ANNO XXIX NUMERO 246 SETTEMBRE-OOTTOBRE 2020

FORMULAFORMULA 11 THETHE RECORDMANRECORDMAN

LELE MANS MANS LALA 2424 ORE ORE AUTUNNALE AUTUNNALE IN QUESTO CIRCUITO ANCHE LA PASSIONE HA MILLE VARIANTI

SulleSulle strade di questo tracciato, i miti ddelel motorsport hanno scrittoscritto paginepagine didi AUTODROMO storia. Oggi il Tempio della Velocità NAZIONALE ssii apre al pubblico,pubblico, inin tantitanti modimodi ddifferenti,ifferenti, per regalareregalare esperienze memorabili qualunquequalunque sia la passionepassione da seguire. ScopriScopri come vivere il circuito ssiaia daglidagli spaltispalti che dal volante, ririlassatilassati al ritmoritmo didi un aperitivoaperitivo con la ttuaua famiglia,famiglia, concediti un pit stop nello shoppinshoppingg village,village, e apri nuove strade al ttuouo business, tra le sale meetingmeeting e gligli spazspazii per gligli eventieventi aziendali.aziendali. VVaiai su www.monzanet.itwww.monzanet.it per avere maggiorimaggiori iinformazioninformazioni e lascialascia le tue passionipassioni www.monzanet.it liliberebere didi correre.correre. Anno XXIX • numero 246 • Settembre - Ottobre - 2020

POKERISSIMO ITALIA "Viva l'Italia-L'Italia che non muore - Viva l'Italia, si sono affiancati i Gran Premi di Toscana al Mugello l'Italia che non ha paura", sono due versi ripresi dal e quello dell'Emilia Romagna da un lato, e il Rally ACI celebre brano di Francesco De Gregori, per la verità di Monza dall'altro. Cinque eventi FIA in soli tre me- contrapposti ad aspetti più negativi del nostro Paese, si, uno sforzo organizzativo senza eguali. Grande me- ma di rara attualità in questo periodo. rito va riconosciuto al Presidente dell'ACI Angelo L'Italia è oggi il paese al quale va riconosciuto il me- Sticchi Damiani davvero encomiabile a rispondere rito di aver meglio reagito al Coronavirus, anche se il presente e a proporre le soluzioni italiane. Il Mugello traguardo finale è ancora lontano. E l'Italia motoristi- subito amato da piloti, Imola che riapre un capitolo ca è quella che ha offerto una mano alla FIA in uno di una grande storia, il Rally ACI di Monza è...Monza! scorcio di stagione drammatico, dove i calendari so- Viva l'Italia, l'Italia che merita rispetto, l'Italia che de- no andati in tilt per via dei tanti forfait. Al Gran ve smettere di autoflagellarsi. Viva l'Italia… Premio d'Italia di Monza e al Rally d' Italia-Sardegna F. C.

Hanno collaborato: Carlo Baffi, Luca Brida, Massimo Campi, Luciano Canobbio, Franco Carmignani, Davide Casati, Paolo D’Alessio, Paolo Ferrini, Marco Giachi, Gabriele Gorini, Matteo Losa, . LALA STAGIONE STAGIONE UNUN PO’ PO’ PARTICOLAREPARTICOLARE DELLA DELLA F.1 F.1

on il Gran Premio di macher. "Hammertime" ha con- sia, dopo la seconda ripartenza, Toscana 1000, il seguito sei successi e sette pole, il Hamilton è stato protagonista di mondiale di F.1 ha supera- 13 settembre scorso, l'inglese ha una rimonta forsennata che in 23 Cto il giro di boa. Un campi- siglato la 100esima vittoria giri l'ha visto risalire dall'ultimo al onato dal format inusuale, che Mercedes da quando è ritornata settimo posto. E sette giorni prevede gruppi di tre Gran Premi in F.1 nel 2010; un traguardo che dopo, al Mugello, è andato in a distanza di una settimana cias- sa un po' di beffa, perchè raggiun- scena un altro Gran Premio folle, cuno. Ma come sappiamo la pan- to nel 1000° G.P. del Cavallino e addirittura con due bandiere demia ha stravolto tutti gli sche- sul suo circuito. A volte il destino rosse e tre partenze da fermi. mi. Un mondiale sempre più al- è proprio dispettoso. Francamente tre bandiere rosse l'insegna della Mercedes e di A Monza, Hamilton è stato penal- in due gare è un po' curioso, tan- Hamilton. I numeri sono eloquen- izzato per avere effettuato un to che qualcuno ha azzardato ti: sette vittorie in nove round, di cambio gomme quando la pit- l'ipotesi che i gestori americani cui tre doppiette, con le W11 lane era chiusa. Una punizione del Circus cerchino di ravvivare i sempre in pole position. Situa- che è parsa un po' troppo severa, Gran Premi frazionandoli appena zione quasi analoga per Lewis dal momento che il semaforo si presenta l'occasione. Ricordia- Hamilton, ormai prossimo a con- rosso era presente su alcuni pan- mo anche che se si vogliono lim- quistare il suo settimo titolo irida- nelli a bordo pista e non all'entra- itare i pericoli, optare per le ri- to eguagliando Michael Schu- ta della corsia box. Comunque partenze da fermo potrebbe non

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Mercedes, diventandone il men- Brackley: si vocifera di un movi- tore. Ma la scuderia di Wolff è mento di circa 700 milioni di ster- finita sotto i riflettori anche in line, equivalente al 70% delle campo politco-economico. pacchetto azionario. Non dimen- Proprio nel fine settimana del tichiamoci che il title sponsor Gran Premio di Toscana, è rim- delle "Frecce Nere" è la Petronas, balzata una notizia inerente al fu- la società petrolifera statale turo della casa di Stoccarda. Ci malaysiana, che in passato ha già riferiamo alla Ineos, uno dei più collaborato con Ineos. Attual- grandi gruppi mondiali del set- mente l'assetto societario della tore chimico, nonché sponsor scuderia dominatrice del mondi- Mercedes dal febbraio scorso a ale è detenuto per il 60% dalla fronte di un investimento di circa Daimler, per il 30% da Wolff. Il 23 milioni di Euro. Un colosso, restante 10% era invece in mano quello fondato e presieduto dal- a Lauda. Da qui la domanda: "Chi l'imprenditore Sir Jim Ratcliffe già cederà eventualmente la propria attivo nello sport. Nel ciclismo quota tra Daimler e Wolff?". professionistico, l'azienda britan- Perché da qui prenderebbero nica ha rilevato il Team Sky, dom- corpo nuovi scenari e forse non è inatore nelle ultime stagioni e nel un caso che Hamilton non abbia dicembre 2019, ha ufficializzato ancora rinnovato il suo impegno una collaborazione con Merce- con Stoccarda. Una questione des per il programma Coppa che però è stata subito chiarita America di vela. Ebbene, a detta dal business man viennese, il del tabloid d'oltre Manica "Daily quale ha smentito qualsiasi tipo Mail", la Ineos sarebbe inten- di cessione, definendo specu- zionata ad acquistare delle par- lazioni le ipotesi fatte sopra: «La tecipazioni della scuderia di Daimler non ha alcuna intenzione

Il GP di Monza ha visto un podio inedito per la stagione, e non solo per questa. Il vincitore è stato Pierre Gasly con l’Alpha Tauri (sotto) e sugli altri due gradini sono saliti Carlos Sainz (McLaren) e Lance Stroll (Racing Point). essere la soluzione ottimale, dal momento che i rischi al via sono sempre elevati. Ma al di là di queste considerazioni, torniamo alla corsa toscana in cui Hamilton ha sfoderato tutta la sua classe, imponendosi su una pista nuova per le F.1 e molto impegnativa. Un risultato frutto di una preparazione quasi maniacale, in quanto il britannico dopo aver riscontrato alcune difficoltà nelle libere del venerdì, ha trascorso la serata a ristudiarsi bene il trac- ciato con tanto di dati con- frontandosi con il suo ingegnere e risolvendo ogni criticità. Una metodologia alla Lauda, ovvero l'uomo che portò Lewis in

5 punto che le RP20 sono state rib- attezzate le "Mercedes rosa". Una vicenda che ha messo in evi- denza il problema delle vetture- cloni, in merito al quale il Presidente Fia ha dichiarato che tutte le scuderie del Circus hanno firmato un doc- umento che farà chiarezza in ma- teria con vincoli precisi già dal 2021. La Racing Point è attual- mente la quarta forza del mondi- ale. È sempre andata a punti con uno dei suoi drivers ed è salita sul podio di Monza, grazie al terzo posto di Lance Stroll. Un team che non nasconde affatto le sua voglia di crescere. Dal 2021 di- venterà Aston Martin. Ad inizio anno Mr. Stroll ha acquisito il 16,7% delle quote (216 milioni di Euro) del costruttore britannico, imitato qualche mese dopo da Wolff, per una cifra minore (37 milioni di dollari). D'altronde la Daimler stessa possiede dal 2013 il 5% della casa inglese. Per cui la mossa di Wolff, non è da ritener- si in conflitto di interessi con Stoccarda. In vista della prossima stagione, Stroll ha ingaggiato e secondo radio- La Red Bull, con Max Verstappen, ha dimostrato di essere l’unica vera concorrente box starebbe facendo la corte ad delle Mercedes. Decisamente in risalita la Renault con Ricciardo, che nel 2021 . L'accordo con il passerà alla McLaren, ha dimostrato di poter lottare per il podio. quattro volte iridato è stato uffi- di rinunciare al team e Ineos non rivelando sempre più influente cializzato proprio nel fine setti- ha interesse ad acquistare la nel paddock, grazie alla sua abil- mana del Mugello, durante le cel- maggioranza della squadra. Il fu- ità lungimirante di manager. Ha ebrazioni del millesimo Gran turo è chiaro. Il team resterà sempre saputo muoversi con dis- Premio del Cavallino. Una ripicca Mercedes AMG Petronas F1». E involtura nella gestione di campi- del tedesco per essere stato scar- che dire della clausola grazie alla onati e del cartellino dei giovani icato da Maranello? Mah… A quale la Mercedes potrebbe us- piloti. Nel 2010 entrò nel pac- farne le spese è stato Sergio cire dal Circus anticipatamente chetto azionario della Williams, Perez, invitato a farsi da parte di- rispetto ai cinque anni stabiliti lasciato nel 2013. Intorno alla sua etro una buonuscita. dal Patto della Concordia, recen- figura è pure legato il tema della Davanti alla Racing Point trovi- temente firmato da tutti? Che Racing Point. La scuderia di amo la McLaren, vera e propria stia valutando quanto gli conven- Lawerence Stroll finita al centro rivelazione del campionato. Nella ga restare in prima persona in delle polemiche per le prese lotteria di Monza è arrivata a gio- F.1, in vista delle nuove regole d'aria dei freni realizzate paro carsi la vittoria fino agli ultimi che entreranno in vigore nel paro a quelle montate dalla metri con Carlos Sainz jr. prece- 2022? Di sicuro Toto Wolff si sta Mercedes dell'anno scorso. Al duto da Pierre Gasly sull'Alpha

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Stagione di sofferenze e delusioni per la Ferrari con una vettura nata sbaglia- ta e se Leclerc riesce a mettere del suo, Vettel, scaricato a inizio campionato dalla Scuderia, non è mai entrato in sintonia con la vettura venendo spesso esluso dalla Q3. I commenti vengono lasciati a un Binotto molto criticato e parodiato.

Tauri. Una grande prestazione nella tre giorni brianzola confer- mata dal cronometro, con l'iberi- co terzo in qualifica ed il suo compagno termina- to quarto in gara. Non scordiamo che il giovane inglese era andato a podio (terzo) nel primo round stagionale in Austria. Non si trat- tava di un fuoco di paglia, perchè le MCL35 spinte dal motore Renault sono sempre giunte nei prime di dieci o con Carlos o con Lando. La McLaren sta quindi ri- nascendo dopo un periodo buio alquanto lontano dai fasti del- l'era targata . Zac Brown, attuale amministratore delegato a Woking, ha puntato molto sul team principal Andreas Siedl (ex Porsche) e sui tecnici e (ex Ferrari). Le scelte stanno pagan- do nonostante il budget che non è certo florido come quello di un tempo. Prestazioni che infon- dono ottimismo in prospettiva 2021, quando arriverà la power unit Mercedes ed accanto a Norris ci sarà un pilota di classe ed esperienza come . L'australiano lascerà la Renault cedendo il volante a . In Toscana, Ricciardo è stato uno dei protag- onisti lottando per il terzo gradi- no del podio, preceduto nel fi- nale da Alexander Albon sulla più potente Red Bull. Luca De Meo, Ceo del gruppo, dopo aver ribadi- to che la Renault resterà in F.1, ha varato una nuova strategia di marketing. Dalla prossima sta-

7 sconti a nessuno quando la clas- sifica piange. Il "nemico" Albon però ha reagito fornendo una prova superba al Mugello por- tando un po' di gloria alla Red Bull. La seconda forza del mondi- ale, ha deluso negli ultimi appun- tamenti. Dopo il terzo posto di Spa, Max Verstappen è incappato in due ritiri per problemi di mo- tore. Due zeri che pesano sulle speranze del pilota che puntava a dare del filo da torcere alle Frecce Nere. E dire che con l'in- troduzione delle mappature uniche (dal G.P. d'Italia) la Red Bull avrebbe dovuto trarre van- taggi a discapito della Mercedes. Tra le scuderie che navigano nelle ultime posizioni, va eviden- ziato il passo avanti dell'Alfa Romeo Racing, che in Toscana ha chiuso al nono posto con Kimi Raikkonen. Per la verità "Iceman" era finito ottavo, ma ha dovuto scontare 5" di penalità ed è stato passato da . E qui entra in ballo la Ferrari. Onesta- mente, non è semplice affrontare questo argomento. Il Cavallino dopo aver iniziato male, ha con- tinuato peggio e ad evidenziarlo Stagione positiva per Racing Point e McLaren che si piazzano tra le prime cinque sono stati gli ultimi tre round. A squadre relegando in “serie B” la Scuderia di Maranello alle prese con una sta- Spa Leclerc e Vettel preceduti da gione difficile e per la quale non sono bastati i “miracoli” di Leclerc. Raikkonen, dodicesimo su una gione, anche il team transalpino glesi e di altre nazionalità. Alla vettura-clienti. Monza è stata an- avrà una nuova denominazione: vigilia di questa stagione ha scel- cora più amara. Vettel si è ferma- Alpine. to di iscriversi come Alpha Tauri to al giro 17 (maledetta cabala) Il Gran Premio d'Italia ha lanciato per lanciare la nuova linea di ab- per un problema ai freni. Charles alla ribalta anche l'Alpha Tauri. bigliamento creata nel 2018 dalla invece se l'è vista brutta poco più L'affermazione della compagine Red Bull, la casa madre che de- tardi, andando a schiantarsi con- di Franz Tost è un successo ital- tiene il pacchetto di maggioran- tro le barriere all'uscita della iano che va valorizzato e che ha za. L'impresa di Monza ha premi- Parabolica. Al di là dell'errore premiato la costanza di un grup- ato anche Gasly, che dopo il silu- umano però, ecco emergere ca- po che negli ultimi anni ha lavo- ramento subito dalla Red Bull lo renze di telaio e di aerodinamica, rato tra non poche difficoltà. Una scorso anno, non s'è abbattuto, oltre a quelle dell'unità motrice. realtà che dispone di un budget ha lavorato sodo e quando gli si è Archiviate Spa e Monza, due cir- di circa 145 milioni di Euro (quel- presentata la grande occasione è cuiti veloci che penalizzavano le lo della Mercedes supera i 400). rimasto freddo senza commet- prestazioni delle rosse, Leclerc Conta 500 dipendenti per una tere alcuna sbavatura. Si sa che la guardava al Mugello con meno parte italiani e per la restante in- legge di non fa timore. Di fatto il monegasco en-

8 FORMULA 1 trava in Q3 e quando dopo il sec- se il congelamento delle mono- con contenuto segreto tra il ondo via procedeva dietro le due posto non permetterà radicali Cavallino e la Federazione, che Mercedes aveva un po' illuso. In modifiche. In occasione della ha tolto circa cinquanta cavalli al- pochi giri scivolava al settimo sontuosa festa per il "Millesimo la power unit. Quella che nel posto, superato con facilità dagli Gran Premio" celebrato in Piazza 2019 aveva permesso alla SF90 di avversari. Intanto nelle retrovie della Signoria a Firenze, s'è pro- ottenere tre successi di fila e ar- Vettel faticava a resistere a nunciato il Presidente John rivare alle spalle della Mercedes. Russell sulla modesta Williams. Elkann. Certo parlare di fes- Chi poteva immaginare che nel Sotto la bandiera a scacchi il teggiamenti in un momento giro di un anno a Maranello si tedesco sarebbe transitato deci- come questo è quasi parados- sarebbero trovati alle prese con mo. Risultati davvero impietosi. sale, ma la Ferrari vanta una "sto- un'involuzione di tale portata? Si Le critiche ovviamente non si ria senza eguali" fatta di pas- è parlato di un'interpretazione contano più specialmente nei sione. Il Presidente ha promesso non in linea con lo spirito delle confronti di , re- che la Ferrari tornerà a vincere, normativa sul motore riguardo sponsabile della squadra, che lavorando in ottica futura sin da alle "zone grigie", ma sempre coraggiosamente continua a subito, imparando dagli errori. legale, perché altrimenti sarebbe metterci la faccia e che di recente Qualcuno però sottolinea che fi- scattata la squalifica. Che la è finito nel mirino del celebre im- nora non si sono viste grosse SF1000 fosse nata per quella itatore Maurizio Crozza. Al di là novità portate in pista, a differen- unità motrice poi bandita quan- delle battute però, quello che za della concorrenza. A detta di do ormai il 2020 era alle porte? deve preoccupare non è il 2020, Binotto occorrono cambiamenti Sono in parecchi a chiederselo bensì il futuro. Ormai è assodato radicali, magari a partire da tra i tifosi della rossa, ormai che l'intero pacchetto SF1000 è nuove figure tecniche nell'am- stanchi di vivere solo di storia e di completamente sbagliato, ma va bito motoristico, telaistico ed successi passati. Va bene la fede capito se già da quest'anno è aerodinamico. Restano co- incrollabile, ma fino ad un certo possibile sperimentare qualche munque tanti, troppi dubbi in- punto. soluzione in ottica 2021, anche torno alla vicenda dell'accordo Carlo Baffi

