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La Città - La Squadra – Gli Eventi numero tre 2018 HHAMSIKAMSIK EE ILIL SUOSUO RECORDRECORD ININ AZZURRAZZURROO

ANTONIO SORBILLO: LA TRADIZIONE E L'INNOVAZIONE

LORENZO MARONE: “CARA NAPOLI”

FOTO: MOSCA NEVIO SCALA: IL PALLONE TRA I VIGNETI Agenzia per il Lavoro S.p.A. +39 06 83654635 Via G. Palumbo 12 - 00195 - Roma +39 340 8563012 L’ Editoriale di Giovanni Gaudiano

Carlo Ancelotti Napoli - Stella Rossa: e l’obiettivo possibile Un campionato senza colori, una Champions affascinante con il Napoli protagonista ed una città che brilla grazie alla sua tradizione

si aspetta che quel momento imbattuta in Europa. Due pesi, arrivi. Nel frattempo le milanesi due misure, due di tutto ma a cercano di rialzare la testa, la Napoli a nessuno importa Roma si rinnova, la Lazio di davvero cosa ne pensano nel Lotito tiene botta ed il Napoli resto del paese. Dalle nostre cerca di conquistare una parti abbiamo la capacità di posizione di vertice stabile anche rinnovarci nella tradizione, Lo scrittore-tifoso Maurizio De Giovanni in Europa. Stasera Ancelotti al come dimostra il servizio È un campionato triste San Paolo contro la Stella Rossa riservato in questo numero alla quello italiano”. L'espressione è d i B e l g r a d o p o t r e b b e pizza e ad uno dei suoi maggiori d“i Maurizio De Giovanni, lo traguardare il primo obiettivo interpreti: Antonio Sorbillo; scrittore-tifoso che non perde della sua avventura partenopea siamo anche capaci di andare a occasione per evidenziare le ma in realtà sarebbe il secondo. raccontare la storia di chi la pecche di uno sport che dovrebbe La pacatezza, l'ironia, la lucidità, Champions l'ha vinta da essere di tutti gli italiani ma che la concretezza e la competenza g i o c at o r e c o n l a m a g l i a viene puntualmente utilizzato del tecnico emiliano hanno già r o s s o n e r a , e c c o a l l o r a per creare divisioni, fazioni e permesso alla squadra azzurra di l'intervista a Nevio Scala, che senso di superiorità. È un ben figurare in Champions e parla anche del suo amico peccato che il gioco più bello del questa cosa pare non sia gradita “Carletto” e di come oggi si stia mondo debba in Italia, un paese ovunque. Se le squadre italiane divertendo a fare quello che forse noto per la sua creatività, nella settimana di coppe vanno desiderava fare da sempre: il sottostare da qualche anno ad bene se ne parla tanto, se vanno produttore di vino. Nel nostro una dittatura insopportabile, male per alcune ci sono ampie lavoro trova posto anche uno spocchiosa, “assai antipatica” per giustificazioni e arzigogolate spicchio di globalizzazione, dirla alla maniera napoletana. La a r g o m e n t a z i o n i m e n t r e situazione sembra difficilmente qualcuno trova il modo di sovvertibile almeno nel breve c o n t e s t a r e e t a c c i a r e d i periodo, ma tutte le cose che provincialismo chi, a giusta hanno un inizio hanno anche una ragione, rivendica di essere fine ed allora un po' dappertutto l ' u n i c a s q u a d r a i t a l i a n a La formazione del Napoli a Belgrado 3 “Un suono di campane andava e veniva; una leggera brezza scendeva, facendo riverenze, da Port'Alba; l'ombra dei tram che ripartivano per Secondigliano o per Marianella girava sulla piazza ritraendosi

Hamsik in lotta con Neymar e allungandosi come una entro lo spazio di un servizio, possibili con la maglia del cappa di torero; i tralci come appare nelle pagine Napoli, al quale riserviamo uno di limoni intorno al dedicate a Raul Albiol; e mentre spazio per le sue gesta in non ci dimentichiamo dei figli azzurro. Insomma che c'importa banco dell'acquaiolo della grande cultura partenopea della tristezza e di chi la impone? erano di un ronzante, con un viaggio sulla scrivania di Noi abbiamo di più e non Lorenzo Marone, uno scrittore dobbiamo brigare, armeggiare, sciamante giallo di giovane ma già da tenere in corrompere, imbrogliare le carte vespa.” libreria, troviamo tempo e per averlo. È un pregio, è un d e d i c h i a m o s p a z i o limite o forse è un difetto? (da Gli Alunni del Sole) a l l ' i m p o r t a n t e r a s s e g n a Niente di tutto ciò. È la di Giuseppe Marotta riser vata dal Pan a quel caratteristica tipica ed insita nel ‘‘geniaccio’’ di Escher, che non a modo di essere napoletani, un soprattutto un premio per quello caso amava Napoli, la Costiera e regalo che ci è stato fatto per c h e d i a m o o g n i g i o r n o le nostre bellezze naturali e permetterci di sopportare tutto a l l ' u m a n i t à . N a p o l i è storiche. In questo panorama un quello che ci viene negato. È una straordinaria, unica, avvolta posto d'onore lo merita Marek sorta di compensazione che non dall'intelligenza ed attaccata alle Hamsik, bandiera azzurra ha nulla a che vedere con quella sue tradizioni e non conosce la venuta dalla Slovacchia, che ha che i nostri arbitri gestiscono tristezza di chi non si diverte più traguardato tutti i record per sbagliare due volte, è di fatto anche se vince sempre.

‘‘Napoli’’ La città, la squadra e gli eventi Direttore Responsabile: Giovanni Gaudiano Aut. Tribunale di Napoli n. 50 del 8/11/2018 Consulenza Amministrativa: Francesco Marchionibus Mensile a distribuzione Gratuita Stampa, Grafica e Pubblicità: Sport and Marketing Srl Progetto Grafico ed Impaginazione: Daniela Altruda Redazione: Lorenzo Gaudiano, Bruno Marchionibus Direzione Editoriale della Soc. Editoriale Napoli Srls Sede: Viale V. Lamberti - Trav. Spinelli Sede Via F. Cilea, 129 Napoli - P.IVA 09045371219 Area Ex Saint Gobain - Caserta Tel. 081 5794009 Collaboratori: Marco Boscia, Marina Topa e.mail: [email protected] Con interventi di: Pier Paolo Cattozzi Sito Web: www.magazinenapoli.it Fotografie: Foto Agenzia Mosca

IL PROSSIMO NUMERO DI “NAPOLI” SARÀ IN EDICOLA CON IL QUOTIDIANO “ROMA” ED ALLO STADIO IL 22 DICEMBRE 2018 4

Carletto ed il suo “calcio famiglia” in allegria

di Pier Paolo Cattozzi

Nevio Scala parla di Carlo Ancelotti, del Napoli e del Nevio Scala suo Parma davanti ad una bottiglia del suo “Gargante” Se esistesse una dei produttori di vino, che gli ha da subito garantito la fiducia del LUI, prima o poi la vincerebbe. Perché quella di pubblico. arrivare primo è stata ed è una sua mania. Ora - Vuol dire che il suo Carletto porta in campo dice che "collabora" con i figli perché glielo anche il pubblico. - Voglio dire quel che ho hanno chiesto. Conoscendolo abbastanza bene e detto. Preparare una squadra per me vuol ascoltandolo come parla del suo "Garganega in dire lavorare in sintonia con una intera città purezza" non solo vien voglia di berlo, ma anche e non mi riferisco ai soli tifosi. di scommettere sul futuro Scudetto di - Vale a dire. - Voglio dire che in campo ci certificata gradazione alcoolica. LUI è NEVIO vanno i giocatori, ma se da loro pretendiamo SCALA, uno che prima di arrivare a esaltare il il meglio, si devono sentire come in una suo Garganega, ha fatto il Calciatore e poi grande famiglia dove tutti collaborano, dal l'Allenatore con la lettera maiuscola perché ha Presidente all'allenatore ai tifosi. vinto in patria e all'estero, Scudetti e Coppe, - Se posso azzardare una battuta: calcio formato compresa quella dei Campioni. Confermando famiglia detto da uno che ha vinto anche una tutti gli elogi per il suo ottimo mosto in purezza, Coppa dei Campioni. - A Parma a vedere gli è difficile non accusare direttamente Bacco di allenamenti venivano intere famiglie, non aver sequestrato e relegato in cantina un solo il papà tifoso e i dirigenti preposti. Per personaggio e un allenatore tanto stimato. me il calcio è allegria, gioia di viverlo al di là Ancor più dispiace al vostro umile scriba, di tutte le dietrologie di schemi, 4-4-2 e via perché resta proprio il calcio (chiaro che non dicendo. poteva essere diversamente!) la sua prima passione. Basta chiedergli se la Juve può - Sempre se non sbaglio, lei era famoso per il suo davvero mar amaldeggiare anche sul 5-4-1. - Certo anche per il 5-4-1, ma nessuno campionato in corso. - Certo la Juve ha rinforzato la squadra ma vedo nel Napoli, ma anche nella mia ex Inter, squadre che possono restare in corsa fino alla fine. - Quando dice Napoli pensa ad Ancelotti come valore aggiunto. - Sicuramente. Carletto ha portato non solo quell'esperienza internazionale che tutti gli riconoscono, ma anche e soprattutto una carica di umanità Ancelotti e Scala nel 97 in occasione di Perugia - Parma ha mai pensato a una dittatura dei numeri come si sente proclamare oggigiorno. Tutto nasceva all'interno dello spogliatoio dove si discuteva dei problemi, se c'erano dei problemi, o si scherzava sempre in armonia. Una sorta di uno per tutti e tutti per uno da trasferire in campo, in casa e fuori, in Italia e all'estero. - Mi vuol dire che questa è anche la filosofia di Il Parma europeo di Scala Ancelotti che ereditò il suo Parma dei "miracoli”. - Dovrebbe chiederlo a lui che, in effetti, ereditò una sola parte della mia squadra, che era pur sempre una provinciale con una rosa prevalentemente nazionale. A lui comperarono grandi Campioni che gestì subito con successo iniziando una carriera strepitosa in giro per l'Europa. La voglia di vincere e di fare felice il suo pubblico, che regnava nel nostro spogliatoio, potrebbe avere contagiato anche lui. - Una famiglia con un Presidente, padre o Apolloni e Nevio Scala nel 2016 festeggiano la promozione del Parma in Lega Pro padrone. - Il rapporto Presidente-Allenatore lo considero fondamentale! È la benzina che bella, in Italia e in Europa. Mi pare però che porta lontano. questo Napoli la sua figura la stia facendo. - Cosa pensa del Presidente De Laurentiis, che - Basta sapere aspettare, dice lei, in allegria e non tutti giudicano "facile" visti i precedenti armonia ...- Direi proprio di sì: io ho fiducia con Sarri. - Da uomo di spettacolo si sul Napoli di Carletto. permette qualche battuta, ma si sta - Una dozzina di italiane più squadre in mezza rivelando un ottimo Presidente. Con Europa. Mai avuta la voglia di Mergellina? - Mi Ancelotti mi pare di capire ci sia una vera e sono sempre trovato bene al San Paolo e in propria amicizia. Mi riferisco anche alle città. Quando giocavo evidentemente non scelte tecniche e strategiche: gli obbiettivi avevano bisogno di un mediano forte sono una affermazione in Europa e lo fisicamente e non solo. Mi preferivano come Scudetto in Italia. Tutto a suo tempo non avversario. dimenticando lo spettacolo: vincere in - Visto che il Garganega fermentato in bottiglia allegria, come dicevo. è lanciato, non ha mai pensato di ritornare in - Quindi arriveranno altri rinforzi. - Mi ripeto, campo? - Era capitato qualche anno fa. La la mia stima per Carletto è grande: i rinforzi Roma non andava bene e penso che Totti sono sempre graditi, soprattutto se si ha a possa aver fatto il mio nome. Voi sapete che che fare con corazzate tipo Juve e compagnia gli allenatori vivono o in campo o al telefono. 8 Mancava solo un colpo di telefono, ma la Roma quella domenica vinse e Ranieri fu confermato. - ... poi? - Mai dire mai. Io sono qui. Forza Napoli e forza Carletto!

La carriera NEVIO SCALA: nato a Lozzo Atesino il 22.10.1947, sposato (moglie Janny tedesca, figli Sasha e Claudio, nipote Giacomo). Muove i primi passi nel calcio che conta prima nel Lanerossi Vicenza, poi nelle giovanili del Nevio Scala con la maglia rossonera Milan ('65/'66), quindi il debutto in serie A nel 1966 con la ROMA ('66/'67), poi di seguito al Milan ... Anche una Coppa ('67/'69), al Lanerossi Vicenza ('69/'71), alla Fiorentina dei Campioni ('71/'73), all'Inter ('73/'75), di nuovo al Milan ('75), al Foggia ('76/'79), al Monza ('79/'80) ed Il Palmarés infine all'Adriese ('80/'81).Una convocazione nella Nazionale Da calciatore, con la maglia rossonera: U-21 nel 1969. Inizia ad allenare Scudetto e Coppa delle Coppe nella nelle giovanili del L.R. Vicenza stagione '67/'68 e Coppa dei Campioni nell' '85/'87, poi Reggina nel '68/'69. ('87/'89), Parma ('89/'96),

Pe r u g i a ( ' 9 7 ) , B o r u s s i a Da allenatore – Con il Parma: Coppa Dortmund ('97/'98), Besiktas Italia nel '91/'92 - Coppa delle Coppe nel ('01/'02), Sachtar ('02), Spartak '92/'93 - Supercoppa UEFA nel '93 - Mosca ('04). Coppa UEFA nel '94/'95. Con il B o r u s s i a D o r t m u n d : C o p p a Intercontinentale nel '97. Con lo Sachtar Donec'k: Campionato Ucraino e Coppa Nazionale nel 2001-2002. Con lo Spartak Mosca: Coppa di Russia nel 2002-2003.

9 Il Gargante di Nevio Scala

e l l a p i a n u r a veneta centrale, il Npalcoscenico è quello dei Colli Euganei: è q u i d ove s i i n c o n t r a l'azienda agricola “Nevio Scala”, nata da un progetto volto a rilanciare l'azienda di famiglia. Nasce così dalla v i n i f i c a z i o n e d i u v e garganega in purezza: Gargante, per l'appunto un B i a n c o d e l V e n e t o rifermentato in bottiglia.

È un Bianco scorrevole e Scala mentre cura le sue viti b e v e r i n o , o t t i m o d a s c e g l i e r e q u a n d o l e occasioni sono i n f o r m a l i e s p e n s i e r a t e . S e m p l i c e e disimpegnato ma d'altro canto di gran qualità, per un aperitivo t r a a m i c i sposatelo con le tartine con la salsa di tonno e il gioco è fatto. Con il figlio Claudio ed i loro vini

10 Dicono di lui I pensieri di Nevio Scala Francesco Ferrando: “Si può dire che la nostalgia “Nevio Scala ha una faccia riempia le mie giornate anche adesso che il calcio l'ho un po' “antica”. Sembra scolpita nel a c c a n t o n at o. M a è u n a legno, erosa dal vento e dalla nostalgia non malinconica, pioggia, cotta dal sole: una perché suscitata da ricordi faccia “biologica”. È la faccia felici pulita di un contadino “Fare il contadino è sempre (“scarpe grosse e cervello stata una mia aspirazione fino”), che per orizzontarsi nel mondo si è basato su “Il calcio non è mai stata la mia “quattro punti cardinali”: unica ragione di vita, per questo non posso fare a meno onestà, lavoro, perseveranza, di coltivare la terra sincerità “Se un ragazzo è valido, non Da un articolo di Luca importa quanti anni ha. Ma il Savarese: calcio italiano ha bisogno di “Mi sento – racconta – un ricominciare dalle giovanili. ragazzino. Non ci si può L'allenatore è bravo quando fermare, né accontentare e riesce a far innamorare il dire “sono arrivato”, bisogna ragazzino del pallone, ora sempre avere un sogno facciamo il contrario e ci concentriamo solo sulla davanti, per non far ti tattica. Quando un ragazzino si invecchiare lo spirito, un avvicina al settore giovanile gli qualcosa che ti tiene vivo. È parliamo già di linea,di quello che dicevo ai miei fuorigioco, di raddoppio ed ragazzi del Parma: non è allora si stufa e sceglie un altro t a n t o i m p o r t a n t e sport. Dobbiamo tornare a far raggiungere obiettivi, ma divertire i ragazzi a v e r e o b i e t t i v i d a “A proposito dell'esperienza da raggiungere dirigente a Parma: “Speravamo in un calcio diverso. Ma non è successo

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PROFILI Raul Albiol, il comandante silenzioso di Bruno Marchionibus Il difensore spagnolo è il vero leader della difesa partenopea. Preciso, forte di testa, continuo nel rendimento e amante della sua famiglia che potrebbe aumentare …

artito alla volta di dal basso l'azione. N a p o l i d a M a d r i d A rendere fondamentale Pnell'estate del 2013, l'apporto del numero 33 Raul Albiol è diventato, stagione alla causa partenopea, dopo stagione, un perno sempre in ogni caso, sono p i ù i n s o s t i t u i b i l e p e r l a anche le sue doti di retroguardia azzurra, al centro l e a d e r s h i p, d at e s i a della quale, mentre è in corso la dall'esperienza acquisita sua sesta stagione in Campania, vestendo maglie notevolmente h a d i s p u t a t o o l t r e prestigiose e vincendo numerosi centocinquanta partite e trovato t r o f e i n a z i o n a l i e d in più di un'occasione anche la internazionali, sia dalla sua via del gol. Voluto fortemente da innata capacità di manifestare il Benitez, allenatore che ben proprio carisma senza il bisogno conosceva Raul dai tempi in cui il di alzare la voce. Albiol, infatti, si difensore si affacciava al grande è dimostrato a pieno titolo un calcio dal settore giovanile del comandante silenzioso, in grado Valencia, è stato il triennio di di far crescere sotto la sua guida Sarri a consacrare Albiol come quel Koulibaly che ad oggi viene uno dei centrali più affidabili e unanimemente considerato tra tanto tecnicamente quanto i migliori difensori al mondo, fisicamente validi a livello e di contribuire in maniera e u r o p e o. A l l e a b i l i t à i n rilevante al far risultare marcatura e nello stacco aereo, ormai stabilmente, al infatti, lo spagnolo unisce quelle t e r m i n e d i o g n i di impostazione nella gestione campionato, la difesa del pallone, il che lo ha reso napoletana come una durante il triennio del tecnico di quelle meno toscano, e continua a renderlo battute in con Ancelotti, l'ideale regista assoluto. difensivo in grado di far iniziare R aul, la

13 PROFILI

Albiol parla di Napoli e di Maradona

“È stato Benitez a portarmi a Napoli e qui sto davvero benissimo. Un posto che ti resta dentro, perché l'affetto che mi hanno dato qui fin dal primo giorno è stato fantastico. Per capire Napoli ci vuole tempo. L'impatto può non essere semplice, ma poi respiri l'amore dei tifosi e di una città intera e diventa ancora più difficile Lo spagnolo a Belgrado contro Boakye andar via. Napoli ha un caos che cui carriera era stata a rischio quando stava ti colpisce, i napoletani hanno appena cominciando, a causa di un brutto incidente automobilistico di cui nel 2004 il una generosità unica giocatore era stato protagonista proprio mentre si recava a Madrid da Valencia dopo “L'arrivo di Ronaldo dà essere stato ceduto in prestito al Getafe e che maggior lustro al campionato, aveva costretto i medici ad asportargli la milza, nel corso delle stagioni vissute m a a N a p o l i M a ra d o n a all'ombra del Vesuvio, inoltre, ha stretto un continua dopo tanti anni ad legame forte e sincero con la terra essere un idolo. Quella era una partenopea. Il centrale ha dopo alcuni tentennamenti rifiutato offerte da club squadra normale che con Diego spagnoli di primo livello quali Valencia e divenne grande Villarreal, rinunciando all'opportunità di ritornare nel proprio paese per rimanere nella città che ormai ha a tutti gli effetti adottato lui, sua moglie ed i suoi quattro figli, ai quali, l'anno scorso, Raul ha promesso che in caso di Tricolore azzurro potrebbe aggiungersene anche un quinto. 14 Marcelino (Allenatore del Valencia) “Albiol è un buonissimo giocatore, esperto. Ha giocato negli ultimi anni in una grande squadra come il Napoli tra Champions e campionato. È un grande difensore e sarebbe da sciocchi negare la sua forza

Marco Lanna (ex difensore della Samp e dir. sportivo) Il difensore spagnolo si oppone a Mbappé “Secondo me Benitez a Napoli non aveva lavorato bene sulla fase difensiva come poi ha fatto Sarri. Raul è un grande professionista e sicuramente può aiutare difensori più giovani a crescere al suo fianco

