DOMENICO ZIPOLI from the Old World to the New on the ancient Organs of his City

Gabriele Giacomelli, organo

Prato (), Cattedrale di S. Stefano - Cappella del Sacro Cingolo Organo di Cesare Romani (1588) e Michelangelo Crudeli (1773) (Italy), Pieve di San Giusto in Piazzanese Organo di Michelangelo Crudeli (1777) e Michelangelo Paoli (prima metà del sec. XIX)

Prato, Cattedrale di S. Stefano Cappella del Sacro Cingolo Organo di: Cesare Romani (1588) e Michelangelo Cru- Effetti speciali: Usignolo. deli (1773). La disposizione dei registri sul somiere, iniziando dalla Interventi di restauro: Riccardo Lorenzini (2000). facciata, è la seguente: Principale, Voce Umana, Ottava, Ubicazione: in alto su un poggiolo, in un vano nel muro fra Flauto in Ottava, Nasardo, XV, XIX, XXII. Le canne la Cappella del Sacro Cingolo e la sacrestia, con facciata nella del Principale sono dal Do al Si di legno e sono sempre cappella e tastiera nella sacrestia (disposizione ‘monacale’). 1 1 inserite, dal Do al Do di stagno in facciata, dal Do# 25 canne di stagno disposte a cuspide cen- 2 4 4 Prospetto: al Do di piombo all’interno. La Voce Umana inizia dal trale con ali laterali, bocche con labbro superiore a mitria. 5 Do3. Il Flauto in Ottava inizia dal Do2. Il Nasardo (2 Canna maggiore della facciata: Do2. 2/3’) inizia dal Do3. Gran parte delle canne di Principale, Tastiera: 45 note (Do1-Do5 con prima ottava corta), dia- tonici ricoperti di bosso e cromatici in legno da frutto Ottava, XV e XIX sono di Cesare Romani. Il somiere, tinto di nero. la tastiera e le canne della XXII, Voce Umana, Flauto in Ottava e Nasardo sono di Michelangelo Crudeli. Pedaliera: a leggio in noce di 8 note (Do1-Si1) costante- mente unita alla tastiera, più un pedale per l’Usignolo. L’Usignolo è stato realizzato da Riccardo Lorenzini, collegandolo a un pedale che comandava un Timpano Somiere: in noce a tiro con 8 stecche, 45 canali e crivello in gattice. non più esistente. Registri: azionati da 8 tiranti con pomelli torniti in Manticeria: a lanterna di Lorenzo Paoli (1863), bosso disposti in colonna a destra della tastiera. Cartellini alimentato da due pompe azionabili mediante stanghe. a stampa settecenteschi. L’impianto è stato dotato di elettroventilatore. Disposizione fonica: Pressione del vento: 55 mm (H2O). Principale [8’] Corista: 458 Hz (a 19°). Ottava mesotonico a 1/4 di comma. Decima V Temperamento: Decima IX Accordatura: Samuele Maffucci. Vigesima II Registrazione: Luciano Colloreta - 5 luglio 2013 Flauto in VIII Editing e Mastering: Andrea Benassai Nasardo Sonoria Recording Voce Umana Fotografia dell’organo: Claudio Cerretelli

Prato, Pieve di San Giusto in Piazzanese

Organo di: Michelangelo Crudeli (1777) e Michelan- Disposizione fonica: gelo Paoli (prima metà del sec. XIX) Contrabbassi [16’] Interventi di restauro: Riccardo Lorenzini (2000). Principale [8’] Del Paoli sono le canne della facciata, del Flauto in Ottava selva, delle Trombe e le Zampogne. XV Ubicazione: in alto sulla cantoria in controfacciata. XIX Prospetto: 25 canne di stagno disposte a cuspide XXII centrale con ali laterali, bocche non allineate con XXVI labbro superiore a mitria. Canna maggiore della XXIX facciata: Sibemolle1. Cornetto s[oprano] Nasardo s[oprano] Tastiera: 47 note (Do1-Re5 con prima ottava corta), diatonici ricoperti di bosso con frontalini della me- Trombe basse [in realtà: Trombe soprane] desima essenza tinti di nero e intagliati a conchiglia, Trombe soprane [in realtà: Trombe basse] cromatici in legno da frutto tinto di nero con coper- Voce Umana tine in ebano e intarsio a tre segmenti nell’estremità Flauto in 8 posteriore. Flauto in sol [sic, in realtà: in selva 8’]

Pedaliera: a leggio in noce di 8 note (Do1-Si1) co- Vuoto [in realtà: Zampogne 4’] stantemente unita alla tastiera, più una pedalierina di 3 note con pedale per l’Usignolo e due pedali per i Timpani in Do e Si. Accessori: Tira Pieno, Ripieno [in realtà: Tira Trombe soprane, Trombe basse, Nasardo e Cornetto] Somiere: maestro a tiro in noce con 14 stecche e 47 canali. Crivello in gattice. Somiere della pedaliera, Effetti speciali: Usignolo, Timpani in due toni per i Contrabbassi e le Zampogne, in cipresso con 2 stecche e 9 canali. Registri: azionati da 16 tiranti con pomelli torniti in bosso disposti in colonna a destra della tastiera + 2 tiranti analoghi disposti a lato per gli accessori. Car- tellini a stampa: La disposizione dei registri sul somiere maestro, ini- Manticeria: tre mantici a cuneo alimentati da un si- ziando dalla facciata, è la seguente: Principale, Ottava, stema di corde e ruote. L’impianto è stato dotato di elet- Flauto in Ottava, Cornetto, Nasardo, XV, XIX, XXII, troventilatore. XXVI, XXIX, Voce Umana, Trombe soprane, Trombe 58 mm (H2O). basse, Flauto in Selva. Le canne del Principale sono dal Pressione del vento:

Do1 al La1 di legno aperte e sono sempre inserite, dal Corista: 446 Hz (a 20°). Sibemolle al Sibemolle di stagno in facciata, dal Si al 1 3 3 Temperamento: del tono medio evoluto a 1/4 di Re5 di stagno all’interno. Le prime 6 canne dell’Ottava comma. (dal Do al La ) sono di legno. Il Flauto in Ottava ha le 1 1 Accordatura: Samuele Maffucci. prime 11 canne (da Do1 a Re2) in comune con l’Ottava.