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on un annuncio ufficiale recita: «Honda deve concentrare ti perdite, complice la congiuntura del 2 settembre scorso, la le proprie risorse aziendali in ricer- economica che ha duramente col- Honda ha dichiarato che al ca e sviluppo di future tecnologie pito l'industria automobilistica, termine della stagione per i propulsori, compresi i veicoli aggravata dall'effetto Covid-19. Le C cifre indicano un calo di vendite 2021, lascerà la Formula Uno. a celle a combustibile e batteria Praticamente un fulmine a ciel EV per veicoli elettrici». Un obiet- pari al 46%, riguardanti soprattut- sereno abbattutosi sul Circus in tivo a lungo termine da raggiun- to, oltre al mercato interno, quelli una stagione parecchio travagliata gere entro il 2050, che in un primo di Stati Uniti e India. Da qui l'esi- e proprio nel momento in cui la tempo prevede di elettrificare due genza di un drastico taglio dei firma del Patto della Concordia terzi della produzione di auto in costi, partendo dagli impegni pareva avesse portato un po' di dieci anni. Da qui l'esigenza di sportivi più costosi come ad esem- serenità nel paddock. Una deci- dirottare il personale attualmente pio la F.1. Guarda caso, Hachigoha sione, secondo quanto è emerso impegnato sul programma confermato invece il supporto dalle parole del Presidente e Ceo Formula Uno, nel nuovo centro, verso altre categorie come la Takahiro Hachigo, presa già ad battezzato Innovative Research Indycar. agosto e comunicata in settembre Excellence, Power Unit & Energy. Ecco quindi il grande dilemma: ai propri partner. All'origine di Dietro a queste spiegazioni uffi- scelta "verde", o bilancio in rosso? questa scelta ci sarebbe un orien- ciali però non mancano le perp- Al di là delle battute, o delle ipote- tamento ecologista, verso le lessità. I timori sarebbero legati al- si resta il fatto che il Circus perde cosiddette emissioni zero.Per es- la situazione finanziaria emersa una pedina importante. Red Bull sere più precisi, il comunicato negli ultimi mesi. Si parla di ingen- ed Alpha Tauri si ritrovano a dover

10 FORMULA 1 riprogrammare il futuro quando tedesche), come reagiranno i ver- sino a tutto il 2008, con risultati al iniziavano a cogliere i primi frutti tici di Stoccarda? Attualmente di sotto delle aspettative. Con l'es- della collaborazione con il colosso non si profilano all'orizzonte nuovi plosione della grande crisi fi- di Tokyo. La Red Bull motorizzata gruppi automobilistici pronti ad nanziaria, nella stanza dei bottoni Honda, ha siglato tre vittorie nel entrare nel Circus; anche perché il dell'azienda madre si decise per 2019 (tutte con Verstappen) giun- riversamento di tecnologia dalla un nuovo abbandono; come fece gendo terza nel mondiale. Mentre F.1 al prodotto di serie è di gran la grande rivale Toyota. quest'anno, a stagione in corso, la lunga inferiore rispetto alle gare La scuderia venne così rilevata dal- power unit Honda s'è imposta in endurance. Insomma un gran bel l'allora Team Principal , due occasioni: a Silverstone con la rebus. Ma ritornando alla Honda, che nel 2009 trasformò quel brut- Red Bull di "MadMax" e a Monza va sottolineato che la casa giap- to anatroccolo in un cigno reale, con l'Alpha Tauri di Galsy. Risultati ponese non è nuova a ritiri im- conquistando i titoli mondiali piloti incoraggianti che però non sono provvisi. Nel 1968, dopo cinque e costruttori. Dopodichè, l'abile bastati a far proseguire la partner- stagioni di Gran Premi come tecnico inglese cedette la sua crea- ship ed ora per le due scuderie di costruttore (con due vittorie all'at- tura alla Mercedes, monetizzando Dietrich Mateschitz si prospetta tivo), arrivò l'abbandono complice al meglio i trionfi ottenuti. un futuro pieno d'interrogativi da la tragedia avvenuta nel G.P. di Nel 2015, la Honda si riaffacciò an- risolvere in tempi brevi. Nel 2022 Francia a Rouen in cui perse la vita cora nei Gran Premi fornendo le infatti entreranno in vigore le Jo Schlesser. Nei primi anni '80, la unità motrici alla McLaren. L'idea nuove regole e come si sa le prog- Honda riapparve in F.1 come mo- di rivedere in gara quel binomio ettazioni delle monoposto pren- torista, mietendo successi a raffica quasi invincibile degli anni '90 con dono il via con largo anticipo. con Lotus, McLaren e Williams. Il Senna e Prost, creò non poco en- Ma al di la dei problemi legati ai ciclo vincente s'interruppe nel tusiasmo, ma purtroppo si rivelò clienti, il ritiro della Honda è una 1991 e per rivedere una mono- un fuoco di paglia. Al termine di grossa tegola anche per i vertici posto spinta da un propulsore tre stagioni incolori, la Honda di- del Circus. A fronte del perdurare made in Tokyo si dovette atten- vorziò da Woking per passare alla della pandemia con tutte le con- dere il 2000, con la fornitura alla corte di Mateschitz. Dapprima con seguenze economiche del caso, neonata BAR. Nel 2006 ci fu il ri- la fornitura alla Toro Rosso e dal potrebbe prodursi un effetto torno anche in veste di costruttore 2019 anche alla Red Bull. Il resto è domino. È risaputo quanto sia grazie all'acquisto della British una storia recente, giunta nuova- costoso correre nella massima American Racing. L'avventura del- mente ai titoli di coda. categoria e se poi non arrivano i la F1 Honda Racing Team durò C. B. risultati, il tutto si complica. Ha senso investire cifre astrono- miche per essere etichettati come perdenti? Ricordiamo una frase storica di , secondo il quale: «...il secondo è il primo dei battuti». Nel recente Patto della Concordia, la Mercedes beneficia di una clau- sola che le permetterebbe di dis- impegnarsi in anticipo rispetto agli accordi siglati. Da qui la do- manda, quando le Frecce d'Ar- gento non vinceranno più, o ver- ranno introdotte delle limitazioni sulla propulsione turbo-ibrida (at- tuale punto di forza delle vetture

Per Red Bull ed Alpha Tauri c’è poco da ridere dopo l’abbandono di Honda.

11 WILLIAMS: SI CHIUDE UN’ERA ontreal, 28 settembre 1980: Gran Premio del Canada, penultimo ap- Mpuntamento del mon- diale di F.1. Nelson Piquet e Alan Jones si posizionano in prima fila in attesa del via. Il primo è in pole ed è pure leader della classifica pilotI con 54 punti; il secondo lo segue a quota 53. Piquet è alla sua terza stagione in F.1 e viene con- siderato un astro nascente. Jones invece è più navigato avendo esor- dito nel '75. Le vetture sono rispet- tivamente la e la Williams, entrambe spinte dal mo- tore Ford-Cosworth e protagoniste della stagione. La tensione è pal- pabile, perchè c'è in ballo il titolo piloti. Riguardo a quello costrut- tori, i giochi sono già chiusi favore della Williams. Lo starter indugia un po' troppo e quando si spegne il semaforo verde si verifica una In apertura, Frank Williams presenta il team Iso per la stagione 1973. carambola in cui sette vetture Sopra, Frank nel cockpit della Iso, voglia di ricominciare come pilota? finiscono ko, tra cui la Brabham di 12 FORMULA 1

Piquet. La gara viene sospesa e ri- parte dopo un'ora con tutte le monoposto in griglia. Jones prende subito la testa seguito dalla Ligier di Pironi autore di una partenza a razzo. Piquet ha avuto un'esitazione di troppo, ma al sec- ondo passaggio sferra la sua offen- siva portandosi al comando. La Brabham BT49 vola e il distacco da Jones aumenta col passare dei giri. Arriva ad oltre 9 secondi, quando il suo V8 cede di colpo ed i sogni iri- dati di Nelson svaniscono in una nuvola di fumo bianco. Mentre Jones si porta al comando, Jabouille è vittima di un brutto in- cidente in cui subirà delle brutte fratture alle gambe. Nel frattempo Sopra, nella vignetta di Carlo Baffi, Claire Williams, ultimo team manager Pironi supera Jones, ma ecco il sec- della squadra fondata dal padre. Sotto, per la Williams, l’ultimo anno da ondo colpo di scena che consegna scuderia privata è stato il 1977 con una March 771 e il pilota belga Patrick Neve. matematicamente la corona irida- ta a Jones. Pironi viene sanzionato con un minuto di penalità per partenza anticipata. L'australiano, ormai virtualmente vincitore, tira i remi in barca non affaticando la meccanica della sua FW07 e va a conquistarsi il titolo mondiale: pri- mo per lui e primo per la Williams. Detto questo, facciamo un lungo salto temporale in avanti, di quar- ant'anni. È il 6 settembre del 2020, è sempre domenica e manca poco al via di un altro Gran Premio di F.1, quello d'Italia a Monza. Una giovane signora in divisa blu scura, con cuffie e microfono sosta da- vanti al box della Williams e seg- nala alle due monoposto di uscire in pit-lane per andarsi a schierare in griglia. La persona in questione non è un capo meccanico, bensì Claire Williams, vice team-princi- il preludio qualche settimana pri- Williams in possesso del 52% del pal della scuderia omonima, ma. Era il 21 agosto, quando con pacchetto di maggioranza e con le nonché figlia del fondatore, e per un comunicato ufficiale la Williams restanti quote in mano a soci mi- lei è il suo ultimo Gran Premio in Racing annunciava il cambio di nori. Una necessità impellente carriera. proprietà, passata nelle mani del causa il lievitare dei costi del Circus Qualche giorno prima ha ufficializ- fondo d'investimento americano ed i crescenti problemi finanziari zato che abbandonerà il suo ruolo Dorilton Capital presieduto da aggravatisi con l'abbandono del ti- dopo la gara monzese, in modo da Matthew Savage. Una decisione tle sponsor ROKiT subentrato alla accelerare il nuovo corso della ges- sofferta, guarda caso proprio nel Martini uscita nel 2018. tione dell'azienda ormai nelle quarantennale dal primo titolo Il bilancio era impietoso: si parlava mani di nuovo azionista di maggio- mondiale, che poneva fine ad una di un utile di 17,7 milioni di Euro, ranza. Un epilogo che aveva avuto conduzione familiare con i contrapposto ad una perdita di

13 per i romantici di questo sport, ma salutato con soddisfazione dalla stessa Claire Williams: «Quando abbiamo iniziato questo processo di ristrutturazione - ha spiegato - volevamo trovare un partner che condividesse la stessa passione e gli stessi valori, che riconoscesse il potenziale del team. In Dorilton sappiamo di aver trovato esatta- mente questo». Un ottimismo dettato anche dal fatto che la squadra continuerà a disputare i Gran Premi con lo stes- so nome e che le future sigle dei telai non subiranno alcun cambia- mento; così come non si preve- 14 luglio 1979 Silverstone: prima vittoria di una Williams F1 al Gran Premio di dono trasferimenti di sede. Bene- Gran Bretagna con . augurante pure la dichiarazione di Savage: «Siamo lieti di aver investi- to nella Williams e siamo estrema- mente entusiasti delle prospettive per l'azienda. Non vediamo l'ora di lavorare con il team per analizzare dove dovremo investire al fine di ri- portare la squadra dove merita». Già, riportare il team ai piani alti. Un compito non certo facile dal momento che la Williams vanta un blasone tra i più prestigiosi dell'in- tero mondo motoristico. Ma per capire meglio il valore di questo marchio, nato dal sogno di un uo- mo, ripercorriamo la sua storia. Frank Williams, inglese di South Shields dove nacque il 16 aprile del 1942, figlio di un pilota della RAF e dodici. A ciò s'era aggiunta pure Iran e poi trasferitosi nel nord di una maestra, studiò in un colle- l'emergenza Covid, che bloccando America, che guida una delle mag- gio cattolico, mostrando notevole l'attività agonistica, aveva costret- giori compagnie alimentari interesse verso i motori e le corse, to il team a mettere il personale in canadesi, la SofinaFoods, il quale in particolare verso le gesta del cassa integrazione. Da qui l'urgen- ha da sempre patrocinato la carri- fuoriclasse . Grazie ad za di fornire ossigeno alle finanze era automobilistica del figlio. amici più anziani, ebbe i primi ap- con l'arrivo di nuovi investitori. Un Guarda caso, nei mesi scorsi a det- procci con le gare locali disputate compito non certo facile vista la ta della stampa inglese, papà Latifi al volante di una berlina. La sua congiuntura del panorama auto- versò nelle casse della Williams passione crebbe via via e proseguì mobilistico e gli scarsi risultati circa 50 milioni di sterline. Nella la sua carriera di pilota nonostante sportivi del team inglese relegato a fattispecie si parlò di un prestito, i risultati poco esaltanti. Verso la fanalino di coda. avente come garanzia la sede della metà degli anni '60, Williams par- Inizialmente si ipotizzò l'acqui- factory, insieme alla preziosa tecipò al campionato di F.3 in Italia sizione della scuderia da parte del collezione delle monoposto con innumerevoli sacrifici. Campa- padre di Nicholas Latifi, da storiche. Alla fine però i rumors va con la vendita di parti di ricam- quest'anno driver ufficiale del sono stati smentiti dall'accordo bio che portava con sé dall'In- team. Parliamo di Michael Latifi, con Dorilton Capital. Un cambia- ghilterra e poi coi modesti premi di un miliardario canadese, nato in mento forse non facile da digerire partenza. Era quasi sempre in viag-

14 FORMULA 1 gio e durante le trasferte dormiva March 711 e 721, con Henry nel Gran Premio di Germania con nel furgone dei ricambi, o in tenda. Pescarolo al volante, mentre nel Jacques Laffite. Malgrado quel pri- Però grazie alla conoscenza della 1973 schierò la Iso Rivolta FX3B mo podio, le finanze della Williams nostra lingua, incontrò parecchi per Nanni Galli e Howden Ganley. non migliorarono e così Sir Frank si amici, tra cui il fido Giancarlo E l'anno dopo fu il turno della Iso vide costretto a cedere gran parte Falletti giornalista del Corriere del- IR03, pilotata da Arturio Merzario delle quote del team al magnate la Sera. E trovò anche nuovi spon- con le sigle FW 01, 02 e 03 utiliz- austro canadese Walter Wolf. Per sor come ad esempio la Personal zate per numerare i telai. fortuna si trattò di una parentesi, che produceva i volanti. Nel 1975 fece il debutto la prima perché dal '77, prese vita la Ma se al giovane Frank mancava la Williams in assoluto denominata Williams Grand Prix fondata in- stoffa per imporsi in pista, era al- FW04. A pilotarla furono vari piloti sieme al quotato tecnico inglese trettanto abile a preparare le con risultati scarsi, fatta eccezione Patrick Head. monoposto, fino a costituire un del secondo posto colto a sorpresa La grande svolta era dietro l'angolo suo team di F.2 in cui fece correre l'amico Piers Courage (figlio del famoso produttore di birra) per poi passare in F1 sempre con una Brabham. Un progetto ambizioso, che grazie al supporto di Alejandro De Tomaso e di un giovane Giampaolo Dallara dette vita alla De Tomaso F1 gestita dal Frank Williams Racing team. Sembrava l'inizio di un sogno, che però svanì di colpo con la morte nel G.P. d'Olanda a Zandvoort di Courage. La scomparsa del britannico, che aiutava finanziariamente la scude- ria, condizionò profondamente le prospettive future. Con le sponsorizzazioni della Marlboro e della Politoys, Williams In basso, la prima Williams F1 del 1978 con alla guida Alan Jones e sopra, il co- affrontò il biennio '71-'72 con una struttore inglese con l’australiano, suo primo campione del mondo.

