CAPITOLO

XI °

IL MESE DELL'APRILE * - "APRILIS liB9

INDICE DEL CAPITOLO XI°

92 = Il mkme del mese di Aprile - Il mese solare - Il mese lunare - Il mese so_ lare-lunare - L'"APRILIS" dei "Meno_ logia" rustici o coloniali - Giorna__ te lavorative, semilavorative e di riposo ed altre caratteristiche urba_ ne nel mese lunare dell1 "APRILIS" Pag. JOO^

93 = 1° giorno del mese lunare.dell'"Apri_ lis" - Lavori per il filo di rame da avvolgere e rafforzare gli arnesi in_ deboliti e per i rafforzamenti a lega ture con stanghette di rinfianco

94 = 2° giorno del mese lunare dell'"Apri_ lis" - Cammino notturno al calar del_ la luna - Varie qualità delle forze di natura nelle loro applicazioni tecniche

95 = 3° e 4° giorno del mese lunare del_ 1'"Aprilis"

96 = 5° giorno del mese lunare dell'"Apri_ lis" - Ciclo sociale delle industrie accollate per appalto « 4 025 ÌO0O

97 = 6°-10° giorno del mese lunare del_ l'"AprilisM Pag. JOZZ

97 bis - 11° giorno del mese lunare del_ l,wAprilis" - Tecnica dell'accen_ sione del fuoco " ^

98 = 12° giorno del mese lunare del_ l'"AprilisM - -Commercio e lavora zìone del grano

99 = 13° giorno del mese lunare del_ l'"Aprilisw - Lavori straordina ri per il fuoco saldatore e dis n -/PS-/ saldatore

100 = 14° giorno del mese lunare del_ l,nAprilis" B

101 = 15° giorno del mese lunare del_ l'"Aprilisw - Lavori straordinari per la battitura,spezzatura e fran_ turnazione dei metalli - Per la ventilazione e per i mantici delle fucine

102 = 16°-18° giorno del mese lunare del l,wAprilis" • 401) 1001

103 = 19° giorno del mese lunare dell'"Apri_ lis" - Lavori straordinari per il com_ mercio e la pesatura del grano - La tecnica della panificazione Pag. 40k~{

104 = 20° giorno del mese lunare dell'"Apri lis" » 4 0tf

105 = 21° giorno del mese lunare dell"'Apri_ lis" - Lavori straordinari per la frantumazione e per la raccolta dei rottami metallici - Preparazione e fondazione di "Roma" per iniziativa di un appaltatore di piccole fusioni a getto " AO^f

106 = 22° giorno del mese lunare dell'"Apri_ lis" " A OFF

107 • 23° giorno del mese lunare dell'"Apri_ lis" - Fusione del metallo ed alcool di vino usato per avvivare le fiamme....

108 = 24° giorno del mese lunare dell'"Apri_ lis» " 40

109 = 25° giorno del mese lunare dell'"Apri_ lis" - Lavori straordinari per la eliminazione della ruggine e del ver_ derame « J060

110 = 26°-29° giorno del mese lunare dell'nApri_ lis» ~'M<* .002

CAPITOLO XI°

IL MESE DI APRILE - "APRILIS"

21=-_Jl_g2Ì|_^|J_g|l|=M=Agrile^_Il_mese

l£lf^|_-=^J3ese_lunaj;e_

lavorative e_di_riposo ed altre caratteri-

stiche urbane nel mese lunare dell'"APRILIS".

a) - Il nome dell' '"APRILIS"

Ovidio, nella sua trasfigurazione poetica, interrogando la musa dei congiungimenti (Erato da££<*o> = unire, collegare) si sente rispondere che il mese dei lavori al crogiuolo (Cythereius da XVTOS, Xodcfoì = crogiuolo) lasciò predomi- hare (cessit) quelli che si attengono alle nor• me (nomen) per le unioni continuative e tenaci = SBOZZI, (ataoris teneri da amare = unire + tenere'« £ 1666 leg_are_= =) cioè per le legature a lunghi avvolgimenti di fili di rame, delle quali trat• tano ampiamente, come vedremo, le notizie rela• = Confr. § 93 tive alle "Kalendae" d'Aprile = "Erato"aggiunge che questa era in fondo la stessa corda, la stessa funicella (sors da ser• = VARRONE, De 1.1.6,64-65 - ta; sororiare = iungere = =) delle primiti• BROZZI, 759, ve legature degli arnesi di pietra ai manubri 760, 1108 di legno CSàturnus) = = OVIDIO, Pasti,4,195-198 Ma, su questa particolare visione dei lei- - Confr. j 1 g. 1003

gami apparenti delle "legature", predomina il ricordo delle invisibili ed occulte leghe o misture metalliche (amores da amare = unire) che nella massa metallica fusa ( da vena) identificano la distributrice e ripartitriee (mater) della duplice colante sostanza da unire = OVIDIO, ,4,1 (mater geminofum amorum) = =

