sommario zoom speciale Venezia

I premi della 76ma Mostra del Cinema di Venezia . . . . . 2

Leone d’oro alla carriera ...... 3

Le recensioni dei film di Venezia 76 ...... 4 - 15

mondo cinit

I premiati dei concorsi Gagliardi e Dorigo ...... 16

Venezia-4 settembre. Il docu-film di A. Lostaglio ...... 17

I Sogni Sospesi. Il corto di Manuela Tempesta ...... 18

Montanelli e il Cinema. Il saggio di Rinaldo Vignati . . . . . 19

Il 15° Congresso CINIT ...... 20 - 21

I Festival. Garda-Zabut-Coe ...... 22 - 23

Mondo Cinit ...... 24 - 32 zoomvenezia76. Festival di Venezia 2019

il PREMIO ORIZZONTI per la miglior interpretazione maschile a: Sami Bouajila nel film BIK ENEICH – UN FILS di Mehdi M. Barsaoui (Tunisia, Francia, Libano, Qatar) il PREMIO ORIZZONTI per la miglior sceneggiatura a: Jessica Palud , Philippe Lioret, Diastème per il film REVENIR di Jessi - ca Palud (Francia) il PREMIO ORIZZONTI per il miglior cortometraggio a: DARLING di Saim Sadiq (Pakistan, USA) il VENICE SHORT FILM NOMINATION FOR THE EUROPEAN FILM AWARDS 2019 a: CÃES QUE LADRAM AOS PÁSSAROS (DOGS BARKING AT BIRDS) di Leonor Teles (Portogallo) VENEZIA CLASSICI La Giuria presieduta da Costanza Quatriglio e composta da 22 studenti La Giuria di Venezia 76, presieduta da Lucrecia Martel e composta da - indicati dai docenti - dei corsi di cinema delle università italiane, Stacy Martin, Mary Harron, Piers Handling, Rodrigo Prieto, Shinya dei DAMS e della veneziana Ca’ Foscari, ha deciso di assegnare i se - Tsukamoto, Paolo Virzì, dopo aver visionato tutti i 21 film in concor - guenti premi: so, ha deciso di assegnare i seguenti premi: il PREMIO VENEZIA CLASSICI per il miglior documentario sul ci - LEONE D’ORO per il miglior film a: nema a: JOKER di Todd Phillips (USA) BABENCO – ALGUÉM TEM QUE OUVIR O CORAÇÃO E DIZER: PAROU LEONE D’ARGENTO - gran premio della giuria a: (BABENCO – TELL ME WHEN I DIE) di Bárbara Paz (Brasile) J’ACCUSE di Roman Polanski (Francia, Italia) il PREMIO VENEZIA CLASSICI PER IL MIGLIOR FILM RESTAURATO a: LEONE D’ARGENTO - premio per la migliore regia a: EXTASE (ECTASY) di Gustav Machatý (Cecoslovacchia, 1932) Roy Andersson per il film OM DET OÄNDLIGA (ABOUT ENDLESSNESS) PREMIO VENEZIA OPERA PRIMA (Svezia, Germania, Norvegia) La Giuria Leone del Futuro - Premio Venezia Opera Prima “Luigi De COPPA VOLPI per la migliore interpretazione femminile a: Laurentiis” della 76. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, Ariane Ascaride nel film GLORIA MUNDI di Robert Guédiguian presieduta da Emir Kusturica e composta da Antonietta De Lillo, Hend (Francia, Italia) Sabry, Terence Nance e Michael Werner, assegna il: COPPA VOLPI per la migliore interpretazione maschile a: LEONE DEL FUTURO Luca Marinelli nel film MARTIN EDEN di Pietro Marcello PREMIO VENEZIA OPERA PRIMA “LUIGI DE LAURENTIIS” a: (Italia, Francia) YOU WILL DIE AT 20 di Amjad Abu Alala (Sudan, Francia, Egitto, Ger - PREMIO PER LA MIGLIORE SCENEGGIATURA a: mania, Norvegia, Qatar) Yonfan per il film JI yuan tai qi hao (no.7 cherry lane) di Yonfan GIORNATE DEGLI AUTORI (Hong Kong SAR, Cina) Nonché un premio di 100.000 USD, messi a disposizione da Filmau - PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA a: ro, che sarà suddiviso in parti uguali tra il regista e il produttore. LA MAFIA NON È PIÙ QUELLA DI UNA VOLTA di Franco Maresco VENICE VIRTUAL REALITY (Italia) La Giuria internazionale della sezione Venice Virtual Reality, presiedu - PREMIO MARCELLO MASTROIANNI a un giovane attore o attrice ta da Laurie Anderson e composta da Alysha Naples e Francesco Car - emergente a: rozzini, dopo aver visionato i 27 progetti in concorso, assegna: Toby Wallace nel film BABYTEETH di Shannon Murphy (Australia) il GRAN PREMIO DELLA GIURIA per la migliore opera vr ORIZZONTI immersiva a: Giuria Orizzonti della 76. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografi - THE KEY di Céline Tricart (USA) ca, presieduta da Susanna Nicchiarelli e composta da Eva Sangiorgi, il PREMIO MIGLIORE ESPERIENZA VR IMMERSIVA per con - Álvaro Brechner, Mark Adams, Rachid Bouchareb, dopo aver visiona - tenuto interattivo a: to i 19 lungometraggi e i 13 cortometraggi in concorso, assegna: A LINHA di Ricardo Laganaro (Brasile) il PREMIO ORIZZONTI per il miglior film a: il PREMIO MIGLIORE STORIA VR IMMERSIVA per contenuto ATLANTIS di Valentyn Vasyanovych (Ucraina) lineare a: il PREMIO ORIZZONTI per la migliore regia a: DAUGHTERS OF CHIBOK di Joel Kachi Benson (Nigeria). Théo Court per il film BLANCO EN BLANCO (Spagna, Cile, Francia, Germania) il PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA ORIZZONTI a: VERDICT di Raymund Ribay Gutierrez (Filippine) il PREMIO ORIZZONTI per la migliore interpretazione femminile a: Marta Nieto nel film Madre di Rodrigo Sorogoyen (Spagna, Francia)

2 zoomvenezia76. I Leoni alla carriera: Julie Andrews e Pedro Almodovar Sono stati attribuiti all’attrice inglese Julie Andrews e al regista spa - gnolo Pedro Almodovar i Leoni d’oro alla carriera della 76. Mostra In - ternazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Julie Andrews, nata nella contea del Surrey in Inghilterra nel 1935, è da oltre mezzo secolo un'amatissima stella del teatro, del cinema e del - la televisione. Era già una leggenda a Broadway quando ha debuttato al cinema con Mary Poppins nel 1964. La sua iconica interpretazione nel ruolo della magica governante le è valsa un Oscar, un Golden Glo - be e un BAFTA. L'anno successivo ha ricevuto una seconda candidatu - ra all'Oscar e un altro Golden Globe per l’indimenticabile interpretazio - ne di Maria Von Trapp in Tutti insieme appassionatamente. Ha poi ri - cevuto la sua terza candidatura all’Oscar e ha vinto un altro Golden Glo - be per il suo doppio ruolo in Victor Victoria (1982). A Broadway, debutta nel 1953 nel musical The Boy Friend. Nel 1956 interpreta il ruolo di Eliza Doolittle per il musical My Fair Lady di Alan Jay Lerner e Frederick Loewe, che diventa subito un classico. Nel 1961, (1986) e nel 1982 Victor Victoria. Julie è la Regina Ginevra nel musical Camelot di Lerner e Loewe. Nel Julie Andrews, nell'accettare la proposta, ha dichiarato: “Sono molto 1964 è chiamata a Hollywood per interpretare la parte della magica onorata di essere stata scelta per il Leone d’Oro alla carriera. La Mostra governante in Mary Poppins, film per il quale vince l’Oscar come mi - del Cinema di Venezia è da lungo tempo considerata uno dei più sti - gliore attrice. Lo stesso anno, come protagonista insieme a James Gar - mati festival internazionali. Ringrazio vivamente la Biennale per que - ner, interpreta Tempo di guerra, tempo d’amore, per il quale viene no - sto riconoscimento del mio lavoro”. minata al Premio BAFTA come migliore attrice protagonista. Questa af - Pedro Almodovar è un regista spagnolo, tra i più conosciuti a livello filata commedia romantico/pacifista, ambientata a Londra durante la internazionale, oltre ad essere sceneggiatore, produttore e scrittore. Ha seconda guerra mondiale, è considerata dalla Andrews il suo film favo - vinto il premio Oscar come miglior film straniero con Tutto su mia ma - rito, un giudizio condiviso dal coprotagonista James Garner. L'anno dre (2000) e l’Oscar come miglior sceneggiatura originale per Parla con successivo interpreta Maria von Trapp nel celebre Tutti insieme appas - lei (2003). Altri titoli da segnalare Donne sull’orlo di una crisi di ner - sionatamente. vi (1988), Tacchi a spillo (1991), La mala educacion (2004), Volver Nel 1966 è protagonista insieme a Paul Newman ne Il sipario strappa - (2006), Gli abbracci spezzati (2009) e il recentissimo Dolor y gloria. to di Alfred Hitchcock. Successivamente appare in Un giorno… di pri - A proposito di questo riconoscimento, il direttore della Mostra di Ve - ma mattina (1968), film biografico su Gertrude Lawrence, e al fianco nezia Alberto Barbera ha dichiarato: “Almodóvar non è solo il più gran - di Rock Hudson in Operazione crepes suzette (1970), diretta da Blake de e influente regista spagnolo dopo Buñuel, ma l’autore che è stato Edwards. Julie Andrews e Blake Edwards si sposano poco dopo, e per i capace di offrire della Spagna post-franchista il ritratto più articolato, successivi 25 anni realizzano insieme una lunga serie di film, tra cui Il controverso e provocatorio. I temi della trasgressione, del desiderio e seme del tamarindo (1974), 10 (1979), S.O.B. (1981), Così è la vita dell’identità sono il terreno d’elezione dei suoi lavori, intrisi di corrosi - vo umorismo e ammantati di uno splendore visivo che conferisce ine - diti bagliori all’estetica camp e della pop-art a cui si rifà esplicita - mente. Il mal d’amore, lo struggimento dell’abbandono, l’incoerenza del desiderio e le lacerazioni della depressione, confluiscono in film a cavallo fra il melodramma e la sua parodia, attingendo a vertici di au - tenticità emotiva che ne riscattano gli eventuali eccessi formali. Sen - za dimenticare che Almodóvar eccelle soprattutto nel dipingere ritrat - ti femminili incredibilmente originali, in virtù della rara empatia che gli consente di rappresentarne la forza, la ricchezza emotiva e le ine - vitabili debolezze con un’autenticità rara e toccante”. Pedro Almodóvar nell'accettare la proposta ha dichiarato: “Sono molto emozionato e onorato per il regalo di questo Leone d’oro. Ho bellissi - mi ricordi della Mostra di Venezia. Il mio debutto internazionale ha avuto luogo lì nel 1983 con L’indiscreto fascino del peccato. Era la pri - ma volta che uno dei miei film viaggiava fuori dalla Spagna. E’ stato il mio battesimo internazionale ed è stata una meravigliosa esperienza, come lo è stata il mio ritorno con Donne sull’orlo di una crisi di nervi nel 1988. Questo Leone diventerà la mia mascotte, insieme ai due gat - ti con cui vivo. Grazie dal profondo del cuore per questo premio”. Alessandro Cuk

3 zoom concorso Joker (Il film vincitore del Leone d’oro alla 76.ma Mostra del Cinema) Joker è la storia di un uomo afflitto da una pa - tologia che non gli consente di vivere serena - mente. Di un uomo schiacciato dalle regole della società in cui si trova. Di un uomo che ha un sogno e fa di tutto per realizzarlo. Di un clown che si nasconde dietro una maschera per commettere orribili crimini. Di un killer spietato che uccide senza provare alcun senso di colpa. È il 1940 quando dalla penna di Bob Kane, Bill Finger e Jerry Robinson nasce il personaggio immaginario di Joker. Conosciuto ai più come un pericoloso clown psicopatico, Joker ha avuto lunga carriera destreggiandosi dal fu - metto al cinema ma mantenendo sempre le sue caratteristiche primordiali. Sino ad oggi, quando alla 76° Mostra Internazionale del ci - nema di Venezia code interminabili affollano le sale, anche quelle più grandi. Lui è tornato. La sua più grande novità? Mostrarsi al pubbli - co completamente senza veli! È il 1981 e per le strade di una degradata Ghotam City si scor - ge un uomo travestito da clown con un car - tello pubblicitario in mano: lui sorride ai pas - santi nel grigiore della città, mentre il fumo si verso le strade di Gotham, sporche e circon - ro e proprio tradimento per lo spettatore. No - solleva dalle grate dei sotterranei. È Arthur e, date da spazzatura, inizia un percorso che lo nostante tutto non è Arthur il nemico da com - nonostante i sorrisi continui, non riesce a fa - porterà a diventare il paladino di quelli che, battere, lui è solo una vittima della società re breccia nel cuore di chi lo guarda stranito. come lui, vivono ai margini della società. Nel - che, vera antagonista silente di questo film, Arthur è un invisibile e l’emarginazione in cui la storia del cinema sono stati molteplici i re - abbandona i suoi cittadini senza assicurare lo - si ritrova lo conduce a uno stile di vita preca - gisti e gli attori che hanno portato sullo ro sostegno e protezione nei momenti di mag - rio in continua ricerca della felicità. Nono - schermo il personaggio del villain, tra i più ce - gior necessità. Dunque si, forse cattivi si na - stante ciò continua a vivere speranzoso: si lebri Jack Nicholson diretto da Tim Burton in sce ma è anche possibile diventarlo. Chiunque prende cura dell’anziana madre Penny con la Batman del 1989 o Heath Ledger ne Il cava - può trasformarsi in Joker domani. Nessuno quale abita in un appartamento dei bassifon - liere oscuro (2008) con la regia di Christopher può trasformarsi in Arthur oggi. di della città, va alla ricerca continua di una Nolan. Ma nonostante le interpretazioni pre - Giulia Sterrantino stabilità lavorativa ed economica, coltiva il cedenti rimaste nell’immaginario comune, grande desiderio di diventare un comico fa - Todd Phillips confeziona con questo lungome - moso ma, anche e soprattutto, accetta il raro traggio un’indimenticabile performance di disturbo che lo affligge: la sindrome pseudo- Joaquin Phoenix che, attraverso un importan - bulbare, una malattia che, in momenti di ten - te lavoro fisico e psicologico su se stesso, rac - sione, lo costringe ad una risata compulsiva, conta Arthur Fleck prima di essere Joker, con - fragorosa, viscerale come se provenisse dalla centrandosi sulla genesi di uno dei cattivi più profondità più oscura del suo animo. O di famosi. Questo ha fatto si che, nell’arco narra - quello di Joker. O forse di entrambi. Due fac - tivo della storia, Arthur vivesse un’evoluzione ce della stessa medaglia che convivono in un negativa trasformandosi da eroe ad antieroe e unico corpo e che si sostengono l’un l’altro. ribaltando le regole classiche della costruzio - Sarà proprio un episodio di bullismo in metro - ne del personaggio che prevedono la sconfit - politana che spingerà il ragazzo invisibile ad ta dell’antagonista o la sua redenzione. Ma uccidere, trasformandosi nel clown assassino. quindi, si può diventare cattivi? Il film di Todd Da qui inizia l’ascesa della parabola di un an - Phillips è strutturato in maniera tale che lo SCHEDA DEL FILM Titolo JOKER tieroe che lentamente si trasforma nel suo al - spettatore non sappia più distinguere tra il Regia Todd Phillips ter ego più crudele e affascinante e, che con bene e il male, tra chi è buono e chi non lo è. Interpreti Joaquin Phoenix, Zazie Beetz, Frances Conroy il nuovo volto di Joker, può affrontare quella L’empatia e la compassione iniziale provata Origine/Durata USA – 122 min. società che lo aveva sempre emarginato. Ed è verso Arthur si trasformano in sdegno a causa Distribuzione Warner Bros Italia così che Arthur alias Joker, aggirandosi attra - del suo modus socialmente riprovevole. Un ve - Il giudizio di

