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IL SISTEMA INSEDIATIVO CARATTERI DELL’INSEDIAMENTO UMANO

IL SISTEMA ENNESE: UN INSEDIAMENTO UMANO TRA CENTRALITA’ FISICA E MARGINALITA’ FUNZIONALE

Il territorio della provincia ennese individua la sua peculiarità nell'essere "centrale" rispetto al sistema insulare e dunque "interno" all'isola. Ma le vicende storiche che hanno attraversato la Sicilia nell'ultimo secolo, oltre a quelle soprattutto legate al rapporto tra il substrato fisico e il modello insediativo umano della Sicilia, hanno di fatto caratterizzato questo fattore di "centralità" geografica in elemento di "marginalità". Questa peculiarità d'area fisicamente centrale, ma funzionalmente marginale, è un elemento prioritariamente rilevabile per ogni tipo d'approccio descrittivo e quindi analitico di quella che é attualmente l'unica provincia siciliana priva di territorio costiero, benché storicamente, ed oggigiorno nell’amministrazione di alcuni servizi pubblici, aveva e continua ad avere uno stretto rapporto di attrazione per i centri urbani del messinese attestati lungo quella che era la Via Halesa o del grano. L'assenza di un ruolo di centralità funzionale della provincia ennese segue di pari passo il destino storico della Sicilia che vede anch'essa smarrire, con il protrarsi dell'era post-medioevale, quel ruolo strategico nelle relazioni umane politiche e culturali del mediterraneo. Quando il grande mare rappresentava una fondamentale via di comunicazione tra i popoli europei e nordafricani, alla SICILIA era assegnato un ruolo strategico nelle comunicazioni. Dall'epoca classica agli ultimi decenni che hanno preceduto la scoperta del nuovo continente e quindi di nuove relazioni commerciali, la Sicilia aveva rappresentato un punto di riferimento da cui coordinare le attività commerciali. Pertanto anche le aree interne avevano potuto rappresentare un luogo d'eccezionale interesse, soprattutto in ragione alla necessità di doverlo attraversare per comunicare da un versante all’altro dell'Isola. Ne é prova tangibile la stratificazione dei percorsi dell'era classica e dell'era medioevale, i quali tutt'ora costituiscono in buona parte la trama viaria del territorio

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ennese, oltre alla ricchezza delle risorse archeologiche che testimoniano la vocazione del territorio a generare processi di stanzialità umana nell'età classica.

IL PERCORSO STORICO DELL’ INSEDIAMENTO UMANO

La conoscenza delle vicende storiche rappresenta per il PTP un elemento d’analisi di grande interesse per comprendere soprattutto il momento in cui esso si inserisce nel percorso evolutivo della comunità e per cogliere nello stesso tempo la dimensione e la qualità delle trasformazioni e degli interventi proposti. Dimensione che può essere colta soltanto interrogando la storia e capirne le dinamiche delle trasformazioni territoriali succedutesi. Nei paragrafi che seguiranno si introducono alcuni elementi dei fatti storici e delle vicende che maggiormente hanno inciso nelle trasformazioni e nell’uso del territorio della Sicilia interna. La descrizione proposta, pur possedendo caratteri ed elementi d'approfondimento, è da intendersi strumentale alla comprensione per grandi linee dei fatti salienti delle trasformazioni storiche del territorio e non vuole assurgere a documento di carattere prettamente storico scientifico. A differenza dei fatti di storia urbana, le vicende che abbracciano un territorio d’area vasta presentano maggiori difficoltà nell’essere traducibili nell’evoluzione del disegno fisico a grande scala. Soprattutto nel caso della Sicilia interna, l’ossatura infrastrutturale, sembrerebbe aver subito trasformazioni non di grande impatto ed il rapporto tra paesaggio agricolo, foresta e centri urbani sembrerebbe da sempre improntato sulla morbidezza delle linee di collegamento, stabilendo così il primato delle linee fisico-naturali sulle linee dell’insediamento umano. Un primato che si è mantenuto tale fin dagli insediamenti dell’età classica di cui questo territorio ne trae grande ricchezza storica, e che si è mantenuto tale fino all’età medioevale nel territorio interno della Sicilia orientale.

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ELEMENTI DEL TESSUTO INSEDIATIVO

Successivamente le vicende di colonizzazione hanno innescato un processo d'insediamento di grande impatto, ravvisabile in due grandi fatti: l’apertura dei percorsi est-ovest interni per collegare le città del Valdemone con le città del Val di Mazzara e che hanno interessato il territorio ennese nel versante nebroideo, la cosiddetta strada dei Normanni, voluta da Federico II; l’occupazione estensiva dei territori agricoli perpetratasi con le vicende delle politiche agrarie del sei-settecento. Vicende che hanno sancito la nascita delle città di fondazione istituite con lo Jus edificandi o lo Jus Populandi a favore del feudatario che veniva investito del mero e misto imperio (capacità di affrancare dalle pene i condannati). Fatti di grande impatto territoriale, ma anche di grande impatto culturale e soprattutto demografico a danno delle città demaniali, se si pensa alla crisi demografica che, in seguito alla nascita delle città di fondazione, subiranno le più storiche e tradizionali città medievali, come la stessa Enna o Nicosia.

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Alle forti trasformazioni urbane di quest’epoca la Sicilia interna ed, in particolare il territorio che oggi si riconosce nella nuova provincia ennese, sarà chiamato a forti trasformazioni dell’assetto infrastrutturale ed amministrativo anche e soprattutto nel secolo che sta per chiudersi. Ciò avverrà con le politiche d'infrastrutturazione del territorio agrario, volute nel periodo tra le due guerre, e con la nascita proprio della provincia d'Enna. Politiche d'investimento in opere pubbliche che hanno impresso un disegno riconoscibilmente forte, ma integrato al paesaggio, se ci riferiamo soprattutto alla realizzazione del sistema dei laghi artificiali per il potenziamento del sistema di approvvigionamento idro-potabile ed irriguo. Interventi e politiche che, però, saranno smentite e negate a causa dell’acuirsi dei fenomeni d'emarginazione dell’intera regione e che non hanno dato fin’ora risposta alcuna dentro le battaglie della cosiddetta questione meridionale. Ne peraltro ha prodotto risposte in tale direzione la costruzione dell’autostrada Palermo/Catania. Ultima forte trasformazione nel disegno del territorio, l’autostrada era sorta dentro i principi e le strategie meritorie del noto “progetto ’80” voluto alla fine degli anni del cosiddetto boom economico italiano del dopoguerra.

Fin qui i fatti predominanti nell’evoluzione storica di questo territorio. L'approccio alla vicenda storica ennese si configura, inoltre, non solo come operazione connessa alla conoscenza diretta della storia come conoscenza dei processi di formazione della struttura insediativa, finalizzata ad una coerente redazione delle proposte progettuali del Piano, ma può configurarsi anche come occasione per individuare suggerimenti progettuali "dentro la materia" che la ricerca storica tratta. Essa può indicare possibili temi del progetto, possibili risorse sui quali lanciare idee per il Piano, proprio in ordine alle necessità interne al settore dei beni culturali ed etnografici. Qui di seguito vengono proposti, nel dettaglio, considerazioni e descrizioni storiche tratte da una raccolta d'estratti bibliografici della collezione di letture che rappresentano l’approccio di studio. La presente raccolta non ha tuttavia la pretesa d'essere esaustiva degli argomenti, la cui vastità ed articolazione non possono essere compendiate entro i limiti della presente relazione.

L'ETA' CLASSICA PROTAGONISTA Le testimonianze storiche riguardanti il centro della Sicilia sono in genere molto scarse, sia per l’età antica sia per l’età medievale, in quanto i grandi avvenimenti che erano oggetto delle narrazioni storiche toccavano di solito i centri costieri e l’irradiarsi di essi nel retroterra diventava un fatto episodico e locale. Per quanto riguarda l’età antica, poi, il territorio di Enna, tradizionalmente inteso umbilicus Siciliae, appare nella letteratura classica spesso in contesti mitologici o poetici, piuttosto che nell'ambito degli avvenimenti storici, quindi soltanto integrando le fonti letterarie con le

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testimonianze archeologiche è possibile trovare riscontro tra le citazioni letterarie e l’effettivo stato dei luoghi, in modo tale da evidenziare aspetti tipici e ricorrenti riguardanti la natura e l’artificio, le presenze ambientali (monti, colline, pianure, fiumi, laghi, fauna, flora) e le presenze antropiche (città, edifici, attività economiche). Senza tener conto della preistoria (insediamenti dell’età del rame di Malpasso e Realmese, presso o di Pizzarolo (?) (monte Giurfo) nei pressi di , al momento dell’arrivo dei Greci, secondo Tucidide, l’antica Trinakrìa era divisa tra Sicanìa e Sikilìa, in altre parole tra la parte occidentale occupata dai Sicani e quella orientale posseduta dai Siculi, ma il simbolo grafico dell’isola è rimasto quello della Trinacria, detta anche Triquetra, rappresentante il volto della Medusa con tre gambe, racchiuso in un cerchio. Tale simbolo può essere interpretato in due modi: -l’uno esoterico, divulgabile, per il quale le tre gambe rappresentano i tre promontori della Sicilia e quindi alludono alla sua forma triangolare; -l’altro, esoterico, magico e non divulgabile, recepito soltanto dagli iniziati. Così alla Triquetra è attribuito il valore di un geroglifico, il cui significato è legato all’«invisibile visualizzato indirettamente e analogicamente». È fuor di dubbio la centralità che questa parte dell’isola occupa, sia nel mito, sia nella realtà storica e ciò è confermato dalle fonti letterarie classiche e dai risultati delle ricerche archeologiche. Nel mito l’importanza religiosa della Sicilia interna fu assicurata dal particolare culto che vi ebbe la Dea Madre Demetra (Cerere, per i Latini), quale simbolo della fertilità della terra e della coltura del grano (Cicerone nelle Verrine ne ricorda - forse per la suggestione dei riti - il tempio che sorgeva ad Enna), e l’eroe Ercole, quale simbolo dell’incontro tra la civiltà indigena e quella greca, accanto a divinità locali come Crisa e Gerione. Le fonti classiche che parlano d'Enna e del territorio circostante hanno una continuità per tutta l’età antica, ma all’incirca dal 70 a.C. in poi diventano meno frequenti, anche se i riferimenti che si trovano in autori più tardi, come Claudiano e Lattanzio, offrono l’importanza di Enna quale luogo di culto e punto strategico fino al tardo impero. La prima testimonianza, in ordine cronologico, ci viene dal testo pseudo-aristotelico, il De mirabilibus auscultationibus, che parla di Enna in relazione al culto della Dea Madre Demetra e alla coltura del grano e ne descrive così il territorio: «In Sicilia nei dintorni della città chiamata Enna, si dice ci sia una spelonca attorno alla quale dappertutto dicono che cresca un’enorme quantità di diversi fiori per tutto l’anno, e molto tale luogo soprattutto sia piena in maniera sterminata di viole che riempiono di soave odore la terra intorno, così che quando c’è la caccia, pur possedendo i cani un forte senso dell’odorato, divengono impotenti ad inseguire le orme delle lepri. In questo luogo esiste una galleria sotterranea con l’apertura invisibile, per la quale dicono che Plutone abbia compiuto il ratto di Kore. Dicono che in questo luogo si trovi il frumento, non simile al domestico, di cui si servono, né a quello da altrove trasportato, ma famoso per singolare proprietà. Riguardo

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quest'argomento osservano che per prima presso di quelli sia apparso il frumento e di conseguenza rivendicano anche Demetra, dicendo che la dea sia nata presso di loro». Sicuramente più precisi sono i riferimenti topografici dello storico siciliano Diodoro Siculo (I sec. a.C.) che, rifacendosi allo Pseudo-Aristotele, colloca il ratto di Kore- Persefone da parte di Ade-Plutone «nei prati vicino ad Enna», in un luogo «vicino alla città, bello per le viole e altri fiori di altre specie e degno di una dea» e descrive «un celebrato prato in alto pianeggiante, tutt’intorno elevato e da ogni parte scosceso per precipizi, per cui da alcuni è chiamato l’ombelico della Sicilia».Nello stesso torno di tempo Marco Tullio Cicerone che, essendo stato questore di Sicilia, conosceva personalmente i luoghi, oltre a descrivere la città in cima ad un monte scosceso, inaccessibile, aggiunge che «tutt’intorno ci sono moltissimi laghi e boschi e fiori bellissimi in ogni stagione» e parla delle numerose statue di bronzo e di marmo raffiguranti Cerere e Proserpina custodite nel venerato tempio dedicato alla Dea Madre. Lo storico e geografo greco Strabone, che visse tra il 60 a.C. e il 24 d.C., descrivendo la Sicilia, colloca Enna «dove sorge il santuario di Demetra», a metà strada tra Erice e Siracusa con la differenza che, mentre quelle dominano con le loro acropoli il mare, essa «domina dall’alto le pianure tutt’intorno» e aggiunge: «Essa è abitata da un esiguo numero di abitanti e si trova su un poggio interamente circondato da vasti altopiani che si prestano alla coltivazione. La città ebbe particolarmente a soffrire per le rivolte degli schiavi capeggiati da Euno, quando essi furono assediati entro le sue mura e cacciati con difficoltà dai Romani».Lo storico contemporaneo Tito Livio, invece, raccontando della strage che il presidio romano fece degli Ennesi nel 213 per prevenire la loro ribellione, si limita ad osservare che la città era excelso loco ac praerupto undique sita. Il poeta Ovidio (43 a.C.-18 d.C.), che visitò certamente la Sicilia, fu il primo che collocò il ratto di Proserpina sulle rive del lago di Pergusa e così ne descrisse il paesaggio: «Non lontano dalle mura di Enna c’è un lago dalle acque profonde chiamato Pergusa. Neppure il Caistro sente cantare tanti cigni sopra le onde della sua corrente. Un bosco fa corona alle acque, cingendole da ogni lato e con le sue fronde fa schermo, come un velo, alle vampe del sole. Frescura donano i rami, fiori variopinti l’umido terreno. Qui la primavera è eterna. In questo bosco Proserpina si divertiva a cogliere viole e candidi gigli…»

DA CASTROGIOVANNI AD ENNA, UNA CONTINUITÀ STRATEGICA Nelle fonti antiche la città di Enna è descritta spesso ricca e forte, munita di mura poderose, megalitiche, aculeate, fornite di alte torii; si fa menzione di templi e santuari sacri a Demetra-Cerere, di opere d’arte d’epoca greca e romana, della rocca inespugnabile, di palazzi signorili e di ville suburbane, di una solida reggia, di un

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complesso termale e di un mausoleo. Si descrive una vegetazione lussureggiante sparsa per boschi e prati, fatta di abeti, querce, cipressi, olmi, elci, alloro, cornioli, bosso, edera, verbena e ricca di fiori purpurei, viole, gigli, tra i quali si aggira una fauna fatta di cigni, lepri, lupi, cinghiali, cavalli, cani. Di tutto ciò non restano che scarse testimonianze materiali, essendo quasi del tutto scomparse le tracce archeologiche ed essendo mutato, salvo il contesto orografico, anche il quadro ambientale per il massiccio disboscamento operato dal XVI secolo in poi ed il conseguente impoverimento delle risorse idriche.

