L. ARCIFA, Per Una Geografia Amministrativa Dell'altomedioevo In
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PER UNA GEOGRAFIA AMMINISTRATIVA tenacemente disgregato le testimonianze archeologiche an- DELL’ALTOMEDIOEVO IN SICILIA cora cospicue cento anni fa, annullando ulteriormente la NUOVE IPOTESI DI RICERCA PER UN SITO possibilità di rilettura di quell’insediamento. Una occasio- ne insperata ci viene, invece, dalla documentazione archi- “BIZANTINO”: CITTADELLA DI VINDICARI (SR) vistica che consente di cogliere un ruolo non altrimenti ipo- di tizzabile e di ampliare i termini cronologici di questo abita- to, aprendo nel contempo prospettive nuove per una messa LUCIA A RCIFA a fuoco della geografia amministrativa di quest’area nel- l’altomedioevo. L’area archeologica di Cittadella è oggi compresa al- Il dibattito sulle trasformazioni delle strutture sociali, l’interno della più famosa oasi naturalistica di Vindicari; economiche e insediative nella Sicilia altomedievale, attra- essa occupa uno stretto e basso promontorio che si proten- verso la tarda età bizantina, l’invasione islamica, fino al- de da nord a sud circondato a est, nord e ovest da aree lacu- l’arrivo dei Normanni, si impernia sui numerosi contributi stri e paludose. Uno stretto canale, oggi parzialmente in- di carattere storico elaborati da H. Bresc nell’arco dell’ulti- sabbiato, collegava in antico al mare quest’area paludosa mo ventennio (AYMARD-BRESC 1973; BRESC 1976; BRESC che costituiva così una insenatura portuale naturale e ben 1980; BRESC 1983; BRESC 1984; BRESC 1995). Solo di re- riparata (Fig. 2). Tali caratteristiche geomorfologiche ripro- cente i modelli teorici fin qui proposti hanno trovato possi- pongono, peraltro, la conformazione tipica di questo tratto bilità di confronto nelle ricerche di archeologia medievale di costa a sud di Eloro, dove si susseguono numerosi panta- che con maggiore vigore e sulla base, appunto, di un tale ni lungo la costa o appena separati da essa da strette dune quadro interpretativo hanno ripreso il tema delle modifica- sabbiose (LENA-BASILE-DI STEFANO 1988). Immediatamen- zioni insediative in Sicilia tra tardo-antico e altomedioevo te a nord di Cittadella, il porto di Vindicari, sede nel medio- (ALLIATA-BELVEDERE 1988; MOLINARI 1997; APROSIO et alii evo di un importante caricatore, costituiva il naturale sboc- 1997). co a mare della città demaniale di Noto. Al tema della continuità/discontinuità tra tardo antico e Dal punto di vista amministrativo, a partire da epoca medioevo si è sostituita la consapevolezza di una realtà ben normanna, quest’area era inglobata nell’ampio territorio di più complessa da indagare, in cui i nodi principali Noto (Fig. 3), che le fonti tardo medievali suddividono in (l’“incastellamento” di età tematica; l’insediamento rurale montanea terra Nothi (l’area collinare e boschiva costituita nel lungo periodo; le strutture amministrative di età islami- dalle ultime propaggini dell’altopiano acrense) e maritima ca) sembrano prestarsi a molteplici soluzioni, con la com- terra Nothi, area di formazione alluvionale, delimitata a nord presenza di realtà diversificate (MAURICI 1992). Il confron- dal corso del Tellaro e che degrada verso la costa dove le to tra modelli teorici e realtà geografiche più circoscritte, numerose formazioni di pantani furono sfruttate come sali- quali le prospezioni archeologiche cominciano a delineare, ne nel corso dei secoli. A ben vedere, in questa distinzione, nell’evidenziare da una parte lo scarto ancora esistente, sot- che rimarca i caratteri geografici peculiari delle due aree, tolinea, nel contempo, la necessità di indagini mirate a sin- permane il ricordo di una diversa partizione territoriale che gole aree omogenee; la scarsa unitarietà delle dinamiche sembra ricalcare proprio questi limiti naturali e che con- insediative nell’Isola è del resto un elemento ormai invoca- sente di ricostruire per l’altomedioevo una organizzazione to, anche se al momento solo in forma macroscopica, nella amministrativa diversa rispetto a quella che si consoliderà distinzione tra le due parti, l’orientale e l’occidentale nel corso dell’età normanna. (MAURICI 1995). Nel medioevo la maritima terra Nothi è fittamente pun- L’assenza di fonti e la scarsa conoscenza della cultura teggiata di casali (BRESC 1972) che, a partire dalla fine del materiale dei secoli altomedievali sono ben note carenze ’200, sono oggetto di numerosi passaggi di proprietà tutti che rendono difficoltoso l’approccio con questo periodo; volti a riconfigurare l’assetto insediativo con la costituzio- se, da una parte, solo una archeologia più attenta alle fasi di ni di più ampie partizioni feudali. Nei dati relativi alle con- transizione potrà meglio affrontare le questioni fin qui ac- finazioni dei singoli casali si fa sovente riferimento alla cennate, è