NUMERO 369 News: Nuovo Codice della Strada, bugie e verità | Attualità: Vendite europee a +10%, sale l’elettrico 19 febbraio 2019 | Special: Kawasaki Z1000 Scrambler | Design: Dentro il Centro Stile Ducati di Bologna | Campioni: N.93 PAGINE I primi 40 anni di | Tecnica e Storia: 50 anni fa è cominciata l’era della maximoto | MotoGP: Il team Red Bull KTM. Gabarrini: Bagnaia mi ricorda Marquez | SBK: Bautista e Ducati primi nei test di Phillip Island | SX USA: Round Arlington | MX: la gallery degli Internazionali d'Italia CB650R. LA MEDIA CHE MANCAVA Pagine 2-15

BMW R 1250RT TEST IL MIGLIOR VALENTINO SBK: BAUTISTA È IL PIÙ VELOCE La turistica per eccellenza si rinnova con Il Valentino della 125 lo ricordano in pochi, A PHILLIP ISLAND il motore ShiftCam. Praticamente perfetta, e per questo mi piace raccontare cosa L'ufficiale Ducati è il più veloce davanti ad un sa unire dinamica a comfort turistica. Costa rappresentò. Ha compiuto 40 anni, eppure sorprendente Sykes e ai due piloti Kawasaki. tanto, ma innamorarsene è facilissimo resta ancora protagonista della MotoGP Quinto Melandri. Davies quattordicesimo

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HONDA CB650R. LA MEDIA CHE MANCAVA di Edoardo Licciardello

LA MEDIA NAKED ARRIVA A COMPLETARE LA FAMIGLIA DELLE NEO SPORTS CAFÉ. COSTA (RELATIVAMENTE) POCO, VA UN GRAN BENE E C’È ANCHE IN VERSIONE DEPOTENZIATA A2

Mancava solo lei nella non ci siamo fatti spaventare nemmeno da gamma Honda Neo Sports un bagaglio smarrito dalla compagnia aerea Cafè. Una famiglia nata con che ci ha costretto a ricorrere alla gentilez- la spettacolare CB 1000R za dei ragazzi di Honda per recuperare un dell’anno scorso (di cui ora po' di abbigliamento tecnico e una GoPro M Honda ha realizzato una per guidare e raccontarvi come va, anche bellissima Limited Edition che ha debuttato se - siamo sicuri che avrete pazienza e ca- a Motor Bike Expo a Verona) e che la Casa pirete - un po' in ritardo e con un livello di Tokyo ha completato partendo dal basso, qualitativo forse un po' inferiore ai nostri con la CB 125R e la CB 300R. Mancava solo standard. Ma parliamo della moto, perché la media cilindrata, dicevamo: una lacuna c'è davvero tanto da dire... abbastanza profonda perché, diciamocelo, la precedente CB 650F non aveva avuto COM'È FATTA il successo che si sarebbe meritata, forse La CB 650R è nettamente più moderna e schiacciata dalla pesante eredità di un mo- raffinata rispetto alla “F” che l’ha precedu- dello come la Hornet nonostante l’esclusi- ta. Corta, con i volumi tutti concentrati in vità nel segmento del propulsore a quattro zona motore e il gruppo ottico anteriore cilindri, che non a caso Honda ha inven- quasi incassato fra le “spalle” di forcella e tato - perlomeno come lo conosciamo ora convogliatori, si destreggia bene fra l’ele- - esattamente cinquant'anni fa, con la CB ganza e l’aggressività. Il codino corto, il ser- 750 Four del 1969. batoio invece snello e allungato (che ospi- Tutt’altra accoglienza è stata invece riser- ta anche il blocchetto elettrico con chiave vata alla nuova CB650R, prima con il con- di contatto), sono due fra gli stilemi ormai cept al Salone di Parigi e poi con la ver- consolidati nella famiglia Neo Sports Cafè, sione definitiva ad EICMA, che promette con volumi un po’ meno anticonvenzionali sostanziose migliorie ad una moto che già rispetto alla CB1000R e dall’appeal quindi nella sua ultima declinazione aveva saputo forse un po’ più universale. riscattare lo scetticismo con cui avevamo L’ispirazione è comunque, evidentemente, accolto la prima CB 650F del nuovo corso. quella della CB 1000R, con linee raffina- Quindi siamo volati in Andalusia, animati da te a metà fra il classico e l’ultramoderno. una gran curiosità, per toccare con mano la Manca evidentemente un po’ della raffina- nuova, stilosissima naked media Honda. E tezza della sorella maggiore, che può van-

4 5 Moto.it Magazine N. 369 Prove tare ovviamente finiture di maggior pregio soprattutto nelle varie superfici lavorate di macchina in zona motore, comunque molto piacevole alla vista per il gioco di contrasto fra carter e testata in tinta bronzo e il bloc- co cilindri in nero opaco. La qualità percepita è elevata – come sia- mo abituati sulle Honda – grazie a colora- zioni e verniciature che lasciano intendere, anche dove così non è, di avere a che fare con superfici metalliche. Anche le compo- nenti tecniche sono valorizzanti da questo punto di vista: tappi forcella, manubrio bi- conico, silenziatore di scarico, finitura dei collettori (il cui andamento fa il verso allo sway della prima CB 400 Four), portatarga ma anche e soprattutto il gruppo ottico an- teriore contribuiscono ad un’aria di raffina- tezza generale. A voler essere pignoli c’è qualche piccola caduta di tono, come la piastra di sterzo un po’ porosa oppure qualche cordone di sal- datura leggermente fuori posto, ma visto il prezzo in relazione alla motorizzazione sa- rebbe davvero ingeneroso pretendere trop- po di più. Ma siamo lontani dagli stereotipi qualitativi che normalmente si affibbiereb- bero a una moto prodotta in Thailandia... Molto bella la zona strumentazione LCD re- troilluminata, che condivide in buona parte l’impostazione della CB 1000R e compren- de la spia di cambiata e l’indicatore della marcia inserita, oltre naturalmente a tutte le informazioni relative a chilometraggio, consumi e valore massimo del regime giri.

MOTORE ED ELETTRONICA Unica fra le naked medie, la CB 650R è spinta da un bel quadricilindrico in linea, con distribuzione bialbero a 16 valvole da 649cc e cambio verticale a sei rapporti, che rispetto alla precedente CB-F può vantare una maggior coppia ai medi e un 5% di po- tenza in più sopra i 10.000 giri. Il valore massimo di 95 cavalli (che per- mette la derivazione di una versione 35kW guidabile con patente A2, ottenuta attra- verso cornetti d'aspirazione più strozzati e

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una centralina riprogrammata, procedura 46mm) mentre il rapporto di compressio- reversibile presso la rete vendita Honda nel ne passa da 11,4 a 11,6:1 a causa di nuove momento in cui vengano a cadere i vinco- camere di scoppio e pistoni modificati nel li della patente) viene espresso a 12.000 disegno, con mantello asimmetrico per ri- giri. La coppia massima si attesta a 64Nm a durne gli attriti. Nuove anche le candele 8.500 giri. Un motore, insomma, più pieno all'iridio, così come tutta la distribuzione – e prestante praticamente ovunque, pensa- fasatura completa – è stata aggiornata; la to per offrire il meglio dai 7.000 giri in su catena di comando con riporto al vanadio e allungare ben 1.000 giri in più rispetto al sugli ingranaggi riduce anch’essa gli attriti propulsore precedente, pur offrendo un'e- e migliora la silenziosità. Diversi anche gli rogazione più dolce a tutti i regimi. attacchi motore, riposizionati per ridurre le Le misure caratteristiche vedono alesaggio vibrazioni. All’aspirazione, la CB 650R van- e corsa invariati (rispettivamente a 67 e ta un sistema a due canali ai lati del ser-

batoio più efficace del precedente, limitato nuita nelle sezioni discendenti per adattarsi ad un singolo condotto; l'uscita dello scari- alla forcella a steli rovesciati che sostitui- co passa da 35 a 38,1mm per migliorare la sce quella convenzionale) rispetto a quello respirazione e la voce. del modello precedente. Anche le misure si Arriva anche una nuova frizione antisaltel- spostano verso valori più sportivi, con un lamento servoassistita che riduce lo sfor- cannotto di sterzo inclinato di 25,5°, avan- zo alla leva e mantiene stabile l’assetto in corsa di 101mm e interasse di 1.450mm. staccata. Nuovo anche il controllo di tra- Il telaietto reggisella è più corto di ben zione HSTC, disattivabile con il comando al 60mm e più inclinato verso l'alto. manubrio; al riavvio, naturalmente, il con- Diverse anche le piastre che stringono il trollo si reinserisce per sicurezza. perno forcellone, stampate, non più for- I consumi dichiarati si attestano sui 20,4 giate e in due pezzi per ridurre la rigidità km/l nel ciclo medio WMTC. e migliorare il feeling. In generale, il peso scende a 202kg con il pieno – 6 in meno LA CICLISTICA rispetto alla 650F, di cui 1,9 guadagnati con Cambiano diverse cose anche a livello di il solo telaio – grazie a una serie di otti- ciclistica, con un telaio in acciaio con strut- mizzazioni a livello di serbatoio, pedane e tura a diamante variato nelle misure e nelle cerchi a cinque razze sdoppiate che sosti- rigidità (cresciuta in zona cannotto e dimi- tuiscono le precedenti unità a sei razze cal-

8 9 Moto.it Magazine N. 369 Prove zanti pneumatici Metzeler Roadtec 01 nelle in avanti e in basso rispettivamente di 13 e misure 120/70-ZR17 all’anteriore e 180/55- 8 mm, le seconde arretrano di 3 mm e si ZR17 al posteriore. alzano di 6 mm, definendo così una trian- Il comparto sospensioni conta su una for- golazione più carica sull’avantreno grazie cella a steli rovesciati Showa SFF (Separate alla sella rimasta agli 810 mm come sulla Fork Function, con frenatura idraulica sepa- CB-F, e una distribuzione dei pesi pratica- rata in compressione ed estensione sui due mente neutra di 50,9/49,1. steli) da 41 mm; l’ammortizzatore posteriore con soluzione Pillow Ball (che compensa le COLORAZIONI, PREZZO E DISPONIBILITÀ sollecitazioni laterali in piega) già patrimonio La CB 650R è già nelle concessionarie nel- della Gold Wing, regolabile nel precarico su le colorazioni Graphite Black, Candy Chro- 10 scatti, è montato senza l’interposizione di mosphere Red, Matt Crypton Silver Metal- leveraggi direttamente al forcellone in allu- lic e Matt Jeans Blue Metallic al prezzo di minio a bracci differenziati. Tutto nuovo an- 7.990 euro. Molto ampia la disponibilità che l’impianto frenante, con dischi flottanti di accessori, che comprende quickshifter, da 310 mm e pinze radiali a 4 pistoncini. Al paraserbatoio, presa 12V, parabrezza, ma- posteriore troviamo invece un disco singolo nopole riscaldabili, copricodino monoposto, da 240 mm. Cambia anche la posizione di parafango anteriore e fianchetti con inserto guida, più aggressiva grazie allo spostamen- in alluminio, puntalino, borsa serbatoio e to di manubrio e pedane. Il primo si muove borsa per la sella del passeggero.