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Da veri attori d'esperienza, I due regalano scene gustose. Babyteeth Alimentano così l'alternanza comica, che conferisce spessore alle sequenze dram - Pellicola d'esordio della regista australiana matiche. Un esempio è la pri - Shannon Murphy, Babyteeth gioca con i ma cena insieme a Moses, nel - classici temi della cinematografia indie: la quale la macchina da presa gioventù, amore e morte. Milla (Eliza vaga veloce da una coppia al - Scanlen), sedicenne malata di cancro, s'in- l'altra. Quasi a imitare in un vaghisce di Moses (Toby Wallace), ragazzo continuo campo controcampo di qualche anno più grande affetto da di- i rapidi scambi di battute. pendenza da droghe. Ottima è anche la scrittura dei personaggi La trama potrebbe sembrare scontata. di contorno, tra i quali la vicina di casa o I suoi capisaldi sono d'altra parte intuibi- il maestro di musica. Tutti secondari, ep - li: la redenzione del bello e dannato, le pure necessari per estrapolare la storia iniziali contrarietà e incomprensioni con i il rapporto con la propria famiglia. Lascia dalla patina della tragedia e collocarla in genitori, la tragica fine dell'adolescente comprare dai genitori dell'amata la sua una dimensione reale. Il solo momento nel innamorata. compagnia, però continua a temerne le fe - quale la giovane regista eccede nel senti - Shannon Murphy è tuttavia capace di re- rite. Ne svaligia la casa, per poi fermarsi a mentalismo è il prefinale, con la richiesta stituire una visione, se non inedita, alme- colazione. Toby Wallace, premiato come di Milla all'amato di aiutarla a suicidarsi. no personale di questa storia già vista. La miglior attore esordiente dalla giuria della Molto più efficace è il successivo ricordo sua forza sono i particolari. La sceneggia- 76 Mostra di Venezia, offre un'interpreta - spensierato della spiaggia, che cela nella tura, che segue l'opera teatrale omonima zione convincente. La costruzione più ap - fotografia cupa, l'ombra della morte. di Rita Kalnejais, traccia dei ritratti veri. prezzabile è però quella del rapporto tra Giorgia Colucci Nel caso dei protagonisti riesce a scavare Henry (Ben Mendelsohn) e Anna (Essie SCHEDA DEL FILM più a fondo rispetto agli stereotipi della Davis), il contraltare adulto alla giovane Titolo BABYTEETH Regia Shannon Murphy passione e della ribellione. Milla, che van- coppia protagonista. Interpreti Toby Wallace, Eliza Scanlen, ta la sua indipendenza, finisce a consolar- Lui psicologo che non riesce a esprimere le Essie Davis si tra le braccia della mamma. Moses inve- proprie emozioni di padre. Lei che cerca di Origine/Durata Aus/Usa, 120 min. Distribuzione Movies Inspired ce ama vivere da randagio, ma rimpiange liberarsi dai farmaci prescritti dal marito. Il giudizio di About Endlessness Wasp Network Dopo cinque anni dalla sua vitto - bile natura umana, comune sia ai Un pilota di linea decide di abban - avanti la famiglia e secondo le sue ria del Leone d’oro, il personalissi - grandi condottieri di molti secoli donare Cuba. Prende il necessario convinzioni, a migliorare anche il mo autore svedese Roy Andersson fa sia alla cassiera del supermerca - per il viaggio che lo porterà a Mia - paese. Si dedica a supervisionare i torna al Lido per presentare About to più vicino. Per questo nella vi - mi. Parte senza avvisare né moglie colori sui capi di abbigliamento, fa Endlessness, film che mantiene sione dell’autore svedese gli avve - né figlia. Sembra uno dei tanti tra - turni di più di 12 ore e riceve un sa - appieno lo stile impostato dai suoi nimenti storici e quotidiani si ditori della patria, invece si rivelerà lario bassissimo. A casa vive di precedenti lavori. Ad una prima vi - confondono e si amalgamano, te - ben altro. stenti e con limitazioni, ancor mag - sione i 78 minuti della pellicola stimoni di un’umanità da sempre Così inizia la storia che ha portato il giori dopo che René (E. Ramírez) se potrebbero sembrare ingiustifica - e per sempre oppressa sotto il cie - regista francese Olivier Assayas a n’è andato, ma lei nonostante tut - tamente lenti e intellettualistici, lo plumbeo dell’ignoranza, in stre - Venezia 76 e che racconta i diversi to, crede nel regime. soltanto una serie di sketches più nua ricerca di risposte a essa pre - momenti di cinque spie cubane che Nel cammino però, troverà Gael o meno comici affiancati l’uno al - cluse, in cerca di una consolazio - nel 1990 diedero origine a com - Garcia Bernal, una delle spie al co - l’altro senza alcun evidente crite - ne impossibile, solo talvolta risol - plotti, riunioni e cospirazioni. mando, che la farà ricredere sulle rio: che cos’avranno mai in comu - levata da brevissimi momenti di Il film, tratto da "Os últimos solda - azioni del marito e la convincerà ne banali avvenimenti quotidiani felicità. Il regista ci regala l’eter - dos da Guerra Fría" di Fernando Mo - addirittura a raggiungerlo. Alla fine, con il suicidio di Adolf Hitler? In - nità ma, come tutto, è un’eternità rais, illustra le infiltrazioni dei pro - lui le confesserà che non è sposata vece è proprio da queste bizzarre amara, sempre uguale a sé stessa tagonisti all’interno delle cellule an - con un traditore, bensì con un eroe. associazioni che traspare l’arte e la e sempre caratterizzata dal debole ticastriste di stanza in Florida per Con Wasp Network, Assayas dipinge maniera del regista svedese, unico e triste animo umano. Andersson avere il controllo di quella parte tutti gli intrecci che si muovono capace di raccontare la storia del - si riconferma uno dei maggiori ci - d’'Atlantico e riuscire a introdursi sotto il regime di Castro e al con - l’uomo e di tutti noi in modo as - neasti della nostra epoca perché, nel privato di certe figure nodali. tempo critica gli Stati Uniti perché solutamente genuino, basandosi come un demiurgo, tramite la sua A personificare le spie: Edgar Ramí - puniscono lo spionaggio, ma è di su universali che tutti condividia - osservazione, scene banali, insi - rez, Gael García Bernal, Wagner spionaggio che se ne intendono più mo, su emozioni che tutti provia - gnificanti, minime, che tutti noi Moura, Leonardo Sbaraglia e Pené - di tutti. La storia (i fatti sono veri) mo. Così Andersson riesce ad os - ignoreremmo ci vengono riconse - lope Cruz. La Cruz interpreta la mo - si sviluppa nel bel mezzo della servare il mondo sub specie aeter - gnate come arte. glie del supposto disertore, una Guerra Fredda. nitatis, dove l’eternità è l’immuta - Pietro Luca Cassarino donna lavoratrice, attenta a portare Blanca Estela Rodriguez 5 zoom concorso Gloria Mundi Non ci sono leggi chiare, l’ingiustizia predomi - na e gli squilibri sono tracciati da un individua - lismo estremo, questa è la dura realtà che il ci - neasta Robert Guédiguian ha voluto proporre per Venezia 76 attraverso il film “Gloria Mundi”, dove ritrae una famiglia marsigliese divisa dal - le differenze economiche e valoriali. C'è la ma - dre che fa l'addetta alle pulizie sulle navi da cro - na che lotta e ha lottato da sempre per la so - zia per l’uso del cellulare mentre conduce il ciera, c'è il padre che guida autobus pubblici e pravvivenza della famiglia, che pulisce i bagni mezzo pubblico; Aurore gestisce una propria at - ci sono due figlie, entrambe accoppiate: una la - delle crociere tra la notte e la mattina e che va tività di vendita di oggetti usati in modo me - vora vendendo abbigliamento ed è sposata con contro chi vuole scioperare perché lei deve por - schino, facendo la cresta sui prezzi e Bruno va un tassista dell’Uber, e l'altra, che valuta oggetti tare avanti i suoi cari. Nel nucleo famigliare si a letto con la sorella della compagna e si di - usati che poi rivende al miglior acquirente, ha riescono a vedere i complessi meccanismi psi - mostra avido. Ad alleggerire il dramma delle lo - un compagno privo di scrupoli che pensa solo cologici dei vari membri giacché hanno dovuto ro vite, la neonata Gloria, bimba che rallegrerà ed esclusivamente al profitto. Sono molte le far fronte a situazioni complicate. Daniel, il pa - la loro complessa esistenza, diventando una sfumature negative della società attuale che dre biologico e primo marito è stato in prigio - sorta di ancora di salvezza. Ma arriverà una pie - Guédiguian ha messo in questa recente produ - ne per molti anni perché si è auto proclamato ga inaspettata che di nuovo sconquasserà il zione che fa emergere il suo interesse verso colpevole di un reato che non aveva commes - tutto. Blanca Estela Rodriguez molte delle problematiche che vivono giornal - so e di conseguenza, è mancato allo svolgi - SCHEDA DEL FILM mente le famiglie della Francia e del mondo. Il mento delle attività quotidiane comuni ad ogni Titolo GLORIA MUNDI regista prosegue con la sua indagine sulla clas - famiglia. Neanche per gli altri componenti è fa - Regia Robert Guédiguian se operaia che non può più contare sulle spese cile. Mathilda ha un capo opprimente che non Interpreti Ariane Ascaride, Jean-Pierre Darroussin, Anais Demoustier mediche, ferie pagate e pensione. Ad interpre - la lascia in pace; Nicolas viene duramente pic - Origine/Durata Francia, 107 min. tare la madre di questa storia, Ariane Ascaride, chiato dai colleghi tassisti a tal punto da rom - Distribuzione Parthénos musa e moglie del regista, nel ruolo di una don - pergli un braccio; Richard è fermato dalla poli - Il giudizio di The Painted Bird Waiting for the Barbarians Tratto dal romanzo del 1965 di persecutori. Man mano che subi - Fra tutti i film che a Venezia han - schere diverse. Ci presenta l’arro - Jerzy Kosi ński, The Painted Bird sce, il piccolo ammutolisce. Così no cercato di raccontare le con - ganza dei paesi sviluppati e po - é il risultato di un lavoro decen - anche gli animali, con i quali ini - traddizioni, i problemi, le dise - tenti che per brama di potere su - nale del regista ceco Václav zialmente sente un'innocente af - guaglianze della società moderna gli uomini e sulle cose creano ne - Marhoul. La vicenda é il viaggio finità, divengono vittime, o co - nessuno è riuscito a mettere in mici dove non ci sono, indottri - di formazione di un bambino munque strumenti della sua ven - scena una denuncia così efficace, nando il popolo e trovando piace - senza nome (Peter Kolàv). Egli detta. In un ideale proseguo de così allucinante come questo Wai - re nella distruzione di ciò che è passa di padrone in padrone at - “Il Nastro Bianco” di Haneke, The ting for the Barbarians di Ciro diverso da loro stessi. traverso i capitoli che paradossal - Painted Bird riflette sull'atavicità Guerra. Allo stesso tempo ci mostra anche mente portano i loro nomi dei della violenza umana. Spezza la Ambientata in una situazione si - la volontà e la coscienza di pochi suoi carnefici. La fotografia livida guerra e il campo di concentra - curamente debitrice del Deserto che si ribellano contro l’ingiusta è netta, unita al bianco e nero, mento in tanti episodi. dei tartari del nostro Dino Buzza - legge scritta in nome della legge strappa il racconto dall'est Europa La vicenda funge così da allego - ti, questa storia di un avamposto morale e naturale, tema che ai della seconda guerra mondiale. ria ideale a un'Europa sofferente. di frontiera che aspetta invano un nostri tempi, come già a quelli Lo colloca invece in un medioevo Costretta a difendersi con i siste - inesistente attacco nemico si di - dell’archetipo Antigone, non po - atemporale di violenza e cru - mi dei suoi aggressori. scosta radicalmente dalla sua trebbe essere più attuale. deltà. Sono i silenzi a scandire il Tuttavia il simbolico ritrovamen - ispirazione per la violenza dei te - Waiting for the Barbarians è una ritmo, mentre la cinepresa si ag - to del proprio nome offre un bar - mi e delle immagini: dove Buzza - dimostrazione della funzione e gira ora in primo piano ora in lume di speranza. Il ritrovamento ti aveva creato un ottimo eserci - della potenza dell’arte, che ha, campo lungo su tutte le angherie dell'identità perduta. zio filosofico e di stile, il premio nelle sue massime espressioni, il subite dal personaggio principa - Stilisticamente si avvertono gli Nobel J. M. Coetzee, sceneggiato - compito di riflettere la realtà co - le. Talvolta lasciandole in un an - echi del bianco e nero composto re e autore del libro da cui il film me uno specchio, rivelandoci le goscioso fuoricampo, talaltre ab - e un po' di maniera di Pawlikow - è tratto, costruisce un’allegoria sue sfaccettature nascoste, of - bracciando senza paura il registro ski (Ida e Cold War). cruda e terribilmente reale. frendoci una visione d’insieme del grottesco. In realtà più che di Questo non pregiudica però l'effi - Waiting for the Barbarians ci rac - che ci aiuta a comprenderla e a formazione, il percorso è di defor - cacia del film. Sono d'altra parte conta il colonialismo di una volta comprenderci, a migliorarla e a mazione. Gli eventi infatti rendo - numerose le scene pregne di e l’imperialismo del giorno d’oggi, migliorarci. no il protagonista simile ai suoi emozione. Giorgia Colucci stessa infamia dissimulata da ma - Pietro Luca Cassarino

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una nota rivista il suo J’accuse, una for - te denuncia contro l’antisemitismo e contro la corruzione dell’esercito. È chia - J’accuse ro come dietro la storia di Alfred Dreyfus, Palma d’oro a Cannes, Orso d’oro e d’ar - incarnato da un Luis Garrel a gento a Berlino, Gran Premio della giuria stento riconoscibile, si intui - alla 76° Mostra del Cinema di Venezia; in scono le similitudini tra il due parole: Roman Polanski, 85 anni e soldato ebreo e il regista po - più di 50 anni di carriera alle spalle, ri - lacco. L’affare Dreyfus diven - torna alla Mostra tra le critiche e il ma - ta metafora di quell’affare lumore. In concorso con J’accuse, il regi - Polanski che lo ha reso pro - sta polacco ha suscitato numerose pole - tagonista di una vicenda miche da parte del presidente di giuria mento contro la nazione e condannato giudiziaria protratta per molti anni a Lucrecia Martel che non ha nascosto il alla prigionia sull’isola del Diavolo. Per causa delle accuse di violenza sessuale e suo disaccordo a causa delle note vicen - lui inizia un calvario di oltre 10 anni du - per la quale il regista si è sempre profes - de giuridiche che hanno coinvolto la fi - rante il quale si professa sempre inno - sato innocente. J’accuse è dunque il rac - gura di Polanski negli ultimi anni. Ma an - cente con la speranza che la verità prima conto non di uno ma di due calvari giu - che in questo caso vale la terza legge o poi venga a galla. Ma, in un ambiente diziari nei confronti di due uomini fatti della dinamica per cui ad ogni azione militare corrotto e fatiscente, l’unico in - capro espiatorio di un’intera nazione. Po - corrisponde una reazione uguale e con - tenzionato a cercare la verità a qualsiasi lanski come Dreyfus non ha mai smesso traria e, se da un lato il disprezzo della costo è l’ufficiale francese Georges Pic - di professare la propria innocenza. Martel ha scandito quest’edizione del fe - quart che, scoprendo la falsità delle pro - Giulia Sterrantino stival, dall’altro c’è chi ha apostrofato ve utilizzate al processo, inizia a indaga - l’opera di Polanski come un capolavoro. re per far emergere la verità. Una vicen - SCHEDA DEL FILM Titolo J’ACCUSE J’accuse, con la sua ricostruzione accura - da che ha segnato l’opinione pubblica e Regia Roman Polanski ta e minuziosa del dettaglio, ci trasporta la storia del popolo francese diventando Interpreti Louis Garrel, Jean Dujardin, Emmanuelle Seigner indietro nel tempo nella Francia di fine una pagina importante di storia, “l’affare Origine/Durata USA – 126 min. ‘800 dove il soldato di origini ebraiche Dreyfus”. Nello stesso anno l’intellettuale Distribuzione 01 Distribution Alfred Dreyfus viene accusato di tradi - Emile Zola pubblica sulla prima pagina di Il giudizio di

de disappunto di Gaston. La cop - Ema pia rompe e la donna imbastisce “Ema” è il film di Pablo Larrain, una relazione con il marito del - The Laundromat presentato alla 76. Mostra del Ci - l'avvocatessa alla quale ha propo - Un grande salvadanaio a forma di la fine li colpisce. nema di Venezia, che racconta la sto di seguirla nella causa di di - maiale che si poggia su diverse La dinamica di “The Laundromat” rocambolesca creazione di una vorzio da Gaston e con la quale banconote è la rappresentazione si sviluppa attraverso una ricostru - famiglia contemporanea. ha pure una relazione. iconografica del nuovo film di Ste - zione tragicomica che il regista ha Ema, una ballerina di danza reg - ven Soderbergh, presentato a Ve - volutamente scelto per trascinare gaeton, interpretata da Mariana L'avvocatessa è sterile e ha adot - nezia 76. L’opera narra le vicissitu - lo spettatore tra i diversi episodi di Girolamo, insieme al marito, il tato il bambino riportato da Ema. dini di una donna di mezza età che che spiegano in modo ironico co - coreografo Gaston (Gael Garcia Alla fine Ema resterà incinta del dopo una tragica vacanza, scopre me si muovono i tentacoli della Bernal), hanno adottato un bam - marito dell'avvocatessa, recupe - che l’assicurazione del marito de - corruttela e l’inganno del mondo bino, a causa della sterilità di lui. rerà il primo figlio adottato, sta - ceduto è una polizza falsa. capitalistico. Il bambino ha dei disturbi psico - bilendo così il perimetro di una Ellen Martin (Meryl Streep) cer - La trama prende spunto dalle vi - logici ed emula la madre, la qua - famiglia allargata. cherà di approfondire la strana si - cende del caso scottante dei Pana - le di tanto in tanto appicca degli Il film si interroga sulle famiglie tuazione di fronte alla notizia dei ma Papers, investigazione del pre - incendi estetico-artistici in giro contemporanee e sul tema della documento falsi e verrà coinvolta mio Pulitzer Jake Bernstein che ha per la città e dà fuoco alla sorel - sterilità diffusa, ma con un taglio suo malgrado in questa ragnatela messo a nudo i segreti finanziari la di Ema. La donna, preoccupa - inconsueto rispetto alle dinami - di giochi loschi fino a farla appa - delle grandi società offshore. ta, decide di riportare il bambino che comunemente accettate. La rentemente cedere, ma invece rea - Soderbergh esprime la sua visione all'orfanatrofio, ma viene attacca - storia apre al personaggio di Ema girà in modo astuto trasformando - sardonica, ma la problematica che ta dall'assistente sociale che si che diventa il vero deus ex ma - si in un'altra persona. si estende in lungo e largo nel pia - era prodigata per consentire l'a - china della situazione, la quale Nei panni dei narratori e soci fon - neta è davvero così drammatica dozione, che esplode in tutto il architetta il suo piano di mater - datori delle società fittizie, ci sono che coinvolge tutti noi. Il cineasta suo risentimento. nità condivisa che permetterà a degli interpreti eccezionali come segue la scia narrativa dei suoi pre - tutti di entrare a far parte del suo Gary Oldman e Antonio Banderas cedenti lavori come “Ocean’s Ele - Ema diserta le lezioni di danza mondo. Alla fine Ema vincerà di - che illustreranno una serie di casi - ven” e “Traffic”, dove i protagoni - del compagno e con un gruppo di mostrando che il suo delirante stiche, il modus operandi dell’alta sti nelle vesti di rapinatori o truf - ballerine decide di andare a bal - progetto ha un senso, il senso finanza, atta a sfruttare il prossi - fatori o politici corrotti si cimenta - lare per le strade una versione della vita, a tutti i costi. mo, un’arma a doppio taglio che no nello sfidare un male più grande. popolare del reggaeton con gran - Sarah Revoltella inizialmente li avvantaggia, ma al - Blanca Estela Rodríguez 7 zoom concorso La mafia non è più quella di una volta La notizia della presenza di Ciccio Mira, il mito - to il racconto del dramma esistenziale di questo logico e omertosissimo impresario siciliano già personaggio che ha dell’incredibile, accompa - protagonista di “Belluscone – Una storia Sicilia - gnato dal suo tormentone “non comment” ogni na” nel nuovo film di Franco Maresco aveva su - volta che gli viene chiesto di ripetere “abbasso scitato sentimenti contrastanti: da un lato l’ot - la mafia” o simili. Raccontato così potrebbe timismo per un nuovo racconto con protagoni - sembrare una fotografia un po’ assurdista dell’o - sta un personaggio che ha dell’incredibile, dal - mertà nella Sicilia di oggi, tanto agghiacciante l’altro la preoccupazione per un film che rischia - quanto già vista, ma c’è di più: al di là delle tra - va di essere il gemello o addirittura il clone di gicomiche dichiarazioni dei freak intervistati, a quello del 2014. Grazie al cielo, ma soprattutto far riflettere è il confronto tra le contraddizioni grazie a Maresco e grazie al magnifico e terrifi - grottesche del concerto antimafia del mafioso cante teatro di contraddizioni che è il nostro Mira e quelle poi non troppo diverse della ma - paese, “La mafia non è più quella di una volta” nifestazione ufficiale, come sottolineato da un non solo è un film quasi totalmente scollegato finale in cui Maresco si produce in un feroce at - dal suo predecessore ma in più, con quel misto tacco a quelle istituzioni che hanno taciuto sul - tra gusto dell’orrido e amore per l’assurdo a cui decide di organizzare uno spettacolo in memo - la trattativa stato-mafia, Mattarella compreso. il regista di Cinico TV ci ha abituato, racconta un ria dei due magistrati antimafia nel difficilissimo Su Mattarella si apre poi la parte finale del film, tema doloroso come quello dell’ipocrisia all’in - quartiere Zen nonostante i suoi precedenti per in cui un incontrollabile Ciccio Mira racconta terno dei movimenti e delle manifestazioni an - legami con la criminalità organizzata. Da qui, una storia assurda di amicizia tra la sua famiglia timafia siciliani e nello specifico palermitani. Il Maresco comincia a guidarci in un incredibile e quella del presidente della repubblica negli an - film si apre infatti sul corteo di commemorazio - freak show in bilico tra l’inscenato e il docu - ni dell’infanzia. Insomma, La mafia non è più ne per i 25 anni dall’assassinio di Giovanni Fal - mentario, tra imitatori, cantanti neomelodici e quella di una volta non è solo una lunga serie di cone e Paolo Borsellino, dove il regista decide di ballerini tutti estremamente riluttanti all’idea di interviste grottesche a un gruppo di omertosi o portare Letizia Battaglia, storica fotografa di ricordare i due giudici uccisi nonostante si stia - una lunga puntata di Cinico TV, ma un film che cronaca siciliana e testimone delle scene del cri - no esibendo in loro memoria, come testimonia - giocando in modo magistrale tra fiction e docu - mine di alcuni dei più efferati omicidi di mafia. to dalle classiche interviste alla Maresco ai vari mentario riesce a raccontare il dramma di una I continui balli, canti, e il generale clima da sa - “artisti”. Non manca l’ossessivo bianco e nero in regione e di un paese che fa una fatica immane gra di paese, uniti alle risposte poco propense a stile Cinico TV utilizzato solo nelle scene col mi - a fare i conti con la sua coscienza sporca. condannare la mafia e a ricordare i due magi - tologico Mira. Ma a rubare la scena all’impresa - Tommaso Faoro strati come degli eroi da parte dei passanti, di - rio è un’altra creatura crepuscolare che pare sgustano la Battaglia al punto da spingerla ad uscita da un episodio di Twin Peaks: è Matteo SCHEDA DEL FILM Titolo LA MAFIA NON È PIÙ QUELLA DI UNA VOLTA abbandonare la manifestazione. Maresco decide Mannino, il misterioso produttore analfabeta dei Regia Franco Maresco allora di dimostrarci che quello che abbiamo ap - programmi televisivi e degli spettacoli di Mira Interpreti Ciccio Mira, Letizia Battaglia