15 spinte dal motore Honda, di Mansell e Piquet sfiorarono il mondiale piloti perdendolo all'ulti- mo round ad Adelaide, causa un fatale errore di strategia coi pneu- matici: a festeggiare fu la McLaren con Prost. Ma lo avrebbero vinto la stagione dopo con Nelson, che lot- tò con Nigel fino in Giappone, penultimo G.P. stagionale. Nel 1987 e per l'esattezza a Monza, sulla FW11 B di Piquet (che vinse la gara) fecero la loro comparsa le sospensioni elettroniche che au- mentarono ulteriormente le prestazioni della vettura. La sta- gione successiva però, complice la perdita dei potenti propulsori gi- apponesi scippati dalla McLaren di Ron Dennis, la Williams accusò Frank Williams e, al centro, Patrick Head, un legame stretto durato negli anni. una flessione. e arrivò grazie al sodalizio con i ric- dura. Ebbene non cedette. Grazie A risollevarne le sorti fu l'accordo chi sponsor arabi (tra questi c'era anche al supporto della famiglia, in con la Renault in vista del 1989. Al anche la famiglia di Osama Bin particolare della moglie Virginia. Si cervello di Head si aggiunse anche Laden) conosciuti proprio tramite erano conosciuti nel 1967 e si era- quello di un giovane ingegnere bri- Wolf, il cui suocero lavorava nel- no sposati nel '75. Il giorno delle tannico assunto nel 1990: Adrian l'ambito dell'estrazione del greg- nozze, Frank si presentò cinqe Newey, futuro genio aerodinamico gio. Nel giro di poco tempo la scud- minuti ' prima della cerimonia ar- della F.1 e non solo. Il 1992 fu eria ebbe quei fondi necessari per rivando direttamente dall'officina. dominato da Mansell con la FW14 sviluppare le proprie monoposto Giusto il tempo delle celebrazioni B, la famosa "Red Five" per via del ed il 14 luglio del 1979 arrivò il pri- di rito e dopo circa mezz'ora, numero cinque dipinto di rosso sul mo successo, firmato da Clay salutò consorte e testimoni per musetto. Il "Leone" siglò 14 pole e Regazzoni sulla FW07 a Silver- tornare al lavoro. Un episodio che 9 vittorie aggiudicandosi il titolo stone, nella gara di casa. L'anno la dice lunga sul personaggio. Ma iridato dopo 8 GP dei 16 previsti. Il dopo, come anticipato, il primo la sua signora lo conosceva bene dominio proseguì pure nel '93 con mondiale, bissato nel 1982 con il ed era disposta ad accettare tutto la FW15C e a laurearsi campione finlandese Keke Rosberg. Le mono- questo. E fu proprio lei, "Lady fu il "Professore" , tor- posto erano ovviamente proget- Ginny" a salire sul podio del Gran nato alle corse dopo un anno sab- tate da Head, che nel frattempo Premio di Gran Bretagna dell'86 batico. Una mossa che spinse il era divenuto co-proprietario della per ritirare il trofeo vinto dal pro- suo grande nemico a scuderia con il 30% delle quote. prio pilota . Il "Leone far di tutto pur di assicurarsi il Divenuta ormai un top team, la d'Inghilterra" s'era imposto al ter- volante della monoposto più com- Williams spostò la sua sede a mine di un duello rusticano con petitiva del lotto. Purtroppo il Didcot in una moderna palazzina. Nelson Piquet, suo compagno di 1994 si rivelerà tragico. Malgrado Ma il destino era ancora una volta squadra nonché grande ed odiato l'annus-horribilis, la FW16 diseg- in agguato. L'8 marzo del 1986, il rivale. Quel 13 luglio fu un giorno nata da Newey, consentì al gio- costruttore inglese rimase coin- davvero speciale per la scuderia vane Damon Hill (figlio del grande volto in un terribile incidente d'oltre Manica, sia per la vittoria Graham) di contendere il mondi- stradale mentre si recava all'aero- nel G.P. di casa a , che ale a , per- porto di Nizza, dopo aver assistito per il ritorno ai box di Sir Frank dendolo per un solo punto nell'at- ai test della sua nuova monoposto dopo una lunga e tormentata con- to finale ad Adelaide. al Paul Ricard. Williams so- valescenza. Alla fine, seppur tra La rivincita era però dietro l'angolo pravvisse allo schianto, ma restò mille difficoltà, il grande capo tor- ed andò in scena nel '96 e nel '97, tetraplegico e fu così chiamato ad nava sul ponte di comando. rispettivamente con i modelli affrontare una nuova sfida, la più Sempre in quel 1986, le FW11 FW18 e FW19 sempre spinti dal

16 FORMULA 1

V10 Renault. I piloti a fregiarsi del- boccò il viale del tramonto. Della educato nel prestigioso College di la corona iridata furono Hill e serie, l'ennesima salita da af- Eaton ed ha coltivato la passione Jacques Villeneuve, anch'egli figlio frontare. Ma Sir Frank rimase in per il motorsport disputando gare d'arte. La dipartita della Renault, trincea. Faceva parte del suo carat- di F.3, F. Renault ed Eurocup. Ma a sostituita dai propulsori Mecha- tere inflessibile e poco incline a farlo finire sotto i riflettori è stata crome e Supertec non portò a lasciarsi trasportare dalle la cronaca rosa. Nel 2017 ha infatti grandi risultati e si dovette atten- emozioni. Basti pensare alla politi- sposato Pippa Middleton, sorella dere il matrimonio con la BMW, ca adottata coi propri piloti. minore di Kate, nonché moglie del per rivedere la Williams ai vertici Piuttosto che cedere alle richieste futuro erede al trono d'Inghilterra, del Circus. economiche dei suoi drivers di- il Principe William. Gossip a parte, Dal 2000 al 2005, la scuderia in- venuti Campioni del Mondo, Dorilton Capital ha già provveduto glese trasferitasi nel frattempo a preferì lasciarli andare altrove. a nominare il nuovo Acting Team Grove, fu per due volte la seconda Pensiamo a Piquet, Mansell, Hill e Principal; si tratta di Simon forza del mondiale, battuta dallo Villeneuve. Meglio puntare su Roberts già presente ai box del strapotere della Ferrari di Schuma- qualche nome nuovo e rischiare. team al Gran Premio di Toscana. cher. Il mancato titolo iridato ed i Col passare degli anni, Williams Una figura presente nel paddock sopravvenuti contrasti con i mo- potè contare sui figli (la moglie era dalla fine del 2003, che ha collabo- toristi bavaresi, portarono la BMW purtroppo deceduta nel 2013), in rato con McLaren, Force India ed a mettersi in proprio, lasciando la particolare su Claire nata nel luglio arrivato in Williams all'inizio di Williams in balia di un futuro prob- del '76 e cresciuta tra l'officina ed i quest'anno ricoprendo il ruolo di lematico e parco di risultati. Il lun- box, l'altro figlio Jonathan, il primo Managing Director. go digiuno venne rotto dal succes- genito, era entrato in azienda nel Ed il battesimo al Mugello è stato so inaspettato di Pastor Maldona- '96) occupando sempre più ruoli di per certi versi incoraggiante. Al di do nel 2012 a Barcellona sulla vertice. Claire s'è trovata dunque a là del ritiro per incidente di Latifi, il FW34 motorizzata Renault. Dal gestire una realtà difficile stringen- giovane George Russell ha sfiorato 2014 le monoposto di Sir Frank do i denti, ma alla fine ha man- la zona punti mettendo in diffi- adottarono la power unit Merce- tenuto in vita l'eredità paterna. coltà Vettel, che ha difeso a denti des e con i piazzamenti di Valtteri Oggi la Williams è dunque entrata stretti il decimo posto. I prossimi Bottas e , la scuderia in una nuova era. La nuova propri- mesi saranno cruciali per la inglese chiuse per due stagioni al età ha nominato il nuovo Consiglio Williams. Dorilton dovrà gettare le terzo posto tra i costruttori. di Amministrazione del quale fondamenta della rinascita. Un Da li in avanti però quel team ca- faranno parte oltre a Savage e obiettivo auspicato da tutti e che pace di vincere ben 16 titoli mon- Fultz, anche l'ex pilota James farebbe solo bene al Circus. diali (9 costruttori e 7 piloti), im- Matthews. Mister James è stato Carlo Baffi

17 SAPESSI COME È STRANO... UN G.P. D’ITALIA SENZA TIFOSI

e immagini sui monitor stupore, quel silenzio c'è già e to l'arco celeste per quei cinque sono nitide, Charles Le- imperversa da tutta "La minuti di sonno in più, che pote- clerc, il dominatore di Settimana", quella che per Mon- vano evitarti di restare bloccato LMonza 2019, perde il con- za è un po' come per un bambino ai controlli. Soprattutto, però, trollo della sua Ferrari e impatta quella che porta al 25 dicembre. manca la marea che si riversa, dal contro le protezioni all'esterno Ma Babbo Natale, quest'anno, 1970, sull'asfalto del Tempio del- della Parabolica. Sembra quasi di non è arrivato con la sua slitta la Velocità al termine della gara, sentire in lontananza quel carica di regali, così come "La da quel trionfo di Clay Regazzoni "Ooooh" di stupore misto a pre- Settimana" del Gran Premio portato in tripudio in mezzo alla occupazione che avrebbe scate- d'Italia non è arrivata con i suoi pista. Anche il podio è triste, nato una scena così, vista dal vivo tifosi, con le sue magliette col- nonostante una gara spettaco- e sui maxi-schermi. Invece il ru- orate e i cappellini, con i suoi lare con un vincitore giovane e more è quello del silenzio, del chioschi di salamelle e birra, con i fresco e gli uomini e le donne del- vuoto sulle tribune del Tempio personaggi folkloristici che gira- la sua squadra con gli occhi lucidi della Velocità. Lo stesso silenzio no il mondo seguendo il "Circus" di gioia, nonostante un tricolore che sarebbe calato nei momenti e nemmeno con gli eventi che srotolato sul rettilineo, sotto alla successivi all'impatto, quegli in- trasformano la città e l'intera piattaforma sospesa e sventolato terminabili attimi di tensione che provincia in una "succursale" del- dagli "Eroi del Covid", unici spet- ti fanno trattenere il fiato nell'at- l'autodromo. Manca persino il tatori e parte della storia. Prima, tesa di un cenno che ti dica: "È traffico, quello delle interminabili durante l'emergenza, in corsia, tutto ok". Ma non c'è bisogno di code mattutine ai varchi d'acces- sulle strade, negli ospedali; ed aspettare quel silenzio dopo lo so, che ti portano a maledire tut- ora, in mezzo alle sagome dei

18 FORMULA 1 tifosi che avrebbero voluto esser- prattutto in questo 2020. E l'olia- variante c'è un punto dove riesci ci, ma non hanno potuto. ta macchina organizzativa mon- a passare" (ovviamente consiglia- E chi mai avrebbe pensato di vi- zese, anche questa volta, ha fun- to in dialetto, da una persona con vere un Gran Premio d'Italia così? zionato alla perfezione: dalle in- i capelli bianchi e con con- Con le sagome al posto del pub- iziative collaterali come l'omag- seguente racconto del "quando blico e le "bolle" che dividono le gio ai Covid Heroes e Face For lo facevamo noi…") salvo poi sco- persone che vorrebbero abbrac- Fan, con le simpatiche sagome a prire che quel punto fosse ciarsi, rivedendosi dopo un anno. riempire le tribune desolata- sorvegliato 24 ore su 24 e addio Con il paddock deserto e i piloti mente vuote, fino alla sicurezza, romanticismo: "accendi il tablet "rinchiusi" più di quanto non fos- fatta di tamponi, percorsi sepa- che la guardiamo in streaming". sero già inavvicinabili. Invece, la rati, zone delimitate. Tutti, nel Romantico, come i tifosi che, per storia, ha deciso di regalarci an- loro piccolo, hanno reso possibile ore, aspettavano i piloti fuori dai che questo e, per pareggiare i un Gran Premio unico, speriamo, cancelli, composti, distanziati co- conti, ha deciso anche di regalare nel suo genere. E se da un lato la me il periodo impone, ma con gli una gara magnifica, piena di colpi sicurezza imponeva controlli an- occhi carichi di speranza per una di scena, con un outsider sul che all'esterno, dall'altro, le im- foto, anche a distanza, con i loro gradino più alto del podio, segui- magini romantiche di alberi tra- beniamini. Qualcuno ce l'ha fatta, to da altri due piloti che il podio sformati in tribune fuori dal par- altri sono tornati a casa con la fo- l'hanno assaporato poche volte. co, solo per veder sfrecciare per to di una macchina, dicendo agli Una sorta di contrappasso che ha qualche millesimo di secondo gli amici: "tu non lo vedi, ma in quel- cercato di restituire quanto tolto Hamilton i Leclerc e anche i Gasly la macchina c'era Giovinazzi, o dall'assenza del pubblico. Ma di- riportavano alla mente i Gran Verstappen, o non lo so, ma c'era ciamolo chiaramente, non è bas- Premi epici dove le tribune un pilota". Resterà un mistero. tato. Perché Monza, senza la nascevano di notte, con tubolari Come resta un mistero la pas- marea rossa sotto al podio, non pericolanti riempiti all'inverosim- sione, quella che muove centina- può essere Monza. Perché ile. Situazioni che, oggi come og- ia di migliaia di persone che Monza, senza quelli che si lamen- gi, sarebbero inaccettabili, ma quest'anno non hanno potuto tano per il traffico e i bagarini, storia di un Gran Premio che, pri- festeggiare per una vittoria, pian- non è Monza. Anche a loro, per ma di tutto, appartiene ai tifosi, gere per una sconfitta o cam- assurdo, è mancato il pubblico, è agli appassionati. Ed è stato ro- minare sconsolati sulla via d'usci- mancato quell'appiglio per mantico origliare i discorsi di ta per una prestazione sottotono. lamentarsi della viabilità, della si- quelli che: "Se vai alla seconda Passione come quella di tutti gli curezza, dell'organizzazione e, da buoni brianzoli, sentenziare di- cendo "ma sa fà no inscì!" che tradotto in italiano sarebbe "Non si fa in quel modo!" come se loro, le risposte le avessero tutte nel taschino interno della giacca. Ma Monza è anche questo e sono mancati anche loro. Per tutto ciò che è mancato, dal traffico ai "criticatori seriali", c'è una Monza che in quella "bolla" ha messo impegno, passione e mesi di lavoro per assicurare un Gran Premio che, mai come quest'anno, è stato a rischio. Perché per vivere quei 52 giri a tutto gas non basta avere una pista storica, bella, veloce, so-

19 addetti ai lavori: dai commissari all'antincendio, dalla sicurezza a chi ha garantito che il Gran Premio fosse più vicino grazie al- la tecnologia. Perché non saremo riusciti a portare Gasly in trionfo come successe a Regazzoni nel '70, ma siamo certi che il francesino di Milano, da quelle tribune vuote, abbia sentito ugualmente le urla e gli applausi e sotto a quel podio, così vicino alla gente, abbia visto un fiume festante acclamare il suo nome. E anche noi abbiamo sentito, im- maginandolo, un "grazie Monza" urlato dal podio, assieme a quel "unbelievable" pronunciato sot- tovoce più volte, in solitaria, se- duto su quel gradino verde, guardando verso la pista. Caro Pierre, te lo auguro con tut- to il cuore, spero che tu possa un giorno ripetere il trionfo a Monza perché sotto di te ci sarà una marea in festa e sarà ancora più bello. Matteo Losa

20 VINCITORI A SORPRESA vincitori inaspettati del Gran lonava negli ultimi giri, deciso bre 1967 il 'figlio del vento' si ap- Premio d'Italia a Monza si pos- quest'ultimo a portare la sua presta ad affrontare il circuito sono contare sulle dita di una McLaren davanti all'AlphaTauri monzese, privo di chicane, con mano. Piloti che, schierati in motorizzata Honda. una Honda RA300 assemblata I Il motore giapponese è protago- pochi giorni prima, prendendo a griglia in attesa dello spegnimen- to del semaforo, non avrebbero nista di un'altra incredibile vitto- prestito un telaio Lola creato per mai immaginato di concludere la ria a sorpresa nel Tempio della la 500 miglia di Indianapolis. gara alzando il trofeo del primo Velocità nel 1967. Al volante della L'auto viene ironicamente so- classificato sul podio di una delle monoposto c'è l'unico campione prannominata dalla stampa più storiche gare del campionato. del mondo su due e quattro Hondola. I media volgono però Il francese Pierre Gasly è tra ruote: . Dopo aver l'attenzione su al questi. Lo scorso 6 settembre ha vinto sette titoli nel motomondi- volante della Lotus che ha una so- tagliato per primo il traguardo in ale, l'inglese si dedica alla la occasione per cercare di rib- una delle gare più imprevedibili Formula 1 conquistando la fiducia altare la classifica costruttori gui- dell'anno. Partito dalla quinta fila, di Enzo Ferrari che, dopo un pri- data da Brabham-Repco. Le as- si è trovato in prima posizione mo rifiuto del pilota, riesce a por- pettative su Clark non vengono dopo una ripartenza e alcune pe- tarlo a Maranello. Surtees ripaga nalità inflitte dalla Direzione Gara. la fiducia del Drake nel 1964 con Sebastian Vettel, il più famoso vincito- La concentrazione gli ha permes- la conquista del campionato del re a sorpresa del GP d'Italia prima del- mondo ma è tre anni dopo che, l'exploit di Gasly. Nel 2008 il pilota te- so di tenere la testa della compe- desco, allora ventunenne, beffò tutti su tizione nonostante i tentativi di ri- cambiata casacca, arriva la vitto- un tracciato parzialmente bagnato con monta di Carlos Sainz che lo tal- ria più inaspettata. Il 10 settem- la Toro Rosso, oggi Alfa Tauri.

21 Prima della famosa volata di Peter prendono parte il 5 settembre toria, guadagnata dalla sesta fila Gethin, c'erano state le vittorie non da 1971 ad un Gran Premio d'Italia in griglia di partenza. favoriti di nel GP del 1966, "pronosticato" per Lorenzo Ban- che porta sul primo gradino del La pioggia è responsabile invece dini, l'incredibile finale nel 1967 con podio, a sorpresa, Peter Gethin. di due altri incredibili primi posti Clark senza benzina e la beffa di Jack Quest'ultimo gareggia per la pri- al Gran Premio d'Italia. Cinque Brabham ad opera di John Surtees con la "Hondola", e nel 1970 in un'edizione ma volta con il team BRM dopo anni dopo il successo di Gethin, molto sofferta dopo l'incidente di Rindt aver abbandonato la McLaren a tocca a Ronnie Peterson infran- il primo centro di Clay Regazzoni con la metà stagione. La gara del 1971 è gere ogni previsione di podio nel 312 B, con Jackie Ickx ritirato. l'ultima in cui il circuito è utilizza- Tempio della Velocità. Il 12 set- deluse grazie ad una sua incredi- to senza chicane. Stewart è già tembre 1976 gli occhi del mondo bile rimonta nel corso della gara, campione del mondo e non ha sono puntati su che, dopo una foratura, che lo porta molto da dimostrare. Alla parten- dopo pochi giorni dall'incidente nuovamente nelle prime po- za, il ferrarista Clay Regazzoni del Nürburgring, si rimette in au- sizioni per la gioia del pubblico guadagna subito la prima po- to, tra infinite sofferenze, per cor- italiano. In testa si avvicendano sizione ma è un'illusione che dura rere la gara di casa della Ferrari e anche Jack Brabham e Surtees, poco. Le velocità sono elevatis- non lasciare al suo rivale James dopo che ben 11 vetture in gara sime, arrivando a quasi 240 chi- Hunt possibilità di rimonta sul sono costrette al ritiro. La svolta lometri orari di media, e alla testa titolo mondiale. La svolta avviene per l'inglese avviene in della corsa continuano ad alter- a metà gara quando la pioggia in- Parabolica, poco prima della narsi sei diversi piloti. L'oppor- izia a cadere sul tracciato. La bandiera a scacchi, dopo che il tunità decisiva per Gethin arriva Direzione Gara decide di esporre predestinato Clark accusa un all'ultimo giro quando, dopo il ri- bandiera nera per sospendere la problema al pescaggio della benz- tiro dei rimanenti, riesce a rag- corsa e costringere tutti ai box per ina e rimane a secco. Bastano giungere i quattro piloti rimasti in il cambio gomme ma solo pochi pochi secondi per dimostrare che lizza per la vittoria: Peterson, concorrenti comprendono le indi- la classe del campione del mondo Cevert, Hailwood e Ganley. cazioni. Tra questi non c'è lo è intatta. Negli ultimi metri, John Ancora una volta è la curva svedese che decide di proseguire Surtees riesce a uscire dall'ultima Parabolica a decidere il podio. Le la corsa senza passare dalla pit- curva meglio di Brabham e a quattro monoposto sono incredi- lane. Ronnie Peterson, in assenza tagliare il traguardo un paio di bilmente vicine, tanto da costrin- di penalizzazioni, vince quindi per decimi di secondo prima dello gere i direttori di gara a rivedere il la terza volta nella sua carriera a scozzese. finale al fotofinish. Le auto sono Monza, guidando una March al Surtees è uno dei tre piloti britan- separate da diciotto centesimi di posto della Lotus dei precedenti nici iridati (insieme a lui, Jackie secondo ma a prevalere è Peter successi e lasciando i commenta- Stewart e Mike Hailwood) che Gethin, alla sua prima e unica vit- tori a bocca aperta.

