Tutti I Segreti Dell'operazione Riina «Il5 Del Ros Avevano Già Trovato Un Covo

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

Tutti I Segreti Dell'operazione Riina «Il5 Del Ros Avevano Già Trovato Un Covo Corriere della Sera IN PRIMO PIANO CIOVKPI 2S CIANAIO INTERVISTA / Oltre un anno di indagini sugli insediamenti dei corleonesi e il ruolo di Di Maggio: parla il colonnello Mori Tutti i segreti dell'operazione Riina «il5 del Ros avevano già trovato un covo. Il pentito ha dato la conferma» ••Le chiedo una corte- usano tecniche d'attacco Identità fittizie si: aveva- abbiamo battuti». E qui ressi legati alle donne? tano "Ultimo" aveva sul quel portone. Noi l'ave- tinuo. Cercava un rale Subranni, che co- sia». Il colonnello porge anche con mezzi sofisti- mo coperture credibili». Mori aggiunge con forza: «Ma che donne! Un bel- gozzo il posto che secon- vamo già individuato, il perché. Quando gli siamo manda il Ros. Riina, con un foglietto. Dieci righe cati, la sezione locale del Quando si faceva il -Riina non si è arreso. lo scazzo con i suoi. Una do lui poteva portare a posto, attraverso un per- piombati addosso deve quella faccia e con in ma- scritte a mano. "Vorrei Ros è più impegnata nel- punto? E dove? Questa che le stiamo rac- questione criminale pura Riina. C'era una strada sonaggio che lo stesso Di aver pensato a qualche no un sacchetto di plasti- che queste parole fossero l'analisi. Gli uomini di ••In pizzeria, in albergo, contando è la verità, la per la quale vale la pena piccola e uno stradone Maggio ci aveva confer- suo nemico mafioso». ca, si fa accompagnare trascritte integralmen- Palermo sono conosciuti. nei posti più impensati. verità che emergerà dai di uccidere un uomo». largo. Mancava però la mato essere "ok". Quello Nei vostri filmati pre- dall'altra parte della te». Il testo dice: "La cat- Loro non dovevano esse- Ogni sera si stendeva un processi». Torniamo all'indagine: copertura: il pedinato che è successo è una sor- cedenti figurano politici? strada da un poliziotto o tura di Riina è dovuta al- rapporto. E si stabiliva E allora facciamo chia- cosa si decide? re bruciati, non dovevano doveva essere tenuto a ta di innesto tra situazio- ••No. Abbiamo filmato da un carabiniere. Non l'attività di una sezione apparire come gente del- cosa fare il giorno dopo. rezza sul ruolo di Di "I colleghi di Palermo sarà successo ma è molto distanza. E quando svol- ni positive e posizioni de- personaggi inquadrabili del Ros col prezioso sup- l'Arma». Di volta in volta un obiet- Maggio, il mafioso bloc- dicono: andiamoci a par- duttivamente giuste. Il verosimile. Questa era la tava si perdeva in uno dei nel gruppo dei corleone- porto dell'Arma territo- Nel timore di una tal- tivo mirato: ti metto nel cato a Novara. lare. Vanno. Collabora. resto lo sapete. Abbiamo si. L'indagine continua». forza di Riina e di Paler- riale di Palermo. Questa pa? mirino, ti seguo, vedo chi ••A un certo punto i col- Viene avvisato il magi- portoni. Di Maggio ci di- tenuto il portone sotto Girava disarmato, il mo». precisazione è diretta a ••No. Ma se fossero frequenti, faccio le verifi- leghi di Palermo che strato, che è quello del ce: eccolo, lo riconosco controllo. La mattina ab- boss dei boss. Le impressioni su di far giustizia di ogni altra usciti anche una volta che. Tutto questo è dura- stanno lavorando sullo posto. Non ci crederà biamo visto uno strano • Normale, per lui. Pri- lui. diversa e contraria noti- dalla caserma avrebbero to fino a una settimana stesso contesto corleone- nessuno — dice Mori —- movimento, abbiamo fil- mo: quella era la sua zo- • Dietro quell'aspetto zia originata da fonti in- preso la patente di cara- prima dell'arresto di Rii- se, ma fuori dalla città, ma io mi