Il monte su cui sorge l’insediamento urbano della città di Enna è parte integrante dell’ossatura orografica della Sicilia, che divide l’isola nei tre versanti del mar Tirreno, del mar Jonio e del mar Africano. Fa parte della grande dorsale che si stacca, con andamento normale, dall’altra grande dorsale principale che da Capo Peloro si spinge fino a Capo Lilibeo, giungendo, con andamento tortuoso, fino a Capo Passero. Quell’enorme «forcella» di monti, che tripartisce l’isola, nel suo punto centrale e di convergenza delle tre ipotetiche rette che congiungono le tre cuspidi della Sicilia, ha Enna ed il suo territorio, quasi a rappresentare una sorta di ombelico della Sicilia. Si tratta, in effetti, di una centralità geografica, di uno snodo viario delle vie che seguono i grandi solchi vallivi interni e collegano l’umbilicus Siciliae con le coste dei tre mari.

Le strade della TABULA PEUTINGERIANA, per esempio, permettono di cogliere tale ruolo di centralità viaria, di vero e proprio snodo posto al centro dell’Isola. Nella Tabula sono tre le strade segnate: la via settentrionale, o via Valeria, la via meridionale e la via interna. È da ritenere che queste indicazioni itinerarie fossero abbastanza fedeli alla realtà anche per lo scopo pratico cui era destinata la Tabula. Quella che interessa Enna ed il suo territorio è la cosiddetta via interna che collegava Catania con Termini Imerese e di conseguenza la via Pompeia (che muoveva dal traghetto e toccava Messina, Taormina, Catania e Siracusa) con la via Valeria. La via ‘interna’ seguiva un percorso tortuoso e tutto interno: da Termini per LII miglia fino a Enna e poi dopo XVIII miglia fino a Aguzio () quindi per XII miglia fino a Centurippa () e dopo XXII miglia fino a Aethna (Paternò) e quindi, infine, dopo XII miglia, ancora, fino a Catania. Nella parte orientale essa rappresenta la sistemazione di preesistenti tracciati sicelioti, mentre rimane meno conosciuta la parte occidentale, non circostanziata nelle redazioni pervenute degli itinerari, che tacciono sulle tappe dislocate sulle 52 miglia che intercorrevano tra Enna e Termini, sulle quali ci si aspetterebbe una mansio e due mutationes intermedie. Tra Paternò e Centuripe sono noti i resti di due ponti: uno a due archi sul Simeto; l’altro sotto Centuripe, riprodotto nel Settecento in due vedute diverse dal pittore Jean Hoüel. Nell’ultimo tratto era probabilmente di origine romana il Ponte Grande, che scavalcava il Salito,

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un affluente di sinistra dell’Imera Settentrionale, tra Caltavuturo e la Portella dei Sette Frati. La positura sul monte a quasi 1000 metri s.l.m. dell’antica Castrogiovanni non ha fatto altro, nei secoli, che accentuarne i caratteri strategici militari, rendendo l’intero territorio ennese appetibile, di volta in volta, ai popoli che hanno posseduto l’Isola. Il sito dove sorge Enna, infatti, è assai singolare essendo costituito da un sufficientemente ampio tavolato calcarenitico di forma triangolare, che si mostra «in tutta la sua potenza come una grossa bancata tufacea», potente gradino morfologico, alto sull’altopiano dominante, erto ed inaccessibile rialzo montuoso, orlato di precipizi netti e definiti, circondato da valli sui tre lati, con un’enorme squarciatura a sud-est che consente un controllato varco. Ad abundantiam, si aggiunge una ricchezza idrica eccezionale per la Sicilia, costituita da cinque sorgenti perenni e diversi pozzi, «fonti d’acqua che naturalmente sgorgano a meraviglia nella sassosa vallata del monte». Centralità geografica, snodo viario, strategicità militare del sito, ricchezza d’acqua, hanno rappresentato i caratteri salienti del territorio ennese, in generale, e di Enna, in particolare, che nei secoli sono stati apprezzati dai Sicani, dai Siculi, dai Greci, dai Romani, dai Bizantini, dagli Arabi, dai Normanni, etc.

IL TERRITORIO DI CASTROGIOVANNI Sono ancora le fonti classiche a consentirci di conoscere il territorio dell’attuale provincia di Enna, ed anche in questo caso si tratta di notizie importanti, soprattutto alla luce di una loro utilizzazione a fini di promozione, valorizzazione e nuova rifunzionalizzazione delle loro potenzialità culturali ed attrattive. Storia e Mito sembrano aver tessuto per noi posteri una magica tela d’interessi e curiosità, quasi anticipatori delle esigenze turistiche e delle necessità di natura economica proprie della civiltà del Terzo Millennio.

Muovendo in questo segno abbiamo interrogato ancora una volta le fonti classiche e, da subito, tra le testimonianze, che possono venire anche dalla cronaca, abbiamo incontrato Marco Tullio Cicerone che nelle «Verrine» parla del tentato furto di una statua di marmo dal tempio consacrato al culto di Crisa, cui erano sacre le acque del fiume omonimo, affluente del Dittaino, oggi in territorio di . Crisa, divinità indigena dell’abbondanza che era rappresentata con una cornucopia nella mano sinistra da cui fuoriescono fiori e frutti, era il nume tutelare di Assoro, cittadina la cui antichità è stata confermata dagli scavi archeologici. Ma il ruolo preminente che la

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mitologia classica affidava alla Sicilia interna è testimoniato anche dalla presenza nel territorio del «più attestato dei culti greci in Sicilia, quello di Eracle», come scrive Lorenzo Braccesi, nel tempio consacrato in Agira a Gerione e Iolao da Ercole durante il suo viaggio in Sicilia dopo evere sconfitto i Sicani, secondo quanto riferisce Diodoro Siculo. Agira, l’antica Agyirium, può essere considerata come uno dei centri dell’interno dell’isola in cui i Siculi svilupparono più intensamente l’agricoltura, per cui Cicerone definì gli Agirini, oltre che «viri fortes», «summi aratores». Circa l’origine del nome vi sono due ipotesi: la prima lo fa derivare dal greco agorà (piazza, mercato), che insieme al sottinteso chorion (regione, luogo) definirebbe il ruolo di centro di scambio tra greci ed indigeni che ebbe fin dall’inizio; la seconda ipotesi farebbe derivare il nome da argyrion (argento, denaro), per la presenza di miniere d’argento o per la fiorente attività mercantile. In ogni modo, se è certo che la denominazione della città fu data dai Greci, che sotto il governo di Timoleonte (344 a.C.) la arricchirono di grandiosi edifici e di un teatro di notevoli dimensioni e la munirono di forti torri, è anche da ritenere che Gerione fosse un eroe locale, assurto a simbolo della resistenza dei Sicani alle razzie di bestiame dei greci rappresentati da Ercole e divinizzato in un reciproco sincretismo tra civiltà indigena e civiltà ellenica.

Questo mito evidenzia che sul piano etnico-politico la Sicilia centrale fu zona di frontiera tra le due parti in cui l’isola è stata divisa talvolta nel corso della sua storia. Al momento della colonizzazione greca essa era area di confine tra la parte sicana e la parte sicula e lo conferma la storia archeologica del centro abitato di Montagna di Marzo, presso con il ritrovamento di alcuni vasi contenenti iscrizioni che sono state ritenute sicane, e mantenne tale posizione più tardi, quando la Sicilia fu divisa tra un’area di influenza punica, ad occidente, ed un’area di influenza greca, ad oriente, come dimostra l’analisi di alcuni oggetti di artigianato punico rinvenuti sulla collina e facenti parte di una collezione privata. Il sito di Centuripe, la sicula Kentoripa, fu centro fortificato e importante soprattutto per la produzione di ceramica. Durante l’occupazione della Sicilia da parte dei Romani, Centuripe si trovava nel periodo del suo massimo sviluppo: la città si estendeva in ampi terrazzamenti lungo il pendio sino a raggiungere la vallata. Cicerone la definì «città fedelissima, grande amica, legata a Roma da molteplici benemerenze»; infatti, arrivavano da Centuripe grandi quantitativi di grano. Tale località assunse una notevole importanza durante l’età imperiale; ciò è testimoniato dai resti di edifici e necropoli rinvenuti nel corso di numerosi scavi archeologici: assumono particolare rilevanza il Complesso termale del Vallone, detto anche dei Bagni, e il Mausoleo romano, chiamato Castello di Corradino.

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Castello di Corradino Terme di C.da Bagni

Ma mentre per Enna, Assoro, Agira abbiamo ricchezza di riferimenti letterari, per la città che dal VI sec. a.C. in poi si sviluppò notevolmente a Montagna di Marzo sono incerti i riferimenti letterari, perché c’è chi la identifica con Motyon, città sicula conquistata dai greci di Gela, chi con Erbessos, città assediata dal siracusano Dioniso nel 404 a.C., chi con Mamertium (contrattasi successivamente in Martium), città espugnata dai Romani nel 133 a.C. durante la guerra servile. Gli scavi eseguiti dagli anni Sessanta in poi, ma troppo presto sospesi, hanno accertato la presenza sul piano lievemente ondulato che occupa la parte più alta della collina, al centro di vaste necropoli che datano dal VI secolo in poi, di una città che raggiunse la massima espansione nel sec. IV-III a.C., ma sopravvisse probabilmente fino all’epoca bizantina; le strutture finora messe in luce (parte della cinta muraria con torretta e porta, fondamenta di case civili, aree sacre, tombe) danno soltanto una pallida idea di quello che fu l’antica città e non consentono di dire una parola definitiva sulla sua denominazione. La stessa cosa, e a maggior ragione dato che lo scavo è stato solo iniziato, si può dire del sito archeologico scoperto a Dolei, in Comune di Assoro e nella vicinanze di Valguarnera: lo scavo ha messo alla luce i resti di un colonnato in pietra calcarea bianca, databile intorno al IV o anche V secolo, con sedici basi di colonne di dimensione cm. 60x60 ed altezza cm. 75, che fanno pensare ad una grande struttura architettonica che, calcolando una base di cm. 70, una colonna di m. 1,60 ed un capitello di cm. 60, potrebbe avere raggiunto i m. 2,90 di altezza. Per questo centro abitato è stata avanzata l’ipotesi che si trattasse di Triacola, la città che il ribelle Trifone occupò e fortificò contro i Romani durante la seconda rivolta degli schiavi (104- 101 a.C.). Diodoro Siculo riferisce che Triacola si chiamava così perché disponeva di tre splendide risorse: molta acqua sorgiva di straordinaria dolcezza, una campagna fertilissima e adatta alla coltura della vite e dell’olio ed infine un’eccezionale sicurezza, era una rocca quasi inespugnabile. Qui Trifone fece costruire una reggia ed una piazza per le assemblee capace di ospitare una gran massa di persone. In questo senso,

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assieme ad Alberto Sposito ci chiediamo se il sito di Dolei non sia, nei fatti, l’antico insediamento di Triacala.

LE VICENDE DELL'ETÀ MODERNA Le vicende dell'età classica e medievale costituiscono in molti aspetti la parte storica forte di questo territorio. La centralità dei territorio interni siciliani, infatti, trova la propria ragion d'essere in queste epoche, giacché nell'età rinascimentale e tardo barocca la stessa Sicilia assiste ad un periodo di vicende controverse e che spostano la centralità degli avvenimenti dal Val di Noto alle vicende occidentali, toccando al margine le aree interne. Il seicento ed il settecento semmai introducono le vicende delle riforme agrarie e delle città di fondazione delle contee e dei baronati. Lungo il percorso orizzontale che dalla valle dell'Himera attraversa le Madonie e i Nebrodi (l'attuale strada statale 121), nei periodi tra il cinquecento e la metà del settecento, si assiste alla nascita dei grossi borghi agricoli la cui fondazione è connessa alla politica della cosiddetta "riforma agraria", realizzata al fine di pervenire ad una completa utilizzazione del territorio. I centri più rappresentativi di queste vicende di storia urbana e territoriale, in particolare per i caratteri dei propri tessuti urbani, sono ritrovabili nel versante occidentale della Sicilia interna: da Vallelunga a Valledolmo e, in scala più ampia nella valle del Platani. Sono vicende che attraversano compiutamente il territorio ennese. Protagoniste di questa stagione urbana, le città di Villarosa, Valguarnera, , , e Leonforte. Seppur buon parte della rete dei borghi e delle piccole città si struttura e prende corpo nel periodo medievale, soprattutto per quanto concerne i tessuti urbani dei centri di Nicosia, Agira, e Piazza Armerina e . E' certo comunque che il fenomeno dello sviluppo dei borghi agricoli interesserà la struttura demografica della provincia e inciderà sino ai nostri giorni. E', infatti, a partire dal seicento e per tutto il settecento che continueranno a crescere centri urbani come ad esempio Calascibetta, al cui impianto a fuso medievale si integrerà un tessuto a maglia regolare. Si tratterà di un fenomeno di espansione su impianti a prevalente tessuto medievale. Ed è ancora in questi secoli che si assisterà a momenti fondativi di città e municipalità. Nel 1628 viene fondata dal nome del Principe in esso risulta ben rilevabile il tessuto a maglia ortogonale rappresentati appunto di quella strategie di popolamento dei territori agricoli perpetrata con l'istituto della "Licenza edificandi" concessa in questo caso proprio al Principe Francesco Valguarnera.

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Ma l'esempio più significativo appare senz'altro Villarosa con un impianto rigidamente ortogonale con il noto disegno a "Croce di strade" che genera la Piazza ottagonale. Città nuova "fondata" nel 1762 con "licenza populandi" dai Notarbartolo.