COME VA a mano. E una volta acceso il motore, si In sella alla CB-R si sta comodi, alti o bassi apprezzano una bella voce allo scarico e che siate. La nuova posizione di guida è sì una bella prontezza a prendere giri. Alla più sportiva ma lontana da eccessi. Servi- partenza da freddo, come del resto su tutti rebbe un confronto all’americana per capi- gli Euro-4, c’è un po’ di effetto on-off che re quanto sia aumentato il carico sul manu- sparisce però rapidamente. brio, ma anche senza il riferimento diretto Il quadricilindrico sei-e-mezzo, in questa della CB-F possiamo confermarvi come la versione rinnovata, è davvero bello. Fluido nuova “R” risulti equilibrata e armonica dal e pulito ai bassissimi come solo un quattro posto di guida. E poi si tocca bene terra, cilindri sa essere, si sveglia presto – già a grazie a un bello svaso nella zona di con- 4.000 c’è una discreta spinta, che si irro- fluenza con il serbatoio, che dal canto suo bustisce attorno ai 6.000 e poi si fa cattiva è bello sagomato e accoglie anche le gam- 2.000 giri più tardi. Dopo i 10.000 la pro- be dei più lunghi. gressione si stempera un po’, ma è natura- Il passeggero è un po’ più sacrificato: la le: pretendere di più da un motore pensato porzione di sella non è esattamente gene- per questo utilizzo, di questo frazionamen- rosa – come si evince dalla scarsa lunghez- to e cubatura sarebbe davvero ingeneroso. za del codino – e fra pedane e maniglie la Quello che invece non piace sono le vibra- sistemazione è poco adatta a trasferte più zioni che saltano fuori fra gli 8 e i 9.000 impegnative della scappata al mare. nella zona di contatto fra sella e serbatoio Il colpo d’occhio sulla strumentazione è e sulle pedane, specialmente la sinistra. E’ bello e gratificante (anche se in condizio- vero che su tutto il resto dei giri il quadri- ni di luce diretta la visibilità peggiora) così cilindrico Honda ne è lodevolmente scevro, come il tocco sui blocchetti e i comandi ma i “passaggi” in quella zona sono abba-

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del pacchetto sospensioni. PER CHI È LA HONDA CB650R Sia in città che nel misto di montagna la Non è difficile, almeno stavolta, immagi- CB650R diverte davvero, perché le quote narsi una destinazione d’uso abbastanza ciclistiche sono quelle giuste – un ottimo universale per la CB 650R. mix fra agilità e stabilità, che abbiamo po- Un filo meno originale esteticamente della tuto verificare a causa del forte vento in- CB1000R, come dicevamo in apertura, la contrato durante la prova – e il motore ha naked Honda ha sicuramente un appeal più una bella personalità. Ecco, a voler trovare vasto, tanto da piacere a chiunque cerchi il miglior pregio di questa CB-R, forse lo una naked bella nell’estetica, nella sostan- identifichiamo in quel fattore X, quel diver- za e nella guida. E soprattutto a chi subi- timento che mancava un po’ (o completa- sca il fascino del quattro cilindri in linea, mente, andando indietro nel tempo) nelle diventato come dicevamo in apertura un precedenti iterazioni del 650 Honda. E che elemento distintivo di questa CB. invece, lo diciamo senza timore di smenti- Forte della motorizzazione quadricilindrica, ta, è ben presente in questo modello 2019. unica nel panorama delle naked medie, la L’ABS entra solo quando deve – anche per- naked media Honda si trova in una classe ché il freno è potente ma non troppo ag- a sé stante, anche perché il paragone per gressivo nell’attacco, come si conviene a prezzo e prestazioni la vede più competi- una moto di questa destinazione d’uso – e tiva ma inevitabilmente un po' più costosa il controllo di trazione pure. Occhio solo rispetto alle bicilindriche che ormai sono agli interventi su ghiaia e parcheggi ster- lo standard di categoria. I tempi sono de- rati, perché prima di “ridare gas” il sistema cisamente cambiati, quindi è difficile pro- ci pensa un po’, e se non si è pronti con la nosticare per questa CB650R un successo zampa si rischiano incresciosi incidenti. paragonabile a quello della Hornet 600 di Lode invece per le gomme: le Metzeler fine anni 90. E’ però altrettanto vero che Roadtec 01 non saranno aggiornatissime la nuova CiBi media possa vantare guida, ma si scaldano ragionevolmente in fretta prestazioni e raffinatezza ben superiori alla e assecondano bene la guida disimpegnata sua quotazione. Sta a vedere che a Tokyo come quella sportiva. ci hanno preso di nuovo…

stanza fastidiosi. in movimento il peso – contenuto, anche HONDA CB 650 R E già che siamo in tema motore, il sistema se c’è chi fa di meglio – sembra diminui- 7.990 EURO di assistenza alla cambiata (non chiamate- re, come spesso accade sulle Honda. Intu- PESO IN ORDINE DI MARCIA 202 Kg lo quickshifter, perché non è né non vuole itiva e maneggevole, la CB-R si presenta CILINDRATA 649 cc essere un optional performance) funziona bene, con un equilibrio perfetto fra mo- TEMPI 4 CILINDRI 4 molto bene a tutti i regimi, anche se come tore e ciclistica. Il pacchetto sospensioni si RAFFREDDAMENTO a liquido sulla sorella maggiore non è velocissimo. comporta molto meglio di quanto non ci AVVIAMENTO elettrico Evitate solamente di usarlo senza troppa si aspetti dalla scheda tecnica: scorrevoli ALIMENTAZIONE iniezione convinzione fra prima e seconda – dove del ma discretamente sostenute, copiano bene FRIZIONE multidisco resto non avrebbe nemmeno senso – per- le piccole irregolarità dell’asfalto rovinato POTENZA 95 cv - 70 kw - 12.000 giri/min ché rischiereste di trovarvi in folle. In quel e non vanno in crisi nemmeno alzando un COPPIA 7 kgm - 64 nm - 8.500 giri/min PIÙ INFORMAZIONI EMISSIONI Euro 4 Meteo: Sole, 16° frangente meglio affidarsi al cambio tradi- po’ il ritmo. Insomma, se non vi discostate CAPACITÀ SERBATOIO 15,4 Lt Luogo: Almeria (Spagna) zionale, peraltro dolcissimo e dal funziona- troppo da una corporatura media, o se non ABS Sì Terreno: Extraurbano mento impeccabile. pretendete rigidità fuori contesto per una PNEUMATICO ANTERIORE 120/70-ZR17M/C (58W) Foto: Zep Gori/Honda Dal punto di vista della guida, una volta moto del genere, non avrete a lamentarvi PNEUMATICO POSTERIORE 180/55-ZR17M/C (73W)

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BMW R 1250RT TEST. VIAGGIARE IN PRIMA CLASSE di Edoardo Licciardello

LA TURISTICA PER ECCELLENZA SI RINNOVA CON IL MOTORE SHIFTCAM. PRATICAMENTE PERFETTA, SA UNIRE DINAMICA A COMFORT TURISTICA. COSTA TANTO, MA INNAMORARSENE È FACILISSIMO

BMW R 1250RT. Erretì giornamento abbastanza leggera, lasciando come “RennTouring”, ovve- immutata gran parte della sostanza tanto ro la sigla che per qualun- estetica che ciclistica per concentrarsi sul que motociclista di lungo propulsore. D’altronde non c’era granché corso identifica la quintes- che non andasse nella precedente RT, ag- B senza della moto da turi- giornata nel 2014… smo veloce. Un modello che una volta po- La base è naturalmente il nuovo motore teva tranquillamente definirsi la BMW per boxer con tecnologia a fasatura variabile antonomasia, sopravanzata però nel cuore ShiftCam, che regola alzata e durata della del pubblico nei decenni più recenti dalla R fasatura valvole lato aspirazione. Valvole 1250GS – più dinamica e sicuramente più che tra l’altro si aprono non contempora- modaiola nell’immagine – anche nel cuore neamente, aumentando la turbolenza della dei turisti più duri e puri. carica fresca e migliorando l’efficienza della Ma non è sicuramente un caso se la Casa combustione. Tutto nuovo anche l’impian- di Monaco ha scelto di svelare la R 1250RT to di scarico, accordato al nuovo motore. contemporaneamente alla GS, in anticipo Il risultato è un’erogazione ancora più re- sul debutto ufficiale del Salone di Colonia. golare e corposa a tutti i regimi: la poten- Perché se anche le vendite non la premia- za massima passa da 125 a 136 cavalli, la no più come una volta (sono state solo 405 coppia da 125 a 143 Nm, raggiungendo un le unità vendute quest’anno in Italia, poco livello di efficienza e raffinatezza con ben più di un decimo della GS) rimane comun- pochi rivali. que un’ammiraglia in tutto e per tutto. Un modello che comunque non può e non po- CICLISTICA ED ELETTRONICA trà mai mancare nella gamma BMW, e che Lo schema, dicevamo, resta pressoché in- – come sempre – basta provare per trova- variato, con il motore che svolge funzione re spiegazione immediata alla sua ragion di parte stressata, il forcellone che integra d’essere. la trasmissione con sistema Evo Paralever e sospensione anteriore Telelever, che così COM’È FATTA rimane solo su RT e GS. Cambia però la Con quest’ultima 1250, BMW ha eviden- tecnologia delle sospensioni optional, che temente effettuato un’operazione di ag- si aggiornano alle Dynamic ESA Next Ge-

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neration con funzionalità completamente sione precedente, con luce diurna a LED attiva, ovvero con correzione automatica optional. non solo dell’idraulica, ma anche del pre- carico molla. COLORAZIONI, PREZZO E DISPONIBILITÀ A livello elettronico la dotazione prevede La R 1250RT è già in vendita a 19.500 euro il controllo di stabilità ASC, due mappatu- franco concessionario, con il primo taglian- re per l’acceleratore ride-by-wire (Road e do compreso nel prezzo, nelle tre colora- Rain) e l’ABS Pro con funzionalità corne- zioni Carbon Black metallizzato, Mars Red ring. Il tutto è naturalmente migliorabile metallizzato/Dark Slate metallizzato opaco, con i vari pacchetti optional, che preve- e Alpine white; rivolgendosi al programma dono il più raffinato controllo di trazione Option 719 Spezial sono disponibili – oltre DTC, la mappatura Dynamic e l’assistente a tantissime finiture di pregio – le due co- dinamico di frenata DBC. lorazioni Blue Planet metallizzato, oggetto Il cruscotto continua a contare sulla stru- della nostra prova, e Sparkling Storm me- mentazione mista analogico/TFT da 5,7”, tallizzato. protetta da un plexiglas regolabile elettri- Tanti gli optional disponibili, raccolti come camente. Di serie l’impianto audio. Il grup- tradizione BMW nei pacchetti Comfort, po ottico rimane quello alogeno della ver- Touring e Dynamic e nella versione Sport,

che aggiunge diverse finiture più dinami- L’accoglienza in sella è naturalmente siba- che. ritica, perché sulla RT tutto è stato pensato nel minimo dettaglio, ed è figlio di un affi- IN SELLA namento che perdura ormai da anni. Ci sono davvero poche moto che sappiano Tutto funziona a meraviglia, tutto è al po- far venire voglia di mettersi in marcia, ma- sto giusto, e i comandi sono relativamente gari inforcando anche l’autostrada, nel bel intuitivi anche se, a dirla tutta, il Multicon- mezzo dell’inverno. troller a rotella si potrebbe ormai sostituire Una di queste, senza dubbio, è la BMW R agevolmente con un sistema più moderno 1250RT, con la quale è possibile provare e che non costringa il pollice sinistro ad – se non l’avete mai fatto è un’esperienza acrobazie per bypassarlo e usare i pulsanti straniante – l’ebbrezza di girare in città, di sul blocchetto sinistro. sera, con il casco aperto senza avere quasi E, giusto per terminare con i difetti (peral- freddo. tro veniali), si fatica anche a digerire, in un Anzi, di aver voglia, se non necessità, di contesto di tale eccellenza nella dotazione, abbassare il riscaldamento di sella e ma- l’assenza del BMW Connected Ride che, nopole, perché anche con temperature evidentemente, è in grado di funzionare vicine allo zero la ErreTi vi sa coccolare solamente in collaborazione con il nuovo come poche altre moto. cruscotto TFT, non disponibile sulla RT.

