Traduzioni Palladiane. I Restauri Delle Fabbriche Di Andrea Palladio Tra XIX E XX Secolo a Vicenza Allegati Tesi Di Dottorato Di: Damiana Lucia Paternò
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POLITECNICO DI MILANO DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA E STUDI URBANI (DAStU) DOTTORATO IN CONSERVAZIONE DEI BENI ARCHITETTONICI _ XXV ciclo 2010-2012 Traduzioni palladiane. I restauri delle fabbriche di Andrea Palladio tra XIX e XX secolo a Vicenza Allegati Tesi di dottorato di: Damiana Lucia Paternò Relatore: Prof. Amedeo Bellini Correlatore: Prof. Mario Piana Coordinatore del Programma di Dottorato: Prof.ssa Carolina Di Biase ALLEGATO 1 Cronologia dei progetti e dei lavori di restauro svolti nel palazzo Chiericati tra il 1822 e il 1860 3 4 Nel seguente allegato vengono documentate le tappe fondamentali che hanno contraddistinto il restauro di Palazzo Chiericati nel periodo compreso tra il 1822, data in cui il Comune di Vicenza lo acquista, e il 1860. Al fine di tracciare una cronologia dei progetti e degli interventi ci si è basati sui documenti trovati presso L’Archivio Comunale di Vicenza e presso l’Archivio “Torre”, conservato nella biblioteca civica Bertoliana. In particolare la ricerca svolta dal Manuela Barausse per conto del Comune di Vicenza, Indagini archivistiche relative ai restauri di palazzo Chiericati intercorsi nei secoli XIX-XX, ha rappresentato un punto di partenza per l’identificazione dei fondi archivistici1. Sono risultate particolarmente utili anche le notizie date dal Magrini nelle sue due pubblicazioni Il Palazzo del Museo Civico In Vicenza descritto ed illustrato dall’abate Antonio Magrini e Il Museo Civico di Vicenza solennemente inaugurato il 18 Agosto 1855, e dal Mantese in Memorie storiche della chiesa vicentina dal Settecento all’annessione del Veneto al Regno d’Italia2. Sono state inoltre trascritte le parti dei manoscritti e dei testi consultati considerate più significative per comprendere le interpretazioni dell’opera palladiana e per descrivere le tecniche costruttive utilizzate durante i lavori. 22 maggio 1822 1822 Consiglio Comunale Prima proposta di acquisto di palazzo Chiericati. A. Magrini, Il palazzo del Museo civico in Vicenza descritto ed illustrato dall’ab. Antonio Magrini, Vicenza 1855, p.38. 1830 1830 Descrizione del palazzo Chiericati nella Nuova Guida di Vicenza di G. B. Berti. G. B. Berti, Nuova guida per Vicenza, Padova 1830, pp. 45-46. “Una loggia, divisa in tre corpi, ergentesi sopra uno zoccolo di quasi due metri, comprende il piano terreno, sotto cui sono seppellite le cucine e gli accessori della casa. (…) Le logge d’ambi gli Ordini, sull’ala a sinistra dirette dal Palladio, hanno il soffitto a lacunari ed all’incontro le due opposte lo hanno a volto depresso per introdotta innovazione, o manomissione, di chi diresse poi la fabbrica, il quale deturpò pur anche con que’ barbari ornati le quattro porte della sala superiore. Sul cornicione del secondo Ordine elevansi delle statue e dei bruttissimi vasi, che non si veggono nei disegni di Palladio. Il diametro delle colonne inferiori è di metri 0,89, l’altezza di sette diametri e mezzo, e quella dell’intavolato d’un quarto della colonna. L’ordine secondo ha il piedistallo senza base, alto metri 1,068, e le colonne grosse 0,727, ed altre 9 diametri, colla trabeazione alquanto maggiore di un quinto”. 1 M. Barausse, Indagini archivistiche relative ai restauri di palazzo Chiericati intercorsi nei secoli XIX-XX, in Studio delle problematiche e metodologie riguardanti il restauro di palazzo Chiericati, Comune di Vicenza,1996, ACV. 2 A. Magrini, Il Museo civico di Vicenza solennemente inaugurato il 18 agosto 1855, Vicenza 1855; Id., Il palazzo del Museo civico n Vicenza descritto ed illustrato dall’abate Magrini, Vicenza 1855; G. Mantese, Memorie storiche della chiesa vicentina dal primo Settecento all’annessione del Veneto al Regno d’Italia, I-II, Vicenza 1952. 5 1837 1837 Comunicato dall’I.R. Governo Si comunica che i festeggiamenti per l’incoronazione di Ferdinando I dovranno consistere nella fondazione “di una rimembranza perenne pel bene comunale”. A. Magrini, Il palazzo del Museo civico…cit., 1855, p.39. 15 settembre 1837 Consiglio Comunale Si delibera di dedicare qualche opera utile al Comune alla memoria di Ferdinando I. Presentazione di quattro proposte: 1_un grande acquedotto 2_completamento della circonvallazione 3_inaugurazione della fiera con un monumento 4_acquisto di palazzo Chiericati da destinarsi all’uso reputato migliore. A. Magrini, Il palazzo del Museo civico…cit., 1855, p. 39. 1838 20 febbraio 1838 Consiglio Comunale Proposta dell’assessore co. Niccolò Gualdo di destinare palazzo Chiericati a Museo Civico. A. Magrini, Il palazzo del Museo civico…cit., 1855, p. 39. 1839 16 gennaio 1839 Acquisto da parte del Comune di Vicenza del palazzo Chiericati per lire austriache 66000. A. Magrini, Il palazzo del Museo civico…, p.40. 1842 20 giugno 1842 Civica Commissione alla Conservazione delle Cose Patrie Relazione sui criteri di restauro da applicarsi al palazzo. G. Mantese, Memorie storiche della chiesa vicentina dal 1700 al 1866, I, Vicenza 1952, p. 314. 