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TRIVELLE la Vocedel popolo CROATE E DUBBI dalmazia

www.edit.hr/lavoce ITALIANI Anno 10 • n. 90 Sabato, 14 giugno 2014

SPORT sTORIA Turismo LA DECISIONE DI ZAGABRIA DI DARE IL VIA ALLE PROSPEZIONI PETROLIFERE Ai Mondiali i dalmati Bocche di Cattaro: Linee da Pescara NELL’ADRIATICO È STATA ACCOLTA CON si sono fatti valere la rivolta dei marinai alla Dalmazia Sono stati moltissimi i calciatori Nella Prima guerra mondiale Tre volte alla settimana la INTERESSE, MA HA ANCHE SUSCITATO della regione che hanno montò sulle navi militari la città abruzzese sarà collegata partecipato alle varie edizioni rabbia contro l’Austria-Ungheria d’estate con Spalato e Lesina PERPLESSITÀ NEL BELPAESE E FORTI TIMORI FRA GLI AMBIENTALISTI, ANCHE 4|5 6|7 8 FRA QUELLI DI CASA NOSTRA del popolo 2 sabato, 14 giugno 2014 dalmazia la Voce AMBIENTE di Dino Saffi TRIVELLAZIONI CROATE E DUBBI ITALIANI

“blocco 19”, 1.448 chilometri quadrati di dall’ex premier Romano Prodi, da sempre italiane, invece, rischia di essere bloccata L’ORO NERO AL LARGO Adriatico indicati su una mappa preparata attento osservatore delle questioni a tempo indeterminato. In Senato è stato dal governo di Zagabria. Uno spicchio energetiche e geopolitiche. “La gran approvato a larga maggioranza un ordine DELLE COSTE DALMATE d’acqua che insieme ad altri 28 spicchi che parte delle trivellazioni - ha spiegato del giorno che blocca le trivellazioni coprono l’intero Adriatico sono stati messi Prodi - si trova lungo la linea di confine entro le 12 miglia. E mentre Roma frena, FA GOLA A TUTTI a gara dal governo croato per la ricerca e lo delle acque territoriali italiane, al di qua Zagabria si muove con agilità. sviluppo di idrocarburi. delle quali ogni attività di perforazione è bloccata. Si tratta di giacimenti che Smanie trivellatrici l sogno della Croazia di diventare Una beffa per i «No Triv» si estendono nelle acque territoriali di Gli esperti croati sono generalmente una sorta di Qatar europeo grazie ai Una beffa per gli ambientalisti italiani entrambi i Paesi ma che, se non cambierà concordi nel dire che non vi è nessun Igiacimenti di petrolio e di metono che del movimento “No Triv”: negli anni la strategia italiana, verranno sfruttati rischio ma, in ogni caso, le conseguenze si celerebbero nei fondali dell’Adriatico passati le loro continue manifestazioni di dalla sola Croazia”. Secondo Gianni dell’estrazione del metano non possono ha suscitato insieme interesse e protesta, sostenute anche dal compianto Bessi, vicepresidente della Provincia di essere diverse se essa viene fatta dagli apprensione in Italia. In fin dei conti i Lucio Dalla, e successivamente una Ravenna che da tempo si occupa delle italiani o dai croati. Sulla questione è due Paesi condividono il Mare Adriatico: sentenza del Tar avevano costretto il potenzialità di sfruttamento nell’Alto intervenuto con una nota di recente se nel versante orientale, croato, c’è ministero dell`Ambiente a fare retromarcia Adriatico, la posta in gioco è molto Aldo Di Biagio, vicepresidente della l’oro nero può esserci benissimo in sull`autorizzazione inizialmente concessa alta. “Oltre le 12 miglia al largo di Commissione Ambiente del Senato, quello occidentale, italiano. Ma in alla compagnia Petroceltic per la ricerca di Chioggia - spiega - sono noti da tempo eletto nella ripartizione Europa della caso di incidente o di rischio tellurico, petrolio tra il Gargano e le Isole Tremiti. 16 giacimenti per un totale di circa 30 Circoscrizione estero quale cittadino anche i pericoli e i danni sono comuni. In altre parole, mentre i No Triv italiani miliardi di metri cubi di riserve certe, alle residente in Croazia. Di Biagio, al In fin dei conti alle forze della natura hanno bloccato le ricerche e i progetti alle quali vanno aggiunte quelle che debbono contario di altri, invita l’Italia alla cautela interessa poco, anzi niente, quali siano Tremiti, a poche miglia la Croazia appare essere ancora individuate”. I conti non contro quelle che definisce le “smanie le delimitazioni tracciate dagli umani. In pronta a estrarre quello stesso petrolio e sono difficili. Si tratta di un patrimonio trivellatrici”. Italia procedono con i piedi di piombo, gas al quale l’Italia, timorosa dell’impatto potenziale di ricchezza di 10,5 miliardi “Quando si parla di petrolio ‘facile’ si almeno finora. In Croazia c’è molto più ambientale, sembra rinunciare. di euro. tendono a mettere da parte le valutazioni entusiasmo, soprattutto nelle alte sfere Il ministro dell’Economia, Ivan Vrdoljak, Come ha ricordato Prodi, se solo l’Italia razionali e i veri rischi in un’area delicata di Zagabria. Ma in Dalmazia c’è chi è stato chiaro che più chiaro non si può. accelerasse sui progetti già individuati, come l’Adriatico – spiega – trascurando teme per le ripercussioni sul turismo di Sotto i 12mila chilometri quadrati di mare potrebbe raddoppiare entro il 2020 anche il fatto che in questa zona vi è cotanto... slancio petrolifero. Basterebbe nel versante orientaoe dell’Adriatico divisi la sua produzione di idrocarburi a 22 così poco petrolio che la sua estrazione un incidente anche molto al largo dalle in 29 concessioni ci sono 3 miliardi di milioni di tonnellate, attivando anche a mala pena riuscirebbe a coprire i costi coste per porre a repentaglio quello barili, per i quali sono pronti a sfidarsi a investimenti per oltre 15 miliardi di euro. degli impianti. Pertanto, tra royalties che è il vero oro dalmata: l’industria suon di rilanci milionari tutte le grandi Questo permetterebbe in pratica anche di basse e costi ambientali particolarmente dell’ospitalità. Altro che oro nero su cui major mondiali, dalla Shell a Exxon, mettere in sicurezza il sistema energetico alti, si fa davvero fatica a comprendere certezze ancora non ve ne sono. compresa l’italiana ENI. Questo, ha detto nazionale ancora troppo dipendente da dove si collocano i vantaggi economici il ministro, può fare della Croazia “una Russia, Libia e Algeria. Ma c’è anche per l’Italia”. “In questi mesi sono state Pelagosa in prima linea piccola Norvegia di gas a Nord e di petrolio un’altra considerazione. I 15 miliardi di fatte audizioni ed approfondimenti di La Dalmazia è, dunque, in prima linea in a Sud”. Il Paese, insomma, vuole diventare investimenti che le compagnie sono pronte cui sembra non si voglia tenere conto questa “avventura” petrolifera adriatica. “un gigante energetico europeo”. ad avviare nei prossimi anni finirebbero –sottolinea – privilegiando sempre Pelagosa, la sua isola più lontana, per il 95 per cento ad imprese italiane, la componente sensazionalistica che sperduta nel mare aperto, quasi uno Alta la posta in gioco che nel settore dell’Oil&Gas sono tra le più politici ed ex premier sembrano voler scoglio dimenticato in mezzo al mare, E l’Italia, coinquilino del mare Adriatico? avanzate al mondo. privilegiare”. Di Biagio conclude: “I ora si ritrova improvvisamente al centro Secondo diversi analisti, ma anche Dalle piattaforme alle valvole, tutte signori che invocano la Dallas italiana dell’attenzione. È a poche miglia dalle secondo parecchi politici l’Italia rischia le classifiche indicano il made in Italy e aizzano l’Italia contro la Croazia si isole Tremiti, a trenta chilometri dalla di condividere tutti i rischi dell’impresa come un’eccellenza assoluta, anche in assumessero le proprie responsabilità e costa del Gargano, e ora sta per celebrare croata lasciando a Zagabria tutti gli utili. tema di sicurezza ambientale. La ricerca mettessero per iscritto quali sono i reali la sua nemesi. L’isola dimenticata è nel L’allarme è stato lanciato su Il Messaggero di idrocarburi nelle acque territoriali vantaggi delle trivelle nei nostri mari”. del popolo la Voce dalmazia sabato, 14 giugno 2014 3