La Piazza ottagonale di Villarosa

La stessa vicenda interesserà Barrafranca che possiede un nucleo originario di origine feudataria e che Prenderà l'attuale nome proprio nel '500 con il possedimento dei Barresi. Tuttavia la storia di quest'ultima vede il periodo di maggiore sviluppo nel secolo scorso. Un altro impianto di fondazione attuato con le stesse finalità è quello di Catenanuova. La cui espansione tuttavia si arresterà intorno alla fine del XIX sec. La nascita di queste città di nuova fondazione se per taluni aspetti "completerà" quella rete di piccole città strategicamente connesse alle esigenze di popolamento dei territori agricoli e quindi legate allo sviluppo della stessa economia agraria, dall'altro lato, come già si intuisce, genererà dei fenomeni di "caduta" demografica e fisica di quelle altre città che costituivano l'impalcatura classica e medievale del territorio ennese. Ne sono esempio le città del versante nord strutturate sulla, ormai più volte citata, via dei normanni o strada "Messina Montagne" e sulla valle del Salso Nord-orientale. Nicosia subirà una crisi dovuta anche alle vicende franose del '700. A subire con forza la "concorrenza" delle nuova città di fondazione sarà Agira. E ad avvantaggiarsene sarà proprio Nissoria, città fondata nel '700 anch'essa con impianto urbano a scacchiera. Vi e poi un fenomeno di assorbimento dei tessuti di nuova fondazione come ad esempio la già citata Calascibetta o la stessa Piazza Armerina, , e infine Centuripe. Quest'ultima subirà una ri-fondazione nel '500 ad opera dei Moncada, dopo la distruzione angioina e la deportazione dei suoi abitanti.

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La concorrenza delle città di fondazione sarà probabilmente anche la causa della flessione demografica del Capoluogo, registrata già dagli inizi del XVII sec. e che si aggraverà ulteriormente nel secolo successivo. Le vicende storiche ci informano anche di un tentativo di ostacolare il sorgere di queste nuove città agricole.

L’ULTIMO SECOLO La provincia di Enna vede sviluppare intorno al XVIII e al XIX sec. I centri di Barrafranca e Piazza Armerina, Valguarnera a Sud, di Gagliano e Nicosia completano le forme urbane, che tutt'ora li rendono riconoscibili, con lo svilupparsi dell'economia agricola. Il XIX e i primi decenni del XX sec. Vedono crescere le comunità di Villarosa, grazie allo svilupparsi di quella economia fondata sulla attività estrattiva. L'economia ennese così aggiunge ad un'economia statica già nel XIX sec. quella agricola, l'attività estrattiva con un'incidenza notevole sulla crescita dei centri limitrofi al capoluogo. La realtà delle miniere di sale e di zolfo, ha, di fatto, influenzato gli assetti insediativi e gli equilibri demografici di questo secolo. L'economia mineraria e l'economia agraria fondata sul cosiddetto granaio d'Italia inseriscono nell'assetto funzionale del territorio ennese la necessità dell'affermarsi di una centralità amministrativa con la nascita appunto della Provincia nel 1926. Il sistema dei collegamenti, tuttavia, non consentì ancora una volta l'affrancarsi da quella marginalità economica e produttiva di cui tutt'oggi soffre la comunità. Il XX sec. vede una vera e propria rivoluzione nel modello insediativo insulare in cui saltano del tutto gli equilibri tra aree interne a fascia costiera a favore di quest'ultima e soprattutto determinando un fenomeno di conurbamento delle linee costiere e un riversarsi come un fenomeno a clessidra delle popolazioni montane verso la costa più attrezzata in termini di accessibilità e lungo la quale si sono concentrati gli investimenti maggiori di infrastrutture nel periodo tra le due guerre e negli ultimi cinquant'anni. Il tentativo di strutturare il territorio ennese con un'articolata rete di "rami" ferroviari negli anni tra le due guerre, voluta da una politica energetica fondata sul carbone, viene vanificato appunto dalla riconversione delle strategie energetiche. Negli anni del dopoguerra il modello di sviluppo si è articolato tutto sul potenziamento delle reti gommate. In questa direzione la provincia di Enna coglie l'occasione dell'attraversamento della Autostrada Catania-Palermo, in attuazione a quel modello di sviluppo tutto fondato sull'ormai noto progetto '80. Le aree interne subiranno in questo periodo un arresto demografico allarmante. Il territorio ennese rimane comunque fortemente radicato, nei caratteri essenziali e nei segni del territorio, alla cultura agraria del latifondo cerealicolo. Tiene sul piano demografico la struttura di città medio-piccole comprese tra i 10.000 e i 30.000 abitanti a sottolineare la capacità di questi di radicarsi all'economia agraria l'unica per certi aspetti rimasta nel territorio ennese. La crisi degli ultimi venti anni sta

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a testimoniare però anche la crisi di tenuta di queste piccole città. Barrafranca subisce dall'89 al 95 una perdita di circa 3.000 abitanti su un totale di 16.000. Rimane Piazza Armerina la sola a registrare un seppur minimo aumento demografico in questo periodo. La stessa crisi demografica viene subìta da Valguarnera, mentre riescono a mantenere la loro tradizionale consistenza demografica i piccoli centri. Lo stesso Capoluogo registra un'emorragia demografica concentrata negli ultimi anni rilevati.

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IL QUADRO DEMOGRAFICO DELLA PROVINCIA

La provincia di Enna, situata nel settore centrale siciliano in posizione di cerniera tra la parte orientale e quella occidentale della regione, presenta dal punto di vista fisico, le caratteristiche tipiche di area interna. Essa è, infatti, l’unica provincia siciliana a non avere alcuno sbocco sul mare. La provincia si sviluppa prevalentemente su territori a prevalente morfologia collinare, per una superficie pari all’80% circa di quella complessiva, e su territori montani per il 20% circa, questi ultimi concentrati prevalentemente nella zona settentrionale ed a ridosso dell’area delle Madonie e dei Nebrodi; gli unici territori pianeggianti sono quelli dei comuni di Catenanuova e Centuripe confinanti con la Piana di Catania.

La collina rappresenta anche la conformazione altimetrica prevalente anche dal punto di vista demografico essendo in essa localizzati 16 comuni (pari all’80,0% del totale) per una popolazione totale pari a 148.969 unità (pari all’84,0% del totale). Localizzati in montagna i rimanenti 4 comuni.

Comuni per zona altimetrica e provincia – Censimento 2001 (valori assoluti e composizione percentuale)

ZONA ALTIMETRICA

Montagna Collina Pianura

Valori Valori Valori TOTALE assoluti Comp.% assoluti Comp.% assoluti Comp.% Enna 4 20,0 16 80,0 / / 20 TOTALE 97 24,0 254 65,1 39 10,0 390 Fonte: Istat

La suddetta situazione fisiografica ha determinato, con DECRETO dell’ Assessorato dell'agricoltura e delle foreste del 24 dicembre 2003 (GURS GURS 6 febbraio 2004),

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che la gran parte del territorio provinciale, riconosciuta montana, possa godere dei benefici previsti per le zone agricole svantaggiate situate nel territorio della Regione siciliana.

Comuni della provincia totalmente delimitati, direttiva n. 75/268/CEE

Superficie territoriale Ha.

Agira 16.311

Aidone 20.986 Assoro 11.150

Calascibetta 8.817

Cerami 9.487 Enna 35.718

Gagliano Castelferrato 5.600

Leonforte 8.409 Nicosia 21.787

Nissoria 6.162

Piazza Armerina 30.304 Pietraperzia 11.772

Regalbuto 16.927

Sperlinga 5.878 Troina 16.695

Valguarnera 932 Villarosa 5.501 Fonte: assessorato regionale agricoltura e foreste

Dal punto di vista demografico, i 20 comuni che fanno parte della provincia sono di piccole dimensioni, si pensi che soltanto due di questi superano i 20.000 abitanti1 (Enna e Piazza Armerina), sei si collocano nella fascia fino a 5.000 abitanti, mentre i rimanenti 12 comuni si collocano nella classe di ampiezza 5.001 – 20.000 abitanti.

1 Fonte: 14° Censimento generale della popolazione e abitazioni – ISTAT 2001.

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Popolazione legale residente, var.ass. e % e densità abitativa (dati comunali – Comuni della provincia di Enna 2001 e 1991) VARIAZIONE DI POPOLAZIONE POPOLAZIONE Densità RESIDENTE TRA IL 1991 ED IL 2001 COMUNI per Censita Censita Valori Kmq al 21 ottobre al 20 ottobre Percentuali assoluti 2001 1991 Agira 8348 9150 -802 -8,8 51,2 Aidone 6057 7275 -1218 -16,7 28,9 Assoro 5393 5319 74 1,4 48,4 Barrafranca 13115 13667 -552 -4 244,5 Calascibetta 4829 5014 -185 -3,7 54,8 Catenanuova 4876 5073 -197 -3,9 436,5 Centuripe 5903 6612 -709 -10,7 34,1 2462 3100 -638 -20,6 26 Enna 28983 28273 710 2,5 81,1 Gagliano 3772 4173 -401 -9,6 67,4 Castelferrato Leonforte 14145 15147 -1002 -6,6 168,5 Nicosia 14812 15029 -217 -1,4 68 Nissoria 3014 3152 -138 -4,4 49 Piazza 21038 22355 -1317 -5,9 69,5 Armerina Pietraperzia 7340 8015 -675 -8,4 62,3 Regalbuto 7744 7981 -237 -3 45,7 Sperlinga 963 1065 -102 -9,6 16,4 Troina 10061 10406 -345 -3,3 60,2 Valguarnera 8649 9171 -522 -5,7 928 Caropepe Villarosa 5696 6205 -509 -8,2 103,6 TOTALE 177200 186182 -8982 -4,8 69,2

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Comuni con incremento di popolazione per classe di ampiezza delle variazioni (dati provinciali – valori assoluti)

CLASSI DI VARIAZIONE Dal 25,0% Dal 15,0% Dal 10,0% Oltre il al 15,01% al 10,01% al 5,01% Fino al 25,0% 5,0% Enna / / / / 2 Fonte: Istat

Comuni con decremento di popolazione per classe di ampiezza delle variazioni (dati provinciali – valori assoluti)

CLASSI DI VARIAZIONE Dal 5,01 Dal 10,01% Dal 15,01% Fino al 5,0% al 10,0% al 15,0% al 25,0% Oltre il 25,0% Enna 7 8 1 2 / Fonte: Istat

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DENSITA’ ABITATIVA DEL TERRITROIO PROVINCIALE

La gran parte dei Comuni della Provincia di Enna (vedi tabella) secondo i dati della ricerca condotta dal CRESME per conto di Legambiente e della Confcommercio appartengono (secondo 53 indicatori raggruppati in 7 famiglie principali - dati strutturali e di popolazione, istruzione, assistenza sociale e sanitaria, produzione, commercio e pubblici esercizi, turismo e ricchezza - ). , ad un'Italia minore, di un'Italia che invecchia, che si spopola, poco competitiva da un punto di vista economico, che vede sparire da un anno all'altro l'ufficio postale, la scuola, il presidio sanitario, gli esercizi commerciali. Ma nello stesso tempo questi figli di un'Italia minore sono potenzialmente uno dei volani di una new economy in salsa italiana, aree privilegiate delle attività tradizionali, dei prodotti tipici, del turismo rurale, di un corretto uso del territorio e del paesaggio. Le migliaia di centri abitati e di nuclei insediativi diffusi capillarmente su tutto il territorio hanno prodotto nei secoli un patrimonio straordinario fatto di beni culturali e ambientali, abilità manifatturiere, saperi e sapori. Tali aree vengono definite nel rapporto citato rappresentative del "disagio insediativo" e per lo specifico provinciale appartengono al Gruppo 1 che raccoglie i comuni dell’impoverimento o i contesti deboli.

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Questo gruppo è rappresentativo di un gap meridionale che interessa aree con bassa densità demografica e prive di forti shock demografici con una struttura sociale in forte crisi di competitività, con mezzi economici ridotti, un rapporto tra contribuente e residente mal dimensionato, peraltro resa ancora più difficoltosa dal peso del settore pubblico.

COMUNI DELLA PROVINCIA DI ENNA DEL GRUPPO 1

AGIRA Enna Sicilia AIDONE Enna Sicilia

ASSORO Enna Sicilia BARRAFRANCA Enna Sicilia CALASCIBETTA Enna Sicilia CENTURIPE Enna Sicilia CERAMI Enna Sicilia LEONFORTE Enna Sicilia NICOSIA Enna Sicilia NISSORIA Enna Sicilia PIETRAPERZIA Enna Sicilia REGALBUTO Enna Sicilia SPERLINGA Enna Sicilia TROINA Enna Sicilia VALGUARNERA CAROPEPE Enna Sicilia

VILLAROSA Enna Sicilia

CONSISTENZA DEMOGRAFICA DEI TERRITORI COMUNALI

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VARIAZAIONE DEMOGRAFICA DEI TERRITORI COMUNALI NEL DECENNIO 1991-2001

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L'ACCESSIBILITÀ ALL'AREA

La struttura insediativa del territorio della provincia assume forme fortemente legate alla orografia e ai caratteri morfologici del territorio. Va da sé, inoltre, che la struttura della mobilità viaria eredita in maniera del tutto coerente il modello insediativo delle occupazioni romane e medievali. La strada dei normanni, ad esempio, collegava i caricatori portuali di Messina e degli altri porti dello Ionio, e consentiva così di raggiungere le Valli del Belice e della Sicilia meridionale, percorrendo i crinali interni all'Isola. Tali sono i tracciati di attraversamento del versante a Nord della Provincia. Ne risulta un sistema stradale storico, che costituisce la sostanza del tessuto viario attuale e utilizza così i sistemi vallivi e i crinali spartiacque. La struttura viaria che così si configura presenta due livelli di gerarchia del sistema: una a carattere prevalentemente orizzontale che segue le linee naturali est-ovest e una seconda, che definiremo "a pettine" , costituita prevalentemente da linee viarie del patrimonio provinciale o di tipo rurale e che "legano" le linee orizzontali. Questo modello che, in diversi casi trova soluzioni di continuità, costituisce una "regola" percettibile nelle forma del sistema della mobilità seppur con molte variabili, soprattutto nel versante a sud del territorio provinciale. Tuttavia l'individuazione di tale modello formale propone una serie di importanti valutazioni sulle scelte di Piano. Implementare il sistema della mobilità "dentro" questo modello a" pettine" costituisce infatti un principio fondamentale per garantire la coerenza storica di ogni ipotesi progettuale e quindi un "dialogo" coerente con il patrimonio paesaggistico e ambientale dell'ambito provinciale. Il modello offre così un doppio livello di relazioni: il primo, legato alla veicolazione interna dell'ambito territoriale, il secondo (che assume un importanza di ordine strategico per le ipotesi di Piano), connesso all'accessibilità all'area da e verso gli altri territori provinciali e dunque verso gli ambiti costieri e i nodi infrastrutturali regionali: I porti di Catania, Messina Palermo e Pozzallo; gli aeroporti di Catania, Palermo e Reggio Calabria. L'accessibilità al territorio provinciale si articola in termini organici soltanto attraverso il sistema degli svincoli autostradali. Ciò indica una sistema dei collegamenti che privilegia fortemente le relazioni tra le due aree metropolitane di Palermo e Catania.

