Lorenza Mazzetti Brevissima

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

Lorenza Mazzetti Brevissima Curriculum/biografia di Lorenza Mazzetti Lorenza Mazzetti, di famiglia valdese, ha vissuto l’infanzia in Toscana con la zia Nina Mazzetti sposata a Robert Einstein, cugino di Albert, che l’aveva adottata insieme alla gemella. Il trauma dell’assassinio politico della sua famiglia adottiva a Rignano sull’Arno (Firenze), perpetrato dalle SS per rivalsa contro Einstein che si era rifugiato in America, ha segnato tutta la sua vita. Su questo tema e su questi ricordi ha scritto inoltre: Il cielo cade (Premio Viareggio 1962), Uccidi il padre e la madre (ripubblicato da La nave di Teseo con il titolo Mi può prestare la sua pistola per favore?), Con rabbia (nuova edizione, La nave di Teseo 2016), Diario Londinese e Album di famiglia . È stata una delle fondatrici del Free Cinema Movement. Ha realizzato due film: K e Together, entrato nel palmarès del Festival di Cannes come miglior film d’avanguardia. Vive a Roma dove dipinge e continua a scrivere. La sua mostra “Album di famiglia” è stata presentata in molte città italiane ed europee. Vita a Londra negli anni '50. I film K e Together Dopo la maturità classica, nel tentativo di seppellire nell'inconscio il terribile ricordo della tragedia, Lorenza Mazzetti parte per Londra. Dopo qualche tempo viene a sapere dalla sorella Paola che il tutore ha dilapidato tutto il patrimonio lasciandole senza un soldo. Per rimanere a Londra e non riprecipitare nel ricordo, comincia a lavorare come cameriera in un locale di Charing Cross . Con tenacia e vari stratagemmi, pur non avendo il denaro per pagare la retta, riesce a farsi ammettere alla Slade School of Fine Art , grazie all'interessamento dello stesso direttore William Coldstream che era stato molto colpito dal suo bizzarro comportamento. Tra il 1952 e il 1953, rubando alla scuola l'attrezzatura e la pellicola, realizza clandestinamente il suo primo film K, tratto dalla Metamorfosi di Franz Kafka . Interpretato dal pittore Michael Andrews , è un film che anticipa, all'insaputa della sua autrice, il manifesto del futuro Free cinema , poi scritto e firmato, nel 1956, da Lindsay Anderson , Tony Richardson , Karel Reisz e dalla stessa Lorenza Mazzetti. K, un racconto di alienazione fortemente autobiografico, è musicato da Daniele Paris , che affiancherà Lorenza Mazzetti e Lindsay Anderson anche nei loro lavori successivi. Per stampare la pellicola e averne una copia, Lorenza arriva a firmare il falso e rischia la prigione. Sarà salvata proprio da William Coldstream che credendo nel suo talento lo proietta nell'aula magna della Slade School, invitando a vederlo Denis Forman , direttore del British Film Institute . Alla fine della proiezione Forman chiederà a Lorenza Mazzetti: “Vuole fare un film senza correre il rischio di andare in prigione?” - e la invita a presentargli un progetto per un successivo film, che verrà finanziato dall' Experimental Film Fund . Lorenza Mazzetti ottiene così i fondi per realizzare Together . Oltre che da Michael Andrews, che già era stato il protagonista di K, Together è interpretato dallo scultore Eduardo Paolozzi . Narra le vicende di due sordomuti nell' East End di Londra e fu girato dalla stessa troupe del film precedente. Together è stato scritto insieme a Denis Horne che però abbandona presto la lavorazione a causa del rifiuto, da parte della regista, di inserire nel film i lunghi dialoghi da lui scritti. Il montaggio, a cura della stessa Lorenza Mazzetti, fu completato grazie all'intervento di Lindsay Anderson che si preoccupò anche della colonna sonora, chiamando Daniele Paris, al tempo di stanza a Roma, per scriverla e dirigerla. Together entrò a far parte del primo ciclo di proiezioni del Free Cinema e vinse la "Mension au film del recherch" al Festival di Cannes del 1956 , ex aequo con il film di Brassaï Tant qu'il y aura des bêtes . Le rocambolesche avventure di quel periodo sono narrate da Lorenza