pena visto, in quanto a paradossi e contraddi - che sembra sempre più spaventato dalla conno - Origine/Durata Ita – 98 min. zioni, non è niente: non è niente in confronto tazione anti-mafiosa dell’evento che sta orga - Distribuzione Cinecittà Luce all’ultima fatica del leggendario Ciccio Mira, che nizzando. Il film diventa allora per un momen - Il giudizio di Il Sindaco del Rione Sanità “Un uomo è un uomo quando capisce na, un lavoratore onesto, come ama de - Eduardo, mantenendola nella sua purez - che è il momento di fare marcia indietro finirsi lui stesso. za, ma riuscendo comunque a trasportar - e la fa”. Era il 1960 quando al Teatro Qui - la ai nostri giorni senza far percepire i rino di Roma andava in scena Il sindaco Un plot immortale quello che De Filippo suoi 58 anni, anzi, ridandole nuova vita del rione Sanità, commedia in tre atti compone e le cui parole, grazie all’opera grazie all’adattamento cinematografico. scritta e interpretata da Eduardo De Fi - di Mario Martone, riecheggiano forti sul - Dalla regia, passando attraverso il mon - lippo. Il resto è storia. lo schermo cinematografico permettendo taggio e la fotografia sino al cast, tutto allo spettatore di essere lì, nella villa è orchestrato in maniera magistrale e Siamo a Napoli, nello specifico nel rione sfarzosa di don Antonio dalla quale si funzionale al racconto con un punto di Sanità di cui Don Antonio Barracano è vede il Vesuvio. Un posto in prima fila vista contemporaneo. Difficile dimenti - “u sinnicu”, colui che decide cos’è giu - quindi per sentirsi subito coinvolti in care i volti espressivi e la forza di una sto e cos’è sbagliato perché “chi tiene quello che apparentemente sembrerebbe lingua come quella napoletana attraver - santi va in Paradiso e chi non li tiene va un microcosmo, ma che in realtà non lo so l’interpretazione di Francesco Di Leva, da Don Antonio”. E questo lo sa bene Ra - è e, nel quale, non è sempre facile di - Massimiliano Gallo e Roberto De France - filuccio Santaniello che si reca dal sin - stinguere tra il bene e il male, tra ciò sco che riescono a dare nuova vita a dei daco perché deciso ad uccidere il padre, che è giusto e ciò che è sbagliato. personaggi fortemente caratterizzati e un fornaio che negli anni ha fatto fortu - Martone riadatta l’opera del grande caratterizzanti. Giulia Sterrantino 8 zoom ocorinzczoornsto i

ventù, dell’amore, dell’ambizione fino a scoprire il prezzo che c’è da pagare. “Il film si apre con un filmato di repertorio Martin Eden dell’anarchico Errico Malatesta, per poi Martin Eden, il marinaio californiano, di trovare simmetrie nelle vite Jack London rivive a Napoli nell’interpre - e nelle opere di alcuni scrit - tazione intensa e febbrile di Luca Mari - tori dannati, da Vladimir nelli, diretto da Pietro Marcello. Poetico Majakovskij a Stig Dagerman, e politico, costruito con efficacia e sot - a Nora May French. La vicen - tigliezza, Martin Eden è ambientato nel da del protagonista è anche ‘900 europeo. Non c’è una linea tempora - un modo per attraversare il le precisa: Pietro Marcello, che ha sce - ‘900 europeo” ha riferito il neggiato il film con Maurizio Braucci, af - rinaio ignorante a celebre scrittore; le regista. Martin Eden è un piacere visivo, fronta e racconta, attraverso i suoi per - pagine contengono tutta la sua rab - la fotografia raffinata di Francesco Di sonaggi, il boom economico e il fasci - bia di classe, riflessioni politiche e Giacomo e Alessandro Abate, graffia l’a - smo, con rimandi e riferimenti, divise e insoddisfazione. nimo dello spettatore, gli permette di persone. Il Marti n Eden di Marcello e Marinelli è sfogliare le immagini del film come fosse Martin Eden, marinaio e latin lover, un un inquieto sognatore, che conosce la un’antologia estetica. Marinelli è magi - giorno per caso, salva un giovane da un povertà, la voglia di scrivere, il successo, strale, dà occhi e sguardi, braccia e gam - aggressione; il ragazzo, per riconoscen - ma soprattutto le lotte di classe, le ipo - be a un ragazzo pieno di vita, di arro - za, gli fa conoscere la sua famiglia bor - crisie della politica, il liberismo, il socia - ganza e infine a un uomo disilluso e au - ghese, da cui è ben accolto. Conosce co - lismo e arriva all’autodistruzione. Con un todistruttivo. Ilaria Falcone sì l’istruita e bella Elena. Grazie a lei, linguaggio realistico, visionario, ellitti - Martin, che la scuola elementare l’ha fi - co, con una ricchezza di riferimenti e ci - SCHEDA DEL FILM Titolo MARTIN EDEN nita per miracolo, riprende in mano testi tazioni storici e letterari, perché Pietro Regia Pietro Marcello e grammatica. Legge, impara, divora vo - Marcello vuole raccontare tutto (bene - Interpreti Luca Marinelli, Jessica Cressy, Marco Leonardi caboli. Vuole diventare uno scrittore. detto coraggio filmico!), Martin Eden è Origine/Durata Italia, 129 min. L’opera di Jack London è semiautobiogra - un viaggio, un veliero che parte con le Distribuzione 01 Distribution fica, ripercorre il suo background da ma - vele spiegate, solcando il mare della gio - Il giudizio di

su suo padre. Un viaggio che avrà Ad Astra come tappe dapprima la Luna e In un futuro prossimo, sulla Terra poi Marte, ormai colonizzata, che Guest of Honour si verificano delle improvvise e farà da trampolino di lancio ver - La vita sembra trascorrere in pace. larità. A casa lo aspetta la sua ma - forti scariche elettriche dovute a so il più lontano pianeta del Si - Jim e Veronica, padre e figlia, svol - scotte, un enorme coniglio bianco uno strano campo magnetico stema solare. gono il loro lavoro in armonia. Lui a cui è affezionato e che accudisce provenienti dallo spazio e minac - Il regista James Gray, riprende un è un ispettore sanitario, lei invece con amore e somma attenzione, e ciano il pianeta. Al maggiore e po’ il filo del suo precedente film è insegnante di musica in un liceo. mentre si trova da solo con lui, pilota statunitense Roy McBride “Civiltà perduta” che ha come te - Tutto marcia in modo sereno fin - scoprirà un telefono cellulare dove viene affidato il compito di intra - ma il filone dell’avventura conra - ché l’autista dell’autobus scolasti - compare un video rivelatore. prendere un viaggio per risalire diana metafora del viaggio che è co comincia a notare che c’è del Atom Egoyan, regista di questo la - all’origine di quel fenomeno, la ricerca interiore di sé, l’uomo che tenero tra la professoressa e uno voro in concorso a Venezia 76, tor - cui responsabilità viene attribui - si confronta con la propria solitu - degli allievi, che c’è uno scambio na sui suoi passi per esporre quel ta a una precedente missione dine e il proprio desiderio di on - di messaggi su whatsapp. Ed è dannato rapporto tra l’uomo e la scientifica, chiamata “progetto nipotenza. Ma, nonostante le at - questo momento che rivelerà mol - tecnologia, torna a parlare degli Lima”, che aveva il compito di ri - mosfere ben rese dalle luci affa - te delle verità nascoste in una fa - strani intrecci che possono crearsi cercare forme di vita intelligenti scinanti e dalle musiche di ten - miglia dove in apparenza regnava all’interno delle famiglie. extraterrestri. La spedizione era sione, il film lascia pochi mo - il rispetto. Veronica verrà accusata Egoyan fa enfasi questa volta sulla stata intrapresa anni prima dal menti da ricordare. Nella seconda di molestie sessuali nei confronti linea sottile che c’è tra disordine e padre di Roy: della missione si parte l’incontro con il padre ha il di minorenni e farà i conti con la tranquillità, di come la vita può erano perdute le tracce e lo suo compimento, ma ragione e giustizia. Jim, incredulo di quanto cambiare da un momento all’altro scienziato era stato dato per follia sono i soliti cliché filoso - stia accadendo, si mette in moto e presentarci i conti degli errori del morto. Però alcuni strani segnali feggianti; nemmeno l’ingegnoso per il rilascio della figlia, ma avrà passato. I personaggi di questa radio intercettati dai radiotele - salvataggio finale di Roy risulta un’amara sorpresa perché lei vorrà trama verranno sommersi nelle scopi ipotizzano che il padre sia plausibile. Gray strizza l’occhio a rimanere in prigione. Per Jim, ap - proprie vicende personali, facendo ancora vivo da qualche parte, in “First man”: la morale è che solo parente lavoratore impeccabile, loro aprire quel vaso di Pandora prossimità del pianeta Nettuno. l’amore delle persone che ci stan - sarà un bel colpo la decisione del - che avevano tenuto da parte per L’astronauta affronterà un viag - no vicino ci fa sentire meno soli. la primogenita e comincerà ad agi - molto tempo. “Guest of Honour” gio pieno di insidie e di segreti, Il risultato può essere godibile, re in modo più severo con i risto - non sarà in realtà un ospite gradi - nel quale compirà anche atti di ma non all’altezza delle aspetta - ratori della zona fino al punto di to, anzi. ribellione pur di scoprire la verità tive. Andrea Curcione inventare finte anomalie o irrego - Blanca Estela Rodriguez 9 zoom ocorinzczoornsto i Ji Yuan Tai Qi Hao (No. 7 Cherry Lane) Zhao Wei, che con la sua giovinezza e afa - sia politica rappresenta la generazione che si prepara a un altro “grande balzo in avanti”, quello verso il consumismo e la lingua degli imperialisti, affascinata dalle promesse di benessere (individuale) del Commonwealth. Preso tra due fuochi, Zi - ming, che è alter ego del regista e della sua terra allo stesso tempo, non sa sce - gliere, figlio dell’ibridazione tipica della temperie culturale di Hong Kong. Una ti - tubanza con cui forse Yonfan vuole dirci che ogni tentativo di arrogarsene la sovra - nità, strattonando da un punto cardinale all’altro l’identità dei suoi abitanti, non è Unico film d’animazione in Concorso, Ji lettività bacchettona che costringe gli che il risultato di una barbara miopia. Un Yuan Tai Qi Hao – titolo internazionale No amanti alla semi-clandestinità. In un cli - monito che risuona quantomai eloquente 7 Cherry Lane – rappresenta l’iniziazione di ma di gravida incertezza questi ultimi tro - in un momento storico in cui nuove prote - Yonfan a questo cinema: un pastiche visi - vano rifugio in fantasie dal sapore erotico ste stanno sconvolgendo la regione ammi - vo ricchissimo e strabordante, ricettacolo e lisergico, per rappresentare le quali l’au - nistrativa speciale, non diversamente da intimista di riferimenti estetici e letterari tore è intervenuto drasticamente sul me - quanto accadde all’incirca cinquant’anni all’insegna di una nostalgia tinta di ideali - dium. Benché possano far storcere il naso fa. Più agguerriti degli Ombrelli Gialli del smo politico, al quale si può perdonare lo per il frame rate e la lentezza esasperata, 2014, più numerosi e organizzati di quan - sguardo al passato un po’ ingenuo. le animazioni di Ji Yuan Tai Qi Hao sono ti si movimentarono per i booksellers nel Studente di letterature straniere presso state realizzate con un metodo pionieristi - 2015, i manifestanti dell’odierno fronte l’Università di Hong Kong, Ziming – il can - co, creando anzitutto un’animazione 3D democratico non sembrano accontentarsi tautore Alex Lam – viene contattato da per poi affidare quella a mano in 2D a uno dell’accantonamento a tempo indetermi - una tale Yu – l’immensa Sylvia Chang – per staff di 60 artisti, una volta che tutti i mo - nato della discussione parlamentare sulla dare ripetizioni di inglese alla figlia Mei - vimenti di macchina fossero stati approva - legge per l’estradizione, avanzando prete - ling – la stella Zhao Wei – nella loro casa ti preventivamente dal regista. Il risultato se sempre più radicali per uscire una volta a North Point. È l’inizio di un sofferto è un prolisso adagio che costringe lo spet - per tutte dalla sfera d’influenza della RPC. triangolo, tra appuntamenti segreti, vanità tatore ad apprezzare financo gli angoli Peccato che Yonfan sia affetto dalla sin - e desideri repressi. E tanti film d’autore, dello schermo, contraddistinto da un hor - drome dell’età dell’oro e finisca per soc - ovviamente. Cercare di trovare la quadra di ror vacui che consente a Yonfan di dar cor - combere alla propria vocazione di esteta Ji Yuan Tai Qi Hao sarebbe un’impresa sui - po a ogni sua ossessione. Non troveremo senza problematizzare, lasciando sullo cida: al pari del classico cinese “Il sogno quasi mai stacchi che mantengano inalte - sfondo le prevaricazioni dell’amministra - della camera rossa” o del Lebenswerk prou - rata l’angolazione, tanto che dei semplici zione britannica, il risveglio identitario dei stiano cui fa riferimento, è un’opera-mon - campo-controcampo si trasformeranno in movimenti giovanili e la questione degli do ramificata le cui digressioni fondono obliqui giochi di sguardi; il ritmo è conti - esuli – fattori destabilizzanti che sarebbe - memorie e immaginario a costo della coe - nuamente frustrato da improvvise accele - ro esplosi nel ’97 con l’handover, come te - renza narrativa. Per la sua lettera d’amore razioni, tra cui una musicale che ricorda i stimoniato da Fruit Chan nella sua celebre a Hong Kong, Yonfan non poteva non chia - bagordi della protagonista di Yoru wa trilogia – cui accenna soltanto con una mare in causa anche la propria filmografia, mijikashi aruke yo otome (2017) di Ma - scena dedicata o magari un personaggio, responsabile di aver plasmato a sua volta saaki Yuasa; nello spazio di qualche se - come la Signora Lin – la Rebecca Pan di il portato dell’ex colonia britannica nella condo potremmo ritrovarci dalla Shangai Wong Kar-wai. E dire che il suo ritratto cultura pop. A partire dagli interpreti, vi - wellesiana catapultati in una dimensione partiva anche da premesse di indagine sto - sto che al doppiaggio c’è letteralmente l’o - completamente onirica, che prenderà il so - rica, evidentemente omesse per non appe - limpo dello star system cinese continenta - pravvento man mano che il bel giovane santire di cronologie il flusso di coscienza. le e non – con un occhio di riguardo anche soccomberà alle avance delle due preten - Per farla breve, in Ji Yuan Tai Qi Hao c’è per i personaggi “minori”, cui prestano la denti. Ma chi sono queste donne che si tutto, forse troppo. Eppure se ne sarebbe voce la sua scoperta Daniel Wu o mostri contengono Ziming? Da un lato la Signora voluto ancora. Giovanni Stigliano sacri quali Ann Hui e Fruit Chan –, la pel - Yu, scappata da Taiwan – la seconda patria licola ci riporta alle relazioni frustrate di di Yonfan – per sfuggire alle persecuzioni SCHEDA DEL FILM “Lonely Hearts” – il segmento che il nostro del Kuomintang, incarnazione delle pro - Titolo JI YUAN TAI QI HAO Regia Yonfan uomo aveva diretto all’interno di In messe di un ritorno alla Cina sotto l’egida Interpreti animazione between (1994) con Samson Chiu e la di ideali rivoluzionari che, a suo dire, sono Origine/Durata Hong Kong – 125 min. stessa Sylvia Chang – e Bishonen (1998), stati in parte fraintesi dai sessantottini ri - Distribuzione - su cui sono puntati gli occhi di una col - masti isolati dalla madrepatria; dall’altro Il giudizio di 10 zoom cfuoonrci ocorsno corso Colectiv 30 ottobre 2015. Il Colectiv, storico locale di Bucarest, prende fuoco durante un con - certo e nell’incendio perdono la vita 27 per - sone. Domate le fiamme però il dramma è tutt’altro che finito, perché dei quasi 200 feriti, 37 moriranno in ospedale nelle setti - mane successive. Alla redazione della Gazeta Sporturilor arri - vano dati preoccupanti sulle condizioni mostrandoci gli stravolgimenti messi in mo - che catapulta la coscienza dello spettatore igieniche degli ospedali romeni: i disinfet - to dagli articoli della Gazeta pubblicati nei in prima linea al fianco dei protagonisti. tanti impiegati nei reparti vengono diluiti mesi successivi alla tragedia. Più di 30.000 "PER VOI!" recita la prima pagina della Ga - fino a 10 volte e i pazienti rischiano di svi - persone invadono le strade protestando zeta all’indomani della proiezione a Vene - luppare infezioni batteriche mortali. contro la corruzione delle istituzioni e por - zia, ma la lunga standing ovation, commos - Ci immergiamo quindi nell’inchiesta del ca - tando alle dimissioni del governo in carica sa, ammirata, riconoscente, è tutta per lo - poredattore C ătălin Tolontan e del suo e alla formazione di quello tecnico di Da - ro, questo cast di Giornalisti, Sopravvissuti, team di giornalisti in un susseguirsi di te - cian Ciolos, costituito interamente da tec - Genitori, Eroi: Alexander, C ătălin, Narcis, stimonianze, appostamenti e test in labora - nocrati senza affiliazioni politiche. Mirela, Camelia, R ăzvan, Tedy, Vlad. torio che portano alla scoperta di un grave Il film ci porta nell’ufficio del nuovo Mini - Maria Vittoria Casarotti Todeschini caso di malasanità che coinvolge laborato - stro della Salute, l’economista Vlad Voicule - ri di analisi, industrie farmaceutiche, uni - scu, nella sua lotta contro il tempo, tre me - SCHEDA DEL FILM Titolo COLECTIV versità e 340 ospedali in una spirale di cor - si alle elezioni generali, e la burocrazia ina - Regia Alexander Nanau ruzione che arriva fino ai vertici della poli - movibile di un sistema che egli stesso defi - Interpreti documentario tica. nisce “feudale”. Origine/Durata Romania/Lux – 109 min. Ed è proprio sulla politica che si concentra Il regista Alexander Nanau costruisce il suo Distribuzione - la seconda parte di questo film d’inchiesta, documentario come un thriller investigativo Il giudizio di Tutto il mio folle amore Roger waters us + them Gabriele Salvatores porta sullo sellati nella classica struttura del Giovedì 5 settembre in Sala Perla te si sono trasformate in un film schermo la vicenda di Andrea e Road Movie all'italiana. La quale al Lido è avvenuta la proiezione dove esperienze sensoriali uniche, Franco Antonello. "Tutto il mio non disdegna modelli forti del ci - della prima mondiale di “Roger coinvolgenti, da brivido, lasciano folle amore" è l'adattamento del nema hollywoodiano come The Waters Us + Them”, un film con - man mano spazio a inquietanti romanzo di Fulvio Ervas "Se ti ab - Rainman di Barry Levinson. certo, creativo e pioneristico, per quesiti che ciascuno di noi è por - braccio non aver paura", a sua La sceneggiatura di Umberto la regia di Sean Evans e lo stesso tato a chiedersi. E’ davvero questo volta tratto dalla vicenda reale di Cantarello, già collaboratore di Waters, capace di ispirare con la il mondo che vogliamo? Un mondo un padre e un figlio. registi del calibro di Sorrentino, è musica che ne viene veicolata un popolato da “pigs”, come li appel - Willi (Claudio Santamaria) affron - un po' altalenante. A momenti di potente messaggio sui diritti uma - la Roger, ove affaristi cinici schiac - ta un improvviso viaggio attra - discreta efficacia, si alternano in - ni, la libertà e l’amore. Il film pro - ciano neanche tanto velatamente verso la Croazia insieme al figlio fatti svolte un po' telefonate. pone canzoni tratte dai concerti tutto ciò che si può frapporre nel - Vincent (Giulio Pranno), abban - Inoltre Salvatores pare talvolta dell'ultimo tour musicale di Roger la strada che conduce al raggiungi - donato sedici anni prima per in - sbilanciarsi troppo verso una rap - Waters, un tour che ha toccato mento del profitto finale. Ed ecco traprendere la carriera di cantan - presentazione immaginifica e fa - ogni parte del mondo dall’Austra - da un lato il popolo dei Trump, de - te. Vincent, affetto da autismo, volistica della Croazia. lia, agli States, dalla Russia al Mes - gli inquinatori, dei guerrafondai, ha vissuto tutta la sua vita insie - L'intento principale del film, che sico, dall’Europa alla Nuova Zelan - degli sfruttatori di chi non ha mi - me alla madre Elena (Valeria Go - fa della sua forza i buoni senti - da. Il titolo del film rimanda ov - nimamente a cuore le sorti del pia - lino) e al padre adottivo (Diego menti, non viene disatteso. viamente all’album The Dark Side neta Terra, in una parola, un mon - Abatantuono). Dunque, quando Pregevole é la sintonia tra i due of the Moon, ove è per l’appunto do alla rovescia che contralta con Willi, in procinto per la partenza attori protagonisti, Santamaria e contenuta la hit “Us and Them”, l’attuale dove l’essere umano con - per il tour, trova a sorpresa il fi - Prenno. In particolare il più gio - album che viene saccheggiato e da ta nulla, un mondo ove fare le glio nascosto nel proprio Pick Up, vane offre una performance mol - cui lo spettatore avrà modo di ria - guerre è necessario perché sinoni - deve confrontarsi con le difficoltà to convincente. scoltare finanche la struggente mo di profitto. Se la pace fosse re - di comunicare con Vincent. Il duo Golino Abatantuono sulle “The Great Gig in The Sky” ma an - munerativa ci sarebbe realmente La trama abbonda di temi cari al tracce di padre e figlio, fatica nel - che altri LP la fanno da padrone l’impegno dei potenti della Terra regista di Mediterraneo, per la resa del dramma. L'affianca - come “The Wall”, “Animals” o “Wi - ad addivenirvi ma per nostra sfor - esempio lo spiazzamento in un mento funziona però abbastanza sh You Were Here”. Centocinquan - tuna è la guerra la vera macchina paese straniero, il legame tra due negli episodi comici. tasette date tra il maggio 2017 e il da soldi. uomini. Essi sono tuttavia inca - Giorgia Colucci dicembre 2018 che inevitabilmen - Orazio Leotta 11 zoom fuori concorso zoom orizzonti

