C a P I T O L O Xi ° Il Mese Dell'aprile *
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CAPITOLO XI ° IL MESE DELL'APRILE * - "APRILIS liB9 INDICE DEL CAPITOLO XI° 92 = Il mkme del mese di Aprile - Il mese solare - Il mese lunare - Il mese so_ lare-lunare - L'"APRILIS" dei "Meno_ logia" rustici o coloniali - Giorna__ te lavorative, semilavorative e di riposo ed altre caratteristiche urba_ ne nel mese lunare dell1 "APRILIS" Pag. JOO^ 93 = 1° giorno del mese lunare.dell'"Apri_ lis" - Lavori per il filo di rame da avvolgere e rafforzare gli arnesi in_ deboliti e per i rafforzamenti a lega ture con stanghette di rinfianco 94 = 2° giorno del mese lunare dell'"Apri_ lis" - Cammino notturno al calar del_ la luna - Varie qualità delle forze di natura nelle loro applicazioni tecniche 95 = 3° e 4° giorno del mese lunare del_ 1'"Aprilis" 96 = 5° giorno del mese lunare dell'"Apri_ lis" - Ciclo sociale delle industrie accollate per appalto « 4 025 ÌO0O 97 = 6°-10° giorno del mese lunare del_ l'"AprilisM Pag. JOZZ 97 bis - 11° giorno del mese lunare del_ l,wAprilis" - Tecnica dell'accen_ sione del fuoco " ^ 98 = 12° giorno del mese lunare del_ l'"AprilisM - -Commercio e lavora zìone del grano 99 = 13° giorno del mese lunare del_ l'"Aprilisw - Lavori straordina ri per il fuoco saldatore e dis n -/PS-/ saldatore 100 = 14° giorno del mese lunare del_ l,nAprilis" B 101 = 15° giorno del mese lunare del_ l'"Aprilisw - Lavori straordinari per la battitura,spezzatura e fran_ turnazione dei metalli - Per la ventilazione e per i mantici delle fucine 102 = 16°-18° giorno del mese lunare del l,wAprilis" • 401) 1001 103 = 19° giorno del mese lunare dell'"Apri_ lis" - Lavori straordinari per il com_ mercio e la pesatura del grano - La tecnica della panificazione Pag. 40k~{ 104 = 20° giorno del mese lunare dell'"Apri lis" » 4 0tf 105 = 21° giorno del mese lunare dell"'Apri_ lis" - Lavori straordinari per la frantumazione e per la raccolta dei rottami metallici - Preparazione e fondazione di "Roma" per iniziativa di un appaltatore di piccole fusioni a getto " AO^f 106 = 22° giorno del mese lunare dell'"Apri_ lis" " A OFF 107 • 23° giorno del mese lunare dell'"Apri_ lis" - Fusione del metallo ed alcool di vino usato per avvivare le fiamme.... 108 = 24° giorno del mese lunare dell'"Apri_ lis» " 40 109 = 25° giorno del mese lunare dell'"Apri_ lis" - Lavori straordinari per la eliminazione della ruggine e del ver_ derame « J060 110 = 26°-29° giorno del mese lunare dell'nApri_ lis» ~'M<* .002 CAPITOLO XI° IL MESE DI APRILE - "APRILIS" 21=-_Jl_g2Ì|_^|J_g|l|=M=Agrile^_Il_mese l£lf^|_-=^J3ese_lunaj;e_ lavorative e_di_riposo ed altre caratteri- stiche urbane nel mese lunare dell'"APRILIS". a) - Il nome dell' '"APRILIS" Ovidio, nella sua trasfigurazione poetica, interrogando la musa dei congiungimenti (Erato da££<*o> = unire, collegare) si sente rispondere che il mese dei lavori al crogiuolo (Cythereius da XVTOS, Xodcfoì = crogiuolo) lasciò predomi- hare (cessit) quelli che si attengono alle nor• me (nomen) per le unioni continuative e tenaci (ataoris teneri da amare = unire + tenere'« = SBOZZI, £ 1666 leg_are_= =) cioè per le legature a lunghi avvolgimenti di fili di rame, delle quali trat• tano ampiamente, come vedremo, le notizie rela• = Confr. § 93 tive alle "Kalendae" d'Aprile = "Erato"aggiunge che questa era in fondo la stessa