trovavo a Tori- mato, è partito il pedina- na. Secondo: se porta do- dimesso due occhi azzur- teressate a sminuire il biniere. Dovevano stare na». apprendono che un certo no per un'altra faccenda mento sul soggetto» cumenti falsi e va in giro ri freddissimi che ti guar- valore dell'operazione». fuori da tutto». Mai un intoppo? Di Maggio, un tempo e la sera avevo appunta- È rimasto sorpreso Rii- armato rischia a un nor- dano per capire a cosa Parole di fuoco. L'anti- Quanto e durato l'ac- ■•In questo e solo in molto vicino ai corleone- mento a cena con Gian- na quando "Ultimo" l'ha male controllo di essere stai pensando». pasto di una storia anco- climatamcnto? questo abbiamo avuto si. sarebbe ora in rotta carlo Caselli. Alle diciot- bloccato? arrestato. La sua era una Più rappresentativo di ra tutta da raccontare. -Un mese. I ragazzi fortuna. Una volta uno con loro. I colleghi accer- to mi avvertono: venga al ••Si. Non ha realizzato prova di sicurezza e in- Liggio, di Greco, di Calò? Di fronte abbiamo gli uo- hanno conosciuto le stra- dei nostri ha rischiato di tano, individuano il sog- comando. Di Maggio par- subito cosa fosse accadu- sieme di professionalità. ••Certo. A suo modo, di- mini che hanno diretto e de, hanno individuato gli essere individuato. Non getto in Piemonte, met- la. Che si fa? Caselli non to. Era scuro in volto, Mi viene in mente un ciamo che è il "migliore". portato a termine con obiettivi, hanno comin- come carabiniere ma co- tono il suo telefono sotto era ancora formalmente muoveva gli occhi di con- esempio acuto del gene- Liggio in dieci anni è sta- successo l'operazione ciato a muoversi in piena me un "farfallone", un controllo. Ma l'intercet- procuratore di Palermo e to arrestato tre volte e lui Riina. Parlano, nei limiti autonomia. Il contatto estraneo. Ce ne siamo ac- tazione non è utile. Si fa venire il giudice Ali- in ventiquattro anni una del possibile: "L'opera- continuava con la nostra corti: loro hanno le radio, chiede allora aiuto a To- quò. Di Maggio dice che volta sola. A Palermo zione è ancora in corso». sezione anticrimine. Cosi ma le abbiamo anche rino: ragazzi, ci fate una per un certo periodo ave- questo conta, e tanto. Il fortino del Ros. il Re- è scattata l'indagine di- noi». perquisizione? La fanno, va portato in giro Riina. Greco? Recita, parla del- parto operativo speciale retta. E a fine novembre Che impressione ave- e lo trovano con una pi- Lo carichiamo su un ae- la Madonna. Calò? È più dei carabinieri, è una pa- la macchina funzionava vate della rete corleone- stola e un giubbotto anti- reo e lo portiamo a Paler- cittadino: come Buscet- lazzina anonima cresciu- già bene». se? proiettile addosso. Di mo. Ci indica due o tre ta, gli piace il buon alber- ta nella solita zona-ca- I quindici svolgevano ••Grande sicurezza e Maggio aveva paura, ma posti». go, il buon ristorante. serma. Siamo sotto Villa finti lavori? massima tranquillità. Era non tanto dei carabinie- E a quel punto tutto è Questi, i corleonesi. sono Ada. nella stanza del co- ••Lavori fittizi veri e il loro territorio. Ma noi. i ri». più facile. li colonnello Mario Mori vl- duri, sono gente di cam- lonnello Mario Mori, vice- propri non ci sono stati. carabinieri, lo Stato, li Una questione di inte- • Un momento. Il capi- cecomandante dei Ros pagna. Più rigore, più so- comandante dei Ros. brietà, più crudeltà aset- Mori ha diretto le opera- tica. Questa è la garanzia zioni. Ha lavorato con di un potere forte». Dalla Chiesa, è stato an- Insomma, il boss dei che a Palermo. Con lui il boss è un contadino. maggiore "G». un uomo- Il capitano «Ultimo»: alla fine è stato un gioco • La mentalità è quella. coordinamento che si è Ricorda — dice Mori — spostato di continuo