Da Don Bosco Ai Nostri Giorni

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Da Don Bosco Ai Nostri Giorni MORAND WIRTH. DA DON BOSCO AI NOSTRI GIORNI. Tra storia e nuove sfide (1815-2000). 2000, by Libreria Ateneo Salesiano, Roma. AR gennaio 2011. Libro della Comunità di Valdocco. PRESENTAZIONE. Sono trascorsi quasi quarant’anni da quando si pubblicò per la prima volta il materiale che costituiva il nucleo originale di questo volume. Dopo alcuni anni il testo venne rielaborato e pubblicato in lingua francese. Ben presto uscirono anche le edizioni in italiano, spagnolo, portoghese, inglese ed altre ancora. L'accoglienza positiva dimostrò che il volume offriva un apprezzato servizio per la formazione dei giovani confratelli, e per tutti i membri della Famiglia salesiana. Presentava infatti un quadro completo, anche se essenziale e sommario, della storia salesiana da don Bosco al Concilio Vaticano II, servendosi degli studi che incominciavano a prodursi con metodologia più rigorosa a partire dall'inizio degli anni sessanta. In seguito al Concilio Vaticano II già il Capitolo generale XIX nel 1965 e soprattutto il Capitolo generale speciale dei Salesiani del 1971-1972 avviarono una impegnativa riflessione sulla missione salesiana, sulle sue implicanze e sul conseguente impegno di rinnovamento. Un influsso positivo notevole in tal senso esercitarono anche le celebrazioni del centenario delle missioni salesiane nel 1975 e, più tardi, del centenario della morte di don Bosco attraverso le molteplici iniziative attorno al 1988. Similmente aumentavano le ricerche presso le Figlie di Maria Ausiliatrice in occasione dei centenari della fondazione dell'Istituto nel 1972 e della morte di madre Mazzarello nel 1981, in particolare presso la Facoltà di Scienze dell'Educazione Auxilium. Ampio riscontro di rinnovamento e di rilancio si ebbe anche presso i Cooperatori salesiani, gli Ex allievi, le Ex allieve, le Volontarie di Don Bosco ed altri Istituti, assecondando e promovendo la riflessione attinente la Famiglia salesiana. Tutto questo faceva si che da più parti venisse rivolto a don Morand Wirth l'invito a riprendere in mano l'opera per l'opportuno aggiornamento. L'occasione propizia si presentò finalmente con la cooptazione dell'Autore da parte dell'Università Pontificia Salesiana per affidargli l'insegnamento di storia dell'opera salesiana nel biennio di studi coordinato dall'Istituto di Spiritualità della Facoltà di Teologia, per cui si giustifica pure l'inserimento del volume nella collana di Studi di Spiritualità promossa dall'Istituto. Non mancavano perciò ragioni per intraprendere un rifacimento totale del libro, ma l'Autore ha preferito mantenere lo stile semplice e lineare, senza perciò sacrificare le esigenze di un approccio metodologicamente corretto e rigoroso. D'altra parte chi cerca materiale di dettaglio scientificamente elaborato lo può trovare oggi facilmente nelle numerose pubblicazioni periodiche e monografiche che via via sono venute alla luce in questi anni e mediante la documentazione in microschede o digitalizzata, in CD-Rom o direttamente in rete. Fra le novità assolute del volume il lettore troverà soprattutto una rassegna introduttiva delle pubblicazioni che hanno contrassegnato la ricerca nell'ultimo trentennio. È stata inoltre aggiornata la documentazione delle note a pie di pagina ed accresciuta la bibliografia riportata alla fine del volume. L'aggiunta più rilevante è costituita dai capitoli che trattano del periodo recente, dal Vaticano II ad oggi, e da una serie di appendici. Si propone così una storia che ha avuto un vasto sviluppo. Con l'intento di far tesoro di questa memoria ricca e promettente, l'Autore ridisegna un panorama del cammino percorso, evidenziando anche difficoltà e scommesse di futuro. Le nuove sfide caratterizzano soprattutto la terza parte del volume. Man mano che l'opera salesiana si andava sviluppando, la realtà si allargava dai Salesiani alle Figlie di Maria Ausiliatrice, ai Cooperatori, agli Ex allievi e alle Ex allieve, alle Volontarie di Don Bosco e ad altri ancora. Ringraziando l'Autore di questo volume che ci offre il frutto maturo delle sue fatiche, auguriamo che esso possa trovare una accoglienza altrettanto fortunata come i precedenti, prolungando un prezioso servizio soprattutto a favore della rigogliosa Famiglia salesiana. Roma, 24 maggio 2000. Memoria liturgica di Maria Ausiliatrice. Juan Picca. Direttore dell'Istituto di Spiritualità della Facoltà di Teologia dell'UPS. INTRODUZIONE STORIOGRAFICA. Dalla metà dell'Ottocento circa fino ad oggi, la storiografia salesiana ha percorso ormai un arco di quasi centocinquant'anni. Invero, il desiderio di conservare la memoria dei fatti e di tramandarla ai posteri, già presente nel Fondatore e nei suoi primi collaboratori, si concretizzò in vari modi dalle origini fino ai giorni nostri, anche se con scopi e criteri diversi. Prima di iniziare il nostro percorso, non sarà inutile dare un rapido sguardo d'insieme ai periodi e al modo con cui si è cercato di scrivere la storia salesiana. Cronache, memorie e prime biografie (1858-1888). Don Bosco aveva una predisposizione per la storia. Gli piacevano i libri di storia. Ai suoi ragazzi e