SUD OPEN 19 SUD OPEN mercoledì 13 dicembre 2006 SOURCE VOL. 2 SOURCE VOL. 2 Selezione di brani musicali Selezione di brani musicali di gruppi del Sud Italia di gruppi del Sud Italia in edicola con l’Unità in edicola con l’Unità il secondo cd a € 7 in più IN SCENA il secondo cd a € 7 in più

IL TENORE ALAGNA: DENUNCIO IO LA SCALA seduta stante dal tenore del secondo cast in jeans Antonello FIORELLO LO IMITA, BAUDO LO VUOLE Palombi. Dopo la fuga e le polemiche Alagna ha dichiarato di non essersi sentito difeso, di aver avuto un malore, ha gridato al Bisognerà vedere se passerà davvero alle vie legali, ma il tenore complotto, ha provato a ritornare nei panni sfolgoranti di Roberto Alagna ha annunciato ieri a Radio classica Milano finanza Adames: sforzi d’ugola d’oro vani. Sperando che un'epidemia non che denuncerà la Scala perché ieri il teatro gli ha vietato l'ingresso abbia contagiato la di lui famiglia. Sua moglie infatti, il soprano a teatro. Come il cantante possa far causa è francamente difficile Angela Gheorgiu, dà forfait da un'altra opera verdiana, il Don immaginarlo, potrebbe essere la strategia dell'attacco quando sei Carlos, al Covent Garden di Londra, per quanto qui le ragioni attaccato da ogni fronte, tutti ti criticano e rischi una denuncia per ufficiali siano professionali, siano il di lei sentirsi inadeguata. danni. Eh sì perché Alagna è il cantante che Comunque Alagna ha sfondato un’altra aperta: si è proposto a domenica nei panni di Adames ha piantato la Sanremo, Baudo è disposto ad accoglierlo a Sanremo, e si è seconda replica dell'Aida per qualche «buu», guadagnato un'imitazione di Fiorello a Vivaradio2: non avrà nemmeno un diluvio, nei suoi confronti, ha sfondato timpani ma le mura della lirica forse sì. Che poi i capricci lasciato il teatro nelle peste ed è stato sostituito da divi servano alla musica, è altra faccenda. ste. mi.

CINEMA Quest’anno, dopo la rottura della coppia Massi- mo-Christian, ci aspettavamo due film natalizi in gara. Invece no: ce n’è un terzo, con l’eroe della tv. Devono spartirsi il mer- cato più ricco dell’anno. E chi perde paga per tutti. Tensione.

■ di Alberto Crespi

a tensione è alle stelle. Prima diL Natale si decide- rà tutto. Saranno i week-end decisivi. Di che stia- mo parlando? No, non del campionato di cal- cio, dove il titolo di campioni d'inverno sembra già assegnato (anche se, come tutti gli interisti, facciamo gli scongiuri). Parliamo di una gara che, almeno nei suoi esiti numerici, interessa Paolo Bonolis è il politico nella sua «Commedia sexi» Una scena di «Olè» di e con Massimo Boldi Meglio Bonolis, De Sica o Boldi? molto meno gli italiani, ma che sta acquistando il poco pubblico che c'è. Per il momento, l'unico stenuti dalla critica, come Gianni Amelio e Mar- TV I deputati: la Rai non lo promuova toni insolitamente accesi: è la cosiddetta «batta- dato certo è che Olè esce in 500 copie (distribuite co Bellocchio, di fare anche loro delle comme- glia di Natale» del cinema, quest'anno più affolla- da Medusa), mentre la Filmauro riesce a lanciare die, altrimenti il cinema muore». Non sarebbe Unione contro «Olè» ta del solito. Il motivo lo sapete benissimo: la Natale a New York in 800 copie, e la 01 spedisce una brutta idea: magari avremmo anche com- coppia Boldi-De Sica, dominatrice incontrastata nei cinema 350 copie di Commedia sexi. Il totale medie migliori. Nel frattempo, voi spettatori «Denigra gli insegnanti» della tenzone da almeno un decennio, si è sciol- (1650) non si allontana molto dal numero di avete in mano un'arma formidabile: oltre che i ta. Massimo Boldi era ormai da qualche anno schermi esistente in Italia… tre film in gara, andate a vedere anche Le rose del stufo della formula. è rimasto Numeri, troppi numeri. La «battaglia di Natale» deserto di Monicelli e la riedizione di Ecce Bombo Filmacci di Natale, obbrobrio delle genti, cumulo di con il produttore «storico» dei film natalizi, Aure- è una partita economica che prescinde dalla qua- di Moretti. Magari qualcuno capirà. volgarità e disgusto, diseducativi, brutti, commerciali. lio