sul- -Permesso... comandi». Il scelto di fare il carabiniere? ••Scientifico. No. non la Mastro Don Gesualdo e l'asse Roma-Palermo e più selvatico degli ufficiali Domanda facile, risata libe- sopportavo proprio. Tutti l'attaccamento alla roba. che ha vissuto a Palermo dell'Arma dei carabinieri, ratoria, battuta. -Perché non quei professori, quelle chiac- Ha i milioni ma continua i giorni che hanno prece- detto "Ultimo», irrompe nella mi pigliavano da nessun'altra chere. quella gente che parla- a mangiare pane e cipol- duto l'arresto di Riina. E parte». Lo sguardo di Mori, va, parlava. Ma cosa voglio- le. Non gli interessa un poi il capitano -Ultimo", stanza di Mario Mori, viceco- mandante del Ros, fiutando che incrociamo, pare dire: no?, mi chiedevo. Qui nessu- bel bagno. Il suo orizzon- il capo della task-force il pericolo. Eccolo, l'uomo -Lo vede, è sempre il solito». no fa qualcosa di concreto ». te è la roba, e la roba è il nella task-force, il tren- Ma poi. dopo averci pensa- E allora? potere. Riina non è vissu- tenne asso dei carabinie- che per primo ha messo le mani su Salvatore Riina. È il to un po' su. il capitano par- •■Allora sono andato da to da ricco. Mai. I miliar- ri che ha guidato l'attac- la. -Ero piccolo, quattro o mamma e le ho detto: me ne di? Li investiva, magari co al cuore dei corleonesi capitano che ha guidato a Palermo il blitz contro il capo cinque anni, in un paesino di vado. Preferisco fare il cara- nelle imprese. Ma pensa- nelle strade controllate trecento persone. Vidi la ca- biniere ausiliario. E lei mi va anche ad acquistare da Cosa Nostra. di Cosa Nostra. I jeans chiari, le scarpe da ultrà del jogging, serma assediata. Papà aveva fregò». tanta terra». Allora, quando è nata preso un ladruncolo che ave- In che senso? K gli incontri con i poli- l'operazione Kiina? il maglione, la giacca a vento. tici e gli imprenditori? Un ragazzo come tanti, al- va rubato in chiesa.
Recommended publications
  • Mafia Linguaggio Identità.Pdf
    EDIZIONI MAFIA LINGUAGGIO IDENTITÁ di Salvatore Di Piazza Di Piazza, Salvatore <1977-> Mafia, linguaggio, identità / Salvatore Di Piazza – Palermo : Centro di studi ed iniziative culturali Pio La Torre, 2010. (Collana studio e ricerca) 1. Mafia - Linguaggio. 364.10609458 CDD-21 SBN Pal0224463 CIP – Biblioteca centrale della Regione siciliana “Alberto Bombace” 5 Nota editoriale di Vito Lo Monaco, Presidente Centro Pio La Torre 7 Prefazione di Alessandra Dino, sociologa 13 Introduzione Parte Prima 15 Il linguaggio dei mafiosi 15 Un linguaggio o tanti linguaggi? Problemi metodologici 17 Critica al linguaggio-strumento 18 Critica al modello del codice 19 Critica alla specificità tipologica del linguaggio dei mafiosi 19 Mafia e linguaggio 20 La riforma linguistica 21 Le regole linguistiche: omertà o verità 22 La nascita linguistica: performatività del giuramento 23 Caratteristiche del linguaggio dei mafiosi 23 Un gergo mafioso? 26 Un denominatore comune: l’“obliquità semantica” 30 Impliciti, non detti, espressioni metaforiche 36 Un problema concreto: l’esplicitazione dell’implicito Parte Seconda 41 Linguaggio e identità mafiosa 41 Sulla nozione di identità 42 Linguaggio e identità mafiosa tra forma e contenuto 43 Prove tecniche di appartenenza: così parla un mafioso 44 La comunicazione interna 45 La comunicazione esterna 49 La rappresentazione linguistica: un movimento duplice 49 Dall’interno verso l’esterno 51 Dall’esterno verso l’interno 52 Un caso emblematico: i soprannomi 54 Conclusioni 57 Bibliografia di Vito Lo Monaco Il presente lavoro di Salvatore Di Piazza fa parte delle ricerche promosse dal Centro Studi La Torre grazie alla collaborazione volontaria di autorevoli comitati scientifici e al contributo finanziario della Regione Sicilia.
