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C.D.I. Centro di Documentazione sovracomunale per l'Integrazione

Via Marconi, 47 – Loc. Crespellano - 40056 Valsamoggia (BO) Tel. e Fax 051/964054

1 STORIA Il C.D.I. (Centro di Documentazione per l’Integrazione) viene costituito nel 1992, con sede a Crespellano; nasce da una convenzione tra le Amministrazioni comunali di Bazzano, Crespellano e , sollecitate dall’Associazione Volhand (ex Associazione Genitori Figli con handicap), in collaborazione con l’Università degli Studi di – Dipartimento di Scienze dell’Educazione. Dall'anno 2001 partecipa alla convenzione anche il comune di Monte San Pietro e dal 2005 si aggiunge il comune di . E’ in atto dal 2012 una convenzione con il Servizio Studenti Disabili Universita’ di Bologna. Il Centro è riconosciuto come CSC dalla Regione e fa parte delle Rete Regionale dei Centri di Documentazione per l’Integrazione. Dal 1 gennaio 2014 è Servizio del comune unico Valsamoggia e di Monte San Pietro.

FINALITA’

Il Centro ha lo scopo di individuare, promuovere e costituire supporti scientifici, culturali e strumentali da mettere a disposizione di istituzioni, soggetti pubblici e privati per l’integrazione delle persone con disabilità. In secondo luogo offre un servizio di collegamento tra persone e realtà coinvolte sui temi dell’integrazione dei disabili, al fine di favorire la conoscenza delle risorse presenti sul territorio e per avviare nuove opportunità di collaborazione, di ricerca e di riflessione culturale.

Documentazione disponibile per:

CONSULTAZIONE E PRESTITI I materiali cartacei, audiovisivi e informatici presenti al CDI sono raccolti ed organizzati in un archivio mediante un sistema di catalogazione consultabile anche nel sito Internet del Centro. Le aree tematiche all’interno delle quali è possibile effettuare la ricerca sono: deficit e handicap; integrazione scolastica e lavorativa delle persone disabili; difficoltà di apprendimento e disagio giovanile; intercultura.

2 CONSULENZA

Nell’ambito delle attività di documentazione e informazione, il CDI mette a disposizione personale specializzato per la consulenza a singoli o a gruppi nei seguenti settori:  ricerca e reperimento di materiali e informazioni su problematiche specifiche legate ai temi dell'integrazione scolastica, lavorativa e sociale delle persone disabili;  criteri e modalità di costruzione di documentazioni di esperienze;  implementazione di centri di documentazione e relativi criteri di organizzazione e catalogazione dei materiali;  accompagnamento e supervisione di esperienze cooperative nell’ottica della pedagogia attiva.

BANCA DATI SUL DEFICIT: SORDITA’

Aderendo alla richiesta regionale, sempre all’interno della logica di Rete dei Centri di documentazione, il Centro di Crespellano ha scelto un deficit su cui specializzare la propria ricerca: la sordità. La scelta è stata fatta in base a motivi contingenti, intreccio di bisogni e risorse a disposizione.

La raccolta di dati è stata organizzata in forma ipertestuale e l’ottica del lavoro prevede un continuo aggiornamento delle informazioni raccolte e quindi un arricchimento dei contenuti dell’ipertesto. Il ventaglio di informazioni cerca di essere il più ampio possibile, senza creare gerarchie o competitività tra i metodi di cura o riabilitazione proposti. E’ possibile visionare la ricerca sul sito internet del Centro di Documentazione. (indirizzo: www.cdila.it)

ATTIVITA’ SPECIFICHE PER LE SCUOLE

FORMAZIONE INSEGNANTI ED EDUCATORI

Il Centro propone singoli incontri di formazione su tematiche specifiche e brevi percorsi formativi (3/6 incontri di due ore) che applicano una metodologia attiva, alternando momenti di lezione teorica frontale a momenti di lavoro di gruppo, con l’analisi di casi e l’applicazione degli strumenti pedagogici proposti teoricamente e sperimentabili attraverso simulazioni. Di seguito alcuni esempi di formazioni già attivate; si possono attuare altre proposte formative a seconda delle richieste degli insegnanti.