La linea autostradale collega il territorio provinciale alle fasce coste secondo la direzione più lunga del triangolo insulare. Ciò comunque non ha prodotto un'accentuarsi del sistema insediativo lungo questa direttrice e non ha quindi privilegiato i collegamenti delle aree lungo la dorsale del Dittaino, peraltro mai fortemente interessata da centri urbani. Sulle valle si é sviluppato in termini razionali solo il polo industriale del Dittaino.

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Al di la di quest'ultimo, lungo la valle non si sono prodotti fenomeni di conurbazione. La ragione di un evidente mancato processo di urbanizzazione di questa valle sta probabilmente nella "rigidità" del sistema insediativo sedimentato nel corso della storia negli altri contesti del territorio ennese. Quest'ultimi devono la loro forza attrattiva, o quanto meno la loro resistenza a non svuotarsi, proprio nella forte sedimentazione storica dei propri nuclei urbani e soprattutto ad un legame strategico degli stessi centri con il territorio agricolo.

L’accessibilità al territorio provinciale, peraltro parallela alle linee di attraversamento storiche precedentemente accennate, ad un primo, esame non sembra così incidere sugli assetti e sugli equilibri dell'insediamento. Al contrario ciò sembrerebbe aver accentuato la dispersione della centralità, essendo tale accesso pensato, nel programma dei trasporti regionale, come "linea di attraversamento" delle aree interne siciliane. Mentre invece sulla direttrice nord-sud il territorio provinciale, pur interessando maggiori insediamenti urbani, denuncia un'essenza di un unica linea senza soluzioni di continuità. L'attraversamento nord -sud, infatti, avviene con numerose rotture e complesse soluzioni di continuità. In questa direzione si muovono comunque, i programmi dell'ANAS che in sede di programmazione regionale della rete stradale ha avviato da tempo le risorse per il completamento di quell'asse di collegamento nord-sud, al fine di unire i territori costieri tirrenici con quelli del canale di Sicilia. La strada a Scorrimento veloce Gela- Santo Stefano attraverserebbe, infatti, secondo il maggiore sviluppo in lunghezza il territorio della provincia d'Enna, interessando un'area con maggiori livelli d'urbanizzazione. Il percorso ANAS dovrebbe avere un taglio tipologico, (strada con sede propria, ma con accessibilità più diffusa rispetto a quella di una tradizionale tipologia autostradale), al punto da consentire una maggiore penetrabilità nel territorio ennese e costituire così un asse, non solo d'attraversamento ma ha forte livello relazionale. L'asse Gela-Santo Stefano di Camastra, quindi, rappresenterebbe un'occasione di grande importanza per l'accessibilità su gommato, soprattutto se si riuscisse a suggerire, di integrare la stessa con più forza nei punti la dove maggiore e la richiesta d'innesto e, soprattutto, la dove diventa necessaria un'integrazione

con le azioni di Pianificazione delle municipalità locali. All'interno del loro territorio le comunità locali devono poter recepire, senza traumi e con coerenza, i percorsi del collegamento ANAS con i relativi innesti e raccordi. La Gela - Santo Stefano rappresenterà un'occasione per immettere nel sistema relazionale regionale i centri attraversati, ma anche per risolvere questioni di viabilità e veicolazione all'interno dei propri territori. Proprio nella fase di realizzazione di una linea di mobilità così importante il Piano Territoriale Provinciale, inserendosi come momento di

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coordinazione dei livelli d'intervento nel territorio può interpretare il ruolo di strumento di verifica del livello di coerenza, nelle diverse scale territoriali e urbane, della scelta del tracciato. In questa luce la Gela - Santo Stefano può diventare l'infrastruttura strategica del Piano.

IDEOGRAMMA DELLA STRUTTURA DELLA MOBILITÀ

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ESTENSIONE DELLA VIABILITA PROVINCIALE IN RAPPORTO AI TERRITORI COMUNALI

INCIDENZA KILOMETRICA DELLA VIABILITÀ PROVINVIALE

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ALLEGATO: GRAFO DELL’EFFICIENZA STRADALE

Grafo duale delle contiguità amministrative

Grafo duale del massimo vicinato

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Indice di efficienza stradale: Ies = Dsr Ds dove Dsr = Distanza stradale in linea retta; Ds= Distanza stradale reale.

Matrici delle distanze e dell'indice di efficienza

1 - distanze secondo linee rette (Dsr) capoluoghi A B C E F H I totali (id./min) per 100 * AG CL CT D ME PA G SR TP EN RG Agrigento 44 129 62 184 96 101 156 132 904 122 Caltanissetta 44 88 19 140 101 82 123 156 754 101 Catania 129 88 72 81 175 73 54 240 913 123 Enna 62 19 72 122 109 80 112 169 744 100 Messina 184 140 81 122 190 154 123 262 1256 169 Palermo 96 101 175 109 190 183 220 73 1147 154 Ragusa 101 82 73 80 154 183 65 232 970 130 Siracusa 156 123 54 112 123 220 65 279 1132 152 Trapani 132 156 240 169 262 73 232 279 1542 207 totali 904 753 912 745 1256 1147 970 1132 1543 9362 * Rapporto tra somma colonna totali singolo capoluogo / colonna totali capoluogo minimo x cento

Considerazioni: Capoluogo centrale siciliano risulta Enna con 744 km, cui segue, Caltanissetta. Il capoluogo più periferico è Trapani con 1542 km, una distanza corrispondente al 207% del minimo.-

2 - distanze stradali (Ds) capoluoghi A B C D E F G H I totali (id./min) per AG CL CT EN ME PA RG SR TP 100* Agrigento 55 165 90 260 125 135 215 170 1215 117 Caltanissetta 55 110 35 205 125 130 165 240 1065 102 Catania 165 110 85 95 205 105 60 320 1145 110 Enna 90 35 85 180 135 130 140 245 1040 100 Messina 260 205 95 180 235 200 155 345 1675 161 Palermo 125 125 205 135 235 270 260 110 1465 141 Ragusa 135 130 105 130 200 270 95 300 1365 131 Siracusa 215 165 60 140155 260 95 370 1460 140 Trapani 170 240 320 245 345 110 300 370 2100 202 totali 1215 1065 1145 1040 1675 1465 1365 1460 2100 12530 • Rapporto tra somma colonna totali singolo capoluogo / colonna totali capoluogo minimo x cento

Considerazioni: Il passaggio alle distanze reali conferma la centralità di Enna e la perifericità di Trapani e variano anche i livelli di perifericità.-

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3 - indice di efficienza per 100 - distanze lineari capoluoghi A B C D E F G H I totali* AG CL CT ME PA RG SR TP EN Agrigento 79.8 78.2 69.3 70.7 77.1 74.9 72.5 77.5 74.4 Caltanissetta 79.8 80.3 53 68.4 80.9 63.1 74.8 65 70.8 min Catania 78.2 80.3 84.9 85.6 85.5 69.8 89.4 74.9 79.7 max Enna 69.3 53 84.9 67.7 80.5 61.4 80 68.9 71.6 Messina 70.7 68.4 85.6 67.7 80.8 77.1 79.2 76 75.0 Palermo 77.1 80.9 85.5 80.5 80.8 67.7 84.8 66 78.3 Ragusa 74.9 63.1 69.8 61.4 77.1 67.7 67.9 77.2 71.0 Siracusa 72.5 74.8 89.4 80 79.2 84.8 67.9 75.5 77.5 Trapani 77.5 65 74.9 68.9 76 66 77.2 75.5 73.4 totali 74.4 70.8 79.7 71.6 75 78.3 71 77.5 73.4 74.7 media dell'ambito

* Rapporto tra singolo elemento della matrice 1 / corrispondente elemento della matrice 2 x cento

Considerazioni: L’efficienza della rete stradale che interconnette i capoluoghi siciliani è modesta. Infatti, l’indice di efficienza si attesta sul valore di 74,8%, con moderate variazioni tra il caso più favorevole di Catania (79,8%), e il caso peggiore, quello di Caltanissetta (70,8%).

4 - distanze per linee rette al quadrato¹. capoluoghi A B C D E F G H I totali (id./min) AG CL CT EN ME PA RG SR TP per 100* Agrigento 1936 16641 3844 33856 9216 10201 24336 17424 117454 140 Caltanissetta 1936 7744 361 19600 10201 6724 15129 24336 86031 103 Catania 16641 7744 5184 6561 30625 5329 2916 57600 132600 159 Enna 3844 361 5184 14884 11881 6400 12544 28561 83659 100 Messina 33856 19600 6561 14884 36100 23716 15129 68644 218490 261 Palermo 9216 10201 30625 11881 36100 33489 48400 5329 185241 221 Ragusa 10201 6724 5329 6400 23716 33489 4225 53824 143908 172 Siracusa 24336 15129 2916 12544 15129 48400 4225 77841 200520 240 Trapani 17424 24336 57600 28561 68644 5329 53824 77841 333559 399 totali 117454 86031 132600 83659 218490 185241 143908 200520 333559 1501462

¹ singolo elemento della matrice 1 al quadrato * Rapporto tra somma colonna totali singolo capoluogo / colonna totali capoluogo minimo x cento

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5 - distanze stradali al quadrato¹

capoluoghi A B C D E F G H I totali (id./min) AG CL EN ME PA RG SR TP per 100 CT Agrigento 3025 27225 8100 67600 15625 18225 46225 28900 214925 131.29 Caltanissetta 3025 12100 1225 42025 15625 16900 27225 57600 175725 107.35 Catania 27225 12100 7225 9025 42025 11025 3600 102400 214625 131.11 Enna 8100 1225 7225 32400 18225 16900 19600 60025 163700 100 Messina 67600 42025 9025 32400 55225 40000 24025 119025 389325 237.83 Palermo 15625 15625 42025 18225 55225 72900 67600 12100 299325 182.85 Ragusa 18225 16900 11025 16900 40000 72900 9025 90000 274975 167.97 Siracusa 46225 27225 3600 19600 24025 67600 9025 136900 334200 204.15 Trapani 28900 57600 102400 60025 119025 12100 90000 136900 606950 370.77 totali 214925 175725 214625 163700 389325 299325 274975 334200 606950 2673750 ¹ singolo elemento della matrice 2 al quadrato

6 - indice di efficienza per 100 dei quadrati delle distanze capoluoghi A B C DE F G H I totali note Agrgento 64.0 61.1 47.5 50.1 59.0 56.0 52.6 60.3 54.6 Caltanissetta 64.0 64.0 29.5 46.6 65.3 39.8 55.6 42.3 49.0 min Catania 61.1 64.0 71.8 72.7 72.9 48.3 81.0 56.3 61.8 Enna 47.5 29.5 71.8 45.9 65.2 37.9 64.0 47.6 51.1 Messina 50.1 46.6 72.7 45.9 65.4 59.3 63.0 57.7 56.1 Palermo 59.0 65.3 72.9 65.2 65.4 45.9 71.6 44.0 61.9 max Ragusa 56.0 39.8 48.3 37.9 59.3 45.9 46.8 59.8 52.3 Siracusa 52.6 55.6 81.0 64.0 63.0 71.6 46.8 56.9 60.0 Trapani 60.3 42.3 56.3 47.6 57.7 44.0 59.8 56.9 55.0 totali 54.6 49.0 61.8 51.1 56.1 61.9 52.3 60.0 55.0 56.2 media dell'ambito

Centralità dei capoluoghi provinciali della regione Sicilia

Intitolazione delle colonne

A* (linee rette): 100 distanze totali/min B (linee rette): 100 (id min. colonna A/ singolo capoluogo considerato) C¹ (stradali): 100 distanze totali/min D (stradali): 100 (id min. colonna C/ singolo capoluogo considerato)

E: colonna D - colonna B

Note: *risultati ultima colonna della matrice 1 ¹ risultati ultima colonna della matrice 1

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Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA

distanze lineari distanze elevate al quadrato capoluoghi A B C D E A B C D E Agrigento 122 82 117 86 4 140 71 131 76 5 Caltanissetta 101 99 102 98 -1 103 97 107 93 -4 Catania 123 81 110 91 10 159 63 131 76 13 Enna 100 100 100 100 0 100 100 100 100 0 Messina 169 59 161 62 3 261 38 238 42 4 Palermo 154 65 141 71 6 221 45 183 55 10 Ragusa 130 77 131 76 -1 172 58 168 60 2 Siracusa 152 66 140 71 5 240 42 204 49 7 Trapani 207 48 202 50 2 399 25 371 27 2

Osservazioni: Le colonne A e C, come rilevato nelle matrici 1 e 2, propongono una misura del grado di perifericità con l’assegnare al capoluogo con distanze complessive minime il valore l00 e ai restanti capoluoghi valori sempre superiori a l00, in proporzione alle corrispondenti distanze complessive: il contrario vale per le colonne B e D che riportano misure del grado di centralità con l00 quale valore massimo. Operando con distanze lineari, il valore l00 compete comunque al capoluogo in posizione mediana; con distanze elevate al quadrato, al capoluogo in posizione baricentrica: nel caso della Sicilia le due posizioni coincidono su Enna. Il passaggio dalle distanze per linee rette a quelle stradali comporta, siano esse lineari o elevate al quadrato un rilevante incremento di centralità per Catania (10 e 13), seguita da Palermo e Siracusa, tutti capoluoghi perimetrali; per contro, è rilevante il decremento per Caltanissetta, tipico capoluogo interno. Inoltre, si attenua la centralità anche di Enna se si osserva il prevalere di valori positivi nelle colonne E, riservate alle differenze dei gradi di centralità. Il tutto porta a riconoscere nell’assetto stradale siciliano scelte umane e condizioni naturali che premiano i capoluoghi metropolitani, Catania e Palermo, mentre ostacolano Caltanissetta, Enna e Ragusa (-1 per le distanze lineari).

