La Corte Di Toscana Dai Medici Ai Lorena

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La Corte Di Toscana Dai Medici Ai Lorena PUBBLICAZIONI DEGLI ARCHIVI DI STATO SAGGI 71 LA CORTE DI TOSCANA DAI MEDICI AI LORENA Atti delle giornate di studio Firenze, Archivio di Stato e Palazzo Pitti 15-16 dicembre 1997 A cura di Anna Bellinazzi e Alessandra Contini MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI 2002 DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI LA CORTE DI TOSCANA DAI MEDICI AI LORENA SERVIZIO DOCUMENTAZIONE E PUBBLICAZIONI ARCHIVISTICHE Incontro di studi Archivio di Stato di Firenze, 15 - 16 dicembre 1997 Direttore generale per gli archivi: Salvatore Italia Direttore del Servizio: Antonio Dentoni-Litta Con la collaborazione della Sovrintendenza ai Beni Artistici e Storici di Firenze, Pistoia e Prato Comitato per le pubblicazioni: Salvatore Italia, presidente, Paola Carucci, Antonio Dento- ni-Litta, Ferruccio Ferruzzi, Cosimo Damiano Fonseca, Claudio Pavone, Leopoldo Pun- PROGRAMMA cuh, Isabella Ricci, Antonio Romiti, Isidoro Soffietti, Giuseppe Talamo, Lucia Fauci Moro, segretaria. 15 dicembre Redazione: Anna Bellinazzi, Alessandra Contini, Fiorenza Gemini ore 9,00 Indirizzo di saluto: Gigliola Fioravanti, Ufficio Centrale Beni Archivistici Apertura dei lavori: Rosalia Manno Tolu Si ringraziano per la collaborazione tutti gli Istituti che hanno consentito la pubblicazio- ne dell’apparato iconografico del volume: Archivio Centrale di Stato di Praga, Biblioteca ore 9,30 Coordina: Mario Mirri Nazionale Centrale di Firenze, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti, Galleria Palatina, Sergio Bertelli: Evoluzione di una corte. Palazzo Pitti dai Medici ai Savoia. Museo degli Argenti, Museo Firenze com’era, Opificio delle Pietre dure. Marcello Fantoni: L’economia del potere: alcune riflessioni sul caso mediceo. Alessandra Contini: La corte di Toscana nel XVIII secolo fra logiche dina- stiche e governo del territorio Stefano Vitali: Fra principe e Stato: la Segreteria di gabinetto dei granduchi lorenesi. Romano Paolo Coppini: Corte e amministrazione periferica: le difficoltà del- l’aristocrazia fiorentina (1815 - 1859). ore 12,00 Conclusioni ore 15,00 Tavola Rotonda: FONTI PER LA STORIA DELLE CORTI MEDICEA E LORENESE. GLI ARCHIVI DELLA GUARDAROBA MEDICEA E DELL’IMPERIALE E REAL CORTE. © 2002 Ministero per i beni culturali e ambientali Direzione generale per gli archivi Discussione in occasione della pubblicazione di: La Guardaroba medicea, a cura di M. G. Vaccari, Firenze, Giunta Regiona- ISBN 88-7125-224-1 le Toscana, 1997 Vendita: Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato - Libreria dello Stato Imperiale e Real Corte, a cura di C. Giamblanco e P. Marchi, Roma, Mini- Piazza Verdi, 10 - 00198 Roma stero Beni Culturali e Ambientali, Ufficio Centrale Beni Archivistici, 1997. Introduce: Antonio Dentoni-Litta. Stampato nel mese di luglio 2002 dalla Tipografia Editrice Polistampa Partecipano: Paola Barocchi, Anna Bellinazzi, Paolo Galluzzi, Roberto Mosi, Carlo Sisi. Coordina: Elena Fasano Guarini Con l’intervento dei curatori. ore 17,30 Inaugurazione della mostra: LA CORTE IN ARCHIVIO. APPARATI, CULTURA, ARTE E SPETTACOLI, ALLA CORTE LORENESE DI TOSCANA. SOMMARIO 16 dicembre Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici Palazzo Pitti ROSALIA MANNO TOLU, Presentazione 9 I LORENA A FIRENZE SERGIO BERTELLI, Palazzo Pitti dai Medici ai Savoia 11 MARCELLO FANTONI, Architettura, corte ed economia: alcune riflessioni sul 110 ore 10,00 Sala delle Nicchie. caso mediceo Marco Chiarini: Indirizzi di saluto. ALESSANDRA CONTINI, Concezione della sovranità e vita di corte in età 129 Serena Padovani: Gli appartamenti e la Galleria Palatina. leopoldina (1765-1790) ore 11,00 Archivio Storico ROMANO PAOLO COPPINI, Corte e amministrazione periferica. Le difficoltà 221 dell’aristocrazia fiorentina (1815-1859) Giovanna Damiani: La guardaroba granducale e l’archivio. SERENA PADOVANI, La Galleria Palatina. La realizzazione lorenese della 241 quadreria di Palazzo Pitti ore 11,30 Galleria d’Arte Moderna. Carlo Sisi: La Meridiana e l’appartamento di Ferdinando III. Le collezioni GIOVANNA DAMIANI, L’archivio storico della Guardaroba di Palazzo Pitti 262 moderne. ANNA BELLINAZZI, Nuovi strumenti di corredo per gli archivi delle corti 281 medicea e lorenese Indice dei nomi 309 ROSALIA MANNO TOLU Presentazione Il 1997 vide la felice conclusione dei lavori da tempo in corso negli archi- vi di corte del Granducato di Toscana, approdati finalmente ad una descri- zione inventariale completa, sanzionata dalla pubblicazione di due volumi: gli inventari, appunto, della Guardaroba medicea e dell’Imperiale e Real Corte, il cui merito va rispettivamente a Maria Grazia Vaccari e a Concetta Giam- blanco con Piero Marchi. Volemmo sottolineare quell’evento, lieto per il mondo degli studi e lun- gamente atteso, con