Toronto, Canada: in Versione Cartacea Fino Al 2004, Online Dal 2005)
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Anno XXXVI, n. 2 BIBLIOTECA DI RIVISTA DI STUDI ITALIANI Agosto 2018 Tutti i diritti riservati. © 1983 Rivista di Studi Italiani ISSN 1916 - 5412 Rivista di Studi Italiani (Toronto, Canada: in versione cartacea fino al 2004, online dal 2005) IPOGEI DEL MITO, DEL TEATRO E DEL RITO MEMORIE DAL SOTTOSUOLO: MONACIELLO DI ANDY ARNOLD E MEGAN BARKER TRA SITE - SPECIFIC THEATRE , ARTIALIZATION , LETTERATURA E STORIA ARMANDO ROTONDI Institute of the A rts B arcelona Riassunto : Monaciello di Andy Arnold e Megan Barker è un esempio di s ite - specific theatre che combina insieme diverse tradizioni performative – Italia e Scozia nello specifico – con un approccio interdisciplinare che guarda anche alla storia e alla letteratura . Pensato appositamente per i sot tosuoli di Napoli e con un cast in prevalenza scozzese, che recita quasi integralmente in napoletano, Mon a ciello inscena il tema del ‘ sottosuolo ’ attraverso una prospettiva storica (la guerra), intima (la vita n ell’oscurità dei protagonisti) e le t teraria. Keywords : Seconda Guerra M ondiale, Monaciello, artialization , site - specific theatre , Napoli sotterranea, sottosuolo, teatro, Teatro Festival Italia , Tron Theatre Glasgow Abstract : Monaciello by Andy Arnold and Megan Barker is an interes t ing case study a bout the relations between different theatre traditions and site - specific performance in a comparative point of view. Es pecially conceived for the underground of Naples for a predominantly Scottish cast, which perform s in Neapolitan dialect , Monaciello foc uses on the theme of ‘ underground ’ through a perspective that is at the same time historical (war), intimate (the life of the protagonists in dark ness ) and lite r ary . Keywords : World War II, Monaciello, artialization, site - specific theatre, Napl e s, Napoli sotterranea, underground, theatre, Napoli Teatro Festival Italia, Tron The a tre Glasgow 168 ARMANDO ROTONDI ntroduzione I Lo spettacolo Monaciello creato dallo scozzese Andy Arnold, su un testo apposito di Megan Barker, presentato al Napoli Teatro Festival Italia 2009 nella versione in napoletano da me curata, rappresenta un interessante caso di studio per quanto riguarda i rapporti in ottica comparata di teatri di diverse tradizioni e il site - specific , e in particolare risulta interessante in un discorso legato al tema del “sottosuolo” che in Monaciello si presenta come nota chiave dello spettacolo. Pensato appositamente per i sottosuoli di Napoli (la Napoli sotterran ea divenuta durante la Seconda Guerra M ondiale rifugio antiaereo) e con un cast in prevalenz a scozzese c he re cita però in napoletano, Monaciello inscena il tema del “sottosuolo” attraverso una prospettiva storica (la guerra), intima (la vita nell’oscurità dei protagonisti) e letteraria. Il contributo analizzerà questi elementi contestualizzandoli nell’ambito dell ’ experience del visitatore in un luogo basato sul site - specific , ma anche in ottica di artialization di uno spazio e del concetto di ‘ paesaggio come teatro ’ . Una premessa metodologica: dal concetto di site - specific theatre all’ artialization e il paesagg io come teatro La denominazione inglese site - specific theatre (teatro in uno specifico sito) viene generalmente usata per indicare un tipo di spettacolo rappresent ato in un determinato luogo – esso può essere u n luogo naturale, come ad esempio un vecchio castello, un monastero – , che presenta una profonda e assoluta relazione con lo spazio in cui la rappresentazione viene preparata e messa in scena. L’interazione con l’ambiente circostante risulta essere fondamentale e fa riferimento a tutti gli aspetti della sua identità, dalla storia dell’architettur a alla struttura spaziale e alla cultura. Il site - specific inteso nella sua accezione odierna nasce alla fine degli an ni ’ 60 e all’inizio degli anni ’ 70 con l’obiettivo di rendere il pubblico consapevole d ei meriti artistici dei luoghi e delle costruzioni comuni che sono stati da sempre scartati dalle élite e dagli artisti istituzionalizzati del passato. Uno degli elementi più importanti di questo tipo di rappresentazione è senza dubbio la radicale trasfor mazione del concetto di pubblico e del modo con cui quest’ultimo percepisce la performance da l vivo. Il pubblico viene coinvolto e spinto a cercare una più intima partecipazione con la rappresentazione diventando parte essenziale della stessa. Diversi son o i livelli, piuttosto che le tipologie, di site - specific performance : in primo luogo lo studio/stage based production , che non può essere considerato un vero e proprio site - specific poiché utilizza ancora i luoghi canonici della performance come studi e p alcoscenici; vi è quindi il 169 MEMORIE DAL SOTTOSUOLO: MONACIELLO DI ANDY ARNOLD E MEGAN BARKER TRA SITE - SPECIFIC THEATRE , ARTIALIZATION , LETTERATURA E STORIA concetto di studio as site , quando si utilizza lo spazio teatrale in modo inusuale, come ad esempio il recitare nei corridoi. Esso è un site - specific solo parziale; il terzo livello è il site as contexual container , quando un lu ogo viene scelto per le caratteristiche insite in una determinata rappresentazione, per esempio mettere in scena A Midsummer Night’s Dream di William Shakesp eare in una foresta, sfruttando quindi una continuità di ambiente o logico - tematica tra soggetto de lla performance e luogo; ulteriore livello è il site - generic , che prevede l’utilizzo di un particolare ed inusuale tipo di luogo, come per esempio un campo di calcio che funge quindi da “teatro”; infine vi è il s ite - responsive , che utilizza il sito come un a risorsa per lo spettacolo, costituendo quindi il site - specific in cui il luogo diviene elemento “attivo”. Oltre ai livelli summenzionati, il site - specific theatre può essere ancora suddiviso in environmental , ovvero d’ambiente che prevede una presenza “f issa” dello spettatore – ad esempio seduto in un ambiente come se fosse seduto a teatro – , o in promenade , con lo spettatore che “passeggia” per il luogo della rappresentazione, diventando quindi partecipe a tutti gli effetti della performance . In questo senso il site - specific si collega a due concetti principali: il primo è il passaggio, in ambito ad esempio turistico, da una fruizione dei luoghi monument - approach based a un’altra che è event or experience based . Ciò è dovuto essenzialmente a un’evoluzion e del concetto di turismo culturale, che ha investito anche il teatro : esso diventa mezzo per vendere e per usufruire di un luogo , con la conseguente nascita di nuove forme di turismo culturale e l’individuazione di profili di domanda sempre più specifici. Negli ultimi anni infatti si è avuta una generale evoluzione del turismo culturale da forme più tradizionali, come visite ai musei e monumenti, verso forme più dinamiche di consumo, come il turismo del territorio e del paesaggio, il turismo dell’ entertain ment , i nuovi turismi urbani ed il turismo della formazione. Si ha, infine, un’evoluzione anche del concetto di bene culturale: in passato le risorse culturali erano da ricondursi essenzialmente all’ heritage , siti e monumenti che si visitavano, spesso acco mpagnati da guide, per assorbire la cultura locale; nel corso del tempo, tali risorse sono arrivate a comprendere anche elementi immateriali della cultura, fondati sul riconoscimento dell’identità delle comunità e sul valore della diversità . Si avranno, al lora, d agli ambienti naturali antrop izzati (paesaggi culturali e città d’arte), alla produzione artistica, all’alto artigianato, alle culture tradizionali, fino a comprendere l’insieme delle vite e degli stili di vita delle comunità umane. Questi cambiamen ti accompagnano il passaggio dal turismo culturale del Site and Monument Approach , ad un turismo Experience - based che prevede forme di consumo esper i enziali, che incentivano lo sviluppo personale da parte dei fruitori. Alla base di questo approccio innovat ivo c’è il bisogno di 170 ARMANDO ROTONDI autorealizzazione e di sviluppo di competenze da parte del visitatore/fruitore. Il fenomeno del turismo dell’esperienza si colloca nell’ambito dell’economia dell’esperienza, secondo cui l’aumento della concorrenza nel mercato obbliga i produttori a differenziare prodotti e servizi trasformandoli in esperienze; analogamente, le destinazioni modificano i propri sistemi di offerta in chiave esperienziale per soddisfare una domanda culturale sempre più variegata e composita: “l’esperienza è data dall’immediata impressione che si forma nei consumatori nel momento in cui si relazionano con beni e serviz i, una percezione che si forma quando gli esseri umani consolidano informazio ni sensoriali” (Carbone/Haeckel 9). A tale proposito, Joseph B. Pine e James H. Gilmore affermano che le caratteristiche principali dell’esperienza sono l’unicità e la personalizzazione, poiché le aziende mettono in scena un’esperienza ogni qualvolta coinvolgono i clienti mettendosi in contatto con loro in modo persona le e degno di essere ricordato. Le esperienze si fondano sul vissuto personale e forniscono valori sensoriali, emotivi, cognitivi, comportamentali e relazionali che sostit uiscono quelli funzionali (Pine/Gilmore 39 - 43). Anche le operazioni più banali posson o essere trasfo rmate in esperienze memorabili: l’azienda, che decide d i arricchire la propria offerta in modo da farla percepire come unica, dovrà trasformarsi in “regista di esperienze”, cioè dovrà essere in grado di coinvolgere l’individuo a livello emot ivo, fisico, inte llettuale e anche spirituale (S chmit t). Le esperienze vengono preparate,