Fatiche E Passioni Storie Di Donne in Provincia Di Pesaro E Urbino

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Fatiche E Passioni Storie Di Donne in Provincia Di Pesaro E Urbino QUADERNI DEL CONSIGLIO REGIONALE DELLE MARCHE a cura di Luca Gorgolini FATICHE E PASSIONI STORIE DI DONNE IN PROVINCIA DI PESARO E URBINO QUADERNI DEL CONSIGLIO REGIONALE DELLE MARCHE Storia delle donne nelle Marche in età contemporanea Collana diretta da Annalisa Cegna La collana Storia delle donne nelle Marche in età contemporanea curata dall’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Macerata - Osservatorio di Genere, sotto la direzione di Annalisa Cegna, intende indagare e divulgare percorsi singoli e collegiali di donne legate alla regione, attraverso i quali percepire l’esperienza storica femminile in tutta la sua varietà e ricchezza. L’opera ha periodicità annuale. Sono previsti quattro numeri, nei quali si affronteranno tematiche inerenti ad ognuna delle province marchigiane, con una suddivisione in saggi che approfondiscano e illustrino i vari argomenti, restituendone lo spessore storico e diacronico. “La storia riguarda gli uomini viventi - scrive Antonio Gramsci in una celebre lettera inviata al figlio dalla cella del carcere - quanti più uomini è possibile, tutti gli uomini in quanto si uniscono tra loro in società e lavorano e lottano e migliorano se stessi”. Oggi diciamo che la storia la fanno gli uomini e le donne, anche se il ruolo di queste ultime è stato per troppo tempo relegato in una dimensione secon- daria e subalterna. Questo volume è la seconda tappa di un percorso di ricerca avviato dall’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Macerata con l’obiettivo di contribuire a scrivere quella parte di storia dimenticata, spesso misconosciuta che ha per protagoniste le donne delle Marche. Il lavoro si inserisce a pieno titolo nella nostra collana editoriale e dà corpo alla volontà di tracciare un percorso ideale e culturale nel quale la piccola e la grande storia si intrecciano in una dimensione che vede le Marche in un ruolo non sempre riconosciuto ma, indiscutibilmente, di primo piano. Il libro, che è dedicato alla provincia di Pesaro e Urbino, ripercorre tutta la storia del Novecento marchigiano nel suo rapporto con quella che è stata l’evoluzione della società e del nostro Paese e vede le donne in prima fila nel dibattito ideale e politico, nel mondo del lavoro, nell’associazionismo, nella costruzione di una società più attenta ai diritti e ai bisogni dei più deboli e disagiati. Nei saggi qui riportati le donne vivono l’esperienza della guerra e della Resistenza, partecipano ai drammi che hanno segnato la terra marchigiana colpita e percorsa dal conflitto mondiale. La paura, i bombardamenti agiscono di pari 5 passo con un altro terribile stato che sembra segnare la condizione della donna: la solitudine. Questo volume riporta una testimonianza del mondo della deportazione, ma anche la voce delle filandaie che esprimono una componente significativa sul piano storico ed econo- mico del lavoro delle donne nelle Marche. Troviamo altre figure di donne protagoniste dell’antifascismo, e nei primi anni del dopoguerra animatrici ideali e culturali dei grandi partiti di massa e dell’associa- zionismo. Il filo conduttore arriva fino agli anni settanta del secolo passato: un periodo così vicino e così lontano che vede una crescita strordinaria del dibattito, all’interno del mondo delle donne, di quanto ancora resti da fare perché si arrivi ad una reale ed effettiva parità fra uomo e donna. Sono temi, che non riguardano soltanto la dimensione storica, trattata molto acutamente in questi scritti, ma la realtà attuale che quotidianamente tocca con mano chi si trova ad amministrare la cosa pubblica. Leggiamo queste storie con la gratitudine che dobbiamo alle donne per quanto hanno fatto per la crescita della società e della coscienza collettiva e con la convinzione di condividere e sostenere, ancora, l’impegno delle donne sui temi dell’uguaglianza e della parità. Vittoriano Solazzi Presidente dell’Assemblea legislativa delle Marche 6 LA DONNA: L’ALTRA METÀ DEllA STORIA L’essere femminile ha contribuito quanto quello maschile alle vicende umane universali ma le donne che sono riuscite a passare alla storia sono coloro che, a torto o ragione, hanno potuto dimostrare il loro valore, la loro forza in una società in cui l’uomo ha sempre rappresentato l’unico punto di riferimento. Questo non per mancanza di capacità ma solo ed esclusivamente perché alla donna non è mai stata riconosciuta la sua potenzialità. La storia è quindi piena di uomini dalle grandi gesta e di donne che hanno sempre lottato per far valere i propri diritti, per far cono- scere quanto potessero valere nel mondo dell’arte, della cultura, delle scienze, della politica. L’eguaglianza di genere non c’è mai stata e ancora oggi le donne sono impegnate a far si che questa parità sia finalmente raggiunta. Perché queste parole? Perché la storia senza le donne non sarebbe stata scritta. Perché