ISODISTANTI STRADALI DEI CAPOLUOGHI PROVINCIALI SICILIANI

160 200 180 160 140 120 161 140 141 120 202

100 102 110 110 140 117

140

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rielaborazione sintetica da G. Massimi: Lezioni di geografia economica - 1^ Parte - A.A. 2000/01

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LA MOBILITA' INTERNA La struttura dei collegamenti intercomunali denuncia una condizione d'obsolescenza dei caratteri tipologici e quindi "strutturali". Le azioni che l'ENTE ha voluto proporre, si evincono dal Programma Triennale delle OO.PP. oltre che dalle strategie del Programma Pluriennale di Sviluppo Economico e Sociale. Queste mirano a porre dei rimedi puntuali lungo i tracciati. Assegnano priorità alla ristrutturazione di quelle linee di mobilità ritenute indispensabili a garantire i collegamenti tra centri urbani erogatori di servizi primari e centri minori, quali la ad esempio le Provinciali che collegano Barrafranca con Piazza Armerina e Agira con Nicosia. Oltre ad un livello d'obsolescenza dei tracciati esistenti, si rileva, inoltre, un livello d'obsolescenza della stessa griglia che in diverse parti manifesta la difficoltà ad integrarsi alle altre linee di mobilità. Quest'ultima questione va considerata alla luce delle strategie di sviluppo connesse agli ambiti del territorio sulle quali il Piano indicherà, nell'interpretazione delle direttive e dei processi di sviluppo socio-economico, i nuovi nodi e gli eventuali nuovi ambiti. Su di essi il PTP dovrà poi costruire il disegno di quella griglia della mobilità di primo e di secondo livello, secondo le accezioni metodologiche sopra definite. Va da se che la stessa si può rendere, per certi aspetti, analoga nell'accezione utilizzata dal taglio metodologico del programma triennale delle OO.PP, con le categorie di gran viabilità o viabilità esterna e viabilità interna. Va precisato, tuttavia, che con l'introduzione dell'accezione di "linee" della mobilità di primo o secondo livello" s'intendono superare le mere classificazioni amministrative, alla luce di una maggiore complessità che il quadro legislativo vigente inserisce nel sistema delle competenze provinciali. Di fatto, rilevandosi l'Ente intermedio come soggetto della programmazione e quindi della Pianificazione territoriale, il PTP che é "lo" strumento urbanistico dell'ENTE, non può limitarsi a disegnare solo la rete delle strade provinciali: esso ha, di fatto, la possibilità di articolare le tipologie e le gerarchie degli interventi, e pertanto si rende necessario superare la tradizionale classificazione amministrativa della rete stradale per pervenire ad una classificazione tipologica- formale e gerarchico-funzionale. Ciò significa che il Piano dovrà prescrivere interventi sulla propria rete della mobilità siano essi " linee che "nodi" e coordinare le azioni degli enti sovraordinati, o di settore, al fine di pervenire ad un unico e coerente disegno del sistema della mobilità

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Dimensioni delle infrastrutture viarie su gommato e su ferrato Biennio 1995/1996 TIPOLOGIE Km. Incidenza % sul totale della rete ESTENSIONE DELLA RETE STRADALE Autostrade 66,58 2,7 Strade statali 428,50 17,4 Strade regionali 62,60 2,5 Strade provinciali 783,59 31,8 Altre strade 1.120,59 45,5 TOTALE 2.461,88 100,0 ESTENSIONE DELLA RETE FERRATA Linee a binario semplice non 0,0 elettrificato Linee a binario semplice 74,0 100,0 elettrificato Linee a binario doppio elettrificato 0,0 TOTALE 74,0 100,0 Dati su base provinciale

Secondo una ricerca promossa da Confindustria1 posto uguale a 100 l’indice generale nazionale di dotazione di infrastrutture economiche (trasporti, comunicazioni, energia, infrastrutture idriche), quello provinciale relativo ad Enna è insoddisfacente (45,4%). La situazione migliora decisamente per quanto attiene le infrastrutture sociali (istruzione, sanità, sociali in senso stretto – ad es. asili nido -, sport, cultura), con un indice pari a 78.7, superiore alla media del Mezzogiorno. In particolare alcune categorie di infrastrutture presentano una situazione meno sfavorevole. I risultati di un’indagine dell’Istituto Tagliacarne2, pur in considerazione della non perfetta coincidenza di valori e di aggregati di riferimento con la precedente, evidenziano una situazione meno deficitaria per quanto attiene alla categoria strade ed autostrade, con un valore pari a 76,6 (Italia=100) che posiziona Enna al 59° posto nella graduatoria per province. Tale dato è destinato inoltre a migliorare, essendo già state avviate alcune importanti opere infrastrutturali, quali ad esempio l’arteria che congiungerà i comuni di Gela e Santo Stefano di Camastra (la cosiddetta “Nord-Sud”) attraversando verticalmente la Sicilia da costa a costa. Tale collegamento, strategico per l’economia della provincia, dovrebbe ricevere importanti stimoli dalla realizzazione del Patto territoriale dei Nebrodi, sottoscritto nel mese di Marzo. Inoltre è in fase di realizzazione lo svincolo autostradale per l’immediato accesso all’area industriale di Dittaino.

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Fatta eccezione per i metanodotti, la situazione delle altre categorie di infrastrutture appare deficitaria: Enna è la penultima provincia italiana per impianti elettrici e telecomunicazioni, e occupa comunque posizioni molto basse anche per servizi alle imprese (99°posto), acque e depuratori (98°), rete ferroviaria.* Fonte. Rapporto Provinciale per la programmazione dei fondi strutturali di agenda 2000

FLUSSI INTERCOMUNALI RLATIVI I AL PENDOLARISMO DEI LAVORATORI

FLUSSI INTERCOMUNALI RLATIVI I AL PENDOLARISMO STUDENTESCO

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LA STRUTTURA RICETTIVA

Sotto l’aspetto strutturale, la provincia di Enna offre 1195 posti letto (1035 alberghieri e 160 complementari) suddivisi in 18 strutture alberghiere perlopiù di media categoria e 15 strutture complementari.

Composizione interna offerta alberghiera provinciale (dati al 31.01.2003) CATEGORIE NUMERO LETTI 5 STELLE E 5 STELLE LUSSO // // 4 STELLE 1 122 3 STELLE 10 736 2 STELLE 7 177 1 STELLA // // RESIDENZE TURISTICO-ALBERGHIERE // // TOTALE 18 1035 Fonte: APPIT Enna,

Capacità ricettiva extralberghiera provinciale (dati al 31.01.2003)

TIPO DI ESERCIZIO NUMERO LETTI OSTELLI PER LA GIOVENTU' 1 19 CASE PER FERIE 1 25 RIFUGI ALPINI 1 12 BED AND BREAKFAST 9 63 ALTRI NON INDICATI 3 41 TOTALE 15 160 Fonte: APPIT Enna

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In termini territoriali, la maggior parte delle strutture presenti in provincia sono localizzate nei due centri di maggior interesse (13 a Enna e 16 a Piazza Armerina) che offrono da soli il 56,21% del totale posti letto in provincia. Da rilevare anche la capacità ricettiva della città di Troina che con le sue 5 strutture (di cui 3 alberghiere) copre il 21,72% dei posti letto disponibili in provincia.

Ripartizione provinciale del mercato turistico re (presenze) Agrigento Ragusa Caltanissetta 5,1% 9,5% 1,4%

Siracusa Catania 13,7% Enna 7,0% 0,5%

Trapan 6,8% Messina Palermo 29,5% 26,5%

Agrigento Caltanissetta Catania Enna Messina Palermo Ragusa Siracusa Trapani

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- LA STAGIONALITÀ

La stagionalità dei flussi turistici risente notevolmente del clima mite e temperato che rimane, però, ancora un’opportunità inespressa. Infatti, nel periodo di aprile - maggio e di agosto/settembre/ottobre si osserva, in linea con il dato regionale, una incidenza più elevata che nel resto dell’anno.

Analoga situazione risulta dalla disaggregazione in funzione della provenienza dei flussi. - Quote di mercato Analizzando i dati provinciali, la provincia di Enna ricopre l’ultimo posto tra le province siciliane.

La stagione turistica 2003 è stata caratterizzata da un trend positivo sia in termini di arrivi (+8,1%, pari a +4.185 arrivi) sia i termini di presenze (+6,6%, pari a +6.981 presenze) rispetto all’anno precedente.

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Movimento Turistico alberghiero ed extralberghiero (dati provinciali)

TOTALE AZIENDA ITALIANI STRANIERI Presen Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi ze TOT. Prov. 113.12 36.062 81.570 19.484 31.552 55.546 di ENNA 2 Fonte: APT Enna

Con riferimento all’andamento dei flussi turistici, il 2003 ha segnato un incremento nel numero di arrivi e di presenze rispetto al 2002, rispettivamente pari all’8,1% (corrispondente a 4.185 unita) ed al 6,6% (6.981 unità).

Movimento Turistico alberghiero ed extralberghiero – (dati 2002 – 2003; var.ass. e var.%) TOTALE 2002 TOTALE 2003 Var.ass. Var.% PRESEN Prov. Enna ARRIVI PRESENZE ARRIVI PRESENZE ARRIVI ZE ARRIVI PRESENZE 51.361 106.141 55.546 113.122 4.185 6.981 8,1 6,6 Fonte: APPIT Enna

Disaggregando ulteriormente i dati in funzione della provenienza dei flussi, emerge un quadro contrastante. Infatti, a fronte di un significativo aumento del numero di arrivi e presenze italiane (rispettivamente +18,6% e +9,2%) si è registrato un decremento nel numero di arrivi stranieri (-7,0%); in lievissimo aumento le presenze (+0,3%).

Movimento turistico per provenienza e mesi (Variazione % anni 2002/2003) ITALIANI STRANIERI TOTALE Var. % Var. % Var. % Var. % Var. % Var. %

MESI ARRIVI PRESENZE ARRIVI PRESENZE ARRIVI PRESENZE GENNAIO -0,8 -18,5 -8,8 +49,6 -1.8 -14,1 FEBBRAIO +3,0 -6,1 -23,3 -33,7 -2,5 -9,4 MARZO +9,3 -12,0 -40,8 -41,1 -9,6 -18,8 APRILE +36,3 +15,9 -7,2 +13,1 +14,4 +14,9 MAGGIO -1,2 -6,6 +0,6 +21,4 -0,4 +4,8 GIUGNO +8,2 -7,3 -0,5 -2,3 +4,3 -5,8 LUGLIO +32,8 +23,0 -20,6 -4,7 +6,7 +14,3

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AGOSTO +24,7 +40,2 -8,2 -10,9 +11,6 +21,0 SETTEMBRE +31,0 +19,1 -5,7 -18,0 +10,4 +2,8 OTTOBRE +14,9 +17,7 -7,1 +1,3 +3,6 +11,2 NOVEMBRE +57,3 +37,2 +94,2 +100,2 +63,0 +45,6 DICEMBRE +9,6 +14,2 -4,9 +13,5 +7,3 +14,1 TOTALE +18,6 +9,2 -7,0 +0,3 +8,1 +6,6 Fonte: APpiT Enna

La situazione descritta contrappone aspetti positivi, rappresentati dalle ricchezze culturali e archeologiche ed ambientali, alle forti carenze in merito alle fondamenta di tale comparto: infrastrutture e servizi. Al contempo, mette in evidenza gli ampi margini di miglioramento e di espansione della domanda di fruizione dei beni culturali in stretta connessione con l’attività turistica legata ai beni ambientali. Di conseguenza, si auspica l’integrazione delle politiche di sviluppo rivolte ai settori del turismo e dei beni culturali, associate a quelle dei beni ambientali, con conseguente rafforzamento della cooperazione tra i soggetti coinvolti. Solo modificando ed innovando le politiche di offerta sarà possibile innescare un circolo virtuoso di sviluppo.

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LA STRUTTURA PRODUTTIVA

IL TESSUTO PRODUTTIVO LOCALE Notevole contributo allo sviluppo provinciale è stato e sarà fornito dagli strumenti di programmazione negoziata attivati nel territorio ennese. In particolare, la provincia di Enna è stata una delle prime realtà del Mezzogiorno ad avviare l’esperienza dei patti territoriali: 22 iniziative, circa 120 miliardi di investimenti, un intervento pubblico per 97 miliardi, con una previsione di oltre 400 posti di lavoro.

Un’esperienza positiva, che ha consentito – grazie alla politica della concertazione dal basso – di avviare delle interessanti realtà produttive nel sistema agroalimentare, nel comparto dei minerali non metalliferi, dell’abbigliamento, dell’hi – tech e della ricerca (ricerche aerodinamiche). Interessante si prospetta, per gli anni a venire, il contributo che verrà fornito dall’entrata a regime dei due Pit avviati nel territorio (Pit10 – Sinergie per competere; Pit11 – Enna: Turismo tra archeologia e natura) che prevedono, nel complesso, circa 79 milioni 238 mila euro di investimenti, finalizzati a realizzare rispettivamente:

- un sistema reticolare di servizi e di animazione economica, finalizzato allo sviluppo e consolidamento delle diverse realtà imprenditoriali ed alla valorizzazione delle potenzialità insediative. In particolare, gli interventi sono indirizzati ad alcuni comparti quali il tessile, la gomma – plastica, l’agro – industria, la filiera lattiero – casearia; - un sistema turistico integrato, diffuso e multiprodotto nel versante meridionale della provincia poggiante sul rafforzamento e sulla valorizzazione dell’identità territoriale e sulla promozione e fruibilità delle risorse locali (vedi beni culturali ed ambientali, risorse gastronomiche) al fine di attrarre un flusso turistico stabile e di promuovere una complessiva valorizzazione integrata delle produzioni e delle risorse del territorio.

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PIT 10

PIT 11

SINTESI DELLA AZIONI PROGRAMMATE DEL QUADRO DI SOSTEGNO COMUNITARIO

Di notevole importanza anche gli interventi inerenti le infrastrutture (vedi Pit10: miglioramento delle infrastrutture dell’area ASI Val Dittaino, quali: realizzazione dello svincolo dell’autostrada, del serbatoio per la raccolta delle acque e dell’impianto di depurazione delle acque reflue, potenziamento dell’impianto di illuminazione, realizzazione della rete metanifera, completamento del centro servizi, realizzaione di un impianto di compostaggio dei rifiuti solidi urbani; area artigianale di Regalbuto: realizzazione del depuratore di acque reflue di Catenanuova; Pit11: interventi di infrastrutturazione ambientale relativi alla valle del Morello ed ai boschi di Rossomanno e Bellìa, interventi di recupero nella zona di Floristella e del parco minerario Floristella - Grottacalda), la formazione (vedi Pit 10), gli incentivi alle imprese (vedi iniziative alle imprese produttrici nel campo del comparto dell’abbigliamento, della gomma plastica), il recupero di beni culturali (vedi recupero della Villa del Casale, recupero del teatro di Morgantina, recupero della zona archeologica di Runzi e Rocce, recupero del villaggio capannicolo di Enna).

