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PROGETTO VIA VERDE DELLA COSTA DEI TRABOCCHI. Programma attuativo regionale PAR-FAS 2007/2013. Referente operativo : Regione , Convenzione Regione Abruzzo – Provincia Chieti del 31-05-2013. Servizi tecnici inerenti la VERIFICA PREVENTIVA DELL’INTERESSE ARCHEOLOGICO AI SENSI sulle aree del Progetto della Via Verde della Costa dei Trabocchi. CUP D91B13000490002 – CIG Z010C9391E.

Storia delle revisioni Rev. n° Data Descrizione 01 15/10/2014 Versione definitiva

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INDICE

1 Premessa ...... 3

2 Descrizione delle opere...... 4

3 Il territorio e i suoi aspetti geomorfologici ...... 11

4 Evidenze archeologiche ...... 15

5 Esame delle foto aeree...... 19

6 Ricognizioni sul terreno (Survey)...... 21

7 Valutazione del rischio archeologico ...... 37

8 Allegati: Schede di sito ...... 43

9 Bibliografia...... 70

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1 Premessa

La presente relazione intende valutare l’interesse archeologico della fascia costiera compresa tra e per un estensione complessiva di circa 40 km, ricadente nei territori dei comuni di Ortona, , , , , Casalbordino e Vasto dove il progetto in esame prevede la realizzazione di una pista ciclabile che ricalca la linea ferroviaria dismessa, attraverso modeste opere di sistemazione.

In particolare la ricerca si è focalizzate sulle aree di particolare interesse, come evidenziate dal parere di massima favorevole della Soprintendenza Archeologica competente 1 : Lotto 1 tra Ortona San Vito Chietino,; Lotto 4 tra Torino di Sangro e Casalbordino; Lotto 5 tra Casalbordino e Punta Aderci di Vasto; Lotto 6 Tra Punta Aderci di Vasto e Vasto Vignola; Lotto 7 tra Vasto Vignola e Vasto Marina.

I dati a disposizione, conservati nella letteratura e negli archivi competenti, delineano tra la preistoria e l’età medievale, un territorio di eccezionale importanza archeologica con numerosi e significativi rinvenimenti anche in virtù della presenza di antichi tracciati viari, utilizzati in età protostorica, ripresi dai romani e ancora funzionali in età medievale, che collegavano tra loro le città e i porti e inserivano il territorio nelle principali reti commerciali.

1 Prot. 16731 del 30.04.2013. Funzionario archeologo Dott. Andrea Rosario Staffa; Direttore Regionale Dott. Fabrizio Magani

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2 Descrizione delle opere

La Provincia di Chieti intende effettuare un intervento di recupero e di riqualificazione della Costa dei Trabocchi, attraverso la realizzazione di una Via Verde ciclabile che si insedierà sul sedime della linea ferroviaria dimessa. Si tratta di una infrastruttura ambientale estesa circa 40 km nell’ambito costiero che attraversa i comuni di Ortona, San Vito Chietino, Rocca San Giovanni, Fossacesia, Torino di Sangro, Casalbordino, Vasto, tutti ricompresi all’interno della cimosa costiera della Provincia di Chieti.

I luoghi che saranno interessati dagli interventi di realizzazione della Via Verde, sono costituiti dal vecchio sedime ferroviario, che si snoda lungo la costa, a pochi metri dal mare, interessato da fenomeni di erosione, ed è fiancheggiato da una moltitudine di differenti realtà: attraversa centri abitati, zone dimesse come le vecchie stazioni, aree di parcheggio e slarghi di sedime, che sono stati utilizzati solo per quanto concerne la realizzazione di aree di scambio e aree di sosta. Nella progettazione, infatti, non sono state considerate le ristrutturazioni degli edifici.

Il sedime ferroviario dismesso è costituito da una base in terra livellata e costipata su di cui è stato steso il ballast ovvero il pietrisco utilizzato per sostenere le rotaie. In occasione dello smantellamento della linea ferroviaria (2005) sono stati asportati tutti i materiali lignei, ferrosi e di rame (le linee elettriche) mentre è stato lasciato sul posto tutto il ballast opportunamente sistemato per il passaggio dei treni.

Lo stato di fatto, quindi, è di particolare aiuto al progetto il quale riutilizza lo stesso pietrisco come sottofondo per gli strati superficiali. Trattasi infatti di una componente altamente resistente, perfettamente posata e stabilizzata nonché drenante. Le analisi chimiche effettuate sul ballast restituiscono un materiale utilizzabile come base su di cui, come detto, vengono comunque stesi altri stati superficiali carrabili.

La Via Verde sarà realizzata in tipologie diverse a seconda del tratto di sedime interessato:

Tipologia A=1. SEDE PROPRIA SU SEDIME FERROVIARIO DISMESSO .

È la tipologia ricorrente, di larghezza complessiva di ml 6,00 di cui ml 4,30 per la viabilità ciclabile e pedonale e ml 1,00 (lato mare) unitamente a ml 0,60 (lato monte) dedicato a sistemazione a raso dell’esistente ovvero ballast con pietrisco e vegetazione spontanea. Tutta la sezione viabile è prevista sullo strato di ballast esistente su di cui soprapporre uno strato di misto stabilizzato di cm 15,00 delimitato da cordoli in c.l.s. di cm 10,00 posati su malta cementizia idonea al contenimento di stabilizzato compattato e strati di conglomerato bituminoso.

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I lati esterni dei cordoli saranno sistemati, come detto, con strato in misto stabilizzato di cm 15,00. I lati esterni della sezione descritta, e rappresentata nella figura sottostante, dovranno essere sistemati, sempre in funzione delle caratteristiche del terreno e delle necessità specifiche del luogo, con lo scavo di una cunetta utile al deflusso delle acque di scolo larga complessivamente ml 1,50 profonda ml 0,50 e l’inclinazione dei lati realizzati come in figura secondo il rapporto 1/1 cm (50, 50, 50). Le scarpate dovranno essere sagomate, dove possibile, come in figura secondo il rapporto 3/2.

Tipologia B=3. SEDE PROMISCUA SU TERRENO BATTUTO.

La tipologia sarà utilizzata nelle porzioni di tracciato che attraversa Riserve Regionali e Siti di Interesse Comunitario SIC, nonché nei luoghi di particolare rilevanza ambientale e paesaggistica che potrebbe interferire con le suddette aree protette. L’intervento prevede uno scotico superficiale di 25 cm, in pratica il rimodellamento e la stabilizzazione del terreno, come in figura, realizzando complessivamente una sezione di ml 6,00 composta da una fondazione in misto stabilizzato opportunamente compattato e rullato di cm 15,00 con sovrapposto strato di terreno stabilizzato di cm 10. Non è prevista la posa in opera di cordoli.

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Tipologia C=2. SEDE PROPRIA SU SEDIME FERROVIARIO DISMESSO CON PASSAGGIO IN GALLERIA

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Tipologia D=4. SEDE PROPRIA IN CORSIA RISERVATA SU TRACCIATO STRADALE

Nei tratti dove risulta impraticabile l’ex sedime ferroviario, è stato previsto di utilizzare la sede stradale per il passaggio della pista ciclabile. L’intervento consiste nel realizzare lo spazio necessario al transito delle biciclette sulla sezione stradale carrabile esistente delimitata con segnaletica orizzontale e/o verticale.

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Lungo tutta la Via Verde, laddove è necessario, è prevista la posa in opera di parapetto utile ad evitare le cadute dall’alto (lato mare e lato monte). L’elemento lineare è posato su di un cordolo in c.a. dalle dimensioni di cm 30,00 x 40,00 mediante piastra bullonata a montanti in ferro pieno zincato cm 70,00x60,00x3,00 e interasse cm 205.

Lungo il tracciato è prevista solo la predisposizione dell’impianto di illuminazione mediante posa in opera di specifica canaletta corrugata porta cavi indicata nella sezione A/1. All’interno delle aree protette non è possibile realizzare nessun tipo di impianto di illuminazione e pertanto va evitata anche ogni relativa predisposizione. Gli unici elementi di arredo della Via Verde saranno la segnaletica verticale, bacheche informative, cestini portarifiuti, rastrelliere portabici, sedute per pedoni e ciclisti che prevedono scavi minimi.

Sono progettate lungo il tracciato alcune zone di interscambio modale, i luoghi in cui è possibile cambiare modalità di spostamento, dall’automobile alla bicicletta e viceversa, e accessi alla pista con connessione con le infrastrutture viarie ordinarie e con il sistema urbano e agricolo esistente. Si considera che le aree di cantiere, i baraccamenti e le infrastrutture di servizio non interessino minimamente i sottosuoli come previsto dalla documentazione.

Analisi degli accessi

Si analizzano le linee progettuali indicate sul preliminare con riferimento ai n. 13 accessi. Eventuali scelte progettuali definitive/esecutive che non rispettino le linee guida e indicazioni del progetto preliminare dovranno essere nuovamente analizzate.

Gli interventi sono relativi alla creazione per ogni acceso di un’area di parcheggio e di collegamenti del parcheggio alla viaria carrabile da una parte e alla via verde dall’altra con rampe per adeguamento dei livelli ove occorrano.

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Gli accessi previsti sono:

1. ORTONA PORTO 2. ORTONA RIPARI 3. SAN VITO CHIETINO ex stazione 4. ROCCA SAN GIOVANNI VALLEVO’ 5. ROCCA SAN GIOVANNI LA FOCE 6. ROCCA SAN GIOVANNI FOSSO SAN BIAGIO 7. FOSSACESIA ex stazione 8. FOSSACESIA zona sportiva 9. FOSSACESIA porto turistico 10. TORINO DI SANGRO ex stazione 11. TORINO DI SANGRO Le Morge 12. VASTO VIGNOLA 13. VASTO ex stazione

Accesso n.1

Il parcheggio di cui si prevede l’utilizzo è esistente e ampiamente servito dalla viabilità comunale. Pur essendo già presente in opera una rampa ciclo/pedonale di collegamento alla via Verde, le indicazioni di progetto ne prevedono una differente realizzazione in posizione più meridionale, appena superato il soprastante viadotto.

Accesso n.2

Si tratta dell’accesso più critico perché richiede la realizzazione di un nuovo parcheggio su uno slargo raggiungibile da strada carrabile attualmente già esistenti e il taglio attraverso la vegetazione di un collegamento di alcune decine di metri. Ne conseguono sbancamenti e scavi, seppure indicati nel progetto preliminare come minimi.

Accesso n. 4-5-6-8

La realizzazione di tali accessi non presenta dal punto di vista archeologico alcuna criticità perché progettati riutilizzando parcheggi e rampe di accesso (nel caso n.6 semplice collegamento iso-quota) esistenti e sufficienti come dimensionamenti.

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Gli interventi quindi si devono limitare a rifacimento dei manti in coerenza a quanto previsto dal preliminare e disposizione arredi.

Accesso n.9

Il progetto indica per questo accesso due differenti modalità di intervento. Il primo è l’utilizzo del parcheggio attualmente esistente e dei relativi collegamenti alla via Verde nell’area adiacente al lungomare di Fossacesia. Le opere sono interamente realizzate e gli interventi quindi si devono limitare a rifacimento dei manti in coerenza a quanto previsto dal preliminare e disposizione arredi. Un secondo intervento dettagliato nella documentazione fotografica ma non esplicitamente indicato nelle planimetrie, riguarda la realizzazione di un nuovo parcheggio su un ampio spiazzo sterrato a quota leggermente più bassa della via Verde e della relativa rampa di collegamento.

Accesso n.11 Il parcheggio, sottostante e collegato alla S.S. 16, richiede solamente sistemazione e rifacimento manti e arredi. La rampa di accesso alla via Verde è interamente da realizzare, non potendo utilizzare il collegamento al mare esistente. Sono da prevedere tagli, sbancamenti e scavi.

Accesso n.12 Si prevede la realizzazione di un parcheggio ex-novo attraverso demolizione di muri e recupero delle aree occupate dal sedime ferroviario. L’intervento in spazi angusti potrebbe comunque non comportare sbancamenti e scavi ma piuttosto riempimento e aumenti di quota. La rampa di collegamento è già esistente anche se ulteriori collegamenti probabilmente avverranno attraverso il parcheggio di nuova realizzazione.

Accessi in corrispondenza di stazioni ferroviarie dismesse Stazioni di San Vito Chietino – Fossacesia – Torino di Sangro - Vasto Marina (accesso n. 3, 7, 10, 13)

Per questi interventi si prevedono al momento solo riordini delle aree esterne esistenti di parcheggio e collegamenti lato mare con la via Verde.

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3 Il territorio e i suoi aspetti geomorfologici

L’area interessata dagli interventi appartiene al territorio chietino : circa quaranta chilometri di litorale di costa Adriatica tra la montagna della Maiella e i rilievi più modesti dell’area sangritana, caratterizzato da due falesie divise fra loro dalla foce del fiume Sangro 2.