22 FORMULA 1

Un risultato inatteso ma mai più giovane pilota di F1 a partire Hamilton dopo una strepitosa ri- quanto quello di Sebastian Vettel la domenica dalla prima piazza. Il monta, arriva solo settimo a al Gran Premio d'Italia del 2008 maltempo prosegue anche il causa di un pitstop aggiuntivo ma quando, a sparigliare le carte, ci giorno della gara, come una quell'anno conquista il suo primo pensò ancora una volta il brutto benedizione per la scuderia mi- titolo di campione del mondo. tempo. Dopo aver fatto da terza nore, tanto da far partire la com- Dodici anni dopo, lo stesso team guida per BMW Sauber e Toro petizione dietro safety car. Vettel che Vettel portò sul podio del Rosso, per il tedesco arriva l'occa- riesce a capitalizzare il vantaggio, Tempio della Velocità, festeggia la sione di guidare da titolare per il aumentando i secondi che lo sep- sua seconda vittoria in Formula 1 team di Faenza. La stagione 2008 arano dagli avversari. Nelle retro- con Pierre Gasly. Il meteo questa non è delle più brillanti per Seb vie, è deciso a las- volta non c'entra ma entrano in che è già proiettato all'anno suc- ciarsi alle spalle la quindicesima gioco fattori diversi che scrivono, cessivo quando verrà promosso in posizione delle qualifiche. Il Gran ancora una volta, sull'albo d'oro Red Bull. La gara di Monza è però Premio prosegue senza molti del Gran Premio d'Italia un nome la svolta nella sua carriera. Le stravolgimenti, confermando il di un vincitore a sorpresa. In qualifiche nel Tempio della Velo- predominio di Seb che a 21 anni è queste equazioni dal risultato cità gli regalano la pole position: il il più giovane vincitore di un Gran straordinario, un solo fattore ri- Premio di Formula 1. Il tedesco mane invariato: l'imprevedibilità Ronnie Peterson si aggiudicò tre volte il GP di Monza: nel 1973 (sotto) e nel 1974 arriva sotto la bandiera con 12 di una pista come Monza. con la Lotus e poi nel 1976 con la March. secondi di distacco dal secondo. Davide Casati

23 ESISTONO SEMPRE LE PISTE NUOVE?

icordo lo stupore la pri- basandosi sui dati della Galleria tano più piste nuove perché, an- ma volta che vidi arrivare del Vento e qualche programmi- che se non ci si é mai stati prima, in pista le ali posteriori no in Fortran che valutava veloc- tutto si può calcolare e simulare Rdella Mclaren e della ità massima e velocità di percor- a casa anche durante il fine setti- Ferrari (e la Williams, se ben ri- renza delle curve, in funzione mana della gara, in diretta, grazie cordo) con i flap fissi senza possi- rispettivamente della resistenza al lavoro nei "remote garage" bilità di regolazione. All'epoca e del carico verticale. dove non staccano mai la spina. frequentavo la Formula 1 per Erano i primi anni novanta, un E in parte é anche vero, ma in l'appunto come aerodinamico, paio di ere geologiche fa, non parte. seppure in una squadra di "sec- c'erano i simulatori e non c'era la È aumentata la disponibilità delle onda fascia", di quelle che oggi CFD e gli stessi calcolatori ave- informazioni sul tracciato, sulla non ci sono più, e per questo ero vano la potenza di un buon cellu- conformazione del terreno su cui sensibile a questo genere di cose. lare di oggi. si snoda e la disponibilità di dati Per noi, e per tutti quelli come Eppure quelli "bravi" riuscivano a statistici. I dati meteorologici si noi, era impensabile partire da definire la configurazione aerodi- trovano su Internet e ci sono i casa con le idee così chiare da namica della vettura da casa. fornitori tecnici dei freni e degli non aver bisogno della rego- Tutto questo per dire che, a mag- pneumatici, che essendo "super- lazione del flap in pista. gior ragione oggigiorno, con le partes" in quanto unici per tutte Per "loro", invece, era normale capacità di calcolo e di simu- le squadre, possono comunicare i tanta era la capacità di prevedere lazione a cui si è arrivati, si dati in loro possesso liberamente il comportamento della vettura, potrebbe pensare che non esis- a tutti. Per il tracciato basta an-

24 FORMULA 1

Gli aerodinamici definiscono per via teorica il comportamento della vet- tura e lo passano agli addetti al simulatore che inseriscono il "modello matematico" della monoposto nel software di gestione. Nella figura sono evidenziate le zone dove si genera la resistenza che vengono "calibrate" in base alle caratteristiche della pista e fanno il cosiddetto set-up aerodi- namico: spiccano le ali e le ruote (colorate addirittura di nero dal com- puter a indicare zone di massima resistenza), ma anche il diffusore, che viene generalmente considerato un generatore di "downforce", ci mette del suo nel determinare la velocità massima raggiungibile.

25 dare su Google maps e un set-up della vettura si tira fuori. Apparentemente facile, ma non é così. Sono i dettagli che fanno la differenza, come le tolleranze in un disegno meccanico senza le quali il disegno non serve a nulla in pratica. Mi vengono in mente le asperità del terreno, il tipo di cordolo, il vento che non hanno modelli semplici da implementare nei simulatori e con poche prove a disposizione, giusto il venerdì e il sabato mattina, non conoscerli da esperienze precedenti può mettere in difficoltà. Le asperità del terreno fanno l'al- tezza da terra per evitare che il fondo spanci troppo e solo pas- sandoci e ripassandoci uno può capire in quale punto della pista I simulatori con il pilota a bordo (qui quello di Dallara, gemello di quello della può esserci una toppa sull'asfal- Ferrari) aiutano non poco a decifrare in anticipo una pista anche se non ci si è mai to, una "grinza" del manto stati prima. In pratica, hanno memorizzate nei loro computer le caratteristiche stradale che fanno grattare in della vettura in funzione della velocità e dell'assetto rispetto alla pista e dei co- terra il fondo. mandi che impartisce il pilota e simulano quello che farebbe la vettura vera in pista in quelle condizioni. E si muovono anche avanti e indietro per dare al pilota E i cordoli? Si sa, sono fondamen- (che quindi deve essere legato con le cinture come sulla macchina vera) la sen- tali per fare il tempo. È una specie sazione delle frenate e delle ripartenze. Ma i transitori, ad esempio il passaggio su di danza: un colpo a quello inter- un cordolo, sono difficili da modellare matematicamente ed è facile mancare le previsioni anche di decimi su un giro. Anche la forza laterale in curva non viene no al punto di corda e via in ap- riprodotta e questo ha creato qualche problema a qualche pilota che non aveva poggio su quello esterno in uscita mai provato così tanti "G" in un giro. di curva. Conoscerli per capire

I cordoli sono fondamentali per staccare un buon tempo e la loro conoscenza è uno dei particolari più difficili da simulare.

26 FORMULA 1 quanto sfruttarli è importante e solo toccandoli con mano si pos- sono imparare i loro segreti. Sono stupito che nessuno abbia citato questo aspetto per spie- gare il tampone di Charles Leclerc nelle prove di qualifica perché si suppone che la Ferrari, i "suoi" cordoli, li conosca meglio di chiunque altro. Il vento. Ci sono leggende più o meno dimostrate di piloti molto famosi che valutavano la velocità di percorrenza di una curva os- servando il moto delle chiome degli alberi. Sono leggende, ma è vero che il vento dipende molto dall'ambiente circostante se ci sono alberi, edifici, se c'è il deser- to… e la folata improvvisa o il vor- tice ingannatore sono difficile da Una delle cose che colpisce l'appassionato che si trova a frequentare il paddock di capire se uno non c'è mai stato, un Gran Premio è l'aspetto "immacolato" di tutti gli addetti ai lavori, anche del- in quel luogo. l'ultimo meccanico addetto alla pulizia della macchina o alle gomme: casacche Poi ci sono i fatti accidentali sempre fresche di bucato e in perfetto ordine. Centinaia di capi di abbigliamento come la Safety Car e le modalità che devono essere completamente ricondizionati dopo ogni Gran Premio e non sempre è facile, per l'addetto alla logistica, sapere dove rivolgersi se si trova in un con cui interviene che cambiano territorio nuovo dove non é mai stato prima. da una pista all'altra e la riparten- za dipende da tante piccole cose nuova la ripartenza dal regime di di un fine settimana di Gran che solo dopo averle vissute al- Safety Car sarebbe stata Premio richiede un'attenzione meno una volta uno le può un'incognita. E avevano ragione. tutta speciale nella ricerca degli capire. Questo aspetto è stato Ho fatto tre esempi ma va pre- alberghi, la scelta dei percorsi per chiaramente dimostrato dal sec- cisato che, venendo io da un pas- recarsi in pista, i mezzi con cui ondo incidente, quello di Antonio sato legato all'aerodinamica e spostarsi affinché ogni membro Giovinazzi che ha tamponato alle prestazioni, sono quelli che della squadra possa dedicarsi al George Russell, e c'è poco da ag- mi sono venuti in mente con suo compito senza dover fron- giungere. maggiore facilità, ma non sono le teggiare problemi contingenti Questo episodio porta il pilota uniche difficoltà che una squadra come… lavarsi le casacche. dentro il discorso che stiamo deve fronteggiare su una pista Non è uno scherzo: nel caso del facendo perché le difficoltà della nuova dove non è mai stata in GP di Toscana, l'abbigliamento di squadra sono amplificate o precedenza. tutte le squadre è arrivato nel- smorzate dall'esperienza del pi- I motoristi hanno i loro problemi l'area di Scarperia (chi prima, chi lota. Nel caso dell'incidente al e pure gli addetti al set-up mec- dopo) la domenica sera, sporco secondo via qualcuno ha notato i canico e gli elettronici e, "last but da Monza, e doveva essere pron- due "vecchi" Sebastian Vettel e not least", gli addetti alla logistica to, lavato e stirato, per il martedì Kimi Raikkonen procedere con che devono muoversi in un ambi- mattina, e si parla di centinaia di grande cautela in fondo al grup- ente sconosciuto. camice, pantaloni, giacche, guan- po per tenersi fuori dai guai. Quest'ultimo aspetto meritereb- ti da lavoro! Probabilmente (è un'ipotesi non be un articolo tutto per se per- E mi risulta che non sia stato pro- essendo più possibile parlare con ché, come in una guerra nella prio banale. i piloti a fine Gran Premio) im- quale il supporto alle truppe è Marco Giachi maginavano che su una pista fondamentale, anche la gestione Foto Ferrari - Disegno Giachi

27 L’EVOLUZIONEL’EVOLUZIONE DELDEL PILOTA PILOTA

l Gran Premio di Toscana, dipende quasi sempre dall'ab- menti rimani un talento inespres- oltre alle specifiche notazioni binamento-affiatamento tra mez- so, e ce ne sono tanti... tecniche svolte e approfon- zo e pilota. È l'equazione che mi è Col passare del tempo, inevitabil- Idite dall'Ing. Giachi, ha ripor- stata subito chiarita da uno dei mente, si è assistito all'evoluzione tato, evviva! L'attenzione sull'ele- migliori piloti di kart quando ho delle meccaniche ed il successivo mento umano, il pilota. Ecco inizito a correre e che ho sempre adeguamento ad essa del pilota. un'analisi di Gabriele Gorini, a ritenuta valida fino ad oggi. Da Del mezzo meccanico possiamo suo tempo campione d'Europa questa equazione non si pre- conoscere e sviluppare ogni sin- karting a squadre e campione scinde! golo particolare scindibile e sosti- Formula Abarth, e per tanti C'è anche l'altra verità, campioni tuibile per i miglioramenti attra- anni responsabile della famosa si nasce, o meglio la classe è un verso la scheda tecnica col lavoro "academy" per i clienti delle qualcosa di innato, ma non sem- degli ingegneri, mentre del pilota Porsche stradali. pre è sufficiente se non sai met- abbiamo un figura inscindibile Nel mondo agonistico dei motori terla a frutto della corsa e della fi- con particolari caratteristiche più il risultato della competizione nalizzazione alla vittoria, altri- o meno spiccate dove raramente

28 FORMULA 1

In apertura, Stirling Moss, nella foto con Fangio, il più veloce ma mai campi- one del mondo. A destra, Jackie Stewart, il primo pilota "moderno", In basso, Niki Lauda e , ovvero il computer e il genio e sregolatezza. un esperto interviene per miglio- rare o tarare tutti gli aspetti che servono per le competizioni. Di seguito ci riferiamo alla pista in quanto probabilmente più com- pleta come specialità. Possiamo valutare il pilota pren- dendo come riferimento in un esame ipotetico due soggetti: A e B che guidando identica macchi- na in tutti i particolari con le seguenti situazioni: 1 ) senza in- terventi sulla meccanica degli ad- detti A è più veloce di B; 2) con in- terventi su indicazioni dei soli tec- nici A è ancora più veloce di B migliorando la prestazione; 3) su indicazioni esclusive dei singoli pi- loti la propria vettura viene varia- Quale pilota si presume abbia i ante importante: la pioggia. Sulla ta in base alle loro diverse indi- migliori risultati considerando base delle "equazioni" appena es- cazioni e B è più veloce di A che senza le soluzioni di B non ci eguite, il vantaggio del pilota B è migliorando la prestazione prece- sarebbero stati i miglioramenti significativo soprattutto per situ- dente; 4) portando il set up di B negli step 3 e 4? direi che i più azioni di gara con pista stabile e su A, A diventa più veloce di B mi- propensi sono per B. poco variabile. Col bagnato più o gliorando ancora la prestazione. C'è però da considerare una vari- meno intenso la prestazione varia

29 Sopra, , istinto allo sta- to puro, e , da scavezza- collo a campione del mondo. A sinistra, Ayrton Senna, la perfezione. A destra, Kimi Raikkonen, dalla velocità pura alle fiammate di carattere, e in basso, Michael Schumacher e Lewis Hamilton, i numeri uno.

