Un Artista Senese Del Novecento Di ALFREDO FRANCHI
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ACCADEMIA DEI ROZZI Anno XXIII - N. 45 La pendola riparata di MASSIMILIANO MASSINI Si sono conclusi i lavori di restauro e movimento meccanico sono intervenuti i conservazione dell’Orologio a pendolo in- nostri Soci Corrado e Pasquale Versace, terno, collocato nella sala bar della nostra due conosciuti professionisti di orologeria, Accademia. che hanno rimosso il meccanismo e ripuli- L’opera di ripristino ha interessato la to il quadrante; dalla ripulitura è emerso, parte esterna: una cornice lignea con grande stupore, che tale quadrante intarsiata e dorata e la retrostante è cotituito da una pregevole lastra cassa di contenimento del movi- di onice: cosa questa molto rara mento meccanico. in orologeria. Il ripristino della parte Sono stati peraltro indivi- esterna è stato ef- duati i numeri in rilie- fettuato, in modo vo, realizzati su base volontario e gratuito, di ottone e smaltati dai Sigg. Mauro in ceramica; è stato Lamioni e Cesare infine reperito il Polvanesi (già numero di matri- restauratori del cola dell’orolo- lampadario della gio - 4668 - che Sala degli Spec- risulta presente chi) che sono in- nelle nostre tervenuti inizial- Stanze fin dal mente sulla cassa 1896, come evi- in legno, conte- denziato dalle nente il mecca- nostre registra- nismo, rinforzan- zioni d’archivio. dola e ricostruendo Ormai il tempo alcune piccole parti insegna che simili deteriorate dal tempo interventi di recupe- e successivamente ro e di conservazione hanno ripulito tutta delle decorazioni e la cornice esterna ripor- degli arredi della nostra tando in evidenza la sua Accademia, se fatti con originaria doratura. costanza e con l’opera di per- La parte interna è stata oggetto di sone esperte e qualificate - anche riparazione e di riattivazione del movi- Soci che volontariamente si offrono per mento meccanico conservando i compo- prestare i loro utili contributi - consen- nenti originali dell’orologio. tono di mantenere integro l’antico fasto Per tale riparazione e riattivazione del delle Stanze Accademiche. La Redazione ringrazia Massimiliano Massini, Provveditore dell’Accademia dei Rozzi, sia per aver segnalato il restauro della pendola, che, nel restituirle piena funzionalità, evidenzia l’alto pregio antiquario degli apparati decorativi, sia per la costante, proficua opera di conservazione del patri- 2 monio materiale dei Rozzi da lui svolta in ordine alla carica accademica ricoperta. Il Saluto dell’Arcirozzo Giunto al termine del mio mandato, desidero rivolgere sentite espressioni di ringra- ziamento ai membri del Collegio, agli Accademici ed ai Soci che in questi non facili anni si sono impegnati per salvaguardare l’antica fama e il prestigio dall’Accademia, contribuendo alla conservazione dell’ingente patrimonio sostanziale e alla diffusione degli alti valori intellettuali tramandatici dai nostri predecessori. A questo proposito mi è gradito ricordare ed evidenziare le numerose iniziative sviluppate dal Collegio in campo culturale, organizzando conferenze, proiezioni, mo- stre e concerti; collaborando con altre importanti istituzioni come l’Accademia Senese degli Intronati, il Circolo degli Uniti, la Società Bibliografica Toscana, la Biblioteca Comunale e l’Archivio di Stato in progetti e programmi di valorizzazione della cultura senese; svolgendo, soprattutto, un’intensa attività editoriale, destinata a collocare le pubblicazioni con il logo della Sughera in centri di studio e in biblioteche di primaria importanza, sia italiani che stranieri. Il generale apprezzamento per il ruolo svolto dalla nostra Accademia in tale am- bito è attestato dalla partecipazione di autorevoli professori universitari come Richard Andrews, Jane Tylus, Claudia Chierichini, Marzia Pieri, Gabriella Piccinni al convegno celebrativo del ventennale della rivista accademica ideata da Giancarlo Campopiano e diretta da Renzo Marzucchi, alla quale ormai fanno seguito un’eccellente fortuna cri- tica e l’unanime riconoscimento di recare sempre nuovi, stimolanti contributi alla co- noscenza delle vicende storiche e storico artistiche di Siena e del suo antico territorio. Sono particolarmente fiero di questa pubblicazione, capace di onorare e di perpe- trare la tradizione di impegno intellettuale che intesse la storia dei Rozzi e non posso esimermi dal rivolgere un particolare ringraziamento al Comitato di Redazione, agli illustri studiosi che con i loro saggi hanno nobilitato le pagine della rivista ed a Ettore Pellegrini che la organizza e la costruisce pagina per pagina con il supporto tecnico della Industria Grafica Pistolesi. Su questa solida base, nel prossimo 2017, si fonderanno le iniziative per celebrare in collaborazione con il Comune di Siena i duecento anni di vita del teatro dei Rozzi e l’Arcirozzo