Gli ambientalisti croati suonano il campanello d’allarme «A rischio i benefici derivanti dal turismo»

Nel momento in cui il governo di molto in profondità, ma resta il rischio di La Croazia sfrutta già giacimenti di gas attività turistiche. Che turista vorrà mai centrosinistra si appresta a fare della non trovare proprio nulla mentre i costi di nel nord Adriatico, coprendo così gran fare della vela se, risvegliandosi la mattina Croazia “una piccola Norvegia”, i Verdi sfruttamento sono comunque rilevanti. parte del fabbisogno nazionale. Vi è e guardando il mare, scorgerà pozzi di suonano il campanello d’allarme. Per Davor differenza tra lo sfruttamento del gas e petrolio? Škrlec lo sfruttamento di nuovi giacimenti di Dite che la presenza di petrolio non sia quello del petrolio? petrolio nel mar Adriatico mette in pericolo dimostrata. Ciononostante l’appalto Il sistema è lo stesso: sia il gas che il petrolio Cosa proponete come alternativa? l’ecosistema marino e minaccia lo sviluppo per le licenze per ulteriori rilievi è vengono estratti sotto grande pressione Si può sempre trovare un compromesso tra del turismo, un settore dell’economia croata stato lanciato dopo uno studio a cura dai giacimenti sotterranei. Ma in caso di lo sfruttamento dei giacimenti di petrolio – in piena crescita nonostante la recessione dell’azienda norvegese Spectrum che incidenti il gas può essere fatto bruciare o se è possibile – e il turismo che è in pieno attraversata dal paese. Professore presso avrebbe scoperto rilevanti giacimenti al può essere rilasciato nell’atmosfera mentre boom. Ma vi sono anche opportunità con la Facoltà di ingegneria e informatica largo della costa croata... il petrolio, se si riversa nel mare, è difficile le energie rinnovabili. Molti paesi come dell’Università di Zagabria e candidato È probabile che vi siano giacimenti dato che da controllare e rischia di ricoprire le coste e la Grecia, Malta, Cipro, la Spagna stanno sulla lista dell’ORaH alle recenti elezioni la struttura geologica croata è simile a quella i fondali. Basta ricordarsi dell’incidente nel sviluppando progetti di energia solare. europee), Škrlec fa il punto della situazione delle zone dell’Italia dove si sfrutta già il Golfo del Messico del 2010, al largo della Noi avremmo le capacità per investire nel in un’intervista pubblicata da Osservatorio petrolio. Ma, ancora una volta, non vi è Louisiana, quando esplose una piattaforma fotovoltaico ma la politica governativa è Balcani e Caucaso. nulla di provato! L’azienda Spectrum utilizza petrolifera: fu un disastro. piuttosto orientata verso i combustibili strumenti molto sofisticati per analizzare fossili. Agli inizi di aprile il governo croato ha i fondali marini ma, se non si effettuano Secondo le stime della INA il petrolio lanciato un appalto per l’ottenimento di trivellazioni, non si può essere certi di nulla. croato potrebbe valere 100 miliardi Ritenete che le energie rinnovabili siano licenze di esplorazione dei giacimenti. di dollari. Attualmente il turismo più vantaggiose del petrolio? Ritenete che l’Adriatico sia il nuovo Sul lato italiano alcune piattaforme rappresenta un fatturato di 7 miliardi Nei settori dell’industria, del commercio, Eldorado del petrolio? petrolifere off-shore sono all’opera in all’anno e cioè il 15% del Pil. Ma della nostra vita quotidiana le energie Innanzitutto non vi è prova della presenza di una zona sismica. Qual è la posizione rifiutereste realmente l’ipotesi di rinnovabili sono più vantaggiose perché, sul giacimenti di petrolio. L’azienda petrolifera di ORaH sullo sfruttamento del petrolio sfruttamento del petrolio nel caso se ne lungo periodo, permettono di avere energia nazionale INA ha condotto delle ricerche nell’Adriatico? dimostrasse l’esistenza? pulita e di creare posti di lavoro, che non è il negli anni ‘70-’80 ed ha trovato solo del Siamo certamente contro lo sfruttamento di Quello di cui sono sicuro è che metteremmo caso del petrolio. gas naturale nella zona settentrionale risorse petrolifere sulla costa, per questioni a rischio i benefici che arrivano dal turismo. dell’Adriatico. Per quanto riguarda il petrolio di impatto ambientale. Dalla parte italiana E i cittadini della Dalmazia condividono la I croati sono pronti a passare “al verde”? sono state trovate solo delle tracce nella la configurazione geografica è diversa. In nostra opinione. Faccio l’esempio di Malta, I cittadini si adattano con grande rapidità. parte centrale e nel sud Adriatico, che, al Croazia vi sono numerose isole, più scogli che ha anche giacimenti di petrolio e gas ma Il problema più rilevante non sono i giorno d’oggi, non sarebbero sfruttabili dal e meno spiagge. Di solito chi è impegnato che si guarda bene dallo sfruttarli entro il cittadini ma le autorità locali, le aziende punto di vista commerciale, nonostante in questo tipo di progetti dichiara che tutto campo visivo dei turisti. Quanto al ministero di stato, che non fanno alcuno sforzo per il prezzo al barile sia molto elevato. Il deve essere fatto secondo le regole per non dell’Economia, dà per scontato che potrà introdurre nuovi metodi, come il riciclaggio volume di riserve esistenti e le condizioni di avere conseguenze negative sull’ambiente. sfruttare i giacimenti e che la Croazia ne o l’energia solare. Spetta a noi tenere produzione non possono che essere definite Ma, in caso di problemi, si ha un impatto guadagnerà, ma chi lo sa? Se guardate alle informata la popolazione sull’utilità di attraverso delle trivellazioni. Si possono considerevole sulla flora, sulla fauna e il mappe diffuse dal governo i giacimenti si questi cambiamenti. Se si ricicla si ha meno sempre fare ricerche maggiori, e perforare tutto potrebbe nuocere al turismo... troverebbero proprio dove vi sono grandi bisogno di produrre, è così semplice.... del popolodel popolo 4 sabato, 14 giugno 2014 lala V Voceoce SPORT di Igor Kramarsich AI MONDIALI I DALMATI SI SONO FATTI VALERE IN TUTTE LE EDIZIONI DISPUTATE FINORA PRESENTI GIOCATORI deLLA REGIONE O deLLE SUE SQUADRE