Figura 1 Il territorio chietino

Questo tratto di litorale, nonostante presenti aree fortemente antropizzate, è stato individuato, nell’ambito della legge 344 del 1997, come “prioritaria area di riferimento” per l’istituzione del Parco Nazionale della Costa Teatina: il suo compito sarà salvaguardare quelle aree quasi incontaminate che si incontrano sulla costa, specie nel tratto meridionale. Tipicità di questo tratto di costa, sono i trabocchi, le macchine da pesca che si protendono verso il mare con esili passerelle di pali e tavole fino a raggiungere un fondale adatto dove viene calato in acqua un ampio quadrato di rete, sospeso a un intricato sostegno di corde.

2 Per l’inquadramento geo-morfologico del territorio sono stati visionati: OTS, Carta Geologica dell’Abruzzo D’ALESSANDRO L. PANTALEONE A. 1987, Caratteristiche geomorfologiche e dissesti nell’Abruzzo sud orientale. Memorie della Società Geologica Italiana, pp.805-821 D’ALESSANDRO L., GENEVOIS R., MARINO A. 2001, Dinamica recente della costa tra Ortona e Vasto. Memorie della Società Geologica Italiana , 56 pp.53-60

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Figura 2 Il trabocco di Punta Aderci e di Cungarelle a Vasto

Dal punto di vista geologico il territorio si imposta su litotipi sabbiosi e conglomeratici deposti in giacitura orizzontale su strati argillosi, riferibili al plio-pleistocenico.

Figura 3 Carta geologica semplificata dell’Abruzzo

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I rilievi collinari arrivano a ridosso della costa, caratterizzata da ampi tratti alti e rocciosi, articolata in baie e promontori, fino a Vasto Marina dove il litorale diventa basso e sabbioso come a nord di Ortona. In questo tratto specifico la dinamica morfologica della costa è molto attiva, interessata nel presente come pure nei tempi più antichi, da un’alternanza di fenomeni di erosione e di insabbiamento oltre alla presenza diffusa di frane in movimento. Le frane sono caratteristiche dell’area chietina, particolarmente nel suo settore sud orientale dove si alternano litotipi argillosi e calcareo marnosi e nella fascia costiera interessata appunto tra Ortona e Vasto da numerose frane attive. Il territorio è anche molto fragile a causa dei processi principali sia geomorfici che geologici in atto, capaci di determinare criticità legate a frane e alluvioni, oltre che a sismicità e inquinamento di acque e suoli.

Figura 4 Le frane attive che interessano il litorale tra Ortona e Vasto

Gli episodi erosivi sono particolarmente intensi anche nei tratti protetti per opera dell’uomo. Si possono riconoscere falesie attive, interessate dall’azione morfogenetica erosiva del moto ondoso, falesie inattive, non direttamente interessate dal moto ondoso per opere antropiche, e paleo falesie, non coinvolte attualmente dall’erosione per quota e distanza dal mare. Gli studi sul ritiro della costa evidenziano tra il 1876 e il 1985, un arretramento compreso tra 30 e 100 metri. L’erosione dell’arenaria e del conglomerato determina la formazione tra una falesia e l’altra di ampie spiagge. Alcuni tratti sono caratterizzati da dune (Ortona, Casalbordino e Vasto) stabilizzate dalla vegetazione, alcune arretrate rispetto alla linea di costa, altre più prossime, che contribuiscono all’apporto sedimentario della spiaggia. Studi recenti hanno anche evidenziato in numerosi tratti del litorale diffusi fenomeni di insabbiamento. Per i tempi recenti un esempio evidente è la costa immediatamente a nord del porto di Vasto dove il prolungamento del molo ha provocato a partire dalla metà del secolo scorso un consistente aumento della spiaggia.

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Figura 5 Riserva di Punta Aderci. Località Punta della Lotta. La passerella in legno indica la linea di costa precedente alla costruzione del porto di Vasto

Le peculiari caratteristiche di questo tratto di costa e il suo eccezionale dinamismo, hanno avuto come vedremo 3, un ruolo determinante per la diffusione e i cambiamenti del popolamento e delle scelte insediative a partire dall’età preistorica fino a quella medievale.

3 Capito 4. Emergenze archeologiche

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4 Evidenze archeologiche

La ricostruzione del popolamento antico dell’Abruzzo costiero, può contare su un’ampia messe di fonti archeologiche che testimoniano una frequentazione dell’area sin dalle epoche più antiche. Anche la fascia costiera compresa tra il di Ortona e il Comune di Vasto, ha restituito numerosi ritrovamenti ( Tav. 1) estremamente significativi per la comprensione delle dinamiche insediative di questa specifica porzione di territorio. A fronte di una presenza isolata del Paleolitico Medio in località San Martino di San Vito Chietino ( n. 34 ), e di sporadiche segnalazioni di materiali preistorici provenienti dal territorio di Ortona ( n. 14, 19 , 21), testimonianze più consistenti di popolamento durante l’età neolitica provengono dallo scavo del sito di Vaccareccia ( n. 43 ). Attestazioni fra la tarda età del Bronzo e la prima età del Ferro provengono dal Castello Aragonese di Ortona ( n. 1), da Punta Aderci ( n. 55 ) in comune di Vasto, dove è stato scavato un villaggio di capanne con materiale riconducibile al protogeometrico Japigio di XI-X secolo a.C. e dalla località San Tommaso, presso la nuova stazione ferroviaria di Vasto ( n. 64). La posizione dei siti di Ortona e Punta Aderci, a strapiombo sul mare, indica per l’età pre-protostorica un modello insediativo basato sul controllo degli antichi approdi e un’economia di commerci marittimi 4. Lo sfruttamento della costa e degli approdi naturali caratterizza anche la fase protostorica più recente, come testimonia l’importante città Frentana di Punta Penna di Vasto (n. 57 ), così come il controllo delle antiche vie di collegamento che costituiranno l’ossatura della viabilità e dei commerci anche per le età successive. Questo è particolarmente evidente nella cosiddetta necropoli del tratturo di VI- V secolo a.C. dove sono presenti elementi di corredo provenienti dalla Puglia e successivamente dalla Magna Grecia (n.66 ) e nell’abitato di Colle del tratturo di VII-VI secolo a.C. (n. 67 ) in posizione prominente la strada, adatta a svolgere il ruolo di supervisione sui transiti. Ulteriori rinvenimenti pertinenti l’età protostorica si riferiscono principalmente a necropoli, per lo più rinvenimenti casuali durante lavori di impianto dei vigneti, che testimoniano nel periodo un popolamento diffuso ( n. 15, 16, 17 dal comune di Ortona, n. 42 dal comune di Fossacesia e n. 53 dal Comune di Casalbordino).

Le potenzialità dell’area abruzzese costiera attirano precocemente l’interesse dei romani che nel III secolo a.C. fondano a nord di Pescara le colonie di Castrum Novum e di Hadria e collegano il territorio con la Via Flaminia Adriatica, ricalcando almeno in parte itinerari già in uso: l’itinerario della necropoli del tratturo manterrà la propria importanza anche per tutto il periodo altomedievale 5, privilegiato anche rispetto al ramo più orientale che passava per l’importante santuario e insediamento di Punta Penna. Molto cospicui, i rinvenimenti di epoca romana a partire dall’età repubblicana, consentono di tracciare un quadro del popolamento ricco e articolato. La fascia costiera è occupata da insediamenti posti nell’immediato entroterra, (Torre Sinello n. 59 , Grotta della Carneria n. 60 , Torricella San Nicola n. 61, Moccoli Uomoli di Torino di Sangro n. 46 ), necropoli (Punta

4 STAFFA A.R. 2002, pag. 269 5 Quando era nota come “ strata maiorem qui vadit in tarantum ”

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Aderci n.54, Cimitero di Vasto n. 69 ), aree di culto (S. Giovanni in Venere sito n. 37 ) e siti costieri dotati di propri porti e approdi (Lo Scalo di Ortona n. 5, Punta Penna e il Trave di Vasto n. 58 , Murata Bassa a San Vito Chietino n. 31 , Santo Stefano Casette Santini a Casalbordino n. 48 ) collegati tra loro da un efficiente e già consolidato itinerario stradale basolato e dotato di ponti per oltrepassare i corsi d’acqua (San Leonardo e località San Tommaso sito n. 8). La riorganizzazione dell’ambiente circostante i centri urbani e gli insediamenti rurali, è ancora leggibile nella ripartizione regolare della campagna, dove si conservano anche toponimi significativi (Colle del Termine n. 47 )6. Oltre ai materiali che provengono dagli insediamenti (anfore greco italiche e ceramiche africane), le rotte e i traffici commerciali nel periodo tra II secolo a.C. e III secolo d.C., sono attestati dai relitti antichi affondati lungo le rotte che collegavano gli approdi tra di loro e con altri porti del Mediterraneo: in prevalenza resti di carico come le anfore recuperate nel mare di fronte a Ortona, Punta Penna, Ripari Bardella ( n. 20 ) e presso la foce del fiume Feltrino ( n. 31 ), o ancore in bronzo e in piombo provenienti dallo scalo di Ortona o più a sud dalla rada di Acquabella ( n. 10 ). L’importanza dell’organizzazione territoriale romana trova conferma nel perdurare in età tardo antica altomedievale (IV-VI secolo d.C.) della rete viaria e dei principali insediamenti che riorganizzano il territorio secondo il modello tipico del latifondo e ristrutturano i piccoli approdi per il commercio dei propri prodotti (Santo Stefano di Casalbordino, Torre Sinello e Torricella San Nicola). Opere di ristrutturazione devono avere coinvolto anche la viabilità (rinvenimento di miliare in età costantiniana presso il sito di punta Penna), e in età bizantina le città costiere come Ortona 7, Punta Penna e Vasto che vengono fortificate con mura e dotate di porti più efficienti. Anche l’area costiera di San Vito Chietino Murata Bassa è sottoposta nel VI-VII secolo ad arginature verso il mare con la creazione di possenti murature a spina pesce. L’importanza del territorio è anche sottolineato dalle numerose basiliche paleocristiane: la chiesa di Santo Stefano in Rivo Maris a Casalbordino ( n. 49 ), e quella di S. Giovanni in Venere a Fossacesia ( n. 37 ), oltre alla chiesa di San Marco ( n. 9 ) e San Martino ( n. 13 ) in comune di Ortona. I materiali e i lavori di restauro documentati presso la statio di Santo Stefano di Casalbordino indicano la sopravvivenza dell’insediamento e della litoranea che controllava, per lo meno fino al V secolo d.C. ma probabilmente anche fino alle fasi della guerra gotica e nei successivi scontri tra Bizantini e Longobardi alla fine del VI secolo d.C., diventando asse portante della difesa bizantina 8. Significativi contatti in questo periodo con l’oriente sono i ritrovamenti di ceramica denominata tipo , di probabile origine egiziana, in numerosi contesti della costa abruzzese (S. Giovanni in Venere, San Vito Chietino e Santo Stefano di Casalbordino) attestando con evidenza un territorio che grazie ai suoi porti era saldamente inserito nei principali traffici commerciali posti sotto il controllo bizantino.

6 STAFFA A.R. 2002, pag. 197 7 Di età bizantina sono le prime mura di Ortona, di fatto qua capitale dell’impero bizantino (sito. n. 1 e STAFFA A.R. 2002, pag. 297) 8 STAFFA 2002, pag. 290

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Secondo Paolo Diacono, la presenza bizantina lungo la costa Chietina venne a concludersi solo dopo il tentativo di riconquista da parte di Costante II (657-672)9, periodo in cui gli antichi approdi bizantini (Ortona e Punta Penna) passano sotto il controllo di Benevento.

Anche nell’assetto dato dai longobardi, si conservarono tratti specifici del territorio. L’antica viabilità sopravvive nel territorio di Histonium , la strata maior ripercorsa poi dal tratturo L’Aquila-Foggia e la strata secondaria che passava per Punta Penna. L’uso della strada perdurò poi per tutto l’alto medioevo, come si evince dai dati archeologici che testimoniano il perdurare di attività nei porti di Ortona e Punta Penna e gli approdi minori, alla foce del Sangro e in località Santo Stefano di Casalbordino.