Infatti tutte le incertezze degli antichi autori sulla etimologia del nome di questo me• se, se pendono verso il tardivo concetto cosmi- co-naturalistico e misteriosofico di un aprirsi

= VARRONB, primaverile dei mari e delle terre, di un ri• De 1.1.,6,33 - prodursi delle piante, dei fiori e degli anima• C.I.L.,Pasti pre- li all'alito primaverile » = pure sfociano nestini,al mese - MICROBIO,Saturna quasi sempre, nei ricordi che il metallo di lia,1,12,8-14; vena (Venus), unito alla lega (Anchises da 1.21,6 ecc. /6w^>. angefe), produsse il bronzo (Àéneas da aes, = PERALI, aeneus) = =, che "Venere" fu congiunta e De fabrilibus, XXXVII-XXXVIII consorte del "fuoco della fornace e della fuci• = Confr., na^ (Vulcanus)= =che infine, essa - madre del as 9,3. ,PBTTAZZONI, Filoktetes-Hephai_ bronzo (matef~.ieneaé) , il quale aveva guidato stos,in "Riv. di i lavori delle laminature (regis latinorum) - Filol. e d'istruz. classica" KXXVII, si era congiunta col martello (cum Marte jungi- 2(1909),170-189 tur), da cui aveva avuto origine l'assemblea dei fonditori a.getto ( a quo populus romanus — =C.T»L.j Fasti prenestini, ortus est) = al mese. Ovidio tanto profondamente aderisce a questa visione nella sua trasfigurazione poe• tica, che coglie qui,11 destro per dare le genealogie - ossia la serie ordinata (òTdTne sorjEem) delle lavorazioni metallurgiche - "troiane" ed "albane" risalendo al trasformato• re martello fMars) che fu la prossima causa 100 4 (proxima causa) delle lavorazioni per le fusio• ni a getto (fero Marti primàm~dedit ordine sor• te e;) e, risalendo ancora più indietro, (gradii bus murtl¥~r"épèrVam)al primordiale metallo di = OVIDIO, vena (Venus), che ne fu il primo principio Fasti,4,25-27

Nel ricercare le successioni (saecula da segui) ossia le successive operazioni della produzione (generis) si giungeva sino ai pri• mordiali (principium) collegamenti (cognatds) di forze naturali (déos). Dopo la faticosa e responsabile scelta ("Eieetra'Ha eligere) delle pietre che sostengo•

no e contengono il metallo (Atlantis &&«>t3~Xzuj ^TA^TOC ,affileta) mettendo a giacere sul fuo• co le pietre scelte("filectraro concubuisse lovi) se ne otteneva la prima spezzatura (Dardanon da J*pd*iTTur) e si strappavano via dalla terra

= OVIDIO, le parti metalliche (Erichthonius dal^^^ = Fasti,4,29-33

Attraverso i cunicoli o canali sotterra• = FERALI, nei della miniera (Troia da trua = cunicolo) = = Introduzione, cavalli da tiro sotterraneo (Tro s,trossuli) XVIII (26) portavano fuori il materiale scavato e lo affi• davano ad un infuocatore dei rottami (Assaracus

- OVIDIO, da £ ^ . axare r~assare = abbruciare + paixoj Fasti,4,33-34 racemari = frantume.raccattare frantumi) •

Per questa operazione si adoperavano re•

cipienti fumosi o crogiuoli (Capys da X *TT JU> F capis), finche veniva tirata appresso (proximus

da procus^procax) HMMB la lega (Anchises daoCy^w ) e veniva unita al metallo (Venus) e ne derivava il "legato" (satus da Saturnus, 1005 = BROZZI, satura, consitura, sàtor.cònsitor ecc. = =) 1124 - WALDE, "Saturnus","sero" (hinc satus Aeneas) cioè il bronzo (Aeneas = = OVIDIO, aes, aeneus) = = Fasti,4,34-37 Il bronzo (Aeneas), esaminata attraverso i fuochi la sua "gig^iabilità", ossia le sue possibilità di utilizzazione (pietas spectata = PERABI, per ignes da pi.jus, p_ijare, pigliare) = = Le origini di Roma, § 64 sostenne una seconda lavorazione industriale (altera "sacra), avendo alle spalle il padrone = OVIDIO, che l'incitava (patrem humeris) = Pasti,4,37-38 A questo punto l'impresa, l'azienda delle filature (domus Iulia da iulus, .jnhilles,.juhles) = Confr. £ 85 b = viene ad inserirsi (tangit) tra gli operai (avos da avere, apcre,"aSipIsci) fabbri• = OVIDIO, canti metallurgi (Teucros darC-u*^ ) = Fasti, 4,39-40 E comincia allora la serie dei "Silvii" ossia dei diversi "tagli" (STLvius da siIva =