si del popolo. Ma non sembrano proprio “adulti”, hanno un atteggiamento infanti - le, tanto cocciuti che la vogliono vinta per Adults in the room forza e che rifiutano qualsiasi proposta an - termini del prestito, a cominciare da tre che di fronte ad un sicuro collasso sociale. giorni dopo le elezioni quando arriva la ri - Costa-Gavras utilizza un tono grottesco, at - chiesta di accettare il Memorandum euro - tacca le istituzioni, fa riflettere sull’animo peo “strozzino”. A partire da lì inizia lo meschino di chi siede ai posti di comando, scontro diretto con i creditori e i ministri e la macchina da presa è inesorabile nel - europei che Varoufakis riesce a controllare l’incalzare i protagonisti con campi e con - senza accettare le tante provocazioni, trocampi serrati, li tritura nei primi piani prendendo iniziative per creare alleanze, spietati. A volte passa da un arringatore al - guadagnare tempo, persuadere. Da qui, l’al - l’altro senza staccare, mantenendo la stes - ternarsi crudele delle riunioni dell’Euro - sa inquadratura. La resistenza del popolo E’ il primo film del regista greco ad essere group che impone alla Grecia l’austerity resta nel fuori campo, si fa sentire tramite girato nel suo paese d'origine, tratto dal li - con un totale disprezzo per l’umanità e la il referendum che appoggia la linea del go - bro di Yanis Varoufak īs “Adulti nella stanza: compassione nonostante i continui sforzi verno, ma si arriva lo stesso alla sua cadu - la mia battaglia contro l'establishment del - di sempre nuove proposte per non fare sof - ta e al suo allontanamento. Sembra una l'Europa”, ministro dell’economia del go - frire la popolazione. Gli “adulti” nella stan - tragedia greca: una vicenda reale di econo - verno presieduto da Tsipras, sull’esorbitan - za dovrebbero essere i rappresentanti del - mia politica, con trama e protagonisti da te debito greco e il relativo referendum l’Unione Europea e le sue autorità econo - studiare e da approfondire. consultivo del 2015. miche, che si riuniscono per affrontare il Massimo Caminiti Il regista racconta in maniera precisa e caso della crisi greca. Osserviamo, quasi in - SCHEDA DEL FILM drammatica l’evolversi dei continui contat - creduli, come in una stanza i comporta - Titolo ADULTS IN THE ROOM ti e riunioni tra la rappresentanza del go - menti degli “adulti” siano invasi da una Regia Costa-Gavras Interpreti Valeria Golino, Georges Corraface verno greco e le istituzioni europee. L’ope - mentalità di basso livello diplomatico, do - ra si apre con la vittoria del partito Syriza ve gli interessi di parte e delle banche sia - Origine/Durata Francia / 124 min. e con il successivo tentativo di cambiare i no più importanti e soverchino gli interes - Distribuzione - Il giudizio di

tata da Kristen Stewart, la quale, tempo, in uno spazio-tempo ben pur riuscendo ad emulare quasi The King distante dal nostro odierno ma Seberg perfettamente l'attrice dal punto che va a rispecchiare in svariate La stella del cinema francese di vista fisico attraverso lo stile Pellicola molto attesa nel 2019, sfaccettature diversi tratti della Jean Seberg, la musa del grande invidiabile e il taglio di capelli a “The King” si presenta come un società moderna quali: la corru - regista Godard nel film manifesto caschetto, evidenziati da una fo - film storico che riprende le vi - zione, la falsità ed una sproposi - del 1960 "Fino all'ultimo respiro", tografia dai colori molto accesi, cende del giovane Enrico V suc - tata violenza umana considerata spesso non viene adeguatamente non riesce a dare profondità al cessore di Enrico IV re d’Inghil - sia fisica che morale: che sia na - celebrata. Il regista Benedict An - ruolo, non aiutata da una sce - terra ormai disgraziatamente to come film denuncia? drews tenta di darle adeguato ri - neggiatura che non riesce a tro - malato, personaggio di spicco Questo è impossibile saperlo, salto con un film incentrato su vare un "focus". Infatti l'atten - dell’epoca in quanto non inizial - sappiamo solo che il regista, Da - un aspetto fondamentale e forse zione del film si sposta dal suo mente ben accetto dal padre e vid Michod, riesce a lasciare il poco conosciuto della vita del - attivismo politico, alla relazione dal fratello morto in battaglia. segno insieme al giovane attore l'attrice: il suo sostegno al movi - con Jamal, alla paura dell'F.B.I. Difatti il futuro re si lascia tra - Timothèe Chalamet protagonista mento per i diritti civili in Ameri - senza però approfondire nessuno sportare da alcol e donne trala - della pellicola statunitense che ca delle "Black Panther". di questi aspetti, riducendo il sciando il malcontento dissemi - ha riempito le sale del Festival Presentato al festival di Venezia film quasi a una serie di episodi nato dal padre, solo in seguito di Venezia, dove è stato pre - fuori concorso, il film si incentra, della vita dell'attrice, staccati fra alla morte del fratello si ritrova sentato al pubblico per la pri - in particolare, sulla persecuzione loro e analizzati con superficia - costretto ad affrontare e com - ma volta. a cui fu sottoposta l'attrice da lità. La regia di Andrews, che ha battere le continue aggressioni Ricordiamo inoltre che “The parte dell' F.B.I. a causa dei suoi una formazione teatrale, utilizza da parte del Galles e della Scozia. King” è tratto dal testo shake - rapporti con il leader del movi - moltissimi, forse troppi, primissi - Costretto ad affrontare le peri - speariano, di conseguenza le mento Hakim Jamal (Anthony mi piani del volto della Stewart, pezie della Francia, non gli resta aspettative riguardo tale pellico - Mackie). L'ossessione di essere in momenti molto drammatici, che affrontare i nemici in una la erano molto alte andando a costantemente controllata la dove si sforza di rappresentare il valorosa battaglia, la quale si realizzare il sogno degli appas - portò a isolarsi dal mondo e ad dolore e la paura della Seberg. pone a vertice, e scena principa - sionati di letteratura i quali rie - un tentativo di suicidio, che Per quanto ben fatti, i primi pia - le, dell’intero lungometraggio, scono finalmente a vedere sullo portò ad un aborto spontaneo; ni troppo frequenti nuocciono da molti definita troppo statica schermo uno dei maggiori capo - questa fu anche la probabile cau - anche al ritmo del film, che di - e gratuita. lavori del più importante dram - sa della sua morte prematura a venta lento e, a tratti, noioso. E’ certamente un film che spiaz - maturgo e poeta inglese. 40 anni. Jean Seberg è interpre - Emma D’Este za e che ci riporta indietro nel Ingrid Scarci 12 zoom fuori concorso zzoooom m osreitztziomnatni a della critica

menti. In altri momenti tuttavia preferisce tallonare i protagonisti in piano sequenza, Atlantis assumendo le loro scoperte con uno sguardo in soggettiva. La narrazione è in entrambi i casi molto efficace, nonostante sarebbe probabil - mente risultata più potente per - seguendo una sola scelta. Ad ogni modo l'autore ucraino è ca - pace di congelare egregiamente la tensione nel paesaggio grigio e nebuloso, amministrando con astuzia i suoi momenti di umana esplosione. Rymaruk, an - ch'egli ex soldato della guerra di Crimea, rie - sce a conferire al suo Sergy una vena con - temporaneamente frustrata e malinconica. Il solo punto nel quale il film si tradisce un po - chino è il finale. Non tanto per il riconosci - Vincitore del premio Orizzonti per il miglior di un amico, lascia il lavoro sfibrante e si de - mento da parte del protagonista della neces - film a Venezia 76, Atlantis è un racconto po - dica alla solitudine. Il suo nuovo mestiere sità di amare, quanto per la resa un po' dida - st-apocalittico. Questa caratteristica non gli consiste nel recuperare e seppellire degna - scalica. La scena viene comunque riscattata impedisce tuttavia di intrattenere un rappor - mente le vittime del recente conflitto, per dalla chiusa, ripresa come l'inizio attraverso to stretto con la realtà corrente e quella pos - conto de Il Tulipano Nero, un’organizzazione un visore di calore. Essa contrappone infatti sibile. Anzi il realismo diventa il punto di for - umanitaria realmente esistente. Tra la denun - circolarmente il calore della vita al freddo de - za del film di Valentyn Vasyanovych. Lo sce - cia oggettiva e il ritratto minuzioso e intro - solato della morte. L'umanità e la solitudine nario è una Ucraina desolata. Sia nelle spettivo, Atlantis è un film di silenzi. Dove le del deserto. profondità urbane e in quelle industrializzate, parole tacciono ma emerge tutta la potenza Giorgia Colucci dove il clima gelido e le fiamme delle ac - delle immagini. La regia di Vasyanovych è ciaierie ostacolano qualsiasi rapporto umano, mossa da un disegno autoriale abbastanza SCHEDA DEL FILM sia nelle lande deserte che per anni hanno preciso. Talvolta predilige infatti la camera Titolo ATLANTIS Regia Valentyn Vasyanovych ospitato il conflitto con la Russia, ora vittime fissa, uno sguardo voyeuristico e ossessivo, Interpreti Andriy Rymaruk, Vasyl Antoniak, di inquinamento e abbandono. Le stesse nel - ma al contempo distaccato sulla normalità Liudmyla Bileka Origine/Durata Ucraina, 106 min. le quali si trova a vagare il personaggio di combinata al dramma. Un esempio sono le Distribuzione - Sergy (Andriy Rymaruk), che, dopo il suicidio due infinite autopsie, che seguono ai ritrova - Il giudizio di

sciuto al film il premio Orizzonti per e confusa, dove il suo intento me - Blanco en Blanco la miglior regia. Nel corso del film si Pelikanblut taforico si va indissolubilmente a Nella "terra del fuoco" del Cile di ini - può notare un'evoluzione nei sogget - Dai tempi di Rosemary’s Baby pas - scontrare con la natura realistica e zio '900, il fotografo Pedro viene in - ti delle fotografie: si passa dai ritratti sando per L’esorcista e quindi per i scientificamente accettabile di buona gaggiato da un proprietario terriero di della sposa bambina, candida e inno - più moderni Babadook, Madre! ed parte della storia. Il risultato di ciò è nome Porter, per scattare delle foto - cente, alla brutalità dello sterminio Hereditary quello dell’horror psicolo - un film che rasenta l’oltraggioso, che grafie al suo matrimonio. Il signor delle popolazioni indigene, dove però gico con al centro un nucleo fami - sembra incoraggiare l’atteggiamento Porter non vuole mai comparire, ma Pedro riesce a trovare arte anche nel - gliare stravolto è uno dei filoni cine - anti-scientifico che già ammorba la Pedro viene catturato dalla bellezza l'orrore della morte, diventando un te - matografici più ambiti da giovani au - nostra società, con l’assurdo invito fi - della sua sposa, ancora una bambina, stimone, quasi apatico, di un massa - tori e autrici. Ciò è dimostrato da nale a credere più ai santoni invece che diventa il soggetto preferito del - cro che porterà alla conquista del Ci - questo Pelikanblut, secondo lungo - che ai medici e agli specialisti. La co - le sue fotografie. Quando però il ma - le da parte degli Europei. La scena più metraggio della tedesca Katrin Gebbe sa peggiore, però, è che pare proprio trimonio viene rimandato, Pedro si ri - toccante e allo stesso tempo tragica che, un po’ pescando da tutte le pel - che la regista abbia raggiunto questo trova senza un impiego e per soprav - del film è infatti quella finale, dove licole citate sopra, tenta di costruire orrido risultato inconsapevolmente, vivere è costretto ad unirsi alle spedi - Pedro mette in posa i soldati e i cor - un’emozionante ed avvincente cele - forse ancora convinta di aver girato zioni per sterminare la popolazione pi senza vita degli indigeni per un ul - brazione del coraggio materno pron - un’arguta e struggente allegoria sulla indigena dei Selknam, abitante di timo scatto, artisticamente bellissi - to a tutto, anche all’autodistruzione, difficoltà di essere madri e non un quei luoghi. Le inquadrature utilizza - mo, ma umanamente straziante. Un pur di difendere la propria genìa. film che colpisce ogni minuto di più te dal regista Theo Court nel film so - elemento che accomuna tutto il film Ma dove gli altri autori e autrici era - per la sua stupidità. Così Katrin Geb - no spesso quelle della macchina fo - è il colore bianco, come dice il titolo, no riusciti a trovare nei loro film un be spreca una buona fotografia e de - tografica di Pedro, e, negli altri casi, bianco è il colore della sposa, bianca buon equilibrio tra plausibilità, im - gli ottimi attori, soprattutto la picco - ricordano delle fotografie, dove ogni è la neve che copre i paesaggi cileni, maginazione e metafora – soprattut - la Katerina Lipovska, creando un film singolo dettaglio conta. Questo bianco è il colore che, insieme al ne - to nell’ottimo Babadook di Jennifer non solo già visto ma anche mal co - aspetto originale del film è stato pre - ro, Pedro deve bilanciare per scattare Kent – la Gebbe non può fare a me - struito e incredibilmente incosciente. miato dalla mostra, che ha ricono - la sua foto in maniera perfetta. no di creare un’opera sconclusionata Pietro Luca Cassarino Emma D’Este 13 zoom orizzonti zoom giornata degli autori

frantumarsi quando si scopre incinta e il fidan - zato si eclissa perché incapace di assumersi le proprie responsabilità. Per salvare il suo onore e Hava, Maryam, Ayesha aiutare la madre vedova acconsente a sposare un cugino; prima però deve cercare i soldi necessa - ri a ricrearsi una integrità fisica e morale. Le tre storie si ricompongono nello studio di una ginecologa, luogo in cui le tre donne mostrano le loro fragilità, le loro paure di fronte a una so - cietà in cui l’uguaglianza di genere rimane una strada ancora lunga da percorrere. Nel film le im - magini “parlano” più delle parole: la fatica di Ha - va che lava i piatti nel freddo della sera, Maryam tradita con il suo vestito da sposa, Ayesha che si nasconde per incontrare il ragazzo. L’assenza di protagonisti maschili sottolinea quanto la vita delle donne sia faticosa nelle animate strade di Kabul; “Hava, Maryam, Ayesha" è un film che af - fronta la condizione femminile nella società af - gana di oggi: è un affresco che delinea l’assenza “Hava, Maryam, Ayesha”, presentato nella sezio - femminile che comprende e condivide le sue fa - di scelte e la mancanza di controllo sui loro cor - ne Orizzonti, è il primo lungometraggio della re - tiche. Protagonista del secondo ritratto è l’affer - pi e sui loro destini. La storia racconta lo spac - gista Sahraa Karimi. Narra le storie di tre donne, mata giornalista televisiva Maryam, donna forte cato di una società in cui le donne faticano a tro - di diversa estrazione sociale, che vivono in Af - del suo risultato professionale ma, allo stesso vare una identità e un ruolo precisi. La regista ghanistan, paese ancora in equilibrio tra moder - tempo, fragile per il fallimento del matrimonio, Sahraa Karimi ha riferito che poter presentare il nismo e tradizione. Hava è una giovane sposa in - solcato da anni di bugie e inganni. Mentre la sto - suo film a Venezia ha permesso di «attirare l'at - cinta di otto mesi che vive con il marito e i suo - ria di Hava descrive una giornata di lavoro do - tenzione sui problemi che il mio Paese sta af - ceri. Maryam è una giornalista che sta per divor - mestico segnato dal silenzio e dall’assenza di un frontando, in particolare la necessità di garanti - ziare dal marito infedele e si scopre incinta. Aye - compagno che dovrebbe proteggerla, quella di re i diritti fondamentali delle donne in Afghani - sha una sognante diciottenne che rimane incin - Maryam si dipana nel corso della notte, tra le te - stan. L'uguaglianza di genere consente a un pae - ta e, di fronte all’abbandono del fidanzato, deci - lefonate del suo ex e i ricordi dei continui tradi - se di guadagnare prosperità ed è fondamentale de di sposare il cugino per salvaguardare l’onore menti; un lungo monologo introspettivo che sve - per la pace globale». della sua famiglia. Il film si apre con il ritratto di la, a poco a poco, le fragilità del suo animo ad - Neda Furlan Hava che, pur vicina al parto, affronta quotidia - dolorato. Maryam trascorre le ore respingendo namente pesanti faccende domestiche: cucina, l’uomo che l’ha umiliata, lo stesso uomo che è il SCHEDA DEL FILM Titolo HAVA, MARYAM, AYESHA pulisce, si occupa dei suoceri malati e di un ma - padre del figlio che ha in grembo. Il trittico si Regia Sahraa Karimi rito più interessato agli amici che alla nascita del chiude con Ayesha, una giovane ragazza inna - Interpreti Arezoo Ariapoor, Fereshta Afshar, figlio. Hava è considerata come una cameriera e morata il cui unico desiderio è di sposarsi per Hasiba Ebrahimi Origine/Durata Afghanistan/2019 per lei non c’è riposo né riconoscimento del suo amore, anche a costo di andare contro le tradi - Distribuzione - lavoro; l’unico sostegno le viene dalla comunità zioni famigliari. Il suo sogno però è destinato a Il giudizio di

come zia Lucia, uno dei pochi raggi di luce nel seppur per poco, le difficoltà che deve affron - Nevia cupo mondo intorno alla ragazzina. Si costrin - tare a casa. Come si può fuggire da un luogo come il cam - ge quindi a crescere in fretta, facendosi carico Il microcosmo di Ponticelli è però il vero co - po container di Ponticelli? Cosa si può fare di di accompagnare la sorellina a scuola, portare a protagonista: non solo fa da sfondo alla cresci - fronte a un destino che sembra segnato? Si può casa soldi per aiutare la famiglia, e tenere testa ta della ragazza, fermamente decisa a non far - accettarlo, entrando a far parte degli ingranag - alla nonna e al circolo di piccoli malviventi che si sfiorare dallo squallore che la circonda, ma è gi, e magari creandosi una propria posizione al - le gravitano attorno. il cuore pulsante della narrazione, il vero anta - l’interno del microcosmo di relazioni di questa Nunzia De Stefano, al suo esordio alla regia, gonista di Nevia. De Stefano ci immerge in que - sorta di favela alle porte di Napoli, illudendosi racconta una storia potente e personale, una sto mondo dimenticato da tutti e gli dà vita e di essere diventato qualcuno; oppure ribellarsi, storia di riscatto che si fa fiaba moderna grazie dignità, raccontandone la varia umanità con scavarsi una nicchia all’interno di quel microco - alla commistione di due mondi così diversi da occhio quasi documentaristico ma con sincero smo ove nascondersi, corazzarsi, resistere. sembrare incompatibili: da una parte il degrado affetto, costruendo personaggi veri e reali, che Su questa dicotomia si impernia Nevia, che del campo container, dall’altro il fascino del cir - ci sembra di conoscere da sempre. La regista prende il titolo dalla sua giovane protagonista, co. Questo contrasto viene ben catturato dalla accompagna così lo spettatore in una passeg - un personaggio di rara vitalità, caparbia e insi - fotografia, grigia e d e-saturata nelle scene a giata fatta di inquadrature lunghe, sempre in cura al tempo stesso. Nevia sceglie la seconda Ponticelli, luminosa e colorata in quelle del movimento, che sembrano inseguire Nevia e ci strada, anche se tutti intorno a lei prediligono circo, che diviene una sorta di mondo magico accompagnano con dolcezza nel suo mondo, la prima, vuoi per convenienza, come Salvato - e parallelo, in cui le leggi della realtà sono so - nel suo vagabondare da diciassettenne cresciu - re, vuoi per semplice accidia e rassegnazione, spese e Nevia può finalmente dimenticare, ta troppo in fretta. Pier Vittorio Mannucci 14 zoom orizzonti zoom giornata degli autori

