Statuto Comunale

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Statuto Comunale Data immissione 27.07.2004 Ministero dell'Interno - http://statuti.interno.it COMUNE DI BRUSIMPIANO STATUTO Delibera n. 9 del 27/6/2002. ELEMENTI COSTITUTIVI Art.1 – Principi fondamentali La comunità di Brusimpiano è ente autonomo locale il quale ha rappresentatività generale secondo i principi della Costituzione e della legge generale dello Stato. L’autogoverno della comunità si realizza con i poteri e gli istituti di cui al presente Statuto. Art. 2 - Finalità Il Comune promuove lo sviluppo e il progresso civile, sociale ed economico della propria comunità ispirandosi ai valori ed agli obiettivi della Costituzione. Il Comune persegue la collaborazione e la cooperazione con tutti i soggetti pubblici e privati e promuove la partecipazione dei cittadini, delle forze sociali, economiche e sindacali alla amministrazione. La sfera di governo del comune è costituita dall’ambito territoriale degli interessi. Il Comune ispira la propria azione ai seguenti criteri e principi: a) il superamento degli squilibri economici, sociali e territoriali esistenti nel proprio ambito e nella comunità nazionale; b) la promozione della funzionale sociale dell’iniziativa economica, pubblica e privata, anche attraverso lo sviluppo di forme di associazionismo economico e di cooperazione; c) il sostegno alla realizzazione di un sistema globale e integrato di sicurezza sociale e di tutela attiva della persona anche con l’attività delle organizzazioni di volontariato; d) la tutela e lo sviluppo delle risorse naturali ambientali, storiche e culturali presenti nel proprio territorio per garantire alla collettività una migliore qualità della vita. Art. 3 – Programmazione e forme di cooperazione Il comune realizza le proprie finalità adottando il metodo e gli strumenti della programmazione. Il Comune concorre alla determinazione degli obiettivi contenuti nei programmi dello Stato e della Regione Lombardia, avvalendosi dell’apporto delle formazioni sociali, economiche, sindacali e culturali operanti sul territorio. I rapporti con gli altri comuni, con la provincia e la regione sono informati ai principi di cooperazione, equiordinazione, complementarietà e sussidiarietà tra le diverse sfere di autonomia. Al fine di raggiungere una migliore qualità dei servizi, il Comune può delegare proprie funzioni alla comunità montana. Art.4 – Territorio e sede comunale La circoscrizione del Comune è costituita dal capoluogo di Brusimpiano e dalla Frazione Ardena, storicamente riconosciute dalla comunità. 1 Ministero dell'Interno - http://statuti.interno.it Il territorio del Comune si estende per Kmq. 5,90, confinante con i Comuni di Porto Ceresio, Cuasso al Monte, Marchirolo, Marzio, Lavena Ponte Tresa e confine di Stato. Il palazzo civico, sede comunale, è ubicato nell’abitato di Brusimpiano, che è il capoluogo. Le adunanze degli organi elettivi collegiali si svolgono nella sede comunale. In casi del tutto eccezionali e per particolari esigenze, il consiglio, può riunirsi anche in luoghi diversi dalla propria sede. La modifica della denominazione delle borgate e frazioni o della sede comunale può essere disposta dal consiglio previa consultazione popolare. Art. 5 – Albo Pretorio Il consiglio comunale individua nel palazzo civico apposito spazio da destinare all’ “albo pretorio”, per la pubblicazione degli atti ed avvisi previsti dalla legge, dallo Statuto e dai regolamenti. La pubblicazione deve garantire l’accessibilità, l’integralità e la facilità di lettura. Il segretario cura l’affissione degli atti di cui al 1° comma avvalendosi di un messo comunale e, su attestazione di questo, ne certifica l’avvenuta pubblicazione. Art. 6 – Stemma e gonfalone Il comune negli atti e nel sigillo si identifica con il nome di Brusimpiano