Durante l’età carolingia la costa chietina, conquistata dai Franchi nel 801-802, viene inserita nei traffici adriatici riattivati fra le due rive dell’Adriatico. Eloquente al proposito è l’inizio della diffusione in territorio abruzzese di manufatti in pietra ollare di provenienza veneta, e il rinvenimento a Vasto di un frammento di cuspide di cancello presbiteriale con raffigurati due agnelli e una croce, oltre a un epigrafe che si riferisce all’attività di un vescovo locale, puntualmente confrontabile con materiali di prima età carolingia della Dalmazia che indicherebbe scambi di maestranze tra le due località oltre a contatti di entrambe con l’area romana ( n. 65 ) 10 . Le fonti documentarie evidenziano un’intensificazione dei porti e degli approdi nella costa chietina: a sud di Ortona il Portus Gualdi 11 , alla foce del Sangro tra X e XI secolo il Portus Veneris e la Civita di Sangro con il suo porto. I dati archeologici attestano ancora attività nel porto di Santo Stefano di Casalbordino collegato al monastero di Santo Stefano in Rivo Maris e probabilmente l’uso dell’approdo in località Il Trave di Vasto. Un notevole impulso agli approdi venne dato dalla presenza monastica tra il IX e il X secolo, proprietaria di numerosi possedimenti sia sulle coste che nell’immediato retroterra, i cui prodotti dovevano essere commerciati via mare: il monastero di Santo Stefano ad Rivo Maris attraverso il suo approdo ai piedi della collina ove era ubicato che nell’XI secolo controllava anche altri contesti costieri 12 , e dal X secolo l’abbazia di S. Giovanni in Venere che veicolava via mare le produzioni dei suoi numerosi possedimenti 13 . Anche l’approdo di Punta Penna, nonostante la distruzione franca nel 806, dovette proseguire nella sua attività, prima della sua ricostruzione in età federiciana. Il processo di innalzamento del livello del mare e l’insabbiamento di alcuni tratti della costa, avviatosi a partire dal XI secolo, produsse dinamiche geomorfologiche destinate a cambiare sostanzialmente l’assetto del territorio costiero e la funzionalità del tracciato viario, rimasti entrambi praticamente immutati fino al medioevo.

9 Paolo Dicano riferisce che le truppe del re longobardo Grimoaldo, accorso in aiuto del figlio assediato a Benevento dai bizantini si erano accampate presso il fiume Sangro, nella marcia lungo la via Flaminia Adriatica (PAOLO DIACONO, Historia Longobardorum , V,8) 10 STAFFA A.R. 2001, pag. 308 11 Menzionato nel 942 come dipendente da Montecassino e nel 1047 da S, Giovanni in Venere: STAFFA A.R. 2001, pag. 310. 12 L’ insula di Sangro fra i due bracci della foce del fiume, la foce del Sinello, l’abitato di Collebono di Vasto: STAFFA A.R. 2002, pag. 313 13 Tra gli altri, Portus Gualdi , un quarto dei diritti d’approdo del porto di Ortona e il Castello di Torricella da cui controllava anche il porto di Il Trave di Vasto

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Episodi di impaludamento coinvolsero successivamente anche il tratto di costa tra Torino di Sangro e il fiume Sinello, determinando la rioccupazione da parte di monaci cistercensi, specializzati in opere di bonifica, del monastero ormai abbandonato di Santo Stefano in Rivo Mar is. Tra il XII e il XIII secolo, lo spostamento della foce del Fiume Sangro di 1 km verso sud 14 , provocò sulla riva nord l’interro del Portus Veneris e sulla riva sud l’inondazione e quindi l’abbandono del porto della Civitas di Sangro, oltre alla riunificazione dei due bracci della foce, ancora divisi nell’XI secolo dall’ Insula de Sangro di proprietà del Monastero di Santo Stefano ad Rivo Maris . Lo stesso fenomeno di innalzamento del mare, provocò invece nei tratti di costa rocciosi, tra Ortona e Fossacesia, la rovina delle strutture portuali come l’approdo presso Murata Bassa di San Vito Chietino dove a nulla valsero le opere di protezione attuate nel VI-VII secolo, e che venne definitivamente abbandonato nel XII secolo. Dei numerosi porti sembra sopravvivere al medioevo solamente Ortona, seppure privata del suo tradizionale porto, lo Scalo, devastato nel XV secolo forse più dalle mareggiate che dai veneziani. L’arrivo dell’età moderna assiste così ad un mutamento radicale nel paesaggio della costa abruzzese, con il venire meno dei porti e degli insediamenti costieri che per oltre due millenni ne avevano costituito l’ossatura e la sopravvivenza solo degli insediamenti di altura come Ortona e Vasto o dei siti collinari.

14 E’ stato ipotizzato che il corso dei fiumi in Abruzzo, dall’antichità si sia progressivamente spostato più a sud rispetto quello attuale e che predominando il moto ondoso da sud est con conseguente accumulo di materiale a nord ovest i corsi d’acqua si siano andati spostando avanzando anche la linea di costa delle spiagge: STAFFA A. R. 2002, pag. 320

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5 Esame delle foto aeree

Per l’analisi delle fotografie aeree sono stati utilizzati fotogrammi del Geoportale Nazionale, Sezione Cartografia 2D (www.pcn.minambiente.it/GN/ ), confrontati con la copertura Abruzzo 2007 e Chieti 2009 del Geoportale Regionale e con le foto satellitari di Google Earth/Google Maps (http://maps.google.it/ ).

L’esame della fotografia aerea, considerata la particolarità del territorio esaminato, in alta percentuale occupato da una fascia di fitta vegetazione o da aree urbanizzate, non ha evidenziato particolari anomalie.

Il dato più interessante proviene dall’esame del complesso archeologico di Punta Penna (n. 57). Mentre dai fotogrammi esaminati in questa sede non sia ha riscontro di quanto era stato visto e pubblicato 15 dall’analisi di una fotografia aerea del 2001, in una fotogramma del Geoportale Nazionale sono visibili alcune anomalie dovute a differente crescita della vegetazione che potrebbero riferirsi a strutture archeologiche sepolte.

15 AQUILANO D. 2011, La Histonium dei Frentani e la costa d’Abruzzo e Molise nell’antichità. Una sintesi delle ricerche storiche e archeologiche a punta Penna di Vasto (CH), Considerazioni di storia e archeologia , pp. 59-74

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Figura 6 Fotogrammi a confronto: Geoportale Nazionale e Fotografia aerea del 2001 riportata su un pannello esplicativo nell’area archeologica di Punta Penna (Da Aquilano D. 2011)

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6 Ricognizioni sul terreno (Survey)

La ricognizione del tracciato, effettuata il 3, 4 e 5 ottobre, ha dedicato particolare attenzione ai tratti segnalati dalla lettera MBAC-SBA-ABR prot. 0003513 del 16/05/2013, relativa ai lotti: n. 1 ORTONA/SAN VITO CHIETINO; n. 4 – TORINO DI SANGRO/CASALBORDINO; n. 5 CASALBORDINO / VASTO PUNTA ADERCI; n. 6 VASTO PUNTA ADERCI/VASTO VIGNOLA, al fine di valutare le caratteristiche del contesto in cui esso si sviluppa e, in particolare, prendere diretta visione delle aree archeologiche messe potenzialmente a rischio ed evidenziare aspetti di tutela e valorizzazione. Sono stati inoltre controllati tutti gli accessi che prevedono a progetto lavori di scavo o di sistemazione del terreno e che, pertanto, potrebbero essere di impatto sui siti archeologici conosciuti o potenzialmente sepolti.

LOTTO 1. ORTONA/SAN VITO CHIETINO

Figura 7 Litorale di Ortona. I LOTTO

1.1 Area archeologica del porto antico di Ortona – Area del Castello Aragonese Scheda di sito n 1 . TAV. 1

Il complesso e articolato sito archeologico del Castello Aragonese di Ortona, a strapiombo sul mare, costituisce storicamente uno dei punti nevralgici del territorio in esame, con ritrovamenti di fondamentale importanza per la ricostruzione del popolamento tra la protostoria e l’età medievale. Esterno per circa 2 km verso nord al percorso in progetto, potrebbe comunque essere facilmente visitabile con una deviazione dal percorso in progetto.

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Figura 8 Ortona. Ripresa aerea del Castello Aragonese

1.2 Area archeologica in località Ripari Bardella (Ortona) Scheda di sito n. 30, 19, 20 TAV. 1 Allegato 2 (Documentazione proveniente dal Museo di Santa Giulia a Brescia) L’importanza dell’area archeologica di Ripari Bardella, e attestata dall’eccezionale rinvenimento nel 1857, in occasione dei lavori per la ferrovia Ortona–Foggia, di reperti di notevole valore, tra i quali due statuette di Ercole e un piede in bronzo di statua virile, che fanno ritenere verosimile la presenza in loco di un importante santuario ( n. 30 ).

Figura 9 Statuina in bronzo (altezza 4,5 cm) e piede in bronzo di statua (altezza 4,5 cm)

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La scoperta, precedente per data alla costituzione delle Soprintendenze, manca di un preciso riferimento topografico, sottoponendo un ampio tratto di costa a un potenziale rischio archeologico. A questo rinvenimento si aggiungono in zona le segnalazioni nell’area di materiali litici preistorici sparsi in superficie presso la foce del fiume Moro ( n. 19 ) e nello specchio di mare antistante di anfore romane pertinenti a un carico navale ( n. 20 ) e, dopo la Galleria di Acquabella, la presenza dei resti della Torre del Moro che costituisce una delle 16 torri di avvistamento fatte edificare sul litorale abruzzese alla metà del XVI secolo dal vicerè Pedro Perafan de Ribera, per proteggerlo dalle incursioni piratesche.

Figura 10 Ortona. Ripari Bardella. I resti della torre del Moro visti dalla ferrovia

La costruzione della massicciata ferroviaria ha determinato nei tempi recenti variazioni ancora in evoluzione a questo tratto di costa. Da un confronto delle foto aeree del 1971 con quelle del 1992 si può notare, dopo la galleria Acquabella, una spiaggia a forma di mezzaluna, sostituita poi da una scogliera artificiale, a protezione della linea ferroviaria dismessa in questo tratto nel 2005. Nel corso della ricognizione è stato controllato l’intero tratto compreso tra la galleria Acquabella (galleria ora sbarrata del vecchio percorso ferroviario) e la punta a sud dell’accesso n. 2.

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Figura 11 Riparo Bardella tratto verso nord (foto in alto) e tratto verso sud (foto in basso)

Alla fascia costiera, interamente occupata dal tracciato della vecchia linea ferroviaria e dalla massicciata, si accede attraverso numerosi passaggi che percorrono una fascia a debole pendenza coltivata prevalentemente a ulivo e si fanno strada tra arbusti e i canneti. Non è stato possibile nel corso della ricognizione identificare elementi di interesse archeologico, sia lungo la linea strettamente costiera, pesantemente compromessi dal vecchio tracciato ferroviario, che nei passaggi di collegamento di cui sono state esaminate le sezioni esposte.

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Figura 12 Ortona. Ripari Bardella Sentieri di collegamento alla costa

Un unico frammento di tegolone è stato notato nella ciglionatura di un terrazzamento a prativo posizionato alle spalle di uno dei passaggi verso il mare, in un’area dove sono in corso lavori per la costruzione di un piccolo forno.

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1.3 Area archeologica in località Murata Bassa di San Vito Chietino Scheda di sito n. 31 TAV. 1 Il sito archeologico di San Vito Chietino, frequentato dal I secolo a.C. al IX secolo d.C., è stato restaurato e riaperto al pubblico nel 2013. Ora è visitabile previa richiesta alla sede del circolo velico posta nelle immediate vicinanze del sito, prendendo la strada che dal centro del paese conduce verso il porto e proseguendo un breve tratto verso nord.

Figura 13 Area Archeologica di Murata Bassa di San Vito Chietino

Il vecchio tracciato ferroviario oggetto di intervento corre immediatamente a ovest dell’area, ma risulta separato da essa da una scarpata che termina con una recinzione e ne impedisce al momento sia la vista che l’accesso diretto. Nella sezione esposta della scarpata si identificano tegoloni ad aletta posizionate a circa due metri di profondità all’interno del deposito, in evidente continuità con l’area archeologica.

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Figura 14 San Vito Chietino. Il tracciato ferroviario corre a ovest dell’area archeologica evidenziata dalle tettoie

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LOTTO 4. TORINO DI SANGRO/CASALBORDINO

1.1 Area archeologica di Santo Stefano Casette di Casalbordino Scheda di sito n. 48 TAV. 1

Figura 15 Santo Stefano Casette Santini di Casalbordino. Ferrovia attuale sopra e ferrovia dismessa sotto

L’area archeologica della mansio di Santo Stefano Casette Santini di Casalbordino (I a.C. – VII secolo d.C.), posta a controllo dell’antico tracciato stradale della Via Flaminia, acquista particolare valore anche per la coincidenza con il passaggio dello storico tratturo Aquila - Foggia che da qui proseguiva verso nord fino alla località Le Morge. Durante la ricognizione dell’area è stato possibile identificare una sezione esposta, posizionata alle spalle del piccolo Villaggio turistico – campeggio di Casette Santini, dove è leggibile un avvallamento all’interno del terreno geologico sterile, a frazione ghiaiosa, colmato da un accumulo di terreno bruno limoso con carboni sparsi e materiali archeologici (tegoloni ad aletta e ceramica).

