una per- sona eccezionale. Non avevi bisogno di dirgli nulla, perché sapeva già come muoversi. Una persona rispettosa ed intelligente. Un altro pilota che ricordo con piacere è sicura- mente Nico Rosberg; anche per via dell'ita- liano che parla benissimo. Parlare la stessa lingua ti aiuta ad avere un rapporto molto più stretto. Nico ha inoltre contemporanea- mente una mentalità italiana e tedesca, ma anche francese ed inglese, in quanto ha vis- suto in giro per l'Europa e ha avuto a che fare con persone diverse. Con Nico mi sono sempre trovata benissimo. Per quanto ri- guarda i miei due piloti di adesso, Lewis

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Le “due famiglie” della Hoffer: a destra Silvia con il marito e la figlia e, sotto, con il team McLaren a festeggiare la vittoria in Australia. di crisi economica, devi cercare di tenerti ben stretto le partnership. C'è, quindi, un'at- tenzione ancora maggiore a quello che i pi- loti dicono, a quello che la squadra comuni- ca ed a come lo comunica. Il mio lavoro s'è quindi evoluto maggiormente nel saper in- terpretare e gestire la comunicazione, in modo che sia sempre appropriata e rispet- tosa nelle linee di quello che vuole rappre- sentare il team ed i suoi partner. Ecco per- chè quando dico qualcosa, devo sempre ri- cordarmi che faccio parte di una squadra e devo rispettare anche chi supporta questa squadra e le consente di lavorare». Che cos'è più difficile da comunicare? una notizia, ma non raccontare falsità. F.1? «Negli anni l'ho visto raffinarsi e diveni- Una rottura, una sconfitta, o il rapporto Certo è difficile, perché magari capisci che re sempre più attento ai dettagli e all'im- difficile tra i due piloti? «Beh, la sconfitta fa il giornalista è al corrente degli eventi e tu magine. È ancora presente il lato tecnologi- parte del gioco. Vittoria e sconfitta sono le devi cercare di tamponare, per far sì che la co e meccanico, con le mani dei meccanici cose meno difficili da comunicare. Per me è notizia non trapeli. È un po' un gioco di sporche di grasso, ma al tempo stesso s'è più problematico non dare un'informazione equilibrio». tutto evoluto. Dalla sicurezza in pista ad al- di cui sono a conoscenza ma che non pos- Signora, lavorare in F.1 assorbe tante tri fattori. Certo è che ci sono dietro grandi so divulgare. Io magari so che il giornalista energie e alla famiglia cosa resta? «Tra tut- interessi ed i costi sono alti. Gestire un Team ne è a conoscenza, ma non posso dire nul- ti gli addetti stampa mi reputo super fortu- di F.1, non è come gestire una squadra di la e al tempo stesso io non voglio nemme- nata. Io ho una famiglia, sono sposata con calcio. Qua non devi comprare un calciatore, no che il giornalista perda la fiducia che ha un istruttore di sci ed ho una bambina di ci vogliono molti più soldi, per cui lo sponsor in me. Se tu mi chiedi quando un pilota fir- 11 anni. Torno a casa, sul Lago di Garda, tra richiede anche un certo tipo di cura dell'im- ma un contratto ed io ti rispondo dicendoti una gara e l'altra. Anche se non vivo più in magine. E tutto questo ha portato ad un in- che non lo so e poi tre giorni dopo viene si- Inghilterra, sono comunque presente a tutti nalzamento degli standard in tutti i campi, glato l'accordo, tu non ti fiderai più di me in i GP e a tutte le riunioni che hanno luogo in anche sotto il profilo dei media, dalla carta futuro. Questa a mio avviso è la parte più Inghilterra, per cui sono spesso in aereo. Ma stampata alla tv, dove il livello del prodotto difficile del mio lavoro. Per me è importante riesco sempre a tornare a casa». Formula 1 s'è decisamente alzato». non mentire al giornalista, magari tacere Come ha visto cambiare il mondo della Carlo Baffi

19 Regolamenti Quale futuro per la F1? ROLDI A

ualche anno fa, per la verità, più motivati da un ambiziosa meta condivisa, Ma quali erano i due partiti? Io li identifi- di venti ormai, nella facoltà di la laurea, alla quale stavano sacrificando cavo come gli "aerodinamici puristi" ed i Qingegneria c'erano molti sogna- molti di quei loro giovani pomeriggi asso- "formulisti". I primi ambivano a progetta- tori, giovani studenti "sbiennati" avulsi ai lati e paciosi che solo la Città eterna sa re le prossime ali dello Shuttle e magari cinerei felini politici del movimento della offrire. esserci pure dentro. Gli altri, invece, le ali "Pantera Grigia" e fermamente convinti Un sacrificio che ciascuno degli esponenti e tutti i principi fisici correlati li concepi- di poter conoscere tutti quei segreti rac- delle due "scuole" dimenticava velocemen- vano solo al contrario, con una visione colti nei grandi tomi da leggere, rileggere te immergendosi nei testi sacri o nei labo- rovesciata e "sottosopra", votata solo ad fino a che consumati con gli occhi e la ratori della facoltà, cercando di far quadra- evitare il volo, il decollo, dell'unico loro mente gli avrebbero, nel breve, spalanca- re quelle leggi immortali della fisica con sogno: l'auto da corsa. Eravamo a Roma to il mondo del lavoro in quella profes- quelle davvero meno auliche e decisamen- negli anni ‘80 ma credo, anzi ne sono cer- sione così tanto ambita (e idealizzata) di te più difficili della vita quotidiana che li pri- to che non doveva essere poi tanto di- progettisti. vava di fondi per le loro sperimentazioni, verso in molti dei nostri italici atenei. Fra gli studenti di quelle aule grigiastre, ri- computer e quant'altro necessario in Tra quei formulisti c'ero anch'io. Un futu- gorose e scarne, nascoste in corridoi la- un’Università degna di tale nome. rista convinto, che aveva fatto suo il credo birintici e incastonate fra del Marinetti muri portanti e travi di così ben de- metallo, esistevano due Pensieri in libertà sulla F1: regole tecniche, scritto nel "il grandi "scuole di pensie- piloti, scuderie e gente del paddock. manifesto del ro", due partiti quasi oppo- Sperando nella riscoperta del pilota. Futurismo" in sti, ma profondamente cui si inneggia

20 FORMULA 1

Formula 1 delle due ultime stagioni, è cer- re ogni deficit tecnico; è la compenetra- tamente migliore di quella vista solo po- zione mentale, quasi fisica, di un essere chi anni or sono, dove l'abilità di uno stra- umano, il pilota, e una vettura. Una sim- tega era di fatto la chiave di successo al biosi tale da rendere imbattibile quel pari, e spesso al di sopra, delle capacità connubio di cervello e software, carne e del pilota. Capacità dei piloti diluite a tal carbonio, muscoli e motore. punto che non sapremmo dire se chi ha Oggi sofisticati mezzi di calcolo consen- veramente vinto e convinto è stato il tono di elaborare terabytes di dati e si- "dream team" Ferrari, dominando con i mulare la quasi totalità delle evenienze vari Brawn, Baldisseri e Todt, piuttosto che possibili, lasciando al pilota il compito, il solo (pur grandissimo!) Schumacher. certamente ancora molto arduo, di fare Ma è questo che veramente si vuole ve- quello che il progettista/softwerista ha dere? L'affermazione di una squadra di elaborato per quella situazione. ingegneri, tecnici, meccanici, strateghi, po- Da ex veicolista Ferrari, da progettista e litici e ancora direttori, addetti alle pub- soprattutto da ingegnere ed ex-giovane bliche relazioni e massaggiatori? O, piut- studente sognatore, non potrei che bear- tosto, quello che intriga veramente, che mi della situazione attuale in cui la per- colpisce l'amante delle corse, è l'afferma- centuale di vittoria associata alla proget- zione dura e pura del pilota sul proprio tazione/gestione è così elevata. Tuttavia mezzo e sugli avversari? L'uomo in grado quelle mie poche esperienze di F.Junior e di sopperire alle imperfezioni del mezzo, di kart mi fanno propendere per una vi- agli sbagli di guida o di regolazione per sione totalmente differente. La vittoria riaffermare e riaffermarsi come l'unico più bella è quella dove non si scelgono le ad essere in grado di "obbligare il mezzo mescole giuste, dove i pit-stop non sono a se stesso" e non invece a subirlo assie- meditati e azzeccati con la precisione di me alle decisioni dei vari componenti del un orologio svizzero. Le vittorie più belle suo team? sono solo quelle fatte con il cuore, quel- Mi viene naturale pensare che la sfida au- le che emozionano per la difficoltà, quel- tomobilistica è per sua natura la sopraffa- le che in una parola definirei “umane”. zione del veicolo operata dalla tenacia Chi di noi non ricorda l'epica battaglia di del driver; è la sensibilità del pilota nel Gilles su Arnoux nel lontano GP di comprendere i limiti del veicolo e muta- Francia del 1979 a Digione, chi non ha re le sue azioni di guida fino a compensa- esultato per i sorpassi del "rookie" Senna alla velocità e all'automobile «…il mondo si è arricchito di una nuova bellezza l'auto- mobile, un auto con i suoi scarichi come ser- penti dall'alito esplosivo…». Un manifesto in cui si inneggia alla velo- cità e all'automobile ancor prima che quest'ultima fosse - giustamente, aggiun- go io - definito aggettivo di genere fem- minile dal sommo vate Gabriele D'An- nunzio. L'automobile è sexy e sfido a tro- vare tra noi appassionati quello che, alla vista della fuoriserie o dell'esotico coupé, non si è chinato a sbirciargli le gomme con quello sguardo furbo e malizioso con cui un adolescente provava a sbirciare i primi topless in spiaggia. I tempi sono cambiati e per gli epigoni del futurismo, amanti delle automobili e della velocità, lo spettacolo di riferimento at- tuale è certamente quello offerto dalla Formula 1. Anzi, è bene precisarlo, la

21 FORMULA 1 su Toleman in una uggiosa gara a Monaco del 1984, e chi ha dimenticato l'Alesi che dentro una mitica Tyrrell del "Boscaiolo" faceva giri sempre più veloci sotto la pioggia battente? Ma sono ancora molti gli episodi rimasti impressi nella memoria quando un sornione Hakkinen beffava in un sol colpo Zonta e Schumacher, an- dando a vincere il GP di Spa nel 2000 o quando Mr. 7 titoli mondiali vinceva un Gran Premio cambiando la distribuzione della frenata ogni curva di ogni giro per evitare l'esplosione dei dischi anteriori ormai consumati. de e con il pieno, chi capisce il pneumati- ci) e anche le idee rivoluzionarie verreb- Ecco, la vera vittoria, quella con la V maiu- co giusto per la sua guida, le condizioni bero accompagnate da modifiche di scola, non può prescindere dalla presta- meteo e l'usura dovuta alla pista, chi è in semplificazione dei meccanismi già esi- zione umana, dall'affermazione dell'uo- grado di scegliere il carico aerodinamico stenti, pena l'eccessiva complicazione dei mo sul veicolo, altrimenti si trasforma in giusto in tutto il circuito, non solo per un controlli da far gestire al pilota. un gesto incolore, insipido e non degno sorpasso. In altre parole, quel pilota che E poi basta con la radio, specialmente di essere menzionato. Ricordate per caso sa dominare la vettura in tutti i suoi quando si chiede al pilota di spingere: al- i GP vinti da Schumi perché decisi a ta- aspetti scegliendo il miglior compromes- l'effetto soporifero delle gare televisive si volino dai vari Todt, Brawn? so per poterla controllare in qualunque aggiunge la certezza che il pilota stava so- Per questo la Formula 1 che vorrei vede- circostanza interagendo con essa, con la lo "passeggiando" prima che dalla radio re è fatta di un veicolo con molte regola- gara e la mutevolezza delle situazioni che qualcuno gli chiedesse di accelerare! zioni, ma senza i suggerimenti o addirittu- un Gran Premio prospetta durante tutta E che dire del panico dello staff Ferrari ra i cambiamenti fatti dal muretto (ricor- la sua durata. per il black-out ai box nella recente gara date la telemetria bidirezionale?), senza le In quest'ottica sono d'accordo con il di Monza? Sembrava avessero scoperto simulazioni al computer, molte possibilità buon Bernie (Ecclestone, n.d.r.): niente una bomba pronta ad esplodere in pochi di modificare i set up meccanici e aerodi- test e piloti in pista per 30 gare all'anno: istanti, forse perché senza la supervisione namici anche dall'abitacolo, venti mesco- ognuno a capire come funziona la vettu- del muretto il pilota non sapeva più gui- le diverse di pneumatici tra cui il solo pi- ra e tutte le sue diavolerie. Certamente dare o forse come superare? O ancora lota deve scegliere, ma senza alcun pit- non si farebbero molte rivoluzioni da un l'auto non più scrutata nei suoi minimi stop se non quelli per le regolazioni im- anno all'altro pena la necessità di spreca- dettagli dai mille sensori avrebbe perso possibili da bordo vettura. re molte gare perché il pilota riesca a uti- ogni affidabilità e potenza? Allora sì che capiremmo chi è il più for- lizzare correttamente le nuove features Basta con quelle punizioni assurde a un te, chi domina la vettura a gomme fred- (sempre che queste siano davvero effica- Vettel che tiene la sua linea e un Alonso che supera all'esterno: non avremmo fosse plaudito al buon Fernando se il sor- passo fosse riuscito? Avremmo gridato all'unisono la sua bravura di pilota non certo alla superiorità della sua vettura in quel momento. Non voglio inneggiare a comportamenti pericolosi, ma avere gare dove si è certi di essere puniti se si sba- glia creando pericoli per se stessi e per gli altri, ma dove l'agonismo rimane il leit motive dell'evento. Gli studi, i progetti e le simulazioni lasciamoli nelle fabbriche, le decisioni dei set-up delle gomme la- sciamole ai piloti. Sono loro che devono vincere, portando alla vittoria non il mez- zo migliore, ma la vettura dalla quale han- no tirato fuori il massimo, il meglio supe- rando tutti gli altri. Massimiliano Balzarini

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Toyota TS030 Il Sol Levante alla riscossa

a crescita della Toyota TS030, dalla modo forse inatteso e le prospettive per il to per pesare sui risultati a breve scadenza. prima uscita di Le Mans all'ottima 2013 sono promettenti. In primis, Le Mans è un appuntamento Lprestazione di Silverstone fino alla Degli ostacoli incontrati nel periodo in- che richiede una preparazione specifica, e vittoria in Brasile, è senza dubbio uno de- vernale è stato già scritto molto: l'impos- testare nelle settimane precedenti la vet- gli aspetti di maggiore interesse in questo sibilità a presentarsi a Spa, il mese di lavo- tura in condizioni di gara è fondamentale: 2012 dell'endurance, che è rimasto orfa- ro perduto per rimediare ad un telaio se- non a caso i costruttori - anche in as senza no della Peugeot, ma che ha trovato una riamente danneggiato e la necessità di fa- di programmi comprendenti l'intera sta- squadra - quella nippo-tedesca - che in ca- re della 24 Ore di Le Mans la gara del de- gione - fanno quasi sempre debuttare le po a qualche mese è riuscita a creare di- butto, sono tutti elementi che hanno fini- loro vetture o a Sebring o a Spa. versi fastidi all'Audi. Alla Toyota erano Certo, non abba- ben coscienti che stanza presto per Considerata poco più di una comparsa a Le Mans, la 24 Ore avrebbe potersi giocare il la vettura nipponica ha saputo svilupparsi velocemente. fatto emergere mondiale, ma il po- Riuscendo a battere l'“armata” Audi proble matiche che tenziale della TS030 alla sua terza gara. nessuna simulazio- si sta esprimendo in ne o nessun test

24 sarebbero stati in grado di evidenziare e hanno affrontato l'impegno con serietà, ma anche con grande curiosità, mostran- do oltretutto una capacità organizzativa e gestionale già ammirevole. Il progetto TS030 nasce dall'impegno congiunto della casa madre, del Toyota Motorsport GmbH (TMG) a Colonia e - elemento da non trascurare - dell'Oreca. La presenza di tecnici e ingegneri france- si è sapientemente miscelata, oseremmo dire nascosta, fra le pieghe della struttu- ra, che appare molto armonica e coesa,

Alexander Wurz e Nicolas Lapierre, sul podio di Sao Paulo, festeggiano la prima vittoria della Toyota TS030 nel Mondiale Endurance.

