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VITTORE BOCCHETTA – nota biografica (dal libro autobiografico “Prima e dopo” Tamellini Edizioni). Vittore Bocchetta nasce a Sassari nel 1918, il A Chicago ripercorre gli studi fino ad padre è un ufficiale del Genio militare. Dopo ottenere il Ph.D. (Doctor of Philosophy), aver vissuto fra Bologna, Verona, Cagliari, la lavora come giornalista e critico d’arte e Libia, aderisce giovanissimo all’engagement insegna Letterature Comparate, spagnolo e antifascista veronese. Nel 1941, ventitreenne, italiano alla Indiana University, al Saint comincia a subire la feroce prevaricazione Xavier College, alla Roosvelt University, del regime, passando lunghi periodi in all’University of Chicago e alla Loyola carcere, provando la frusta degli University. interrogatori, l’umiliazione e l’emarginazione di una società alienata e Dal 1956 al 1986 è presidente della Società conformistica. Nel novembre del 1943 divide Dante Alighieri e dell’Istituto italiano di la prigionia con Norberto Bobbio e i membri cultura di Chicago, ma solo nel 1972 può del primo CLN di Verona, per aver contribuito finalmente dedicarsi a tempo pieno alla alla fuga di alcune centinaia di militari scultura e alla pittura, lasciando la docenza e italiani detenuti dai nazisti. Rilasciato installando in città uno studio-fonderia per fortunosamente nel marzo 1944, si unisce al le opere in bronzo. Da artista riceve secondo CLN provinciale e può compiere importanti riconoscimenti e si vede dedicare un’efficace campagna di persuasione fra i mostre a Chicago dove espone più volte. giovani: molti dei nomi della resistenza Una survey del “Chicago Tribune” del 1990 lo veronese hanno incrociato il suo impegno. annovera nella lista dei quaranta maggiori Viene arrestato per l’ultima volta nel luglio maestri internazionali e alcune sue opere del ’44, appena in tempo per laurearsi in oggi sono esposte o inventariate nei più Lettere a Firenze. Torturato insieme agli altri importanti musei americani. membri del CLN, viene quindi deportato Del 1989 è il suo ritorno definitivo a Verona, dapprima nel lager di Bolzano, poi nei campi dove inaugura due sculture Monumentali di sterminio di Flossenbürg ed Hersbruck. commissionategli dalla città. Negli ultimi Qui vede morire uno ad uno quasi tutti i suoi anni si è dedicato soprattutto a raccogliere le compagni di lotta. memorie del proprio impegno antifascista e all’attività di conferenziere, specialmente Al ritorno a Verona, nel luglio del ’45, si trova nelle scuole. presto corteggiato dai nuovi o risorti partiti, GLI GLI UTILI, UTILIZZABILI E GLI UTILIZZATI con i quali entra però fin da subito in OPERE MONUMENTALI dissidio. Nuovamente percosso ed Oltre ai due monumenti veronesi, fra il 1965 emarginato, nel 1948 rifiuta una candidatura e il 1983 Bocchetta ha lasciato nelle strade e alla Camera dei Deputati nelle file del Partito in palazzi pubblici di Bayamòn (Puerto Rico), VITTORE BOCCHETTA Socialista e si decide per una sorta di esilio Chicago e Minneapolis alcune opere in Prima e Dopo volontario. Parte così nel 1949 per Buenos bronzo, marmo e alabastro di grandi Aires, con il visto di corrispondente per il dimensioni. Nel 2006 ha inaugurato il suo quotidiano “L’Arena”, e lì comincia a ultimo lavoro pubblico, un memoriale in Disegni, pitture, sculture bronzo all’ingresso del campo di riscuotere i primi successi come scultore e PERCORSI di un utilizzato, salvato. ceramista. Dall’Argentina passa poi in concentramento di Hersbruck, in Baviera. NELLA MEMORIA Venezuela, ma quando, nel gennaio del 1958, durante un soggiorno negli Stati Uniti, vittorebocchetta.com 24 gennaio - 8 febbraio 2015 apprende del colpo di Stato contro il dittatore Pérez Jiménes, risolve di non rientrare più a Caracas, abbandonando là le sue opere. Antico Granaio di Villa Greppi, via Monte Grappa 21, Monticello Brianza villagreppi.it sabato e domenica 15.00 - 19.00 “La vita è movimento “Vittore Bocchettta suggella “…se mi volto indietro vedo che “Sia nell’opera plastica quanto incessante