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Comune di Assoro

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Progetto “Itinerari e prodotti tipici nei tre Valli”: Promozione & Fruizione” - Finanziato ai sensi della misura 313. Azione B “Servizi per la fruizione degli itinerari rurali” del PSR SICILIA 2007-2013, GAL “Rocca di Cerere”.

Il territorio del Gal Rocca di Cerere

Il territorio del “GAL Rocca di Cerere” comprende 16 Comuni: , , Assoro, , , , , , , , , , , Santa Caterina Villarmosa, , ed è racchiusa da una sorta di perimetro montuoso, costituito dalle estreme pendici meridionali dei Nebrodi, delle Madonie a Nord e dai rilievi degli Erei, che ne occupano gran parte della superficie. Il comprensorio del “GAL Rocca di Cerere” offre allo sguardo un paesaggio decisamente ricco di suggestioni, costellato da catene montuose, valloni, fiumi, laghi, antichi centri arroccati e colline che degradano dolcemente verso le estese pianure del catanese. Nella zona sorgono alcuni fra i comuni più alti sul livello del mare, a partire da Enna che con i suoi 900 metri è il capoluogo più alto d’Italia. Con oltre 1200 metri sul livello del mare, Troina, invece, è uno dei comuni più alti della Sicilia. La parte centro-orientale del comprensorio è costituita da un’ampia fascia della piana di Catania: zona, nei pressi di , che è coltivata in parte ad agrumi. Nella valle del fiumi Dittaino, invece, sono sorte varie attività produttive agricole ed alcune piccole industrie

Comune di Assoro

POPOLAZIONE: 5.239 ab. SUPERFICIE: 112,15 KMQ DISTANZA DAL CAPOLUOGO: 27,3 km NOME ABITANTI: Assorini CODICE DI AVVIAMENTO POSTALE: 94010 COORDINATE GPS: DD: latitudine 37,6263° N – longitudine 14,4225° E DMS: 37° 37’ 34,68’’ N - 14° 25’ 21,00’’ E

Come si arriva

IN AUTO: Da Palermo: Prendere A19 direzione Catania. Uscire a Mulinello e proseguire su SP7 fino ad Assoro. Da Catania: Prendere A19 in direzione Palermo. Uscire a Mulinello e proseguire su SP7 fino ad Assoro. Da Enna: Prendere SP2 e proseguire su SS121, A19 direzione Catania e proseguire su SP 7 fino ad Assoro. IN TRENO: Arrivare alla stazione centrale Dittaino (distante solo 10 km) o Leonforte Pirato (distante solo 9 km) e proseguire con altri mezzi (secondo corse e orari Trenitalia). IN PULLMAN: Arrivare a Enna e proseguire con autobus Interbus. Fermata Assoro. IN AEREO: Arrivare all’aeroporto internazionale “Falcone Borsellino” di Palermo o “Vincenzo Bellini” di Catania e proseguire con autobus, treno o taxi.