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nonostante le molte teste. In pratica, via Mans rappresentava già qualcosa di mol- Dal punto di vista meccanico, a parte la via che si scende dalle decisioni più im- to diverso: tutta la parte anteriore, ad raffinatezza delle sospensioni, per il dise- portanti (direttive, strategiche...) fino alle esempio, che nel corso dei test era anco- gno delle quali la Toyota ha attinto a pie- risoluzioni da prendere in tempo reale ra piuttosto convenzionale, nella sua for- ne mani dal progetto della TF110 (la F.1 nel corso di una gara, ognuno si è assun- ma definitiva si era trasformata notevol- che non corse per il ritiro dei giapponesi to il proprio compito preciso e la strut- mente, con un'ala anteriore sorretta da a fine 2009), una grande attenzione è sta- tura, malgrado la sua complessità, si muo- due piloncini, che tradivano la loro ispira- ta posta alla distribuzione dei pesi del ve rapidamente e in maniera redditizia. zione da Formula 1, per non parlare di motore: anche se le notizie sull'unità che La scelta di coinvolgere l'Oreca nel pro- tutta la raffinata parte posteriore, ricca di equipaggio la TS030 sono state fatte fil- getto è una mossa intelligente e viene da soluzioni mutuate anch'esse dall'espe- trare con grande parsimonia, si può facil- chiedersi per quale motivo a suo tempo rienza con le monoposto. mente intuire come il nuovo propulsore la Peugeot si sia fatta sfuggire un'occasio- Il lavoro aerodinamico nelle settimane sia più leggero, più basso e più potente ne così allettante al momento della defi- precedenti la 24 Ore di Le Mans si è dell'RV8K-LM, l'altro Toyota da 3,4 litri nizione del programma LMP (e del resto concentrato nella ricerca della deportan- presente in LMP. l'Oreca ha dimostrato una volta di più le za e nel decremento della resistenza: i ri- Nell'ambito del sistema di recupero d'e- proprie capacità raccogliendo significativi sultati si sono tradotti in valori molto alti nergia, la Toyota ha deciso di giocare la successi con la 908 privata). di velocità sui rettifili, cui ha fatto tuttavia carta del supercapacitore (prodotto da Appoggiarsi ad una squadra di grande da contraltare una certa difficoltà nel ter- Nisshinbo), abbinato a un motore poste- esperienza non è un segno di debolezza zo settore della pista, dove un buon cari- riore sviluppato da Denso. Inizialmente il per un grande costruttore, ma il segno di co aerodinamico è indispensabile per progetto della TS030 prevedeva un siste- lungimiranza e di una sana umiltà. È forse non accumulare ritardo. ma a quattro ruote motrici (e infatti il di- grazie a un certo Reinhold Joest se l'Audi Arrivare a Le Mans con la vettura ancora segno del telaio rivela questa intenzione) si è sempre rivelata più versatile, più snel- mai impiegata in gara (e neanche in test ma alla fine si è optato per la sola trazio- la e più pronta della Peugeot nel reagire di 24 ore) ha rappresentato un'incognita ne posteriore dopo che i legislatori tec- alle incognite di una corsa di lunga durata. anche per il comportamento delle gom- nici (spinti dalla... Peugeot) avevano deci- me, le cui temperature-limite nelle tre so di dimezzare, da 1 MJ a 500 KJ, la Veloce evoluzione configurazioni (morbide, intermedie e da quantità massima di energia accumulabi- La Toyota TS030 ha avuto poco tempo bagnato) erano ancora del tutto scono- le fra un punto di frenata e l'altro. per evolversi, ma la sua è stata una meta- sciute ai tecnici della Toyota, che per tut- I tecnici della Toyota hanno quindi ripie- morfosi costante. Rispetto alla configura- ta la settimana francese si sono avvalsi gato per una trazione esclusivamente zione vista in gennaio, la vettura di Le della preziosa collaborazione di Michelin. posteriore, giudicando trascurabile il van-

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A destra, confronto tra la TS030 versione Le Mans con quella di Silverstone sulla quale le modifiche aerodinamiche più appariscenti erano sul posteriore dove, accanto all'ala sono apparse due paratie supplementari, una per lato, che formano un'intercapedine dentro la quale è contenuta una sorta di aletta. taggio garantito da un sistema integrale in presenza di una quantità di energia di- mezzata rispetto al regolamento origina- rio. Sempre secondo Toyota, la scelta del capacitore, originale rispetto ad altre so- luzioni (batterie, flybrid...), garantisce, allo stato attuale delle cose, una migliore ACCHÈ densità di potenza, vale a dire un accu- Z mulo di energia col minor peso possibile. Solo batterie più pesanti di un capacitore garantirebbero pari potenza, mentre esse restano la migliore soluzione nel caso in cui si richieda densità di energia, ad esem- pio in una vettura stradale che non obbe- disce ad alcun regolamento tecnico e che può quindi accumulare tranquillamente energia in un viaggio di 100 o 150 chilo- metri. Finché le batterie non forniranno maggiore densità di potenza, la Toyota continuerà ad utilizzare il capacitore. Alette fantasma Dopo la 24 Ore di Le Mans, la Toyota ha portato una sola vettura a Silverstone in agosto, presentando un pacchetto aero- dinamico inedito, ma che era stato deli- berato già prima della gara della Sarthe. di ali aggiunte alla carrozzeria, siano esse me una sua proiezione. E quanto alle due E la sua TS030 ha continuato a far parla- parte integrante della forma oppure paratie esterne, niente impedisce di ag- re di sé, non più per la novità della vettu- semplicemente fissate alla carrozzeria giungerle». ra quanto per una soluzione "estrema" stessa. L'unico pacchetto aerodinamico Ma anche se esse non sono dichiarata- adottata sul posteriore: accanto all'ala so- posteriore permesso è pertanto quello mente ali, le due "svirgolature" poste ai no infatti apparse due paratie supple- composto dall'ala e dal relativo "gurney". margini dello spoiler posteriore finiscono mentari, una per lato, a formare un'inter- La chiarificazione che conclude la lista di per generare carico, come ammette lo capedine dentro la quale è contenuta ciò che è da considerarsi illegale, aggiun- stesso Vasselon. Insomma, un vantaggio una sorta di aletta. Da una prima analisi ta nel 2009 forse ad hoc per l'Audi, co- "accidentale", nato dall''individuazione di dei commissari tecnici è emerso che tali me vedremo più avanti, recita così: "ogni una zona grigia del regolamento. piccole appendici non hanno forma di ala elemento la cui funzione è quella di ge- «Le due alette, chiamiamole chiaramente vera e propria (cosa che il regolamento nerare esclusivamente deportanza". così - commenta l'ingegner Mario Giachi, proibirebbe a prescindere); esse appaio- Se non che, per Pascal Vasselon, direttore ormai noto ai lettori di Paddock per le no piuttosto come elementi "svirgolati", tecnico di Toyota Racing, i due elementi sue ficcanti considerazioni sull'aerodina- peraltro a sezione costante. che già tanto fanno discutere non sono mica delle vetture da corsa - sono poste Normativa tecnica alla mano, è stato im- propriamente ali, ma sono da considerar- fra due piastre e quindi in posizione ben possibile dimostrare con facilità che tale si... parte del parafango posteriore. «È protetta, cosa che ne aumenta l'efficienza. soluzione fosse del tutto irregolare. una lettura intelligente del regolamento - A 180/200 orari si potrebbe calcolare un L'articolo 3.6.2 della normativa tecnica ammette Vasselon - le due alette (che in aumento di una decina di chili in termini di determina cosa si debba intendere e co- pianta hanno una leggera forma ad "S", carico supplementare. Il beneficio di queste sa no per elemento aerodinamico (ossia n.d.r.) possono essere viste come il pezzo alette consiste nel produrre deportanza un qualcosa capace di generare depor- mancante del passaruota, che deve obbli- con poca o nessuna resistenza, vista la loro tanza), proibendo tra l'altro l'utilizzazione gatoriamente avere un'apertura, quasi co- collocazione in una zona ricca di vortici».

27 Lo stesso Vasselon ha ammesso che, seb- correre (abbastanza improbabile) oppu- paio di pinne ai fianchi, prima del passa- bene sia difficile calcolare l'esatto "peso" re se a fine anno interverrà sul testo del ruota. Queste vennero notate immedia- delle alette nell'ambito del nuovo pac- regolamento, magari eliminando del tut- tamente dall'Aco che le considerò vere e chetto aerodinamico visto a Silverstone, to la puntualizzazione "ogni elemento la proprie appendici aerodinamiche impo- esse rappresenterebbero circa un cui funzione è quella di generare esclusi- nendo all'Audi la loro eliminazione (del 25/30% dei benefici totali rispetto alla vamente deportanza", o modificandola in resto ormai il regolamento era meno si- configurazione tradizionale di Le Mans. modo da mettere fuori legge le alette, billino rispetto all'anno precedente). Per compensare il guadagno di deportan- che per certi versi ricordano quelle che Se l'episodio del 2008 si discosta abba- za nell'area incriminata, la TS030 post-Le proliferarono nella stagione di Formula 1 stanza dal caso della Toyota (lo abbiamo Mans è apparsa con un frontale decisa- del 1984. più che altro citato come precedente di mente più corto, da cui lo splitter spunta Venendo a tempi più recenti, questo epi- interpretazione "intelligente" del regola- in modo molto più prominente. sodio non può non ricordare le due ali mento nell'ambito delle LMP), le alette Rivista anche la forma delle pinne sotto i apparse sulle Audi R10 Tdi a Spa nel dell'Audi nel 2009 possono avvicinarsi gruppi ottici anteriori (più piatte a Le 2008, due elementi con sezione a forma assai di più, sotto l'aspetto concettuale, Mans, con un "ricciolo" esterno nella con- di U, ma di corda costante (quindi tecni- all'espediente della TS030 e in questo ca- figurazione successiva) e parzializzate le camente non vere e proprie ali), sistema- so saremmo in presenza di due interpre- prese d'aria per i freni, quasi del tutto ti a destra e a sinistra fra il supporto del- tazioni contraddittorie da parte del con- tappate a Silverstone, un po' meno a San l'ala posteriore e la parte interna del pas- trollo tecnico: irregolare l'Audi, regolare Paolo. Completa il "pacchetto aerodina- saruota. Secondo l'Audi, delle semplici la Toyota. Ma per gridare alla contraddi- mico" una piccola estensione di forma protezioni dei terminali di scarico (addi- zione bisognerebbe essere sicuri dell'u- triangolare alla parte inferiore del passa- rittura in ottemperanza al regolamento niformità delle premesse. ruota, parallela alla lamella sulla fiancata che impone di nascondere ogni elemen- L'unica conclusione che è possibile trarre (quella dov'è applicato l'adesivo col to meccanico...), che continuarono ad es- al momento è che la Casa giapponese ha Bibendum che corre, tanto per capire). sere utilizzarle per tutta la stagione, a Le saputo approfittare al meglio della man- Mans e in tutte le gare della Le Mans se- canza di chiarezza di un regolamento che Precedenti storici ries e dell'Alms. già in passato ha prestato il fianco a dia- A questo punto resta da vedere come L'anno successivo arrivò la R15, sulla tribe sulla propria interpretazione. reagirà a freddo l'Aco: se cioè lascerà quale, durante i primi test, apparvero un David Tarallo

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SPORT & GT Olivier Quesnel Quando piccolo può essere bello

È stato l'uomo che ha portato Peugeot alla vittoria a Le Mans. Ma è anche l'uomo con cui Peuget ha perso due 24 Ore "quasi" vinte che gli sono costate il posto. Ora l'ex giornalista francese rientra nelle corse in un team privato, ma dalle grandi ambizioni.

30 SPORT & GT ARALLO T

Il direttore sportivo, Sébastien Philippe, e Jacques Nicolet, presidente dell’OAK Racing, con il vicepresidente della HPD, Stephen Eriksen, ed Olivier Quesnel alla conferenza stampa del team in occasione della gara di Silverstone.