|| Ivica Šurjak

|| Bernard Vukas || || Dražan Jerković

ue giorni fa è iniziata la 20.esima al cospetto dei brasiliani, però questa volta di Sebenico e Nikola Radović che giocava spagnoli del 1982 parteciparono di nuovo edizione della Coppa del Mondo perse la partita decisiva. A quell’incontro all’epoca con la maglia dell’Hajduk. ben cinque giocatori dell’Hajduk e altri Ddi calcio. La partita tra i padroni dal sapore storico parteciparono anche Nel 1962 la Jugoslavia ottenne uno due spalatini che giocavano all’estero. La di casa del Brasile e la Croazia ha dato il due giocatori dalmati. In porta ci fu Srđan dei suoi maggiori successi in assoluto. Jugoslavia uscì mestamente di scena già via a una delle più grandi manifestazioni Mrkušić nato a Sinj, però in forza alla Conquistò un ottimo quarto posto. Sei i al primo turno. A disputare le tre partite sportive che terranno appassionati e Crvena Zvezda e il grande attaccante capocannonieri del campionato e tra questi del girone tra i dalmati furono non incollati alle TV nelle prossime Bernard Vukas, zagabrese in forza con quattro reti troviamo pure Dražan (di Imotski e autore di una rete), Zlatko settimane. all’Hajduk. Però la squadra spalatina, Jerković giunto al suo secondo Mondiale. Vujović (nato a Sarajevo, ma stella di La storia della Coppa del Mondo però era nella rosa della nazionale Jugoslavia a Per lui cinque presenze nelle sei partite prima grandezza dell’Hajduk) e il capitano iniziata già nel 1930. Da quella prima questo mondiale era presente pure con giocate dalla nazinale. Ad andare a segno della nazionale Ivica Šurjak, all’epoca in edizione fino ai giorni nostri ai Mondiali altri quattro giocatori: gli spalatini Ervin fu pure un altro grande, di forza al PSG. In rosa troviamo pure Ivo hanno partecipato tantissimi giocatori. Katnić e Ivo Radovniković, il raguseo Božo Privlaka. Una sola rete in quattro gare. Jerolimov, Zoran Vujović, e Ma quanti sono stati quelli provenienti da Broketa e il famoso portiere Vladimir Infine con una sola presenza troviamo il Jurica Jerković. squadre dalmate e quanti quelli che sono Beara nato a Zelovo vicino a Sinj. solo giocatore dell’Hajduk chiamato in nati in Dalmazia e che hanno partecipato Nel 1954 la Jugoslavia tornò ai Mondiali. nazionale, Andrija Anković, nato a Gabela, Mondiali italiani in sordina a una edizione della competizione Anche in questa edizione la nazionale si una località della Bosnia ed Erzegovina, E dopo aver saltato di nuovo i Mondiali del planetaria? La lista è veramente lunga, ritrovò ad affilare le armi con il Brasile, vicinissima al confine con la Croazia, 1986, arriviamo a quelli italiani del 1990. come si può comprendere scorrendo i dati però riuscì a passare il turno. Fu costretta ovvero al territorio dalmata. Per i dalmati, Mondiali in sordina. Soltanto presenti nella tabella che pubblichiamo a ad arrendersi nei quarti di finale contro i tre i giocatori chiamati a difendere i colori lato. futuri campioni del mondo della Gemania Hajduk pigliatutto della nazionale. La Jugoslavia uscì ai rigori occidentale. Nella rosa ci furono di nuovo Dopo il grande successo ci fu una già ai quarti di finale. Nelle cinque partite Un fantastico terzo posto il portiere , che questa volta lunga pausa fino al Mondiale del 1974. disputate dalla nazionale jugoslava, l’unico Però vediamo qual è stata la situazione venne schierato in due delle tre partite. Quelli erano gli anni in cui l’Hajduk era dalmata a cui fu data ampia fiducia fu lo edizione per edizione. Scese in campo pure Bernard Vukas: due costantemente ai vertici del campionato spalatino in forza al Mallorca, Zoran Vulić. La Jugoslavia partecipò già alla prima partite disputate, ma ancora nessuna jugoslavo. Un Hajduk che vinceva sia in Per lui quattro presenze. (nato edizione dei Mondiali, quella del 1930. rete. E infine nella rosa della nazionale campionato che in coppa. Per cui non a Čakovec) fu l’unico giocatore dell’Hajduk Conquistò un fenomenale terzo posto, ci fu Zlatko Papec, che guardò tutte le tre bisogna essere sorpresi del fatto che furono a scendere in campo. Disputò una sola vincendo ed eliminando subito all’inizio partite dalla panchina. Nella commissione convocati in nazionale ben sette giocatori partita. L’altro giocatore della compagine il grande Brasile. Però a quella edizione dei selezionatori figurava pure il grande della squadra spalatina. La Jugoslavia fu spalatina convocato in nazionale, Alen parteciparono soltanto giocatori affiliati Leo Lemešić. fermata nei quarti di finale a gironi. Tutte Bokšić, rimase sempre in pachina. Da alla Federazione serba, visto il rifiuto e sei le partite furono disputate da Ivan notare che il capitano di questa squadra fu di quella zagabrese di aderire alla Beara, unico dalmata in campo Buljan nato a Runovići e dallo spalatino Zlatko Vujović, stella spalatina, ma nato a competizione. Poi dovettero passare ben Nel 1958 in Svezia la Jugoslavia uscì di Ivica Šurjak. Con cinque presenze troviamo Sarajevo. 20 anni prima che la Jugoslavia avesse nuovo dalla competizione dopo essere Branko Oblak di Lubiana però in forza nuovamente l’opportunità di partecipare andata a cozzare contro la fortissima all’Hajduk. Inoltre giocarono anche Dražen L’ora della nazionale croata alla fase finale della Coppa del Mondo. Nel Germania occidentale. Nelle quattro partite Mužinić, Jurica Jerković, nonché Luka Poi le vicende politiche e belliche 1934 e 1938 la nazionale jugoslava, infatti, disputate dalla nazionale, l’unico dalmata Peruzović. Infine in rosa troviamo pure ebbero il sopravvento. Si arrivo alla non riuscì a qualificarsi per “l’Olimpo” a giocare fu Vladimir Beara, giunto ormai il bosniaco Rizah Mešković, anche lui in dissoluzione della Jugoslavia socialista mondiale. al suo terzo Mondiale. Per lui tre presenze, forza all’Hajduk. Visto che erano tempi e la Croazia per entrare nell’Olimpo ma ormai non più come giocatore in cui imperavano le commissioni di planetario dovette aspettare fino 1950, confronto con il Brasile dell’Hajduk, ma della Crvena Zvezda di selezionatori, in panchina c’era una delle alle qualificazioni del 1998. Però fu Arriviamo così al 1950 e ai Mondiali Belgrado. Nell’ambito della rosa in questi leggende spalatine, Tomislav Ivić. un’attesa tutt’altro che vana, visto brasiliani. La Jugoslavia si trovò di nuovo mondiali troviamo pure Dražan Jerković Saltati i Mondiali del 1978, a quelli che ai Mondiali francesi la Croazia del popolo dalmaziala Voce sabato, 14 giugno 2014 5

Edizione Giocatore Squadra Luogo di nascita Presenze Reti

1950 Vladimir Beara Hajduk Zelovo 0 0

1950 Srđan Mrkušić Crvena Zvezda Sinj 3 0

1950 Božo Broketa Hajduk Ragusa (Dubrovnik) 0 0

1950 Ervin Katnić Hajduk Spalato 0 0

1950 Ivo Radovniković Hajduk Spalato 0 0 AI MONDIALI I DALMATI 1950 Bernard Vukas Hajduk Zagabria 2 0 1954 Vladimir Beara Hajduk Zelovo 2 0