    [Show full text]
  • Mafia Motifs in Andrea Camilleri's Detective
    MAFIA MOTIFS IN ANDREA CAMILLERI’S DETECTIVE MONTALBANO NOVELS: FROM THE CULTURE AND BREAKDOWN OF OMERTÀ TO MAFIA AS A SCAPEGOAT FOR THE FAILURE OF STATE Adriana Nicole Cerami A dissertation submitted to the faculty at the University of North Carolina at Chapel Hill in partial fulfillment of the requirements for the degree of Doctor of Philosophy in the Department of Romance Languages and Literatures (Italian). Chapel Hill 2015 Approved by: Dino S. Cervigni Amy Chambless Roberto Dainotto Federico Luisetti Ennio I. Rao © 2015 Adriana Nicole Cerami ALL RIGHTS RESERVED ii ABSTRACT Adriana Nicole Cerami: Mafia Motifs in Andrea Camilleri’s Detective Montalbano Novels: From the Culture and Breakdown of Omertà to Mafia as a Scapegoat for the Failure of State (Under the direction of Ennio I. Rao) Twenty out of twenty-six of Andrea Camilleri’s detective Montalbano novels feature three motifs related to the mafia. First, although the mafia is not necessarily the main subject of the narratives, mafioso behavior and communication are present in all novels through both mafia and non-mafia-affiliated characters and dialogue. Second, within the narratives there is a distinction between the old and the new generations of the mafia, and a preference for the old mafia ways. Last, the mafia is illustrated as the usual suspect in everyday crime, consequentially diverting attention and accountability away from government authorities. Few critics have focused on Camilleri’s representations of the mafia and their literary significance in mafia and detective fiction. The purpose of the present study is to cast light on these three motifs through a close reading and analysis of the detective Montalbano novels, lending a new twist to the genre of detective fiction.
    [Show full text]
  • Ercolano, Naples
    University of Bath PHD Civil society and the anti-pizzo movement: the case of Ercolano, Naples Bowkett, Chris Award date: 2017 Awarding institution: University of Bath Link to publication Alternative formats If you require this document in an alternative format, please contact: [email protected] General rights Copyright and moral rights for the publications made accessible in the public portal are retained by the authors and/or other copyright owners and it is a condition of accessing publications that users recognise and abide by the legal requirements associated with these rights. • Users may download and print one copy of any publication from the public portal for the purpose of private study or research. • You may not further distribute the material or use it for any profit-making activity or commercial gain • You may freely distribute the URL identifying the publication in the public portal ? Take down policy If you believe that this document breaches copyright please contact us providing details, and we will remove access to the work immediately and investigate your claim. Download date: 07. Oct. 2021 Civil society and the anti-pizzo movement: the case of Ercolano, Naples Christopher Bowkett A thesis submitted for the degree of Doctor of Philosophy University of Bath Department of Politics, Languages & International Studies September 2017 COPYRIGHT Attention is drawn to the fact that copyright of this thesis/portfolio rests with the author and copyright of any previously published materials included may rest with third parties. A copy of this thesis/portfolio has been supplied on condition that anyone who consults it understands that they must not copy it or use material from it except as permitted by law or with the consent of the author or other copyright owners, as applicable.
    [Show full text]
  • LETIZIA BATTAGLIA.Just for Passion
    LETIZIA BATTAGLIA .Just for passion MAXXI is dedicating an anthological exhibition to the great Sicilian artist with over 250 photographs testifying to 40 years of Italian life and society 24 November 2016 – 17 April 2017 #LetiziaBattaglia | #PerPuraPassione www.fondazionemaxxi.it Born in Palermo in 1935 and known throughout the world for her photos of the mafia, Letizia Battaglia has provided and continues to provide one of the most extraordinary and acute visual testimonies to Italian life and society, in particular that of Sicily.Recognised as one of the most important figures in contemporary photography for the civic and ethical value of her work, Letizia Battaglia is not only the “photographer of the mafia” but also, through her artistic work and as a photo reporter for the daily newspaper L’Ora , the first woman and in 1985 in New York she became the first European photographer to receive the prestigious international W. Eugene Smith Award , the international prize commemorating the Life photographer . Shortly after the celebrations for her 80 th birthday, MAXXI is organizing LETIZIA BATTAGLIA.Just for passion , a major exhibition curated by Paolo Falcone, Margherita Guccione and Bartolomeo Pietromarchi , that from 24 November 2016 through to 17 April 2017 brings to MAXXI over 250 photographs, contact sheets and previously unseen vintage prints from the archive of this great artist, along with magazines, publications, films and interviews. Visual testimony to the bloodiest mafia atrocities and and social and political reality of Italy, a number of her shots are firmly embedded in the collective consiousness: Giovanni Falcone at the funeral of the General Dalla Chiesa ; Piersanti Mattarella asassinated in the arms of his brother Sergio; the widow of Vito Schifano ; the boss Leoluca Bagarella following his arrest; Giulio Andreotti with Nino Salvo .