Mazzetti nel libro Diario Londinese edito da Sellerio nel 2014. Ritorno in Italia e successo de Il cielo cade Lasciata Londra per andare a ritirare il premio a Cannes, Lorenza Mazzetti decide di tornare per un po' in Italia, per far visita alla gemella Paola, che nel frattempo ha avuto una bambina. Nonostante le intenzioni di tornare all'estero, Lorenza si ferma a vivere in Italia sopraffatta dal tragico ricordo della strage della sua famiglia adottiva e cade in una profonda crisi depressiva. Dopo un lungo periodo di cura, grazie allo psicoterapeuta Barrie Simmons, riuscì a disseppellire il rimosso imparando, seppur con estrema sofferenza, a recuperare il ricordo della parte tenera e magica della sua infanzia. Iniziò dunque a scrivere Il cielo cade . Il manoscritto viene rifiutato da più editori, ma quando Lorenza lo spedisce a Cesare Zavattini questi si dimostra entusiasta e lo presenta ad Attilio Bertolucci dell'editore Garzanti che lo trova un piccolo capolavoro: lo pubblica e lo iscrive al Premio Viareggio , dove Il cielo cade vince il massimo premio nel 1962. Il cielo cade è scritto come fosse il racconto di una bambina, con un linguaggio infantile e un punto di vista lontano da quello degli adulti: il mondo in guerra è visto dagli occhi di una bambina innamorata di Gesù, del Duce e dello zio, suo padre adottivo. Il libro è tragico ma al tempo stesso comico e Lorenza, temendo che una storia raccontata con questo tono potesse offendere la memoria degli Einstein, cambiò tutti i nomi dei personaggi. Federico Fellini paragona il romanzo a Il giornalino di Gian Burrasca , mentre Henri Michaux lo definisce: “ un petit livre féroce ”. Scaduti i diritti di Garzanti, Il cielo cade viene ripubblicato da Elvira Sellerio . In vista di questa nuova edizione, Lorenza rivela all'editrice che il libro non è un romanzo ma la sua biografia. Elvira Sellerio chiede a Lorenza di dedicare il libro alla famiglia Einstein e di poter inserire una foto della zia Nina e dello zio Robert. Il romanzo, ancora oggi pubblicato da Sellerio , è diventato un classico della letteratura italiana contemporanea e con lo stesso titolo, Il cielo cade , nel 2000 è stato portato sullo schermo dai fratelli Andrea Frazzi e Antonio Frazzi , sceneggiato da Suso Cecchi D’Amico , interpretato da Isabella Rossellini . Vinse il Giffoni Film Festival di quell'anno come miglior film. Il romanzo successivo, e séguito ideale de Il cielo cade, fu Con rabbia (Garzanti 1963), la cui protagonista “Penny non odia soltanto i tedeschi che hanno assassinato la sua famiglia ma tutti i borghesi ipocriti che con la loro passività si rendono ogni giorno colpevoli”. Vita a Roma, Puppet Theatre e ulteriori pubblicazioni Negli anni '60 incontra Bruno Grieco , giornalista e scrittore figlio di quel Ruggero Grieco che con Bordiga, Gramsci e Terracini, fondò il Partito Comunista Italiano . Grieco era stato mandato da Cesare Zavattini per accompagnare Lorenza alla Mostra Internazionale del cinema libero di Porretta Terme, che insieme a lui, a Giampaolo Testa e Leonida Repaci aveva ideato, per ricevere il premio per il miglior soggetto cinematografico. Tra i due nasce una lunga e intensa relazione. La loro casa di via Vittoria a Roma era sempre piena di artisti e intellettuali: oltre ai protagonisti del Free Cinema Lindsay Anderson, Reisz, Richardson, Richard Harris , Tom Courtenay , anche Daisy Lumini , Marguerite Duras , Max Frisch , Malcolm McDowell , Rod Steiger e Claire Bloom , Guillaume Chpaltine , Serge Reggiani , Agnès Varda , Anouk Aimée , Achille Perilli , Piero Dorazio , Renzo Vespignani , Francesco Trombadori , Gian Maria Volonté che faceva sempre interminabili partite a ping-pong con Giovanni Berlinguer e tanti altri. Quando Cesare Zavattini chiede a un gruppo di giovani registi di fare il film ad episodi Le italiane e l’amore (1961), affida a Lorenza Mazzetti un episodio che lei accetta di realizzare perché tratta di aspetti che riguardano i bambini. Non essendo interessata a quel