1954 Zlatko Papec Hajduk Zagabria 0 0

1954 Bernard Vukas Hajduk Zagabria 2 0

1958 Vladimir Beara Crvena Zvezda Zelovo 3 0 SI SONO FATTI VALERE 1958 Nikola Radović Hajduk Nikšić (Montenegro) 0 0 1958 Dražan Jerković Dinamo Sebenico 0 0

1962 Andrija Anković Hajduk Gabela (Bosnia) 1 0

1962 Dražan Jerković Dinamo Sebenico 5 4

1962 Josip Skoblar OFK Beograd Privlaka 4 1

1974 Hajduk Runovići 6 0

1974 Dražen Mužinić Hajduk Spalato 2 0

1974 Brane Oblak Hajduk Lubiana (Slovenia) 5 1

1974 Ivica Šurjak Hajduk Spalato 6 2

1974 Jurica Jerković Hajduk Spalato 3 0

1974 Luka Peruzović Hajduk Spalato 1 0

1974 Rizah Mešković Hajduk Tuzla (Bosnia) 0 0

1982 Ivo Jerolimov Hajduk Preko 0 0

1982 Ivan Gudelj Hajduk Imotski 3 1

1982 Zoran Vujović Hajduk Sarajevo (Bosnia) 0 0

1982 Zlatko Vujović Hajduk Sarajevo (Bosnia) 3 0

1982 Ivan Pudar Hajduk Zemun 0 0

|| Vladimir Beara 1982 Jurica Jerković Zurich Spalato 0 0

conseguì il suo più grande successo, altro spalatino, . Presente pure 1982 Ivica Šurjak PSG Spalato 3 0 un fantastico terzo posto. Sei furono i Anthony Šerić al suo terzo mondiale, ma giocatori della nazionale croata legati sempre a secco di presenze. 1990 Zoran Vulić Mallorca Spalato 4 0 alla Dalmazia. A disputare tutte e sette Stavolta dalmati a bizzeffe le partite furono Igor Štimac, nato a 1990 Alen Bokšić Hajduk Makarska 0 0 Metković e giocatore del Derby County; E così arriviamo al Mondiale appena lo spalatino Slaven Bilić, all’epoca in iniziato. Per la Dalmazia sarà un’edizione forza all’Everton e l’altro spalatino Aljoša atipica. Infatti nella rosa di Niko Kovač non 1990 Robert Jarni Hajduk Čakovec 1 0 Asanović, giocatore del Napoli. Con una figura nemmeno un giocatore dell’Hajduk sola presenza in meno troviamo Zvonimir di Spalato. Però inevitabilmente ci sono 1998 Anthony Šerić Hajduk Sydney (Australia) 0 0 Boban di Imotski, all’epoca giocatore giocatori nati in Dalmazia, ben sette. Questi del Milan. L’Hajduk fu presente con brasiliani saranno i terzi Mondiali disputati 1998 Igor Štimac Derby County Metković 7 0 due giocatori: lo spalatino dello spalatino Stipe Pletikosa, che così (tre presenze) e l’australiano Anthony eguaglia il record di Beara dei dalmati più Šerić. Tra i presenti pure una leggenda presenti alle varie edizioni. Nella rosa della 1998 Slaven Bilić Everton (Liverpool) Spalato 7 0 dell’Hajduk ormai all’estero, Robert nazionale troviamo pure di Jarni. Metković; Gordon Schildenfeld di Sebenico; 1998 Aljoša Asanović Napoli Spalato 7 0 Ai Mondiali del 2002 i dalmati furono quasi tre giocatori nati a Zara: Danijel Subašić, completamente assenti. Fu un’edizione Šime Vrsaljko e Luka Modrić. E infine gli 1998 Milan Imotski 6 0 sfortunata. Ad avere l’opportunità di spalatini Ivan Perišić e Ante Rebić. scendere in campo furono solamente 1998 Igor Tudor Hajduk Spalato 3 0 due dalmati: Stipe Pletikosa, portiere Due bosniaci dell’Hajduk dell’Hajduk e Alen Bokšić, nato a Makarska Però questi Mondiali brasiliani non e giocatore del Middlesbrought. Presenti passeranno senza giocatori dell’Hajduk. Se 2002 Stipe Pletikosa Hajduk Spalato 3 0 nella rosa della nazionale pure altri ex la Croazia ne farà a meno non sarà così per giocatori dell’Hajduk: Robert Jarni, ormai al la Bosnia ed Erzegovina. Infatti nella rosa 2002 Alen Bokšić Middlesbrough Makarska 3 0 suo terzo mondiale, e Anthony Šerić. di Safet Sušić figurano ben due giocatori in forza alla squadra spalatina: Avdija 2006 Darijo Srna Shakhtar (Donetsk) Metković 3 1 La rivincita in Germania Vršajević e Tino-Sven Sušić. E il Mondiale L’ultimo Mondiale disputato dalla Croazia in terra brasiliana sarà proprio il primo in prima della competizione ora in corso in cui un giocatore in forza a una squadra 2006 Igor Tudor Siena Spalato 3 0 brasiliano fu quello tedesco del 2006. In dalmata è stato convocato per un’altra terra germanica ci fu una vera e propria nazionale. 2006 Dado Pršo Glasgow Rangers Zara 3 0 rivincita dei dalmati. Furono convocati in In ogni caso una cosa è certa. A tutte nazionale ben sette giocatori. La Croazia le edizioni dei Mondiali alle quali ha 2006 Stipe Pletikosa Hajduk Spalato 3 0 disputò soltanto tre partite, ma in tutte e tre partecipato la Jugoslavia prima e la Croazia gli incontri a giocare furono Stipe Pletikosa, poi c’è stato sempre nella rosa almeno un 2006 Luka Modrić Dinamo Zara 2 0 Darijo Srna (nato a Metković), Igor Tudor, giocatore dell’Hajduk e almeno un giocatore Dado Pršo (di Zara) e lo zagabrese, però nato in Dalmazia. Anche se è logico che in forza all’Hajduk Niko Kranjčar. Due Spalato sia la città più presente in questa 2006 Ivan Leko Club Brugge Spalato 0 0 le presenze dello zaratino Luka Modrić, lista, pure gli altri centri urbani della che nel 2006 giocava per la Dinamo di Dalmazia, da Zara a Ragusa, si sono fatti 2006 Niko Kranjčar Hajduk Zagabria 3 0 Zagabria. Infine in rosa troviamo pure un valere. Buon Mondiale a tutti. del popolo 6 sabato, 14 giugno 2014 dalmazia la Voce STORIA di Giacomo Scotti UNA PAGINA POCO NOTA DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE

na pagina poco nota se non Cattaro, dove “gli Salvi incarcerati sono addirittura ignorata della prima costretti a compiere un lavoro“ che, Uguerra mondiale ci rimanda al se portato a compimento, li avrebbe marzo 1918 e si allaccia a un capitolo già costratti a restare per sempre “sotto la scritto dagli storici, quello della rivolta signoria e la dominazione brutale tedesca dei marinai sulle navi da guerra austro- e magiara“. Per scongiurare tale pericolo ungariche scoppiata il 1.mo febbraio si invitavano i destinatari del proclama di quell’anno nella base delle Bocche a “ribellarsi alla schiavitù, a fuggire dal di Cattaro. Per tre giorni i rivoltosi fronte, a ribellarsi sulle navi, a far saltare divennero padroni assoluti delle grandi in aria le fabbriche“, in cui si costruivano corazzate “St. Georg”, “Monarch” e le armi che “gli oppressori tedeschi e “Kaiser Karl VI”. Il terzo giorno la rivolta magiari“ puntavano “contro l’esistenza venne soffocata nel sangue e tre dei suoi politica e nazionale degli Slavi, contro capi, fra cui l’istriano Antonio Grabar di tutte le loro aspirazioni alla libertà, Parenzo, saranno condannati a morte all’indipendenza e all’unità“. dalla corte marziale e fucilati. “I grandi Stati dell’Intesa – l’America, Quello stesso giorno, il 3 febbraio, uno l’Inghilterra, la Francia e l’Italia, dei capi della rivolta, il dalmata Antonio concordano nel sostenere la vittoria e la Sesan, riuscì a sfuggire alla cattura realizzazione delle aspirazioni degli Slavi. della polizia militare, si impadronì di un I Comitati nazionali dei Cechi, Slovacchi, idrovolante e, insieme con due polacchi Polacchi, Ruteni e Jugoslavi, che hanno le dei quali i documenti forniscono soltanto loro sedi a Washington, a Roma, a Londra i cognomi, Grabowiecki e Stonawski, ed a Parigi, operano instancabilmente raggiunse su quel velivolo la sponda in questa direzione, e sono in costante italiana dell’Adriatico. contatto con i governi dell’Intesa“. Il nome di Sesan lo si trova in un memorandum scritto dal presidente del Rivoluzione politica e nazionale Comitato Jugoslavo, Ante Trumbić, al Il proclama proseguiva per alcune pagine presidente degli Stati Uniti d’America per illustrare l’attività del Consiglio Wilson nel dicembre di quell’anno, Nazionale Jugoslavo costituitosi a poche settimane dopo la capitolazione Zagabria, indicando le prospettive di dell’impero austro-ungarico. In esso si quel governo provvisorio, dando per dice che il Sesan era stato „incaricato dal imminenti e inevitabili la “rivoluzione Comitato centrale dei marinai in rivolta politica e nazionale“, la piena libertà e a recarsi in Italia per invitare la flotta indipendenza degli Slavi meridionali, la alleata ad occupare le Bocche di Cattaro loro unione in uno Stato unitario “fuori e impossessarsi delle navi“ austriache, della tirannia asburgica“. Continuava liberando altresì i prigionieri. Purtroppo, dicendo: appena arrivato in Puglia fu “internato “I soldati slavi sul fronte austro-ungarico come prigioniero di guerra e internato in devono ribellarsi, abbandonare le file e, un campo di prigionia a Nocera Umbra“ uniti, passare dalla parte italiana. Sulle dove rimase fino alla fine della guerra. navi da guerra a Cattaro deve essere Non finì subito, però, nel campo di ripristianato e sviluppato il movimento prigioniera. Prima di essere trasferito a iniziato all’inizio dello scorso mese Nocera Umbra, rimaser per oltre un mese di febbraio. Quel movimento deve a Roma. E fu il quel periodo che scrisse e estendersi a Pola, a Sebenico, a Fiume firmò i testi di alcuni volantini che furono e ovunque si trovino le navi da guerra. poi lanciati da aerei italiani sul territorio Gli equipaggi slavi devono impossessarsi dell’Austria-Ungheria. Ne riferiremo qui i delle navi austro-ungariche, catturando contenuti, anche perchè essi si inserirono tutti i comandanti tedeschi e magiari. nel capitolo del contributo dato dagli I cannoni di queste navi vanno puntati Slavi alla sconfitta del principale nemico contro le fabbriche che servono dell’Italia nella prima guerra mondiale. all’imperialismo austro-ungarico nella Di tre volontini, datati 1.mo, 14 e 26 lotta contro gli Slavi e contro l’Intesa marzo 1918, conosciamo i contenuti. I che li protegge. Le fabbriche vanno fatte primi due furono pubblicati nel 1958 a saltare in aria!“ Zagabria nell’annuario dell’Archivio di In una postilla, il proclama del 26 Stato della Croazia (“Arhivski vjesnik“), marzo informava che “prossimamente“ il terzo si conservava fino al 1992 presso si sarebbe tenuto a Roma (come infatti la biblioteca del Museo della Bosnia a avvenne) „un grande congresso dei Sarajevo. Il primo, scritto in lingua ceca, rappresentanti di tutti i popoli oppressi invitava i soldati e marinai polacchi, dell’Austria-Ungheria“ per dimostrare cechi, jugoslavi e romeni a disertare ancora una volta “a tutto il mondo“ la le forze armate austro-ungariche e volontà di quei popoli di conquistare passare sull’altra parte del fronte, dove la libertà, l’indipendenza e l’unità sulle avrebbero trovato „pace, lavoro e pane“. rovine della bicipite monarchia