Lo Speciale Numero Unico Dedicato a Brunello Rondi

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Lo Speciale Numero Unico Dedicato a Brunello Rondi Pag. 4 BRUNELLO RONDI - Ricordo del cineasta e intellettuale tiranese a vent’anni dalla morte LA MUSICA, UN MODO PER LEGGERE LA NATURA E CAPIRE LA STORIA Noto anche come musicologo, i suoi volumi Pannain: “L’intuizione critica di Brunello duzione che mobilitava una cospicua bottega di pari passo con la fisica: Einstein e Hei- La musica contemporanea, Prospettiva della Rondi è vigorosa ed essenziale”, mentre Pie- fatta di furbastri senza talento. senberg spiegavano Schoenberg e Webern musica moderna, Il cammino della musica d’oggi ro Santi parlò, a proposito di Prospettive della Rondi, consapevole della precarietà dei feno- e i compositori elettronici, anche se “quelle e l’esperienza elettronica e il suo saggio, pubbli- musica moderna, di un “libro assolutamente meni musicali del suo tempo, in Il cammino somme e umilissime menti avrebbero potuto cato giovanissimo, su Bartok (uno dei primi eccezionale”. della musica d’oggi e l’esperienza elettronica rifuggire sdegnati la loro musica”. Tanto la fi- in Italia sul grande compositore) nonché gli Rondi avvertiva lo stravolgimento provocato acutamente affermava: “La soluzione per sica che la musica, cioè la scienza e l’arte, si studi e le conferenze radiofoniche gli fecero dall’introduzione dell’atonalità e della musica questo cammino spericolato dell’avanguar- muovevano in una stessa dimensione e non guadagnare visibilità e stima tra gli esegeti dodecafonica e fu colpito dai nuovi spazi so- dia sembra essere nell’andare fino in fondo al c’era nulla di strano se tra esse cadevano le della musica del suo tempo. Rondi ricoprì la nori prodotti dall’elettronica, così come non processo di eversione e di rottura di tutti gli barriere della diffidenza. carica di vice-direttore musicale del quoti- rimase insensibile al fascino delle esperienze schemi…A questo punto tutto ancora può Poiché l’arte moderna non era uno schie- diano romano “Il Tempo”, fu capo-redattore musicali del primo Novecento (Schoenberg, accadere e infatti lo spirito creatore vi sof- ramento compatto che vedeva tutte le tec- della rivista di musica contemporanea “Il Berg e Webern). Naturalmente, in una fase frirà una particolare vertigine, quella di osare niche allo stesso grado di svolgimento, nel Diapason” e titolare della critica musicale di ricerca e di sperimentazione c’era da aspet- tutto, in un’astratta libertà, che più spesso si sulla rivista “Rotosei”. Insomma, si può ben tarsi una certa qual confusione di idee, perciò gela nell’impotenza o si dissolve nella vuota Novecento fu proprio la musica ad andare dire che egli abbia costituito un punto di rife- risultava a volte difficile distinguere “il grano calligrafia”. assai più in là delle altre forme d’arte spro- rimento irrinunciabile per chiunque volesse dal loglio”, i falsi artisti da quelli veri, i con- I compositori erano ormai giunti a fare del- fondandosi “nei segreti travagli di una nuo- riflettere sullo stato della musica contempo- traffattori dai creativi. Era l’epoca in cui si la materia sonora una realtà sconfinata, da va sensibilità”. “Sarebbe ingiusto” continua ranea. Gliene diedero atto critici e intellet- intrufolavano abili imitatori o vacui ripetitori esplorare, dove tutto si poteva liberamente Rondi “ritenere che l’avvento della musica tuali come Massimo Mila, Fedele D’Amico e di formule, con