Silverstone, il pomeriggio del Peugeot era un Quesnel molto più ri- l'OAK Racing, non è stato casuale. I due giovedì precedente la recente 6 lassato quello che si intratteneva con si conoscevano da molto tempo e forse AOre, Olivier Quesnel parlava tecnici, piloti, ma anche giornalisti. a Quesnel serviva un ruolo sì di primo tranquillamente accanto alla bisarca del- Sempre professionale e molto educato, piano, ma più rilassato e magari anche la OAK Racing. Di lì a poco, avrebbe vis- ma si vedeva da lontano che era come più consono ai suoi trascorsi più lontani, suto il suo primo weekend di gara all'in- se si fosse liberato da un peso. che - non dimentichiamolo - sono legati terno del team del gruppo di Jacques Dopo la fine dell'esperienza con la al gruppo editoriale Michel Hommell, di Nicolet in qualità di "direttore delle at- Peugeot, Quesnel si è ritagliato un nuo- cui era una delle figure di spicco. tività competizione del gruppo JN vo ruolo. L'accordo con Nicolet, presi- Dal giornalismo (o, se vogliamo, “comu- Holding". Rispetto ai giorni della dente dell'holding JN, cui fa capo anche nicazione”) alla gestione di una squadra

31 il passo può essere breve (per lo meno oxfordiane senza farti capire un beato zione e dovremmo iniziare i test in galleria esistono molti illustri precedenti), anche nulla) la collaborazione fra l'OAK e del vento verso ottobre». se già nel lontano 1980 Quesnel aveva l'Honda Performance Development, già Quesnel lo ascolta, un po' in disparte; la avuto un ruolo importante nella for ma- dal Fuji e Shanghai. L'OAK è una squadra pressione di certe conferenze stampa di zione di Peugeot Talbot Sport, insieme a che crede molto nell'endurance e già da Peugeot è lontana, l'immagine di quei ve- Jean Todt, allora navigatore nei rally. ora sta pianificando i propri impegni per il ri e propri eventi mediatici in cui anche le Lo stesso Quesnel appare abbastanza in- 2014, diventato per molti aspetti un anno gaffe sono studiate prima a tavolino si af- curiosito dal suo nuovo ruolo: via la re- cruciale. «Esiste un'opzione per continuare fievolisce giorno dopo giorno. sponsabilità e la veste obbligatoriamente la collaborazione con HPD anche nel 2013 È sollevato, ma forse negli occhi si legge sempre un po' formale del gruppo PSA, - spiega Nicolet - mentre la vettura del- ancora la delusione per una chiusura im- adesso le cose si gestiscono in modo l'anno successivo è già in fase di progetta- provvisa, che di fatto lo ha costretto a ri- molto più semplice, in un team privato vedere i propri programmi professionali. seppure di alto livello, dove non ci sono «Dopo l'annuncio di Peugeot, che mi ha enormi hospitality prefabbricate ma le completamente spiazzato, l'obiettivo era conferenze stampa si organizzano quasi quello di trovare un'alternativa». Usa un col passaparola sotto un tendone e alla verbo quasi intraducibile in questo senso, fine si beve Coca Cola e si buttano giù "rebondir", che rende bene l'idea di chi è orsetti di gomma o qualche patatina. costretto a fare gioco di sponda per non Non che tutto ciò faccia rimpiangere il gi- farsi travolgere. gantismo, spesso inutile, dei grandi co- «Ripeto, io della decisione ero completa- struttori; è semplicemente il segno che gli mente all'oscuro. L'OAK Racing, con tutte le scenari possono cambiare, si può appa- ambizioni e la determinazione che caratte- rentemente "retrocedere" per poi capire rizzano l'operato di Nicolet, mi sembrava di aver ritrovato se stessi o magari sco- una bella sfida; sarà interessante far cre- perto qualcosa di sé che si era sempre scere ancora questa squadra. La nostra filo- ignorato. Jacques Nicolet è un uomo feli- sofia è la passione, lo sport, non la politica. ce quando annuncia nel suo ultra-france- Il mio ruolo preciso dentro l'OAK Racing sizzato inglese (ma è sempre meglio di non è legato alla direzione sportiva, nella quelli che vogliono sfoggiare pronunce quale Sébastien Philippe svolge già perfet-

32 SPORT & GT tamente il proprio compito; arriverà il mo- non l'unica; e partendo da qui, l'interesse di che, almeno nell'endurance, i personaggi mento in cui forse potrò dargli qualche con- una squadra privata sarà quello di ben figu- contano ancora molto, almeno quanto le siglio (del resto in un team come questo rare per quanto possibile in un confronto vetture. Del resto basta vedere quante tutti devono saper fare tutto), ma il vero con i 'grandi'. Non ci vedo contraddizione, persone si riuniscano ogni volta davanti mio ruolo sarà quello di implementare la semmai uno stimolo per i 'piccoli'. Spero poi all'hospitality o alla tenda dell'Audi per presenza dell'OAK a livello mondiale e di che possa essere ricostituito lo scenario eu- chiedere l'autografo a Reinhold Joest. diversificare le nostre attività per non di- ropeo che quest'anno ha vissuto l'esperien- L'endurance è una categoria che vive di pendere da una sola disciplina». za negativa dell'ELMS. Le premesse ci sono miti discreti, ma pur sempre miti sono. L'esperienza di Quesnel nel campo della tutte, e sono convinto che ci sia ancora po- E sono quei pochi in grado di gestire un comunicazione tornerà utilissima anche sto per una serie come quella continentale. team, di dargli la propria impronta, di tira- per rilanciare DPPI Media, marchio stori- Questo non significa che io giudichi il WEC re fuori dal cappello un incredibile coni- co, attualmente una delle strutture del troppo esclusivo, anzi è ancora composto da glio. Si contano sulle dita di una mano e gruppo. «Per l'attività di OAK - prosegue una bella varietà, e anche una classe come sono quelli che fanno la differenza. Pesca- Quesnel - ci sono dei mercati asiatici che la LMP2 è un esempio di vivacità e di inte- rolo, De Chaunac, Joest... se non fosse sta- potrebbero essere molto interessanti, senza resse tecnico. Ci sono le GT, e si parla di to per quel disgraziato incidente con la dimenticare quello americano o anche un'eventuale terza classe di LMP... Insomma, bicicletta a Sebring anche Bob Wollek l'Europa; non bisogna mettere tutte le uova mi pare che ci sia fermento». avrebbe potuto avere una simile carriera. dentro un paniere, come si dice in Francia. Ma, per dei personaggi che arrivano, ce Tra queste riflessioni, si è fatto tardi e il La squadra non è grande ed è per questo ne sono altri che vanno. Il nome lo fanno vento di Silverstone porta - c'era da che ha bisogno di poggiarsi su un sistema in pochi, forse hanno anche timore di aspettarselo - un fugace acquazzone, tan- di certezze. In ogni caso sono convinto che "parlarne male", ma la presenza di Henri to per ricordare che siamo in Inghilterra, il WEC ha di fronte a sé un bell'avvenire, nel Pescarolo è sempre tangibile, anche se le un po' di rispetto. Nicolet spiega a Jean- senso che molti costruttori stanno svilup- vetture dell'OAK non hanno quasi più Marc Teissedre le problematiche relative pando delle soluzioni legate alle nuove tec- niente a che vedere con "Pesca". «Henri - ai nuovi attacchi motore-telaio per la fu- nologie e nell'immaginario del pubblico è commenta Nicolet - ha fatto bene a mol- tura auto con l'HPD, si trova al centro proprio l'endurance a esprimere la vera lare dopo Le Mans, per evitare problemi dell'attenzione e si vede che gli piace. avanguardia tecnologica. maggiori. Abbandonando in tempo non ha Quesnel è un altro tipo, anche se ai ri- «Avremo sempre più costruttori nel campio- rischiato di compromettere ancora di più la flettori ci è abituato, ma è un'abitudine nato, che diventerà via via più interessante e situazione, lasciandosi le porte aperte. È che deve essersi fatto con sforzo, lavo- appassionate. D'altra parte, se i costruttori uno che ha le risorse per riprendersi e biso- rando sul proprio carattere. All'OAK ufficiali avranno sempre un vantaggio, il nu- gna avere fiducia in lui». l'integrazione è stata facile e come dice cleo di base del campionato saranno sem- Sembra strano che alla fine, ci sia o non lui, nessuna politica. Per il momento può pre le squadre private, che fanno dell'atti- ci sia, il discorso cada sempre su bastare. vità sportiva la propria risorsa principale, se Pescarolo. Ma è forse la testimonianza David Tarallo

33 GP2 Series Il titolo torna in Italia

lla fine ce l'ha fatta. Al quinto an- al lancio del campionato otto anni fa, al cela con i nostri rappresentanti: ricordate no nella categoria, tra serie princi- pilota comasco classe 1987 spetterebbe le sue pressioni sulla Force India perché Apale e serie asiatica, Davide come premio un volante in una squadra sostituisse il nostro Vitantonio Liuzzi con il Valsecchi aggiunge il proprio nome di Formula 1. È successo ai suoi prede- "fenomeno" Narain Karthikeyan? all'albo d'oro dei vincitori del campiona- cessori, ad eccezione del connazionale Succederà a Valsecchi quanto accaduto a to GP2. Succede a Nico Rosberg (vinci- , che è stato abbandona- Pantano? Speriamo di no, ma le premesse tore nel 2005), Lewis Hamilton (2006), to al suo destino, con grande disinteresse non sono favorevoli se, dopo la conquista Timo Glock (2007), Giorgio Pantano da parte di Ecclestone, che sembra aver- del titolo a Singapore, il comasco ha con- (2008), Nico Hulken- fessato di non aver berg (2009), Pastor Davide Valsecchi conquista il titolo al termine ancora nessun contat- Maldonado (2010) to con la categoria e Romain Grosjean di un lungo duello con il brasiliano Raiza, maggiore e di poter (2011). concluso solo all'ultima gara. salire su una Formula Stando alle premesse Ora l'italiano deve vincere la sfida più dura: 1 durante un test op- e promesse di Bernie pure in occasione del Ecclestone, esternate trovare un posto in Formula 1. prossimo roockie-test

34 MONOPOSTO AMPI C AMPI C

Dopo il brillante inizio di stagione, Valsecchi è riuscito ad aggiudicarsi il titolo solo all’ultimo appuntamento, sempre pressato, nel finale di stagione, da Luiz Razia (a destra). programmato ad Abu Dabhi. Certezza che invece ha Esteban Gutierrez, terzo in classifica, che proverà su una Sauber. Insomma, se il vincitore della GP2 Series ha passaporto italiano, il passaggio alla categoria superiore diventa un percorso di guerra, dove rischia di perdersi. A me- no che non porti una cospicua dote e al- lora non importa la conquista del titolo Fia, come insegnano i casi di (secondo nel 2005), di Nelsi- nho Piquet (secondo nel 2006), di Lucas

35 AMPI C di Grassi (secondo nel 2007), di (secondo nel 2008), di Vitaly Petrov (secondo nel 2009), di Sergio Perez (secondo nel 2010). Ma non è sta- to il caso del piemontese Luca Filippi, se- condo nel 2011, al contrario del terzo classificato, Jules Bianchi, diventato terza guida alla Force India e parte del pro- gramma Ferrari Academy. AMPI C Insomma, ci si può chiedere a cosa serve impegnare budget consistenti per dispu- tare stagioni su stagioni in una categoria che sembra aver imboccato la strada che ha portato alla lenta agonia della Fia International F3000, od European F3000 che dir si voglia, il cui ultimo titolo è sta- In alto, Luca Filippi il vice-campione dello scorso anno che, rientrato in occasione dei due ultimi appuntamenti, ha vinto gara 1 sia a Monza sia a Singapore dimostrando di essere ancora uno to vinto nel 2004 dal già citato Vitantonio dei migliori in monoposto. Sopra, l’immagine premonitrice del podio di gara 1 del Bahrain che Liuzzi. Una categoria che dovrebbe vive- ha “anticipato” quello finale con Valsecchi primo davanti a Razia e Gutierrez. Sotto, Max Chilton re di luce riflessa dal dorato mondo del- che ha chiuso la stagione al quarto posto. Nell’altra pagina, Esteban Gutierrez e Fabio Onidi, la F1, che invece la mal sopporta. Basta l’altro portacolori della Scuderia Coloni, team che ha però deciso di lasciare la GP2 Series. vedere con quanta indifferenza segue le AMPI C gare di quella che dovrebbe essere il suo vivaio, per non dire il suo … bancomat. A questo punto Davide Valsecchi do- vrebbe contare, oltre che sulle proprie forze e sulle proprie conoscenze, anche sul sostegno concreto e "politico" della Csai (o quella che diventerà dopo la ri- strutturazione in atto da parte dell'Aci del presidente Angelo Sticchi Damiani), ma tutto finirà nel solito nulla di fatto. Con la scusa stantia che mancano l'ap- poggio ed il supporto di una Casa italia- na e che la Csai non ha la forza di ap- poggiare la carriera di un suo licenziato, anche se vincitore di quello che dovreb-

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successo in questa categoria, cosa che non le era riuscito nel 2011 con il feno- meno Romain Grojean. Un altro italiano merita un cenno, anche se comparso in chiusura d'annata. Si trat- ta di Luca Filippi, schierato dal team Coloni a partire dalla gara di Monza. Ebbene, come accaduto anche l'anno scorso, Filippi ha vinto di forza gara 1 a Monza e a Singapore è stato il più veloce al termine delle qualifiche. Il vice-campio- ne dell'anno scorso ha, quindi, dimostra- to di essere ancora uno dei migliori in monoposto, peccato che non riesca a far il grande salto. In definitiva, la GP2 del 2012, ma anche del 2011, ha evidenziato un paio di nomi che potrebbero non sfigurare in Formula AMPI C 1, almeno per quella che è la seconda be essere il titolo più importante tra le gara 1). La vittoria ritorna a Monza, la do- parte dello schieramento. Peccato che monoposto, dopo quello iridato. menica del GP d'Italia, in un week-end di- dietro loro non ci sia un pool d'investito- Ah, già, c'è il Ferrari Academy per la valo- sastroso per Luiz Razia, che lascia sul cir- ri pronti ad aiutarli. Certo, il momento rizzazione dei giovani talenti, ma per ora cuito brianzolo quasi tutte le speranze di non è il più favorevole per certe opera- sembra "cosa" per gli stranieri, anche se lottare per il successo finale, che va inve- zioni di … mecenatismo, ma ciò che più poi "regala" quello più promettente, ce all'italiano al termine delle due prove manca, soldi a parte, è la fiducia nell'au- Sergio Perez, alla concorrenza. Uno dei di Singapore disputate da "ragioniere": tomobilismo italiano e nei suoi prodotti, tanti misteri della Formula 1 by Maranello quarto in gara 1 e quinto gara 2, titolo pi- lasciati da tempo immemorabile a sbri- che magari un giorno qualcuno svelerà. loti in tasca con 25 punti di vantaggio sul- garsela da soli. Ed i risultati si vedono. l'avversario brasiliano, titolo team alla sua Purtroppo. Sfida complicata squadra, la francese Dams, al suo primo Bruno Brida Intanto, diamo a Valsecchi quello che è di AMPI Valsecchi. Una stagione forse non esal- C tante come quella di un Nico Rosberg (23 gare, 5 vittorie, 12 podi) o di un Lewis Hamilton (21 gare, 5 vittorie, 14 podi), ma di certo vissuta da predestina- to. Se il titolo è arrivato solo all'ultimo appuntamento dell'anno, un po' è stato per sfortuna, come quando a Spa è stato buttato fuori dalla monoposto impazzita di Luis Razia, il suo più diretto avversario, un po' per la sua irruenza, che gli ha fat- to perdere punti preziosi e rischiare di compromettere un'altra stagione. In realtà, il titolo del comasco è frutto di una prima parte di campionato brillante: al secondo posto in gara 1 nell'appunta- mento inaugurale di Sepang, seguono tre vittorie ed un terzo posto nel doppio ap- puntamento del Bahrain. Poi, dopo il ter- zo posto in gara 2 a Barcellona, Valsecchi sembra smarrire la strada per il gradino più alto del podio, anche se ci va vicino come a Silverstone ed in Ungheria (se- condo rispettivamente in gara 2 e ed in