Il territorio del Gal Rocca di Cerere

Nelle vicinanze

Natura distanza Monte Altesina (Leonforte) 5,5 km

Lago Pozzillo (Regalbuto) 26,3 km

Lago di Pergusa (Enna) 33,1 km

Cultura Museo Etno-Antropologico (Nissoria) 8,5 km

Ruderi Castello e Borgo Antico (Agira) 15,8 km

Villaggio bizantino e Necropoli Realmese (Calascibetta) 24,2 km

Castello di Lombardia e Duomo (Enna) 27,3 km

Villa Romana del Casale (Piazza Armerina) 41 km

Scavi archeologici di Morgantina (Aidone) 45 km

Divertimento Sicilia Outlet Village (Agira) 17,1 km

Etnaland (Belpasso) 71,2 km

In Centro

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Il nostro giro turistico inizia da Piazza Guglielmo Marconi in cui è sita la bellissima Basilica di San Leone (punto 1) eretta nel 1186 ed insigne collegiata nel 1684. Nel 1933 è stata dichiarata monumento nazionale per la sua immane bellezza. L’edificio nacque per volontà di Guglielmo il Buono per donarla a Costanza d’Altavilla figlia di Ruggero II, sposa di Enrico VI a sua volta figlio di Federico Barbarossa (da questo matrimonio nacque poi Federico II). Essa si presenta con uno stile prevalentemente gotico che si alterna con quelli arabi e catalani. La struttura si articola a tre navate disposte a croce latina con transetto rialzato rispetto al pavimento della basilica; il livello superiore è caratterizzato da un’abside centrale e due laterali. La bellezza della Chiesa è legata anche al ricco patrimonio artistico-culturale contenuto all’interno. Tra le opere più importanti vi sono: l’acquasantiera e il fonte battesimale realizzati dallo scultore Antonello Gagini; la croce argentea con fondo a smalto blu di Vincenzo Archifel; il messale gallicano usato in Sicilia prima del Concilio di Trento; i sarcofagi dei conti Valguarnera; l’artistico portone bronzeo; la cripta paleocristiana; il Crocifisso, alto 1,70 metri, in legno e impasto realizzato dallo scultore Antonello Gagini. Quest’ultima opera viene definita dal Rev. Giovanni Gnolfo: “Perfezione anatomica e bellezza fisica ne sono le note predominanti. Ben marcate le curve sotto ascellari e l’osteologia della cassa toracica con visibilissimo disfacimento del pannicolo adiposo subcutaneo: canone fondamentale dell’arte rinascimentale”. Svoltando in Via Crisa, a meno di 50 metri, raggiungiamo il Palazzo della Signoria (punto 2). Esso fu edificato nel 1492 per volontà della famiglia Valguarnera, Signori di Assoro. Fino a quel momento, la famiglia aveva vissuto nel bellissimo Castello, pertanto le esigenze di costruzione erano sicuramente regali e sfarzose. Il Palazzo, che si affaccia su Piazza Marconi, è dotato di una facciata elegante in stile Catalano. I lati settentrionali e orientali della struttura sono caratterizzai da portoni bugnati e raffinati balconi in pietra lavorata. Negli anni, la residenza diventò più bella e sontuosa; nel 1538 venne affiancata da un nuovo palazzo realizzato in perfetto stile barocco. I pianterreni del palazzo, dal lato di Piazza Umberto I, fungevano da scuderie baronali. Continuiamo la nostra passeggiata procedendo in direzione Sud di Via Crisa, dopo 250 metri circa, all’incrocio con Via Misericordia, si innalza l’omonima Chiesa della Misericordia (punto 3). L’edificio risale al XV secolo prendendo la titolazione dall’omonima Confraternita già esistente presso la Chiesa della Beata Vergine “all’Arcivu”. Nel 1797 divenne Chiesa Sacramentale. Per raggiungere l’ingresso siamo accolti da una particolare scalinata a forbice. La facciata esterna è caratterizzata dalla tipica forma a capanna ricoperta da intonaco e affiancata da un’importante torre campanaria. L’interno si contraddistingue per il presbiterio concavo rialzato e la volta dell’aula a botte. Nel 2008 importanti lavori di restauro hanno contribuito a riportare la struttura al massimo del suo splendore. Risalendo pochi passi in Via Crisa, svoltando in Via Roma, ci troveremo dopo pochi metri in Via Santo Spirito, dove è sita la Chiesa dello Spirito Santo (punto 4) risalente al XIII secolo. La struttura si presenta a tre navate con un pregiato portale gallico-gotico. La Chiesa ospita due importanti tele: “La Pentecoste e il Cristo in Croce sorretto dal Padre Eterno”, e “La Devozione all’Angelo Custode”. Lo Spirito Santo fu patrono del Comune fino al 1630. L’edificio, nel 1700, venne affiancato all’ospedale ed accorpato al convento delle suore Corradine. Quest’ultime utilizzarono la struttura per creare la prima scuola femminile di lettere, musica e ricamo. Nel 1937, con l’avvento delle suore Terziarie Cappuccini, il convento si dotò di maggiore prestigio. Successivamente l’ospedale venne chiuso.

