V. PACE, Catlo Portelli, in Boli
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©Ministero3) C. Csccm:LLI, dei beni op. e delle cit., attivitàp. 65, 13:5/·culturali M. TRrNcre del turismo CBccHELLr -Bollettino, d'Arte20) A. GRABAA, L'empertur dans l'Art Byzantin, Paris 1936, Jncornicwture medioeuali di porte di eh ese romane, in Palladio, p. 198 e ss.; un tale tipo di discorso del resto si è dimostrato 1963, pp. ::u-::~6; F. HERMA.NtN, L'arte in Roma dal ~ec. VW valido anche per il passaggio dell'iconografia dell'imperatore a al XIV, Bologna 1~45, p. 140; A. Mm.occo VACCAB.O, La dio· quella di Cristo in maestà. usi di Roma, III, m Corpus della scultura altomtditmlalt, VII, Spolero 1974, p. 83. 4) M . SALMI, L'abbazia di Pomposa, Mila.no r966. 5) G. Ds FRANCOVICH, La rorrente romasca nella scultura ro· manica europta (Ili inizì}1 in Ri11. dell'Istituto Nazionale di Ar cheologia e Stona dell'Arte, 1936, pp. 265-::105; La cornnte MASO DA SAN FRIANO comasca nella sculwra romaniro europta, Il, ibidtm 1937, pp. 47- 129, ma spec. pp. 52-53· 6) A. MBLUCCO VACCAAO, op. cit.1 p. 100, n. 6. " p ITTORE giovane e di molto valore , T ommaso 7) Ringrazio il dott. V. PAcs . che na segnal;lto alla mi;a atten· Manzuoli, detto Maso da San Friano, "oltre zione le sculture del portale dt Salerno, per la datazJone dr. all'aver mostro quanto sa e quanto si può di lui spe· G. ZARNl!CXI Late Romanesque Fountain from Campania, in Minneapolis Bulluin, LX, 1971-'73, pp. 7-17. rare in molti quadri e pitture minori, l'ha finalmente . 8) A . Mu~oz, Il restauro della lxisilica dr .s. Giorgio al Vtlabro mostrato in due tavole, con molto suo onore e piena rn Roma, Roma 1926; P. lisRMA.N1~1 op. crt., p. 132; A. GIA.N· soddisfazione dell'universale, avendo in esse mostrato NBTTINI..;,c. VsNANZI, S. Giorgio al Vtlabro, in Le chiese di Roma Ulustrate, n. 95, Roma .rQ67, pp. 83~4, propongono una data· invenzione, disegno, maniera, ~razia et unione nel ziooe nell'ambito del D( seoolo. colorito. , I) Cosi il V asari insensce il nome di Maso 9) A. MBLOCCO VACCARO, op. cit., pp. 81~4. nella costellazione degli accademici del disegno rite· JO~ A. MBLUCCO VACCARO, op. c:it., pp. 99-100, figg. 37a, c. nendolo "giovane di circa trenta o trantadue anni,, 2) u A. Maucco VAccARo, op.cit., pp. 163-165, fìgg. 127 e 128. 12 M. TRINCI CsccHBLLI, La diocesi di Roma, IV, io Corpus ma in realtà ringiovanendolo, dal momento che, come della scultura altomedioeuale, VII, Spoleto 1976, pp. 153-154, risulta da un documento recentemente reso noto, il figg. I 32-133• pittore era nato nel novembre 1531 e, dunque, al 13) La data:tione di questo pezzo oscilla t.ra il VI ed il Xli secolo; ultimamente M. TRINCI CscCH.Uu, La diocesi di Roma ... momento della stampa dell'edizione giuntina contava cit., pp. ~3, ha giustamente avall%3to una datazione nell'am· già trentasette anni. 3l Le opere citate a esemplarne bito del X secolo; per quanto riguarda le datazioni proposte in " quanto sa , sono la tavola per i SS. Apostoli e precedenza cfr. la bibliografia riportata dalla stessa. quella per S. Pier Maggiore ora a Cambridge, 4) due 14) M. ANDALORO, LO. datazione della Ta110la di S. Maria