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Figura 16 La sezione alle spalle del campeggio caratterizzata da un livello bruno con materiali archeologici

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LOTTO 5. CASALBORDINO/VASTO PUNTA ADERCI

1.1 Area archeologica di Punta Aderci Scheda di sito n. 54 e 55 TAV. 1

All’interna dell’area naturale di Punta Aderci, il sito protostorico e romano occupa l’estrema propaggine della punta, a strapiombo sul mare verso est e incombente verso ovest sull’attuale sentiero che sarà inglobato nella pista ciclabile.

Figura 17 Area archeologica di Punta Aderci. Visibili grossi ciottoli e laterizi in superficie

L’area, ripresa fotograficamente per la sua bellezza in numerosissime foto pubblicate, si presenta al momento della ricognizione prevalentemente priva di manto erboso, consentendo di individuare numerosissimi materiali archeologici in superficie, in alta percentuale tegoloni ad aletta di età romana ma anche frammenti ceramici. Si registra anche una presenza sparsa di ciottoli di calcare e pietre di media dimensione. Si notano ai margini dell’area, lungo il sentiero che sale alla sommità della punta, mucchietti di materiale manomesso e abbandonato. La distribuzione del materiale archeologico occupa in prevalenza l’area più pianeggiante del rilievo, mentre più rade sono le emergenze nelle aree più in pendenza e verso la parte più a nord del rilievo, dove affiora invece terreno ghiaioso più chiaro.

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Figura 18 Punta Aderci. Frammenti raccolti e abbandonati ai bordi del sentiero che conduce alla sommità della punta.

A nord della collina, l’area risulta interdetta per l’erosione della scogliera, dove risultano evidenti ripetuti fenomeni di crollo.

Figura 19 Punta Aderci. Evidenti fenomeni erosivi a nord dell’ area archeologica

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LOTTO 6. VASTO PUNTA ADERCI/VASTO VIGNOLA

1.1 Area archeologica dell’insediamento romano, altomedievale, e medievale in località Punta Penna Scheda di sito n. 57 TAV. 1

Il complesso archeologico di Punta Penna costituisce sicuramente uno dei siti più interessanti dell’area, sia per la continuità del suo abitato sopravvissuto dal III secolo a.C. fino alla piena età medievale (XV secolo d.C.), sia per le caratteristiche del sottostante porto naturale, nella rada chiusa verso nord dai resti di un forte medievale.

Figura 20 Punta della Lotta – Colle di San Martino. Resti del forte

Ai piedi del forte di Punta della lotta la ricognizione ha consentito di osservare uno dei fenomeni tipici di alcuni tratti della fascia in esame: l’arretramento della linea di costa con la conseguente creazione di una spiaggia più ampia, dovuta in questo caso a lavori relativamente recenti (metà del secolo scorso) di prolungamento del molo nel porto di Punta Penna.

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Figura 21 L’insabbiamento dell’area di Punta della Lotta. La passerella indica la linea di costa nella prima metà del XX secolo

La ricognizione nell’area di Punta Penna non ha portato a riscontri particolari per la scarsa leggibilità del terreno, in parte occupato da aree ad incolto con fitta vegetazione arbustiva o da opere di urbanizzazione.

Figura 22 Punta Penna. La Piana ad est della Chiesa di Santa Maria e del faro

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LOTTO 7. VASTO VIGNOLA/ VASTO MARINA 1.1 Area archeologica del porto romano dell’antica Histonium 1.2 Scheda di sito n. 58 TAV. 1

Le strutture del porto di Histonium , utilizzato dall’età romana per tutto il medioevo, sono visibili soprattutto in condizioni di bassa marea e sono localizzate in un tratto di costa rocciosa che presenta in successione alcune piccole baie, fino alla spiaggia sabbiosa di Vasto Marina (da nord la rada di Casarza, Torricella, San Nicola e il Trave), caratterizzate dalla presenza del trabocco Cungarelle e quello meno conservato di Trave.

Figura 23 Trabocco Cungarelle. Costruzioni in grossi blocchi di pietra addossate alla riva

Alla località Trave si accede direttamente dalla statale, attraverso una passerella in ferro che oltrepassa la vecchia ferrovia e con una scaletta scende all’inizio del breve sentiero che conduce alla rada. Dalla sommità della passerella si ha una visione ottimale del tratto di mare prossimo alla costa, e si individuano alcuni possibili allineamenti probabilmente pertinenti alle vecchie strutture sommerse.

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Figura 24 Tratto di mare compreso tra il Trave e Vasto Marina verso sud

Figura 25 Fotografia ripresa in condizioni di bassa marea (da Noivastesi, 14 Settembre 2014)

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Gli accessi

Durante la ricognizione sono stati visionati gli accessi che in sede di progetto preliminare prevedevano scavi e sbancamenti (n. 1, 2, 9, 11, 12). Il controllo, dove era possibile, delle sezioni esposte e l’esame del terreno in superficie non hanno portato al rinvenimento di particolari emergenze di interesse archeologico.

Figura 26. Porto di Ortona. Accesso n 1. La freccia evidenzia il terreno che sarà sottoposto a scavo

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7 Valutazione del rischio archeologico

Sulla base di quanto emerso dallo spoglio della documentazione bibliografica e archivistica, nonché dall’osservazione diretta del territorio in esame, appare evidente la sua profonda valenza storica, data dalla diffusa e importante frequentazione antropica a partire dall’epoca preistorica, favorita dalla fitta rete di collegamenti viari di antica percorrenza. La valutazione del rischio archeologico, di prassi ripartito in diversi gradi di importanza (basso, medio, alto) si fonda generalmente non solo sull’interferenza degli interventi con le evidenze archeologiche, le osservazioni cartografiche e i riscontri da survey rilevati nell’area, ma anche sulla tipologia dei lavori a progetto, che consentono di determinare, al di là di un generico livello di rischio elevato o meglio di alto potenziale archeologico in relazione all’intensa antropizzazione della zona esaminata, una serie distinta di livelli di rischio, connessi alle diverse opere previste e alle modalità di realizzazione a esse congiunte. In ottica quindi di rischio archeologico l’intervento, progettato con l’obiettivo di tutelare l’ambiente in cui si inserisce e riutilizzare al massimo grado l’opera esistente e dismessa, ha un impatto basso. Per le considerazioni esposte si ritiene pertanto ragionevole escludere il rischio alto e proporre solamente le categorie di rischio medio e basso 16 , risultanti dalla sovrapposizione delle aree ad alto potenziale archeologico con la tipologia di lavori previsti. E’ evidente che in caso di scostamenti sostanziali tra l’attuale progetto e la progettazione definitiva/esecutiva tali considerazioni dovranno subire un aggiornamento .

I percorsi relativi alla tipologia A=1 (SEDE PROPRIA SU SEDIME FERROVIARIO DISMESSO) prevedono la realizzazione di cunette e scarpate a lato del percorso e dei getti per i basamenti in c.a. del parapetto che potrebbero interessare zone esterne a quelle comprese nel dismesso percorso ferroviario ovvero in zone dove l’erosione marina possa aver portato alla luce reperti o strutture storiche. I percorsi relativi alla tipologia B=3 (SEDE PROMISCUA SU TERRENO BATTUTO) prevedono una regolarizzazione dell’attuale sentiero, con scotici di profondità minima, in terreno già parzialmente manomesso e sistemato. Alle due tipologie di intervento si è deciso di associare un grado di rischio basso (fascia gialla ) che però aumenta in presenza di siti di interesse archeologico, diventando medio ( fascia arancio ). Le aree considerate a medio rischio per la coincidenza tra la presenza di siti archeologici e una tipologia di lavorazione più impattante, sono in totale cinque: Lotto 1, tratto a sud di Ortona, compreso tra la galleria di Acquabella e il porto di San Vito Chietino . L’area risulta fortemente indiziata per la presenza del sito di Ripari Bardella (n. 30) da cui provengono gli importanti reperti in bronzo recuperati durante la costruzione della ferrovia vecchia, oltre che per diffuse segnalazione di materiale archeologico di età preistorica (n. 19) nei pressi dell’area occupata dalla Torre cinquecentesca del Moro e di reperti di età romana (un’ancora e

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delle anfore, n. 10 e 20) nello specchio di mare antistante. Nella parte sud il tratto è occupato dall’area archeologica di Murata Bassa di San Vito Chietino (n. 31). Lotto 3, piana di Fossacesia, fino al torrente Sangro. Questo tratto di costa ha subito a partire dall’età antica importanti trasformazioni a causa dello spostamento verso sud del letto del fiume Sangro. Il fenomeno è stato di recente osservato nel corso di un’assistenza archeologica durante i lavori di realizzazione della Nuova Darsena, che hanno evidenziato una potente stratigrafia di limi alluvionali relativi al percorso del vecchio fiume (n. 40 ). Non si può escludere pertanto che nel tratto possano conservarsi materiali archeologici trasportati dall’acqua o resti sepolti sotto i depositi alluvionali. Il Romanelli 17 agli inizi del XIX secolo, segnalava in zona la presenza di ruderi, da attribuirsi secondo lui a antiche strutture portuali. Lotto 4, dal confine comunale di Casalbordino alla località turistica di Casette Santini . Si tratta di un’area archeologica di grande valenza, in considerazione della presenza di un antico approdo collegato alla mansio di Santo Stefano Casette Santini (n. 48 ), rimasta a controllo della via romana, per un lunghissimo arco di tempo (dal I secolo a.C. al VI secolo d.C.). Durante la ricognizione è stato possibile individuare alle spalle del campeggio turistico, un deposito con materiale archeologico. Lotto 5, riserva naturale presso la Punta Aderci di Vasto. L’area compresa tra la pista in progetto e Punta Aderci conserva i resti di un insediamento protostorico e di una necropoli di età romana (n. 54, 55 ). Presenza di grossi ciottoli di calcare e materiali archeologici diffusi sono stati individuati anche durante la ricognizione. Lotto 7, tratto compreso tra la spiaggia di San Nicola e l’ex stazione di Vasto. L’interesse archeologico dell’area è sottolineato dalla presenza nei pressi della spiaggia di Trave, di strutture sommerse collegate all’antico porto di Histonium (n . 58 ) visibili in condizione di bassa marea. Nell’archivio della Soprintendenza per I beni Archeologici di Chieti è conservata una vecchia segnalazione (1886) relativa a resti di muri pertinenti ad una villa romana, nei pressi dell’ex stazione ferroviari (n. 62 ).

A scopo cautelativo, in considerazione della presenza di un Decreto di Vincolo Ministeriale 18 , è stato associato un livello di rischio (basso) al tracciato in prossimità dell’area archeologica di Punta Penna ( sito n. 57 ) anche se di tipologia D =4 (SEDE PROPRIA IN CORSIA RISERVATA SU TRACCIATO STRADALE). Mentre nel corso della ricognizione non è stato possibile fare particolari osservazioni di interesse archeologico, l’esame della fotografia aerea (Geoportale Nazionale) ha evidenziato alcune anomalie dovute a differente crescita della vegetazione che potrebbero riferirsi a strutture archeologiche sepolte.

16 Nella Tavola 1 allegata sono state evidenziate in colore arancio le aree a cui si associa un livello di rischio medio e in colore giallo un grado di rischio basso 17 ROMANELLI D. 1805, Scoverte patrie di città distrutte della regione frentana, Napoli 18 DECRETO MINISTERIALE DI VINCOLO del 6 Novembre 1995 e riconfermato con Decreto Ministeriale il 2 Giugno 1997; Comune di Vasto foglio n. 9 61 e 41

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Nelle aree indicate a medio e basso rischio archeologico si consiglia di prevedere una sorveglianza archeologica durante lo svolgimento dei lavori.

Le tipologie C C=2 (SEDE PROPRIA SU SEDIME FERROVIARIO DISMESSO CON PASSAGGIO IN GALLERIA) e D =4 (SEDE PROPRIA IN CORSIA RISERVATA SU TRACCIATO STRADALE), fatta eccezione il tratto presso l’area archeologica di Punta Penna , non sembra possano avere alcun tipo di impatto archeologico.