vA*\ ; ti Ài \CO = separare) della produzione (gente da generare) dei laminatori (Latia. = OVIDIO, Fasti,4,41-42 - Latine) = Confr. § 32 IX Il padrone (pater) che tagliava le varie parti (Silvius)ne aveva dei lingotti o dei laminati (Latine da later). Dal "laminato" o "lingotto" (Latinus) si ridiscende (subit) alle rifusioni in appositi recipienti (suoTt^Albà~ Latinum da alvus,alveus) e vien tirato appresso (proximus da procns, pjroeax) con le martellature (proximus est ti- tulis da Titius. tudes)il soprarrafforzato o pudellato o temprato metallo (Epitus da crr» + »S = VIS ; = ben saldo). 1006 Con questo vien fabbricato prima il reci• piente concavo ("CapyB da capis =_vaso) poi il recipiente ancor più convesso e panciuto (Cal- petus da calpar), lavoro anch'esso dell'operaio favus da avere, apere, adipisci). Ed infine la fabbricazione di colli tubola• ri fTiberinus da tibia,tubus) attraeva l'atten• zione (habebat) della direzione (regnum) del padrone (patria) e la mescita (mersus) della acqua contenuta nel recipiente (tuscae aquae da tescùm) veniva condottata (dicitur; ma leg^- gi: duci tur da doccia^ nella gorgogliante gola (in gurgife) =

Qui cambia l'angolo visuale del poeta (....iam tamen....viderat....) = . =,e,dai recipienti metallici,si passa agli arnesi. Il primo e più elementare è.lo scalpello fatto a forma di piede (Agrippa = Acrota da k\ A X cL = che va. ad_ at t ac car s_i ) ; ar c o = OVIDIO, e freccia destinati a contendere sempre fra Fasti,4,49753 loro =

= OVIDIO, E, mentre "Amulius" andrà spezzato (cadit) Fasti.3.67 - Con e verrà rifuso in forma (traiéctus = = : fr. § 2 a luerat = =), dallo stesso arco regolatore = OVIDIO, Fasti,4,809 (Numitor) deriveranno le spezzature (Silvia) = Confr. da mettersi al fuoco (Ilia) = = per rifon- § 30 c derle (Enea da ftu) ) q ie stesse rifusioni = OVIDIO, (Lausus da luere,lavare) = = di quei frantumi Fasti,4,54-55

Infine, sotto i colpi del martello C^ars) preparatore (parit da parare). si preparanpreparano i o i = Confr.H rottami (lupa, loppa eccT) = 7 i;45 g;57 a; = per ricolar- 66 e; 77 b. larli (gemino da gemere) in rame (Remus^ ed in piccole fusioni a getto (RomuTus), la cui lavo• razione viene data in appalto (^uirinus da qui- = OVIDIO, Fasti,4,55-56 ris - hasta = appalto) = =

E' superfluo seguire ancora Ovidio nella sua trasfigurazione, perchè è già sufficiente• mente provato che il nome dì questo mese dipen• deva dal metallo (Venus). Ma il nome "Aprilis" non deriva certo dalla > t f forma "Venus" sibbene dalla formaOttfPO^ (da <*- ipfdS = colatura, da pyuw') del parallelo di "Venus" 'A(ffoSit^_ (r s£lendore_dplla_colatura) = VARHONB, perchè, come ci attesta Varrone, il nome "Venus" De 1.1.,6,33 - Nonostante MACRO_ non appariva nelle antiche memorie romane = BIO,Saturnalia, 1,12,13 b) - Mese solare dell'Aprile - 30 giornate

Macrobio ci attesta che il mese solare di = MICROBIO, Saturnalia,l,12,3 Aprile aveva 30 giorni = Notizie date da Plinio - alla cui interpre_ 1008

tazione potranno avventurarsi i volenterosi lettori - riferiscono certi calcoli fatti da Varrone sull'andamento della costellazione del Toro in rapporto a due date di questo mese ("Robigaiia" e "". cioè al 25° e 28° giorno del mese lunare), che egli connetteva con l'andamento del mese lunare e col plenilu• nio della luna di Aprile = «

Il mese solare di Aprile cominciava col 93° giorno dopo la "bruma" e terminava con la 3. 122— giornata della "bruma" o solstizio inver• nale.

c) - Mese lunare dell'Aprile - 29 nottate

Il mese lunare il cui novilunio (Nonae) cominciava entro il mese solare di Aprile era considerato quarto mese dell'anno. Era calcolato di 29 notti sino dall'età di "Romulus" =