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EQUILIBRIO GENERALE E’ facile restare un po’ intimiditi dalla RT, imponente e massiccia al primo impatto. Ma grazie a sella e baricentro (tradizionalmente) bassi, la tourer BMW camuffa molto bene il suo peso e si muove agile e facile anche per i meno lunghi di gamba. In città, non fosse per la sezione frontale (gli specchietti ser- vono da riferimento per le valige) si sgusce- rebbe nel traffico con agilità insospettabile, complice anche un motore che ha raggiunto una regolarità da riferimento universale. Il protagonista della nuova RT è senza dub- bio il nuovo boxer ShiftCam, che gira pulito a regimi dove anche il pur regolarissimo 1200 si lasciava scappare qualche incertezza, e poi sale di giri con un vigore – prima – e una cattiveria – poi – che lasciano impressiona- ti. Abbiamo sicuramente provato motori più cattivi in alto e più corposi sotto, ma non ne ricordiamo uno capace di unire le due carat- teristiche in una sola unità. Ma il lato forse più stupefacente è la totale assenza di tran- sizioni fra le due fasature – elemento che ha guastato la festa su più di un modello – che rende il 1250 un vero piacere da guidare in ogni condizione e con ogni stile. Sa trotterel- lare sornione quando si guarda il paesaggio

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e spinge invece forte nella guida sportiva, festa sulla generazione precedente delle tanto da stupire chi non conosce le doti di- boxer stradali. Anche se, va detto, a volte namiche della RT. le ondulazioni dell’asfalto prese in rapida Si, perché con l’equilibrio generale (e la successione causano qualche imprecisione. complicità delle sospensioni ESA Next Ge- Nell’uso turistico è pressoché impossibile neration) sulla 1250 ci si diverte anche – e criticare la RT. parecchio – a guidare. Una volta fatta la La posizione di guida consente di macinare tara al Telelever anteriore, che come sempre chilometri senza stancarsi mai, la protezio- smussa il feedback da parte dell’avantreno, ne aerodinamica è quasi assoluta (ma come guidando tondi e sfruttando l’equilibrio ge- sempre accade, tenendo il parabrezza nella nerale si riescono a tenere ritmi molto inte- posizione più estesa i consumi si impen- ressanti per una moto di queste dimensioni nano e si genera qualche vortice dietro al e masse. pilota a velocità autostradali), e l’impegno Meno agile della GS, la RT è però più ri- nella guida è ridottissimo. Cosa chiedere di gorosa. Tra l’altro – in attesa naturalmen- più a una moto di questo segmento? te di provare le boxer che ancora mancano all’appello, ovvero le 1250R e 1250RS – ci PER CHI È LA R 1250RT? sembra anche la più equilibrata nella tara- Basta guardare i numeri di vendita per ca- tura delle sospensioni: guidando in modali- pire che, almeno qui in Italia, moto del ge- tà Dynamic l’assetto resta utilizzabile e non nere hanno una loro clientela. Non è certo eccessivamente rigido, pur vantando un so- una moto che piaccia ai giovani (o che un stegno eccellente, e in Road non si riscon- giovane si possa permettere, a dirla tutta…) trano i pompaggi che spesso guastavano la ma la Erretì rimane senza dubbio il riferi-

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mento per il turismo stradale, nonostan- chetti degli optional ex fabrica di BMW, ci te la moda imperante abbia portato tanti, si potrebbe benissimo accontentare della forse troppi motociclisti sulle maxienduro versione standard senza soffrire di alcun come la R 1250GS anche se non mette- complesso d’inferiorità. ranno mai le ruote mezzo centimetro fuori La R 1250 RT è una moto quasi fuori dal dall’asfalto. tempo nel suo restare sempre fedele a sé Serve un portafoglio bello gonfio (ma le al- stessa e ai suoi concetti ispiratori: con l’ar- ternative non costano granché di meno…) rivo del motore ShiftCam è diventata pra- per portarsi a casa una RT come la nostra, ticamente perfetta, proprio perché gli unici perché, pur partendo da un prezzo di li- appunti che le si possono muovere sono stino già impegnativo - 19.500 euro fran- il prezzo e l’assenza di una dotazione che co concessionario - si arriva senza grosse forse però la clientela tipo in fondo non difficoltà agli oltre 25.000 di una full op- vorrebbe. tional. Bisogna però dire che, mai come D’altra parte, che altri difetti si vogliono nel caso della RT, la dotazione di serie è trovare in una moto che riesce a non ren- comunque già completissima, e anche se dere noioso nemmeno un trasferimento è difficile rinunciare alle lusinghe dei pac- autostradale?

PIÙ INFORMAZIONI Meteo: Variabile, 5° Terreno: urbano, extraurbano, strada Foto e video: Massimo di Trapani

ABBIGLIAMENTO Casco NOS NS-8 Giubbotto Alpinestars Valparaiso Tech-Air Guanti Alpinestars Winter Surfer Stivali BMW AllRound

BMW R 1250 RT 19.500 EURO PESO IN ORDINE DI MARCIA 274 Kg CILINDRATA 1.254 cc TEMPI 4 CILINDRI 2 RAFFREDDAMENTO ad aria AVVIAMENTO elettrico ALIMENTAZIONE iniezione FRIZIONE multidisco POTENZA 136 cv - 100 kw - 7.750 giri/min COPPIA 15 kgm - 143 nm - 6.250 giri/min EMISSIONI Euro 4 CAPACITÀ SERBATOIO 25 Lt ABS Sì PNEUMATICO ANTERIORE 120/70 ZR 17 PNEUMATICO POSTERIORE 180/55 ZR 17

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NUOVO CODICE DELLA STRADA: BUGIE E VERITÀ di Alfonso Rago

NESSUNA NUOVA NORMA PER LA CIRCOLAZIONE DI AUTO, MOTO, BICI ED ALTRI VEICOLI: SIAMO ANCORA NELLA FASE DELLA RACCOLTA DI PROPOSTE. PECCATO CHE NON TUTTI SE NE SIANO ACCORTI

Tanto rumore per nulla: da con rinnovato vigore: «La necessità di una un paio di giorni, su gior- riforma ampia e completa del Codice - ci nali, alla radio e in televi- ha detto Diego De Lorenzis, vicepresidente sione (per non parlare del della Commissione Trasporti della Camera web…) impazzano articoli - emerge con vigore: abbiamo la necessità T e commenti sui provvedi- di snellire il Codice, di eliminare articoli in menti che saranno contenuti nel prossimo contrasto tra loro, di adeguare il sistema ad Codice della Strada, destinato a cambiare il un mondo della mobilità che è cambiato nostro modo di muoversi. Bici contromano, radicalmente negli ultimi anni, e non è più divieto di fumo in auto, nuovi limiti a 150 autocentrico». km/h in autostrada, obbligo di abbiglia- Per avere un ventaglio ampio delle possibi- mento tecnico e protettivo per chi guida li modifiche da inserire nel testo, la Com- la moto: sono solo alcune delle (presunte, missione ha ascoltato decine di associazio- e per certi versi bizzarre) nuove regole che ni (tra le quali l’Ancma, che ha messo sul hanno scatenato reazioni di assoluta con- tavolo, tra gli altri, alcuni suoi cavalli da danna o consenso totale. Peccato, appun- battaglia che da tempo sostiene, come il to, che si trattasse di una fake: nuove nor- libero accesso in autostrade e tangenziali me approvate non ce ne sono, trattandosi per i veicoli da 125 cc) e preso nota delle solo di audizioni parlamentari con le quali idee che ciascuna ha, in merito alla circo- la Commissione Trasporti della Camera in- lazione stradale. Un po’ come scrivere una tende raccogliere suggerimenti, proposte letterina a Babbo Natale piena di desideri ed idee, da parte di associazioni e struttu- e richieste: ed allora, ci siamo detti, per- re che a vario titolo possono essere qua- ché non approfittarne e coinvolgere anche lificate in materia. La riforma del Codice i nostri lettori? Dunque, se avete in men- della Strada è una delle grandi incompiute te qualche provvedimento per migliorare del nostro Parlamento: se ne parla da anni la circolazione e la coesistenza in strada, (troppi!) e non si è ancora arrivati al risulta- fatevi avanti: scrivetelo nei commenti a to finale. Ora il Governo in carica ci riprova, quest’articolo!

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Francia), la Germania (25.634 e -23%), l’I- CICLOMOTORI ELETTRICI IN IMPENNATA talia (21.326, -18%) e la Polonia con 16.410 Sono i mezzi elettrici che rientrano nell’o- PIÙ MOTO IN TUTTA EUROPA: unità e una perdita del 45%. Si tratta di mologazione dei ciclomotori a vedere una cinque mercati che totalizzano il 71% del maggiore diffusione rispetto alla categoria VENDITE A +10% vendite europee totali. dei motocicli. Nel 2018 sono stati 39.701 i ciclomotori elettrici: +47% rispetto l’anno di Maurizio Gissi MOTO ELETTRICHE, POCHE MA CRE- prima e quasi quadruplicati nel giro di due SCONO TANTO anni. Soprattutto è interessante notare che I motocicli elettrici venduti in Europa (sco- rispetto ai ciclomotori tradizionali quelli LE VENDITE DI MOTO E SCOOTER SONO AUMENTATE, A LIVELLO oter più moto) rappresentano soltanto lo elettrici sono il 15%: venti di più rispetto a EUROPEO, DEL 9,9% NEL CORSO DEL 2018 SUPERANDO IL MILIONE 0,75% del mercato a motore termico. Tut- quanto accade nella categoria dei motocicli DI IMMATRICOLAZIONI E L’ITALIA SI RICONFERMATA IL MERCATO tavia nel 2018 è cresciuto dell’81% toccan- descritta poco sopra. I moped elettrici ven- PRINCIPALE. CALANO FORTE I CICLOMOTORI MA NON QUELLI ELETTRICI do le 7.478 unità. dono molto in Francia (10.381 unità e una Le vendite sono concentrate soprattutto crescita del 37%), Belgio (10.248 unità: in Spagna e Francia con il 60% del tota- raddoppiate in un anno) e Olanda (7.738). le. La Spagna è salita a quota 2.970 uni- Tre mercati che da soli sommano oltre il tà (+250%) e la Francia a 1.526 (+20%). 70% del totale. In Italia gli scooter elet- Il mercato europeo della che se non tutti hanno recuperato rispetto Balzo per l’Italia che raddoppia i volumi in trici sono saliti nell’ultimo anno da 1.175 a moto ritorna con il segno a due prima. Ma procediamo con ordine. un anno portandosi a 622 unità, e ancora 2.851 unità, grazie anche agli acquisti delle positivo. I dati diffusi dalla Con 219.694 immatricolazioni l’Italia resta meglio ha fatto l’Olanda (+350%) con 809 società di scooter sharing. Nel 2015 le ven- ACEM, l’associazione euro- ancora il mercato europeo di riferimento unità vendute nel 2018. Seguono l’Austria dite erano state di 512 esemplari. pea dell’industria del set- (è così dai primi anni duemila) segnando (314), il Belgio (183) e il Regno Unito (181). LEGGI QUI TUTTE LE CLASSIFICHE I tore, raccontano infatti che un aumento del 7,3%. Seguono la Francia nel 2018 si sono immatricolati 1.004.063 (177.760 e +9%), la Spagna (159.946 uni- motocicli contro i 913.723 dell’anno prece- tà e un consistente aumento del 17,5%), la dente: un incremento pari a +9,9%. Germania (156.108 e un +11%) e il Regno La statistica considera 25 dei 28 Pae- Unito (100.439 unità e un +2,8%). Questi si dell’Unione (mancano i dati storici di cinque mercati costituiscono oltre l’80% Bulgaria, Cipro e Malta), ma l’apporto dei delle vendite continentali e hanno contri- mercati non considerati è molto contenuto. buito per il 9,6% all’aumento del mercato Ricordiamo che il dato “motocicli” accorpa europeo del 2018. moto e scooter e questo non permette di Rispetto al 2016 Germania e Regno Unito notare le differenti composizioni nei vari hanno però fatto peggio, perdendo rispet- mercati. Con il risultato del 2018 viene così tivamente il 10,6% e il 16%. ribaltato il -9,5% registrato nel 2017, il che riporta ai volumi che si ottennero nel 2016, CICLOMOTORI IN FRENATA ovvero 1.009.687 unità. La serie storica Brusco calo per le vendite dei ciclomoto- dal 2010 a oggi racconta che il minimo era ri, che perdono quasi un terzo delle loro stato toccato nel 2013 – accadde lo stesso vendite. Sono passati dalle quasi 400.000 anche in Italia - con circa 750.000 uni- unità vendute nel 2017 alle 273.645 del tà vendute fra moto e scooter. Era la coda 2018: ovvero -31,5%. lunga della crisi iniziata nel 2008, periodo Peraltro il settore è in calo da anni: nel nel quale il mercato europeo valeva quasi 2010 aveva sfiorato le 600.000 unità e il doppio di quello attuale. soltanto la ripresa vista nel 2017 (+26%) aveva rovesciato la tendenza negativa. ITALIA NUMERO UNO Con 72.940 esemplari la Francia è anco- Il dato più interessante è che la ripresa ra il principale mercato del ciclomotore in delle vendite ha riguardato tutti i mercati Europa (ha perso comunque il 32%), se- a eccezione della sola Polonia (-3,1%) an- guono l’Olanda (58.969 e -32% come in 32 33 Moto.it Magazine N. 369 Special

