LA FAMIGLIA FINMECCANICA di P aolo Mondani

DAL TG1 DEL 20/ 07/ 2010 P IERFRANCESCO GUARGUAGLINI ­ P RESIDENTE E AMM. DEL. FINMECCANICA Noi come Finmeccanica non siamo inquisiti, le persone ascoltate, me compreso, che sono state ascoltate come persone informate dai fatti. Io più volte ho dichiarato che non abbiamo fondi all’estero, non gli abbiamo mai creati, che Mokbel non lo conoscevamo. Abbiamo fatto un auditing interno per valutare certi aspetti e quindi pensiamo all’evolversi della situazione. Noi siamo fiduciosi nei giudici e penso che questi concluderanno in modo a noi positivo.

P AOLO MONDANI FUORI CAMP O Pierfrancesco Guarguaglini è presidente e amministratore delegato di Finmeccanica. Il colosso della difesa Italiano da 18 miliardi di fatturato e 77 mila dipendenti. Finmeccanica vuol dire armi e spazio, aerei, elicotteri, radar, turbine e treni. Le imprese che contano sono la Agusta Westland, Telespazio, Oto Melara, Selex sistemi integrati, Ansaldo. L'8 luglio scorso, Lorenzo Cola, è stato arrestato dalla procura di Roma con l'accusa di riciclaggio. Era il consulente economico di Guarguaglini e di sua moglie Marina Grossi, amministratore delegato di Selex. Ma chi è Lorenzo Cola?

BERNARDO BARRA ­ IMP RENDITORE Lui pensava soltanto a fare soldi, insomma, il resto per lui era solo un contorno.

P AOLO MONDANI FUORI CAMP O Bernardo Barra, per lungo tempo suo socio d'affari, racconta che la carriera di Lorenzo Cola prese il volo dopo l'incontro con un uomo politico. Un sottosegretario del governo Amato in quota Udeur.

BERNARDO BARRA ­ IMP RENDITORE Luca Danese allora sottosegretario ai Trasporti e…

P AOLO MONDANI Nipote di Andreotti?

BERNARDO BARRA ­ IMP RENDITORE Il nipote di Andreotti.

P AOLO MONDANI E Luca Danese a chi lo presenta?

BERNARDO BARRA ­ IMP RENDITORE L’aveva presentato in Finmeccanica all’ingegnere Prudente.

P AOLO MONDANI Che lavorava in Alenia?

BERNARDO BARRA ­ IMP RENDITORE Che lavorava in Alenia...era un grosso dirigente in Alenia.

P AOLO MONDANI Cosa diventa il rapporto fra Paolo Prudente e Lorenza Cola?

BERNARDO BARRA ­ IMP RENDITORE Un rapporto unico ed eccezionale, perché Cola mi diceva e mi ripeteva sempre, che Prudente faceva tutto ciò che lui gli diceva.

P AOLO MONDANI E Lorenzo Cola quando conosce la Marina Grossi? BERNARDO BARRA – IMPRENDITORE Era stato Guarguaglini, del quale oramai Cola era diventato consigliere economico, a raccomandare il Cola alla moglie diventata capo della Selex.

P AOLO MONDANI Qual è la natura vera dei rapporti tra Lorenzo Cola e Guarguaglini ?

BERNARDO BARRA ­ IMP RENDITORE Essendo consigliere economico, credo che siano di carattere economico.

P AOLO MONDANI Vorrei capire di quale economia parliamo?

BERNARDO BARRA ­ IMP RENDITORE Dottor Mondani, insiste? Di carattere economico.

MILENA GABANELLI IN STUDIO Quella che parte da un uomo misterioso a nome Cola e porta dentro ad uno fra i primi 5 gruppi al mondo nella produzione di armi e tecnologie militari è forse una delle più importanti e complesse inchieste giudiziarie degli ultimi anni. Guarguaglini, è uomo del settore da 40 anni e 8 anni fa è stato nominato dal Tesoro n. 1 di Finmeccanica. Guarguaglini a sua volta nomina la moglie capo della controllata Selex. Non è vietato però diciamo che non è bello, non è normale che avvenga in un’azienda che proprio privata non è. Comunque parliamo di una holding che muove la nostra economia, e approda sulle pagine della cronaca quando i di Roma seguono i personaggi coinvolti in una truffa di traffico telefonico. Salta fuori il nome di Gennaro Mokbel e quello di Lorenzo Cola. Insomma da una vicenda all’apparenza di ordinaria truffa, si arriva all’uomo che dialoga con il Pentagono. Come avrà fatto ad arrivare fin là? Con Palo Mondani cominciamo dal principio.

P AOLO MONDANI FUORI CAMP O E' il 20 maggio del 2006. a Roma, in piazza di Siena, Vincenzo Cantatore, campione dei pesi massimi leggeri, sfida il camerunense Jean Claude Bikoi. Ai lati del ring si vede il logo di uno degli sponsor, il gruppo I­Globe. Dietro questa società c'e' Gennaro Mokbel, un imprenditore con molti precedenti per vari reati. Ma è così potente da riuscire a sponsorizzare un incontro di boxe di livello mondiale. Nel marzo scorso la procura di Roma ha ordinato il suo arresto. Avrebbe realizzato una cosiddetta ‘frode carosello’ sul traffico telefonico con la connivenza dei vertici di Telecom Italia Sparkle e Fastweb. Per questo in carcere è finito anche l'amministratore delegato Scaglia. La frode e il corrispondente riciclaggio ha riguardato un imponibile di 2 miliardi e duecento milioni di euro per un'iva rubata di 376 milioni. Ma che cos'è una ‘frode carosello’?

GIANGAETANO BELLAVIA – COMMERCIALISTA CONSULENTE PROCURE Nella ‘frode carosello’ ci vogliono dei passaggi senza l’applicazione dell’iva e un passaggio con l’applicazione dell’iva, in maniera tale che quest’iva che viene applicata venga sottratta.

P AOLO MONDANI FUORI CAMP O Spieghiamolo con un esempio. Il gruppo Mokbel che in Italia ha costituito I­Globe, fonda in Inghilterra una società che compra da Telecom Italia Sparkle o Fastweb un valore pari a 100 di servizi telefonici e li rivende alla società madre in Italia, il tutto senza pagare l'iva perché si tratta di una compravendita tra stati dell'Unione Europea. A questo punto, il gruppo Italiano I­ Globe rivende a Fastweb o Telecom Italia Sparkle il medesimo valore di 100 che queste pagano con il 20% di iva, essendo un acquisto di servizi in Italia. E il giro ricomincia. E a girare è solo carta. La triangolazione ripetuta migliaia di volte ha raggiunto i 2 miliardi e duecento milioni per un'iva rubata di 376 milioni di euro. Che le società truffatrici inviano nei paradisi fiscali. Ma cosa ne viene a Fastweb e Telecom Italia Sparkle?

GIANGAETANO BELLAVIA – COMMERCIALISTA CONSULENTE PROCURE Per Telecom e Fastweb è che su ogni giro di questo meccanismo applicavano una commissione del 3­4% e questo ha comportato il raggiungimento di tutta una serie di budget, di obiettivi, ha comportato il raggiungimento da parte del management dei bonus. Seconda questione: Telecom e Fastweb, avendo contabilizzato fatture per operazioni inesistenti, si sono detratte un’iva indebita e quindi non l’hanno versata allo Stato. Questi 370 milioni di euro, sottratti a tutti noi, perché sono i soldi delle nostre bollette sostanzialmente, sono andati a finire in una moltitudine di giurisdizioni che garantiscono l’anonimato societario, cioè le giurisdizioni off shore, che sono il cancro vero dell’economia mondiale.

P AOLO MONDANI FUORI CAMP O Le prime intercettazioni sono del 2007. Il capo banda Gennaro Mokbel parla con uno dei suoi sottoposti e chiede: “i soldi stanno a Antigua”? Risposta: “Sì, i soldi stanno tutti là, dalla a alla zeta”. Ma il gruppo ha riciclato l'iva rubata in tutto il mondo.

GIANGAETANO BELLAVIA – COMMERCIALISTA CONSULENTE PROCURE Cipro, Madeira, Montecarlo, nel Liechtenstein, in Austria, in Svizzera, alle Seychelles, alle British Virgin Islands, ad Antigua, ad Hong Kong, in Kosovo, in Bosnia, a Singapore, a Dubai, a Panama, a Lussemburgo, a Santo Domingo, alle Antille Olandesi, in Romania, in Olanda, alle Bahamas, a San Marino, alle isole del Canale, alle Cayman Islands, sempre ai Caraibi, in Uganda, in Uruguay negli Emirati Arabi, in Kirghizistan, in Lettonia e in Lituania. Insomma una roba veramente inimmaginabile.

