Maiori. Suicida Un 67Enne Di Cava De’ Tirreni.,Cava De' Tirreni
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Maiori. Suicida un 67enne di Cava de’ Tirreni. Si suicida gettandosi da 50 metri di altezza. Verso le 14 si suicidato Nicola D’Amico, 67enne pensionato originario di Cava de’ Tirreni ma residente a Baronissi, pensionato del Comune di Fisciano, si è lancianto da una piazzola della strada Amalfitana, all’altezza di Capo d’Orso, a Maiori. L’uomo è finito sugli scogli ed è morto all’istante. Il 67enne era arrivato in Costiera asieme alla figlia ed era in bicicletta. Ulteriori particolari sul nuemro in edicola domani su Le Cronache Giantonio Gigantino Cava de’ Tirreni. Un albero si è abbattuto nella villa comunale “Falcone – Borsellino”. Cava de’ Tirreni. Un albero secolare si è abbattuto nella villa comunale “Falcone – Borsellino”. L’albero ha distrutto le opere presenti in villa e travolto le linee telecom. L’area è stata interdetta. Rapina in casa da “Arancia meccanica”: 4 arresti Aniello D’Auria Ferdinando Manzo Massimo Memoli Armando Vitiello Giuseppe Annarumma POMPEI/SARNO/PAGANI/CAVA DE/TIRRENI. Terrorizzarono la vittima, sfondando la porta della sua abitazione, la legarono mani e piedi e la imbavagliarono, poi fecero razzia di soldi e monili. Un raid con un bottino di 2.000 euro pianificato grazie ad un 85enne vicino di casa che mise a disposizione la sua abitazione. Vittima un’anziana di 73 anni residente in via Civita Giuliana a Pompei, in una zona periferica. All’alba di ieri, i carabinieri del comando gruppo di Torre Annunziata al comando del tenente colonnello Antonio Petti, del maggiore Michele De Riggi, e del luogotenente Tommaso Canino della stazione di Pompei, hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare a Sarno, Pagani e Cava de’ Tirreni, arrestando i quattro rapinatori, mentre al basista è stato applicato il divieto di dimora nella provincia di Napoli, nell’Agro nocerino e a Cava de’ Tirreni. I cinque sono i componenti della banda che nella notte tra il 24 e il 25 febbraio scorso fecero irruzione nella casa di un’ anziana, che viveva da sola nella periferia di Pompei. Dopo aver sfondato la porta. I quattro rapinatori imbavagliarono la 73enne con nastro adesivo e rubarono danaro e preziosi, ma anche bijotteria per 2.000 euro circa. Il basista del raid era l’85enne Armando Vitiello di Sarno, vicino di casa della vittima, che aveva fornito informazioni sulle abitudini della vittima. Il ‘palo’ sarebbe stato il 42enne sarnese Giuseppe Annarumma, mentre i tre rapinatori sarebbero stati il 23enne Aniello D’Auria di Pagani, il 42enne Massimo Memoli di Cava de Tirreni e il 59enne Ferdinando Manzo di Sarno. Questi ultimi tre, con volto coperto da un passamontagna, entrarono in casa con il volto coperto dai passamontagna, dopo aver sfondato la porta, poi legarono mani e piedi la vittima e immobilizzarono la povera anziana sul letto. I malviventi imbavagliarono con nastro adesivo la donna e la minacciarono di cospargerla con l’alcol e darle fuoco se non avesse consegnato loro il danaro. La vittima fu terrorizzata con la minaccia di spararle se non avesse consegnato tutto quello che aveva. Indagato nell’inchiesta della procura di Nocera Inferiore anche un sesto complice che però non partecipò alle fasi del raid, anch’egli sarnese, identificato grazie ad un’auto di colore rossa notata nei pressi dell’abitazione della vittima il giorno prima del raid. Ad incastrare i rapinatori le intercettazioni telefoniche e le indagini dei carabinieri di Pompei. Memoli, Manzo e Annarumma hanno precedenti specifici e sono stati più volte arrestati nel corso degli ultimi cinque anni. Manzo in particolare fu arrestato nel 2012 mentre scavava un tunnel per andare a rubare in un circolo. Dall’esame dei tabulati telefonici del sesto uomo, l’indagato Michele Robustelli, i carabinieri sono risaliti ai componenti della banda ricostruendo spostamenti ma anche ascoltando conversazioni ‘confessorie’ da parte degli indagati. Infatti, i banditi nel corso delle conversazioni hanno parlato a più riprese delle fasi del raid nella casa di via Civita Giuliana. La vittima, nella sua ricostruzione agli inquirenti, aveva raccontato il ruolo avuto dai singoli banditi: «il piccolo» , quello che la sorvegliava , mosso a pietà le aveva tolto lo scotch dalla bocca, ammonendola che se avesse urlato le avrebbe sparato. Poi aveva cercato dell’acqua per farla bere. Poi c’era «uno grosso e robusto»: il cattivo, che l’aveva minacciata di darle fuoco se non avesse consegnato tutto il danaro. Il proseguo delle indagini dimostrerà la loro eventuale colpevolezza. In elicottero da Cava per un esorcismo a Castellamare CAVA DE’ TIRRENI/CASTELLAMARE DI STABIA. «Satana esci da questa città» la notizia è di quelle che in un secondo hanno fatto il giro del web e che c’è da scommetterci per giorni sarà al centro delle chiacchiere da spiaggia sotto l’ombrellone. Un esorcismo per allontanare il male dalla città delle acque. Nel pomeriggio del 9 luglio scorso si racconta che un elicottero con a