Rafa Benitez (Allenatore del Newcastle) “Albiol è un fenomeno in campo come nello spogliatoio Albiol al rinvio nella partita contro la Stella Rossa

Statistiche Club: Stagioni Club Presenze Reti 2002-2004 Valencia Mestalla 49 5 2004-2005 Getafe 19 1 2005-2009 Valencia 179 8 2009-2013 Real Madrid 119 2 2009- in corso Napoli 223 5*

*Statistiche aggiornate al 11/11/18

Statistiche Nazionale: Stagioni Nazionale Presenze Reti 2004 Spagna Under 19 7 0 2003-2005 Spagna Under 20 4 0 2005-2006 Spagna Under 21 8 0 2006-in corso Spagna 52 0*

* Statistiche aggiornate al 11/11/18

15 Forniture per uffici Software e Hardware Marek Hamsik: Storia di un record di Lorenzo Gaudiano Lo slovacco naturalizzato partenopeo che a Napoli è diventato il capitano, uomo e punto di riferimento per la squadra di Carlo Ancelotti

Marek e il suo numero 17

na cresta da undici anni continuità negli anni seguenti. Il ha accompagnato in questi anni la si aggira per il prato 28 giugno 2007 arriva l'ufficialità crescita del numero 17 azzurro, Udel San Paolo, è la del passaggio di Hamsik al Napoli che sin dal suo arrivo ha cresta di Marek Hamsik, il grazie all'allora dg azzurro dimostrato grande talento ed un simbolo della grande scalata del Pierpaolo Marino, più veloce e forte attaccamento alla città. Le Napoli in A da neopromossa a determinato degli altri nel dare tentazioni di Milan, Juventus e pretendente per lo Scudetto e nel fiducia ad un giocatore di grande della Cina hanno messo alla prova ranking Uefa grazie all'assidua prospettiva, che in A però non l'amore di Hamsik per la maglia partecipazione in Champions. La aveva ancora giocato. Lo slovacco a z z u r r a , m a i l s e n s o d i prima volta che la squadra e la sposa il Napoli, crede nel riconoscenza e il grande amore tifoseria partenopea rimasero progetto azzurro e sogna di per la piazza hanno avuto il folgorate da questa cresta fu il 19 diventare un idolo per la piazza sopravvento. Il capitano, infatti, dicembre 2006. Era il campionato partenopea. Nessuno allora non è più soltanto slovacco ma di e il Napoli di Reja pensava che Marek avrebbe uno slovacco napoletano, sconfisse il Brescia. Lo slovacco battuto ogni record e che sarebbe c o n s i d e r a n d o a n c h e l a con la maglia delle rondinelle d i v e n t a t o u n a b a n d i e r a , cittadinanza onoraria sportiva s e g n ò u n go l b e l l i s s i m o, fenomeno più che raro in un ricevuta dal Coni sin dal 2014. riaprendo una partita che calcio dove lo strapotere del Hamsik e Cavani sembrava chiusa sul 2 a 0 poi denaro sta a mano a mano terminata 3 a 1 al fischio finale. s ov r a s t a n d o l a fo r z a d e i Quella rete probabilmente era sentimenti. Hamsik ha dato tanto una proiezione futura del destino, al Napoli, anche la città però ha un'immagine a cui il pubblico dato tanto allo slovacco. Il grande partenopeo avrebbe assistito con amore della tifoseria partenopea Reja: “Per lui sono stato come un papà, lui per me come un figliolo. Non si è mai lamentato e non ha mai creato problemi. Era impossibile con lui avere una discussione che durasse più di qualche secondo Mazzarri: “È un fuoriclasse, a Hamsik e Lavezzi al loro arrivo a Napoli nel 2007 partire dai comportamenti. Nello Nella classifica delle presenze e dei gol il suo nome spogliatoio gli dicevo spesso che in sovrasta tutti, persino tre colossi della storia campo doveva essere più cattivo azzurra come Bruscolotti, Juliano e Maradona. In dodici stagioni Hamsik è stato il punto di Kozak: “Dopo l'Europeo 2016 riferimento di tutti gli allenatori, che hanno saputo gli consigliai di lasciare Napoli sfruttarne il grande fiuto per il gol, nonostante sia perché era all'apice della sua un centrocampista, e la sua capacità di mandare in porta i compagni. Il primo ad avere a che fare con carriera e fisicamente stava lui è stato Reja, che nel suo 5-3-2 richiedeva allo benissimo. Ma Marek ama tanto slovacco una maggiore presenza in area di rigore a Napoli e credo che chiuderà lì la sostegno delle due punte, Lavezzi e Zalayeta. carriera Mazzarri nel suo 3-4-2-1 ne esaltò visione di gioco e capacità d'inserimento, Sarri invece nel suo 4-3-3 Nedved: “Hamsik è il mio erede. oltre a tutto questo anche il grande spirito di È i l c a l c i a t o r e c h e p e r sacrificio in fase di interdizione. Con Benitez il caratteristiche e modo di giocare rapporto non fu idilliaco. Nei primi tempi con il suo canonico 4-2-3-1 i gol erano tanti, poi un brutto più si avvicina a me. Con Marek infortunio ne condizionò le prestazioni, che qualche volta ci vediamo. È un spingevano il tecnico spagnolo a sostituirlo con ragazzo brillante, un calciatore frequenza. Due, invece, sono i meriti che vanno completo con grande carisma, attribuiti ad Ancelotti riguardo ad Hamsik: l'averlo convinto a restare a Napoli e il suo nuovo ruolo in corsa e piedi. Provai a portarlo squadra. «Sapevo che aveva offerte importanti, alla Juventus ma lui rifiutò perché gli dissi di rimanere perché è un giocatore era il capitano e l'idolo della importante e di grande esperienza. Al tempo stesso gli precisai che avevo intenzione di tifoseria partenopea. Per i cambiargli posizione in campo e lui ha napoletani è un mito accettato. Evidentemente voleva provare qualcosa di nuovo» sono state le parole del L'urlo di Hamsik dopo la doppietta alla Juve nel 2009 tecn i co d i Re ggi ol o al l o colpi di testa contro Palermo e provato da una città che si s l ova c c o, s u f f i c i e n t i p e r Bologna sono una piccola parte affeziona per natura a chi le dà convincerlo a rimanere ed a d e l s u o g r a n d e b o t t i n o tanto. Lo slovacco ha ricevuto mettersi in gioco in questo accumulato in questi anni. Il tantissimo e il suo affetto per nuovo r uolo, dove il suo ricordo più bello, però, è la Napoli lo ha spinto a continuare contributo al gioco verticale è d o p p i e t t a a l l a Ju v e n t u s la sua avventura con la maglia diventato più concreto. Come all'Olimpico di Torino in quella azzurra, che ancora non è finita. per gli allenatori, anche per la notte di Halloween del 2009, una C'è ancora qualcosa da vincere al tifoseria Hamsik è fondamentale. r i m o n t a i n c r e d i b i l e c h e di là delle due Coppe Italia e della Tanti sono i ricordi che vengono condusse il Napoli al successo Supercoppa e qualche record da alla mente, ricordando le tante contro una delle sue più acerrime migliorare per essere sempre più s t a g i o n i i n a z z u r r o d i rivali. La tifoseria oramai si è nella leggenda. Marekiaro. Il primo gol ufficiale a b i t u a t a a Scambio di saluti tra lo slovacco e Ronaldo allo Stadium con la maglia del Napoli in quella cresta, a contro il Cesena, la quell'urlo del prima rete in A contro la capitano dopo Sampdoria, la grande galoppata ogni suo gol e chiusa con dribbling al difensore n o n p u ò avversario e gol contro il Milan, i proprio farne a bellissimi tiri da fuori contro meno. Hamsik Steaua Bucarest, Athletic Bilbao è una bandiera, e Besiktas, i bellissimi e difficili un amore forte I pensieri di Marek

“Il calcio è importante per me e aver giocato per il Napoli per undici anni è stato l'onore più grande della mia vita ma la ragione per cui sono rimasto a Napoli va oltre il calcio. A Napoli mi sento parte di una comunità, di una famiglia che ha un posto speciale nel mio cuore. Nella vita ho bisogno non solo di uno stipendio e di trofei, ho anche bisogno di sentire profondamente nella mia anima. Napoli mi ha dato questo ed io le sarò grato in eterno

“A Napoli il calcio è come una religione e lo stadio San Paolo è la sua chiesa. Il Napoli è l'unica società calcistica della zona e i napoletani se ne sentono parte, perché lo sono. Il calcio è ciò a cui pensano quando si svegliano, quello di cui parlano tutto il giorno, è quello che sognano di notte. Spesso si ha l'impressione che il calcio sia l'unica cosa che conta

“La mia missione sarà compiuta solo con la vittoria dello Scudetto. Deve essere quello il punto d'arrivo della mia lunga storia con il Napoli. Poi potrò voltare pagina e dedicare un po' più di tempo alla mia scuola calcio, che ho già inaugurato in Slovacchia. Ho deciso che, quando smetterò con il pallone, insegnerò ai bambini come si diventa un calciatore

FOTO: MOSCA 20

Koulibaly I due Watussi delle difese

KOULIBALY: IL GIGANTE CHE HA STREGATO NAPOLI

rancese, naturalizzato senegalese; muove i primi passi da calciatore nella Fsquadra della sua città. Lo nota il Metz che nel 2010 lo fa esordire in Ligue 2. Dopo due anni, la grande occasione arriva grazie al Genk, con il quale esordisce oltre che nella massima serie belga, anche in Europa League. La svolta della carriera arriva nell'estate del 2014: Benitez lo vuole fortemente nel suo nuovo Napoli e De Laurentiis lo acquista per 8 milioni di euro. È un difensore fortissimo fisicamente ma nel contempo elegante, armonico nei movimenti ed abile nel gioco aereo. Dopo le prime difficoltà t e c n i c o - t at t i c h e d ov u t e s o p r at t u t t o all'ambientamento nel campionato italiano, è con Sarri in panchina che è riuscito a diventare uno dei difensori più forti della Serie A e d'Europa. È entrato definitivamente nel cuore dei napoletani il 22 aprile 2018 con il gol all'Allianz Stadium di Torino contro la Juventus, che ha permesso agli azzurri di cullare il sogno, poi svanito, di tornare sul tetto d'Italia. Kalidou Koulibaly: nato a Saint-Dié-des-Vosges, età 27, nazionalità francese, altezza 195 cm, peso 85 kg