Il Cornetto a 2 file (2’ e 1 3/5’) inizia dal Fa3. Il Nasardo Registrazione: Enrico Belluomini - 8 ottobre 2013. (2 2/3’) inizia dal Fa3. La Voce Umana inizia dal Fa3. Le Editing e Mastering: Andrea Benassai Trombe soprane e le Trombe basse sono di 8’ con tube in Sonoria Recording. banda di latta. Il Flauto in Selva di 8’ ha le prime 8 can- ne (da Do1 a Si1) in comune con il Principale, le canne Fotografia dell’organo: Antonio Pivetta successive sono tappate mediante coperchi cilindrici in lega metallica. Divisione Bassi e Soprani tra Mi3 e Fa3. Le canne dei Contrabbassi di 16’ ai pedali sono 8, tap- pate in legno d’abete. Le canne delle Zampogne di 4’ sono 8, con le tube in banda di latta e sono alloggiate separatamente 4 sul tetto della cassa e 4 sul basamento della cantoria (ma in origine erano suonate da altrettanti angeli tubicini, oggi scomparsi, poggianti sul parapetto della medesima). Tirapieno azionato da tirante a pomello collocato a lato della colonna dei registri, inserisce tutti i registri compresi fra l’Ottava e la XXIX. Ripieno azio- nato da tirante a pomello collocato a lato della colonna dei registri, inserisce Trombe soprane, Trombe basse, Nasardo e Cornetto.