asburgica. Nel secondo, scritto in serbo-croato, vennero fornite informazioni sulla rivolta Un volantino bilingue dei marinai nelle Bocche di Cattaro e si Un quarto volontano, senza data ma invitavano marinai, soldati e lavoratori molto simile nei contenuti a quello del jugoslavi a lottare contro Tedeschie 26 marzo, è bilingue: in serbocroato e Ungheresi „per conquistare la libertà, italiano. Eccolo: l’unificazione e l’indipendenza“. Anche “Ma allora, perché combattiamo contro il terzo appello è scritto in lingua serbo- gli Italiani? “Slovenec“ – perché la polizia pretendeva Boemia, Croazia... croata. Esso fu lanciato da aerei italiani Questa è la domanda angosciosa che si è di far passare fra i camerieri un poliziotto Sapete voi che cosa succede nei vostri sulle Bocche di Cattaro. Il suo contenuto fatta uno dei vostri camerati che ha avuto travestito. paesi? merita un certo spazio, data l’importanza la fortuna l’altro giorno di passare nelle Alla partenza e durante il viaggio Korose E perché combattete in difesa di un che assume. nostre trincee, dove è stato accolto come fu accolto da migliaia di persone che governo che vi manda alla morte, un fratello. gridavano: Viva la Jugoslavia! mentre nei vostri paesi esercita la più Un colpo gagliardo Egli ha saputo ciò che voi ignorate, A Fiume e a Sussak 60.000 cittadini hanno bieca tirannia arrestando i vostri amici, i Intanto vi si legge che “il Comitato ciò che i vostri comandi vi tengono apposto le loro firme sotto la dichiarazione vostri parenti, fucilando i vostri generosi Centrale della rivolta nelle Bocche gelosamente celato, altrimenti voi non del 30 maggio 1917. La polizia ha subito campioni della libertà, diffondendo il lutto, di Cattaro“ aveva trasferito la sua combattereste più per l’Austria, che è arrestato 14 persone e altri arresti opera il terrore, la desolazione fra le vostre case, sede a Roma, da dove si rivolgeva “ai la più grande nemica. Voi non sapere ogni giorno. soffocando senza pietà le vostre sacrosante soldati, marinai, operai e contadini che cosa accade alle vostre spalle, nei Agitazioni e tumulti repressi aspirazioni? slavi“ per metterli a conoscenza “degli vostri paesi, nelle vostre case, ai vostri sanguinosamente avvengono in tutta la L’Italia vuole la vostra indipendenza, la eventi politici e nazionali in corso parenti. Eppure lo raccontano i vostri Jugoslavia. A Pilsen, siccome la guarigione vostra libertà, nessun sacrificio chiede a voi nella Monarchia Austro-Ungarica“. stessi giornali, che naturalmente sono non si dimostrava abbastanza feroce, venne né di denaro, né di territorio. Una monarchia che “rappresenta(va) banditi dalle vostre trincee. Ecco che cosa cambiata. Abbandonate le trincee del vostro nemico; per gli Slavi una mostruosa prigione raccontano: In Boemia sono stati sospesi sessanta passate in quelle italiane, dove sarete centenaria“ i cui muri ora stavano per A Zagabria il 2 marzo corrente vi furono treni – lo scrive il “Naše Doba“. Sono stati accolti fraternamente. crollare. Bastava solamente un ultimo gravi disordini in occasione di un grande sospesi apposta per arrestare il movimento La guerra finirà assai presto e voi sarete gagliardo colpo da parte di coloro comizio nel quale parlò Korošec, il rivoluzionario e per punire i vostri fratelli benedetti dalla vostra patria – la grande che “vi sono rinchiusi e soffrono“ per depotato che propugna nei vostri paesi che vogliono avere una patria libera Jugoslavia alla quale l’Italia già tende la abbatterla definitivamente, “una volta la dichiarazione del 30 maggio 1917; e indipendente. Lo conferma anche la mano“. per sempre“. Uscendo da quelle macerie cioè l’unione degli czechi, degli sloveni, “Tagespost“: ‘Sembra che l’intenzione sia di Ecco, anche questo volantino bilingue, gli Slavi avrebbero “ammirato l’aurora dei croati e dei serbi in uno stato solo togliere completamente l’uso delle ferrovie come gli altri in serbocroato, è un di giorni sereni, i giorni della libertà, chiamato Jugoslavia. La folla resistette borghesi’. piccolo tassello di un importante dell’indipendenza e dell’unità“. I “muri ai poliziotti: ma questi si fecero largo Ma non basta. Pilsen è dichiarato territorio mosaico, quello del contributo dato dagli della schiavitù“ circondavano ancora a sciabolate, penetrarono nella sala ed di tappa. Intorno a Praga si costruiscono Slavi meridionali alla vittoria italiana città, villaggi e fabbriche; in essi erano eseguirono numerosi arresti. trincee; in Croazia – a Gračac, a Lapac, a nella Grande Guerra, all’abbattimento rinchiusi i soldati al fronte e i marinai Alla sera vi doveva essere un banchetto, Hutbine – vige la legge marziale. Truppe dell’impero austro-ungarico ed alla nei porti di guerra di Pola. Sebenico e ma non ebbe luogo – scrive il giornale straniere dilagano in Storia, Carinzia, propria liberazione. del popolo la Voce dalmazia sabato, 14 giugno 2014 7 LA RIVOLTA DEI MARINAI CONTRO VIENNA del popolo 8 sabato, 14 giugno 2014 dalmazia la Voce COMUNICAZIONI di Dario Saftich DA PESCARA ALLA DALMAZIA TRE VOLTE A SETTIMANA COLLEGAMENTI ASSICURATI D’ESTATE CON LESINA E SPALATO