    [Show full text]
  • LUCIANO VIOLANTE INDICE Pag
    <pre> Pag. 215 AUDIZIONE DEL DOTTOR ELIO SPALLITTA, PROCURATORE DISTRETTUALE DELLA REPUBBLICA (F.F.) DI PALERMO E DI ALCUNI SOSTITUTI PROCURATORI DELLA DIREZIONE DISTRETTUALE ANTIMAFIA DI PALERMO</pre> <pre> PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LUCIANO VIOLANTE INDICE pag. Audizione del dottor Elio Spallitta, Procuratore distrettuale della Repubblica (f.f.) di Palermo e di alcuni sostituti procuratori della Direzione distrettuale antimafia di Palermo: Violante Luciano, Presidente ............ 217, 219, 220, 221 222, 229, 234, 235, 239, 240 241, 242, 243, 244, 245, 246 Ayala Giuseppe Maria ................................... 232 Brutti Massimo .......................... 230, 240, 242, 244 Cabras Paolo ....................... 219, 220, 234, 240, 243 Calvi Maurizio ......................................... 232 Cutrera Achille ........................................ 229 D'Amato Carlo ...................... 229, 240, 241, 245, 246 D'Amelio Saverio ....................................... 233 Ferrauto Romano ................................... 234, 240 Folena Pietro ................................ 227, 228, 241 Frasca Salvatore .................................. 233, 234 Galasso Alfredo .................... 224, 225, 239, 240, 246 Imposimato Ferdinando .................................. 223 Matteoli Altero ........................................ 222 Natoli Gioacchino, Sostituto procuratore della Repubblica presso la Direzione distrettuale antimafia di Palermo .............................. 219, 220 221, 228, 236, 238, 239, 240 241, 242, 243, 244, 245,
    [Show full text]
  • LE MENTI RAFFINATISSIME Di Paolo Mondani E Giorgio Mottola
    1 LE MENTI RAFFINATISSIME Di Paolo Mondani e Giorgio Mottola Collaborazione Norma Ferrara, Alessia Pelagaggi e Roberto Persia Immagini Dario D’India, Alfredo Farina e Alessandro Spinnato Montaggio e grafica Giorgio Vallati GIUSEPPE LOMBARDO - PROCURATORE AGGIUNTO TRIBUNALE DI REGGIO CALABRIA Licio Gelli era il perno. Perché attraverso la P2 lui controllava i Servizi. GIANMARIO FERRAMONTI - EX POLITICO LEGA NORD Essere lontani da Cosa Nostra se si agisce in Sicilia è molto difficile. CONSOLATO VILLANI - COLLABORATORE DI GIUSTIZIA Dietro le stragi c'erano i servizi segreti deviati GIOACCHINO GENCHI - EX UFFICIALE POLIZIA DI STATO La principale intenzione era quella di non trovare i veri colpevoli. PIETRO RIGGIO - COLLABORATORE DI GIUSTIZIA - 19/10/2020 PROCESSO D'APPELLO TRATTATIVA STATO-MAFIA L'indicatore dei luoghi dove erano avvenute le stragi fosse stato Marcello Dell'Utri. ROBERTO TARTAGLIA – EX PM PROCESSO TRATTATIVA STATO-MAFIA Chi è che insegna a Salvatore Riina il linguaggio che abbina la cieca violenza mafiosa alla raffinata guerra psicologica di disinformazione che c’è dietro l'operazione della Fa- lange Armata? NINO DI MATTEO - MAGISTRATO PROCESSO TRATTATIVA - MEMBRO CSM È successo anche questo, scoprire che un presidente della Repubblica aveva mentito. SILVIO BERLUSCONI - EX PRESIDENTE DEL CONSIGLIO Io su indicazione dei miei avvocati intendo avvalermi della facoltà di non rispondere. SIGFRIDO RANUCCI IN STUDIO Buonasera, parleremo del periodo stragista che va dal 1992 al 1994, della presunta trattativa tra Stato e Mafia. Lo faremo con documenti e testimonianze inedite, tra le quali quella di Salvatore Baiardo, l’uomo che ha gestito la latitanza dei fratelli Graviano, una potente famiglia mafiosa, oggi accusata di essere l’autrice della strage di via d’Ame- lio.