De Laurentiis, che assieme al fido regista Neri lità dei film. Conta solo in quante copie si esce, e P.S. Forse avete notato che non abbiamo mai Il ditino accusatore è puntato contro l’ultima opera di Parenti gli ha messo a fianco, in Natale a New quanto si incassa al primo week-end (e beato chi usato l'espressione «cine-panettone». La trovia- Boldi, prodotta dai fratelli Vanzina, Olè (e, per esten- York, , e un collau- arriva vivo al secondo). La tensione di quest'an- mo mostruosa. Però ci fa piacere citare D'Alatri sione, contro i suoi consimili, i cosiddetti «cinepanetto- dato team di caratteristi (notazione a margine: no porta, poi, a polemiche un po’ risibili: i Vanzi- che ha definito Commedia sexi un «cine-pando- ni»): sdegno allo stato puro, perché il film tracima in Natale a New York doveva essere il film natalizio na che sostengono di aver inventato il «format» ro». Simpatico. Forse Olè dovrebbe essere defini- tutti gli interstizi della Rai. Questa volta sono alcuni del 2001, ma la trasferta newyorkese saltò dopo natalizio con Vacanze di Natale nell'83 nonostan- to un «cine-gaspacho». O, vista la presenza di Sa- deputati dell’Unione a scandalizzarsi, non si spiegano l'attentato alle Twin Towers: la produzione, con te De Laurentiis ritenesse la loro idea una «caga- lemme, una «cine-pastiera». «perché il servizio pubblico si presti a promuovere la ta», il produttore (nonché presidente del Napoli nuova pellicola dei Vanzina in orari di punta». Qual è calcio) che risponde di essere lui l'inventore… il problema di Villari della Margherita, De Petris dei «Natale a New York» Come se fosse importante, e come se questi film Il bello è che questi tre Verdi, Di Lello di Rifondazione, Ceccuzzi dei Ds? È schiera De Sica, Ghini vacanzieri fossero qualcosa di più che dei «collet- film piomberanno che il filmaccio «denigra il corpo insegnante» e «ri- tori» di denaro fresco: non è un caso che si svol- schia di alimentare il bullismo». Ergo: la Rai, che dis- e Ferilli. «Olé» conta su gano sempre più spesso all'estero, mentre la gran- con un numero semina di buon grado il in decine di pro- de commedia italiana (e anche il miglior cinema grammi, faccia penitenza e lo oscuri. Ora, cari compa- Boldi e Salemme dei Vanzina stessi) si distingueva e si distingue complessivo di copie gni e amici, sorge una domanda: ma l’avete mai vista per la capacità di raccontare il nostro paese. Spe- la pubblicità che di norma va in onda sulla Rai? Avete «Commedia sexi» è con riamo che qualcuno dia retta a Michele Placido, capaci di saturare le mai visto i programmi pomeridiani? E «l’Arena» di Gi- Bonolis, Buy, Rubini... che in occasione della presentazione di Comme- nostre sale. O quasi... letti? Vi si è mai incagliato il telecomando sull’Isola dia sexi ha detto: «Consiglierei a certi autori so- Christian De Sica presenta «Natale a New York» dei famosi? Evidentemente no. r. bru. grande tempismo, fu spostata ad Amsterdam). Boldi si è trasferito in casa Medusa e, con i fratelli LE INIZIATIVE Margherita e Ds in una sala, Rifondazione con «Gulliver» in un’altra. Il difficile lavoro per accordarsi sulle cose da fare Vanzina, ha girato Olè: al suo fianco, in un'inedi- ta coppia partenopeo-meneghina, Vincenzo Sa- lemme. La formula è, sulla carta, abbastanza si- Due convegni a sinistra in cerca di un progetto per il nostro cinema mile: un film «in trasferta», con i comici nei pan- ni di due professori che portano le rispettive sco- laresche in vacanza in Spagna, paese molto ■ di Gabriella Gallozzi / Roma ma. Il tavolo dell’Unione al quale tutti si erano se- l’avvio del lavoro parlamentare per arrivare ad un pio. E in questo la sinistra ha fallito schiacciando «trendy» di questi tempi. Il derby New York/Spa- duti trovando un programma comune risale qua- testo unitario sulla nuova legge per il cinema, a tutte le culture sotto l’occidentalizzazione». Dun- gna si arricchisce di un terzo incomodo: il nuo- a una parte l’«emergenza», l’intervento si ad un anno fa. E ritrovare un accordo sulle cose partire, ovviamente dal programma dell’Unione. que «riappropriarsi della cultura» è necessario af- vo film di Alessandro D'Alatri, Commedia sexi, del legislatore per portare fuori dalla crisi il da fare costa evidentemente fatica. Al convegno Ma da Gulliver, a questo proposito, arriva un grido fonda Vincenzo Vita «perché non sia semplice ab- con Sergio Rubini, Michele Placido, Margherita Dnostro cinema, confrontandosi con gli al- Diesse- Margherita, aperto ad un ristretto pubbli- d’allarme: «I partiti dell’Unione - denuncia Citto bellimento della politica», preoccupata solo delle Buy, Stefania Rocca e il divo tv Paolo Bonolis. È tri modelli europei. Dall’altra, una riflessione più co di produttori (Barbagallo, Tozzi), parlamentari Maselli - non sembrano aver compreso la funzio- «emergenze». Come sottolinea anche Roberto Ci- verosimile che sia diverso dai due rivali, più com- in profondità sull’impatto della globalizzazione li- impegnati nella stesura della nuova legge (Vitto- ne strategica della cultura e della conoscenza. C’è cutto, Mikado, denunciando il rischio «che da media di costume (con riferimenti alla politi- berista nel cinema, sulla riduzione della cultura in ria Franco, ds, Andrea Colasio, Margherita) e i ver- una mancanza di anima e di progettualità. E il pro- produttori di contenuti si diventi contenitori. È ca-spettacolo, a Vespa, a Vallettopoli) che comi- merce. Ecco in estrema sintesi i temi portanti dei tici del cinema pubblico (Giovanni Grignaffini, gramma dell’Unione non sta prendendo la forma accaduto con la tv lo abbiamo visto con l’Audito- cità tout court, ma il dato di fatto è un altro: que- due convegni che hanno «occupato», sovrappo- Cinecittà Holding, Stefano Passigli, Istituto Luce) che avrebbe dovuto». Il mercato, insomma, an- rium per la Festa di Roma, di cui però ho anche ap- sti tre titoli si giocano gli incassi in un periodo nendosi, l’intera mattinata di ieri. L’uno organiz- si sono ascoltati gli interventi degli ospiti europei. che a sinistra continua ad essere considerato il fa- prezzato certi aspetti». Lionello Cerri, da esercen- dell'anno in cui la gente va, sì, al cinema, ma zato in corsa da Diesse e Margherita, dedicato alle Tra gli altri, il più illuminante, quello del responsa- ro. «Ma la cultura non è merce», ribadisce Stefa- te e produttore, punta sulla necessità di affrontare non è affatto detto che ci vada tre volte in una «diverse governance europee» in attesa della nuo- bile del Cnc francese, Olivier Wothling, che ha nia Brai, mente e braccio di Gulliver, nonché re- come «problema sociale» la cultura e l’abitudine settimana e che ci vada per vedere esclusivamen- va legge sul cinema. L’altro, quello annuale e pro- parlato di intervento statale ispirato «alla diversi- sponsabile cultura di Rifondazione, di fronte ad alla visione collettiva. Mentre Salvo Matteucci del- te film italiani (saranno da tenere d'occhio an- grammato da mesi dell’associazione Gulliver dedi- tà culturale e alla solidarietà». Parole chiave an- una platea di addetti ai lavori, registi, produttori. la Siae «smaschera» l’idolo Internet al quale è «sa- che gli incassi del kolossal fantasy Eragon, targa- cato al «cinema nei meccanismi della globalizza- che nel programma dell’Unione, la cui voce sul ci- «La cultura occidentale di fronte alla globalizza- crificato il diritto d’autore» per i guadagni dei «pa- to Usa). La tensione deriva, per usare un'alata pe- zione». Complessivamente, insomma, un via vai nema è totalmente ispirata, non a caso, al model- zione ha fallito - dice Marco Revelli -. La compres- droni dei bit». E i lavoratori del Centro sperimen- rifrasi, dalla «strizza», volgarmente detta paura: di interventi e relatori che lasciano intendere un lo francese. Ed è la sottosegretaria ai Beni cultura- sione spaziale mette insieme culture che non si ri- tale di cinematografia tornano a denunciare le tutti sono terrorizzati dall'idea di doversi spartire gran movimento dietro le quinte del pianeta cine- li, Elena Montecchi, ad annunciare per marzo, conoscono, vedi l’Islam e l’occidente, per esem- inadempienze del presidente Alberoni.