genere di “cinema verità“, smette da lì in poi di occuparsi di cinema. Grazie ai premi ricevuti e alla notorietà raggiunta da Lorenza Mazzetti, il Partito Comunista la chiama per una collaborazione con la rivista Vie Nuove , in cui scriveva anche Pier Paolo Pasolini . Lorenza tiene una rubrica settimanale invitando i lettori a parlare dei propri sogni, che interpretava insieme allo psicanalista junghiano Vincenzo Loriga . Per la prima volta veniva introdotto nel mondo operaio il concetto di inconscio. Quest'operazione fu considerata molto audace da parte del Partito Comunista, tanto che Lorenza dovette rinunciare a qualsiasi speranza di lavorare alla Rai con la quale aveva già iniziato una piccola collaborazione. Gli interventi di Lorenza Mazzetti su Vie Nuove sono raccolti nel volume Il lato oscuro. L'inconscio degli italiani , pubblicato da Tindalo (1969). Sempre nel 1969 esce Uccidi il padre e la madre , romanzo esistenzialista che racconta la storia di una ragazzina iper-rivoluzionaria che, entrata in una stazione per partire e lasciare tutto, non riuscirà mai più a uscirne. In seguito, fonda e dirige il Puppet Theatre nei pressi di Campo de' Fiori, un teatro di burattini per bambini, portando a Roma il famoso pulcinella inglese e sua moglie Punch e Judy . Nel 1974 incontra Luigi Galletti (partigiano dei Gruppi di Azione Patriottica di Giovanni Pesce , decorato dal Maresciallo Harold Alexander ), che poi sposerà. Era un uomo affascinante e spiritoso e uno stimato medico, che Lorenza trascina nel suo teatrino a prestare le voci al Re, all'Orco e al Lupo. Nello stesso tempo, Lorenza Mazzetti si dedica a interpretare e “drammatizzare” i sogni dei bambini nelle scuole. L'esperimento è finanziato da Franco Enriquez , direttore del Teatro di Roma. I risultati dei laboratori vengono pubblicati da Guaraldi nel volume del 1975 Il teatro dell'io: l'onirodramma. I bambini drammatizzano a scuola i loro sogni . Lorenza Mazzetti oggi: pittura, restauro di K e divulgazione Negli ultimi anni Lorenza Mazzetti ha iniziato una pregevole attività come pittrice, culminata in due mostre distinte: Album di famiglia (con 80 dipinti che illustrano le vicende de Il cielo cade ) e A proposito del Free Cinema , ritratti dei personaggi chiave del cinema inglese degli anni ‘50 e ‘60.
Recommended publications
  • From Free Cinema to British New Wave: a Story of Angry Young Men
    SUPLEMENTO Ideas, I, 1 (2020) 51 From Free Cinema to British New Wave: A Story of Angry Young Men Diego Brodersen* Introduction In February 1956, a group of young film-makers premiered a programme of three documentary films at the National Film Theatre (now the BFI Southbank). Lorenza Mazzetti, Lindsay Anderson, Karel Reisz and Tony Richardson thought at the time that “no film can be too personal”, and vehemently said so in their brief but potent manifesto about Free Cinema. Their documentaries were not only personal, but aimed to show the real working class people in Britain, blending the realistic with the poetic. Three of them would establish themselves as some of the most inventive and irreverent British filmmakers of the 60s, creating iconoclastic works –both in subject matter and in form– such as Saturday Day and Sunday Morning, The Loneliness of the Long Distance Runner and If… Those were the first significant steps of a New British Cinema. They were the Big Screen’s angry young men. What is British cinema? In my opinion, it means many different things. National cinemas are much more than only one idea. I would like to begin this presentation with this question because there have been different genres and types of films in British cinema since the beginning. So, for example, there was a kind of cinema that was very successful, not only in Britain but also in America: the films of the British Empire, the films about the Empire abroad, set in faraway places like India or Egypt. Such films celebrated the glory of the British Empire when the British Empire was almost ending.