l flusso di vacanzieri italiani verso la Dalmazia dalla sponda opposta Idell’Adriatico non mancherà nemmeno quest’estate. Ai diversi collegamenti marittimi, ormai tradizionali, si aggiungerà un altro che si temeva fino a poco tempo addietro che potesse saltare. Fortunatamente non è stato così. Pescara, infatti, esce dall’incubo del porto insabbiato e conferma il ritorno di un collegamento preziosissimo. Camera di Commercio di Pescara e Snav confermano infatti la ripresa dei collegamenti marittimi tra Pescara e la Dalmazia a partire dal 19 luglio prossimo e fino al 7 settembre. Saranno quattro le corse settimanali (martedì, giovedì, sabato e domenica da Pescara e lunedì, mercoledì, venerdì e sabato dalla Dalmazia) e una doppia corsa prevista il sabato. A muoversi da una sponda all’altra sarà il “Croazia Jet”, un catamarano di 82 metri, definito di alto livello, che potrà contenere 780 passeggeri, 180 autovetture e fino a 6 autobus - ha spiegato Vetulio Di Donna, Booking Manager Snav. La Snav auspica di “superare le 15 mila unità”. Dopo la partenza da Pescara, la prima tappa sarà Lesina (Hvar), dopo quattro ore di navigazione, e dopo un’altra ora si arriva a Spalato, tre volte a settimana, con arrivo alle 11, e ripartenza alle 11 del giorno dopo, con arrivo a Pescara alle 18. Il sabato ci sarà la doppia corsa e, per l’ultima corsa, si parte alle 17 da Spalato per arrivare a Pescara alle 23.30. I prezzi sono stati annunciati come “altamente competitivi”: partono da 60 euro a salire, “a seconda della settimana, ma i prezzi saranno comunque sempre molto contenuti”. Soddisfatti il presidente della Camera di Commercio di Pescara, Daniele Becci, che ha parlato del “lavoro di squadra che ha permesso di raggiungere questo importante obiettivo”, e il comandante della Capitaneria di Porto, Luciano Pozzolano, il quale ha fatto notare che “la riattivazione di questo collegamento marittimo restituisce dignità a Pescara”. I collegamenti tra la Dalmazia e la dirimpettaia sponda italiana sono, dunque, come dimostra eloquentemente il caso di Pescara, nell’interesse reciproco delle varie realtà locali e regionali. L’auspicio è che la Macroregione adriatico-ionica che si va a costituire possa imprimere un ulteriore impulso ai collegamenti e anche allo scambio di flussi turistici a cavallo dell’Adriatico. Del resto così non si farà altro che perseverare in una tradizione di scambi economici e culturali tra la Dalmazia e l’Italia, anche quella centromeridionale, che si sono sviluppati nei secoli.