KAWASAKI Z1000 : SCRAMBLER INSOLITA E TAGLIENTE di Umberto Mongiardini

CREATA DA DROOG MOTO E RIBATTEZZATA URBAN FIGHTER, USA UNA BASE DI PARTENZA INSOLITA

Droog Moto ha aggiun- è decisamente squadrato e si ispira ad un to un’altra moto dal look design post – apocalittico. Il faro originale post-apocalittico al proprio è stato sostituito con un’unità quadrata con arsenale, con la sua ultima delle feritoie che lasciano passare la luce dei creazione, la Urban Fighter: LED, mentre appena sotto c’è un accenno D una scrambler alquanto di parafango. Tutti gli orpelli non necessari “special”. Basata sulla Kawasaki Z1000, non sono stati rimossi e il cablaggio dell’impian- è una scrambler tradizionale, che vorrebbe to elettrico è stato semplificato e nascosto. una base di partenza con un’impronta un Il telaietto posteriore è stato sostituito con po’ più fuoristradistica. uno su misura su cui poggia una sella piat- In che cosa è consistito il lavoro dei mecca- ta rivestita in pelle, mentre al posteriore la nici di Droog Moto? Togliere tutto il possi- luce dello stop è integrata. A completare il bile, tutte le plastiche, tutti i fronzoli e so- design ci pensano poi i cerchi lenticolari in stituire le parti rimosse con componenti in alluminio. Voi affidereste la sopravvivenza a acciaio grezzo realizzate su misura. Il design questa Z1000?

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DENTRO IL CENTRO STILE DUCATI: A BOLOGNA NASCONO COSÌ LE MOTO DI DOMANI di Maurizio Gissi

IL CENTRO STILE DUCATI HA APERTO LE SUE PORTE. ECCO IL PROCESSO DI DESIGN CHE DAL PRIMO SCHIZZO PORTA ALLA MOTO DI SERIE ATTRAVERSO UN PROCESSO COMPLESSO, E COMP

Lo stile è una componente serie di passaggi da rispettare come il posi- fondamentale di ogni moto zionamento del modello nel proprio segmen- Ducati, tanto che a Borgo to, le analisi di marketing, dei modelli con- Panigale lo indicano come correnti e dei clienti di riferimento, la messa uno dei pilastri di progetto a fuoco delle caratteristiche tecniche più op- L assieme alle prestazioni e portune e il design brief. alla sofisticazione tecnica. Quest’ultimo punto, in realtà centrale, ricade Già, ma come nasce il design di una Duca- a cascata e in maniera influente su tutto il ti? Quale percorso si segue per arrivare alla resto. blocchi di partenza. (240 mm per il cerchio da 17 pollici) doveva moto finita partendo dall’idea? La nascita di un nuovo modello può scaturire Centro stile e progettazione lavorano a stret- unirsi a doti di maneggevolezza e inclinazio- Dopo lungo tempo il Centro Stile Ducati ha dalle proposte del marketing, dalle sollecita- tissimo contatto in ogni fase dello sviluppo, ne in curva compatibili con le qualità di una aperto le sue porte, naturalmente evitando zioni dei clienti, piuttosto che dalle idee dei con costanti scambi d’idee, di esperienze e Ducati, e Pirelli ha sviluppato allo scopo un di anticipare progetti futuri o svelare qualche designer o dagli spazi di mercato più interes- proposte. Non è raro che siano i designer a pneumatico specifico. bozzetto di studio – se ci avessero mostrato santi che si stanno creando. suggerire nuovi accorgimenti tecnici: è stato Il costruttore milanese ha fatto lo stesso an- qualcosa in via ufficiale si sarebbe trattato di Nello specifico, la Diavel è stata sviluppata a ad esempio il caso della sospensione poste- che quando si è trattato di estremizzare cer- una pista falsa – ma per raccontare il pro- partire dal 2008 con il nome interno Mega- riore laterale introdotta sulla Panigale bicilin- te caratteristiche prestazionali come nel caso cesso di sviluppo del design dalla fase em- Monster; l'obiettivo era di far debuttare Du- drica. Una scelta stilistica con vantaggi anche della versatile e potente Multistrada o della brionale alla maquette che porta al modello cati in un segmento inedito. la nuova moto concreti, come l’alleggerimento strutturale specialistica Panigale V4. di serie. doveva avere cilindrata più grossa del solito, della zona posteriore, ma che ha obbligato Sono una trentina le persone che lavorano Come esempio esplicativo è stata scelta la doveva essere più potente e anabolizzata, i progettisti a ripensare ciò che era conso- al centro stile Ducati e fra queste ci sono sei Ducati Diavel 1260 appena entrata in pro- muscolare e aggressiva. lidato. designer (tre senior coadiuvati da altrettan- duzione e presentata all’ultima EICMA. Un Idealmente si legava alle altre Ducati super- Secondo Andrea Ferraresi, design direc- ti junior) e ciascuno si occupa di una o due modello indubbiamente interessante perché bike e naked sport, ma introducendo ele- tor Ducati, ingegnere aeronautico e a Bor- famiglie di modelli. Ogni moto Ducati nasce atipico nella storia Ducati, non la classica menti cruiser: tipici il profilo del serbatoio e go Panigale dal 2000, «...una caratteristica all’interno di questa struttura, si fa ricorso a moto sportiva di scuola italiana insomma. Il il motore a vista in stile Monster, l’accenno peculiare delle nostre moto è che nascono consulenti esterni ma la parte creativa è cu- metodo di lavoro è peraltro comune a ogni di carenatura e la coda piccola ispirati dal- da una stretta collaborazione fra progettisti rata unicamente dal centro stile. modello che nasce a Bologna. le supersportive, mentre dal mondo cruiser e designer fin dalla prima fase di sviluppo I tre senior designer sono: Giovanni Antonac- Il brief alla base di ogni nuova moto o di un arrivavano la forma allungata, la sella bassa dell'idea». ci (sue l’ultima 1299 e le recenti Monster e aggiornamento – ci ha spiegato Stefano Ta- e la gomma posteriore extra large. Vista di Anche i fornitori sono coinvolti quando ne- Diavel), Andrea Amato (serie Hypermotard rabusi, product manager Ducati per le serie profilo, sovrapponendo questi elementi, l’e- cessario, ad esempio la scelta estetica del e Multistrada dal 2016) e Julien Clement Diavel, Monster e Multistrada - prevede una stetica ricordava un atleta centometrista ai largo pneumatico posteriore della Diavel (Scrambler, SuperSport 900 e Panigale V4).

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disegno, al centro stile Ducati si preferisce Ogni nuovo progetto viene affidato a più de- ancora dar forma all’idea iniziale disegnando signer, in una sorta di competizione interna a mano sul classico foglio di carta. «Usiamo attraverso la quale sono proposti non soltan- tantissimo i software – prosegue Ferraresi - to soluzioni di stile ma anche tecniche e di ma ci sono ancora dei passaggi creativi per packaging meccanico. Nel caso della Diavel così dire “romantici” che rappresentano la 1260 i designer coinvolti sono stati tre. Per la parte forse migliore del designer: i bozzetti recente Panigale V4 sono stati addirittura sei, disegnati a mano, la modellazione clay, an- un record in Ducati: erano stati quattro per cora una volta manuale, e infine vedere per la Panigale bicilindrica. Attraverso una sele- la prima volta la propria moto su strada». zione progressiva si passa dalle tre alle due «Per noi il Moodboard (la raccolta di imma- proposte e alla fine si opta per quella finale. gini che adoperano designer e progettisti per L’analisi viene compiuta dal centro stile, dal rendere l'idea del loro progetto, ndr) è molto marketing, da un focus group composto di importante – sottolinea Antonacci – ci dà l’i- una dozzina di appassionati motociclisti che, spirazione, ci aiuta a capire il feeling che può a vari livelli, lavorano in Ducati. Ma la parola passare la moto, le sensazioni che arrivano e decisiva è demandato alla sensibilità e alla soprattutto ci suggerisce in quale direzione responsabilità di Claudio Domenicali, ammi- muoverci». Dopo questa immersione crea- nistratore delegato Ducati, ingegnere mecca- tiva vengono realizzati centinaia di disegni, nico e motociclista. si preparano presentazioni, si sottopongono Torniamo alla nostra Diavel 1260. La prima agli altri componenti del centro stile. selezione da tre a due proposte viene fat-

