Giovan Francesco D’Avanzarano FULVIO RICCI detto “Il Fantastico”. Per un approfondimento

Fig. 1 - , chiesa di S. Marco, Giovan Francesco d’Avanzarano (il Fantastico), Madonna in trono col Bambino tra i ss. Bernardo e Marco a letteratura critica specialistica Lnon ha a tutt’oggi gratificato di particolari riguardi la figura e l’o- pera di Giovan Francesco d’Avan- zarano detto “Il Fantastico”. Una personalità artistica eccessivamen- te offuscata negli studi dalla pre- ponderanza assunta da quella di Antonio del Massaro ben oltre gli effettivi meriti artistici di quest’ulti- mo1. La rilettura critica del vasto ed eterogeneo catalogo del Pastura, alla luce anche di una più medita- ta analisi delle fonti, permette di determinare con diverse certezze gli sviluppi della pittura nel viter- bese tra la fine del Quattrocento e gli inizi del Cinquecento. Una ope- razione utile a rimeditare i ruoli e le referenze culturali di alcune del- le principali figure che la moderna storiografia ha aggregato, con ruo- li più o meno derivati, intorno alla personalità egemone di Antonio del Massaro, ad iniziare dai due personaggi più considerevoli: Giovan Francesco d’Avanzarano e il corso Monaldo Trofi, i cui per- corsi formativi, alla luce delle at- tuali conoscenze documentarie, sale al 1475, dove è citato quale la sua maturità artistica, Giovan sono analoghi e paralleli a quello erede nel testamento della madre2. Francesco si trasferisce a Mon- del Pastura - almeno Giovan Segue, poi, la prima documenta- tefiascone che diverrà l’abituale Francesco d’Avanzarano è presen- zione di una sua opera di pittura - luogo di residenza suo e della sua te con lui ad nel 1490, nel- prima di divenire il “Fantastico”-, famiglia e dove condurrà una in- la squadra di Giacomo Bolognese si tratta di un documento del 1480 tensa ed apprezzata attività, specie - ma certamente non determinati col quale gli viene allogata la pit- nella chiesa di S. Agostino4. La sua da quest’ultimo. tura di una Madonna nel Palazzo personalità artistica, invece, ha co- La prima menzione biografica dei Priori a Viterbo3. Dai primi an- minciato a delinearsi con maggio- sul giovanissimo d’Avanzarano ri- ni del Cinquecento, nel pieno del- re precisione solo in anni recenti

1 G. FELINI, F. RICCI, Antonio da Viterbo tilezza della d.ssa Simonetta Angeli ra(cum)mandamo (che) invero è gen- di , notaio Pietro di ser alias Pastura e le tavole di , in che ringrazio. tile m(astr)o et è per farsi homo Angelo, prot. 79, c. 21r-v); la cappella “Antiqua Viva”, quaderni di Studi e 3 C. PINZI, I principali monumenti di da(bene). di S. Maria della Peste del 1506 Ricerche, anno VII, n.1, Nepi-aprile Viterbo, Viterbo 1894 e 1911, pp. 60- 4 L. ANTONELLI, Il Fantastico a Mon- (Archivio di Stato di Viterbo, Notarile 2004. 61; Pinzi, forse per una affrettata let- tefiascone, in Per l’inaugurazione del di Montefiascone, notaio Pietro di ser 2 Archivio di Stato di Viterbo, Not. tura, riporta la data errata 1488. La Museo Civico a Viterbo, Viterbo 1912, Angelo, prot. 78, cc. 63v-64r); la rea- Vit., notaio Mariotto Faiani, prot. data corretta del 1480 è confrontabi- pp. 52-54. La cospicua attività del fan- lizzazione nel 1513 di una tavola per 1049, cc. 9v-10r: [1475, marzo] La no- le nel documento originale: Archivio tastico nella chiesa e nel convento di l’altare maggiore (Archivio di Stato di bilis domina Perseta, uxor Petri Pauli Storico del di Viterbo, S. Agostino a Montefiascone com- Viterbo, Notarile di Montefiascone, Nicole Avanzerani de Viterbio et con- Biblioteca Comunale degli Ardenti, prende una cappella dipinta nel 1504 notaio Simone di Giovanni Fastelli, trata Sancti Luce, figlia del fu Libro dei Ricordi dei Priori, c.70r: con la rappresentazione di una prot. 76, cc. 37v-38r). Lorenzo di Clemente di Viterbo, es- [1480, dicembre]/ Avemo facta far(e) Crocifissione con la Vergine, s. Gio- sendo malata detta il testamento nel una imagin(e) dela n(ost)ra Donna vanni Evangelista, s. Maria Madda- quale istituisce eredi universali i figli b(e)n(e)detta …nella p(r)ima sala lena e altre due figure a volontà del- Francesco, Stefano, Antonino e grande del Palazzo dal figliolo de la committente, donna Margherita Beatrice. Devo il documento alla gen- Petro Paulo de Vansarano…; ve lo (Archivio di Stato di Viterbo, Notarile