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SAVIC: IL FIGLIO D'ARTE CHE SOGNA GLI OTTAVI

iglio di Dušan, autentica bandiera del c l u b b i a n c o r o s s o c o n c u i h a Fcollezionato più di 200 presenze nel decennio dal 1973 al 1983. Vujadin inizia la carriera con il Rad Belgrado per poi passare proprio alla Stella Rossa; breve parentesi poi sia in Francia con il Bordeaux che in Inghilterra con il Watford, prima di disputare due stagioni con lo Sheriff Tiraspol, formazione moldava, e di tornare poi alla base, diventando il capitano dei serbi. Preziosissimo difensore centrale e punto fermo dello scacchiere di Vladan Milojevic, con una discreta esperienza anche a livello internazionale. Fa del gioco aereo la sua migliore caratteristica, tanto da essere risultato il giocatore che ha vinto più duelli aerei di tutti proprio nella partita di andata contro il Napoli. In questa fase della Champions ha mostrato anche buone doti nella marcatura pura che gli hanno permesso di essere quasi sempre tra i migliori in campo. Savic, dopo aver stravinto il campionato serbo lo scorso anno, ora sogna di trascinare i suoi agli ottavi. Vujadin Savic: nato a Belgrado, età 28, nazionalità serba, altezza 194 cm, peso 85 kg

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LA STRADA PER MADRID

C h a m p i o n s L e a g u e : i l N a p o l i a sorpresa capolista del Girone C Gioca, soffre, va in svantaggio ma poi mette ancora una volta alle corde il favorito Psg con il pari di Insigne

un Napoli sempre più L'allenatore del Psg, il tedesco e u r o p e o q u e l l o c h e Tuchel, però mostra nelle sue Èpareggia al San Paolo con scelte quanto la partita del Parco il Psg, la squadra dei campioni. dei Principi abbia lasciato il Ancelotti prepara la partita segno non rischiando Cavani dal benissimo e se non fosse stato per primo minuto, coprendosi e quella sbavatura nel recupero del facendolo entrare solo nel finale p r i m o t e m p o g l i a z z u r r i al posto di Di Maria per non avrebbero potuto conquistare alterare l'equilibrio della l ' i n t e r a p o s t a i n p a l i o . squadra. Per il Napoli ancora un passo in avanti c o n i l p r i m o p o s t o n e l l a classifica del girone C e tanta c a r i c a p e r andare avanti.

Insigne mentre calcia il rigore del pareggio I due ex compagni Insigne e Cavani

Allan lotta a centrocampo con Draxler Callejon tenta di beffare Buffon

25 NAPOLI – STELLA ROSSA Una vittoria per CHAMPIONS LEAGUE GRUPPO C 5^ GIORNATA puntare agli ottavi di Bruno Marchionibus FABIAN RUIZ Sarà la serata della qualificazione? Il Napoli di Ancelotti ci prova per

PAVKOV completare il percorso iniziato MERTENS proprio a Belgrado il18 settembre EL FARDOU BEN rima squadra ad essersi qualificata alla fase NAPOLI finale della Champions League partendo dal ALLENATORE ANCELOTTI Pprimo turno preliminare, la Stella Rossa, Campione d'Europa nel 1991, si è presentata ai nastri di partenza del Girone C con l'etichetta di “Cenerentola” del raggruppamento. Impensabile, infatti, era parso al momento della compilazione dei gruppi eliminatori che una compagine la cui ultima partecipazione alla massima competizione europea per club risaliva all'epoca in cui il torneo si chiamava STADIO SAN PAOLO 28 NOVEMBRE 2018 ORE 21.00 ancora Coppa dei Campioni potesse impensierire disputate al Marakana, forse lo stadio in assoluto più squadre del calibro dei vice-campioni d'Europa del caldo d'Europa, con lo 0 a 0 contro gli azzurri e la Liverpool, del Paris Saint Germain e del Napoli di vittoria per 2 a 0 sui Reds è riuscita fin qui non solo a Ancelotti. La Crvena Zvezda, invece, riuscendo a ben figurare in quello che è il girone più competitivo sfruttare al massimo il fattore campo nelle gare della Coppa, ma anche, quando mancano 180 minuti alla conclusione della prima fase, a restare in corsa per il passaggio del turno e a scendere in campo dunque al San Paolo decisa a giocarsi le sue chances di firmare un'impresa che avrebbe i tratti del miracolo sportivo. Quella con i biancorossi, dei quali è un acceso tifoso il campionissimo di tennis Novak Djokovic, sarà una partita dunque certamente da non sottovalutare per i partenopei, i quali, in caso di pareggio o vittoria del Liverpool nel contemporaneo match del Parco dei Principi tra gli uomini di Klopp Insigne in azione al Marakana ed il PSG, battendo i serbi otterrebbero con una

26 giornata di anticipo il pass per gli ottavi di finale. Certo, il rendimento europeo della Stella lontano da NAPOLI – STELLA ROSSA Belgrado, come testimoniano le due sonore sconfitte STELLA ROSSA subite a Parigi (6 a 1) ed in Inghilterra (4 a 0) è ALLENATORE MILOJEVIC tutt'altra cosa rispetto a quello tra le mura amiche, dove nelle ultime 15 uscite continentali i ragazzi del tecnico Milojevic hanno perso solo una volta, con l'Arsenal nell'ottobre 2017, con un bilancio di 8

FABIAN RUIZ vittorie e 6 pareggi e solamente 5 reti subite, mai più di una a partita, ma la pericolosità potenziale della s q u a d r a s e r b a è t e s t i m o n i a t a a n c h e

SRNIC dall'impressionante ruolino di marcia che la Crvena

PAVKOV STOIKOVIC Zvezda sta tenendo in campionato, nel quale ha già MARIN KRSTICIC accumulato un distacco notevole dal Radnicki e dagli SAVIĆ storici rivali del Partizan. Le armi in più del Napoli EL FARDOU BEN JOVANCIC DEGENEK nella sfida ai biancorossi, ad ogni modo, saranno BORJAN 4-2-3-1 senza dubbio il gran momento di forma europeo di RODIC ROSSA Lorenzo Insigne, ormai leader degli azzurri ed a segno nelle ultime tre gare di Champions, STELLA l'imprevedibilità di Dries Mertens e la solidità e la grinta di Allan e Koulibaly, elementi che partita dopo partita, dopo aver raggiunto standard di rendimento elevatissimi in Italia, si stanno confermando sugli stessi livelli anche in campo STADIO SAN PAOLO 28 NOVEMBRE 2018 ORE 21.00 internazionale; c'è da dire, inoltre, che se è vero che al Marakana la Stella ha potuto contare su un pubblico capace di sostenere i suoi per novanta minuti, il San Paolo, in special modo in Coppa, è stato in questi anni per i partenopei allo stesso modo un fattore in più nel raggiungimento di risultati al di là di ogni più rosea previsione, come sarebbe in questo caso la qualificazione alla fase ad eliminazione diretta della Coppa. Milik si fa largo sulla fascia

Insigne parla con Ancelotti Mihajlovic e Savicevic con la Coppa dei Campioni del 1991

27 GLI AZZURRI DEL DOMANI

Il Napoli Primavera di Baronio a caccia dei play - off di Lorenzo Gaudiano Buon inizio di stagione per le giovani promesse azzurre

'ultima partecipazione del Napoli Primavera ai play-off risale al 2013. Come nel campionato precedente anche quell'anno il cammino dei giovani partenopei si concluse ai quarti di finale, Lquando in gara secca il Chievo ebbe la meglio. Era il Napoli di Giampaolo Saurini, al suo primo anno sulla panchina azzurra. In quella stagione la Primavera partenopea raggiunse anche la finale di Coppa Italia, dove nel doppio confronto ad avere la meglio furono i pari età della Juventus. Dopo quel promettente avvio la gestione Saurini non ha prodotto i risultati sperati. Tra l'altro nella passata stagione con la riforma dei campionati giovanili il Napoli si è giocato la permanenza in Primavera 1 all'ultima giornata di campionato. Quest'anno la società ha voltato pagina alla ricerca di un miglioramento per cancellare il rendimento deludente degli scorsi campionati, si è deciso di affidare all'ex tecnico della prima squadra Edy Reja il ruolo di supervisore del settore giovanile azzurro. Come allenatore della Primavera, quasi certamente su consiglio di Reja, è stato scelto Roberto Baronio. Sul mercato il Napoli ha operato diversi acquisti come Vrakas, Lovisa, Zedadka e Zanoli. Il responsabile del settore giovanile, Gianluca

28 Grava, ha mirato a rinforzare la rosa della scorsa stagione, inserendo qualche giocatore proveniente dalla categoria inferiore degli Under 17 come Gaeta e Labriola. Gaetano, Palmieri, Mezzoni, Senese, Esposito e Negro (fuori quota) costituiscono l'ossatura e l'esperienza su cui è stato plasmato il nuovo organico. Con un anno di esperienza tra campionato e Youth League il loro contributo sarà fondamentale per poter puntare a raggiungere l'obiettivo stagionale prefissato Si festeggia dopo il gol alla Stella Rossa in Youth League nella conquista dei playoff-scudetto. La filosofia di gioco di mister Baronio si basa su un 3-4-1-2, dove l'impiego di Gaetano nel ruolo di trequartista sta contribuendo alla prolificità o f f e n s i v a d e l l a p u n t a P a l m i e r i e all'imprevedibilità della manovra partenopea. Il ruolo di esterno destro nel centrocampo a quattro sta mettendo in risalto anche le doti atletiche di Mezzoni, che è apparso in grado di sostenere la squadra sia dal punto di vista difensivo che offensivo. La fase iniziale del campionato ha evidenziato come il Napoli abbia finalmente acquisito un'identità di gioco Gianluca Gaetano festeggiato dai compagni rispetto al passato e come l'obiettivo play-off sia perseguibile, anche se di partite ne mancano ancora tante e le insidie da superare saranno molteplici. È dal 1979 che la Primavera del Napoli non vince il campionato giovanile nazionale. Era il Napoli allenato da Mariolino Corso, dove militavano Caffarelli, Celestini, Marino e Volpecina che diventarono protagonisti in prima squadra negli anni successivi. In quel periodo non tutti i giovani calciatori campani emigravano in altre regioni L'allenatore bresciano dei giovani azzurri Roberto Baronio italiane per trovare affermazione. Oggi il calcio è cambiato anche a livello giovanile, non sembra esserci più spirito di appartenenza territoriale e soprattutto le dirigenze preferiscono dare spazio ai giocatori stranieri, dotati di maggiore fisicità e sui quali si punta anche per realizzare interessanti e future plusvalenze. L'obiettivo dei giovani azzurrini per questa stagione è stato fissato ed il lavoro tende anche a porre una solida base per la conquista di trofei a livello giovanile nei prossimi anni, senza dimenticare la ricerca di qualche talento partenopeo che possa servire alla prima squadra.