Come sintetizza nuovamente Andrea Ferra- ro del designer Ducati” sono i paletti entro resi che ci accompagna in questo tour, «Una i quali muoversi senza porre freno alla cre- Ducati deve essere sensuale: significa che atività. Significa che occorre usare materiali non deve essere soltanto bella, che quando autentici: fibra di carbonio, alluminio, ma- la guardi per la prima volta hai l’impulso di gnesio e non imitazioni quando si decide di toccarne le superfici per conoscerla anche adoperarli. Lo stile deve essere essere rico- attraverso il tatto». noscibile e originale; le dimensioni devono Una volta data forma al carattere che lo stile essere compatte secondo la tradizione ra- della moto deve esprimere, occorre presta- cing; le forme devono essere sensuali, come re la massima attenzione all’equilibrio delle è stato già detto, le linee devono esprimere proporzioni. «Le proporzioni sono tutto. – sportività, aggressività, devono rispettare la insiste Giovanni Antonacci - Puoi disegnare qualità aerodinamica e, infine, va dato peso linee bellissime ma se sbagli le proporzioni alle peculiarità tecniche e alla bontà delle hai fallito. E solo una volta che sono state componenti. affinate le forme e le proporzioni si passa ai «Fatto cento il tempo speso da un nostro de- dettagli». signer, il 30% è dedicato allo stile e il 70% «Lavorare a un modello nuovo è fantastico all’affinamento produttivo. – prosegue Ferra- per un designer perché la creatività è libe- resi – Dal 2004 abbiamo accentuato il rap- ra. Quando invece si tratta di modificare un porto fra area tecnica e centro stile mettendo modello esistente bisogna rispettare l’identi- strettamente in comunicazione i due mondi tà precedente. In entrambi i casi le difficoltà e le rispettive esigenze come prima non era non mancano, a cambiare è l’approccio». stato fatto». Quelle che Ferraresi definisce “le regole d’o- Nonostante esistano sofisticati programmi di

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designer. E’ ancora Ferraresi a spiegare que- «E’ la procedura in assoluto più costosa e sto processo creativo «Il designer può model- complessa – conclude Ferraresi – coinvol- lare la sua moto con grande flessibilità, spe- gendo cinque persone per molte settimane rimentare i cambiamenti rapidamente e nel di lavoro al PC». giro di un giorno può modificare radicalmen- Realtà virtuale e una apposita virtual room te quello che ha fatto se non è convinto». aiutano a verificare il risultato finale, -ven Il panel interno di ducatisti interviene ancora gono analizzate finiture superficiali, texture, durante questa fase nella quale le modifiche colorazioni. sono attuabili. Definito il modello clay fina- Definite e verificate le dimensioni di ogni le, anche qui l’approvazione di Domenicali è componente, e dell’insieme, si passa alla cruciale, lo stile viene sostanzialmente bloc- maquette finale che anticipa la moto di se- cato e da lì in avanti le variazioni possono rie: è ancora un modello di stile non funzio- essere solo marginali o per componenti di nante, ma è difficile accorgersene e non solo fornitura: la voce costi è sempre molto im- al primo sguardo da come le finiture sono portante… accurate e a imitazione dei materiali veri che Si passa quindi alla scansione per punti che saranno utilizzati. permette la creazione di un modello virtua- Quanto tempo passa dal brief al modello di le tridimensionale con tutte le parti tecniche produzione? Sono necessari mediamente tre e accessorie. Il programma di progettazione anni di lavoro, ma si arriva a cinque anni nel industriale e creazione di superfici Alias entra caso ci sia in ballo lo sviluppo di un nuovo qui in gioco pesantemente. motore.

ta sui disegni elaborati con photoshop, poi si migliorata la forma della sella e così via. passa alla fase che anticipa il modello in clay Intanto inizia il lavoro sul modello in clay. An- passando alla tecnica digitale. che in questo caso la sgrossatura delle for- Mentre il reparto prototipi allestisce l’ossa- me, su foam ad alta densità, viene eseguita tura della moto, si passa alla realizzazione con fresatrice tridimensionale per velocizzare tridimensionale delle sovrastrutture. Un pro- il lavoro che un tempo era totalmente ma- gramma CAD gestisce la macchina che fresa nuale. Sopra a questo corpo viene depositato il modello in schiuma poliuretanica realizzan- e poi modellato lo strato di clay. Che altro do le sovrastrutture, che saranno poi rifinite non è, semplificando, che una specie di pla- e verniciate per completare la parte estetica. stilina. Ma che che per essere modellata a Si ottengono così due proposte in scala 1:1 mano dal designer deve essere riscaldata a utili a un’analisi generale e non di dettaglio circa 60° e che una volta fredda può essere «Da valutare a sei metri di distanza», spiega lavorata asportando il materiale eccedente Ferraresi. Da questo confronto è selezionato fino ad arrivare alle forme volute. Che ven- il modello che proseguirà nella competizione gono affinate, verificate, modificate o rifatte interna «...e a questo punto, scelto il design, fino al risultato desiderato. inizia il vero lavoro». Il modello in clay viene fotografato e le im- Viene realizzata una moto muletto con la magini elaborate digitalmente prima che il quale si iniziano i test su strada svolti dai designer rimodelli le superfici. Cosa più im- collaudatori Ducati. La pratica suggerisce la portante, la moto viene misurata punto per modifica di dettagli, se necessario viene cor- punto con un software specifico che ne rileva retta l’ergonomia, oppure modificato un pro- accuratamente le dimensioni 3D formando filo che altrimenti disturberebbe il comfort, o una sorta di banca dati di stile che è utile al

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IL MIGLIOR VALENTINO SECONDO ME di Nico Cereghini

IL VALENTINO DELLA 125 È QUELLO A CUI SONO PIÙ AFFEZIONATO. LO RICORDANO IN POCHI, E PER QUESTO MI PIACE RACCONTARE COSA RAPPRESENTÒ. HA COMPIUTO 40 ANNI, EPPURE RESTA ANCORA PROTAGONISTA DELLA MOTOGP

Auguroni Valentino! Qua- inaugurando così un modello che avrebbe rant’anni non sono pochi, seguito per anni, la prima stagione all’inse- per uno sportivo, ma quello gna della pura esagerazione, botte sull’a- che più mi impressiona sono sfalto e carenature a brandelli, la seconda i ventitrè anni di mondiale e per vincere. Fece così in Sport Production, A il ventiquattresimo alle por- vincendo il titolo italiano 125 nel ’94; re- te. Rossi è un patrimonio dell’umanità, e plicherà il suo schema nel mondiale 125, il Valentino a cui sono più affezionato è poi in quello 250 e ci proverà persino in quello degli esordi, quando la sua guida 500, pur sbagliando e cadendo meno nel irriverente e tutta quella leggerezza entra- primo anno perché la 500, si sa, ha sem- rono nelle nostre case attraverso la tivù. pre fatto un po’ paura. Era facile raccogliere consensi unanimi, al- Dalla minimoto alle gare nazionali con la lora, e a maggior ragione per quel ragazzino Cagiva Mito, sulle piste vere, è un bel sal- terribile che spuntò a sorpresa nel mondia- to; ma per lui deve essere stato un pas- le delle 125 e fece subito capire di essere saggio chiave grazie a due maestri speciali: speciale. Sveglio, tanta voglia di correre Graziano Rossi e Claudio Lusuardi sapeva- con qualsiasi mezzo a motore dall’Ape in no benissimo come mettere insieme il di- su, il piccolo Valentino aveva cominciato vertimento e l’impegno. Vale se la gode- a far sul serio a quattordici anni, saltando va e quasi senza accorgersene diventò un sulla Cagiva 125 del team modenese di Lu- professionista: nel ’95 era già il campione suardi, ex-pilota e vecchio amico di babbo italiano della classe 125 con l’Aprilia da GP Graziano. e terzo nell’europeo. Ormai pronto per al- Veloce, spesso anche troppo, il primo anno linearsi nel campionato del mondo, aveva aveva collezionato soprattutto cadute, proseguito con il team AGV di Giampiero

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Sacchi e l’assistenza tecnica di Mauro Noc- nico toscano- come sono tutti i campioni cioli. Malesia, Indonesia, Giappone. di razza. Una vittoria, troppa voglia, tanti Mica facile partire nel ’96 da piste mai viste errori, alla fine fu nono nella classifica -ge e così difficili. Tuttavia Rossi si mise subito nerale. in mostra e già nella prima gara europea, Oggi fa effetto: le vittorie della sua se- a Jerez, lo vedemmo uscire davanti a tut- conda stagione furono addirittura undici. ti dall’ultima curva, testa bassa dentro il Su quindici gare. Calibrato il polso sul gas, cupolino con quattro avversari attaccati al tenuta a bada in qualche modo quell’ir- codone. ruenza esagerata, Valentino conquistò il Nella volata fu quarto, va bene, ma a metà primo titolo nella 125 del ’97. Con la pole stagione era già sul suo primo podio in e la vittoria fin dalla prima gara, i colori del Austria, e nella gara dopo ecco la pole e team Nastro Azzurro , la RS 125 Aprilia, la vittoria. Brno, 18 agosto, la prima non sempre Noccioli riferimento nel box. Dopo si scorda mai. Per noi appassionati lui era questo assoluto dominio arrivò la decisione quello che si inventava le traiettorie, che di passare subito sulla 250. Di quell’anno girava sui cordoli e spesso anche oltre, che le prime famose scenette: il travestimento non temeva nessuno; per il suo capotec- da Robin Hood dopo la vittoria di Doning- nico Mauro Noccioli, però, Valentino era ton, la bambola gonfiabile del Mugello. anche estroverso e indisciplinato, difficile Del biennio con la Aprilia 250, questa vol- da domare. Del resto –ammetteva il tec- ta con il team interno ufficiale e Rossano

Brazzi, sono da rivedere tante immagini: le Valentino cercava fin dall’inizio della car- cadute nelle prime due gare della stagione riera un riferimento forte per battersi con ’98 e poi tanti altri voli, ma anche le cin- furore agonistico, forse non fu nemmeno que vittorie, altri quattro podi, il secondo una scelta consapevole, e d’altra parte il posto finale dietro a Capirex (ricordate che romano era la controparte –o sarebbe me- scintille con Harada?). glio dire il bersaglio- ideale: atipico nella In Aprilia si fece tesoro di quella stagione storia della moto, gran culto dell’immagi- così complicata: dalle tre punte si passò per ne, sfrontato nelle parole e nei fatti. l’anno dopo al solo Rossi, che con nove vit- Fu una cosa inedita, perché avevamo già torie, due secondi posti, un terzo e cinque visto dualismi accesi nei confronti diretti, pole si prese il secondo titolo personale. ma qui uno correva in 125 e l’altro domi- Sempre più fantasioso nella preparazione nava in 250. Di sicuro, fu Rossi a provo- delle scenette, certo; ma lo sapevate che care l’altro e non viceversa: Max a Valen- dopo la vittoria di Jerez, quando si infilò di tino neanche pensava, vinceva i titoli in corsa nel finto WC, prese cinque milioni di duemmezzo prima con l’Aprilia e poi con la multa dalla Dorna? Honda, inseguiva la popolarità, era spesso So come nacque la rivalità con Max Biaggi, in televisione. Valentino cominciò a pun- ma non so dire esattamente perché. Forse zecchiare Max in una intervista; non era