e con lo stemma concesso con Decreto Reale del 19 novembre 1931. Nelle cerimonie e nelle altre pubbliche ricorrenze, accompagnato dal Sindaco, o da chi ne fa le veci, si può esibire il gonfalone comunale nella foggia autorizzata con d.p.r. in data 18 luglio 1980 n.2834. L’uso e la riproduzione di tali simboli per fini non istituzionali, sono vietati. PARTE PRIMA ORDINAMENTO STRUTTURALE Titolo I ORGANI ELETTIVI Art. 7 – Organi Gli organi istituzionali del comune sono: il consiglio, la giunta e il sindaco. Art. 8 – Consiglio Comunale Il consiglio, rappresentando l’intera comunità, è l’organo di indirizzo e di controllo politico- amministrativo. La durata del mandato del consiglio è fissata, per legge, in quattro anni; esso resta in carica sino alla elezione del nuovo consiglio limitandosi, dopo la pubblicazione del decreto di indizione dei comizi elettorali, ad adottare gli atti urgenti ed improrogabili. La prima seduta del consiglio comunale deve essere convocata entro il termine perentorio di dieci giorni dalla proclamazione e deve tenersi entro il termine di dieci giorni dalla convocazione; essa deve essere convocata e presieduta dal sindaco neo eletto. In caso di inosservanza dell’obbligo di convocazione provvede in via sostitutiva il Prefetto. Il consiglio deve discutere ed approvare, in apposito documento, gli indirizzi generali di governo proposti dal Sindaco. 2 Ministero dell'Interno - http://statuti.interno.it Il consiglio, entro quarantacinque giorni dall’insediamento, deve definire gli indirizzi “per la nomina e la designazione dei rappresentanti del Comune presso enti, aziende ed istituzioni”. A norma del comma 4° dell’art.27 della Legge n. 81/1993, il coniuge, gli ascendenti, i discendenti, i parenti ed affini fino al terzo grado del sindaco, non possono essere nominati rappresentanti dell’ente. Lo scioglimento del consiglio comunale determina in ogni caso la decadenza del sindaco e della giunta. Il consiglio, a norma di legge, ha autonomia organizzative e funzionale. Art. 8-bis – Composizione e presidenza A norma dell’art.1 della Legge 25 marzo 1983 n.81 il consiglio si compone di dodici consiglieri nonché del sindaco. La presidenza del consiglio comunale spetta, per legge, al sindaco. Art. 9 – Competenze e attribuzioni Il consiglio comunale esercita la potestà e le competenze previste dalla legge e svolge le sue attribuzioni conformandosi ai principi, ai criteri, alle modalità ed ai procedimenti stabiliti nel presente Statuto e nelle norme regolamentari. Impronta l’azione complessiva dell’ente ai principi di pubblicità, trasparenza e legalità al fine di assicurare il buon andamento e l’imparzialità. Nell’adozione degli atti fondamentali privilegia il metodo e gli strumenti della programmazione, perseguendo il raccordo con la programmazione provinciale, regionale e statale. Gli atti fondamentali devono contenere la individuazione degli obiettivi e delle finalità da raggiungere e la destinazione delle risorse e degli strumenti necessari all’azione da svolgere. Ispira la propria azione al principio di solidarietà. Art. 10 – Sessioni e convocazione L’attività del consiglio si svolge in sessioni ordinarie e straordinarie. Sono sessioni ordinarie quelle convocate in occasione dell’approvazione del bilancio di previsione e del conto consuntivo. Ai fini della convocazione, sono comunque ordinarie, le sedute nelle quali vengono iscritte le proposte di deliberazioni previste dall’art.32 – 2° comma lettera b) della Legge n.142/1990, così come integrato dall’art.15 della Legge n.109 dell’11 febbraio 1994. Tutte le altre sessioni sono da considerarsi straordinarie. Il consiglio comunale, a norma di legge, è convocato dal sindaco al quale compete peraltro anche la formulazione dell’ordine del giorno. Il consiglio comunale può essere convocato in conformità a quanto