3 o Strumenti della pedagogia attiva per la responsabilizzazione degli alunni

o Integrazione alunni disabili: apprendimenti di tutta la classe a partire dai deficit

o Imparare la matematica attraverso il gioco: strategie didattiche e attività specifiche

o Mappe concettuali per una didattica inclusiva

o Il bambino con disturbo da disattenzione e iperattività: metodologie di lavoro e approccio psicoeducativo.

o Educazione emotiva per il benessere a scuola

o Strumenti didattici per favorire gli apprendimenti di alunni con DSA

LABORATORI PER LE SCUOLE

Le seguenti proposte di laboratori sono da considerarsi come ipotesi di lavoro flessibili, da concordare con gli insegnanti nelle programmazioni iniziali, in modo tale da rispondere adeguatamente alle diverse esigenze delle singole situazioni di classe. Indicativamente il numero degli incontri è di 6 per un totale di 9 ore a cui si aggiungono gli incontri di programmazione, di verifica con gli insegnanti e i genitori.

Proposte per Scuole materne e Asili Nido

 Laboratorio di stimolazione sensoriale

Gli obiettivi generali del laboratorio sono di costruire un vero e proprio percorso condiviso di esperienze sensoriali (basate sui cinque sensi) che ha come obiettivo il benessere del bambino e che ne rispetti i bisogni e le differenze; aumentare la consapevolezza a livello sensoriale di ogni bambino; promuovere l’integrazione sociale dei bambini, in modo particolare dei bambini che presentano delle specifiche difficoltà. I percorsi sensoriali diverranno così strumenti per parlare di emozioni, di sensazioni e per condividerle con il gruppo classe attraverso attività di diretta esplorazione dei materiali che attraverso il disegno e il racconto.

 Laboratorio sulle emozioni

Il laboratorio si prefigge l’obiettivo di lavorare in modo giocoso alle 4 emozioni primarie (felicità, paura, tristezza e rabbia) per far sì che il bambino/a inizi un approccio consapevole al riconoscimento delle stesse, in se stesso e negli altri; questo processo aiuta a migliorare le relazioni tra coetanei e con gli adulti insegnando a trovare strategie diverse per risolvere eventuali situazioni di frustrazione e di conflitto. La competenza emotiva è fondamentale non solo per instaurare relazioni efficaci e soddisfacenti, ma anche per facilitare e favorire gli apprendimenti.

4 Proposte per la Scuola primaria e secondaria di primo grado

La finalità trasversale dei laboratori, nell’ottica di sviluppo inclusivo, è quella di potenziare la capacità di cooperazione nei gruppi di coetanei all’interno della scuola e in rapporto con il territorio attraverso diverse proposte di attività; lo sfondo di riferimento è la Pedagogia Attiva e la Pedagogia Istituzionale.

 Aiuto reciproco: laboratorio per gli apprendimenti “responsabili”

Obiettivo primario: aumentare le capacità di auto-organizzazione individuale e le capacità di positive interazioni sociali all’interno della classe; L’aiuto reciproco si fonda sul presupposto che un ragazzo, una ragazza possa essere responsabilizzato/a per aiutare un'altra/o ragazza/o; qualificare questo strumento come “ reciproco” significa sottolineare la necessità di organizzare l’aiuto in modo che serva a chi è aiutato e a chi aiuta. L’aiuto che un compagno può dare ad un altro, spontaneamente, ha in comune, con l’aiuto reciproco, la motivazione di fondo che è quella di mobilitare la solidarietà; ma presenta la differenza sostanziale che deriva dal fatto che l’aiuto reciproco è strutturato e deve rimanere entro confini di spazio e di tempo ben definiti.

 Consiglio di classe degli alunni

Obiettivi primari: potenziare negli alunni la capacità di ascoltare e di prendere la parola nel gruppo, di darsi delle regole e di rispettarle, di affrontare situazioni di conflitto trasformandole in proposte di riorganizzazione del contesto. Nel consiglio vengono messe a confronto opinioni, vissuti e il dibattito è centrato su questioni che interessano il gruppo. Il consiglio, che ha cadenza periodica stabilita, può avere molteplici funzioni: informativa, di analisi, presa di decisione, di regolazione di conflitti; ha regole precise che tutti devono rispettare; nel consiglio tutti gli individui (compreso l’insegnante) sono alla pari e hanno uguale diritto di parola.