corda, la stessa funicella (sors da ser• = VARRONE, De 1.1.6,64-65 - ta; sororiare = iungere = =) delle primiti• BROZZI, 759, ve legature degli arnesi di pietra ai manubri 760, 1108 di legno CSàturnus) = = OVIDIO, Pasti,4,195-198 Ma, su questa particolare visione dei lei- - Confr. j 1 g. 1003 gami apparenti delle "legature", predomina il ricordo delle invisibili ed occulte leghe o misture metalliche (amores da amare = unire) che nella massa metallica fusa (Venus da vena) identificano la distributrice e ripartitriee (mater) della duplice colante sostanza da unire = OVIDIO, Fasti,4,1 (mater geminofum amorum) = = Infatti tutte le incertezze degli antichi autori sulla etimologia del nome di questo me• se, se pendono verso il tardivo concetto cosmi- co-naturalistico e misteriosofico di un aprirsi = VARRONB, primaverile dei mari e delle terre, di un ri• De 1.1.,6,33 - prodursi delle piante, dei fiori e degli anima• C.I.L.,Pasti pre- li all'alito primaverile » = pure sfociano nestini,al mese - MICROBIO,Saturna quasi sempre, nei ricordi che il metallo di lia,1,12,8-14; vena (Venus), unito alla lega (Anchises da 1.21,6 ecc. /6w^>. angefe), produsse il bronzo (Àéneas da aes, = PERALI, aeneus) = =, che "Venere" fu congiunta e De fabrilibus, XXXVII-XXXVIII consorte del "fuoco della fornace e della fuci• = Confr., na^ (Vulcanus)= =che infine, essa - madre del as 9,3. ,PBTTAZZONI, Filoktetes-Hephai_ bronzo (matef~.ieneaé) , il quale aveva guidato stos,in "Riv. di i lavori delle laminature (regis latinorum) - Filol. e d'istruz. classica" KXXVII, si era congiunta col martello (cum Marte jungi- 2(1909),170-189 tur), da cui aveva avuto origine l'assemblea dei fonditori a.getto ( a quo populus romanus — =C.T»L.j Fasti prenestini, ortus est) = al mese. Ovidio tanto profondamente aderisce a questa visione nella sua trasfigurazione poe• tica, che coglie qui,11 destro per dare le genealogie - ossia la serie ordinata (òTdTne sorjEem) delle lavorazioni metallurgiche - "troiane" ed "albane" risalendo al trasformato• re martello fMars) che fu la prossima causa 100 4 (proxima causa) delle lavorazioni per le fusio• ni a getto (fero Marti primàm~dedit ordine sor• te e;) e, risalendo ancora più indietro, (gradii bus murtl¥~r"épèrVam)al primordiale metallo di = OVIDIO, vena (Venus), che ne fu il primo principio Fasti,4,25-27 Nel ricercare le successioni (saecula da segui) ossia le successive operazioni della produzione (generis) si giungeva sino ai pri• mordiali (principium) collegamenti (cognatds) di forze naturali (déos). Dopo la faticosa e responsabile scelta ("Eieetra'Ha eligere) delle pietre che sostengo• no e contengono il metallo (Atlantis &&«>t3~Xzuj ^TA^TOC ,affileta) mettendo a giacere sul fuo• co le pietre scelte("filectraro concubuisse lovi) se ne otteneva la prima spezzatura (Dardanon da J*pd*iTTur) e si strappavano via dalla terra = OVIDIO, le parti metalliche (Erichthonius dal^^^ = Fasti,4,29-33 Attraverso i cunicoli o canali sotterra• = FERALI, nei della miniera (Troia da trua = cunicolo) = = Introduzione, cavalli da tiro sotterraneo (Tro s,trossuli) XVIII (26) portavano fuori il materiale scavato e lo affi• davano ad un infuocatore dei rottami (Assaracus - OVIDIO, da £ ^ . axare r~assare = abbruciare + paixoj Fasti,4,33-34 racemari = frantume.raccattare frantumi) • Per questa operazione si adoperavano re• cipienti