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te della sua Honda davanti a quelle della si sarebbe giocato la vittoria ogni domenica Yamaha del veterano. Nella prima gara anche in 500. E nella nona gara dell’anno, a Welkom Rossi stabilì il giro più veloce a Donington Park il 9 luglio 2000, ecco prima di cadere, nella terza conquistava i l’impresa indimenticabile: quarto in griglia, primi punti, nella quarta era già sul podio partito male e finito tredicesimo, il Dottore e replicava nella gara successiva. Si arrivò si espresse in una rimonta pazzesca fino a al Mugello con Rossi sempre più convinto e raggiungere la coppia Roberts-McWilliams, Biaggi caricato a mille, reduce da due pole li passò e vinse, entrando così nel ristretto consecutive ma indietro in classifica. club dei vincitori nelle tre classi odierne del La battaglia fu epica, Biaggi Rossi e Capi- mondiale, insieme a piloti come Hailwo- rossi gomito a gomito, sorpassi a ripetizio- od, Read, Redman, Cadalora e Capirossi. ne nella loro prima e grande sfida diretta. Ormai Rossi era un vincente, nelle ultime Fino a che Valentino cadde al Correnta- sette prove della stagione conquisterà an- io a quattro giri dal termine, Biaggi volò che il GP del Brasile, otterrà tre secondi via poco dopo alla Scarperia, e così vinse posti e due terzi, finirà secondo in classifica Capirex, primo pilota italiano nella storia dietro a Roberts con la e davanti a della 500 al Mugello. Soltanto una volta, Biaggi. E sono in tanti a pensare che forse, quell’anno, avremmo assistito a uno spet- con un avvio migliore e maggiore convin- tacolo così speciale: nell’ultima gara a Phl- zione, avrebbe potuto laurearsi campione lip Island, GP d’Australia, e questa volta a del mondo già nel 2000. Ma non avrebbe vincere di misura –dopo una corsa memo- dovuto aspettare così tanto: dodici mesi rabile- fu proprio Max, con 182 millesimi di dopo si portava a casa il primo dei suoi vantaggio su Capirossi e 288 su Rossi. titoli nella top class. Ma già dal il Mugello fu chiaro che Valentino Ancora davanti a Max Biaggi. ancora il Dottore, era semplicemente “Ros- Fu una provocazione spiritosa però del sifumi” in omaggio al forte giapponese No- tutto gratuita, Vale non aveva ancora vin- rifumi Abe, e a chi gli aveva domandato se to un titolo mondiale e Biaggi ne aveva si sentisse il Biaggi della 125 aveva risposto già conquistati quattro. Bisogna dire che il che semmai era Biaggi che avrebbe dovuto pubblico gradiva moltissimo il campione/ sentirsi il Rossi della 250. ragazzino, si entusiasmava per quella gui- Pare che alla vigilia della prima gara del da irriverente, le sue traiettorie innovati- ’97, a Suzuka, il romano abbia affrontato ve, i suoi lunghi monoruota e le vittorie. Vale a muso duro nel ristorante del circui- Valentino Rossi era nuovo in tutto e così to, davanti a tutti, invitandolo a sciacquarsi anche lo sfottò nei confronti di Biaggi, che la bocca prima di nominarlo. Da quel mo- sembrava divertire così tanto il biondino e mento fu guerra aperta, guerra fredda, e in la sua cerchia, passò come una simpatica ogni occasione possibile i due si provocaro- innovazione. Naturalmente Max non gradì no a parole. E dalle parole fu ancora Rossi e meditò vendetta. a passare ai fatti. L’occasione fu obiettiva- Non fu certamente fortunato, Biaggi. mente ghiotta: un rotocalco pubblicò una Quando Rossi, conquistato il titolo mondia- serie di scatti di Max e della top model Na- le della 250, decise per il 2000 il grande omi Campbell sorpresi in aeroporto come passo verso la 500 (con la Honda ufficia- se stessero partendo insieme, costruendo le e Jeremy Burgess), il romano liquidò la addirittura un fidanzamento. faccenda con parole lapidarie: “Se davvero E così al Mugello, vinta la gara mondiale, viene in 500 dovrà smettere di giocare”. Rossi caricò sulla moto la bambola gonfia- Non sarebbe andata proprio così e mol- bile Claudia “Schiffer” per il giro d’onore. to presto il rookie avrebbe messo le ruo-

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TANTI AUGURI VALENTINO!

IL 16 FEBBRAIO VALENTINO ROSSI HA COMPIUTO 40 ANNI. I NOSTRI PIÙ CARI AUGURI E QUELLI DI UN PO' DI AMICI E TIFOSI: CRACCO, ZANETTI, ROCCO SIFFREDI, FAVINO, GERRY SCOTTI, BORGHESE E TANTI ALTRI

Abbiamo voluto fare gli auguri a Valentino Rossi che il 16 febbraio compie 40 anni. L'abbiamo fatto coinvolgendo amici e tifosi A di Valentino: da Pierfran- cesco Favino ad Alessandro Borghese, alla coppia Francesco Montanari e Andrea De- logu, passando per Mauro Corona, Rocco Siffredi, Cracco e Gerry Scotti. Campioni e grandi sportivi come come il vicepresiden- te dell’Inter Javier Zanetti, Tony Cairoli e , fino a Nico Cereghini. Ovviamente non potevano mancare il suo amico e inseparabile braccio destro, Uccio Salucci e gli amici di una manciata di fan club sparsi per il mondo.

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E poi, finalmente, l’avviamento elettrico tipo della 1000 tricilindrica, la Laverda ha e una parte ciclistica di disegno moderno, presentato la 750 SF affiancandola alla S, GRANDI RICORRENZE: BMW, completamente diversa da quella dei mo- che avrebbe poi sostituito nel giro di alcu- delli precedenti. La straordinaria bontà del ni mesi. Il grosso bicilindrico di Breganze GUZZI, HONDA, LAVERDA, MV progetto originale ha fatto sì che questo aveva la distribuzione monoalbero con co- motore, realizzato in seguito in cilindrate mando a catena (collocata centralmente) e di Massimo Clarke fino a 980 cm3, sia stato impiegato su di- l’albero a gomiti composito che poggiava su versi modelli di grandissimo successo (ba- quattro supporti di banco e lavorava su cu- sta ricordare la R 100 RS e la R 80 GS) e scinetti a rotolamento. La trasmissione pri- GIUSTO CINQUANT’ANNI FA, CON LA HONDA CB 750 FOUR, abbia continuato ad essere prodotto fino maria era a catena e il cambio del tipo con LA SERIE /5 DELLA BMW E LA GUZZI V7 SPECIAL, È DAVVERO alla prima metà degli anni Novanta! presa diretta. COMINCIATA L’ERA DELLE MAXIMOTO Al Salone di Milano del 1969 La Guzzi ha Spiccava l’impiego di calotte in ghisa, incor- presentato la V7 Special, una poderosa porate di fusione, nelle quali erano ricavate granturismo con cilindrata di 758 cm3, le pareti delle camere di combustione e le direttamente derivata dalla V7, che era sedi delle valvole. Nella SF I del 1972 la entrata in commercio nel 1967 con una Laverda ha adottato carburatori da 36 mm A mezzo secolo di distanza è lei aveva però un funzionamento perfetto. cilindrata di 700 cm3. L’estetica molto pia- (i precedenti erano da 30 mm) e ha ab- giusto parlare di una stagio- Qualcuno parlava di materiali straordinari, cevole ha senz’altro contribuito in misura bandonato le calotte per passere alle sedi ne straordinaria che ha visto ma in effetti erano più o meno come quelli fondamentale al successo di questo mo- riportate. l’inizio della grande rinasci- impiegati dai nostri costruttori. dello, autentico capostipite della gloriosa Sempre al Salone di Milano del 1969 la MV ta del mondo motociclistico, Eccellenti erano la bontà del progetto stirpe dei grossi bicilindrici di Mandello. Agusta ha presentato la 750 Sport (oggi A con la comparsa di nuovi complessivo, della geometria e del dimen- Nella stessa occasione, accanto al proto- quotatissima e assai ricercata dai collezio- modelli che hanno realmente fatto la sto- sionamento dei vari organi meccanici e ria e con un forte ritorno di interesse per l’accuratezza delle lavorazioni e dei tratta- le due ruote da parte del grande pubblico. menti. E poi il controllo di qualità, presso- Nel 1969 è arrivata la straordinaria Hon- ché sconosciuto da alcune nostre aziende… da CB 750 Four, autentica pietra miliare Il quadro era completato dalla grande se- che ha davvero dato inizio all’epoca dei rietà dei produttori dei componenti: la quadricilindrici in linea trasversale per uso Honda non doveva controllare se ogni sin- stradale. Una moto nella quale funzionava golo lotto corrispondeva alle specifiche di tutto a perfezione: la validità del disegno progetto ma era il fornitore a garantirlo, e l’accuratezza realizzativa si traducevano effettuando accuratissimi controlli in uscita non solo in prestazioni di prim’ordine, ma dalle sue linee di fabbricazione. anche in affidabilità assoluta e in durata Il 1969 ha anche visto la comparsa delle eccezionale. nuove bicilindriche BMW, con la presenta- E poi niente vibrazioni, avviamento elettri- zione della serie /5 all’inizio dell’autunno. co sempre impeccabile e, finalmente, fre- Tanto sotto l’aspetto tecnico quanto dal no a disco a comando idraulico. Il motore punto di vista estetico si trattava di una era di schema semplice e razionale. Albero autentica rivoluzione per i classici boxer a gomiti in un sol pezzo lavorante su bron- bavaresi. zine, distribuzione monoalbero, blocco ci- Cilindri non più in ghisa ma in lega di allu- lindri con canne riportate in ghisa. minio con canna riportata, albero a camme Dal punto di vista progettuale appariva nella parte inferiore del basamento, albero meno convincente la trasmissione, con una a gomiti monolitico lavorante su bronzine primaria affidata a due catene a rulli (sulle (anziché composito e su cuscinetti vol- quali lavorava un solo tenditore!) e un ter- venti), pompa dell’olio a lobi e teste più zo albero alla uscita del cambio per avere compatte, con l’angolo tra le valvole che il pignone nella corretta posizione; anche passava da 80° a 66°.

50 51 Moto.it Magazine N. 369 Tecnica e Storia nisti), una quadricilindrica con distribuzio- ca a due tempi a disco rotante di 125 cm3 ne bialbero che derivava direttamente dalla condotta da Dave Simmonds, e il secondo 600, entrata in commercio un paio di anni della Benelli, nella classe 250, per merito di prima e costruita solo in 310 esemplari. Kel Carruthers. quest’ultima va comunque il merito di es- La moto pesarese era dotata di un moto- sere stata la prima moto a quattro cilindri in re a quattro cilindri in linea con distribu- linea trasversale e venire commercializzata. zione bialbero progettato originariamente Alla 750 Sport è andata un po’ meglio, dall’ing. Savelli e successivamente oggetto ma le vendite sono state comunque assai di un lungo e profondo lavoro di sviluppo. scarse (1.490 esemplari in tre diverse se- Tra le caratteristiche tecniche più significa- rie). La moto era molto costosa, la tecni- tive spiccavano l’adozione di cilindri singoli, ca per quanto raffinata risultava complessa la testa in due parti simmetriche (ognuna e datata (in pratica era quella da corsa di delle quali “serviva” due cilindri) e l’albero a metà anni Cinquanta), il peso era elevato e gomiti composito che poggiava su ben otto le prestazioni non proprio esaltanti; inoltre cuscinetti di banco. una trasmissione finale ad albero non era Lo stesso anno ha visto un importante ri- certamente ciò che ci si aspettava da una torno sulla scena mondiale, quello del mi- sportiva. tico Bol d’Or, dopo una interruzione durata Il 1969 è stato significativo anche per lo otto anni. Nel 1960 a trionfare era stata una sport motociclistico per via di due eventi BMW 500 mentre nel 1969 Rougerie e Ur- di grande importanza: il primo titolo iridato lich hanno vinto in sella a una Honda CB della Kawasaki, con una brillante bicilindri- 750 Four appositamente preparata.