del tutto ogni ora , a distanza di tanti non ho da vantarmi di nulla. in quella bidimensionale le pausa è una porzione di morte, decenni, la sua personale e Non mi pento e non mi vanto: figuralità di Bocchetta un pezzo del nulla. L’esistenza straordinaria esperienza del quello che è fatto, è fatto.” tendono ad allungarsi, a è essenzialmente il periodo di “prima” e del “dopo” e di quei VITTORE BOCCHETTA protendersi verso l’alto, anche cieco vagare in uno spazio lunghi anni di emergenza e di deformandosi, ma tutte in un immenso di cui cerchiamo lotta contro il nazifascismo e unico gesto che sembra invano i limiti che ci è contro la conformistica o rappresentare la “resistenza concesso conoscere e che ideologica abiezione di sé.” agonistica contro diventano mistero SIMONE GIANESINI l’imposizione dell’esistere.” nella nostra intuizione.” GIORGIO TREVISAN VITTORE BOCCHETTA “Il campo di concentramento di Flossenbürg necessario esercizio di memoria e di presa di disarmante brutalità e, al contempo, di anche a scolpire: opere in bronzo, in acciaio, ha una storia molto particolare. Costruito coscienza di quanto l’uomo sappia creare e commovente poesia; immagini nelle quali la in alabastro, in marmo… opere che giocano accanto a un giacimento di granito di quanto sappia invece distruggere. morte e il dolore si trasfigura in un esempio con la sperimentazione pur mantenendo un proprietà della DEST, l’azienda delle SS, esso Vorrei partire proprio da lì, da quelle cave di per l’umanità tutta. Disegni che potrebbero respiro classico e che dimostrano una era destinato a creare manodopera per granito, per raccontare brevemente il mio essere semplici testimonianze, quasi personalità ben definita, di tutto rispetto. soddisfare il fabbisogno di granito per i punto di vista su Vittore Bocchetta, un uomo immagini da cronaca, assurgono invece a Quando rientra nella sua Verona, Bocchetta monumentali e visionari progetti noto per la sua esperienza nei Lager di ruoli ben più elevati, vicini alla sacralità. è ormai artista formato e riconosciuto, dal architettonici voluti da Hitler, soprattutto Flossenbürg ed Hersbruck, ma anche un I tormenti di Bocchetta, tra l’altro, non si linguaggio personale. La figura è presenza per la costruzione del teatro di Bayreuth, artista e un intellettuale che merita di essere concludono con la Liberazione. Ne dovranno fondamentale nella sua opera: figure ora destinato alla rappresentazione delle opere considerato attentamente anche da un seguire altri, causati dalla mal accetta stilizzate, ora raccontate con ricercata e di Wagner, di cui Hitler era molto punto di vista diverso. È indubitabile che i indipendenza del suo pensiero e dalla sua voluta ingenuità, sul filo di un racconto appassionato. Lo strano incontro tra gli orrori disegni di Bocchetta dedicati agli orrori dei autonomia intellettuale che ne faranno un poetico e privato che sa catturare del Lager, la carica evocativa delle campi di concentramento esibiscano una emarginato nella sua madre patria, l’attenzione dello spettatore, partendo da architetture marmoree pensate dal nazismo forza espressiva sconvolgente. Del resto, spingendolo a cercare esilio all’estero, in un’esperienza drammatica per evolversi e l’impeto della musica wagneriana, apre credo non potrebbe essere altrimenti. Coloro Argentina e in Venezuela, prima, e a Chicago verso una luce possibile.” riflessioni tanto dolorose quanto profonde che hanno saputo, in un modo o nell’altro, poi. È qui che Bocchetta trova la propria che coinvolgono il ruolo della cultura, della fare i conti con il proprio passato e hanno nuova casa. Lavora come pittore e ha Simona Bartolena conoscenza, del lavoro nella storia saputo tradurre questa terribile e indelebile finalmente l’opportunità per realizzarsi critica d’arte dell’umanità, oltre che suggerire il esperienza in arte, hanno creato opere di come artista e come intellettuale. Comincia Vittore Bocchetta, Vittore Bocchetta, Teresio Olivelli 1945, Vittore Bocchetta, 07-07-07, 2007 Vittore Bocchetta, Happurg 44-45 1982 Bar Cavour.