    [Show full text]
  • Nomi E Storie Delle Vittime Innocenti Delle Mafie
    Nomi e storie delle vittime innocenti delle mafie a cura di Marcello Scaglione e dei ragazzi del Presidio “Francesca Morvillo” di Libera Genova Realizzato in occasione della mostra “900 Nomi vittime di mafia dal 1893 ad oggi” inaugurata ad Imperia il 21 Marzo 2016 in occasione della XXI Giornata della memoria e dell’impegno - ”Ponti di memoria, luoghi di impegno”. I nomi presenti nella mostra sono quelli accertati fino all'anno 2015, ed in particolare quelli letti a Bologna durante la XX Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie (21 marzo 2015). Il lavoro di ricerca, inizialmente limitato a quell'elenco, è stato poi implementato e aggiornato, comprendendo quindi le storie delle vittime innocenti i cui nomi sono stati letti durante la XXI Giornata della Memoria e dell'Impegno (21 marzo 2016). Sarà nostro impegno e cura eseguire successivamente gli aggiornamenti necessari. Siamo inoltre disponibili a intervenire sulle singole storie, laddove dovessero essere ravvisati errori e/o imprecisioni. EMANUELE NOTABARTOLO, 01/02/1893 Nato in una famiglia aristocratica palermitana, presto rimane orfano di entrambi i genitori. Cresciuto in Sicilia, nel 1857 si trasferisce prima a Parigi, poi in Inghilterra, dove conosce Michele Amari e Mariano Stabile, due esuli siciliani che lo influenzeranno molto. Avvicinatosi all'economia e alla storia, diventa sostenitore del liberalismo conservatore (quindi vicino alla Destra storica). Dal 1862 Emanuele Notarbartolo diventa prima reggente, poi titolare, del Banco di Sicilia, al quale si dedica a tempo pieno a partire dal 1876, salvandolo dal fallimento in seguito all'Unità d'Italia. Il suo lavoro al Banco di Sicilia inizia a inimicargli molta gente.
    [Show full text]
  • Processo Lima
    CORTE DI ASSISE - SEZIONE SECONDA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO L’anno millenovecentonovantotto il giorno quindici del mese di luglio, riunita in Camera di Consiglio e così composta: 1. Dott. Giuseppe Nobile Presidente 2. Dott. Mirella Agliastro Giudice a latere 3. Sig. Spinella Giuseppe Giudice Popolare 4. “ Cangialosi Maria “ “ 5. “ Arceri Mimma “ “ 6. “ Vitale Rosa “ “ 7. “ Urso Rosa “ “ 8. “ Rizzo Giuseppe “ “ Con l’intervento del Pubblico Ministero rappresentato dal Sostituto Procuratore della Repubblica Dott. Gioacchino Natoli, e con l’assisstenza dell’ausiliario Lidia D’Amore ha emesso la seguente SENTENZA nei procedimenti riuniti e iscritti ai N 9/94 R.G.C.A, 21/96 R.G.C.A. 12/96 R.G.C. A. CONTRO 1 1) RIINA Salvatore n. Corleone il 16.11.1930 Arrestato il 18.01.1993 - Scarcerato il 05.05.1997 LIBERO- Detenuto per altro - Assente per rinunzia Assistito e difeso Avv. Cristoforo Fileccia Avv. Mario Grillo 2) MADONIA Francesco n. Palermo il 31.03.1924 Arrestato il 21.04.1995 - Scarcerato il 05.05.1997 LIBERO - Detenuto per altro - Assente per Rinunzia Assistito e difeso Avv. Giovanni Anania Avv. Nicolò Amato del foro di Roma 3) BRUSCA Bernardo n. San Giuseppe Jato il 09.09.1929 Arrestato il 21.10.1992 - Scarcerato il 05.05.1997 LIBERO - Detenuto per altro - Assente per Rinunzia Assistito e difeso Avv. Ernesto D’Angelo 4) BRUSCA Giovanni n. San Giuseppe Jato il 20.02.1957 Arrestato il 23.05.1996 - Scarcerato il 10.04.1998 LIBERO - Detenuto per altro - Assente per Rinunzia Assistito e difeso Avv. Luigi Li Gotti del foro di Roma Avv.