il loro apporto, quasi sempre silenzioso, ha contribuito a far si che l’umanità intera raggiungesse i suoi obiettivi di crescita e progresso. Le donne sono state sempre il volano che ha consentito a tutto il genere umano di migliorasi. E se un periodo storico dovesse essere preso ad esempio questo è sicuramente il Novecento. Periodo in cui le donne hanno portato avanti le loro battaglie di genere con maggiore determinazione, dalla conquista del lavoro al voto politico. Una miriade di personaggi che hanno fatto si che la nostra attuale società sia moderna e civile. Non tanto perché la donna è alla pari dell’uomo ma perché le sue capacità e il suo impegno sono capaci di portare ulteriori idee, proposte, soluzioni. E il Novecento ha rappre- sentato, anche nelle Marche, un periodo Importante nel processo di autodeterminazione della donna nella sfera sociale, politica e cultu- rale di una terra che l’aveva vista per molti secoli rilegata a un ruolo determinante all’interno del nucleo famigliare, il matriarcato tipico 7 della nostra regione, ma del tutto assente nei ruoli sociali e politici in cui erano affrontate scelte decisive per la comunità. Un nome per tutte le marchigiane di quel periodo Maria Montessori che riuscì a imporsi nel mondo della scienza e a essere la prima donna italiana a laurearsi in medicina. Ma accanto a questa importante figura c’è stata un’infinità di altre donne che con il loro impegno sono riuscite a portare il loro contributo al progresso della società superando con determinazione gli ostacoli che la stessa poneva continuamente nel loro cammino di evoluzione. Basti ricordare che solo nel 1874, in Italia fu permesso l’accesso ai licei e alle università alle donne e ci vollero molti anni prima che il fenomeno ottenesse una certa rilevanza. Lo studio pubblicato in queste pagine è un quadro attento e preciso di una realtà, quella della Provincia di Pesaro e Urbino, analizzata al femminile nei diversi ruoli e nei diversi tempi in cui la donna si è trovata a vivere. Un documento prezioso che traccia la storia delle donne dall’ambito famigliare a quello del sindacato e della politica, da quello della guerra a quello della deportazione. Tasselli che grazie a questa pubblicazione saranno salvati dall’oblio e dall’ignoranza perché non c’è cosa più terribile che non avere o conoscere le proprie radici perché grazie a queste siamo in grado di sapere non solo il nostro passato ma anche di preparare il nostro futuro. Paola Giorgi Vicepresidente dell’Assemblea legislativa delle Marche 8 Prefazione STORIA DEllE DONNE E IDENTITÀ DI GENERE IN ETÀ CONTEMPORANEA Daniela Calanca Alma Mater Studiorum - Università di Bologna Nel trarre continuità da alcune concezioni fondamentali della Nuova Storia, i saggi pubblicati in questo volume contemplano incisi- vamente la possibilità di leggere, tra storia e memoria, la molteplicità degli aspetti della vita femminile e le concrete forme che essi hanno assunto nella storia pesarese nel secolo scorso. È l’orientamento alla soggettività femminile, alla soggettività politica in particolare, tra pubblico e privato, a costituire l’impianto tematico intorno a cui si consolida la narrazione. Una narrazione, questa che, si inserisce, a ben guardare, tra gli indirizzi di ricerca della più recente storiografia nazionale e internazionale di storia delle donne e di cultura politica nel secolo scorso.1 Riguardo a tale storiografia, si può affermare che una delle componenti fondamentali sia l’aver collocato temi e problemi in un quadro a cui è sottesa la necessità di valutare, simultaneamente, una molteplicità di elementi basilari.2 E ciò a partire da una serie di questioni fondanti considerate irrisolte, sia dal punto di vista storio- grafico che metodologico. In questa direzione, di fatto, per esempio, assumono un ruolo centrale alcune aree problematiche all’interno delle quali può dirsi racchiusa una ricomprensione generale delle ricerche e degli studi in atto da alcuni anni. In particolare, il nesso tra storia e cultura politica delle donne, il rapporto tra storia sociale e storia politica, il rapporto tra storia delle donne e storia generale, 1 A. Rossi Doria (a cura di), A che punto è la storia delle donne in Italia, Viella, Roma 2003; Idem, Dare forma al silenzio. Scritti di storia politica delle donne, Viella, Roma 2007; S. Soldani, L’incerto profilo degli studi di storia contemporanea, in A. Rossi Doria (a curda di) A che punto è la storia delle donne in Italia, op. cit., pp. 63- 80; T. Bertilotti, A. Scattigno (a cura di), Il femminismo degli anni Settanta, Viella, Roma 2005; D. Calanca, Percorsi di storia delle donne e di storia del femminismo, in «Storia e Futuro. Rivista di storia e storiografia», n. 10 (2006), (www.storiaefuturo. com); E. Guerra, Storia e cultura politica delle donne, Archetipolibri - Gedit Edizioni, Bologna 2008; P. Gabrielli, Tempio di virilità. L’antifascismo, il genere, la storia, F. Angeli, Milano 2008; D. Petrosino, Storia e studi di genere.
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