Per quanto riguarda gli accessi solamente alcuni ( n. 1, 2, 9, 11, 12) comportano interventi di taglio, sbancamenti e scavi, in alcuni casi anche piuttosto contenuti. Agli accessi 1, 7 e 8 in mancanza di emergenze archeologiche prossime, è stato assegnato un grado di rischio basso (colorazione gialla) ed è da prevedere un’ assistenza in corso d’opera. Il grado di rischio medio (colorazione arancio) è stato invece assegnato alla realizzazione dell’accesso n. 2 e 9. Per quanto riguarda il primo l’attribuzione è giustificata da operazioni di scavo in prossimità del sito di Ripari Bardella da cui provengono gli importanti reperti archeologici venuti alla luce in occasione della costruzione della vecchia linea ferroviaria (sito n. 30 ). Privo di un preciso riferimento topografico il sito archeologico determina un rischio diffuso su un ampio tratto di costa. Dato il particolare interesse del sito, sarebbe consigliabile, oltre all’assistenza archeologica durante i lavori, procedere preliminarmente all’avvio del cantiere con sondaggi esplorativi da posizionare nell’area dove si prevede la realizzazione dell’accesso, e se fosse possibile, ai bordi della pista . Anche per l’accesso n. 9, la cui realizzazione richiede attività di scavo , si stima un rischio medio in quanto la piana a nord dell’ attuale foce del fiume Sangro, ha subito nei secoli trasformazioni dovute allo spostamento verso sud del fiume. Non si può quindi escludere che i livelli di origine alluvionale, che attualmente occupano l’area, non possano conservare all’interno materiali archeologici trasportati dall’acqua o nascondere resti sepolti (sito n. 40 ).

Lungo la pista ciclabile, o nelle immediate vicinanze sono posizionati alcuni siti archeologici di grande valore, che potrebbero essere facilmente visitabili con una breve deviazione dal percorso, e segnalati grazie a una semplice cartellonistica informativa magari integrata con QR code per eventuali approfondimenti: Porto antico di Ortona e Castello Aragonese di Ortona nel lotto 1 (sito 1) : Esterno per circa 2 km verso nord al percorso in progetto, potrebbe comunque essere facilmente visitabile con una deviazione dal percorso in progetto e integrato al percorso con un pannello segnaletico all’inizio del tracciato, in prossimità dell’ accesso n. 1 Area archeologica di Murata Bassa a San Vito Marina nel lotto 1 (sito 31): L’area, riaperta al pubblico nel 2013, è localizzata nelle immediate vicinanze della pista, ma separata da essa da un cumulo di terreno che ne nasconde la vista. Se ne potrebbe prevedere l’ accesso diretto dal tracciato, tramite l’eliminazione del deposito terroso e la creazione di un breve sentiero di collegamento.

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Figura 27 Area archeologica di murata bassa di San Vito Chietino. Indicazione del dosso di terreno che divide il tracciato dall’area archeologica.

Area archeologica di Santo Stefano Casette di Casalbordino nel lotto 4 (sito n. 48), area archeologica di Punta Aderci nel lotto 5 (sito n. 54, 55), area archeologica di Punta Penna nel lotto 6 (sito n. 57): la pista ciclabile costeggia i tre siti archeologici, dando la possibilità di una visita delle aree senza abbandonare il tracciato, che potrebbe essere agevolata dalla la segnalazione delle aree archeologiche con pannelli esplicativi . Area archeologica in località il Trave di Vasto: i resti archeologici dell’antico porto di Vasto in località il TRAVE (sito n. 58) sono molto noti a livello locale e catalizzano curiosità e ipotesi anche fantasiose 19 . L’occasione del passaggio di una pista ciclabile in prossimità dell’area archeologica può essere l’occasione per veicolare informazioni archeologiche verificate e chiarire il contesto storico di appartenenza del sito.

19 “ Nell'agosto 1968, alcuni appassionati sub (Michele Benedetti e Bruno Smargiassi) riuscirono a completare una pianta di un fabbricato sommerso, le cui caratteristiche sono quelle proprie della costruzione romana. Infatti, i due sub, a seguito di numerose immersioni, hanno riportato sulla carta il perimetro di una villa, con visibili e netti muri esterni, i varchi per gli ingressi, i colonnati centrali del peristilio in stile dorico” In “ Noi vastesi, 14 settembre 2014”.

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Figura 28 Dalla rivista “Noi Vastesi” 14 settembre 2014: Una città sommersa a Trave. “ Cosa c’è sotto il mare in località “Trave” E’ un interrogativo che da molti anni non ha trovato una risposta"

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Tabella riassuntiva del rischio archeologico (rappresentazione grafica schematica nella TAV 1 allegata)

Livello Assistenza Saggi Valorizzazione Intervento Lotto Comune Località Criteri di valutazione rischio archeologica preventivi Archeologica

Tipologia 1 1 Ortona basso impatto lavorazioni X Castello Aragonese (n.1) Accesso 1 1 Ortona Porto basso impatto lavorazioni X Accesso 2 1 Ortona Ripari Bardella medio impatto lavorazioni X X sito n. 30 Tipologia 1 1 Ortona Da Ripari medio impatto lavorazioni Bardella a San Vito siti n. 10,19, 20, 30 X Villa di Murata Bassa (n. 31) San Vito Chietino Chietino Torre del Moro sito n. 31 Porto Tipologia 1 2 e 3 San Vito Chietino basso impatto lavorazioni Rocca S. Giovanni X Fossacesia Accesso 9 3 Fossacesia medio impatto lavorazioni sito n.40 X Tipologia 1 3 Fossacesia medio impatto lavorazioni X Torino di Sangro siti n. 40, 45 Tipologia 1 4 Torino di Sangro basso impatto lavorazioni X Accesso 11 4 Torino di Sangro basso impatto lavorazioni X Tipologia 1 4 Torino di Sangro basso impatto lavorazioni X Tipologia 1, 4 Casalbordino medio impatto lavorazioni 3 siti n. 48 Mansio di Santo Stefano X passaggio di strada romana Casette Santini (n. 48) e antico tratturo

Tipologia 3 5 Vasto basso impatto lavorazioni X Tipologia 3 5 Vasto medio Impatto lavorazioni X siti n. 54, 55 Siti di Punta Aderci (n. 54,55) Tipologia 4 6 Vasto basso Decreto Ministeriale di Area archeologica di Punta vincolo X Penna (sito n. 57) Accesso 12 7 Vasto basoo impatto lavorazioni X Tipologia 1 7 Vasto basso impatto lavorazioni X Tipologia 1 7 Vasto medio Impatto lavorazioni X siti n. 58, 62 Porto antico Il Trave (sito n. 58)

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8 Allegati: Schede di sito

I comuni di Ortona, San Vito Chietino, Fossacesia, Rocca San Giovanni, Torino di Sangro, Casalbordino, Vasto sono interessati dal percorso tratturale (Aquila –Foggia) e sottoposti pertanto alle norme del D.M. del 22/12/1983. In archivio prot. 3483/84 del 9 Febbraio 1985.

Rinvenimenti nel comune di ORTONA

Numero sito 1 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Ortona Località Localizzazione Castello Aragonese Anno di rinvenimento 1947; 1978,1992; 1999 Tipologia di rinvenimento Insediamento pluristratificato Modalità di rinvenimento Frana della sommità, raccolte di superficie e successivamente indagini in occasione dei lavori di restauro del castello (1999) Descrizione Abitato protostorico sulla sommità della collina del Castello, tagliata in età romana da una cisterna in calcestruzzo, abitato medievale nella zona compresa tra il Castello Aragonese e il Palazzo Farnese, chiamata Terra Vecchia (1A) e primitiva cinta muraria di età bizantina Cronologia Età del Bronzo - prima Età del Ferro, Età romana (I-II secolo d.C.), Età Bizantina (VI-VII secolo d.C.) Note Bibliografia STAFFA A.R. 2002, pp. 146 – 151; FIRPO G. 1990, pp.. 199-204 Archivio A.S.A.A CH 59 VIII/1; CH 59 I E1; Comune di Ortona PRG area 12

Numero sito 2 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Ortona Località Localizzazione Corso Roma Anno di rinvenimento 1996 Tipologia di rinvenimento Abitato e strada Modalità di rinvenimento Recuperi Descrizione Livelli antichi (I a.C.-I secolo d.C.) correlabili ad un tracciato glareato Cronologia Età romana imperiale Note Bibliografia STAFFA A.R. 2002, pag. 148. Archivio

Numero sito 3 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Ortona Località Localizzazione Fondali marini antistanti il Castello Aragonese Anno di rinvenimento 1996 Tipologia di rinvenimento Carichi di navi (anfore e contenitori) connessi con l’antico porto di Ortona datati tra il I a.C, e il III secolo d.C. conservati presso il museo civico locale Modalità di rinvenimento Recuperi Descrizione Anfore Dressel IA e Beltran I

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Cronologia Età romana Note Bibliografia STAFFA A.R. 2002, pag. 149 Archivio

Numero sito 4 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Ortona Località Localizzazione Dietro alla Stazione ferroviaria nell’area occupata dal Monumento ai Marinai di Italia Anno di rinvenimento 1884 Tipologia di rinvenimento Resti murari Modalità di rinvenimento Lavori edili Descrizione Cronologia Età romana Note Bibliografia STAFFA A.R. 2002, pag. 149. Archivio

Numero sito 5 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Ortona Località Lo Scalo Localizzazione A NE del Castello Aragonese Anno di rinvenimento 1988, 1994 Tipologia di rinvenimento Originario porto di Ortona. Ancora in Piombo, ancora in bronzo. Modalità di rinvenimento Rinvenimenti casuali (1988) e ricognizioni archeologiche programmate nell’ambito del progetto “Porti e Approdi” tra Punta Ferruccio e Punta Lunga (1994) Descrizione Cronologia Età romana Note Bibliografia STAFFA A.R. 2002, pp. 149-150. Archivio A.S.A.A CH 59 (lettera 23/06/99); A.S.A.A. Documentazione Porti e Approdi scheda 13/155

Numero sito 6 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Ortona Località Piano di Morregine o Morrecine Localizzazione Presso Case Pennacchione Anno di rinvenimento 1888 Tipologia di rinvenimento Mausoleo a torre in opera cementizia Modalità di rinvenimento Impianto di vigneto Descrizione Piccolo vano rettangolare con volta a botte con nucleo murario rivestito in lastre di marmo e apertura originaria sul lato ovest Cronologia Età romana Note Fuori carta Bibliografia STAFFA A.R. 2002, pag. 152 Archivio A.S.A.A CH 59 I D 2/1; Comune di Ortona PRG area 4

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Numero sito 7 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Ortona Località Piano di Morregine o Morrecine Localizzazione Anno di rinvenimento 1996 Tipologia di rinvenimento Villa rustica di età romana Modalità di rinvenimento Costruzione di ville Descrizione Estesa villa con strutture in opera incerta e laterizi, con resti di pilastri in pietra Cronologia Età romana Note Bibliografia Archivio Comune di Ortona: PRG area 3; Comune di Ortona PRG area 3

Numero sito 8 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Ortona Località San Leonardo - Abruzzini Localizzazione Presso la strada comunale Licini Anno di rinvenimento 1992 Tipologia di rinvenimento Via Flaminia Modalità di rinvenimento Recuperi Descrizione Tratto basolato dell’antica via costiera tra Ortona e Cronologia Età romana Note Bibliografia STAFFA A.R. 2002, pp. 153 - 154 Archivio A.S.A.A. CH 59 I A ; Comune di Ortona PRG area 11

Numero sito 9 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Ortona Località San Donato Localizzazione Propaggine meridionale del promontorio di Ortona che scende verso il torrente Moro Anno di rinvenimento 1979 - 1980 Tipologia di rinvenimento Chiesa paleocristiana di San Marco Modalità di rinvenimento Saggi archeologici Descrizione Chiesa di 13 m x 25 m e area cimiteriale annessa. Raccolte due fibule ad anello(VI-VII secolo d.C.) Cronologia VI-IX secolo d.C. Note Bibliografia STAFFA A.R. 2002, pag. 156. Archivio A.S.A.A. CH 59 VI /1; A.S.A.A. CH 59 I D3; Comune di Ortona PRG area 8

Numero sito 10 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Ortona Località Acquabella Localizzazione Piccola rada protetta dalla propaggine meridionale del promontorio di Ortona Anno di rinvenimento 1987 Tipologia di rinvenimento Approdo. Ancora in piombo

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Modalità di rinvenimento Recuperi Descrizione Cronologia Età romana Note Bibliografia STAFFA A.R. 2002, pag. 156. Archivio A.S.A.A. CH 59I ; lettera del 9/9/1987 del Comune di Ortona

Numero sito 11 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Ortona Località Villa Rogatti Localizzazione Proprietà di Costantini Giuseppe Anno di rinvenimento 1990 Tipologia di rinvenimento Materiali archeologici Modalità di rinvenimento Arature per lavori agricoli Descrizione Reperti fittili, balsamario a vernice nera, lucerna Cronologia Età romana repubblicana Note Bibliografia Archivio A.S.A.A. CH 59

Numero sito 12 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Ortona Località Tra Punta Ferruccio e Riparo di Giobbe Localizzazione Anno di rinvenimento 1989 Tipologia di rinvenimento Ancora Modalità di rinvenimento Recuperi Descrizione Ancora in piombo di 52 kg Cronologia Note Fuori carta Bibliografia Archivio A.S.A.A. CH 59

