Nell'anno Olimpico
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NUMERO 170 in edizione telematica 10 GENNAIO 2012 DIRETTORE: GIORS ONETO e.mail [email protected] Nell’Anno Olimpico con la crisi sulla schiena Siamo entrati nell’Anno funzione la macchina del Eracle destinati a ripulire dal Olimpico con la crisi (sulla fango. fango le stalle di Augia? schiena) che artiglia Se queste sono e saranno le Usare gli “scanda - letti” al l’economia dagli States argomentazioni pro e contro fine di preliminarmente all’Europa. Anche l’atletica nella campagna elettorale, il eliminare avversari italiana è avviluppata nelle peggio del dossieraggio della potenzialmente quotati - come spire di una recessione che politica è imitato. Sappiamo attestato nell’anonimo - non è l’ha retrocessa sia nelle che hai un punto debole: come meno ignobile della presunta graduatorie internazionali, sia te movi, te furmino! iperattività sessuale, fuori dei nel confronto con le medaglie tempi e dei luoghi. Chi ha e le benemerenze di un taciuto, quando avrebbe passato non lontano. Senza dovuto gridare, ha crescita la credibilità dei acconsentito ed oggi dovrebbe dirigenti decade, come dotarsi di argomenti più specularmente è accaduto al acconci alla risoluzione dei Governo italiano. Il Governo problemi dell’atletica italiana. dei Professori - Tecnici Di sesso e rendimento riuscirà a salvare l’Italia? atletico, se lo richiedete Quando si passerà la palla scriveremo alla prossima, all’elettorato? Dipende tutto riportando dati e dallo spread che non vuole testimonianze da una Tesi di diminuire? Tre interrogativi e diploma Isef di Aldo Siracusa tante altre incertezze. (’92 – ‘93 ) della quale sono Al termine del 2012 scade il Se così non fosse, sarebbe stato relatore. Ma… “omnia mandato della Federatletica e stato lodevole l’intento dei munda mundis” e “vuolsi così si eleggeranno il Presidente e i Difensori Anonimi delle colà dove si puote, ciò che si 10 consiglieri. La bagarre pre Atlete della nazionale. Se vuole, e più non dimandare...” elettorale è cominciata e quanto sarcasticamente Eleviamoci dalla cintola in su dall’Alpe a Sicilia ovunque è descritto nei messaggi ai con Fra Cristoforo nel dibattito. Circolano su internet naviganti della rete (porte il convento e Virgilio letterine non certo bene senso lato che si aprono al nell’Inferno. Non speculiamo auguranti che, tra un rigurgito tocco) fosse la realtà, perchè sulle presunte debolezze altrui nostalgico l’altro, una critica non è stato denunciato anni fa che potrebbero innescare costruttiva e un’altra alle autorità competenti? Gli effetti e reazioni distruttiva, mettono in anonimi custodi sono come imprevedibili. (P.C.) SPIRIDON/2 É andato avanti imprenditori sono partiti da Nuto Revelli, ha scritto fra Giorgio Bocca il Cuneo e, a occhio e croce, non l’altro, Il mondo dei vinti. hanno il lato B scoperto. Da Il dissidio Bocca – Pansa, partigiano maestro qualche anno ha la residenza in causato da altre incomprensioni, di giornalismo. provincia Carlo De Benedetti. Se non è rientrato. Pansa scrive in andiamo indietro negli anni autonomia i suoi editoriali nel saliamo nella graduatoria da Foglio di Giuliano Ferrara il Il 7 gennaio su La7 è tornata Giovanni Giolitti di Dronero, pantagruelico, con sfumature dalle brevi vacanze BookStore, la che fu il presidente del consiglio retoriche, liberista. Bocca, che a rubrica che con la voce flautata e della più lunga legislatura (dal vent’anni era stato fascista, nel la conduzione sagace di Alain 1892 al 1921), a Luigi Enaudi di suo libro intervista ha rievocato i Elkan presenta le novità in Carrù che fu presidente della primi anni della lotta partigiana libreria. Alle 10 e qualche minuto Repubblica (dal 1948 al 1955). nella sua Cuneo, ridestando al tra gli altri è apparso Giorgio È schierato “all’ala sinistra” un canto di Bella ciao i concittadini Bocca che il 25 dicembre a 91 altro cuneese, Giorgio Bocca che sembravano rassegnati ai anni era andato avanti. decano del giornalismo, ne soprusi ed ai massacri del L’archivio televisivo concede la L’antitaliano, la rubrica che apre nazifascismo. La resistenza per reviviscenza e, infatti, quando un l’espresso del 17 novembre, ha lui non era un mito!Lo stesso personaggio non si vede sullo commentato la guerriglia urbana Piroso ha rivelato di aver schermo da qualche settimana scatenata dai black bloc, ricevuto un messaggio autografo viene il dubbio che stia male, o rievocando “con un po’ di di Bocca che lo ringraziava per la sia deceduto. nostalgia l’assoluta mancanza di citazione. Una lezione di stile? ragion pratica delle sue lotte al tempo delle bande giovanili sulle ripide tra la Stura e il Gesso”. Da mezzo secolo circa apprendiamo le lezioni di civismo e di rigore da ex partigiano di Bocca, ma la devastazione del centro di Roma (15 ottobre) non ci sembra Bocca (qui ai Littoriali del ’38) minimamente paragonabile alle ha risposto alle domande in lotte giovanili di cui sopra e qualche caso provocatorie (quella neppure alle sassate dei ragazzi su Berlusconi, bollato dal decano della via Pal, immortalati nel Non solo