    [Show full text]
  • From Real Time to Reel Time: the Films of John Schlesinger
    From Real Time to Reel Time: The Films of John Schlesinger A study of the change from objective realism to subjective reality in British cinema in the 1960s By Desmond Michael Fleming Submitted in total fulfilment of the requirements of the degree of Doctor of Philosophy November 2011 School of Culture and Communication Faculty of Arts The University of Melbourne Produced on Archival Quality Paper Declaration This is to certify that: (i) the thesis comprises only my original work towards the PhD, (ii) due acknowledgement has been made in the text to all other material used, (iii) the thesis is fewer than 100,000 words in length, exclusive of tables, maps, bibliographies and appendices. Abstract The 1960s was a period of change for the British cinema, as it was for so much else. The six feature films directed by John Schlesinger in that decade stand as an exemplar of what those changes were. They also demonstrate a fundamental change in the narrative form used by mainstream cinema. Through a close analysis of these films, A Kind of Loving, Billy Liar, Darling, Far From the Madding Crowd, Midnight Cowboy and Sunday Bloody Sunday, this thesis examines the changes as they took hold in mainstream cinema. In effect, the thesis establishes that the principal mode of narrative moved from one based on objective realism in the tradition of the documentary movement to one which took a subjective mode of narrative wherein the image on the screen, and the sounds attached, were not necessarily a record of the external world. The world of memory, the subjective world of the mind, became an integral part of the narrative.
    [Show full text]
  • Turbo Film As Artistic Apparatus and As Manifesto for the Uncertain Future of Moving Images
    University of Plymouth PEARL https://pearl.plymouth.ac.uk 04 University of Plymouth Research Theses 01 Research Theses Main Collection 2018 Turbo Film As Artistic Apparatus And As Manifesto For The Uncertain Future Of Moving Images Barbieri Marchi, Paololuca http://hdl.handle.net/10026.1/11958 University of Plymouth All content in PEARL is protected by copyright law. Author manuscripts are made available in accordance with publisher policies. Please cite only the published version using the details provided on the item record or document. In the absence of an open licence (e.g. Creative Commons), permissions for further reuse of content should be sought from the publisher or author. Turbo Film As Artistic Apparatus And As Manifesto For The Uncertain Future Of Moving Images by Paololuca Barbieri Marchi A thesis submitted to the University of Plymouth in partial fulfilment for the degree of: DOCTOR OF PHILOSOPHY School of Art, Design and Architecture June 2016 2 Copyright statement: This copy of the thesis has been supplied on condition that anyone who consults it is understood to recognize that its copyright rests with its author and that no quotation from the thesis and no information derived from it may be published without the author’s prior consent. 3 Acknowledgements My supervisors’ unfaltering supports, as well as the constant dialogue and interdisciplinary exchange with fellow researchers, has been invaluable to the development of my research. My deep thanks go first to Antonio Caronia, my direct supervisor for most of the research. Semiotician, film theorist, mathematician, and radical indefatigable political activist, who passed away last year, leaving behind both a great void and the exceptional memories from his inspiring lectures and research contributions.