16 Fig. 2 - , chiesa di S. Cristina, Giovan Francesco d’Avanzarano (attr.), S. Cristina. Fig. 3 - , chiesa collegiata, Giovan Francesco d’Avanzarano (attr.), Cristo benedicente (recto).

con la pubblicazione di una bio- Fantastico nella città tifernate av- grafia critica da parte di Alloisi5 e viene in un momento particolar- di un importante documento che mente felice per la stessa: proprio espunge dal complesso delle sue in quegli anni il vi at- fatiche una delle opere di più ele- tende ad una Madonna col vata qualità: la Madonna dei rac- Bambino per Nicola Bufalini - il comandati del Museo Diocesano medesimo committente della cap- di Orte6, la cui presenza nel cata- pella dipinta dallo stesso Pintu- logo del d’Avanzarano aveva con- ricchio a S. Maria del Popolo - e ad tribuito a complicare non poco una tavola con analogo soggetto ogni approfondimento critico ed per il Duomo; sono inoltre presen- attributivo. ti e attivi in città e nello stesso can- A tutt’oggi l’unica opera datata e tiere del palazzo comunale (già documentata di Giovan Francesco proprietà del cardinale Bufalini), giunta fino a noi rimane la tavola dove lavorava lo stesso Giovan con la Madonna in trono col Francesco, il giovane Raffaello e Bambino tra i santi Marco e , i cui lavori il mae- Bernardo, nella chiesa viterbese di stro viterbese non mancò certa- S. Marco (fig.1)7, cui Alloisi ag- mente di studiare come sembrano giunge alcuni affreschi nel presbi- testimoniare nelle sue cose i ripe- terio della chiesa di S. Francesco a tuti accenti derivati dal cortonese. Bolsena8 e, sempre nella stessa Molto più recentemente nuovi città, nella cappella di S. Bernar- numeri hanno arricchito il catalo- dino della chiesa di S. Cristina, una go del Fantastico contribuendo a immagine della santa titolare rea- gettare nuova luce sulla sua perso- lizzata nel 15089 (fig. 2). Il percor- nalità e affrancandolo definitiva- so di formazione del Fantastico, la mente dal ruolo di pedissequo cui data di nascita alla luce delle “…divulgatore di quella cultura nuove acquisizioni documentarie umbro-pasturesca caratterizzata è da porre intorno alla metà anni da un particolare gusto per le grot- Sessanta, come ragionevolmente tesche”13: la tavola bifacciale con il già ipotizzato da Alloisi10, ha avu- Salvatore benedicente e la Ma- to le sue tappe fondamentali sui donna orante della collegiata di palchi del cantiere del Duomo di Vignanello (fig. 3)14, la grande Orvieto nel 149011 e nel suo sog- Crocifissione e parte della decora- La tavola di Vignanello, già data al giorno a Città di Castello nel 1494 zione ad affresco del sacello nel Fantastico da Alloisi16, ha avuto un per le perdute pitture nel palazzo santuario della Madonna del approfondimento critico da parte comunale12. La presenza del Giglio ad (fig.4)15. di Petrocchi che vi ha individuato

