La Fidanzata Di Papà
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presenta una produzione MEDUSA FILM Massimo Boldi in La fidanzata di papà con SIMONA VENTURA ENZO SALVI BIAGIO IZZO NINO FRASSICA LOREDANA DE NARDIS MARTINA PINTO ELISABETTA CANALIS I FICHI D’INDIA TERESA MANNINO DAVIDE SILVESTRI AURORA QUATTROCCHI NATALIA BUSH ALESSANDRA BARZAGHI Regia di Enrico Oldoini Soggetto e sceneggiatura Enrico Oldoini e Paolo Costella Una Produzione Esecutiva MARI FILM srl a cura di Bruno Altissimi e Fabio Boldi Distribuzione MEDUSA FILM La fidanzata di papà Cast artistico Interpreti Personaggi Massimo Boldi Massimo Bondi Simona Ventura Angela Enzo Salvi Eros Biagio Izzo Maria Nino Frassica Nino Loredana De Nardis Lara Martina Pinto Barbara Elisabetta Canalis Felicity I Fichi d’India Max e Bruno Teresa Mannino Luminosa Davide Silvestri Matteo Aurora Quattrocchi Zi Carmelina Natalia Bush Gloria Alessandra Barzaghi Jenny 2 La fidanzata di papà Cast tecnico Regia Enrico Oldoini Soggetto e sceneggiatura Enrico Oldoini Paolo Costella Direttore della Fotografia GianLorenzo Battaglia Costumista Giuseppe Tramontano Scenografo Paola Riviello Aiuto Regia Federico Marsicano Truccatore Antonella Negri Montaggio Mauro Bonanni Organizzatore generale Giuseppe Giglietti Produzione Esecutiva a cura di Bruno Altissimi e Fabio Boldi per MARI FILM Prodotto da MEDUSA FILM In collaborazione con SKY Distribuzione MEDUSA FILM Sito ufficiale www.fidanzatadipapa.it Ufficio stampa Maria Teresa Ugolini per Medusa Film Patti Vailati Valiani per Patrizia Biancamano Comunicazioni 3 La fidanzata di papà Sinossi Un bambino sta per nascere. I futuri genitori, Barbara e Matteo, sono due ragazzi italiani che vivono e lavorano a Miami, dove gestiscono un ristorante sul mare. Matteo è gelosissimo della sua fidanzata, ma in realtà è Barbara che dovrebbe guardarsi da quella seduttrice di Felicity che insidia da sempre il suo Matteo. Ed è a Miami, non in Italia, che Barbara e Matteo decidono, a sorpresa, di far nascere il loro bambino. Massimo, il padre di Matteo, titolare di un albergo nel centro di Cortina, è un uomo allegro, imprevedibile, a volte stralunato. Con lui vivono la figlia Lara e il cognato Eros, cuoco romano, sboccato e alla perenne ricerca di una donna. Massimo, vedovo da qualche anno, vive una relazione segreta con Luminosa, sentimentale e sognatrice, che da sempre lavora all'Albergo: i due avevano dovuto annunciare finalmente il loro fidanzamento alla famiglia, ma l'improvviso viaggio in America costringe Luminosa a rimanere a Cortina per occuparsi dei clienti. Vuol dire che sarà per un'altra volta. Angela, la madre di Barbara, è una donna manager che incute una certa soggezione, proprietaria di una catena di ristoranti tra Miami, Los Angeles e New York, dove abitualmente vive. Sua assistente personale,Maria, un attoruncolo costretto a perpetuare un assurdo travestimento in panni femminili, nato quasi per gioco, pur di non perdere il suo impiego. Nino, ex marito di Angela e padre di Barbara, vive anche lui a Miami, dove dà una mano nel ristorante della figlia. Il primo incontro, a Miami, tra Massimo e Angela, preceduto da un'infilata di gaffes e di incroci imbarazzanti, è uno scontro di personalità che più diverse e incompatibili non potrebbero essere. Pure, tocca abbozzare, per amore dei figli e per il buon vivere di tutti. Va meglio a Eros, che resta fulminato alla vista di Maria e la fa oggetto di una corte serrata e pesante. L'uomo che è in Maria, invece, si innamora di Lara, che ricambierebbe anche. Se solo sapesse che Maria è in realtà Mario. Tutti quanti poi, nessuno escluso, devono fare i conti con i due supercops più sgangherati di Miami, Bruno e Max, sempre pronti a bloccare, perquisire, arrestare chiunque incroci la loro strada. E i nostri la incrociano in ogni dove. La nascita del bambino dovrebbe rasserenare gli animi. Macchè. Scatena un inferno. Tra Barbara e Matteo scoppia una profonda crisi. Che sembra insanabile. Massimo e Angela, si ritrovano complici giocoforza e scoprono di avere più cose in comune di quanto immaginassero: il piacere di ridere, per esempio. Luminosa, appena sente che sta per nascere qualcosa tra Massimo e Angela, si precipita a Miami. Nino si arrampica sugli specchi per far tornare la pace tra la figlia e Matteo, finendo per complicare ancora più le cose. Eros no, lui pensa solo a tampinare la “sua” Maria, che non sa più cosa inventarsi per scrollarselo di dosso. 