in traJte~~ere, in Riu. dtll'lstituto Nazionale di Archeologia e delle tre grandi pale che di lui si conoscano, la ter.u Storia dell'Arte, 1972-13• pp. 139-215 con tutta la bibliografia essendo quella ~;>tr " l'Arte dei cuoiai , della quale precedente. L'icona si trova attualmente in deposito presso il Borghini rifensce insieme ad altre per le quali si l'Istituto Centrale del Restauro non essendo la chiesa di S. Maria in Trastevere uno degli ambienti più adatti per la sua sono conservate scarse tracce eli carattere grafico. S) conservazione. Della citazione borghiniana restano inoltre i due pan 15) Già C. CacCHBLU, op. cit., p. 152, aveva sottolineato tali nelli per lo " Scrittoio del Gran Duca Francesco, aflitiid. mentre dei '' ritratti che egli fece a varie persone 16) M. LAwRSNCJI, Maria Regina, in Art Bulletin, vn, IQ25. pp. 16o-!61 LE· WEIC}A.ND,, Zum Denkmiilerlcreis des Christogramm· si conservano soltanto due esemplari: l'uno nel mmbus, m tsyz. ZtllSchri/t, 1932, pp. 6~1; C. Csccmn.u, romano di Palauo Venezia e l'altro, che effigia Ma tu ChritLI, I, n Logos e Maria, Roma 1946, pp. 31<>-31 I j cesco l, nel Palauo Comunale eli Prato. C. BIRTBLLI, La Madonna di S. Maria in TraJLtvert, Roma 1g61 i M. AHDALORO, art. cit., passim. Meno di venti sono in tutto i dipinti che gli 17.) Per S. Maria dell'Annwuiata a Prata dr. M. RoTILJ, riferibili, per documentazione o per attendibile La basiliro dell'Annunziata a Prata - Monumento di etd longo· bu%ione; non molti eli piò i disegni, taluni dei barda, io Aui dtl Il Congr. Nazionale di Archeologia Cristiana, peraltro essenziali all'integrazione documentaria, Matera 1969 (Roma 1971) pp. 403-421; A. C.UWTTI, Gli affreschi della Groua dtlle Formelle a Cal11l Vecchia, Roma 1974· che stilistica, della sua attività eli artista. 6) Pe.r s. Aneeto io FormiJ cfr. tra gli altri: M. BoNICATTI, Nulla ci resta delle prove iniziali, poiché la Consideraziom su alcuni affreschi rrvdioe11ali della Campania, in opera datata, il doppio ritratto di Palazzo V Bollettino d'Arte, 19,8, pp. 1a-::t5; O. MoRJSANt, Gli affreschi di S. Angelo in Formu, Napoli 1967; G. Da FRANcovrcB, Storia (fig. 3), risale al 1556. In quale bottega venissero dell'Arte MediOfuale - La pittura rrvdioe11ale rompano, dispense effettuate è tuttavia possibile desumerlo dalla a cura dj L. Cochettl Prattsi'-Roma, anno accademico 1964-6~; binata lettura delle fonti e dell'analisi stilistica, W. PABSELER Bauwerk und tsildkunst uon S. Angelo in Formrs, alla quale è risolvibile, con un buon margine di in Actes du XXII Congr. lnternational d'Histoire de l'Art, Buda· pest 1969, l, pp. 259-::173; O. OEMUS, La pittura murale roma simiglianza, la contraddizione fra i due suoi nica, Milano 1969, pp. 11<rr r8; J. WBTTSTEIN, La !resque ro dovè infatti aver ragione il Vasari quando man'd,taUe-France-E.tpognt, Btudes comparatives, Paris 1971, eçli " ebbe i suoi principii da Pierfrancesco 6 PPPer ta ~~ipta di S. Muia deUe Pmte ad Ausonia cfr. P. Tos dr Sandro , 7l poichè col Foschi Maso si SCA, Il Med101l11o, Il, Torino ed. 1965, pp. 96r-g62; A. TKIIRY, fine ripetutamente e, soprattutto, da giovane, Per una naoua lettura degli affreschi