P AOLO MONDANI FUORI CAMP O L'uomo dei paradisi fiscali della banda Mokbel è l'ex senatore del Pdl Nicola Di Girolamo, arrestato lo scorso marzo dopo qualche mese di carcere, ha patteggiato la pena e confessato tutti i particolari della frode.

CARLO TAORMINA – LEGALE NICOLA DI GIROLAMO Di Girolamo risponde come riciclaggio soltanto, si fa per dire, di 45­50 milioni di euro. Questa è stata la serie di operazioni che ha portato avanti lui.

P AOLO MONDANI FUORI CAMP O Ma il caso Di Girolamo nasce molto prima del suo arresto, nel 2008. Quando al Senato giunge la richiesta del tribunale di Roma di far decadere il suo mandato perché era stato eletto nella circoscrizione europea sulla base di schede di voto false, appoggiato da una famiglia della 'ndrangheta calabrese. La giunta delle elezioni, il 20 ottobre 2008, decide di cacciarlo via. Poco dopo, in Senato, iniziano a circolare voci sul caso Mokbel. E l'aula a quel punto ribalta il voto della giunta e lo salva.

Dalla seduta del Senato 29/ 01/ 2009 RENATO SCHIFANI Votazione aperta, ciascun senatore stia al proprio posto. Avete votato tutti? Vi sono contestazioni sui posti, è tutto è posto? Tutti le luci in regala? Votazione chiusa: presenti 261, votanti 260, maggioranza 131, favorevoli 134, contrari 124,…, colleghi,…

CARLO TAORMINA – LEGALE NICOLA DI GIROLAMO Il ribaltamento è dovuto sicuramente alla volontà manifestata da Fini di salvare definitivamente Di Girolamo.

P AOLO MONDANI Lei crede veramente che Gianfranco Fini fosse così preoccupato di quello che sarebbe potuto emergere sul caso Mokbel ­ Di Girolamo?

CARLO TAORMINA – LEGALE NICOLA DI GIROLAMO Penso che si sia stati sicuramente in presenza di una situazione in cui gli interessi erano fortissimi. E ho capito che Di Girolamo aveva gli argomenti giusti per poter ottenere questo risultato.

P AOLO MONDANI Di Girolamo chi l’ha candidato? CARLO TAORMINA – LEGALE NICOLA DI GIROLAMO La candidatura di Di Girolamo è stata fatta da Andrini, naturalmente non in quanto tale, ma insomma con un forte peso.

P AOLO MONDANI FUORI CAMP O Stefano Andrini è un esponente di Alleanza Nazionale con qualche serio precedente penale alle spalle. La magistratura scrive che e' lui a pianificare l'illegittima elezione di Di Girolamo e a seguirla passo passo insieme a Gennaro Mokbel. Nel 2009, sei mesi dopo l'esplosione del caso, Gianni Alemanno nomina Andrini manager dell'Ama, l'azienda dei rifiuti di Roma. In seguito agli sviluppi dell'l'inchiesta, Andrini si è dimesso ma è rimasto all'Ama come dipendente. La domanda è: come è riuscito uno come Mokbel a ottenere questi appoggi in Alleanza Nazionale?

CARLO TAORMINA – LEGALE NICOLA DI GIROLAMO Gennaro Mokbel secondo me è un uomo molto più potente di quanto non si ritenga. E anche ridurlo al rango di…come dire, di riciclatore o di raccoglitore di denaro illecito forse è un po’…è sbagliato. Secondo me Mokbel è alla testa di qualcosa d’importante, dal punto di vista politico e in questa logica si muovono anche altri personaggi, al di là di Andrini, ma anche altri. Mokbel è il punto di emergenza di una…come dire, di una sub­organizzazione di Alleanza Nazionale.

P AOLO MONDANI Possiamo pensare che Di Girolamo abbia fatto al magistrato anche nomi di altri padrini politici di questa operazione Mokbel?

CARLO TAORMINA – LEGALE NICOLA DI GIROLAMO Qualcun altro sì, qualcun altro sì.

P AOLO MONDANI Solo di Alleanza Nazionale?

CARLO TAORMINA – LEGALE NICOLA DI GIROLAMO Non solo di Alleanza Nazionale, non solo.

P AOLO MONDANI Del Pdl?

CARLO TAORMINA – LEGALE NICOLA DI GIROLAMO Sempre centro­destra.

P AOLO MONDANI FUORI CAMP O I padrini politici di Mokbel stanno comunque ancora al loro posto. E ne doveva avere di padrini, visto che le società del suo gruppo rappresentavano il 30% del fatturato di Telecom Italia Sparkle. Il 20 novembre del 2006, nella bacheca della sala mensa di Telecom viene appeso questo volantino dove si legge: “sai cos'è Acumen e di cosa si occupa?” e Acumen era una delle aziende del gruppo Mokbel. “Sai a quante centinaia di migliaia di euro pro capite ammontano i premi che il nostro top management si elargisce per il raggiungimento, talvolta taroccato, degli obiettivi?

GIANGAETANO BELLAVIA – COMMERCIALISTA CONSULENTE PROCURE Se uno guadagna mille euro al mese, non può un manager, il direttore, l’amministratore della banca guadagnare un milione di euro al mese. Non puoi guadagnare mille volte in più di un impiegato, mille volte, ma neanche durante la rivoluzione industriale quando c’erano gli schiavi. E questo è il meccanismo a cascata dai grandi dirigenti, ai medi dirigenti, per raggiungere il bonus fanno qualunque cosa, anche carte false.

P AOLO MONDANI FUORI CAMP O I vertici di Telecom Italia Sparkle, non solo negano il coinvolgimento nella frode, ma dicono di esserne le vittime. Fra loro, l'amministratore delegato Stefano Mazzitelli, oggi agli arresti domiciliari. Secondo i magistrati non ha preso un euro dal gruppo criminale. L'accusa nei suoi confronti è quella di non aver svolto sufficienti controlli. Ma nessuno se n'era mai accorto? FABRIZIO MERLUZZI – LEGALE DI STEFANO MAZZITELLI Il problema dei sistemi dei controlli, è che una società commerciale ha dei limiti nei suoi controlli, più di tanto non può approfondire.

P AOLO MONDANI Ad un certo punto però nel 2006 la procura di Roma capisce che ci può essere una ‘frode carosello’ e in qualche modo avverte Telecom Italia Sparkle. Gli dice: “Fate attenzione, andate a controllare quei conti”. E lì cosa succede?

FABRIZIO MERLUZZI – LEGALE DI STEFANO MAZZITELLI Facciamo attenzione. Indichiamo ai tecnici di fare delle verifiche più approfondite. Andiamo dai nostri fornitori a chieder conto dei soldi che hanno ricevuto. E scopriamo quello che ci avrebbe dovuto dire il sistema bancario e cioè che loro a loro volta ricevevano fatture passive, per un importo pari a quello che noi versavamo loro. A quel punto blocchiamo il traffico completamente…

P AOLO MONDANI Ascolti, non potevate farli prima questi controlli?

FABRIZIO MERLUZZI – LEGALE DI STEFANO MAZZITELLI Perché una società commerciale deve fare dei controlli così approfonditi?

P AOLO MONDANI Perché si tutela!

FABRIZIO MERLUZZI – LEGALE DI STEFANO MAZZITELLI …che richiedono delle attività tecniche talmente sofisticate da impedire una normale gestione di qualunque contratto.

GIANGAETANO BELLAVIA – COMMERCIALISTA CONSULENTE PROCURE Oggi i controllori sono sempre pagati dai controllati. Il collegio sindacale, le società di revisione, l’internal audit gli organismi di vigilanza, sono sempre pagati dai controllati. Ma è evidente che il controllore pagato dal controllato ha un occhio di riguardo nei confronti del controllato.

P AOLO MONDANI Lei sa che i vertici negano?

CARLO TAORMINA – LEGALE NICOLA DI GIROLAMO Sono negazioni assolutamente gratuite.

P AOLO MONDANI E dicono noi non eravamo materialmente in grado di esercitare i controlli per capire che succedeva questa frode dell’iva.

CARLO TAORMINA – LEGALE NICOLA DI GIROLAMO Per quello che a me risulta, queste persone sono state, non soltanto da Di Girolamo, anche da altri, sono state indicate come coinvolte nell’affare.

P AOLO MONDANI FUORI CAMP O In conclusione, rimane una domanda a cui neppure i magistrati sanno dare risposta. Come ha fatto Gennaro Mokbel, con precedenti da malavitoso di periferia, a trovare tutti i soldi che servono per dare inizio a quel gruppo criminale? La risposta forse risiede in antichi rapporti della polizia. Mokbel sostiene di aver finanziato la Mambro e Fioravanti, due ex terroristi neri. Fu arrestato per la prima volta nel maggio del 1994 insieme ad Antonio D'Inzillo, un estremista di destra poi passato con la banda della Magliana. E vanta rapporti con generali della guardia di finanza, uomini dell'intelligence americana, esponenti del nostro servizio segreto militare. I carabinieri che lo intercettano non pensano che si tratti di un millantatore. Quindi non si stupiscono quando scoprono che Mokbel, nel 2007, stanzia 8 milioni di euro per entrare in affari con Finmeccanica.

