Fonti Per Lo Studio Delle Mura Di Grosseto Dal 1767 Al 1950

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Fonti Per Lo Studio Delle Mura Di Grosseto Dal 1767 Al 1950 Il presente volume ha beneficiato del finanziamento del Ministero per i MINISTERO PER I BENI CULTURALI E AMBIENTALI Beni Culturali e Ambientali e della Paleani Editrice s.r.l. - Roma. ARCHIVIO DI STATO DI GROSSETO Si desidera ringraziare per la preziosa collaborazione culturale offerta l'Ar­ chivio Centrale dello Stato e l'Istituto di Storia e Cultura dell'Arma del Genio \ in Roma. \ Fonti per lo studio delle mura di Grosseto dal1767 al1950 a cura di Eugenio Maria Beranger 3a Settimana per i Beni Culturali e Ambientali Grosseto - Piazza Ettore Socci, 3 7 - 13 dicembre 1987 In copertina: particolare del progetto di Bernardo Santini (vd. p. 50 sg. , PALEANI EDITRICE scheda n. 9). 1987 Gli scritti sono �i Marta Alessandrini (m.a.); Eugenio Maria Beranger (e.m.b.); Maddalena Corti (m.c.) e Sergio Ramazzotti (s.r.). Hanno collaborato nel­ l'individuazion� del materiale documentario Lido Bracciali, Marco Biagiotti, . Vmcenzo Corti, Domenico Malatesta e Sergio Ramazzotti. La battitura dei testi si deve a Meri Acciai, Lucia Giustarini ed Anna Maria La Torraca. Da alcuni anni l'Archivio di Stato di Grosseto, per una maggiore valu­ tazione e divulgazione del suo patrimonio archivistico, sta effettuando una serie di studi atti a fornire ai ricercatori fonti documentarie inedite non soltanto per una migliore conoscenza della storia del territorio maremmano ma, anche, per la connessa salvaguardia di alcuni edifici e monumenti che, seppur oggi in alcuni casi nuovamente in degrado, sono stati oggetto di restauro, ristrutturazione e valorizzazione all'epoca dei Lorena. I documenti archivistici, la cartografia, i numerosi progetti fino ad ora segnalati riguardo alle Tenne di Roselle, alla Rocca di Sorano ed alle opere di bonifica del XVIII-XX secolo, fanno chiaramente intendere come sia indi­ spensabile l'approfondimento di queste "emergenze" culturali strettamente collegate alla trasformazione del paesaggio urbano ed agrario ed alla sua evoluzione storica. In quest'ottica, seguendo una linea politica di focalizza­ zione della metamorfosi maremmana in un contesto ben preciso, quello dei granduchi lorenesi ed analizzando la formazione storica di Grosseto e del suo "hinterland" non si poteva, assolutamente, tralasciare lo studio della sua cinta muraria. !Je mura grossetane per la maestosità e l'integrità dell'impianto originario non sono infatti, secondo il nostro parere, meno importanti di quelle di Lucca, anche se quest'ultime sono più rinomate. Finora forse oltre agli stru­ menti finanziari è venuta a mancare la consapevolezza del loro valore sto­ rico, racchiudendo in sé simbolicamente precisi contenuti del "bagaglio" storico-culturale ed economico non soltanto della città di Grosseto, ma dell'intera Provincia Inferiore Senese, come si può dedurre dalla lettura e dall'esame delle fonti archivistiche presentate in questo studio. A partire dal 1765-1766, quando Grosseto diviene capoluogo della nuova Provincia, si assiste al progressivo ed inevitabile declino della funzione stra­ tegica delle sue mura ed alla smilitarizzazione della fortezza, con la conse­ guente lenta e graduale trasformazione degli spalti in giardini pubblici desti­ nati a divenire un preciso ornamento ed abbellimento della città. A questo proposito, sono stati ritrovati alcuni progetti, non completamente realizzati, evidentemente per mancanza di fondi, sia sulla trasformazione delle mura in "pubblici passeggi" che sul loro cambiamento di destinazione. Il più interessante tra questi è, senza dubbio, quello del 1866 a firma del­ l'ingegner Bernardo Santini che prevedeva l'abbattimento della Porta Nuova Composizione e stampa: "Laboratorio Grafico" Paulone Vittorio - Tivolì e la creazione di un accesso monumentale alla città, collegandola con un Rilegatura: Tip. Art. "Aldo Palombi" ampio viale alberato alla stazione in modo da trasformare la fortezza mili­ Carta: patinata opaca, 115 gr. tare in un florido ed importante centro economico e commerciale. Caratteri: Aster (Simoncini) Il conciliare il mondo culturale del passato con le nuove tendenze della Grafica e impaginazione: o.a Ernest leani ed Eugenio Maria Beranger vita contemporanea pone decisamente in primo piano queste fonti archivi- v tiche, � . �he ci augu_riamo possano essere utili basi e necessario supporto per zl rzutzlzzzo. della cmta muraria e per un suo corretto inserimento nel tessuto socio-urbano cittadino. Proprio a questo scopo, per la prima volta è stata abbandonata la scelta precisa e programmatica, finora seguita, di segnalare esclusivamente le fonti documentarie esistenti presso il nostro Istituto. La segnalazione della documentazione cartografica e grafica conservata presso l'Istituto di Storia e C u_ltur� dell'Ar a del Genio di Roma si