bordo un prete di Cava de’ Tirreni ha sorvolato la città cospargendola di acqua benedetta. Un fatto che ha fatto perdere “la santa pazienza” al clero stabiese che chiamato a commentare la notizia si è trincerato in un “no comment” con l’impegno però a capirci qualcosa di più. Considerato che il primo a non essere a conoscenza di questa storia incredibile è lo stesso vescovo, il nocerino monsignor Francesco Alfano. A rendere noto l’episodio è stato il sacerdote cavese che, come è noto ai più, raccoglie ogni settimana numerosi fedeli in un santuario della zona per la preghiera e la meditazione. Dietro l’idea vi sarebbe l’aumento, negli ultimi tempi, di profanazioni, furti sacrileghi nelle chiese e danneggiamenti di croci in tutta la zona. A praticare l’esorcismo secondo i ben informati sarebbe stato don Gennaro del santuario cavese dell’Avvocatella. Prete ed esorcista. Persona che nella chiesa stabiese viene definita “stravagante” ma molto seguito in terra cavese e nella provincia. Fedeli da ogni dove, il giorno 13 di ogni mese giungono alla Madonna dell’Avvocata a Cava de’ Tirreni per ascoltare “il messaggio”. E a quanto pare in un una delle ultime visite un gruppo di preghiera stabiese, facente riferimento ad una comunità della periferia ha invocato l’aiuto divino per «vedere rinascere le antiche Terme dalle 28 sorgenti chiuse per fallimento, il Monte Faito, ora irraggiungibile perché la funivia è stata dismessa dalla Circumvesuviana, il fiume Sarno che da decenni sversa veleni in un mare bellissimo ma non balneabile a causa dell’inquinamento, le industrie ridotte in macerie, la delinquenza diffusa, il cantiere navale fondato dai Borbone che vede l’esodo dei lavoratori al Nord per mancanza di commesse, la villa Comunale chiusa per lavori, il commercio in ginocchio, il Comune in dissesto economico». A sostenere l’iniziativa un gruppo di imprenditori che hanno preso in carico il costo del fitto dell’elicottero. C’è chi racconta che a Castellammare in questi mesi si stiano ripetendo episodi satanici. Notizie che però fino ad oggi non hanno trovato conferma. Una bufala si rivelò la decapitazione di una statua di Padre Pio così come una bufala si sono rivelate notizie rispetto a messe nere con sacrifici di animali. Con questo esorcismo, si spera che si possano avverare molti miracoli, come la ripresa economica del cantiere navale e la riapertura dei due stabilimenti termali, insomma, una rapida ricrescita di tutta l’area stabiese. Al popolo di Castellammare non resta che “pregare” che l’esorcismo sia andato a buon fine, e aspettare i primi frutti di un gesto, fatto con tutte le buone intenzioni, da chi crede ancora nel cambiamento, in meglio, di una città nel pieno della crisi, in tutti i settori. A chi invece ha un’altra concezione della fede non resta che farsi una allegra risata. La notizia ha fatto subito il giro anche di Cava de’ Tirreni. Qui, le attività esorcistiche perpetrate nel santuario sono note e, più di qualche chiacchiera sotto i portici non destano. Ilarità, comunque, ha suscitato la notizia della trasferta stabiese e a bordo dell’elicottero: «Ma non bastava affacciarsi dal Monte Faito o benedire dal porto Castellammare? Si sarebbe risparmiato un bel po’ di soldi», commentano sorridendo molti cavesi. E qualche altro, sull’uso dell’elicottero, rifacendosi alla canzone di Pino Daniele ha affermato: «Si vede che non volevano rimanere bloccati nel traffico di Castellamare!». Marcello Sorrentino Angela Longobardi Cava de’ Tirreni. Il 20 luglio forse il prossimo consiglio comunale: da chiarire il rebus del presidente Il primo Consiglio comunale dell’amministrazione Servalli potrebbe tenersi il prossimo 20 luglio. La convocazione ufficiale ancora non c’è ma ben presto potrebbe arrivare. Il tempo di trovare la giusta quadra in maggioranza. Non si escludono, infatti, rimodulazioni in giunta. Ma tutto dipenderà dall’indicazione che la maggioranza vorrà dare per la presidenza del Consiglio comunale. Si dice che qualcuno sia orientato a cedere lo scranno più alto al professore Armando Lamberti. Altri, invece, punterebbero sul giovane Giuliano Galdo, già segretario cittadino del Pd. Resta da sciogliere il nodo Polichetti, il consigliere comunale super votato che attende il giusto riconoscimento politico. Non si esclude, in tal senso, che Nunzio Siani possa cedere la delega di vicesindaco proprio a lui. Dal canto suo Siani manterrebbe le deleghe “pesanti” all’igiene urbana e ai lavori pubblici. Questa naturalmente solo una ipotesi per riequilibrare la maggioranza e garantire a Servalli un avvio senza problemi. Andrea Pellegrino Omicidio di Simonetta Lamberti: confermata la condanna a 30 di rcelusione per Antonio Pignataro. Omicidio di Simonetta Lamberti: confermata la condanna a 30 di rcelusione per Antonio Pignataro. I giudici di appello confermano l’assunto del primo grado sull’assassinio della figlia del procuratore di Sala Consilina Alfonso Lamberti (obiettivo del gruppo di fuoco), trucidata all’età di 11 anni della camorra, il 29 maggio 1982 a Cava de’ Tirreni.