L'ALTRO SPORT Il fenomeno Dike Basket Napoli di Umberto Buonocore Una squadra di vertice per il basket femminile cittadino con ambizioni precise per il prossimo futuro

ella Napoli che vive di scudetto contro Ragusa. L'anno d'Italia raggiungendo un'altra sogni calcistici e che dopo arriva l'esperienza nelle semifinale che assegna il Nlascia solo le briciole coppe europee, e la Eurocup la tricolore contro la corazzata del agli sport diversi dal “pallone”, la Dike l'affronta ancora una volta Famila Schio proprio nel maggio Saces Mapei Sorbino Dike da matricola terribile: supera il scorso. Al suo settimo anno di Napoli dalla stagione 2012-2013 girone di qualificazione con vita, la dirigenza non si nasconde scalda i cuori degli appassionati autorità e si ferma solo davanti più e l'estate scorsa pronuncia la di pallacanestro partenopei. alle ragazze della Dinamo parola magica: quest'anno Nata dalle ceneri del Vomero M o s c a . N e l c a m p i o n a t o vogliamo provarci, siamo tra le Basket, il percorso nel basket che nazionale continuano i successi e squadre che possono arrivare in conta della squadra, che ha nella la Dike è ormai lì, tra le grandi fondo…: il nostro obiettivo è lo passione e negli investimenti la propria ragion d'essere, è luminoso ed entusiasmante: tre campionati nella seconda serie nazionale ad altissimo livello, valorizzando le tante giovani promesse napoletane sfornate dal proprio settore giovanile, poi la vittoria della Coppa Italia di categoria, e poi il salto nella tanto sognata A1. Alla prima partecipazione nel campionato più bello, è subito sesto posto in regular season e play-off da protagonisti fino alla semifinale La Dike Basket Napoli contro Famila Schio

31 scudetto! E per provarci, pronta a descrivere episodi di sensibilità nei confronti di arrivano a Napoli atlete che di grande basket e pagine piene di progetti in cui vengono affermati scudetti ne hanno vinti parecchi cronache di partite emozionanti. i principi della fratellanza, della proprio per insegnare a tutte Ha ragione chi sostiene che la condivisione e dell’accoglienza. come si fa: Chicca Macchi, Kat grandezza di una squadra la vedi E’ su questa scia che nascono nel Ress e Marzia Tagliamento si anche leggendo la lista degli corso degli anni amicizie aggiungono alla capitana Chiara allenatori che hanno sposato il importanti con realtà come Pastore, a Deborah Gonzalez, suo progetto, perciò se tra i tanti ABIO Napoli, che assiste e Nene Diene, Elisa Mancinelli e professionisti che si sono accompagna i piccoli pazienti Maria Giuseppone per formare il accomodati sulla panchina di degli ospedali cittadini durante il blocco delle italiane più forte mai questa giovane società leggi tra d i f f i c i l e m o m e n t o visto da queste parti. Lo sforzo gli altri i nomi di Sandro dell’ospedalizzazione, oppure d e l l a s o c i e t à è d i q u e l l i Orlando, Roberto Ricchini, c o m e L ’ A c c h i a p p a s o g n i importanti anche nella scelta l'attuale coach Nino Molino ONLUS, che si ispira alla cultura delle straniere, perché tre stelle allora capisci che tutto è successo ed ai principi del volontariato per d e l l a W n b a c o m e l e d u e molto velocemente ma era orientare il proprio sguardo W i l l i a m s e l a H a r r i s o n giusto, forse logico, che questo verso i meno fortunati, con autorizzano a pensare in grande. percorso fosse tanto vincente. l’obiettivo di prevenire il disagio Tutto questo grazie al supporto Una società che con i fari sempre sociale nel settore giovanile. importante degli Sponsor storici accesi sui propri impegni Sono solo alcuni esempi a e nuovi, che hanno creduto in sportivi, si sta impegnando t e s t i m o n i a r e i l c o n c r e t o questo progetto sportivo. anche a diventare partner e i m p e g n o d e l l a s o c i e t à Qualche riga andrebbe utilizzata sostenitrice di tutte quelle realtà nell’affermazione dell’utilità per raccontare che il problema associative che pongono in vetta sociale dello sport e la propria del PalaVesuvio ha frenato e ai propri principi messaggi di disponibilità nei confronti del r i s c h i a t o d i i n c e p p a r e solidarietà e rispetto. Molte sono meraviglioso mondo del sociale. l'ingranaggio ma la storia di le iniziative intraprese nel campo questa Dike è ancora saldamente dell’impegno sociale e grande la

Le atlete in visita ai bambini del Santobono Le atlete impegnate in un Progetto Scuola

Palmarés

32 www.protom.com IL TORNEO

Al Tennis Club Atheneo i Campionati Assoluti Campani di Bruno Marchionibus I Campionati Asso l u t i R e g io n a l i p e r la p ri m a v o lt a cambiano casa. Paolo La Cava del Tennis Club Atheneo spiega le ragioni di questa nuova scelta

al 6 al 16 dicembre, al p e r p o t e r o t t e n e r e rapida ascesa di cui negli ultimi Tennis Club Atheneo l'assegnazione: non aver mai anni il Tennis Club della Ddi Napoli, si terranno i rinunciato, in passato, ad una famiglia La Cava è stato Campionati Assoluti Campani di manifestazione nazionale, protagonista, infatti hanno tennis, la manifestazione avere nel circolo un dirigente concorso anche le strutture e lo tennistica che assegna di fatto il di secondo livello e, infine, staff di assoluto livello che titolo di “Campione della quello relativo al montepremi costituiscono il fiore all'occhiello Campania” e che, dopo anni in da poter mettere in palio. d e l c i r c o l o. « L a n o s t r a cui è stata disputata al CUS Anche g razie ad alcuni struttura – spiega La Cava – ha Napoli, ha trovato per l'edizione importanti sponsor, tra cui a disposizione quattro campi 2018 una nuova casa. «Il bando “Articolo1”, nostro partner in terra battuta di cui, cosa pubblicato sul sito della ormai fisso che a settembre ha molto rara in Campania, ben Fe d e r a z i o n e è r i v o l t o già sponsorizzato sui nostri potenzialmente a tutti i circoli campi un torneo Open che ha della regione – afferma Paolo raggiunto quota 150 iscritti, La Cava, consigliere del abbiamo avuto la possibilità di Circolo sito in via Arcamone e offrire un prize money di 5500 grande appassionato del euro, contro i 5000 a cui è nobile sport della racchetta – arrivato il CUS». Ma non è stato ed ha rappresentato una solo quello economico il fattore grande opportunità per il che ha permesso all'Atheneo di nostro sodalizio di poter portare sulla propria terra rossa organizzare un evento di u n a c o m p e t i z i o n e c o s ì questo livello. Nello specifico, importante a livello regionale; la Francesco Genovese vincitore erano tre i requisiti richiesti scelta si deve soprattutto alla master Kinder 2018 34 tre sono al coperto, il che permette di potersi allenare con continuità anche in inverno e con qualsiasi condizione climatica. È anche grazie a questa possibilità che i nostri ragazzi, l'anno scorso, hanno consentito al Tennis Atheneo di compiere un exploit notevole a livello regionale: su sei titoli Under nei cui tabelloni avevamo degli iscritti (Under 10,11,12,13,14 e 16), ben quattro sono stati vinti da tesserati del nostro sodalizio. Inoltre abbiamo partecipato alla , e siamo andati ad un soffio dal qualificarci per la fase Alcuni ragazzi impegnati in un raduno tecnico seguiti dal maestro Carlo Di Nola nazionale. Un risultato eccellente dovuto anche alla passione ed alla professionalità di Carlo Di Nola e di tutto lo staff, tecnico ed amministrativo, che svolge il proprio lavoro innanzitutto con grande passione, senza la quale non avrebbe senso portare avanti questo progetto». I Campionati Assoluti, dunque, per il Tennis Club della famiglia La Cava rappresentano il giusto riconoscimento per i passi da gigante compiuti da questa realtà nata da meno di un decennio, ma che ormai vanta una prolifica scuola di tennis con quasi 90 iscritti e che organizza stabilmente eventi rilevanti, come sarà il prossimo febbraio il Trofeo Kinder o a marzo il Torneo dei Un gruppo di iscritti durante una manifestazione tenutasi sul lungomare di Napoli nel maggio 2018 Veterani. «Vederci assegnare questo torneo è stata una grandissima soddisfazione, un bel premio. Ad oggi nel circolo è già in atto un piccolo restyling per farci trovare pronti al via della rassegna; stiamo cercando di capire se sarà possibile iscriversi anche per i residenti in Campania ma tesserati con sodalizi di altre regioni, ma posso già dire che attendiamo la partecipazione di circa 150 tennisti di quarta, terza e seconda categoria. L'idea è quella di disputare tanto il singolare che il doppio sia maschile che femminile. Ad assistere alla manifestazione, inoltre, dovrebbero esserci anche dei rappresentanti del Comune; noi siamo una Antonella La Cava e Giovanni Cozzolino durante realtà totalmente apolitica, ma è chiaro che la un match di doppio giallo nel dicembre 2017 partecipazione delle istituzioni ad un evento targato Tennis Club Atheneo non può che far piacere». 35 STORIE NAPOLETANE