re la bugia che diventa sempre più grande. La resa dei conti, prima di tutto con sé stesso, poi Mio fratello rincorre i dinosauri con gli altri, soprattutto con Giò, arriva presto. Gia - como dovrà chiedere scusa e fare ammenda. Co - mincierà finalmente a capire Giò, che ha sempre suonato senza spartito, perché è lui stesso uno spartito. In Mio Fratello Rincorre i Dinosauri (il ti - tolo prende il nome dalla passione di Giò per questi animali preistorici) ar - riva al bersaglio: è un efficace per - corso sul provare a comprendere la disabilità, adatto a un pubblico di ragazzini e di adulti, messo in scesa con la delicatezza garbata, quasi fiabesca, fresca e spontanea del romanzo e qualche serio contrappunto. Nonostante una vira - ta un po’ azzardata ed eccessiva nella sceneggia - tura, autonoma rispetto al romanzo, è una storia Mio Fratello Rincorre i Dinosauri è il romanzo au- arrivato, Giovanni (Giò), non saranno più in - piacevole anche e soprattutto per una bella recita - tobiografico di Giacomo Mazzariol pubblicato nel ranza. Ma come arriva a casa, il piccolo arrivato zione di squadra, che porta sullo schermo l’armonia 2016 da Einaudi. E’ una storia raccontata mesco- mostra lineamenti estetici diversi dagli altri bambi - folle di una famiglia unita. Ragonese e Gassman so - lando umorismo e onestà. E’ una storia famigliare, ni. Down. Non è facile spiegare al piccolo Giacomo no a proprio agio nell’affrontare questi due genito - una storia di crescita e di amicizia senza melo- cosa sia la sindrome di Down. I due genitori pre - ri intelligenti; i giovani non sono da meno nei loro drammi né facili toni moralistici. E’ la storia del parano i figli spiegando che Giovanni è speciale. espressività attendibile da Maria Vittoria Dallasta e profondo legame tra fratelli. “Il romanzo di Giaco- Giacomo nella sua fervente immaginazione imma - Gea Dall’Orto, nel ruolo delle sorelle di Gio e Jack, mo Mazzariol – racconta il regista – ha avuto un gina già suo fratello come un super eroe. L’età del - da Lorenzo Sisto e Antonio Uras (che hanno inter - forte impatto sulla mia immaginazione e quando l’innocenza finisce presto e in un attimo si diven - pretato Giò da piccolo e da grande) a Francesco ho conosciuto Jack e Gio e la loro famiglia mi so- ta adulti, anche se si è appena al Liceo. Giacomo Ghegi (che si era già fatto notare in Io sono tem - no reso conto di essere di fronte a qualcosa di dav- fa fatica ad accettare, insomma si vergogna pro - pesta) e Roberto Nocchi (Vitto). vero unico: una storia importante”. Scritto da Fabio prio, i comportamenti senza schema, senza regole Ilaria Falcone Bonifacci con la collaborazione di Giacomo Mazza- di Giò. Tanto che ai nuovi compagni di classe dice riol, segue la narrazione delle pagine del romanzo. di avere solo due sorelle, nonostante il parere con - SCHEDA DEL FILM Titolo MIO FRATELLO RINCORRE I DINOSAURI La famiglia Mazzariol si appresa ad accogliere il se- trario del suo miglior amico Vitto. Si prende una Regia Stefano Cipani sto membro della famiglia. Dopo due femmine e un cotta per una sua compagna, inizia a suonare in Interpreti Alessandro Gassman, Isabella Ragonese, Rossy De Palma maschietto di 5 anni, Giacomo/Jack, sta per arri- una band di ragazzi più grandi, sceglie abiti nuovi, Origine/Durata Ita/101 min. vare un altro ometto. E Giacomo non sta più nella come a crearsi una vita parallela. Ben presto la si - Distribuzione Eagle Pictures pelle. Finalmente lui e il suo papà, grazie al nuovo tuazione gli sfugge di mano, non riesce a domina - Il giudizio di

piccola Sara lega con la nuova dome - terà la vendetta per tutti i colpevoli di stica, all’interno della casa iniziano ad questo delitto. accadere cose soprannaturali; Enrique Chiara Da Ronche La Llorona la notte è ossessionato dal pianto di Una leggenda intrecciata con la storia una donna, non creduto dalla moglie e del Guatemala: è questo “La Llorona, dalla figlia che imputano queste “visio - diretta dal guatemalteco Jayro Busta - ni” all’Alzheimer. mante. All’inizio degli anni ‘80, duran - La leggenda della “Llorona”, spirito di te la guerra civile in Guatemala, ci fu donna alla quale hanno ucciso i figli e lo sterminio degli indigeni di etnia che piange desiderosa di vendetta è Maya Ixil. Quando Enrique Monteverde, una credenza popolare dell’America La - uno dei Generali coinvolti nel genoci - tina poco conosciuta nel resto del dio, viene prosciolto in seguito all’an - mondo, anche se nel 2019 era uscito nullamento del processo, tutta la sua “La Llorona – Le lacrime del male”, servitù abbandona la casa, lasciandolo horror diretto da Michael Chaves. solo con la moglie, la figlia, la nipote Jayro Bustamante, sembra essere alla e la vecchia governante. ricerca della giustizia che è stata nega - L’unica ad accettare di lavorare per il ta agli Ixil durante le vicende dell’ex Generale è Alma, una giovane indigena Presidente José Efraín Ríos Montt, con - che non si lascia intimorire dai manife - dannato per il genocidio e poi assolto stanti che accerchiano la casa chieden - e del quale Enrique Monteverde è l’alter do giustizia. ego. È alla “Llorona”, animata dal do - Mentre fuori infervora la protesta, e la lore di tutta la popolazione, che spet - 15 festival mondo cinit Sono di Padova, Roma, Furci Siculo e Riccio - ne i vincitori dei premi Cinit che hanno par - tecipato alla 76a Mostra d’Arte Cinemato - grafica di Venezia

Sono tre ragazze e un giovane gli stu - rum del Cinit nel corso della kermesse denti vincitori dei diversi concorsi pro - veneziana. A condurre gli incontri a mar - mossi dal Cinit Cineforum Italiano, per gine della Mostra è stato Massimo Tria, favorire la partecipazione di giovani stu - docente universitario e membro di reda - denti alla 76a Mostra d’Arte Cinemato - zione della rivista “Cabiria. Studi di Ci - grafica di Venezia. nema”, affiancato da un gruppo di gio - I concorsi prevedevano per i partecipan - vani critici cinematografici del Cinit ti la presentazione della recensione di (Tommaso Faoro, Alvise Mainardi e Gio - un film dell’ ultima stagione cinemato - vanni Stigliano). grafica: il concorso “Vincenzo Gagliardi” La cerimonia di premiazione si è tenuta è stato vinto da Emma D’Este di Padova lunedì 2 settembre alle 13,20 presso lo (Università di Padova), il premio intito - Spazio della Regione Veneto all’Hotel Ex - lato a “Francesco Dorigo” è andato a celsior del Lido di Venezia. Chiara De Angelis di Roma (Università di Alessandro Cuk Bologna); il concorso “Giuria Giovani Ci - ne Vittoria di Alì Terme, indetto dai Ci - neforum Cinit “Nuova Presenza” di San - ta Teresa di Riva e “Banca del Tempo” di Alì Terme, è stato vinto da Ingrid Scarci di Furci Siculo (I.S.S. “Salvatore Pugliat - ti” di Taormina, sede associata di Furci Siculo), mentre il premio intitolato a “Isidoro Lanari” è andato ad Alessando Di Palma di Riccione (Liceo “Giulio Cesa - re – Manara Valgimigli” di Rimini). Dal 30 agosto al 4 settembre sono stati ospiti a Venezia del Cinit Cineforum Ita - liano e hanno partecipato alle attività di formazione previsti per i soci dei cinefo - 16 mondo cinit “Venezia 4 Settembre”: il docu-fim con Armando Lostaglio presentato al Lido

Festeggiare il proprio compleanno a Ve - nezia è il sogno di ogni cinefilo. Festeg - giare il proprio compleanno a Venezia per 30 anni di seguito è un sogno degno di essere raccontato in un documenta - rio. Felice Vino, regista di origine luca - na, porta sul grande schermo Armando Lostaglio nel documentario "Venezia 4 Settembre". Non si tratta solo della sto - ria di un appuntamento trentennale, ma anche quella di un vero e proprio amore per il Cinema, con la C maiuscola. Vene - zia è infatti la più antica e prestigiosa Mostra del mondo. Il Festival per anto - nomasia, nel quale si susseguono gli at - altri amici e che dirige da anni in Basi - mentale. Chi ha festeggiato ogni anno la tori e i registi più illustri, i film dei qua - licata, ma anche i più giovani, univer - speciale data insieme ad Armando Losta - li si parlerà per tutto l'anno seguente. sità, scuole e carceri. Il documentario è glio. Chi è accomunato da quella passio - Quelli che rimarranno nella storia. In al - quindi arricchito dalle testimonianze di ne viscerale, chiamata Cinema. La proie - tre parole, Venezia è "Luogo dell'anima e coloro che hanno condiviso con Arman - zione ha avuto luogo all’Hotel Excelsior, dell'amore che contagia anche gli altri do questo viaggio lungo trent'anni: mol - cuore pulsante della Mostra, nella sede ambiti". "Venezia 4 Settembre" raccoglie ti dei compagni di viaggio conosciuti al della Fondazione Ente dello Spettacolo le riflessioni di Lostaglio, critico cine - Lido. Girato nel 2018, grazie alla curio - martedì 3 settembre alla quale hanno matografico lucano di Rionero in Vultu - sità del produttore Gerardo Graziano per partecipato gli amici più cari di Arman - re. A tal punto innamorato della Mostra il critico lucano, Venezia 4 Settembre do e suoi estimatori che hanno avuto da coinvolgere non solo gli appassionati vuole raccontare chi ha partecipato a modo di conoscerlo al Lido in tutti que - del CineClub De Sica, che ha fondato con questo momento di formazione fonda - sti anni. Giorgia Colucci A mezzo secolo dalla loro realizzazione, diventano disponibili in dvd Apollon e Contratto, due documentari di Ugo Gregoretti Nello Spazio Ente dello Spettacolo al - ‘900 e in questo primo scorcio di 21° to. Di entrambi i film sono stati l’Hotel Excelsior del Lido di Venezia, secolo ha spaziato dall’ideazione e proiettati diversi spezzoni: è immi - nel corso della 76.ma Mostra Interna - realizzazione di programmi televisivi nente, infatti, l’uscita di un cofanetto zionale di Arte Cinematografica, si è al cinema sperimentale e di ricerca, in DVD, a cura di Penny video e CSC, in svolto l’incontro “Ugo Gregoretti, un dalla regia teatrale alla sovrintenden - cui sono proposti entrambi, tuttora eclettico in prima linea. Su Apollon, za di enti lirici. Grasselli si è concen - conservati e digitalizzati dall’Archivio Contratto e altre imprese cinemato - trato sui due film, Apollon, realizzato Audiovisivo del Movimento grafiche da riscoprire” promosso da nel 1970 sull’occupazione di una fab - Operaio e Democratico. Cinit Cineforum Italiano e Centro Stu - brica vicino a Roma, e Contratto, una Alessandro Cuk di Cinematografici Sono intervenuti i pellicola nata per documentare le ma - presidenti delle due associazioni na - nifestazioni dell’autunno caldo del ’68 zionali di cultura cinematografica, su committenza delle organizzazioni nell’ordine Massimo Caminiti e Gian - sindacali. In particolare il vicepresi - carlo Zappoli. A Silvio Grasselli, criti - dente del CSC ha ricordato come il pe - co cinematografico, vicepresidente riodo a cui risale la realizzazione di nazionale CSC, nonché autore di queste pellicole coincida con una fase diversi saggi di tema cinematografico, in cui Gregoretti, a seguito dell’inter - il compito di inquadrare la figura di vento del direttore generale della Rai Gregoretti, recentemente scomparso, di allora, Ettore Bernabei, fosse stato il cui impegno nella seconda metà del emarginato all’interno della Tv di sta - 17 mondo cinit mondo cinit Venezia 76: presentazione del cortometraggio “ I Sogni Sospesi ” un progetto contro la violenza sulle donne Lunedì 2 settembre alle ore 19.30 presso la sa - la della Regione Veneto dell’Hotel Excelsior al Lido di Venezia, in collaborazione e con il Pa - trocinio della Regione del Veneto e dell’Associa - zione “Anna Magnani” (aderente al Cineforum Italiano), è stato presentato alla stampa il cor - tometraggio “I Sogni Sospesi” con protagoni - sta Melania Dalla Costa che ne è anche la pro - duttrice e ne ha firmato la sceneggiatura (in - sieme a Manuela Tempesta), per la regia di Ma - nuela Tempesta distribuito da Premiere. Hanno presenziato Melania Dalla Costa, Manuela Tem - pesta e Giovanni Maria Buzzatti. La vicenda rac - conta di Marlène (interpretata da Melania Dal - la Costa), una bellissima e inquieta artista fran - nella soap “” durante la sta - zione Cannes Classic. Nel 2010 scrive con Maria cese che esprime il suo talento creativo dipin - gione del 2014 a cui hanno fatto seguito Im - Sole Tognazzi il documentario Ritratto di mio gendo, con il corpo nudo, una tela bianca ap - maturi, fiction diretta da Rolando Ravello padre, finalista ai David di Donatello 2011 e pesa in un casolare. La ragazza è fuggita dal (2016), e il film Pamuk Prens (2016). A feb - vincitore di una Menzione ai Nastri d'Argento. suo paese d’origine insieme a sua sorella braio 2018, al Festival di Sanremo, ha presen - Nel 2018, il documentario è stato proiettato Sophie, che cerca di starle sempre vicino e la tato “Stato di ebbrezza” di Luca Biglione di cui anche al M.O.M.A. di New York. Nel 2013, firma sostiene giorno dopo giorno. Il loro passato na - è coprotagonista accanto a Francesca Inaudi. il soggetto e la sceneggiatura del film Pane e sconde un terribile segreto… Un evento acca - La pellicola è stata selezionata anche al Marché burlesque, curandone anche la regia. Il film vin - duto tempo prima che le ha profondamente se - del Festival del Cinema di Cannes. L’interpreta - ce il Premio Troisi New Generation e il Premio gnate, costringendole a scappare in Italia. Per zione di Melania Dalla Costa è stata paragona - Amici di Ischia 2015 come Regista Emergente. il “trauma” subito - legato al “segreto” che ce - ta, dalla critica, a quella di Angelina Jolie nel Nel 2013 firma il soggetto del documentario lano le due sorelle, Marlène soffre anche di at - film “Ragazze Interrotte”. L’Officiel Italia, la ri - Tutte le storie di Piera, che vince una Menzio - tacchi di panico. Una mattina, i frammenti del - vista più celebre al mondo della moda, la con - ne Speciale ai Nastri d’Argento 2014. Nel 2017 la memoria riemergono nella mente di Marlène. sacra la nuova Star Italiana del cinema. Lo stes - dirige due cortometraggi: Punto e a capo, con Mentre la giovane dipinge con il corpo la sua so anno Melania ha girato il corto «Sogni So - Gigi Proietti e Luca Zingaretti (evento speciale tela, la verità viene alla luce: Marlène è stata spesi», da lei scritto (insieme alla regista) e di - al Festival di Roma 2017) e Cristallo, con Daph - vittima di una brutale violenza fisica proprio dal retto dalla regista Manuela Tempesta. Manuela ne Scoccia e Giglia Marra, un corto contro la suo più grande amore ed è riuscita a salvarsi so - Tempesta è una sceneggiatrice e una regista violenza sulle donne ed evento speciale al Fe - lo grazie all’aiuto di Sophie, che ha colpito l’uo - italiana. Nel 2006/2007 lavora come sceneg - stival di Torino 2017. Cristallo vince numerosi mo alle spalle. Eppure il passato sembra non giatrice e aiuto regista per il documentario Non premi, tra cui due premi al Festival di “Cortina - volerla lasciare in pace e torna a cercarla… tacere, finalista nel 2009 ai David di Donatello. metraggio” e due premi al “Social World Film Melania Dalla Costa è una modella e attrice ita - Nel 2008 scrive il soggetto per il documentario Festival”; inoltre, è tra i 15 finalisti ai “Corti liana nata il 25 febbraio 1988 a Marostica. Ha Pietro Germi: Il bravo, il bello, Il cattivo, sele - d’Argento” dove vince il Premio Universal. debuttato sul piccolo schermo con un ruolo zionato nel 2009 al Festival di Cannes nella se - Delia Strano Luciano Salce, eclettico uomo di spettacolo e originale cineasta Nello Spazio Regione Veneto all’Hotel Ex - rettore artistico di diversi festival, ha in - CSC, curatore di una pubblicazione dedi - celsior del Lido di Venezia, nel corso della quadrato la figura di Salce nel panorama cata all’eclettico uomo di spettacolo di 76ma Mostra Internazionale di Arte Cine - della cinematografia della seconda metà prossima uscita. matografica, si è svolto l’incontro “L’uomo del ‘900, sottolineando il contributo origi - Giuseppe Barbanti dalla bocca storta che mirava diritto” per nale da lui dato, come regista, in partico - tener viva la memoria di Luciano Salce lare alla commedia all’italiana con due (1922-1989) a trent’anni dalla scomparsa. film “Il federale”(1961) e “La voglia mat - Sono intervenuti Massimo Caminiti e ta” (1962), entrambi interpretati da Ugo Giancarlo Zappoli, presidenti nell’ordine di Tognazzi che, proprio con queste pellico - Cinit Cineforum Italiano e Centro Studi Ci - le, quarantenne, nematografici, associazioni nazionali di si afferma come attore a tutto tondo, cultura cinematografica promotrici dell’in - uscendo dal sicuramente riduttivo stereo - contro. Zapppoli direttore di Mymovies, tipo di interprete comico. E’ intervenuto curatore di numerosi libri sul cinema e di - anche Massimo Caruso, consigliere del 18 mondo cinit Sul Red Carpet di Venezia ricordando Gillo Pontecorvo Li chiamano maestri del cinema e a ragion passionati di Cinema che partivamo dalla Ba - veduta per quello spirito di sacrificio, voglia silicata alla volta di Venezia per vedere film di ricerca e di leggere prima degli altri che c’è così intensi e particolari, che la sua maestria dentro e fuori l’uomo nei contesti difficili ma aveva saputo ben amalgamare fra l’impegno anche ricchi di speranza della vita. E così è civile e la spettacolarizzazione: ma sempre stato per Gillo Pontecorvo, che Armando Lo - drammaturgicamente eccellenti. Con Ponte - staglio, critico cinematografico che dalla sua corvo la Mostra del Lido si sdogana final - Rionero si è fatto da sé e apprezzare anche mente ai giovani, a centinaia: l’intento è all’estero per umiltà e impegno nel far cono - quello di portarli a vivere da protagonisti il scere la settima musa tra gli anziani e i gio - Festival più antico del mondo, istituendo la vani. Una attenzione verso i giovani che Gil - prima giuria dei giovani che consegna il pre - lo Pontecorvo, autore di famosi film di forte stigioso premio Anica-Flash al miglior film impatto, concretizzò con la istituzione della opera prima. Venezia che nel 1966 gli confe - prima giuria composta dal pubblico di doma - risce il Leone d’oro per il capolavoro La bat - ni. Se il cineclub ‘’Vittorio De Sica’’ ha avuto taglia di Algeri, candidato pure all’Oscar. Gil - una marcia in più nel panorama cinemato - lo aveva avuto anche una precedente candi - grafico territoriale e del Bel Paese merito an - datura con il suo primo film nel 1961: Kapò che delle lezioni di un grande maestro oltre interpretato da Susan Strasberg (era la figlia La grande strada azzurra del che del grande Vittorio, naturalmente. di Lee, fondatore dell’Actor’s Studio), che an - 1957 dirige Alida Valli e Yves Franco Martina ticipa il rapporto masochista fra vittima e Montand nei panni di un pescatore di frodo carnefice. Gillo stabiliva con i suoi protago - che la polizia non riesce a prendere. L’anno Gillo Pontecorvo, 100 anni dalla nisti un rapporto empatico. Rimarrà famoso prima aveva girato l’episodio “Giovanna” sul - sua nascita di Armando Lostaglio quello con Marlon Brando, con il quale pure la occupazione delle operaie di una fabbrica Avrebbe compiuto 100 anni il regista Gillo arrivò a litigi furiosi durante le riprese di tessile di Prato. Suo stretto collaboratore è Pontecorvo. Era nato a Pisa il 19 novembre Queimada, film straordinario (del 1969, negli stato lo scrittore e sceneggiatore Franco So - 1919, una militante carriera da cineasta e anni della contestazione giovanile) sulle linas, che il regista, dopo la sua scomparsa, non solo, conclusasi a Roma nell’autunno di guerre di liberazione e sul colonialismo; ep - omaggerà dal 1986 istituendo il Premio Soli - 13 anni fa. Gillo (come tutti lo chiamavamo pure rimasero molto amici. Perché era diffici - nas dedicato a giovani sceneggiatori. Dal a Venezia durante la sua direzione della Mo - le non amare una persona come Gillo. Lui che 1992, dicevamo, Pontecorvo assume l’incari - stra dal ‘92 al ‘96) non era stato solo un aveva esperienza da vendere: fin da giovane co di direttore della prestigiosa Mostra di Ve - grande regista (talvolta definito pigro per i era stato assistente di autori importanti co - nezia, e quell’anno, in pieno conflitto balca - suoi soli 5 film girati fra il ’57 e il ’79). Gillo me Yves Allegret e Joris Ivens in Francia, e nico invita il film jugoslavo Tango Argentino aveva conseguito la laurea in chimica (suo quindi anche di Mario Monicelli; documenta - di Goran Paskaljevic, nonostante la Jugosla - fratello Bruno era il noto fisico allievo di En - rista, regista di spot, autore di collettivi e or - via fosse sotto embargo ONU. Il film vincerà rico Fermi); è stato anche giornalista e so - ganizzatore culturale. Con un imperativo ben il Premio del pubblico. Impegno civile e le - prattutto un critico di cinema ed aveva com - preciso: salvare il cinema. Giocava bene an - zioni di cinema: Gillo resterà un faro in quel - battuto nella Resistenza. Una vita poliedrica che a tennis, ma ogni immagine lo ricollega l’universo così complesso, e il Cine Club “V. dunque, condita sempre con quel luminoso al mondo della celluloide, che ha amato tan - De Sica” (di cui aveva molta stima) intende sorriso. Almeno questo appariva a noi ap - to e con cui aveva diffuso il suo credo. Con sempre ricordarlo. Montanelli e il cinema, il rapporto tra un grande giornalista del ‘900 e la Settima Arte E’ stato presentato nello Spazio Regione del suo lavoro di studioso, ricordando l’e - resse che il grande giornalista nutriva per Veneto all’Hotel Excelsior del Lido di Ve - sistenza di uno sconosciuto telefilm di la Settima Arte e la sensibilità che lo gui - nezia il saggio di Rinaldo Vignati “Indro Jacques Tourneur sceneggiato da John dava nel mettere in relazione la creatività Montanelli e il cinema” dato alle stampe Fante, che prendeva ispirazione da un rac - dei cineasti con l’attualità. per i tipi di Mimesis Edizioni. Accanto al - conto di Montanelli, o il progetto su Giu - Giuseppe Barbanti l’autore, storico e critico del cinema, col - lio Cesare elaborato con Valerio Zurlini laboratore di “Cabiria -Studi di Cinema”, non andato in porto, Gianni Canova, sto - che ha all’attivo anche diversi saggi di so - rico e critico del cinema, dal canto suo ha ciologia e politologia, sono intervenuti ricordato la sua esperienza, che risale a un Massimo Caminiti e Alessandro Cuk, ri - quarto di secolo fa, di collaboratore per la spettivamente presidente e vice-presiden - pagina degli spettacoli dell’ultimo quoti - te del Cinit-Cineforum Italiano, promotori diano diretto da Montanelli, “La Voce”. Di - dell’iniziativa ed anche il critico cinema - versi gli episodi rievocati, che hanno do - tografico Gianni Canova. Mentre Vignati si cumentato, sul filo di una testimonianza è soffermato sugli esiti più interessanti diretta, di prima mano, il profondo inte - 19 mondo cinit Lido di Venezia: il XV Congresso Cinit