Pieve di San Giusto Domenico Zipoli fra vecchio e nuovo mondo

Nato a Prato il 17 ottobre 1688 in una tappa all’interno di un per- medesimo periodo romano il pra- una famiglia di contadini, Dome- corso di studi piuttosto articolato, tese compose anche la Sonata per nico Zipoli ricevette i primi rudi- che portò il pratese già nel giugno violino e tre Cantate per voce sola menti musicali da Giovan France- dello stesso anno a Roma, dove si e basso continuo. E purtroppo il sco Becattelli, autore di musica sa- stabilì presso la dimora del priore lascito zipoliano degli anni italiani cra e tastieristica. Una prima occa- di S. Giovanni dei Fiorentini, chie- termina qui. Nonostante il ruolo sione si presentò nel 1707, quando sa in cui si ritrovava la comunità di organista della chiesa del Gesù ormai diciannovenne «povero gio- toscana, al cui servizio lavorava – incarico che viene dichiarato nel vane studioso, di buono spirito e come cameriere Giuseppe Zipoli, frontespizio delle Sonate, la cui de- di buona aspettativa» ottenne una fratello di Domenico. Da Roma dica è datata primo gennaio 1716 borsa di studio che gli permise di Zipoli si recò quindi a Napoli alla – troviamo infatti il pratese in par- proseguire la sua formazione a Fi- scuola di (da tenza per la Spagna già nell’aprile renze, dove da lungo tempo la cor- cui, però, stando alla testimonian- del medesimo anno. La vicinanza te medicea proteggeva musicisti di za di Giovanni Battista Martini con la Compagnia di Gesù lo in- gran fama. Nella capitale del gran- «scapò per acuta differenza»), dusse evidentemente a progettare ducato, il giovane Domenico entrò quindi a presso Lavinio un orizzonte radicalmente diverso dunque in contatto con musicisti Vannucci e, infine, nuovamente a alla propria vita. molto apprezzati, come l’operista Roma, nel 1710. Partì molto probabilmente il 21 Giuseppe Maria Orlandini. Della Nella capitale pontificia Zipoli ri- aprile 1716, al seguito di una mis- permanenza del musicista pratese vestì ruoli di una certa rilevanza, sione dei padri gesuiti, sostando a Firenze rimane un ricordo nella essendo anche entrato a far parte prima a Genova e poi per diversi partecipazione all’oratorio-cento- della Congregazione dei Musici di mesi a Siviglia, per imbarcarsi fi- ne Sara in Egitto che fu eseguito S. Cecilia. Fu anche organista della nalmente a Cadice il 5 aprile 1717 nel febbraio del 1708. In questa basilica di S. Maria in Trastevere e con direzione Mar del Plata. Il impresa Zipoli si trovava accanto a della Chiesa del Gesù, la casa ma- documento attestante l’imbarco celebri nomi del firmamento mu- dre dei Gesuiti. Al soggiorno ro- per l’America ritrae Zipoli come sicale italiano, come, oltre al già mano – protrattosi fino alla prima- uomo «di media statura, due nei citato Orlandini, Antonio Caldara, vera del 1716 - risalgono le uniche sulla gota sinistra». La spedizione Francesco Gasparini, Alessandro composizioni che Zipoli dette alle sbarcò nel Nuovo Mondo soltanto Scarlatti e i fiorentini Giovanni stampe, ossia le Sonate d’Intavola- nel luglio del 1717, durando la tra- Maria Casini e Francesco Veracini. tura per Organo e Cimbalo, edite versata oceanica circa tre mesi. Da Ma anche questa si rivelò soltanto nel 1716. Con ogni probabilità nel Mar del Plata e da , dove rimase per qualche settima- l’America meridionale. Le sue Sonate d’Intavolatura per Organo e na, si trasferì poi a Cordoba, alle composizioni furono copiate innu- Cimbalo. Si tratta di un’opera che falde della cordigliera andina, la merevoli volte, diffondendosi per ebbe il privilegio della stampa in città culturalmente più importante ogni dove grazie alla straordinaria un’epoca in cui erano molto rare dell’allora provincia spagnola del filiera costituita dalle reducciones le edizioni di composizioni tastie- Paraguay, oggi situata in territorio gesuitiche, sorta di città-monastero ristiche. I costi per un’edizione argentino. Cordoba era sede del in cui convivevano chierici e laici, musicale erano elevati e raramente Colegio Maximo, l’istituto gesuiti- europei e indigeni, e in cui vigeva i musicisti potevano permetter- co in cui studiavano i novizi. Zipo- un ordine particolarissimo, tanto seli, a meno che non intervenisse li lo frequentò a lungo alternando da essere definite da alcuni storici in loro sostegno un mecenate. risultati scolastici eccellenti ad al- come un esempio di ‘socialismo’ Ed è proprio ciò che accadde a tri meno lusinghieri. Lo troviamo ante litteram. La musica di Zi- Zipoli, che trovò nella nobildon- infatti giudicato nel 1720 di indole poli dovette colpire non poco gli na Maria Teresa Mayorga Renzi «temperata» (alcuni suoi compa- animi di quelle popolazioni, che Strozzi l’illuminata patrocinatrice gni di studi erano invece definiti continuavano anche dopo morto a della stampa. Il maestro pratese «collerici»), di ingegno «bonum» invocarne lo spirito, quasi fosse di- nella dedica alla nobildonna ne e dotato di «talentum ad ministe- ventato un nume tutelare, una sorta sottolinea, fra l’altro, la «perfetta ria: ad Hispanos et Indos», mentre di esotico Orfeo, dotato di magici cognizione dell’armonia». L’o- nel 1724 viene giudicato di talento poteri di intercessione fra il mondo pera è suddivisa in due parti, la «mediocre». Fatto sta che non ri- terreno e quello celeste. prima delle quali contiene una uscì ad essere ordinato sacerdote Il ritrovamento negli archivi bo- toccata, cinque canzone precedu- – forse anche per la prolungata in- liviani, alcuni decenni orsono, di te da quattro versi ciascuna, due disponibilità del vescovo – prima un cospicuo numero di sue parti- elevazioni, un offertorio, un post- che sopraggiungesse la morte, il 2 ture ha ridato nuovo impulso alla communio e una pastorale, quindi gennaio 1726. Sembra che fosse conoscenza di questo singolare brani concepiti per la liturgia (e malato da tempo di tubercolosi personaggio vissuto fra Vecchio preferenzialmente destinati all’or- (in una cronaca si parla di maligna e Nuovo Mondo. Il corpus zipo- gano), mentre la seconda consta di tabe) e che fosse stato portato nel- liano emerso in America Latina quattro sonate (suddivise in vari la tenuta di Santa Catalina, a nord consiste in varie copie delle Sonate brani per lo più ispirati alle danze di Cordoba, dove sarebbe stato se- d’Intavolatura, ma soprattuto in del tempo) e di due partite (con- polto assieme agli altri gesuiti del musica sacra (messe, salmi, mot- cepite come collane di variazioni) luogo. Un elemento rimane certo: tetti, inni ecc.) per voci e strumen- più adatte ad un contesto profano Zipoli in quelle terre remote eser- ti e in qualche brano tastieristico e quindi tendenzialmene destinate citò più che l’attività ecclesiastica non pubblicato nelle Sonate. Il al timbro del clavicembalo. quella di musicista, divenendo il capolavoro zipoliano rimane co- La Toccata apre l’opera nel compositore più famoso in tutta munque l’ampia raccolta delle segno dell’eredità postfrescobal- diana mutuata dal toscano Ber- quest’ultima, la Canzona contrap- espressivi si suonano con libertà nardo Pasquini: passaggi solenni puntisticamente più elaborata, di movimento e con il registro in stile accordale si alternano con la sola ad essere suddivisa in tre del Principale utilizzato da solo momenti mossi da rapide figura- sezioni contrastanti per tempo e o in unione con la Voce Umana zioni prevalentemente scalari: è agogica. Esse sono tuttavia lega- battente, che restituisce il vibrato un bell’esempio di stylus phanta- te dallo stesso soggetto tematico, delle nostre corde vocali. Molto sticus del tardo barocco. Seguono che assume caratteristiche diver- diverso è il Post Communio, re- i quattro brevi Versi in Re mino- se in ciascuna delle tre sezioni. Si cante l’indicazione - ovviamente re, composti evidentemente per passa, così, dalla severità di quel- rispettata in questo cd - «Co’ un’esecuzione in alternanza con la iniziale alla leggerezza di quella flauti». È un’oasi di aerea legge- versetti in canto gregoriano e centrale in tempo 12/8, fino alla rezza, una ghirlanda di rapide no- correlati - al pari degli altri in Do festosa maestosità della sezione tine che disegnano un delicato e maggiore, Fa maggiore, Mi mino- conclusiva in cui il soggetto viene ininterrotto ghirigoro rococò. Più re e Sol minore - alla successiva accompagnato da un vero e pro- ritmato e incisivo è il festoso Of- Canzona, impostata nel medesi- prio