fumosi o crogiuoli (Capys da X *TT JU> F capis), finche veniva tirata appresso (proximus da procus^procax) HMMB la lega (Anchises daoCy^w ) e veniva unita al metallo (Venus) e ne derivava il "legato" (satus da Saturnus, 1005 = BROZZI, satura, consitura, sàtor.cònsitor ecc. = =) 1124 - WALDE, "Saturnus","sero" (hinc satus Aeneas) cioè il bronzo (Aeneas = = OVIDIO, aes, aeneus) = = Fasti,4,34-37 Il bronzo (Aeneas), esaminata attraverso i fuochi la sua "gig^iabilità", ossia le sue possibilità di utilizzazione (pietas spectata = PERABI, per ignes da pi.jus, p_ijare, pigliare) = = Le origini di Roma, § 64 sostenne una seconda lavorazione industriale (altera "sacra), avendo alle spalle il padrone = OVIDIO, che l'incitava (patrem humeris) = Pasti,4,37-38 A questo punto l'impresa, l'azienda delle filature (domus Iulia da iulus, .jnhilles,.juhles) = Confr. £ 85 b = viene ad inserirsi (tangit) tra gli operai (avos da avere, apcre,"aSipIsci) fabbri• = OVIDIO, canti metallurgi (Teucros darC-u*^ ) = Fasti, 4,39-40 E comincia allora la serie dei "Silvii" ossia dei diversi "tagli" (STLvius da siIva = vA*\ ; ti Ài \CO = separare) della produzione (gente da generare) dei laminatori (Latia. = OVIDIO, Fasti,4,41-42 - Latine) = Confr. § 32 IX Il padrone (pater) che tagliava le varie parti (Silvius)ne aveva dei lingotti o dei laminati (Latine da later). Dal "laminato" o "lingotto" (Latinus) si ridiscende (subit) alle rifusioni in appositi recipienti (suoTt^Albà~ Latinum da alvus,alveus) e vien tirato appresso (proximus da procns, pjroeax) con le martellature (proximus est ti- tulis da Titius. tudes)il soprarrafforzato o pudellato o temprato metallo (Epitus da crr» + »S = VIS ; = ben saldo). 1006 Con questo vien fabbricato prima il reci• piente concavo ("CapyB da capis =_vaso) poi il recipiente ancor più convesso e panciuto (Cal- petus da calpar), lavoro anch'esso dell'operaio favus da avere, apere, adipisci). Ed infine la fabbricazione di colli tubola• ri fTiberinus da tibia,tubus) attraeva l'atten• zione (habebat) della direzione (regnum) del padrone (patria) e la mescita (mersus) della acqua contenuta nel recipiente (tuscae aquae da tescùm) veniva condottata (dicitur; ma leg^- gi: duci tur da doccia^ nella gorgogliante gola (in gurgife) = Qui cambia l'angolo visuale del poeta (....iam tamen....viderat....) = . =,e,dai recipienti metallici,si passa agli arnesi. Il primo e più elementare è.lo scalpello fatto a forma di piede (Agrippa = Acrota da k\<poT-'\\ ' "agrippae appellati quorum in nascendo non caput sed pedes primi extiterant" = =); lo segue il giavellotto ad alette che è ottenu• to in piccole fusioni a getto (Romulus) e che si attacca pungendo (nepotem da nepa = scorp_ioz ne}.. La tradizione ricordava che da esso eran sprizzati fulmini o scintille. Poi la società (mons da munflus =~~ =) o l'accollo (collis) dei lavori (Aventinus da àvereVapere,adipisci) aveva prodotto le falci che tagliano attirando (Pròcas da procax) ed, infine, l'arco regolatore (Numitor davo^s ) che trattiene e butta fuori (germanus da gjir- menT la rigida freccia (duri Amull da Aemilius ,\e v-'.lv* . -x y> A X cL = che va. ad_ at t ac car s_i ) ; ar c o = OVIDIO, e freccia destinati a contendere sempre fra Fasti,4,49753 loro = = OVIDIO, E, mentre "Amulius" andrà spezzato (cadit) Fasti.3.67 - Con e verrà rifuso in forma (traiéctus = = : fr.