Pittore Viterbese, Per La Residenza Di Alberto Baglioni Di Sipicciano
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CLAUDIO Orazio Bernardo MANCINI pittore viterbese, per la residenza di Alberto Baglioni di Sipicciano el maggio del 1536 papa Sipicciano, il quale, morti succes- glio, Girolamo, che nascerà postu- NPaolo III,1 dopo un’intermina- sivamente sia Alfonso nel 1530,3 mo nel 1546, quasi certamente a bile sequenza di cause e dissidi sia Beatrice nel 1536, passa in ere- Sipicciano. fra i componenti della famiglia dità ad Ortensia. Il dolore per la morte del mari- Baglioni della Teverina per il pos- Quest’ultima si era nel frattem- to, i sospetti e le accuse di omici- sesso di Castel di Piero, Roc- po sposata con Sforza Marescotti dio mosse contro di lei dai feuda- calvecce, Graffignano e Sipicciano nel 1536, dal quale aveva avuto tari, spingono Ortensia a lasciare e dopo l’annullamento delle pre- un figlio a cui impose il nome di Vignanello e a rifugiarsi con i figli cedenti transazioni con gli altri Alfonso, in memoria del fratello, in Sipicciano, nella residenza del- condomini, procede alla riappro- e che, in qualità di primogenito, lo zio Alberto Baglioni, nominato priazione in favore della Camera era di fatto erede di tutti i beni sia dal pontefice Paolo III tutore di Apostolica della quarta parte del feudali che allodiali relativi al ca- Alfonso ed amministratore assolu- castello di Sipicciano, poco più di stello della Teverina.4 to dei suoi beni.5 un modesto edificio affacciato sul- Il loro matrimonio dura però E qui, incoraggiata dai parenti e la valle del Tevere. solo due anni per la morte im- dallo stesso papa Farnese suo zio, Già nel 1524 Beatrice Farnese, provvisa e alquanto misteriosa del Ortensia dà avvio ai lavori di ri- vedova di Antonio Baglioni dei marito Sforza, assassinato nell’a- strutturazione del vecchio palazzo conti di Castel di Piero e madre di gosto del 1538; dopo circa un an- dei genitori e nel quale, ella stes- Alfonso e di Ortensia, possedeva no di lutto Ortensia sposa in se- sa, aveva trascorso parte dell’in- in nome del figlio primogenito ed conde nozze Girolamo da Mar- fanzia.6 Ridotto a poco più di un ancora minorenne, una quota del sciano, dal quale avrà un altro fi- rudere, senza un minimo di co- castello insieme agli altri condo- glio maschio di nome Marcan- modità e decoro, sarebbe dovuta mini Pirro e Giovan Carlo, en- tonio. Ma anche questo secondo diventare in tempi rapidissimi una trambi figli di Fierabraccio Ba- matrimonio si concluderà tragica- dimora più consona al rango e al glioni.2 Giunto alla maggiore età mente nel 1545, con la morte del blasone di Famiglia. Alfonso cede alla madre ogni suo marito in Vignanello e sempre in I lavori iniziano nel novembre diritto sui castelli della Teverina, circostanze misteriose, lasciando del 1545,7 sotto la direzione di va- ed in particolare su quello di Ortensia in attesa di un altro fi- lenti architetti8 e con l’opera del * Un ringraziamento alla famiglia Sipicciano, vengono redatti dal no- 5 ASV, Fondo Ruspoli Marescotti, I un atto del 29 ottobre 1520 del Razza Giuseppe di Amelia e Fa- taio viterbese G.B. Nini i patti e le A II 10, Breve di Paolo III del 9 set- notaio Mazzatosti di Viterbo inca- biano Tiziano Fagliari Zeni Buchic- convenzioni circa il patrimonio ere- tembre 1538, col quale approva e ricato dalla stessa di definire alcu- chio. Alla prima per avermi conces- ditario del defunto che così venne- riconosce Alberto Baglioni di ni suoi interessi. (ASVT, Notarile di so la visita a Palazzo Cansacchi e la ro assegnati: per 2/3 a Giovan Carlo Sipicciano tutore ed amministrato- Viterbo, Mazzatosta Mazzatosti ripresa fotografica, al secondo per e Pirro, fratelli e figli di re di Alfonso e Beatrice, entrambi (1520-1521), Pr. 1550, c. 1r). avermi reso partecipe della scoper- Fierabraccio, e per 1/3 ad Alfonso figli di Ortensia e di Sforza 7 LAGRIMANTI GIOVANNI FRANCESCO, ta del documento della commissio- figlio del fu Antonio Baglioni e di Marescotti, suo primo marito. Memorie delli Padroni di ne pittorica, fornendomene copia Beatrice Farnese. Alberto Baglioni è così chiamato, Vignanello (manoscritto del ‘700) già al tempo delle sue ricerche sul 3 VALORI ALDO, La difesa della vista la sua notevole esperienza ff. 63-64: “...fu principiato da Palazzo Orsini di Bomarzo, ora Repubblica fiorentina, Vallecchi amministrativa e capacità politica, Ortenza il Palazzo di Sipicciano pubblicate: FAGLIARI ZENI BUCHICCHIO FA- editore, Firenze, 1929, pag. 135. a gestire i beni cospicui che gli ere- che ho letto da alcune scritture BIANO TIZIANO, Il palazzo Orsini a Bo- “Alfonso di Stipicciano”, cugino di di possiedono non solo nel Vi- principiato di 9mbre 1545 e fu pro- marzo: Opera di Baldassarre Pe- Giampaolo Orsini, figura tra i capi- terbese e nel Lazio, ma anche a seguito negli anni 1546 = 1547 = e