controsoggetto, ritmicamen- fertorio, che si dipana su un lungo mo tono. Sia i quattro Versi in Re, te più mosso. pedale di Do fra motivi di danza, che quelli in Do e in Sol registrati Alle cinque canzone precedu- giochi di eco e brevi progressioni. in questo cd, si aprono con un te dai rispettivi gruppi di versi, Oltremodo suggestiva è, infine, primo brano che si caratterizza seguono nell’edizione zipolia- la Pastorale che si articola in tre per il piglio toccatistico, prose- na cinque brani espressamente sezioni ricche di richiami al mon- guendo con i rimanenti tre che concepiti per specifici momenti do sonoro delle pastorali natalizie adottano invece uno stile imitati- della liturgia e destinati a parti- suonate dagli zampognari, tanto vo più o meno rigoroso. Ma è so- colari timbri dell’organo barocco. diffuse nell’Italia peninsulare del prattutto nelle brillanti canzone Sono la (sonata) All’Elevazione in tempo. Il Largo iniziale in cullan- che si manifesta la sapienza con- Fa maggiore, la (sonata) Al Post te tempo 12/8 su un lungo pedale trappuntistica dell’autore, la qua- Comunio, la (sonata) All’Eleva- di Do evoca una ninna-nanna al le tuttavia si stempera frequente- zione in Do maggiore, la (sonata) Bambin Gesù. La sezione centra- mente in momenti e passaggi di All’Offertorio e la Pastorale. Un le, un Allegro «Co’ flauti», pare polifonia soltanto apparente. La inatteso gusto per la cantabilità riecheggiare una festosa parteci- Canzona in Re minore, ad esem- melodica caratterizza le due Ele- pazione al mistico evento da par- pio, accoglie al suo interno passi vazioni. Sono brani meditativi di te di qualche schiera angelica o e progressioni decisamente omo- grande fascino, in cui armonie anche di qualche vispo pastorel- fonici, chiudendo con un breve tenute a lungo con l’ausilio dei lo. La sezione conclusiva, ancora passaggio in stile toccatistico, pedali dell’organo accompagna- un Largo, è denominata «piva», presente anche nelle canzone in no archi melodici di sublime dol- in evidente riferimento al suono Do maggiore e in Sol minore. È, cezza. Com’è noto, questi brani della zampogna: le note gravi della pedaliera imitano i caratte- mentale del tempo, soprattutto Legate probabilmente a occasioni ristici bordoni dello strumento di ambito italiano. Le Partite in celebrative ufficiali che intendeva- agreste, mentre i cromatismi che Do maggiore sono un’ampia sil- no commentare o evocare, queste infarciscono la linea melodica, loge di 11 variazioni (compreso il due interessanti composizioni rive- soprattutto verso la conclusione, tema iniziale), ciascuna delle quali lano stretti legami con altre opere sembrano imitare il lento sgon- risulta suddivisa in due sezioni zipoliane. La prima, in particolare, fiarsi dell’otre, con conseguenti ritornellate di 4 battute. Non è di- è una trascrizione tastieristica del ‘pastorali’ stonacchiature. chiarata la provenienza del tema, salmo vespertino Deus in adiu- Dalla Parte Seconda dell’opera essendo probabilmente di libera torium - Domine ad adiuvandum zipoliana sono qui registrate la So- invenzione dell’autore. Le varia- per coro e orchestra, conservato nata II in Sol minore e le Partite in zioni lo ‘diminuiscono’, ossia ne nel medesimo archivio boliviano. Do maggiore. La Sonata si articola frazionano le durate delle note in Decisamente incerta è invece l’at- come una vera e propria suite di note più e meno rapide, cambian- tribuzione a Zipoli dei due brani quattro brani, tutti strutturati in do talvolta il tempo (che diventa rimanenti, denominati Africa e forma bipartita AB, con un dop- ternario nelle variazioni 4-7) e il Folias. Si tratta comunque di due pio ritornello al centro (quindi ne carattere. Com’è consuetudine in brani piacevolissimi che potrebbe- risulta una successione AABB). questo tipo di musica, prevale l’in- ro figurare - soprattutto il primo - a Il Preludio iniziale è di carattere tento di dimostrare il grado di vir- pieno titolo nel catalogo del com- meditativo e muove dalla tonica tuosismo raggiunto dall’esecutore, positore toscano per livello quali- alla dominante nella sezione A, impegnato in una lunga sequela tativo e proprietà stilistiche. Africa per poi invertire il percorso nella di passaggi in velocità, arpeggi e si configura, a dispetto dell’esotico sezione B, dalla dominante alla scale che si susseguono senza solu- titolo, come un galante minuetto, tonica, secondo una consuetudine zione di continuità fino all’ultima perfettamente confezionato ad uso rispettata anche nei brani succes- variazione, cui segue la ripetizione di incipriati ballerini di corte. La sivi, che evocano le danze in voga del tema iniziale, secondo le con- struttura è quella solita bipartita nelle corti europee dell’epoca. La suetudini del tempo. impiegata nelle danze del tem- prima di esse è la Corrente, dal I quattro brani qui registrati fra po, già riscontrata nei movimenti caratteristico andamento spigliato quelli ritrovati in America proven- della Sonata. Folias è una collana e in tempo 3/4. Molto bella è la gono tutti dall’Archivo Musical de di variazioni - sono in tutto nove languida Sarabanda, con cui con- Chiquitos, ubicato a Concépcion compreso il tema iniziale, che si è trasta fortemente la sbarazzina in . Due di essi sono una- scelto di ripetere in conclusione Giga conclusiva. Traspare qua e nimemente attribuiti al maestro secondo la prassi del tempo - sulla là - segnatamente nella Giga - la pratese dagli studiosi dello Zipoli ben nota aria popolare di origine lezione violinistica di Arcangelo americano, ossia quelli intitolati iberica, cui tanti compositori dal Corelli, punto di riferimento im- Del principe e Retirada del empe- barocco in avanti hanno dedicato prescindibile per la musica stru- rador - Los dominicos de España. splendidi brani. Queste variazioni risultano piuttosto semplici (pa- iono molto lontani gli elaborati modelli di Arcangelo Corelli o di Alessandro Scarlatti, tanto per ci- Nota sull’interpretazione tare due esempi all’incirca coevi), I brani vengono eseguiti su due preziosi ma non mancano di sorprendere organi antichi (quello della cattedrale è per freschezza d’invenzione. Cito stato l’ultimo ad essere suonato in con- ad esempio la variazione n. 8, una certo da Gustav Leonhardt) che dispon- frastagliata ghirlanda di notine ra- gono di una tastiera mancante delle note pidissime affidate alla mano destra Fa diesis1 e Sol diesis1 richieste da Zipoli, sullo statico accompagnamento la prima nella Canzona in Sol minore e della sinistra, che si limita ad ese- nella Sarabanda, la seconda nella Canzona guire il basso della popolarissima in Re minore. Si è quindi reso necessario aria e che conduce alla trascinante qualche adattamento, consistente sostan- variazione conclusiva. zialmente in una trasposizione di alcune Quella di Zipoli, dunque, è mu- note all’ottava alta. Si è proceduto in ma- sica che appartiene alla tarda sta- niera similare anche nei casi in cui le limi- gione barocca, ormai pienamente tate estensioni dei registri Flauto in Ot- proiettata nel clima dell’Arcadia tava (in entrambi gli organi iniziante da settecentesca (sodalizio cui ap- Do2) e Nasardo (nell’organo del Duomo parteneva Maria Teresa Strozzi), iniziante da Do3, in quello di San Giusto lontano dagli eccessi di certo da Fa3) avrebbero pregiudicato il loro Seicento. È la lezione di Fresco- impiego in brani come il Post Communio, baldi – maestro assoluto del con- la Sarabanda o le Partite. In quest’ultimo trappunto tastieristico italiano brano si è anche reso necessario qualche barocco – mediata da Pasquini e analogo intervento per la divisione alta arricchita da elementi propri del fra bassi e soprani del registro di Trombe nuovo linguaggio violinistico, co- nell’organo di San Giusto. Si è trattato di niato a Roma tra Sei e Settecento un compromesso che al rigoroso rispetto da Arcangelo Corelli: una grande della lezione originale ha anteposto la lezione di stile che pone il pratese necessità di dare piena voce ai variopinti fra i maestri italiani più eminenti timbri dell’organo, rendendo giustizia ai nell’ambito della musica destina- colori per cui tali brani sono stati conce- ta agli strumenti a tastiera. piti. Simili adattamenti nulla tolgono al Statua della Madonna del Sacro Cingolo fascino originario della musica, risultan- Gabriele Giacomelli do, altresì, storicamente praticati. di Giovanni Pisano (1301) Domenico Zipoli between the Old World and the New