Anno 10 / n. 90 / sabato, 14 giugno 2014 la Vocedel popolo IN PIÙ Supplementi è a cura di Errol Superina Cattaro, il sodalizio della CNI è ormai una realtà importante [email protected] Edizione DALMAZIA CATTARO | Dal gennaio del 2004 è Popolare di Trieste, a dimostrazione di Cattaro della “Società Dante Alighieri”, attiva a Cattaro la Comunità degli Italiani dell’interesse crescente che suscita che organizza corsi di lingua aperti a tutti del Montenegro. Lo ricorda la rivista quest’importante realtà associativa. La coloro che sono interessati ad apprendere Caporedattore responsabile Redattore esecutivo on-line “SIMPLE NEWS”, realizzata Comunità che raccoglie 551 membri, l’italiano. L’attività della Comunità è Dario Saftich Errol Superina dall’Agenzia Adriatica per l’Informazione organizza attività di vario genere con sostenuta dall’Unione italiana. Impaginazione Teo Superina Multiculturale dell’Unione Italiana di la finalità di valorizzare la tradizione Di recente Paolo Perugini ha rassegnato le Collaboratori Capodistria, nell’ambito del progetto linguistico e culturale italiano-veneta da dimissioni da presidente della Comunità Dino Saffi, Giacomo Scotti e Igor Kramarsich europeo IPA Adriatico S.I.M.P.L.E. Di sempre presente nell’area delle Bocche di italiana in Montenegro con sede a Cattaro. Foto Pixsell e archivio recente hanno fatto visita ai connazionali Cattaro. Il sodalizio ha, inoltre, dato vita Gli è subentrato l’architetto Aleksandar di Cattaro anche i vertici dell’Università nel giugno del 2004 all’attivo Comitato Dender.