formalità ma lucida della carta stampata come il gran romanzo di Ferenc Molnar (I attenzione e concentrazione, bugiardo) con flashes talvolta ragazzi della via Pal - 1907). “ginnastiche mentali” che sono abbaglianti e con la nostalgia “Aggrediva la realtà con ruvidità scarsamente esercitate nella della sua Cuneo e della sapienza e spesso ti obbligava a non essere progressione inarrestabile del contadina della nonna d’accordo con 1ui”. Attilio telematico. Bocca deplorava il ultracentenaria. Giordano (Venerdi la Repubblica giornalismo del copia e incolla. Due Spiridon fa Vanni Lòriga, 30 dicembre) Nel Palermitano, quando il tra il serio e il faceto, aveva Su La7… ”ma anche no” cuneese scendeva “nell’Inferno” caldeggiato la candidatura di Antonello Piroso lo aveva e nello scuro del profondo Sud, Franco Arese a sindaco di Cuneo. commemorato, ferma restando la gli uomini con i baffi bianchi che Che è il cuore della Provincia sua solidarietà a Giampaolo lo mettevano in contatto con Granda. Ho ripreso Pansa, l’altro grande anziano che qualche boss, dicevano che per l’indiscrezione su Filo diretto, ne Il sangue dei vinti (2003) l’informazione di prima mano www.siciliapodistica.it. aveva raccontato gli episodi aveva rischiato la vita. Don Cuneo (circa 55 mila abitanti in criminosi dei partigiani dopo Mariano, Il giorno della civetta, collina, a cuneo fra la Stura e il avrebbe sentenziato: Era un Gesso). “Sono un uomo di uomo. Tutti i giornali hanno mondo, ho fatto il militare a scritto di Bocca, panegirici e Cuneo”, replicava nella scena del demolizioni. Nel suo ultimo treno, quella con i tocchi e libro, GRAZIE NO! che uscirà ritocchi, all’onorevole Trombetta l’undici gennaio. Bocca il Principe della risata. condanna “l’Italia dei ladri che Esagerava? I piemontesi invidiosi non solo è priva di vergogna ma dei paesi vicini malignano su “cu La Liberazione, a Milano, è proterva e protetta”. Esorta gli neu” che in dialetto significa culo Bologna, Novara, Genova, italiani a diventare migliori e nudo. Ma i citati Arese e Vercelli e Modena. Bocca: Pansa questo è un appello che non Crosetto, Daniela Santanché, ha gettato fango sulla resistenza riguarda soltanto una parte. Flavio Briatore e tanti altri Un altro partigiano di Cuneo,. Pino Solitario SPIRIDON/3 Fuori tema Ha un senso compilare classifiche, albi d’oro, ruoli d’onore...? E quanti i modi e i criteri per raggiungere risultati soddisfacenti...? Allo scadere del 2011 si sono cimentate nell’impresa due federazioni. Quella calcistica, che inaugurando la propria hall of fame ha partorito sette nominativi: Baggio, Collina, Galliani (!), Lippi, Platini, Riva, Sacchi. Ignorata, totalmente, la storia. Sarebbe costato molto, in termini di impegno filologico, far precedere quei sette da un Vittorio Pozzo, da un Giuseppe Meazza, un Silvio Piola, un Valentino Mazzola, un Carlo Parola, un Luigi Ridolfi, cui è dedicato il Centro tecnico di Coverciano, non casualmente sede ospitante la premiazione? È evidente che nella scelta è stata privilegiata la contemporaneità. Affari loro. Dal canto suo, nel confezionare l’elenco degli atleti da inserire in quella anch’essa definita, secondo abusata fotocopia lessicale d’oltre oceano, hall of fame, con un prodotto di maniera, assonnato, speculativamente stitico, la federatletica non è riuscita a sottrarsi alla sindrome del ragioniere: ne fanno parte olimpionici, primatisti mondiali di gare olimpiche, campioni mondiali ed europei, outdoor e indoor. Ineccepibile sul piano formale – questo è il criterio: chi dentro, chi fuori – quella applicata dalla FIDAL è paradossalmente la classifica meno attaccabile, pure se da un’occhiata sbrigativa sembrano mancare atleti teoricamente legittimati a farne parte: indico Caliandro, Camossi, Dal Soglio, De Benedictis, Di Napoli, Dionisi, Floris, Giannattasio, Legnante, Possamai, Sabia, Salvador, Tilli...Dunque, formalmente ineccepibile, la scelta maturata a via Flaminia è pur tuttavia, nella sostanza, la più sciagurata e fuorviante. Un pizzico di fantasia e di applicazione sui testi sacri della disciplina, un richiamo alla sua cultura ultracentenaria avrebbero infatti dato modo di rispettare, insieme con la contabilità, la storia. Come giudicare un elenco in cui non appaiono, e sono i primi nomi che vengono in mente, Giuseppina Leone, ‘unico atleta’ italiano sul podio olimpico dei 100 metri, e Giuseppe Tosi, e Carlo Monti, Giorgio Oberweger, Arturo Maffei, Ottavio Missoni, e Dorando Pietri, Emilio Lunghi, Giuseppe Beviacqua, Franco Fava, Pier Francesco Pavoni...? Ecco, più che giudicare, suggeriamo di rivedere l’elenco... Un’altra classifica, su un fronte del tutto diverso, è apparsa a fine anno, ed è stata segnalata da Giorgio Cimbrico – per la cui firma è uscito da pochi giorni, su carta stampata a nome dell’editrice romana Absolutely Free, un fenomenale testo dedicato al rugby dal titolo Gli implaccabili, dove il raddoppio della consonante, che avrebbe suggerito all’indimenticato Salvatore Massara d’essere sottolineato con il proverbiale “attento proto”, è un tributo alla storia, un inno all’umanità e una testimonianza di fede.