Born in Prato on 17th October 1688 ship, church in which was reunited tionship with Compagnia di Gesù from a rural family, Domenico the Tuscan community and worked persuaded him to project a differ- Zipoli was firstly educated in mu- as a waiter Giuseppe, Domenico’s ent horizon of his life. sic by Giovan Francesco Becattelli, brother. From Zipoli moved Probably he left on 21st April 1716 author of sacred and keyboard mu- to at Alessandro Scarlatti’s with a mission of Jesuits, first stay- sic. A first turning-point occurred school, then in Bologna at Lavino ing in Genova and then for many in 1707, when, by that time a Vannucci’s and then, again, in months in Sevilla, in order to go nineteen years old povero giovane Rome in 1710. on board in Cadiz on 5th April studioso, di buono spirito e di buona In the pontifical capital Zipoli had 1717 towards Mar del Plata. The aspettativa, won a scholarship that important roles, being part of the document attesting the boarding allowed him to continue his educa- Congregazione dei Musici di Santa for America describes Zipoli as a tion in , where since a long Cecilia. He was also organ player man “of average height, two flaws time the Medicean court took care in Santa Maria in Trastevere and on the left”. The shipment disem- of famous musicians. In this capital Chiesa del Gesù, the mother house barked in New World, after three the young Domenico was in touch of the Jesuits. The roman stay con- months, only on July 1717. From with valuable musicians, as the tinued until spring 1716 and to it Mar de Plata and Buenos Aires, opera composer Giuseppe Maria were bounded the unique compo- where he remained few weeks, he Orlandini. From his permanence sitions that Zipoli published, such moved to Cordoba, at the feet of in Florence remains a memory in as Sonate d’Intavolatura per Organo cordillera, the most cultural city of the oratorio Sara in Egitto that was e Cimbalo (1716). Most likely in the Spanish province of Paraguay, performed on February 1708. In the same period Zipoli also com- today in . Cordoba was this venture, Zipoli was close to fa- posed the Sonata per violino and the venue of Colegio Maximo, the mous Italian musicians, as, besides three Cantate for solo voice and Jesuits institute in which studied Orlandini, Antonio Caldara, Fran- thorough-bass. Unfortunately the the novices. Zipoli attended it for cesco Gasparini, Alessandro Scar- Italian repertoire ends here. In a long time, alternating excellent latti, Giovanni Maria Casini and spite of the role as organ player of school results with not so good Francesco Veracini. But also this Chiesa del Gesù – role that is de- ones. In 1720 he was judged of a one was only a stage inside a more clared in the title page of Sonate, mild character, of bonum mind and complex scheme of studies that, al- which dedication dated back to the gifted of talentum ad ministeria: ad ready in June of the same year, took 1st of January 1716 – Zipoli in fact Hispanos et Indos, while in 1724 Zipoli to Rome, where he lived at starts his journey to Spain already that gift was judged as ordinary. He San Giovanni dei Fiorentini prior- in April of the same year. The rela- could not ordered priest – maybe also because of the long absence consists of various copies of Sonate sichord timbre. The Toccata starts of the bishop – before he died on d’Intavolatura, but most of all of the book in the inheritance of post 2nd January 1726. It seems that he sacred music (masses, psalms, Frescobaldi borrowed from the was sick with tuberculosis and that motets, hymns) for voices and in- Tuscan : solemn he was brought to Santa Catalina struments and in some keyboard passages in a chord style alternate estate, in the north of Cordoba, works not published in the Sonate. with moments moved by quick where he would be buried together Zipoli’s masterwork however figurations mostly graded: it is a with the other Jesuits of the city. An remains the wide collection of good example of stylus phantasti- element is sure: Zipoli in that place Sonate d’Intavolatura per Organo e cus of the late . Follow four was a musician more than a priest, Cimbalo. It is a work that had the brief Versi in D minor, composed becoming the most famous com- privilege to be published during a obviously for an alternatim perfor- poser in South America. His com- time in which the editions of key- mance with versicles in gregorian positions were copied many times, board compositions were limited. chant and bounded – as the others spreading all over thanks to the The costs for a musical edition in C major, F major, E minor and G extraordinary series of reducciones, were high and seldom musicians minor – to the following Canzona, a sort of monastery-city in which could afford it, unless a patron in the same tone. Both the four lived clerics and seculars, Euro- supported them. And this is what verses in D as those in C and in G pean and natives, and in which was happened to Zipoli, who found in recorded on this cd, open with a in force a particular order, defined the noble Maria Teresa Mayorga first piece that is characterized by a by some historians as an exam- Renzi Strozzi the patron for the toccata style, going on with the last ple of “socialism” ante litteram. publishing. The composer in the three that have instead an imitative Zipoli’s music impressed so much dedication to the noblewoman un- style more or less strict. But it is the souls of those populations, that derlines the “perfect knowledge of most of all in the brilliant Canzone continued after his death to evoke harmony”. The book is divided in that it shows the counterpoint skill his spirit, almost as he became a two parts, the first contains a Toc- of the author, that however melts tutelary deity, a sort of exotic Or- cata, five Canzone preceded by four frequently in moments and pas- pheus, gifted with the magic power verses each, two elevations, one of- sages of an apparent polyphony. of intercession between this world fertory, a Postcommunio and a Pas- Canzona in D minor, for example, and the celestial one. torale, and so conceived for liturgy takes inside homophonic progres- The finding in the Bolivian ar- (and most of all for organ), while sions and passages, ending with a chives, some decades ago, of a con- the second has four Sonatas (divid- brief passage in toccata style that spicuous number of his scores gave ed in various pieces inspired by the we find also in Canzone in C major new impulse to the knowledge of time dances) and two Partitas (con- and in G minor. This last one is the this singular figure lived between ceived as sequence of variations) most elaborate counterpoint Can- Ancient and New World. His cor- more adapted to a profane context zona, the only one to be divided pus, emerged in Latin America, and so more destined to the harp- in three contrasting sections for time and style. However they are cd – With Flutes. It is like an oa- suite of four pieces, all structured bounded by the same theme sub- sis of areal lightness, a garland of in a bipartition AB, with a double ject, that has different characteris- fast notes that draw a delicate and refrain in the centre (so the result tics in each sections. So we move continuous rococo squiggle. The is AABB). The initial Preludio is from the strictness of the first to merry Offertorio is sharper and a meditative one and moves from the lightness of the central one in rhythmic and unravel on a long C tonic to dominant in section A in 12/8 till the joyful majesty of the pedal among dance motive, echo order to reverse the course in sec- last section in which the subject games and brief progressions. tion B, from dominant to tonic, is accompanied by a real coun- Extremely suggestive is, in the according to a custom observed tersubject, more lively in rhythm. end, the Pastorale that is divided also in the following pieces, that To the five canzone preceded by in three sections rich in references evoke the dances in vogue in Euro- the respective group of verses, to the Christmas pastoral sound peans courts of the time. The first follow five pieces, conceived for world played by pipers, so spread of them is the Corrente with the specific moments of the liturgy in the Italian mainland of the time. characteristic easy course and in ¾. and destined to particular tim- The initial Largo in 12/8 on a long Beautiful is the languid Sarabanda, bres of the Baroque organ. They C pedal evokes a lullaby to baby that deeply oppose the joyful final are All’Elevazione in F major, Al Jesus. The central section, Allegro Giga. Appears here and there – in Post Communio, All’Elevazione in Co’ Flauti, seems to resound a particular in the Giga – the violin C major, All’Offertorio and Pas- merry participation to the mystic lesson of Arcangelo Corelli, essen- torale. An unexpected taste for a event by some angels or even by tial point of reference for instru- melodic cantabile characterizes some shepherd boys. The last sec- mental music of the time, most of the two Elevazioni. Those are re- tion, already Largo, is called piva, all in Italy. The Partite in C major flective pieces of great fascination, a clear reference to the sound of are a wide anthology of 11 varia- in which the harmonies are kept at the bagpipe. The low notes of the tions (included the initial theme): length with the help of the organ pedal keyboard imitate the char- each of them is divided in two sec- pedals that accompany melodic acteristic bourdons of the rural in- tions refrained by 4 measures. The bows of sublime mildness. As eve- strument, while the chromatisms origin of the theme is not declared, rybody knows, those expressive on the melodic line, most of all in being probably invented by the pieces are played with freedom the end, seem to imitate the slow author. The variations split the du- of movement and with the Dia- deflating of the leather bag with ration of the notes in more or less pason stop used alone or together the consequent “pastoral” disso- quick ones, changing sometimes with the beating Voce Umana, that nances. the time and the character. As a gives back the vibrato of our vo- From Parte Seconda of Zipoli’s custom in that kind of music, the cal cords. Very different is the Post work are recorded here the So- aim is to underline the virtuosity of Communio, that brings the indica- nata II in G minor and the Partite the performer, busy in order to play tion – obviously respected in this in C major. The Sonata is a really a long sequence of quick passages, arpeggios and scales that follow of the Sonata. Folias is a collec- masters in the field of music des- seamless one another till the last tion of variations, nine in all with tined to keyboard instrument. variation and the repetition of the the opening theme as well, that is opening theme, according to the repeated at the end as customary Gabriele Giacomelli taste of the time. in that time. Many Baroque com- The four pieces recorded here, posers have dedicated beautiful among those found in America, all pieces to this well-known folk tune come from the Archivo Musical de of Iberian origin. Those variations Notes about the performance Chiquitos, in Concepción (Bolivia). are rather simple: it seems that the The pieces are played on two precious Two of them are unanimously as- difficult models of Corelli or Scar- ancient organs (the one in the Cathedral cribed to Zipoli by the scholars and latti are so far, but they surprise for is the last to be played by Gustav Leon- they are titled Del principe and Re- freshness of invention. For exam- hardt in concert) that not have F sharp1 tirada del emperador - Los domin- ple the variation n°8, an indented and G sharp1, requested by Zipoli, on the icos de España. Probably bounded garland of quicker notes entrusted keyboard: the first in Canzona in G mi- to official celebrations whose aim to the right hand with the static ac- nor and in Sarabanda, the second in Can- was to comment or evoke, those companiment of the left one, that zona in D minor. So it was necessary to two interesting compositions re- performs the popular thorough- add some adjustments, transposing some veal strict relationships with other bass and that leads to the final en- notes to the high octave. In the same way works of Zipoli. The first, in par- thusiastic variation. it was necessary to adjust the limited ticular, is a keyboard transcription That of Zipoli, therefore, is a ranges of Flauto in Ottava (beginning on of the evening psalm Deus in adiu- music that belongs to the late Ba- Do2) and Nasardo (in the organ of the ca- torium – Domine ad adiuvandum roque season, by now completely thedral beginning on Do3, in the organ of for choir and orchestra, guarded projected in the atmosphere of San Giusto beginning on Fa3) that would in the same bolivian archive. Un- eighteenth-century Arcadia (to affected pieces like Post Communio, Sara- certain instead is the attribution which also belonged Maria Teresa banda and Partite. In this last piece it was to Zipoli of the two remaining Strozzi), far from the seventeenth- also necessary some similar adjust for the pieces, Africa and Folias. They are century excess. It is Frescobaldi’s high division between basses and treble however two pleasant pieces that lesson – absolute master of the in Trombe on San Giusto’s organ. It was could appear – most of all the first Italian Baroque keyboard counter- a compromise that to the strict respect of – in Zipoli’s catalogue for quality point – averaged by Pasquini and the original lesson has placed before the level and stylistic skills. Africa is, embellished by Corelli with own necessity of giving full space to the differ- despite the exotic title, an elegant elements of the violin language, ent timbres of the organ, making justice minuet, perfectly fitted for refined coined in Rome between seven- to the colours whereby those pieces were court dancers. The structure is the teenth and eighteenth century. A written. Similar adjustments do not take usual one: divided in two sections, great style lesson that put Zipoli off the original fascination of the music, already found in the movements among the most important Italian also resulting historically used. Gabriele Giacomelli