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Indice di incidenza delle principali classi di imprese provinciali (dati 2003 - provincia di Enna) SETTORE/COMPARTO DI VALORE ATTIVITA’ INDICE AGRICOLTURA Agricoltura, caccia e silvicoltura 37,8 INDUSTRIA Industrie estrattive 0,14 Industrie alimentari 2,67 Industrie tessili 0,12 Confezionamento articoli vestiario 0,62 Lavorazione e concia cuoio 0,09 Industrie del legno (escluso produzione 0,96 mobili) Fabbr. pasta carta, carta e prod. di carta 0,02 Editoria e stampa 0,39 Fabbr. coke, raffinerie, combustibili 0,01 nucleari Fabbric. prodotti chimici e fibre 0,07 sintetiche Fabbr. articoli in gomma e materie 0,16 plastiche Fabbr. prodotti lavorazione min. non 0,86 metalliferi Produzione di metalli e loro leghe 0,06 Fabbr. e lavorazione prodotti in metallo 1,31 Fabbr. macchine ed app. meccanici 0,18 Fabbr. macchine per ufficio 0,13 Fabbr. macchine ed app. elettronici 0,14 Fabbr. app. radiotelevisi e per 0,05 telecomunicazioni Fabbr. app. medicali, di precisione e 0,33 strumenti ottici Fabbr. mobili e altre ind. manifatturiere 0,49 Raccolta, depurazione e distribuzione 0,02 acqua COSTRUZIONI Costruzioni 11,19 SERVIZI Commercio

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Commercio, manut. e rip. autoveicoli e 4,47 motocicli Comm. ingrosso e intermediari del 3,03 commercio Commercio al dettaglio 18,80 Altri servizi Alberghi e ristoranti 2,91 Trasporti terrestri 2,69 Attività ausiliare dei trasporti 0,23 Intermediari monetari e finanziari 0,08 Assicurazioni e fondi pensione 0,06 Attività ausiliare interm. finanziaria 1,10 Attività immobiliari 0,21 Noleggio macchine ed attrezzature 0,27 Informatica ed attività connesse 0,78 Ricerca e sviluppo 0,04 Altre attività professionali ed impr. 2,13 Istruzione 0,40 Sanità ed altri servizi sociali 0,39 Smaltimento rifiuti solidi, acque di 0,08 scarico e sim. Attività ricreative, culturali e sportive 0,72 Altre attività dei servizi 2,98

Imprese non classificate 0,62 Fonte: Elaborazione Di.S.Te

Un indicatore che fornisce un quadro del livello di sviluppo del comparto dei servizi reali e finanziaria alle imprese presente nella provincia di Enna è dato dalla bassa incidenza del numero di imprese attive rientranti nell’ambito delle sezioni attività ausiliare di intermediazione finanziaria (1,10), noleggio macchine ed attrezzature (0,21), informatica ed attività connesse (0,78), intermediazione monetaria e finanziaria (0,08), attività immobiliari (0,21), ricerca&sviluppo (0,04) e dalla incidenza leggermente più elevata, nell’ambito di tali categorie di imprese, delle imprese rientranti nella sezione altre attività professionali ed imprenditoriali (2,13), ossia nella sezione con minor valore aggiunto tra quelle considerate. Da ciò si può comprendere come l’offerta di servizi alle imprese sia debole, incentrata su prestazioni di tipo tradizionale e con un supporto alle imprese poco significativo per quel che riguarda i servizi di elevato profilo professionale e di levato valore aggiunto che fanno parte, soprattutto, di quei settori della new

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economy che sono maggiormente in grado di condurre l’area verso un adeguato livello di sviluppo dell’economia.

I SETTORI DI ATTIVITÀ ECONOMICA Analisi swot delle condizioni economiche e produttive del territorio

IL SETTORE AGRICOLO. (Quadro strutturale)

L'agricoltura ennese è stata caratterizzata a partire dagli inizi degli anni '80 (e forse anche da prima) da apprezzabili movimenti, con forti riduzioni nella superficie agricola utilizzata (SAU), per effetto dei crescenti fenomeni di abbandono di terre agricole nelle condizioni di ambiente fisico meno favorevoli (per giacitura, natura ed altimetria dei terreni), e profondi mutamenti nell'assetto delle coltivazioni, alcune delle quali si contraggono (il mandorlo, il nocciolo, la vite ... ) altre si espandono (i ficodindia, il pesco tardivo, le orticole in piena aria e soprattutto le foraggere, temporanee o permanenti che siano) ed altre ancora permangono sui livelli preesistenti (olivo). Altre evoluzioni si osservano, inoltre, nel comparto zootecnico, con una sempre più accentuata polarizzazione verso la produzione di carne degli allevamenti bovini, cui si è accompagnato, negli ultimi 10 – 15 anni, una espansione degli allevamenti ovicaprini e, in minor misura, di quelli suinicoli ed avicunicoli.

Quella ennese, inoltre, si configura nel suo complesso, come un'agricoltura estensiva con bassi gradi di produttività rispetto alla terra (pari alla metà o quasi di quelli esistenti per l'agricoltura siciliana e meridionale) ed invece alti gradi di produttività rispetto al lavoro. Sono proprio tali caratteristiche che ne fanno una di quelle maggiormente idonee agli schemi delle coltivazioni o degli allevamenti ecocompatibile (e comunque con metodi a basso impatto ambientale), e, come tali, particolarmente aperte.

L'agricoltura ennese, inserita nel più ampio contesto siciliano, si trova oggi ad affrontare il momento delle sfide per uno sviluppo del territorio omogeneo e compatibile con le logiche della programmazione comunitaria e le regole del mercato mondiale.

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L'azione congiunta del mutato scenario internazionale, che vede nella strategia comunitaria azioni quali l'adozione della moneta unica e la rivoluzione legata alle logiche di "Agenda 2000", che sono volte alla realizzazione di un quadro di riferimento certo per le politiche di sviluppo, non può prescindere da valutazioni strutturali approfondite, in relazione alle condizioni di base di un settore, come quello agricolo, in una Provincia come quella di Enna inserita tra i territori inclusi nell’ Obiettivo I.

Le prospettive di sviluppo dell'agricoltura provinciale, pur potendo ammettere una grande varietà di indirizzi e di opportunità, tendono ad incentrarsi su tre grandi filoni, peraltro in corso di evoluzione, e sui quali occorrerà disporre di maggiori elementi di valutazione e precisamente: 1) maggiori spazi per produzioni "nuove" di recente o prossima diffusione, con particolare riguardo - fra le coltivazioni erbacee - agli orticoli in piena aria in entrambi i poli di sviluppo individuati nel territorio provinciale (nord orientale e sudorientale) ed ai semi oleosi (colza) e - fra le coltivazioni arboree - ficodindia e pesche extratardive; 2) una crescente polarizzazione dell'agricoltura locale su metodi di produzioni ecocompatibili ("biologici") per coltivazioni ed allevamenti, in grado di sottolineare ed esaltare i pregi delle relative produzioni, con particolare riguardo - fra le prime - all'olivicoltura, alla peschicoltura, alla mandorlicoltura ed alla foraggicoltura di supporto agli allevamenti - fra i secondi - alle carni ovine e bovine ed ai prodotti lattiero - caseari; 3) l'avvio di una politica di valorizzazione delle produzioni locali, con marchi di qualità e di origine (arance Tarocco e pigmentate, olio d'oliva extravergine, formaggio pecorino, pesche extratardive, ecc) distinguendo, in rapporto alle loro destinazioni ed alle interdipendenze esistenti sul piano dell'offerta con province limitrofe, fra prodotti con mercato locale o regionale (non necessariamente di "nicchia") e prodotti con mercato nazionale ed internazionale. Già da alcuni anni dei produttori di punta hanno deciso di puntare sulla qualità, attraverso l'avvio di coltivazioni maggiormente aderenti alle esigenze del mercato.

In sintesi, in termini strutturali, il sistema agroalimentare della provincia di Enna risulta in linea con il quadro riscontrato a livello regionale. In particolare, fra i punti di forza gli elementi da porre in risalto sono:

- La centralità dell'Area della Provincia di Enna nel sistema economico e produttivo siciliano;

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- un contesto territoriale omogeneo ed organico per tradizioni e realtà geografica; - la presenza di centri urbani che mantengono un buon livello di qualità della vita, lontani da fenomeni di congestione delle città più grandi; - un paesaggio naturale e di tradizioni caratterizzato da differenziazioni di paesaggio, da varie fasce altitudinali, da varietà colturali e da numerose potenzialità di sviluppo e di esercizio di attività connesse all'ambiente, all'agricoltura, alla zootecnia, alla silvicoltura e al turismo, tutte aventi caratteri di unicità e di tipicità tali da garantire una significativa ricaduta economica e sociale; - l'esistenza di una produzione agricola dalle forti potenzialità, come dimostrato dai numerosi prodotti tipici esistenti sul territorio particolarmente apprezzati per la loro genuinità e freschezza; - un Patto Territoriale già ampiamente avviato, che vede la presenza di soggetti pubblici e privati che hanno manifestato con convinzione il proprio impegno nell'attivare con tutti i mezzi il processo virtuoso di sviluppo del territorio; - la grande disponibilità di risorse umane nell'area, di numerosi laureati e diplomati disoccupati, disponibili a prestare il proprio lavoro con criteri di adattabilità alle esigenze del mercato; - la nascita di imprese specializzate nel settore agro - industriale. - la presenza di un sistema turistico che, se opportunamente sviluppato, è in grado di creare un processo autopropulsivo di crescita; mentre tra i punti di debolezza occorre rilevare:

- la debolezza strutturale del sistema produttivo e mancata evoluzione della struttura economica agricola; - lo scarso livello di sviluppo delle infrastrutture agricole; - il rilevante stato di polverizzazione della proprietà agricola e la bassa redditività delle loro produzioni; - la mancanza di strutture in grado di aggregare l'offerta dell'agricoltura provinciale così da mettere le imprese nella condizione di poter trattare con i grandi mercati e le grandi catene distributive, garantendo gli standard produttivi e di qualità richiesti; - l'assenza di diversificazione e di investimenti tecnologicamente innovativi nelle produzioni locali, che rende le produzioni eccessivamente soggette alle variabili climatiche nelle diverse annate; - il preoccupante tasso di disoccupazione; - il ritardo nell'adeguamento delle strutture produttive e di trasformazione alle norme dettate dalla Comunità Europea;

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- il problema delle difficoltà nell'accesso al credito ordinario sia a breve che a medio periodo a causa degli alti tassi di interesse passivi e delle pesanti garanzie richieste; - l'irrilevanza degli aiuti al settore, causa le pesanti limitazioni predisposte dall'UE;

ANALISI SWOT

PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA

• Centralità dell’area della provincia nel sistema • Esodo delle popolazioni dalle aree economico e produttivo siciliano; interne;

• Rilevanza, sia in termini quantitativi che • Senilizzazione degli addetti; qualitativi, delle risorse naturali presenti nel • Scarsa incidenza dell’imprenditorialità territorio provinciale; femminile;

• Presenza di comprensori fortemente vocati per • Elevata frammentazione e l’ottenimento di produzioni tipiche; polverizzazione aziendale con forte

• Buoni standard qualitativi con particolare incidenza di aziende di piccola riferimento alle produzioni biologiche ed dimensione;

integrate; • Scarsa differenziazione del prodotto

• Presenza, nel tessuto imprenditoriale, di alcune finito;

realtà di punta per la capacità di innovazione e • Carente organizzazione dell’offerta dei di sensibilità ai temi della sostenibilità prodotti;

ambientale; • Elevati costi di produzione;

• Presenza di prodotti tradizionali di elevata • Elevati costi dei trasporti dovuti alla qualità; carenza della rete viaria ed alla

• Crescente sensibilizzazione del mercato locale al obsolescenza della rete ferroviaria;

prodotto tipico • Insufficiente rilevanza dell’attività di trasformazione;

• Limitate risorse idriche per uso irriguo;

• Prevalenza di imprese individuali e/o familiari

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OPPORTUNITA’ MINACCE

• Disponibilità di risorse finanziarie comunitarie, • Ritardo nell’adeguamento delle nazionali e regionali; strutture produttive e di trasformazione

• Grandi potenzialità dell’offerta turistica per alle norme dettate dalla Comunità favorire l’incremento e la valorizzazione della europea;

domanda delle produzioni agricole; • Difficoltà di accesso al credito ordinario

• Attenzione del consumatore alla qualità; sia di breve che di medio periodo; • Aumento della domanda nei mercati emergenti; • Aumento della pressione della

• Miglioramento delle procedure di controllo della concorrenza internazionale di Paesi qualità; comunitari (Spagna) e di Paesi terzi

• Decentramento amministrativo; (bacino mediterraneo);

• Buona affermazione dell’immagine del made in • Accordi multilaterali che facilitano ; l’ingresso di prodotti da Paesi

• Disponibilità di risorse umane extracomunitari e del bacino mediterraneo;

• Perdita di quote di mercato a seguito del mancato adeguamento alle

innovazioni tecnologiche ed alle nuove

logiche di marketing;

• Elevata presenza, nel mercato di consumo, di prodotti di bassa qualità e

basso prezzo;

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IL SISTEMA PRODUTTIVO INDUSTRIALE

Il sistema produttivo industriale della provincia di Enna riflette lo stato di diffusione e decentramento che caratterizza che caratterizza il sistema imprenditoriale provinciale nel suo complesso. Il peso di questo settore sull’intero tessuto occupazionale incide in misura ridotta rappresentando – nel 2003 – il 22,2% degli occupati (8,9% nell’industria in senso stretto; 13,3% nelle costruzioni).

Le filiere produttive si reggono, inoltre, su una forte tradizione artigianale endogena al territorio provinciale presente soprattutto nel settore della gomma e plastica, del legno e del mobilio, del tessile ed abbigliamento.

Nonostante, le diseconomie presenti nel settore sono state sviluppate una serie di iniziative di successo che hanno strutturato il sistema produttivo manifatturiero ennese su quattro poli territoriali: • il polo manifatturiero di Valguarnera; • il polo industriale dell’ASI Val Dittaino; • il polo agro – industriale di Pietraperzia e Barrafranca; • il polo zootecnico di Nicosia • il distretto della plastica di Regalbuto

i primi due dei quali prettamente industriali mentre gli ultimi due legati alla trasformazione di prodotti agricoli. Il primo, legato alla produzione di abbigliamento, si concentra nel centro omonimo ed è costituito da quattro complessi industriali e dalle imprese del loro indotto, per un totale di circa 1000 addetti. Il secondo, concentrato nella Val Dittaino e nei territori contestuali alla cintura pedemontana, è costituito da imprese operanti nelle produzioni di prodotti farmaceutici (Val Dittaino) e nelle produzioni di derivati petroliferi ed affini quali la gomma e la plastica (Regalbuto e Centuripe). La produzione agroalimentare, diffusa nell’intero territorio provinciale, trova maggiore concentrazione e vocazione – soprattutto per ciò che riguarda la produzione di essenze e nella lavorazione delle primizie – negli insediamenti del Salso inferiore, di Pietraperzia e Barrafranca. Infine, nel territorio contestuale alle valli di Troina, del Salso superiore, nei territori di Nicosia, Gagliano, Cerami e Sperlinga, si concentrano le attività prettamente legate alla zootecnia con delle presenze – anche se meno importanti – nella zona di Nicosia di attività produttive legate alla produzione di cucine componibili e calzature.