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onza, sabato otto settembre, l'indomani mattina per la chiusura di vigilia del GP d'Italia, tardo po- una stagione, la terza e ultima con que- Mmeriggio. In corsia box un gio- sto modello di monoposto, piena di vane ragazzo è affranto, circondato dai spunti e di sorprese. suoi tecnici. Mitch Evans ha dovuto al- zare bandiera bianca dopo pochi metri Evans parte bene dal via della gara della vita. Un titolo che Partiamo dalle premesse di questo poteva essere suo senza patemi invece 2012 per la categoria che, nonostante si è riaperto, all'improvviso, proprio per tutto, non è ancora riuscita a diventare un errore di questo pupillo di Mark di fatto il gradino più basso per arrivare Webber, titolare di quella MW Arden in alla sospirata F1. cui questo neozelandese corre per il A Barcellona si presentano ventisei pi- secondo anno di fila. Tutto rimandato al- loti, con sette giovani aspiranti campio- MONOPOSTO GP3 Series Evans, dalla polvere alle stelle

ni che hanno deciso di ripetere l'espe- dire che questa decisione degli steward titolo che è lì, a pochi punti dal musetto rienza del 2011. Fra loro Mitch Evans, in Spagna gli ha regalato il titolo. Ma della sua monoposto rossa numero 4. vincitore di gara1 sulla stessa pista spa- questo lo si capirà solo a fine stagione, Fra Barcellona e la gara brianzola vanno gnola l'anno prima, a cui mancano anco- sulla pista di Monza, quando saranno in scena sei doppi appuntamenti che ra due mesi per raggiungere la maggio- proprio loro due gli unici piloti a poter mettono in luce vari piloti pur tenendo re età ma in molti lo vedono come il fa- strappare al pilota della MW Arden un Evans come faro illuminante della sta- vorito. In effetti la gara se l'ag- gione. Sembra il finlandese giudica lui ma grazie alla pena- Il giovane neozelandese Aaro Vainio il suo rivale mag- lizzazione per partenza antici- si ricorderà la sua Monza 2012. giore, alla ricerca di ripetere il pata inflitta a due rivali, successo con la Lotus GP che Antonio Felix da Costa e Nell'arco delle 24 ore è passato l'anno prima ha dato il titolo al Daniel Abt. dalle lacrime alla gioia del titolo. connazionale Valtteri Bottas. Con il senno di poi si potrebbe Quattro podi nelle prime set-

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David Fumanelli: “Una stagione formativa” Fra i portacolori italiani presenti nel 2012 abbiamo chiesto a David Fumanelli di raccontarci la sua GP3. «L'approccio con la GP3 è stato positivo perché per la prima vol- ta mi sono confrontato con un vero campionato ad alto livello e in questi casi c'è solo da imparare. La stessa squadra con cui ho corso, MW Arden, applica metodologie di lavoro che arrivano di- rettamente dalla F1 e, unito alle sessioni al simulatore della Red Bull, questi mesi mi hanno insegnato molto sotto il profilo tecni- co, così come dal punto di vista umano devo dire che l'atmosfe- ra che si respirava in squadra mi ha piacevolmente sorpreso. Tecnicamente la monoposto è simile alla F3 e quindi la potenza non impressiona. Sono piuttosto le gomme uno dei veri capitoli de- cisivi, soprattutto in prova, quando non è facile intuire il momento giusto per cercare il tempo. In effetti ho sofferto l'approccio con le gomme che non erano facili da capire. tivo perché, senza commettere errori fra prove e gare, sono arri- Andando a visionare i risultati certamente il fine settimana di vato due volte ai piedi del podio. Qualche errore l'ho commesso Valencia è stato il migliore con la prima fila a due centesimi dal- anch'io, e non ho problemi ad ammetterlo, come in gara 2 a la pole e il terzo posto in gara 1. Anche Montecarlo è stato posi- Budapest quando partivo dalla prima fila e alla seconda curva ero già fuori gara. Ma quello che forse solo gli addetti ai lavori hanno notato è l'essere stato, nel- la ventina di debuttanti, quasi sempre il più veloce in prova fra libere e qualifi- che. Questo è un dato che mi conforta e mi fa ben sperare per il futuro se, co- me penso e spero, dovessi rimanere in questa categoria. Certo con la nuova monoposto e le modificate tutti ripartiamo quasi da zero ma l'aver lavorato un anno con questo team mi rende ottimista per la prossima stagione. Dopotutto è la squadra campione in carica». te gare sono un ottimo viatico per il fin- Costa a rilanciarsi con due secondi posti te gara 1 rientrando così all'improvviso nico che però in gara 2 a Silverstone in terra belga, inserendosi come terzo in- nella lotta per il campionato. Però al gio- tampona un rivale e, da quel momento, comodo nella lotta per il titolo. vane tedesco la matematica concede po- non sarà più in grado di tornare protago- Eccoci dunque al pomeriggio di sabato, a che possibilità di togliere la corona 2012 nista nelle restanti gare. quel ragazzino in ginocchio nei box mon- al neozelandese. È nella fase che precede le vacanze, nello zesi perché la sua gara è già finita e i riva- Monza, domenica mattina 9 settembre, spazio di sette giorni fra Germania e li sono lanciati a contendersi la vittoria. sedicesima e ultima gara dell'anno con Ungheria che salgono le quotazioni di Nello spazio di pochi giri però Da Costa Evans in ultima fila e Abt, in quarta, unici Abt e Da Costa con il portoghese, primo esce dai giochi per il titolo e sul volto di pretendenti al titolo. Il tedesco però de- nella storia della GP3, a vincere entram- Evans torna un primo timido sorriso. ve vincere per forza e, nel caso Evans be le gare del fine settimana. Resta il terzo posto di Vainio a preoccu- prenda i due punti per il giro più veloce parlo. Ma, come a Barcellona, sono anco- questo non è sufficiente. Quindi, corsa a Rush finale ra una volta i commissari sportivi a venir- testa bassa e senza calcoli. Ad inizio settembre altri sette giorni gli in aiuto retrocedendo il finlandese E così è, con il giovane pilota del team comprendono gli appuntamenti finali di fuori dalla zona punti. Lotus GP che risale dall'ottava posizione Belgio e Italia, sulle velocissime piste di Per Evans tutto rimandato al giorno do- alla prima. A sei giri dal termine su Abt Spa e Monza. Evans ha ancora Vainio co- po con un nuovo avversario, Daniel Abt, arriva prepotentemente il cipriota Tio me rivale, in termini matematici, ma è Da nipote d'arte che ha vinto meritatamen- Ellinas, battuto proprio dal tedesco in vo-

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Daniel Abt e, in basso, Felix Da Costa, rispettivamente secondo e terzo classificato in questa terza stagione della GP3 Series. lata il giorno prima. Lotta dura ma cor- retta fra i due con Ellinas che al penulti- mo giro stacca di pochi decisivi metri Abt e va a vincere gara 2 regalando, senza vo- lerlo, il titolo a Evans, peraltro giunto ulti- mo nella gara della vita. Il neozelandese è passato in poche ore dalla speranza allo sconforto, dalla trepi- dazione alla gioia in un fine settimana che ha divertito il, purtroppo, poco pubblico presente. Proprio da quest'ultimo dato partono le considerazioni sulla GP3, ver- sione terzo anno. Poco pubblico, molti commissari Come già succede per la sorella maggio- re GP2 anche la categoria della piccola AMPI monoposto made in Dallara-Renault fa C fatica a raccogliere interesse fra gli spet- una miriade di drive-trough, penalizzazio- pretesto per fermare i piloti con bandie- tatori. Confinata in orari poco ortodossi, ni pre e post gara, squalifiche, mandando ra rossa. E, come detto in fase d'apertu- obbligata ad aprire e chiudere i fine setti- dentro in più occasioni la safety car e, per ra, la retrocessione di Da Costa e Vainio mana dedicati ai gran premi europei, sul- tre volte, facendo terminare con bandie- a Barcellona si è rivelata decisiva per la le tribune sono comunque pochi coloro ra rossa la gara prima del previsto. vittoria finale di Evans. che si fermano a seguire le evoluzioni di Due casi su tutti. A Hockenheim in gara 2 questi piloti in erba, che invece, un giorno al primo giro un incidente costringe la di- Italiani qua e là non molto lontano, potrebbero essere rezione gara all'intervento dell'auto di Statisticamente sono state diciannove le fra i ventiquattro eletti che scattano nel- servizio. Sette giri dopo la gara riparte nazioni che hanno avuto, sui trentuno l'atteso Gran Premio di F1. ma da lì a poco altro intervento della sa- partecipanti in totale, almeno un pilota al Parlando invece di regolamenti, va segna- fety car fino alla definitiva chiusura della via. Gli inglesi e gli italiani, con cinque rap- lato come da più parti, compresi gli stes- gara. In Belgio il sabato la gara parte con presentanti, hanno fatto la parte del leo- si commissari, quest'anno si sia visto di quasi un'ora di ritardo perché manca l'e- ne in termini di presenze. tutto. Praticamente in ogni gara gli licottero di servizio. Il buio si avvicina e, al La pattuglia tricolore si è limitata a quat- steward sono intervenuti comminando sesto giro, un'uscita di pista viene presa a tro podi, uno a testa per Kevin Ceccon e AMPI C

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Nuova GP3: è salto di potenza Con la gara monzese è andata in pensione la prima serie, di tre anni, per la GP3 con questa configurazione. Dalla prossima primavera ci saranno cambiamenti tec- nici che daranno un nuovo volto alla categoria. Per contenere i costi si è ritenuto inutile creare una nuova monoposto partendo da zero e quindi i team potranno conservare i telai di loro proprietà. Però sarà reso disponibile un kit d'aggiornamento comprendente soprattutto la ve- ste aerodinamica, che rende le monoposto molto simili alle attuali GP2, e la forni- tura del nuovo motore. In luogo del Renault turbo utilizzato in questo primo trien- nio, ecco arrivare un esorbitante 6 cilindri aspirato realizzato dalla britannica AER, che innalza la potenza, e di certo le prestazioni, da 280 a 400 cavalli. Un salto non da poco che servirà a fare ancor più la differenza fra i giovani piloti di una stagione, il 2013, che con il nuovo calendario del Mondiale ha visto scendere a sette i fine settimana in cui la si vedrà ancorata alla F1. Gli organizzatori, gli stessi che gestiscono il progetto GP2, stanno cercando la sede per l'evento mancante mentre hanno confermato in nove i team a cui verrà dato il nulla osta per correre con un massimo di tre monoposto ciascuno.

Kevin Ceccon, David Fumanelli, Vicky Piria e Antonio Spavone, i quattro piloti che con, David Fumanelli e due per Giovanni Giovanni Venturini, hanno rappresentato i colori italiani nella stagione 2012 della GP3. Venturini, che hanno chiuso la stagione rispettivamente nono, undicesimo e tre- dicesimo. Solo in alcune occasioni sono riusciti a mettere le loro monoposto nel gruppo dei migliori, a volte in prova e a volte in gara, ma purtroppo senza mai dare la netta sensazione di staccare gli avversari. Hanno completato la squadra italiana Antonio Spavone e Vicky Piria, tutti e due al volante della GP3 gestite dall'unico team tricolore presente, il Trident, ma en- trambi non sono riusciti a prendere pun- ti, con il campano che ha abbandonato il campionato a metà stagione. Enrico Mapelli SUPPORTI GRAFICI

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Viale Roma 25 40024 Castel S. Pietro Terme (BO) Tel. 051 948002 - Fax 051 324394 [email protected] www.assomotoracing.it ATTUALITÀ Formula E Una scommessa sul futuro

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i è discusso molto, negli ultimi anni, di quanto radicale dovesse essere la Ssvolta nel regolamento dei motori che la Formula 1 adotterà dal 2014. Alcuni difendevano gli attuali propulsori, assetati di benzina e spinti al massimo; al- tri, come la Renault, proponevano invece una più drastica rivoluzione concettuale in direzione "green", prendendo atto del fatto che il petrolio è in via di esaurimen- to e i suoi costi stanno diventando perciò sempre più insostenibili. Un fragile com- promesso è stato trovato con i V6 turbo da 1,6 litri, pur più efficienti del 30% ri- spetto alle unità attuali, che utilizzeranno un'elevata percentuale di energia recu- perata dalla frenata e funzioneranno in Alejan dro Agag, amministratore delegato della Formula E Holdings, con il presidente della Fia, Jean Todt, ed Enrique Bañuelos, capo della società che ha acquistato i diritti commerciali del campionato. modalità solo elettrica nella pit lane. Per ora, insomma, i team di F.1 si sono di- ecologicamente controproducente, i pi- Enrique Bañuelos, immobiliarista spagno- mostrati largamente refrattari alle pro- loti cambieranno direttamente macchina, lo che nell'esplosione della bolla delle ca- prie responsabilità ambientali e il motore prima di riprendere la gara che durerà se nel 2007 perse una fortuna e da allo- a scoppio, di conseguenza, resterà in au- complessivamente un'ora. ra si è riciclato in Brasile. ge nella massima categoria. Ma la situa- Vi sembra solo una follia futuribile? Il più noto degli investitori coinvolti è zione potrebbe essere presto destinata a Eppure già quest'anno la 24 Ore di Le però l'amministratore delegato Alejan- cambiare. Sempre nel 2014, infatti, vedrà Mans è stata vinta da un'ibrida diesel- dro Agag, genero dell'ex primo ministro la luce la Formula E: una categoria di mo- elettrica e, ormai da due stagioni, le vet- spagnolo Jose Luis Aznar, ex europarla- noposto elettriche fortemente voluta dal ture di Formula 1 utilizzano il Kers, an- mentare e socio di Bernie Ecclestone e presidente della Federazione Internazio- ch'esso un sistema che le rende tecnica- Flavio Briatore nella squadra di calcio nale dell'Automobile, Jean Todt, in rispo- mente ibride. Perché, dunque, non porta- Queens Park Rangers, il cui fondo d'inve- sta alle richieste della Commissione eu- re questo concetto alle sue estreme stimento londinese Addax possiede già ropea, che spinge affinché l'industria del- conseguenze? due team in GP2 e in GP3. le quattro ruote abbracci fonti di energia Certo, i dubbi non mancano. Primo fra L'idea di base, in fondo, è semplice: le au- più sostenibili. tutti quello che riguarda il rombo dei to elettriche hanno un problema di per- Il cuore di questo campionato sarà l'evo- motori: un aspetto nostalgicamente fon- cezione nell'opinione pubblica, dunque le luzione di un prototipo sviluppato dalla damentale per gli appassionati, al quale i corse possono aiutare a risolverlo. Del Formulec, un costruttore francese spe- promotori della F.E non hanno trovato resto, la situazione sta gradualmente cializzato nelle auto cambiando anche elettriche, e siglato Ef La Fia affida ad un gruppo privato un ambizioso nella produzione di 01 (la versione base, progetto: “elettrificare” le corse. serie. Fino a pochi che potrà essere re - anni fa, le vetture interpretata dai sin- S'inizierà a gareggiare nel 2014 su circuiti elettriche erano len- goli costruttori). Do - cittadini, soprattutto extra-europei. te, pesanti e costose tato di due marce e e dovevano ricaricare spinto da batterie agli ioni litio, pesa 780 soluzione migliore di un suono sintetizza- spessissimo le batterie, ma il lancio di chili e raggiunge una velocità massima di to al computer. Ma, pur tra le ritrosie dei modelli come Nissan Leaf e Ford Focus 220 orari, con un'accelerazione da 0 a conservatori, questa categoria potrà van- Electric ha dimostrato che anche questo 100 in appena tre secondi. tare l’importante merito di riportare le tipo di auto può ottenere prestazioni de- Il tallone d'Achille storico per i motori corse al loro storico ruolo di banco pro- centi e affrontare lunghi tragitti. elettrici resta quello dell'autonomia: ap- ve per l'industria dell'automobile. Le vendite, però, restano limitate e, persi- pena 25 minuti prima della necessaria ri- no negli Stati Uniti, degli oltre 13 milioni carica delle batterie. Ma questo difetto è Chi dice che sono lente? di vetture vendute l'anno scorso, meno stato trasformato dagli organizzatori in A credere in questo progetto è un con- di 20 mila erano elettriche. Perché? «La un'ulteriore occasione di spettacolo. sorzio con sede a Hong Kong, la Formula gente pensa che le auto elettriche siano Infatti, al posto del rifornimento e del E Holdings, cui la Fia ha ceduto i diritti lente. Ebbene, usiamo le corse per mettere cambio gomme, ritenuto esso stesso commerciali del campionato. A capo c'è in mostra le loro prestazioni». Parola di