Fuori dal Centro

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Il nostro giro turistico fuori dal centro inizia raggiungendo Via Angeli in cui è sita la Chiesa Maria SS. degli Angeli (punto 5). Essa, insieme al Convento adiacente, è stata edificata nel 1622 per volontà dei Padri Francescani Riformati che inglobarono la preesistente Chiesa Santa Margherita. Fino al 1896 la struttura ospitava una ricca biblioteca, dopodiché fu trasformata in carcere. In seguito alla seconda guerra mondiale divenne dapprima orfanotrofio e poi istituto scolastico utilizzato dalla Parrocchia di San Leone. L’ingresso della Chiesa è caratterizzato da una maestosa scalinata al cui centro s’innalza una croce in pietra. L’interno ospita numerose opere in stile barocco siciliano. I recenti lavori di restauro dell’ex convento di Santa Maria degli Angeli adiacente la chiesa, destinato oggi a Museo Archeologico e delle Tradizioni, hanno prodotto tra l’altro, il recupero di pitture murali di cui si era persa la memoria poiché nascoste da un friabile sovrapposto. Tra queste il “cenacolo” e le “pitture” sono certamente da ammirare in quella che è stata, oggi, battezzata la sala del cenacolo. Proseguendo nella stessa via, a bordo della nostra automobile, raggiungiamo la sommità del Monte La Stella in cui si erge il Castello di Assoro (punto 6) conosciuto anche come Castello di Valguarnera (la nobile famiglia dei Valguarnera fu l’ultima a dimorare presso il Castello). Oggi è possibile notare solo i ruderi di questa magnificenza che in epoche passate ha contribuito alla formazione della storia di Assoro. La struttura fu edificata nella prima metà del 1200 dai Normanni; l’architetto che la progettò era lo stesso che realizzò il Castello Ursino di Catania. La pianta ha forma di un trapezio irregolare per via del suolo roccioso. I piani superiori erano adibiti a dimora residenziale dei Signori di Assoro; anche la famiglia Valguarnera ha vissuto alcuni anni nel Castello, finchè non vennero completati i lavori di costruzione del Palazzo della Signoria. Da quel momento il Castello venne abbandonato. Questa fortezza è risultata di grande valore storico in seguito al ritrovamento dell’archeologo Paolo Orsi della “glittografia”, ovvero un rarissimo esempio di scrittura. Da ciò si deduce l’esistenza di una preesistente struttura molto antica. Distante 5,7 km, tramite la Strada Provinciale 33, giungiamo al Cimitero Comunale in cui si innalza la Chiesa SS. del Carmine (punto 7). La Parrocchia risale al 1400 e nella prima metà del 1600, fu dedicata a Santa Petronilla, allora Patrona di Assoro. Tale devozione fu portata anche a Trabia (PA) quando il Principe sposò la Contessa di Assoro. All’interno della Chiesa si trova una particolare opera proveniente dalla scuola Gaginiana, la tomba di Francesco Valguarnera detta “tomba del Paladino”. La facciata si presenta in perfetto stile Romanico ed è affiancata da una meravigliosa torre campanaria.

Sentieri naturalistici

Parco Urbano

Nella parte più alta del paese, in prossimità dei ruderi del Castello di Valguarnera, raggiungiamo il Parco Urbano che si distingue per la fitta vegetazione e l’atmosfera incantevole.

La nostra passeggiata diventerà un momento magico dove sarà possibile incontrare specie faunistiche e floristiche di indubbia bellezza. Tra gli animali si trovano conigli, lepri, pernici, piccioni, gufi, falchi, corvi, cornacchie, gazze, cuculi, merli, passeri. Tra le piante querce, olmi, albero delle carrube, aranceti, limoneti, mandorli. Riscaldati dal clima mite, che contraddistingue la zona, sarà possibile organizzare dei piacevoli picnic o ammirare estasiati il bel panorama che si spazia dall’Etna ai Nebrodi, dalle Madonie ai comuni limitrofi. La mente viaggia e sogna ad occhi aperti riempiendo la nostra giornata di felicità e serenità.