    [Show full text]
  • Lorenza Mazzetti
    PRESS RELEASE LORENZA MAZZETTI Screening of Lorenza Mazzetti’s films ‘K’ (1953, 28’) and ‘Together’ (1956, 52’) followed by a conversation with Lorenza Mazzetti (in English) Monday 5 May 2014, 17.00 - 19.30, Sainsbury Lecture Theatre Orphaned of both parents at a very early age, Lorenza Mazzetti was raised, along with her twin sister Paola, by their paternal aunt Nina Mazzetti and uncle Robert Einstein (first cousin of Albert Einstein) and their two daughters. On 3 August 1944, the SS killed Lorenza’s aunt and cousins in the massacre of Rignano in Tuscany. Uncle Robert, devastated by the loss, took his life the following year. In the early 1950s Lorenza moved to London and was accepted as a student at the Slade School of Fine Art, where she made her first short film ‘K’, from Kafka’s ‘Metamorphosis’ (Gregor Samsa was played by fellow Slade student Michael Andrews). The British Film Institute Experimental Film Fund produced her second film ‘Together’, which tells the story of two deaf-mutes in the East End of London (played by Michael Andrews and Eduardo Paolozzi). The film, completed with the collaboration of Lindsay Anderson, was premiered as part of the first Free Cinema programme at the National Film Theatre in London in February 1956. Mazzetti participated in the writing of the manifesto of Free Cinema with Anderson, Karel Reisz and Tony Richardson. ‘Together’ was awarded a prize at the Cannes Film Festival 1956. Lorenza Mazzetti went back to Italy where she wrote her first book, ‘Il cielo cade’ which won the prestigious Viareggio Literary Prize in 1962 (translated into English as ‘The sky falls’, Bodley Head, 1962).
    [Show full text]
  • Lindsay Anderson Cuadernos De Cine Documental 02
    Lindsay Anderson Cuadernos de Cine Documental 02 74 Este texto se publicó en 1957, en la revista Universities and Left Review. Free Cinema Cuando la gente le pregunta a uno en qué trabaja, y y película como Song of Ceylon (1934-35), Housing uno contesta que en el cine, la reacción es previsi- Problems (1935) o Night Mail (1936), aún contie- ble: “Ah, tiene que ser interesante...”, y seguramente nen un mensaje actual. Durante la guerra, Humphrey son sinceros. Pero si luego uno sigue y dice que ha- Jennings se destacó como el poeta más elocuente y ce documentales, entonces se percibe una reacción personal del cine británico: Listen to Britain (1942), diferente. La chispa de interés se apaga, y la conver- A Diary for Timothy (1945) y Fires Were Started sación decae. A veces te preguntan si no te gustaría (1943), deberían ser películas obligatorias par todos hacer “verdaderas películas”. los estudiantes británicos. (Me pregunto cuántos de Este tipo de reacción común, nos da la medida del los lectores de esta revista las habrán visto.) Pero en fracaso del documental británico: un fracaso del que los últimos años afloran el conformismo, la publici- muchos de nosotros somos responsables... Y no úni- dad más o menos velada, la monotonía y la falta de camente los directores, sino también los distribuido- honestidad de la visión “oficial”. res y los productores. Y los políticos que, cómplices, El problema es doble: creativo y económico. Los di- han favorecido la destrucción de la Crown Film Unit.(1), rectores británicos no están exentos de culpa.
    [Show full text]
  • Guide to Film Movements
    This was originally published by Empire ( here is their Best of 2020 list) but no longer available. A Guide to Film Movements . FRENCH IMPRESSIONISM (1918-1930) Key filmmakers: Abel Gance, Louis Delluc, Germaine Dulac, Marcel L'Herbier, Jean Epstein What is it? The French Impressionist filmmakers took their name from their painterly compatriots and applied it to a 1920s boom in silent film that jolted cinema in thrilling new directions. The devastation of World War I parlayed into films that delved into the darker corners of the human psyche and had a good rummage about while they were there. New techniques in non-linear editing, point-of-view storytelling and camera work abounded. Abel Gance’s Napoleon introduced the widescreen camera and even stuck a camera operator on rollerskates to get a shot, while Marcel L'Herbier experimented with stark new lighting styles. Directors like Gance, Germaine Dulac and Jean Epstein found valuable support from Pathé Fréres and Leon Gaumont, France’s main production houses, in a reaction to the stifling influx of American films. As Empire writer and cineguru David Parkinson points out in 100 Ideas That Changed Film, the group’s figurehead, Louis Delluc, was instrumental in the still-new art form being embraced as something apart, artistically and geographically. “French cinema must be cinema,” he stressed. “French cinema must be French.” And being French, it wasn’t afraid to get a little sexy if the circumstances demanded. Germaine Dulac’s The Seashell And The Clergyman, an early step towards surrealism, gets into the head of a lascivious priest gingering after a general’s wife in a way usually frowned on in religious circles.
