Photograph: Museo Archeologico Nazionale Di Palestrina Nome Del
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Nome del monumento: Palazzo Barberini (Museo Archeologico Nazionale) Ubicazione: Piazza della Cortina 00036 Palestrina Roma, Palestrina, Roma, Italia Datazione del monumento: 1630-1660 Tipologia: Palazzo feudale Promotore(i) della costruzione: Taddeo Barberini (1603, Roma – 1647, Parigi), Prefetto di Photograph: Museo Archeologico Nazionale di Roma, e il figlio Maffeo (1630-1685), nato dal matrimonio con Palestrina Anna Colonna Storia: Il palazzo e l’intero feudo di Palestrina, di proprietà del principe Francesco Colonna di antica famiglia feudale, fu acquistato nel 1630 da papa Urbano VIII (1623-1644) per donarlo al fratello Carlo Barberini. La famiglia, originaria di Barberino in Val d’Elsa, era costituita da piccoli proprietari terrieri poi mercanti stabilitisi inizialmente a Firenze e nel corso del 500 con il primo prelato Francesco (1528-1600) anche a Roma. A Taddeo Barberini, figlio di Carlo morto in quello stesso 1630, si devono la risistemazione e la sopraelevazione del palazzo che corona la sommità dell’altura sulle cui pendici sorgeva lo scenografico santuario del II secolo a.C. dedicato alla Fortuna Primigenia, famoso nell’antichità per i suoi oracoli. Il Palazzo dopo i bombardamenti dell’ultima guerra - che hanno riportato in luce alcune strutture antiche - è stato donato allo Stato nel 1956 ed adibito a Museo Archeologico Nazionale. Descrizione: Il palazzo è contraddistinto dalla coincidenza tra strutture antiche - il concavo doppio portico anulare terminale del santuario, del quale sono visibili nel pavimento dell’ingresso le basi delle colonne – e le fasi costruttive che si sono sovrapposte dall’alto Medioevo fino ai Barberini. L’iscrizione del portale principale, datata 1498, e lo stemma dei Colonna sul pozzo testimoniano gli ingenti lavori commissionati dai Colonna che hanno dato al palazzo, attraverso la scala centrale a due rampe nella cavea e la sistemazione del pozzo, una connotazione urbanistica di assialità dell’intero complesso e di fusione tra le strutture antiche e moderne. Tale compenetrazione in senso scenografico con l’antichità è stata sottolineata dai Barberini – Taddeo e il figlio Maffeo – con la ristrutturazione della sala centrale all’interno e la realizzazione dell’altana sul fronte e del ninfeo cruciforme sul retro (1660 su disegno di Francesco Contini), quasi ad evidenziare in senso simbolico il nuovo “status” acquisito dalla famiglia in una sorta di appropriazione ideale dell’antichità e della storia romana. Questo dialogo costante con l’antico “riutilizzato” è ulteriormente accentuato dalla destinazione del palazzo a contenitore del cospicuo materiale proveniente dal territorio, tra cui si segnala in particolare il celebre mosaico policromo con scena nilotica, in origine pavimento di una vasca, rinvenuto nell’aula absidata del tempio inferiore e fatto collocare nel palazzo dal cardinale Francesco Barberini (1597-1679), fratello di Taddeo, ancora oggi una delle opere più interessanti e particolari del Museo. Il palazzo presenta inoltre all’interno una ricca ed interessante decorazione ad affresco con scene mitologiche, bibliche e storiche attribuita ad artisti della cerchia degli Zuccari e quindi databile tra la fine del 500 e la prima metà del 600. Un ulteriore intervento urbanistico promosso nel 1656 da Maffeo Barberini è costituito dalla strada di collegamento tra santuario inferiore e superiore, palazzo e chiesa. View Short Description Il palazzo è contraddistinto dalla coincidenza tra le strutture antiche del santuario romano del II secolo a.C. e le fasi costruttive che si sono sovrapposte dall’alto Medioevo fino ai Barberini. Tale compenetrazione in senso scenografico con l’antichità è stata sottolineata dai Barberini con i loro interventi architettonici tesi ad evidenziare in senso simbolico il nuovo “status” acquisito dalla famiglia anche attraverso una sorta di appropriazione ideale dell’antichità e della storia romana. Criterio di datazione del monumento: Bibliografia Bibliografia di riferimento: Romanelli, P., Palestrina, Napoli 1967, 83-86. Masella, L.- Fornari, Z.,”L’attività architettonica…”, I Barberini a Palestrina (a cura di P. Tomassi), Palestrina 1992, 59-126. Barberini, F., “La famiglia Barberini”, I Barberini a Palestrina (a cura di P. Tomassi), Palestrina 1992, 7-36. Il Museo archeologico di Palestrina (a cura di S. Gatti), Roma 1996. Baiocchi, G., “Palazzo/Museo Barberini”, I Principi della Chiesa, Milano 1998, 174-175 Citation: Laura IndrioPalazzo Barberini (Museo Archeologico Nazionale) in Discover Islamic Art, Museum With No Frontiers,2021 http://baroqueart.museumwnf.org/database_item.php? id=monument;BAR;it;Mon13;19;it Compilato da: Laura Indrio Numero di lavoro di MWNF: IT1 19.