CARLO TAORMINA – LEGALE NICOLA DI GIROLAMO A fronte del versamento di questi 8 milioni di euro, cioè una tangente, poi nel triennio successivo, la Finmeccanica si sarebbe impegnata a fare commesse alle società di Mokbel, oppure in alternativa o in operazione combinata di entrare come quotisti dentro le principali società di Finmeccanica.

P AOLO MONDANI Chi materialmente dà i soldi agli uomini di Finmeccanica?

CARLO TAORMINA – LEGALE NICOLA DI GIROLAMO Di Girolamo parla anche di Lorenzo Cola come la persona che partecipò alle operazioni legate alla stipulazione del contratto degli 8 milioni. Lorenzo Cola era il faccendiere di Guarguaglini praticamente.

MILENA GABANELLI IN STUDIO Ricapitoliamo. Allora Gennaro Mokbel froda milioni di iva con il traffico telefonico. Suo tesoriere­riciclatore è Nicola Di Girolamo, eletto senatore del Pdl con l’appoggio della malavita e un certo numero di schede false. Mokbel con questi soldi vuole acquisire una società che faccia affari con Finmeccanica. Per fare questo ci vuole l’uomo giusto. Siamo nel 2008 e l’anello di congiunzione è l’uomo di fiducia del presidente di Finmeccanica ed è l’amministratore delegato della sua controllata Selex: ovvero Guarguaglini e sua moglie Marina Grossi. Fare affari con questo gruppo vuol dire garantirsi commesse milionarie, perché parliamo di una tecnologia sofisticata, costosa ed esclusiva.

P AOLO MONDANI FUORI CAMP O Fa soprattutto elicotteri, aerei da guerra, radar, sofisticati sistemi elettronici. Ha il controllo dei servizi satellitari. Costruisce i nostri treni, i generatori e le turbine per la produzione di energia. In Italia 43 mila addetti, nel Regno Unito dieci mila, negli Stati Uniti dodici mila, in Francia 3.700. In totale 77 mila dipendenti. Nel 2009 ha generato ricavi per 18 miliardi di euro. Finmeccanica Spa è quotata in borsa ed è controllata dal Ministero dell’Economia che ha il 30,2 per cento delle quote. E' il colosso mondiale che nel 2007 acquista il 49% di una piccola società di Garbagnate Milanese, la Digint. Il restante 51% è di una società anonima lussemburghese, alla quale il gruppo Mokbel fa arrivare la tangente degli otto milioni. Ma cos'è la Digint?

NICOLA MUGNATO – DIRETTORE GENERALE DIGINT Questa è la prima macchina che abbiamo realizzato nel 2001, dopo gli attentati dell’11 settembre. E serviva per l’identificazione di gruppi eversivi di terrorismo islamico.

P AOLO MONDANI Come si chiama la macchina?

NICOLA MUGNATO – DIRETTORE GENERALE DIGINT Si chiamava Ambra ed è la macchina da cui è derivato il sistema che utilizziamo oggi che però è circa 50 mila volte più potente di quella installata nel 2001. Adesso queste macchine appunto sono state convertite per l’ utilizzo all’interno delle aziende del gruppo Finmeccanica…

P AOLO MONDANI Solo il gruppo Finmeccanica?

NICOLA MUGNATO – DIRETTORE GENERALE DIGINT Sì, come difesa sì, dei sistemi informativi. Questa consuma più o meno quanto un condominio di 5 piani, produce tanto calore da poter scaldare più o meno 4 appartamenti, e pesa circa 700 kg. Questa è la macchina più piccola. Questo è il laboratorio di ricerca e sviluppo dove vengono realizzati i nostri software. P AOLO MONDANI Voi analizzate tutti i tipi di comunicazione che…

NICOLA MUGNATO – DIRETTORE GENERALE DIGINT …che transitano sulle reti, sì.

P AOLO MONDANI Transitano su tutte le reti di Finmeccanica?

NICOLA MUGNATO – DIRETTORE GENERALE DIGINT Analizziamo, come dire, gli argomenti o comunque le tematiche…

P AOLO MONDANI Tramite le parole chiave?

NICOLA MUGNATO – DIRETTORE GENERALE DIGINT Tramite le parole chiave, sì.

P AOLO MONDANI Dopo di che, se una parola chiave più di un’altra è particolarmente…

NICOLA MUGNATO – DIRETTORE GENERALE DIGINT … sensibile, o evidenzia come dire un contenuto sensibile, viene generato un allarme.

CLAUDIO CHIERICI – AMINISTRATORE DELEGATO DIGINT Uno dei punti fondamentali è che quando si acquisiscono queste tecnologie bisogna essere anche sicuri che queste tecnologie siano davvero al nostro servizio e magari involontariamente che non siano di qualcun altro, insomma. Aziende cinesi, russe, israeliane che possono essere viste come dei potenziali problemi.

P AOLO MONDANI Acquisire tecnologie da russi, cinesi, israeliani può veicolare la spia in casa.

CLAUDIO CHIERICI – AMINISTRATORE DELEGATO DIGINT Perfetto.

P AOLO MONDANI L’ho detto bene?

CLAUDIO CHIERICI – AMINISTRATORE DELEGATO DIGINT L’ha detto bene.

P AOLO MONDANI FUORI CAMP O A Garbagnate Milanese vendono tecnologie di difesa informatica, tra le più avanzate del mondo. Prima di diventare Digint si chiamava Ikon, la società fondata da Fabio Ghioni, condannato a 3 anni e 6 mesi per lo scandalo dei dossieraggi illeciti della vecchia gestione Telecom. Ikon lavorava con servizi segreti e strutture investigative delle polizie occidentali. Nel 2007, a comprarsi il 51% è una società anonima lussemburghese, la Financial Lincoln. che poco dopo Mokbel si compra.

FABIO GHIONI – FONDATORE IKON La cosa più incredibile è che Finmeccanica sia entrata col 49%...

P AOLO MONDANI …perché sì, lì per lì…

FABIO GHIONI – FONDATORE IKON …la Finmeccanica sia entrata col 49%, senza verificare chi era il socio di maggioranza. Perché ha sede in Lussemburgo la controllante, perché non in Italia? P AOLO MONDANI Mi chiedo allora perché Finmeccanica si è resa disponibile a essere in minoranza dentro la Digint con il 49%, rispetto ad una lussemburghese col 51%, cioè il gigante Finmeccanica!

NICOLA MUGNATO – DIRETTORE GENERALE DIGINT Sinceramente non lo so. Cioè nel senso, la gestione come dire della Lincoln non è stato mai come dire oggetto di mie attenzioni. se non per il fatto che volevo avere una quota, come dire, della società dove lavoravo.

P AOLO MONDANI FUORI CAMP O Secondo i magistrati gli uomini della società lussemburghese, ovvero Mokbel e Cola e quelli di Finmeccanica, si sarebbero messi d'accordo. Al direttore della Digint erano andate parte delle quote di quella società anonima. E non si è mai chiesto chi aveva il resto?

NICOLA MUGNATO – DIRETTORE GENERALE DIGINT Era una fiduciaria.

P AOLO MONDANI Quindi i soci sono occulti anche a lei?

NICOLA MUGNATO – DIRETTORE GENERALE DIGINT Sì.

P AOLO MONDANI E questo non la fa preoccupare?

NICOLA MUGNATO – DIRETTORE GENERALE DIGINT Ma, mi trovavo di fronte a Ernst & Young e a Finmeccanica, quindi la ritenevo una normale operazione finanziaria.

P AOLO MONDANI Quindi insomma chiunque sapeva che dietro quel 51% c’era l’anima Finmeccanica?

NICOLA MUGNATO – DIRETTORE GENERALE DIGINT Certo.

P AOLO MONDANI Lorenzo Cola, come dire, che ruolo ha avuto in tutto questo?

NICOLA MUGNATO – DIRETTORE GENERALE DIGINT In realtà mi si è presentato come un consulente Finmeccanica, dal mio punto di vista ha fatto esattamente il consulente di Finmeccanica, ha portato una tecnologia ritengo interessante al gruppo Finmeccanica, tanto che lo stesso gruppo l’ha valutata positivamente.

P AOLO MONDANI Fu Cola a presentarlo al presidente?

NICOLA MUGNATO – DIRETTORE GENERALE DIGINT Fu Cola ad organizzare quantomeno la presentazione al presidente.

