Giovan Francesco D'avanzarano Detto “Il Fantastico”

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Giovan Francesco D'avanzarano Detto “Il Fantastico” Giovan Francesco D’Avanzarano FULVIO RICCI detto “Il Fantastico”. Per un approfondimento Fig. 1 - Viterbo, chiesa di S. Marco, Giovan Francesco d’Avanzarano (il Fantastico), Madonna in trono col Bambino tra i ss. Bernardo e Marco a letteratura critica specialistica Lnon ha a tutt’oggi gratificato di particolari riguardi la figura e l’o- pera di Giovan Francesco d’Avan- zarano detto “Il Fantastico”. Una personalità artistica eccessivamen- te offuscata negli studi dalla pre- ponderanza assunta da quella di Antonio del Massaro ben oltre gli effettivi meriti artistici di quest’ulti- mo1. La rilettura critica del vasto ed eterogeneo catalogo del Pastura, alla luce anche di una più medita- ta analisi delle fonti, permette di determinare con diverse certezze gli sviluppi della pittura nel viter- bese tra la fine del Quattrocento e gli inizi del Cinquecento. Una ope- razione utile a rimeditare i ruoli e le referenze culturali di alcune del- le principali figure che la moderna storiografia ha aggregato, con ruo- li più o meno derivati, intorno alla personalità egemone di Antonio del Massaro, ad iniziare dai due personaggi più considerevoli: Giovan Francesco d’Avanzarano e il corso Monaldo Trofi, i cui per- corsi formativi, alla luce delle at- tuali conoscenze documentarie, sale al 1475, dove è citato quale la sua maturità artistica, Giovan sono analoghi e paralleli a quello erede nel testamento della madre2. Francesco si trasferisce a Mon- del Pastura - almeno Giovan Segue, poi, la prima documenta- tefiascone che diverrà l’abituale Francesco d’Avanzarano è presen- zione di una sua opera di pittura - luogo di residenza suo e della sua te con lui ad Orvieto nel 1490, nel- prima di divenire il “Fantastico”-, famiglia e dove condurrà una in- la squadra di Giacomo Bolognese si tratta di un documento del 1480 tensa ed apprezzata attività, specie - ma certamente non determinati col quale gli viene allogata la pit- nella chiesa di S. Agostino4. La sua da quest’ultimo. tura di una Madonna nel Palazzo personalità artistica, invece, ha co- La prima menzione biografica dei Priori a Viterbo3. Dai primi an- minciato a delinearsi con maggio- sul giovanissimo d’Avanzarano ri- ni del Cinquecento, nel pieno del- re precisione solo in anni recenti 1 G. FELINI, F. RICCI, Antonio da Viterbo tilezza della d.ssa Simonetta Angeli ra(cum)mandamo (che) invero è gen- di Montefiascone, notaio Pietro di ser alias Pastura e le tavole di Nepi, in che ringrazio. tile m(astr)o et è per farsi homo Angelo, prot. 79, c. 21r-v); la cappella “Antiqua Viva”, quaderni di Studi e 3 C. PINZI, I principali monumenti di da(bene). di S. Maria della Peste del 1506 Ricerche, anno VII, n.1, Nepi-aprile Viterbo, Viterbo 1894 e 1911, pp. 60- 4 L. ANTONELLI, Il Fantastico a Mon- (Archivio di Stato di Viterbo, Notarile 2004. 61; Pinzi, forse per una affrettata let- tefiascone, in Per l’inaugurazione del di Montefiascone, notaio Pietro di ser 2 Archivio di Stato di Viterbo, Not. tura, riporta la data errata 1488. La Museo Civico a Viterbo, Viterbo 1912, Angelo, prot. 78, cc. 63v-64r); la rea- Vit., notaio Mariotto Faiani, prot. data corretta del 1480 è confrontabi- pp. 52-54. La cospicua attività del fan- lizzazione nel 1513 di una tavola per 1049, cc. 9v-10r: [1475, marzo] La no- le nel documento originale: Archivio tastico nella chiesa e nel convento di l’altare maggiore (Archivio di Stato di bilis domina Perseta, uxor Petri Pauli Storico del Comune di Viterbo, S. Agostino a Montefiascone com- Viterbo, Notarile di Montefiascone, Nicole Avanzerani de Viterbio et con- Biblioteca Comunale degli Ardenti, prende una cappella dipinta nel 1504 notaio Simone di Giovanni Fastelli, trata Sancti Luce, figlia del fu Libro dei Ricordi dei Priori, c.70r: con la rappresentazione di una prot. 76, cc. 37v-38r). Lorenzo di Clemente di Viterbo, es- [1480, dicembre]/ Avemo facta far(e) Crocifissione con la Vergine, s. Gio- sendo malata detta il testamento nel una imagin(e) dela n(ost)ra Donna vanni Evangelista, s. Maria Madda- quale istituisce eredi universali i figli b(e)n(e)detta …nella p(r)ima sala lena e altre due figure a volontà del- Francesco, Stefano, Antonino e grande del Palazzo dal figliolo de la committente, donna Margherita Beatrice. Devo il documento alla gen- Petro Paulo de Vansarano…; ve lo (Archivio di Stato di Viterbo, Notarile 16 Fig. 2 - Bolsena, chiesa di S. Cristina, Giovan Francesco d’Avanzarano (attr.), S. Cristina. Fig. 3 - Vignanello, chiesa collegiata, Giovan Francesco d’Avanzarano (attr.), Cristo benedicente (recto). con la pubblicazione di una bio- Fantastico nella città tifernate