ai primi Salesiani raccontava, sia per utilità sia per divertimento, fatti e avvenimenti della storia o della propria vita. Egli stesso poi scrisse vari libri di questo tipo ad uso del popolo e della gioventù. Con gli anni e le iniziative da lui promosse, crebbe anche l'interesse dei testimoni per i fatti e i gesti della sua vita. Nel 1858, il chierico Giovanni Bonetti cominciò a fissare su quaderni scolastici eventi recenti e passati degni di nota. Nel 1861, sotto l'impulso di don Rua, un gruppo di giovani collaboratori creò una «commissione», impegnata a raccogliere e a controllare collegialmente quanto don Bosco diceva e faceva. Persuasi di avvertire in lui «doti grandi e luminose», anzi «qualche cosa di sovrannaturale», i membri del gruppo sentivano «uno stretto dovere di gratitudine, un obbligo di impedire che nulla di quel che s'appartiene (sic) a D. Bosco cada in oblio, e di fare quanto è in nostro potere per conservarne memoria». Sorsero così con il passar degli anni numerose cronache, cronachette, memorie, annali e testimonianze, che costituiscono una ricca fonte di dati, informazioni e valutazioni. La maggior parte di questi preziosi contributi, sebbene già utilizzati da studi di prima mano, resta tuttora inedita. Un'altra fonte, ricca di dati concreti e di realtà quotidiane, è costituita dai diari e dai verbali delle prime conferenze e adunanze. Di questi sono stati pubblicati il diario dell'Oratorio di Valdocco (1875-1888), i verbali delle «conferenze capitolari» (1866-1877), quelli delle «adunanze del capitolo della casa» (1877-1884) e delle «conferenze mensili» (1871-1884), e le testimonianze riguardanti un indagine fatta nel 1884 a Valdocco. A questa documentazione bisogna naturalmente aggiungere tutta quella lasciata dallo stesso don Bosco: la copiosa mole di libri stampati (saranno riuniti in 37 volumi di oltre 500 pagine ciascuno) e i manoscritti. Tra questi vanno ricordate anzitutto, oltre alle numerose lettere, le preziose Memorie dell'Oratorio di S. Francesco di Sales dal 1815 al 1855, redatte tra il 1873 e il 1875. In forma di racconto, queste Memorie ci rivelano l'interpretazione che il vecchio don Bosco dava alla preistoria e agli inizi dell'Opera salesiana. Infatti, lo scopo principale dell'autore era di tipo istruttivo e edificante: «Il mio lavoro - scriveva - servirà di norma a superare le difficoltà future, prendendo lezione dal passato», e «a far conoscere come Dio abbia egli stesso guidato ogni cosa in ogni tempo». Nel 1876, durante le conferenze tenute in occasione della festa di S. Francesco di Sales, fu fatta per la prima volta la proposta di stabilire uno storiografo della Congregazione, e fu chiesto ai direttori di scrivere o far scrivere la storia del proprio collegio, la cronaca degli eventi più importanti, e di mandarne una copia a Torino. La stessa proposta venne ribadita durante le successive conferenze e nei primi Capitoli generali della Congregazione. Nell'agosto del 1877 usciva il primo numero del Bollettino salesiano, che dava regolarmente numerose informazioni sull'Opera salesiana, specialmente nelle missioni. È una fonte importante, anche se si deve tener conto del suo carattere divulgativo e celebrativo. Tra il 1879 e il 1886, il direttore del Bollettino, don Giovanni Bonetti, pubblicò la prima storia dell'Oratorio di S. Francesco di Sales, basandosi sulle Memorie dell'Oratorio di don Bosco. Negli anni successivi appariranno le prime pubblicazioni elogiative e pubblicitarie sul fondatore dei Salesiani e la sua opera. Tra esse spiccano quelle del sacerdote Louis Mendre (1879), del dottore Charles d'Espiney (1881), del conte romano Costantino Leonori (1881), del prelato Marcelo Spinola (1884), del magistrato Albert Du Boys (1884) e del giornalista Jacques-Melchior Villefranche (1888). Finalmente, nel 1883, fu chiamato da don Bosco come segretario l'uomo che diventerà il primo storiografo ufficiale della Società salesiana: don Giovanni Battista Lemoyne. Egli iniziò subito la monumentale raccolta di Documenti per scrivere la storia di D. Giovanni Bosco, dell'Oratorio di S. Francesco di Sales e della Congregatone Salesiana, una compilazione di ben 45 faldoni di bozze di stampa, che saranno alla base delle future Memorie biografiche di don Giovanni Bosco. Storiografia agiografica classica (1888-1965). Due anni dopo la sua morte, iniziava a Torino il processo di canonizzazione di don Bosco. Le deposizioni dei testimoni rilasciate durante il processo costituiranno una nuova fonte importante sulla vita e le virtù del Fondatore. Altrettanto si dovrà dire in seguito per i processi di canonizzazione di Maria Domenica Mazzarello e di Domenico Savio. Nel 1898, decimo anniversario della morte di don Bosco, usciva dalla scuola tipografica libraria salesiana di S. Benigno Canavese il pri mo volume delle Memorie biografiche di Don Giovanni Bosco, raccolte dal sacerdote salesiano Giovanni Battista Lemoyne. L'opera comporterà 19 volumi. Don Lemoyne curò la pubblicazione dei primi nove volumi tra il 1898 e il 1916. Don Eugenio Ceria pubblicò, tra il 1930 e il 1939, i volumi XI-XIX, mentre il volume X uscì soltanto nel 1939 per opera di don Angelo Amadei.
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