1982 È Però Un Anno Particolare, Perché Che La F1 Si Sta Importa Quale Sia Stato Il Reale Motivo
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olto si è discusso su questo ritorno. Alcuni so- porsi tanti interrogativi gli offrono un sedile. Lauda sceglie stennero che era dovuto alla necessità di ridare la McLaren che gli offre maggiori garanzie e sottoscrive un ossigeno alla propria compagnia aerea in diffi- contratto basato sui risultati ottenuti. M coltà economiche, altri posero l’accento sulla In McLaren l’ex-Campione del Mondo dovrà confrontarsi ritrovata motivazione, portando a sostegno il fatto che con John Watson, un pilota veloce, duro, determinato, o- l’addio del Campione austriaco, al GP del Canadà del 1979, stico per tutti, che dichiara di non temerne la guida e la era stato improvviso, senza che ci fosse stato quel calo velocità, ma l’abilità politica. che a volte caratterizza il tramonto dei Campioni. Ma poco Il 1982 è però un anno particolare, perché che la F1 si sta importa quale sia stato il reale motivo. Quello che conta è dividendo di fatto in due categorie: quelli che hanno il mo- che Niki Lauda si rimette in gioco, per di più in una scude- tore turbo e quelli che montano l’aspirato. E i primi stanno ria che aveva visto come avversaria. acquistando un passo sempre più veloce che ormai i se- Sembra quasi un destino: nei quattro anni di permanenza condi, formati per lo più dagli storici assemblatori inglesi alla Ferrari, Lauda aveva combattuto soprattutto contro la con il V8 Cosworth, non riescono a contrastare. E non c’è McLaren, al cui volante si erano alternati Campioni come all’orizzonte alcun segnale da parte del motorista inglese Emerson Fittipaldi e James Hunt. E dopo i loro trionfi, era che faccia presagire l’arrivo di un motore turbo. Stante toccato a lui aggiudicarsi il Titolo, in un rincorrersi che a- questa situazione, la McLaren si presenta al primo appun- veva visto per quattro anni le due scuderie protagoniste di tamento della stagione con la nuova MP/4 1B progettata da epiche sfide. John Barnard. È una monoposto ben curata sotto il profilo Poi, all’improvviso, il divorzio da Maranello e l’approdo nel aerodinamico grazie agli studi svolti nella galleria del ven- 1978 alla corte del “padrino” Bernie Ecclestone, allora pro- to in dotazione al National Maritime Institute di Feltham, prietario della Brabham motorizzata Alfa Romeo. nel Middlessex. Il lavoro era stato perfezionato sulla pista Furono due anni passati tra luci e ombre quelli alla corte di di collaudo della Michelin a Ladoux, nei pressi di Clermont Bernie, anche perché, nel 1979, l’Alfa Romeo era rientrata -Ferrand. Nell’asfalto di questa pista si trovano annegati a pieno titolo nella massima Formula con una propria mo- dei sensori in grado di misurare il peso del veicolo che vi noposto, relegando di fatto la Brabham al ruolo di scuderia passa sopra, informazione che permette ai progettisti di cliente. misurare il carico di origine aerodinamica. Lo scopo è Come tutti i rientri, anche quello di Lauda è accompagnato sfruttare, con un telaio più efficace possibile, i 490 CV ero- da critiche e perplessità. Ci si chiede quale sarà lo stato di gati a 10.500 giri/min dal V8 Cosworth curato dalla Nichol- forma, se avrà ancora la grinta necessaria per sopportare i son-McLaren Engines, anche se si sa benissimo che sono duelli in pista, insomma: gli appassionati si dividono su pochi per contrastare i turbo Ferrari e Renault, forti ormai pareri opposti come sempre accade in questi casi. Ron di circa un centinaio di CV di vantaggio. Ma tant’è e non ci Dennis (divenuto manager della scuderia inglese) e Colin si può fare nulla, anche perché il primo GP della stagione, Chapman, invece, sanno benissimo cosa vale Niki e senza il 23 gennaio 1982 a Kyalami in Sudafrica, è alle porte. foto: © Keith Collantine strare una gara nella quale era partito con il 13° tempo, due file dietro al compagno di squadra. C’è ora tutto il tempo per completare il lavoro sulle macchine, dato che il secon- do appuntamento è previsto all’inizio della primavera in Brasile sul circuito di Telaio - A nido d'ape in fibra di carbonio, costruito in Rio de Janeiro. collaborazione con la Hercules Incorporated. Questo telaio prevedeva soltanto 5 sezioni, in confronto ad 2 – BRASILE (Rio de Janeiro) un telaio convenzionale che ne aveva 50. Di allumi- foto: © Daily Mail nio era solo la struttura deformabile del muso. Il Fa davvero un caldo eccezionale in Bra- Niki Lauda rientra in Formula Uno telaio era separato dalla carrozzeria. Aveva un pas- sile e i piloti ne soffrono, tanto che qual- so di 264 cm, la carreggiata anteriore di 173 cm e la GP 1 – SUDAFRICA (Kyalami) cuno patisce dei veri e propri colpi di posteriore di 167 cm. E subito scoppia la grana, sotto