ruzzi, estratto dal “Romisches tani di fanteria al servizio della Bologna; sarà solo nel successivo 20 terminato nel 1548 e vi fu scalpel- Jahrbuch der Bibliotheca Hertzia- Repubblica fiorentina morti nella aprile 1545, dopo sette anni di am- lino Musacco di Vignanello, oltre na”, Vol. 32, 2002, Munchen. battaglia di Gavinana del 2 agosto ministrazione e con altro Breve di altri”. Un ulteriore rigraziamento all’Uni- del 1530. Insieme a lui perirono al- Paolo III, ad essere sollevato dal 8 Nel suo ultimo lavoro dedicato a versità Agraria di Sipicciano, attua- tri valenti capitani della Tuscia qua- compito per cederlo direttamente Giulia Bella Farnese, l’autrice Nancy le proprietaria dei locali dove sono li il Conte Carlo di Civitella, Naldo alla stessa Ortensia. Ruspoli ipotizza il coinvolgimento presenti gli affreschi, per avermi da Viterbo, Paolo Corso e 6 Il padre, Antonio, era stato signo- di Jacopo Barozzi, detto il Vignola, concesso l’accesso al Palazzo Francesco Corso (ibidem, pag. 360). re di Castel di Piero e di Sipicciano già presente in quel periodo in Baronale di Sipicciano e per la sen- 4 IUOZZO CARMINE, Feudatari e vassalli sino alla sua morte avvenuta presu- Bomarzo per eseguire i lavori al sibilità dimostrata dall’attuale pre- a Vignanello, Viterbo, Agnesotti, mibilmente nella prima metà del Sacro Bosco di Vicino Orsini: “... sidente Adrio Savini nel credere al 2003, pag.78. Il patrimonio di fami- 1522 come si evince da un atto con Ortensia partì alla volta di Si- recupero degli stessi. glia compare nella donazione fatta il quale Galeazzo Farnese, fratello picciano insieme a Jacopo Barozzi, 1 ARCHIVIO SEGRETO VATICANO (ASV), dalla madra Ortensia al figlio in un della moglie Beatrice, viene nomi- al Musacco, a Marcantonio, Filo- Arm. XXXVII, n. 19, c. 94r. documento del 1562, con la cessio- nato tutore dei figli, eredi univer- mena, Contina e a dieci cavalieri 2 ARCHIVIO STATO DI VITERBO (ASVT), ne ad Alfonso della quarta parte sali dei beni paterni (ASVT, Notarile prestati dal cardinale (Farnese)”; Notarile di Viterbo, Giovan Battista del castello di Sipicciano, oltre ai di Viterbo, Giov. Battista Nini, Pr. NANCY RUSPOLI, Giulia Bella Farnese, la Nini, Pr. 1659, cc. 72r-74r. Morto nel diritti su quelli di Graffignano e di 1659, c. 81r, (1522. giugno 16); la viaggiatrice del tempo, Libuk ed., 1522 Giovanni Baglioni dei conti di Castel di Piero, per un valore sti- madre Beatrice è “Signora di 2002, pag. 161. Castel di Piero e Signore di mato di 4500 scudi. Sipicciano” come documentato in 47 Fig. 1 - Sipicciano, piano nobile ex Palazzo Ba- glioni. Orazio Bernardo pittore viterbese, per la residenza di Alberto Baglioni di Sipicciano Vignanello, il castello diventa di fatto intera proprietà di Alberto, fi- glio di Pierbaglione (o Pietro) Baglioni dei Conti di Castel di Piero e di Giulia di Pompeo Vitozzi di Baschi,12 spingendo lo stesso Alberto a scegliere Sipic- ciano quale sua dimora stabile, ri- spetto alle altre residenze di Castel di Piero, Graffignano e Roccal- vecce. In questi anni dà avvio ad una intensa opera di riforma sociale e di ristrutturazione del proprio feu- do, a partire dalla costituzione e promulgazione dello Statuto di Castel di Piero che presentò e fece approvare dal Consiglio Generale, in seguito riformato dal figlio Ottaviano nel 1579.13 Avvia la ricostruzione del palaz- zo di Castel di Piero nel 1569, do- maestro Giuliano da Settignano, lo di Sipicciano ad Alberto po la distruzione del 1523 ad ope- detto Musacco, abile e noto inta- Baglioni, con tutti i beni pertinen- ra delle truppe di papa Adriano VI gliatore di pietra. A conclusione ti, compresa la tenuta del guidate da Galeazzo Farnese, fra- dei lavori di ristrutturazione avve- Corvellone, appartenuta in quel tello di Beatrice madre di Ortensia, nuti nel 1548, Ortensia decide periodo ad un altro Baglioni, ed inizia l’edificazione del granaio però di lasciare la Teverina e ritor- Adriano del ramo di Perugia, al per il monte frumentario e della nare a governare Vignanello, affit- prezzo convenuto di 300 scudi nuova chiesa parrocchiale.14 tando il suo palazzo a Severino l’anno.10 Dopo cinque anni di af- Tra il 1577 ed il 1582, Alberto Bruni di Mugnano, per una cifra fitto, Francesca decide di vendere promuove e realizza due opere di annua di 100 scudi d’oro e per un definitivamente nel 1566 i propri sicura valenza artistica per il paese periodo di tre anni, a partire dal 1 diritti sulla metà del castello di di Sipicciano: la costruzione della settembre 1549.9 Sipicciano allo stesso Alberto per cappella nella chiesa di S. Maria Nel breve giro di pochi anni il la cifra di 9.500 scudi, mentre l’al- Assunta in Cielo e la ristrutturazio- castello ritorna nelle mani dei con- tra metà apparteneva già dal 1557 ne dell’Aula Magna nel suo palaz- ti di Castel di Piero, e sarà nell’a- alla figlia di Alberto, Giulia, che zo.