30 FORMULA 1 in base alla adattabilità di guida, quindi A sarebbe fortemente riva- lutato. Per concludere si può affermare che velocisticamente i piloti si di- vidono in due categorie: 1) quelli bravi nelle messe a punto del mezzo meccanico, 2) quelli bravi all'adattamento alle condizioni di variabilità. A questo bisogna ag- giungere una altra componente significativa importante per il pi- lota, la gestione della gara intesa come: 1) Abilità cronometrica nel giro secco, 2) La capacità di saper gareggiare da ogni posizione che si ha in gara, 3) Capacità di impeg- no minore del mezzo a parità di prestazione che si esprime minor usura di gomme, freni e meccani- ca in generale, 4) Abilità in mondo, Jackie Stewart, un com- uno assoluto, come Schumacher, partenza, 5) Abilità nei sorpassi, puter ante litteram, Niki Lauda il saltiamo ai piloti attuali: Hamilton 6) Scelta migliore in ogni momen- perfezionista, Hunt come estro uguale classe e concretezza, to di gara, 7) Capacità di "accon- improvviso, Gilles Villeneuve istin- Leclerc classe superiore, Ricciardo tentarsi" del risultato momenta- tivo allo stato puro. Un caso inter- è un "fighter", come lo stesso neo o finale della gara. essante è quello di Jody Scheckter, Raikkonen in questa fase di spiri- In questi identikit si identificano che da scapestrato ha saputo to...libero, capace di alternare piloti del passato , Stirling Moss, il adattarsi alla logica di un campi- corse abuliche a gare strepitose. più veloce, ma mai campione del onato. Detto di Senna, un numero Gabriele Gorini

31 CIRCUITOCIRCUITO DEL DEL MUGELLOMUGELLO ILIL PREFERITO PREFERITO DA DA FERRARIFERRARI nzo Ferrari amava molto il lanese , che schierva anche Ugo ma volta nel 1914, si svolgeva su Circuito del Mugello. Sivocci, Antonio Ascari e Giu- un tracciato di 67,5 km, con Parliamo dello stradale, seppe Campari. Ritirato quest'ul- partenza e arrivo a San Pietro a Edove il "Drake"ha corso timo, per l'Alfa ci fu un'autorev- Sieve, mentre a Scarperia erano per la prima volta nell'edizione ole tripletta con Campari, Ferrari sistemate le tribune. E da Scar- del 1920 al volante di una Isotta e Sivocci. peria con un lungo rettilineo si Fraschini sette litri, per poi entu- La gara voluta dal Marchese passava sui tornati del Passo del siasmare l'anno seguente con Ginori e messa in cantiere dal Giogo, scollinando a 879 metri l'Alfa Romeo "20-30" ES sport is- vice presidente dell'ACI fiorenti- verso Firenzuola imboccando la critta ufficialmente dalla casa mi- no, Luigi Fochi Focardi, per la pri- via Bolognese. Qui si invertiva la

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direzione, per affrontare dopo la Casetta i 903 metri del passo del- la Futa. L'ultimo tratto, dopo Montecarelli e Le Maschere, pre- vedeva il caratteristico rettilineo di Cafaggiolo, fiancheggiando la villa medicea, e, dopo Borgo San Lorenzo, il transito sul traguardo a San Piero a Sieve. Il Circuito stradale del Mugello si è svolto con una certa continuità fino al 1929. Campari, primo an- che nel 1922, e Gastone Brilli Peri plurivincitori. Poi un lungo break, fino alla Dall’alto, , Nanni Galli e, sotto, Merzario e Avidano nel 1970. ripresa a metà anni cinquanta, su un tracciato di 19,30 km ricavato intorno a Barberino del Mugello, con vittoria di su una Ferrari 750 Monza a oltre 107 km/h. È il 5 giugno 1955, sei giorni più tardi succede il fini- mondo con la tragedia di Le Mans. In tutta Europa scende la scure sulle corse su strada. Così è per il Mugello. Ci vorranno nove anni perchè Pasquale Borracci e Amos Pampaloni, Presidente e Direttore dell'ACI fiorentino, pos- sano mettere in calendario la cor- sa sui "giardini" del Mugello, ri- aprendo il percorso di 67,5 km. Vince Gianni Bulgari con una

33 CIRCUITI

Porsche 904, mentre l'anno suc- cessivo replica Mario Casoni sulla Le Mans di Antonio Nicodemi. Segue un biennio mar- cato Porsche, poi, nel 1968 e nel 1969, due edizioni da ricordare, nel primo caso per la vittoria for- tunosa ma assolutamente meri- tata dell'Alfa Romeo 33, con Nino Vaccarella, ovviamente a proprio agio su un toboga che in Italia fa il paio con la "sua" Targa" Florio, Nanni Galli e Luciano Bianchi, men- tre l'edizione successiva si corre mentre gli astronauti Neil Arm- strong e Buzz Aldrin, mettono i piedi per la prima volta sulla Luna. Sopra, RIccardone e, sotto, Hezemans in azione sulle strade del Mugello. Un lunare è Arturo Merzario con l'Abarth 2000 che si ripeterà an- che nel 1970, con "Nanni" Galli autore del definitivo record a 134,128 k8 km/h. È l'ultima edi- zione del Circuito stradale del Mugello. Quattro anni più tardi Boracci e Pampaloni e tutto l'ACI fiorentino coronarono il sogno dell'auto- dromo a Scarperia, capace di rac- chiudere nei suoi 5,2 km le carat- teriche proprie del Circuito stra- dale, che quarantasei anni dopo hanno affascinato non pochi big della F1. Franco Carmignani Foto: Archivo Carmignani

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IL PICCOLO NÜRBURGRING

orto nel 1953 e noto come un circuito. La presenza di quei Venne quindi costituita una soci- Circuito del Santerno, per saliscendi tra le colline avrebbero età, Ente Sport e Turismo Imola, via del fiume che scorre ai messo alla prova l'abilità dei piloti. che si sarebbe interessata di orga- suoi bordi, l'Autodromo di Non a caso Ferrari ribattezzò quel- nizzare gli eventi e che fu presiedu- S la pista "il piccolo Nürburgring". ta da Tommaso Maffei Alberti. Per Imola venne intitolato a Ferrari nel 1970, in ricordo del Ma a promuovere la nascita di fare un salto di qualità, costui si riv- figlio di papà Enzo scomparso gio- quell'impianto fu un uomo su tutti, olse a Ferrari, il quale a sua volta vanissimo. Poi alla morte di Checco Costa imolese, presidente attivò i fratelli ed il gior- quest'ultimo avvenuta nel 1988, il del moto club locale, nonché padre nalista Giovanni Canestrini, celebre nome del Drake venne affiancato a di Claudio il medico miracoloso che firma del motorsport, inventore quello di Dino, arrivando così al- ha inventato la Clinica Mobile in della Mille Miglia e segretario l'attuale denominazione. Il Grande MotoGP. Il progetto era quello di dell'Automobile Club Italia. Vecchio era molto legato a questo creare un tracciato che ospitasse Il 6 marzo del 1950 ebbero inizio i tracciato. Scrisse lui stesso che già manifestazioni motociclistiche, di lavori ed il 19 ottobre di due anni nella primavera del 1948 aveva in- cross e di velocità, con un percorso dopo, ebbe luogo il primo collaudo tuito che quella parte di territorio, che congiungesse due punti del fi- del tracciato con auto e moto. avrebbe potuto ospitare in futuro ume Santerno con Viale Dante. L'inaugurazione fu fissata per il 25

36 ATTUALITÀ

Siamo negli anni cinquanta e l'autodromo semi permanente ospita la Coppa Shell del 1956 per vetture sport. Sotto, le Ducati di Paul Smart e Bruno Spaggiari danno spettacolo nella 200 Miglia di Imola 1972.

aprile del 1953 con il Gran Premio Coni, gara valida del Campionato Italiano di Motociclismo in cui s'imposero Mendogni nella classe 125, Lorenzetti nella 250 e Milani nella 500. Era nato il circuito della futura Motor Valley italiana. Un tracciato sinuoso lungo poco più di cinque chilometri da percorrere in senso antiorario che univa tra loro strade già presenti e che fino a metà degli anni '60 rimasero aperte alla circolazione quando non erano in programma manifes- tazioni. Dopodichè l'impianto di- venne permanente. E visto il lay- out finale pareva proprio una ver-

37 poi arrivarono le auto. Più precisa- mente le vetture sport, che nel 1954 parteciparono al Gran Premio Conchiglia d'Oro Shell, or- ganizzato dall'Automobil Club di Bologna. La Formula Uno fece la sua prima apparizione il 22 aprile del 1963, con il IV° Gran Premio di Imola, una gara non valida per il mondiale. S'impose senza proble- mi Jim Clark sulla Lotus 25. La Ferrari, preferì invece disertare questa corsa casalinga, non rite- nendosi preparata. Col passare degli anni la pista salì sempre più alla ribalta nel mondo motociclistico grazie ad eventi di livello mondiale. Ricordiamo la "Duecento Miglia di Imola", ribat- tezzata la Daytona d'Europa, crea- Un salto in avanti nel tempo, nel 1980 Imola può ospitare il Gran Premio d'Italia ta dal vulcanico Costa nel '72, che che vede il successo di Nelson Piquet con la Brabham-Ford. Sotto, l’edizione dell'82 nelle sue tredici edizioni salutò le che vide la faida fratricida tra i piloti di Maranello, Villeneuve e Pironi, con il vittorie di campioni del calibro di francese che superò il canadese nelle ultime tornate e non gli cedette più la po- Agostini, Saarinen, Roberts, sizione nonostante gli accordi pre gara, un gesto, quello di Didier, che mandò su Cecotto, Lucchinelli e Lawson. Ma, tutte le furie Gilles e causando la rottura di un'amicizia fraterna. restando nell'ambito delle due sione in miniatura del Nürburg- alla base di una piccola collina, ruote, non va dimenticato che ring, con tratti in salita e discesa, sarebbe divenuta la sede del tifo quattro anni prima, su quel cir- caratterizzati dalla presenza di tor- più acceso sia per gli appassionati cuito s'era concluso il Mondiale di nanti destinati a diventare famosi. motociclisti, che del popolo del Ciclismo per professionisti, che Parliamo della Variante Bassa, del- Cavallino. aveva consegnato l'iride al nostro la Tosa, della Piratella, delle Acque Inizialmente l'autodromo organiz- Vittorio Adorni. Il caso vuole che Minerali, della Variante Alta e della zò importanti gare riservate alle quest'anno il mondiale su strada di Rivazza. Quest'ultima curva, posta moto come la Coppa d'Oro Shell, ciclismo è stato assegnato in ex-

38 tremis proprio ad Imola, dopo la ri- nuncia della sede svizzera. Ma torniamo ai pistoni. Per rivedere la F.1 in riva al Santerno dovettero trascorrere sedici anni. Un'operazione riuscita grazie alla volontà di Ferrari che mise alla di- rezione del tracciato il suo ex-di- rettore sportivo, Roberto Nosetto. Non a caso la corsa assunse il nome di Gran Premio Dino Ferrari e seppur non fosse un round del mondiale, richiamò un buon inter- esse. La corsa del 16 settembre del Incredibile! Riccardo Patrese in testa alla gara con la Brabham BMW a dispetto 1979, ebbe il sapore di un collaudo del pubblico che tifa per la Ferrari di , nella foto sotto, per es- plodere di gioia quando il padovano esce di strada. generale, dal momento che Imola era candidata a divenire la sede del Gran Premio d'Italia per l'anno successivo, a dispetto di Monza. Ciò a fronte dell'alternanza tra i tracciati di una stessa nazione vo- luta dalle autorità sportive. Questa volta il Cavallino era presente, a differenza di altre scuderie del mondiale, schierando la plurideco- rata 312T4, che monopolizzò la prima fila con Villeneuve e Scheckter. A vincere fu però Lauda sulla Brabham-Alfa Romeo BT48, dopo un confronto acceso con Villenueve. Il duello fra i due si concluse con un leggero tampona- mento della Ferrari ai danni della Brabham al 22° dei 40 giri previsti. Il canadese dovette riparare ai box per sostituire il musetto e Lauda s'involò verso il successo, prece- dendo Reutemann e Scheckter. giungendo e Villenueve potè us- Cavallino venne data libertà ai pi- L'anno dopo, andò in scena il 51° cire dai rottami illeso. loti di darsi battaglia nella prima Gran Premio d'Italia e a trionfare L'anno seguente accantonata parte, ma con una clausola: chi dei fu ancora una Brabham. Era quella l'idea dell'alternanza, Monza tornò due fosse stato in testa dopo metà di Nelson Piquet motorizzata ad avere il G.P. d'Italia, mentre corsa avrebbe vinto. Un patto non Cosworth che precedette le Imola divenne sede del Gran rispettato da Pironi, che dopo aver Williams di Jones e Reutemann, Premio di San Marino. Nel 1981 dato spettacolo con Gilles (leader mattatrici del mondiale. Una gara prevalse nuovamente Piquet su a metà G.P.), superò il canadese molto animata che visse momenti Brabham, mentre nell'82 sarebbe nelle ultime tornate e non gli di paura quando Villenueve, in esplosa la faida fratricida tra i piloti cedette più la posizione tagliando prossimità della Tosa, perse il con- di Maranello: Villeneuve e Pironi. vittorioso il traguardo: ciò malgra- trollo della sua Ferrari complice lo Una gara che venne disertata da do il cartello esposto dal muretto scoppio di un pneumatico. La sua alcune scuderie britanniche in se- con la scritta "Slow". Un gesto, T5 si schiantò contro il muro an- guito alla lotte politiche tra FISA quello di Didier, che mandò su dando letteralmente in pezzi. (Federazione) e FOCA (Costruttori tutte le furie Gilles e da lì si ruppe Rimbalzata in pista, venne mira- inglesi) e che vide protagoniste un'amicizia fraterna. Purtroppo da colosamente evitata dagli altri dapprima le Renault in prima fila e quel giorno iniziò un l'annus horri- concorrenti che stavano soprag- poi le due Ferrari. Al box del bilis per il Cavallino, nonostante la

39 bontà del progetto 126C2. Francia ancora sugli scudi nel 1984 Sopra, René Arnoux secondo con la Villeneuve morì in prova due setti- e nel 1986, grazie ad Alain Prost Ferrari nel 1984, e in basso Elio De mane dopo a Zolder e Pironi fu vit- primo al traguardo con la Angelis, primo nel 1985 è l'unico pilota italiano ad aver vinto a Imola in F1. tima di un tremendo incidente il McLaren-TAG Porsche. I successi sabato ad Hockenheim che pose avrebbero potuto essere tre, per- Mansell favorite, senonchè du- fine alla sua carriera in F.1. L'anno ché nell'85 il "Professore" venne rante le prove del venerdì il brasil- successivo, Imola incoronò un al- squalificato dopo aver vinto in iano fu protagonista di un rovinoso tro francese della rossa, Patrick quanto la sua monoposto risultò 4 schianto al Tamburello. Priva di Tambay, che si ritrovò al comando chili sotto il peso minimo. A gioire Piquet, la Williams si consolò con il dopo l'uscita di pista di Riccardo fu il nostro su Lotus successo di Mansell davanti a Patrese, leader fino a quel mo- Renault, in un finale palpitante con Senna ed alla Ferrari di Alboreto. mento sulla Brabham-Bmw. il compagno Senna ed il ferrarista La stella di Ayrton brillò nel bien- Riccardo si rifarà nel '90 al volante Johansson rimasti a secco. La corsa nio 1988-89. A bordo della po- della Williams-Renault, facendo del 1987 si presentò con le tente McLaren-Honda potè es- pace col pubblico locale. Williams-Honda di Piquet e primere il suo immenso talento che inevitabilmente finì per scon- trarsi con l'altro fuoriclasse del team: Prost. Proprio ad Imola nell'89 si verificò il casus belli. Tra i due c'era l'accordo di non ostaco- larsi nei primi giri, ma Prost violò la promessa innescando una guerra che si protrasse negli anni futuri. Ma anche quel Gran Premio sarà ricordato per il terrore vissuto an- cora al Tamburello. Al quarto pas- saggio, uscì sbat- tendo contro il muretto a 280 all'o- ra e la sua Ferrari prese fuoco. Provvidenziale fu il tempestivo soccorso dei "Leoni della Cea" (il servizio antincendio) che do- marono le fiamme in meno di 15" traendo in salvo l'austriaco. Cesare 40 ATTUALITÀ

Fiorio l'allora direttore sportivo del bile, ambita da tanti campioni, pri- suo mondiale era iniziato male con Cavallino, temendo che l'incidente mo fra tutti Senna che finalmente due ritiri, a fronte delle due affer- fosse stato causato da un cedi- riuscì a mettere le mani su quel mazioni della Benetton-Ford di mento della vettura, si accordò volante per il campionato 1994. Michael Schumacher. L'astro con Mansell (compagno di Berger) Senna affrontò il round di Imola nascente tedesco entrato subito in di schierarsi alla seconda partenza, come se fosse l'ultima spiaggia. Il rotta di collisione con il paulista ma di ritirarsi dopo poche tornate. Una decisione saggia, perché in se- guito a verifiche sulla 640 emerse un difetto strutturale dell'ala ante- riore, che venne subito modificata. Corsa da dimenticare per la rossa anche quella del 1991. A ridosso del via si scatenò un acquazzone e durante il giro di ricognizione ne fece le spese Prost finito nell'erba e fermantosi alla Rivazza. Pochi minuti dopo finì in sabbia anche l'altro ferrarista Alesi, reo d'essere stato troppo precipitoso in un sor- passo su Stefano . Per il resto fu un monologo di Senna che firmò la sua terza vittoria in riva al Santerno. Ad arricchire l'albo d'oro del Gran Premio seguirono i suc- cessi di Mansell e Prost. Erano al volante della Williams-Renault protagoniste indiscusse dei Gran Premi. Una monoposto formida-

In alto, non ha avuto troppa fortuna con la Ferrari a Imola dove era salito sul podio nell'82 con la Tyrrell. A fianco, Prost nel 1987 nella variante prima del rettifilo principale.

41 per via della sua guida aggressiva. imolese cominciò ad aleggiare nel corso delle prove ufficiali del Un altro grande problema che pre- un'atmosfera che andò via via car- sabato, disintegrando la sua occupava Ayrton era la FW16, tan- icandosi di tensione. Dapprima ci Simtek alla curva Villeneuve. Due to estrema quanto problematica. Il fu lo schianto di Rubens Barri- episodi che turbarono profonda- brasiliano faticava a stare in quel chello alla Variante Bassa, col pi- mente Senna, il quale, malgrado la piccolo abitacolo al punto che si ri- lota della Jordan ammaccato ma pole (l'ottava ad Imola), si presen- corse a modifiche, come quella al incolume, e successivamente con il tò in autodromo la domenica più piantone dello sterzo. Purtroppo, fatale incidente all'austriaco Ro- teso del solito: era il 1° maggio. sin dal venerdì, sul fine settimana land Ratzebnerger che perse la vita Allo start Ayrton prese il comando seguito da Schumacher, ma nelle retrovie si verificò un violento tamponamento della Lotus di Lamy ai danni della Benetton di Lehto. Volarono pezzi di carbonio ed una gomma finì in tribuna tra il pubblico. Giusto il tempo di pulire la pista dai detriti che la safety car rientrò e la gara riprese. Senna era in testa davanti a Schumacher, passò sul traguardo iniziando il settimo giro. Erano le 14.17 quan- do la Williams affrontando la curva del Tamburello (ancora una volta !) scartò improvvisamente ed in piena velocità puntò dritta verso il muretto. L'impatto fu violentissi- mo, ma la scocca resistette. Purtroppo però una scheggia stac- catasi dalla sospensione anteriore perforò la visiera del casco, colpendo mortalmente il tre volte campione. Dopo lo schianto di Senna, il Gran Premio ripartì in un ambiente sotto shock. A dieci giri Ayrton Senna una leggenda legata nel bene e nel male alla pista del Santerno. A destra, lo spettacolo dei prototipi ha interessato a più riprese il "piccolo Nürburgring".