Si è svolto sabato 7 settembre, nella tori nel 1970 del Cinit, che ha dato vi - NICA MAFFIZZOLI – Consigliere (Ci - Sala Riunioni del Patronato San Pio X ta, una decina di anni fa, alla “Fab - neforum FELICIANO); GIORDANO GIOR - in Riviera Santa Maria Elisabetta al Li - brica del Vedere”, collezione privata DANI – Consigliere (Cineforum Asso - do di Venezia, il 15° Congresso Nazio - di pezzi rari riguardanti la fotografia e ciazione PANECINEMA); ORAZIO LEOT - nale del Cinit – Cineforum Italiano, il cinema, via via incrementata a par - TA – Consigliere (Cineforum Associa - associazione nazionale di cultura ci - tire dagli anni ‘60 del secolo scorso, zione BANCA DEL TEMPO); MARCO BEL - nematografica riconosciuta dal Mini - in funzione anche professionale, visti LANO – Consigliere (Cineforum Asso - stero per i Beni e le Attività Culturali. gli insegnamenti di cui Montanaro è ciazione F. e P. CONTARINI); GIAMPIE - La presidenza dell’assemblea dei dele - stato a lungo titolare presso l’Accade - RO CLEOPAZZO – Consigliere (Cinefo - gati è stata assunta da Armando Lo - mia di Belle Arti di Venezia. Particola - rum Associazione SPAZIOCINEFORUM); staglio che in apertura dei lavori ha re attenzione nell’Archivio Fabbrica LIVIO MEO – Consigliere (Cineforum dato la parola al presidente uscente del Vedere è dedicato al periodo dal LABIRINTO). Massimo Caminiti. Questi dopo avere pre-cinema alla nascita del sonoro con I nuovi componenti del Collegio dei porto il benvenuto ai delegati, ha specifico riferimento alla tecnologia, Probiviri sono: LUIGI VERNALEONE – tracciato un bilancio delle attività de - al cinema d’animazione ed al cinema Presidente (Cineforum Associazione gli ultimi anni, rese particolarmente sperimentale del periodo dell’avan - SPAZIOCINEFORUM); OLINTO BRUGNO - difficoltose dai ritardi nell’istruttoria guardia storica. LI – Consigliere (Cineforum SAN BONI - e nell’erogazione del contributo da Si sono svolte, successivamente, le FACIO); LEONARDO ORLANDI – Consi - parte della Direzione Generale Cinema. operazioni di voto che hanno portato gliere (Cineforum CORTE VENEZIANA); Giuseppe Barbanti, tesoriere uscente, al rinnovamento degli organi sociali. GIOVANNI BARNABA – Consigliere sup - ha relazionato sulla situazione finan - I nuovi componenti del Consiglio di - plente (Cineforum AMICI DELLO SPET - ziaria dell’associazione sottolineando rettivo sono: TACOLO di ABANO); GIOVANNI COSTAN - le problematiche che negli ultimi anni MASSIMO CAMINITI – Presidente (Ci - TINI – Consigliere supplente (Cinefo - sociali si sono dovute affrontare per le neforum NUOVA PRESENZA); ALESSAN - rum BURANO). continue diversità dei bandi ministe - DRO CUK – Vicepresidente Vicario (Ci - I nuovi componenti del Collegio dei riali. neforum Associazione ALCIONE); AR - Revisori dei Conti sono: DANIELE BRA - Sono, così, intervenuti tutti i delega - MANDO LOSTAGLIO – Vicepresidente CUTO – Presidente (Cineforum P. P. PA - ti in rappresentanza dei cineforum che area Sud (Cineclub V. DE SICA); MAR - SOLINI); GIUSEPPE MASSIMO CICALA – hanno illustrato le numerose attività CO VANELLI – Vicepresidente area cen - Consigliere (Cineforum NUOVA PRE - svolte negli ultimi anni. E’ stata mol - tro (Cineforum EZECHIELE 25, 17); SENZA); LUCIA GIOVANNINI – Consi - to apprezzata, inoltre, dai partecipan - GIUSEPPE BARBANTI – Tesoriere (Ci - gliere (Cineforum EZECHIELE 25, 17); ti la presenza di Carlo Montanaro, sto - neforum MESTRE); NEDA FURLAN – GIUSEPPA GRECO – Consigliere sup - rico e critico del cinema, fra i fonda - Consigliere (Cineforum MANIN); VERO - plente (Cineforum SPAZIOCINEFORUM); 20 mondo cinit

DELIA STRANO – Consigliere supplente (Cineforum TEMPI MODERNI). Nel chiudere i lavori congressuali, Massimo Caminiti, confermato presi - dente, nel ringraziare i delegati per la fiducia accordata e rinnovata, ha avu - to parole di apprezzamento e incorag - giamento per i responsabili dei ci - neforum, raccomandando loro di ope - rare sempre in nome della “mission” che contraddistingue l’Associazione, cioè l’educazione al cinema come mo - mento di crescita culturale consape - vole dei soci e degli spettatori, e vol - gendo una particolare attenzione nei riguardi delle giovani generazioni af - finché siano liberi da condizionamen - ti, palesi od occulti, dei mezzi di co - municazione di massa. Aldo Resmini

21 mondo cinit mondo cinit Tutti i vincitori della XII edizione del Film Festival del Garda mettersi in discussione e di riportare l’atten - zione sulle vite delle persone, senza vederle solo attraverso la lente della malattia». Una menzione speciale da parte della Giuria della critica è stata assegnata a Të Thyer (Broken) di Edmond Budina (Drammatico, Albania, Italia, Macedonia, 2017), «per un soggetto di grande impegno civile, capace di far emergere la responsabilità reciproca tra generazioni (attraverso il difficile rapporto tra un padre e un figlio) e rendendo simboli - ca una vicenda che denuncia dinamiche di potere di forte impatto ambientale e sociale, dai tratti specifici tuttavia universali». Il Premio del pubblico Città di San Felice in - titolato al Cav. Attilio Camozzi, espresso con il voto degli spettatori che hanno affollato le proiezioni, è stato assegnato a Të Thyer (Broken – Spezzati) di Edmond Budina. Nel film Budina racconta la storia di Jani, che dopo aver scontato una lunga pena ad An - cona, ritorna sessantenne nel suo paese d’o - rigine, l’Albania, che ritrova stravolta e dove Un film italiano e una produzione italo-alba - come tante, in cui la solitudine e le difficoltà incontra il figlio che, durante tutti gli anni di nese hanno vinto la XII edizione del Film Fe - rendono la vita più difficile: Plinio, un anzia - prigionia, non ha mai cercato di mettersi in stival del Garda. A conclusione di otto mera - no pianista ipocondriaco, non vuole più usci - contatto con lui. Andi, il figlio, è diventato vigliose e intense giornate di proiezioni e in - re di casa, Roberto affronta la fatica di vive - nel frattempo uno dei politici più corrotti e contri seguite da una platea attenta, è arri - re dopo un grave ictus, Maurizio paga lo potenti d’Albania e gestisce un miliardario vato il verdetto della giuria e del pubblico. scotto di una vita di eccessi. Grazie al pro - traffico di rifiuti tossici provenienti dall’este - «Si chiude un’edizione indimenticabile e par - getto di salute pubblica presente nel quar - ro. Tanti anni di sofferenza in un carcere ita - tecipatissima – ha commentato la direttrice tiere per Plinio, Roberto e Maurizio si aprono liano sono nulla di fronte all’ingratitudine artistica Veronica Maffizzoli – con un’af - nuove opportunità, nuovi scenari di vita in delle persone più care, che si trasformano fluenza di pubblico notevole e in costante cui mettersi nuovamente in gioco, perché quando si tratta di salvaguardare il profitto e crescita per le proiezioni, gli incontri e gli “curare” significa creare relazioni, conoscere i propri interessi. eventi speciali che si sono svolti tra San Fe - le persone e i loro bisogni, stare insieme e Entrambi i film rappresentano a pieno il filo lice, Brescia, Calvagese, Gardone Riviera, condividere i problemi di ogni giorno. conduttore della XII edizione, il tema Io So - Puegnago, Toscolano Maderno e Vestone. La Sul film la regista Erika Rossi ha dichiarato: no, Noi Siamo, Reciprocamente, dove l’avver - manifestazione è ormai un appuntamento ir - «L’accesso alla salute non è uguale per tutti: bio segna la dimensione necessaria della par - rinunciabile per il pubblico gardesano (e non le condizioni in cui le persone nascono e in - tecipazione al vivere comunitario, all’appar - solo), che di anno in anno, accoglie la no - vecchiano influenzano le reali possibilità che tenenza agiata dei membri di una comunità: stra proposta e apprezza il cinema nazionale quella persona ha di curarsi e guarire. Il fat - questa dimensione rinnova il suo approccio e internazionale sul Lago di Garda. La XII to che la salute delle persone passi attraver - corale, polifonico e complesso, afferma il va - edizione è stata dedicata alla società, al sen - so il loro benessere emotivo e relazionale è lore dell’uomo politico, aristotelico, desidera so di comunità, alle relazioni tra generazioni un concetto tanto semplice e intuitivo, l’incontro e accetta la discussione, il con - e tra persone. Sono sempre le persone a fare quanto innovativo e rivoluzionario nelle sue fronto e la problematicità del quotidiano gra - la differenza e a costruire una società acco - implicazioni. zie al medium di una pellicola cinematogra - gliente e umana». Il progetto di salute pubblica raccontato nel fica. Il festival, che ha avuto ben due ospiti La Giuria della critica (“Premio Giovanni Tu - film è un’esperienza che non ha eguali in d’onore, il musicista Omar Pedrini e lo sce - rolla”) composta da Vincenzo Beschi (Avi - tutta Europa. Ciò che si mette in pratica da neggiatore e regista Francesco Bruni, si è sco), Paolo Fossati (giornalista) ed Elia dieci anni nella città di Trieste, implica una concluso con l’incontro con Bruni e con un Mouatamid (regista e vincitore del premio nuova visione del mondo, un’attitudine, un evento straordinario dedicato al film “C’era del pubblico nella scorsa edizione) ha scelto modo di essere, che accomunano tutti colo - una volta in America di Sergio Leone”. di premiare La città che cura di Erika Rossi ro che sono parte attiva del progetto: qui si (Documentario, Italia 2019). affronta un nodo centrale del ‘fare salute’, la Enrico Grazioli In La città che cura si racconta una periferia formazione di operatori e tecnici capaci di 22 mondo cinit ZABUT 4° Edizione Nel corso della serata è intervenuto il sinda - co di S. Teresa di Riva, On. Danilo Lo Giudice e il neo assessore regionale al Turismo, Sport e Spettacolo, On. Manlio Messina. L’evento è stato presentato egregiamente dal - l’attrice Nella Tirante, mentre particolarmente apprezzate le performances che hanno arric - chito la serata conclusiva del Festival, con la proiezione di cortometraggi muti, accompa - gnati dal sassofonista Carmelo Coglitore, dal batterista Federi - co Saccà, e dal testo originale dell’attore e autore teatrale Tino Caspanello. Lo staff organizzativo di ZABUT, composto da Cinzia Bongiorno, Carmelo Ca - sale, Caterina Limardo, Antonello Mantarro, Stefania Pasquale, Marta Rigano, Cristina To - taro, e presieduto da Nello Calabrò, è rimasto Santa Teresa di Riva. Si è conclusa con suc - riferimenti al cinema di Fellini, racconta una piacevolmente soddisfatto per gli apprezza - cesso la IV edizione di “Zabut, International storia brillante, scandita da un montaggio menti ricevuti dall’Amministrazione Comunale Animated Short-film Festival” svoltasi nella serrato e una meravigliosa ironia”; il Premio e della calorosa partecipazione del pubblico splendida location del Parco Unità d’Italia di per la migliore colonna sonora è andato a presente. Villa Crisafulli-Ragno a Santa Teresa di Riva. “Bavure” di Donato Sansone (Francia). Il Pre - Massimo Marinacci Numerosa la partecipazione del pubblico pro - mio Cinit, per il corto che meglio rappresen - veniente da tutta la zona ionica e appassio - ta i valori della solidarietà e dell’inclusione, è nata di cinema, che si è riversata per le tre andato a “Ian - Una historia que nos movili - serate del Festival dedicate ai cortometraggi zarà” di Abel Goldfarb (Argentina) su valuta - di animazione. Nella serata conclusiva sono zione unanime della giuria composta da Ora - stati assegnati i riconoscimenti previsti. La zio Leotta, Francesca Mirabile Mastroeni, giuria internazionale composta da Andrijana Massimo Cicala e dal presidente Massimo Ca - Ruzic, storica e critica di cinema d’animazio - miniti che ha consegnato il riconoscimento. ne, Nico Bonomolo, regista e illustratore e Jo - Il cortometraggio argentino si è anche aggiu - shua Held, regista e scenografo, ha assegna - dicato il premio del pubblico che ha votato to il “Premio Zabut 2019” a “Biciklisti” di separatamente con una scheda consegnata Veljko Popovic (Croazia), con questa motiva - dall’organizzazione. Inoltre, menzioni specia - zione:”Un riuscito inno alla vita che, attra - li per i corti Reviver (Israele), Guaxuma (Fran - verso le bellissime pitture di Vasko Lipovac e cia) e Bavure (Francia). Yasmina è il cortometraggio vincitore del Premio Cinit al 29° Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina Si intitola Yasmina dei registi Claire Cahen e scondersi o giocare la partita più importante Ali Esmili il cortometraggio vincitore del pre- per il suo futuro. La giuria presieduta da Mas - mio Cinit Cineforum Italiano al 29° Festival simo Caminiti e formata da Neda Furlan, Ora - del Cinema Africano, d’Asia e America Latina. zio Leotta e Massimo Nardin ha premiato Ya - Il riconoscimento, giunto alla 16a edizione, smina con la seguente motivazione: “per la consiste nell’acquisizione dei diritti di distri- generosa e intensa interpretazione della gio - buzione in Italia di un cortometraggio africa- vane protagonista, sul cui sguardo irrequieto no con valore educativo. La trama è tutta in- si concentrano i registi, seguendola dal cam - centrata sulla quindicenne Yasmina, giovane po di gioco al dramma familiare e agendo sul - promessa di una squadra di calcio. Brava e la determinazione come riscatto della vita, at - piena di grinta, è determinata ad affermarsi traverso un urlo viscerale, struggente e carico nel mondo dello sport. Quando arrestano il pa- di incognite rivolto al mondo intero”. dre clandestino, Yasmina deve decidere se na- Manuela Pursumal 23 mondo cinit Alì Terme: gli studenti animano il Cineforum Gli studenti sono stati invitati a espri - mere una valutazione complessiva, a conclusione di questo primo ciclo di ci - neforum del 2019 votando il film prefe - rito che ha visto primeggiare “Bohemian Rapsody” sulla storia del gruppo musica - le dei “Queen” e di Freddie Mercury, se - guito da “A Star is Born” di Bradley Coo - per con Lady Gaga e da “Una storia sen - za nome” del regista siciliano Roberto Andò. Gli studenti della maturità, inoltre, han - no poi messo a punto un elaborato di re - censione, il più meritevole dei quali ha consentito al vincitore (la studentessa Ingrid Scarci) di beneficiare di un sog - giorno gratuito, nel contesto della 76.ma edizione della Mostra Internazio - nale del Cinema di Venezia, messo in pa - Grande partecipazione degli studenti a mettere piede sulla luna. lio dal Cinit e dal Cine Vittoria. delle Scuole Superiori della riviera ioni - Grazie al protocollo d’intesa con la dire - Grande soddisfazione del presidente del ca messinese al Cineforum targato Cinit zione del Cine Vittoria e su sollecitazio - Cinit, Massimo Caminiti, del direttore ar - che ha avuto luogo al Cinema Vittoria di ne del corpo docenti, numerosissimi stu - tistico, Orazio Leotta, del coordinatore Alì Terme e che si è concluso mercoledì denti provenienti dall’I.I.S. “Caminiti” di della Giuria, Prof. Ignazio Vasta, e del ti - 10 aprile 2019 con l’ultimo film in pro - Santa Teresa di Riva e dall’I.I.S.S. Pu - tolare della sala sig. Francesco De Luca, gramma “First Man” di Damien Chazelle gliatti di Furci Siculo e di Taormina, han - i cui sforzi nel riportare i giovani a fre - che ha ripercorso le vicende storiche e no assiepato in ogni ordine di posto le quentare le sale cinematografiche sono umane di Neil Armstrong, il primo uomo proiezioni previste per i film. stati ampiamente premiati. Massimo Cicala A Rionero in Vulture il progetto Sequenze di Donne: il Cinema e la Basilicata È stato presentato il progetto cinemato - Piano Nazionale Cinema per la Scuola, il sire un linguaggio tecnico, quanto nell’ac - grafico “Sequenze di Donne: il Cinema e la progetto ha proposto una rassegna cine - cogliere un’opera nella sua specificità per Basilicata”, ispirato al verso “...de l’acerba matografica (con sei film) imperniata sul - comprenderla in toto ed esprimere un giu - e cruda Diva” di Isabella Morra. Le finalità la tematica della figura femminile, in rela - dizio di gusto e consapevolmente critico. dell’iniziativa, che ha avuto come istituto zione al contesto territoriale lucano, in La prima fase del progetto “Sequenze di capofila il Liceo Artistico “Carlo Levi” di diverse fasi storiche. L’idea progettuale Donne: Cinema e Basilicata” – a cura del Rionero in Vulture, sono state quelle di nasce, dunque, dall’incontro di Enti e as - CineClub “Vittorio De Sica” – è stata rivol - creare le condizioni affinché l’arte del Ci - sociazioni che da decenni svolgono atti - nema e più in generale audiovisiva possa vità nel settore e in diverse istituzioni: educare gli studenti della scuola seconda - scuole, università, centri anziani, case cir - ria di II grado alla comprensione di segni condariali. e immagini e della loro bellezza. L’iniziativa è stata rivolta oltre che agli L’ideazione del progetto è merito dell’As - alunni e ai docenti, anche alle famiglie e sociazione Manthano che si è avvalsa del - agli stakeholders, ossia portatori di inte - la collaborazione del CineClub “Vittorio De ressi comuni. Ad alcuni appuntamenti ci - Sica” presieduto da Armando Lostaglio. nematografici è stato presente una figura Della partnership hanno fatto parte l’Ac - del cinema legata all’opera in esame – at - cademia Belle Arti “Michelangelo” di Agri - tore, regista, critico – per le “Conversa - ta ai docenti, al fine di offrire quegli stru - gento e “New Form” ente accreditato al zioni con il pubblico”. menti per una lettura critica delle imma - MIUR. L’opera cinematografica è diventata, così, gini, che possano agevolare le nuove ge - “Sequenze di Donne: Cinema e Basilicata” strumento educativo all’interno dei per - nerazioni a non essere spettatori passivi è stato il fulcro del progetto che con il corsi curriculari. Il cinema, come ogni ar - ma capaci di decodificare messaggi, espri - coinvolgimento dei testimonial ha porta - te, possiede un particolare linguaggio da mersi con consapevolezza e costruire nar - to alla realizzazione di un portale web ci - apprendere se si vuole accedere alle ope - razioni, anche utilizzando le nuove tecno - nematografico. re, facendone un’esperienza vissuta. L’ap - logie a loro disposizione. In coerenza con le azioni ministeriali del prendimento non consiste solo nell’acqui - Chiara Lostaglio 24 mondo cinit Santa Teresa di Riva. I bambini in classe e in sala discutono di cinema col progetto “Cineforum e inclusività”.

