Biblioteca E Soc Agosto 04
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GENNARO Magistro Angelo de Vignanello ESPOSITO Testimonianze della pittura viterbese di fine ‘400 in terra umbra Fig. 1 - Angelo da Vignanello, dipinto su muro, Madonna in tro- no col Bambino e i santi Giovanni Battista e Biagio, cripta, lo- calità Le Coppe (comune di Stroncone). n premessa vorrei ringraziare Iquanti hanno contribuito al com- pimento di questa ricerca, la casa d’aste Eurantico, la Proloco e il co- mune di Vignanello, ma soprattut- to il Prof. Piero Stefani che pervi- cacemente ha creduto e voluto che fosse resa attraverso uno stu- dio la giusta importanza a questo suo lontano concittadino. La figura di Angelo da Vi- gnanello nel nostro territorio, in epoca moderna, è legata a spora- diche citazioni riportate su alcuni documenti sparsi qua e là tra l’Archivio di Stato di Viterbo e l’Archivio dell’Opera del Duomo di Orvieto. Scarne notizie lo ricordano atti- vo come pittore e intarsiatore nei territori a confine tra alto Lazio e Umbria negli ultimi anni del XV sec., tuttavia un artista nell’imma- altro non è che un meccanismo di gelo da Vignanello è quasi sicura- ginario collettivo non è mai perce- proiezione del nostro sentire, co- mente da riconoscere con Angelo pito solo e unicamente come una me giustamente diceva Longhi. di Menicuccio, come dimostrano i figura storicamente documentata. Un’opera consente, nel momen- documenti dell’Archivio dell’O- Un pittore prima di tutto viene to della “scoperta” intesa in senso pera del Duomo di Orvieto. identificato con la sua produzione, più generale, quel cortocircuito esiste in quanto esiste una testi- che, attraverso la memoria, da la monianza del sua attività artistica, sensazione di riportare in vita l’ar- NOTIZIE STORICHE della sua “tekne”, e di fronte alle tefice. immagini immediata è anche la ri- In realtà in un’altra zona geo- Angelo di Menicuccio si firma cerca di segni che parlino dal pas- grafica a noi limitrofa, la bassa nel dipinto su muro di Le Coppe sato, della sua personalità. Umbria, la figura storica di Angelo Angelo de Vignanielo, e come Queste icone, al di là del loro da Vignanello da sempre è rimasta già accennato lo stesso Angelo di valore storico artistico in senso legata a una testimonianza concre- Menicuccio o di Menicuzio (Me- stretto (tasselli basilari nella rico- ta della sua personalità artistica, nicutij)1 è riportato in diversi do- struzione filologica ed astratta di grazie al nome apposto sotto un cumenti, a volte seguito dal topo- un percorso culturale ideale che si dipinto su muro (fig. 1) che il pit- nimo “da Vignanello”, che subisce dipana tra due momenti lontani tore Angelo de Vignanielo lasciò in però alcune variazioni a seconda nel tempo), sono principalmente il quella che oggi è una piccola crip- del testo in cui è citato: da prodotto di un individuo ed allora ta in località Le Coppe, frazione Figlianello2, da Iglianello3, da quasi immediato scatta il meccani- del comune di Stroncone. Igliarello4. smo del riconoscimento, che poi Come vedremo in seguito An- Le fonti storiche principali, A. 1 F. T. Fagliari Zeni Buchicchio, La 2 A. Rossi, Racimolature orvietane, in 3 L. Fumi, Il Duomo e i suoi restauri, 4 L. Fumi, op. cit., doc. 214 t. Madonna dei Raccomandati di Orte e Giornale di Erudizione Artistica, vol. Roma 1891, doc. 212 t. i pittori Cola e Giovanni Antonio da V, fasc. I e II, pp. 94-96 e U. Gnoli, Roma, in “Biblioteca e Società”, Pittori e miniatori nell’Umbria, Viterbo 1991, nn. 3-4, p. 20. Foligno 1980, p. 29. 25 Magistro Angelo de Vignanello Rossi5 e L. Fumi6, parlano di alcu- riportato sia da Fumi che da Rossi, mento si parla di un lavoro alloga- ni lavori effettuati tra il 1489 e il ma identificato dai due autori con to ai due pittori da svolgere a 14907 nel Duomo di Orvieto da riferimenti documentari diversi8. Vignanello presso la Cappella di Magistro Angelo in collaborazione Buchicchio9, basandosi su un San Sebastiano, nell’omonima chie- con Magistro Antonio … e Ma- documento conservato nell’Archi- sa, dove i due artisti avrebbero do- gistro Andree Lombardo. vio Notarile di Vignanello10, sostie- vuto distruggere, “deguastare”al- Sono numerosi interventi all’in- ne che Angelo di Menicuzio, insie- cune pitture esistenti per dipinger- terno del Duomo di cui oggi è dif- me a tale Antonio Lombardo abi- vi, per non più di venticinque du- ficile individuare le tracce, che fu- tante a Vallerano già nel 1497, è tra cati, nuove immagini della Beata rono allogati ai suddetti pittori dal i pittori attivi a Vignanello. Inoltre, Vergine Maria con a lato le figure di Camerario Antonio Simoncelli. lo stesso studioso, nell’articolo già San Sebastiano e San Rocco. Entrambi i pittori, Antonio e