42 dal termine, la Minardi di Alboreto perse una ruota posteriore in pit- lane dopo la sosta, che travolse al- cuni meccanici ferendoli, per for- tuna non in modo grave. Solo la bandiera a scacchi pose final- mente termine ad una delle pa- gine più tristi del circuito romag- nolo e dell'intero Motorsport. Ad imporsi fu ancora Schumacher in un drammatico passaggio di con- segne tra lui ed il suo rivale. A seguito di quella tragedia in F.1 aumentarono notevolmente le misure di sicurezza, sia sulle vet- ture che sulle piste. Ad Imola, le curve del Tamburello e della Villeneuve furono sostituite da due varianti atte a ridurre le veloc- ità. Sotto l'aspetto agonistico in- vece la carriera di Schumi decollò definitivamente. E sul Santerno, il campione tedesco avrebbe tri- onfato in altre sei occasioni e tutte sotto le insegne del Cavallino tra il 1999 ed il 2006. Ad interrompere la serie vincente del Kaiser nel Gran Premio di San Marino, furono il fratello Ralf nel 2001 sulla BMW- Williams e Fernando Alonso nel 2005 al volante della Renault. Memorabile quella lotta tra il sette volte iridato ed il giovane astro nascente spagnolo, lanciato in or- bita dal vulcanico Flavio Briatore. Ci riferiamo alle ultime battute dell'edizione 2005, quando Schumi partito 14esimo fu protagonista di una prepotente rimonta con cui arrivò negli scarichi della Renault del capofila. Alonso si sarebbe lau- tuare in tempi brevi una radicale pianto fu il Mondiale Turismo reato campione del mondo a fine ristrutturazione con ingenti investi- (WTCC) il 21 settembre di quello anno detronizzando Schumacher e menti. Il "piccolo Nürburgring" era stesso anno. Arriviamo così ai bissando il titolo pure l'anno dunque destinato a voltare pagina giorni nostri, con il rinnovo dello seguente. Anche in quella stagione grazie ad un piano di riqualifi- scorso giugno dell'omologazione i due furono protagonisti della lot- cazione curato dall'architetto FIA di Grado 1 per la pista. A ta iridata ma questa volta a Imola Hermann Tilke, specializzato nella seguire l'annuncio datato 24 luglio, ebbe la meglio il tedesco e il 23 progettazione delle piste del dell'assegnazione del round di F.1, aprile 2006 la sua vittoria del Gran Circus. Il restiling si concluse nel in virtù del nuovo calendario mon- Premio di San Marino sarebbe sta- maggio del 2008, mentre due mesi diale rivoluzionato per effetto della to l'ultimo atto della Formula Uno prima era stata siglata la conven- pandemia. Denominazione della sul Santerno. zione trentennale tra il Comune di gara, "Gran Premio dell'Emilia L'autodromo aveva ancora in es- Imola (proprietario del circuito) e Romagna". sere un contratto con la FOM fino la società Formula Imola Spa. A Carlo Baffi al 2009, ma c'era l'obbligo di effet- tenere a battesimo il nuovo im- Foto: Archivio Carmignani

43 BICI E MOTORI: UNIONE MONDIALE

iclismo e motorsport. all'Autodromo di Monza si svolse Ciclismo presso l'Autodromo Due parole che dovreb- una singolare sfida in bici tra Enzo e Dino Ferrari di Imola in cui bero aver ben poco in co- e Giuseppe ha trionfato il francese Julien mune, anzi potrebbero Campari, il primo su una Bianchi Alaphilippe. Un percorso di 28,8 C km, sviluppato su e giù per le quasi considerarsi agli opposti. da corsa, il secondo più corpulen- Ma non è raro vedere i piloti al- to su una bici normale, in grado colline, da affrontare per nove lenarsi sulle bici da corsa. di reggere il suo peso. Gli sfidanti volte, con arrivo e partenza in cir- Nel lontano 5 marzo del 1932, si presentarono appaiati sul retti- cuito. Per la verità, l'edizione lineo finale, Campari cercò di an- 2020 dei mondiali su strada ticipare l'avversario ma "Nivola" avrebbe dovuto svolgersi ad lo beffò sul traguardo. Aigle-Martigny, in Svizzera, che D'altra parte il termine greco però ha rinunciato complici le re- "drome" ha un significato di luo- strizioni dovute alla pandemia di go per correre, e abbinandolo a Covid-19. uno sport specifico diventa ippo- Dei 92 mondiali disputati a par- dromo, cinodromo, motodromo, tire dal 1921, quindici hanno avu- autodromo, ecc... Andati in rov- to il loro epilogo sulla finish line ina i vecchi velodromi, dal Vigo- di una pista, o in una località sede relli al successivo Palazzo dello di un circuito. E per sei volte han- Sport, non è raro che il ciclismo no salutato il trionfo dei ciclisti chieda spesso ospitalità nei mod- azzurri. Seguendo un ordine erni autodromi. cronologico partiamo dal lontano Non sorprende dunque che 1927,con il Nürbrurgring appena domenica 27 settembre è andato inaugurato. Ventidue chilometri in scena il Campionato Mondiale e otto per l'anello nord e sette 44 ATTUALITÀ chilometri tra le boscose colline dell'Eifel, vicino ad Adenau. L'11 ed il 12 luglio del 1927 si dis- putarono le prime gare automo- bilistiche nazionali organizzate dall'ADAC. Il 17 toccò al Gran Premio di Germania,e quattro giorni dopo, giovedì 21 luglio andò in scena il Mondiale di Ciclismo. Una corsa dura che vide il successo dei colori italiani con ben quattro ciclisti azzurri ai pri- mi posti: Alfredo Binda, Costante Girardengo, Domenico Piemontesi e Gaetano Belloni. Il 14 agosto del 1933 fu la volta di Monthléry in Francia, a sud di Parigi. Il mondiale di ciclismo in- coronò il francese Georges Speicher. Trascorsero quattordici anni e la sfida iridata dei profes- di Ercole Baldini. Il corridore for- Cinquantadue anni dopo la straordina- sionisti fece ritorno in Francia; livese la spuntò sul beniamino di ria impresa di Vittorio Adorni, l'auto- questa a volta a Reims, cittadina casa, il fuoriclasse Louison Bobet dromo di Imola è tornato ad ospitare il mondiale ciclismo, che ha preceduto nella regione dello Champagne. e Andrè Darrigade. l'altro grande ritorno della Formula 1. Domenica 3 agosto 1947 fu Nel biennio '59-'60, ad ospitare la l'olandese Theo Middelkamp a rassegna mondiale, furono altre lo svedese aveva salire sul gradino più alto del po- due località legate ai pistoni e siglato la sua prima ed unica af- dio. L'Italia siglò una doppietta tra carburatori: Zandvoort ed il fermazione in F.1. Il 16 agosto in- i dilettanti con Alfio Ferrari e Sachsenring. L'impianto olan- vece scesero in pista le bici: 28 Silvio Pedroni. Nel 1958, la dese, lungo 4,193 chilometri, sit- tornate da percorrere per un to- battaglia iridata fu nuovamente uato sulle rive del Mare del Nord, tale 292 chilometri e 33. A fes- disputata a Reims, per l'esattezza venne inaugurato nel 1939. Il 31 teggiare fu lo sprinter transalpino il 31 agosto, un giorno di festa per maggio del 1959, s'era svolto l'ot- Andrè Darrigade. i colori italiani, grazie all'impresa tavo Gran Premio d'Olanda in cui Nel 1960 fu la volta del

45 Sachsenring, situato alla periferia successo anche l'anno dopo. A Altig sui quotatissimi francesi a nord di Karl-Marx Stadt in partire dal 1990 al posto del vec- Anquetil e Poulidor. Quarto pos- Sassonia, allora facente parte chio tracciato, è stata creata una to per il nostro Gianni Motta e della Repubblica Democratica nuova struttura con una pista più sesto per Italo Zilioli. Tedesca. Fu sede principalmente corta, inaugurata nel '96 ed at- Due anni dopo eccoci per la pri- di gare motociclistiche a partire tuale sede del motomondiale. ma volta a Imola. La pista in riva dal lontano 1927, quando era an- Il 28 agosto del 1966, i campioni al Santerno non era ancora sede cora un circuito stradale. Al pri- del pedale si misurarono ancora di un Gran Premio di F.1 ed era mo posto il campione belga Rick sul Nürburgring, dove poco tem- utilizzata per lo più dalle moto. Il Van Looy, l'"Imperatore di po prima, domenica 7, "Black primo settembre del 1968, ottan- Herental", che avrebbe bissato il Jack" Brabham aveva portato a taquattro partecipanti si conte- Jacques Anquetil, qui in veste di rallista termine vittoriosamente il Gran sero il titolo sul selettivo circuito al Montecarlo del 1965, è arrivato se- Premio di Germania proiettan- dei "Tre Monti", che faceva base condo nell'edizione 1966 al Nürbur- dosi verso il suo terzo titolo irida- sul circuito per la partenza e per gring. Sulla destra, Felice Gimondi, che ha partecipato al Giro d'Italia Auto- to. Tra le due ruote si impose il l'arrivo, ma che poi si distribuiva mobilisco, iridato al Montjuich. pilota di casa, il poderoso Rudy sulle colline circostanti, con la

46 ATTUALITÀ

Cadel Evans e Marc Cavendish, mondia- li nel 2009 e 2011, non nascondono l'in- teresse per le quattro ruote. quota massima di 252 metri sul Monte Frassineto. Ogni giro mis- urava 15,406 km di cui 5,017 al- l'interno del tracciato. I favoriti della vigilia erano "il cannibale" belga Eddy Merckx e Felice Gimondi, ma furono beffati da Vittorio Adorni involatosi quando mancavano 90 chilometri alla bandiera a scacchi. L'azione di Adorni fu prorompente e gli per- mise di presentarsi da solo al tra- guardo . L'anno dopo la carovana del ped- ale si spostò a Zolder. Si affermò l'olandese Harm Ottenbros, precedendo il belga Stevens e Michele Dancelli. Ed arriviamo al 2 settembre del 1973, altra data entrata di diritto nella storia. Nazione ospitante la Spagna, teatro della scena Barcellona nel suggestivo parco situato sulla col- lina del Montjuich. Dal '51 vi fece tappa il Motomondiale e nel 1969 vi approdò per la prima vol- ta anche la Formula Uno. Il 29 aprile del '73, il brasiliano Emer- son Fittipaldi aveva portato la sua Lotus al successo, sulla Tyrrell di Cevert e la Shadow di Follmer. Pochi mesi dopo, parte di quelle strade vennero inserite nei 14,627 km del percorso ciclistico. L'epilogo si risolse a favore di Felice Gimondi, al termine di una all'interno dell'Autodromo. Un bre, la maglia coi colori dell'ar- palpitante volata a quattro. circuito storico ricavato da un ex cobaleno venne assegnata in Il 27 agosto del '78 si ritorna al aeroporto militare, dove il 13 Belgio, ancora a Zolder dove i col- Nürburgring. Finale allo sprint tra maggio 1950 ha preso il via il ori italiani avrebbero trovato un l'olandese Gerrie Knetemann e Campionato Mondiale Piloti F1. altro giorno di gloria grazie alla Francesco Moser, detentore del Nel 1984, i ciclisti ritornarono al volata "imperiale" di Mario titolo che fu beffato sul filo di Montjuich, nuovamente alle pre- Cipollini. Il velocista toscano so- lana, sfiorando uno storico bis. se con le rampe ed il sole caliente prannominato il "Re Leone" e uo- Per la rivincita azzurra si dovette di inizio settembre, che elimi- mo di punta della nazionale di- attendere il 1982, quando Giu- narono molti big. Il belga Claude retta da Franco Ballerini. seppe Saronni, storico rivale di Criquielion staccò tutti. L'ultimo A Imola, invece, non si è ripetuto Moser, mise a segno il grande col- capitolo del nostro viaggio nel quel giorno di festa... po in Gran Bretagna a Goodwood tempo è datato 2002. Il 13 otto- C. B.

47 FORMULA 1

GP ITALIANI

NONNON SOLO SOLO MONZA MONZA

onza era la storia, la ali sul territorio italiano. Ed è Spettacolare palcoscenico di tradizione. Imola il ri- quella del circuito di Pescara. queste competizioni, il circuito torno a un recente Correva l'anno 1957 quando la abruzzese era una sorta di Mpassato. Mugello la federazione internazionale dovet- Nürburgring italiano che a dif- "new entry". Il calendario 2020 te sopperire all'improvvisa can- ferenza di quello tedesco non era della Formula 1, rivoluzionato cellazione dei gran premi del un impianto permanente, bensì dalla pandemia, ha portato in Belgio e di Olanda e mettere a un percorso allestito ogni anno Italia - fatto senza precedenti - calendario almeno un'altra gara sul tratto cittadino della statale tre gare della massima categoria valida per il Mondiale di F1, sape- Adriatica e nell'entroterra colli- valide per l'assegnazione del tito- va di poter contare con Pescara noso antistante al capoluogo con lo iridato. Se escludiamo il caso di su un circuito e su una organiz- i passaggi a Spoltore, Cappelle e Imola, che ospitò il Gran Premio zazione ampiamente collaudati e Penne, per poi ridiscendere verso d'Italia nel 1980 e quindi, fino al di prestigio come la Coppa Acerbo il mare a Montesilvano con il lun- 2006, quello di San Marino, trovi- e il Circuito di Pescara riservati go e velocissimo rettilineo, rien- amo una sola eccezione per la negli Anni Trenta e Cinquanta alle trando a Pescara. Per contro, con disputa di due gran premi mondi- vetture della massima categoria. i suoi 25,579 chilometri di svilup-

48 In apertura, 18 agosto 1957, con la impegna- to nel Gran Premio di Pescara, prima gara mondiale, oltre a Monza, corsa in Italia dal 1950. A destra, dall’alto, Tazio Nuvolari in azione sul Circuito del Montenero du- rante il Gran Premio d'Italia del 1937; e Herman Lang fes- teggiano all'Ardenza. In basso, le Alfa Romeo 158 di e Carlo Felice Trossi scattano in testa al Gran Premio di Milano al Parco Sempione il 29 settembre 1946 (Centro Documentazione Alfa Romeo). po il circuito abruzzese era di cir- ca 3 chilometri più lungo della versione originale della Nordschleife. E soprattutto, più veloce. Molto più veloce, tanto è vero che, nell'Agosto 1957 l'ar- gentino vinse il Gran Premio di Germania a 142,749 km/h di media e due settimane più tardi Stirling Moss con la Vanwall, si impose in quel- lo di Pescara a 153,773 km/h, con l'argentino capace di superare abbondantemente i 300 km/h con la sua Maserati 250 F sul ret- tilineo di Montesilvano. Fin qui la storia delle gare iridate. Fino agli Anni Sessanta però il calendario internazionale della massima categoria comprendeva pochi eventi validi per il Mondiale e diverse competizioni che vedevano la partecipazione, ben remunerata, di alcuni dei maggiori protagonisti delle rispettive epoche, talvolta mescolati con campioni locali in cerca di visibilità. Questo è il ca- so, ad esempio, del Gran Premio della Repubblica sostenuto dalla Marboloro che si corse, con solo sette partenti!, nel Giugno 1972 sul circuito di Vallelunga, ma so- prattutto di corse allestite su cir- cuiti cittadini oppure ricavati uti- lizzando strade extra-urbane. Pensiamo innanzitutto ai Gran Premi di Siracusa, Bari - ben volu-

49 A sinistra, la “cartolina di ” ambientata al Valentino; il via del Gran Premio di Bari 1950 con le due Alfa Romeo 158 di Farina e Fangio, che si classificheranno al primo e secondo posto, la Ferrari 166 di Cortese e la Talbot Lago di Pierre Levegh (Centro Documentazione Alfa Romeo) In basso, Peter Collins vince il Gran Premio di Napoli sul circuito di Posillipo il 28 aprile 1957.

to dal Presidente dell'IRI Giu- seppe Paratore - Napoli sulla col- lina di Posillipo. Per quanto riguarda il Circuito del Valentino a Torino, qui si è ripreso a correre già il primo settembre 1946, con l'abbinamento a una lotteria nazionale, e la vittoria di Achille Varzi con l'Alfa Romeo 158, per poi ospitare nel 1948 sui suoi 4800 metri con partenza e arrivo in corso Massimo D'Azeglio, il secondo Gran Premio d'Italia del dopoguerra, vinto da Jean Pierre Wimille. In effetti il Grand Prix italiano era ripreso l'anno prima sul circuito della Fiera a Milano, vinto sem- pre dall'Alfetta con Carlo Felice Trossi. Undici anni prima, invece, il Gran Premio d'Italia era ap- prodato a Livorno per evidenti pressioni politiche (leggi Ciano). Il 7 settembre sul circuito del Montenero, che prendeva il via dalla rotonda dell'Ardenza, saliva verso Castellaccio e poi scendeva sulla costa da Romito ad Antignano, e ritorno all'Ardenza dopo una ventina di chilometri. Certo, il risultato non rese felice il regime, vinse infatti Rudolf Caracciola con la Mercedes, da- vanti al compagno di squadra e a Bernd Rose- meyer con l'Auto Union, e un...inglese, Dick Seaman, ad- dirittura quarto! mentre le Alfa Romeo 12C chiusero al settimo e ottavo posto con Nuvolari e Trossi.

50 FORMULA 1

A destra, il classico Gran Premio di Siracusa vinto nel 1966 da John Surtees con la . Al centro, Pergusa ha fatto la fortuna di , e in bas- so, Niki Lauda durante le prove del Gran Premio della Repubblica F1 dispu- tato a Vallelunga nel 1972.