Si è diplomato in Pianoforte ed in Organo col massimo O flos colende. Musica sacra a Firenze, organizzata dall’O- dei voti presso il Conservatorio «L. Cherubini» di Firen- pera di Santa Maria del Fiore di Firenze sino dal 1997 ze, dove ha studiato con Mariella Mochi. Si è quindi per- e del Festival Zipoli promosso dal Comune e dalla Pro- fezionato con Stefano Innocenti e ha partecipato a corsi vincia di Prato dal 1998. È membro della commissione d’interpretazione tenuti da Luigi Ferdinando Tagliavini, artistica dell’Accademia di Musica Italiana per Organo Michael Radulescu e Harald Vogel. Si è laureato col mas- di Pistoia. Collabora da tempo come musicologo e or- simo dei voti in Storia della Musica presso l’Università di ganizzatore di eventi con istituzioni come il Teatro del Firenze. Ha iniziato sin da giovanissimo un’intensa atti- Maggio Musicale Fiorentino, l’Orchestra della Toscana, vità concertistica conseguendo ampi successi sia in Italia il Ravenna Festival, gli Amici della Musica di Firenze e che all’estero (Danimarca, Germania, Olanda, Russia e di Perugia ... È docente di Storia della Musica presso il Slovenia) soprattutto su organi d’interesse storico, per Conservatorio «G. B. Martini» di Bologna. associazioni e istituzioni come la Sagra Musicale Um- Ha partecipato come consulente musicale ed esecuto- bra, la Sagra Musicale Lucchese, il Festival dell’Organo re della musica d’organo al documentario di Massimo di Corsanico, la Società dei Concerti B. Barattelli de Luconi Domenico Zipoli un musicista tra gli Indios. Ha L’Aquila, il Festival G. Callido di Venezia, I Mercoledì svolto l’incarico di Ispettore onorario per la tutela e il re- Musicali dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Suoi stauro degli organi antichi della provincia di Arezzo. Ha saggi (su Cherubini, Frescobaldi, padre Martini, Me- insegnato come docente a contratto Iconografia Musicale rulo, Orlando di Lasso, Palestrina, Zipoli ...) sono stati presso le Università di Lecce e di Firenze. pubblicati in importanti riviste scientifiche e in Atti di convegni internazionali ai quali ha partecipato come relatore. È autore di tre libri entusiasticamente recensi- ti dalla critica internazionale: Antonio Squarcialupi e la tradizione organaria in Toscana, Torre d’Orfeo, 1992; Gli organi di S. Maria del Fiore di Firenze, (Olschki, 1993); O flos colende. Musica per Santa Maria del Fiore (1608- He got a diploma in piano and in organ with honors at 1788), (Torre d’Orfeo, 1998). È coautore con Salvatore the Conservatoire “L. Cherubini” in Florence, where he Accardo del libro di testo per le scuole medie Stradivari studied with Mariella Mochi. He has therefore improved (Bompiani, 2012), subito diventato un best seller dell’e- himself with Stefano Innocenti and has participated to ditoria scolastica. È autore di edizioni critiche di musiche interpretations courses led by Luigi Ferdinando Tagli- inedite di C. A. Campion, G. M. Casini, M. da Gagliano, avini, Michael Radulescu and Harald Vogel. He took a F. Vitali, D. Zipoli ... È direttore artistico della rassegna degree with honors in Music History at the University Gabriele Giacomelli