Antonio Sorbillo: Il logo della Pizzeria Sorbillo Un manager moderno in pizzeria di Giovanni Gaudiano Pizzaiolo per volontà e storia familiare, sempre alla ricerca della giusta innovazione senza dimenticare la tradizione Domenico Maggiore a Via squadra. Un ragazzo cresciuto ai D u o m o p a s s a n d o p e r bordi del forno dove il padre Spaccanapoli, via dei Tribunali e lavorava, un uomo che si è poi ancora Via San Biagio dei f o r m a t o g u a r d a n d o , Librai e San Gregorio Armeno e apprendendo, ripensando ancora Corso Umberto in un percorso ed ancora a quel prodotto nato tortuoso ed affascinante allo p o v e r o e p o i e vo l u t o s i , stesso tempo, sono la vivente inter nazionalizzatosi ma testimonianza di una storia che ver acemente par tenopeo. Antonio Sorbillo nessuna moder nità potrà Antonio Sorbillo è parte di una cancellare. È camminando per grande famiglia ma è una 'idea dell'architetto quelle stradine, dove il sole fa persona semplice, consapevole Michele Cennamo di capolino raramente, piene di che oggi è facile associare il suo Lvalorizzare la città piccoli e caratteristici negozietti cognome alla pietanza più amata obliqua che Edoardo Bennato in mezzo ad una folla di persone dai napoletani. Fa parte di quei volle portare in musica era di tutte le età e delle più personaggi capaci di parlare u n ' i d e a g e n i a l e r i m a s t a disparate provenienze che purtroppo nel cassetto. Era incontri ancora pezzi, Non è piana, non è verticale, pensata soprattutto per la zona praticamente intatti, della una linea che sale in collina, flegrea della nostra città ma ben Napoli che fu: quella è una strada che parte dal mare si sarebbe adattata al centro g reco-romana, quella il percorso della città obliqua. antico di Napoli, al cuore spagnola, quella borbonica Scale mobili sotto la luna pulsante di una città che per certi e poi quella di tutti i diagonali e passaggi segreti aspetti sembra essersi fermata napoletani che amano nel tempo. Quei vicoli in salita e davvero la propria città. È un cammino che esiste da sempre poi in discesa, racchiusi nello la Napoli di Antonio il tesoro della città antica ... spazio che va da Piazza San Sorbillo e di tutta la sua (Edoardo Bennato)

36 senza sforzo della grandezza della nostra città, delle sue origini, della sua famiglia facendolo senza enfatizzazioni, senza desiderio di stupire, mantenendosi strettamente ancorato alla realtà storica e poi a quella di tutti i giorni. «Mio nonno Luigi e la nonna, C a r o l i n a E s p o s i t o , s i conobbero nella zona di piazza Mercato perché la nonna era di quelle parti e mio nonno ci lavorava. Il mio bisnonno, Vincenzo Iannucci con Antonio e Gigi Sorbillo però, aveva origini calabresi ed era un cuoco, un “monsù” (ndr: si tratta di un'espressione dalle origini ottocentesche, indicava il cuoco capace di cucinare prelibatezze anche partendo da ingredienti poveri), ebbe 32 figli con 4 mogli e Luigi era figlio della quarta moglie. Mio nonno iniziò a lavorare da ragazzo e si sposò presto con la nonna che aveva solo 18 anni quando ebbe la prima figlia, zia Esterina. La sala della Pizzeria Trovò questo locale in via dei l'elenco si fermava qua. Oggi l avo r a n d o p e r p e r s o n e Tribunali e così ebbe inizio la pizzerie, bar, posti dove estranee dove sarebbero stati storia della nostra famiglia. La mangiare ed altro la fanno da trattati con più durezza, con nonna faceva figli e pizze fritte padrone. I figli crescendo maggiore imparzialità. Nonna ed il nonno Luigi si dedicava al apprendevano ma senza Carolina mise al mondo 21 forno». Il racconto entra nel occupare il bancone. Lo si figli con due aborti, 23 parti in vivo: «In questa strada c'erano faceva guardando, per poi totale, con 15 figli poi viventi poche pizzerie, si contavano andare a lavorare presso altre di cui 4 donne ed 11 maschi. sulle dita di una mano. C'era p i z z e r i e . I l n o n n o e r a Mio nonno, che era un tifoso Di Matteo che era solo gelosissimo del suo mestiere e accanito, cullava a questo friggitoria, poi c'erano le p o i p e n s ava ch e i f i gl i proposito un sogno: quello di pizzerie Bellini e Portalba e avrebbero imparato meglio, poter schierare una squadra di

37 STORIE NAPOLETANE

calcio formata dai suoi figli, che però non condividevano la sua stessa passione. Lui, invece, la domenica lasciava la pizzeria, si attaccava dietro al tram e saliva fino al Vomero per andare allo stadio Collana a vedere la partita. Era un tifoso vero sotto tutti gli aspetti». Arriva il caffè e ci ferma solo qualche attimo. Completato il rito, la storia della famiglia Sorbillo riprende: «Con la morte dei nonni avvenuta a breve distanza alla metà degli Il forno e le pizze della pizzeria Sorbillo anni '50 la conduzione della pizzeria passò nelle mani di zia Esterina, che era la più grande dei figli e la più disponibile visto che alcuni dei fratelli si erano nel frattempo trasferiti in altre città. Lei ha avuto il merito di mandare avanti l'attività, coadiuvata di volta in volta dai vari fratelli. Zia Esterina non ha avuto figli ed ha dedicato la sua vita, che è stata bella tosta, a questo lavoro. Nel locale storico Eugenio Castaldi e lo staff con Corrado Ferlaino c'erano solo quattro tavolini ai giorni nostri, ad Antonio ed al il mio turno, avevo l'esigenza di marmo e lei riusciva a suo inizio: «Mio padre faceva il di costruire una mia attività ed sostenere l'intera famiglia. pizzaiolo nel tempo libero: essendosi liberato il locale al Po i è c r e s c i u t a l a m i a p r i m a e r a u n a g u a r d i a civico 38, dove ci troviamo generazione ed abbiamo forestale, poi fu trasferito in adesso, decidemmo io e mio iniziato a dare una mano fino a ufficio alla Regione a via Santa cugino Gigi nel 2007 di quando mio cugino Gino ha Lucia, ma prima e dopo il iniziare insieme l'attività qui rilevato l'attività, gestendola lavoro veniva a dare una mano dove c'era in quel momento un con il marchio dedicato a Zia a Zia Esterina. La mattina negozio di abbigliamento. Esterina». Il breve racconto del curava l'impasto e la sera Negli anni trenta, però, questo ramo antico della famiglia lavorava alla preparazione locale era la cantina dove gli Sorbillo si interrompe e si arriva delle pizze. Quando è arrivato studenti universitari venivano 38 La Margherita e Via dei Tribunali a mangiare, c'era una signora si è anche evoluto in un manager passando da quella che viene che cucinava all'aperto nel capace di far crescere attorno a denominata in gergo “ruota di retrobottega piatti tipici della sé altri bravi pizzaioli e cercando carro”, grande, stesa, molto nostra cucina povera. A mio una continua evoluzione del s t e s a e a b b o n d a n t e d i nonno, con il quale io lavoravo, prodotto grazie alla ricerca di condimento sopra ad una il posto, peraltro, era sempre ingredienti sempre di qualità. pizza più piccola, quella che piaciuto molto anche perché «Ho avuto la fortuna – spiega altri chiamano “canotto” lui diceva che i locali ad Antonio Sorbillo – di trovare perché presenta un cornicione angolo sono sempre più collaboratori predisposti a alto che noi però produciamo fortunati». Ora l'attualità fare questo lavoro. Dopo c o n u n a l i e v i t a z i o n e presenta due locali vicini, con un'esperienza a Lugano mi si è completamente diversa e con due marchi diversi, separati da presentata l'occasione di u n r i s u l t at o ch e n o n è quella che fu la pizzeria proprio poter tornare, che ho colto al paragonabile. Il nostro di Zia Esterina. L'evoluzione ha volo perché avevo in mente da impasto è preparato il giorno portato i cugini alla scelta di due tempo l'idea di cambiare la prima per il giorno dopo e non strade separate nel segno pizza proprio nel Centro la mattina per la sera. Il comunque di una tradizione che Storico di Napoli, partendo da procedimento ed il risultato non ha voluto abbandonare il dove è nata la storia della mia che ne deriva è totalmente luogo dove tutto è nato. Antonio famiglia. Volevo cambiare e diverso. La scomposizione dei da pizzaiolo cresciuto in famiglia differenziare il mio prodotto, lieviti e degli zuccheri 39 STORIE NAPOLETANE

prolungata rende la pizza più essere sostituito da uno p r o p o n e n d o . P o i è friabile e più digeribile migliore. In parole povere, se determinante conoscere, r i s p e t t o a l p r o d o t t o quell'ingrediente è famoso s c e gl i e re i p ro d o t t i d a tradizionale. Il risultato finale perché legato al nome di un utilizzare magari cercando è una pizza con un cornicione rinomato pizzaiolo non ci nuove aziende e devi dedicare fragrante anche se alto e una i n t e r e s s a . P r e f e r i a m o molto tempo a queste attività parte centrale sottile. Tutto il continuare a scegliere a modo anche perché noi usiamo a nostro lavoro si gioca nostro, badando alla qualità». parte il pomodoro in scatola c o m u n q u e a n c h e s u l l a La professione si è trasformata tutti prodotti freschi. Questo temperatura del forno, che nel tempo, oggi il pizzaiolo di ha determinato la creazione di non deve subire durante la qualità è un manager e Antonio una scuola al nostro interno c o t t u r a v a r i a z i o n i per la sua esperienza lo è forse un con nuovi ragazzi che lavorano significative. Poi c'è la poco di più di tanti altri. «Oggi e che sviluppano la propria c o n t i n u a r i c e r c a d e gl i conta molto la relazione con il professionalità al punto di i n g re d i e n t i g i u s t i e d i cliente, spiegare il tuo poter pensare di avviare dopo tecniche innovative. Non prodotto senza esagerare, qualche anno una propria abbiamo timore di cambiare: p u o i p a r l a r g l i d e l l a attività. Nella mia pizzeria se un prodotto non è più l i e v i t a z i o n e , d e l l a facciamo due turni di lavoro quello di prima e non ci maturazione ed è sufficiente a con due squadre composte da garantisce il risultato, può fargli capire cosa gli stai due pizzaioli e due fornai, poi