Da non dimenticare il circuito ri- cavato all'interno del Parco Sempione di Milano, quello della Superba sul lungomare di Genova e quello di Ospedaletti, che nel 1950 alla vigilia del primo mondiale di F1, salutò la prima vittoria di Manuel Fangio con l'Alfetta. L'elenco potrebbe es- sere lungo ed includere, ad es- empio, casi unici come la Coppa Italia del 1961 e il Gran Premio di Roma nel 1963, rispettivamente sul piccolo circuito di 1.8 km a Vallelunga e poi sul nuovo 3,2 con i sucessi di Giancarlo Baghet- ti su Porsche e Bob Anderson con una Lola. Nell'elenco un posto al...sole merita anche Pergusa. Dopo le vittorie inaugurali di (1962) e John Surtees (1963), il Gran Premio del Mediterraneo F1 sulla pista en- nese ha fatto la fortuna di Jo Siffert capace di battere con la sua Brabham BT11 priva Jim Clark per due anni consecutivi, 1964 e 1965. La sensazione che se ne ha oggi è quella di una Formula 1 che era più vicina non solo fisicamente (pensiamo ai molti circuiti cittadi- ni) al grande pubblico con i pro- tagonisti che, pur dovendo con- frontarsi con rischi per la loro in- columità decisamente superiori, scendevano probabilmente in pista con una minore pressione psicologica con l'esclusivo obiet- tivo di portarsi a casa il successo in un evento unico. E per questo forse ancora più prestigioso. Paolo Ferrini Foto: archivi Carmignani - Ferrini

51 LALA STRANA STRANA LE LE MANS MANS ...... SENZASENZA FANS FANS

na 24 di Le Mans strana, il sole che fa risaltare i colori e quel di notte quando le luci tagliano il molto strana, senza gente, cielo azzurro del nord francese. Poi buio come lame. senza quel pubblico che i profumi, gli odori, con quell'aria Le luci, quella luce bianca del Uama la gara, che vive un che arriva, il vento che arriva dal- giorno, la notte nera, con i fari illu- anno intero per venire sul circuito l'Atlantico misto a gomma, freni, minano i bordi della pista ed i visi della Sarthe, in una festa collettiva olio, salsicce alla brace. Il pane, le degli spettatori. Fino a qualche an- che è iniziata nel 1923, ben 97 an- baguette e le patatine fritte, che no fa erano le lampade alogene a ni fa, ed ancora oggi rappresenta diffondono nell'aria quei profumi segnare il tracciato delle vetture, una festa, un evento pagano, una di festa oggi con la moderna tecnologia celebrazione del motosport. Il pubblico accalcato a bordo pista, led, introdotta dall'Audi negli anni Sapessi come è strano poterla se- sulle tribune, e per i veri intendi- 2000 i fari illuminano a giorno solo guire solo attraverso i media, senza tori ci sono le tende, ed il profumo il pezzo utile di pista. potere gustare suoni, il caldo delle dei boschi, spesso umidi, verso I colori, del giorno, della notte, poi edizioni afose, il freddo della notte, Mulsanne ed Indianapolis che non quelli più belli, le albe, e soprattut- la pioggia che arriva improvvisa ed si perde nessun passaggio, anche to i tramonti. Quando c'è il sole, in

52 ENDURANCE

quei dieci ultimi minuti della gior- La sala stampa, angusta, sempre tutti i mezzi disponibili sul merca- nata, tutto si illumina di una luce calda o con l'aria condizionata che to, dalla Citroen 2 CV restaurata, dorata, in particolari posti, come ti batte sul collo (non sono mai all'eterno Volkswagen Bullit in ver- alla variante dei box, si possono riusciti a farla funzionare adegua- sione figlio dei fiori, alle Porsche vedere gli occhi dei piloti dietro le tamente i francesi….) i bivacchi con Turbo, Ferrari e le immancabili visiere che scrutano il nastro d'as- i giornalisti, i fotografi e gli addetti macchine inglesi: Lotus, Tvr, Jaguar, falto per trovare la traiettoria ide- stampa sempre stravolti ed in cer- ma anche Bentley, Aston Martin a ale, uno spettacolo che solo a Le ca di un angolo dove sdraiarsi per segnare il territorio della festa pa- Mans è possibile godere. La notte, recuperare qualche minuto di son- gana della Sarthe. con le luci sfolgoranti dei box, il no, tra la selva di teleobbiettivi, i Nel 2020 tutto questo ha solo rap- paddock che si muove frenetica- computer sempre accesi ed una fi- presentato uno struggente, lon- mente nei bagliori delle alogene, la di panini consumati con gli occhi tano ricordo, con un sentito augu- ed intorno le luci del luna park con sui computer. rio di un festoso ritorno per la la grande ruota panoramica, ogni Il campeggio, dove puoi trovare prossima stagione. anno simbolo della festa francese. fauna umana di tutti i tipi, e con MassimoCampi

53 LELE MANSMANS 2020: 2020: ILIL TRIS TRIS DI DI TOYOTA TOYOTA

incere a Le Mans non è sere riassunta in due fasi ben dis- triti raccolti lungo la pista, men- mai semplice, anche se tinte, la prima, con la n.7 a fare tre la gemella TS050 continuava a sembrava scontato il da lepre e condurre le danze, la macinare giri stracciando tutti gli Vrisultato della Toyota seconda con la n.8 che rileva il avversari. Ad un certo punto in- che ha vinto la sua terza 24 Ore comando e deve stare attenta a izia la preoccupazione nel box sfatando ormai completamente non commettere errori con la della vettura nipponica con le la maledizione di chi inseguiva il Rebellion, distaccata, ma sempre temperature registrate che dan- trofeo senza mai conquistarlo. pronta al colpaccio finale. no preoccupazione ai tecnici ed Invece la maledizione ha continu- La storia di questa 88° edizione alla settima ora, approfittando di ato a colpire l'equipaggio di pun- della maratona francese, la sec- una lunga fase di neutraliz- ta della casa giapponese, quello onda a settembre dopo quella zazione per la sostituzione di al- della TS050 n.7, la più veloce, che del 1968 e la prima a porte cune barriere danneggiate dalla ancora una volta non ha visto chiuse, vede il primo colpo di sce- uscita di strada dell'Oreca di concretizzato il grande sogno na quando la Toyota n.8 di Gommedy, la TS050 n.8, rientra coltivato da tempo da Conway- Nakajima-Buemi-Hartley rientra nuovamente ai box dove viene Kobayashi-Lopez, al comando mestamente ai box dopo solo 50 sostituita la condotta di raffred- con oltre un giro di vantaggio nel- minuti di gara con una gomma a damento della ruota anteriore la prima parte della gara, dopo terra. La sosta per Buemi è però destra. Nakajima riparte terzo avere ottenuto la ennesima pole più lunga del previsto a causa con un giro di svantaggio sulla con il forte giapponese. della pulizia dei condotti di raf- Rebellion di Nato, inizia una pri- La 24 Ore della Toyota può es- freddamento freni per i vari de- ma rimonta, sfodera tutta la

54 ENDURANCE

sun apparente problema e sotto ratura, poi problemi ai freni e tut- la bandiera a scacchi, con la to sembrava essere contro di noi. Toyota di Nakajima, Buemi e Abbiamo perso due giri cambian- Hartley che passava per prima do parti difettose. A quel punto sulla linea del traguardo, seguiva, pensavamo di aver perso la nos- anche se staccata di 5 giri per via tra possibilità di vincere. Ma ab- del ritmo di gara, dalla vettura di biamo spinto al massimo e un'o- Nato-Menezes-Senna. Il risultato ra dopo la nostra fortuna è cam- del team svizzero poteva essere biata; siamo finiti in testa e poi completo se, ad un'ora dal ter- abbiamo vinto la gara. Dimostra mine, Deletraz non avesse tocca- solo che a Le Mans può succedere to le bandiere ad Indianapolis di tutto». Ribatte Brendon danneggiando la carrozzeria del- Hartley: «Sono orgoglioso dei la sua Rebellion, l'ultimo colpo di miei compagni di squadra e di scena che favoriva questa volta la tutta la squadra. Sono stata una Toyota n.7 che finiva terza segui- curva di apprendimento ripida ta dalla Rebellion R13-Gibson di per me, e Sébastien e Kazuki mi Dumas-Berthon-Deletraz. hanno aiutato a prendere confi- Scesi dal podio, nonostante la denza con la macchina. È fantas- mancanza di pubblico, il trio della tico, ma non sembra lo stesso Toyota ha festeggiato la vittoria. delle vittorie precedenti, ci man- «È incredibile aver vinto tre volte - cano i fan. Ma è fantastico vin- sono la dichiarazioni di Sebastian cere la 24 Ore di Le Mans per la Buemi - Sto alla grande. Penso seconda volta, nonostante i prob- che i miei compagni di squadra lemi meccanici che abbiamo avu- abbiano fatto un lavoro straordi- to». Gran sorriso anche per nario. Abbiamo impiegato molto «È stato spe- tempo a prepararci. Non è stato ciale essere nella TS050 Hybrid facile, siamo partiti con una fo- per la sua ultima Le Mans ed es- potenzialità della sua vettura ib- rida e riconquista la seconda po- sizione dietro la vettura gemella che continua la sua marcia in tes- ta alla gara. Il secondo colpo di scena arriva alle tre della mattina con Kamui Kobajashi che rientra lentamente ai box senza più potenza. Il turbo della TS050 n.7 ha ceduto, tradotto in oltre mezz'ora di la- voro ai box, con 8 giri di ritardo e vittoria andata in fumo. Intanto le due Rebellion alle spalle della TS050 in testa alla gara continua- vano a macinare giri senza nes- Terza vittoria consecutiva della Toyota TS050 con Kazuki Nakaijma, Sébastien Buemi, che fanno tris, e , già primo con la Porsche nel 2017, che ha rilevato il volante da Fernando Alonso.

55 sere in macchina per l'ultima vit- toria di tre conquistate di fila. La gara era su e giù, o giù e su! Tutti hanno fatto un ottimo lavoro, tutta la squadra. In qualche mo- do abbiamo avuto più fortuna dell'altra macchina. È stata una gara molto lunga. Una volta in- iziati i problemi, volevamo solo vincere. È stata piuttosto dura, ma sono davvero felice di far parte di questa squadra e non ve- do l'ora che arrivi il futuro».

United al top nella LMP2 Vittoria per la Oreca-Gibson di Hanson-Albuquerque-Di Resta del Team United Autosport nella seconda classe dei prototipi, al primo successo di categoria nella maratona della Sarthe, ma anche una conferma delle potenzialità del team che ha dominato le gare precedenti del WEC. Una condot- ta di gara eccellente, con un uni- co patema quando Hanson al- l'entrata dei box durante l'ultimo pit stop è finito nella ghiaia men- tre Davidson con la Oreca della Jota stava cercando di recuperare tentando di vincere la classe. Alla fine tutto è andato liscio, con la vettura della United che con- quistava anche il quinto posto as- soluto seguita dalle Oreca di Davidson-Da Costa-Gonzalez e da La lotta in LMP2 è stata all'altezza delle aspettative mentre l’Aston Martin ha fatto il pieno nell'LMGT. Gara difficile per le Ferrari, comunque sul podio in entrambe le categorie delle GT. Le Mans 2020 senza gloria invece per le Porsche.

Jamin-Canal-Vaxiviere con il pro- totipo del Team Panis staccato di due tornate.

Aston Martin sbanca la GTE-Pro Tutti si aspettavano l'ennesima battaglia tra Porsche e Ferrari, in- vece la dominatrice della gara è stata la Aston Martin che ha sa- puto sfruttare un Balance of Performance particolarmente fa- vorevole. Sorpresa anche per i vincitori, ovvero Martin-Lynn- Tincknell, l'equipaggio meno ac- creditato della Vantage, mentre quello in testa al campionato, Thim-Sorensen-Westbrook, si è dovuto accontentare del gradino più basso del podio dietro la Ferrari AF Corse di Pier Guidi- Calado-Serra che ha saputo tenere alto l'onore del team ma le evidenti difficoltà in gara cuni problemi della seconda emiliano e della Ferrari 488 di- hanno vanificato tutto il lavoro Vantage ufficiale durante la 16es- mostrando, in alcune fasi della svolto dall'immagine del marchio ima ora ha impedito una doppi- maratona, di sapere tenere un di Stoccarda. etta. Alla 24esima ora dietro la ottimo rito nonostante Vantage la classifica vede la prestazioni praticamente inferi- Aston prima anche in GTE-Am Porsche Dempsey-Proton di Ried- ori date dalle restrizioni del BoP. Il dominio delle vetture di David Pera-Campbell secondi seguiti L'impegno della squadra italiana Richards si è esteso anche nella dalla Ferrari di Perrodo-Collard- è valso il premio di "Spirit of Le classe minore con la vittoria della Nielsen e dalla Porsche del Team Mans" che è stato dato al Team Vantage TF Sport di Yohuc-Adam- Project1 di Matteo Cairoli, Per- Manager Amato Ferrari, proprio Eastwood con una prestazione fetti e Ten Voorde. per la costanza dei risultati ot- mai messa in discussione. Solo al- Massimo Campi tenuti negli ultimi anni sul trac- ciato della Sarthe. Brutta figura invece per la Porsche: nonostante la pole di classe e l'impegno di Gimmi Bruni, il team tedesco è stato in crisi per tutta la gara. Questa doveva essere una edizione spe- ciale per il team tedesco, che ha dipinto con livree commemora- tive le vetture per festeggiare la prima vittoria assoluta del 1970, ILIL RITORNO RITORNO DELDEL GRAND GRAND MARSHALL MARSHALL

on andavo alla 24 ore dal Ma il piacere è stato comunque brava quasi irreale. Il mio incurabile 2016. Decisamente troppo molto grande. Non ero sicuro di quali ottimismo e positività mi ha fatto tempo, considerando che emozioni mi potesse provocare il subito vedere il bicchiere mezzo dal 1998 non ho mancato mio ritorno a Le Mans dopo quattro pieno e le cose belle erano davvero N lunghi anni. Specialmente in una edi- tante. una edizione, come pilota prima e come ambasciatore Audi dopo. zione così particolare e, lo spero vi- Non immaginavo che sarebbe stata Quando Audi si è ritirata, nel 2016 vamente, unica. una esperienza così interessante. Il però, non avevo un vero motivo per Appena arrivato ho capito tutto. Il fatto che i contatti sociali fossero andarci, e per mettere in atto il mio mio legame con quel posto e con limitati, ha fatto si che passassi quat- piano di tornarci una volta da tifoso quella corsa magica non si è mai tro giorni, pranzo e cena, con lo stes- con la tenda e vivere il weekend dal- affievolito e non lo sarà mai. Credo di so gruppo di persone, che erano l'interno era ancora troppo presto. essere stato a Le Mans una quaranti- tutte di grande spessore. Pierre Quest'anno però ho ricevuto una na di volte tra una cosa o un'altra, e Fillon, Jean Todt, Richard Mille (pres- telefonata da Pierre Fillon, il presi- questo mi ha permesso di sviluppare idente della Commissione Endurance dente di ACO (organizzatore della una serie di emozioni legate a situ- FIA), Carlos Tavares (CEO del nuovo maratona della Sarte) in cui mi offri- azioni e luoghi. Dall'imboccare l'au- gruppo FCA-PSA) che ha dato il via va il ruolo di "Grand Marshal". Una tostrada, all'arrivo in città, la strada ufficiale alla gara, John Doonan (CEO onorificenza che viene dal mondo per il circuito, il suo ingresso, il pad- di IMSA), il board ACO. Tutta gente militare ed è stata adottata a Le dock etc… Ognuno di questi luoghi mi che conoscevo già bene, ma il fatto Mans da pochi anni. Il "Grand procura un certo tipo di emozione. di passare così tanto tempo assieme, Marshal" è una sorta di 'ospite Quest'anno però è stato molto diver- in una atmosfera di confidenzialità d'onore' che presenzia agli tutti so. La cosa più strana, impression- e, per certi versi di intimità, ha ele- eventi ufficiali della manifestazione. ante, quasi grottesca è stato l'ingres- vato lo spessore del rapporto ad un Non sapevo bene a cosa sarei andato so al circuito senza traffico. Sia l'en- altro livello. Non è un caso che alcu- incontro ma ho accettato di buon trare che l'uscire, durante il weekend ni occupino posizioni importanti. La grado, anche se non sono il tipo che di gara, richiede molto tempo, a vita mi ha portato a conoscere e fre- ha troppo piacere ad essere… onora- qualsiasi ora del giorno e della notte quentare gente di grande spessore to. Mi ha sempre imbarazzato un po' bisogna fare lunghe file per il con- ed ho sempre cercato di imparare ed ho sempre preferito la concretez- trollo pass ed anche la città trabocca qualcosa da loro, arricchendo non za di ottenere un risultato alla… in- di persone che vanno in tutte le di- solo il mio bagaglio di conoscenze, tangibilità di un riconoscimento per rezioni. Ebbene, Le Mans vuota du- ma soprattutto quello della mia qualcosa di già ottenuto in passato. rante lo svolgimento della gara, sem- conoscenza ed esperienza.