Curiosità

Una risorsa mineraria che ha trainato l’economia assorina, in epoche passate, è stato lo zolfo. La provincia ennese, per un certo periodo, produceva elevate quantità di zolfo tale da soddisfare gli acquirenti di tutto il mondo.

Ad Assoro, nella zona confinante con il fiume Dittaino e con i due rami del Tavi-Bozzetta (Rassuara/Murra e Orto Nocelle) sono stati ritrovati giacimenti di zolfo, salgemma e alabastro.

In particolare, si era sviluppata una rete industriale che contava 80 pozzi, donando ricchezza e stabilità economica al paese fino al dopoguerra. La risorsa veniva trasportata dalla stazione di Leonforte a quella di Dittaino, per poi essere trasferita a Catania o a Riposto, dove veniva esportata in tutto il mondo.

Il senatore Edoardo Pantano aveva intenzione di costruire una nuova rete ferroviaria che collegasse le miniere con il Nord della Sicilia, ma non vi riuscì. Tra le zolfare di Assoro, le più importanti sono: Bambinello, Capobianco, Donna Carlotta, Morticello, Ogliastrello, Panche, Pietramaggiore, Piliere, Rassuara, Sparacio, Voti, Zimbalio e Giangagliano.

Antica zolfara, Assoro.

Pittura murale “Il Cenacolo“, ex Convento degli Angeli.

Cenni storici

Assoro è una cittadina collocata a 900 metri di altezza sul Monte La Stella. Le sue origini si fondano in epoche antichissime. Le tracce dei primi insediamenti urbani sono state ritrovate nelle zone collinari Seggio e San Giuliano, e nella zona montuosa Rito, dove s’innalza il maestoso Castello.

Il paese fu fondato dai Siculi, con provenienza indo-europea, anche se i primi abitanti effettivi furono i Sicani, giunti dall’Africa. In seguito furono molte le popolazioni che vi si insediarono, dai Greci ai Cartaginesi, ai Romani. Di tale periodo sono stati ritrovati numerosi reperti, oggi detenuti nel Museo Archeologico Paolo Orsi di Siracusa.

Secondo lo storico e scrittore Diodoro Siculo, Assoro, tra il 404 ed il 260 a.C., fu l’unico paese a sostenere Siracusa nelle battaglie contro i Cartaginesi, gli Etruschi ed i Greci. In cambio la potente città donò il privilegio di coniare moneta propria. Assoro rappresentava uno Stato indipendente con proprie leggi, culti e calendario religioso.

Cicerone, nel suo manoscritto “Le Verrine”, citò Assoro circa la vicenda che vide protagonisti i propri abitanti contro il pretore romano Verre. Quest’ultimo era conosciuto per l’abilità di rubare pregevoli opere d’arte; divenendo governatore della Sicilia acquisì maggiore potere.

Egli escogitò un piano per sottrarre la statua del dio Chrisas, adorato dagli abitanti, dal Tempio di Assoro. Astuto com’era, decise di non compiere personalmente tale gesto e inviare i suoi uomini che, però, vennero scoperti e costretti alla fuga. Riferendosi a tale episodio, Cicerone, attribuì agli assorini la seguente frase “Viri Fortes et Fideles” che, oggi, compare nello stemma del Comune, in cui è raffigurata l’immagine di tre monti italici illuminati da una stella. Tale stemma risulta essere identico a quello dei Benedettini di Catania.

La tormentosa storia di Assoro inizia con l’invasione dei musulmani che si insediarono in paese fino al 1061, anno in cui i normanni, con il Conte Ruggero, conquistarono il paese per la felicità degli assorini. Successore di Ruggero fu Guglielmo II, soprannominato il Buono. Ai normanni seguirono prima gli svevi e poi gli angioini che si imposero prepotentemente in tutta l’isola. Proprio tale atteggiamento fu la causa scatenante dei Vespri Siciliani, a cui gli assorini parteciparono attivamente. Espulsi gli angioni dal territorio siciliano, il potere passò agli aragonesi con Pietro I d’Aragona. In questo periodo, numerose famiglie aristocratiche spagnole si trasferirono in Sicilia.

