L'ansaldo E L'industria Bellica

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L'ansaldo E L'industria Bellica L’Ansaldo e l’industria bellica Andrea Curami L’Ansaldo è sicuramente una delle imprese ita­ Ansaldo is for sure one o f the Italian corpora­ liane più studiate dagli storici contemporanei. tions most frequently investigated by historical Tuttavia, gli studi condotti sino ad oggi hanno research. Yet the studies brought about so far indugiato spesso su una presunta specificità del­ have often insisted on a supposed peculiarity of la ditta genovese, specificità che non ci sentia­ this Genoa firm, an assumption rather questio­ mo di condividere nel settore degli armamenti, nable as far as armaments are concerned, since ove la ditta si affacciò tardivamente rispetto al­ Ansaldo entered quite late this field and wi­ le concorrenti e senza un adeguato bagaglio tec­ thout an adequate technical background. nico. Manufacturing on licence or however on Produttrice su licenza o comunque su progetti projects developed by technical departments of elaborati presso gli uffici tecnici di altre indu­ other firms, Ansaldo did not succeed in mat­ strie, l’Ansaldo fin verso la fine della prima ching its substantial productive output with a guerra mondiale non riuscì a coniugare l’eleva­ comparable high level o f military machinery to gettito produttivo con una pari qualità delle until the end o f World War I. realizzazioni militari. Surprisingly enough, the financial collapse o f Singolarmente, il tracollo finanziario dell’impe­ the Perrone empire took place at a time when ro dei Perrone avvenne in un momento in cui Ansaldo had reached independence in the air­ l’Ansaldo aveva raggiunto una propria indipen­ craft and automobile sectors, with outstanding denza in campo aeronautico e automobilistico, accomplishments. But if the bankrupcy o f Gio. con realizzazioni di pregio. Ma, se con il falli­ Ansaldo gave way to a first exodus o f techni­ mento della Gio. Ansaldo, avvenne una prima cians for whom the Perrone brothers had suc­ diaspora dei tecnici che i Perrone erano riusciti cessfully contended with their competitors, a a strappare alla concorrenza durante la guerra, still more massive flight followed the end of una ben più grave emorragia seguì al termine Gen. Cavallero’s obscure management, which dell’oscura gestione del generale Cavallero, che, in spite o f widespread frauds had however suc­ pur se caratterizzata da gravissime frodi, aveva ceeded in bringing the Genoa corporation back tuttavia riportato il complesso genovese a pri­ to a leading role in the national war industry, meggiare tra le industrie belliche nazionali, con with the acquisition o f important know-how. [’acquisizioni di importanti “know-how” tecno­ So Ansaldo was to face a new war in a position logici. o f technological backwardness fairly similar to L’Ansaldo si trovò così nuovamente ad affron­ the one o f 1915, with the aggravation o f having tare una guerra in una condizione di ritardo tec­ no longer to challenge internal competition in nologico non dissimile da quella del 1915, ag­ order to gain further contracts. gravata dal fatto che all’industria genovese non era più necessario lottare con la concorrenza in­ terna per acquisire nuove commesse. Italia contemporanea”, giugno 1994, n. 195 274 Andrea Curami L’Ansaldo e la sua specificità: il retaggio di di spiegarlo fornendo anche qualche dato un’autorappresentazione del passato meno noto sulla produzione di armamenti. I Perrone si sono sempre compiaciuti della La nota insegna dell’Ansaldo, formata da protezione e dell’aiuto dato da Cavour alla due cannoni incrociati, un’ancora e un in­ Taylor-Prandi a dimostrazione della loro granaggio, sembrerebbe indicare inequivo­ vocazione a sentirsi “in un certo senso bran­ cabilmente la vocazione bellica dell’indu­ ca dello Stato italiano2” o addirittura, come stria genovese, ma il solo ricordo che tale altri hanno scritto, “nel tentativo di crearsi stemma venne adottato dalla “Società ano­ una situazione privilegiata tipo Krupp, Sch­ nima italiana Giò Ansaldo & C.” con l’as­ neider, Skoda [...]3”. A ben vedere, tutta­ semblea del 25 marzo 1912, a quasi sessan­ via, già la Balleydier nel 1840 aveva goduto tanni dalla fondazione della “Giovanni An­ di analogo trattamento che le aveva permes­ saldo & C.” che aveva acquisito l’ex stabili­ so nel 1860 di raggiungere il predominio tra mento Taylor-Prandi di Sampierdarena dal­ le industrie liguri. E diffusi sono gli esempi la “Azienda generale delle Strade ferrate”, in Italia di industrie metalmeccaniche stimo­ porta a giudicare una simile affermazione late “dall’esigenza per le forze armate — la come ampiamente limitativa. Sono questi gli marina soprattutto — di disporre in patria