Antonio Sorbillo ed il suo staff 40 c'è il personale adibito alla stato tifoso della nostra definitivo salto di qualità». sala che copre entrambi i squadra: prima andavo sempre C o n A n t o n i o S o r b i l l o s i turni». A questo punto è allo stadio, poi quando sono potrebbe continuare a parlare di d'obbligo chiedere quale sia delle nati i miei figli passo il tempo tante cose per ore ma scelgo di due attività del pizzaiolo la più libero in famiglia. Ma adesso il chiudere per il momento con un i m p o r t a n t e : i m p a s t a r e o mio figlio più grande mi ha breve ritor no al passato infornare? «Senza dubbio chiesto di portarlo alla partita chiedendogli ragguagli sulla infornare, non tanto per la ed io sono felicissimo perché pizza “Esterina”: «Avevo nel giusta cottura ma soprattutto così posso ritornarci per menù una pizza intitolata a p e r c h é d e v i r i u s c i r e a vedere qualche gara dal vivo». mia madre: “Marì”. Mia zia mi mantenere la temperatura Sei più legato al periodo di Sarri domandò perché non ce ne costante nel forno. Sul o preferisci questo da poco fosse una intitolata a lei ed particolare incide anche il i n i z i a t o c o n A n c e l o t t i ? allora pensammo a questo tipo legno che usiamo, che in «Sinceramente credo molto in di pizza fatta con ricotta, relazione al suo grado di De Laurentiis che si definisce provola, salame, pepe e u m i d i t à e d a l l a s u a incompetente ma che io julienne di zucchine creando il p r o v e n i e n z a t e n d e a ritengo ci veda molto lungo. contrasto tra il grasso della modificare il risultato del Ha dovuto cambiare allenatori ricotta e del salame e la p ro d o t t o f i n a l e s e n o n negli anni ma non ha mai croccantezza delle zucchine». opportunamente monitorato t ra l a s c i at o i l p ro g e t t o durante la cottura. In sala, principale e la sua continuità comunque, se mi accorgo che p a r t e n d o s e m p r e d a l l a qualche cliente ha lasciato squadra. Oggi ha scelto un pezzi delle nostre pizze mando allenatore che per la sua a chiedere se ci sono stati mentalità può mettere in problemi». A proposito cosa ne condizione il Napoli di fare il pensi della pizza nel mondo, e delle sue varianti? «È una pietanza universale che si prest a molt o ad essere personalizzata. Gli americani per esempio la fanno da tempo a modo loro ed hanno sempre avuto un grande successo. Ora anche in Giappone stanno aprendo molti marchi che stanno diffondendo questo prodotto e se ne inizia a parlare anche in Cina». Tornando a Napoli, come sei messo con il tifo? «Sono sempre Il forno in piena attività 41 LE TRADIZIONI Margherita: la “Regina” delle pizze di Paola Parisi La Regina Margherita

Raffaele Esposito, il p i z z a i o l o c h e l a i d e ò , n o n p e n s a v a m a i che la sua pizza avrebbe ispirato cantanti, attori e registi

lla parola pizza, nel nostro scenario intellettivo, si apre un universo fatto di sapori, colori, convivialità ed Ainterconnessioni umane. Questo semplice piatto racchiude in sé tutte queste caratteristiche come una sorta di Madeleine di proustiana memoria, ma è doveroso puntualizzare che la pizza entrata prepotentemente nella storia del mondo è la Margherita. Sì, perché, anche se la parola pizza compare per la prima volta nel 997 in un contratto di locazione di un mulino sul fiume Garigliano dove si evinceva tra i vari obblighi l'annessione di "duodecim pizze" nel La targa commemorativa per la nascita della “margherita” giorno di Natale e Pasqua, la paternità della Margherita spetta legittima al pizzaiolo Raffaele Esposito nel 1889 il quale, per omaggiare la Regina d'Italia, coniugò gusto e senso patriottico guarnendo il disco di pasta con mozzarella, pomodori e basilico quali colori rappresentanti l'Italia e la chiamò appunto Margherita. Questo connubio di emozioni gustative si è esteso in tutte le espressioni artistiche, cominciando dalla musica, celebrandola in canzoni entrate nel cuore e nella storia non solo partenopea ma anche italiana e addirittura internazionale. Da "Ma tu vuliv 'a pizza" di Aurelio Fierro Modi di dire: “Che Pizza” alla digressione blues di "Fatte na pizza" dell'amatissimo Pino Questo piatto, che ha conquistato Daniele. Nemmeno i protagonisti cinematografici sono immuni dalla tutto il mondo, non trova un sua fragranza: da Totò in “Miseria e Nobiltà”, dove la parola "pizza" è riscontro benevolo nello slang citata in quasi tutto il primo tempo, a Sofia Loren ne "L'oro di Napoli" italiano, in quanto spesso e dove appunto la pizza è protagonista di un grottesco scandalo di volentieri ci si ritrova ad usarlo infedeltà coniugale. Procedendo addirittura oltreoceano, la nostra come aggettivo poco edificante regina della tavola trova degustatori dello spessore di Julia Roberts in nell'illustrare situazioni pesanti "Mangia, prega, ama" e di Woody Allen in “To Rome with Love”, dove o persone barbose, prolisse e il regista battezza la Romantic-pizza e dulcis in fundo Robert noiose. C'è tutto un mondo dietro Zemeckis nel suo "Ritorno al futuro II". all'espressione "che pizza!".

42 THE MEAAT steakhouse experience

The Meat è la prima steakhouse dove la carne è un’esperienza totale. Carni pregiate nazionali ed internazionali, showcooking al tavolo e vini scelti ad hoc.

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Anima e coraggio … i vostri sogni possono diventare realtà! Lo scrittore Lorenzo Marone di Marina Topa Lorenzo Marone, deposta la toga, ha trovato nella scrittura la sua realizzazione. Oggi augura a tutti, soprattutto ai giovani, di fare quello che desiderano davvero nella vita La locandina del libro ‘‘La tentazione di essere felici’’

a storia di Lorenzo Marone, incontrato in occasione della presentazione del suo ultimo libro “Cara Napoli”, apre il cuore alla speranza perché testimonia che, pur tenendo conto degli aspetti Lmateriali della vita, si deve avere il coraggio di dare una chance ai propri sogni perché possano concretizzarsi. Dopo circa dieci anni di professione forense, presa coscienza che quella non era per lui un'attività gratificante, Marone ha avuto il coraggio di rimettersi in gioco, cambiando lavoro e aprendo il suo cassetto dei sogni: lì c'erano scritti che attendevano da tanto tempo! Uno Il frontespizio di “Cara Napoli” dietro l'altro sono nati così vari libri, il riconoscimento di numerosi premi letterari e addirittura la sua opera “La tentazione di essere felici” ha dato spunto al film “La tenerezza” di Gianni Amelio. Quanto coraggio c'è voluto per abbandonare la carriera forense e dedicarsi a tempo pieno alla scrittura? - Diciamo che la cosa è andata in maniera meno romantica di quanto si possa pensare, nel senso che non ho abbandonato l'avvocatura per diventare nell'immediato uno scrittore. Ho lasciato la mia vecchia professione perché, dopo diversi anni, ho capito che quella non era la mia strada e sentivo la necessità di trovarne una nuova. In questo modo, poi, ho avuto modo di recuperare la mia passione per la scrittura, che avevo già da ragazzino, e quindi in un certo qual modo quel mio momento di “lucida follia” nel quale ho abbandonato la carriera forense mi ha permesso di dedicarmi a tempo pieno a

44 quest'attività, che è diventata la mia attuale professione grazie ad una lunga gavetta, considerando che il romanzo che mi ha cambiato la vita (“La tentazione di essere felici”) è arrivato dopo cinque anni. Un aspetto di Napoli che ami particolarmente ed una cosa della città che invece, se potessi, cambieresti? - Una cosa che amo è sicuramente, come la chiamo io, la sua “cultura del vivere”, il suo modo di approcciare alla vita, scanzonato e leggero ma solo tra virgolette, cioè quel saper far fronte alle “mazzate” che arrivano con una semplice alzata di spalle e con tanta ironia. La capacità che noi napoletani abbiamo di interloquire e di empatizzare con gli altri è un qualcosa di cui ci si rende conto soprattutto quando ci si allontana da Napoli. Io, che sono spesso in giro anche al Nord, noto come il nostro modo di rapportarci agli altri difficilmente si trovi altrove e quando sei fuori ti manca. Una cosa che cambierei, invece, è il modo che a volte abbiamo di essere un po' menefreghisti, indolenti, in alcuni casi con scarsa coscienza civica. È una cosa che magari ammettiamo solo tra noi, però è così. Qual è la marcia in più che Napoli può dare all'Italia? - Probabilmente è proprio la capacità di affrontare le cose di cui parlavo prima, il modo che ha Napoli di essere accogliente, in un momento in cui in Italia l'accoglienza non è più scontata. Il messaggio positivo che da Napoli può arrivare al resto del Paese è la nostra attitudine ad accogliere, a saperci stringere, a “fare un posto in più a tavola”. Un personaggio in particolare della

Un uomo moderno cresciuto all'antica La vita è fatta di pochi momenti importanti che, spesso, nemmeno riusciamo a scorgere mentre li viviamo. Loro ci seguono sempre un passo indietro e quando “ti volti è già tutto fatto, irrimediabilmente compromesso, nel bene o nel male

45 LO SCAFFALE PARTENOPEO

storia di Napoli a cui sei legato. - Ce ne sono tanti, ma se devo sceglierne uno in particolare sicuramente Massimo Troisi. Per quelli della mia generazione, cresciuti negli anni '80, è stato come uno zio, quasi un fratello maggiore, oltre ad essere stato ovviamente un genio assoluto. Massimo è riuscito a parlare di Napoli senza parlarne, con il suo garbo, la sua ironia, la sua Un avvocato mancato, educazione e con la voglia di dire la sua e di far vedere le cose uno scrittore profondo attraverso il suo sguardo, senza tuttavia mai avere la pretesa di insegnare qualcosa a qualcuno. Come convinceresti un giovane a provare a costruirsi qui il proprio futuro e quali sono secondo te le prospettive a breve della nostra città? - Le prospettive a breve sono difficili da valutare. Io dico sempre che Napoli cambia per non cambiare mai. L'ultimo romanzo che ho scritto è incentrato sulla figura di Giancarlo Siani ed è uscito quando su tutti i giornali impazzava l'argomento “baby gang”; l'ultimo articolo scritto dal giornalista napoletano, più di trent'anni fa, parlava proprio di questo fenomeno. Napoli è una città che ha i suoi problemi e sicuramente rispetto agli anni '80 è una città migliorata, ma che dovrebbe imparare a convivere con questi suoi mali, senza dimenticare che dovrebbero senza dubbio essere risolti dall'alto. È complesso anche immaginare cosa poter dire ad un ragazzo napoletano per convincerlo a restare in questa terra. È chiaro che molti di quelli che partono lo fanno per necessità, ma è anche vero che poi molti di quelli che in seguito ne hanno la possibilità ritornano. È difficile capire quanta Napoli si ha dentro vivendo in questa città, perché spesso i lati positivi non riusciamo ad avvertirli a fondo, salvo poi, quando ci si allontana da casa, notarli maggiormente sentendone la mancanza. Ovviamente, però, mi rendo conto che questa non è una terra facile, soprattutto per i ragazzi. Cosa prova uno scrittore nel vedere una sua opera tramutata in un film? - È sicuramente una sensazione molto bella, anche se il regista ha cambiato tanto rispetto al mio romanzo, quindi alla fine è un film che non sento molto mio. Certo, c'è Renato Carpentieri che è bravissimo e somigliantissimo al “mio” Cesare Nunziata, però come sempre accade in questi casi la pellicola segue una sua strada rispetto al libro. È ovvio, in ogni caso, che il fatto che un mio romanzo sia stato riproposto sul grande schermo da un maestro come Gianni Amelio è un qualcosa di estremamente gratificante e che mi ha cambiato la vita. Un giudizio sul Napoli di Ancelotti. Sei più Ancelottiano o Sarrista? - Io non condivido il “contrasto a tutti i costi” che sta caratterizzando la tifoseria napoletana, all'interno della quale sembra che ci si debba per forza schierare da una parte o dall'altra. Credo che una maggiore unità di intenti non potrebbe che fare bene. Ad ogni modo Ancelotti sta dimostrando tutto il suo valore ed il suo Napoli è meraviglioso. A livello ideale, preferiresti Scudetto o Champions? - Scudetto senza dubbio. Vincere qualcosa in cui si è in competizione diretta con la Juventus sarebbe il massimo. E speriamo che il massimo per i nostri lettori sia avere il coraggio di aprire il proprio cassetto dei sogni, tirarne almeno uno, magari il più semplice da realizzare, ed impegnarsi a farlo giusto per trovare il carico di energie necessario per far fronte alle inevitabili “mazzate della vita” con “positiva napoletanità” … e c'è un sogno a caso, in campo calcistico, che a fine La copertina del libro ispirato dalla vicenda Siani stagione di sicuro non spiacerebbe a nessuno!