    [Show full text]
  • Essays in Economics and Institutions
    UC Berkeley UC Berkeley Electronic Theses and Dissertations Title Essays in Economics and Institutions Permalink https://escholarship.org/uc/item/2xd37434 Author Schihl, Michael Kristjian Publication Date 2010 Peer reviewed|Thesis/dissertation eScholarship.org Powered by the California Digital Library University of California Essays in Economics and Institutions by Michael Kristjian Schihl A dissertation submitted in partial satisfaction of the requirements for the degree of Doctor of Philosophy in Economics in the Graduate Division of the University of California, Berkeley Committee in charge: Professor Gérard Roland, Chair Professor Bryan Graham Professor Jane Mauldon Fall 2010 Essays in Economics and Institutions Copyright 2010 by Michael Kristjian Schihl 1 Abstract Essays in Economics and Institutions by Michael Kristjian Schihl Doctor of Philosophy in Economics University of California, Berkeley Professor Gérard Roland, Chair This dissertation incorporates institutional analysis in the examination of a number of ques- tions that are relevant for the economic literature, touching on issues of public policy, de- mography, transition, and organized crime. It is composed of three chapters that can be read separately. First, I evaluate the nexus between public works expenditures in post-war Italy and internal migration. Using nonlinear differences-in-differences, I present evidence that one of the goals of the Cassa per il Mezzogiorno—mitigating out-migration from the South of Italy—was, at best, a failure, and possibly exacerbated the problem. This evaluation is rel- evant for public policy that aims to address differentials between regions. Next, I re-examine the common finding that institutional quality is a determinant of foreign direct investment (FDI) in the context of transition economies.
    [Show full text]
  • Zerohack Zer0pwn Youranonnews Yevgeniy Anikin Yes Men
    Zerohack Zer0Pwn YourAnonNews Yevgeniy Anikin Yes Men YamaTough Xtreme x-Leader xenu xen0nymous www.oem.com.mx www.nytimes.com/pages/world/asia/index.html www.informador.com.mx www.futuregov.asia www.cronica.com.mx www.asiapacificsecuritymagazine.com Worm Wolfy Withdrawal* WillyFoReal Wikileaks IRC 88.80.16.13/9999 IRC Channel WikiLeaks WiiSpellWhy whitekidney Wells Fargo weed WallRoad w0rmware Vulnerability Vladislav Khorokhorin Visa Inc. Virus Virgin Islands "Viewpointe Archive Services, LLC" Versability Verizon Venezuela Vegas Vatican City USB US Trust US Bankcorp Uruguay Uran0n unusedcrayon United Kingdom UnicormCr3w unfittoprint unelected.org UndisclosedAnon Ukraine UGNazi ua_musti_1905 U.S. Bankcorp TYLER Turkey trosec113 Trojan Horse Trojan Trivette TriCk Tribalzer0 Transnistria transaction Traitor traffic court Tradecraft Trade Secrets "Total System Services, Inc." Topiary Top Secret Tom Stracener TibitXimer Thumb Drive Thomson Reuters TheWikiBoat thepeoplescause the_infecti0n The Unknowns The UnderTaker The Syrian electronic army The Jokerhack Thailand ThaCosmo th3j35t3r testeux1 TEST Telecomix TehWongZ Teddy Bigglesworth TeaMp0isoN TeamHav0k Team Ghost Shell Team Digi7al tdl4 taxes TARP tango down Tampa Tammy Shapiro Taiwan Tabu T0x1c t0wN T.A.R.P. Syrian Electronic Army syndiv Symantec Corporation Switzerland Swingers Club SWIFT Sweden Swan SwaggSec Swagg Security "SunGard Data Systems, Inc." Stuxnet Stringer Streamroller Stole* Sterlok SteelAnne st0rm SQLi Spyware Spying Spydevilz Spy Camera Sposed Spook Spoofing Splendide
    [Show full text]
  • IL PROCESSO DI PRIMO GRADO Udienza Per Udienza