effetti duraturi dell’autorappresentazione di un’attrezzatura industriale adeguata al­ voluta dai fratelli Perrone, e l’esame del co­ meno per i lavori più urgenti4”. Basti, a siddetto “complesso industriale Ansaldo a esempio, ricordare la nascita dello “Stabili­ ciclo completo, dal minerale al prodotto fi­ mento tecnico triestino” e dei cantieri We- nito, ai noli minimi1” immediatamente ridi­ stermann a Genova e Guppy a Napoli e in mensiona l’importanza della componente seguito della Terni. produttiva bellica nel macrocosmo ansal- Neppure potremmo ricordare l’Ansaldo dino. come polo tecnologico bellico italiano del­ Analogamente stenta a morire l’oleografi­ l’epoca. Ben altre tradizioni potevano van­ ca immagine che è stata creata attorno al tare gli squeri triestini che già nel 1829 vara­ “caso Ansaldo”, quasi che l’attività produt­ rono il Civetta, primo scafo nazionale a eli­ tiva dell’industria genovese godesse di una ca, e nel biennio 1870-1871 costruirono per sua particolare specificità rispetto agli altri le marine turche e greche, rispettivamente, le complessi italiani. Siamo, invece, ferma­ corvette corazzate Idilaljeh e Vasilissa Olga mente convinti che l’Ansaldo sia un’indu­ di oltre 2.000 tonnellate, oltre alla produzio­ stria nazionale, nel senso che le sue vicende ne per la Marina Imperiale. Del resto in Li­ e fortune non differiscono da quelle di altre guria, il “Cantiere della Pila” dei fratelli Or­ imprese belliche italiane dell’epoca e nel cor­ lando nel 1855 aveva varato il Sicilia, prima so di queste righe cercheremo rapidamente nave in ferro costruita in Italia, mentre si Il presente saggio è comparso in Centro ricerche Giuseppe Di Vittorio, Istituto milanese per la storia della Resisten­ za e del movimento operaio, Storia dell’industria e storia dell’impresa: il caso Ansaldo. Fonti, metodi e problemi storiografici, Milano, 1993 (Quaderno n. 6), che riunisce le relazioni presentate al seminario organizzato dai due istituti. 1 Pio e Mario Perrone, L ’Ansaldo, la guerra e il problema nazionale delle miniere di Cogne, Genova, Società edi­ zioni e pubblicazioni, 1932, p. 14. 2 Richard H. Webster, La tecnocrazia italiana e i sistemi verticali: il caso Ansaldo 1914-1921, “Storia contempora­ nea”, 1978, n. 2. 3 Massimo Mazzetti, L ’industria nella grande guerra, Roma, Ussme, 1979, all. 7. 4 Luigi De Rosa, La rivoluzione industriale in Italia, Bari, Laterza, 1985 (I ed. 1980), p. 147. L’Ansaldo e l’industria bellica 275 dovette attendere il 1876 per vedere l’avviso anche agli arsenali militari, facendo proprie Staffetta (1.800 tonnellate) scendere dagli le argomentazioni di salvaguardia dell’ordi­ scali dell’Ansaldo. Riconosciamo a Ferdi­ ne sociale avanzate dai prefetti per sostene­ nando Maria Perrone l’indubbia abilità nel re le richieste della cantieristica privata, procurare all’Ansaldo nell’ultimo decennio quanto dal maggiore costo e dall’inferiorità del secolo scorso la vendita del Garibaldi, tecnologica del prodotto degli scali naziona­ del Cristobai Colon e del Pueyrredon, ma li. Sicuramente, infortuni quali i ripetuti gli Orlando nel contempo vendevano sem­ difficoltosi vari al cantiere AnsaldoI *5, non pre agli argentini il San Martin e il General potevano aumentare la fiducia dell’ammini­ Belgrano, ad Haiti il Ferrière, al Marocco strazione militare nei confronti dell’indu­ l’incrociatore El Bashir e al Portogallo l’A- stria genovese che si vedeva sconfitta dalla damastor. concorrenza straniera anche nel settore dei Da un rapido confronto con gli scali di motori primi, dove forse poteva vantare San Marco e San Rocco a Trieste, la cantie­ una qualche maggior esperienza6. ristica postunitaria ne uscirebbe ridimensio­ Ribadiamo il fatto che la scarsa stima del nata e l’Ansaldo si ridurrebbe a poco più ministero della Marina non coinvolgeva so­ che una ragione sociale. Negli stessi anni il lamente l’Ansaldo, ma anche tutti gli altri cantiere San Marco vendeva in Argentina cantieri, preferendo far sviluppare la pro­ Y Argentina, VAzopardo e il Patagonia, gettazione di nuove navi o dagli ufficiali del mentre per l’Uruguay veniva costruito il Genio navale o da industrie straniere, che General Artigas e per la Marina Imperiale il poi ne effettuavano la costruzione7. Rima­ Tegetthoff, il Kaiser Franz Joseph I e il ne, tuttavia, evidente che quando l’ammini- K. u.K. Maria Theresia, per ricordare solo le strazione decise di dotarsi nei primi anni ot­ navi più note. Preme inoltre ricordare una tanta di un largo numero di torpediniere co­ fondamentale differenza tra i cantieri trie­ stiere del tipo inglese “Thornycroft”, delle stini e quelli nazionali e l’Ansaldo in parti­ trenta della classe “Aldebaran” sei vennero colare. 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