Numero sito 13 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Ortona Località Cascina San Martino Localizzazione Nei pressi del campo Scout-Agesci Anno di rinvenimento 1985 Tipologia di rinvenimento Ruderi di chiesa paleocristiana dedicata a San Martino e resti di abitato romano e medievale Modalità di rinvenimento Segnalazione Descrizione Strutture simili alla chiesa paleocristiana di San Marco: resti del perimetro murario e dell’abside Cronologia Note Bibliografia Archivio A.S.A.A. CH 59 VIII/6; Comune di Ortona PRG area 6

Numero sito 14 Regione Abruzzo Provincia CH

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Comune Ortona Località Villa Caldari Localizzazione Asce in pietra verde levigata dal territorio circostante Anno di rinvenimento 1926-27 Tipologia di rinvenimento Modalità di rinvenimento Recuperi Descrizione Cronologia Età Preistorica Note Bibliografia Archivio A.S.A.A. CH 59 I C 1/2; A.S.A.A. CH 59 I C/3

Numero sito 15 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Ortona Località Fonte Melato, Fautto o Fagotto Localizzazione Anno di rinvenimento 1927 Tipologia di rinvenimento Resti di santuario e necropoli antica Modalità di rinvenimento Recuperi Descrizione Rinvenimento di stipe votiva, ceramiche, lucerne e bronzetti votivi (tra cui un Ercole) Cronologia Note Bibliografia Archivio A.S.A.A. CH 59 I C 1/2; CH 59 I C 1/3

Numero sito 16 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Ortona Località Civitarese Localizzazione Anno di rinvenimento 1991 Tipologia di rinvenimento Necropoli italica Modalità di rinvenimento Recuperi Descrizione Tombe a lastroni Cronologia Note Fuori carta Bibliografia Archivio A.S.A.A. CH 59 I C.3; Comune di Ortona PRG area 5

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Numero sito 17 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Ortona Località Cascina Bardella Localizzazione Posizionato a quota 126 m slm Anno di rinvenimento 1966 Tipologia di rinvenimento Tre tombe a fossa con corredo (fibula in bronzo, pendagli in ambra, tazze e ciotole a vernice nera, anello in bronzo) Modalità di rinvenimento Lavori di ampliamento della strada comunale per San Lorenzo Descrizione Cronologia IV secolo a.C. Note Bibliografia Archivio A.S.A.A. 59 I C3; Comune di Ortona PRG area 9

Numero sito 18 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Ortona Località Gagliarda Localizzazione Anno di rinvenimento 1952 Tipologia di rinvenimento Lastre in pietra con rilievi Modalità di rinvenimento Lavori per impianto di un vigneto Descrizione Cronologia Note Bibliografia Archivio A.S.A.A. CH 59 I C.4

Numero sito 19 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Ortona Località Lido di Acquabella Localizzazione Presso la foce del fiume Moro Anno di rinvenimento 1975 Tipologia di rinvenimento Materiali preistorici in superficie Modalità di rinvenimento Recuperi Descrizione Reperti litici scheggiati Cronologia Età Preistorica Note Bibliografia Archivio A.S.A.A. CH 59 I D/4

Numero sito 20 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Ortona Località Localizzazione Tratto di mare prospiciente Ripari Bardelli Anno di rinvenimento 1992 Tipologia di rinvenimento Anfore romane

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Modalità di rinvenimento Segnalazione del Sig. Rocco Ricci Descrizione Cronologia Età romana Note Bibliografia Archivio A.S.A.A. CH 59 I A

Numero sito 21 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Ortona Località Localizzazione Anno di rinvenimento Tipologia di rinvenimento Materiali preistorici in superficie dal territorio di Ortona Modalità di rinvenimento Segnalazione ed elenco Sig. V. Viola Descrizione Reperti vari sparsi, in deposito e parzialmente in esposizione presso Palazzo Farnese. Cronologia Note Non posizionati Bibliografia Archivio A.S.A.A. CH 59 ; Elenco Sig. V. Viola (riportato da Dott. A. Usai)

Numero sito 22 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Ortona Località Via della Marina Localizzazione Anno di rinvenimento 1882 Tipologia di rinvenimento Necropoli cristiana Modalità di rinvenimento Recuperi Descrizione Cronologia Note Bibliografia Archivio

Numero sito 23 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Ortona Località Contrada Santa Lucia Localizzazione Anno di rinvenimento 1888 Tipologia di rinvenimento Tombe Modalità di rinvenimento Recuperi Descrizione Cronologia Note Bibliografia Archivio Comune di Ortona PRG area 17

Numero sito 24 Regione Abruzzo Provincia CH

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Comune Ortona Località Contrada Santa Liberata Localizzazione Anno di rinvenimento Tipologia di rinvenimento Resti di abitato antico e tracciato romano Modalità di rinvenimento Recuperi Descrizione Cronologia Note Bibliografia Archivio Comune di Ortona PRG area 7

Numero sito 25 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Ortona Località Torre Mucchia Localizzazione Area Ripari di Giobbe, lido Riccio Anno di rinvenimento Tipologia di rinvenimento Resti dell’abitato romano, altomedievale e medievale soprastante strutture portuali sommerse presso la foce del Fiume Riccio Modalità di rinvenimento Recuperi Descrizione Cronologia Età romana, altomedievale e medievale Note Fuori carta Bibliografia Archivio Comune di Ortona PRG area 1

Numero sito 26 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Ortona Località Contrada Ruscitti Localizzazione Anno di rinvenimento Tipologia di rinvenimento Resti di abitato antico Modalità di rinvenimento Recuperi Descrizione Cronologia Note Fuori carta Bibliografia Archivio Comune di Ortona PRG area 2

Numero sito 27 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Ortona Località Colle Localizzazione Anno di rinvenimento 1888 Tipologia di rinvenimento Resti di mausoleo antico Modalità di rinvenimento Segnalazione Descrizione Cronologia Note Fuori carta Bibliografia

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Archivio Comune di Ortona PRG area 16

Numero sito 28 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Ortona Località Masseria Valentini – Foro – il Corvone Localizzazione Anno di rinvenimento Tipologia di rinvenimento Resti di abitato antico Modalità di rinvenimento Recuperi Descrizione Cronologia Note Fuori carta Bibliografia Archivio Comune di Ortona PRG Area 14

Numero sito 29 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Ortona Località San Tommaso Localizzazione Anno di rinvenimento Tipologia di rinvenimento Resti di abitato antico Modalità di rinvenimento Recuperi Descrizione Cronologia Note Fuori carta Bibliografia Archivio Comune di Ortona PRG area 15

Numero sito 30 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Ortona Località Ripari Bardella Localizzazione Anno di rinvenimento 1857 Tipologia di rinvenimento Santuario Modalità di rinvenimento Sterri per la ferrovia Ortona - Foggia Descrizione Le strutture archeologiche sono probabilmente state coperte dalla massicciata ferroviaria. I materiali di alto pregio recuperati nel corso dei lavori sono attualmente conservati presso il Museo di Santa Giulia a Brescia: due statuine in bronzo di Ercole (una di queste già perduta al momento della pubblicazione, piede virile in bronzo, Cuspide di giavellotto in bronzo, Caduceo in bronzo, unguentario d’argento, fibula d’argento, n. 2 Ago di vetro (I secolo a.C.), Campanello in bronzo, Statera Cronologia Note Bibliografia RIZZINI P. 1912, pag. 337-339 Archivio Elenco e fotografie dei reperti archeologici trasmesse dalla Dott.ssa Francesca Morandini, responsabile delle collezioni presso il museo civico di Santa Giulia a Brescia

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Rinvenimenti nel comune di SAN VITO CHIETINO

Numero sito 31 Regione Abruzzo Provincia CH Comune San Vito Chietino Località Murata Bassa della Marina Localizzazione Riva sinistra della foce del Feltrino Anno di rinvenimento 1991-1995 Tipologia di rinvenimento Villa romana con sepolture sucessive e antico Portus Gualdi Modalità di rinvenimento Indagini archeologiche Descrizione Villa romana (I secolo a.C.- I secolo d.C., fornace per lucerne Firmalampen fino al III d.C., area funeraria (III d.C.), edilizia povera (V-VI d.C), vasche per acquacultura, conservazione del pescato (VI d.C.), sepolture e livelli archeologici (VIII-IX d.C.), opere di terrazzamenti tardo antichi-altomedievali verso il mare. Collegata con il sottostante approdo di Portus Gualdi ubicato secondo le fonti sulla sinistra del fiume Feltrino, porto importante di età romana. L’area archeologica è stata riaperta al pubblico nel 2013. Opere idrauliche erano state individuate lungo il margine della scarpata rivolta verso il mare. Anfore recuperate presso la foce del fiume Feltrino. Cronologia Dal I secolo a.C. al IX secolo d.C. Note Sito interessato da prescrizioni di salvaguardia archeologica adottate nel P.R.G. 1981 prot. n. 1882. Il sito è compreso nella fascia costiera sottoposta a vincolo paesaggistico ai sensi della L. 431/85 Bibliografia STAFFA A.R. 2002, pp. 157-161; per quanto riguarda il Portus Gualdi CORSETTI 1982 Archivio

Numero sito 32 Regione Abruzzo Provincia CH Comune San Vito Chietino Località Murata Alta; Le Murate Localizzazione Sommità spianata del colle soprastante il torrente Feltrino Anno di rinvenimento 1911 Tipologia di rinvenimento Villa romana Modalità di rinvenimento Recuperi Descrizione Villa romana collegata al sottostante approdo con pavimenti in mosaico e intonaci dipinti, monete e lapide con iscrizione. Nel 1983 è segnalata la distruzione di uno dei mosaici Cronologia Età romana imperiale Note Sito interessato da prescrizioni di salvaguardia archeologica adottate nel P.R.G. 1981 prot. n. 1882. Il sito è compreso nella fascia costiera sottoposta a vincolo paesaggistico ai sensi della L. 431/85 Bibliografia STAFFA A.R. 2002, pag.161. Archivio A.S.A.A. CH 88 I.

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Numero sito 33 Regione Abruzzo Provincia CH Comune San Vito Chietino Località Corso Trento e Trieste Localizzazione Anno di rinvenimento Tipologia di rinvenimento Sepolture altomedievali Modalità di rinvenimento Recuperi Descrizione Cronologia Età altomedievale Note Bibliografia Archivio Elenco emergenze archeologiche della Provincia di Chieti

Numero sito 34 Regione Abruzzo Provincia CH Comune San Vito Chietino Località Località San Martino Localizzazione Anno di rinvenimento Tipologia di rinvenimento Presenza isolata del paleolitico medio Modalità di rinvenimento Raccolte di superficie Descrizione Cronologia Paleolitico medio Note Bibliografia Archivio Elenco emergenze archeologiche della Provincia di Chieti

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Rinvenimenti nel comune di Rocca San Giovanni

Numero sito 35 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Rocca San Giovanni Località Colletta Santa Maria Localizzazione Anno di rinvenimento 1984 Tipologia di rinvenimento Chiesa e sepolture medievali Modalità di rinvenimento Segnalazione Descrizione Cronologia Età medievale Note Bibliografia Archivio A.S.A.A. CH76 I D1

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Rinvenimenti nel comune di Fossacesia

Numero sito 36 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Fossacesia Località Masseria Localizzazione Anno di rinvenimento Tipologia di rinvenimento Villa romana Modalità di rinvenimento Recuperi Descrizione Cronologia Età romana Note Bibliografia STAFFA A.R. 2002, pag.188. Archivio

Numero sito 37 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Fossacesia Località San Giovanni in Venere Localizzazione Versante collinare che dall’abbazia scende verso la foce del fiume Sangro Anno di rinvenimento 1908; 1995; 1998-99 (lavori di restauro) Tipologia di rinvenimento Abazia di San Giovanni in Venere (X secolo) su luogo di culto precedente (segnalazione del 1905 del sindaco Mayer) cimitero precedente e Insediamento con necropoli di età tardo romana fino all’età altomedievale bizantina Modalità di rinvenimento Saggi archeologici durante i lavori di restauro Descrizione Fondazione muraria in ciottoli e laterizi di età imperiale e tardo antica con annesso sepolcreto con tombe alla cappuccina (III- V secolo d.C), e ceramica fino al VI-VII secolo d.C. all’interno del chiostro dell’Abazia. Cronologia Età romana, altomedievale e medievale Note Sito interessato da prescrizioni di salvaguardia archeologica adottate nel P.R.G. del 1983 Bibliografia ODOARDI R. 2000, pp. 229-240; STAFFA A.R. 2002, pp. 189 - 193. Archivio A.S.A.A. CH 33 I D 1/1; A.S.A.A. CH 33A IA