An- citato, riporta la notizia che il 22 Gnoli riporta poi la notizia di drea, che collaborarono con An- maggio 1524 è presente a Vi- una collaborazione del Nostro con gelo, vengono citati nei documen- gnanello il figlio “gregorio magistri il pittore Antonio da Viterbo, che ti con l’appellativo lombardo; è angeli pictoris habitante in non si evince da nessun documen- possibile osservare dalla tabella Valleranj”11, purtroppo questa no- to ad oggi conosciuto, con il qua- riassuntiva (Tab. 1) che il pittore tizia non può essere ulteriormente le tra l’altro dovrebbe aver dipinto Andrea Lombardo compare solo verificata perché non è riportata la “il Tabernacolo del Crocifisso del nel documento di allocazione più fonte. Duomo”, anche se di seguito, ri- tardo, risalente al 31 ottobre 1490, In particolare in questo docu- porta “o Antonio da Forlì”. Tab. 1 1497 A Vignanello … sono attivi come pittori un certo Angelo di Menicuzio (F. T. Fagliari Zeni e un certo Antonio Lombardo… Buchicchio, p. 20) 1489 - 1490 Angelo Menicutii de Igliarello et Antonio magistri Bernardi lombardo (L. Fumi, p. 313) 30 Ottobre 1489 Angelo e Antonio, che dipinsero anche il Crocifisso (L. Fumi, p. 278) 30 Ottobre 1489 Gli stessi Angelo e Antonio dipinsero i balconi di angolo e le scale (L. Fumi, p. 278) 30 Ottobre 1489 (Gli stessi Angelo e Antonio) Dipinsero anche le spalliere o parapetti (L. Fumi, p. 278) 12 Agosto 1490 M° Angelo et M° Antonio pictoribus (A. Rossi, p. 94) 3 Ottobre 1490 Angelo Menicutii de Igliarello et Antonio magistri Bernardi lombardo (L. Fumi, e. 204 t) 28 Ottobre 1490 M° Angelo e M° Antonius pictoribus (A. Rossi, p. 95) 31 Ottobre 1490 Magistro Angelo de Iglianello e magistro Andrea Lombardo (L. Fumi, p. 278) (Arch. detto, e. 212 t) 31 Ottobre 1490 Magistro Angelo de figlianello et magistro Andree lombardo (A. Rossi, p. 95) (Arch. detto, e. 218) 5 A. Rossi, op. cit., pp. 94-96 8 A. Rossi, op. cit., p. 96, Archivio 9 F. T. Fagliari Zeni Buchicchio, op. cit., 6 L. Fumi, op. cit., pp. 278, 304, 313, dell’Opera Lib. Camerari, Rif. dal p. 20. 332. 1484 al 1525, e. 218 - L. Fumi, op. cit., 10 Archivio di Stato di Viterbo, 7 L. Fumi, op. cit., p. 313. p. 304, 1490, ottobre 31 Ivi, Rif. 1481- Notarile di Vignanello, prot. 14, ff. 3v 1525 c. 212 t.. e 4r. 11 F. T. Fagliari Zeni Buchicchio, op. cit., p. 20. 26 Fig. 2 - Angelo da Vignanello, dipinto su muro, par- ticolare con la Madonna in trono, cripta, località Le Coppe (comune di Stroncone). In effetti, nei documenti conser- zione di Le Coppe, qui sono con- vati presso l’Archivio della servati i resti di una Cappella, pra- Fabbrica del Duomo è citato un ticamente inglobata nel nuovo tes- “…M° Antonio pictoribus…”12, suto urbano del paese. Fumi, prima dei documenti di allo- La parte posteriore della costru- cazione, riporta un elenco di pitto- zione coincide con i possenti mu- ri tra i quali compare solo un ri a scarpa, parte della cinta mura- Antonio Da Forlì13. ria che cinge l’abitato. Tuttavia è possibile avanzare l’i- Il sacello è costituito oggi da potesi che il collaboratore di una piccola stanza voltata a botte, Angelo da Vignanello sia stato in di circa 8 m di lunghezza per 4,5 realtà, Antonio Lombardo: Antonio metri di larghezza, alta 3,7 m circa. magistri Bernardi lombardo, da ri- La porta di accesso è collocata conoscere probabilmente con il all’inizio della parete lunga di de- pittore Antonio Lombardo abitante stra, guardando il dipinto su muro ter Setri. Angelo de Vignianelo in Vallerano citato da Buchicchio, che si trova sulla parete corta. pinxit.››17. fatta eccezione per il contratto del In realtà in origine questa entra- Sulla lunetta collocata sopra l’ar- 31 ottobre 1490 dove invece è ci- ta doveva venirsi a trovare al cen- chitrave della porta di accesso so- tato insieme ad Andrea Lombardo. tro della parete, in quanto la no osservabili resti di un dipinto I lavori svolti nel Duomo, stan- Cappella era sicuramente molto su muro, oggi quasi completamen- do a ciò che emerge dalle citazio- più estesa. Anticamente questa do- te perduto, forse un’immagine del- ni contenute nei documenti di al- veva essere la chiesa principale la Madonna. locazione, sembrerebbero per lo del piccolo centro abitato. All’interno i dipinti su muro in- più interventi minori. A proposito di questa Cappella teressano solo la parete corta po- Non trova invece alcun riscontro Gelindo Ceroni nel 1930 scrive sta in fondo alla stanza, nella zona nei documenti conosciuti la notizia ‹‹Una scala angusta, quasi diruta, in cui era collocato l’altare, stando fornita da Gnoli14, secondo la qua- per un andito oscuro, conduce al- ai resti di un cippo in pietra che le Angelo da Vignanello fu pittore la Cappella sotterranea, e su rozze forse fungeva da basamento.