5 S. ALLOISI, Giovan Francesco d’Avan- ti) Marci, iux(t)a res d(i)c(t)e ecc(le- et finis colorib(us)... Settembre 1983 al 31 Maggio 1984, zarano detto Il Fantastico., in Il si)e, vias pu(bli)cas et alios fin(es), Devo il documento alla cortese e ami- Raffaello giovane e Città di Castello, Quattrocento a Viterbo, Roma 1983, p(rese)ntib(us) ibid(em) Solmo(n)tino chevole liberalità della d.ssa Simo- Città di Castello 1983. Catalogo della Mostra, Viterbo 1982, mag(istr)i Ant(onii) d(e) Sulmona et netta Angeli che ringrazio. 13 S. ALLOISI, cit., p. 247. pp. 247-261. Pet(r)o Franc(isc)o Bartoli al(ia)s 8 S. ALLOISI, cit., p. 247. 14 S. PETROCCHI, I tesori di , Atti del- 6 F. T. F AGLIARI ZENI BUCHICCHIO, La Ma- Maccione d(e) Vit(er)bio test(ibus) (et 9 Archivio di stato di Viterbo, Notarile le Giornate di Studio, Orte 12-13 donna dei Raccomandati e i pittori cetera). Io(ann)es Franc(iscu)s Petri di Bolsena, notaio Domenico di Novembre 1994, a cura di Silvia Cola e Giovanni Antonio da Roma, in Pauli Ava(n)zarani d(e) Vit(er)bio pic- Lorenzo, prot. 66, cc. 109v-112v. Maddalo, Roma 1994, pp. 152-153. “Biblioteca e Società”, 3-4, Viterbo tor p(ro)misit et (con)venit Marco (Devo il documento alla gentilezza 15 F. R ICCI, La Madonna del Giglio ad 1991, pp. 17-22. Anselmo Folloni et Bernardino Tor- della d.ssa Simonetta Angeli che ri- Ischia di Castro. Un santuario tera- 7 Archivio di stato di Viterbo, Notarile naro, sancte(n)sib(us) d(i)c(t)e ecc(le- grazio). peutico rurale sconosciuto, in “In- di Viterbo, notaio Agostino Alma- si)e… pi(n)ger(e) et facer(e) suis 10 S. ALLOISI, cit., p. 247. formazioni”, cit., 14, Luglio-Dicembre diani, prot. 29, cc. 21v-22v. Questo s(u)btib(us) una(m) tabula(m) cu(m) 11 L. FUMI, Il duomo di Orvieto e i suoi 1997, pp.50-56. Anche Petrocchi (cit., documento, peraltro, comporta alcu- figuris magnis, v(idelicet) cu(m) figu- restauri, Roma 1891, p. 303. p. 151) ritiene la paternità di questo ne perplessità perché nella descrizio- ra gloriose V(ir)ginis Marie cu(m) filio 12 G. MANCINI , Istruzione storico-pitto- affresco del Fantastico. ne della tavola non è riportato S. Ber- i(n) brachio, cu(m) figura s(an)c(t)i rica per visitare le chiese e i palazzi di 16 S. ALLOISI, cit., p. 251. nardo, come appare sulla tavola, ma Marci et cu(m) figura s(an)c(t)i Città di Castello, Perugia 1932. Cfr. S. Francesco: Die xx februarii 1511. Franc(isc)i et supter figuris parvis anche il Catalogo della Mostra tenu- Act(um) Vit(er)bii i(n) ecc(lesi)a S(anc- cu(m) historia s(an)c(t)i Marci, bonis tasi nella Pinacoteca Comunale dal 13

17 Fig. 4 - Ischia di Castro, Santuario di S. Maria del Giglio, Giovan Francesco d’Avanzarano (attr.), Crocifissione (part.) Fig. 5-6 - Bolsena, chiesa di S. Francesco, Giovan Francesco d’Avanzarano (attr.), Apostoli (part.), l’Apostolo Filippo (part.)

Giovan Francesco D’Avanzareno detto “Il Fantastico”