è resa necessaria per chiarire . r:z . preczsz rzferzmentz trovatz nel corso della ricerca archivistica. La documenta­ zione relativa alle mura di Grosseto conservata presso l'.4rchivio Centrale dello Stato ha permesso, invece, l'integrazione di alcune lacune necessarie al com leta ento dello studio specie per quanto p rr: . riguarda gli ultimi cinquan· Le vicende storiche di moltissimi centri italiani, sia di origine pre-romana ta annz presz m esame. che romana o medioevale, sono inscindibili da quelle delle proprie fortifica­ La possibilità di vedere i problemi dell' "assetto urbano" in piena sin­ zioni che, per secoli, hanno segnato il confine tra l'abitato urbano e la cam­ fonia con quelli storici viene evidenziata chiaramente da questa documen­ tazione. pagna circostante. dei beni culturali italiani, troppo spesso le Ci sembra infatti opportuno sottolineare l'invito rivolto nel 1920 all'Am­ Come per altri aspetti oggetto, da parte di singoli specialisti, di studi set­ ministrazione Comunale di Grosseto dal soprintendente ai Monumenti di cinte murarie sono state a noi vicini quasi che le Siena, Gino Chierici, nella sua "relazione sul progetto del piano reaolatore toriali che, per lo più, hanno trascurato i secoli dal Xì!III secolo in poi, una costante sull'ampliamento della città" a preparare efficaci strumenti urbanis ci che mura non costituissero più, a partire t e zdo presente l'impo H caratterizzante del paesaggio italiano. �� � . :tanza storica ed artistica di uno degli "esemplari pzu mteressantz e maggzormente conservati di architettura militare del se­ Anche le fortificazioni di Grosseto non sono state esenti da tale feno­ colo XVI", potessero contribuire alla formazione di una zona circostante di meno; ben indagate e studiate, grazie all'ausilio di scavi stratigrafici per rispetto in modo da restituire alla Fortezza medicea gran parte dell'antica il periodo senese e mediceo, risultavano prima della presente pubblica­ bellezza e, con il suo isolamento, creare la più efficace difesa del monumento. zione, per l'arco di tempo compreso tra l'istituzione della Provincia Infe­ Si desidera ringraziare tutto il personale di questo Istituto che si è riose Senese (1765-1766) ed il nostro secolo, quasi completamente trascurate ef!regia�en!e impegnato per il compimento della ricerca; una espressione dall'indagine storica. dz gra!:tz:.dme P_e;sonale va al dott. Eugenio Maria Beranger che, anche se Su questa carenza di studi, particolarmente grave anche in rapporto alle non pzu m servzzzo presso questo Istituto, continua a fornire la sua preziosa numerose trasformazioni urbanistiche che videro interessata la città a par­ collaborazione. tire dal 1823, ha cercato di intervenire l'Archivio di Stato di Grosseto con I n ine si esprime � . un ringraziamento particolare per la casa Editrice la pubblicazione di questo volume frutto di intense ricerche durate più di P�leanz che, mtegrando il contributo ministeriale, ha permesso la pubblica­ tre anni da parte dei suoi funzionari. zzon de present st � . ? � u_dio, primo di una lunga serie riguardante le fonti Mentre si lascia ad altri il compito di inserire il ciclo delle vicende rico­ a c zvzstzche pertmentz scavi, scoperte � � archeologiche ed i beni architetto­ struite nell'analisi storica dell'arco di tempo preso in esame, è opportuno mcz della nostra penisola. ricordare come gli Autori degli interventi che appaiono in questo volume si Serafina Bueti siano limitati a ricercare e studiare i documenti attraverso i quali rico­ Direttore dell'Archivio struire un quadro, si spera attendibile, e senza eccessive interruzioni cro­ di Stato di Grosseto nologiche all'interno dei singoli periodi nei quali la ricerca si articola. 11olutamente ci si è fermati, malgrado alcuni riferimenti agli anni più recenti, al secondo conflitto mondiale, in quanto la documentazione succes­ siva esula da quella di competenza di un Archivio di Stato. Il volume si articola in tre capitoli iniziali nei quali si ricostruisce la storia delle mura rispettivamente dal 1767 al 1859, dal 1860 al 1899 e dal 1900 al 1950. Le considerazioni storiche sono corredate dalle consuete schede a1•chivistiche mentre i documenti, a nostro giudizio più rilevanti, sono stati, parzialmente o nella loro integrità, trascritti al termine di ogni periodo storico ed offerti, così, alla lettura degli interessati. Seguono poi note dedicate alla documentazione rintracciata presso l'Istituto Storico dell'Arma del Genio e l'Archivio Centrale dello Stato. Gli ultimi due capitoli riguardano la scheda­ tura delle fonti cartografiche esistenti nel fondo Antico Catasto Terreni con­ servato presso l'Archivio di Stato di Grosseto ed i materiali impiegati nei VI VII restauri ottocenteschi delle mura. Si tratta in quest'ultimo caso di brevi - una maggiore attenzione prima di predisporre nuove attrezzature
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