previsto dall’art.31 della legge n.142/1990, così come modificato dall’art.14 della legge n.81/1993. Gli adempimenti previsti dal 5° comma del presente articolo, in caso di dimissioni, di impedimento, rimozione, decadenza, sospensione o decesso del Sindaco sono assolti, a norma dell’art.20 della Legge n.81/1993 dal vicesindaco. I termini per la consegna ai consiglieri dell’avviso di convocazione sono previsti e disciplinati dall’apposito regolamento. Art. 11 – Commissioni Il consiglio comunale può istituire commissioni permanenti, temporanee o speciali. Il regolamento disciplina il loro numero, la materia di competenza, il funzionamento e la loro composizione nel rispetto del criterio proporzionale; deve assicurare condizioni di pari 3 Ministero dell'Interno - http://statuti.interno.it opportunità tra uomo e donna ai sensi della Legge 10 aprile 1991 n.125. Può essere previsto un sistema di rappresentanza plurimo o per delega. Le commissioni possono ascoltare sindaco, assessori, organismi associativi, funzionari e rappresentanti di forze sociali, politiche ed economiche per l’esame di specifici argomenti. Le commissioni sono tenute ad ascoltare il sindaco e gli assessori ogni qualvolta questi lo richiedano. Art. 12 – Attribuzioni delle commissioni Compito principale delle commissioni permanenti è l’esame preparatorio degli atti deliberativi del consiglio al fine di favorire il miglior esercizio delle funzioni dell’organo stesso. Compito delle commissioni temporanee e di quelle speciali è l’esame delle materie relative a questioni di carattere particolare o generale individuate dal consiglio comunale. Il regolamento dovrà disciplinare l’esercizio delle seguenti attribuzioni: - la nomina del presente della commissione; - le procedure per l’esame e l’approfondimento delle proposte di deliberazioni loro assegnate dagli organi del comune; - forme per l’esternazione dei pareri in ordine a quelle iniziative sulle quali per determinazione dell’organo competente, ovvero in virtù di previsione regolamentare
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    View metadata, citation and similar papers at core.ac.uk brought to you by CORE provided by AIR Universita degli studi di Milano SORMANI, Nicolò. – Nacque il 5 febbraio 1686 a Brusimpiano, nell’odierna provincia di Varese, da Giampietro e Battistina Colli, uniti in matrimonio il 14 gennaio 1685. Primo di dieci figli, tre maschi e sette femmine, fu battezzato il giorno seguente alla nascita dal curato Giovanni Francesco Retia. Era nipote di monsignor Francesco Colli, dottore della Biblioteca Ambrosiana, e del reverendo Antonio Colli, parroco di S. Giovanni in Laterano a Milano. A Brusimpiano si erge il palazzo Sormani, fatto costruire nel 1673 da Carlo Sormani, nonno di Nicolò. Qui quest'ultimo trascorse la sua infanzia, per poi essere inviato a studiare in seminario. Al termine degli studi fu ordinato sacerdote il 20 settembre 1710. Si dedicò all’insegnamento, ricoprendo la cattedra di retorica in seminario per quattro anni; successivamente, il 2 novembre 1718, fu nominato dottore della Biblioteca Ambrosiana. Dal 1711 era alla guida dell’Ambrosiana il prefetto Giuseppe Antonio Sassi, che vi rimase fino al 1751, promuovendo un rinnovamento della biblioteca, e Nicolò ne fu il principale collaboratore, divenendo viceprefetto. Tra i due non vi fu sempre comunanza di vedute, lo si intuisce dalla vicenda della controversia insorta per questioni di preminenza tra il prevosto di S. Ambrogio e un canonico della chiesa metropolitana milanese. Sormani difese le ragioni del prevosto, mentre il prefetto Sassi sostenne la parte avversa. A questo scopo Sormani redasse una memoria a stampa intitolata Allegata ad concordiam in causa praeminentiae, pubblicata a Milano nel 1732.
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