P AOLO MONDANI FUORI CAMP O Finmeccanica fu l'ispiratrice dell'affare, Lorenzo Cola suo consulente, Ernst & Young fece la parte fiscale. Ma Pierfrancesco Guarguaglini, presidente e amministratore delegato di Finmeccanica, dichiara ai magistrati che non è vero e che l'acquisto di Digint gli fu proposto da Lorenzo Cola, ma nella veste di consulente di Ernst & Young.

P AOLO MONDANI Lorenzo Cola era un consulente di Ernst & Young o un consulente di Finmeccanica? AL TELEFONO GIUSEP PE MONGIELLO ­ ERNST & YOUNG Quello che posso dirle è che nel 2007, comunque, escludo che Cola fosse un collaboratore di Ernst & Young.

P AOLO MONDANI E lei quando viene sentito dal magistrato dice che il 51% doveva essere successivamente intestato a Cola che lo acquisiva per Finmeccanica.

AL TELEFONO GIUSEP PE MONGIELLO ­ ERNST & YOUNG Guardi non è né più né meno che quello che ho dichiarato e che risulta poi peraltro anche dagli atti, insomma.

P AOLO MONDANI FUORI CAMP O Agli atti risulta che dietro il 51% di Digint agisce Lorenzo Cola, che farebbe entrare in società Gennaro Mokbel in cambio di 8 milioni di euro. L'obiettivo è ottenere contratti milionari da Finmeccanica in modo da farne lievitare fortemente il valore e infine essere riacquistata da Finmeccanica consentendo a Mokbel di realizzare una notevole plusvalenza. In quei giorni, per definire l'operazione, in Finmeccanica ci sarebbero alcuni incontri.

CARLO TAORMINA – LEGALE NICOLA DI GIROLAMO Di Girolamo ricorda di incontri che si erano concordati e che avrebbero avuto, per quello che lui sa, esecuzione nella sede centrale di Finmeccanica…

P AOLO MONDANI Tra chi e chi?

CARLO TAORMINA – LEGALE NICOLA DI GIROLAMO Tra i vari personaggi, Cola eccetera, lo stesso Mokbel, e Guarguaglini, l’allora presidente…l’attuale presidente di Finmeccanica.

P AOLO MONDANI FUORI CAMP O Tutto quel che dice Nicola Di Girolamo viene contestato dal presidente di Finmeccanica Guarguaglini, che nega di aver mai visto Gennaro Mokbel. Torniamo indietro di 14 anni. E' il 16 settembre 1996. Pierfrancesco Guarguaglini, che dirige la Oto Melara di La Spezia, società del gruppo Finmeccanica, viene arrestato insieme all'uomo delle tangenti Pacini Battaglia. I due vengono successivamente prosciolti perché il piano che avevano elaborato non si era realizzato. Cosa prevedeva quel piano?

CLAUDIO GATTI – INVIATO DEL SOLE 24 ORE Sono riuscito a trovare negli archivi del tribunale di Milano e di La Spezia le evidenze giudiziarie da cui risulta chiaramente che una quindicina di anni fa l’ingegner Guarguaglini, di società offshore, ne ha create più di una. Le ha fatte con l’allora compagno di merende, Pierfrancesco Pacini Battaglia, col quale ha creato società di base in Lussemburgo, che poi controllavano società italiane, con lo scopo preciso di pomparle di contratti del gruppo Finmeccanica, con l’obiettivo di rivenderle allo stesso gruppo di Finmeccanica. Quindi, quello che emerge è che lo schema Cola non era né isolato né nuovo.

P AOLO MONDANI FUORI CAMP O Nel rapporto della guardia di finanza del 3 dicembre 1997, si legge: “il disegno criminoso era rivolto a controllare tramite società lussemburghesi, le italiane Trs, Magint e Tesis Spa. Società alle quali Guarguaglini, ormai prossimo alla nomina quale numero uno dell'Alenia, avrebbe elargito compensi, distraendo di volta in volta parte delle disponibilità economiche dell'Alenia, senza in alcun modo figurare”. Abbiamo chiesto a Chicchi Pacini Battaglia, che ha subito una condanna e 14 processi per vari reati, se il progetto era proprio questo.

P IERFRANCESCO P ACINI BATTAGLIA Buonasera. Guarguaglini dall'Oto Melara lo volevo portare in Finmeccanica, per farlo diventare Presidente Finmeccanica e diventare un suo... P AOLO MONDANI Con i tuoi rapporti politici, diciamo, che erano importanti, perché avevi in mano tutti i segretari amministrativi dei partiti.

P IERFRANCESCO P ACINI BATTAGLIA Sì, dei partiti, bravo.

P AOLO MONDANI Gli dava i soldi.

P IERFRANCESCO P ACINI BATTAGLIA Sempre.

P AOLO MONDANI E Guarguaglini era d'accordo?

P IERFRANCESCO P ACINI BATTAGLIA Guarguaglini era contentissimo se andava a fare Finmeccanica, era il suo sogno. Non ti preoccupare che dopo la riconoscenza ce l'avrebbe avuta.

P AOLO MONDANI C'erano alcune società lussemburghesi.

P IERFRANCESCO P ACINI BATTAGLIA Sì. due

P AOLO MONDANI Con uomini di Guarguaglini dentro.

P IERFRANCESCO P ACINI BATTAGLIA Sì, gli uomini, gli amici suoi, Trs e Tesis.

P AOLO MONDANI Avevate quote in queste società. PFPB e PFG tra i soci, vuol dire: PFPB.

P IERFRANCESCO P ACINI BATTAGLIA Pierfrancesco Pacini Battaglia.

P AOLO MONDANI E PFG.

P IERFRANCESCO P ACINI BATTAGLIA Pierfrancesco Guarguaglini...una parte di quelle quote erano mie, che te dici, una parte di quelle quote erano di Pacini lo puoi ancora dire.

P AOLO MONDANI E di Guarguaglini?

P IERFRANCESCO P ACINI BATTAGLIA Guarguaglini aveva sempre uno schermo.

P AOLO MONDANI Quindi hai fatto quelle società lussemburghesi perché…

P IERFRANCESCO P ACINI BATTAGLIA Guarguaglini come Finmeccanica desse qualche contratto a queste lussemburghesi.

P AOLO MONDANI Ah, Guarguaglini nel caso in cui arrivasse a Finmeccanica.

P IERFRANCESCO P ACINI BATTAGLIA O arrivasse in Finmeccanica o era molto amico della Finmeccanica.

P AOLO MONDANI Faceva arrivare contratti.

P IERFRANCESCO P ACINI BATTAGLIA Sì, a queste piccole società.

P AOLO MONDANI E a un certo punto dopo averle riempite di contratti avrebbe potuto comprarsi le società.

P IERFRANCESCO P ACINI BATTAGLIA Benissimo, lo poteva fare.

P AOLO MONDANI E a quel punto, essendo che le avrebbe comprate a un prezzo molto più importante di quello che queste società erano costate.

P IERFRANCESCO P ACINI BATTAGLIA C'avrei guadagnato anch'io.

P AOLO MONDANI FUORI CAMP O In sostanza, lo schema Pacini del '96 è la fotocopia dello schema Cola di oggi. Le società che avrebbero voluto prendere i contratti da Guarguaglini, 14 anni fa, erano la Trs e la Tesis. Oggi cosa fanno queste aziende? Scopriamo che a fine 2004 la Trs acquisisce un contratto da Alenia Marconi Systems e che a tutt'oggi è partner di Selex sistemi integrati, la società di Finmeccanica guidata dalla moglie di Guarguaglini, Marina Grossi. Ma perché Guarguaglini voleva mettersi in affari con un reduce di tangentopoli come Pacini Battaglia?

P IERFRANCESCO P ACINI BATTAGLIA Lo faceva più per megalomania che per guadagni reali. Gli piaceva il potere. Ognuno di questi uomini che conoscevo ha un costo. Il costo può essere: un costo ambizione, un costo arte, un costo fica, come ti pare. Hanno tutti un costo. Quelli che non hanno costi sono un’eccezione più unica che rara.

P AOLO MONDANI Quindi anche Guarguaglini aveva un costo?

P IERFRANCESCO P ACINI BATTAGLIA Guarguaglini ha il potere.

P AOLO MONDANI Gli piaceva il potere?

P IERFRANCESCO P ACINI BATTAGLIA In una maniera smodata.

P IERFRANCESCO P ACINI BATTAGLIA La mia conoscenza con Guarguaglini era perché a quel tempo era Ministro degli Esteri Susanna Agnelli.

P AOLO MONDANI Che conosceva Guarguaglini?

P IERFRANCESCO P ACINI BATTAGLIA Conosceva me. La casa di Porto Santo Stefano l'avevamo insieme con Susanna Agnelli. P AOLO MONDANI Ah!