Ebbe il principio del novilunio (Nonae) nella quinta notte dopo il principio delle "Kalendae", cioè era preceduto da 4 notti di "Kalendae", che si contavano scalandole come "ante Nonas apriles". le quali erano "Nonae nuihtanae"; ebbe il principio delle "Idus" nel• la tredicesima notte dal principio delle "Ka• lendae" , ed il principio delle "Idus apriles" era preceduto da 8 notti di "Nonae" che si con• tavano scalandole come "ante Idus apriles"; ed ebbe 17 notti di "Idus", che si contavano sca• landole come "ante Kalendas maias". 1009

Il mese lunare di Aprile - ad ogni dician nove anni - cominciava le sue "Kalendae" con la 244— notte avanti alla "bruma" o solstizio invernale di quell'anno e terminava con la 216- nottata prima della stessa "bruma".

d) - Mese solare-lunare dell'Aprile - 30 gior_ nate e 30 nottate.

Con la riforma di Giulio Cesare l'Aprile fu arricchito di un "ante Kalendas maias" nel_ la serie delle "ante Kalendas maias", che da 17 divennero 18. Quella nuova denominazione, derivante dal_ la onomastica lunare, fu inserita al 26° posto = MACR0BI0, J della serie dei giorni del mese solare eL ' ^ù&u. Saturnalia,1,14,9 ( *£Lyu& -^exlWv ^fewoUs JAAOMV>) - -

e) - L'"APRILIS" dei "Menologia" rustici p coloniali.

= = C. I .Li. . Nei "Menologia" rustici o coloniali = "Menologia" ru_ di età imperiale appaiono riassunte le carat• stici - Confr. £ 172 e teristiche dell'Aprile solare-lunare.

- L'Aprile aveva 30 giorni

- Aveva le "Nonae quintanae", cioè - nominal_ mente- il novilunio avrebbe dovuto cadere nel_ la quinta notte dopo che si erano annunciate le "Kalendae" , cioè le chiusure dei conti, = Confr. i pagamenti e le scadenze di fine mese = 26 - La giornata era calcolata di ore 13 £ 1010

- La nottata era calcolata di ore 10 i

- Il sole era nel segno zodiacale dell'Ariete (ora, di Aprile, il sole è nel Toro)

- La forza di natura ("deus, dea dacftto ,Qgo ~) protettiva e predominante nella mesata era la vena del metallo (tutela Veneris da vena).

- Segue l'indicazione di una pratica pastora_ le: si puliscono o, piuttosto, si fa il con_

teggiQ delle pecore (oves ìustrantur)?oppure si fa la revisione statistica degli operai da = Confr.fi 28 h; 45 e; 101 c fatica (oves = pecoroni) =

- Seguono le indicazioni dei lavori industria_ li del grande o piccolo centro di lavoro sul quale gravita la circostante campagna. L'indicazione "sacrum phariae item sara- p_is" non trova riscontro in altre note relati• ve a questo mese lunare. E1 certo che si tratta di una industria = Confr. è 29 d o di una operazione industriale (sacrum)= Si può intendere col valore di industria del materiale siderurgico di ripartizione (phariae da bi^fariusT, "auIti-farina, ecc.) la cui assegnazione (census) spesso veniva frodata agli stessi maestri d'arte (vos turba = OVIDIO, Fhari censu frodata magistri« = =) ; anche Pasti,3,329- Confr. | 32 IX o p q; 112 il "sacrum Sarapis" (item Sarapis) indicherei^ c. be un altro tipo di ripartizione più o meno forzata, dato che si trova "sarapis" col si• = S.ISIDORO, gnificato di "rapina" = Grlossarium: "sara_ pia = rapina" Se invece, in questo caso, si vuole in_ tendere come rivestimento ((fd-f°S) potrà collegarsi alle memorie di avvolgimenti e di 1011 rivestimenti di rafforzamento numerose - come 3 vedremo - = = in questo mese lunare e po_ trà meglio connettersi al "sacrum Sarapis" (sacrum Phariae item Sarapis, oppure Serapis) che è facile collegare a "serpere" ossia "gira• re jpejr_avvolg_er e^.

f) Attenendoci ai frammenti dei "Fasti" prece• sarei anziati ed ai completamenti apportatevi dal Mancini, troviamo che, durante il mese lu_ nare dell'Aprile, le giornate lavorative (fasti e ooaitiales), semilavorative (endotercisi e nefasti parentales*) e di riposo (nefasti) erano distribuite così nella vita urbana :

Calcolo mensile Calcolo progressivo

-Dies fasti (giorni: 1,2,23) 3 13 •Dies comitiales (giorni: 3,4,24,26,27,28,29) 7 50 •Dies endotercisi (gior_ ni : ) ... 5 -Dies nefasti parentales (giorni: 13,15,19, 21,25) 5 20 -Dies nefasti (giorni» : 5, 6,7,8,9,10,11,12,14, 16,17,18,20,22) 14 29 Totale 29 117 1012