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GABARRINI: "BAGNAIA MI RICORDA MÁRQUEZ" di Giovanni Zamagni

DOPO AVER LAVORATO CON UN CAMPIONISSIMO COME LORENZO, CRISTIAN ADESSO SI TROVA A FIANCO DI UN DEBUTTANTE: “IL METODO DI LAVORO NON CAMBIA, E PECCO È UNO DI QUELLI “BUONI”: COME I GRANDISSIMI, SA PERCHÉ OTTIENE CERTE PRESTAZIONI, NON CI ARRIVA PER CASO”. SU JORGE: “PUÒ METTERE IN CRISI MARC”

Quello che molti considera- che dalla consapevolezza che ha in quello no un “predestinato”, a Se- che prova, a capire cosa sta testando. pang è andato ancora più Un pilota – tutti lo fanno – parte da un forte di ogni più ottimistica certo livello e finisce la giornata a un livel- previsione. lo superiore: quello che fa la differenza, è Q Già velocissimo al debutto ripartire da dove sei arrivato. a novembre, Pecco Bagnaia E’ una qualità che hanno in pochi: capita a Sepang è stato addirittura stupefacente: spesso che un pilota arrivi a fare dei tempi lo strepitoso 1’58”239, appena 63 millesi- senza sapere bene perché, senza rendersi mi (guarda caso…) più lento di Danilo Pe- conto di come sia arrivato fino a lì. Quelli trucci, certifica tutto il valore del campione “buoni”, invece, hanno questa caratteristi- del mondo della Moto2, tanto talentuoso ca: raggiungono un risultato e sanno per- quanto intelligente. ché ci sono arrivati». Due qualità che fanno di Pecco una delle grandi speranze del presente e del futuro In questo, Bagnaia ti ricorda qualcuno? del motociclismo italiano. Lo pensa anche «Questa qualità l’ho vista in Márquez: ero Cristian Gabarrini, il suo nuovo capotecni- con lui quando ha debuttato in MotoGP, co, uno che in passato ha lavorato con Ca- e mi aveva impressionato la sua capacità sey Stoner, Marc Márquez e Jorge Lorenzo, di non dimenticare più quello che aveva tanto per fare tre nomi a caso… imparato: una volta che aveva acquisito un certo aspetto della guida, della messa Allora Cristian, com’è andato il test in a punto o di qualsiasi altra cosa servisse Malesia? per andare forte, ce l’aveva dentro di sè «Molto bene e non solo per il secondo po- per sempre. sto e il tempo sul giro. E’ una qualità che ha anche Pecco». Pecco è andato bene fin dalla prima volta che è salito sulla moto a Valencia, e ha Come si è evoluto il lavoro da Valencia continuato a migliorare. Lo ha fatto quoti- a Sepang? dianamente anche in Malesia: è la confer- «A Valencia siamo partiti con una base si- ma che è un ottimo pilota. Si capisce an- mile a quella che usava Lorenzo, adattata

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sulla “carta” alle esigenze di Bagnaia, per completamente il potenziale delle gomme. quello che si poteva capire vedendolo gui- Ma a Sepang è migliorato tanto anche sot- dare in Moto2. Da lì in poi sono state fatte to questo aspetto: c’è ancora del margine, le normali modifiche di assetto per fargli ma il limite non è così lontano». guidare la moto come piace a lui. Nel frat- tempo, Pecco ha fatto un lavoro enorme Ti aspettavi che potesse fare quel “tem- per adattare il suo stile alla Ducati». pone”? «Che potesse stare nei primi dieci era quasi Pecco dice di avere ancora qualche pro- scontato, per quello che era riuscito a fare blema in frenata: confermi? il primo giorno di test a Sepang su una del- «Diciamo che siamo all’85% come confi- le piste più difficili per la MotoGP di tutto denza: non riesce ancora a entrare in curva il mondiale. Poi, quando l’ultimo giorno è con tanto freno. entrato in pista riuscendo a essere subito E’ normale che sia così: non è abituato ai velocissimo, ho capito che avrebbe potuto dischi in carbonio e non ha ancora capito fare un gran tempo».

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to incredibile, è un pilota forte! Dovizioso carica per spingere sempre di più. andrà forte, Petrucci si è classificato pri- Mi spiace per che, a causa KTM PRESENTA I TEAM mo in Malesia ma anche la Suzuki va mol- dell'infortunio, non è riuscito a provare in to bene. Sarà un anno difficile! L'obiettivo Malesia ma avrà un pò di tempo per re- MOTOGP, MOTO2 E MOTO3 è rimanere nella top ten in Qatar e, gara cuperare. Io proverò a essere sempre me dopo gara, fare sempre qualcosa in più! La stesso. In un team ufficiale ci sono tante di Serena Liso KTM sta facendo tanti passi in avanti per cose da provare. Bisogna andare più forte essere competitiva e noi dobbiamo rispon- possibile e la KTM ha un grande potenzia- LA CASA AUSTRIACA PRESENTA LA SQUADRA DELLA MOTOGP, MOTO2 dere con i risultati. le. Sono contento se riuscirò a lottare con La moto rispetto all'anno scorso va molto i primi dieci nella prima gara e penso che E MOTO3 PER LA STAGIONE 2019 A MATTIGHOFEN: 9 PILOTI, TANTE meglio però anche gli altri sono cresciuti potremmo riuscirci. NOVITÀ E IL SODALIZIO CON IL TEAM TECH3 tanto. Quest'anno abbiamo anche Johann Per quanto riguarda i test del Qatar, posso e lui è un pilota forte e bravo, giovane dire su cosa dovrò lavorare una volta che come me e talentuoso. Abbiamo migliorato arriverò lì. Sono felice di avere tre giorni di tanto il passo, la stabilità e l'elettronica. Il test prima della gara perchè sarà un modo motore manca un pò ma stiamo miglioran- per prepararsi all'inizio di stagione. Per le do». altre competizioni sarà più difficile perchè solitamente quando arrivi al venerdì deve KTM ha presentato a Mat- Rosso in Formula 1. I 4 nuovi riders sono JOHANN ZARCO già essere tutto ok e questo aspetto sarà tighofen, nel suo quartier Oliveira e Syarhin per la Motogp, Bezzec- «Bisogna lavorare ancora tanto ma i mi- il nostro punto debole di questa stagione. generale, la squadra corse chi per la Moto2 e Oettl per il campionato glioramenti già li vedo e questo mi dà la Quindi dovremo iniziare subito con il passo che scenderà in pista per la Moto3. stagione 2019 in MotoGP, Un’altra grande novità è l’arrivo di Dani Pe- K Moto2 e Moto3. La casa au- drosa che, ritiratosi nella scorsa stagione striaca si rinnova ed è pronta per affron- dopo 18 mondiali (tra cui 3 vinti), sarà te- tare un nuovo campionato schierando tre ster ufficiale KTM affiancato dal finlandese team con un totale di nove piloti. Una cre- Mika Kallio. scita significativa e un investimento di 40 milioni di euro che evidenzia la volontà di POL ESPARGARO KTM di diventare sempre più competitiva «Mi sento molto bene! Sono stati 5 gior- nel settore velocità così come in altre ca- ni lunghi in Malesia, ho provato tante cose tegorie dove ha raccolto numerosi successi nuove, la moto è veloce e il feeling è buo- e parliamo del cross, supercross, enduro no. I test in Qatar ci serviranno per mi- e Dakar (vincitori per il diciottesimo anno gliorare altre cose. L'anno scorso abbiamo consecutivo). finito la stagione con un podio ed è stato Red Bull KTM Factory Racing correrà in pi- fantastico sia per me che per KTM. sta in MotoGP con la nuova RC16 guidata Anche quest'anno cercherò di dare il me- per il terzo anno consecutivo da Pol Espar- glio per salire ancora sul podio. Dani Pe- garo e dal nuovo acquisto Johann Zarco. drosa è un ingresso molto imporante per Red Bull Ktm Ajo Motorsport avrà come noi, lui può aiutarci molto perchè arriva da protagonisti nel campionato di Moto2 Jorge un team vittorioso come la Honda. Martin e il sudafricano mentre Per quanto riguarda gli altri piloti, Marc ora in Moto3 correrà Can Oncu, ricordato per la non è ok perchè ha problemi con la spalla sua strepitosa vittoria al debutto a Valencia ma la Honda è una moto che va molto for- 2018. te e quando starà bene sarà sicuramente il Il team Tech3 sposa KTM e stravolge la pilota da battere. grafica: la moto si colora di blu e arancio- Anche la Ducati è andata molto forte in ne, richiamando così l’immagine della Toro Malesia, Pecco Bagnaia ha fatto un risulta-

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moto ma anche su di me. Non voglio fare previsioni, prima aspetto i test. Cerchiamo di raccogliere più punti possibili e provare a fare delle belle gare».

Miguel Oliveira «Sono felice perchè il feeling con la moto è buono. C’è ampio margine di migliora- mento e KTM ci ha supportato tantissimo portandoci tante cose da provare. Nei test a Valencia ero ultimo, mentre a Sepang ero vicino ai piloti ufficiali. Una delle differenze rispetto alla Moto2 è che le traiettorie in MotoGP sono diverse: non curi molto la velocità in curva, ma devi posizionare la moto in modo tale da uscire e aprire il prima possibile per massimizzare l’accelerazione. La frenata invece è una cosa alla quale ci si abitua facilmente. Cercheremo di portare a casa più punti possibili, il nostro obiettivo sono i piloti factory, quindi fare come loro, stargli addosso o addirittura fare meglio. Noi, con KTM, siamo in un determinato momento dello sviluppo con la moto».

giusto già dal venerdì. moto, sono molto fiducioso e spero di fare Come va la moto? A novembre facevo fa- un bel lavoro. Sicuramente il team si impe- tica ad entrare nelle curve, non avevo un gnerà tantissimo, come si è impegnata la grande feeling ma adesso questo aspetto è KTM questo inverno, avremo tante cose da sotto controllo. Abbiamo un buon motore provare e speriamo di fare un bel lavoro e per uscire dalle curve però è comunque un crescere tutti insieme. aspetto che devo migliorare. Il colore della moto spacca. Per quanto riguarda Pol, è un bravo ragaz- La notte del Qatar sarà speciale, soprattut- zo. Gli ultimi due anni ha lavorato tanto ed to perché è la prima gara insieme quindi è era contento dopo i test perchè il fatto di come il primo appuntamento. Le prime im- passare sotto i 2 minuti è stato uno step pressioni? Ho capito da subito che dovevo abbastanza importante anche se gli altri cambiare il modo di allenarmi, ho bisogno sono andati sotto al 59. Stiamo andando di un pò più di forza e di peso. nella direzione giusta. Non condividiamo La grande differenza, a parte il motore e le alcuni aspetti tecnici perchè io faccio il mio gomme, è che i movimenti del corpo fan- lavoro, lui il suo e abbiamo due stili diffe- no reagire molto di più la moto perciò ho renti, ma come persona è molto piacevole iniziato subito a lavorare sullo stile di gui- mangiare e viaggiare con lui». da cercando di migliorarlo. Non parto con la pretesa di vincere subito però voglio far MARCO BEZZECCHI bene, prima per me e poi per la KTM. Vor- «Mi sento bene, sono carico e contento. rei fare qualche podio ma sopratutto qua- La prossima settimana finalmente si va in che vittoria. C'è tanto da migliorare sulla

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SBK 2019, TEST PHILLIP ISLAND: BAUTISTA È IL PIÙ VELOCE di Carlo Baldi