P IERFRANCESCO P ACINI BATTAGLIA Io ero socio di Susanna Agnelli, per cui Guarguaglini mi frequentava per poter arrivare a chiedere piaceri alla Agnelli.

P AOLO MONDANI E quali altri politici o personaggi gli ha fatto conoscere?

P IERFRANCESCO P ACINI BATTAGLIA Previti. Gli feci conoscere Omar Yaja, quello che è morto, quel mediatore libico, quello famoso. Era il commerciante di armi che viveva a Ginevra, che io conoscevo perché c'avevo la banca. Omar Yaja io l'ho pagato una cifra mai vista per fare il Transmed, il gasdotto che dall'Algeria, viene in Libia e torna in Sicilia. Ti ricordi il famoso gasdotto? Se leggi il mio interrogatorio dell'Eni, io sono quello che paga Omar Yaja. Guarguaglini viene e dice: “mi presenti Omar Yaja?”. Hai capito come funzionano queste cose?

P AOLO MONDANI Ma quali sono le conoscenze politiche di Guarguaglini che lo hanno portato in Finmeccanica?

P IERFRANCESCO P ACINI BATTAGLIA Io non le so più. Conosceva molto bene i servizi segreti quando era all'Oto Melara. Quando vendi le armi se non conosci i servizi segreti non vai avanti. Son sempre loro che decidono.

P AOLO MONDANI Quindi non parliamo solo di servizi italiani?

P IERFRANCESCO P ACINI BATTAGLIA Parliamo dei servizi del mondo.

P AOLO MONDANI FUORI CAMP O Anche la Digint di Garbagnate Milanese nasce su ispirazione dei servizi segreti. E' infatti Maurizio Pozzi, esponente del , a proporre al consulente di Finmeccanica, Lorenzo Cola, di acquisire la tecnologia di Fabio Ghioni. Ad operazione conclusa, pozzi viene nominato capo della sicurezza di Alenia negli Stati Uniti.

MILENA GABANELLI IN STUDIO Stando a quel che nel ‘96 avevano scoperto i magistrati, e oggi confermato dallo stesso Pacini Battaglia, il progetto è sempre lo stesso. Quello di creare società estere, riempirle di contratti e poi venderle ad un prezzo più alto del loro valore. Tre anni fa Finmeccanica acquista il 49% della Digint, il 51% se lo stava prendendo il suo consulente Lorenzo Cola insieme al faccendiere Mokbel attraverso una piccola anonima lussemburghese. Obiettivo riempire questa società di contratti, ottenuti proprio da Finmeccanica, per poi rivenderla ad un prezzo gonfiato proprio a Finmeccanica e spartirsi la plusvalenza. Però anche stavolta sono arrivati prima gli arresti. Adesso dal carcere Lorenzo Cola sta cominciando a parlare. Dopo la pubblicità.

MILENA GABANELLI IN STUDIO Torniamo a quella che è considerata una delle più importanti e complesse inchieste giudiziarie degli ultimi anni. Abbiamo visto che il faccendiere Gennaro Mokbel accumula un po’ di milioni attraverso una corposa frode telefonica. Questi soldi li utilizza per acquistare una piccola società lussemburghese con lo scopo di riempirla di contratti da Finmeccanica. Suo socio nell’impresa è proprio il consulente dei numeri uno di Finmeccanica, Lorenzo Cola. Solo che prima di coronare sono arrivate le manette. Ma chi è l’uomo che gode della fiducia dell’amministratore delegato di uno dei primi 5 gruppi al mondo nella produzione di armi e tecnologia militare? Sappiamo che per Finmeccanica cura gli affari americani, che è collegato alla CIA e ai nostri servizi militari. Del suo passato però si sa pochissimo. Abbiamo provato a scavare e abbiamo scoperto che il suo testimone di prime nozze per esempio è stato l’ex sindaco di Milano Formentini, mentre l’ex sindaco democristiano di Margherita di Savoia, un paese vicino a Foggia, è stato suo socio in affari. Secondo lui il rapporto fra Cola e sismi, si salda attraverso una speculazione di borsa.

BERNARDO BARRA – IMPRENDITORE Lui ha consigliato ad alcuni dirigenti del Sismi di comprare delle azioni della Finmatica o FreedomLand perché diceva che un personaggio altolocato della Borsa gli aveva riferito che queste azioni sarebbero andate alle stelle.

P AOLO MONDANI In realtà cadono.

BERNARDO BARRA – IMPRENDITORE In realtà cadono.

P AOLO MONDANI Eh ma questi dirigenti del Sismi che fanno con Cola?

BERNARDO BARRA – IMPRENDITORE Lo prendono e lo segregano in una stanza perché insomma l’aveva combinata un pochino grossa.

P AOLO MONDANI E a quel punto il legame tra Cola e il Sismi diventa di ferro.

BERNARDO BARRA – IMPRENDITORE Cola è uno che riflette sulle cose. Successivamente, ha chiesto di farsi accreditare ancora più in alto e quindi, con il suo sistema di affidamento dei lavori cercare di riparare al suggerimento disgraziato che aveva fatto.

P AOLO MONDANI Il generale Manenti, capo dell’ottava divisione del Sismi, si occupa di armi. Ha avuto rapporti con Cola?

BERNARDO BARRA – IMPRENDITORE In alcuni ambienti circolava, si diceva che conosceva Cola, senz’altro.

P AOLO MONDANI FUORI CAMP O Nello stesso periodo Cola fonda il consorzio Dit e ne affida la presidenza a Bernardo Barra. Ma Cola non è tra gli amministratori, qual è allora il suo ruolo?

BERNARDO BARRA – IMPRENDITORE Tramite le sue conoscenze presso Alenia, doveva far arrivare dei contratti a trattativa privata con il consorzio e il consorzio poi doveva poi distribuire questi contratti, farli realizzare dalle tre società secondo le proprie competenze.

P AOLO MONDANI FUORI CAMP O Fra queste società c'è la solita Trs, quella nell'orbita della coppia Pacini Battaglia ­ Guarguaglini. Sta di fatto che il consorzio di Bernardo Barra e Lorenzo Cola prendeva contratti pubblici senza gara per realizzare opere civili che l'ENAV, l'ente nazionale che fornisce servizi di assistenza al volo negli aeroporti, passava ad Alenia e che Alenia, nel 2005 divenuta Selex e diretta dalla moglie di Guarguaglini, trasferiva a sua volta al consorzio.

BERNARDO BARRA – IMPRENDITORE Ma in effetti non ha dato mai un contratto di esecuzione di opere perché venivano affidate direttamente a queste imprese.

P AOLO MONDANI Lei vuol dire che l’appalto passava da Enav ad Alenia, Cola, ed andava direttamente alle aziende senza passare per il consorzio? BERNARDO BARRA – IMPRENDITORE Certamente non è passato niente.

P AOLO MONDANI Ma le aziende che prendevano gli appalti che lui intermediava davano a lui dei soldi?

BERNARDO BARRA – IMPRENDITORE Erano molto riconoscenti.

P AOLO MONDANI Mazzette?

BERNARDO BARRA – IMPRENDITORE Soldi. Compensi.

P AOLO MONDANI Possiamo dire delle cifre, oppure…

BERNARDO BARRA – IMPRENDITORE Prendeva un pochino quello che voleva. Chiedeva e veniva soddisfatto.

P AOLO MONDANI Ma Cola, oltre alle tre imprese del consorzio, ne favoriva qualcun’altra?

BERNARDO BARRA – IMPRENDITORE Da quello che ricordo la Print System...

P AOLO MONDANI Anche loro le risultava che pagassero?

BERNARDO BARRA – IMPRENDITORE Dottore...

P AOLO MONDANI FUORI CAMP O La Print System è una società di Tommaso Di Lernia, arrestato nell'aprile del 2006 insieme a Stefano Ricucci nell'inchiesta sulla scalata a Rcs. Oggi la Print System è amministrata dal generale Bruno Nieddu. Ma chi è il generale Nieddu?

MILENA GABANELLI IN STUDIO Il generale Nieddu è l’ex presidente dell’Enav, ente nazionale assistenza al volo e come vedremo anche lui avrà un ruolo in questa storia. Buona parte degli appalti relativi alla sicurezza negli aeroporti e in cielo vengono affidati dall’Enav ad una controllata di Finmeccanica, che a sua volta sub­appalta ad altre aziende a trattativa privata. Questa controllata oggi si chiama Selex ed è amministrata dalla moglie del capo, Marina Grossi. Fino a 5 anni fa invece si chiamava Alenia Marconi Systems e a decidere l’ing. Prudente. Lorenzo Cola ha fatto affari con tutti ed eliminato la concorrenza.