giusta preoccupazione di chi intraprendere. L’io creatore del musicista era elettronica abbia una portata solo distruttiva il compositore e amico Roman Vlad. “Un po- invece si stava adoperando in favore del salto desideroso di scoprire le strutture intime del- a vantaggio di una non meglio spiegata liber- Ponte in Valtellina, 5 luglio 1911 eta che dà lezione ai critici” commentò Emi- di qualità dell’arte. Così, accanto a una lo- la vita e della natura. Non a caso (e sembra tà, ossia la liberazione da schemi e moduli di Le quattro sorelle Guicciardi nel giardino della lia Zanetti su “La Fiera Letteraria”. E Guido devole produzione, si sviluppò una sottopro- un paradosso) la musica moderna avanzava linguaggio per lasciare spazio a ogni arbitrio”. loro casa, dove viveva lo zio pretore (detto Mimo) BRUNELLO RONDI REGISTA BRUNELLO RONDI AUTORE TEATRALE Sulle strade, dramma radiofonico in versi, in un atto (premio al concorso UNA VITA VIOLENTA (1962) PIÙ TARDI CLAIRE, PIÙ TARDI... (1968) Scritto assieme al criminologo Aldo Semerari (trovato Olimpiadi Culturali di Londra, 1948) Con Franco Citti, Serena Vergano, Enrico Maria Salerno. Con Adriana Asti, Rossella Falk, Marina Malfatti. decapitato 8 anni più tardi), il film prende spunto dall’ar- L’assedio, dramma in versi in tre atti (premio di un milione della “Pro Civi- Tratto dal’omonimo romanzo di Pier Paolo Pasolini e gi- Per scoprire quale dei suoi parenti gli ha ucciso la moglie, resto per spaccio di droga di una donna innocente per tate Christiana” di Assisi, qui rappresentato con la regìa di Orazio Costa e rato in collaborazione col regista Paolo Heusch, racconta un uomo gioca la carta della provocazione portando in denunciare i nostrani istituti di pena. Nel carcere fem- l’interpretazione di Enrico Maria Salerno, 1959) la storia di un borgataro romano malato di tubercolosi, casa una sosia della defunta. Anche se l’assassino mate- minile, la sfortunata protagonista conosce la vita dura e Il capitano d’industria, dramma in tre atti, rappresentato dalla compagnia nullafacente e dal coltello facile. Finito in sanatorio, il riale è uno solo, si scopre presto che tutti i familiari sono il sadismo delle secondine. Ne uscirà sconvolta. Nel cast, “Attori Associati” diretta da Enrico Maria Salerno, 1961) giovane conosce un sindacalista che gli apre gli occhi in qualche modo colpevoli. Nel cast, tre “mostri sacri” anche la vistosa cantante Luciana Turina. Il Viaggio, dramma in tre atti, con Lydia Alfonsi, Tino Carraro, Giuliana sulle ingiustizie del mondo. Interprete Franco Citti, già del teatro. Lojodice (1965) protagonista del pasoliniano Accattone, pressoché con- INGRID SULLA STRADA (1974) Shocking, con Olga Villi, Eleonora Rossi Drago, Carlo Hintermann temporaneo. LE TUE MANI SUL MIO CORPO (1971) Con Janet Agren, Franco Citti, Francesca Romana Coluzzi, La stanza degli ospiti, azione in due tempi con Lea Padovani e Marina Mal- Lino Capolicchio, Erna Schurer, Elena Cotta. Enrico Maria Salerno. fatti, per la regìa di Arnoldo Foà (1966) IL DEMONIO (1963) Un giovane psicolabile passa la vita a tormentare il prossi- Ingrid è una giovane scandinava che dopo le violenze Gli amanti, messo in scena nel 1967 dalla compagnia di Giorgio Albertazzi Con Frank Wolff, Daliah Lavi. mo, soprattutto il padre e la matrigna. Nemmeno l’incon- subite viene a vivere a Roma e diventa amica di una pro- e Anna Proclemer Ritenuto il film migliore di Brunello Rondi (la critica tro con una ragazza