58 ENDURANCE

Ma veniamo alla gara, il mio unico Non mi immaginavo il piacere che accorgersene. Tutti mi hanno rispos- ruolo operativo era quello di guidare avrei avuto nel fare un giro, da solo, to che la differenza c'era eccome! la 'Leading Car' prima della partenza. senza traffico, in una pista pronta per La gara è stata bella come al solito, Operazione apparentemente banale, la gara che più bella non poteva es- specialmente nella categoria LMP2 ma che di fatto richiedeva una certa sere. Lì ho capito una cosa. Le corse che ha offerto una lotta serratissima precisione in quanto bisognava mi mancano molto e non finirò mai data l'equivalenza tecnica delle vet- portare il gruppo nel giro di lancio di apprezzare il privilegio che ho avu- ture. Pure la GTE ha offerto una bella verso la linea di partenza, esatta- to nel fare questa splendida attività. lotta anche se le strategie per mente all'ora spaccata (14.30 in Le tribune erano vuote. Vabbè, non 'mascherare' le prestazioni per avere questo caso). Si doveva avere un'an- si può avere tutto dalla vita! Questa un BOP più favorevole, sono state datura prima lenta, per far si che edizione ci ha fatto capire (non che più efficaci dei controlli ed hanno fat- tutte le vetture si compattassero, poi ce ne fosse bisogno) che le 250.000 to si che Aston Martin avesse un bel un po' più veloce, per non fargli raf- persone che ogni anno vengono a Le vantaggio con solo la Ferrari in grado freddare le gomme, e poi di nuovo Mans non sono un accessorio. Sono di impensierirla e con la Porsche più lenta per raggruppare tutti per La Corsa stessa! Più di una volta ho fuori dai giochi. Peccato che a causa poi lasciarli a pochi metri dal via in- affermato che la storia di Le Mans è del Covid la gara abbia dovuto fare a torno alle 14.29'55'' per far si che stata scritta non solo con olio e benz- meno di alcuni partecipanti impor- tagliassero il traguardo perfetta- ina, ma anche con il sangue e con il tanti, specialmente gli americani. mente alle 14.30! sudore di piloti, meccanici, addetti ai A marzo sono stato in Australia per il Per fare ciò mi hanno fatto fare due lavori e spettatori, durante tutte le GP che non si è disputato, ho parteci- giri di prova il venerdì. La sensazione 88 edizioni finora disputate. pato ad altri GP tutti senza pubblico, che ho provato è stata sorprendente. Sono andato in giro nel paddock a ora anche alla 24 ore orfana della chiedere a piloti e membri di team, gente. Spero che questo 2020 finisca Nelle foto, la cinquina di Emanuele se percepissero l'assenza della gente presto… Pirro con l'Audi alla 24 Ore di Le Mans. o se fossero così concentrati da non Emanuele Pirro

59 ACTUALFOTO

7070 ANNI,ANNI, COME COME LA LA F1 F1

l ricordo è chiaro e divertente. Il personaggio in questione è grafia alla passione per le corse. Siamo a Imola qualche... de- Giancarlo Piccinini è la situazione In un'Italia che esce dalla depres- cennio fa. Arrampicato in alto "fotografa" in maniera precisa il sione della guerra, non esistono Isulla rete di recinsione dopo mondo del fotografo da corsa. ancora agenzie fotografiche strut- l'uscita box c'è un fotografo con Insieme al fratello Piero, i due Pic- turate che seguono solo corse, e un paio di "cannoni" pronto a cinini hanno dato vita a Actual- Actualfoto è la prima a farlo. scattare. Sotto un carabiniere foto/Attualfoto, la più famosa del- Auto Italiana, Autosprint, Rombo, cerca di prenderlo per i piedi e le agenzie italiane, nel 1950 - dun- la "firma" bolognese ha lavorato tirarlo giù. "Sì, sì. Ma prima farmi que festeggia i 70 anni come la F1 e lavora ancora per le maggiori fare la partenza!" - unendo la passione per la foto- testate giornalistiche mondiali, l'editoria una volta era un busi- ness importante per i fotografi, ora sono cambiate tante cose. Il lavoro era duro, non esisteva la trasmissione via rete, alle gare si doveva trovare il modo di far ar- rivare i rullini ai giornali, ci si in- ventava il corriere "amico" las- ciando sacchettini con i rullini al Pilota dell'aereo Alitalia, o al Capotreno di una stazione, con preghiera di consegna all'incari- cato del giornale che si sarebbe fatto trovare con un cartello in Aeroporto o in stazione.

Pietro Piccinini con un giovane Roberto Piccinini, 10 anni, a Varano nel 1976.

60 «Ricordo il mio primo Gran Premio come fotografo - inizia così la testimonianza di Roberto Piccinini - Digione 1979, diventa- to famoso per duello Villeneuve- Arnoux. Parto con mio zio Gian- carlo e il nostro collaboratore Daniele Amaduzzi in auto da Bologna il giovedì mattina, di- rezione Digione». «Dopo un viaggio assai estenu- ante (per me) si arriva in pista e io mi sentivo assolutamente spae- sato e agitato. Fotografo le libere del Venerdì, le qualifiche del sabato e alla sera prendo un treno diretto Digione-Bologna. Dopo il viaggio di notte, ovvia- mente non in cuccetta, arrivo al mattino a Bologna dove mi as- pettava mio padre, direzione uffi- cio per sviluppare i rullini e dare le foto al Giornale. Un viaggio in apparenza normale se non fosse che avevo solo 13 anni». Tante troppe storie da raccon- tare, forse in un libro, un giorno, che tanti amici e appassionati hanno chiesto all'attuale leader di Actualfoto. L'archivio dell'agenzia Actualfoto

61 è forse uno dei più importanti al mondo per lo sport automobilisti- co. Parte dal 1950 e arriva a oggi, con servizi di corse auto e moto, premiazioni, saloni e tanto altro sempre nel panorama motoristi- co, un archivio che raggruppa 8 milioni di negativi e diapositive fi- no all'inizio degli anni 2.000 e dal 2001 in avanti con il digitale conta circa 3 milioni di file. Un archivio catalogato e diviso per gara, anno, pilota, personag- gio e evento, che permette di rispondere in tempi brevi alle richieste. I clienti sono le testate giornalis- tiche i collezionisti e i vecchi pi- loti che vogliono ricordare e ripercorrere la loro carriera. «Molti non si rendono conto cosa vuole dire ordinare catalogare archiviare, sistemare organizzare oltre 10 milioni di immagini», è sempre Roberto Piccinini che sp- iega. «A volte qualche appassion- ato scrive chiedendo delle foto di una gara del 1972, di un pilota sconosciuto che ha corso in quel- la gara. Noi facciamo la ricerca (cercare in una gara del 1970 le foto nei negativi b/n di una vet- tura dove correvano almeno 2/300 macchine, per ogni mac- china almeno 4 foto, richiede un lavoro di almeno 1 ora se sei for- tunato a trovarle in fretta perché i negativi vanno guardati 1 per 1) troviamo le foto e gli mandiamo le anteprime. Può capitare che si meravigli del preventivo, pensan- do che una foto degli anni 70 pos- sa costare 5/10 euro. Difficile far capire quanto lavoro fatica e denaro speso c'è dietro a un archivio come il nostro».

A sinistra, Giancarlo Piccinini al Gran Premio di Monaco del 1968 e Pietro Piccinini a Monza nel 1970. A fianco la foto che Roberto Piccinini ho scattato a Imola e come ricorda “ero con mio pa- dre lui fotografava a colori io in B/N.

62 PERSONAGGI

«Un noto pilota italiano di tro a buste apposite di plastica e Tra gli scatti dell’Agenzia, l’incidente di Formula 1 degli anni 80/90 è il tutto in album sempre di plasti- Giunti e, sotto, con il figlio Damon che conquisterà anche lui il venuto presso il mio studio a ca, questo permette di avere otti- titolo mondiale in Formula 1. Bologna per acquistare delle foto mi negativi datati 1950. di una ex vettura F1 che voleva Per il digitale il discorso è diverso, inoltre per la sicurezza bisogna restaurare, acquistata per pas- l'organizzazione di un archivio archiviarli in dischi esterni (o uso sione e da mettere nel suo ufficio. digitale può sembrare più facile, dei Nas esterni che hanno un Dopo aver cercato e trovato il ma in realtà non è cosi. I file se back-up automatico in dischi di- materiale della vettura, gli ho non divisi catalogati e indicizzati versi, dischi da 8 tera l'uno per un detto ma perché non guardiamo nel tempo sono difficili da trovare, totale di 64 tera a Nas). le tue foto che ho già divise nel- l'album a te dedicato? Quando ho sfogliato l'album sul visore davanti a noi al pilota sono scese le lacrime nel ritrovarsi fo- tografato da bambino sul Kart fi- no alla Formula 1. Una soddis- fazione per me sapere di aver emozionato un Campione. La conservazione del materiale fotografico analogico stampe e negative/diapositive è molto im- portante, il materiale analogico (tutto) soprattutto quello realiz- zato con la Chimica (sviluppo fis- saggio, ecc) si rovina facilmente con i raggi solari, l'umidità e la polvere, viene tutto conservato in armadi metallizzati che aiutano a non far elevare troppo la temper- atura, negativi e diapositive den-

63 Il “volo” di Villeneuve al Fuji e, sotto, l'immagine. È vero, la tecnologia ni, cultura, cronaca, sono artisti James Hunt e un giovane Ayrton Senna. ha permesso a tutti di realizzare perché non si limitano a docu- A destra, l’attività di Actualfoto ha spa- ziato anche dai rally alla produzione. buone fotografie, ma il fotografo mentare, raccontano a modo lo- quello vero non viene pagato per ro quello che vedono». La fotografia oggi è di uso co- premere il pulsante di una mac- «Un mio amico - sottolinea Picci- mune, sembra un controsenso, si china fotografica, ma per dare il nini - mi ha scritto un giorno un usa più l'immagine della parola, suo punto di vista e far vedere commento a una mia foto che mi eppure i fotografi e le agenzie quello che gli altri non vedono o piace condividere con tutti i miei faticano a lavorare, questo per- non notano. I fotografi veri, in colleghi. "I fotografi, quelli bravi ché non si è mai fatta cultura del- qualsiasi settore, sport, matrimo- sono i poeti senza gloria di questo

64 millennio"». Sorge però sponta- nea la domanda chi è il più bravo? «Conosco molti fotografi e faccio fatica a dire chi è il fotografo più bravo di ieri e di oggi - risponde Roberto - Posso esprimere un parere di impulso, per ieri penso al mio amico Ercole Colombo, che è stato forse il migliore a sapersi realizzare, disponibile con i col- leghi e gentile. Voglio davvero bene a Ercole, c'è poco da dire è forse il più famoso dei fotografi italiani . Il fotografo di oggi che vedo con più prospettive credo possa es- sere Lorenzo Martincich, giovane ragazzo che ha sicuramente stu- diato grafica e tecniche di Photo- shop legandole poi alla sua pas- sione per la fotografia moderna, un buon uso dei Flash e tanta voglia. Segue prevalentemente i Rally, se riesce a trovare il giusto equilibro tra realtà e finzione nelle sue immagini ha sicura- mente un ottimo futuro, ha solo 21 anni quindi di tempo ne ha. Gli auguro il meglio». F. C. Foto: Archivio Actualfoto

65 LA NUOVA SUPERCAR DEL TRIDENTE

66 PRODUZIONE

legante e aggressiva su supercar è stata presentata pres- strada, la nuova super- so l'Autodromo di Modena, per- sportiva Maserati strizza ché Modena è, da oltre 80 anni, Egià l'occhio alle compe- la Casa di Maserati, è il cuore del- tizioni. Un indizio, il nome: MC la Motor Valley ed epicentro di sta per Maserati Corse, mentre il passione, amore per i motori e le numero 20 indica l'anno di pre- alte prestazioni. sentazione. E poi ci sono la In attesa di vederla protagonista monoscocca in fibra di carbonio, di sfide "al calor bianco" con l'aerodinamica e il nuovo motore Ferrari 488, Lamborghini Hura- posteriore tipo Nettuno, un ined- can, Porsche 911, andiamo a sco- ito V6-3000 biturbo da 630 CV. prirne la versione destinata all'u- Ad ulteriore conferma, la nuova so stradale che sarà prodotta nel-

67 lo storico stabilimento di viale serati Engine Lab, designer del L'apertura ad ali di farfalla costituisce Ciro Menotti, a Modena, e di cui centro stile. Il sistema Virtual un ulteriore tocco di bellezza della nuova Maserati MC20. sono già iniziate le vendite, Con Vehicle Dynamics Development, questo modello, dicono i respon- che include l'utilizzo di un simula- Le porte che si aprono come ali di sabili della Casa del Tridente, tore dinamico tra i più avanzanti farfalla non hanno solo una fun- Maserati entra in una nuova era. al mondo, è stato sviluppato di- zione estetica, ma migliorano an- La nuova supercar garantisce rettamente all'interno di Masera- che l'ergonomia della vettura un'accelerazione da 0-100 km/h ti Innovation Lab ed è basato su stessa e permettono un'entrata e in meno di 2,9 secondi e una ve- un modello matematico comp- un'uscita dall'abitacolo ottimale. locità massima superiore ai 325 lesso, chiamato Virtual Car. L'aerodinamica è stata studiata km/h, grazie anche un rapporto Questo approccio ha permesso di con oltre 2.000 ore/uomo di la- peso potenza (2,33 kg/CV) che è effettuare il 97% dei test dinami- voro nella galleria del vento il migliore della categoria. Per rag- ci, ottimizzando i tempi di svilup- Dallara e più di mille simulazioni giungere questo risultato si è pun- po. L'affinamento della vettura è di fluidodinamica CFD (Compu- tato sulla scelta dei materiali di stato poi completato secondo la tational Fluid Dynamics) che han- qualità, sfruttando la fibra di car- consolidata tradizione Maserati no permesso di creare una vera e bonio, senza nulla sacrificare in con approfondite sessioni di gui- propria opera d'arte. Il risultato è termini di comfort. Il motore da sia in pista sia su strada, nelle una vettura con una linea pulita, Nettuno porta in strada la tec- più diverse condizioni di utilizzo. senza appendici mobili, ma solo nologia MTC (Maserati Twin Il design della MC20 ha seguito uno spoiler posteriore di dimen- Combustion), l'innovativo sistema come direttrice la storia della sioni ridotte, che migliora l'effet- di combustione sviluppato in casa. Casa che vede l'eleganza, le to deportante lasciando inalter- Il progetto MC20, elaborato in cir- prestazioni e il comfort nel suo ata la bellezza della vettura. ca 24 mesi, e fin dall'inizio con un DNA. La ricerca delle prestazioni La MC20 è stata studiata per es- approccio innovativo ha coinvolto ha portato a concepire una vet- sere sviluppata nelle versioni una squadra composta dagli in- tura che ha personalità, con coupé e cabrio ed essere dotata gegneri del Maserati Innovation forme inconfondibili che la ren- di alimentazione totalmente elet- Lab, tecnici specializzati del Ma- dono unica. trica. Entrando nell'abitacolo, al

68 PRODUZIONE

centro viene sempre posto il con- sono sul volante, con il tasto riser- nessa, Alexa e Wifi Hotspot e può ducente e nulla deve distrarre vato all'accensione a sinistra e il essere gestita attraverso l'App dall'esperienza di guida sportiva. launch control a destra. smartphone o smartwatch di Ogni componente ha uno scopo La nuova MC20 sarà sempre con- Maserati Connect. ed è pensato per il guidatore. nessa grazie al programma Mase- E ora aspettiamo le novità cor- Forme semplici, pochi spigoli vivi rati Connect. L'intera gamma dei saiole... e poche distrazioni. Due gli scher- servizi include la navigazione con- Paolo Ferrini mi, da 10 pollici: uno per il cock- pit, l'altro per il Maserati Touch Control Plus (MTC Plus MIA). Nel tunnel centrale, coperto di fibra di carbonio, è di rigore la semplic- ità con pochi elementi: il carica- batteria wireless per smart- phone, il selettore di modalità di guida (GT, Wet, Sport, Corsa e un quinto ESC Off che disattiva i con- trolli), due pulsanti per le marce, gli alzacristalli, il comando del vol- ume dell'infotainment e sotto il bracciolo compare un vano porta oggetti. Tutti gli altri comandi

La linea filante della versione stradale che sarà disponibile anche in versione aperta. Sotto, la presenza al lancio del- la vettura di Andrea Bertolini, grande protagonista con l'indimenticabile MC10, lascia presagire i futuri impegni sportivi della MC20.

69 70 BOOKSTORE - Testo: italiano-inglese -Prezzo: 90Euro Giorgio Nada Editore -Formato: 26x28.5 cm-Pagine: 500-Foto: inb/neacolori grafici acorredo dibrevi testi diinquadramento storico. Nato instretta collaborazione con libro laCasa, siavvale il dipreziosi materiali foto- "prodotto auto". dito lastoria deldesign spostando ognivolta livello piùinalto di eccellenza il del Mahindra. Illibro nontralascia lenumerose concpet chehannoletteralmente scan- GranTurismo perpoigiungere all'attuale produzione nata sotto l'egidadell'indiana la 202, laLanciaAurelia, alleAlfa Romeo"Duetto" o164sinoallaMaserati Ferrari firmate dall'atelier, partner storico dellaCasa diMaranello, amodellicome in rassegna alcunifra imodellipiùiconici nellastoria dalletante delleautomobili: Ripercorrere lastoria dellaPininfarina dalleoriginiainostri giornisignifica passare Autori vari PININFARINA 90anni/90 years - Prezzo: 29Euro Giorgio Nada Editore -Formato: 25x27 cm-Pagine: 208-Foto: inb/neacolori Formula 1.Iltutto corredato daunriccoapparato iconografico. mi maanchesololasciando un'importante traccia nell'evoluzione tecnica della titolovinto sonostate il comunqueindiscusseprotagoniste, vincendogran pre- seguiti nelMondiale,senza dimenticare tutte quellevetture chepurnonavendo compitomento diraccontare il lastoria dei principali progettisti chesisonosus- corre leprincipali vicendetecniche esportive. Adappositibox diapprofondi- titolo iridato. Aciascuna diqueste vetture èdedicata unascheda cheneriper- nalisi dellemonoposto chenelcorso diquesta lungastoria sisonoaggiudicate il verso unlibro cheripercorre l'intera storia delMondiale,inprimisattraverso l'a- compiuto settant'anni. Untraguardo importante cheva celebrato ancheattra- Nel 2020 laFormula 1,lamassima espressione sportivo, dell'automobilismo ha a cura diEnrico Mapelli Le monoposto iridate, latecnica, igrandi progettisti 170 FORMULA Prezzo 28Euro Giorgio Nada Editore -Formato: 24.3x27 -Pagine: 280-Foto: inb/neacolori- Elettrica di oggi. delli, daquelliprettamente perarrivare aquelli piùsportivi, utilitari alla Vespa dino" pereccellenza. Nelcorso degli annilaPiaggioharealizzato decinedimo- perdere divista naturalmente lasuafunzioneprimaria, quelladiveicolo "citta- a oggetto didesign, daregina deicalendari asportiva nelle competizioni; senza mezzo perlegite fuoriporta asimbolodiaggregazione, daemblemadellalibertà individuale,assumendo nelcorsola mobilità deglianniruoliviadiversi: da Il celebre scooter nato aPontedera nelDopoguerra inaugurò unanuova era nel- la Vespa, pericollezionisti epertutti coloro chehannolaVespa nelcuore. Uno strumento diconsultazione diparticolare interesse perchi,ancora oggi,usa tagliatissime schede tecniche. so unaseriedischede illustrate dapreziosi materiali d'archivio, oltre chedadet- delli eleversioni prodotte dal1946ad oggi,elencate, anno dopoanno, attraver- Il di Giorgio Sarti VESPA - più completo eaggiornato catalogo mairealizzato sullaVespa contutti imo- Tutti imodelli