Numero sito 38 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Fossacesia Località Santa Maria dei Greci Localizzazione Ultima propaggine collinare a sud dell’Abbazia di San Giovanni in Venere. Anno di rinvenimento 1910 Tipologia di rinvenimento Edificio con pavimento a mosaico Modalità di rinvenimento Segnalazione di G. Mayer di Fossacesia Descrizione Cronologia Età romana Note Bibliografia STAFFA A.R. 2002, pag.194. Archivio

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Numero sito 39 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Fossacesia Località Masseria Mayer Localizzazione Anno di rinvenimento 1808 Tipologia di rinvenimento Edificio di età romana Modalità di rinvenimento Lavori Descrizione Struttura denominata “Palazzo” (come definito nell’Atlante Ricci Zanoni) a sud ovest della segnalazione n. 38, inglobato nel 1876 dalla Masseria Mayer. L’area è stata recentemente oggetto di recenti ricognizioni che hanno registrato la presenza nell’area di grossi blocchi di calcare lavorato riferito ad un complesso monumentale Cronologia Età romana Note Bibliografia Archivio STAFFA A.R. 2002, pag.194

Numero sito 40 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Fossacesia Località Localizzazione Anno di rinvenimento 1999 Tipologia di rinvenimento Geomorfologico di interesse archeologico Modalità di rinvenimento Assistenza archeologica durante i lavori di realizzazione Nuova Darsena Porta del sole Descrizione Potente stratigrafia di limi alluvionali relativi al percorso del vecchio fiume e il suo spostamento verso sud. Agli inizi del XIX secolo l’area circostante era stata segnalata dal Romanelli per la presenza di ruderi da attribuirsi a strutture portuali Cronologia Note Bibliografia STAFFA A.R. 2002, pag. 195 Archivio

Numero sito 41 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Fossacesia Località Villa Scorciosa di Lanciano Localizzazione Proprietà del sign. Antonio Rosselli Anno di rinvenimento 1976 Tipologia di rinvenimento Villa rustica di età romana Modalità di rinvenimento Lavori agricoli Descrizione Strato archeologico relativo ai resti di una villa romana con lucerne di età romana (firmalampen ), ceramica comune e anfore, sigillata chiara Cronologia II secolo d.C. Note Prescrizioni di salvaguardia archeologica nel PRG del 1983 Bibliografia Archivio A.S.A.A. CH 33 I D 5/1

Numero sito 42 Regione Abruzzo

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Provincia CH Comune Fossacesia Località Villa Scorciosa Localizzazione Anno di rinvenimento 1986 Tipologia di rinvenimento Necropoli Modalità di rinvenimento Lavori di scasso per la piantagione di un vigneto Descrizione Tombe a fossa con numeroso materiale archeologico: Khoton , ceramica ad impasto, bicchieri mono ansati (associazione tipo PICENO III) Cronologia Età protostorica: VIII-VII secolo a.C. Note Prescrizioni di salvaguardia archeologica nel PRG del 1983 Bibliografia Archivio A.S.A.A. CH 33 I D 5/2

Numero sito 43 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Fossacesia Località Vaccareccia Localizzazione Anno di rinvenimento Tipologia di rinvenimento Villaggio neolitico Modalità di rinvenimento Segnalazione Descrizione Cronologia Età neolitica Note Bibliografia Archivio A.S.A.A. CH 33 I D/4

Numero sito 44 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Fossacesia Località Contrada San Martino Localizzazione Anno di rinvenimento 1955 Tipologia di rinvenimento Tomba Modalità di rinvenimento Cantiere edile per la scuola Descrizione Cinque tombe antichissime con ossa umane e anfore di terracotta Cronologia Note Bibliografia Archivio

Numero sito 45 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Fossacesia Località Foce del fiume Sangro Localizzazione Anno di rinvenimento 1927 Tipologia di rinvenimento Palle da catapulta Modalità di rinvenimento Lavori di prolungamento di un ponte ferroviario Descrizione Sei palle da catapulta in pietra di circa 40-50 cm di diametro rinvenute a circa 6 metri di profondità nell’alveo del fiume Cronologia Età medievale (probabile)

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Note Bibliografia Archivio A.S.A.A. CH 33 I/1

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Rinvenimenti nel comune di Torino di Sangro

Numero sito 46 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Torino di Sangro Località Moccoli - Uomoli Localizzazione Sommità collinare ad est del fiume Sangro fino al pianoro sottostante, lungo il fiume Anno di rinvenimento 1937; 1977; 1992 Tipologia di rinvenimento Villa romana di fondazione tardo repubblicana in uso fino al VI-VII secolo e insediamento agricolo sparso su preesistenze di VI-V a.C.; abitato medievale della Civitas de Sangro (fino al 1270)(46 A) Modalità di rinvenimento Lavori agricoli Descrizione Strutture in opera reticolata e laterizi, pavimentazioni a mosaico e in cocciopesto, cisterne su un’area archeologica complessiva di 15.000 mq. Cronologia Età romana (I secolo a.C. – I secolo d.C.) ; età medievale Note Bibliografia STAFFA A.R. 2002, pp.195-197. Archivio A.S.A.A. CH 92 D 1/1

Numero sito 47 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Torino di Sangro Località Colle del Termine Localizzazione Propaggine che dalla località Moccoli – Uomoli si estende fino al mare Anno di rinvenimento 1993 Tipologia di rinvenimento Da qui fino al mare l’area è interessata da divisioni regolari della campagna suddivise da varie strade campestri in associazione con il toponimo “Colle del termine” Modalità di rinvenimento Indagini archeologiche Descrizione Cronologia Note Bibliografia STAFFA A.R. 2002, pag.197 Archivio

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Rinvenimenti nel comune di Casalbordino

Numero sito 48 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Casalbordino Località Santo Stefano Casette Santini Localizzazione Ai piedi della collina di Santo Stefano Anno di rinvenimento 1857; scavo 1991 Tipologia di rinvenimento Mansio (I a.C. -VII d.C.) situata lungo la via Flaminia Adriatica e da questa divisa in due settori (settore nord e settore sud). Modalità di rinvenimento Lavori per la costruzione della ferrovia; indagini archeologiche Descrizione Complesso esteso 35 m per 50 m a cavallo della Via Flaminia con murature in opera reticolata, suddivisa in due settori dalla via antica costiera, poi ripresa dal tratturo: settore nord area residenziale pavimentata a mosaico e cocciopesto e stalle; settore sud: area residenziale con cortile centrale porticato su colonne e vari ambienti dislocati intorno ad esso. Opere di protezione dai marosi, o strutture portuali verso il mare riutilizzati in un fabbricato sulla spiaggia (48 A). Probabilmente identificabile con l’antica Pallanum che la Tavola Peutingeriana collocava a 7 miglia da Anxanum (Lanciano) e a 12 miglia da Histonium (Vasto) Cronologia I a.C. – VI d.C. Note Prescrizioni di salvaguardia archeologica variante al P.R.G. prot. n. 2740/2009 Bibliografia STAFFA A.R. 2002, pp.200-206 .; TULIPANI L., 1995, pag. 550 Archivio

Numero sito 49 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Casalbordino Località Santo Stefano ad Rivum Maris Localizzazione Sulla collina di Santo Stefano, sul colle soprastante la mansio di Casette Santini Anno di rinvenimento 1974-1976 Tipologia di rinvenimento Basilica paleocristiana di Santo Stefano (tardo IV-VII d.C.) su resti di villa romana di prima età imperiale Modalità di rinvenimento Lavori agricoli Descrizione Edificio a tre navate con pavimenti a mosaico nei pressi dei ruderi del monastero di Santo Stefano (X d.C.); annesso cimitero con tombe con corredo (in uso fino al XII-XIV d.C.). L’area archeologica è attualmente visitabile. Cronologia Età romana; età altomedievale e medievale (IV-XIV secolo d.C.) Note Decreto di vincolo al Fg. 6 Part. 18 e 19(tramutata in particelle 4031 e 4032 il 28/3/2012) del 17/06/1975 notificato il 25/07/1975 e trascritto al n. 7183 il 12/09/1975. Da Lido le Morge a Marina di Casalbordino tratturo L’Aquila Foggia Bibliografia STAFFA A.R., 2002, pp.206-208 .; TULIPANI L., 1990; TULIPANI L., 1995; TULIPANI L., 2001; SCRINARI V. 1978, pp. 457-468 Archivio A.S.A.A. CH 14 I. B 1/1; CH 14 I B 2/2 e 2/4; CH 14 III. A1

Numero sito 50 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Casalbordino Località Cerreto Localizzazione Dosso collinare delimitato a nord dalla Valle San Savino e a sud dalla Valle S. Stefano. Foglio 9 Casalbordino particella 76 Anno di rinvenimento 1914 Tipologia di rinvenimento Necropoli italica Modalità di rinvenimento Recuperi

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Descrizione Tre tombe scavate e descritte nel diario di scavo di Ignazio Messina; due di esse si trovano in comune di Cronologia Età del Ferro Note Bibliografia PAPI R. 1979, pag. 31 Archivio A.S.A.A. CH 14 I B 3/1

Numero sito 51 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Casalbordino Località San Nicola Localizzazione Periferia nord dell’abitato di Casalbordino verso Villalfonsina Anno di rinvenimento 1991 Tipologia di rinvenimento Condotto idrico di età romana Modalità di rinvenimento Segnalazione Descrizione Conduttura larga 40 cm e alta 90 cm con sezione rettangolare nella parte bassa e triangolare nella parte alta Cronologia Età romana Note Bibliografia Archivio A.S.A.A. CH 14 I. B. 4/2

Numero sito 52 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Casalbordino Località Localizzazione Cimitero di Casalbordino Anno di rinvenimento 1991 Tipologia di rinvenimento Strutture murarie associate a laterizi Modalità di rinvenimento Impianto di vigneto Descrizione Cronologia Età romana Note Bibliografia Archivio A.S.A.A.CH 14 I. B. 4/2

Numero sito 53 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Casalbordino Località Punta degli schiavi Localizzazione Tra la riviera e il quartiere miracoli Anno di rinvenimento 2009 Tipologia di rinvenimento Necropoli italica Modalità di rinvenimento Lavori di messa in opera del metanodotto SNAM Descrizione Sepolture Cronologia V-IV secolo a.C. Note Prescrizioni di salvaguardia archeologica. Variante al PRG prot. 7341/2009 Bibliografia ODOARDI 2009, pp. 249-250 Archivio

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Rinvenimenti nel comune di Vasto

Numero sito 54 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Vasto Località Punta Aderci Localizzazione Sommità della Punta Anno di rinvenimento 1958 Tipologia di rinvenimento Tombe Modalità di rinvenimento Segnalazione ispettore onorario Dott. L. Martella Descrizione Cronologia Età romana e Tardoantica Note Bibliografia STAFFA A.R. 2002, pag. 222 Archivio CH 101.I.D1/1, lettera prot. 3464 del 7/10/58

Numero sito 55 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Vasto Località Punta Aderci Localizzazione Versante verso il mare del pianoro subito a nord della sommità della punta Anno di rinvenimento 1993 Tipologia di rinvenimento Abitato dell’età del Bronzo-prima età del Ferro (XIV-X a.C.) Modalità di rinvenimento Scavo archeologico Descrizione Quattro fondi di capanna con ceramica ad impasto, ceramica figulina, ceramica del periodo “Protogeometrico Japigio” (XI-X a.C.) Cronologia Note Bibliografia STAFFA A.R. 2002, pag. 222 Archivio Relazione Dott. Usai in data 14/12/1993: Vasto (CH) località Punta Aderci. Relazione sulla campagna di scavo 1993 nella capanna n. 2

Numero sito 56 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Vasto Località Punta della Lotta – Colle Martino Localizzazione Sommità di Punta della Lotta che chiude da nord la rada di Punta Penna Anno di rinvenimento 1864; 1991 Tipologia di rinvenimento Resti di un forte medievale e statua di togato privo di testa e frammenti di colonna scanalata Modalità di rinvenimento In elevato Descrizione Un torrione quadrangolare e lunghi tratti murari che reimpiegano laterizi e coppi antichi Cronologia Età medievale: fase normanna e federiciana (XII-XII secolo d.C.) Note La statua è attualmente conservata presso il museo archeologico di Vasto Bibliografia MARCHESANI L. et. A. 1856-68, pag. 133; STAFFA A.R. 2002, pag. 223 Archivio

Numero sito 57 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Vasto Località Punta Penna Localizzazione Nei pressi di Santa Maria della Penna Anno di rinvenimento 1850; 1888; 1993; 1998

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Tipologia di rinvenimento Santuario italico e insediamento proto urbano di età romano repubblicana, collegato con il porto naturale tra la Punta della Lotta e Punta Penna. Probabile antica città di Buca, identificata dal Romanelli per il presunto rinvenimento un’epigrafe dai Bucani all’imperatore Adriano. Frequentazione altomedievale e medievale collegata al porto.