rrvdioe11ali campam·, in Com· l'affermazione del Bor_ghini - secondo la quale nwrtari, 1969, pp. ~-tg. apparb l'arte del dipmgere da Carlo da Loro 18) Per quanto raguarda la cosiddetta croce . di Giustino II cfr. tra le ultinre pubblicazioni: C. BBLTrNC IHM, Das Iustinus· trova solo sporadiche conferme: in pittura lcreuz in der Schatzkammer der Peterskirche zu Rom, in ]ahrbuch intorno alla metà del settimo decennio e nella des Romlsch-(iermanischen Zentralmuseums Mainz, 1965, pp. in talune tangenze, di stile e eli tecnica, peraltrO r.p-166; J. DIIIR, Der Kaiser und das Kreur, ibidem, pp. 167-rBo; V. lit.BJ!RN, Zum fustinuskreuz im Schatz 110n Sankt Puer ru essenziali per la veridicità dell'asserto. Rom, in fahrbuch der Berliner Mween, 1964, pp. 24-38; A. Convergono tuttavia, i due biografi, ad ..... .,•• _ LIPINSXY, La Crwc Vatirona e la sua originaria destinazione, le qualità con tali lodi che esse non possono in L'Urbe, XXXJI, 1o6o, pp. 13-19. frirsi - anche perché positivamente confermate 19) In ambito orientale oltre all'affresco del XII secolo re· per1to dal Loajacono nella Takieci Camii a Rodi (vedi Att.i verifica odierna su quanto ci è pervenuto - dtll'V/11 Congresso di Swdi Bizantini, Palermo 1951 - Roma a!Il2ra testimon.ia.nza delle perdite subite. Di 195~, p. 278, fig. 7) bis9gna se.gnalare l'icona in opus sectile conoscenza lacunosa sin daUa fine del '700 ~ dell XI secolo con La raffi~ne di S. Budossia in vesti da Basilissa e in atteggiamento di orante, provenie.nte dalla Peneri segno di consapevolezza la riflessione che, Ddl"' Isa Camii di Istanbul e attualmente conservata nella Sala del ria pittrice, del 1791, gli autori formulano Tesoro del Museo Archeologico di lst.anbul. " cib che ha involato il tempo e la negligedll 74 uomini ©Ministero, - anticipandola dei beni e delle al loro attività giud culturaliizio che e del abb turismoina -Bollettinouna va d'Artesta area della produzione pittorica fiorentina nlle lodi qualche riserva - " alquanto scorretto , vi fra gli anni '6o-'7o e ancora oltre: l'area di produ- si commenta il disegno dell'ovale dello Studiolo. g) - 2:ione, cioè, gravitante in realtà su quella bottega effi Una sterzata negativa nell'orientamento valutativo è cientissima, ma 9ualitativamente irregolare e disconti data dal Lanzi che, pur ripetendo l'apprezzamento nua, della famiglia Brina, la cui personalità emergente, vasariano per la Visitazione, osservava tuttavia che Francesco, dovette lavorare a strettissimo contatto con " in altre tavole che ne restano a S. Tnruta, in Gal Michele di Ridolfo se questi non gli fu addirittura 1 leria, e altrove è alquanto secco, e simile per così • partner , in tale operazione commerciale. rure a certi scrittori, ove se la grammatica non ha che Con un catalogo che era dunque fondato non sol 10 riprendere, la eloquenza non ha che lodare 11 • > Ma tanto sugli effettivi autografi, ma su una larga quantità a quell'epoca la personalità di Maso già aveva comin di erronee attribuzioni, tradizionali o recenti, senza ciato ad offuscarsi per l'indebita sovrap~sizione al una sicura base per la ricostruzione della sua opera suo catalogo di opere non sue: il Risorto di S .