    [Show full text]
  • Free Cinema Los Jóvenes Airados Van Al Cine Santiago Aguilar Fotografía British Film Institute
    CBA FREE CINEMA 19 Free Cinema los jóvenes airados van al cine santiago aguiLaR FOTOGRAFÍA BRITISH FILM INSTITUTE EN LA TIERRA DE LOS SUEÑOS los que describe Carlos Saura en su práctica de diplomatura del Las familias que visitan el Parque de Atracciones de la localidad Instituto de Investigaciones y Experiencias Cinematográficas –La británica de Margate, en Kent, durante la tarde del sábado, pa- tarde del domingo (1959)– o la fiesta que figura en la de Polanski sean su atocinamiento entre las clásicas atracciones mareantes y para la escuela de Lodz –Rozbijemy zabawe (Interrumpiendo la fies- la tómbola que reparte suerte según el rostro de la estrella de cine ta, 1957)–. Precisamente el cuarto programa del «Free Cinema» que se ilumine. Los espectadores abren la boca entontecidos ante estuvo dedicado al cine de los jóvenes valores de Europa del Este, tanta diversión que más les sirve para matar el tiempo que como en tanto que el segundo y el quinto se centraban en los franceses. entretenimiento. Los vientos de renovación soplaban en Europa desde mediados de Lindsay Anderson rueda O Dreamland (1953) con una cámara los años cincuenta. Nouvelle Vague, Nuevo Cine Español, Nueva portátil de 16 mm y el negativo sobrante de Thursday’s Children Ola checa o Cinema Novo brasileño son sólo etiquetas, pero de- (1953), un documental sobre el aprendizaje de los niños sordo- finen claramente una efervescencia presesentayochista en la que mudos, fotografiado por Walter Lassally, que obtiene el Óscar en aún parecía posible poner todo en cuestión. su especialidad. Las latas duermen en una estantería hasta que en 1956 Anderson y otros compañeros como Tony Richardson y Karel DE LA LITERATURA A LA PANTALLA Reisz deciden programar en el National Film Theater, la Filmo- Lo distintivo del Free Cinema, ya está dicho, es su aproximación a teca británica, una sesión conjunta de cortometrajes con el título la realidad.
    [Show full text]
  • In Focus: the British Film Institute Who Are These People?
    InFocus.qxp 7/22/08 9:09 AM Page 121 In Focus: The British Film Institute edited by Toby Miller Who Are These People?1 by Toby Miller A letter to the Times Higher Education Supplement signed by 48 academics—42 from overseas—cited BFI Publishing’s “unique contribution to the study of film and tele- vision around the globe;” a similar letter to the Guardian expressed the concern of 58 academics. [BFI Director Amanda] Nevill, however, is unmoved. “Go back and analyse who these people are. It’s a very small number of people … saying a small number of things”—Time Out2 The time is the late 1990s, and I am cleaning under my bed—an unusual activity for me. The phone rings. I reach for the cordless device, and a pleasant-sounding, youngish man introduces himself as a consultant who has been asked to look for ways to improve the British Film Institute (the BFI). He was given my name and number. His main thought is that the Institute should become more commercial, following the example of the American Film Institute (the AFI). I laugh and say that the AFI is a joke, a public relations arm of Hollywood with minimal academic, cultural, theoretical, political, or intellectual credibility. The AFI needs to become more like the BFI, I suggest.3 He laughs, the conversation ends amicably, and the dust accumulates under the futon. Ten years later, someone pins up Kill Bill posters around the BFI, with Uma Thurman’s sword-wielding figure airbrushed away and replaced by the face of the organization’s director, Amanda Nevill.