 “La legalità e i rischi: nelle pratiche quotidiane i rischi da evitare e quelli da assumere con responsabilità

Il laboratorio sui “rischi” propone riflessioni sull’organizzazione e la vita nelle piccole comunità come la scuola e il paese, senza dimenticare alcuni collegamenti possibili con orizzonti più ampi. Si studieranno insieme ai ragazzi i percorsi che quotidianamente compiono, le difficoltà e i pericoli che possono incontrare e le persone, i luoghi e le organizzazioni che possono dare aiuto. La parola rischio può essere letta in due modi diversi: in un contesto che sviluppa il senso di appartenenza, il dialogo e la conoscenza, il rischio è un elemento da assumere con responsabilità per crescere e per migliorare. E’ proprio la pratica quotidiana nella solidarietà che permette la comprensione del rischio come positività e del rischio come situazione distruttiva da evitare.

5 All’interno del tema “Legalità” si sono sviluppati negli ultimi anni interventi laboratoriali che hanno approfondito i contenuti della Costituzione in relazione al problema delle mafie.

 Laboratorio sulle “paure”

Il laboratorio si colloca all’interno di una strategia educativa che mira a liberare il bambino dalle proprie ansie attraverso l’analisi del vissuto e il confronto con i coetanei. Uno degli obiettivi, citando Andrea Canevaro, è quello di “trasformare le paure facendole diventare delle storie […] parlandone, le paure passano. E alcune rimangono, ma possono diventare anche un gioco” ricordandoci che “è ancora una volta utile avere un po’ di paura per poter stare attenti ai pericoli. Troppa paura, paralizza. Ma un po’ di paura fa bene.” Il percorso si sviluppa attraverso diverse fasi che vanno dall’individuazione ed esplicitazione dei timori, all’analisi e alla collocazione in categorie definite, a giochi in cui i bambini sperimentano direttamente le emozioni fondamentali come la fiducia e la paura, fino alla rappresentazione sotto forma di disegno, fumetto e drammatizzazione.

 La Convivenza attiva… le Emozioni

Obiettivo del laboratorio è la conoscenza da parte dei bambini delle principali emozioni, degli effetti che le emozioni hanno sui comportamenti e di come imparando a conoscere le emozioni si possono attuare strategie diverse per risolvere ed affrontare le situazioni. Diverrà quindi importante far sperimentare ai bambini che ci sono intelligenze multiple, diverse, che utilizzano strategie differenti e che vanno valorizzate. Si inizierà il laboratorio con giochi ed attività che riguardano la conoscenza reciproca (consapevolezza delle caratteristiche individuali) e la fiducia e che portino alla creazione di un clima di classe positivo. Una parte del laboratorio riguarderà un percorso di “alfabetizzazione emotiva” in cui l’obiettivo sarà la conoscenza delle principali emozioni e di come ognuno di noi le vive in maniera diversa. Successivamente si cercherà poi di far collegare le emozioni a particolari situazioni della vita quotidiana così che i bambini possano immedesimarsi.

 Laboratorio di Formazione di "Mediatori tra Pari di Conflitti" per la promozione del benessere a scuola (in particolare per la secondaria di primo grado)

La finalità di questo laboratorio è di formare dei "Mediatori tra pari di conflitti", valorizzando il ruolo attivo del soggetto in formazione. La proposta si rivolge non solo ai singoli alunni di una o più classi, ma anche all'Istituto, coinvolgendone tutti gli attori. Riferendosi ai principi della Pedagogia Attiva si intende coinvolgere e responsabilizzare gli alunni ad una comune gestione dei conflitti.

6 Durante una prima fase del progetto si prevede di fornire agli alunni competenze e strumenti che gli permettano di diventare, in una seconda fase, dei Mediatori di Conflitto all'interno dell'Istituto per promuovere il benessere a scuola. Nella prima fase si lavorerà con gli alunni per creare un clima di classe cooperativo ed empatico, si proporrà un training sulle tecniche della gestione dei conflitti, si utilizzeranno diversi strumenti come i giochi-esercizio, lavori di gruppo, role-plaing, brainstroming, creazione ed uso di storie "sociali", ecc. Durante la fase finale in cui i Mediatori assumeranno un ruolo attivo nell'Istituto, verrà mantenuta una supervisione del gruppo.