sante opera volta a creare nelle nuove e leggere adeguatamente i linguaggi generazioni una coscienza critica nella presenti nel film con le classi dell’ in - lettura dei messaggi massmediali con fanzia, con la proiezione di corti di fic - particolare riguardo al cinema. tion che di animazione selezionati tra i Grazie al prezioso apporto della Vicaria, premi assegnati dal Cinit nei festival del Dott.ssa Maria Concetta Muscolino, si è cinema africano del COE e il dato il via ai tre momenti focali della at - festival “Zabut” dell’Asso - tività progettuale sul tema della inclusi - ciazione Culturale “ Taglio di vità. Un primo esperimento di avvicina - rema”, provenienti quindi da Conclusa anche quest’anno la fortunata mento al grande schermo ha portato i produzioni emergenti e di li - partnership tra Direzione Didattica di bambini della Scuola dell’infanzia ad as - vello internazionale. S.Teresa di Riva con l’associazione na - sistere ad una avvincente proiezione I film hanno suscitato gran - zionale CINIT di Venezia, tramite il Ci - nella sala cinematografica del Cine Vit - de interesse e divertimento tra i giova - neforum “Nuova Presenza”, che ha visto toria di Alì Terme. Successivamente, la nissimi fruitori, tenendo conto sempre un’opera di divulgazione ed educazione parte più propriamente pedagogica e at - che il leit motiv del progetto era l’inclu - al linguaggio cinematografico svolto tiva, con le quarte e le quinte elementa - sione e l’integrazione del nella solita consolidata formula collabo - ri di tutti i plessi santateresini, alle pre - diverso. Ogni alunno ha poi realizzato rativa che ha dato negli ultimi anni ri - se con una interessante produzione indi - una produzione grafica, ispirata dai con - sultati di forte spessore pedagogico, pendente sulla matematica, voluta dal tenuti ritenuti più interessanti. A cia - educativo e culturale. MIUR, creata appositamente per le scuo - scun alunno è stata consegnata una Si è in pratica messo a frutto il proto - le italiane, di stampo fortemente forma - scheda, predisposta dal Cinit, con credi - collo di intesa siglato dal Presidente del tivo per sfatare in modo accattivante il ti del film, sinossi e spunti di riflessio - Cinit Massimo Caminiti e le Dirigenti mito della “bestia nera” tra le discipline ne. succedutesi nella Direzione Didattica scolastiche, appunto la matematica. Ai docenti invece è stato dato un pron - dott.sse Munafò e Maria Carmela Lipari. Nella parte conclusiva dell’anno scolasti - tuario sulla sintesi dei film e dei corti in L’articolazione durante l’Anno Scolastico co, invece, sempre la referente al pro - programma. 2018-19 ha visto coordinarsi la referen - getto ins. Maria Trimarchi con Massimo Grande soddisfazione per questo proget - te del progetto “Cineforum & Inclusi - Cicala, hanno girato per tutti i plessi to didattico che ha riscosso approvazio - vità”, ins. Maria Trimarchi, con l’esperto della Direzione Didattica di S.Teresa di ne e plauso da parte di docenti, genito - in linguaggi fotocinematografici, edito - Riva, mettendo in moto le L.I.M. - La - ri e soprattutto da parte dei piccoli riali e social, Massimo Cicala, esperto del vagne Interattive Multimediali, presenti alunni. Cinit sul territorio siciliano nella inces - ormai in tutte le classi, per interpretare Orazio Leotta Dodici film per rievocare “Il sessantotto al cinema” per iniziativa di Spaziocineforum al CineLab G. Bertolucci di Lecce

Anche per il 2019 si sono susseguiti i martedì stagione del Sessantotto come rivoluzione di to o rimosso. La rassegna si è poi conclusa il del Cineporto al CineLab “Giuseppe Bertoluc - classe, di genere e di ruolo sociale. 21 maggio. ci” (via Vecchia Frigole 36, Lecce) con la pri - La lettura del ’68 proposta dal programma si Ginetto Vernaleone ma proiezione della rassegna del nuovo anno, articola in due momenti: da una parte le vere denominata “Il Sessantotto al cinema”, rico - e proprie premonizioni del fenomeno (“I pu - gnizione cinematografica sul movimento a gni in tasca” di Marco Bellocchio, “Prima del - cinquant’anni di distanza dalla sua nascita. la rivoluzione” di Bernardo Bertolucci, “La Chi - Organizzata da Spaziocineforum Cinit Lecce e noise” di Jean Luc Godard); dall’altra le pro - Apulia Film Commission, la rassegna si è aper - poste che evocano ombre e riflessi imprevisti ta martedì 29 gennaio alle 20.30 con la proie - e lontani – nello spazio e nel tempo – dal mi - zione de “I pugni in tasca “di Marco Belloc - tico anno (“Après mai” di Olivier Assayas, chio: ad introdurre la visione del film Anna Ca - “Prova d’orchestra” di Federico Fellini). Con la puto, già presidente provinciale Arci di Lecce. sua finzione, il cinema può scoprire le verità Rifiutato alla Biennale Cinema di Venezia invisibili alla vista chiara della storia, perché il 1965, premiato con il Nastro d’argento nel suo linguaggio ha la morfologia del sogno, e 1966, l’esordio nel lungometraggio di Marco il Sessantotto è stato un grande sogno (e for - Bellocchio è il manifesto ante-litteram della se lo è ancora) di ciò che abbiamo dimentica - 25 mondo cinit Maratona di Lettura: Jules Verne tra carta e celluloide

e celluloide” con pagine scelte da teschi del progresso, che ha descrit - “Intorno alla Luna” (1870) interpre - to puntualmente buona parte di tate da Francesca D’Este precedute eventi e macchinari presto entrati dalla proiezione “Alla luna, alla lu - nella consuetudine, Jules Verne. Che na”, sogni, voli escursioni, matri - è arrivato, non senza riferirsi a ef - moni alle origini del cinematografo fettive verità scientifiche a volare e seguita da “Una donna nella luna” verso e intorno alla Luna. di Fritz Lang del 1929, “Frau im E nel contempo a ripercorrere alcu - mond” tratto da un romanzo dell’allora ne tappe importanti del nuovo lin - moglie di Lang, Thea von Harbou. guaggio nato con il ‘900, il cinema - L’anniversario leonardiano ha con - tografo, che a loro volta si ispirava - sentito di rivedere spunti, istanze, no tra l’ingenuo, il buffo e il magi - ipotesi e voglie di un’umanità alla co sempre al nostro satellite che costante ricerca di comprendere per nella celebrazione della fine del pe - superare i limiti della meraviglia del riodo muto da parte di uno dei gran - creato. Magari progettando macchi - di e visionari registi, Fritz Lang, ne impossibili, ma anche solo mate - avrebbe dovuto, tra l’altro, possede - rializzando dei sogni che in qualche re immense riserve… auree. caso sono anche diventati realtà. Insomma: serata sospesa tra Carta e Partecipando come Biblioteca di Celluloide a La Fabbrica del Vedere, un’Associazione Culturale dedicata in una maratona che sta diventando La Fabbrica del Vedere in collabora - alla visione alla Maratona di lettura uno degli appuntamenti istituziona - zione con CINIT Cineforum Italiano è parso indispensabile riferirsi al li dell’attività annuale. ha presentato “Jules Verne tra carta più grande tra i divinatori ottocen - Neda Furlan I luoghi del Cinema – Day Tour cinematografico di Parigi con Cineforum Labirinto sitare angoli della città che ingiustamen - te non vengono considerati negli itinera - ri turistici: palazzi, chiese, vie nascoste, bistrot. La passeggiata cinematografica attraverso la città ha accompagnato l’e - sploratore nei luoghi che il Cinema ha re - so immortali e su cui ha gettato una nuo - va poetica luce. La magia che da sempre avvolge Parigi si è unita al fascino dei film girati nei suoi quartieri. Dalla Montmartre de Il favoloso mondo di Amelie ai luoghi del cinema di Woody Al - len, dalla Parigi della Nouvelle Vague di François Truffaut, Jean-Luc Godard e Cineforum Labirinto e Agenzia Viaggi in un Café del Boulevard des Capucines a Louis Malle a quella fiabesca ricreata per Clipper hanno dato vita a un nuovo entu - Parigi: questo dimostra come la storia Ratatouille. E ancora la Parigi anni ‘50 di siasmante progetto cine-turistico: “I luo - della Settima Arte sia intrinsecamente le - Julie & Julia, quella elegante di The Tou - ghi del Cinema”, tour e passeggiate cine - gata alla capitale francese sin dalle sue rist e quella immaginifica di Hugo Cabret. matografiche alla scoperta del mondo co - origini. Da quel lontano dicembre il rap - Ogni tappa è stata un pretesto per rac - me ambiente scenografico naturale. porto tra il Cinema e Parigi non ha fatto contare aneddoti e curiosità sulla produ - “I luoghi del Cinema” è un nuovo modo di che consolidarsi e oggi la Ville Lumiere è zione cinematografica e sui suoi protago - esplorare il paesaggio intorno a noi per una delle città più immortalate dalle pro - nisti, così come per approfondire la cono - guardarlo con gli occhi della macchina da duzioni cinematografiche internazionali: scenza storica di un determinato luogo. presa. Attraversando città e regioni più o ogni anno Parigi ospita in media 900 pro - Si è trattato di un Day Tour, quindi l’iti - meno conosciute si potrà andare alla ri - duzioni diverse ed è stato stimato che so - nerario si è svolta nell’arco di una sola cerca di quelle location che il Cinema ha no circa 5000 le location esterne che so - giornata! Grazie a EasyJet, partendo dal - reso iconiche. E per iniziare questa av - no state utilizzate per le riprese. l’aeroporto la mattina presto è ventura è stata ritenuta Parigi la città Insieme a Tommaso Bortolanza, membro stato possibile avere a disposizione l’in - ideale.La prima proiezione cinematografi - di Cineforum Labirinto ed esperto di Ci - tera giornata per la visita per poi rientra - ca si è tenuta infatti il 28 Dicembre 1895 nema, durante il tour è stato possibile vi - re di nuovo a Venezia la sera. Livio Meo 26 mondo cinit Lecce ricorda Luigi Di Gianni su iniziativa di SpazioCineforum

Luigi Di Gianni, dalla fine degli anni Cin - quanta apprezzato autore di programmi culturali e film per la Rai Radiotelevisio - ne Italiana. Nel 1958 il suo mediometraggio Magia Lucana, realizzato con la supervisione dell’antropologo Ernesto De Martino, vince il premio come miglior documentario alla 19.ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Nel 1968 il mediometraggio La tana viene selezionato al Festival di Cannes. Nel 1975, con Il tempo dell’inizio, il suo primo lungometraggio di fiction, vince il Na - stro d’argento come miglior regista esor - diente. A seguire la proiezione prima di un’in - tervista al regista scomparso e, poi, di due suoi cortometraggi, Il male di S. Do - Omaggio a Luigi Di Gianni, il cineasta che ha presentato il documentario “Ci - nato e Nascita di un rito. La serata si è scomparso il 10 maggio 2019, al Cine - nema dell’essere” di Domenico Sabino, conclusa con un dibattito ricco di diver - Porto di Lecce per iniziativa di SpazioCi - docente di Antropologia Culturale nell’a - se testimonianze di amici e cineasti, fra neforum. Martedì 11 giugno alle 19.30, teneo di Napoli, è toccato al regista e cui quella di Antonio Gigante. dopo l’introduzione a cura del critico Ar - docente di Storia del Cinema Giuliano mando Lostaglio, vicepresidente Cinit, Catapani tracciare un breve profilo di Ginetto Vernaleone Grande successo del concerto “Musica e cinema” dell’Orchestra Giovanile dell’I.C. di S.Teresa di Riva organizzato con il CINIT Ha conseguito un ottimo risultato il pro - tarra, dalla prof.ssa Tania Gullì, docente di getto “Musica e cinema” dell’Istituto Com - flauto e dal prof. Carlo Curcuruto. Ha pre - prensivo di Santa Teresa di Riva, provincia sentato la serata la prof.ssa Simona Riga - di Messina, realizzato dai giovani studenti no, docente di coro. iscritti al Corso di Musica, con la collabora - Grande soddisfazione ha espresso la diri - zione del Cinit – Cineforum Italiano e del gente scolastica, Prof.ssa Enza Interdona - Cinema Vittoria di Alì Terme; infatti, a con - to, per l’eccellente perfomance dei giovani clusione dell’Anno Scolastico si è tenuto un orchestrali, vero orgoglio della scuola, rin - concerto finale che ha visto il coinvolgi - graziando per la qualificata collaborazione mento di oltre 50 studenti impegnati in il presidente nazionale del Cinit, Massimo una decina di brani tratti da colonne sono - Caminiti, il quale, tra l’altro, ha sottolinea - re di film di grande fama internazionale (Il to l’importanza formativa dell’educazione to da parenti dei giovani orchestrali, ha Padrino, 8 ½, La vita è bella, Cats, Pirati delle arti nelle scuole, in tutte le espres - presenziato alla manifestazione, tenuta dei Caraibi, Nuovo Cinema Paradiso, Mis - sioni umane e, soprattutto, quando si in - presso l’Antica Filanda di Roccalumera; pre - sion, Il Postino). trecciano e convivono in maniera sublime senti pure il sindaco di S.Teresa di Riva, On. Le gradevoli esecuzioni sono state accom - musica e immagini cinematografiche. Danilo Lo Giudice e il presidente del Consi - pagnate da brevi spezzoni di film scelte da Un foltissimo pubblico, formato soprattut - glio Prof.ssa Domenica Sturiale. Francesco De Luca, introdotte dai crediti e Nel corso della serata si sono esibiti pure il dalle curiosità sui film curate dal prof. Gruppo Polifonico di flauto dolce, l’Orche - Ignazio Vasta. stra delle classi prime, cantanti e solisti, L’orchestra è stata diretta magistralmente tutti studenti appartenenti all’Istituto, dalla prof.ssa Rosanna Pianotti, docente di molti dei quali hanno ricevuto importanti violino, collaborata in questo progetto, riconoscimenti in concorsi di livello regio - dalla prof.ssa Nuccia Scarcella, docente di nale e nazionale. pianoforte e Domenico Calì, docente di chi - Orazio Leotta 27 mondo cinit Alla Galleria Sagittaria di Pordenone la mostra “Il giorno e la notte. Dal vedutismo al cinema muto” Una mostra per scoprire la potenza e la ma - gia dell’immagine, nell’evoluzione che a poco a poco l’ha trasformata in visione di - namica e finalmente in proiezione cinema - tografica: “Il giorno e la notte. Dal veduti - smo al cinema muto”. Così si intitola l’affa - scinante percorso espositivo che sino al 13 ottobre 2019 è stata ospitata nella Galleria Sagittaria di Pordenone. Un progetto a cu - ra di Carlo Montanaro e Giancarlo Pauletto che ha attinto dal caleidoscopico Archivio Carlo Montanaro proponendo acqueforti, cromoliti, albumine, imbibizioni e viraggi, ma anche oggetti come la camera ottica, “mondo novo (o niovo)” e megaletoscopio che hanno accompagnato i visitatori attra - verso il percorso della prima forma di spet - tacolarizzazione delle immagini, in una “fi - liera” sino alle soglie della magia del cine - ma muto. apparecchiature dotate di lenti d’ingrandi - posteriormente e inserite: è accaduto per Promossa dal Centro Iniziative Culturali mento, potevano essere illuminate dal da - la prima volta a Venezia nel 1864, con l’ot - Pordenone e La Fabbrica del Vedere di Ve - vanti oppure per trasparenza, ottenendo tico Carlo Ponti, nel “Megaletoscopio”, per nezia, la mostra ha avuto il sostegno della l’effetto luministico del passaggio dal gior - simulare, con il cambio dell’illuminazione, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e di no alla notte. Ecco allora le immagini piut - il passaggio giorno/notte. Il “chiaro di lu - Fondazione Friuli, con la collaborazione de tosto verosimili, realizzate con l’ausilio del - na” trasfigura, con Carlo Naya, a Venezia, i Le Giornate del Cinema Muto. In Galleria la camera oscura, uno strumento per pren - paesaggi più diversi in rappresentazioni tra Sagittaria è stato anche distribuito il cata - dere appunti, da riportare poi nel proprio il romantico e il fiabesco: anche le imma - logo della mostra, con un intervento di atelier. Ed ecco la prospettiva resa automa - gini del “mondo novo” si adegueranno, Giovanni Montanaro. tica dall’utilizzo delle lenti, riletta tramite aiutate dalla tecnica della “dissolvenza in - Nel 2006 la Galleria aveva già ospitato la un ulteriore sistema ottico che la rendeva crociata” nel buio della sala da proiezione. mostra “Prima dei Lumière. Oggetti docu - quasi tridimensionale. Dalle acqueforti, E i colori uniformi saranno poi alla base dei menti immagini avanti e attorno al cinema. semplificando il procedimento di stampa, racconti del cinema muto …». Dalla collezione Carlo Montanaro di Vene - si giunge alle meno costose cromolito, do - Il percorso espositivo è stato costruito con zia” . “Si è trattata di un’altra bellissima tate di un supporto semitrasparente, per materiali e oggetti custoditi nell’Archivio mostra che gli appassionati hanno apprez - immagini da inserire in maneggevoli appa - Carlo Montanaro – La Fabbrica del Vedere di zato – così ha spiegato Maria Francesca recchietti-giocattolo. E poi ancora le foto - Venezia. Vassallo, presidente del Centro Iniziative grafie in bianco&nero, a loro volta colorate Maria Francesca Vassallo Culturali Pordenone. Si è andati da una grande veduta del Prato della Valle di Ca - naletto, strepitosa testimonianza del vedu - tismo veneziano, a vedute d’ottica di gran - de impatto visivo, a splendide fotografie ottocentesche, a oggetti ottici di rarissima reperibilità, il tutto illustrato nei dettagli in un prezioso catalogo a cura del Collezio - nista». «I grandi artisti e vedutisti veneti, a co - minciare da Canaletto – ha raccontato Car - lo Montanaro – non solo dipingevano ma anche incidevano paesaggi e scorci urbani delle città allora conosciute, che artigiani meno illustri e capaci copiavano o reinven - tavano in alte tirature. E finalmente, da una matrice, si cominciava a realizzare co - pie. Acqueforti che poi, nelle mani di fan - tasiosi e loquaci intrattenitori, dopo esse - re state colorate e traforate, e inserite in 28 mondo cinit mondo cinit “Vaclav Trojan music composition in czech animated films” è il titolo dell’ultimo saggio di Marco Bellano