Famiano nello stesso centro tiberi- no, oltre alla citata Crocifissione di Ischia di Castro. Nel solco della ri- visitazione critica della figura e dell’opera del Fantastico è da ap- profondire l’acuta intuizione di Alloisi circa la paternità del mae- stro viterbese degli affreschi nella tribuna di S. Francesco a Bolsena, sicuramente individuabile nelle fi- una collaborazione del maestro vi- gure degli apostoli incorniciate terbese col pittore romano, stabili- dalle eleganti arcature che defini- tosi ad Orte, Cola, al quale è attri- scono la complessa architettura di- buita la figura della Madonna sul pinta. Il restauro condotto in anni verso della tavola. Petrocchi, inol- relativamente recenti dalla Soprin- tre, perfeziona il catalogo del tendenza per i Beni Architettonici d’Avanzarano espungendovi l’im- di Roma e del ha permesso proponibile attribuzione della di leggere quasi integralmente la Resurrezione del Museo Nazionale lunga iscrizione dedicatoria fatta di , ed inserendovi, inve- scrivere lungo le pareti dal santese ce, collegandole alla fase tarda Francesco di Giovanni committen- dell’attività del Fantastico, opere te dell’opera: (QUESTA TRIBU)NA quali la Madonna col Bambino LA FACTA DE(PIN)GERE FRAN- della chiesa di S. Francesco di CES(CO) DE GIUVANNI D(e) ADA- Montefiascone, la Madonna col MO (…) AN(n)O D(omi)NI M° Bambino e due santi della chiesa CCCC° LXXXXV (DIE) VII NOVEM- di S. Agostino a , la BR(is) P(er)FECTU(m) FUIT (figg. Strage degli Innocenti nella sacri- 5-6)17; oltre a nuovi frammenti di stia della chiesa di S. Agostino a affreschi con la rappresentazione - più affine, a giudizio del- dell’Inferno e delle schiere degli lo scrivente, con alcune delle mae- eletti che permettono di definire stranze attive nella prossima rocca più puntualmente il programma borgiana di Civitacastellana -, non- iconografico e la presenza di altri ché il Cristo nella lunetta del por- maestri a fianco del d’Avanzarano. tale principale della chiesa di S. Buchicchio, molto convincente-

17 F. T. F AGLIARI ZENI BUCHICCHIO, I Mona- ldeschi della Cervara a Bolsena, in I Monaldeschi nella storia della Tuscia, 1995, pp. 161-162, 169, n. 4.

18 Fig. 7-8 - Bolsena, chiesa di S. Francesco, Giovan Francesco d’Avanzarano (attr.), L’Inferno (partt.)

mente, facendo riferimento alle fonti d’Archivio individua questi aiuti nel romano Giovanni Paolo di Francesco Falente, socio del Fantastico e, ipoteticamente, in Domenico di Giovanni de Ferraris di Mondovì, residente nella vicina Grotte di Castro18 - proprio l’indi- viduazione sulla parete sinistra della cappella della drammatica paiono, già perfettamente definiti, raffigurazione dell’Inferno contri- negli apostoli della parete destra- buisce a valorizzare l’ipotesi della decisamente improponibile l’attri- presenza del maestro nordico che buzione al maestro viterbese; le aveva sicuramente familiare la sce- due pareti laterali, nei lunettoni nografica rappresentazione del- sovrastanti le schiere degli aposto- l’Inferno e cavalcata dei vizi della li, sono forse state affidate ai due stupefacente chiesa di S. Fiorenzo maestri che l’affiancavano come a Bastia Mondovì nel cuneese -. Di collaboratori. La parete di fondo, quella che doveva essere una cao- anch’essa ripartita da finte architet- tica e tumultuosa parata di demo- ture classicheggianti vivacizzate da ni mostruosi si riconoscono diver- decorazioni a grottesca che inclu- se tematiche delle torture infernali dono tondi con lo stemma france- ambientate in un lugubre scenario scano, cherubini e calici dorati, ve- in cui si aprono squarci inondati di de la rappresentazione di una fuoco e nei quali prendono forma Annunciazione, ai lati dell’oculo; i diversi vizi e i relativi castighi nel registro inferiore i Santi vesco- diabolici; sono ancora ben leggibi- vi francescani Ludovico e Bo- li i frammenti con i gruppi della naventura, a sinistra, e la Stig- Superbia, della Gola e dell’Avarizia matizzazione di s. Francesco, a (figg.7-8). Sulla parete di fronte, destra; al livello più basso, infine, pendant alla rappresentazione ai lati del grande finestrone una dell’Inferno, compare una pia e Adorazione del Bambino, a sini- composta schiera di figure, defini- stra, e la rappresentazione dei chiesa, la scena in precario stato di te nei loro diversi ruoli sociali da- Santi Sebastiano e Gerolamo (fig. conservazione è circoscritta da gli abiti; l’episodio è da leggere 9), sul lato opposto. La pittura no- una raffinata cornice a candelabre come la raffigurazione della schie- nostante le menomazioni e una monocrome su fondo dipinto a ra degli eletti e non una Gloria di palese sofferenza della pellicola settori differenziati ocra, blu e ros- s. Francesco, come finora erronea- superficiale denota una notevole so. Le peculiari caratteristiche fi- mente proposto19. Per questo grazia e qualità formale. Pertinente sionomiche di immagini quali la S. gruppo di figure appare - alla luce a queste maestranze, coordinate Cristina dipinta nella cappella di della conoscenza delle tipizzazioni dal d’Avanzarano, è da considera- S. Bernardino e degli apostoli nel- fisionomiche del Fantastico così re anche la bella Crocifissione tra la chiesa di S. Francesco, specie S. come sono rappresentate nella più la Vergine e s. Francesco, dipinta Filippo, conducono ad inserire nel tarda pala di S. Marco e come ap- sulla controfacciata della stessa catalogo del d’Avanzarano anche il

