Sulle Orme Di Goethe Nella Tuscia Vista Da Viaggiatori Tedeschi Fra Sei E Settecento
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Sulle orme di Goethe nella Tuscia CLAUS RIESSNER vista da viaggiatori tedeschi fra Sei e Settecento. iamo informati fin nei mini- scritte da Roma quasi quotidia- Via Cassia fino a Firenze, dove i Smi dettagli sull'itinerario namente il suo stato d'animo dal due si fermarono quasi quindici seguito da Goethe durante il suo primo giorno del suo arrivo in giorni, per proseguire poi via viaggio in Italia (settembre 1786 città (la sera del 29 ottobre Bologna, Parma, Milano (con - giugno 1788) che lo portò 1786) fino al momento della sua altre brevi soste di pochi giorni), prima a Roma, successivamente partenza definitiva così doloro- per Coira e il Passo dello Spluga a Napoli e da lì via mare fino in samente sentita, egli è sorpren- fino al Lago di Costanza. Sicilia. Dagli appunti del diario dentemente scarso di parole Goethe non ha tenuto un dia- tenuto dal poeta e dalla redazio- circa la progettata via del suo rio durante il viaggio di ritorno ne finale della Italienische ritorno in patria. In una lettera (a prescindere da una serie di Reise, stampata per la prima del 2 aprile 1788 al duca di lettere e da sporadici appunti e volta negli anni 1816-18171 Weimar, Carl August, annuncia schizzi, prevalentemente d'argo- conosciamo inoltre il motivo per semplicemente la sua partenza mento botanico, raccolti in una cui ha deciso, dopo una sosta di per i prossimi quindici giorni, specie di taccuino), ma in ricom- poche ore a Firenze, di non pro- pregando di indirizzare a pensa ci resta la testimonianza seguire il suo viaggio sulla Via Firenze le lettere destinate a lui, di una quarantina di disegni, Cassia attraverso la Toscana, e nell'ultima lettera scritta a soprattutto di paesaggi, dai quali come usava fare la maggior Roma il 19 aprile dice che “1a possiamo tirare certe conclusio- parte dei viaggiatori stranieri a partenza è fissata al 22 o 23 ni riguardo a circostanze che quel tempo. Scelse invece la aprile”. Sappiamo però che hanno destato l'interesse partico- deviazione via Perugia, Assisi e Goethe partì da Roma il giorno lare del poeta artista e naturali- Foligno, per raggiungere la meta 24 aprile 1788, uscendo dalla sta. sognata sulla Via Flaminia attra- Porta Flaminia in compagnia di Per farsi un'idea più completa verso l'Umbria, chiedendo Philipp Christoph Kayser, un dello scenario che si presentava anche perdono per aver intrapre- musicista che il poeta aveva già agli occhi di chi viaggiava a so il suo viaggio "quasi per una conosciuto nel mese di giugno quel tempo da Roma a Firenze, via sotterranea". Ad Assisi ci va 1775 durante il suo primo viag- bisogna ricorrere a relazioni esclusivamente per vedere "il gio in Svizzera e che si era tra- fatte da viaggiatori tedeschi e primo monumento dell'antichità sferito nel mese di novembre stranieri che hanno preceduto il ancora perfettamente conserva- 1787 a Roma, per vivere in stret- poeta sulla stessa strada, anche to", cioè il tempio della to contatto con Goethe2. perché Goethe ha letto o consul- Minerva, trasformato in chiesa, Sulla base degli appunti di tato una serie d'opere, soprattut- in Piazza del Comune. Kayser siamo in grado di rico- to di carattere storico ed artisti- Mentre il poeta ci rivela nel struire l'itinerario con le singole co, per prepararsi adeguatamen- suo diario romano e nelle lettere tappe di viaggio, dapprima sulla te al suo viaggio in Italia, fra le 1 Sulle edizioni successive della un'agenda (o meglio un libro delle in “Studi Germanici” (nuova Italienische Reise cfr. l'articolo di spese) che fu scoperta soltanto nel serie), Anno XL, 1, 2002, p.7-33. R. Wild nel Goethe-Handbuch 1943 da Hans Wahl, allora diretto- (Stoccarda - Weimar, 2004), re del “Goethe und Schiller vol.III, p. 345-352. Le nostre cita- Archiv” di Weimar e resa pubblica zioni si basano sull'edizione di nell'Annuario della Società Amburgo, a cura di E. Trunz. Goethiana, vol. VIII (nuova serie), 2 Ph. Chr. Kayser, compagno di p.149-159. viaggio di Goethe, ha tenuto Sull'argomento cfr. il mio saggio 5 Sulle orme di Goethe nella Tuscia vista da viaggiatori tedeschi fra Sei e Settecento. quali spicca il libro di D.J.J. decessore del nostro poeta, sia centrate sulle grandi città italia- Volkmann, Historisch-kritische pure in circostanze ben diverse, ne. Ciò che lo accomuna però Nachrichten von Italien, in tre aveva scritto al suo ritorno in con Goethe (a prescindere dal volumi, pubblicato a Lipsia patria, dopo aver percorso lo soggiorno napoletano), nono- negli anni 1770-1771. Il poeta vi stesso cammino due secoli e stante l'enorme salto nel tempo, fa esplicitamente riferimento per mezzo prima. Si tratta di è la predilezione per l'arte anti- la prima volta il 12 settembre Johannes Fichard, giureconsulto ca, sicché è stato osservato che