iniziative culturali che dessero subito il segno dell’im- portanza del lavoro compiuto e delle nuove possibilità che esso apriva alla ricerca storica. La realizzazione della mostra «La Corte in archivio. Appara- ti, cultura, arte e spettacoli alla corte lorenese di Toscana», curata da Ales- sandra Contini e Piero Marchi – il cui catalogo, ricco di contributi origina- li, andò rapidamente esaurito –, raccolse meritatamente larghi consensi e si accompagnò ad un convegno di studi dal titolo «La corte di Toscana dai Medici ai Lorena», i cui atti vedono adesso la luce in questo volume, per le cure di Anna Bellinazzi e Alessandra Contini. I saggi che lo compongono affrontano un largo spettro di problemi, riferiti ad un arco temporale che, partendo dall’età cosimiana e dal consolidarsi del sistema di governo della dinastia medicea, giunge a lambire l’avvento dello Stato unitario e l’insedia- mento dei Savoia a Palazzo Pitti. Protagonisti indiscussi degli scritti di Sergio Bertelli, Marcello Fantoni, Alessandra Contini e Romano Paolo Coppini sono la reggia di Pitti e l’uso, diverso nel tempo, che dei suoi spazi fece la corte, vista come motore di rile- vanti processi economici, di committenza artistica, ma anche di trasforma- zioni politiche, ideologiche ed istituzionali, qui ripercorse con grande finez- za interpretativa. 10 Rosalia Manno Tolu Accanto alla sapiente rievocazione, tracciata da Anna Bellinazzi, delle SERGIO BERTELLI vicende tutt’altro che lineari, attraversate dagli archivi di corte, passati nel 1892 da Palazzo Pitti agli Uffizi, con il loro versamento all’Archivio di Sta- Palazzo Pitti dai Medici ai Savoia to di Firenze, dagli scritti ora pubblicati emerge anche il lungo e sistematico processo di capillare riorganizzazione e restauro, che la Soprintendenza per il «L’etichetta della Corte belga, seppur severa, non patrimonio storico-artistico e demoetnoantropologico di Firenze, Pistoia e era nulla in confronto alla rigidità un po’ anacroni- Prato sta da tempo realizzando, per restituire al complesso monumentale di stica del protocollo della Corte italiana (…) All’ini- Pitti e alla sue collezioni un allestimento aderente alla storia della reggia, zio ci misi un po’ ad adattarmi e feci molta attenzio- segnata da quella dei regnanti che vi si sono susseguiti. In particolare, Sere- ne a non fare passi falsi in questo dedalo di rigore». na Padovani e Giovanna Damiani ci consegnano utilissime notizie sulla MARIA JOSÈ, di Savoia, Galleria Palatina e sull’archivio storico della Guardaroba di Palazzo Pitti, ora intervista al «Corriere della sera», 18 marzo 1998. definitivamente alloggiato nei «soffittoni», all’ultimo piano del palazzo, insieme con il «magazzino dei mobili». 1. - Il palazzo di piazza. Nel 1537 Cosimo di Giovanni delle Bande Nere L’edizione di questo volume, nelle «Pubblicazioni degli Archivi di Stato» prendeva la storica decisione di abbandonare il palazzo avito di via Larga, della Direzione generale per gli Archivi, appare del tutto coerente con la cir- per trasferirsi nel Palazzo della Signoria, a dimostrazione dell’ineluttabilità costanza da cui prese le mosse il convegno del 15 e 16 dicembre 1997: la della trasformazione subita dalla vecchia Repubblica fiorentina. Il trasloco pubblicazione degli inventari di due archivi, la cui straordinaria rilevanza per avvenne nel maggio del 1540, «avendosi fatto adagiare, ad uso di principe, gli studi di carattere storico-artistico, aveva da tempo posto l’esigenza di un quelle stanze che già erano state de’ priori e del gonfaloniere e seggio d’alcu- ordinamento scientificamente ripensato e dotato di efficaci strumenti di ni magistrati» 1. In effetti, il castello era già stato da un pezzo adattato ad accesso. abitazione. Tra il 1439 e il 1454 Michelozzo vi aveva operato degli inter- Il rammarico, originato dal fatto che non tutti gli interventi tenutisi al venti in questo senso. Scrive Vasari: convegno abbiano potuto apparire in questo volume, è attutito dalla con- statazione del contributo importante che esso dà all’approfondimento delle «fece più ornate (…) dalla parte di verso San Piero Scaraggio, alcune camere tematiche che furono al centro di quelle giornate di studio. Si ringraziano, per i Signori, che prima dormivano tutti insieme in una medesima stanza; le quali comunque, tutti i relatori per l’apporto dato alla buona riuscita del convegno. camere furono otto per i Signori et una maggiore per il Gonfaloniere (…) e di sopra fece un altro ordine di stanze comode per la famiglia del palazzo (…). Vi fece similmente le camere de’ donzelli, tavolaccini, trombetti, musici, pifferi, mazzieri, comandatori et araldi» 2. In seguito, dopo la cacciata di Piero de’ Medici e l’instaurazione della Repubblica, il palazzo era stato ampliato da Simone il Pollaiolo, detto il Una volta tanto, è il maestro che segue gli allievi.
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