“Vaclav Trojan music composition in czech me Tim Burton, e per aziende rinomate quali animated films”: si intitola così il saggio di Aardman e Laika. La musica di Trojan per l’a - Marco Bellano sul compositore ceco Vaclav nimazione ha rappresentato un punto di rife - Trojan (1907-1983). Bellano è docente di Sto - rimento artistico imprescindibile nell’ambito ria del Cinema di Animazione all’Università di dell’animazione europea, significativa almeno Padova, redattore di Cabiria Studi di Cinema, quanto quella di Carl Stalling per collaboratore della rivista online www.nonso - i cartoons della Warner Bros ne - locinema.com e ideatore di diverse iniziative gli USA. Trojan è stato un artista e manifestazioni promosse negli anni dal Cinit eclettico, capace di spaziare tra Cineforum Italiano. La pubblicazione, edita in canzoni folk, influenze jazz e lingua inglese per i tipi di CRCPRESS, offre una blues, sinfonie neoclassiche, visione di insieme, a partire dalle origini, del musica da camera, operistica e cinema di animazione ceco, per poi concen - altro ancora. Nel saggio, oltre a curare filmo - trarsi sulle musiche composte da Trojan per i grafia e bibliografia, Bellano dedica ampio film del connazionale Jiri Trnka, celebre ani - spazio a biografia e stile di Trojan e Trnka e matore specialista in stop-motion con mario - analizza, uno per uno, tutti i film di Trnka per nette e pupazzi. Trnka è considerato uno dei i quali Trojan ha composto le musiche . Il li - più significativi esponenti dell’arte ceca della bro, disponibile sia in formato e-book che car - seconda metà del ‘900 ed è stato fonte di ispi - taceo, esce nella collana Focus Animation di - razione per diversi registi contemporanei co - retta da Giannalberto Bendazzi. Andrea Viggiano Festival dei Corti di Montecatini, assegnati i premi dell’Edizione 2019. Fra i giurati Armando Lostaglio del Cineclub De Sica Si è chiusa nella serata del 25 ottobre l’edizione tini con il suo acclamato Logorama, poi vincito - numero 70 del MISFF – Montecatini Internatio - re nel 2009 di un premio Oscar per il miglior cor - nal Short Film Festival con le premiazioni dei to di animazione), e premiato a Montecatini per cortometraggi della Selezione Ufficiale, che si il suo straordinario affresco animato sul caos del sono svolte al Salone Storico Terme Excelsior di mondo moderno, ritmato dalla colonna sonora Montecatini. del musicista Mirwaïs. In gara 76 cortometraggi, provenienti da 20 “Reset”, della russa Anna Azoyan, vince invece paesi differenti, selezionati tra oltre 300 propo - nella categoria Sperimentale, con un’opera sur - ste arrivate da tutto il mondo: non è stato un reale e onirica. Infine, una menzione speciale lavoro facile per la Giuria Internazionale presie - come Migliore opera italiana per “In Her Shoes”, duta da Olga Strada (Direttrice dell’Istituto Ita - di Maria Iovine, cortometraggio che arriva al MI - liano di Cultura di Mosca) e composta da Blasco SFF dopo l’accoglienza trionfale e i premi rice - campo cinematografico e artistico. Armando Lo - Giurato (Premio Oscar per la Fotografia), Ar - vuti ad altri festival: un corto che parla della pa - staglio, critico cinematografico e presidente del mando Lostaglio (critico di Cinema fondatore Ci - rità di genere, raccontando la storia di un mon - “Cineclub De Sica” – Cinit, che da 25 anni por - neClub De Sica – Cinit), Alfonso Palazon (do - do “alla rovescia” in cui le donne ricoprono ruo - ta il grande cinema in Basilicata con registi e at - cente di Cinema Università di Madrid), Javier li di potere e gli uomini si occupano della fami - tori, ha così commenta la sua esperienza da giu - Venturi (docente Università Massachusett) e La - glia, e in cui il protagonista Domenico si rac - rato: «Sono onorato di essere stato a Monteca - risa Ifiemenko (direttrice Film Festival di Kiev). conta alla figlia ripercorrendo le gioie della vita tini, ospite di un Festival dove si fa vero cine - Vincitore della categoria Fiction è risultato “Qui familiare, ma anche le rinunce dolorose di padre ma. E sono felice di aver collaborato con Mar - Vive” della belga Anaïs Debus: è la storia di una e marito che hanno soffocato le sue reali aspi - cello Zeppi, che ho conosciuto alla Mostra del Ci - giovane incinta nel Belgio del 1914, occupato razioni e desideri. Un premio che, insieme agli nema di Venezia, e di cui ho accettato volentie - dalle forze militari tedesche, che riceve la visita altri (quattro su cinque sono andati a registe ri l’invito perché condivido il suo spirito fattivo di un uomo misterioso. Miglior Documentario donne) conferma la vocazione “al femminile” di e la volontà di mettere assieme tante anime. Vo - l’americano “Lily” di Adrienne Gruben, un ritrat - questa edizione del MISFF – Montecatini Inter - glio solo lanciare un appello all’Amministrazione to intimo della prima fumettista americana, Lily national Short Film Festival, che al tema della cittadina: l’anno prossimo, riportiamo il Festival Renèe, arrivata negli Stati Uniti per sfuggire al condizione della donna nel cinema ha dedicato al cinema, che è la sua casa naturale. E’ impor - giogo dell’Austria occupata dai nazisti. Nella ca - una tavola rotonda condotta dalla regista Mar - tante portare i giovani al cinema, e fare divul - tegoria Animazione il premio della Giuria è an - cella Mitaritonna e dalla critica cinematografica, gazione: il cinema insegna la bellezza, e quindi dato a “My Generation”, di Ludovic Houplain, e che ha tributato l’Airone d’oro a Lina Sastri per forma la coscienza critica». francese, un veterano (era già stato a Monteca - essersi affermata come modello femminile in Daniel Meyer 29 mondo cinit Al Cinema Dante di Mestre giovani critici del Cinit hanno presentato le opere finaliste del Premio Lux Dal 4 novembre al 2 dicembre 2019 al Cinema nosa di un uomo politico di successo e del suo Dante d’essai di Mestre si è svolto il ciclo dedi - feudo, che sembravano destinati a durare per cato ai tre film finalisti del Premio Lux 2019 del sempre. Infine, lunedì 2 dicembre ultima tappa Parlamento europeo, organizzato dallo Europe con “God Exists, her name is Petrunia” di Teo - Direct del Comune di Venezia in collaborazione na Strugar Mitevska (Macedonia del Nord/Bel - col Parlamento Europeo – Ufficio di Milano, il gio/Slovenia/Croazia/Francia) 100 ′, un’opera Consiglio d’Europa – Ufficio di Venezia, CINIT cinematografica potente che ci racconta la sto - Cineforum Italiano, l’Associazione Dopolavoro ria di una donna che viene a trovarsi in una po - Ferroviario e il Circuito Cinema Comunale di Ve - sizione accessibile solo agli uomini nel corso di nezia. Il Premio Lux è il premio cinematografi - film europei all’interno dell’Unione. In questa una cerimonia religiosa, dando un contributo co istituto nel 2007 assegnato annualmente a prospettiva gli 87.000 euro assegnati al film significativo alla battaglia per i diritti delle don - un film di produzione europea dal Parlamento vincitore sono destinati a sottotitolarlo in tut - ne: la più scottante questione sociale dei nostri europeo. te le 24 lingue ufficiali dell’Unione europea e tempi, che deve ancora guadagnare slancio nei Alla sua 13° edizione, il Premio LUX riflette la produrne una copia in pellicola per ogni Stato Balcani. volontà del Parlamento Europeo di sostenere la membro. La rassegna ha preso il via lunedì 4 Le tre proiezioni sono state introdotte dai criti - diversità culturale e linguistica e vuol essere novembre 2019 con “Cold Case Hammarskjold” ci Alvise Mainardi e Tommaso Faoro, collabo - uno strumento per discutere di Europa, dei – di Mads Brügger (Danimarca/Norvegia/Sve - ratori della rivista on line www.nonsolocine - suoi valori, delle sue contraddizioni, e del suo zia/Belgio) 150 ′ ed è poi proseguita, lunedì 18 ma.com edita dall’associazione nazionale di futuro. novembre, con “The Realm”, thriller di Rodrigo cultura cinematografica Cinit Cineforum Italia - Gli obiettivi del premio sono diffondere una di - Sorogoyen (Spagna/Francia) 122 ′, un thriller no. Le proiezioni sono rigorosamente avvenute versa luce sul dibattito pubblico circa l’integra - potente e adrenalinico, che affronta il tema in lingua originale sottotitolate in italiano. zione europea e facilitare la circolazione dei della corruzione vista attraverso la caduta rovi - Giacomo S. Pistolato Ad Andrea Pennacchi il premio “Amici dello Spettacolo” di Padova per il 2019 Giovedì 7 novembre l’Associazione Amici dello Spettacolo di Padova ha consegna - to all’interno del Teatro Verdi di Padova il premio, annualmente assegnato dal - l’Associazione, ad Andrea Pennacchi, at - tore padovano di lunga data con grande esperienza nel campo della recitazione e della regia teatrale. Già dal giorno pre - cedente lo stesso era stato impegnato come attore in “Da qui alla luna”, uno spettacolo di musica e parole scritto da Matteo Righetto con la regia di Giorgio Sangati. Il suo nome è conosciuto anche al cinema per la partecipazione a diver - si film ma è noto al grande pubblico so - prattutto per la sua interpretazione nel regista Giorgio Sangati ha presentato la memoria di Franco Zeffirelli: “Cavalleria monologo di Marco Giacosa “This is raci - videoproiezione del suo allestimento di rusticana” con Placido Domingo, Elena sm – Ciao terroni” molto cliccato su You - “Arlecchino, il servitore di due padroni” Obraztsova e Renato Bruson; sabato 8 Tube. Per la Rai ha lavorato in fiction di di Carlo Goldoni. Si è trattato del primo febbraio 2020 “Morte di un commesso successo e da qualche tempo su Propa - appuntamento della rassegna alla sco - viaggiatore” di Volker Schlondorff, con ganda Live (La 7) sta interpretando una perta dello spettacolo organizzata dal - Dustin Hoffman, Kate Reid e John Mal - serie di monologhi ambigui e provocato - l’associazione in collaborazione con il covich; sabato 29 febbraio 2020 “Una ri sul personaggio del Poiana. Il Premio Teatro Stabile del Veneto. Questo il ca - delle ultime sere di carnevale” di Carlo Amici dello Spettacolo viene assegnato lendario delle proiezioni che si sono in Goldoni, con Lina Volonghi, Eros Pagni, Elsa annualmente a personalità del mondo seguito succedute: sabato 14 dicembre Vazzole per la regia di Luigi Squarzina; giovedì teatrale che si siano segnalati per il lo - “Risate di gioia” un film di Mario Moni - 12 marzo 2020. “Una festa esagerata”, un ro contributo allo sviluppo del Teatro, in celli, tratto da “Due racconti” di Alberto film di Vincenzo Salemme con lo stesso Sa - particolare di quello legato alla Regione Moravia, con Anna Magnani, Toto’ e Ben lemme e Massimiliano Gallo. Veneto. Al termine della premiazione il Gazzarra; giovedì 23 gennaio 2020 in Emanuela Minasola 30 mondo cinit Grande successo del progetto “I see you” presentato dal CINIT alla Scuola San Domenico Savio di Messina Si è concluso a Messina, il progetto “I see you” portato avanti a Messina, con le classi IV e V elementare dell’Istituto Sale - siano “San Domenico Savio”, da parte de - gli esperti del CINIT - Cineforum Italia - no e finanziato dal MIUR e dalla Direzio - ne Generale Cinema per i progetti “Cine - ma per la scuola”, per l’anno scolastico 2018-19. Il percorso didattico e pedagogico con - dotto con gli alunni delle classi coinvolte - i quali sono risultati molto interessati e partecipi - si è avvalso di una solida e va - lida progettazione nell’ambito dell’azione LAB3 del bando ministeriale, fatta in par - tenariato tra Istituto e Cinit grazie all’im - pegno di Guido Di Bella, coordinatore del - la progettazione, e ha utilizzato gli spazi e le attrezzature multimediali messe a di - sposizione dallo storico istituto messine - anche per lavori di certa rilevanza Cicciò e Marcella Francilia e da Don Um - se, vocato alla gioventù e ai valori sani mediatica. berto Romeo, il preside. I ragazzi hanno della vita secondo i dettami di S. Gio - Il clou è stato rappresentato dall’impareg - mostrato grande entusiasmo nell’interezza vanni Bosco e del suo allievo S. Domeni - giabile possibilità di produrre e girare un del percorso seguito con gli esperti e per co Savio. avvincente cortometraggio imperniato l’ottimo risultato finale, avendo acquisito Il front-man delle teorie e tecniche cine- sulla inclusività contemporanea, alla luce, quella conoscenza e quel minimo di espe - fotografiche è stato Massimo Cicala, men - dei valori dell’insegnamento di S. Domeni - rienza massmediale che si prefiggeva il tre Massimo Caminiti, presidente del Ci - co Savio, girato all’interno degli ambienti progetto volta ad affrontare con menta - nit-Cineforum Italiano, ha condotto i nu - scolastici, scritto e montato dagli esperti, lità critica i prodotti offerti dai media e merosi incontri sulla tematica principale, che ha coinvolto tutti gli alunni parteci - dai social. presentando e sottolineando il valore del - panti al progetto trasformandoli in “atto - Massimo Marinacci la “inclusività”, attraverso la visione di ri” esordienti. Grande soddisfazione, in molteplici cortometraggi vincitori di pre - occasione della performance conclusiva, si mi e riconoscimenti nei maggiori festival è avuta con la proiezione di un video, dal italiani, prodotti in ogni parte del mondo. titolo ”Il Tesoro Nascosto”, promosso da Oggetto dei contenuti è stato un percorso parte della governance dell’Istituto, Ma - che è iniziato con i rudimenti della foto - riagiovanna Cacopardi, presidente della grafia e dell’occhio umano, il passaggio cooperativa “Scuola S. Domenico Savio” alle immagini in movimento, fino al cine - che gestisce l’Istituto, dai docenti Mar - ma muto e sonoro, d’animazione e tecni - chionna Parisi, Daniela Genovese , Fabio che cinematografiche di base, dal sogget - to alla sceneggiatura, dal cast alle profes - sioni del cinema, dalla lettura e analisi del film alla psicologia dietro a ogni foto - gramma. L’altra importante coppia di esperti del Cinit, per la prima volta in una realtà didattica fatta da ragazzini, con i quali si sono trovati molto a loro agio, so - no stati il giovane regista Fabrizio Sergi di S. Teresa di Riva, reduce dalle recenti fatiche di “Sharifa”, premio 2018 di Mi - grArti per la Sicilia nonché di “Ritornato” di Michael Cavalieri, un docu-film in me - diometraggio sulla emigrazione siculo- americana, e l’operatore Francesco Rungo, di Messina, tra i professionisti più ricerca - ti del momento nell’ambito dell’editing vi - deo e della post produzione cine-visuale 31 mondo cinit “Corteggiando i corti” al Cinema Vittoria di Alì Terme È stato assegnato al cortometraggio “Che altri occhi ti guardino” di Antonella Bar - bera e Fabio Leone, incentrato sulla vita e l’impegno politico e sociale di Peppino Impastato, il Premio del pubblico della prima edizione di “Corteggiando i corti”, rassegna di opere sulle tradizioni, storie e personaggi della Sicilia, organizzata al cinema Vittoria di Alì Terme dalle asso - ciazioni nazionali di cultura cinemato - grafica Cinit e Centro Sperimentale Cine - matografia, tramite i cine-circoli “Nuova Presenza” di S. Teresa di Riva e “Salvato - re Quasimodo” di Giardini Naxos. Un’edi - zione partecipata che ha visto alternarsi corti di alto livello qualitativo e profes - sionale, molti dei quali pluripremiati, di giovani autori siciliani che hanno emo - Lentini e ispirato al romanzo di Pirandel - nazionale di corti d’animazione “Zabut” zionato un pubblico attento e qualifica - lo “Uno, nessuno centomila”; “Minicu di S. Teresa, i quali hanno presentato i to sia per vivacità di immagini che per 102” di Agnese Reitano e Sebastiano lavori selezionati per questa edizione intensità di argomenti. La mattinata è Messina, toccante intervista al pittore di della rassegna. Madrina di questa prima iniziata con le immagini di foto e di fil - carretti siciliani Domenico Di Mauro alla edizione è stata Angela D’Arrigo della mati d’epoca sul terremoto di Messina, vigilia del suo 102esimo compleanno; Fondazione Ente dello Spettacolo che ha per la ricorrenza del 111° anniversario, “Anna” di Federica D’Ignoto sulla confes - portato i saluti del presidente don Davi - col documentario “La Messina di una vol - sione di un segreto personale tramite la de Milani e l’augurio di future e qualifi - ta e che non c’è più” di Egidio Bernava, scrittura sceneggiatura; “Ignorance” di cate collaborazioni tra le due Associazio - attuale presidente dell’Agis Sicilia, il qua - Andrea Lorenzini, dimostrazione di quan - ni nazionali e l’Ente, come già avvenuto le, presente in sala, ha spiegato come è to la credulità e la soggezione popolare positivamente all’ultimo festival del ci - nata l’idea del filmato sulla tragedia che possano superare talvolta quella mafiosa; nema di Venezia. Presenti, tra gli altri, ha colpito la Città dello Stretto, e poi gli “Pircantaturi”, corto d’animazione di Enrico Pulvirenti direttore artistico del aiuti e gli sforzi per la ricostruzione. Una pregiata fattura, di Angela Conigliaro, “CineVolta film festival” di Caltanissetta rassegna caratterizzata anche dalla prima Alice Buscaldi e Lorenzo Fresta, su una e Aldo Rompineve presidente del Cinecir - visione del corto “Ospite” di Chiara Rapi - “figura sociale” ormai scomparsa. colo “Agorá” di Giarre, lo scultore e po - La manifestazione è stata condotta da liedrico artista Nino Ucchino e il maestro Massimo Caminiti, presidente del Cinit e fotografo Giorgio Salvadori. Tutti gli Ignazio Vasta, presidente regionale del ospiti sono stati omaggiati con le copie Centro Studi Cinematografici e ha visto la delle riviste curate dalle due associazio - collaborazione di Beppe Manno, coordi - ni, “Cabiria - Studi di cinema” e natore della “Rassegna itinerante del ci - “Cin&media” del Cinit, “Film” e “Ragazzo nema d’autore”, di Sebiano Chillemi re - Selvaggio” del CSC. sponsabile del festival “Corti di sera” di Massimo Cicala Itala e di Nello Calabrò del festival inter - sarda, sua opera prima, sul tema della migrazione e sul valore della ospitalità e dell’accoglienza del popolo siciliano, molto apprezzato per una regia attenta e misurata, come pure “Sharifa” di Fabrizio Sergi, uno dei vincitori di “MigrArti” 2018, per l’intensa interpretazione di Khadija Amzil e le musiche di Lorenzo Sergi. Tra i corti proiettati al cinema “Vittoria” anche “Uscire fuori” di Michele Leonardi sulla reintegrazione in famiglia di una donna uscita dal carcere; “Vasa Vasa” di Alessia Scarso sulla tradizionale festa pa - squale di Modica; “ In ogni cosa fuori” di Sebastiano Pennisi, opera realizzata con gli studenti dell’Istituto “Vittorini” di 32