P AOLO MONDANI FUORI CAMP O Siamo a fine 2001. Alla società romana SVE, un'impresa che lavora da anni per Alenia ed Enav, vengono tagliati improvvisamente tutti i contratti. Il suggerimento dell'imprenditore Pietro Astaldi è: “rivolgetevi a Lorenzo Cola, perché è l'unico che può farvi tornare a lavorare”.

ANTONIO PUCCICA ­ AFFARI LEGALI SVE Pietro Astaldi ci disse la solita cosa: Lorenzo Cola era un consulente di Finmeccanica, molto vicino ai servizi segreti e che quindi ogni commessa, ogni movimento di denaro, ogni attività legata agli appalti di Finmeccanica, agli appalti che fino a quel momento avevamo gestito direttamente con l’ingegner Prudente, con molta tranquillità, dovevano passare attraverso di lui. P AOLO MONDANI Vi era chiaro che bisognava dare dei soldi?

ANTONIO PUCCICA ­ AFFARI LEGALI SVE Sì, molto probabilmente.

P AOLO MONDANI Vi è stato detto anche quanto avreste dovuto dare?

ANTONIO PUCCICA ­ AFFARI LEGALI SVE Si parlava di cifre molto vicine ai quattro miliardi di vecchie lire.

P AOLO MONDANI Siccome siamo al 2001 erano ...

ANTONIO PUCCICA ­ AFFARI LEGALI SVE Due milioni...e due.

P AOLO MONDANI FUORI CAMP O Sarebbe una tangente e l'azienda non paga. A questo punto Lorenzo Cola invia il suo socio d'affari Barra, a parlare direttamente con i proprietari della SVE, la famiglia Capriotti.

BERNARDO BARRA – IMPRENDITORE Cola mi disse: “tagliamo corto: incontrati con l’architetto Capriotti e digli di costituire una società in Svizzera con un capitale sociale di 4 miliardi di vecchie lire, interamente da versare, naturalmente da Capriotti, e poi Capriotti non si deve più interessare di questa società.

P AOLO MONDANI Società in Svizzera che faceva riferimento a chi?

BERNARDO BARRA – IMPRENDITORE Beh, doveva fare riferimento a lui...

P AOLO MONDANI A Cola?

BERNARDO BARRA – IMPRENDITORE A Cola, è chiaro.

P AOLO MONDANI Con precisione: chi avete incontrato e chi altri vi ha detto: “pagate a Lorenzo Cola”?

ANTONIO PUCCICA ­ AFFARI LEGALI SVE Ma l’ingegner Paolo Prudente che era il direttore generale di Selex, di Alenia Marconi.

P AOLO MONDANI Che vi disse?

ANTONIO PUCCICA ­ AFFARI LEGALI SVE Che ci disse che non poteva far nulla perché dall’alto gli è stato imposto l’utilizzo, tra virgolette, di Lorenzo Cola per chiudere i contratti con gli appaltatori.

P AOLO MONDANI FUORI CAMP O Enav, via Alenia, appaltava alla SVE opere civili, e cioè la parte in muratura delle torri di controllo e le basi in cemento dei radar aeroportuali. Sono trascorsi due anni, siamo nel 2003. Bernardo Barra ha lasciato Lorenzo Cola e si è messo a fare consulenze per alcune imprese, tra cui la SVE. E incontra il presidente di Enav, Bruno Nieddu, per perorare la causa di SVE che continua a non avere contratti.

BERNARDO BARRA – IMPRENDITORE Nieddu disse che io non sapevo dove c’era l’effettivo potere, al che aggiunsi subito: “so che i referenti di Cola sono l’ammiraglio Grignolo del Sismi e il generale Verdicchio della Guardia di Finanza”. Dico: “ma mi scusi, ma per caso il referente di Cola, in Enav, è lei?” Non mi ha risposto più e, rosso di carnagione, diventò ancora più rosso.

P AOLO MONDANI FUORI CAMP O Nieddu questo particolare non lo ricorda e non che alla SVE siano degli stinchi di santi. Il responsabile, Angelo Capriotti, ha una ventina di avvisi di garanzia. In alcuni casi è stato prosciolto ma c'è un'indagine ancora in corso per truffa e false fatturazioni. Per Alenia, secondo la procura di Roma, avrebbe fatto fatture per lavori inesistenti, e i soldi sarebbero poi finiti a gonfiare fondi neri in una società di Madeira. Proprio in questa inchiesta la guardia di finanza scopre il ruolo di Lorenzo Cola e Capriotti ci spiega il perché.

ANGELO CAP RIOTTI – TITOLARE IMP RESA SVE Io ero in gara per l’aeroporto di Lamezia Terme. Questo lavoro fu affidato direttamente a Cogim.

P AOLO MONDANI Lamezia Terme…? Da Enav?

ANGELO CAP RIOTTI – TITOLARE IMP RESA SVE Da Enav e Finmeccanica … Enav disse a Finmeccanica di affidare i sub­appalti alla Cogim di Lorenzo Cola. E così fu fatto.

P AOLO MONDANI FUORI CAMP O Capriotti è arrabbiato perché Cola gli soffia tutti i lavori. Infatti il contratto passa da Enav ad Alenia che sub­appalta alla Edil Cogim di Lorenzo Cola. Il valore: 5,3 milioni di euro. La firma è dell'amministratore delegato di Enav, Guido Pugliesi. È il 2004. Dal 2005 la Guardia di Finanza sapeva già tutto. Ma è andata al rallentatore. Forse perche' le informative erano firmate da un maggiore che farebbe parte del gruppo Mokbel, Luca Berriola, arrestato nel marzo scorso. Intanto la Cogim di Lorenzo Cola continua a fare grandi affari.

BERNARDO BARRA – IMPRENDITORE La società fa soprattutto forniture militari al Ministero della Difesa in Italia, ma anche all’estero.

P AOLO MONDANI FUORI CAMP O E' presente in Bosnia, Kossovo, Iraq e Afghanistan.

P AOLO MONDANI Dove teneva i conti Lorenzo Cola?

BERNARDO BARRA – IMPRENDITORE Sicuramente a San Marino e in Lussemburgo.

P AOLO MONDANI In Svizzera?

BERNARDO BARRA – IMPRENDITORE A Lugano aveva una finanziaria che faceva capo a un certo Sergio Dell’Acqua.

P AOLO MONDANI Prima di essere arrestato, Cola i soldi dove li teneva?

BERNARDO BARRA – IMPRENDITORE Parlerei anche dell’Uruguay e del Paraguay.

MILENA GABANELLI IN STUDIO Da uomo legato al sismi per Lorenzo Cola non è difficile entrare nel giro dei grandi appalti pubblici senza gara prima con un consorzio e poi con una sua società dove formalmente però non figura ma arriva anche ad accaparrarsi i lavori dentro agli aeroporti. In pratica funziona così: serve un radar? L’Enav lo compra da una controllata di Finmeccanica, dopo però bisogna istallarlo, tutti d’accordo: se ne occupa Lorenzo Cola, che ricordiamo nel frattempo, di Finmeccanica è diventato l’uomo di fiducia. Negli ultimi 6 anni l’Enav ha affidato lavori per 700 milioni di euro. Qualche settimana fa la procura di Roma ha aperto un’indagine. Secondo un ex dirigente dell’Enav i bilanci non sarebbero proprio a posto.

P AOLO MONDANI FUORI CAMP O Tra il 2003 e il 2007 Claudio Salvati è stato direttore della pianificazione e del controllo di gestione in Enav. Poi viene licenziato in tronco dall'amministratore delegato Pugliesi, vince la causa civile e rivela ai magistrati di Roma che sarebbe stato licenziato per aver impedito di truccare i conti del 2006. Mandato via Salvati, i calcoli sarebbero stati aggiustati. E così salta fuori anche il premio produttività per l'amministratore delegato Guido Pugliesi. Ma l'ha preso davvero?

CLAUDIO SALVATI – EX DIRETTORE PIANIFICAZIONE STRATEGICA ENAV Sì, lo ha percepito, lo ha percepito nella misura di 90.000 euro per l’anno 2006 e per 180.000 euro per la parte triennale. Quindi complessivamente ha percepito 270.000 euro.

P AOLO MONDANI Nonostante che lei dica quegli obbiettivi….

CLAUDIO SALVATI – EX DIRETTORE PIANIFICAZIONE STRATEGICA ENAV Gli obbiettivi non sono stati raggiunti. Ha percepito il premio. Lo ha percepito in misura inferiore anche il presidente, il generale Nieddu. Ma il tema di fondo è che non solo non dovevano percepire il premio, ma dovevano essere cacciati, perché non hanno rispettato quello che era il dettato di una legge dello Stato.

