Fortuna Del Barocco in Italia
Total Page:16
File Type:pdf, Size:1020Kb
Foruna del Barocco in Italia Copertina_25-5mm.qxp_Layout 1 23/04/19 10:10 Pagina 1 quaderni di ricerca Programma di Studi In questa collana 2 sull’Età e la Cultura del Barocco Programma di Studi sull’Età quaderni diricerca e la Cultura del Barocco 1. La riscoperta del Seicento. I libri fondativi a cura di Andrea Bacchi e Liliana Barroero Il Programma rappresenta un progetto strategico per la Fondazione 1563. 2. Fortuna del Barocco in Italia. Il Barocco ha avuto a Torino una declinazione originale, cui la città Le grandi mostre del Novecento e il suo territorio devono una rilevante componente della loro Fortuna del Barocco fisionomia. Dedicare un programma di studi e ricerche di a cura di Michela di Macco e Giuseppe Dardanello eccellenza in questo campo rappresenta anche un significativo Questo libro offre una lettura storico-critica delle mostre dedicate contributo allo sviluppo di questa caratteristica storica e culturale alla cultura artistica del Seicento e del primo Settecento tenutesi in in Italia della città di Torino che negli ultimi anni ha aumentato la propria Italia nel corso del Novecento e ne valuta il contributo dato alla attrattività ed è percepita come una “città barocca”. Come tale è riabilitazione della lunga e articolata stagione che è stata allora importante che nel mondo internazionale della ricerca sia variamente configurata sotto la discussa etichetta di Barocco. Le grandi mostre del Novecento identificata come sede di eccellenza di progetti di ricerca nelle I ragionamenti sulle diverse tipologie di mostre e di cataloghi, sui scienze umanistiche. Lo studio del Barocco quale sistema culturale protagonisti diretti e indiretti, sulle reazioni della critica e del pubblico a cura di Michela di Macco e Giuseppe Dardanello internazionale, che ha trovato nel Piemonte una sua originale innescano considerazioni su molti temi e, tra questi, sulla ricerca di declinazione, è perciò un obiettivo significativo che si fonda su nuove chiavi interpretative, sui mutamenti di scala dei giudizi di a i l eccellenti tradizioni di studi storici e critici e necessita di essere valore, sulle ragioni del confronto tra le arti figurative e l’architettura, a t messo in condizione di sviluppare continuità e nuovi apporti. I sugli apporti e le ricadute delle esplorazioni territoriali, sul rapporto n Esiste anche un intento genuinamente generazionale: il Programma tra Università e Soprintendenze, sulla consapevolezza della tutela e i intende costruire opportunità di ricerca qualificata per giovani del restauro nel nostro Paese, sulle mostre come sperimentazione di o c studiosi nel campo delle discipline umanistiche, anche attraverso ordinamenti museali, sull’osmosi, sull’interferenza o incompatibilità c o un bando annuale per il conferimento di Borse di alti studi. tra mostra e museo. r a Guardando alle mostre, il libro discute tempi e metodi del fare storia B dell’arte in Italia nel secolo scorso e testimonia modi incisivi di l e d riflettere sulla storia dell’arte oggi. a Progetto Antico e Moderno n u t r Il Progetto Antico/Moderno. Parigi, Roma, Torino 1680-1750, o F parte del Programma di Studi sull’Età e la Cultura del Barocco, è orientato secondo due filoni di ricerca strettamente complementari e correlati, lavorando sul doppio binario della riflessione critica sul Barocco e della messa a fuoco di temi e strumenti della ricerca su Antico/Moderno. Il progetto esplora le potenzialità nella ricerca della modernità misurandosi direttamente sulle opere nella verifica dei cambiamenti che attraversano la produzione artistica nei centri di Roma e di Parigi e osservandone l’irradiazione culturale per l’intera Europa tra fine Seicento e metà Settecento. Le dinamiche stesse del rapporto Antico/Moderno riconoscono nelle trasformazioni in atto nella Torino di quegli anni una chiave di lettura importante per l’orditura strategica del progetto, ISBN 978-88-6373-634-2 funzionale a imbastire percorsi di ricerca in andata e ritorno e valutare sugli scenari di Roma e di Parigi le conseguenze delle iniziative sperimentali che presero forma a Torino. 9 7 8 8 8 6 3 7 3 6 3 4 2 euro 35,00 Sagep Editori Fortuna del Barocco in Italia Le grandi mostre del Novecento a cura di Michela di Macco e Giuseppe Dardanello Collana Quaderni di Ricerca La collana raccoglie gli esiti dei progetti di studio e ricerca promossi dalla Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura della Compagnia di San Paolo in ambito storico, storico-artistico, storico-architettonico e storico-critico. Comitato scientifico Walter Barberis Lorenzo Bianconi Marco Carassi Coordinamento editoriale Pierre Rosenberg Elisabetta Ballaira Programma di Studi sull’Età e la Cultura del Barocco Direttore scientifico Michela di Macco Per il volume è stato adottato il sistema di referaggio double blind peer review. Tutti i diritti riservati © Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura della Compagnia di San Paolo Sede legale: Corso Vittorio Emanuele II, 75 – 10128 Torino Sede operativa: Piazza