mio successore potrà sviluppare nuove, opportune iniziative nell’interesse dei Soci e dell’intera cittadinanza: a lui vada il mio personale, sincero augurio di tenere sempre alto il nome della nostra amata Accademia. CARLO RICCI 3 Presunto autoritratto di Ambrogio Lorenzetti ripreso in una incisione del XVIII secolo. La grande esposizione che nel 2017 celebrerà Ambrogio Lorenzetti nelle avite sale del Santa Maria della Scala, grazie ad una ben meditata serie di prestiti, sarà volta ad illustrare il più completamente possibile la vicenda artistica del grande pittore, riunendo le opere prodotte per cittadini, enti o comunità religiose di Siena, con quelle eseguite in alcuni centri vitali dell’antica Repubblica, dove avrebbero lasciato un segno indelebile e prezioso della cultura artistica espressa dalla città negli ultimi secoli del Medio Evo. Se, tuttavia, proficue e ingenti attenzioni sono state riservate dalla critica agli affreschi del Palazzo Pubblico di Siena, raffiguranti le allegorie e gli effetti del buono e del cattivo governo, diversi aspetti della vicenda di Ambrogio sono rimasti in ombra, ad iniziare dal suo insistente e sorprendente rapporto col territorio, sia per averlo mirabilmente rappresentato nelle sue opere, sia per avere realizzato capolavori proprio per committenze che dal territorio provenivano. A questo proposito “Accademia dei Rozzi” vuole offrire un innovativo contributo di conoscenza pubblicando il saggio di Oris Carrucoli, non a caso Presidente del Centro Studi Storici Agapito Gabrielli di Massa Marittima, che ricostruisce l’antico sistema stradale senese, sia in funzione della sua indiscussa valenza socio economica, sia alla 4 ricerca delle vie percorse da Ambrogio per diffondere anche lontano dalle mura di Siena l’ alto messaggio di un’arte sublime. Le vie di Ambrogio Lorenzetti tra Siena, Massa e Roccalbegna Economia, devozione e arte nel sistema stradale dell’antico Stato senese di ORIS CARRUCOLI Nel Medio Evo la viabilità della Toscana sotto questo titolo, si dedica ormai da molti centro meridionale era ancora retaggio delle anni a ricerche specifiche sulla storia dell’im- strade costruite dai romani: la Cassia vetus e portante arteria. Come è doveroso ricordare l’Aurelia, che collegavano la penisola italia- il recente articolo di Giovanni Mazzini sul- na in senso longitudinale, e le vie trasversali la viabilità del basso Chianti al tempo della dai porti tirrenici ai centri dell’interno, in battaglia di Montaperti (in “Fortificare con gran parte ricalcate sulla più antica rete di arte” IV), anche se, in questo caso, l’auto- raccordo tra le lucumonie etrusche. re privilegia l’analisi della valenza strategico Mentre il progressivo impaludamento militare su quella socio economica dei rac- della Maremma rendeva problematico il cordi considerati. transito in alcune pianure costiere di questa In questa sede, invece, è nostro interes- area, si era progressivamente affermata per se ricercare come alcune tipicità produttive il numero di viaggiatori e i flussi commer- abbiano influito sullo sviluppo della rete ciali l’arteria che da Roma conduceva verso stradale dell’antico territorio senese e come l’Italia settentrionale e i paesi europei con- questa abbia interferito con quel partico- finanti, tra i quali la Francia, e che, con il lare tipo di percorso legato alla pastorizia nome appunto di Francigena, o Romea, e che erano i tratturi della transumanza tra gli variando nel tempo alcune tratte, attraversa- Appennini e i pascoli della Maremma. So- va l’intero territorio senese, tra Radicofani e prattutto abbiamo voluto approfondire un la Val d’Elsa. aspetto poco studiato, relativo agli sposta- Lungo questa “dorsale” viaria si erano menti di tanti artisti senesi che si avvalevano innestate altre strade trasversali, racco- di queste strade per andare ad eseguire opere gliendo e incanalando su di essa livelli di commissionate loro lontano da Siena, quasi traffico sempre crescenti, perché, supera- sempre da istituzioni religiose nell’intento ta con l’anno mille la paura della fine del di “arredare” con immagini sacre i luoghi di mondo, la vita era ripresa in tutte le sue sosta e di preghiera. Davanti ai tabernaco- forme, alimentando le produzioni agricole li di campagna, come nelle austere pievi o e minerarie di un territorio che ne era par- nei grandi monasteri, il viaggiatore avrebbe ticolarmente ricco, ma che aveva bisogno potuto fermarsi in raccoglimento e rivolgere di un adeguato apparato viario per svilup- a Dio le suppliche per procedere in un cam- parsi. Non dobbiamo poi dimenticare che mino sicuro e destinato a buon fine: viaggio il culto cristiano del pellegrinaggio a Roma terreno e al contempo spirituale. muoveva lungo questa strada una continua Esemplare, in tal senso, è la vicenda arti- processione di fedeli. stica di Ambrogio Lorenzetti,