4 La soluzione di tutti i problemi sarebbe a portata di mano, basterebbe parlarsi con sincerità, dire la verità. Ma la fantasia di Massimo e le antiche regole della commedia suggeriscono soluzioni via via sempre più tortuose, bislacche, improbabili. Ma che si rivelano anche molto divertenti. Barbara dovrà fare tutto da sola per riprendersi il suo Matteo. E Massimo perderà la sua fidanzata ma ne troverà una nuova. Forse. Chissà... Intervista a Massimo Boldi Come è nato questo progetto? «Dopo il grande successo della commedia di Claudio Risi “Matrimonio alle Bahamas”, uscita a novembre del 2007 con un incasso di 12 milioni di euro, pensavo ad una nuova storia comica che seguisse le mie corde e in grado di rinnovare quel consenso ottenuto da un pubblico molto eterogeneo, rivelatosi non troppo diverso da quello dei film natalizi. L’idea di base di questo nostro nuovo film è mia, nasce da una situazione che in qualche modo mi appartiene. L’ho raccontata ad Enrico Oldoini che poi l’ha sviluppata in un copione scritto con Paolo Costella a cui ho collaborato da vicino e ne è venuto fuori un film originale, con un plot completo e moderno: se fosse stato realizzato in America con attori di richiamo di lingua inglese sarebbe stato certamente un blockbuster internazionale. Una coppia di bianchi che si ritrova con un neonato di pelle nera potrebbe rappresentare un dramma per chiunque a qualsiasi latitudine, ma noi abbiamo scelto per questa storia Miami, che rappresenta per antonomasia il simbolo e la meta del divertimento per gli italiani (ma anche per tanti americani), perché garantisce per tutto l’anno clima caldo, mare cristallino ed allegria contagiosa». A cosa è dovuto secondo lei il consolidamento del suo consenso dopo il distacco dai cinepanettoni? «La marcia in più, secondo me, deriva dal fatto che da almeno tre anni, da quando mi sono distaccato dalle commedie “vacanziere”, ho davvero voltato pagina dando vita a dei nuovi film che non rispecchiavano il passato e non parlavano né di Natale, né di vacanze. “Olè”, la commedia di Carlo Vanzina che avevo recitato con Vincenzo Salemme, ad esempio, ha raggiunto il secondo posto al box office di fine anno 2006 e allo stesso modo l’anno scorso è andato benissimo “Matrimonio alle Bahamas”, a conferma del mio gradimento come comico, consolidato soprattutto tra bambini e ragazzi. La possibilità di contare soprattutto su un pubblico giovanile vastissimo (oltre che su tante e diverse fasce di spettatori) è diventata per me col tempo motivo di grande soddisfazione, significa essere diventato un’icona senza età anche se gli anni passano, essere ormai una sorta di cartone animato. Sono il primo a meravigliarmi di rimanere nella condizione ideale di far divertire grandi e piccoli e di essere considerato nei sondaggi tra i personaggi dello spettacolo più amati in assoluto: sono tutte cose che procurano un enorme piacere perchè ti permettono di durare nel tempo». Come si è trovato a recitare ancora una volta diretto da Enrico Oldoini? «Con Enrico ci siamo pienamente ritrovati dopo 15 anni in cui siamo stati lontani in cui lui ha coltivato e trasformato in film altre idee e altri progetti, ma tra noi c’è stato subito uno scambio di vedute che ci ha portato ad ottenere il massimo risultato possibile confrontando i nostri rispettivi punti di vista sia in fase di scrittura che sul set. Io cerco sempre la risata facile, immediata e comprensibile perchè mi rivolgo ad un pubblico-massa, Enrico invece si muove su un altro piano, preferisce strutturare la commedia in maniera più organica e sofisticata e così cercare di far conciliare i due punti di vista non è stato sempre semplice, ma alla fine siamo rimasti entrambi molto soddisfatti del risultato». Come si è trovato sul set? «In questa commedia pura dove non ci sono scene di sesso né volgarità né parolacce ho avuto la fortuna di potermi muovere tra grandi caratteristi, instaurando con tutti un buon feeling e offrendo la garanzia che ognuno di loro potesse esprimere il meglio di sé. Io non sono un attore abituato a 5 rubare spazio agli altri, sono più portato semmai ad offrirne e allora ho cercato di valorizzare ogni mio compagno di lavoro, così come loro hanno tentato di fare con me: ho sempre prediletto il gioco di squadra e questa è una cosa piuttosto rara oggi, in un’epoca in cui gli attori protagonisti tendono ad essere sempre più accentratori. Di questo nuovo film oltre che interprete principale sono anche produttore e questo significa poter operare scelte, avere voce in capitolo, decidere chi, come e perché deve fare qualcosa o meno, confrontarsi, avere una marcia in più e anche diverse e maggiori responsabilità. È molto importante avere una voce autoriale, la comicità somiglia al montaggio di una commedia divertente, ci sono certi tempi che solo chi conosce bene se stesso riesce a rendere efficaci al massimo. In fase di montaggio, ad esempio, ho accettato volentieri di tagliare diverse scene che mi riguardavano: se si tratta di sequenze inutili che nulla tolgono e aggiungono alla storia è meglio soprassedere e questo secondo me è il segnale di una certa maturità sopravvenuta». Che rapporto ha instaurato con gli altri attori? «Sono stato io a volere scommettere su Simona Ventura e lei si è comportata da subito in modo egregio, mettendosi umilmente a nostra disposizione. Sono felice che la scelta sia caduta su di lei, Simona e' stata bravissima e spontanea, una rivelazione.