forma di calore. E queste wing-car sempre più Aerodinamica - La veste aerodinamica fu definita rivolta dei piloti contro la FISA e il suo potenti affaticano il fisico molto più che su modelli in scala all'Istituto Marittimo di Feltham e Presidente, il francese Jean-Marie Bale- in passato. sfruttava l'effetto suolo. stre. Il “casus belli” è la superlicenza, ma Le qualifiche premiano Prost, che guada- Sospensioni - Interne con ammortizzatori elicoidali dietro c’è la ribellione contro un sistema gna la Pole precedendo di poco più di montati sui triangoli tramite bilancieri con schema che impedisce ai piloti di pensarla diver- due decimi il canadese della Ferrari Gil- push-rod. Motore - Ford-Cosworth DFV da 490 CV a 10.750 samente da FISA e FOCA, la potente les Villeneuve. Lauda è in terza fila, giri/min sviluppato dalla Nicholson-McLaren Engi- Associazione Costruttori di Formula 1 Watson in sesta. nes, iniezione Lucas. governata da Ecclestone. Al via Villeneuve scatta da par suo e si Cambio - McLaren/Hewland FGA 400, longitudina- Il fatto è degno di nota perché i piloti, porta in testa seguito da Piquet e Ro- le, manuale a 5 rapporti. Pneumatici - Michelin. all’unanimità, si “autosequestrano”, stan- sberg, ma è il brasiliano a concludere da MP4-1B - F1 ad effetto suolo costruita sulla base del dosene chiusi all’interno di un apparta- vincitore la gara davanti al finlandese telaio MP4/1 (telai 2 e 4 ed i nuovi 5, 6 e 7) ma con mento per un giorno e una notte. della Williams e a Prost. Watson è subito maggiore rigidità. Barnard procedette lo studio in Elio de Angelis intrattiene i compagni dietro, mentre Lauda si è dovuto ritirare galleria del vento all'Istituto Nazionale Marittimo, d’avventura suonando il pianoforte, altri alla ventiduesima tornata per i danni utilizzando anche un tappeto mobile. Piccole modifi- scherzano in un clima di goliardia e di patiti in una collisione con Reutemann. che furono apportate alle sospensioni. Il motore amicizia, ma l’atmosfera è tesa. Ford-Cosworth DFV della Nicholson-McLaren Engi- Poi finisce che si corre, ma dopo il Gran 3 – USA OVEST (Long - Beach) nes sviluppava 490 CV a 10.750 giri/min. Il cambio Premio ventinove piloti su trentuno si E siamo a Long-Beach, per il Gran Pre- era un McLaren/Hewland, manuale a 5 rapporti vedranno ritirare la superlicenza: vince- mio degli Usa-Ovest. Lauda aveva detto: ranno la battaglia, ma questo episodio fa “Aspettate quattro gare prima di giudi- capire di quale levatura (e carattere) sia carmi”. E alla terza è già in prima fila, l’alleanza Balestre-Ecclestone. dopo il Pole-man Andrea de Cesaris con In mezzo a tanto discutere il Gran Pre- l’Alfa Romeo 182. mio passa quasi inosservato, ma è vinto Watson un po’ patisce il circuito, un po’ da Alain Prost che con la sua gialla Re- soffre di problemi per tutto il week-end, nault turbo, dopo aver patito una sosta ai tanto che si qualifica in settima fila e box per sostituire un pneumatico dan- termina la gara settimo a un giro. Nicholson-McLaren Engines neggiato, si scatena in una rimonta da Quattro Gran Premi aveva detto Lauda? Il 1 gennaio 1973 la McLaren crea insieme a John paura, segna il giro più veloce e compie Era stato pessimista! Ne bastano tre e Nicholson questa divisione motori per trattenere il sorpassi al limite dell’impossibile, del torna a vincere, zittendo d’un solo colpo motorista al proprio servizio. tipo superare in rettilineo tre monoposto quanti continuavano a nutrire dubbi. E In quel periodo, la Cosworth vede crescere il nume- impegnate a loro volta in sorpassi reci- che vittoria, perché ha fatto segnare pure ro dei clienti e le sue strutture non bastano più a proci. il giro più veloce. Ma quel che più colpi- reggere la costruzione e la revisione dei motori Secondo è Carlos Reutemann su Wil- sce è che al termine del Gran Premio i necessari. La produzione viene così subappaltata a liams, che precede l’altra Renault RE 30 suoi freni e le sue gomme sono ancora sei aziende autorizzate, tra cui la Nicholson- B di René Arnoux partito in Pole. La buoni per un terzo di gara, quando tutti McLaren Engines Ltd, controllata al 50% da John Nicholson e per l'altra metà dalla McLaren. In que- MP4-1/B di Watson termina al sesto gli altri arrivano con gomme e freni fini- sto modo il team si crea una posizione di vantaggio posto. Ma dov’è il rientrante Lauda? È ti. Questo ci dà la misura della grandissi- rispetto ad altri costruttori, potendo controllare diret- quarto, a 32 secondi e 11 centesimi dal ma sensibilità di questo pilota, un mae- tamente la produzione dei suoi motori. Il 1 novem- vincitore. Un ottimo inizio per l’ex Cam- stro nel capire e sfruttare la monoposto bre 1980 la Nicholson-McLaren Engines non entra pione del Mondo, che ha saputo ammini- al limite senza mai affaticarla oltre.