18 IBID., p.161. 19 S. ALLOISI, cit., p. 252.

19 Fig. 9 - Bolsena, chiesa di S. Francesco, Giovan Fig. 10 - , chiesa di S. Francesco, Giovan Francesco d’Avanzarano (attr.), S. Sebastiano Francesco d’Avanzarano (attr.), Cristo in Pietà, la e S. Gerolamo (part.) Vergine e i santi Giovanni e Maria Maddalena.

Giovan Francesco D’Avanzareno detto “Il Fantastico”

dazioni francescane -. Il S. Ge- rolamo sembra una riedizione del- la analoga figura nella chiesa di S. Francesco di Bolsena, dall’espres- sione grave, quasi torva, nelle fi- gura segnata dalla canizie e rive- stita da una lurida tunica straccia- ta e aperta sul petto; nel gruppo con la Pietà dipinto sulla fronte dell’altare, le figure che affiancano il Cristo ripropongono le peculiari sigle fisionomiche del Fantastico: occhi a palla dallo sguardo bru- ciante, profili taglienti e allungati dal mento fortemente pronunciato e dalle bocche sottili. Lo scorcio sublime e l’alta drammaticità pro- manata dalla figura del Cristo, pri- va di riscontri in zona e più affine all’analogo tema svolto dal Vec- chietta nel S. Francesco di Siena che non al tradizionale riferimen- to peruginesco, rende questa sce- na una tra le più felici del Quattrocento viterbese e sicura- mente la cosa migliore di Giovan Francesco. Da inserire nella produzione della società artistica del D’Avan- zarano e soci ci sono anche gli af- freschi che decorano la cappella sulla destra del presbiterio nella chiesa bolsenese di S. Cristina. Il complesso decorativo della cap- pella, molto articolato, ha però sofferto diverse manipolazioni che hanno risparmiato in parte la pa- S. Gerolamo penitente e la Pietà finora comunemente ritenute ope- rete di fondo, dove è dipinta ai la- con i santi Giovanni e Maria ra del Pastura - non è un partico- ti dell’altare una Annunciazione, Maddalena affrescati nella cap- lare secondario il fatto che ambe- le figure dell’angelo annunciante e pella di S. Gerolamo nella chiesa due le commesse di Bolsena e della Vergine annunciata sovrasta- di S. Francesco a Canino (fig.10) Canino facciano riferimento a fon- no due scene con la Passione di S.

