Diminuzioni E Accrescimenti Le Misure Dei Maestri Di Prospettiva

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Diminuzioni E Accrescimenti Le Misure Dei Maestri Di Prospettiva STUDI E SAGGI –190– Diminuzioni e accrescimenti Le misure dei maestri di prospettiva a cura di Maria Teresa Bartoli Monica Lusoli Firenze University Press 2018 Diminuzioni e accrescimenti : le misure dei maestri di prospettiva / a cura di Maria Teresa Bartoli, Monica Lusoli. – Firenze : Firenze University Press, 2018. (Studi e saggi ; 190) http://digital.casalini.it/9788864537313 ISBN 978-88-6453-730-6 (print) ISBN 978-88-6453-731-3 (online) Volume pubblicato con i fondi dell’Unità di ricerca di Firenze del PRIN 2010/11, Architectural Perspectives, digital preservation, content access and analytics, coordinato dal prof. Riccardo Migliari. FOTO DI COPERTINA: Beato Angelico, Annunciazione del Museo Diocesano di Cortona. Fotografia di Nicola Velluzzi. ELABORAZIONE GRAFICA: Maria Teresa Bartoli PROGETTO GRAFICO: Alberto Pizarro Fernández, Pagina Maestra Snc Certificazione scientifica delle Opere Tutti i volumi pubblicati sono soggetti ad un processo di referaggio esterno di cui sono responsabili il Consiglio editoriale della FUP e i Consigli scientifici delle singole collane. Le opere pubblicate nel catalogo della FUP sono valutate e approvate dal Consiglio editoriale della casa editrice. Per una descrizione più analitica del processo di referaggio si rimanda ai documenti ufficiali pubblicati sul catalogo on-line della casa editrice (www.fupress.com). Consiglio editoriale Firenze University Press A. Dolfi (Presidente), M. Boddi, A. Bucelli, R. Casalbuoni, M. Garzaniti, M.C. Grisolia, P. Guarnieri, R. Lanfredini, A. Lenzi, P. Lo Nostro, G. Mari, A. Mariani, P.M. Mariano, S. Marinai, R. Minuti, P. Nanni, G. Nigro, A. Perulli, M.C. Torricelli. La presente opera è rilasciata nei termini della licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0: http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/legalcode) CC 2018 Firenze University Press Università degli Studi di Firenze Firenze University Press via Cittadella, 7, 50144 Firenze, Italy www.fupress.com Printed in Italy Sommario Presentazione VII Mario Bevilacqua Introduzione IX Maria Teresa Bartoli SAGGI Le ragioni metriche dei maestri di prospettiva 3 Maria Teresa Bartoli Proporzioni numeriche nelle prospettive di Francesco del Cossa 51 Manuela Incerti Lo spazio prospettico nell’architettura delle tarsie di fra Giovanni a Monte 101 Oliveto Maggiore Carlo Biagini La scienza dell’arte tra la terra e il cielo 129 Nevena Radojevic Le tarsie prospettiche in Toscana: dall’acquisizione alla gestione del dato 157 attraverso tecniche BIM-based Vincenzo Donato I travestimenti delle stanze fra Sei e Settecento nel Granducato di Toscana 179 Fauzia Farneti Jesuits and globalisation: illusionist architectural painting from China to Brazil 215 Sara Fuentes Lázaro Illusionistic architecture and approaches to perspective between Portugal and 225 Brazil in the Baroque period Magno Mello REPERTORIO DEGLI APPARATI PROSPETTICI Prospettive d’architettura nel Granducato di Toscana 249 Monica Lusoli Maria Teresa Bartoli e Monica Lusoli (a cura di), Diminuzioni e accrescimenti. Le misure dei maestri di prospettiva, ISBN (print) 978-88-6453-730-6, ISBN (online) 978-88-6453-731-3, CC BY 4.0, 2018 Firenze University Press Presentazione Mario Bevilacqua Gli studi ‘su la dolce prospettiva’, la sua nascita ne e riproducibilità. Come ha sottolineato più nel Quattrocento fino agli scenografici svilup- volte Martin Kemp, pi barocchi, si arricchiscono con questo volu- me di saggi curato da Maria Teresa Bartoli e l’intuizione [di Brunelleschi] non sembra venire Monica Lusoli di nuovi importanti contributi, dall’ottica medievale... ma da quella disciplina anche grazie ad analisi scaturite dal confronto pratica che usava i triangoli simili come suo tra studiosi di ambiti disciplinari contigui ma fondamento, e cioè il rilevamento architetto- diversi – storia dell’arte, dell’architettura, delle nico e topografico. Il cantiere del Duomo era depositario di raffinate tecniche di misurazione scienze e della rappresentazione. Saggi densi di che Brunelleschi sembra aver messo in atto fin novità, dunque, ad aggiornare uno stato degli da giovane, quando rilevò con Donatello gli an- studi ormai ricco ma in continua evoluzione tichi monumenti romani. anche grazie agli specialismi innovativi del- le nuove applicazioni digitali. Come ricorda Una ‘visione’ fiorentina che dunque va ol- Maria Teresa Bartoli, dal momento della sua tre i saperi tecnici elaborati nei grandi cantie- ‘invenzione’ o ‘scoperta’, ancorata alla figura di ri dell’Europa gotica, dove pure affonda le sue Filippo Brunelleschi e agli ambienti dell’uma- radici una prima riflessione sul disegno di ar- nesimo fiorentino e più latamente centro-ita- chitettura. Una ‘visione’ fiorentina