Quaderni Liceo Orazio
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Quaderni del Liceo Orazio N. 8 Anno Scolastico 2017/2018 Liceo ginnasio statale Orazio ROMA Questa pubblicazione è stata curata da Mario Carini 2 INDICE Introduzione …...................................................................................... 5 SEZIONE DOCENTI ANNA PAOLA BOTTONI – MARIO CARINI, Giorgio Perlasca ricordato al Liceo Orazio (evento organizzato in collaborazione con l’ANCRI) ………………………………………… 17 LUCIANO ZANI, I militari italiani prigionieri in Germania nella seconda guerra mondiale …………………………………………. 27 ANNA PAOLA BOTTONI, Da Biblioteca a Biblioattiva …………...... 35 MASSIMO CALDERONI – WALTER FIORENTINO, Elementi politico-sociali delle Fenicie euripidee ………………………………… 51 MARIO CARINI, Introduzione al diario di prigionia di Francesco Arpini (1944-1945)………………………………............. 61 FRANCESCO ARPINI, Res tua agitur!! Diario di prigionia 1944-1945, a cura di Mario Carini …………………………………..... 101 ANNA MARIA ROBUSTELLI, Un’Antigone irlandese: Eibhlín Dubh Ní Chonaill / Eileen O’Connell, Il lamento per Art O’Leary …………………………………………..… 229 AMITO VACCHIANO, Che fine ha fatto Papa Marcellino? ……..… 249 3 SEZIONE DIDATTICA (collaborazioni degli studenti) Eleonora Guerra – Luca Argiro’ (III H), Il tribunale di Ἰσότης …….. 277 Prof.ssa Simona Colini, Il Liceo Orazio alle Romanae Disputationes …………………………………………………………..… 283 Prof.ssa Simona Colini, XXV Olimpiade di Filosofia ……………….. 299 Miscellanea di matematica, a cura del prof. Maurizio Castellan ………………………………………………………………….. 309 Prof. Roberto Cetera, Il male innocente ……………………………… 331 Per Denisse ………………………………………………………………. 335 4 INTRODUZIONE Anche questo ottavo volume dei “Quaderni del Liceo Orazio”, come i precedenti, presenta diari e ricordi di vita vissuta, proseguendo una linea editoriale che vede il recupero di fonti memorialistiche inedite relative alla storia d’Italia nella seconda guerra mondiale. In essa cominciano ormai ad acquistare spazio e a motivare interessi tra gli storici le vicende degli IMI, ossia degli Internati Militari Italiani, e anche in questo numero presentiamo un diario di prigionia, quello del Capitano Francesco Arpini, che visse gli ultimi mesi dell’internamento nel campo di Wietzendorf in Germania. Il suo diario, finora inedito e qui pubblicato per la prima volta, è molto dettagliato nel narrare le vicende di quei giorni e costituisce il documento di una straordinaria esperienza umana, fatta di privazioni e sofferenze ma anche di una incrollabile fede nella Provvidenza e nei valori umani, che i nostri giovani non possono non conoscere. Sono storie, quelle che abbiamo pubblicato in questo numero, nelle quali i protagonisti si sono trovati a fare delle scelte, e queste scelte hanno privilegiato fondamentali valori morali: la difesa dell’onore e della dignità dell’uomo, la coscienza del proprio dovere fino al sacrificio, il rifiuto della guerra, la libertà, il rispetto degli altri, l’onestà, la dedizione al lavoro, il merito riconosciuto e premiato. Perché proporre queste storie oggi, e soprattutto perché proporle ai nostri giovani studenti? La risposta la dànno i tempi in cui viviamo: tempi difficili, ove ad una generale insicurezza per le sorti della nostra economia e della politica si connette la diffusione nella società di una violenza, fisica e anche verbale, tanto feroce quanto gratuita, che si manifesta soprattutto tra i giovanissimi (come, ad esempio, mostrano il cyberbullismo o le baby-gang di Napoli), mentre, a livello mondiale, il clima è agitato dai difficili rapporti tra la Corea del Nord e gli Stati Uniti. Il timore che dagli scontri verbali fra il dittatore nordcoreano, che ama allertare il mondo con le sue provocazioni missilistiche, e il presidente Trump, che non possiede certo l’amabilità e la diplomazia del suo predecessore Obama, si passi ad un confronto armato dagli esiti imprevedibili, è forte. Non a caso Papa Francesco, nel corso del suo viaggio in Perù e Cile 5 (gennaio 2018), ha espresso la sua grave preoccupazione per il rischio di una possibile guerra nucleare. E allora, leggere queste pagine significa, secondo noi, arricchire la propria memoria in senso “proattivo”: non tanto per dimenticare eventi recenti e sgradevoli, quanto per andare con la mente al passato e trovarvi stimoli e motivi per azioni virtuose, che siano utili agli altri nell’interesse generale della società. Esprimiamo perciò l’auspicio che la lettura di queste pagine giovi all’intelligenza dei giovani, contribuendo in qualche modo alla loro formazione umana, culturale e spirituale nel segno dei valori etici più alti, i soli che possano salvaguardare l’avvenire dell’uomo. In questo ottavo numero compaiono i seguenti lavori. La “Sezione docenti” comprende: il contributo del Prof. Luciano Zani, Ordinario di