Cioè: Calcolo mensile Calcolo progressivo

- Giornate lavorative (fa• sti e comitiales)... 10 63 - Giornate semilavorative (endotercisi e nefa• sti parentales) 5 27 - Giornate di riposo (ne• fasti) 14 29 T o tal e 29 117

Il giorno aggiunto da Giulio Cesare aj.la onomastica di questo mese lunare ed intromesso = MICROBIO, avanti al quartultimo giorno della mesata, ebbe Saturnalia, 1,14, 9 - Confr. C.I.L., la qualifica di "fastus"= PASTI Prenestini, Altre tipiche notazioni appaiono talora al 26 aprile. nei "FASTI" epigrafici di età imperiale - tutti pervenuti a noi come residui più o meno frammen_ tari - nei tardivi "FASTI" di Polemio Silvio, e nei tardivi "FASTI" filocaliani. Ad esempio, in questi ultimi appaiono giorni forniti di note e di qualifiche comuni, che ne permettono l'aggruppamento. Ne teniamo conto, pur attribuendo a quelle note e qualifiche soltanto il valore di proba_ bili traccio residuali di consuetudini più an_ tiche, tra le quali però possono essersi verificai ti spostamenti di date ed infiltrazioni molto considerevoli di consuetudini tardive. Abbiamo dunque dai "FASTI" filocaliani le seguenti indicazioni:

- Senatus legitimus (giorni : 1,13) 1013 - Dies aegiptiaeus (giorni: 3,21)

- (giorni: 1,4,5,6,9,12,13,14,15,16,17, 18 /3Q7 - Con la qualifica "megalesiaci" al 4 e al 10 dove però manca la nota "ludi"; con la qualifica "cerealici" ali'11 e al 19, dove però manca la nota "ludi"; con la oualifica "florale^" al '/3B7 ).

- Circenses missus XXIV (giorni: 3,8,10,11,12, ' 19,20 /267 )

Altre note caratteristiche della vita ur• bana appaiono da altri "FASTI" :

- Ludi (giorni: 4,5,6,7,8,9,10,12,13,14,15,16, 17,18,19 /28,29,30/ - Con la qualifica "Matri magnae", "Matri Deum Magnae Ideae? "megalensia" al 4; con la qualifica "Cereri", "cerari", "ceriales" al 12,15 16,17,18,19; con la qualifica "Plorae", "florales" al /287 ) - Vari Pasti epigra_ fici - Pasti di Polemio Silvio.

- Circenses (giorni: 3;10,11 /267 ) - Pasti di Polemio Silvio.

- In circo (giorni: 10,12,19) - Vari Fasti epi• grafici. io 14

£§££££§§r| gli_arji||i_ind|bqliti_e_2er i_

L&t.t.Q.L?L^vnti_a, _legature_con_stanghette _di_ rinfianco.

a) - i° giorno del mese lunare di Aprile

- Di notte: Kalendis aprilibus = prima nottata delle "Kalendae apriles"

- Di giorno: frastus = giornata di lavoro obbligatorio con l'acqua e col fuoco

Note e qualifiche della giornata:

- Fortunae virilis....in balineis (Pasti

prenestini)

- (Pasti filocaliani)

- Venus verso corde (negli autori)

Confronta :

OVIDIO, Pasti, 4,133-164

PLUTARCO, Numa, 19

MACROBIO, 1,12,15

LYDO, De mense, 4,45

C.I.L., al giorno

VACCAIJ Fortuna: 11,23,32,33,66,67,68,69,72,73, 74,91,96,121,124,125,126,128,129, 131,158,261,262 1015 Venus, 66,70,71,72,86,87,89,90,91,167, 247,248,258,267

b) - I Pasti prenestini alle "Kalendae" di Aprile portano:

Frequentèr mulieres supplicant Fortunae^virili

/honestiores Vener-fe verticordiai7t humiliores etiam in balineis /leggi: in balanisjquod in iis ea parte corporis utique viri /leggi:vires7 — —C.T»L«, "PASTI" prenesti_ nudantur qua femiharum gratia desideratur = ni,al giorno

Cioè :

secondo la comune secondo la nuova interpretazione ; interpretazione :

