Guida Di Lucca E Dei Luoghi Più Importanti Del Ducato
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Puoi effettuare una ricerca sul Web nell’intero testo di questo libro da http://books.google.com 1 GuidadiLuccaedeiluoghipiluimportantidelDucato AntonioMazzarosa -y-i / W -4 tonfò*?1* ? k ^ V .£< ÀI fifèp* f.pLa / V GUIDA DI LUCCA E DEI LUOGHI PIÙ IMPORTANTI DEL DUCATO COMPILATA DAL MARCHESE ANTONIO MAZZAROSA LUCCA TIPOGRAFIA DI GIUSEPPE GIUSTI 184 3 s: BlWLlOTHtK, 1 \: V SUNTO DELLA STORIA DI LUCCA -►>*-W5>S"3«y-«hii^n- -Liucca, di cui s' ignora il fondatore, fu città etrusca di qualche importanza; ma non delle do dici. Conquistata dai Liguri verso gli anni 170 di Roma, Domizio Calvino la tolse loro intorno al 5 1 5 ; onde ben presto divenne municipio ro mano, governandosi per una parte con le solite sue leggi, e godendo per l' altra di quasi tutti i privilegj annessi alla cittadinanza di Roma. Come città forte vi riparò con le sue genti l' anno 536 il console Sempronio Longo dopo la perduta bat taglia contro Annibale alla Trebbia. Ma questa condizione dipoi le nocque; poichè i Romani se ne giovarono con lo stabilirvi una colonia di due mila cittadini loro il 5^7, a fine di tenere in bri glia i Liguri apuani, feroci e sempre minaccianti. X 4_X E così perdè le sue leggi, e dovette far parte delle sue terre ai nuovi padroni, restandole sol tanto il bene di essere romana quanto ai diritti. Con l' andare del tempo ingranditasi vie più la Repubblica di Roma, Lucca fu compresa nella provincia gallica di qua dal Po ; e n' era città estrema dal lato d' Arno. Giulio Cesare, che nell' anno 698 reggeva questa provincia a vece di console, portatosi nella nostra città per abboccar si con Crasso e Pompeo, vi strinse l'alleanza, co nosciuta sotto il nome di primo triumvirato. Sog getta a Cesare, indi ad Augusto che la incorporò di nuovo all'Etruria, poscia agl'imperatori, Luc ca fu in tutto questo tempo città d' assai : come ne fanno fede gli avanzi di un teatro e di un anfi teatro, e la dovizia di colonne e capitelli di quelle età che veggonsi in molti dei sacri edificj. Da un passo di Strabone si ha che il paese nostro era stimato per la qualità de' suoi abitanti ; ed era popoloso a segno che se ne levava tal numero di soldati da pie e da cavallo sino a comporre intere legioni. Allorchè Odoacre re degli Eruli annientò l' impero d' occidente il 476 dell' era cristiana, Lucca dovè ubbidire al fiero conquistatore; che la spogliò delle armi e di una terza parte del terreno, assegnato ai soldati. Ebbe però miglior governo da Teodorico re dei Goti che succedette i . x .5 x a Odoacre nella signoria d' Italia. Fu dei Greci dipoi, tornò dei Goti ; quindi passò di nuovo sotto il dominio greco nel 553, quando, non senza va lida e lunga resistenza, si diede a Narsete a patti onorevolissimi. Le sorti di Lucca si avvicendarono a seconda di quelle dei diversi dominatori della Penisola, longobardi, franchi, italiani, alemanni, fino a che non prevalsero le repubbliche al regio potere. Dai Longobardi cominciò Lucca ad essere specialmente favorita, che n' ebbe il titolo ambito di flavia, il privilegio della zecca, e l' onore della residenza di un ducalo marchese. I quali certa mente in progresso di tempo estesero il governo loro su tutta la Toscana; di modo che Lucca ne fu per più secoli la capitale. Si rammentano tra i più celebrati dei nostri duchi per possanza o ric chezza, un Adalberto intorno al 900 ; un Ugo, morto nel 1 00 1 ; Bonifacio il grande che comandò nella prima metà del secolo undecimo ; e la tanto nota contessa Matilde sua figlia, lucchese forse di nascita ma certo d'origine, vissuta fino al 1 1 1 5. Dopo di essa i duchi della Toscana principian do a dechinare in potenza, i Lucchesi ne profit tarono col francarsi a poco a poco d' ogni sogge zione, ad esempio d' altre città d' Italia. Il seme della libertà fu gittato nella nostra terra non più tardi del n 19 con la instituzione di cinque )( 6 )( consoli a reggere la città: i quali però furono, a quel che pare, eletti ogni anno dai duchi e da- gl' imperatori fino al 1 162, quando Federigo pri mo ne concedè la scelta ai Lucchesi mediante un tributo annuale. Già due anni prima, cioè il 1 16o, essi comprato avevano da Guelfo marchese di To scana ogni suo diritto, come marchese, sulla città e territorio all' intorno per cinque miglia. Verso quel tempo si trova menzione di un consiglio mag giore di cinquecento senatori e di altri magistrati popolani : prova che la libertà ci germogliava for te. Seguitò ad essere fecondata con nuovi privilegj e altre concessioni il 1209 da Ottone quarto, il 1 244 da Federigo secondo ; e più di tutto da Rodolfo re dei Romani nel 1288 : donde appena un'ombra di straniero dominio restò sopra Lucca. Ed è cosa che veramente fa onore alla prudenza e sagacità dei nostri padri il pensare, che tanti vantaggi andavano procacciandosi dagl' impera tori mentre poi erano di parte guelfa. Lucca ebbe dai primi del mille in poi per tre secoli e più guerra frequente implacabile sangui nosissima co' Pisani, e molte volte con prospera fortuna. Quando le fu avversa trovava nella in vidia dei Fiorentini e nella gelosia dei Genovesi appoggio per ristorarla. Il concetto in che gene ralmente erano tenuti i nostri di forti, destri, e X 7 X prudenti, valse loro nel i3o3 il singolar pregio di essere scelti dal Comune di Firenze come pacieri tra quei cittadini guasti dalle fazioni : ove, andati in buon numero, pienamente riuscirono a tran quillarli con sodisfazione universale. Lucca non avrebbe allora avuto che desiderare ; temuta dai vicini per ventimila fanti e tremila cavalli sotto le sue bandiere ; ricca per commercio ; saggia nel governo ; con un territorio che dalla Magra esten- devasi fino a Pistoja e ai confini di Volterra : ma vennero anche qui le discordie intestine a turbare tanta felicità. Perciocchè il i3o8 rivoltatasi la plebe contro i grandi, tutti gli privò delle magi strature, e molti ne sbandeggiò : i quali a Ve nezia riparando la fecero più splendida e ricca a danno della patria ingrata, per le grosse somme che là portarono, insieme coll' arte della seta, quasi unica fino allora di questo paese.