La famiglia Valguarnera mise piede nella cittadina di Assoro, dove gli vennero assegnati tre feudi e riconosciuto il diritto di dimora al Castello. Questa famiglia contribuì molto allo sviluppo e all’espansione del paese costruendo luoghi di culto e monumenti. Oggi, Assoro conta circa 5.300 abitanti, di cui 1.000 abitano nella frazione San Giorgio, distante solo 9 km dal centro storico.

Particolare del centro storico di Assoro.

Chiostro dell’ex convento degli Angeli, Assoro.

Castello di Assoro

La storia di Assoro si intreccia con quella del bellissimo Castello di Assoro conosciuto anche come Castello di Valguarnera, sito sulla sommità del Monte La Stella.

Le notizie storiche della fortezza sono incerte e piuttosto rare. Si pensa che essa venne costruita sul preesistente edificio bizantino invaso nel 939 dagli arabi, capitanati da Chalil, il quale lo ricostruì. Nella riedificazione il capitano cambiò la planimetria e le forme della muraglia.

Successivamente, venne conquistato dai Normanni che lo ingrandirono per poi cederlo, attraverso un atto di vendita sottoscritto da Ruggero II, al vescovo di Catania che ne divenne proprietario feudale. A questo seguì Scaloro I degli Uberti, parente del Farinata, di dantesca memoria. Durante le guerre politiche del 1340, il Castello, fu sottratto a Scaloro e affidato a Giovanni, Duca di Randazzo, che si schierò con il partito catalano. Sette anni dopo, l’uomo fu perdonato e tornò in possesso dei suoi feudi, compresa la rocca. Nel 1351, per via di una sanguinosa vicenda bellica, perse la vita.

Federico IV, nel 1364, affidò sia il Castello e il territorio circostante a Matteo d’Aragona, parente della regia famiglia. Nello stesso anno l’uomo morì, non lasciando alcun erede. Nel 1366, la struttura fu concessa ad Antonio Moncada fino al 1397, anno in cui la guerra delle fazioni privò l’uomo del suo patrimonio. Perse il diritto feudale del Castello ed il titolo di Signore di Assoro. Egli fu sostituito dai nobili catalani Vitale e Simone Valguarnera, appartenenti alla fazione degli aragonesi.

I membri della famiglia Valguarnera furono nominati Signori di Assoro e del vicino paesino Caropepe, sino alla fine del feudalesimo siciliano; essi apportarono numerosi interventi di sviluppo ed espansione. Dopo qualche anno abbandonarono il Castello trasferendosi al Palazzo della Signoria. Da quel momento la fortezza fu abbandonata rendendone, oggi, difficile la comprensione dell’apparato. Dai resti è possibile dedurre la genialità degli architetti che hanno progettato il Castello.

Infatti, le mura superstiti sono rivolte verso la vallata, dove si estendeva la zona residenziale; dall’altra parte, invece, verso Assoro, si estendeva la zona difensiva dove i soldati controllavano costantemente eventuali attacchi nemici. Era possibile accedere al Castello solo oltrepassando il paese.

La planimetria della struttura segue l’andamento della roccia sottostante assumendo una forma trapezoide irregolare. Tipico dei castelli medioevali era la costruzione delle fortezze alternando gli scavi nella roccia all’innalzamento di mura forti e solide.

È possibile notare una grande cortina muraria, conclusa da un torrione pieno a pianta circolare, munito, sino a pochi anni addietro, di beccatelli in pietra. Questo rappresenta un esempio di torre albarrana, realizzata dalla famiglia Valguarnera che intervenne più volte affinché il Castello diventasse più bello e sicuro. L’altra cortina è rivolta verso la vallata e delimita una sorta di sotterraneo, probabilmente utilizzato come magazzino.