P AOLO MONDANI FUORI CAMP O Enav è la società a cui lo stato italiano demanda la gestione e il controllo del traffico aereo civile. È interamente controllata dal Ministero dell'economia e vigilata dal Ministero delle Infrastrutture. Nel penultimo cda c'erano centrodestra e centrosinistra. Nell'ultimo, è rimasta solo la destra. Al posto del generale Bruno Nieddu, è stato nominato Presidente l'ex parlamentare di An, Luigi Martini. Insieme a lui sono entrati l' ex sottosegretario di , Ilario Floresta e Giorgio Piatti, indicato dalla . L'amministratore delegato Guido Pugliesi e' un uomo di centro arrivato al suo terzo mandato.

CLAUDIO SALVATI – EX DIRETTORE PIANIFICAZIONE STRATEGICA ENAV Dall’estrema sinistra all’estrema destra tutti gli amici degli amici dei politici stanno in Enav.

P AOLO MONDANI Sono stati assunti?

CLAUDIO SALVATI – EX DIRETTORE PIANIFICAZIONE STRATEGICA ENAV Sì, assunti e anche con stipendi rilevanti.

P AOLO MONDANI Oltre la politica?

CLAUDIO SALVATI – EX DIRETTORE PIANIFICAZIONE STRATEGICA ENAV Nipoti, parenti di magistrati, contabili e non. Proprio di questi mesi è la notizia di un personaggio, di un funzionario dell’Enav, che è figliolo di un capo di gabinetto del Ministro dei Trasporti Matteoli, e ci sono gli amici degli amici, cioè i fidati di Pugliesi.

P AOLO MONDANI Si dice che per entrare in Enav bisogna essere raccomandati comunque da qualcuno. Lei è partito dalla gavetta, forse è l’unico là dentro che...

MASSIMO GARBINI – DIRETTORE GENERALE ENAV Non sono assolutamente l’unico. Io sono entrato come controllore del traffico aereo, attraverso una normale selezione per controllori del traffico aereo che tutt’oggi noi facciamo.

P AOLO MONDANI Insomma c’è ancora qualcuno che... ce la fa con le sue forze.

MASSIMO GARBINI – DIRETTORE GENERALE ENAV Siamo in molti... siamo convinti di essere in molti.

P AOLO MONDANI FUORI CAMP O Tra il 2004 e il 2010 l'Enav ha fatto investimenti per 1,7 miliardi di euro. L'80 per cento di tutti i lavori sono stati affidati senza gara. Enav si occupa di sicurezza degli aeroporti e dello spazio aereo, e per la sicurezza non si bada a spese. Ma in Enav non si rischia mai di andare in rosso visto che i maggiori costi sono ripartiti sul prezzo del biglietto aereo e quindi, in un contratto, ci si può permettere di esagerare. Per esempio, nel caso dell'appalto a Optimatica.

CLAUDIO SALVATI – EX DIRETTORE PIANIFICAZIONE STRATEGICA ENAV All’epoca Optimatica era una S.r.l. con un capitale di 14.000 euro. Tra inizio 2005 e fine 2006, gli sono stati affidati per la gestione del protocollo elettronico dell’azienda, vale a dire per mettere una data, un numero progressivo su ogni comunicazione in entrata e uscita da Enav sede centrale, sede periferica, complessivamente 8,8 milioni di euro. In un anno, parlo del 2005, i documenti complessivi di Enav erano circa 160.000. Ora, se io rapporto i 2,2 milioni di un anno a 160.000 documenti, esce fuori un costo unitario per documento, di 14 euro.

P AOLO MONDANI FUORI CAMP O 14 euro a foglio per un timbro elettronico fatto da una macchinetta. Il paradosso è che 4 anni dopo l'inizio del servizio, nell'ottobre 2006, persino il contratto tra Enav e Optimatica è stato protocollato a mano.

CLAUDIO SALVATI – EX DIRETTORE PIANIFICAZIONE STRATEGICA ENAV Quest’azienda che fatturava inizialmente, credo anche monocliente, cioè l’unico cliente Enav, 2­ 3 milioni l’anno, so che nel 2007­2008 è arrivata circa a 30 milioni. Non mi sorprenderei se venisse acquistata.

P AOLO MONDANI Da chi?

CLAUDIO SALVATI – EX DIRETTORE PIANIFICAZIONE STRATEGICA ENAV Dall’Enav.

P AOLO MONDANI FUORI CAMP O Tra il 2004 e il 2010, Enav dà al gruppo Finmeccanica contratti per 700 milioni. Quello per i lavori all'aeroporto di Palermo e' datato 26 giugno 2009, spesa 91 milioni subordinati alla approvazione della delibera del Cipe, che arriverà il 6 novembre 2009.

P AOLO MONDANI Selex ha preso già un po’ di soldi, vero?

MASSIMO GARBINI – DIRETTORE GENERALE ENAV Sì, abbiamo anticipato circa 15 milioni di euro.

P AOLO MONDANI Ma comunque li avete dati dopo la delibera del Cipe, spero?

MASSIMO GARBINI – DIRETTORE GENERALE ENAV Assolutamente abbiamo fatto questo, abbiamo portato... Il Cipe ce l’ha approvato.

P AOLO MONDANI FUORI CAMP O Leggendo questa scheda riservata di Enav invece si scopre che l'approvazione del Cipe arriverà il 6 novembre 2009, ma già a settembre circa 7 milioni di euro su 15 vanno alla Selex di Marina Grossi in Guarguaglini. Forse perché a Palermo i lavori sono urgenti. Ma a che punto stanno lo dice il Tg3 Sicilia dieci mesi dopo.

TGR SI CILIA DEL 19/ 08/ 2010 MICHELE BUFO – ENAV AEROPORTO P ALERMO Enav realizzerà qui una nuova torre di controllo, nell’ambito di un più vasto progetto di ammodernamento sia infrastrutturale che tecnologico. La particolare aerografia di questo luogo, sul mare, vicino alla montagna, in condizioni meteorologiche particolari genera delle movimentazioni di masse d’aria peculiari. Però oggi ci sono le tecnologie per poterle studiare.

P AOLO MONDANI FUORI CAMP O Ci sono le tecnologie, ma il radar per il windshear, il brusco cambiamento del vento sulla pista di Palermo, non sarà realizzato tanto presto. E per il resto, i cantieri quando apriranno?

MASSIMO GARBINI – DIRETTORE GENERALE ENAV Apriremo il 15 di questo mese, quindi lunedì 15 di novembre, il cantiere per la nuova torre di controllo.

P AOLO MONDANI FUORI CAMP O All'aeroporto di Palermo i lavori sono partiti da una settimana e Selex è stata in parte già pagata. Misteri della contabilità. Altro enigma è l'acquisto di un'azienda che si occupa della manutenzione delle torri di controllo e dei radar e che oggi si chiama Techno Sky. Enav la compra da Vitrociset nel 2006 per 109 milioni di euro, eppure uno degli advisor dell'azienda pubblica riteneva che il prezzo più giusto fosse 80 milioni. Come si giustificano 29 milioni in più?

MASSIMO GARBINI – DIRETTORE GENERALE ENAV Io ho l’orgoglio di essere anche amministratore delegato di Techno Sky e quello che rappresenta i 109 milioni di euro in Techno Sky non è un acquisto, non è un affare, è un vero investimento. Per quanto mi riguarda, ripeto, non avendo fatto direttamente parte delle trattative, l’avrei comprata anche di più personalmente.

CLAUDIO SALVATI – EX DIRETTORE PIANIFICAZIONE STRATEGICA ENAV La differenza tra 109 a 80 milioni, secondo me, non hanno ragione di esistere.

P AOLO MONDANI E in che cosa sono finiti questi 29 milioni?

CLAUDIO SALVATI – EX DIRETTORE PIANIFICAZIONE STRATEGICA ENAV Questo lo dovete chiedere a Pugliesi.

P AOLO MONDANI È più propenso a pensare che su questa operazione di acquisto Vitrociset siano volate mazzette, oppure che non sia successo?

CLAUDIO SALVATI – EX DIRETTORE PIANIFICAZIONE STRATEGICA ENAV Lo deve chiedere a Pugliesi.

P AOLO MONDANI Qualche dubbio ce l’ha?

CLAUDIO SALVATI – EX DIRETTORE PIANIFICAZIONE STRATEGICA ENAV Lo deve chiedere a Pugliesi.

P AOLO MONDANI FUORI CAMP O Dal carcere Lorenzo Cola inizia a parlare. Ai magistrati ha raccontato di essersi impegnato nel finanziamento di un immobile di Ilario Floresta, amministratore di Enav, e di un secondo immobile di Lorenzo Borgogni, capo delle relazioni esterne di Finmeccanica. Ma in questo caso non se ne è fatto nulla, ci sono stati prima gli arresti.