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L’attività produttiva legata all’artigianato riveste, nella provincia di Enna, un ruolo strategico con 3.371 imprese attive presenti (dati Movimprese 3° trimestre 2003) e con una rilevante dimensione di fatturato. Per le sue caratteristiche strutturali non si concentra su aree dedicate bensì, la sua multisettorialità fa sì che la distribuzione delle aziende si diffonda su tutto il territorio provinciale, con una leggera concentrazione nel capoluogo e nella valle del Troina e del Simeto.

Il linea con il trend di comparto risulta l’andamento del numero delle imprese attive operanti nell’ambito del comparto manifatturiero provinciale. Dai dati Movimprese relativi al 3° semestre 2003 emerge un lievissimo calo, in valore assoluto, (- 8) del numero delle imprese manifatturiere attive cui si accompagna un lievissimo calo del numero delle imprese iscritte (-50,0%, pari a 10 unità). In particolare, dall’analisi della dinamica aziendale inerente i principali comparti manifatturieri presenti sul territorio provinciale emerge che: - nel manifatturiero agroalimentare si registra un lievissimo decremento delle imprese attive (-4, pari a –1,1%) cui si accompagna un lievissimo decremento delle iscrizioni (-5, pari a –62,5%) e un lieve decremento, in termini assoluti (9), delle imprese cessate operanti nello stesso comparto; - nelle industrie tessili si registra un lievissimo calo delle imprese attive (-1) cui si accompagna un lievissimo calo delle imprese iscritte (-1); - nelle imprese operanti nel confezionamento di articoli di vestiario si registra un lieve calo delle imprese attive (-4) cui si accompagna un lievissimo calo delle imprese iscritte (-1); - nelle industrie del legno si registra un lievissimo calo delle imprese attive (- 3) cui si accompagna un altrettanto lievissimo calo delle imprese iscritte (- 2); - nella fabbricazione di materie plastiche si registra un lievissimo calo delle imprese attive (-1) cui si accompagna la stabilità sia delle iscrizioni che delle cancellazioni; - nella fabbricazione di prodotti chimici e fibre sintetiche si registra un lievissimo aumento delle imprese attive (+3) cui si accompagna un lievissimo aumento delle imprese iscritte (+1). - nella fabbricazione di prodotti derivanti da minerali non metalliferi si registra un lieve calo del numero delle imprese attive (-4). In lievissimo calo le imprese iscritte (-3); - nella fabbricazione e lavorazione di prodotti in metallo si registra un calo del numero delle imprese attive (-13) cui si accompagna un lievissimo calo delle imprese iscritte;

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- nella produzione di macchine per ufficio ed elaboratori si registra un lievissimo aumento delle imprese attive (+6). Stabili sia le iscrizioni che le cancellazioni.; - nella fabbricazione di mobili si registra un lieve aumento delle imprese attive (+8) cui si accompagna un lievissimo aumento delle imprese iscritte.

Movimento delle imprese principali imprese manifatturiere della provincia di Enna (dati 3° semestre 2003)

Sezioni e divisioni

attività Registrate Attive Iscritte Cessate Variazioni

Industrie alimentari e delle 376 360 3 2 9 bevande

Industrie tessili 19 16 0 0 0

Conf.articoli vestiario; prep. 93 83 0 0 -1

Pellicce

Prep. e concia cuoio; artic. da 15 12 0 2 0 viaggio

Ind. in legno (esclusi mobili) 130 129 1 0 0

Fabbric.pasta carta, carta e 4 3 0 0 0 prod.di carta

Editoria, stampa 54 53 0 0 0

Fabbric. prodotti chimici e fibre 11 10 1 0 0 sintetiche

Fabbric. articoli in gomma e 25 22 0 0 0 materie plastiche

Fabbric. prodotti lavorz.minerali 134 116 0 0 1 non metall.

Fabbr. E lavorazione prod. 180 177 1 4 1

Metallo

Fabbr. macchine ed app. 27 25 0 0 1 meccanici

Fabbr.macchine ed app.elettr. 22 19 1 0 0

Fabbr. macchine ed app. 22 19 1 0 0 elettrici

Fabbr. apparecchi medicali 46 45 0 1 2

Fabbriche mobili e altre ind. 68 66 3 1 0 manifatturiere

Fonte: Movimprese Unioncamere

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I SERVIZI ED IL TERZIARIO

Il terziario, in termini di valore aggiunto, assume un valore più che quadruplo rispetto al Va generato dal settore industriale (1.465,2 mln di € contro i 311,6 mln di € dell’industria). Nel 2001, il valore aggiunto dei servizi, in provincia di Enna, è stato pari a 1465,3 milioni di euro con un incremento del 6,5% (+90 mln di €) rispetto al 2000; risultato in linea, e superiore, con il trend riscontrato a livello regionale (+3,7%). La percentuale di incidenza del settore sul Va provinciale totale, nel 2001, è stata pari al 75,1% in linea con il dato di incidenza regionale, pari al 77,0%.

Valore aggiunto servizi ed incidenza su VA provinciale (dati 1995 – 2001; valori in milioni di euro)

ANNI

DATI 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001

VA servizi 1097,5 1168,7 1222,0 1269,1 1308,5 1375,3 1465,3

Va prov. 1478,5 1571,3 1687,7 1716,7 1740,2 1823,4 1951,9

VA servizi 74,2% 74,4% 72,4% 73,9% 75,2% 75,4% 75,1% /VA prov. Fonte: Elaborazioni Di.S.Te su dati Ist.Tagliacarne

Il quadro emergente dall’analisi dell’incidenza dei singoli comparti costituenti il settore, nel medio e lungo periodo (1995-2001), evidenzia una sostanziale crescita in tutti i comparti. In particolare si registra: ● un andamento altalenante dell’incidenza del Va del Commercio, Turismo e Trasporti; ● un andamento altalenante dell’incidenza del Va delle Attività di intermediazione finanziaria, delle attività immobiliario ed imprenditoriali; ● un andamento crescente dell’incidenza del Va degli Altri servizi.

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Le variazioni percentuali annue evidenziano una crescita del settore in provincia (in media +5,3% annuo) cui si accompagna, tra l’altro, una variazione di egual segno a livello regionale. In termini strutturali, il ridotto bacino di utenza complessivo e la vicinanza di alcuni grandi comuni (Catenanuova, Troina, Centuripe, Regalbuto) alla provincia di Catania, su cui gravitano – dal punto di vista commerciale – sono elementi che limitano la crescita del settore. La struttura commerciale è prevalentemente composta da esercizi di piccola dimensione caratterizzati da un’attività a basso reddito e a conduzione prevalentemente familiare.

La consistenza della rete commerciale presente nella provincia di Enna, presenta alla data del 31 dicembre 2002 un valore totale pari a 2.409 unità pari al 3,5% degli esercizi commerciali presenti, alla stessa data, a livello regionale (pari a 69.358 unità il valore totale regionale). Analizzando la rete di vendita provinciale secondo la specializzazione merceologica prevalente si registra, in linea con il dato regionale, una prevalenza degli esercizi commerciali specializzati non alimentari pari al 15,1% del totale degli esercizi operanti nell’ennese.

Disaggregando il quadro generale in funzione della tipologia distributiva, al 31 dicembre 2002, si registra la prevalenza dei supermercati (31, pari al 7,0% del totale regionale di tipologia) che coprono una superficie totale di 18 mila 694 mq ed occupano 299 addetti. Segue, anche se in misura notevolmente inferiore (1, pari all’1,2% del totale regionale di tipologia), la tipologia distributiva dei grandi magazzini che copre una superficie di 1.517 mq ed occupa 13 addetti. Totalmente assenti le altre tipologie distributive.

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Consistenza esercizi commerciali per tipologia distributiva (numero, superficie, addetti) (dati provinciali 2002)

TIPOLOGIA DISTRIBUTIVA

Ipermercati Cash and carry Grandi magazzini Supermercati

PROVINCE Num. Sup. Add. Num. Sup. Add. Num. Sup. Add. Num. Sup. Add.

(mq) (mq) (mq) (mq)

Agrigento / / / / / / 2 3.810 84 21 14.424 176

Caltanisset / / / / / / 2 1.905 32 25 22.472 310 ta

Catania 3 24.987 1.040 9 28.885 330 13 18.615 338 107 98.410 1.775

Enna / / / / / / 1 1.517 13 31 18.69 299

4

Messina 1 3.247 116 2 3.350 22 34 32.111 375 60 44.268 887

Palermo 3 25.500 384 / / / 9 25.170 263 73 72.790 1.444

Ragusa 1 4.800 120 1 3.000 19 8 11.007 142 43 29.916 401

Siracusa / / / 2 4.700 15 12 12.385 122 66 52.143 881

Trapani / / / 1 3.500 10 4 4.272 50 18 16.651 215

SICILIA 8 58.534 1.660 15 43.405 396 85 110.79 1.419 444 369.76 6.388

2 8 Fonte: Osservatorio Nazionale Commercio

La localizzazione delle attrezzature commerciali è strettamente legata agli insediamenti urbani e subisce nell’area un fenomeno di attrazione sul versante est ad opera della grande conurbazione pedemontana etnea, ricca di centri commerciali, mentre ad ovest subisce l’attrazione da parte delle attrezzature commerciali del nisseno. Il resto della struttura commerciale si distribuisce su piccole unità localizzate nel tessuto residenziale storico e consolidato. La provincia ennese non riesce, dunque, a rispondere con una propria centralità commerciale, se non in quelle aree baricentriche, con in testa il capoluogo. Le uniche eccezioni sono rappresentata da Pietraperzia e Barrafranca che, comunque, godono di una domanda autonoma grazie alla loro configurazione demografica, quasi da “ciità intermedia”.

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Le altre attività del terziario, fatta eccezione per la pubblica amministrazione, hanno un ruolo marginale nell’economia ennese. Le dimensioni e le caratteristiche dell’industria manifatturiera non sono ottimali per la crescita del terziario avanzato. Questa tipologia di servizi è attualmente poco significativa, nonostante alcuni segnali sembrino mostrare potenzialità interessanti riguardanti, soprattutto, aziende piccole con una buona flessibilità operativa ed organizzativa. E’ questo il caso delle attività legate all’informatica, grazie alla presenza di aziende, prevalentemente di piccole dimensioni. Altre attività dotate di ottime prospettive di crescita si rilevano nel segmento dei servizi ambientali, grazie anche alla spinta derivante dal corso di laurea in ingegneria ambientale presente presso il Consorzio Universitario. Altra realtà interessante è l’”Oasi” di Troina, luogo trasformatisi – grazie all’utilizzo di finanziamenti pubblici ed ai rapporti di collaborazione con Università nazionali ed internazionali, in un centro all’avanguardia nel campo medico e dell’assistenza e cura dei disabili. Infine, da rilevare l’importanza del settore dei trasporti, soprattutto quelli privati, che vede nella provincia di Enna la presenza della più importante società di autotrasporti regionale, che garantisce quasi tutti i collegamenti pubblici tra i diversi centri abitati dell’Isola, e da questa verso alcune importanti destinazioni del resto d’Italia.

Le caratteristiche strutturali di comparto analizzate trovano il loro riflesso sull’andamento – nel medio termine (1998 – 2002) dei tassi di nati/mortalità. In particolare, disaggregando il quadro generale in funzione della tipologia merceologica delle attività terziarie, si ha:

• per quanto concerne le imprese della distribuzione commerciale - un trend crescente del tasso di natalità; - un trend altalenante – caratterizzato da tassi superiori in valore assoluto rispetto al tasso di natalità - del tasso di mortalità; - un trend altalenante - ma con tendenza crescente – del tasso di sviluppo

• per quanto concerne le imprese dei trasporti e telecomunicazioni - un trend altalenante del tasso di natalità;

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- un trend altalenante - caratterizzato da tassi superiori in valore assoluto rispetto al tasso di natalità - del tasso di mortalità; - un trend altalenante del tasso di sviluppo

Nel corso del 2003, il commercio ha registrato un trend negativo che, tuttavia, lascia intravedere qualche segnale di recupero.

Caratterizzato da tendenze contrastanti il quadro emergente dai dati Movimprese, relativi al 3° trimestre 2003, dal quale si evince un lieve aumento, in valore assoluto, (+38) del numero delle imprese di servizi attive cui si contrappone un lieve calo del numero delle imprese iscritte (-21). In particolare, dall’analisi della dinamica aziendale inerente i principali comparti di servizi presenti sul territorio provinciale emerge che: - nelle imprese del commercio si registra un lieve incremento delle imprese attive (+14 unità di cui: commercio all’ingrosso +13 unità, commercio al dettaglio +3 unità) cui si contrappone un altrettanto lieve calo delle imprese iscritte (-23 unità). In calo anche le cessazioni (-8 unità); - nelle imprese operanti nel comparto turistico si registra un lieve aumento del numero delle imprese attive (+20 unità) cui si accompagna la stabilità delle imprese iscritte. In calo le cessazioni (-2).

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-

- CONSISTENZA DEL TESSUITO PRODUTTIVO IN RAPPORTO AI TERRITORI COMUNALI

146______Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA

LE UNITA’ TERRITORIALI

Nello schema di masssima sono state introdotte le Unita territoriali finalizzate alla ripartizione delle vocazionalità e dei fabbisogni strutturali: L’approfondimento del quiadro conoscitivo delinea e conferma in larga parte la ripartizion e degli ambiti fisici individuati; qui di seuito se ne riportano le descrizioni discendenti dall’approccio analitico interpretativo preliminarmente avviato.

La struttura territoriale della Provincia, in ragione dei caratteri funzionali e fisico- naturali introdotti e descritti in precedenza, può svolgersi in tre grandi contesti o ambiti fisici: l’ambito Nord- orientale, riconoscibile nelle valli del Troina, del Salso superiore e del Simeto; l’ambito occidentale, riconoscibile nel sistema vallivo dell’Imera e contestuale al grande altopiano gessoso-solfifero della Sicilia Occidentale; l’ambito del sistema boschivo e collinare contestuale alla regione del Val di Noto e posto nel versante sud-orientale della Provincia. Queste Unità fisiche hanno generato, nel corso della storia umana della Provincia, dinamiche insediative e produttive ben identificabili e ben riconoscibili per il loro carattere produttivo e per le loro vocazioni economiche e sociali. Vocazioni che le strategie di Piano intendono conservare e correggere, la dove possibile, in coerenza con le linee programmatiche in corso. Lo sforzo conoscitivo, così, utilizza il quadro produttivo ed economico del territorio per giungere alla definizione delle “UNITA’ TERRITORIALI”, ambiti territoriali sulla base delle quali il Piano costruisce le metodologie localizzative e, soprattutto costruisce il quadro delle dotazioni strutturali (attrezzature, servizi e insediamenti.)