Per raggiungerlo si scendeva attraverso una scala elicoidale scavata nella roccia. La posizione strategica dell’edificio permetteva di controllare sia il vasto territorio di Assoro, sia la strada che da Catania conduceva a Palermo. La fortezza è risultata di grande valore storico in seguito al ritrovamento della “glittografia”, ovvero un rarissimo esempio di scrittura composta da una serie di petroglifi lineari, tutti uguali, la cui interpretazione è veramente enigmatica.

Castello di Valguarnera, Assoro.

Tipicità

LAVORAZIONE DEL FERRO BATTUTO La lavorazione del ferro battuto è una delle attività che gli artigiani assorini svolgono tutt’oggi, seguendo le modalità di lavorazione tramandate da generazione in generazione. I mastri ferrai lavorano il ferro creando, con le proprie mani, vere e proprie opere d’arte. E’ possibile individuare tre fasi di lavorazione. Durante la prima fase è importante progettare e fare uno schizzo di ciò che si vuole realizzare prendendo in considerazione l’altezza, la lunghezza, la larghezza ed altri dati necessari. Durante la seconda fase si taglia il materiale delle misure deside- rate e si scalda la forgia (dove viene scaldato successivamente il ferro) ad una temperatura di 1000 gradi. Si inserisce il materiale e si aspetta che sia incandescente. A questo punto viene posto sull’incudine e lavorato a mano con il martello (per le decorazioni più minuziose si utilizza il martello pneumatico). Attraverso la saldatrice è possibile unire più pezzi per ottenere un unico oggetto. Durante la terza fase il mastro ferraio si dedica alle rifiniture e alla verniciatura. Gli artigiani assorini, con la loro creatività, producono capolavori invidiabili in tutto il mondo; lance, foglie, torciglioni, rose, etc sono realizzate nei minimi dettagli.

COLTIVAZIONE DEL GRANO Il clima favorevole ed i terreni assorini, ricchi di sostanze nutritive, contribuiscono alla produzione di un grano (o frumento) genuino e naturale. La cariosside rappresenta il frutto del frumento (chiamato comunemente seme) e la sua molitura produce la farina o semola. Questa può essere, a seconda del grado di raffinazione: integrale, se il frumento viene macinato con le membrane dell’involucro esterno; di tipo 1 e 2, se contiene più parti di crusca, amidi e proteine ma meno di quella integrale; di tipo 0, se possiede solo una piccola percentuale di crusca; di tipo 00, se è priva di crusca e proviene dalla macinazione della sola parte interna del seme.

Proprietà Organolettiche Il grano è composto da vitamine, amido, grassi insaturi e fibre. Tra questi si cita: la vitamina PP che aiuta l’organismo a difendersi dagli acidi grassi e riduce i problemi di dermatite o diarrea; il magnesio che contribuisce al miglioramento dei denti e consente agli organi di lavorare meglio; l’amido che ripristina l’energia mentale e beneficia i tessuti muscolari. Inoltre, il grano è definito fonte di energia dell’organismo umano e capace di ridurre patologie cardiovascolari.

OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA L’olivo è l’albero cui frutti (olive) vengono utilizzati per la produzione dell’olio d’oliva. L’albero è sempre verde, molto ramificato e con il tronco contorto. Ad Assoro grandi distese di olivi dominano il territorio permettendo di produrre un ottimo olio extravergine d’oliva dal sapore e dalla fragranza unici. Esso viene usato principalmente per condire insalate, carne arrosto e conserve di verdure.