46 EVENTI IN CITTÀ

Un “geniaccio” olandese al PAN Maurits Cornelis Escher torna

Maurits Cornelis Escher e a Napoli attraverso le sue opere la sua genialità Ero incredibilmente interessato al paesaggio del Sud Italia, non al paesaggio italiano in generale, alle influenze dei mori come ad e“sempio quei tetti tondeggianti ed ho trovato tutto questo affascinante”. Il fascino e la meraviglia dei paesaggi del Sud Italia, della Costiera Amalfitana in particolare, hanno lasciato una profonda impronta anche in Maurits Cornelis Escher, incisore e grafico olandese che visse tra gli ultimi anni dell'Ottocento e la seconda metà del Novecento. Il territorio campano ha dato tanto all'artista: dai bellissimi paesaggi, che hanno fatto da sfondo a gran parte delle sue litografie, all'amore per la svizzera Jetta Umiker, diventata poi sua La Relatività con le sue prospettive moglie. Per questo motivo il Palazzo delle Arti di Napoli ha deciso di ospitare la mostra dedicata al genio olandese, organizzata dal Gruppo Arthemisia in collaborazione con la M.C. Escher Foundation e curata da Mark Veldhuysen e Federico Giudiceandrea con la promozione dell'Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli. Fino al 22 aprile sarà possibile ammirare una parte dell'immenso panorama di opere di un artista che è rimasto particolarmente affascinato dalle bellezze della nostra terra. La rassegna ricostruisce l'evoluzione artistica di Escher, a partire dalla sua ispirazione ai canoni dell'Art Nouveau per arrivare alla sua più grande capacità: rappresentare una realtà colta da una prospettiva diversa da quella ordinaria. “Solo coloro che tentano l'assurdo raggiungeranno l'impossibile”.

“Ecco che le lingue si erano sciolte: 'Chi siete? Da dove venite? Che cosa fate qui? Dove siete diretti?' Ci invitarono a bere vino e noi ne bevemmo molto, troppo, il che non poté che migliorare le nostre relazioni

Le forme geometriche diventano uccelli in Giorno e Notte I 47 EVENTI IN CITTÀ

L'artista olandese ha fatto qualcosa di impossibile con le sue litografie, che offrono una visione del mondo tra l'enigmatico e il paradossale. Le tante prospettive di osservazione nella Relatività e la difficoltà ad individuare il fondo dell'edificio nel Belvedere costituiscono soltanto un esempio della genialità dell'artista, interessato più a sovvertire i principi matematici alla base del reale piuttosto che a colpire I blocchi tridimensionali prendono la forma della città esteticamente ed emotivamente l'osservatore. di Atrani in una sequenza della Metamorfosi II Secondo questo principio, le figure geometriche possono arrivare persino a trasformarsi in uccelli, “Non una volta mi diedero una come in Giorno e Notte I, oppure in insetti, nella città sufficienza in matematica... La cosa buffa di Atrani ed in una scacchiera come nella Metamorfosi è che, a quanto pare, io utilizzo teorie II, un excursus artistico che rappresenta la ciclicità matematiche senza saperlo della vita attraverso un'ipnotica serie di tassellature. Il prestigio di Escher non è legato esclusivamente ai suoi lavori. La sua influenza, tra l'altro, ha raggiunto gli ambiti più disparati: la musica, i film, i fumetti e i cartoni animati, il mondo della pubblicità, la moda e l'arte contemporanea. La genialità di quest'artista è senza confini. È motivo d'orgoglio per il territorio campano essere stato fonte d'ispirazione per la creazione artistica di questo fuoriclasse. Per Napoli è un vanto, oggi, mettere in mostra una parte della sua produzione artistica.

Una delle sale interne del PAN dedicate alla mostra Belvedere

48 METTI UNA SERA A CENA Si chiama “Taste” ma signica “Gusto” di Giovanni Gaudiano Federico Dezi e Nadia Moskalenko e la loro cucina di ricerca offerta in un locale bello e particolare

Una sala di “Taste”

È possibile che un mancato parrucchiere ed una biatleta venuta dalla Russia diventino un punto di riferimento per la cucina all'avanguardia, che fa del pesce il suo alimento principe in quel di Marcianise? Se lui è Federico Dezi e lei è Nadia Moskalenko, l'alchimia può realizzarsi. Federico è un lucido “pazzo” che crede in quello che fa come pochi ristoratori; lei è una chef calma, sorridente, forse a volte un po' enigmatica, tratto tipico delle donne dell'est, ma brava davanti ai fornelli ed alla materia prima che lui le fornisce tutte le mattine. Sulla pagina Facebook di “Taste”, così Federico ha voluto si chiamasse il suo locale, la loro avventura professionale è diventata una storia d'amore per la cucina, fatta di convinzione della tradizione, di studio applicato alla ricerca di prodotti non facilmente reperibili. Il ristorante è bello, particolare con quelle sue vetrate a giorno come appare oggi, ma lui, il “pazzo”, assecondato da Nadia, ha deciso di cambiarlo, di ampliarlo, di renderlo ancora più accogliente e a gennaio ci sarà un restyling quasi totale per iniziare una nuova fase in un 2019 che dovrebbe consegnare ai due le soddisfazioni che meritano. Le novità, però, non si limiteranno all'ambiente. Federico ha deciso di dare una svolta alla sua offerta: «Appena dopo i lavori ripartiremo con un menù modificato. Offriremo un benvenuto ai clienti con un prodotto fresco di giornata, una sorta di entrée, un modo per attendere il menù dove proporremo qualcosa da bere che non sia il solito prosecco, potrebbe essere un gin tonic di inizio pasto. Un modo, insomma, per avere i clienti con noi anche per l'aperitivo, mentre in sala si starà provvedendo alla loro accoglienza ed in cucina si starà lavorando alle loro richieste». L'idea è chiara: dare subito un saggio di alta qualità e invogliare il cliente, soprattutto quello nuovo, a provare le offerte del menù senza remore, senza riserve mentali. «È un modo per iniziare un dialogo – spiega

49 METTI UNA SERA A CENA Federico – per sciogliere il ghiaccio e mettere subito sul tavolo la nostra volontà di puntare sulla qualità. In questi sedici mesi di vita di “Taste” abbiamo riscontrato come ci sia richiesta da parte della clientela di provare qualcosa di nuovo e come a volte non ci sia la capacità di offrire tutto quello che abbiamo sullo scaffale. La questione coinvolge anche la formazione del personale,

Federico Dezi e Nadia Moskalenko cosa che ci occuperà da subito per mettere in condizione tutti di dare il giusto apporto quotidiano. Il mio pallino a questo proposito passa anche per l'eliminazione del dolce dall'abituale menù. Ritengo sia più adeguato parlare di un fine pasto, c'è da sceglierne tra una miriade, che possa risultare più leggero, più interessante ed anche diverso dal solito». La storia dei due è comunque interessante e meriterebbe molto spazio: «Ho iniziato quasi per caso – racconta Federico – andai all'isola del Giglio per lavorare nelle vacanze, non avevo neanche diciotto anni, e guadagnare qualcosa. Conobbi Tonino D'Orazio, un ristoratore di riferimento di tutta la zona. Ed è là che ho pensato di fare fino in fondo questo lavoro e che ne ho acquisito i primi rudimenti. Era una giornata lunga, faticosa, consumata sotto lo sguardo vigile e sanzionatorio di Tonino, che ancora oggi fa questo lavoro, che non lasciava correre nulla, ma quella scuola mi è servita tanto». Per Nadia il discorso è diverso. Partita dalla Russia, dall'ex capitale Glukhov, si è sposata ed ha avuto una figlia e non lavorava. Ma l'atleta che era in lei, il biathlon è uno sport Un menù tipico di “Taste” duro, faticoso, dove si cammina a passo veloce sugli sci e poi ci si ferma con il cuore a mille e si deve sparare in piedi e distesi, non poteva restare ferma in casa. «Volevo rendermi utile, uscire, non potevo stare ferma – spiega Nadia – non avevo mai lavorato in un ristorante, non sapevo cucinare. Fui fortunata ad incrociare praticamente da subito Federico. E così ho iniziato a prendere la mano, ad appassionarmi sempre di più a questo lavoro, al contatto con il pubblico. È stata e continua ad essere una sfida nell'intento di migliorare sempre, anche perché in cucina c'è sempre qualcosa da imparare. E poi c'è Federico, la nostra simbiosi lavorativa è stata sempre positiva, ricca di spunti, volta in un'unica direzione: capire cosa desiderano i nostri clienti». “Taste” oggi è una realtà e merita almeno una visita, anche se tutti quelli che vi vanno dopo ritornano. Il piatto del menù di base

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