Relazione Archeologica Assoro S.P. 7A
Total Page:16
File Type:pdf, Size:1020Kb
LIBERO CONSORZIO COMUNALE (L.R.15/2015) già Provincia Regionale di Enna C.F. : 80000810863 - 0935 521111 ----------------------------------------------------------- SETTORE III - Territorio, Pianificazione, Ambiente, Lavori Pubblici DIRIGENTE: Ing. Paolo Puleo AREA SERVIZI TECNICI LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA DELLA S.P.7/B “BIVIO SP.33 - ASSORO - BIVIO SP.57 (DITTAINO)” ALLA PROGRESSIVA KM.CA 3+850 CIRCA, APPARTENENTE ALLA ZONA 5 DEL TERRITORIO PROVINCIALE PROGETTO ESECUTIVO ELABORATO: RELAZIONE ARCHEOLOGICA PRELIMINARE Rilievi cartografici e topografici TAVOLA: Consulenza geologica Geom. Angelo Cremona B.2. Dr. Geol. Angelo Caliri Geom. Mario Perticaro SCALA: DATA: I pareri sul presente progetto sono stati acquisiti nella conferenza dei servizi del _________________ come da relativo verbale. Il presente progetto è stato verificato ai sensi dell’art.26 del Decreto legislativo Il progettista 18 aprile 2016 N°50 in data ________________ come da relativo verbale. Il presente progetto è stato approvato in linea tecnica ai sensi dell’art.5 della Ing. Vincenzo Tumminelli L.R.12/2011, con Parere Tecnico N°_____ reg. III sett. del _____________________. Il R.U.P. Ing. Vincenzo Tumminelli Provincia Regionale di Enna Verifica Preventiva Interesse Archeologico procedura preliminare ai sensi degli artt. 95 e 96 del D. Lgs. 163/2006 DPR 207/2010 Legge Regionale n. 12 del 12 Luglio 2011 >ĂǀŽƌŝĚŝŵĂŶƵƚĞŶnjŝŽŶĞƐƚƌĂŽƌĚŝŶĂƌŝĂĚĞůůĂ^͘W͘ϳͬď͞ŝǀŝŽ^͘W͘ϯϯ ͲƐƐŽƌŽͲŝǀŝŽ^͘W͘ϱϳ;ŝƚƚĂŝŶŽͿ͟ĂůůĂƉƌŽŐƌĞƐƐŝǀĂŬŵ͘ĐĂϯнϴϱϬ ĐŝƌĐĂ͕ĂƉƉĂƌƚĞŶĞŶƚĞĂůůĂnjŽŶĂϱĚĞůƚĞƌƌŝƚŽƌŝŽƉƌŽǀŝŶĐŝĂůĞ͟ OGGETTO: RELAZIONE TECNICO-SCIENTIFICA RESPONSABILE PROCEDURA: DOTT.SSA ANNA MARIA BARBERI DATA: 23/09/2014 INDICE Verifica preventiva dell’interesse archeologico ....................................................................................... 2 1. INTRODUZIONE METODOLOGICA ........................................................................................................... 5 1.1. Brevi cenni sull’archeologia preventiva ............................................................................ 5 1.2. Articolazione del lavoro ................................................................................................... 7 2. INQUADRAMENTO STORICO ARCHEOLOGICO .................................................................................. 10 2.1 La ricerca bibliografica e di archivio .............................................................................. 10 3. ANALISI GEOMORFOLOGICA ................................................................................................................. 21 3.1 Introduzione ................................................................................................................... 21 3.2 Lineamenti geologici e geomorfologici dell’area indagata ................................................ 22 4. Esito del sopralluogo e documentazione fotografica ....................................................................... 26 6. VALUTAZIONE DEL RISCHIO ARCHEOLOGICO .................................................................................... 29 CARTA DEL RISCHIO ARCHEOLOGICO ...................................................................................................... 32 7. BIBLIOGRAFIA .......................................................................................................................................... 34 1 Verifica preventiva dell’interesse archeologico (ai sensi del D. Lgs. n. 163/2006 approvato con D.P.R. n. 207/2010) Lo studio archeologico qui presentato, commissionato dalla Provincia Regionale di Enna, costituisce parte integrante del progetto preliminare relativo ai “lavori di manutenzione straordinaria della S.P. 7/b “Bivio S.P. 33 – Assoro – Bivio S.P. 57 (Dittaino)” alla progressiva km.ca 3+850 circa, appartenente alla zona 5 del territorio provinciale”. Lo studio è realizzato in adeguamento agli artt. 95 e 96 del D. Lgs. 163/2006 e ha come finalità quella di fornire indicazioni sull’interferenza tra l’opera da realizzare e le possibili preesistenze archeologiche nell’area giungendo alla redazione di una carta del rischio archeologico, strumento essenziale per una progettazione infrastrutturale che consenta la tutela e la salvaguardia del patrimonio archeologico. L’intervento di manutenzione riguarda un brevissimo tratto della strada provinciale, nella parte mediana delle pendici di Monte Spiga, nei pressi della discarica comunale di Assoro (figg. 1 e 2). I lavori consisteranno nella realizzazione di un muro di sostegno sotto la carreggiata nel punto in cui si è verificata la frana con il conseguente cedimento della strada in modo da ripristinare il piano stradale1. I lavori di scavo riguarderanno soltanto le opere