Proprietà Organolettiche L’olio extravergine d’oliva contiene: vitamina E che contrasta i radicali liberi; vitamina A che impedisce la secchezza delle mucose; squalene che agevola il rinnovamento della pelle; acidi grassi insaturi che prevengono disturbi della pelle; beta-Carotene che agisce come antiossidante. Pertanto i benefici dell’olio d’oliva, per il nostro organismo, sono molteplici. Esso è consigliato alle persone che soffrono di problemi cardiovascolari o di alto colesterolo; inoltre, permette di agevolare la formazione delle ossa e funge da coadiuvante nella resistenza delle infezioni. Tra le altre funzioni, l’olio d’oliva: svolge un’azione lassativa, dà sollievo alle articolazioni, svolge una funzione calmante e rinfrescante sulla pelle irritata, dà energia, protegge l’apparato digerente.

Altri usi dell’olio d’oliva Fin dai tempi antichi, l’olio d’oliva viene usato come importante trattamento di bellezza; sono numerose le ricette fai da tè per creare struccanti, peeling, scrub e maschere per il viso. In generale l’olio d’oliva si usa per ammorbidire la pelle, per rendere lucidi i capelli e per effettuare massaggi o frizioni. Oggi, è presente negli ingredienti di molti prodotti di bellezza, soprattutto quelli con ingredienti naturali.

Gli Appuntamenti

FEBBRAIO-MARZO Carnevale con giochi, balli e sfilata dei gruppi mascherati.

MARZO-APRILE Fuga in Egitto (19 Marzo) – Rappresentazione Sacra che viene svolta ogni sette anni (più precisamente: 2014, 2021, 2028 e così via). Nonostante l’episodio abbia origine medioevale, l’attuale testo risale al XVIII secolo lasciato in eredità dal concittadino don Pietro Vitale. Riti della Settimana Santa – Il Mercoledì Santo avviene la cosiddetta “Addolorata degli Angioletti” in cui un gruppo di cinquanta bambini portano, dalla Chiesa dello Spirito Santo alla Chiesa Madre, i simboli della Passione come la croce, i chiodi, la lancia, la corona di spine, etc. Il Venerdì Santo la statua di Gesù Cristo viene trasportata in spalla dai devoti che, con i piedi scalzi, percorrono le vie del paese. Questi sono chiamati i “Nudi” e sono 64. La cerimonia inizia alle 21 e finisce alle 4 del mattino.

MAGGIO Festa di Santa Petronilla (29, 30 e 31 Maggio) – Festa della Patrona del paese. Festa dello Sport con tornei di beach volley, beach soccer, calcio balilla, scacchi e briscola. Ogni torneo è accompagnato da musica, balli e animazione che contribuiscono a rendere la manifestazione più piacevole.

LUGLIO Spettacoli teatrali Estate Assorina con animazione e spettacoli musicali.

AGOSTO Festa Maria Santissima degli Angeli (Terza domenica di Agosto) – Durante questa festa è possibile assistere ad una processione suggestiva dove il fercolo viene portato a spalla dai devoti. I congreganti, vestiti con un saio bianco, camminano per le vie del paese a piedi nudi. Festa delle tradizioni agricole (ultimo weekend di Agosto) presso la frazione di San Giorgio – Degustazione dei prodotti tipici locali accompagnati da spettacoli folkloristici, sfilate, mostre d’arte, etc. Spettacoli teatrali

SETTEMBRE Festa di San Nicolò da Tolentino (10 Settembre) Spettacoli teatrali

DICEMBRE Eventi natalizi Presepi viventi e di quartiere realizzati sia tradizionalmente che con materiale riciclato. I presepi vengono allestiti in zone aperte o in ambienti chiusi, purchè accessibili dagli assorini.

Cona del Gagini, Basilica di San Leone, Assoro.

Numeri utili

Municipio Farmacia Pesco Via Crisa, 280 Via Crisa, 309 Tel. 0935.610011 Tel. 0935.667230

Polizia Municipale Poste Italiane Via Crisa, 280 Piazza Francesco Crispi Tel. 0935.610046 Tel. 0935.667205

Carabinieri Biblioteca Via Provinciale, 4 Via Cottone, 141 Tel. 0935.620307 Tel. 0935.610053

Guardia Medica Pro Loco Assoro Via Crisa, 296 Via Castello, 1 Tel. 0935.667660 Mail [email protected]