Modalità di rinvenimento Scavi e ricognizioni e indagini programmate Descrizione Lastra in bronzo con iscrizione osca, antepagmentum in terracotta con raffigurazione di Ercole, peso raffigurante Giove con iscrizione riferiti alla presenza di un santuario italico. Tratti della Via Flaminia e Domus (III-I a.C.) con pavimento in cocciopesto e tesserine. Un manoscritto perduto di uno storico locale del XVI secolo (CANACCI) descrive nel pianoro circostante S. Maria della Penna la presenza di due templi, un teatro, acquedotti, sepolcri e altri resti murari (riportato in MARCHESANI L. 1838, pag. 142). Nella parte sud del pianoro resti di edilizia povera. Rinvenimento di un miliare relativo a lavori di restauro dell’Imperatore Costantino (323-326 d.C) e sepolture di età imperiale e tardo antica e reperti di VI-VII secolo- Monete di XI-XII secolo d.C. Riassetto dell’insediamento e del porto in età federiciana che danno origine all’insediamento medievale di Penna Luce, abbandonato nel XV secolo : cinta fortificata (XIII-XV d.C.) o potenziamento della cinta difensiva di età bizantina (VI-VII secolo), fondazione di tre chiese di cui una con area cimiteriale (S.Maria, S. Angelo, S.Giovanni) di cui la prima ancora in vita.

Recuperi di anfore nel mare antistante la punta

Cronologia IV-III secolo a.C. fino al XV secolo d.C. Note DECRETO MINISTERIALE DI VINCOLO del 6 Novembre 1995 e riconfermato con Decreto Ministeriale il 2 Giugno 1997; Comune di Vasto foglio n. 9 61 e 41 Bibliografia VETTER E. 1953, n.168-169; MARINUCCI A. 1973, pag. 96; FIRPO G. 1990, pag. 179; MARCHESANI L. 1838, pag. 142; STAFFA A.R. 1997, pp. 79-80; STAFFA A..R., 2002, pp. 223- 229; ROMANELLI D. 1805, pp.320-325; AQUILANO D. 1997; AQUILANO D. 2011, pp.59-74 Archivio

Numero sito 58 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Vasto Località Il Trave Localizzazione Rada di Casarsa; La Meta sotto la chiesa di San Nicola Anno di rinvenimento 1968 Tipologia di rinvenimento Strutture portuali di età romana Modalità di rinvenimento Descrizione Tra la spiaggia di Casarsa e il Trave sono state recuperate epigrafi in frammenti con riferimento all’annona e ad interventi eseguiti sull’acqua. A circa 50 m dalla battigia lungo muro che corre parallelo alla costa in opera cementizia e altre strutture parzialmente sommerse in opera reticolata e cementizia. Lungo la riva possenti muri realizzati in opera quadrata di conglomerato locale, lavorati a bugnato e segnalazioni di resti di piccoli nuclei di sepolture. Cronologia I-II secolo d.C. ancora in uso in età altomedievale, medievale, fino al XVII secolo Note Strutture in buona parte sommerse Bibliografia STAFFA A. R. 1995, pp. 80-81; STAFFA 2002, pp. 232-233 Archivio CH 101 I D 10/1

Numero sito 59 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Vasto Località Torre Sinello

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Localizzazione Collina a est della foce del Torrente Sinello Anno di rinvenimento 1988 Tipologia di rinvenimento Insediamento pluristratificato Modalità di rinvenimento Arature; 1998 saggi archeologici Descrizione Murature in opera vittata con fondazione in ciottoli associati a ceramica a vernice nera, sigillata italica e africana e grosse murature in pietra in opera incerta con riuso dei materiali antichi pertinenti ad almeno due vani (Castellum de Senella ); Cronologia Età romana repubblicana e imperiale. Età fino al XIV secolo d.C. Note Bibliografia STAFFA A.R., 2002, pp. 221-222 Archivio

Numero sito 60 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Vasto Località Punta Aderci Localizzazione Grotta della Carneria Anno di rinvenimento 1856; 1995 Tipologia di rinvenimento Villa romana con cisterna Modalità di rinvenimento Lavori edili e saggi nel 1995 Descrizione Grande cisterna a pianta e murature in laterizio e cementizio, inglobata all’interno dello stabilimento industriale di Punta Aderci Cronologia Età romana e tardo antica Note Bibliografia STAFFA A.R., 2002, pag. 222. ; MARCHESANI L., 1856, pag. 13, nota e Archivio

Numero sito 61 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Vasto Località Torricella - San Nicola Localizzazione Collina soprastante la località il Trave (approdo) Anno di rinvenimento 1902; 1994: 1996 Tipologia di rinvenimento Villa romana e resti del castello medievale di Torricella (XI – XIV secolo d.C.) Modalità di rinvenimento Rinvenimento casuale e successivamente scavo archeologico e saggi Descrizione Imponente sostruzione in opera mista con absidi, con muri di contenimento verso valle, contrafforti e opere di terrazzamento con nicchie in opera mista alternate a pilastri; sistemazioni idrauliche (tubi fittili) per il deflusso delle acque Cronologia I-II secolo d.C.; XI-XIV secolo d.C. Note Bibliografia STAFFA A.R. 2002, pp. 229-232; MARCHESANI L. 1838, pp.230-231 Archivio

Numero sito 62 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Vasto Località Localizzazione Vecchia stazione ferroviaria di Vasto Marina Anno di rinvenimento 1886 Tipologia di rinvenimento Insediamento rustico Modalità di rinvenimento Costruzione della ferrovia Descrizione Muri e pavimenti pertinenti con probabilità ad una villa

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Cronologia Età romana Note Bibliografia STAFFA A.R., 2002, pag. 233; NOTIZIE SCAVI 1888, pag. 461; MARINUCCI 1973, pag. 95, n. 95 Archivio

Numero sito 63 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Vasto Località Collebono Localizzazione Masseria Marino Anno di rinvenimento 1991 Tipologia di rinvenimento Ruderi di una chiesa di età medievale ( San Anastasio in loco Colleboni ) Modalità di rinvenimento Costruzione della ferrovia Descrizione Muri e pavimenti dell’insediamento medievale abbandonato di Colleboni Cronologia X-XI secolo d.C. Note Fuori carta Bibliografia STAFFA A.R., 2002, pag. 233; Archivio A.S.A.A. Segnalazione del Dott. Davite Aquilano (14/10/91, n. prot. 4858)

Numero sito 64 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Vasto Località San Tommaso Localizzazione Nuova Stazione ferroviaria Anno di rinvenimento 1991 Tipologia di rinvenimento Abitato protostorico Modalità di rinvenimento Lavori di costruzione della strada di collegamento del nucleo industriale di S. Salvo con la nuova stazione ferroviaria Descrizione Livelli con materiale ceramico ad impasto Cronologia Tarda età del Bronzo-Prima età del Ferro Note Fuori carta Bibliografia STAFFA A.R., 2002, pag. 233; Archivio A.S.A.A. Pratica Vasto località S. Tommaso; relazione Dott. A. Usai e del Dott. S. Agostini del 23/3/92

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Numero sito 65 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Vasto Località Localizzazione Largo Barbacane, Via Giulia, Corso Garibaldi Anno di rinvenimento Tipologia di rinvenimento Necropoli e antica città di Histonium (Capitolium, Anfiteatro, Terme, Tempio di Apollo, grandi Cisterne) Modalità di rinvenimento Descrizione Cronologia Tarda età repubblicana – Prima età imperiale Note Da Vasto proviene un frammento di cuspide di cancello del presbiterio con raffigurati due agnelli e una croce, oltre a un’iscrizione che si riferisce all’attività di un vescovo locale, puntualmente confrontabile con materiali di prima età carolingia della Dalmazia, conservata presso il museo archeologico, forse dalla scomparsa chiesa di S. Salvatore (1): IX secolo d.C. Bibliografia STAFFA A.R., 2002, pp. 210-216; STAFFA A. R., 1995, pp.81-83,90-100; CARTA ARCHEOLOGICA DI VASTO, 1995: in STAFFA A.R., 1995; STAFFA A.R. 2002, pag. 309 fig. 65 Archivio

Numero sito 66 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Vasto Località Luce (A), Conicella (B), Castello (C) Localizzazione Lungo il Tratturo a nord della chiesa di S. Antonio Anno di rinvenimento 1911-1914 Tipologia di rinvenimento Necropoli italica, denominata necropoli del tratturo Modalità di rinvenimento Descrizione Necropoli del Trattura. 23 sepolture maschili e 29 sepolture femminili con corredo lungo il tratturo, organizzata a nuclei gentilizi Cronologia VI-III secolo a.C. Note Bibliografia STAFFA A.R., 2002, pp. 217-220 Archivio

Numero sito 67 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Vasto Località Colle del Tratturo Localizzazione Anno di rinvenimento Inizi 1900 Tipologia di rinvenimento Villaggio di capanne dell’età del Ferro (VII-VI a.C.) con funzioni difensive lungo il tracciato Modalità di rinvenimento Casuale Descrizione Cronologia Età del Ferro (VII-VI secolo a.C.) Note Tracce di capanne di età protostorica erano state segnalate anche lungo il tratturo, a nord della necropoli, in corrispondenza con il Colle Bibliografia STAFFA A.R., 2002, pag. 217 Archivio

Numero sito 68 Regione Abruzzo Provincia CH

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Comune Vasto Località Colle Pizzuto Localizzazione Anno di rinvenimento Tipologia di rinvenimento Ruderi romani e fondi di capanne italiche e medievali Modalità di rinvenimento Descrizione Cronologia Età protostorica, romana, medievale Note Fuori carta Bibliografia Archivio

Numero sito 69 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Vasto Località Localizzazione Area attuale cimitero Anno di rinvenimento 1994 Tipologia di rinvenimento Necropoli Modalità di rinvenimento Descrizione 27 sepolture alla cappuccina e a cassone e varie epigrafi funerarie Cronologia I-IV d.C. Note Bibliografia STAFFA A.R., 2002, pag. 209; STAFFA A. R., 1995, pp. 84-90 Archivio

Numero sito 70 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Vasto Località Piana S. Angelo di S. Salvo e località Villa Nasci Localizzazione Collina lungo il torrente Buonanotte a nord di S. Salvo Anno di rinvenimento 1991-92 Tipologia di rinvenimento Villa romana Modalità di rinvenimento Opere di urbanizzazione Descrizione Inglobati all’interno del nucleo industriale di S. Salvo Cronologia Età romana con frequentazione altomedievale e medievale Note Fuori carta Bibliografia STAFFA A.R., 2002, pag. 235; Archivio

Numero sito 71 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Vasto Località Cappella della Madonna del Soccorso Localizzazione Anno di rinvenimento 1886 Tipologia di rinvenimento Mausoleo Modalità di rinvenimento Descrizione Struttura funeraria a pianta rettangolare con volta a botte in calcestruzzo e rivestimento a reticolato; nei pressi era stata ritrovata l’epigrafe funeraria di Caius Hosidius Veteranus Cronologia Età romana Note Bibliografia STAFFA A.R., 2002, pag. 209; Notizie Scavi 1886, pag. 433; MARINUCCI A., 1973, pp. 29,30

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Archivio

Numero sito 72 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Vasto Località Santa Lucia Localizzazione Anno di rinvenimento 1886 Tipologia di rinvenimento Necropoli a colombari Modalità di rinvenimento Descrizione Cronologia Note Bibliografia STAFFA A.R., 2002, pag. 209; Notizie Scavi 1886, pag. 433; MARINUCCI A., 1973, pag. 15 Archivio

Numero sito 73 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Vasto Località Buonanotte Localizzazione Anno di rinvenimento 1889 Tipologia di rinvenimento Fondi di capanna e tombe Modalità di rinvenimento Descrizione Cronologia Note Fuori Carta Bibliografia Archivio A.S.A.A. Pratica Vasto

Numero sito 74 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Vasto Località Contrada Salce Localizzazione Presso Via San Michele Anno di rinvenimento 1886 Tipologia di rinvenimento Tombe Modalità di rinvenimento Descrizione Cronologia Note Bibliografia Archivio A.S.A.A. Pratica Vasto

Numero sito 75 Regione Abruzzo Provincia CH Comune Vasto Località Incoronata Localizzazione Anno di rinvenimento 1883; 1924 Tipologia di rinvenimento Necropoli

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Modalità di rinvenimento Descrizione Cronologia Note Bibliografia Archivio A.S.A.A. Pratica Vasto

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9 Bibliografia

Fonti Archivistiche Archivio A.S.A.A. = Archivio della Soprintendenza per i Beni Archeologici d’Abruzzo

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