of Florence. He began, since an early age, an intense tino, Orchestra della Toscana, Ravenna Festival, Amici concert activity, achieving great success both in Italy and della Musica of Florence and Perugia. He is teacher of abroad (Denmark, Germany, Holland, Russia and Slove- Music History at the Conservatoire “G. B. Martini” in nia), most of all on organs of historical interest, for asso- Bologna. He has participated as musical consultant and ciations and institutions as Sagra Musicale Umbra, Sagra performer of organ music in the documentary Domenico Musicale Lucchese, Festival dell’Organo in Corsanico, Zipoli un musicista tra gli Indios by Massimo Luconi. He Società dei Concerti “B. Barattelli” in L’Aquila, Festival was honorary inspector for protection and restoration of “G. Callido” in Venice, Mercoledì Musicali by Ente Cas- ancient organs of the Province of Arezzo. He teached sa di Risparmio di Firenze. Essays�������������������������� on Cherubini, Fres- Musical Iconography at the Universities of Florence and cobaldi, Padre Martini, Merulo, Orlando di Lasso, Pal- Lecce. estrina and Zipoli were published on important scientific magazines and on International conference proceedings to which he has participated as speaker. He is author of three books enthusiastically reviewed by international critics: Antonio Squarcialupi e la tradizione organaria in Toscana, (Torre d’Orfeo 1992), Gli organi di Santa Maria del Fiore di Firenze (Olschki, 1993), O flos colende. Musi- ca per Santa maria del Fiore (1608-1788) (Torre d’Orfeo, 1998). He is co-author with Salvatore Accardo of Stradi- vari (Bompiani, 2012), a textbook for secondary schools, immediately become a best-seller in scholarly publish- ing. He is author of critical editions of unpublished mu- sic by Campion, Casini, da Gagliano, Vitali and Zipoli. He is artistic director of the festival O flos colende: Mu- sica sacra a Firenze, organized by Opera di Santa Maria del Fiore in Florence since 1997 and of Festival Zipoli sponsored by the Municipality and the Province of Prato since 1998. He is member of the artistic commission of Accademia di Musica Italiana per Organo in Pistoia. He cooperates since time as musicologist and event planner for institutions as Teatro del Maggio Musicale Fioren- Ringraziamenti / Thanks