LO SPAGNOLO DELLA DUCATI CHIUDE AL COMANDO LA PRIMA GIORNATA DI TEST UFFICIALI E PRECEDE LOWES E REA. SORPRENDE SYKES QUARTO CON LA NUOVA BMW. SESTO POSTO PER MELANDRI

Si è conclusa a Phillip Island Positiva la nona posizione di Reiterber- la prima giornata di test uf- ger con l’altra BMW. Il tedesco precede ficiali ai quali partecipano Razgatlioglu, che utilizza per la prima volta tutti i piloti del mondiale il nuovo motore 2019 sulla Ninja del team Superbike e che precedo- Turkish Puccetti Racing e sta anche testan- S no il primo round del 2019 do alcune nuove soluzioni di sospensio- che si disputerà su questa pista il prossimo ni. Camier chiude undicesimo con la CBR weekend. Primo tempo per Alvaro Bautista del team Moriwaki Althea Honda, davanti che con la Ducati Panigale V4 ferma i cro- a Torres con la Kawasaki di Pedercini e a nometri sul tempo di 1’30”743 e precede di Chaz Davies, sorpresa negativa della gior- oltre quattro decimi Alex Lowes su Yamaha nata. Il gallese sta meglio rispetto ai test ed il campione del mondo Jonathan Rea. invernali di Jerez e Portimao, (dolori alla Lo spagnolo della Ducati aveva chiuso in schiena), ma questa mattina è stato co- testa anche la prima sessione disputata stretto per lungo tempo al box a causa di questa mattina. Nel pomeriggio non si è alcuni problemi tecnici. migliorato, ma nessuno ha fatto meglio di Mercado, salito oggi per la prima volta sulla lui e nella parte alta della classifica hanno Ninja in versione 2019 è quattordicesimo, abbassato i loro crono solo Sykes e Haslam, davanti a Laverty alle prese con lo svilup- fermandosi però rispettivamente ad oltre 5 po della Panigale V4 del team GoEleven. e 6 decimi da Alvaro. Kiyonari saluta il suo ritorno in Superbike Stupisce la quarta posizione dell’inglese con un sedicesimo posto e precede Michael della BMW che con la nuova S1000RR si Ruben Rinaldi. Il giovane italiano del Bar- toglie la soddisfazione di precedere Ha- ni Racing team non aveva mai corso prima slam, proprio il pilota che ha preso il suo d’ora sul tracciato australiano e questo sta posto nel team ufficiale Kawasaki. Quarto rendendo ancora più difficile il suo adatta- in mattinata, Marco Melandri non si è in- mento alla Panigale a quattro cilindri. Chiu- vece migliorato nella seconda sessione ed dono la classifica il debuttante Alessandro ha chiuso sesto, secondo dei piloti Yamaha, Delbianco con la Honda del team Althea e proprio davanti a Van der Mark e Cortese. la wild card australiana Troy Herfoss.

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ALTHEA HONDA TEAM. LEON CAMIER: “QUESTA CBR È COMPLETAMENTE DIVERSA” di Carlo Baldi

PRESENTATO A PHILLIP ISLAND IL MORIWAKI ALTHEA HONDA TEAM CON IL QUALE LA PIÙ GRANDE CASA MOTOCICLISTICA DEL MONDO RIENTRA UFFICIALMENTE NEL MONDIALE SUPERBIKE PER VINCERE

Rispetto allo scorso anno è ve sul circuito di Buriram in Tailandia, ma rimasto solo Leon Camier. solo a partire da domani, nei test ufficiali che Tutto il resto è cambiato ad precedono il primo round del mondiale, Ca- iniziare dal team, con l’am- mier e Kiyonari potranno confrontarsi diret- biziosa squadra di Genesio tamente con i propri avversari e comprende- R Bevilacqua che ha preso il re quanto lavoro ci sia ancora da svolgere per posto del team Ten Kate, che era apparso raggiungere la Kawasaki, moto di riferimen- a molti (ed evidentemente anche alla Hon- to nell’attuale panorama della classe regina da) dormire sugli allori. Ma la novità più ri- delle derivate. levante è senza dubbio il coinvolgimento nel Come potrete ascoltare dalla voce di Leon progetto di Honda HRC, che ha fornito alla Camier, questa versione 2019 della CBR ar- squadra italiana le moto con le quali corre- rivata direttamente dal reparto corse Honda rà oltre a Leon Camier (forte di un contratto ed è completamente diversa dalla moto che valido anche per il 2019) anche il giapponese l’inglese ha utilizzato lo scorso anno. Certo Ryuichi Kiyonari, fortemente voluto da Mori- nessuno nasconde il fatto che ci sia anco- waki, l’azienda giapponese da anni partner ra molto lavoro da fare, ma tutti i tasselli privilegiata di HRC, fortemente interessata al che compongono il mosaico presentato ieri mondiale delle derivate dalla serie. a Phillip Island hanno le carte in regole per Althea, Honda Europe e soprattutto Moriwa- bruciare le tappe e stupire chi credeva che il ki hanno lavorato ai fianchi la potente casa potenziale della nuova Fireblade fosse quello giapponese, convincendola ad un impegno emerso nella passata stagione. diretto in Superbike. Un team giovane, capace ed ambizioso, Oltre al Team Manager Genesio Bevilacqua, un manager che vuole tornare sul tetto del ai due piloti ed al Team Director Midori Mo- mondo, due piloti esperti nonché ottimi col- riwaki, ha partecipato alla presentazione laudatori, un’azienda giapponese come Mo- anche Soichi Yamana, Department Manager riwaki che vuole emergere in Superbike e Motorcycle Department, Motor Sport Division soprattutto l’impegno diretto di HCR, sono Honda Motor, a conferma del coinvolgimen- garanzia di un successo che ha solo bisogno to diretto di Honda nel nuovo team. di tempo per realizzarsi. La squadra ha già svolto due sessioni di pro- Bentornata Honda.

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alle posizioni che contano. Chaz Davies migliora di quasi un secondo PROVE DI PHILLIP ISLAND il suo tempo di ieri, ma resta in fondo alla classifica. I problemi alla schiena sono ri- BAUTISTA CHIUDE IN TESTA solti ed il gallese si può finalmente con- centrare sullo sviluppo della sua V4, ma il di Carlo Baldi lavoro da fare è ancora tanto, e l’obiettivo lontano. Giornata da dimenticare per Eugene Laver- L'UFFICIALE DUCATI SI MIGLIORA E SI CONFERMA IL PIÙ VELOCE ty, appiedato a metà mattina da problemi DAVANTI AD UN SORPRENDENTE SYKES (BMW) E AI DUE PILOTI tecnici della sua Panigale V4. Work in pro- KAWASAKI HASLAM E REA. QUINTO POSTO PER MELANDRI. gress nel team Barni Racing e per Michael DAVIES È SOLO QUATTORDICESIMO Ruben Rinaldi, al debutto sulla pista au- straliana. Delbianco, caduto senza conseguenze in mattinata, ha preferito rinunciare all’ulti- ma sessione pomeridiana ed ha terminato al penultimo posto, davanti alla wild card Nonostante un problema Haslam e da un sempre più sorprenden- locale Troy Herfoss (Honda Penrite). tecnico che lo ha costret- te Tom Sykes, velocissimo nel giro secco to a guardare la fase fina- anche con l’acerba BMW S1000RR in ver- le dell’ultima sessione dal sione 2019. monitor del suo box, Alvaro Positivo il quinto posto di Marco Melandri, N Bautista si conferma il pilota primo dei piloti Yamaha, che continua a più veloce nei due giorni di test ufficiali lavorare con profitto e senza molti procla- Superbike di Phillip Island. mi, per adattare la R1 al suo stile di guida. Questa mattina lo spagnolo della Ducati Razgatlioglu ha sfruttato queste due gior- ha migliorato di oltre quattro decimi il suo nate di prove per conoscere ed utilizzare il best lap di ieri, a conferma di come ad ogni motore 2019 della sua Ninja, e per provare uscita Alvaro riesca a migliorare il suo fee- nuove soluzioni alle sospensioni. ling con la Panigale V4 e a renderla sempre A guardare dal risultato - sesto, a mezzo più competitiva. secondo da Bautista -il lavoro del “turchi- Nel pomeriggio un problema tecnico gli ha no” e della sua squadra è stato certamente impedito di proseguire nello sviluppo della produttivo. sua moto, ma per lui il bilancio di que- Senza infamia e senza lode il settimo po- sti test non può che essere molto positivo, sto di Van der Mark, che precede altri due ed alimentare le speranze del popolo dei piloti della Casa di Iwata: e ducatisti che sognano di poter strappare il Alex Lowes. Torres è decimo con la Kawa- mondiale al cannibale Jonathan Rea. saki privata del team Pedercini, davanti a Johnny in queste prove si è un poco defi- Mercado (Kawa Team Orelac) e al tedesco lato, concentrato com’era nel trovare il mi- Reiterberger con la seconda BMW. gliore assetto per la sua Ninja in funzione Per il team Moriwaki Althea Honda questa del consumo delle gomme. trasferta australiana rappresenta una spe- Un aspetto che si rivelerà senza dubbio cie di lungo test, visto che Leon Camier e fondamentale quando il responso del cro- Ryuichi Kiyonari, rispettivamente tredicesi- nometro sarà determinante. Il campio- mo e quindicesimo nella classifica dei tem- ne del mondo ha chiuso al quarto posto, pi, hanno ancora molto lavoro da svolgere preceduto dal compagno di squadra Leon sulle loro Fireblade prima di poter ambire

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AMA SUPERCROSS ARLINGTON: ANCORA COOPER

GRANDE DUELLO FRA L'UFFICIALE KTM E ROCZEN, CHE PERDE LA VETTA DELLA CLASSIFICA. LA 250 A FORKNER

Continua la stagione anoma- desco perde concentrazione sui doppiati e la del Supercross 2019, con Webb, che sul finale sembra avere un altro tanti nuovi protagonisti alla passo rispetto a tutti gli altri, lo recupera e ribalta davanti ai mostri sacri lo passa sul traguardo per un'inezia. da cui ci si aspettava... le vit- C torie. Ad Arlington torna sul Cooper Webb, forte della quarta vittoria gradino più alto del podio un sempre più stagionale, si prende così anche il primato maturo Cooper Webb, che si impone al fo- in classifica generale, con Roczen staccato tofinish su un veterano come Roczen. Au- di due punti. tore dell'Holeshot, l'ufficiale Honda ha dato Nella 250 Forkner firma holeshot e vittoria vita a un bel duello con gli agguerritissimi con una gara tutta in solitaria, regolare e Tomac e Musquin. consistente. Dopo le battute iniziali, in cui Dopo fasi a dir poco concitate, con qual- il leader è stato inseguito da Sexton, Smith, che contatto, arriva l'errore di Tomac che Cooper e Martin Davalos, Forkner è stato il sembra regalare la vittoria a Roczen, capa- più regolare e concentrato: Sexton, unico ce di tenere a debita distanza Musquin an- apparentemente in grado di recuperare, ha che perché Eli continua a sbagliare e finisce commesso infatti un paio di errori di troppo impantanato nelle retrovie. Nessuno però così come poi Smith. ha fatto i conti con Webb, autore di una A Forker non è rimasto altro da fare se non micidiale rimonta che lo porta a superare restare concentrato per vincere davanti a Musquin e a recuperare su Roczen. Il te- Cooper e Sexton.

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MOTOCROSS LE FOTO PIÙ BELLE DEGLI INTERNAZIONALI D'ITALIA di Massimo Zanzani

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