necessarie alla messa in posa del muro di sostegno interessando una piccola porzione del territorio già peraltro, in questa zona, piuttosto rimaneggiato per la presenza della stessa strada provinciale, di una linea ferroviaria ormai in disuso poco più in alto, sulle pendici di Monte Spiga e per la presenza della discarica comunale che si estende proprio lungo le pendici orientali del Monte fino al Vallone di Assoro. Trattandosi di un’opera puntuale e circoscritta lo studio archeologico qui proposto, pur seguendo le indicazioni fornite dalla legge sull’archeologia preventiva, presenta uno sviluppo specifico come sarà meglio chiarito nel capitolo successivo. Geograficamente l’area interessata è compresa nel foglio IGM scala 1:100.000: n. 268 “Caltanissetta”, nella tavoletta IGM scala 1:25.000: 268 I NE “Leonforte” e nella sezione scala 1:10.000 della Carta Tecnica Regionale (C.T.R.) 623140 “Assoro”. 1 Per ulteriori dati sulle specifiche tecniche dei lavori si consultino le parti relative alla progettazione tecnica. 2 Fig. 1. Posizionamento dell’area di intervento su CTR 1:10.000. 3 Fig. 2. Foto satellitare dell’area interessata dai lavori di manutenzione Fig. 3. Panoramica dell’area interessata dai lavori di manutenzione 4 1. INTRODUZIONE METODOLOGICA 1.1. Brevi cenni sull’archeologia preventiva La realizzazione di grandi infrastrutture come le linee stradali e ferroviarie, i grandi complessi destinati alla produzione di energia alternativa, parchi eolici e impianti fotovoltaici, è stata già nel recente passato ed è, in particolar modo oggi, un’occasione eccezionale di ricerca scientifica finalizzata alla conoscenza dei processi storici di frequentazione del territorio. Ma è anche un importante strumento di tutela e salvaguardia del patrimonio storico e archeologico di un paese consentendo di conciliare le esigenze della tutela con quelle operative delle attività che comportano lavori di scavo. Negli ultimi anni affrontare il problema degli accertamenti archeologici e degli eventuali rinvenimenti è risultato di non scarso rilievo in opere destinate a determinare importanti trasformazioni del territorio e la sensibilità nei confronti del patrimonio culturale è cresciuta in misura sempre maggiore. Ma non sempre i metodi di intervento, utilizzati in fasi progettuali già avanzate, hanno avuto riscontri positivi soprattutto da parte dei soggetti realizzatori delle opere, costretti a un maggiore e imprevisto dispendio di tempo e denaro. Si è imposta, quindi, la necessità di effettuare degli studi preventivi, alla stregua della valutazione di impatto ambientale prevista dalla normativa a tutela dell’ambiente, anche per i beni archeologici. Già nel 1992 la Convenzione Europea n. 143 sulla protezione del patrimonio archeologico chiariva in modo inequivocabile (art. 5, c. 1) che è necessario impegnarsi affinché “si concilino e combinino le rispettive esigenze dell’archeologia e dei programmi di sviluppo” e che (c. 3) “gli studi d’impatto ambientale e le decisioni che ne risultano tengano debitamente conto dei siti archeologici e del loro contesto”. È vero, dall’altra parte, che la normativa sui lavori pubblici rimaneva sull’argomento abbastanza generica, prevedendo unicamente a livello regolamentare (D.P.R. n. 554 del 1999) la necessità di studi archeologici nell’ambito della progettazione preliminare (artt. 18 e 19). Le recenti realizzazioni di infrastrutture a vasto impatto hanno comportato una nuova presa di coscienza del problema a fronte di numerosi e significativi ritrovamenti e hanno contribuito a determinare la nascita di una specifica normativa (legge n. 109 del 25 giugno 2005), ora confluita nel nuovo Codice dei Contratti Pubblici (decreto legislativo n. 163 del 12 aprile 2006) e recepita dalla Regione Sicilia con la legge regionale n. 12 del 12 luglio 2011. La nuova legge sulla verifica preventiva dell’interesse archeologico dà largo spazio alla possibilità già prevista dal Codice Unico dei Beni Culturali per le Soprintendenze di svolgere scavi a livello 5 preventivo finalizzati non più esclusivamente alla ricerca scientifica ma a scopi assolutamente diversi, come la realizzazione di opere pubbliche in una logica di tutela del patrimonio archeologico e in un’ottica di valutazione di interessi concorrenti e contemperati. Consente di effettuare tutte le verifiche necessarie a individuare gli eventuali contesti archeologici prima dell’approvazione del progetto definitivo e quindi di conoscere, per quanto possibile, l’interferenza tra le opere da realizzare e le presenze archeologiche prima della conclusione dell’iter approvativo. Si definisce, quindi, un approccio preliminare al problema archeologico in modo da operare strategicamente al fine di limitare il più possibile rinvenimenti casuali di siti archeologici nel corso dei lavori garantendo, così, una più efficace