MILENA GABANELLI IN STUDIO Intanto l’amministratore delegato dell’Enav Guido Pugliesi ci scrive che acquistare Tecno Sky a 109 milioni è stato un affare per Enav e per il Paese. Quindi ok per lui il prezzo è giusto. Chiudiamo con Enav e torniamo a Finmeccanica dove la tecnologia è così sofisticata e speciale da avere prezzi altissimi. Sappiamo che in tutto il mondo le spese militari incidono molto sui bilanci e per fronteggiare le crisi in questo momento i governi stanno cercando di ridurle un po’. Ma nella pratica come funziona la vendita di armi e di tecnologia militare? Un dirigente che fa questo mestiere da 20 anni per un grande gruppo internazionale ci racconta come funziona il sistema delle commissioni. Precisiamo che si tratta di una modalità che, è noto, funziona un po’ così in tutto il mondo, però non abbiamo prova che funzioni così anche per Finmeccanica. Detto questo sentiamo secondo l’esperienza di questo dirigente come vengono reclutati gli agenti mediatori.

DIRETTORE UFFICIO VENDITE AZI ENDA D’ARMI Dunque il top management dell’azienda valuta una scheda tecnica sull’agente. Giudica se conferirgli in contratto di agenzia. Esiste però un’altra variabile: il management si rende conto che non è molto disponibile a fare una certe operazioni e allora sceglie una persona diversa, spesso meno capace, ma che dà anche altri vantaggi come quello di garantire ritorni di denaro a personaggi del gruppo.

P AOLO MONDANI Vuol dire che nel contratto di agenzia sono contemplate mazzette anche per i dirigenti In Italia?

DIRETTORE UFFICIO VENDITE AZI ENDA D’ARMI Beh, nel contratto di agenzia, non è contemplato in modo specifico, ma diciamo che ci sono state forme di retro pagamento.

P AOLO MONDANI Che significa retro pagamento?

DIRETTORE UFFICIO VENDITE AZI ENDA D’ARMI Beh, in breve, dopo aver diciamo conquistato la commessa, l’agenzia locale emette quindi fattura per farsi pagare l’intermediazione, comprese le percentuali previste dal contratto. Una volta che l’agente si vede accreditato l’importo, si tiene la parte del suo compenso, paga le mazzette locali e re­invia una quota parte a personaggi del gruppo.

P AOLO MONDANI È capitato davvero?

DIRETTORE UFFICIO VENDITE AZI ENDA D’ARMI E certo che è capitato! Il metodo più utilizzato è quello di bonifici presso istituti bancari esteri.

P AOLO MONDANI Qualche nome?

DIRETTORE UFFICIO VENDITE AZI ENDA D’ARMI Mi dispiace ma io con questa gente ci lavoro ancora.

P AOLO MONDANI FUORI CAMP O L'aviazione libica insieme a Finmeccanica e ad Agusta ha fondato una Spa che nello scorso aprile ha aperto un'azienda vicino Tripoli che assembla elicotteri. Da più di 40 anni Oto Melara e Finmeccanica vendono armi a Gheddafi e nell'ottobre 2009, Selex di Marina Grossi ha firmato un contratto per 300 milioni di euro, che fornisce la Libia di un sistema di sensori ai confini. Un muro elettronico per impedire il passaggio di immigrati diretti in Europa. Come è andata questa operazione noi non lo sappiamo perché i contratti sono segreti. Ma in generale quando si vende un radar o un elicottero, quali percentuali prevedono i contratti di agenzia agli agenti mediatori?

DIRETTORE UFFICIO VENDITE AZI ENDA D’ARMI Guardi premetto che tutte le imprese del mondo fanno così – sottolineo ‘tutte’ – le percentuali richieste dagli agenti sono le più svariate. Si passa dal 3% e in casi particolari, ad esempio nei paesi del terzo mondo, si arriva al 20 e anche più. Quando ad un agente si paga una commissione superiore al 3%, sul valore totale del contratto, vuol dire che nella sua commissione è incorporato il denaro per il cliente.

CALUDIO GATTI – INVIATO IL SOLE 24 ORE Fino agli inizi del 2000, quando viene approvata la Convenzione contro la corruzione dei paesi dell’OCSE, in Europa, le multinazionali non solo avevano assoluta libertà di pagare tangenti a funzionari pubblici stranieri, ma addirittura quelle tangenti potevano dedurle dalle tasse. Dopo il 2000, anzi dopo 2001­2002, quando i parlamenti nazionali dei vari paesi europei, incluso l’Italia, ratificano la Convenzione, cambia tutto. Allora significa che non si pagano più tangenti da allora? Assolutamente no! Cambia soltanto il sistema.

DIRETTORE UFFICIO VENDITE AZI ENDA D’ARMI Ecco perché il rapporto con gli agenti è cambiato: non passa più per una relazione diretta, ma attraverso agenzie costituite ad hoc.

P AOLO MONDANI E quali sono le percentuali più diffuse?

DIRETTORE UFFICIO VENDITE AZI ENDA D’ARMI Di solito oscillano dal 7% al 13%.

P AOLO MONDANI Perché includono la tangente?

DIRETTORE UFFICIO VENDITE AZI ENDA D’ARMI Ovviamente sì.

P AOLO MONDANI Lei ne è assolutamente certo?

DIRETTORE UFFICIO VENDITE AZI ENDA D’ARMI Assolutamente sì.

P AOLO MONDANI E come fa un agente a pagare tangenti al politico locale senza lasciare traccia?

DIRETTORE UFFICIO VENDITE AZI ENDA D’ARMI Attraverso società locali intestate a persone di comodo.

STEFANO FERRARIO – GIORNALISTA La provincia di Varese è anche definita provincia con le ali per la sua alta concentrazione di industrie a prevalente produzione bellica e aeronautiche come Aermacchi ora Alenia­Aermacchi da quando è entrata in Finmeccanica e Agusta Westland, prima Agusta e dal 2001 con la joint venture con la Westland si sono fuse e si chiama Agusta Westland. Sempre parte di Finmeccanica.

P AOLO MONDANI FUORI CAMP O Rotonda di Buguggiate. La provincia di Varese è tutta qui. In bicicletta i parlamentari leghisti eletti in zona, primo fra tutti Umberto Bossi. E in mezzo un Aermacchi che ha l'azienda a due passi. Sarà per questo che il presidente della provincia, il leghista Dario Galli, è stato messo nel cda di Finmeccanica. Pochi chilometri ancora e siamo in provincia di Novara, a Cameri, dove Finmeccanica assemblerà i pezzi del nuovo caccia bombardiere americano F35, che può imbarcare bombe nucleari. L'Italia, in un periodo di crisi nera, ha deciso di comprare 131 aerei F35.

DON RENATO SACCO ­ PARROCO È un progetto folle perché prevede una spesa di quasi 15 miliardi di euro.

P AOLO MONDANI Tutti italiani.

DON RENATO SACCO ­ PARROCO Il governo ha detto che più o meno, per ricostruire in Abruzzo, ci vorrebbero 12 miliardi di euro. Noi, o meglio i nostri governanti, due giorni dopo il terremoto hanno deciso in Commissione Difesa che bisognava investire 15 miliardi. Questa è follia...

P AOLO MONDANI Ah perché questa decisione dei 15 miliardi è dell’8 aprile 2009?

DON RENATO SACCO ­ PARROCO 2009 anche se parte da molto lontano, da quasi dieci anni fa. Con tutti i vari governi che si sono succeduti e questo è un po’ tragico. Ci sono delle bugie grandi come case quando si è detto:”sì, ma tutti questi miliardi sono per far sì che arriveranno sul territorio 10.000 posti di lavoro. E chi li butta via 10.000 posti di lavoro? È un’opportunità, ma si sapeva che era una bugia. Lo sapevano anche loro. Dopo poco ci hanno detto: “forse mille posti di lavoro”. Allora io dico: “faccio il prete non l’imprenditore...ma credo che con 15 miliardi di euro 1000 posti di lavoro sono capace anche io a farli”.

MILENA GABANELLI IN STUDIO Utilizzando le analisi di Deutsche Bank, la rivista economica Valori di Banca Etica, ha elaborato uno studio da cui emerge che Guarguaglini riconvertendo la produzione da civile a militare, ha trasformato la società in uno dei primi 5 grandi gruppi al mondo. Nel 2008 con l’intermediazione del suo consulente Lorenzo Cola, oggi in carcere, ha acquistato, con l’ok del Pentagono l’americana Drs, leader nel settore della tecnologia per la sicurezza militare. Un’acquisizione pagata 3 miliardi e mezzo di euro e che ha triplicato il debito e oggi gli interessi pesano. Le principali scadenze per il rimborso sono: 2013, 2018, 2019, 2022. In sostanza Guarguaglini ha spostato il debito sui suoi successori.