il 1786 durante la sua sosta a di Francoforte, che era stato dotto giureconsulto francoforte- Torbole sul Lago di Garda. Non chiamato nell'anno 1536 a rag- se fu il primo viaggiatore stra- meno utile a lui da un punto di giungere l'esercito imperiale, a niero venuto in Italia a rivolgere vista più pratico è stata una quel tempo accampato in Italia il suo interesse principale ai guida da viaggio scritta tre lustri settentrionale5. Entrò dalla parte monumenti dell'antichità. Dalla prima da Johann Georg di Trento, annotando che qui si relazione di Fichard vogliamo Keyssler3, anche se il libro è comincia a parlare italiano (“hic citare l'importante annotazione stato considerato da un buon enim incipit lingua italica”), pre- sul suo ritorno da Roma conoscitore della materia "il cisamente come Goethe che più (“Reditus e Roma per pesante e primitivo Baedeker o meno nello stesso luogo ha Tusciam”) sulla Via Cassia e la del secolo 4, ma un tale giudizio scritto nel suo diario (11 settem- Via Cimina, in cui indica accan- ci appare troppo severo, quando bre 1786) di aver avuto “per la to alle stazioni di posta, allora mettiamo a confronto questa prima volta un postiglione di esistenti fra Roma e Siena, guida con altre simili della stes- puro sangue italiano” e di esse- anche la distanza in miglia che sa epoca. re felice che “l'amata lingua separa una dall'altra: Prima di seguire Goethe e il (italiana) ora diventerà la lin- suo compagno nel loro viaggio, gua di uso quotidiano”. Il Roncilium XXVIII. M(ilia). basandoci principalmente sui Fichard visita poi, come il Mire humiliter inter montes disegni fatti dal poeta artista sul nostro poeta, Venezia ed alcune situm. luogo e mettendovi a confronto i altre città della pianura padana Viterbium XIIII. M. racconti e le descrizioni (in parte ed arriva a Roma pure sulla Via Monteflascone VIII. M. ancora scritti in lingua latina) di Flaminia. Al “Iter Romanum” il Delcina (sic per Bolsena)IIII. alcuni viaggiatori tedeschi coe- Fichard fa seguire un “Iter M. Ubi lacus Borsenae (sic) tanei del poeta oppure di epoca Neapolitanum”, e ci limitiamo amplissimus vecturas inter- anteriore, vogliamo riferire bre- in questo contesto a constatare dum instar maris agit. vemente ciò che un lontano pre- che le sue descrizioni sono con- S. Laurentius V. M. 3 Questa guida da viaggio fu ripub- riguarda la Tuscia è compresa deutsche Literatur und blicata in un'edizione nuova ed nella 46esima lettera, p. 412-420. Geschichte”, III parte, Franco- accresciuta ad Hannover nel 1751. 4 E. Zaniboni, Alberghi italiani e forte sul Meno 1815. Essa illustrava “lo stato e le cose viaggiatori stranieri (sec. XIII- più notevoli della Germania, XVIII), Napoli 1921, Boemia, Ungheria, Svizzera, Italia p. 86. e Lorena”. Secondo una moda 5 Italia, autore Joanne Fichardo, allora corrente il libro si presenta Anno M.D.XXXVI. Ed. nel in forma epistolare e la parte che “Frankfurtisches Archiv für ältere 6 Aquaependentes V. M. trovare con l'elenco delle stazio- con il pensiero già rivolto alla S. Quiricus XXV. M. ni di posta altre utili informazio- meta attesa da tempo, cioè la Sena XXVIII. M. ni, come p.e. “La vera guida per Città Eterna, ma concordano nel chi viaggia in Italia” pubblicata rilevare le cattive condizioni La strada percorsa da a Roma nel 1775 in un'edizione della strada e la mancanza di Fichard, come più tardi da bilingue (italiano e francese), e terre coltivate, soprattutto nella Goethe, è rimasta la stessa attra- quindi destinata anche a viag- valle di Baccano8. Ai tempi di verso i secoli fino al Settecento, giatori stranieri7, in cui l'itinera- Goethe esisteva ancora un lago e notiamo che il tracciato fino al rio fra Roma e Firenze viene paludoso (prosciugato poi dai Lago di Bolsena risale, salvo descritto così: Chigi nel 1838), e fino al ponti- qualche lieve variazione, essen- ficato di Sisto V (1585-1590) il zialmente all'epoca romana del Da Roma alla Storta, Osteria. luogo era famigerato per i fre- tardo impero, persino con la par- Posta Reale […]; quenti casi di brigantaggio, ziale identità delle stazioni di a Baccano Osteria, posta 1; come ci attestano numerosi rac- posta per il cambio dei cavalli a Monte Roso (sic) Castello, conti di viaggiatori di quel (mansiones, mutationes)6. Due posta 1; tempo9. Ne troviamo un ricordo note marginali aggiunte al nudo a Ronciglione Città, posta 1 ancora all'inizio del Settecento, elenco delle stazioni di posta ci […]; ; quando il langravio d'Assia, attestano però che il giurecon- alla Montagna di Viterbo Carlo, alla conclusione del suo sulto di Francoforte non è rima- Osteria, posta 1; viaggio in Italia che l'aveva por- sto insensibile di fronte allo sce- a Viterbo Città […]. tato fino a Napoli, partì da Roma nario della natura, quando a il primo marzo 1700, per andare Ronciglione s'accorge di trovar- Sono questi i luoghi che a Firenze per la Via Cassia.