William Klinger – Germania E Fiume. La
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SERIE PRIMA: FONTI VOL. XIII WILLIAM KLINGER GERMANIA E FIUME La questione fiumana nella diplomazia tedesca (92-924) DEPUTAZIONE DELLA STORIA PATRIA PER LA VENEZIA GIULIA TRIESTE 2011 © 2011 Deputazione di Storia Patria per la Venezia Giulia Via A. La Marmora 17, 34139 Trieste, Italia ISBN 978-88-97557-13-5 In copertina: Carlo Sbisà, La città deserta (1929), olio su tela, 70x95 cm, firmato e datato in basso a sinistra (collezione privata), Da Carlo Sbisà, catalogo della mostra a cura di R. BARILLI e M. MASAU DAN, Electa, Milano 1996, p. 84. La traduzione dal tedesco dei documenti è stata curata da Sebastiano Blancato. TUTTI I DIRITTI riservati Impaginazione e supporti informatici Fabio Prenc Finito di stampare nel mese di novembre 2011 presso: LithoStampa srl, Pasian di Prato (UD) 2 Indice Prefazione ................................................................................................ 5 Premessa ................................................................................................. 7 Fiume e il Patto di Londra ...................................................................... 11 La questione fiumana alla Conferenza della Pace (1919) ...................... 17 L’accordo italo-jugoslavo di Rapallo (1920) .......................................... 37 L’attività del Consolato tedesco di Fiume (1921-1922) ......................... 43 L’avvento del fascismo ........................................................................... 65 Fiume e Corfù (1923) ............................................................................. 81 Gli Accordi di Roma e l’annessione (1924) ........................................... 97 Conclusione ............................................................................................ 111 Documenti ............................................................................................... 115 Indice dei nomi e dei luoghi .................................................................... 273 3 4 Prefazione Ogni libro necessita di una motivazione che ne giustifichi la pubblicazione, ma questo forse più degli altri vista la durata della sua gestazione, iniziata ancora nel 2001 all’Istituto Universitario Europeo (IUE) di Fiesole. Fu grazie ad un grant dell’IUE che potei compiere due soggiorni a Londra presso i National Archives nel 2003 e nel 2004. Come in genere accade scoprii la documentazione relativa al consolato tedesco di Fiume l’ultimo giorno di permanenza in archivio e dovetti fotografare in fretta quei documenti che mi sembravano più importanti. La selezione fu necessariamente grossolana e mi limitai a recuperare gli atti del consolato fiumano assieme ad alcuni rapporti di quello triestino che avrei poi utilizzato per la tesi di dottorato. Solo successivamente mi accorsi che con la documentazione di un fondo archivistico di modeste dimensioni si poteva ricostruire lo svolgimento e la soluzione della questione fiumana fino all’annessione all’Italia nel 1924. Il prof. Silvano Cavazza si convinse a pubblicare una traduzione italiana dei documenti sotto gli auspici della Deputazione di Storia Patria per la Venezia Giulia di Trieste. Fu grazie al suo supporto che intrapresi un secondo viaggio a Londra nel 2008, finalizzato a recuperare e trascrivere il resto del fondo. Sebastiano Blancato riuscì a ricostruire l’identità dei diplomatici tedeschi autori dei dispacci, premessa fondamentale per una loro corretta interpretazione. La stesura finale è avvenuta nella biblioteca del Centro di Ricerche storiche di Rovigno dove ho potuto consultare la collezione completa dei Documenti diplomatici italiani. Prezioso è stato anche l’aiuto del personale dell’Archivio di Stato di Fiume dove ho consultato la collezione del quotidiano «La Vedetta d’Italia» degli anni 1920-1924. Annalisa Plossi e Roberto Spazzali hanno rivisto le bozze e curato il testo rendendolo intellegibile. Un ringraziamento particolare va a Mirella Schott Sbisà e a Maria Masau Dan del Civico Museo Revoltella di Trieste che hanno concesso l’utilizzo della “Città deserta”, quadro di Carlo Sbisà che forse meglio di ogni resoconto narrativo descrive l’atmosfera di estraniazione tipica della fine di un’epoca che un tedesco come Carl Hoffmann doveva percepire a Fiume in quegli 5 anni. Dedico il libro a Fulvio Varljen, un fiumano nato in Via Germania, che nel oramai lontano ma fatidico 1989 mi convinse a studiare seriamente la storia in generale e quella fiumana in particolare, tuttora arroccata su schemi interpretativi risalenti a un secolo prima. WILLIAM KLINGER 6 Premessa Presso i National Archives di Londra (già Public Records Office) ho potuto consultare la copia microfilmata di una parte del fondo dei German Foreign Ministry Archives (GFM) 33/3769. La