riesce a distoglierlo dal suo mondo di stituta protetta da un boss della mala. Conosce così la straniera lo considera la prima opera “sovrarealistica”), macabre fantasie e, anzi, preferisce sbarazzarsene. Musi- corruzione della capitale fino a quando, vittima di un’ul- BRUNELLO RONDI POETA ne costituisce l’esordio ufficiale nella regìa. Rifacendosi che di Giorgio Gaslini. teriore violenza, decide di togliersi la vita. all’episodio Il miracolo del film L’amore, del 1948 (in cui Città dei sassi, ed. Astrea, Roma 1945 Rossellini diresse un ancora sconosciuto Fellini eccezio- VALERIA DENTRO E FUORI (1972) I PROSSENETI (1976) La giovane Italia, ed. Rebellato, Padova 1957 (segnalato al Premio Viareg- nalmente nei panni di attore), Rondi prende spunto da Con Pier Paolo Capponi, Barbara Bouchet, Claudio Gora. Con Luciano Salce, Alain Cuny, Silvia Dionisio, Juliette gio) un fatto di cronaca: un caso di possessione demoniaca Dopo aver subito un trauma adolescenziale, una straniera Mayniel. Amore fedele, ed. Rebellato, Padova 1958 (vincitore del Premio Firenze) nell’Italia del Sud, dove superstizione e ignoranza la fan- sposa uno scontroso compositore di musica elettronica Il titolo è di origine greca: significa intrattenitori di ospi- Carta d’Europa, ed. Rebellato, Padova 1960 (segnalato al Premio Viareg- no da padrone. Il film, la cui vicenda è ricostruita con le e, nella vana attesa di un figlio che non arriva, perde il ti, mediatori, sensali (oggi diremmo ruffiani, mezzani). Vi gio) dinamiche del dramma, ha le caratteristiche di un’inchie- senno e finisce in manicomio. Lodevole l’intenzione del si racconta la storia di due non più giovani coniugi che La terra felice, ed. Rebellato, Padova 1961 sta (non a caso vengono consultati esperti in demono- regista: denunciare la condizione di sottomissione della trasformano la loro elegante villa in una casa d’appunta- L’età piena, ed. Rebellato, Padova 1964 logia). E’la storia di una giovane paesana che, ripudiata donna nella società contemporanea e l’inadeguatezza del- menti. Ancora un film di denuncia della donna-oggetto Requiem - In morte della più cara, Roma 1979 dall’uomo che ama, si affida alle pratiche magiche. Gli la psichiatria. Ma le esigenze di mercato prendono il so- (come si diceva negli anni Settanta). Nel cast, anche l’at- Thalatta, con disegni e collages di Rosetta Acerbi, interventi grafici di Fe- abitanti la credono colpevole delle disgrazie che accado- pravvento e il risultato complessivo non è pari alle attese. trice chiavennasca Stefania Casini. derico Fellini, testimonianze di Pier Paolo Pasolini e Alberto Bevilacqua, a no in paese e perciò la emarginano. Anche l’innamorato cura di Carmine Siniscalco; ed. S/Arte Contemporanea, 1980. è persuaso che la donna sia responsabile dei suoi guai TECNICA DI UN AMORE (1973) VELLUTO NERO (1976) Prima Mater, Ass. Pro Riccia/Premio Massimo Cima, 1980 (giuria presie- personali, al punto che decide di eliminarla. In sostan- Con Janet Agren, Silvano Tranquilli, Erna Schurer. Con Annie Belle, Laura Gemser, Gabriele Tinti. duta da Carlo Laurenzi, Campobasso, 1981). za si tratta di un documentario etnologico e sociologico In una villa al mare un marito in crisi si innamora di una Vicenda di ispirazione pasoliniana sospesa tra l’erotico e * Suoi versi sono stati pubblicati sulle riviste “Botteghe oscure”, “Officina”, che stilisticamente si colloca su una linea di confine fra svedese.
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