che Hans liano, secondo una linea interpretativa che va Belting ha recentemente definito in modo così dalla Vita di Brunelleschi di Antonio Manetti suggestivo nel confronto con altri modi di ve- a Vasari, la fascinazione per la rappresentazio- dere e rappresentare lo spazio in Florenz und ne moderna dello spazio costruito si è andata Bagdad. Eine westöstliche Geschichte des Blicks1. arricchendo nella storiografia di contributi Nel mondo islamico, così come in altre ci- che, da Panofsky in poi, spaziano dalla messa viltà artistiche non occidentali, l’uso di dise- a fuoco delle singole personalità direttamen- gnare architettura - testimoniato dalle fonti già te protagoniste nella definizione geometrico- nel XIII secolo2 - si sviluppa in modo originale matematica della rappresentazione, ai metodi e autonomo nel campo della complessa decora- scientifici e artistici, i contesti culturali, le più zione geometrica a muqarnas di cupole, archi, sottili ragioni simbolico-iconologiche, filosofi- e volte3, mentre sembra non lasciare spazio spe- che, epocali di quella che va considerata come cifico a una diffusione di pratiche progettuali una delle tante ‘rivoluzioni’ del Quattrocento legate alla rappresentazione tecnica e in scala. fiorentino e occidentale. Ma la singolarità della messa a fuoco della Unlike in the West, particularly during the rappresentazione prospettica dell’architettu- post-Gothic era, plan or facade drawing conven- ra e dello spazio urbano, così evocativamente tions in the Islamic world were not as popular legata a Firenze attraverso la vicenda delle ta- amongst architects-engineers. This perspective volette brunelleschiane coi due massimi monu- is based on the scarcity of extant plan and facade menti identitari – religioso e civico – della città, design drawings from pre-modern Islamic era4: si lega indubbiamente a quella che è la nascita del nuovo linguaggio architettonico all’antica e come acutamente osservava il cappuc- dei metodi messi a punto, attraverso il disegno cino francese Raphaël du Manse (1613- e il rilievo, per il suo studio, la sua codificazio- 1696), a lungo residente in Persia, nel 1660 Maria Teresa Bartoli e Monica Lusoli (a cura di), Diminuzioni e accrescimenti. Le misure dei maestri di prospettiva, ISBN (print) 978-88-6453-730-6, ISBN (online) 978-88-6453-731-3, CC BY 4.0, 2018 Firenze University Press Introduzione Maria Teresa Bartoli Dopo la morte di Filippo Brunelleschi (1446), se venir giusta e perfetta, che fu il levarla con la il suo biografo Antonio Manetti così descrisse, pianta e il profilo e per via della intersegazione; nella Vita, la prospettiva da lui inventata negli cosa veramente ingegnosissima ed utile all’arte anni della sua giovinezza: del disegno. e’ misse innanzi ed in atto, lui proprio, quello L’espressione del Vasari è sempre stata con- ch’e dipintori oggi dicono prospettiva, perché siderata la più aderente descrizione dell’in- ella è parte di quella scienza che è in effetto por- venzione di Filippo, ma in essa la questione re bene e con ragione le diminuzioni ed acre- della misura è del tutto assente e l’ammirazione scimenti che appaiono agli occhi degli uomini dell’azione di scienza è svanita. In realtà essa delle cose da lungi e da presso: casamenti, piani non descrive l’invenzione, ma la pratica della e montagne e paesi d’ogni regione, ed in ogni sua messa in opera, definita nel tempo dalle ap- luogo le figure e l’altre cose di quella misura che plicazioni dei seguaci, dopo che l’Alberti aveva s’apartiene a quella distanza che le si mostrano dato sistematicità agli insegnamenti di Filippo. di lungi; e da lui è nato la regola, che è l’impor- Il disegno era divenuto, nella pratica delle bot- tanza di tutto quello che di ciò s’è fatto da quel teghe, l’esito di strategie grafiche condotte se- tempo in qua. condo un ordine formalizzato. La definizione del Vasari è stata quella che ha ottenuto mag- Le parole del biografo, per noi inconsuete e giore successo e su di essa si è appoggiata la cri- talvolta giudicate generiche, centrano invece in tica storiografica successiva. poche righe il nucleo fondamentale dell’inse- Tra le due descrizioni era passato poco più gnamento del maestro (che non lui, ma i pittori di un secolo, ricco di pitture, tarsie, bassori- contemporanei definirono prospettiva), fatto di lievi, architetture, opere di eccezionale quali- argomenti ed esperimenti attinenti alla scienza tà, che avevano applicato la lezione di Filippo, del porre con giusta misura le diminuzioni e sondandone i diversi problemi, sperimentando gli accrescimenti delle cose viste dall’occhio. La soluzioni, facendo non solo crescere il corpo descrizione delle tavolette fatta più avanti dal della disciplina, ma anche allargandone e tra- Manetti mostra che non la misura grafica delle sformandone le attitudini a trasmettere simbo- seste, ma quella
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