documentazione venne sequestrata as- sieme a tonnellate di documenti del ministero degli Esteri del Reich germa- nico, in una miniera di salgemma a Berchtesgaden, presso Salisburgo, dalle truppe americane nel maggio del 1945 . La Germania, dopo gli accordi della Conferenza di pace di Parigi e del Trattato di Versailles, mantenne una posi- zione di assoluta neutralità nei confronti della “questione fiumana” ma era interessata a esercitare nuovamente la sua influenza commerciale e politica nell’Europa danubiana e balcanica per migliorare la propria posizione inter- nazionale. Il Trattato di Rapallo prevedeva l’istituzione dello Stato Libero di Fiume il che spinse l’Auswärtiges Amt di Berlino, nella primavera del 1921, a riattivare una sede consolare a Fiume. Se Fiume non sembra interessare i te- deschi, ben diversa è l’attenzione che essi prestano al contesto geopolitico che circonda la questione fiumana come emerge dai dispacci diplomatici tedeschi ���������������������������������La documentazione è custodita nei NATIONAL ARCHIVES (PUBLIC RECORDS OFFICE), Londra - German Foreign Ministry Archives, (GFM) 33/3769 K 559 (K155728-K156030) Political Department II; Fiume: Political situation 1920 Mar-1924 Feb.���������������������������� I National Archives di Lon- dra custodiscono più di 70.000 microfilm di documenti tedeschi catturati nel 1945 presso una cartiera di Monaco di Baviera, in una miniera di salgemma vicino a Berchtesgaden e in altre località minori. A guerra finita i documenti furono portati a Berlino e posti sot- to la vigilanza delle autorità militari americane assieme a materiale trovato negli archivi dei ministeri tedeschi. Durante il blocco di Berlino del 1948-49 i documenti del ministero degli Esteri tedesco (German Foreign Ministry records) furono trasferiti in Inghilterra a Whaddon Hall, dove nel febbraio 1940 era operante la segretissima “Station X”, centrale di intercettazione radio precedentemente installata a Bletchley Park con la quale i britannici spiavano sia le comunicazioni tedesche che sovietiche. Fu lì, in presenza di esperti dell’In- telligence britannica, che la documentazione fu riordinata e microfilmata, poi gli originali furono restituiti alla Germania in data imprecisata dopo il 1956. Come������������������������ sussidi si vedano i 4 volumi del A Catalog of Files and Microfilms of the German Foreign Ministry Archives, 1920-1945, a cura di George O. KENT (Stanford, Hoover Institution, 1962-1972), nonché l’Index of Microfilmed Records of the German Foreign Ministry and Reich’s Chancellery Covering the Weimar Period, National Archives, 1958. 7 Premessa successivi alla chiusura del consolato nel 1922. Il consolato infatti fu chiuso a fine 1922 dopo che l’indipendenza dello Stato Libero fu troncata con un colpo di stato fascista. La diplomazia tedesca continuò ad occuparsi di Fiume per mano delle proprie ambasciate di Roma, Parigi e Londra, della legazione di Belgrado e del consolato di Trieste, fino all’effettiva annessione della città al Regno d’Italia nel 1924. Sui rapporti nel detto periodo tra la Germania e lo Stato Libero di Fiume non si sapeva nulla, poco sulla Venezia Giulia; il mate- riale è inedito e non è stato mai utilizzato in precedenza 2. Su Fiume dopo la Prima guerra mondiale molto è stato scritto 3. La Fiu- me dannunziana è stata studiata dai più noti storici italiani 4 e da alcuni au- tori stranieri 5, per non menzionare la sterminata produzione memorialistica dei contemporanei 6. Gli studi sul periodo zanelliano, invece, scarseggiano: il fondamentale lavoro di Danilo Massagrande, apparso nel 1982, resta un riferimento imprescindibile 7. Per un profilo biografico dello Zanella la -mo 2 Un’eccezione importante è il lavoro di Kurt H. BERGER, Der Hafen von Fiume. Phil. Diss., Köln, 1936, poi pubblicato con lo stesso titolo per i tipi della Bottrop i.W., Postberg, Köln 1936, però l’autore non cita i rapporti dei consoli tedeschi Hoffmann (Fiume) e Toepke (Trieste) che costituiscono la sua fonte principale di dati e interpretazioni forse per la natura confidenziale degli stessi a cui egli, evidentemente, ebbe accesso. 3 Sulla situazione a Fiume durante la dissoluzione dell’impero austroungarico si vedano p. es. i contributi di Attilio DEPOLI, XXX ottobre 1918, in «Fiume. Rivista di studi fiumani», 3-4 (1958), pp. 99-219; ID., Fiume e il patto di Londra, in «Fiume. Rivista di studi fiumani», 1-2 (1959), pp. 1-63; ID., Le basi storiche del diritto di Fiume all’autodecisione, in «Fiume. Rivista di studi fiumani», 1-2 (1960), pp. 36-66. 4 Paolo ALATRI, Nitti, D’Annunzio e la questione adriatica (1919-1920), Milano, Feltrinelli, 1959. Renzo DE FELICE, Una lettera di D’Annunzio al Grande Oriente da Fiume nel 1919, in «Fiume. Rivista di studi fiumani», 3-4 (1965), pp. 188-189; ID., Il partito comunista di Fiume e il