Storia Contemporanea presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, sul tema I militari italiani prigionieri in Germania nella seconda guerra mondiale (intervento svolto in un incontro con gli studenti del Liceo Orazio, nell’Aula Magna, il giorno 10 febbraio 2017); l’articolo della Prof.ssa Anna Paola Bottoni, Da Biblioteca a Biblioattiva, che contiene le linee del progetto di una Biblioteca Innovativa Digitale; la ricerca dei Proff. Massimo Calderoni e Walter Fiorentino, Elementi politico-sociali delle Fenicie euripidee; Res tua agitur!!, il diario di prigionia del Capitano Francesco Arpini, militare italiano internato in Germania dopo l’8 settembre 1943, pubblicato a cura e con introduzione dello scrivente; Un’Antigone irlandese: Eibhlín Dubh Ní Chonaill / Eileen O’Connell, Il lamento per Art O’Leary, della Prof.ssa Anna Maria Robustelli, poetessa e saggista, già docente di lingua e letteratura inglese presso la nostra scuola e apprezzata collaboratrice dei “Quaderni”; Che fine ha fatto Papa Marcellino?, ricerca del Prof. Amito Vacchiano sull’oscura figura di questo Pontefice vissuto al tempo della persecuzione dioclezianea. La “Sezione didattica (collaborazioni degli studenti)” comprende: l’elaborato di due nostri ex studenti, brillantemente maturatisi lo scorso anno scolastico 2016-2017, Eleonora Guerra e Luca Argiro’ (classe III H), Il tribunale di Ἰσότης; la relazione della Prof.ssa Simona Colini, Il Liceo Orazio alle Romanae Disputationes, con l’elaborato delle studentesse del Team Junior, Lògos e téchne: alla ricerca dell’umanità; il resoconto sulla XXV Olimpiade di Filosofia, a cura della Prof.ssa Simona Colini, con i quattro elaborati 6 risultati primi nella selezione d’Istituto; la consueta Miscellanea di matematica, a cura del Prof. Maurizio Castellan. Chiude la sezione il testo Il male innocente del Prof. Roberto Cetera. Ci è doveroso ringraziare tutti i collaboratori di questo numero per il loro fondamentale e prezioso apporto alla vita della pubblicazione. E mentre salutiamo il nuovo Dirigente Scolastico, Prof.ssa Maria Grazia Lancellotti, non possiamo non ricordare con affetto e gratitudine il Preside uscente, Prof. Massimo Bonciolini, che ha trascorso otto anni con noi alla guida del Liceo Orazio. Prima di congedarci, vogliamo ora qui ricordare due persone care a tutti noi della scuola, che ci hanno lasciato nel trascorso anno 2017: la prima all’alba dei suoi progetti di vita, la seconda al tramonto di un lungo e prestigioso percorso di intellettuale e studioso. Ci riferiamo alla giovanissima studentessa Denisse, che un crudele e prematuro destino ci ha sottratto nel novembre scorso, e al grande Maestro degli studi linguistici Tullio De Mauro, scomparso il 5 gennaio 2017. Alla cara Denisse rendono omaggio il testo Il male innocente, pronunciato dal Prof. Roberto Cetera durante l’ultimo commiato terreno alla ragazza, e una poesia a lei dedicata dall’amica e compagna di classe Diana Pilloni (classe IV B). Del Prof. Tullio De Mauro, un Maestro di Civiltà,1 non abbiamo bisogno di ricordare in questa sede gli altissimi meriti nel campo della linguistica,2 della didattica3 e della divulgazione culturale,4 e il suo 1 Così intitola il suo articolo Paolo Di Stefano, Tullio De Mauro Maestro di civiltà, in “Corriere della Sera”, 6 gennaio 2017, pp. 42-43. 2 I suoi incisivi interventi negli anni Settanta sull’evoluzione della lingua nazionale e sui rapporti tra lingua e dialetti sono raccolti in: Tullio De Mauro, Le parole e i fatti, Editori Riuniti, Roma 1978 rist. Dal quale testo, a proposito della sua battaglia per lo studio della “lingua d’uso” nella scuola, citiamo questa riflessione sempre attuale (da Tullio De Mauro, La scuola nuova, in pratica, in Le parole e i fatti, cit., p. 351): “… ciò che va riaffermato è il ruolo delle parole, del momento espressivo e simbolico nella pratica scientifica e nella vita individuale e sociale. Sbaglia chi lo trascura o dimentica. Ma sbaglia anche chi dimentica che, fuori dell’uso che ne fa la pratica scientifica o l’insieme degli individui e dei gruppi sociali, il linguaggio non ha senso né scopo.” L’elenco delle pubblicazioni di Tullio De Mauro per la sua vastità occuperebbe moltissime pagine. Ci limitiamo a citare testi assai noti come l’edizione italiana del Corso di linguistica generale di Ferdinand de Saussure e la Storia linguistica dell’Italia unita, opere entrambe edite da Laterza e assai diffuse 7 competente operato come Ministro della Pubblica Istruzione: meriti accompagnati, sul piano dei rapporti umani, da grande generosità, probità e signorilità. Ci piace soffermarci, invece, sui rapporti che legarono De Mauro alla nostra scuola. Per quanto ci riguarda, ci riterremo sempre onorati e orgogliosi di aver potuto collaborare, sia pur indirettamente, con il grande Maestro, grazie alle