Le Unità territoriali quindi intendono offrire una partitura del territorio proprio in ragione dei caratteri vocazionali e produttivi. Nella consapevolezza che quest’ultime nel corso della storia ennese hanno tratto origine dal quadro delle opportunità fisico-naturali e ambientali. La partitura proposta, prende corpo proprio dalla storica suddivisione del territorio ennese nelle tra Valli, accennate in precedenza. Si può quindi proporre un'articolazione del territorio secondo i seguenti ambiti o sistemi territoriali che nel quadro metodologico adottato definiremo appunto Unità Territoriali:

______147 Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA

1. INSEDIAMENTI DELLA CATENA SETTENTRIONALE territori comunali di: Nicosia Troina Sperlinga Cerami

2. INSEDIAMENTI COLLINARI E PIANEGGIANTI DELLA FASCIA ORIENTALE territori comunali di: Agira Catenanuova Centuripe Regalbuto

3. INSEDIAMENTI LINEARI DELLA FASCIA MEDIANA territori comunali di: Assoro Leonforte Nissoria

4. INSEDIAMENTI DELLA CENTRALITÀ E CONTIGUITÀ AL CAPOLUOGO territori comunali di: Enna Calascibetta Villarosa

5. INSEDIAMENTI COLLINARI DELLA FASCIA MERIDIONALE territori comunali di: Aidone Barrafranca Piazza Armerina Pietraperzia Valguarnera Caropepe

Ognuno di queste unità offre, come già detto, “propri” ed identificabili caratteri vocazionali, e produttivi, e denuncia inoltre “proprie” condizioni sociali ed economiche. I criteri d'aggregazione hanno preso inoltre corpo dalle relazioni che i sistemi urbani hanno rispetto ai bacini d'utenza e di consumo commerciali.

148______Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA

Inoltre, tali Unità territoriali potrebbero costituire la base per dare vita a forme associate di gestione dei servizi in armonia alle disposizioni contenute agli art. 32 e 33 del Decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, secondo principi di cooperazione e solidarietà istituzionale.

______149 Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA

150______Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA

CARATTERI E DIMENSIONI DELLE UNITA’ TERRITORIALI

UNITA’ TERRITORIALE 1 –

INSEDIAMENTI DELLA CATENA SETTENTRIONALE territori comunali di: Nicosia Troina Sperlinga Gagliano Castelferrato Cerami

U.T. comuni Superficie abitanti Densità territoriale (ha) (ab/Ha)

1 Nicosia 21.787 15.041 0.69 Troina 16.696 10.578 0.63 Sperlinga 5.876 1.039 0.18 Gagliano Castelferrato 5.600 4.122 0.74 Cerami 9.487 3.022 0.32

______151 Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA

COMUNE GAGLIANO BACINO ENNA

tipologie commerciali numero addetti superfice (mq) Unita' locali del commercio 107 150 Grandi magazzini - - Supermercati alimentari - - - Altri pubblici esercizi 1 Bar 14

posti Presenze Grado tipologie ricettive letto utilizzazione alberghi - - - complementari - - - Letti case vacanza 259 3.566 totale 259 3.566 Ristoranti-trattorie 2

COMUNE TROINA BACINO S.AGATA (ME)

tipologie commerciali numero addetti superfice (mq) Unita' locali del commercio 269 416 Grandi magazzini - - Supermercati alimentari - - - Altri pubblici esercizi 1 Bar 24

posti Presenze Grado tipologie ricettive letto utilizzazione alberghi 174 13.984 22,0 complementari 110 8.833 22,0 Letti case vacanza 1.994 78.474 totale 2.278 101.291 Ristoranti-trattorie 6

COMUNE NICOSIA BACINO ENNA

tipologie commerciali numero addetti superfice (mq) Unita' locali del commercio 449 761 Grandi magazzini - - Supermercati alimentari 1 8 1.200 Altri pubblici esercizi 4 Bar 19

tipologie ricettive posti Presenze Grado letto utilizzazione alberghi 144 10.112 19,2 complementari 100 7.990 21,6 Letti case vacanza 1.627 4.559 totale 1.871 22.661 Ristoranti-trattorie 24

COMUNE SPERLINGA BACINO ENNA

tipologie commerciali numero addetti superfice (mq) Unita' locali del commercio 25 31 Grandi magazzini - - Supermercati alimentari - - - Altri pubblici esercizi - Bar 4

posti Presenze Grado tipologie ricettive letto utilizzazione alberghi - - - complementari - - - Letti case vacanza 154 3.482 totale 154 3.482 Ristoranti-trattorie 1

COMUNE CERAMI BACINO S.AGATA (ME)

tipologie commerciali numero addetti superfice (mq) Unita' locali del commercio 54 77 Grandi magazzini - - Supermercati alimentari - - Altri pubblici esercizi - Bar 9

tipologie ricettive posti Presenze Grado letto utilizzazione alberghi - - - complementari - - Letti case vacanza 596 4.559 totale 596 4.559 Ristoranti-trattorie 1

152______Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA

UNITA’ TERRITORIALE 2

INSEDIAMENTI COLLINARI E PIANEGGIANTI DELLA FASCIA ORIENTALE territori comunali di: Agira Catenanuova Centuripe Regalbuto

U.T. comuni Superficie abitanti Densità territoriale (ha) (ab/Ha) 2 Agira 16.311 9.157 0.56 Catenanuova 1.117 5.184 4.64 Centuripe 17.298 6.517 0.38 Regalbuto 16.927 8.497 048

______153 Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA

COMUNE REGALBUTO BACINO ENNA

tipologie commerciali numero addetti superfice (mq) Unita' locali del commercio 220 345 Grandi magazzini - - Supermercati alimentari - - - Altri pubblici esercizi - Bar 16

posti Presenze Grado tipologie ricettive letto utilizzazione alberghi 22 1.728 21,5 complementari 11 843 21,0 Letti case vacanza 1.348 59.696 totale 1.381 62.267 Ristoranti-trattorie 7

COMUNE CATENANUOVA BACINO MISTERBIANCO

tipologie commerciali numero addetti superfice (mq) Unita' locali del commercio 115 216 Grandi magazzini - - Supermercati alimentari 1 - - Altri pubblici esercizi 1 Bar 11

posti Presenze Grado tipologie ricettive letto utilizzazione alberghi - - - complementari - - - Letti case vacanza 329 21.500 totale 329 21.500 Ristoranti-trattorie 1

COMUNE CENTURIPE BACINO MISTERBIANCO

tipologie commerciali numero addetti superfice (mq) Unita' locali del commercio 134 194 Grandi magazzini - - Supermercati alimentari 1 - - Altri pubblici esercizi 1 Bar 12

posti Presenze Grado tipologie ricettive letto utilizzazione alberghi - - - complementari - - - Letti case vacanza 657 15.167 totale 657 15.167 Ristoranti-trattorie 2

154______Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA

UNITA’ TERRITORIALE 3

INSEDIAMENTI LINEARI DELLA FASCIA MEDIANA territori comunali di: Assoro Leonforte Nissoria

U.T. comuni Superficie abitanti Densità territoriale (ha) (ab/Ha) 3 Assoro 11.150 5.427 0.49 Leonforte 8.409 14.826 1.76 Nissoria 6.162 3.112 0.51

______155 Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA

COMUNE NISSORIA BACINO ENNA

tipologie commerciali numero addetti superfice (mq) Unita' locali del commercio 66 117 Grandi magazzini - - Supermercati alimentari 1 6 450 Altri pubblici esercizi 1 Bar 8

posti Presenze Grado tipologie ricettive letto utilizzazione alberghi - - - complementari - - - Letti case vacanza 1.042 45.436 totale 1.042 45.436 Ristoranti-trattorie 3

COMUNE LEONFORTE BACINO ENNA

tipologie commerciali numero addetti superfice (mq) Unita' locali del commercio 329 495 Grandi magazzini - - Supermercati alimentari - - Altri pubblici esercizi 3 Bar 26

posti Presenze Grado tipologie ricettive letto utilizzazione alberghi - - - complementari 32 2.530 21,7 Letti case vacanza 738 34.941 totale 770 37.471 Ristoranti-trattorie 7

COMUNE ASSORO BACINO ENNA

tipologie commerciali numero addetti superfice (mq) Unita' locali del commercio 91 158 Grandi magazzini - - Supermercati alimentari - - - Altri pubblici esercizi - Bar 11

posti Presenze Grado tipologie ricettive letto utilizzazione alberghi - - - complementari - - - Letti case vacanza 85 12.788 totale 85 12.788 Ristoranti-trattorie 4

156______Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA

UNITA’ TERRITORIALE 4

INSEDIAMENTI DELLA CENTRALITA’E CONTIGUITA’ AL CAPOLUOGO territori comunali di: ENNA Calascibetta Villarosa

U.T. comuni Sup. (Ha) abitanti Densità (Ab/Ha)

3 ENNA 35.718 28.331 0,79 4 Villarosa 5.501 6.270 1,14 Calascibetta 8.817 5.007 0,57 totale U.T. 50.036 39.608 0,79

______157 Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA

COMUNE ENNA BACINO ENNA

tipologie commerciali numero addetti superfice (mq)

Unita' locali del commercio 892 1.836 Grandi magazzini 1 18 1.517 Supermercati alimentari 4 79 3.300 Altri pubblici esercizi 5 Bar 50

posti Presenze Grado tipologie ricettive letto utilizzazione alberghi 396 39.218 27.1 complementari 123 3.751 8.4 Letti case vacanza 5.005 182.082 totale 5.524 42.969 22.7 Ristoranti-trattorie 37

COMUNE VILLAROSA BACINO ENNA

tipologie commerciali numero addetti superfice (mq) Unita' locali del commercio 139 192 Grandi magazzini - - Supermercati alimentari - - - Altri pubblici esercizi - Bar 8

posti Presenze Grado tipologie ricettive letto utilizzazione alberghi - - - complementari 14 895 17,5 Letti case vacanza 1.279 40.442 totale 1.293 41.337 Ristoranti-trattorie 4

COMUNE CALASCIBETTA BACINO ENNA

tipologie commerciali numero addetti superfice (mq) Unita' locali del commercio 108 180 Grandi magazzini - - Supermercati alimentari - - - Altri pubblici esercizi - Bar 6

posti Presenze Grado tipologie ricettive letto utilizzazione alberghi - - - complementari - - - Letti case vacanza 1.703 41.225 totale 1.703 41.225 Ristoranti-trattorie 2

158______Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA

UNITA’ TERRITORIALE 5

INSEDIAMENTI COLLINARI DELLA FASCIA MERIDIONALE Aidone Barrafranca Piazza Armerina Pietraperzia Valguarnera

U.T. comuni Superficie ter. (ha) abitanti Densità(ab/Ha)

5 Aidone 20.938 7.208 0.34 Barrafranca 5.364 13.643 2.54 Piazza Armerina 30.340 22.668 0.75 Pietraperzia 11.772 8.057 0.68 Valguarnera 932 9.177 9.58

______159 Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA

COMUNE BARRAFRANCA BACINO PIAZZA ARMERINA

tipologie commerciali numero addetti superfice (mq) Unita' locali del commercio 261 387 Grandi magazzini - - Supermercati alimentari 1 8 1.200 Altri pubblici esercizi 4 Bar 14

posti Presenze Grado tipologie ricettive letto utilizzazione alberghi - - - complementari 34 2.730 21,6 Letti case vacanza 2.606 106.768 totale 2.640 109.498 Ristoranti-trattorie 9

COMUNE AIDONE BACINO ENNA

tipologie commerciali numero addetti superfice (mq) Unita' locali del commercio 223 345 Grandi magazzini - - Supermercati alimentari - - - Altri pubblici esercizi 1 Bar 9

posti Presenze Grado tipologie ricettive letto utilizzazione alberghi - - - complementari - - - Letti case vacanza 4.374 253.933 totale 4.374 253.933 Ristoranti-trattorie 3

COMUNE PIETRAPERZIA BACINO CALTANISSETTA

tipologie commerciali numero addetti superfice (mq) Unita' locali del commercio 146 236 Grandi magazzini - - Supermercati alimentari 1 6 450 Altri pubblici esercizi 1 Bar 17

posti Presenze Grado tipologie ricettive letto utilizzazione alberghi 49 2.280 12,7 complementari 35 2.771 21,7 Letti case vacanza 3.012 155.148 totale 3.096 160.199 Ristoranti-trattorie 4

COMUNE PIAZZA ARMERINA BACINO PIAZZA ARMERINA

tipologie commerciali numero addetti superfice (mq) Unita' locali del commercio 541 906 Grandi magazzini - - Supermercati alimentari 1 12 700 Altri pubblici esercizi 4 Bar 26

posti Presenze Grado tipologie ricettive letto utilizzazione alberghi 242 23.502 - complementari 46 3.782 21,7 Letti case vacanza 10.075 584.904 totale 10.363 612.188 Ristoranti-trattorie 24

COMUNE VALGUARNERA BACINO ENNA

tipologie commerciali numero addetti superfice (mq) Unita' locali del commercio 216 344 Grandi magazzini - - Supermercati alimentari 1 10 900 Altri pubblici esercizi 4 Bar 9

posti Presenze Grado tipologie ricettive letto utilizzazione alberghi - - - complementari 11 843 11 Letti case vacanza 1.616 69.062 totale 1.627 69.905 Ristoranti-trattorie 4

160______Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA

RIEPILOGO DELLA CONSISTENZA DEI BACINI COMMERCIALI PER L’INTERA PROVINCIA

PROVINCIA ENNA

tipologie commerciali numero addetti superfice (mq)

Unita' locali del commercio 4.589 7.696 Grandi magazzini 1 18 1.517 Supermercati alimentari 12 129 8.200 Altri pubblici esercizi 31 Bar 307

tipologie ricettive posti Presenze Grado letto utilizzazione alberghi 1.036 91.389 27 complementari 521 35.330 8.4 Letti case vacanza 40.516 1.792.653 totale 42.073 42.969 22.7 Ristoranti-trattorie 152

______161 Provincia Regionale di Enna - Piano Territoriale Provinciale – PROGETTO DI MASSIMA

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