Frequentemente le don_ Di frequente agli in• ne supplicano la Portu_ debolimenti (mulieres na Virile,quelle di da moliis)«4 suppli- condizione più alta scotto( supplicant) con supplicano la Fortuna avvolgimenti di raf• Verticordia,quelle di forzamento (fortunae condizione più bassa virili; fors,fortuna anche nei bagni perchè = cerchio di_rinforzo ivi gli uomini si denu_ + virilis da viriola dano massimamente in = braccialetto^ con quelle parti del corpo rame (Veneri da vena) per mezzo delle quali che fa da corda gira• si desiderano le gra• ta (verticordia da zie femminili. verta + chorda) in quelli »n4in,iri so• stenere maggiore sforzo (honestiores da conari); in quel- 1016

li invece che devono divenir più compatti (humiliores da humus = terra impastata e com• batta) anche con stan• ghette (in balineis /leggi: in balanis da = DI! CANGE, P*M«/®5 = stanghetta "balinus","baleys" "balinja" - Thes sporgente/)^ =perchè ling.lat."balanus" in quegli indebolimenti (in iis) bisogna (desi- deratur) ciò per far collegamenti (femina- rum gratia da femen, f emur) in quella parte dell'assieme dell'og• getto (in ea parte cor- poris) dove del tutto sono manchevoli (nudan- = DIEFENBACH, 11,94 tur = =) le forze (utique viri nudantur; /leggi: vires nudanturj

c) — Questi owii accorgimenti tecnici traspaio_ OVIDIO n0 ev^-deriti anche dalla trasfigurazione poetica Fasti,4,133-162 di Ovidio = Secondo i debiti sistemi (rite) producete fcòTìTi"8) questa forza di natura fdeam) voi, distributrici di laminature o di oggetti lamina = WALDE, ti (Latiae matres) e voi legatrici (nurus d"a~ "nurus" (binden) é . ,.• ,

nere)= = e voi;cui bisogna il lungo rivesti• mento di una fasciatura (quis vittae longaque vestis abest.) ÌOÌT

Togliete via le precedenti legature metalli che dall'incavo (aurea redimicuTa" solvite collo) dove si son fatte le incrostazioni (marmoreo da mare = acc^iia + mora = fermata), perchè si deve lavare tutta la forza di natura da adoperarsi (tota lavanda dea est) e, prosciugato al fuoco l'incavo (siccato collo), rimettetevi i legami metallici (aurea reaimlcula recidi te collo") =

Prima bisognava aver fatto rapprendere CsTccaFat) i fili (capìllos) /di rame7 colanti (rorante~s) sulla pietra (litore da À i&o? ) /delle forme_7 (litore siccabat rorantes nuda capillos) ed i legatori (satyri. da satus, Saturnns eccl) e gli avvolgitori che girano continuamente (tur• ba protierva da turbo e~da torvua) provvidero la forza mtnrttQi* che loro serviva (videruntTdeam).

Posta in modo opportuno della resina (oppo- sita myrto), quella forza 8BL ffi&O&a (dea) coprì gli oggetti in modo appropriato (corr>orà~sua) e, per aver fatto ciò, fu sicura dell'uso (tuta fuit facto) e ordinò che voi facciate allo stes• so modo (vosque referre iubet).

Apprenderete ormai come (quare) si diano le resine (tura) all'avvolgimento di rinforzo (Fortunae virili) in quel punto che prima è yta• to umettato di acqua calda (discite nunc, quare Fortunae virili c;etis eo calida qui locus umet aqua) = =

Quella opportuna collocazione (ille locus) prende tutte le parti ricombinate (accipit cuneto. = =) ponendovi sopra come un velo (posito ve• lami ne) e provvede (videt) ad ogni difetto Colme vitium) dell'oggetto (corporis) messo a nudo 1018

= OVIDIO, (accipit ille locus pósito velàuiine cunctas, et Pasti,4,147-148 vitium nudi corporis omne videi) =

Questo fa l'avvolgimento di rinforzo (hoc facit Fortuna virilis), aggiungendovi (rogata) un poco di resina (parvo ture rogata) per copri• = OVIDIO, re e per celare i rafforzamenti (ut tegat celel>- Pasti,4,149-150 nue viros) =

Talora, invece, piazzate l'avvolgimento di rafforzamento (illain placate) con stanghette suppletive (supplicibus verbis da vérber) In questa frase si sente l'eco del brano che è stato tradotto alla lettera b) Sotto l'avvolgimento rimarrà (manef) la for• = FERALI, Le ma originaria (forma), la possibilità di uso origini di Roma, (mores~) ed il buon rendimento (bona fama da fa• §70 mi! fa) = di prima = =. = OVIDIO, . Pasti, 4,155-156 La società per le fusioni a getto (Roma) ordinò che si facessero reparti di lavoro(tempia) per il rame colato (Veneri da vena) da usarsi normalmente (nomina da voftef ) come corde per = OVIDIO, avvolgimenti (Venus verso nomina corde "tenet) Pasti,4,157-160

dlZiCEMO AAA* fESTO RtmxaAW -fyuLu^ d) - Il "sacrum Fhariae" dei tardivi "Menologia" rustici o coloniali potrebbe in tal caso rappre• sentare la continuazione del ricordo della fa• sciatura o rivestimento per simili rafforzamenti perchè "Pharia" può anche connettersi a