pur vero che una oculata confluenza di dati ar- contrada Respensa: non si tratta, come lascerebbe pensare chivistici, documentari, archeologici, consente spesso una l’uso del termine contrada, di una limitata porzione di terri- rilettura di “miti” archeologici da tempo congelati. torio ubicata nella piana. Una rapida disamina dei contesti È questo il caso che qui si vuol presentare, paradigma in cui è citata la contrada Respensa lascia chiaramente in- di una cristallizzazione delle conoscenze sulla Sicilia alto- tendere che il toponimo indica una vasta zona, i cui limiti medievale non più rivisitate, sovente, da oltre un secolo. coincidono con quelli della piana costiera, cioè della Cittadella di Vindicari o dei Maccari, è il nome moder- maritima terra Nothi: dal fiume Tellaro fino al mare, a est e no, attestato già nel Cinquecento, di un anonimo centro posto a sud, e fino al tenimentum di Spaccafurno a ovest (ARCIFA sulla costa siracusana, a sud-est di Noto (Fig. 1), che entra c.d.s.) (Fig. 4). Proiettando indietro nel tempo questa docu- nella letteratura archeologica alla fine dell’Ottocento gra- mentazione tarda, nella quale il riferimento a Respensa ha zie alle instancabili peregrinazioni di Paolo Orsi. Alla “mo- sostanzialmente valore toponomastico, si ricostruisce, pur desta borgata” l’Orsi dedica due settimane di scavo metten- con qualche incertezza, l’esistenza di un distretto che ave- do in luce ben quattro edifici religiosi (due a pianta centrica va inizialmente una valenza di tipo amministrativo. Una tale e due a pianta basilicale), le necropoli e un piccolo quartie- ipotesi risulta ulteriormente avvalorata richiamando l’elen- re suburbano prossimo al porto, collocando tra V e VI seco- co delle decime dovute alla chiesa siracusana nel 1275 là lo le testimonianze monumentali più cospicue e ritenendo dove si cita: «integram decimam veterum iurium et possibile una continuità di vita protrattasi ancora nel corso proventum curie… subscriptorum locorum et casalium del VII e dell’VIII secolo, momento nel quale il sito sareb- videlicet casalium Respensa» (CONTI 1974, p. 58). La di- be stato abbandonato completamente a seguito delle prime zione fa intravedere con chiarezza una situazione pregressa incursioni arabe (ORSI 1896; ORSI 1899). di un centro amministrativo forte, ormai decaduto, a cui afferivano i casali suburbani della piana di Noto. La forte persistenza toponomastica, che solo nel Cinquecento sarà ALLA RICERCA DI RESPENSA definitivamente soppiantata dall’indicazione maritima ter- ra Nothi, è già di per sé evidente indizio di una cospicua Gli studi successivi (FALLICO 1971, p. 181; BONACASA presenza nel territorio la cui natura è svelata dal diploma di CARRA 1992, p. 6) non hanno modificato sostanzialmente il fondazione della diocesi di Siracusa. Nel 1093 la bolla di quadro delineato dall’Orsi; il tempo e gli uomini hanno però Urbano II enumera i castella ricadenti all’interno dei limiti ©2001 Edizioni all’Insegna del Giglio - vietata la riproduzione e qualsiasi utilizzo a scopo commerciale – 1 Fig. 1 – I.G.M. 1: 25.000, stralcio delle tavolette 277 III NE (Torre Vindicari) e III N.O. (Rosolini). In evidenza l’area archeologica di Cittadella e quella del casale Li Maccari. Fig. 2 – Veduta aerea di Cittadella e dell’area portuale (foto Stefano Arcifa). ©2001 Edizioni all’Insegna del Giglio - vietata la riproduzione e qualsiasi utilizzo a scopo commerciale – 2 Fig. 3 – In evidenza i limiti del territorio di Noto in età medievale con la ripartizione tra maritima e montanea terra Nothi. Fig. 4 – Ubicazione dei casali medievali, ricadenti in contrada Respensa: 1. Bonfallura; 2. Maucini; 3. Burgio; 4. Ritillini; 5. Cameratino; 6. Binurrato; 7. Stafenna; 8 Saytunini; 9. Musolino; 10. Bimiska; 11. Rahalchichira; 12. Cadeddi; 13. Bimena; 14. Buhulesy; 15. Li Maccari; 16. Baroni. della ricostituita diocesi siracusana: Lentina, Nota Pantarga, deve necessariamente ipotizzare la preesistenza all’arrivo Cassibula, Bizina, Essina, Calata elphar, Respexa, Isbacha, dei Normanni; in base a queste considerazioni Respensa e i Modica, Sycla, Anaor, Ragusa, Buthera (PIRRI 1733, I, p. siti insieme indicati sono, dunque, stati inseriti nella rico- 618). La citazione di Respensa nella documentazione della struzione dei centri capo di distretto (iqlim) ipotizzati per la prima età normanna è anche l’unica menzione di questa tarda età islamica, sulla base del rescritto del califfo fatimita misteriosa “terra” (BRESC 1976, p. 191) che scompare pre- Al Muizz (967), che avrebbe inaugurato in Sicilia una nuo- cocemente nella mappa insediativa di età normanna. Essa è va gerarchia tra abitato aperto e abitato fortificato. Si tratte- pur tuttavia estremamente preziosa perché ci chiarisce la rebbe di siti fortificati o in posizione naturalmente difendi- natura del centro, ricordato in un elenco