Bernini, 5 – 10138 Torino www.fondazione1563.it · [email protected] Sagep Editori Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura della Compagnia di San Paolo Direzione editoriale Redazione Alessandro Avanzino Francesca Bocasso Grafica e impaginazione Romina Origlia Barbara Ottonello Stefania Ventra Matteo Pagano Traduzioni Francesca Bocasso Roberto Caterino © 2019 Sagep Editori, Genova www.sagep.it ISBN 978-88-6373-634-2 SOMMARIO Un saluto XIII LE MOSTRE DI SCULTURA Mercedes Viale Ferrero La lenta emancipazione critica e di pubblico per la scultura 119 Un pensiero XIV di età barocca in Italia, attraverso le mostre del Novecento Andreina Griseri Alessandro Angelini Introduzione XVII LE MOSTRE IN ITALIA Michela di Macco, Giuseppe Dardanello Milano e Genova Pittrici. Mostre e studi nel Novecento 139 LE MOSTRE PIEMONTESI Francesco Frangi, Alessandro Morandotti Le mostre del Barocco piemontese (1937 e 1963): premessa al progetto di ricerca 3 Da Guido Reni a Guercino: le mostre bolognesi dal 1954 al 1968 177 Giuseppe Dardanello Massimo Ferretti Il Seicento fiorentino in mostra. Le origini (1911-1959) 197 La mostra del Barocco piemontese del 1937 5 Claudio Pizzorusso Sara Abram Mostre a Roma sul Seicento dal 1950 al 2000 217 La mostra del Barocco piemontese del 1963 35 Evelina Borea Giuseppe Dardanello Le mostre napoletane sul Sei e sul Settecento 247 Diana trionfatrice. Fare una mostra sul Barocco? 69 Andrea Zezza Giovanni Romano Le mostre in Italia – Discussione 276 Le mostre piemontesi – Discussione 76 Michela di Macco Michela di Macco Silvia Ginzburg Chiara Gauna Andrea Bacchi Giovanni Romano LE MOSTRE DI ARCHITETTURA Abstract 288 Il Barocco in Italia visto dall’estero: le mostre di architettura 87 Joseph Connors Apparati Le mostre di architettura – Discussione 110 Bibliografia 295 Susan Klaiber Indice dei nomi 322 Giuseppe Dardanello X XI MILANO E GENOVA PITTRICI MOSTRE E STUDI NEL NOVECENTO Francesco Frangi, Alessandro Morandotti La nostra idea1 è di provare a giocare un’indagine parallela su due centri in stretto dialogo in diversi momenti della storia della produzione artistica, e tanto più nel corso del Seicento. Quello che ci interessa verificare è se, a diverse altezze cronologiche nel corso del Novecento, esiste una sfasatura o un allineamento tra lo stato degli studi in volume o in rivista e i risultati offerti dalle occasioni espositive e dai relativi cataloghi. Al contempo, ed è la seconda faccia della stessa medaglia, ci interessa valutare se coloro che guidano gli studi sono anche quelli chiamati a curare le mostre. Una verifica che potrebbe essere estesa ad altre realtà geografiche. Questo esercizio vede come “nascosto” protagonista Roberto Longhi, uno dei primi esplora- tori consapevoli del Seicento, tanto più nell’Italia nord-occidentale, percorsa, fin dagli anni della formazione, palmo a palmo. Diciamo “nascosto” perché Longhi non ha mai veramente rese sistematiche le sue conoscenze maturate attraverso i viaggi tra Piemonte, Lombardia e Liguria, oltre che nelle città di tutta Europa dove ci fossero musei, sebbene tra le pieghe della sua bibliografia, e di molte note a lungo rimaste in forma manoscritta, emergono spie della sua estrema confidenza con molte vicende dell’arte ligure e lombarda, per ogni tratto cronologico, dal Medioevo al Settecento. Ci siamo resi conto che, per lo studioso, Milano e Genova, per evocare i centri emblematici di quelle civiltà figurative, erano città gemellate e bisognava studiarne i fatti artistici in perfetto parallelismo per capire di più e meglio le vicende relative a ciascuna delle due scuole. È proprio così che bisognerebbe ancora fare. Diremo subito che ci interessa qui indagare la storia delle arti a Genova e a Milano tra tardo Manierismo ed età barocca, tra primo Seicento e primo Settecento, senza affrontare i capitoli di una storia in cui Longhi fu invece dichiarato e ben visibile protagonista, degli studi come dei fatti espositivi, e proprio a Milano. Il riferimento riguarda tanto la grande mostra dedicata a Caravaggio nel 1951, quanto quella del 1953 tesa ad esplorare l’interesse per la pittura della realtà di una compagine di artisti attivi principalmente tra Bergamo e Brescia, da Moroni a Ceruti come recita emblematicamente il saggio introduttivo del catalogo firmato dallo studioso. Sono episodi ben studiati ed estranei in gran parte ai confini del nostro racconto, che seleziona brutalmente tra la ricchezza degli argomenti privilegiando solo alcuni aspetti di questa storia, quella in cui le tangenze fra Genova e Milano sono più evidenti, specie nella prima metà del Seicento; inoltre va detto che analizzeremo studi e mostre fino ai primi anni novanta del Novecento, quando protagonista diventa la nostra generazione. 1 A Francesco Frangi spettano il II e il IV paragrafo, ad Alessandro Morandotti il I e il III. La premessa è comune. 139 Le mostre in italia Milano e Genova Pittrici. Mostre e studi nel Novecento 1. Giovan Battista Paggi alla maniera di Luca Cambiaso, Madonna del passeggio. Austin (Texas), Blanton Museum of Art, Collezione Suida-Manning.