    Stragi del ‘93 Processi IL PROCESSO DI PRIMO GRADO Udienza per udienza 12 novembre 1996: comincia nell’aula bunker dell’ex carcere fiorentino di Santa Verdiana, il processo per le stragi del 1993 a Roma, Firenze e Milano e per i falliti attentati del 1994 al “pentito” Totuccio Contorno e allo stadio Olimpico di Roma. In aula sono presenti 12 dei 28 imputati, tra i quali, Totò Riina, Leoluca Bagarella ed i fratelli Filippo e Giuseppe Graviano. Nel bunker, all’apertura del processo presieduto da Armando Sechi, sono presenti anche una cinquantina di parti civili, tra le quali molti familiari delle vittime delle stragi. Al banco dell' accusa siedono i pm Gabriele Chelazzi e Giuseppe Nicolosi, che hanno condotto l’inchiesta. E’ stato un telefono cellulare che si è acceso a Firenze 24 ore prima della strage di via dei Georgofili l’indizio da cui è nata tutta la ricostruzione degli attentati del 1993. La pista decisiva per risolvere l’enigma delle autobombe viene imboccata nel febbraio del 1994 dal centro operativo della Dia di Firenze che aveva appena saputo che i fratelli Graviano avevano trascorso l’estate del 1993 in Toscana, a Forte dei Marmi: una circostanza che spinse la Dia ad indagare sulle persone ritenute vicine ai Graviano. Fu l’analisi del tabulato delle telefonate partite dal cellulare di Gaspare Spatuzza, presunto killer palermitano, a determinare la svolta: il telefonino si era infatti attivato a Firenze alle 1.04 del 26 maggio 1993, esattamente 24 ore prima dell’esplosione. Spatuzza aveva contattato in quei giorni un camionista siciliano, Pietro Carra, che risultò poi l’uomo che aveva trasportato le bombe in tutta Italia.
    [Show full text]
  • Il Primo Pentito Accusò Pino Calò Sco Caroleo
    MARTED 6 l'Unità - VITA ITALIANA 2 APRILE 198£ Leonardo Vitale rivelò ii ruolo del super capo mafia. Fu fatto passare per pazzo e ucciso Incontro tra Natta e dirigenti del movimento federativo ROMA — Ieri il segretario del Pei onorevole Alessandro Natte assieme ad una delegazione della segreteria ha incontrato un: delegazione del Movimento federativo democratico guidata da! presidente Giancarlo Quaranta e dal segretario nazionale Fronte Il primo pentito accusò Pino Calò sco Caroleo. Nel corso dell'incontro sono state affrontate le que stioni attuali della situazione del paese. A conclusione dell'inron tro si è ribadita l'importanza di un rapporto tra Pei e Movimenti ROMA — Sul primo uomo risibili In sede di dibattimen­ grado di capire che non era rata di capelli, e confessai II federativo democratico che potrà avere un momento di ranpresen che accusò Pino Calò, l'am- to. certo una cosa giusta uccide­ fatto della macchina. Ah, lozione nel primo congresso nazionale del 19, 20, 21 aprile 1935. basclatore della mafia arre­ La 'relazione peritale In re un uomo: mentre ero In carcere ho ri­ stato venerdì nulie a Roma, persona di Vitale Leonardo' Un altro in manette Ma lei ha ucciso altre per­ cevuto biglietti da Pino Calò s'è fatto anche un film. 'Spa­ a firma del professori Ago­ sone? 'Sì nel 1969, era un ma­ e da Gerlando Alberti. Ho È cominciata la trattativa ra a quel cavallo', dice II ma­ stino Rubino, Vittorio Ter- * •• fioso, Bologna Giuseppe- mandato anch'io dei bigliet­ fioso Impersonato da Miche­ rana e Aldo Costa, invita In­ Ero entrato In un giardino, ti: cercavo di spiegare quello tra giornalisti ed editori le Placido al fratello da 'Ini­ fatti igiudici ad approfondi­ mi appostai dietro un muro: che avevo detto alla polizia e ziare' come killer di bersagli re con ulteriori accertamenti Altri erano informati? 'Perii loro mi dicevano quello che ROMA — Sono cominciate ieri pomeriggio (e proseguiranno sta secondo omicidio La Fiura avrei dovuto dire: umani in 'Pizza connection» Istruttori i fatti nel quali Vi­ a Palermo.
    [Show full text]