    [Show full text]
  • Pdf/ Mow/Nomination Forms United Kingdom Battle of the Somme (Accessed 18.04.2014)
    Notes Introduction: Critical and Historical Perspectives on British Documentary 1. Forsyth Hardy, ‘The British Documentary Film’, in Michael Balcon, Ernest Lindgren, Forsyth Hardy and Roger Manvell, Twenty Years of British Film 1925–1945 (London, 1947), p.45. 2. Arts Enquiry, The Factual Film: A Survey sponsored by the Dartington Hall Trustees (London, 1947), p.11. 3. Paul Rotha, Documentary Film (London, 4th edn 1968 [1936]), p.97. 4. Roger Manvell, Film (Harmondsworth, rev. edn 1946 [1944]), p.133. 5. Paul Rotha, with Richard Griffith, The Film Till Now: A Survey of World Cinema (London, rev. edn 1967 [1930; 1949]), pp.555–6. 6. Michael Balcon, Michael Balcon presents ...A Lifetime of Films (London, 1969), p.130. 7. André Bazin, What Is Cinema? Volume II, trans. Hugh Gray (Berkeley, 1971), pp.48–9. 8. Ephraim Katz, The Macmillan International Film Encyclopedia (London, 1994), p.374. 9. Kristin Thompson and David Bordwell, Film History: An Introduction (New York, 1994), p.352. 10. John Grierson, ‘First Principles of Documentary’, in Forsyth Hardy (ed.), Grierson on Documentary (London, 1946), pp.79–80. 11. Ibid., p.78. 12. Ibid., p.79. 13. This phrase – sometimes quoted as ‘the creative interpretation of actual- ity’ – is universally credited to Grierson but the source has proved elusive. It is sometimes misquoted with ‘reality’ substituted for ‘actuality’. In the early 1940s, for example, the journal Documentary News Letter, published by Film Centre, which Grierson founded, carried the banner ‘the creative interpretation of reality’. 14. Rudolf Arnheim, Film as Art, trans. L. M. Sieveking and Ian F. D. Morrow (London, 1958 [1932]), p.55.
    [Show full text]
  • BFI FILM SALES Selective Catalogue Autumn 2018 ‘A REAL GEM’ ‘POIGNANT & BEAUTIFULLY ACTED’ the FINANCIAL TIMES the OBSERVER
    BFI FILM SALES Selective Catalogue Autumn 2018 ‘A REAL GEM’ ‘POIGNANT & BEAUTIFULLY ACTED’ THE FINANCIAL TIMES THE OBSERVER SYNOPSIS Luke (Steven Brandon), a young man with Down’s syndrome who prizes his independence, is forced into a care home after the death of his mother. There he rails against the restrictions imposed on him, but his frustrations are allayed by his budding friendships with his care-worker Eve (Shana Swash) and a ‘Richly mysterious feral girl (Pixie Le Knot). rewarding... Debut director Jane Gull has crafted a sensitive, poignant and creditably naturalistic drama that lingers in the memory; anchored around Brandon’s seek it out’ superb lead performance. Mark Kermode, BBC Radio 5 BFI, 21 Stephen Street, LONDON W1T 1LN, United Kingdom | [email protected] MY FERAL HEART My Feral Heart is the multi-award winning, BIFA-nominated, NFA and IARA-winning 2017 debut from Jane Gull. It’s been dubbed ‘the small British indie with a mighty heart UK that everyone is talking about’ after it garnered terrific critical notices and became 83 mins a cinema-on-demand sensations. Its UK theatrical release graced 125 screens BBFC 12A/12 before its run ended on 21 March 2017 (World Down Syndrome Day) and grossed £52k. Colour 5.1 & Stereo Mixes available The film was released on DVD and EST in the UK on 27 November, ahead of its Director Jane Gull UK PayTV premiere on Sky Cinema on World Down Syndrome Day 2018. In its Writer week of release the film was #1 in both the DVD and Digital Download ‘Amazon Duncan Paveling UK Movers and Shakers Charts’.