17 ottobre 1842 Incarico del Municipio all’ing. Antonio Zanella e all’ing. arch. Giovanni Battista Berti per il restauro del palazzo. A. Magrini, Il palazzo del Museo civico…cit., 1855, p. 41. 28 ottobre 1842 Lettera del Comune alla Regia Delegazione Provinciale Richiesta di approvazione dell’incarico a G. B. Berti per i restauro di Palazzo Chiericati. AT, Fabbriche ed ornato, 1842, b. 3753, fasc. 86. 14 novembre 1842 Regia Delegazione Provinciale Approvazione della nomina di G. B. Berti per i Restauro di Palazzo Chiericati. AT, Fabbriche ed ornato, 1842, b. 3753, fasc. 86. 1843 18 settembre 1843 Lettera di G. B. Berti alla Nobile Congregazione Municipale Richiesta di intervento per limitare le intromissioni di Giovanni Miglioranza nei lavori di restauro. AT, Fabbriche ed ornato, 1842, b. 3819, fasc. 56. “Ora è ben facile il persuadersi che questa libertà di accesso continuato, né la tranquillità del lavoro all’uopo ben necessaria, in nessun conto mi 6 sarebbe concessa finché nello stesso luogo continui a poter permanere una persona che non ha molta pratica di modi urbani, non che cortesi, di una persona che pur non sa (con) quale stranezza pensamente mi guarda, com’è notissimo da lunghi anni, a mal occhio, che non ha riguardo, anche nei luoghi pubblici e più frequentati, di osarmi tutto di villania con atti di vitupero, di cui non si farebbe vergogna il più vile tra la feccia del volgo, in una parola del sig. Giovanni Miglioranza”. Berti prosegue narrando la vicenda di sabato 16 ottobre, giorno in cui egli fece da guida al Lazzari per la città di Vicenza, e lo portò a visitare Palazzo Chiericati, dove però il Miglioranza non fece entrare nessuno. 20 febbraio 1844 1844 G. B. Berti Primo progetto per il restauro del Palazzo Chiericati. AT, b. 4098, fasc. “Progetto di restauro ad una porzione del Palazzo Chiericati di proprietà del Comune di Vicenza”. “A_Descrizione dei locali di cui si propone la restaurazione nella presente prima parte del progetto” “I restauri che presentemente si propongono abbracciano quella porzione del palazzo che guarda proprio la contrada del corso, e precisamente le tre stanze che si trovano disposte su quel lato, assieme alla loggia, e ciò tutto al piano superiore. Si aggiunge la scala alla medesima parte, il coperto generale, e per ultimo la grande sala, e la loggia all’ovest pure nel piano superiore”. L’architetto municipale continua la relazione specificando quali sono le parti ammalorate dell’edificio e in che modo bisogna intervenire: sono da cambiare tutti gli infissi, poiché fortemente degradati, così come sono da rifare i terrazzi delle tre rampe in quanto fortemente avallati. “Nella loggia posta nell’angolo di Nord-Est il pavimento è a quadroncini di cotto posti a disegno com’era costume del Palladio, e vi sono delle fasce di pietra sulla linea delle colonne. Questo pavimento con poco restauro merita di conservarsi nella sua integrità. Nella grande Sala e nella loggia posteriore in cui smonta la scala, vi sono terrazzi di non antica costruzione e da potersi pur questi conservarsi mediante restaurazione. La parte delle tre stanze e della loggia prima nominata vennero dopo la mancanza del Palladio (in grassetto nel testo) fatalmente deturpate da un barbaro con dei cornicioni alla borrominesca, sopra i quali si sa quanto alto fosse il lamento di tutti quelli che scrissero sopra questa fabbrica, e quanto se ne dolgano gli intelligenti che si recano a visitarla. Si propone pertanto di lasciare fermi gli stipiti ed i cavalletto per ridurli in opera secondo le regole di Palladio, e di levare il fregio e la cornice per sostituirne alle decorazioni alla maniera Palladiana (in grassetto nel testo)”. L’architetto prosegue l’analisi dello stato di fatto dell’edificio, continuando a rilevare gli elementi architettonici non completi o non consoni allo spirito palladiano o alla nuova destinazione d’uso di pinacoteca; è il caso della porta che dalla loggia posteriore permette l’accesso alla scala, che presenta solo esternamente una “grandiosa decorazione di Palladio”, la quale andrebbe ripetuta anche nel prospetto interno, in accordo all’importanza della sala centrale. “Le impalcature delle stanze sono a soffitto da conservarsi, ma nelle logge e nella sala oltrechè sono disordinati ed insufficienti, non corrispondono punto alla sontuosità del Fabbricato, e si sa che furono turpi innovazioni introdotte da quel medesimo che avea già sfregiate le porte addietro ripetute delle stanze. Questi soffitti si rimetteranno a lacunari come era costume delPalladio (in grassetto nel testo), ed anzi com’egli stesso ha praticato nella loggia 7 di Sud-est di questa fabbrica, la quale per parte fu edificata sotto al di lui direzione. Il coperto ha i legnami di tutta conservazione, per quanto si potè rilevare nella oscurità del luogo col mezzo di luci, e quindi si proporrà soltanto la restaurazione delle tegole, colla rimessa di qualche legno, se mai all’atto pratico se ne scoprisse la necessità”. “B_Dei lavori da eseguirsi per le riparazioni accennate nella precedente descrizione a” “a_Vetriate ed imposte in legno” I-VIII_Le otto voci che appartengono a questa categoria di lavori riguardano il rifacimento di tutti gli infissi delle finestre e delle porte che si trovano nelle sale verso il corso e in quella centrale.