45 ATTUALITÀ

Lord Paul Drayson, uomo d'affari inglese, pilota dilettante, ex ministro della scienza del governo Blair, la cui azienda Drayson Racing Technology ha trascorso gli ultimi due anni a sviluppare un prototipo elet- trico, la B12/69Ev. Drayson è il consulente scientifico del nuovo campionato, il cui ruolo sarà quel- lo di sviluppare la politica tecnologica, aderire agli standard internazionali e col- laborare con le agenzie (governative e no) e con la comunità scientifica. A parti- re dal Manifesto della sostenibilità del campionato, che sarà lanciato proprio nelle prossime settimane. «Dimostreremo che con questi motori è possibile raggiunge- re i 300 orari o accelerare da 0-100 in tre secondi. Il nostro obiettivo ultimo è quello di creare uno spettacolo sportivo che sia so- stenibile e al tempo stesso emozionante». Lord Drayson è convinto che la Formula E non solo promuoverà le auto elettri- che, ma darà anche una mano al loro svi- luppo nella prospettiva della serie: «Servono ancora un enorme sviluppo e un'enorme ricerca e l'automobilismo è sempre stato un importante vettore in tal senso. Molte delle cose che prendiamo per scontate nelle nostre vetture stradali sono nate per le corse. Persino l'umile specchiet- Nella storia dell’evoluzione delle vetture da corsa elettriche va ricordato che già nel 2007 la Toyota to retrovisore fu montato per la prima volta ottenne la prima vittoria con la ibrida Supra HV-R alla 24 Ore di Tokachi e quest’anno ha vinto in Brasile con la TS030 alla sua terza apparizione nel mondiale endurance. Il successo più famoso resta in un'auto da corsa negli anni '20. Ciò che però quello dell’Audi che con la R18 e-tron quattro si è aggiudicata la 24 Ore di Le Mans 2012. cerchiamo di fare è creare una nuova espe- ATTUALITÀ

rienza di corse: sarà un tipo diverso di vet- Sydney, Città del Capo, Mosca, Città del Sopra, la B12/69Ev, il prototipo elettrico tura, che correrà per le strade delle città, di sviluppato negli ultimi due anni dalla Drayson Messico, Miami e Los Angeles. Quanto Racing Technology dell’ex ministro della fronte a un pubblico nuovo, in luoghi in cui all'Europa, sarebbero in corso trattative scienza del governo Blair, Lord Paul Drayson. non abbiamo mai corso». con Berlino, per un affascinante percorso Un punto di vista che lo scienziato con- sullo sfondo della Porta di Brandeburgo. Grassi, ex pilota della Virgin nella massi- divide con il businessman Agag. «Ci aspet- Appetibile sarà pure il montepremi: due ma serie l'anno passato e tuttora test tiamo che questo campionato diventi la milioni di euro per il team vincitore del driver della Pirelli. Il brasiliano ha potuto cornice per la ricerca e lo sviluppo attorno campionato e quattro milioni complessi- provare in prima persona la monoposto all'auto elettrica, un elemento chiave per il vi da dividere tra i piloti vincitori delle in un recente test sul Circuit de l'Eure, vi- futuro delle nostre città», dichiara l'im- singole gare. Mancano solo le squadre, cino a Parigi. Con ottimi risultati: «La velo- prenditore spagnolo. «Non ci aspettiamo ma la speranza di Agag è quella di mette- cità di punta e l'accelerazione di questa che i grandi costruttori entrino subito nella re insieme le scuderie tradizionali con vettura sono molto buone e sono convinto Formula E perché l'industria non ha fami- grandi marchi dell'industria come che si potranno raggiungere livelli di presta- liarità con i motori elettrici. Ma sono sicuro Google o Coca-Cola e con i costruttori zione importanti negli anni a venire. La che arriveranno in una seconda fase. Siamo di auto elettriche. Formula E sarà una vera e propria macchi- aperti alle partnership con le grandi Case». «È una grande occasione per le aziende na da corsa, non sarà facile da guidare e per investire denaro in un mercato impor- quindi sarà interessante vederla correre sui Il campionato prende forma tante - spiega lo spagnolo - perché molte circuiti cittadini. Inoltre sarà particolare an- I primi giri di pista sono previsti già l'anno compagnie parlano di ambiente, dei pro- che il suono di questa vettura, che è soprat- prossimo, con una serie di gare dimostra- blemi della sostenibilità. Questa è un'otti- tutto quello dell'aria che viene tagliata. tive, ma il via del campionato vero e pro- ma opportunità per mostrare concreta- Penso che questo nuovo campionato cam- prio su dieci prove, come detto, è fissato mente il loro impegno». bierà la prospettiva delle persone riguardo per il 2014. I circuiti saranno tutti cittadi- Un'opportunità che ha già attratto l'inte- alle vetture elettriche». ni e la priorità dell'organizzazione sarà resse anche di team blasonati, come la Dal coro degli elogi di rito, tuttavia, c'è data a quelle città maggiormente attive stessa McLaren che, per bocca del team anche chi si tiene fuori. E questo coria- sul fronte della mobilità sostenibile. principal Martin Whitmarsh, ha lasciato ceo scettico ha un nome illustre: Bernie La prima scelta, infatti, è caduta su Rio de presagire un possibile futuro ingresso Ecclestone. Sarà interessante vedere se la Janeiro (che, non a caso, ha recentemen- nella categoria: «Credo che sia una buona Fia riuscirà a persuadere anche il patron te ospitato la conferenza Onu Rio+20 iniziativa e saremmo felici di farne parte in della Fom a ritagliare un pezzetto di no- sullo sviluppo sostenibile), grazie ad un qualsiasi modo. Chi lo sa, magari potremmo torietà per la Formula E di fronte al pub- accordo siglato con il sindaco Sergio anche entrarci. Non da subito, ma magari blico globale della F.1, il che aiuterebbe a Cabral, che ha preannunciato un tracciato ad un certo punto». diffondere più rapidamente il progetto, "spettacolare" vicino alla Gloria Marina. La Un pezzo di Formula 1 nel nuovo cam- oppure se la nuova categoria sarà co- lista dei candidati, comunque, è già lunga: pionato di Formula E, in compenso, c'è stretta a camminare sulle proprie gambe. Hong Kong, Shanghai, Pechino, Mumbai, già: è il collaudatore ufficiale Lucas di Fabrizio Corgnati

47 BOSSI I 90 anni di Monza Tristi giorni di gloria

ei paesi anglosassoni sui biglietti me accertate, che in questo racconto a e, tre giorni più tardi, una gara per vettu- d'ingresso ad un evento moto- capitoli delle vicende dell'impianto lom- re sport denominata Gran Premio Nristico è stampato in maniera bardo non potevano essere ignorate. Supercortemaggiore in onore dello chiara che lo "spettacolo" a cui si va ad sponsor petrolifero. Proprio lì, a Monza. assistere è pericoloso. Anche Monza non Il nome simbolo, Sulle strade del principato monegasco poteva prescindere da questo concetto Alberto Ascari ha avuto uno dei rari inci- e quindi nei suoi novant'anni di vita le Tanto si è detto, scritto, ipotizzato e an- denti della sua carriera volando in mare tragedie sono andate di pari passo con la che fantasticato, su quel 26 maggio del con la sua . Tornato a casa per ricerca della vittoria ma, soprattutto su 1955. Tutto sommato un anonimo gio- lui i dottori hanno prescritto il riposo, al- questa pista, con lo sviluppo della sicu- vedì compresso fra due corse internazio- meno fino al successivo Gran Premio del rezza dei suoi partecipanti. Siano essi gli nali importanti. La domenica prima con il Belgio di quindici giorni dopo. Invece attori principali come i piloti, oppure ritorno della Formula Uno a Montecarlo Ascari non resiste e, in tarda mattinata di protagonisti dietro le quel fatidico giovedì, arriva quinte quali meccanici e in Autodromo per seguire commissari o gli stessi Nella sua lunga storia, l'autodromo la preparazione della riva- semplici spettatori. Un brianzolo ha conosciuto giorni di tragedia. le Ferrari per l'imminente triste conto che elenca Ecco la loro cronaca. gara monzese. Con lui l'a- poco più di novanta vitti- mico Gigi Villoresi e, ai

48 LA NOSTRA STORIA box, trova il suo "erede" Eugenio Musso, lo stesso fresco vincitore di Mona- Castellotti, appena sceso dalla 750 Monza co, Trintignant, provano a Monza, nella vi- di 3 litri che il lodigiano sta provando per cina Milano la città si fermava per rende- l'imminente maratona. re omaggio al suo campione. Ancora og- Un saluto, un invito, la partenza. Dopo un gi, nei documenti ufficiali, quella piega a si- paio di passaggi davanti ai box la Ferrari nistra si chiama Curva del Vialone, ma da ha un sussulto all'altezza della Curva del quel giorno a furor di popolo ha preso il Vialone. Il motore si ammutolisce e i ru- nome di Ascari, ribadito un ventennio più mori cessano. Così come, improvvisa- tardi quando al suo interno è stata creata mente, cessa la vita del più grande pilota la prima celebre variante. italiano del dopoguerra. Molto si è detto di quell'attimo, all'ora di I primi tragici Gran Premi pranzo di un giovedì primaverile, dove Il tragico incidente di Ascari riportava un tragedia e leggenda si sono mischiate. La velo nero sulla pista monzese dopo sedi- più probabile fra le versioni ci racconta di ci anni dall'ultima vittima a quattro ruote, un operaio impegnato nella costruzione Emilio Villoresi, fratello di quel Gigi che della vicina Sopraelevata Nord che, con era stato proprio il miglior amico dello evidente imprudenza, ha attraversato la stesso Ascari. sede stradale di quel lungo curvone a si- Come spesso succedeva in quegli anni, le nistra. Proprio mentre arrivava la 750 cause reali di un incidente non erano fa- Monza, ancor grezza nel color alluminio cili da decifrare. Anche nel caso di in attesa di essere verniciata nel già fa- Villoresi spuntarono varie versioni, da moso rosso Ferrari. un'improvvisa congestione del pilota alla Due giorni dopo, mentre i vari Hawthorn, rottura dello sterzo della sua Alfa 159, per l'improvviso scarto a sinistra all'usci- La drammatica partenza del Gran Premio ta del Curvone che lancia le auto verso del 1978, subito interrotto per l’incidente che causerà poi la morte di Ronnie Peterson. le successive curve di Lesmo. Inoltre, l'in- Sotto, Ascari sorridente dopo una vittoria. cidente era avvenuto durante una sessio-

49 LA NOSTRA STORIA

ne di prove private in tempi in cui, in queste occasioni, non erano previsti commissari lungo il percorso. Erano gli stessi uomini ai box che, nel non vedere passare l'auto davanti a loro, intuivano che si era verificato un problema, spesso di natura tecnica e con nessuna conse- guenza drammatica. A volte, purtroppo, la situazione si pre- sentava nella sua drammaticità agli occhi dei primi soccorritori. Lo stesso lo sperimentò in prima persona sabato 8 settembre del 1923, giorno di prove in vista del Gran Premio d'Italia previsto il giorno dopo. Infatti, ci fu anche Ferrari fra coloro che portarono le pri- me inutili cure all'amico Ugo Sivocci che si era schiantato contro un albero. L'incidente dell'italiano avveniva un anno esatto dopo la morte, sempre il sabato del Gran Premio, del pilota della Austro Daimler, il tedesco Gregor "Fritz" Kuhn. Quindi, ad una sola settimana dall'inaugu- razione del circuito, celebrata con la gara delle Vetturette del 3 settembre, Monza richiedeva già il suo tributo in termine di vite umane. Due settimane prima del tragico evento di Sivocci del '23 c'era stato, proprio in preparazione del Gran Premio d'Italia, il decesso al vicino ospedale monzese del pilota della Fiat Enrico Giaccone, uscito di pista mentre stava percorrendo alcuni giri di pista seduto al fianco dell'altro pi- lota ufficiale della squadra torinese, Pietro Bordino. Dopo Khun nel '22, Giaccone e Sivocci In alto, gli inutili soccorsi a Ugo Sivocci. Sopra, Giuseppe Campari. In basso, il tedesco della Ferrari, l'anno dopo, ecco che anche il Gran Taffy Von Trips, ed un fotogramma della carambola che costò la vita a lui ed a quindici spettatori. Premio del 1924 è offuscato da una tra-