20 Cristina: S. Cristina a giudizio e S. documentare alcuni elementi qua- Paolo da Roma può essere, inoltre, Cristina martirizzata con le frecce; li la particolare scrittura delle vesti ricondotto pur con qualche dub- e la parete destra, la più integra, degli angeli, la luminosità crepu- bio in considerazione della diffici- campita con l’Adorazione dei pa- scolare dell’atmosfera e una certa le lettura per il precario stato di stori - dove compare a grandezza ricercatezza di elementi naturalisti- conservazione, anche il frammen- naturale nel vivo della scena la fi- ci che danno un tocco di cultura to sulla parete sinistra della navata gura inginocchiata del donatore -, nordica alla scena. La decorazione principale con le Storie di s. l’Adorazione dei Magi e la Pre- su questa facciata è completata Giorgio, codedicatario della chie- sentazione del bambino al tempio. nella fascia sottostante da una teo- sa. La tipologia delle figure porta ad ria di santi: S. Sebastiano consola- Un atto notarile documenta an- escludere ogni intervento del to dalla mano divina, S. Egidio, S. che una tavola, andata dispersa, Fantastico in prima persona, l’im- Bernardino e S. Lucia, dentro lo dipinta per l’altare maggiore della paginato delle scene, specie nel- stesso riquadro, pertinenti a tutt’al- chiesa del convento di S. Agostino l’Adorazione dei pastori, rivela tra mano, forse a quella del pitto- a Montefiascone, il documento è tangenze con analoghe scene ela- re savoiardo Domenico Giovanni interessante perché riesuma anche borate in ambiente toscano-fioren- de Ferraris con certezza attivo in due nuovi nomi di maestri attivi tino, cui non sono estranee vici- questa cappella e la cui fatica, non nel viterbese incaricati nell’occa- nanze con il Ghirlandaio e una co- molto apprezzata dai committenti, sione di stimare il valore dell’ope- noscenza, probabilmente mediata, richiese un arbitrato del Fantastico ra: Pietro Paolo di Giovanni del raffinatissimo trittico Portinari e del socio Giovanni Paolo Pecudarii e Giovanni Francesco di di Hugo van der Goes, giunto a Falente20. Alla ditta Giovan Fran- Capodimonte21. Firenze nel 1483, come sembrano cesco d’Avanzarano - Giovanni

20 T. FAGLIARI ZENI BUCHICCHIO, S. Cristina a (con)duxerit fabrican(dam) seu pi- tera), cu(m) p(res)entia, (con)sensu et bus) et decis(ionibus) d(i)c(t)e partes Bolsena e gli autori della sua facciata, gendam quand(am) tabulam maioris volu(n)tate fr(atr)is Io(annis) Bat- star(e) promiser(unt) sub pena dupli in “Storia dell’Architettura”, 1978, p. altaris S(anc)ti Aug(usti)ni de et taglini prioris d(i)c(t)i (loci), fr(atr)is valoris dicte tabule (et cetera), obli- 97, n. 37. ex(tra) Mo(n)temf(lascone)m pro illo Hieronimi Orlandi, fr(atr)is Gabrielis gaver(unt) (et cetera), exnu(n)tia- 21 Archivio di Stato di Viterbo, notari- pretio quo extimaretur p(er) duos Petri et fr(atr)is Aurelii d(e) Viterbio ver(unt) (et cetera), iuraver(un)t (et le di Montefiascone, not. Battista ho(m)i(n)es (eo vero) eligen(dos), (et cetera), om(n)im(od)o meliori, ad cetera), rogav(erunt) (et cetera). Petrucci, prot. 54, cc. 233v-235r: (com)pleta t(ame)n d(i)c(t)a tabula extima(n)dum d(i)c(ta)m tabulam ele- Actum fuit hoc in ecclesia pred(i)c(t)a, [1517, dic.6] (et cetera); et ad p(r)e(se)ns d(i)c(t)a geru(n)t et nominaveru(n)t mag(i- p(r)e(se)n(tibus) d(omi)no Paulo Phi- Eiusdem anno, inditi(one) et pontifi- tabula dicatur esse (com)pleta et sit st)rum Petru(m) Pa(ulum) Iannis Pe- lotimo decano et mag(ist)ro Matteo cat(o) et die. Cunctis pateat evi- extimanda(m) (et cetera). Ideo cudarii et m(agistrum) Io(ann)em aromat(ario), civib(us) Mo(n)tisf(la- dent(er) (et cetera), qual(ite)r cu(m) d(omi)nis m(agister) Io(hannes) Franciscum habitator(em) castri Ca- sconis) testi(bus). sit, p(ro)ut (infrascritti) (con)tra- Fran(cis)cus ex una et Panetta sanc- pitis Montis, p(res)entes, acceptan- hent(es) asseruer(unt), q(uod) al(ia)s ten(sis) d(i)c(t)e ecc(lesi)e, ab(s)ente (tes) et iuran(tes) d(i)c(ta)m tabulam Devo il documento alla cortese e ami- m(agiste)r Io(hannes) Fran(cis)cus Sbardella ei(us) collega parte ex alte- bona fide et sine dolo v(e)l fraude se chevole liberalità della d.ssa Simo- Petri Pauli Vanzarani d(e) Vit(er)bio ra p(ro) quo d(e) rato promisit (et ce- extimar(e), quor(um) declarat(ioni- netta Angeli che ringrazio.

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