Lorenzo Ancillotti Samuele Maffucci Anna Beltrame Cosima Maggi Assessorato alla Cultura Claudio Cerretelli p. Piotr Nawrot Pieraldo Degl’Innocenti don Antonio Pivetta Caterina Fanfani Edgardo Pocorobba don Renzo Fantappiè don Marco Pratesi Renzo e Piera Giacomelli Gianluca Riccio Riccardo Lorenzini don Emilio Riva

Associazione Prato per Zipoli

Prato, Cattedrale di Santo Stefano © 2013 Elegia Records Via Cernaia, 25 - 10153 Torino (Italia) Tel. 011.436.03.47 - Fax 011.436.13.57 www.elegiarecords.it

Immagine di copertina Matteo Rosselli (1578 – 1650) Santa Cecilia Museo dell’Opera del Duomo, Prato Fototeca Ufficio Beni Culturali Diocesi di Prato Direzione editoriale Piero Tirone Direzione artistica Edgardo Pocorobba Testi Gabriele Giacomelli Traduzione testi Elena Pocorobba

Registrazione nella Cattedrale di S. Stefano in Prato Ingegnere del suono: Luciano Colloreta Editing: Andrea Benassai Registrazione effettuata: il 5 luglio 2013

Registrazione nella Pieve di San Giusto in Piazzanese di Prato Ingegnere del suono: Enrico Belluomini Editing: Andrea Benassai Registrazione effettuata: l’8 ottobre 2013

Grafica e impaginazione Ma.Cris Sas Duplicazione Houston Corporation Italia srl - Milano DOMENICO ZIPOLI from the Old World to the New on the ancient Organs of his City Gabriele Giacomelli, organo

Prato, Cattedrale di S. Stefano - Cappella del Sacro Cingolo Prato, Pieve di San Giusto in Piazzanese

Organo di Cesare Romani (1588) e Michelangelo Crudeli (1773) Organo di Michelangelo Crudeli (1777) Domenico Zipoli (1688 - 1726) e Michelangelo Paoli (prima metà del sec. XIX)

dalle Sonate d’Intavolatura per organo e cimbalo. dalle Sonate d’Intavolatura per organo e cimbalo. Parte Prima: Parte Prima: 1. Toccata [5:45] 14. All’Elevazione (in Fa maggiore) [4:16] 2. Versi (I-IV in Re minore) [3:19] 15. Al Post Comunio [1:48] 3. Canzona (in Re minore) [2:21] 4. Versi (I-IV in Do maggiore) [2:58] Parte Seconda: 5. Canzona (in Do maggiore) [2:06] Sonata II (in Sol minore): 6. Versi (I-IV in Sol minore) [3:14] 16. Preludio [4:54] 7. Canzona (in Sol minore) [3:38] 17. Corrente [2:11] 8. All’Elevazione (in Do maggiore) [5:15] 18. Sarabanda [2:26] 9. All’Offertorio [1:48] 19. Giga [1:37]

10. Pastorale [3:50] 20. Partite (in Do maggiore) [10:35]

dai manoscritti dell’Archivo Musical de Chiquitos (Concépcion, Bolivia): dai manoscritti dell’Archivo Musical de Chiquitos (Concépcion, Bolivia): 11. Retirada del emperador - Los dominicos de España [1:37] 21. Folias [4:32] 12. Africa [2:02] TT. [72:49] 13. Del principe [1:48]

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