50 Tanta paura e poco più La lista delle vittime in Autodromo avrebbe potuto essere più lunga perchè, oltre agli eventi mortali successi, un gran nume- ro incidenti si sono risolti solo con danni ai mezzi o agli stes- si piloti. Difficile, se non impossibile, elencare tutti questi av- venimenti, ma alcuni sono famosi sia per la dinamica avuta sia per i loro protagonisti. Schiere di piloti, ma anche di commissari di pista, hanno fatto ricorso alle cure mediche per incidenti più o meno gravi, cau- sati a volta per imperizia loro o per mancanza di elementari norme di sicurezza. hanno visto impotenti a bordo pista le proprie Porsche pro- Per questo partiamo da una banale uscita di pista, l'8 giugno totipo andare completamente distrutte dalle fiamme in due del 1952, che però ebbe come conseguenza di fermare per distinti incidenti durante una lunga sessione di test a dicembre. un anno la stagione del Campione del Mondo in carica Juan Ma di quell'anno così famoso, il Sessantotto, restano impressi Manuel Fangio (a destra). Arrivato in circuito alle due del po- i fotogrammi del tremendo incidente a sette, fra cui tre meriggio, dopo un estenuante viaggio notturno in auto da Ferrari ufficiali, all'uscita della Parabolica con il volo del fran- Parigi a Monza, salì sulla sua Maserati da Gran Prix per una ga- cese Jean Pierre Jaussaud sbalzato a bordo pista dall'abitaco- ra minore. Al secondo giro, per un errore dovuto alla stan- lo della sua Tecno. La colonna di fuoco alzatasi subito creò pa- chezza, volò letteralmente negli alberi di Lesmo con il risulta- nico anche fra i telespettatori di quel Gran Premio Lotteria di to di tre mesi di gesso e stagione finita. F2 che la Rai stava trasmettendo in diretta. Molti altri piloti sono planati contro le piante del Parco di Una ventina d'anni dopo, stesso punto e ancora diretta tele- Monza, soprattutto a Lesmo. Ha fatto storia l'uscita di pista visiva per lo spettacolare ribaltamento della Lotus di Derek del neozelandese Chris Amon con la Ferrari durante il Gran Warwick al termine del primo giro del Gran Premio. Nessuna Premio del 1968 (in basso), anche perché mentre era in volo conseguenza per l'inglese, che subito chiese ai medici l'ok per ebbe la freddezza di staccare il condotto della benzina per riprendere il nuovo via con il muletto. evitare ulteriori drammi. Chiudiamo questo elenco, chiaramente incompleto, con il Sorte peggiore, nello stesso punto, era capitata una decina tremendo incidente alla 1000 Chilometri del 1971, quando, d'anni prima, quando il milanese Dino Montevago subì l'am- durante le prime fasi di gara, un'incomprensione fra la putazione di un piede dopo essersi accartocciato con la sua Porsche dello svizzero Willy Meier e la privata di F.Junior attorno ad un albero. Sorte più dura per l'argentino Arturo Merzario scatena l'inferno. La vettura tedesca vola Adrian Hang, durante una gara di SuperFormula del 1996, contro le reti di protezione esplodendo subito con i suoi ser- quando, a poche centinaia di metri dalla prima variante, una batoi ancora ben carichi. toccata lo spedì contro le barriere ai lati della pista con il ri- Nell'incidente resta coinvolta anche l'unica Ferrari ufficiale sultato di subire la perdita di una gamba e di un piede. Sia presente, affidata in quel momento al belga . Meier Montevago che Hang erano sconosciuti al grande pubblico, se la caverà con alcune fratture mentre anche alcuni spetta- esattamente come il bergamasco Michele Speciale, rimasto tori, investiti dalle fiamme della sua vettura, saranno costretti paralizzato in seguito ad un volo durante una gara del Trofeo a ricorrere alle cure dei sanitari. Cadetti nel 1969. Altro pilota della categoria formativa dell'AC Milano a subire gravi conseguenze, che ne decretano la fine all'ancor giovane carriera, è il monzese Andrea Carpani protagonista di una se- rie impressionante di ribaltamenti in prima variante nel set- tembre 2002, a cui è seguita una lunga serie di operazioni mediche per ristabilirsi. Negli anni Sessanta il maggior nemico dei piloti però era il fuoco e il 1968 fu un anno particolare sotto questo aspetto. Si cominciò con l'incendio improvviso della Alfa Gta del te- desco Schultze alla 4 Ore, con il pilota che riuscì a salvarsi uscendo dal parabrezza esploso un attimo prima di essere di- vorato dalle fiamme. Sorte capitata invece alla sua Alfa per- ché l'autopompa inviata sul luogo dell'incidente trovò la stra- da di servizio sbarrata da quelle del folto pubblico. Altri due suoi connazionali, Willy Kausen e Karl Von Wendt,

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praelevato sud, mentre poco dopo anche il polacco Stanislao Czaikowsky era vitti- ma della stessa sorte pochi metri più in là. Ma di quel periodo definito da molti "eroico" il caso più strano è riferito alla scomparsa della promessa Aldo Marraz- za. Anche per lui il giorno del Gran Premio d'Italia, l'11 settembre 1938, fu l'ultimo della sua giovane vita. In predicato di passare in breve tempo al- le più potenti vetture da Gran Prix, viene schierato in mattinata con una Maserati per la gara riservata alle Vetturette. All'ultimo giro, transitando sul traguardo, non si avvede della bandiera a scacchi a causa del fumo sprigionato a bordo pista da una vettura che sta bruciando. Prosegue quindi la sua folle corsa e dopo il Curvone esce di pista schiantandosi contro un albero. Successive lesioni inter- Particolari gli incidenti di cui sono stati vittime il bresciano Norberto Bagnalasta e l'inglese Boley ne lo porteranno in serata alla morte, Pittard, entrambi accaduti alla via delle gare, con l'italiano ribaltatosi dopo un contatto con una vettura ferma, mentre Pittard spirò in seguito alle ustioni subite nell'incendio della sua Formula 3. mentre per gli organizzatori è suo il quin- to posto nella sua ultima, tragica corsa. gedia con la morte del conte inglese l'altra giornata segnata dalla tragedia nel Louis Zborowski, uscito di pista a Lesmo primo periodo di attività dell'Autodro- Sicurezza con la sua Mercedes ufficiale, durante le mo. Quel Gran Premio di Monza disputa- che non c’è ancora fasi centrali della gara. to il pomeriggio del 10 settembre 1933, Purtroppo quella di Marrazza è una bef- ironia dalla sorte con la pista ancora cal- fa che il 5 maggio 1961 si ripete, pur con Tragedie da tempi eroici da per la disputa del Gran Premio d'Italia dinamiche diverse, per il trentaseienne A lato leggete il resoconto dell'immane vinto da Luigi Fagioli, in cui hanno trovato Glicerio Barbolini, al termine della 12 tragedia del Gran Premio del 1928 con la morte tre assi di quegli anni. I nostri Ore di Turismo Coppa Ascari. Mentre l'incidente di Materassi, mentre in molte Giuseppe Campari e Baconin Borzacchi- mancavano poche centinaia di metri al fonti è possibile trovare informazioni sul- ni, usciti lungo un tratto del curvone so- traguardo la sua Lancia Appia restava in CANDROGLIO S

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Materassi ed il fosso fatale Sono ben ventidue le macchine che si schierano al via del- l'ottavo Gran Premio d'Italia. Fra loro anche le Talbot della scuderia privata, la prima nata in Italia, gestita dal pilota tosca- no Emilio Materassi. Gli organizzatori non volevano accettare queste quattro auto francesi ormai datate, per questioni di soprappeso, ma una modifica dell'ultim'ora al regolamento ha concesso al campione italiano in carica di schierarle. Un bel sole accoglie i piloti sullo schieramento che, per sor- teggio, assegna alla Talbot di Brilli Peri e alle Maserati Borzacchini e Maggi l'onore della prima fila. Materassi scatta dalla terza fila portandosi subito nel gruppo dei migliori ma già al terzo giro il motore evidenzia di problemi. Mentre Nuvolari inizia un duello con altri piloti, fra cui uno dei primi con il futuro rivale Varzi, Materassi si ferma ai box per una sosta di controllo. Ripartito inizia una furibonda rin- corsa alle posizioni di testa che lo vede compiere alcune ma- novre estreme. Forse fu proprio questa la causa dell'improv- visa deviazione a sinistra per evitare, all'uscita della curva sud, la Bugatti di Foresti. lanze presenti di portare soccorso alle decine di feriti e tra- L'auto come impazzita punta dritta verso il fossato ai bordi sportare i più gravi nei vicini ospedali. Anche questa mancata della sede stradale. Strappato il semplice reticolato che sepa- decisione fu un atto di accusa usato contro di loro per aver rava il pubblico, la pesante vettura francese compie un vol- mal gestito la situazione, acuendo i richiami sulla pericolosità teggio mortale sugli spettatori ammassati per seguire la gara. insita, fin dagli inizi, nella pista monzese. Materassi viene scaraventato lontano morendo sul colpo e Le conseguenze furono pesanti e lo stessa Sias, che già allora con lui altri ventun corpi vengono raccolti senza vita. Due gestiva l'impianto, fu costretta, per far fronte ai danni econo- giorni più tardi morirà anche il tredicenne figlio del podestà mici verso le famiglie delle vittime, a ridurre il proprio capita- della vicina Biassono. le a una lira e cedere le azioni a una nuova realtà, denomina- La gara continua fra il caos generale, con gli organizzatori che ta Società Autodromo di Monza, di proprietà del Reale non sospendono la corsa per consentire alle poche ambu- Automobil Club d'Italia. panne e allora il pilota modenese scen- Vialone il 28 giugno del 1959. Sia Alfredo momento del via, con l'italiano ribaltato- deva per spingerla fino alla linea d'arrivo. Tinazzo che Nino Crivellari erano veneti si dopo un contatto con una vettura fer- Purtoppo un avversario che sopraggiun- d'origine, ma il secondo da tempo abita- ma, mentre il secondo spirò una settima- geva alle sue spalle lo fece volare in aria va proprio a Monza e, un mese prima, lì na più tardi in seguito alle bruciature su- procurandogli ferite mortali. aveva vinto la precedente gara di F.Junior. bite nell'incendio della sua Lola di F3. Pochi mesi dopo Monza era protagonista A rendere ancor più drammatica la vicen- Di quei tragici eventi resta nella memoria di un altro grave incidente dalla risonan- da purtroppo ci ha pensato la televisione di molti la tremenda fine dello svizzero za ben maggiore, che vide scomparire il che agli ignari parenti del primo ha reca- Tommy Spychiger, durante lo svolgimen- tedesco della Ferrari Taffy Von Trips, e con pitato in diretta la tremenda notizia. Tre to della prima 1000 Chilometri, il 25 lui un totale di quindici spettatori, duran- anni più tardi un'altra gara di F.Junior ha aprile del 1965, con il parabrezza in te la disputa del Gran Premio d'Italia. avuto un epilogo amaro con la morte del plexiglass della sua Ferrari 365 P2 che gli Anche su questo incidente sono state fiorentino Marcello De Luca le cui ferite, tagliò la testa nella violenta uscita di pista scritte tante parole, ma a rendere più al momento dell'incidente, sembravano alla Parabolica. chiara la vicenda, da un paio d'anni, è visi- poca cosa. Purtrop-po in serata un'emo- Con l'aumento delle misure di sicurezza, bile in rete un filmato che riprendere raggia interna lo condannò per sempre. attive e passive, sono diminuite le conse- frontalmente la scena nella sua completa guenze degli incidenti e anche Monza, dinamica. Un ultimo periodo triste per fortuna, ne ha usufruito dei benefici In quegli anni di corse ancora lontane da Quegli anni Sessanta sono segnati da una in termini di risultati. Dopo quel triste un accettabile livello di sicurezza non po- serie di lutti che fra il '64 e il '67 si sono periodo culminato con il rogo di Pittard teva non essere tragica protagonista, suo portati via sei piloti. Per il primo e l'ulti- sono state quattro le vittime in pista. Le malgrado, anche la neonata F.Junior. Sono mo di questa triste serie, il bresciano prove del Gran Premio d'Italia del 1970 state addirittura due le vittime dello stes- Norberto Bagnalasta e l'inglese Boley si sono portate via il leader di quel mon- so incidente, accaduto alla Curva del Pittard, la sorte avversa si materializzò al diale, l'austriaco Jochen Rindt.

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Caduti su due ruote Il tributo in termini umani della Monza a due ruote è inferio- re di quello derivante dagli incidenti automobilistici, soprat- tutto per il minor utilizzo in termini di gare e test da parte delle moto. Tuttavia la pericolosità insista in questa pista fra le più veloci al mondo ha sempre creato una sorta di timore maggiore da parte dei piloti motociclistici nei confronti di al- tri impianti. C'è una data, il 20 maggio 1973 con la tragedia al Curvone di Pasolini e Saarinen, che segna un punto focale nella storia di Monza. Un episodio drammatico che, un mese e mezzo più tardi, diventa una sorta di non ritorno. Quel periodo di quarant'anni fa vide morire sull'asfalto mon- zese due campioni celebrati come il romagnolo e il finlande- se durante la corsa italiana del mondiale 250. Si accesero i fa- ri sulla pericolosità della pista, unita alla dinamica mai chiarita completamente dell'accaduto. Questo non bastò a comprendere appieno la situazione tan- Renzo Pasolini e, sotto, Jarno Saarinen ed un’immagine dell’incidente to che, il seguente 8 luglio, furono tre le vittime nel medesi- che, il 20 maggio del 1973, costò la vita dei due grandi campioni. mo punto, con più o meno le stesse modalità precedenti. Carlo Chionio, Renato Galtrucco e Renzo Colombini mori- storia luttuosa di Monza, sia che in pista scendessero le moto rono durante lo svolgimento di una gara di campionato italia- titolate che quelle impegnate con i propri piloti nelle gare di no juniores, e per un certo periodo Monza fu bandita dalle contorno. due ruote. Anche l'ultima volta che Monza ospitò il Motomondiale, nel Eppure, a confronto con le quattro ruote, la pista brianzola maggio del 1987, il tributo venne pagato con la scomparsa di sembrava meno "vorace" con i motociclisti, al punto che nel un giovane genovese, Mauro Ceccoli, perito durante una gara lungo periodo anteguerra solo un pilota, l'ufficiale della Garelli, monomarca alla sua seconda corsa in assoluto su due ruote. Luigi Galli, morì il 19 settembre del 1926. Il suo incidente av- Via le moto da Gran Premio, a Monza inizia l'era delle venne a Lesmo, punto della pista al pari del famigerato SuperBike, che dal 1990 ad oggi ha registrato una sola vittima, Curvone, dove molti altri sfortunati centauri chiusero la loro durante le prove delle SuperSport del 1998, con il francese uf- vita. Il più famoso di loro fu Rupert Hollaus, giunto a Monza ficiale Honda Michel Paquay travolto in piena velocità mentre con il titolo delle 125 conquistato nella gara precedente e con un gruppo di rivali si stava avvicinando alla prima variante. morto durante le prove del sabato come, anni più tardi capitò Dalla dinamica sconcertante la tragedia accaduta ad una del- ad un suo connazionale austriaco in Formula 1, Jochen Rindt, le ultime vittime della pista di Monza. Il bolognese Wilmer anche lui insignito del titolo mondiale dopo la scomparsa. Marsigli era impegnato nella gara dell'italiano 250 quando, in Lesmo si portò via anche una promessa del motociclismo ita- seguito ad una carambola con altri piloti, veniva investito dal- liano, il fresco vincitore del Gran Premio di Svezia Gianni la benzina uscita dal suo serbatoio che prendeva subito fuo- Degli Antoni, morto il 7 agosto del 1956 durante una solita- co. Per lo sfortunato ventitreenne passarono troppi istanti ria sessione di prove con la Ducati 125 ufficiale. Il modenese preziosi prima di spegnare le fiamme che gli procurarono stava preparando l'imminente Gran Premio delle Nazioni di ustioni che, una decina di giorni dopo, lo hanno condannato settembre, l'evento principe che però ha anche segnato la per sempre.

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Jochen Rindt mentre sale in vettura per le prove del Gran Premio d'Italia del 1970 e, sotto, Ronnie Peterson, l’altro pilota della Lotus a cui la gara di Monza è stata fatale.

Poi, per fortuna, oltre all'accresciuta sicu- rezza e capacità organizzativa, più nulla fi- no al maledetto 10 settembre del 2000. In quel caso a chiudere la lista dei morti a Monza un valoroso "Leone della Cea", Paolo Gislimberti, colpito in pieno petto da una ruota staccatasi dalla Jordan del tedesco Frentzen mentre il gruppone stava arrivando alla staccata della Variante della Roggia. Per ora, e speriamo per sempre, quella domenica è stata l'ultima giornata fatale La sua Lotus scartò all'improvviso in Gran Premio d'Italia, il suo giorno più tri- di un impianto che nella sua lunga storia prossimità della Parabolica e le conse- ste, fin dall'edizione d'apertura, con la è ai primi posti di una triste graduatoria, guenze furono fatali fin da subito per morte del pilota tedesco Fritz Khun, pas- sopravvanzato solo da Le Mans, teatro l'austriaco. Del suo incidente si è scritto sando per le tragedie del '28 e del '61, della catastrofe più famosa del mondo molto, così come altrettanto si è fatto costate un totale di trentasette spettato- delle corse. per un altro pilota della squadra di Colin ri, fino al dramma del via nel GP del '78. Enrico Mapelli Chapman, Ronnie Peterson, morto nella notte seguente al tremendo incidente al LESSIO via del Gran Premio del 1978. D’A Diverse fra loro, per evento e dinamica, le altre due vittime degli anni settanta. Durante una tentativo di record nel feb- braio del 1973 da parte della Ford, con vetture stradali, usciva di strada nel pieno di un turno notturno il pilota britannico di turismo William Bartropp. L'urto con- tro le barriere era violento tanto che lo sfortunato trentenne londinese veniva sbalzato fuori dalla sua Escort attraverso il parabrezza. Un anno dopo era la volta di Silvio Moser, morto in seguito alle ferite ripor- tate per un'uscita di pista. Purtroppo la sua era una fine evitabile in quanto il pi- lota svizzero, nel finale della 1000 Chilometri, andò a sbattere all'uscita dell'Ascari contro una vettura ritiratasi nelle prime fasi di gara e lasciata in zona pericolosa dai commissari. Ricoverato con danni alla testa nel vicino ospedale, il giorno seguente veniva trasferito in una clinica svizzera ma, ad un mese esatto dall'incidente, cessava di vivere senza aver ripreso conoscenza. Ultimo tributo, un Leone Cea Di questa triste contabilità purtroppo è proprio l'evento cardine di Monza, il

55 SPORT & GT GT Open Quando le cose funzionano

Nato otto anni fa a Madrid e poi esportato su alcune delle piste europee più significative, il campionato continua a riscuotere un buon successo di partecipazione. Grazie anche al rapporto costruttivo tra organizzatore e team.

56 SPORT & GT

uando il GT Open è nato nel doppia gara nel week-end. Un punto con lo spagnolo Alvaro Barba e il forli- 2006 la situazione economica, fermo, un risultato che poggia su solide vese Matteo Malucelli, che vantano resi- Qnel mondo del motosport in basi e conferma l'ottimo lavoro fatto fi- due possibilità di vittoria finale. particolare, era differente da quella at- no a questo fine 2012, settima stagione In attesa di celebrare i trionfatori di que- tuale. Questo ha permesso all'organiz- della serie, ma che però non lascia in- sta stagione, soffermiamoci sullo stato di zatore, l'ex pilota endurance Jesus travvedere la crisi del settimo anno. salute dell'International GT Open. A giu- Pareja, di esportare una interessante Al momento di andare in stampa non dicare da quanto messo in pista il livello è esperienza agonistica nata in Spagna.. sappiamo ancora chi saranno i vincitori più che valido portando due dozzine di A dare lustro al suo lavoro è il rapporto 2012. Il titolo sarà assegnato nell'ultimo auto in pista, fra Super GT e GTS, per ga- con le varie squadre che, fin da subito, evento di Barcellona tra i ferraristi re combattute e incerte fino al traguardo. hanno capito quanto sia potenzialmente Gimmi Bruni e Federico Leo, con la lo- Lo stesso format delle gare che prevede redditizio il rapporto costi/benefici nel- ro 458 GT Italia dell'AF Corse, e l'ac- le soste obbligatorie, con handicap di l'intraprendere questa strada e abbrac- coppiata Marco Holzer e Nick Tandy, tempo per gli equipaggi più performanti, ciare il progetto nato negli uffici di con la Porsche 997 GT3 del tedesco contribuisce in maniera decisiva a spari- Madrid. Successo che ha permesso di Manthey Racing. Ago della bilancia po- gliare le carte fino alla fine. Ne sanno festeggiare nella tappa ungherese di trebbe essere l'Aston Martin Vantage qualcosa proprio i leader di campionato, Budapest il traguardo delle cento corse della piemontese Villois Racing, trionfa- Bruni e Leo, che a Monza hanno pagato organizzate, con il classico format della trice della gara domenicale di Monza i venti secondi di handicap nella bagnata

Gimmi Bruni e Federico Leo guidano il gruppo con la GT Italia dell'AF Corse, seguiti dalla Porsche GT3 di Marco Holzer e Nick Tandy, loro diretti avversari nella lotta per il titolo.

57 gara del sabato uscendo alla fine dalla zo- commenta il capotecnico dell'AF Corse alle esigenze di qualcuno, rischiano di far na podio e chiudendo al quarto posto Massimo Pollini - soprattutto per la gestio- perdere tutto quanto c'è di buono». Ferrari una corsa che, fino al pit-stop, li vedeva ne delle gomme, che rimane un elemento si riferisce chiaramente alle rivali 997 che, lanciati verso una meritata vittoria. fondamentale, anche se partiamo alla pari su richiesta diretta dalla casa madre tede- «Sono le gare e lo sai prima di partire che perché vige il monofornitore». sca, hanno potuto usufruire di un aiuto hai un handicap, questi secondi in più che Proprio questo ha in parte creato pro- inatteso in una stagione segnata fra l'altro devi scontare, e quindi corri in funzione an- blemi perché, a partire dalla terza gara, è da molte gare su pista bagnata, che inve- che di quelli». Sono le parole di Gimmi stato introdotto il cambio gomme du- ce ha rappresentato un vantaggio per le Bruni, che anzi sottolinea come sia prefe- rante la gara del sabato, quella più lunga, auto di Stoccarda, permettendo loro di ribile un intervento penalizzante come per venire incontro ai problemi di alcune tenere le temperature e il relativo consu- questo, che costringe le auto ad una so- vetture che vedevano cadere in maniera mo dei pneumatici entro limiti accettabili. sta prolungata che si aggiunge ai settanta considerevole le prestazioni delle loro Chi ritiene invece l'introduzione del cam- secondi concordati per tutti, piuttosto coperture superata l'ora di gara. bio gomme un fattore di equiparazione è che dover inserire decine chili di zavorra A sottolineare che questo cambiamento l'altro grande manager che porta in pista su vetture che, in certe situazioni, po- di regole in corso così basilare non sia un le rosse 458 GT, Ronnie Kessel, che sot- trebbero creare problemi in termini di elemento positivo è proprio Amato tolinea come «...in realtà favorisce tutti al- stabilità e quindi di sicurezza. Ferrari, titolare della squadra in testa al lo stesso modo, perché consente anche a Mediamente i pareri sono comunque campionato, che dice a chiare lettere co- noi di montare pneumatici più freschi. positivi per quanto riguarda l'attuale for- me la scelta sia stata fatta per favorire le Dipendesse da me eliminerei il rabbocco di mat che, dividendo in due le gare, ha por- rivali Porsche. «L'ho detto subito a Pareja - carburante in gara 1 perché è un pericolo tato le rispettive distanze a 70 e 50 mi- conferma il manager piacentino - che non inutile che ci consente di poter correre po- nuti di corsa, con finestre da 14 e 10 mi- è corretto quello che è stato fatto. Ci sono chi minuti in più di gara. Piuttosto porterei nuti per effettuare la sosta obbligatoria. tanti aspetti che funzionano di questa serie, la distanza delle due gare a sessanta mi- «La differenza fra le due gare si sente - ma scelte sbagliate, solo per venire incontro nuti ciascuna». Il team manager svizzero ha idee chiare IECH P sul futuro della categoria, in cui è impe- gnato in maniera consistente, e per que- sto motivo è riuscito nell'opera di con- vincere l'organizzatore ad allestire una Winter Series nei primi mesi dell'anno su tre piste dal clima favorevole come Valencia, Barcellona e Le Castellet. «Questo ci consentirà di far lavorare i nostri tecnici e quindi incamerare i primi soldi in mesi dove solitamente non si corre e pre- parare al meglio l'imminente stagione». Anche questo punto, l'aspetto economi- co, vede il GT Open in posizione favore- vole con cifre che variano fra le squadre, ma che vedono in circa cinquecentomila

58 SPORT & GT IECH AMPI P C

Vario il panorama delle vetture partecipanti alla serie, anche se va sottolineato il predominio di Ferrari 458. Da sinistra, l’Aston Martin Vantage di Barba-Malucelli, una delle 458 dello squadrone Kessel, il gruppo guidato dalla Porsche di Pilet-Narac, la 997 di Mapelli-Hamilton precede, in Ungheria, la Maserati Quattroporte dello Swiss Team, e la Mercedes SLS di De Lorenzi-Garofano. euro l'anno, a coppia, l'investimento nella classe maggiore ed un centinaio in meno per la GTS. Cifre abbordabili non solo per molti gentleman ma anche per gli sponsor di piloti cosiddetti professionisti che, vedi il caso di Bruni, sono poi quelli che fanno la differenza. Chiusura su due aspetti, le piste e la co- municazione, che sempre più si stanno ri- vanno aggiunte le varie Spa, Nürburgring arrivano, in molti casi in diretta, in una ses- velando fondamentali nella crescita del e Le Castellet, mentre dall'anno prossimo santina di paesi in tutto il mondo. Lo han- campionato. Le prime sono di valore, spa- entra in calendario per la prima volta no capito anche in Rai visto che ad un ziando fra autodromi che ospitano la F1 e Silverstone, altro caposaldo nella storia certo punto della stagione hanno deciso quindi sono altamente prestazionali oltre delle competizioni automobilistiche. di mandare in diretta su Raisport le varie che logisticamente soddisfacenti. Alla or- Il capitolo televisione, elemento che da gare, aggiungendo il proprio segnale a mai consueta e confermata accoppiata sempre trova squadre e sponsor sensibili, quello dell'emittente ligure PrimoCanale. Monza-Barcellona a chiudere la stagione è ben rappresentato dalle immagini che E. Mapelli

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Supercup René Rast: un, due, tre

ul pista di Monza, in occasione del Al via l'austriaco Norbert Siedler, uno dei ghiaia della Parabolica, mentre Norbert GP d'Italia di F.1, è andato in scena pretendenti al titolo, sfruttava la sua posi- Siedler e Sean Edwards continuavano a Sl'atto finale della Porsche Mobil 1 zione dalla per conquistare battagliare fino a quando il britannico ha Supercup, il più prestigioso monomarca la testa della gara, ma senza riuscire a speronato il diretto avversario con con- della casa di Stoccarda che fa da contor- prendere un buon vantaggio sui suoi di- seguente uscita di strada, lasciando così no alle vetture di F.1. Con la vittoria René retti inseguitori: il britannico Sean via libera a Rast per vittoria e titolo. Rast, il pilota tedesco del team Lechner, si Edwards del Konrad Motorsport, Estre e La stagione 2012 è vissuta nella sfida tra è aggiudicato il titolo piloti 2012 con tre Rast che si è messo ad aspettare gli even- Renè Rast, al suo terzo titolo conquistato punti di vantaggio su Kévin Estre. ti al quarto posto. nella Supercup Porche, e Kévin Estre, che Sul tracciato brianzolo, per l'ultimo ap- Estre nel tentativo di prendere la testa ha comunque confermato le aspettative puntamento stagionale, si sono presenta- del gruppo ha finito la sua gara nella riposte su di lui come il miglior rookie ti ben quattro preten- dello scorso anno. denti al titolo, con René Rast, si è presen- Rast ed Estre separati Nell'ultimo round della serie monomarca tato a Monza con al da un solo punto in internazionale della Porsche, il tedesco Renè Rast suo attivo quattro vit- classifica e chi dei due del team Lechner si aggiudica il terzo titolo. torie: Bahrain, Valencia, arrivava davanti aveva In una gara piena di colpi di scena. Silverstone e Hocken - il titolo in tasca. heim, mentre Estre è

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René Rast festeggia con il team la conquista del suo terzo titolo nella Porsche Mobil 1 Supercup. Sotto, la prima gara, al Norisring, della Supercup che quest’anno ha festeggito i vent’anni di gare. AMPI C AMPI C

61 andato a segno solo a Budapest, ma per AMPI C tutto il resto della stagione è sempre sta- to tra i migliori fino ad essere la spina nel fianco dell'esperto Rast e finire secondo in classifica generale. Il gradino più basso del podio di Monza è stato conquistato dal danese Nicki Thiim, già vincitore della precedente gara sul difficile tracciato delle Ardenne. Con questo risultato il figlio dell'ex campione del DTM Kurt Thiim non solo si è guada- gnato il terzo posto assoluto nella serie, ma ha anche portato a casa il titolo Rookie of the Year come migliore nuovo arrivato nella Supercup. La vittoria nella AMPI C