av- grafia critica da parte di Alloisi5 e viene in un momento particolar- di un importante documento che mente felice per la stessa: proprio espunge dal complesso delle sue in quegli anni il Pinturicchio vi at- fatiche una delle opere di più ele- tende ad una Madonna col vata qualità: la Madonna dei rac- Bambino per Nicola Bufalini - il comandati del Museo Diocesano medesimo committente della cap- di Orte6, la cui presenza nel cata- pella dipinta dallo stesso Pintu- logo del d’Avanzarano aveva con- ricchio a S. Maria del Popolo - e ad tribuito a complicare non poco una tavola con analogo soggetto ogni approfondimento critico ed per il Duomo; sono inoltre presen- attributivo. ti e attivi in città e nello stesso can- A tutt’oggi l’unica opera datata e tiere del palazzo comunale (già documentata di Giovan Francesco proprietà del cardinale Bufalini), giunta fino a noi rimane la tavola dove lavorava lo stesso Giovan con la Madonna in trono col Francesco, il giovane Raffaello e Bambino tra i santi Marco e Luca Signorelli, i cui lavori il mae- Bernardo, nella chiesa viterbese di stro viterbese non mancò certa- S. Marco (fig.1)7, cui Alloisi ag- mente di studiare come sembrano giunge alcuni affreschi nel presbi- testimoniare nelle sue cose i ripe- terio della chiesa di S. Francesco a tuti accenti derivati dal cortonese. Bolsena8 e, sempre nella stessa Molto più recentemente nuovi città, nella cappella di S. Bernar- numeri hanno arricchito il catalo- dino della chiesa di S. Cristina, una go del Fantastico contribuendo a immagine della santa titolare rea- gettare nuova luce sulla sua perso- lizzata nel 15089 (fig. 2). Il percor- nalità e affrancandolo definitiva- so di formazione del Fantastico, la mente dal ruolo di pedissequo cui data di nascita alla luce delle “…divulgatore di quella cultura nuove acquisizioni documentarie umbro-pasturesca caratterizzata è da porre intorno alla metà anni da un particolare gusto per le grot- Sessanta, come ragionevolmente tesche”13: la tavola bifacciale con il già ipotizzato da Alloisi10, ha avu- Salvatore benedicente e la Ma- to le sue tappe fondamentali sui donna orante della collegiata di palchi del cantiere del Duomo di Vignanello (fig. 3)14, la grande Orvieto nel 149011 e nel suo sog- Crocifissione e parte della decora- La tavola di Vignanello, già data al giorno a Città di Castello nel 1494 zione ad affresco del sacello nel Fantastico da Alloisi16, ha avuto un per le perdute pitture nel palazzo santuario della Madonna del approfondimento critico da parte comunale12. La presenza del Giglio ad Ischia di Castro (fig.4)15. di Petrocchi che vi ha individuato 5 S. ALLOISI, Giovan Francesco d’Avan- ti) Marci, iux(t)a res d(i)c(t)e ecc(le- et finis colorib(us)... Settembre 1983 al 31 Maggio 1984, zarano detto Il Fantastico., in Il si)e, vias pu(bli)cas et alios fin(es), Devo il documento alla cortese e ami- Raffaello giovane e Città di Castello, Quattrocento a Viterbo, Roma 1983, p(rese)ntib(us) ibid(em) Solmo(n)tino chevole liberalità della d.ssa Simo- Città di Castello 1983. Catalogo della Mostra, Viterbo 1982, mag(istr)i Ant(onii) d(e) Sulmona et netta Angeli che ringrazio. 13 S. ALLOISI, cit., p. 247. pp. 247-261. Pet(r)o Franc(isc)o Bartoli al(ia)s 8 S. ALLOISI, cit., p. 247. 14 S. PETROCCHI, I tesori di Orte, Atti del- 6 F. T. F AGLIARI ZENI BUCHICCHIO, La Ma- Maccione d(e) Vit(er)bio test(ibus) (et 9 Archivio di stato di Viterbo, Notarile le Giornate di Studio, Orte 12-13 donna dei Raccomandati e i pittori cetera). Io(ann)es Franc(iscu)s Petri di Bolsena, notaio Domenico di Novembre 1994, a cura di Silvia Cola e Giovanni Antonio da Roma, in Pauli Ava(n)zarani d(e) Vit(er)bio pic- Lorenzo, prot. 66, cc. 109v-112v. Maddalo, Roma 1994, pp. 152-153. “Biblioteca e Società”, 3-4, Viterbo tor p(ro)misit et (con)venit Marco (Devo il documento alla gentilezza 15 F. R ICCI, La Madonna del Giglio ad 1991, pp. 17-22. Anselmo Folloni et Bernardino Tor- della d.ssa Simonetta Angeli che ri- Ischia di Castro. Un santuario tera- 7 Archivio di stato di Viterbo, Notarile naro, sancte(n)sib(us) d(i)c(t)e ecc(le- grazio). peutico rurale sconosciuto, in “In- di Viterbo, notaio Agostino Alma- si)e… pi(n)ger(e) et facer(e) suis 10 S. ALLOISI, cit., p. 247. formazioni”, cit., 14, Luglio-Dicembre diani, prot. 29, cc. 21v-22v. Questo s(u)btib(us) una(m) tabula(m) cu(m) 11 L. FUMI, Il duomo di Orvieto e i suoi 1997, pp.50-56. Anche Petrocchi (cit., documento, peraltro, comporta alcu- figuris magnis, v(idelicet) cu(m) figu- restauri, Roma 1891, p. 303. p. 151) ritiene la paternità di questo ne perplessità perché nella descrizio- ra gloriose V(ir)ginis Marie cu(m) filio 12 G. MANCINI , Istruzione storico-pitto- affresco del Fantastico.
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