    [Show full text]
  • Mazzetti-Familienalbum Eröffnungsvortrag Rehberg
    Eröffnungsrede zur Ausstellung der Bildserie Album di famiglia von Lorenza Mazzetti im Jüdischen Gemeindehaus in Dresden am 3. November 2013 von Karl-Siegbert Rehberg I. Lassen Sie mich zuerst Dank sagen für diese Ausstellung im Jüdischen Gemeinde- haus, weil das später in der Darstellung der nicht vergehen wollenden und sollenden Vergangenheit keinen passenden Rahmen mehr fände. Zuerst sei Frau Nora Golden- bogen als der Vorsitzenden der Jüdischen Gemeinde in Dresden und Ihrer Mitarbei- terin Frau Valentina Marcenaro dafür gedankt, das die Bilder von Lorenza Mazzetti hier gezeigt werden können. Dann ist der Landeshauptstadt Dresden für deren groß- zügige finanzielle Unterstützung dieses Projektes und der Ostsächsischen Sparkasse Dresden für eine hinzukommende Spende Dank zu sagen, ohne die das Projekt nicht Wirklichkeit hätte werden können. Die Ausstellung, die wir heute sehen und die Weise, in der wir sie sehen können, ver- dankt sich nun aber in der konkreten Realisierung vor allem Frau Claudia Müller, So- ziologin und Mitarbeiterin im Italien-Zentrum der Technischen Universität Dresden, die (von dem römischen Photographen Gaetano Crupi unterstützt) den Transport der Bilder von Rom nach Dresden ebenso bewerkstelligt hat wie die Hängung, die Gestal- tung der Bildunterschriften und der Begleittexte. Da ich selbst seit Oktober zu einem Forschungsaufenthalt in Wien bin, lag alle Koordination vor Ort in ihrer Hand mit den weiteren Helferinnen Ariel Genovese, Verena Schimpf und Maike Heber – wofür ich mich ganz besonders bedanken möchte. Ma oggi vorrei esprimere anche il mio ringraziamento affettuoso particolarmente a te, cara Lorenza Mazzetti (accompagnato dal Tevere all’Elba dall’avvocato Enrico Vandelli), perché tu hai prodotto questa forma di memoria intensiva ad un evento tragico tramite i tuoi libri, film e particolarmente questi quadri che possiamo vedere oggi a Dresda.
    [Show full text]
  • Here a Group of Drunks Are Arguing Loudly
    A Milestone Films Release • www.milestonefilms.com • www.ontheboweryfilm.com A Milestone Films release ON THE BOWERY 1956. USA. 65 minutes. 35mm. Aspect ratio: 1:1.33. Black and White. Mono. World Premiere: 1956, Venice Film Festival Selected in 2008 for the National Film Registry by the Library of Congress Winner of the Grand Prize in Documentary & Short Film Category, Venice Film Festival, 1956. British Film Academy Award, “The Best Documentary of 1956.” British Film Festival, 1957. Nominated for American Academy Award, Best Documentary, 1958. A Milestone Films theatrical release: October 2010. ©1956 Lionel Rogosin Productions, Inc. All rights reserved. The restoration of On the Bowery has been encouraged by Rogosin Heritage Inc. and carried out by Cineteca del Comune di Bologna. The restoration is based on the original negatives preserved at the Anthology Film Archives in New York City. The restoration was carried out at L’Immagine Ritrovata laboratory. The Men of On the Bowery Ray Salyer Gorman Hendricks Frank Matthews Dedicated to: Gorman Hendricks Crew: Produced & Directed by .............Lionel Rogosin In collaboration with ...................Richard Bagley and Mark Sufrin Technical Staff ............................Newton Avrutis, Darwin Deen, Lucy Sabsay, Greg Zilboorg Jr., Martin Garcia Edited by ......................................Carl Lerner Music............................................Charles Mills Conducted by...............................Harold Gomberg The Perfect Team: The Making of On The Bowery 2009. France/USA/Italy. 46:30 minutes. Digital. Aspect Ratio: 1:1.85. Color/B&W. Stereo. Produced and directed by Michael Rogosin. Rogosin interviews by Marina Goldovskaya. Edited by Thierry Simonnet. Assistant Editor: Céleste Rogosin. Cinematography and sound by Zach Levy, Michael Rogosin, Lloyd Ross. Research and archiving: Matt Peterson.
    [Show full text]