 Difficoltà di apprendimento e stili di studio

La proposta di questo laboratorio nasce con l’obiettivo di affrontare le difficoltà di apprendimento/insegnamento cercando, prima di tutto, di riconoscere, vicino ai limiti, anche le risorse certamente presenti in tutti gli alunni. Le difficoltà sono viste come occasione per rivedere il processo di insegnamento/apprendimento puntando ad aumentare la consapevolezza delle proprie capacità anche in relazione al gruppo- classe; per questo il percorso prevede esercitazioni che aiutino gli alunni a riconoscere e a descrivere, in ambito scolastico ed extra-scolastico, la propria “identità competente”, non in senso assoluto, ma relativamente ai contesti e agli aiuti possibili e/o necessari. Il gruppo aiuterà ciascuno a scoprire le proprie competenze e ciascuno contribuirà a descrivere l’identità del gruppo. La tappa successiva riguarderà l’analisi dello stile di studio per trovare le indicazioni concrete e utilizzare così al meglio le proprie risorse. I risultati di queste analisi potranno aiutare gli insegnanti a negoziare efficacemente con gli alunni gli strumenti più adatti per raggiungere gli obiettivi stabiliti insieme.

 Apprendimenti e deficit

Il laboratorio collega gli apprendimenti curriculari allo studio collettivo di un deficit. Gli obiettivi sono di tipo scientifico, letterario e psicologico e insieme riguardano anche la conoscenza dei bisogni della persona disabile e delle sue capacità per favorire una relazione corretta tra tutti. In genere si prevedono le seguenti tappe: - conoscenza reciproca (tramite osservazione partecipata, confronti con adulti che conoscono bene l'alunno disabile ecc…); - analisi dei programmi ministeriali delle varie materie scolastiche con gli insegnanti; - scelta di un tema che, valorizzando la "diversità" dell'alunno presente, si colleghi direttamente ad un argomento previsto dalle discipline scolastiche; - ricerca di tempi e modalità di lavoro opportune per un coinvolgimento di tutti gli alunni. Nello sviluppo dei progetti, si cerca di produrre trasformazione nelle relazioni sociali a partire di una situazione iniziale che presenta comunque elementi di conflittualità.

7  Matematica per tutti: in aula, fuori dall'aula e sulla carta

Le Indicazioni Nazionali del 2012 danno specifiche indicazioni sull’organizzazione dell’ambiente di apprendimento nel primo ciclo di istruzione, indicando l’apprendimento collaborativo e l’attività di laboratorio fra gli elementi principe della didattica per questo periodo di vita dell’allievo. In particolare il laboratorio viene indicato come modalità che meglio incoraggia la progettualità, coinvolgendo gli alunni nel pensare, realizzare e valutare le attività vissute. Un primo esempio di laboratorio parte dalla misurazione di ambienti interni utilizzando il proprio passo come unità di misura. La discussione porterà a individuare direzione, verso e lunghezza come elementi fondamentali del rilievo, la bussola sarà utilizzata per individuare i primi due. La necessità di avere una unità di misura condivisa sarà occasione per introdurre la media aritmetica e la rappresentazione su carta consentirà di lavorare sulla rappresentazione proporzionale (scale).

 Apprendimento cooperativo nella diversità

Facendo riferimento alla metodologia dell’educazione attiva, si propone la valorizzazione delle diverse “identità competenti” con particolare attenzione alle diversità di origine culturale, per strutturare situazioni di apprendimento cooperativo su varie tematiche: il cibo, la letteratura, l’infanzia e il gioco, i riti che segnano alcuni passaggi fondamentali del vivere (nascita, morte, incontro uomo-donna).

LA STRUTTURA

Il Centro si trova in Via Marconi, 47, a Crespellano (Bologna). Tel e Fax 051 964054

E-mail: [email protected] Web: http://www.cdila.it

Orari di apertura al pubblico: MERCOLEDI' e GIOVEDI' dalle ore 9:30 alle 12:30 Tutti gli altri giorni è possibile accedere al Centro su appuntamento.

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