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Kevin Estre, a sinistra, e Nicki Thiim, a lato, rispettivamente secondo e terzo sia nella gara di Monza, sia nella classifica finale della Porsche Mobil 1 Supercup. Sotto, Angelo Proietti ed Alessandro Zampedri, i due soli piloti italiani presenti all’appuntamento monzese. classifica a squadre è andato alla Racing Hermes Attempto. Felicissimo e quasi incredulo Renè Rast, dopo la conquista di titolo e vittoria: «Non posso credere a quello che è succes- so oggi. Non avrei mai pensato di fare così bene, soprattutto se si considera la mia po- sizione in griglia dopo le prove. Ma la no- stra tattica ha funzionato: basta aspettare e cercare di spingere Kévin a fare un erro- re. In seguito, con Norbert e Sean che si so- no ostacolati a vicenda, è stata solo la cilie- gina sulla torta. Quest'anno è stato sempli- cemente favoloso. Anche se non ho guada- gnato punti in tre gare, siamo comunque riusciti a vincere il titolo di nuovo. Questo è AMPI C possibile solo quando si ha una squadra forte dietro di te. E voglio cogliere l'occasio- ne per dire un grande grazie alla mia squa- dra, il Lechner Racing». Si è così conclusa la ventesima stagione della Porche Supercup, il massimo cam- pionato con le 911 GT3 Cup da 450 CV della casa di Stoccarda. L'abbinamento tra le vetture tedesche e la F.1 continua anche per le prossime stagioni, con gare sempre frizzanti e divertenti. Per Renè Rast, si apre una nuova sfida: eguagliare il record di quattro campiona- ti vinti de ll'olandese Patrick Huisman. AMPI

C Massimo Campi AMPI C

63 Salone di Parigi L’auto è viva!

Bugatti Veyron 16.4 Grand Sport

olte le anteprime al Salone nomasia. La serie 7 ha quattro unità sovrali- Con la nuova Clio debutterà il piccolo tre ci- dell'Auto di Parigi, quasi una rea- mentate ad iniezione diretta: due TSI a ben- lindri benzina Energy TCe da 900 cc sovrali- Mzione al momento di difficoltà del zina (1.2 da 85 CV e 1.4 da 140 CV) e due tur - mentato da 90 CV e dotato di sistema mercato dell'auto. Così a Parigi sono state bodiesel TDI (1.6 da 105 CV e 2.0 da 150 CV). Start&Stop. Sempre sul fronte benzina, si presentate importanti novità, a partire dalla A Parigi la Casa tedesca ha inoltre presen- potrà poi scegliere anche il quattro cilindri Volkswagen Golf e dalla Renault Clio. In pri- tato due concept - la Bluemotion e la GTI - TCe da 1,2 litri turbo da 120 CV. Unica, in- ma fila anche le supersportive, con una raf- che anticipano versioni di futura introduzio- vece, la proposta diesel: l'Energy dCi 90 da fica di nuovi modelli dalle performance e ne. La prima è dotata di un propulsore a ga- 1,5 litri con 90 CV e 220 Nm di coppia. dai costi stellari. solio da 110 CV e dichiara consumi pari a 31,3 km/litro, mentre la seconda, più sporti- PEUGEOT 208 XY, 208 GTI VOLKSWAGEN GOLF va, monta un 2.0 sovralimentato a benzina Le versioni XY e GTi rappresentano le due Quando si parla di Vw Golf si parla di oltre da 220 CV, che possono salire a 230 con il anime della Peugeot 208: la prima cittadi- trent'anni di storia dell'automobile. È il mo- pacchetto Performance. na; la seconda sportiva, o almeno sporti- dello che ha sdoganato l'immagine della veggiante. Casa tedesca, fino a quel momento legata a RENAULT NUOVA CLIO L'anima cittadina della 208 XY è evidenzia- doppio filo con il successo un po' da "figli Da anni la Clio è un modello importante ta dall'equipaggiamento denominato Park dei fiori" della Maggiolino. Con la Golf pri- della gamma Renault. Ora questa piccola Assist. Si tratta di un dispositivo che, ser- ma serie, disegnata dal torinese Giorgetto due volumi è pronta a proporsi nella quarta vendosi di sensori a ultrasuoni, di sensori di Giugiaro, la Volkswagen ha iniziato la scala- generazione che rappresenta una rottura parcheggio anteriori e posteriori completati ta al successo planetario che oggi ha. La set- stilistica con quelle che l'hanno preceduta, da due sensori laterali anteriori, che misura tima serie, presentata a Parigi, è disegnata come evidenzia il frontale che richiama il la dimensione dei posti disponibili fino a da un altro italiano, il lecchese Walter de più recente family feeling della Casa, con la trovare quello adatto. A quel punto 208 XY Silva, che ha saputo reinterpretare, senza losanga cromata in bella vista, sovrapposta si parcheggia in modo automatico, grazie stravolgere, quelle linee che hanno decreta- alla banda scura che attraversa tutta la ca- all'intervento del servosterzo elettrico. to il successo della Golf, sempre più lanciata landra. Anche l'abitacolo è stato rivisto dra- La 208 GTi si ricollega al mito della 205 GTi ad essere "das auto", ossia l'auto per anto - sticamente. degli anni Ottanta. Rispetto all'antenata è

VW Golf GTI Renault Clio Peugeot 208 GTi PRODUZIONE

Opel Adam Toyota Auris Jaguar F-Type

meno "estrema" ma non per questo meno sono numerosi i motori a disposizione di rozzeria, monta un 1.8 a benzina e ad un brillante. Il motore è il benzina 1.6 litri 16 V questa A3 Sportback, tutti caratterizzati da propulsore elettrico che insieme generano THP associato a un cambio meccanico a 6 consumi molto contenuti. Ad esempio, quel- una potenza complessiva di 136 CV. rapporti ravvicinati. lo dell'1.6 TDI, propulsore alla base della gamma turbodiesel, è di 3,8 litri di gasolio JAGUAR F-TYPE BMW CONCEPT ogni 100 chilometri. La F-Type è la nuova sportiva a due posti ACTIVE TOURER della Jaguar. Dotata di motore anteriore e Si tratta della concept per quella Serie 1 GT OPEL ADAM trazione posteriore, è stata progettata per che la Bmw annuncia carica di novità. Il suo Lunga quasi 3,70 metri, la Opel Adam si assicurare prestazioni mozzafiato che sono obiettivo è di offrire la spaziosità ed il propone come moderna city-car, dal design "sottintese" da una carrozzeria dalle linee comfort propri di una Mpv in un corpo vet- moderno e dinamico, contraddistinto dall'o- più pulite e più moderne e dall'uso discreto tura dalle dimensioni compatte, simili a riginale tetto che sembra "separato" dal re- della tecnologia, come nello spoiler a scom- quelle della Serie1. La parte innovativa di sto del corpo vettura, soluzione che ha per- parsa e nelle maniglie delle porte. questa concept riguarda il suo sistema di messo ai designer di studiare una bella com - La gamma sarà costituita da tre modelli: F- trazione 4x4, garantito da un tre cilindri binazione cromatica bicolore. Nono stan te le Type, F-Type S e F-Type V8 S, che saranno TwinPower turbo da 1,5 litri che agisce sul- dimensioni ridotte l'abitacolo è spazioso e equipaggiati rispettivamente con il nuovo le ruote anteriori e da un motore elettrico confortevole per quattro persone. propulsore 3.0 litri V6 sovralimentato, di- per quelle posteriori, per una potenza com- Inizialmente Opel Adam sarà offerta con sponibile nelle versioni da 340 e 380 CV, e plessiva di 190 CV. Decisamente sportive le due motorizzazioni benzina (1.2 litri da 51 dal 5.0 litri V8 sovralimentato che eroga prestazioni: secondo i dati ufficiali, infatti, kW/70 CV e 1.4 litri da 74 kW/100 CV), en- 495 CV. La versione top di gamma, la F- l'Active Tourer Concept accelera da 0 a 100 trambe con il dispositivo Start&Stop. Type V8 S è in grado di raggiungere i 100 in 8 secondi netti e raggiunge i 200 orari. km/h in 4,3 secondi, con una velocità mas- TOYOTA AURIS sima di 300 km/h. La F- Type S nella versio- AUDI A3 SPORTBACK La seconda generazione della compatta nip- ne V6 da 380 CV raggiunge i 100 km/h in Audi ha presentato ufficialmente a Parigi la ponica si presenta con uno stile più squa- 4,9 secondi, con una velocità massima di nuova A3 Sportback. Lunga 4,31 metri, lar- drato e originale e contenuti più innovativi. 275 km/h, che per la F- Type, diventano di ga 1,78 ed alta 1,42, rispetto alla tre porte Più lunga e più bassa di prima (per migliora- 5,3 secondi e 260 km/h. già in commercio ha un passo allungato di re l'aerodinamica), offre più spazio ai pas- Tutte le motorizzazioni sono caratterizzate quasi 6 centimetri, che vanno a vantaggio seggeri posteriori, pur mantenendo lo stesso da una trasmissione Quickshift a otto rap- dell'abitabilità. Benché abbia dimensioni passo, e ha un bagagliaio più capiente. porti, con un selettore Sport-Shift montato esterne maggiorate, la A3 si caratterizza per Disponibile nelle varianti berlina e Touring centralmente, in grado di offrire un control- la sensibile riduzione delle masse valutabile Sports (station wagon), ha una gamma lo sequenziale manuale completo, possibile in circa 100 chili, grazie all'ampio utilizzo di mo tori che comprende due unità a benzina anche tramite i paddle montati sul volante. nuovi materiali più leggeri e dell'alluminio (1.3 da 99 CV e 1.6 da 132 CV) e due tur- per il sottotelaio anteriore, per il cofano, per bodiesel D-4D (1.4 da 90 CV e 2.0 da 124 MASERATI GRANCABRIO MC i parafanghi e per la profilatura dietro il pa- CV). La versione Hybrid, acquistabile in ab- Parigi è stata il palcoscenico per la presen- raurti anteriore. Come è abitudine dell'Audi, bianmento ad entrambe le tipologie di car- tazione della Maserati GranCabrio MC.

Peugeot XY Bmw Active Tourer Audi A3 Sportback Maserati GranCabrio MC McLaren P1

Concepita per completare la gamma delle mentre per raggiungere i 200 km/h impiega da un sistema ibrido composto da un V6 da "scoperte" del Tridente la nuova Maserati 8,8 secondi (9 secondi la Spyder). Dopo 333 CV, accoppiato al motore elettrico da 95 GranCabrio MC coniuga alte prestazioni a 26,5 i secondi ha già raggiunto i 300 km/h. CV, per una potenza totale di 416 CV. caratteristiche sportive derivate dall'espe- A Parigi la McLaren ha esposto anche la P1, Allo stand della Casa tedesca c'era anche la rienza nelle competizioni con lo stile, il fa- la concept car che sostituirà la F1 a partire nuova 911 Carrera 4, in allestimento base e scino e la fruibilità della cabriolet con 4 po- dal 2013. Sulla tecnica di questa vettura per in quella denominata 4S. Due super sporti- sti reali della Casa modenese del Tridente. ora si sa che il rapporto peso/potenza è di ve dotate di trazione integrale la cui versio- La vettura, più lunga di 48 millimetri rispet- circa 600 CV per tonnellata. ne più estrema, la Porsche 911 Carrera 4S to alle GranCabrio e GranCabrio Sport, è Coupé (400 CV) sfiora i 300 km/h con caratterizzata da un frontale, ispirato diret- MERCEDES SLS AMG un'accelerazione da 0 a 100 km/h coperta tamente alla MC Stradale. La parte poste- ELECTRIC DRIVE in 4,1 secondi. riore si distingue, invece, per il grande spoi- È una delle super car più clamorose di sem- ler che migliora il carico deportante alle alte pre per un solo, semplice, motivo: è elettri- BUGATTI VEYRON 16.4 velocità. ca. Ma essendo una Mercedes, non può es- GRAND SPORT sere un'elettrica qualsiasi. Ed, infatti, è una Bugatti ha portato al Salone di Parigi 2012 MCLAREN MP4-12C super sportiva di prima grandezza. la one-off basata sulla Bugatti Veyron Che la McLaren non sia più solamente un A muovere la SLS AMG Electric Drive ci pen- Grand Sport Vitesse presentata al Concorso team di F1, lo si sa da tempo. A Parigi, però, sano ben quattro motori elettrici, uno per d'Eleganza di Pebble Beach, chiamata ha dimostrato di saperci fare come costrut- ruota, capaci di erogare complessivamente Bugatti Veyron Grand Sport Vitesse Special tore di GT da sogno: sa combinare evolu- fino a 750 CV con una coppia motrice im- Edition. La livrea bianco-azzurra richiama i zioni tecnologicamente avanzate, motori al- pressionante di 1000 Nm. Ciò equivale ad colori della Bugatti Type 37A del 1928, mo- tamente prestazionali, e carrozzerie dalle li- uno scatto da 0 a 100 km/h in soli 3,9 se- dello iconico della storia Bugatti che nella nee davvero "emozionali". Insomma, si sta condi e ad una velocità massima, limitata prima metà del secolo scorso è stato impe- trasferendo dalle piste al mercato la compe- elettronicamente, di 250 km/h. L'auto - gnato in numerose corse. tizione McLaren-Ferrari. Con la differenza nomia delle batterie è di 250 chilometri. All'interno la selleria della Bugatti Veyron che l'inglese cerca l'innovazione, non teme Questo bolide a zero emissioni sarà in ven- Grand Sport Vitesse SE è stata rivestita in la sperimentazione e non si trincera dietro a dita a partire già da giugno prossimo per pelle color Cognac per contrastare con l'e- soluzione "provenienti dalla F1" come ben 416.500 euro sterno e creare un effetto elegantissimo ed spesso si fa a Maranello. accattivante. Prendete la MP4-12C, in cui anche la colo- PORSCHE PANAMERA Il propulsore della Bugatti Veyron Grand razione della carrozzeria ha il ruolo di cattu- SPORT TURISMO Sport Vitesse è rimasto invariato: il W16 da rare l'attenzione. È spinta da un propulsore La Casa di Stoccarda ha portato un'interes- 7.9 litri produce 1.200 cavalli ed una coppia V8 da 3.8 litri e sviluppa una potenza pari a sante concept al Salone di Parigi. È la Pana - massima di 1.500 Nm. La trazione è inte- 625 CV e una coppia massima di 600 Nm. mera Sport Turismo, una station wagon mol- grale ed il cambio è un doppia frizione a È dotata di cambio automatico a 7 marce a to sportiva ma allo stesso tempo estrema- sette marce che le permette di scattare da 0 doppia frizione denominato Seamless Shift mente confortevole, con cui la Porsche in- a 100 in 26 secondi, toccando (teorica- Gearbox, con paddle al volante. La MP4- tende sondare le reazioni del pubblico, pri- mente) la velocità massima di 410 km/h. 12C scatta da 0 a 100 km/h in 3,1 secondi, ma di iniziarne la produzione. È alimentata B. B.

Mercedes SLA AMG Electic Drive Porsche Panamera Sport Turismo