94=-=2°; gio^=del=m|se=lun

===9i21ÌS2=S2ÌÌMrno_al_calar^della_l

applicazioni tecniche.=

a) - 2° giorno del mese lunare dell'Aprile

- Di notte: TV ante Nonas aprjles = seconda nottata delle "Kalendae apriles*

- Di giorno: Fastus = giornata di lavoro obbligatorio con l'acqua e col fuoco, Ma, essendo "postridie Ealendas" e = Confr. "TV ante Nonas". doveva considerarsi i? 38 a "religiosus et ater" =

Note e qualifiche della giornata:

- Pleiades (negli autori)

Confronta:

OVIDIO, Pasti, 4,165-178

b) - Le sette Pleiadi offrono ad Ovidio l'occa• sione di insistere nelle sue trasfigurazioni. Siamo alla quarta notte avanti il noviluni» (Nonae) ed il "viator", se ha voluto fare il suo cammino, ha dovuto consumare e metter nel conto (ponere) più di una metà, della sua face ( s^mi u sl,¥m~Ta'c ém ~ vig'iTaTa noe te" " viator ponet) avanti che col primo mattino sian sorte le Pleiadi. 1020

Sei di esse "ripi e nitrici" od "arricchi- trici" (Fleiades) o "giratrici" (Verglliae,~da = SERVIO", Ad vergere = ~~=) si eran congiunte con forze Georg. 1,138 naturali (dei). Il "lavoro_di indurimento" fBteropen età 6-tiyio$ + opus) si ora congiunta col martello (Marti); la "forza degli stringimenti" (Alcyo- = BROZZI, nen, dao)A7l^L= "j e la "accuratezza delle § 978 - Confr. è 119 c legature" (Celaeno da caliga,cilicium) si erano congiunte con la corda (Neptunus da napurae); la "facoltà di_accrescimento" (Maia da major) = Confr. §111 a =, la "facoltà di_trar fuori forze nasco• ste" (Electra da elicere; da eligere) e la "facoltà di_eauilfbrare" (Tavrete da Tau + age- = PERALI, Vestigia, 34 re « ~=) si erano congiunte col fuoco puro (Tovi) mentre, infine, "il_lavoro cli_riparti- zione" (Merops da [Upos + opus) si era unito con una forza limitatrice (mortali da mora), cioè con le tubature a sifone (Sisyphus da~ 1021

a) — 3° giorno del mese lunare dell'Aprile

- Di notte: III ante Nonas apriles = terza nottata delle "Kalendae apriles"

- Di giorno: Comitialis = giornata di lavoro obbligatorio in comune, ma senza fuoco.

Note e qualifiche della giornata:

- Natalis Dei Quirini (Fasti filocaliani)

La notazione dovrebbe riferirsi piutto• sto al 5° giorno di questo mese lunare di = Confr. § 96 Aprile = = . •

b) - 4° giorno del mese lunare dell'Aprile

- Di notte: Fridie Nonas apriles = quarta nottata delle "Kalendae apriles"

- Di giorno: Comitialis = come sopra

Note e qualifiche della giornata:

_ Ludi Matri Magnae ( Fasti maffeiani e prenestini)

- Dea megale - Megalensia (Fasti prenestinj) il)22

- Ludi megalesiaci (Pasti filoealiani)

Confronta :

OVIDIO, Pasti, 4,179-372

LIVIO, 29,14

CI.L., Pasti praenestini, al giorno

GELLIO, 2,24,2; 18,2,11

C.I.L., al giorno

VACCAI:

Madre degli dei. 52-60, 91,95,141

Ludi megalesi,-54,91,95,97,100

La trasfigurazione ovidiana conserva anche in questo brano evidenti memorie di antiche tecniche e di antiche organizzazioni industriali; ma,riferendosi ad apporti tardivi nella vita = Confr. industriale di Roma - 548 ab U.c. -,non ne | 97 bis b; ma , ,,. vedi £ 111 a trattiamo qui = 1023

iÌ=-=Ì°=giorgo=2fl=mese=lunar^^

-_Cìclorsocial|=d|ll|_ingustrie_acc

a) - 5° giorno del mese lunare dell'Aprile

- Di notte: Nonis aprilibus = prima nottata del "novilunio" di Aprile (Nonae)

- Di giorno: NefaBtus = giornata con divieto, di lavori obbligatori

Note e qualifiche della giornata:

- Fortunae publicae (Fasti precesarei anziati)

- Fortunae publicae citeriori in colle (Fasti prenestini)

Confronta :

OVIDIO, Fasti, 4,373-376

LIVIO, 29,36; 34,53

C.I.L., al giorno

MANCINI, al giorno

VACCAI:

Fortuna publica.124 - Confr. § 93 a b) - Bafforzamento (Fortuna) e controllo indu• striale (sacrata) dell'assemblea sociale (pi- blica) per 1'accollamento (in colle) dell'impre sa appaltata (Quirini da quiris = hasta = appal-

(quondam sacrata est colle ^uirini, bac Fortuna = Confr. die Pubìica) = =

La notazione "citeriori in collew dei "PASTI" prenestini fa pensare che si trattas• se di aecollamenti di appalti di seconda mano o ritardati e perciò da sollecitarsi e da raf• forzarsi e da controllarsi con cura particola• re (citeriori, da.ciere. citare)

Forse a questo 5° giorno deve attribuirsi la nota "Natalis Quirini", che i "FASTI" filo- caliani portano, come vedemmo, al 3° giorno = Confr. di questo mese lunare = $ 95 a 1025

El^-=^°-lQ°=£Ì£in£=del=mese_lunare dell'* torilià"

a) - 6° giorno del mese lunare dell'Aprile

- DI notte: Vili ante Idus apriles = seconda nottata del "novilunio" di Aprile (Nonae)

- Di giorno: Nefastus = giornata con divieto di lavori obbligatori.Ma, essendo "postridie Nonas" doveva considerarsi "religiosus et ater" = Confr. à 38 a

b) - 7° giorno del mese lunare dell'Aprile

- Di notte: VII ante Idus apriles = terza nottata del "novilunio" di Aprile (Nonae)

- Di giorno; Nefastus = giornata con divieto di lavori obbligatori

c) - 8° giorno del mese lunare dell'Aprile

- Di notte: VI ante Idus apriles = quarta nottata del "novilunio" di Aprile (Nonae)

- Di giorno: Nefastus = come sopra Note e qualifiche della giornata:

- Natalis Castoris et Follucis (Pasti filocaliani)

Confronta :

C.I.L., al giorno

La nota dovrebbe riferirsi all'11° = Confr. £ 97bis giorno di questo mese lunare =

d) - 9° giorno del mese lunare dell'Aprile

- Di notte: V ante Idus apriles = quinta nottata del "novilunio" di Aprile (Wonae)

- Di giorno: Nefastus = come sopra

Confronta : OVIDIO, Fasti, 4,377-388

e) - 10° giorno del mese lunare dell'Aprile

Di notte: IV ante Idus apriles = sesta nottata del "novilunio" di Aprile (Nonae)

Di giorno: Nefastus = come sopra.Ma, essendo "IV ante Idus" doveva con• = Confr. siderarsi "religiosus et ater"= j38 a 1027

£2=bis=-=ll°=giorno_d|l=mes|_lunar|

del=fyoco^=

a) - 11° giorno del mese lunare dell'Aprile

- Di notte: III ante Idus apriles = settima nottata del "novilunio" di Aprile (Nonae)

- Di giorno: Nefastus = giornata con divieto di lavori obbligatori

Note e qualifiche della giornata:

- H.atri D.enm ài.agnae I.deae (Pasti precesarei anziati)

- Matri deum magnae in Palatio (Fasti prenestini)

- Sacrificium maximum Fortunae primigeniae (Fasti prenestini-)

- Oraculum patet (Fasti praenestini)

- Oraculum religiose saeptua unde sortes primum ex silice eripuisse (CICERONE, De divin. 2,41,85)

Confronta :

OVIDIO (nulla)

VALERIO MASSIMO, 1,3,1

C.I.L., al giorno e pag. 339

MANCINI, al giorno lo28 VACCAI: Vedi é 95 b

b) - In questo giorno la trasfigurazione ovi- diana tace. a „ E per le stesse ragioni che accennammo al = Confr. * £ 95 b; ma vedi 4° giorno di questo mese lunare di Aprile = a noi pure non trattiamoceli ciò che si riferisce alla "Magna Mater".

c) - Ci sembra invece di non dover tacere del• la "Fortuna primigenia" e delle "sortes praene- stinae".

Si trattava di una lavorazione industria- le mtk 0fflk&& (sacrificiura maxi- . mum) per m primitivi (primigeniae) QSSg&xatiMifr (Fortunael; e si trattava forse della confrica• zione (PoTlux da pollucere) e dell'arida esca (Castor da castus - arido) e dell'operazione = FESTO e PAOLO,"orare" (oraculum da orare = agere) = = che aperta• mente facevasi (patet) con l'uno e con l'altro = = C. I . L . , (utro) = Pasti prenestini, al giorno • Forse, come ricorda Cicerone, in origine erano confricature da farsi con un pezzo di silice (ex silice) per mezzo del moto circola• re di una corda avvolta (sortes da sertum). operando (oraculum) in un ambiente recinto (saeptunp e secondo un sistema ofebligatorio = CICERONE, (religiose") o riservato (Oraculum... .religiose De divin.2,41,85 saeptum unde sortes primum ex silice eripuisse)