Sgalambro, Il Filosofo Che Amava La Canzone
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Quotidiano Data 28-12-2019 IAcAZZETfApHMEZzoGIoR.vo Pagina 15 Foglio 1 RICORRENZE A 5 ANNI DALLA SCOMPARSA, ESCE UN SAGGIO CON UN CONTRIBUTO DEL BARESE ANTONIO CARULLI Sgalambro, il filosofo che amava la canzone Daí trattati aí testi per Alice, Battiato, Celentano e Mílva dr LE0 LESTINGI consapevolezza del dolore e della morte si sarebbe in- trecciata indissolubilmente con la consapevolezza della uò darsi pessimismo senza voltare le spalle pienezza della vita, andando a costituire un binomio all'essere e alla filosofia tradizionalmente in- inscindibile che sarà costante in tutte le sue opere. tesi? Manlio Sgalambro fu veramente un fi- L'imperativo sarà, allora, quello di restare con la schie- losofo intellettualmente isolato? Come amare na diritta nel faccia a faccia col dolore e con la morte, Spinoza e allo stesso tempo capovolgerlo radicalmente? come ha provato afare personalmente lui, già da sempre Come considerare l'attenzione di Sgalambro alla mu- catturato dalle carte e dai libri, che si muoveva inquieto sica, il suo sodalizio con Franco Battiato e i suoi testi fra le mitra delle stanze della sua grande casa catanese, sulla teoria della canzone? quasi cercando scampo in una distrazione che, però, A5 anni dalla morte di questo pensatore «irregolare», malediceva qualora essa fosse realmente arrivata. lontano dal mondo dell'accademia, l'unico «caso serio» «Pratico il pensiero non per amore, ma per necessità; della filosofia italiana dell'ultimo cinquantennio, se- definisco, giudico. Non m'inchino come una canna,non condo Massimo Cacciari, esce un prezioso volume(La soddisfo attese», scrisse in un suo libro provocatorio, piccola verità. Quattro saggisu Manlio Sgalambro,edito Dell'indifferenza in materia di società, edito nel 1994 da Mimesis) che intende rispondere a questi e ad altri dall'Adelphi, come molti altri suoi testi, da La morte del interrogativi cruciali attorno al singolare studioso si- sole al Trattato dell'empietà. Il filosofo autentico dev'es- ciliano, che era nato a Lentini nel 1924 e si spostava sere, disse in raramente da Catania, dove ha vissuto fino al 2014. Fra i un'intervista, saggi raccolti nel testo, spicca quello del giovane, ma già un «criminale» maturo studioso Antonio Carulli, nato a Bari nel 1983,(Il per la società, a «mito» dell'inattualità di Sgalambro), già autore della causa della non- prima monografia esaustiva su Sgalambro, edita nel curanza delle 2017 dal Melangolo di Genova,e curatore di un altro bel leggi costituite, testo, insieme alla barese Patrizia Trovato, dal titolo che sottomette a Caro misantropo. Saggi e testimonianze per Manlio Sga- quelle del pro- lambro, edito da La Scuola di Pitagora. prio pensiero, il I contributi presenti nel libro spaziano dall'analisi del quale gli impone primo libro di Sgalambro, I paralipomeni all'irrazio- di assumersi la nalismo, scritto all'età di 22 anni,a quella del tema della funzione del musica e della poesia (Sgalambro, oltre ad essere stato «contro»; «io so- l'autore di molte composizioni di Battiato, come il ca- no un unicum, polavoro La cura, ha scritto testi anche per Patty Pravo, non un civis o Alice, Fiorella Mannoia, Carmen Consoli, Milva e un socius: i miei Adriano Celentano) e delle site smisurate e ingorde pensieri sono gli Manlio Sgalambro (1924 - 2014) letture: Schopenhauer innanzitutto, poi Kant, llegel, unici miei ave- Nietzsche, Stirner, Rensi, Simmel, Cioran e Spinoza, ri», scrisse nel suo Variazioni e capricci morali, edito da verso il quale Sgalambro scrisse una volta di aver pro- Bompiani nel 2013. L'autoreferenzialità che ne discen- vato una «sottomissione incondizionata». deva, seppur non esente da qualche tratto di autocom- Ma,al dilà di questa nuova ricerca su alcuni dei molti piacimento narcisistico, assumeva tuttavia, in questa nodi speculativi del suo pensiero e intorno ai quali si luce, il suo carattere teoretico di «necessità». continuerà ad indagare, chi è stato veramente Sga- Per Sgalambro, allora, nessuna condivisione di sé, lambro? Se è vero, ed è vero, che «nomen omen», il cioè dei suoi pensieri: questo il suo desiderio più acuto destino che risiede in lui è di qualcosa che sta di tra- da misantropo solipsista, un desiderio contro natura, si verso, di sghimbescio, che suona irregolare e perciò direbbe, per chi è votato al pensiero. Ma per chi vuole singolare, unico. E se il carattere fondamentale dell'uo- restare fedele alla crudele verità dell'esistenza, appa- mo Sgalambro va individuato, senza ombra di dubbio, riva inconcepibile a Sgalambro che fra i diritti ina- nell'essere abitato e come invasato dal pensiero, tut- lienabili non vi fosse quello al solipsismo, al sacrosanto tavia un abisso di separazione solcherà la distanza frase desiderio di esistere «da solo». Un pensatore «inattuale», stesso e gli altri coetanei: essere abitato dal pensiero dunque,Sgalambro? Forse sì, ma rileggendo i suoi libri significa, essenzialmente, come tutta l'opera filosofica si resta ancora profondamente colpiti da una sorta di 120634 renderà evidente, possedere una precoce consapevo- vortice, da un flusso di lava purificatrice che invade le lezza della morte e di quanto in essa rimanda al cosmico categorie della filosofia, soprattutto quella della filosofia tramontare e finire delle stelle, respingendo ostina- della politica, normalmente considerata, come l'«io», tamente ogni forma di consolazione. l'«altro», la «società», la «comunità»; una lucidità e una Un contatto con l'incombenza della morte che ha sincerità estreme,radicali, e ormai quasi scomparse nel segnato anche biograficamente Sgalambro, durante la linguaggio e nelle istanze che dominano il dibattito sua giovinezza,a causa di una grave febbre:l'acuminata filosofico dei nostri tempi. Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile..