I notiziari della Gnr della provincia di Vercelli all’attenzione del duce

Introduzione e cura di Piero Ambrosio

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nel Biellese, nel Vercellese e in Valsesia La riedizione del volume è stata realizzata con il contributo della

1a edizione: Istituto per la storia della Resistenza in provincia di Vercelli, 1980 Borgosesia, via Sesone, 10

2a edizione, in formato elettronico: Istituto per la storia della Resistenza e della società con- temporanea nel Biellese, nel Vercellese e in Valsesia, 2012 Varallo, via D’Adda, 6 Sito web: http://www.storia900bivc.it E-mail: [email protected]

In copertina: Un reparto della “Tagliamento” sfila per le vie di Vercelli (archivio fotografico dell’Istituto) La riedizione di questo mio lavoro giovanile è dedicata - oggi come trentadue anni fa - a Paola, per gli oltre quarant’anni di vita insieme

Edizione identica alla precedente, salvo alcune correzioni e precisazioni nonché una di- versa impostazione grafica; non aggiornata con riferimenti bibliografici e alle nuove co- noscenze nel frattempo acquisite sulla Gnr, sui reparti operanti in provincia di Vercelli e più in generale sull’occupazione nazifascista della provincia. Per quest’ultino aspetto rinvio alla trilogia Sui muri del Vercellese, Sui muri della Valsesia, Sui muri del Biellese e a numerosi articoli pubblicati nella rivista “l’impegno” e nel sito www.storia900bivc.it. L’autore della presentazione, Gustavo Buratti (all’epoca vicepresidente dell’Istituto), è scomparso nel dicembre del 2009: colgo l’occasione per ricordarlo, con gratitudine per tutto quello che mi ha insegnato. L’Istituto per la storia della Resistenza in provincia di Vercelli, così come già quello in Cuneo e provincia, ritiene opportuno pubblicare tutte le notizie che concernono la zona di sua competenza tratte dai notiziari giornalieri della Guardia nazionale repubbli- cana, attingendole al fondo resoci disponibile dall’Archivio “Luigi Micheletti” di Bre- scia, che fraternamente ringraziamo. Nel 1974 è stata data alle stampe una scelta anto- logica, “Riservato a Mussolini”, di analoghi “notiziari” provenienti dall’intero territorio oppresso dalla Repubblica sociale italiana. Ci sembra che tali iniziative rispondano a più di una motivazione. Si tratta innanzitutto di ribadire che l’onestà dello storico, il suo rigore scientifico, non sta in una conclamata e mistificante “obbiettività” intesa come “equidistanza”, ma nel dichiarare esplicitamente le proprie tesi, la prospettiva da cui ci si pone, e nel rendere noto tutto il materiale documentario reperito, senza emendamenti di sorta. Le notizie (2 dicembre 1943 - 14 aprile 1945) che integralmente pubblichiamo ci evidenziano, come dimostra Piero Ambrosio nella sua puntuale e lucida introduzione analitica, l’isolamento assoluto dell’ultimo fascismo, e ciò per ammissione degli stessi informatori frastornati e sgomenti, malgrado tentino di mascherarsi con la retorica na- zionalista e le falsità palesi. Contestualmente, vi è denunciata l’incapacità di analisi del fenomeno socio-culturale e politico della Resistenza da parte degli epigoni del regime combattuto dal mondo operaio e contadino, rifiutato - si potrebbe dire d’istinto, od in conseguenza di violenta crisi di rigetto - dalla civiltà alpina che sarà invece linfa vitale per la lotta di liberazione. Infatti, il movimento partigiano si manifesta in questi “notizia- ri” così dettagliati, ricchi di notizie minute, come un vero e proprio «rosario di atti di ribellione attiva e passiva, organizzata ed individuale». In un crescendo drammatico ed avvincente, il lettore vi reincontra un’epica, qual è quella di un intero popolo alla mac- chia, invincibile grazie alla «complicità ed omertà» e cioè alla coralità da cui scaturiva- no le azioni militari, anonime come lo sono la leggenda e la canzone popolare. Episodi apparentemente insignificanti sono invece la testimonianza del radicamento nel sociale della Resistenza, intessuta non soltanto di atti eroici, di stragi e di eccidi, fissati ormai nella memoria delle classi popolari e delle comunità locali, ma anche di circostanze “minori” riconducibili, tutte, ad un’indomabile caparbietà ed all’osmosi spontanea con le genti della nostra terra. Lo studioso avrà modo di verificare e di confrontare ricordi, notizie, scritti per com- pletare le tessere del mosaico e dare così sempre maggior completezza al quadro della lotta partigiana nella provincia di Vercelli. Confidiamo allora che questo materiale sia di stimolo per approfondire ed estendere le ricerche, arricchendo di nuovi contributi gli studi delle vicende che videro le nostre popolazioni quali protagoniste durante la seconda guerra mondiale e, in generale, nel ventennio della dittatura fascista. Finalmente, riteniamo che questa iniziativa non sia soltanto di conforto, come lo è ogni ritorno alle sorgenti, ma costituisca altresì un monito di attualità essenziale nel

1 costume e nel metodo. Siamo convinti, in effetti, che non nelle enunciazioni globali, nei messaggi generici e perentori, ma nell’analisi precisa delle situazioni e dei rapporti cul- turali, sia possibile trovare un valido deterrente al tragico disorientamento che attana- glia la nostra società contemporanea, ed i giovani in particolare, a causa specialmente della divaricazione, in atto da troppo tempo ed in modo sempre più grave, tra fattore politico e fattore sociale che, invece, la Resistenza aveva saputo intimamente collegare, dando prova di inventiva e di vitalità, traducendo i principi in scelte e prassi che incide- vano realmente sulle coscienze per costruire la grande speranza di una società migliore.

Gustavo Buratti

2 Un lembo di Rsi: la provincia di Vercelli

L’euforia per l’annuncio dell’armistizio durò poco nella nostra provincia. Già il 10 settembre 1943 giunsero le prime pattuglie tedesche a presidiare i punti più importanti di Vercelli. La sera stessa e il mattino seguente altre truppe completarono l’occupazio- ne del capoluogo1. Dieci giorni dopo tutta la provincia era sotto il loro controllo2. Il comandante tedesco ordinò subito a soldati e cittadini di «coadiuvare le Forze Armate germaniche nella lotta contro il comune nemico»3. Il prefetto Enrico Avalle il 18 settembre emanò un’ordinanza per proibire «sotto pena della fucilazione, le riunioni di qualsiasi genere» e per ordinare la consegna delle armi «entro il termine improrogabile delle ore 18 del 20 settembre al Comando militare ger- manico più vicino»4. I proclami si susseguirono a ritmo serrato: il 29 settembre fu la volta del comandante delle forze armate tedesche in Biella, Richter, di minacciare la pena di morte per gli atti di sabotaggio e per chi non consegnasse le armi5. Cominciarono a costituirsi anche i comandi militari fascisti e «in seguito ad accordi intervenuti fra autorità germaniche e civili locali» il 20 settembre riprese a funzionare il distretto militare per il disbrigo di pratiche amministrative6. Si ricostituì invece con dif- ficoltà il fascio. «Non si trovava nessuna persona di un certo prestigio che accettasse di farne parte. I vecchi gerarchi si erano quasi tutti eclissati; qualcuno anzi era già di- ventato fervente antifascista [...] Poiché [dopo il 25 luglio] gli opportunisti e quanti avevano senso pratico avevano abbandonato definitivamente il fascismo, non rimasero che i mascalzoni e i sognatori»7 che ripresero fiato grazie soprattutto alla presenza dei nazisti. Il 30 settembre si tenne a Vercelli, a Palazzo Littorio, un’assemblea nel corso della quale venne nominato commissario federale il seniore Mario Uboldi, affiancato da quattro collaboratori: l’ing. Eugenio Vittani, Cesare Cavalli, Dante Gadina e Luigi Merlo8. Due di essi però, il Cavalli e il Vittani, dichiararono subito pubblicamente che rinunciavano all’incarico9. L’Uboldi si affrettò a smentire l’attribuzione degli incarichi e a «far noto che i collaboratori» se li sarebbe scelti «da sé»10. Il commissario reggente tuttavia «pro-

1 Cfr. Gli avvenimenti a Vercelli, in “La ”, 17 settembre 1943. 2 Cfr. “Il Biellese”, 19 ottobre 1943. 3 Le disposizioni germaniche ed italiane. Proclama, in “La Sesia”, 21 settembre 1943. 4 Le disposizioni germaniche ed italiane. Il Prefetto della provincia di Vercelli, ivi. 5 Comando militare tedesco di Biella, Ordinanza n. 3, in “Il Biellese”, 1 ottobre 1943. 6 Il Distretto Militare, in “La Sesia”, 1 ottobre 1943. 7 ROSALDO ORDANO, Cronache vercellesi 1910-1970. La vita politica, Vercelli, La Se- sia, 1972, p. 153. 8 La commissione federale del Fascismo repubblicano vercellese “F. Corridoni”, in “La Sesia”, 5 ottobre 1943 (riprende una notizia pubblicata da “La Stampa” il 2 ottobre). 9 Cfr. “La Sesia”, 5 e 12 ottobre 1943. 10 Dichiarazione orientativa n. 1 del Commissario reggente temporaneo della Federa- zione Fascista Repubblicana di Vercelli, in “La Sesia”, 12 ottobre 1943.

3 seguì con tenacia la sua impresa»11. Il 1 ottobre fece affiggere un manifesto con cui informava che la Federazione fascista repubblicana era funzionante12. Pochi giorni dopo iniziò le pubblicazioni “La Provincia Lavoratrice”, organo della Federazione. Il 25 novembre apparve il primo numero del settimanale “Il Lavoro Biellese”. Su questi strumenti propagandistici, come sugli altri periodici locali, non mancarono gli inviti alla pacificazione sociale. «È necessario che ognuno non rimanga passivamente inerte in mezzo al grande dramma che tutti ci investe [...] ma se ne faccia una intima e forte coscienza, e ne tragga la convinzione dei propri doveri»13. «La popolazione è in- vitata alla calma ed a considerare l’estrema delicatezza e gravità dell’ora attuale. Tutti indistintamente, autorità e cittadini facciano opera di persuasione per infondere tran- quillità e fiducia, onde la vita cittadina possa continuare e svolgersi normalmente»14. Lo stesso Uboldi, nel comunicare la ripresa del funzionamento della federazione fascista proclamò intransigenti propositi di «dittatura morale e politica, giustizia sociale [...], assistenza al popolo combattente e lavoratore [...], repressione con giustizia degli abusi [...] nel nome sacro della madre comune, l’Italia, onde possiamo ad essa ridare l’onore, che è supremo patrimonio di ognuno»15. Ma chi poteva accreditare al risorto regime un barlume di buona fede, un fondo di onestà e di moralità? «L’isolamento [era] completo: il governo di Salò non [poteva] or- mai contare che sulla coazione, poiché il consenso manca[va ...] il risultato degli infiam- mati bandi fascisti, incitanti all’amor patrio e al sacrificio [era] scontato: i reiterati inviti ad arruolarsi nei corpi volontari, l’ordine di presentazione a tutti i legionari della milizia, i continui proclami [...] provoca[vano] sì una mobilitazione, ma verso i [primi] centri di raccolta [partigiani]»16. L’ostilità popolare al regime e al partito neofascista non tar- dò a farsi sentire: scarsissime furono le adesioni al Pfr: a Biella esso verrà costituito addirittura solo il 9 gennaio 194417. «Il 25 ottobre, mandato dal governo mussoliniano, giunse a Vercelli come capo del- la provincia Michele Morsero, che agì subito con disperata energia per restaurare tutti i quadri del fascio locale»18. Nominò commissario del fascio di Vercelli Enzo Busca, fiduciaria dei fasci femminili della provincia Maria Buffa, commissario del fascio di Biella l’avv. Umberto Savio, commissario del fascio femminile di Biella la professoressa Sil- via Zappi e aprì le iscrizioni al Pfr, prorogandone più volte i termini «improrogabili»19. «Molti ex fascisti, tormentati da minacce e da lusinghe, ritornarono amareggiati e titubanti all’ovile onde evitare guai e rappresaglie. Morsero venne presto circondato da una trista fama di persona intransigente, fanatica e crudele; e infatti già a poche setti-

11 R. ORDANO, op. cit., p. 154. 12 Cfr. “La Sesia”, 12 ottobre 1943. 13 SIMPLEX, Ragioniamo un poco, in “La Provincia Lavoratrice”, 23 dicembre 1943. 14 Ordinanza della R. Prefettura, in “Corriere Valsesiano”, 25 settembre 1943. 15 [Manifesto della Federazione di Vercelli del Pfr], 1 ottobre 1943, in “La Provincia Lavo- ratrice”, 14 ottobre 1943. 16 GIANNI ZANDANO, La lotta di liberazione in Provincia di Vercelli. 1943-1945, Vercelli, Sete, 1957, p. 76. 17 Cfr. La prima Assemblea del Fascismo Repubblicano di Biella, in “Il Lavoro Biellese”, 12 gennaio 1944. Segretario politico del fascio biellese fu nominato Antonio Giraudi. 18 R. ORDANO, op. cit., p. 155. 19 Cfr. “La Sesia” e “La Provincia Lavoratrice”, novembre 1943.

4 mane dal suo insediamento tutta la provincia di Vercelli precipitò in un clima rovente di terrore»20. Tra la fine di ottobre e i primi di novembre fu avviata la ricostruzione dell’esercito. Il 4 uscì il bando di chiamata alle armi per i giovani del 1923 e 1924 in congedo prov- visorio e per tutti quelli del 1925 della leva di terra21. Bisognava convincere i giovani a presentarsi con le buone o con le cattive. Il duce telegrafò ai prefetti: «Vi impegno perso- nalmente per quanto riguarda la [...] chiamata alle armi [...] Con opera di propaganda intensa e di vigilanza, chiamando alla collaborazione tutte le forze sociali, si deve rag- giungere l’obiettivo che è quello di avere il maggior numero possibile di futuri soldati del nuovo esercito. Il successo della presentazione sarà il segno della ripresa naziona- le»22. Ma esiguo fu il numero di coloro che si presentarono, come testimonia una lettera del 15 dicembre 1943 del colonnello Raoul Rivalta, comandante militare della provin- cia, al Comando militare regionale: «Le previsioni ottimistiche che era logico fare nei confronti [... della leva] della classe 1924 in conseguenza delle misure adottate [...] sono state annullate dalla realtà dei fatti [...] Oggi ha avuto termine l’affluenza delle reclute della classe 1925. Sul totale di 1.801 precettate se ne sono presentate 112»23. «Gli uffici del distretto militare però funzionavano con esemplare perfezione e i ri- chiamati renitenti vennero ricercati ai loro indirizzi. Poiché naturalmente non furono molti a lasciarsi trovare, Morsero allora promosse odiose rappresaglie contro le fami- glie [...] Venne data la caccia anche agli ex appartenenti alla milizia fascista e poiché pochi risposero ai richiami delle cartoline-precetto, si ammonì che [...] si sarebbe proce- duto al rastrellamento dei ritardatari e a considerare fuori legge gli inadempienti»24. A causa del «brutale accanimento» con cui Morsero perseguì gli ex militari e i gio- vani di leva, «il risultato che ottenne fu disastroso. Coloro che riuscì a reclutare forza- tamente odiarono le divise che dovettero indossare e divennero ostruzionisti, sabotatori e, all’occasione, disertori e ribelli; gli altri invece, che poterono sfuggire al reclutamen- to [...] alimenta[rono] le bande partigiane»25. E proprio in questo periodo cominciò a manifestarsi con maggior forza la presenza partigiana nel Biellese e nella Valsesia.

20 R. ORDANO, op. cit., p. 156. 21 Nei mesi successivi fu completata la chiamata della classe 1925 (leva di mare e aeronau- tica). Nel mese di maggio del 1944 furono richiamate le classi dal 1914 al 1922 per servizio di lavoro. Cfr. docc. vari in Archivio di Stato di Vercelli (ASV), Prefettura di Vercelli (Pv), Divisio- ne Gabinetto (Dg), m. 82. 22 GIORGIO PISANÒ, Gli ultimi in grigioverde. Storia delle forze armate della Repubblica Sociale Italiana, Milano, Fpe, 1967, p. 74. A proposito della presentazione della classe 1924 Mussolini scrisse a Hitler che «le pre- visioni dello Stato Maggiore sono piuttosto ottimiste». Cfr. Lettera di Mussolini a Hitler, 1 novembre 1943, in M., I tedeschi e l’esercito di Salò, in “Il Movimento di Liberazione in Italia”, Milano, 1950, n. 5. p. 5. 23 Comando militare provinciale Vercelli, Al Comando Militare Regionale di Alessan- dria, Oggetto: Situazione politico-militare, 15 dicembre 1943, in ASV, Pv, Dg riservato, m. Resistenza 1. 24 R. ORDANO, op. cit., pp. 156, 157. 25 Ibidem.

5 «Nelle zone montuose della provincia [...] il particolare ambiente creatosi [...] sfug- ge in gran parte all’azione di investigazione e di repressione da parte delle autorità legal- mente costituite [...] Risulta che l’Autorità politica fa tutto quello che può per circo- scrivere tali atti di vero e proprio banditismo e se ne preoccupa [...] per le serie riper- cussioni morali sulla popolazione della provincia e dell’Esercito in formazione [...] Si renderebbe pertanto necessario [...] mettere al più presto a disposizione dell’Autorità politica almeno un contingente della Guardia Nazionale Repubblicana [...]»26. Il 29 dicembre il comandante del 63o battaglione “Tagliamento” da poco giunto in provincia, fece affiggere un manifesto per avvertire la popolazione che se qualcuno avesse usato violenza anche ad uno solo dei legionari sarebbero stati passati per le armi cento uomini e sarebbe stato messo a ferro e fuoco il paese in cui fosse avvenuto «il crimine»27. Tra la fine del 1943 e i primi mesi del 1944 nuovi “quadri” fedeli e “duri” subentra- rono ai vecchi funzionari troppo “tiepidi”: Amedeo Sartoris sostituì il questore Cesare Rossi, il capo dell’amministrazione provinciale rag. Ernesto Aghina fu sostituito dal prof. Mario Pagani. L’assemblea dei fascisti vercellesi l’8 gennaio rinnovò le gerarchie del fascio repubblicano: venne nominato segretario politico il dott. Vittorio Sandri e un di- rettorio composto dall’avv. Mario Busca, dal dott. Domenico Prestamburgo e da Pie- rino Mainardi, Giovanni Verro, Angelo Mazzucco. Il 23 marzo entrò in carica quale com- missario federale lo squadrista Gaspare Bertozzi28. Nei primi mesi dell’anno si accentuò inoltre l’opera di vigilanza e di repressione. Il 25 febbraio fu insediato il Tribunale provinciale straordinario che iniziò la sua at- tività condannando i direttori de “La Sesia”, Piero Gallardi, e de “Il Biellese”, Germano Caselli, e gli avvocati Luigi Mandosio, di Vercelli, e Camillo Paolo Corte, di Biella, «per aver denigrato il fascismo» con scritti pubblicati sui due giornali29. Il 23 marzo Morsero tenne un discorso al Teatro Civico di Vercelli. «Con vivo con- senso degli scagnozzi che lo circondavano, dichiar[ò] che ogni moto insurrezionale era ormai stroncato e che solo i “pazzi” potevano sperare in una caduta del governo fasci- sta che marciava “affiancato al tedesco verso la finale vittoria”; che “nessuno” avrebbe avuto ancora l’ardire di combattere contro le forze del regime “più salde che mai” [...] E guai ai “pazzi” che non si rendevano conto “della realtà dell’ora”!»30. Ma i “pazzi”, dalle loro basi montane, risposero alla tracotanza di Morsero e al ban- do del duce che fissava al 25 maggio il termine per la presentazione degli “sbandati” e minacciava «un’azione inflessibile e di estremo rigore [...] per debellare la piaga del ribellismo»31. Un manifestino del Comando della 2a brigata d’assalto “Garibaldi” avvertì infatti che «[...] malgrado le montature propagandistiche nessuno ormai può ignorare che le ore del fascismo sono contate: chi collabora in qualche modo con i nemici, da una parte

26 Comando militare provinciale Vercelli, cit. 27 Guardia nazionale repubblicana, Comando 63o Btg. Tagliamento, manifesto, in ISRSC BI- VC, b. M 1. 28 Cfr. “La Provincia Lavoratrice”, dicembre 1943 - marzo 1944. 29 Cfr. “La Provincia Lavoratrice”, 2 e 9 marzo 1944. 30 DOMENICO ROCCIA, Il giellismo vercellese, Vercelli, La Sesia, 1949, p. 27. 31 Avviso, sf, sd, in ISRSC BI-VC, b. M 1.

6 non fa che prolungare inutilmente lo strazio del nostro paese, dall’altra segna la propria condanna a morte [...]»32. Ma se aumentava il numero delle “reclute” ai “distretti” della montagna, così non si poteva dire per l’esercito della Repubblica sociale. Il 17 giugno il colonnello Rivalta segnalava infatti alla Prefettura che «il gettito della classe 1926 (1o semestre) era mini- mo: meno del 10%»33. Del resto «questi giovani [...] fatti affluire a Vercelli, sede del Centro Costituzione Grandi Unità, onde essere inviati in Germania per addestramento [...] manifestavano più o meno apertamente la loro avversione al fascismo»34. Gli stessi dirigenti militari e politici se ne resero conto e non poterono fare a meno di segnalarlo ai loro superiori: «In genere gli ufficiali non curano sufficientemente i loro reparti. Ben pochi di essi sono adeguati ai doveri del momento [...] La truppa accaser- mata in città si mantiene fredda ad apparentemente indifferente. Solo qualche piccolo gruppo manifesta un certo slancio ed un sincero entusiasmo patriottico. La maggior parte dimostra chiaramente sentimenti antifascisti»35. «[L’]attiva propaganda sovver- siva incitante le reclute alla diserzione e al passaggio con armi ai ribelli [...] fa presa sull’animo dei soldati, tanto che alcuni elementi si sono allontanati dal reparto»36. Nel frattempo Mussolini si convinse di potersi fidare solo del partito e delle sue organizzazioni e, vinta la diffidenza di Graziani per Pavolini, decise di trasformare la struttura politica del Pfr in organismo di tipo militare, inquadrando tutti gli iscritti al fascio dai 18 ai 60 anni. Il 30 giugno fu promulgato il decreto che stabiliva la nascita in ogni provincia delle “brigate nere” agli ordini del segretario del partito Pavolini. A Vercelli la brigata nera “Bruno Ponzecchi”, al comando del commissario federale Gaspare Bertozzi, fu costituita ufficialmente il 25 luglio e divenne ben presto «la più attiva forza fascista nella lotta alla Resistenza»37. Crescenti difficoltà incontrarono invece i gerarchi locali (come del resto avvenne nella maggior parte delle province) nell’utilizzo dei carabinieri: alcuni si erano infatti uniti ai “ribelli” e quelli che erano rimasti ai loro posti erano «trattati con molta diffidenza dalle autorità tedesche e della Rsi. Essi del resto concede[vano] una collaborazione fiacca e parziale; non solo, ma quando i partigiani li aggredi[vano] si lascia[vano] disarmare con sospetta facilità»38. Fin dal mese di giugno contingenti di carabinieri furono concentrati a Milano per essere trasferiti in Germania39: “volontariamente” proclamò la propaganda fascista: in realtà i carabinieri si ribellarono, molti di essi fuggirono40. «Il 5 agosto, alle prime ore

32 Comando 2a brigata d’assalto “Garibaldi”, Agli sbandati, volantino sd [ma dei primi di maggio 1944], in ISRSC BI-VC, b. M 1. Cfr. Guardia nazionale repubblicana, Comando generale servizio politico, Notiziario del 24 maggio 1944, pubblicato alle pp. 75-76. 33 Comando militare provinciale, Alla Prefettura Repubblicana di Vercelli, Oggetto: Segna- lazione, 17 giugno 1944, in ASV, Pv, Dg, m. 82. 34 R. ORDANO, op. cit., p. 173. 35 Gnr, Notiziario del 3 aprile 1944, pubblicato alle pp. 52-53. 36 Gnr, Notiziario del 2 aprile 1944, pubblicato a p. 52. 37 R. ORDANO, op. cit., p. 175. 38 Idem, p. 176. 39 Cfr. ad es. Gnr, Notiziario del 21 giugno 1944, pubblicato a p. 97. 40 Cfr. il notiziario cit. alla nota precedente e GIAMPAOLO PANSA, L’esercito di Salò nei rapporti riservati della Guardia Nazionale Repubblicana, Milano, Insmli, 1969, p. 104.

7 del mattino, reparti tedeschi circonda[rono] le caserme [...] e con le armi in pugno cattura[rono] i carabinieri con i loro ufficiali e li deporta[rono] in Germania»41. Il 1 settembre il tenente generale Niccolò Nicchiarelli, capo di stato maggiore della Guardia nazionale repubblicana, nella quale i carabinieri erano stati incorporati, dispose che tutti gli ufficiali e militi provenienti dalla Benemerita che si trovavano ancora in Ita- lia venissero dispensati dal servizio42. Sabato 16 settembre a Vercelli si celebrò il primo anniversario della Repubblica so- ciale italiana. Il capo della Provincia Morsero arringò a lungo i militari e i responsabili delle organizzazioni provinciali del partito: «[...] In questa provincia ove noi e i nostri collaboratori abbiamo voluto essere sino ad oggi equilibratissimi nel colpire, questa li- nea di condotta onesta e leale deve insegnare al popolo che noi abbiamo voluto ispirarsi (sic) alla volontà del Duce e che in noi, nella nostra vita e nei nostri atti predomina sol- tanto la virile consapevolezza della nostra forza morale, della sicura vittoria sui nemici esterni ed interni. E il popolo, se veramente vuole che questi criteri di equità e di giusti- zia siano mantenuti nell’interesse della quiete collettiva e familiare, si unisca con deciso proposito alla nostra opera di pacificazione degli animi e scinda la propria responsabi- lità da chi vilmente persiste nell’attività criminosa [...] Altrimenti si stringeranno ineso- rabilmente i freni e colpiremo senza pietà [...]. Ai camerati delle forze armate [...] a quelli buoni che sanno ancora che cosa significa indossare la divisa, sia in grigioverde che in camicia nera, e sentono perciò l’orgoglio di servire in armi la Patria, io voglio rinnovare [...] il saluto riconoscente per quello che hanno fatto e per quello che i mi- gliori di loro sapranno fare domani. A questi camerati io devo anche ricordare la neces- sità di epurare le loro file, di guardarsi bene intorno e, dove occorre e se occorre, col- pire inesorabilmente tutti i traditori che ancora forse si annidano in mezzo a loro [...]»43. Da questo discorso, in cui le peggiori menzogne fanno da sfondo alle minacce più o meno velate, traspare tutta la preoccupazione dei vertici e dei quadri periferici della Rsi per la situazione dell’esercito. L’appello ai “camerati buoni” a colpire “i traditori” trova una sua origine nelle decine di rapporti che via via Morsero ricevette e che segna- lavano atti di sabotaggio compiuti da militari44, le continue diserzioni45, l’«opera delete- ria [... svolta] in seno all’Esercito [dai] già appartenenti a bande armate, disertori reni- tenti, arruolati [...] durante il periodo di franchigia»46: una realtà cioè ben diversa dalle aspettative dei neofascisti. Durante l’autunno e l’inverno, nonostante “La Provincia Lavoratrice” e “Il Lavoro Biellese” si affannassero a sostenere che «il fenomeno ribellistico [era] in declino»47,

41 R. ORDANO, op. cit., p. 176. Cfr. Promemoria per il duce e il comandante gen. della Gnr e il capo di stato maggiore, 6 agosto 1944, pubblicato a p. 113. Cfr. anche a p. 15. 42 Cfr. G. PANSA, op. cit., p. 106. 43 Nell’austera cornice del fascismo vercellese in armi il Capo della Provincia celebra il primo annuale della Repubblica Sociale Italiana, in “La Provincia Lavoratrice”, 21 set- tembre 1944. 44 Cfr. ad es. Gnr, Notiziario del 23 maggio 1944, pubblicato a p. 77. 45 Cfr. ad es. Gnr, Notiziario del 16 giugno 1944, pubblicato alle pp. 93-95. 46 Gnr, Notiziario del 20 luglio 1944, pubblicato a p. 107. 47 SCALABRINO, Considerazioni sul “ribellismo”, in “La Provincia Lavoratrice”, 7 dicembre 1944.

8 sugli stessi giornali si infittirono i necrologi per militi e brigatisti caduti sotto i colpi dei partigiani. All’inizio del 1945 il fallimento della politica del governo di Salò era evidente in tutti i campi, non solo in quello militare. Sul terreno economico e sociale la legislazione sulla “socializzazione”, la tentata ri- forma “popolare”, non era andata molto al di là delle enunciazioni. Il programma socia- le elaborato dal ministro dell’Economia corporativa, Angelo Tarchi, dopo il Congresso di Verona del Pfr (14 novembre 1943), aveva trovato l’opposizione del padronato, dei tedeschi e particolarmente degli operai, espressa con il massimo vigore con gli scioperi del marzo 1944 che «mostrarono [...] quanto fosse debole il prestigio che il regime godeva tra i lavoratori e rivelò il totale disinteressamento di questi ultimi per i program- mi governativi»48. L’opposizione contro il programma di socializzazione era stata così tenace ed ener- gica che il governo fascista aveva deciso di sospendere ogni tentativo di dare attuazio- ne ai progetti di Tarchi. Mussolini era tuttavia consapevole «che il recupero del con- senso operaio [era] l’ultima occasione che si presenta[va] al fascismo per rifarsi una verginità, almeno in termini demagogici»49 e, nel gennaio 1945, tentò di rilanciare la “socializzazione”. Pio Zerbinati, direttore de “La Provincia Lavoratrice”, dedicò intere pagine del suo giornale all’illustrazione dei nuovi “importanti” provvedimenti del duce in materia eco- nomica. Si promisero case ai lavoratori, istituzione di mense di guerra, requisizione delle aziende di generi alimentari all’ingrosso, istituzione di cooperative di consumo in ogni paese50, si affermò che «i decreti di socializzazione di tutte le aziende industriali aventi almeno 100 operai e capitale di almeno 1 milione, sar[ebbero stati] promulgati entro la data del 21 aprile»51. Morsero lanciò, dalle colonne del settimanale, uno dei suoi magniloquenti appelli: «Io non dubito che in quest’ora difficile tutti i cittadini di questa valorosa ed industre provincia, disdegnando ogni e qualsiasi falsa e prezzolata propaganda, sapranno dare ancora una volta prova della loro maturità, del loro buon senso e del loro realismo, col- laborando con lealtà piena alla esecuzione delle provvidenze [...] create esclusivamente per consentire al popolo tutto e alle masse lavoratrici in particolare di guardare con occhio più fidente il futuro. Ben operando in questo settore tutti avremo effettivamente con- corso alla sicura resurrezione della patria»52. E, mentre gli ultimi fedeli a Salò si apprestavano a «difendere la valle del con le unghie e con i denti», un anonimo giornalista, compiendo uno degli ultimi inutili tenta-

48 FREDERICK W. DEAKIN, Storia della repubblica di Salò, Torino, Einaudi, 1963, p. 899. 49 LUIGI BONOMINI ET AL. (a cura di), Riservato a Mussolini. Notiziari giornalieri della Guardia nazionale repubblicana. Novembre 1943 - giugno 1944, Milano, Feltrinelli, 1974, p. LX. 50 Prefettura repubblicana di Vercelli, Popolo vercellese!, 8 gennaio 1945, in “La Provin- cia Lavoratrice”, 11 gennaio 1945. 51 Realizzazione del programma di Verona. Socializzazione entro il XXI Aprile. Le case popolari ai lavoratori, in “La Provincia Lavoratrice”, 24 marzo 1945. 52 L’appello del Capo della Provincia, in “La Provincia Lavoratrice”, 8 gennaio 1945.

9 tivi di guadagnare l’interesse popolare alla politica economico-sociale dell’agonizzante regime, scrisse ne “La Provincia Lavoratrice”: «I lavoratori sanno ormai rendersi con- to di questa era nuova che schiude nuovi e felici orizzonti al loro avvenire»53. Forse non immaginava quanto fossero profetiche le sue parole, quale nuovo futuro si sarebbe aperto di lì a poco, certo grazie ad altri ben diversi avvenimenti, alle genti della nostra provincia e al popolo dell’Italia intera.

53 Fascismo Repubblicano continuatore della Rivoluzione del XXIII Marzo 1919, in “La Provincia Lavoratrice”, 24 marzo 1945.

10 La Guardia nazionale repubblicana

Il 18 settembre 1943 Mussolini fece, alla radio di Monaco di Baviera, il suo primo discorso dopo essere stato “liberato” dalla prigionia al Gran Sasso: «Dopo un lungo silenzio ecco che nuovamente vi giunge la mia voce [...] È la voce che vi ha chiamato a raccolta in momenti difficili e ha celebrato con voi le giornate trionfali della Patria [...]»1. Tre giorni prima la radio aveva diffuso un comunicato dell’agenzia ufficiale di stampa romana Dnb in cui si annunciava che Mussolini aveva ripreso «la suprema di- rezione del fascismo in Italia». Alessandro Pavolini era stato nominato segretario del ricostituito Partito fascista, che aveva assunto il nome di Partito fascista repubblicano, il “duce” aveva inoltre deciso di ricostituire la Milizia volontaria per la sicurezza nazio- nale, mettendola agli ordini del generale Renato Ricci2. Nel discorso da radio Monaco, Mussolini ritornò sull’argomento: «Nell’attesa che il movimento si sviluppi sino a diventare irresistibile, i nostri postulati sono in seguenti: 1) riprendere le armi al fianco della Germania, del Giappone e degli altri alleati [...]; 2) preparare senza indugio la riorganizzazione delle nostre forze armate attorno alle for- mazioni della milizia»3. L’intenzione di Mussolini era quindi quella di creare un esercito di partito formato dalla milizia e sotto il comando di Ricci: contro questo proposito si schierarono subito Rodolfo Graziani, ministro della Guerra, Gastone Gambara, capo di Stato maggiore dell’esercito, e altri generali, che sostennero invece si dovesse costitui- re un esercito nazionale, apolitico e unitario. E non solo: Graziani affermò che «la mi- lizia è odiata e deve essere disciolta immediatamente. Le forze di polizia di qualsiasi specie debbono dipendere dal ministero delle forze armate [...]»4. Mussolini, che «non era mai stato incline a prendere da solo decisioni brutali e de- finitive»5, nella prima riunione del Consiglio dei ministri, il 27 settembre, evitò di giun- gere a una conclusione «sul problema se la milizia del partito dovesse costituire lo sche- letro del nuovo organismo militare, o se occorresse procedere alla creazione di un esercito regolare repubblicano»6.

1 BENITO MUSSOLINI, Discorso da Radio Monaco, 18 settembre 1943, in ATTILIO TAMARO, Due anni di storia. 1943-1945, Roma, Tosi, 1948, vol. I, p. 590. 2 Cfr. F. W. DEAKIN, op. cit., pp. 747-748. La Mvsn, posta alle dirette dipendenze di Mussolini, era stata istituita con apposito de- creto legge nel gennaio 1923 col compito di difendere la “rivoluzione fascista” e garantire l’ordine pubblico. Essa rispondeva alla necessità del governo fascista di crearsi una propria forza armata (era infatti costituita per lo più da ex squadristi). Il 26 luglio 1943 il governo Badoglio aveva ordinato che la Milizia fosse sciolta e che i suoi appartenenti entrassero a far parte dell’esercito, agli ordini del generale di Corpo d’ar- mata Quirino Armellini. 3 A. TAMARO, op. cit., vol. I, p. 593. 4 F. W. DEAKIN, op. cit., p. 785. 5 Idem, p. 745. 6 Idem, p. 785.

11 Il 3 ottobre Graziani presentò al capo della Repubblica sociale italiana il suo prome- moria. Mussolini si dichiarò d’accordo e, in una lettera a Hitler, affermò che «le sue idee [di Graziani] sono chiare e soprattutto realizzabili»7. Ma se «l’accordo tra lui e Graziani era in proposito perfetto [...], gli articoli 18 e 19 della legge che stabilendo l’assoluta “apoliticità” delle Forze Armate, comporta[vano] il virtuale scioglimento della Milizia in quanto tale, poiché [era] destinata a divenire, una qualsiasi specialità dell’Esercito [... furono] oggetto profondo di divergenze»8. Il segretario del partito Pavolini e il generale Ricci diedero battaglia «e a fondo, con tutti gli argomenti politici, vecchi e nuovi, a loro favore»9. Graziani a questo punto mi- nacciò di dimettersi e riuscì a premere affinché gli articoli controversi rimanessero nel testo del decreto. Nella seconda riunione del Consiglio dei ministri, la mattina del 28 ottobre, Mussoli- ni annunciò che: «Gli accordi con lo Stato maggiore germanico [...] ci permettono di preparare nuove unità i cui contingenti ci saranno forniti oltre che dai volontari, anche dalle classi di imminente chiamata [...] In base a queste linee fondamentali verrà dato sollecitamente ordinamento all’Esercito Nazionale Repubblicano [...] Come fu già annun- ciato, la Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale farà parte integrante dell’Esercito e vi formerà, analogamente al corpo degli alpini e dei bersaglieri, il Corpo delle Camicie Nere»10. La tesi di Graziani e di Gambara sembrò prevalere. Venne subito «data mano all’or- ganizzazione del “Corpo delle Camicie nere”, e una parte del personale già appartenente alla Divisione Legionaria “M” fu inviato a Vercelli e a Novara per la costituzione di una Divisione Legionaria che sarebbe stata comandata dal generale Diamanti»11. Ma il progetto era destinato al fallimento. Pavolini e Ricci si rivoltarono apertamen- te: quest’ultimo rifiutò di accettare gli ordini di Gambara e di sciogliere la milizia12. Ricci insistette «per la creazione di un nuovo organismo che desse la possibilità di inglobare nella Milizia i carabinieri» ed affidò al generale Nicchiarelli «l’incarico di pre- parare uno schema di costituzione di un Corpo, denominato Guardia Nazionale Repub- blicana, formato dalla Milizia, dai Carabinieri e dalla Polizia dell’Africa Italiana. A que- sto nuovo corpo dovevano essere affidati tutti i compiti di polizia e di guerra già di competenza dei corpi che lo avrebbero formato»13. Trascorsero settimane critiche. Il 17 novembre il generale Canevari, per incarico di Graziani, informò Mussolini che Ricci si rifiutava di sciogliere la milizia. La risposta del “duce” fu tassativa: «Tutto resta come era stato deciso [...] È ora di finirla con Ricci, in sostanza è una questione di ambizione personale!»14. Ma, poche ore dopo, alla pre- senza di Ricci, «di fronte al penoso dissidio tra esercito e partito», Mussolini capito- lò15.

7 A. TAMARO, op. cit., vol. II, p. 208. 8 GIOVANNI DOLFIN, Con Mussolini nella tragedia, Milano, Garzanti, 1950, p. 58. 9 Ibidem. 10 A. TAMARO, op. cit., vol. II, p. 247. 11 G. PISANÒ, op. cit., p. 1.700. 12 Cfr. F. W. DEAKIN, op. cit., p. 794. 13 G. PISANÒ, op. cit., p. 1.700. 14 EMILIO CANEVARI, Graziani mi ha detto, Roma, Magi-Spinelli, 1947, p. 294. 15 F. W. DEAKIN, op. cit., p. 795.

12 «Il giudizio tedesco sul riarmo italiano si era [nel frattempo] irrigidito [...] Le pres- sioni di Graziani e di Canevari per avere un esercito non politico, reclutato in gran parte proprio tra quegli internati che i tedeschi ritenevano “infidi” [...] alimentarono le diffi- denze tedesche»16. L’esito negativo di una missione del generale Canevari a Berlino per calmare le diffidenze tedesche ebbe su Mussolini «l’effetto immediato di [...] costrin- gerlo a prendere posizione contro Graziani nella questione della Milizia»17. Il 29 novembre il prefetto Giovanni Dolfin, segretario personale di Mussolini, anno- tò nel suo diario: «La vessata questione della Milizia dopo una serie di nuove discussio- ni è stata risolta come ormai si prevedeva, cioè col pieno trionfo della tesi autonomista di Ricci, appoggiata dal partito. La Milizia passa in blocco alla guardia repubblicana, che avrà ordinamento e bilancio proprio ed il cui comandante sarà alle dirette dipenden- ze del Duce. Ciò significa la costituzione di un altro esercito. Si parla infatti già con ironia dell’esercito apolitico di Graziani e di quello politico di Ricci. Ma siccome questa formazione avrà anche i compiti dell’arma dei carabinieri, ci saranno nuovi motivi di conflitto, anche con la polizia [...] Buffarini [...] si dà anima e corpo ad ingrossare le fila della polizia ausiliaria; il partito fa lo stesso con le sue squadre [...]»18. In effetti «la lotta interna per il controllo delle forze armate a disposizione del gover- no di Salò portò in pratica alla creazione di una serie di eserciti e di forze di polizia pri- vate che obbedivano molto vagamente all’autorità centrale»19. «La decisione presa da Mussolini [...] di autorizzare finalmente Ricci a organizzare una nuova milizia nazionale, aumentò la confusione e le reciproche diffidenze e molti- plicò gli uffici di reclutamento»20. «In un certo senso, Mussolini ne era contento perché poteva contare su un’intrica- ta rete di fazioni rivali, a volte ai limiti del tradimento, che gli permettevano, manovran- dole ora in una direzione ora nell’altra, di mantenere una certa iniziativa nel controllo del governo»21. Il 16 dicembre, nel corso della quarta riunione del Consiglio dei ministri, fu appro- vato lo schema di Decreto legislativo (che reca la data dell’8 dicembre) riguardante le norme per l’ordinamento e il funzionamento della Guardia nazionale repubblicana22. Esso prevedeva, come si è detto, la fusione completa della Mvsn (comprese le milizie speciali: ferroviaria, portuaria, postelegrafonica, stradale, forestale e confinaria), dell’Arma dei carabinieri e del Corpo della polizia dell’Africa italiana23. Prevedeva inoltre «l’accentra- mento nell’ambito provinciale di tutti gli organi esecutivi della Guardia nelle mani di un solo responsabile [e la] conservazione fino al Comando di Battaglione dell’organizzazione periferica dell’Arma dei Carabinieri [che] era stata collaudata da moltissimi anni di espe- rienza ed era sembrato opportuno mantenerla (salvo alcuni casi di denominazione: “te-

16 Idem, p. 798. 17 Idem, p. 799. 18 G. DOLFIN, op. cit., p. 129. 19 F. W. DEAKIN, op. cit., p. 804. 20 Idem, p. 805. 21 Idem, p. 804. 22 G. PISANÒ, op. cit., p. 1.700. 23 Decreto legislativo del duce, 8 dicembre 1943, XXI, n. 921, Ordinamento e funziona- mento della Guardia Nazionale Repubblicana, art. 1.

13 nenze” e “stazioni” che furono chiamate rispettivamente “presidi” e “distaccamenti”»24. Alla Gnr fu affidato il compito «di difendere all’interno le istituzioni e di far rispet- tare le leggi della Repubblica, di proteggere l’incolumità personale e i beni dei cittadini, di garantire l’ordinato svolgimento di tutte le manifestazioni singole e collettive dell’at- tività nazionale»25. Il 24 dicembre fu reso noto il decreto istitutivo della Gnr che «tacitamente rendeva inoperante il “Corpo delle Camicie Nere” e che segnava la cessazione ufficiale dell’Ar- ma dei Carabinieri su tutto il territorio della Rsi»26. Ma «se le squadre del partito non erano in condizioni di controllare le formazioni di “ribelli” in continuo sviluppo, la neonata milizia di Ricci era ancor meno in grado di fronteggiare il fenomeno partigiano nell’intero paese. Questo non distolse però Musso- lini dall’emanare istruzioni. La Guardia nazionale repubblicana [...] era stata costituita [...] come “la quarta forza armata della repubblica”. In origine essa era formata da al- cuni elementi rimasti nel Nord disposti a collaborare col nuovo regime e da qualche gruppo della vecchia milizia fascista soppressa nel luglio precedente. Ma il problema fondamentale per la costituzione di una forza armata del nuovo regime era rappresen- tato dal fatto che la maggior parte delle classi tra i 20 e i 40 anni era internata in Germa- nia, e benché la nuova Guardia nazionale repubblicana a parole riuscisse a raccogliere, insieme con i suoi vecchi quadri, circa 150.000 uomini, si trattava per lo più di ragazzi tra i 15 e i 17 anni, senza disciplina e senza addestramento militare»27. Già nel dicembre 1943 Mussolini si rese conto delle difficoltà della situazione e che non vi era «tempo da perdere» e ordinò di compiere il massimo sforzo per stroncare il ribellismo e in particolare di liberare il Piemonte «dai cosiddetti partigiani, alleati del nemico [...] prima di marzo»28. Nel gennaio 1944 la Milizia volontaria per la sicurezza nazionale fu incorporata nella Gnr come previsto dai decreti istitutivi. Il passaggio avvenne gradualmente. «Furono sciolte le Legioni e Battaglioni e costituiti i Comandi provinciali, i reparti “Op” e poste le basi della [...] organizzazione territoriale [...] Sempre in gennaio venne incorporata nella Gnr anche l’Arma dei Carabinieri [...] La Guardia Nazionale Repubblicana venne quindi articolata in reparti operativi, formati qualche volta sull’ossatura di alcuni vecchi Battaglioni “M”, e in reparti territoriali che guarnirono circa 8 mila presidi del territorio della Rsi [...] Nel mese di marzo 1944 anche la Polizia dell’Africa italiana passò alla Gnr29. Il suo contributo fu tuttavia quasi nullo e pessimo. Essa era dislocata a Roma e lì rimase, attendendo l’arrivo degli angloamericani: tutti i tentativi per trasferirla nel- l’Italia settentrionale fallirono30. Nell’aprile si ebbero le nomine a vicecomandante generale del tenente generale Italo

24 G. PISANÒ, op. cit., pp. 1.700-1.701. 25 Da un comunicato del Pfr, Roma, 19 novembre 1943, pubblicato in A. TAMARO, op. cit., I, p. 254. 26 G. PISANÒ, op. cit., p. 1.701. 27 F. W. DEAKIN, op. cit., pp. 874-875. 28 Lettera di Mussolini a Ferruccio Ferrini sottosegretario alla Marina repubblicana, 28 dicembre 1943, in F. W. DEAKIN, op. cit., p. 875. 29 G. PISANÒ, op. cit., pp. 1.717-1.719. 30 Cfr. G. PANSA, op. cit., p. 19.

14 Romegialli e a Capo di Stato maggiore del tenente generale Niccolò Nicchiarelli31. Nell’agosto 1944 una nuova crisi scosse i vertici della Rsi. «Vi era l’insolubile pro- blema dei limiti [...] della disponibilità di uomini, infelice oggetto di contesa tra i rivali organismi competenti tedeschi: le autorità militari tedesche nell’Italia del Nord li richie- devano per reparti ausiliari della contraerea, il Comando delle Ss per unità direttamente sotto il loro controllo per la guerra antipartigiana, la locale organizzazione Todt per la costruzione di lavori di difesa e per riparare le vie di comunicazione, gli uffici locali del Gauleiter Sauckel per il lavoro civile nelle industrie in Germania, e la missione arma- menti del generale Leyers per il mantenimento sul luogo di una sufficiente forza lavo- rativa per la produzione bellica italiana sotto il controllo tedesco»32. In particolare la richiesta tedesca di cinquemila uomini da adibire alla sorveglianza dei campi di aviazione in Germania, a cui si aggiunse la contemporanea richiesta del Ministero della Guerra di settemila uomini, appartenenti ai battaglioni giovanili della Gnr, fecero precipitare la situazione. Mentre il 5 agosto i tedeschi facevano irruzione nelle caserme prelevando tremila carabinieri (duemila erano stati reclutati “volontariamente”33), Ricci rispondeva negati- vamente alla richiesta di Graziani34 (che, tra l’altro, a causa del vero e proprio fallimen- to della Gnr, il 25 giugno era stato incaricato da Mussolini di coordinare personalmente tutte le attività militari per fronteggiare e debellare il banditismo)35. «Tra Graziani e Mussolini corsero parole grosse. Mussolini stesso dovette interve- nire, convocando la notte del 18 agosto il comandante generale [della Gnr], il quale però anche di fronte al Capo della Rsi, mantenne il suo punto di vista. A questo punto Mussolini tagliò corto e il giorno seguente esonerò Ricci dall’incarico»36 ed assunse direttamente il comando della Guardia. Il primo provvedimento di Mussolini fu quello di ordinare il passaggio della Gnr nei ranghi dell’Esercito, disponendo nello stesso tem- po che i compiti di polizia della Guardia cessassero il 31 dicembre37. Il “duce” tentò infine di mantenere sotto il controllo italiano le migliaia di uomini richiesti per la contraerea, costituendo la divisione contraerea e controcarri “Etna”, che fu affidata al generale Giuseppe Volante, e a cui furono fatti affluire i reparti della Gnr fino ad allora autono- mi38. Nel mese di novembre Mussolini dispose infine che i comandi provinciali della Gnr si unificassero con quelli dell’esercito39. L’attività partigiana, intanto, era divampata durante l’estate in tutta l’Italia occupata e particolarmente in Piemonte.

31 Cfr. G. PISANÒ, op. cit., p. 1.719. 32 F. W. DEAKIN, op. cit., p. 878. 33 Si tratta dei «contingenti degli elementi della Gnr, provenienti dai carabinieri, per la costituzione dei noti battaglioni da trasferire in Germania» a cui abbiamo già accennato a p. 8. 34 G. PISANÒ, op. cit., p. 1.721. 35 F. W. DEAKIN, op. cit., p. 927. 36 G. PISANÒ, op. cit., p. 1.721. 37 Decreto legislativo del duce, n. 469, Passaggio della G.N.R. all’Esercito repubblicano. La Gnr continuò tuttavia ad esplicare funzioni di polizia anche dopo il 31 dicembre 1944 (cfr. Decreto legislativo del duce, 20 dicembre 1944, n. 993, Compiti di polizia interna e mili- tare della G.N.R.). 38 G. PISANÒ, op. cit., pp. 1.724, 2.149. 39 Cfr. Idem, p. 1.725.

15 I “ribelli”, nonostante il proclama con cui il generale inglese Alexander li invitava a cessare le operazioni su larga scala e a trascorrere l’inclemente stagione nelle loro case, si stavano apprestando a passare un secondo inverno in montagna, fiduciosi che la primavera avrebbe portato loro la vittoria. I seicento giorni della Repubblica di Salò volgevano alla fine; Mussolini esponeva già ai suoi più stretti collaboratori l’idea del “ridotto” in Valtellina.

16 La Gnr in provincia di Vercelli

La Gnr si articolò in comandi regionali1 e provinciali. I comandi provinciali furono impiantati sui cessati comandi delle legioni Mvsn. «Ogni Comando Provinciale si arti- colò su almeno due Battaglioni Territoriali, suddivisi in Compagnie, Distaccamenti, Pre- sidi, dovendo subentrare all’organizzazione territoriale dei Carabinieri. Ogni Comando dispose di una compagnia Op [Ordine pubblico]»2. In provincia di Vercelli ebbe sede il 604o Comando provinciale, che subentrò al Co- mando della 28a legione Mvsn “Randaccio”. Comandante della Gnr vercellese fu il co- lonnello Giovanni Fracassi; vicecomandante il tenente colonnello Lorenzo Barone; aiu- tante maggiore il maggiore Giovanni Vicari. L’Upi (Ufficio politico investigativo) fu diretto dal tenente colonnello Carlo Mariani3. La Gnr vercellese ebbe presidi a Biella, Santhià e Varallo e distaccamenti nelle prin- cipali località della provincia e precisamente: Alagna Sesia, Andorno Micca, Arborio, Bioglio, Borgosesia, Borgo Vercelli, Buronzo, Candelo, Casanova Elvo, Cavaglià, Ci- gliano, Coggiola, Cossato, Crescentino, Crevacuore, Desana, Gaglianico, , Livorno Ferraris, Masserano, Mongrando, Mosso S. Maria, Mottalciata, Netro, Ron- secco, Salussola, San Germano Vercellese, Scopa, Serravalle Sesia, Sordevolo, Strop- piana, Trino, Trivero, Valle Mosso, Vigliano Biellese4. Molti distaccamenti, attaccati dai partigiani fin dai primi mesi della lotta di liberazio- ne, restarono a lungo disarmati, alcuni furono soppressi5. Nell’estate del 1944, a causa dell’organico ridotto, non vi erano che sei distacca- menti in tutta la provincia6. Successivamente alcuni distaccamenti furono ricostituiti con l’impiego di militi della Gnr “operativa”. Agli ordini del 604o Comando provinciale operava la 604a Compagnia Op comanda- ta dal capitano Alberto Amerio. Oltre alle forze della Gnr territoriale agirono in provincia alcune formazioni “opera- tive”. Il 19 dicembre 1943, proveniente da Chiari (Brescia), giunse a Vercelli il 63o batta- glione “Tagliamento”, agli ordini del tenente colonnello Merico Zuccari (aiutante mag-

1 II 28 febbraio 1944 i comandi regionali mutarono denominazione divenendo ispettorati regionali, con funzioni amministrative, essendo quelle operative avocate dai capi delle pro- vince. 2 G. PISANÒ, op. cit., p. 1.909. 3 Cfr. G. PISANÒ, op. cit., pp. 1.917-1.918. 4 Da documenti dell’ASV, Pv, Dgr, mm. 65, 66. 5 Guardia nazionale repubblicana. Legione dei Carabinieri di Torino. Gruppo di Vercelli. Stralcio, Alla Prefettura Repubblicana, Alla Questura Repubblicana, Al Comando della 28a Legione della G.N.R., Vercelli, Oggetto: Stazioni dell’Arma del gruppo disarmate dai ribelli, 7 marzo 1944, in ASV, Pv, Dgr, m. 65. 6 206o Comando militare regionale, Oggetto: Situazione ribelli, 21 giugno 1944, in “Il Ribelle”, 12 agosto 1944.

17 giore Silvio Ravaglia). Il reparto fu subito inviato in Valsesia, dove si distinse per una raccapricciante serie di delitti e di atrocità7. Il 1 marzo 1944, con la fusione del 63o battaglione e del battaglione giovanile “Ca- milluccia”, fu costituita la legione “Tagliamento”, al comando di Zuccari, mentre i due battaglioni (articolati in tre compagnie ciascuno) furono posti agli ordini rispettivamen- te del maggiore Giuseppe Ragonese e del maggiore Oreste Menegozzo. La “Tagliamento” operò prevalentemente a Vercelli, in Valsesia e in Valsessera; compì tuttavia operazioni anche in valle Strona (Novara) e nella valle di Gressoney (Aosta). Il 6 giugno, dopo essere sfilata il giorno prima a Vercelli davanti al generale Ricci, la legione partì per il fronte adriatico (Tavullia e Sassocorvaro, in provincia di Pesaro)8. A sostituire la legione “Tagliamento” fu inviato in provincia di Vercelli il battaglione “Pontida”, che fissò inizialmente la propria sede a Vercelli (dal 1 al 28 giugno 1944) e successivamente a Biella (dal 29 giugno 1944 all’aprile 1945). Il battaglione “Pontida”, articolato su quattro compagnie, era comandato dal mag- giore Carlo Zanotti. Nell’agosto 1944 entrò a far parte della divisione “Etna”, assumen- do la denominazione di 3o battaglione d’assalto “Pontida”. Il reparto operò, oltre che in provincia di Vercelli, anche in val d’Ossola e nel Canavese. Dal 24 gennaio 1944 fino al 28 aprile 1945 operò nel Biellese il 115o battaglione “Mon- tebello” (che pure entrò a far parte della divisione “Etna”), articolato su quattro compa- gnie. Al suo comando si avvicendarono il tenente colonnello Aurelio Languasco, il maggiore Alessandro Manfredi, il capitano Fernando Travaglini e il maggiore Eugenio Sanchini. Il reparto compì cicli operativi anche in val d’Aosta, in val d’Ossola, nel Cuneese e nel Comasco. Il 29o battaglione “M” (comandato dal maggiore Paolo Arbizzoni, articolato su tre compagnie) operò in Valsesia dal febbraio all’ottobre 1944. Anch’esso nell’agosto 1944 fu incorporato nella divisione “Etna”. Altre formazioni della Gnr che operarono in provincia di Vercelli per brevi periodi, furono: il I battaglione granatieri “Ruggine” (comandato dal capitano Angelo Nessi e successivamente dal tenente colonnello Vittorio Mariani, articolato su tre compagnie, appartenente alla divisione “Etna”) operò a Vercelli dal 1 marzo 1945 con funzione an- tiparacadutisti; il I battaglione d’assalto “Ruggine” (comandato dal maggiore Antonio Mammuccari, due compagnie) e il I battaglione “Rocciatori” poi “Controcarri Ruggi- ne” (capitano Biagioni, tre compagnie) operarono a Vercelli nell’aprile del ’45. Inoltre compì un ciclo di operazioni in Valsesia (novembre 1943 - gennaio 1944) la 1a compagnia del battaglione “Ferrara”, agli ordini del capitano Gastone Malucelli9.

7 Cfr. Quando bastava un bicchiere d’acqua. Processo alla Legione Tagliamento. Re- quisitoria del dr. Egidio Liberti, Borgosesia, Istituto per la storia della Resistenza in provincia di Vercelli, 1974, p. 35 e ss. 8 Cfr. 63o btg. “M” Tagliamento, Diario storico-militare, in ISRSC BI-VC, b. 0/1, f. 3. 9 Da documenti dell’ASV, Pv, Dgr, mm. 65, 66. Cfr. anche G. PISANÒ, op. cit., p. 2.189 e ss., 2.206 e ss., 2.213 e ss., 2.224.

18 I notiziari della Gnr

A partire dal 20 novembre 1943, giorno in cui la radio annunciò la prossima costi- tuzione della Gnr, il Comando generale di Brescia della nuova arma fu costantemente informato dai comandi periferici di tutto quanto avveniva nelle province italiane. Gli uffici politici investigativi1 provinciali infatti «redigevano periodicamente e inoltravano al Comando generale della Gnr un rapporto sugli avvenimenti locali»2. Altri rapporti era- no inviati direttamente dai comandi dei presidi e dei reparti della Gnr operativa3.

1 Gli uffici politici investigativi (Upi) erano organismi polizieschi, costituiti con regio de- creto del 6 novembre 1926 che istituiva «nel territorio del Regno un servizio speciale di inve- stigazione politica, avente per scopo la difesa dell’ordine nazionale dello Stato». Essi erano subordinati al ministro per l’Interno e si articolavano in «uffici provinciali istituiti presso le singole prefetture, alle dirette dipendenze dei rispettivi Prefetti». Agli uffici provinciali face- vano capo gli uffici speciali di investigazione politica costituiti presso i comandi di legione della Milizia volontaria per la sicurezza nazionale. Gli Upi vennero riorganizzati a partire dal dicembre 1943 sulla base di disposizioni impar- tite da Ricci con una circolare “riservata” inviata ai comandi provinciali della Gnr (Guardia nazionale repubblicana, Comando generale, Ufficio del generale addetto, Ai comandi pro- vinciali, Oggetto: Uffici Politici, 29 novembre 1943, citato in G. PANSA, Nascita della R.S.I. in una città di provincia: Casale Monferrato, in “Il movimento di liberazione in Italia”, n. 84, 1966, pp. 36-38). «La circolare non accennava ai compiti dell’ufficio, forse perché era evidente che la na- tura del servizio avrebbe dovuto restare quella del ventennio [...] Su una cosa, soltanto, Ric- ci insisteva: sul lavoro degli Uffici Politici non solo come organi di polizia politica tradiziona- le (indagini, accertamenti, arresti, interrogatori, denunce degli elementi “sovversivi e antina- zionali”), ma come antenne del Comando Generale, posti periferici di osservazione e di ascol- to, in grado di consentire al centro un controllo continuo della vita nel territorio sottoposto a Salò» (G. PANSA, Nascita della R.S.I., cit., p. 38). 2 L. BONOMINI ET AL. (a cura di), Riservato a Mussolini, cit., p. XIII. 3 Dai documenti consultati nell’Archivio di Stato di Vercelli abbiamo potuto appurare che molti notiziari riportano pressoché integralmente, o talvolta in forma sintetica, rapporti, segnalazioni, relazioni inviati al Servizio politico del Comando generale della Gnr oltre che dal Comando provinciale della Gnr e dall’Ufficio politico investigativo, direttamente dai co- mandi di alcuni presidi e dai comandi dei reparti della Gnr operativa. Ad es. il battaglione “Montebello” inviava periodicamente una «relazione sull’attività dei ribelli». Dai rapporti dei battaglioni mobili e dei presidi è ricavata la maggior parte delle notizie sull’«attività dei ribelli» e sulle «operazioni contro le bande», mentre i notiziari sull’«ordine e spirito pubblico» sono tratti per lo più dalle relazioni del Comando provinciale (“Notiziario politico e militare della provincia”) redatte in ossequio alle disposizioni della citata circolare di Ricci del 29 novembre 1943: «Settimanalmente, a partire da sabato 4 dicembre, i coman- danti di legione faranno pervenire, indirizzandola a me personalmente in plico riservato, una breve relazione sulla situazione politica-economica-militare della provincia; su persone, cose, enti od istituti che comunque possano interessare la politica del Regime, e sul funzionamen- to delle Milizie speciali. Tale relazione sarà segretissima con protocollo speciale, e servirà per la periodica compilazione dei miei notiziari al Duce».

19 Sulla base delle segnalazioni ricevute, l’Ufficio situazione del Servizio politico, di- retto dal maggior generale Tommaso Semadini, elaborava notiziari quotidiani di parec- chie pagine (non è raro il caso di numeri che superino le sessanta pagine). «Il corpo dei notiziari era costituito dalla relazione generale [...] sull’andamento politico-economico e sull’orientamento delle popolazioni locali [...] corredat[a] da no- tizie particolari, che per altro occupavano in genere la maggior parte del fascicolo»4: si trattava di «una massa cospicua di notizie (ma anche di valutazioni, di proposte, di in- vettive, di proteste)»5, di «una elencazione fin troppo minuziosa per quanto telegrafica, degli avvenimenti che in qualche modo avevano stimolato l’interesse della Gnr»6. I notiziari erano intestati «Guardia Nazionale Repubblicana, Comando Generale, Servizio Politico, notiziario del...». La loro veste tipografica «assunse carattere definitivo a partire dal 16 gennaio 1944 e prevedeva la seguente suddivisione interna: 1) Relazioni definite di “Ordine e spirito pubblico”; 2) notizie riguardanti l’“Attività sovversiva e antinazionale”; 3) notizie riguar- danti l’“Attività dei ribelli”; 4) notizie riguardanti la repressione dell’attività partigiana e antifascista; 5) segnalazioni di “Astensioni dal lavoro”; 6) “Notizie militari”; 7) “Varie”, generalmente riconducibili alla precedente suddivisione; 8) “Notizie pervenute nelle ul- time ore” che comprendono problemi ancora riconducibili ai primi sei punti; 9) rappor- ti riguardanti la zona del Litorale Adriatico suddivisi come sopra; 10) “Allegati “ sezione che contiene oltre alle copie di manifestini raccolti o di documenti requisiti cui si fa riferimento in altra parte del notiziario, i “Promemoria”, non sempre presenti, talvolta abbondanti, quasi sempre forniti del nome del destinatario o dei destinatari. Come è ovvio, non manca saltuariamente l’inserzione di qualche altra suddivisione né l’uso di una terminologia differenziata per intitolare la stessa sezione. Al suo interno ogni sezio- ne era rigidamente divisa geograficamente o meglio per regione e provincia»7. Non sappiamo «con quali criteri gli incaricati del Servizio politico selezionassero, coordinassero ed elaborassero il materiale [loro pervenuto] per giungere alla definitiva redazione dei notiziari [...] Il carattere telegrafico delle segnalazioni sull’attività “sov- versiva”, su quella “ribellistica” e sulla repressione [...] lascia pensare che per questi settori i funzionari del Servizio politico non effettuassero alcuna selezione [...] Analogo discorso vale anche per le informazioni sull’attività dell’esercito, per le sezioni “varie” e “notizie dell’ultima ora” oltre che per le segnalazioni riguardanti gli scioperi [...] Solo per le notizie militari è possibile riscontrare l’esistenza di una certa qual selezione [...] Per quanto concerne [...] la parte documentaria di maggiore interesse, quella che tocca più diffusamente e che fornisce alcune valutazioni sui problemi sociali, economici, politici, militari ecc. ci si trova di fronte ad una elaborazione»8. A partire dalla fine del marzo 1944, ai notiziari giornalieri se ne aggiunsero altri, con cadenza bi-trisettimanale, intestati «Comando Generale della Guardia Nazionale Repub- blicana, Servizio politico. Notiziario Politico Interno n..., data...».

4 L. BONOMINI ET AL. (a cura di), Riservato a Mussolini, cit., p. XIII. 5 G. PANSA, Nascita della R.S.I., cit., p. 38. 6 LUIGI BONOMINI ET AL. (a cura di), Riservato a Mussolini, cit., p. XIII. 7 Idem, p. XIV, nota 10. 8 Idem, pp. XIV-XV.

20 Le notizie riportate, spesso ripetizioni di quelle apparse nei notiziari quotidiani, era- no anche qui suddivise per province. Mensilmente a ciascuna provincia era dedicato un rapporto che riassumeva la situazione politica ed economica, l’attività “sovversiva” e forniva dettagliate (e imprecise) «notizie sulle bande e la loro dislocazione», a cui fa- ceva seguito una “situazione grafica”. «Inutile dire quanto importanti potessero essere [...] le segnalazioni della Gnr per i massimi esponenti del fascismo [...] Non è per ora possibile determinare con assoluta esattezza i nomi delle personalità cui i notiziari venivano recapitati. Sicuramente tutte le mattine una copia di ogni fascicolo era depositata sul tavolo di Mussolini, di Ricci e di Nicchiarelli e certamente qualche stralcio veniva talvolta inviato ad altissimi esponenti delle gerarchie fasciste che non rientravano nei ranghi della Gnr»9.

9 Idem, pp. XI-XII.

21 I notiziari della Gnr vercellese

Nei notiziari del Comando generale della Gnr la provincia di Vercelli appare per la prima volta il 5 dicembre 1943 con un’informazione che si riferisce ad un attacco ef- fettuato tre giorni prima da parte di un «gruppo di elementi ribelli» al palazzo municipa- le di Varallo, dove si trovava da appena un’ora un reparto di camicie nere. Ed è subito, in tutti i notiziari del mese di dicembre, un susseguirsi di segnalazioni di azioni partigiane, di attacchi a caserme, di occupazioni di stazioni ferroviarie e di opifi- ci, di prelevamenti di viveri e di stoffa. E fin dall’inizio emerge, in tutta evidenza, la mancanza di coesione all’interno della Guardia. Gli elementi provenienti dalla Milizia non si fidano dei carabinieri e sottolinea- no in vari rapporti che durante assalti di «ribelli» a caserme «i carabinieri non hanno reagito»1. La fusione tra carabinieri e milizia si rivela cioè subito, come si è detto, «ben poco felice per l’atteggiamento decisamente antifascista dei carabinieri che, di conseguenza, saranno ben presto estromessi dai posti di effettiva responsabilità»2. Tuttavia nei primi mesi di vita della Repubblica di Salò, durante i quali la Gnr non è ancora del tutto in crisi e la presa di coscienza dei militi provenienti dalla Benemerita non è ancora generalizzata, soprattutto nella “bassa” dove non è ancora avvertita l’in- fluenza politica del movimento partigiano, le segnalazioni riportate nei notiziari risulta- no più precise rispetto a quelle dei mesi successivi, forse proprio grazie alla presenza nei paesi dei nuclei di carabinieri e alla loro maggiore conoscenza delle situazioni locali e capacità di relazionare. Ben diversi sono invece i notiziari ricavati dai rapporti inviati al servizio politico del comando generale della Gnr direttamente dalle formazioni operative della Guardia e dai presidi. Questi tendono innanzitutto a legittimare il comportamento delle unità combat- tenti e dei responsabili dei vari presidi. In essi un elemento che si avverte immediatamente ad una prima lettura anche su- perficiale è la coesistenza di due aspetti apparentemente contraddittori: da un lato l’au- toesaltazione e dall’altro il tono vittimistico, tendente a giustificare in qualche modo l’incapacità dei reparti della Gnr di stroncare il “ribellismo”. La «reazione dei legionari» agli attacchi dei banditi è sempre «pronta»3, il loro inter- vento «tempestivo e risoluto»4, «le armi in postazione» aprono sempre «immediata- mente il fuoco»5; se una pattuglia è circondata riesce «a svincolarsi e a rientrare senza

1 Guardia nazionale repubblicana, Comando generale, Servizio politico, Notiziario del 30 dicembre 1943 (d’ora in poi semplicemente: Notiziario del...), notizie pubblicate alle pp. 36-37. 2 L. BONOMINI ET AL. (a cura di), Riservato a Mussolini, cit. p. XI. 3 Notiziario del 5 dicembre 1943, pubblicato a p. 35; Notiziario del 2 aprile 1944, a p. 51; Notiziario del 21 aprile 1944, a p. 55; ecc. 4 Notiziario del 26 marzo 1944, a p. 48. 5 Notiziario del 28 aprile 1944, alle pp. 60-61.

22 alcuna perdita [...] con accortezza e col pronto impiego della armi»6. I reparti «fron- teggia[no] validamente l’aggressività particolarmente vivace dei fuorilegge», i «presidi isolati e [le] colonne di rifornimento sosten[gono] e sventa[no] energicamente nume- rosi attacchi»7; e, se vengono catturati o uccisi dei legionari, ci si giustifica dicendo che i militi hanno reagito energicamente ma sono stati «sopraffatti dalle preponderanti forze attaccanti»8. La «potenza bellica» delle bande è descritta in questi casi come «tale da destare serie apprensioni»9; il numero dei ribelli è gonfiato a dismisura; si tenta di mascherare la propria impotenza con espressioni generiche, si parla di «forti gruppi di banditi»10, di «centinaia di ribelli»11 e si arriva persino a sostenere che, nel novembre 1944, in una sola parte del Biellese vi sono «dai 6 ai 7 mila banditi»12. Diventa quindi abbastanza facile affermare che «le forze preposte ai rastrellamenti» sono esigue13 soprattutto «per la vastità della zona»14 affidata ai vari reparti e che «i risultati conseguiti non sono stati pari alla somma dei sacrifici sostenuti»15. E quali sono «i risultati conseguiti»? Come vengono redatti i rapporti dei combatti- menti? Come vengono quantificate le perdite subite dai «ribelli»? I comandanti dei reparti e i compilatori dei notiziari (altre volte tanto precisi da indi- care persino il numero delle cartucce recuperate nel corso di un rastrellamento16 o, fino all’ultimo centesimo, le somme «rapinate»17) in questi casi ricorrono a espressioni generiche, a frasi fatte che, meglio delle espressioni numeriche, servono a nascondere l’incapacità quotidiana della Gnr a far fronte al “ribellismo” e la gravità degli scacchi subiti. In un crescendo di imprecisioni volute e usate ad arte, affermano di volta in volta che «non si conoscono le perdite dell’avversario»18 o che «i banditi [...] dopo violento conflitto si allontanavano lasciando sul terreno [...] alcuni morti»19 oppure che «i legio- nari, dopo aspro combattimento, posero in fuga gli attaccanti, infliggendo loro sensibili perdite»20. E ancora: «nessuna perdita da parte nostra, si ignorano quelle subite dall’avversa- rio»21 con cui si tenta di dare al lettore l’impressione che l’avversario abbia comunque subito perdite, anche se non precisate. E così si passa facilmente dalla “presunzione”

6 Notiziario del 20 agosto 1944, alle pp. 112-113. 7 Comando generale della Guardia nazionale repubblicana. Servizio politico, Notiziario politico interno (d’ora in poi semplicemente Notiziario politico interno) n. 111 del 24 dicembre 1944, pubblicato a p. 153. 8 Notiziario dell’8 ottobre 1944, a p. 131. 9 Notiziario del 7 marzo 1945, alle pp. 176-177. 10 Notiziario politico interno n. 124 del 20 gennaio 1945, a p. 158. 11 Notiziario del 30 dicembre 1943, a p. 36. 12 Notiziario politico interno n. 95 del 22 novembre 1944, alle pp. 150-151. 13 Notiziario del 4 settembre 1944, alle pp. 125-127. 14 Notiziario del 14 giugno 1944, a p. 91. 15 Ibidem. 16 Cfr. Notiziario del 16 aprile 1945, a p. 180. 17 Cfr. Notiziario del 6 aprile 1944, a p. 51. 18 Notiziario del 21 aprile 1944, a p. 55. 19 Notiziario politico interno n. 104 del 10 dicembre 1944, a p. 153. 20 Notiziario del 22 marzo 1944, a p. 46. 21 Notiziario del 21 aprile 1944, a p. 56.

23 alla certezza: l’espressione «è da presumere che i banditi abbiano avute delle perdite»22 cede il posto a quella più rassicurante «l’immediata reazione del reparto metteva in fuga i banditi causando agli stessi sicure perdite non accertate»23. E spesso ricorrono alle iperboli: «durante il ciclo delle operazioni, i fuori legge ripor- tavano gravi perdite: più di 150 uomini fuori combattimento dei quali moltissimi morti e feriti gravi e diverse centinaia di banditi catturati»24. L’analisi dei codici linguistici, pur non essendo ovviamente l’unica chiave di lettura dei notiziari, e neppure la più importante, ci fornisce alcuni elementi per meglio com- prendere l’atteggiamento dei relatori di fronte alla Resistenza. Le azioni dei «ribelli» vengono definite «terroristiche»25; se si parla di un coman- dante partigiano lo si qualifica «elemento pericolosissimo»26; un organizzatore comuni- sta «delinquente pericoloso»27; fascisti uccisi in combattimento diventano «individui trucidati dai banditi»28. «L’attività criminosa delle bande»29 «si estrinseca in rapine, estorsioni, furti»30 «ag- gressioni»31, «scorrerie e prepotenze»32 anche se, talvolta, le «grassazioni, i sequestri di merci e di persone»33 sono gratificati dall’aggettivo «audaci»34. L’incapacità della Rsi a ogni livello gerarchico di comprendere la Resistenza nei suoi vari aspetti è una costante, al di là delle deformazioni interessate dei notiziari. Si ripetono perentorie e a ritmo incalzante (così come incalzanti probabilmente sono le richieste dei comandi superiori) le dichiarazioni d’intenti: «in breve tempo [i ribelli] verranno agganciati»35; «il comandante del Battaglione prevede, entro la giornata di do- mani, di riagganciare la banda e di darle il colpo di grazia [...] Prevede anche di poter presto liberare completamente la provincia di Vercelli da ogni attività ribelle»36. E quante volte, a partire dal gennaio 1944, si afferma che una certa banda «si è di- sciolta»37, che «il comitato di liberazione ha sospeso l’erogazione dei fondi [...] per cui si prevede lo scioglimento della banda»38; che «i banditi [sono] in crisi»39, che «la ban- da Moscatelli non esiste più»40 e che il suo comandante è «riparato in Svizzera» dopo

22 Notiziario del 5 settembre 1944, a p. 124. 23 Notiziario politico interno n. 124 del 20 gennaio 1945, a p. 159. 24 Notiziario del 23 marzo 1945, a p. 174. 25 Notiziario del 19 dicembre 1943, a p. 35. 26 Notiziario del 27 aprile 1944, a p. 61. 27 Notiziario del 26 maggio 1944, a p. 72. 28 Notiziario del 6 maggio 1944, a p. 65. 29 Notiziario del 18 agosto 1944, a p. 119. 30 Notiziario del 20 marzo 1944, alle pp. 48-49. 31 Notiziario del 16 giugno 1944, alle pp. 93-94. 32 Notiziario del 20 luglio 1944, a p. 107. 33 Notiziario del 18 agosto 1944, a p. 119. 34 Ibidem. 35 Notiziario del 27 aprile 1944, a p. 61. 36 Notiziario del 17 marzo 1944, alle pp. 47-48. 37 Notiziario del 21 gennaio 1944, a p. 41. 38 Notiziario del 2 maggio 1944, a p. 65. 39 Notiziario del 20 ottobre 1944, alle pp. 140-141. 40 Notiziario del 30 aprile 1944, alle pp. 61-62.

24 aver «perduto i contatti con gli esponenti delle altre bande»41 o addirittura si è «rifugia- to sulla cima di una montagna alta circa 4000 metri»42. E nonostante le lezioni su «guerriglia e controguerriglia»43 ai corsi di addestramen- to, gli ufficiali della Gnr faticano a comprendere i caratteri peculiari della tattica parti- giana, sembra addirittura si stupiscano se non riescono «a rintracciare le formazioni avversarie»44 o se «un rastrellamento effettuato nella parte alta della provincia ha avu- to, come primo spiacevole effetto, un rincrudire delle malefatte dei banditi in pianura»45. Così gli ufficiali della “Tagliamento” scoprono, a loro spese, che le «bande ribelli esistenti nel territorio della provincia di Vercelli evitano il combattimento aperto, prefe- rendo effettuare azioni di sorpresa»46 e che, poiché «i ribelli, per sfuggire all’aggancia- mento e all’aggiramento [...] si frazionano in piccoli gruppi per riuscire a disperdersi sulle montagne» è necessario variare «i metodi tattici finora applicati»47. Cresce quindi il movimento di liberazione nazionale; sono sempre più frequenti, a partire dal mese di maggio, gli accenni alla “pianurizzazione” della guerriglia, a «banditi alle porte [...] di Vercelli»48, a temerarie azioni nella città stessa49. I notiziari rappresentano una testimonianza precisa, netta, di come la Resistenza cresca di pari passo con l’incomprensione da parte dei fascisti dei caratteri fondamen- tali di questa guerra di tipo nuovo, dei forti legami dei partigiani combattenti con la po- polazione. I fascisti si mantengono fermi nella loro convinzione che gli angloamericani siano i finanziatori determinanti delle formazioni ribelli: «le bande armate ricevono regolarmente rifornimenti aerei dal nemico»50 e che, in alcuni casi i ribelli siano addirittura al coman- do di «ufficiali inglesi, lanciatisi da aerei con paracadute»51. Se a ciò si aggiunge che si ritiene addirittura che le bande operino sulla base di «ordini impartiti da radio Londra»52, si ha un quadro abbastanza significativo della disinformazione della Gnr sul movimento di Resistenza. È ricorrente nei notiziari il criterio di non fare distinzione alcuna tra delinquenza comune e azioni partigiane, anzi di assimilarle volutamente. Anche in quel periodo esisteva certamente la delinquenza comune, in un certo sen- so era anzi facilitata dalla situazione del momento: non era neanche necessario avere sempre, come nel caso dei malviventi operanti nel basso Biellese sul finire del ’44, una

41 Notiziario dell’8 maggio 1944, a p. 69. Cfr. anche Notiziario politico interno n. 87 del 7 novembre 1944, alle pp. 144-146. 42 Notiziario del 18 maggio 1944, a p. 73. 43 Cfr. ad. es. Guardia nazionale repubblicana. Comando generale. Segreteria generale. Ufficio addestramento, Guerriglia e controguerriglia. Appendice alle lezioni di tattica per i corsi Allievi Ufficiali di complemento della G.N.R., maggio 1944, in ISRSC BI-VC, b. 35, f. 5. 44 Notiziario dell’8 maggio 1944, a p. 69. 45 Notiziario del 7 marzo 1945, alle pp. 176-177. 46 Notiziario del 24 aprile 1944, a p. 60. 47 Ibidem. 48 Notiziario del 25 giugno 1944, alle pp. 95-96. 49 Cfr. ad es. Notiziario del 13 settembre 1944, a p. 128. 50 Notiziario del 5 maggio 1944, a p. 66. 51 Notiziario del 7 maggio 1944, a p. 68. 52 Notiziario del 31 maggio 1944, alle pp. 84-85.

25 «maschera sul volto e la rivoltella in pugno»53 per farsi consegnare denaro o merci. Bastava più semplicemente una divisa che imitasse in qualche modo quella dei partigia- ni e bastava, soprattutto, autodefinirsi tali, per compiere veri e propri furti abusando del nome e soprattutto di un’idea che non si stava affatto servendo. Eppure i fascisti non ignoravano (anzi in alcuni casi se ne trova menzione negli stessi notiziari54) che i partigiani agivano con la massima severità nei confronti di chi si finge- va partigiano per compiere ruberie. Nonostante ciò, se avviene un furto a opera di ignoti, i compilatori dei notiziari non esitano ad aggiungere la dizione «presumibilmente ribelli»55, se avviene una rapina gli stessi «7 sconosciuti»56 autori possono diventare in un notiziario successivo «7 banditi [leggi: partigiani] armati»57. D’altronde nella descrizione delle bande si afferma che esse sono composte «di de- linquenti comuni», «di delinquenti slavi (!) e comunisti» e «di delinquenti misti (!)»58. Ma i notiziari non possono nascondere del tutto che i “fuori legge” rilasciano buoni di requisizione e spesso pagano regolarmente le merci59, né che in determinati casi di- stribuiscono alla popolazione «parte della merce trafugata»60 o che, quando possibile, restituiscono auto requisite per compiere azioni61. Nel campo delle requisizioni è del resto difficile individuare il confine tra la realtà e i falsi. Spesso le denunce presentate alla Gnr sono “maggiorate” perché in questo modo i proprietari sperano di essere esonerati almeno parzialmente dagli ammassi. E talvolta sono gli stessi partigiani a firmare buoni di prelevamento in cui sono dichiarate quantità di merci superiori alla realtà. Nell’estate inoltre fu svolta una vasta azione di propaganda per convincere i conta- dini a non obbedire alle disposizioni di Morsero per una rapida trebbiatura e conferi- mento del grano all’ammasso. Non furono pochi i casi di proprietari di aziende che si accordarono con i garibaldini per rifornirli regolarmente di cereali. Naturalmente in- ventando poi, per giustificarsi di fronte all’“autorità” fascista, prelevamenti da parte dei “fuori legge”. Questi ed altri sotterfugi danno del resto una visione più chiara del legame esistente tra le formazioni combattenti e la popolazione (pur con i limiti che il coinvolgimento del mondo contadino ebbe in alcuni casi), della comune lotta contro gli occupanti. Nello stesso modo, quando si tratta di far curare un ferito o di farsi aiutare a com- piere un sabotaggio: per le “autorità” fasciste il medico è ovviamente stato «obbliga[to dai] ribelli armati»62 e obbligati «con minacce» sono stati pure gli operai che aiutarono a «collocare la mina [...] sulla linea ferroviaria»63.

53 Notiziario politico interno n. 105 del 13 dicembre 1944, alle pp. 155-156. 54 Cfr. notiziari del 18 agosto 1944, a p. 54 e del 5 maggio 1944, alle pp. 67-68. 55 Notiziario del 30 gennaio 1944, a p. 41. 56 Notiziario del 13 giugno 1944, a p. 89. 57 Notiziario del 14 giugno 1944, a p. 89. 58 Notiziario politico interno n. 87 del 7 novembre 1944, alle pp. 144-146. 59 Cfr. ad es. Notiziario del 13 marzo 1944, a p. 43; Notiziario del 29 aprile 1944, a p. 58. 60 Notiziario del 30 gennaio 1944, a p. 40; cfr. anche Notiziario del 9 giugno 1944, a p. 83. 61 Cfr. notiziari del 30 gennaio 1944, a p. 41 e del 10 maggio 1944, a p. 65. 62 Notiziario del 27 gennaio 1944, a p. 41. 63 Notiziario del 12 giugno 1944, a p. 86.

26 Nei notiziari sono numerose le mancate menzioni di episodi importanti, specialmen- te di stragi perpetrate dalle truppe nazifasciste (non vi è alcun cenno tra l’altro degli eccidi di piazza Quintino Sella a Biella, di Mottalciata, di Rozzo e Lovario di Borgosesia). Notizie di altri episodi rilevanti sono a volte riportate con notevole ritardo. È signifi- cativo, ad esempio, che della liberazione della Valsesia non si trovi traccia nei notiziari per molti giorni. Della situazione e delle operazioni che il 10 giugno portarono alla libe- razione della valle, in un promemoria «per il comandante generale della Gnr» si dice soltanto che «in seguito al ritiro dei reparti [...] che presidiavano la zona della Valsesia la notte del 10 c. m. i banditi hanno attaccato e prelevato il distaccamento della Gnr di Serravalle Sesia. La notte sull’11 sfruttando ancora la situazione favorevole che si è creata a loro favore [...] i banditi [...] hanno attaccato anche i distaccamenti di Varallo e Borgosesia [...]»64. Neppure nella riunione svoltasi il 16 giugno nella Prefettura di Torino «per esamina- re la situazione [...] con speciale riguardo al movimento delle bande» si accenna espli- citamente alla zona libera. Si fanno solo vaghi riferimenti alla «intensa attività esplicata dai banditi, che premono [...] alle porte di [...] Vercelli»65. Solo il 16 luglio, quando ormai i nazifascisti stanno faticosamente rioccupando la valle e compiendo spietate rappresaglie, nei notiziari è inserita una segnalazione di «fonte fiduciaria attendibile» in cui si informa che «Borgosesia è stata occupata dai ribelli, i quali hanno nominato il governo nazionale di liberazione»66. E solo il 23 luglio, quando i nazifascisti hanno ormai praticamente rioccupato la valle, si comunica che «i banditi [...] controllano indisturbati l’intero territorio»67. Seguono poi i rapporti sull’«azione di rastrellamento intesa a liberare la zona dai ban- diti che si erano resi quasi (! sic) padroni assoluti della vallata» in cui la Gnr è costretta ad ammettere che «l’operazione [... è] lunga e difficile»68. Tra gli ufficiali della Gnr ancora nel mese di giugno è diffusa la convinzione secon- do cui «la notevole attività degli elementi sovversivi [...] viene coperta dalla connivenza o dall’omertà delle popolazioni»69 «per tema di rappresaglie»70. Solo qualche mese più tardi, e dopo penosi tentativi di coprire l’ammissione che «la popolazione [è] stanca delle sofferenze della guerra»71 facendone ricadere ogni responsabilità sui «fuori legge [che] intralciano gravemente la situazione economica della provincia ed affamano la popolazione»72, e dopo essersi ripetutamente illusi che «la popolazione [...] simula[sse] simpatie per i fuori legge»73, si renderanno conto e non potranno più nascondere che «la maggioranza della popolazione è consenziente e simpatizza per i banditi»74.

64 Notiziario del 16 giugno 1944, alle pp. 94-95. 65 Notiziario del 25 giugno 1944, alle pp. 95-96. 66 Notiziario del 16 luglio 1944, a p. 100. 67 Notiziario del 23 luglio 1944, alle pp. 100-101. 68 Notiziario del 23 agosto 1944, a p. 121. 69 Notiziario del 16 marzo 1944, a p. 47. 70 Notiziario del 14 giugno 1944, a p. 91. 71 Notiziario politico interno n. 95 del 22 novembre 1944, alle pp. 150-151. 72 Notiziario del 25 agosto 1944, alle pp. 122-123. 73 Notiziario del 5 gennaio 1945, alle pp. 160-161. 74 Notiziario del 1 aprile 1945, alle pp. 184-185.

27 Ma quando ciò avverrà non mancheranno che pochi giorni alla vittoriosa insurre- zione popolare, alla liberazione di Vercelli, di Biella, di tutti i paesi della provincia e alla marcia delle divisioni valsesiane fino a Milano. In conclusione numerosi errori di valutazione e incomprensioni e altrettanto nume- rosi falsi, omissioni e deformazioni interessate, caratterizzano la maggior parte dei no- tiziari redatti sulla base dei rapporti inviati al Comando generale della Gnr direttamente dalle formazioni operative della Guardia. In linea di massima invece i notiziari sull’«ordine e spirito pubblico», e in generale tutte le notizie tratte da rapporti inviati dal Comando provinciale della Gnr e dall’Upi, si collocano in modo più disincantato di fronte ai fatti militari, agli aspetti economico-sociali, in una parola di fronte alla vita della provincia. Quello dell’obbiettività era del resto un tema che stava a cuore a Ricci: «È chiaro che i compiti di questo servizio politico sono estremamente delicati quanto importanti. Le notizie debbono perciò essere della più assoluta obiettività e le azioni degli ufficiali e del personale addetto a questo particolare servizio debbono essere improntate alla più rigida onestà»75. «Il comandante generale della Gnr sapeva bene che la possibilità degli organi cen- trali di controllare la situazione in tutti i settori del Paese era legata per buona parte alla serietà del lavoro informativo: una qualità, uno “stile” che il regime, soprattutto negli ultimi anni, non aveva certo incoraggiato»76. Tuttavia anche nei rapporti dell’Upi e del Comando provinciale non mancano, tra l’altro, tentativi di accreditare un’immagine di consenso. Un esempio significativo è dato dalla descrizione della partenza delle reclute (spesso, come si è detto, costrette a presentarsi in seguito a rappresaglie nei confronti dei genitori, oppure “sbandati” ra- strellati che fingono di accettare il “perdono del duce” in attesa dell’occasione propizia per darsi nuovamente alla macchia): genitori e parenti che si assiepano sui marciapiedi della stazione per salutare i giovani costretti a partire per la Germania diventano «una grande folla [che] ha festeggiato i partenti»77. In linea di massima però, pur riflettendo gli orientamenti, ed anche il morale, dei compilatori, questi rapporti sono più vicini alla realtà del momento, o perlomeno a quel- la che agli occhi dei “quadri” fascisti locali appare tale.

75 Guardia nazionale repubblicana. Comando generale. Ufficio del generale addetto, Ai comandi provinciali, 29 novembre 1943, cit. 76 G. PANSA, Nascita della R.S.I., cit. pp. 38-39. Ricci, in una seconda circolare, in cui impartiva ulteriori direttive di metodo, insistette, tra l’altro, sull’esigenza di obiettività: a) diligenza di osservazione preventiva per giungere tem- pestivamente a individuare i sintomi premonitori di deficienze di uomini e di cose; b) assolu- ta obiettività, serenità e franchezza nel riferire; c) la verità è una sola, anche se ingrata; d) per tutto quanto procede regolarmente o che riscuote i consensi della massa, bastano, se neces- sario pochi cenni. Per quanto è argomento di fondate critiche, di riserve, di ostilità, occorre una trattazione precisa, approfondita che tenga presente esclusivamente il principio di servire lo Stato e non di servirsi di esso; e) particolare attenzione sia rivolta ai piccoli centri, dove più frequenti possono essere i dissidi e l’assenteismo di autorità e gerarchia (Guardia nazio- nale repubblicana. Comando generale. Servizio politico, Ai Comandi Provinciali, Oggetto: Relazioni periodiche, 26 gennaio 1944-XXII, citato in G. PANSA, Nascita della R.S.I., p. 39). 77 Notiziario del 3 agosto 1944, a p. 109.

28 Il fulcro delle relazioni del Comando provinciale della Gnr «è costituito dall’esame delle condizioni di vita della popolazione [...] e dalle osservazioni dei funzionari fascisti sull’orientamento delle masse nei confronti del fascismo e del nazismo. Sullo sfondo, ma sempre presente, il perdurare della guerra e l’atteggiamento della gente nei con- fronti delle conseguenze che ne derivano»78. In questi notiziari non si tenta di nascondere il «diffuso malcontento» della popola- zione né le proteste «contro il Regime Repubblicano che andrebbe incontro alle neces- sità dei lavoratori solo a parole»79 né che «l’attività sovversiva è sempre intensa»80 e che «il Partito non incontra il favore delle masse»81. In un alternarsi di alti e bassi, talvolta i relatori affermano che «la situazione politica continua a manifestare qualche sintomo di miglioramento»82 ma subito aggiungono che «rimane pur sempre una massa notevole di individui ferocemente antifascisti, mentre la zona montana è sempre dominata dalle bande comuniste»83. Di quando in quando, specialmente in primavera ed estate, essi informano che è «discreta la situazione economica e, poiché le colture si presentano favorevoli, si pre- vede che essa andrà ancora migliorando, eccezion fatta, naturalmente, per i grassi, la cui razione [...] è assolutamente insufficiente»84. Ma, nella maggior parte dei casi, devono segnalare invece che «la situazione econo- mica dei lavoratori si aggrava di giorno per giorno, a mano a mano che il costo della vita aumenta, mentre i salari restano immutati. L’inflazione segue il suo corso inesora- bile e da molte parti si invoca qualche provvedimento che ridia agli italiani la fiducia nella lira»85 ed anche che sono «frequenti le imprecazioni contro i profittatori di ogni specie che pullulano ovunque; vivissime le preoccupazioni delle famiglie per il rapido diluirsi dei risparmi faticosamente accumulati durante lunghi anni di lavoro; insistenti gli accenni all’insufficienza delle paghe [...] e le esasperate espressioni di sfiducia nella normalizzazione della situazione alimentare»86. Anche per quanto riguarda la situazione politica le iniziali espressioni dei relatori di fiducia e di speranza lasciano ben presto spazio a segnalazioni meno positive e ottimi- stiche. A giugno riferiscono che «la caduta di Roma, che ha vivamente amareggiato gli animi dei fascisti repubblicani e dei simpatizzanti, è stata accolta da molta parte della popola- zione con giubilo maltrattenuto»87. E via via aumentano le ammissioni di impotenza e di impopolarità del regime e le segnalazioni dell’esistenza di vasti strati di «opinione pubblica orientata contro il Fa- scismo, ritenuto responsabile della guerra e delle conseguenti rovine, lutti e miserie»88

78 L. BONOMINI ET AL. (a cura di), Riservato a Mussolini, cit. p. XVI. 79 Notiziario del 5 marzo 1944, a p. 44. 80 Notiziario del 18 aprile 1944, a p. 57. 81 Notiziario del 23 aprile 1944, alle pp. 59-60. 82 Notiziario del 3 aprile 1944, alle pp. 52-53. 83 Ibidem. 84 Notiziario del 23 maggio 1944, a p. 78. 85 Notiziario del 16 giugno 1944, alle pp. 93-94. 86 Notiziario del 3 aprile 1944, alle pp. 52-53. 87 Notiziario del 16 giugno 1944, alle pp. 93-94. 88 Notiziario dell’8 agosto 1944, alle pp. 114-115.

29 e che sono ormai pochi gli «elementi ancora animati da amor di patria» e che solo in una «esigua minoranza fascista [...] la fiducia nella potenza delle armi tedesche, e nel concorso delle rinnovate forze armate italiane, si mantiene salda»89. E ancora: «La situazione politica non è migliorata. La massa è sempre più avvelena- ta dalla propaganda sovversiva ed una piccola parte della popolazione, quella di buoni sentimenti è perplessa e sfiduciata per l’andamento delle operazioni militari»90. «Ai fascisti “che credono”, ai “benpensanti”, all’“elemento sano” insomma non re- sta che sperare [...] in qualche deus ex machina (magari le armi segrete) capace di ca- povolgere la situazione»91. «Sintomi di una certa ripresa»92 vengono talvolta segnalati soprattutto in seguito a «continue dimostrazioni di forza che [...] hanno dato nel territorio della provincia le Forze Repubblicane»93. Allora la situazione politica viene definita «soddisfacente»94 e si afferma che essa «pur risentendo dell’andamento della guerra e del fenomeno dei banditi, in genere, può dirsi discreta»95. Tuttavia non di realtà si tratta, ma di speranze, e «dalle righe dei rapporti comunque traspare chiara la consapevolezza dell’inutilità di tali speranze»96, nonostante le rituali affermazioni sull’«incrollabile fede nei destini dalla Patria e nella vittoria»97. «Il Partito va perdendo considerazione anche tra gli stessi iscritti»98 e «la nostra propaganda non riesce a far presa, perché deve ormai lottare contro la generale incom- prensione»99 scrivono i relatori vercellesi: e da ciò emerge il senso dell’ineluttabilità della sconfitta. I passi citati danno un’idea, riteniamo, delle non poche difficoltà di lettura dei noti- ziari che pubblichiamo. «Lo stile burocratico potrebbe indurre in errore chi, leggendo senza esperienza di protagonista o di storico, restasse alla superficie del discorso, senza avvertire la ten- denziosità e l’ambiguità delle notizie e non cercandone un confronto testimoniale»100. Si tratta del resto di documenti di parte, di segnalazioni di una polizia di partito e di regime spesso dettate, come si è già fatto notare, più che dall’obiettività della descrizio- ne, dall’esigenza di giustificare il proprio agire di fronte al potere centrale. Tuttavia, malgrado le reticenze e i falsi, da questi documenti emerge lo sfacelo del regime fasci- sta, così come emergono gli aspetti più drammatici della vita delle nostre popolazioni, la cui storia durante il ventennio e gli anni di guerra, in molti casi fatta di privazioni, di miseria e di ribellione spesso soffocata, meriterebbe di essere scritta.

89 Notiziario del 18 agosto 1944, a p. 119. 90 Notiziario del 4 settembre 1944, alle pp. 125-127. 91 L. BONOMINI ET AL. (a cura di), Riservato a Mussolini, cit. p. XXIV. 92 Notiziario politico interno n. 101 del 5 dicembre 1944, alle pp. 154-155. 93 Notiziario politico interno n. 107 del 16 dicembre 1944, alle pp. 156-157. 94 Ibidem. 95 Notiziario politico interno n. 87 del 7 novembre 1944, alle pp. 144-146. 96 L. BONOMINI ET AL. (a cura di), Riservato a Mussolini, cit., p. XXIV. 97 Notiziario del 18 marzo 1945, alle pp. 180-182. 98 Notiziario del 16 giugno 1944, alle pp. 93-94. 99 Notiziario del 7 marzo 1945, alle pp. 176-177. 100 MICHELE CALANDRI, Fascismo 1943-1945. I notiziari della G.N.R. da Cuneo a Musso- lini, Cuneo, L’arciere, 1979, p. XXIV.

30 Nota tecnica

La cronologia che pubblichiamo è l’estratto di tutte le notizie relative alla provincia di Vercelli (salvo le lacune di cui si dirà) ricavato dai rapporti riservati (circa quindici- mila cartelle dattiloscritte) redatti dal Servizio politico del Comando generale della Gnr. Questo corpus documentario, di rilevante interesse nazionale e locale e «di rimar- chevole importanza ai fini della ricostruzione storica della politica generale della Rsi e più particolarmente per l’analisi dei comportamenti quotidiani delle masse di fronte allo sfacelo del regime fascista» è, come noto, conservato nel “Fondo Gnr” dell’Archivio Luigi Micheletti di Brescia1. Esso è già stato utilizzato a più riprese, sia per studi su aspetti particolari della Rsi2 sia per opere di carattere antologico, come il volume “Riservato a Mussolini” in cui è riportata, provincia per provincia, una selezione di rapporti aventi un valore di carattere generale nel quadro del filo conduttore emergente dalle relazioni su «ordine e spirito pubblico»3 pubblicate integralmente. Nel nostro caso abbiamo ritenuto di pubblicare tutti i rapporti relativi alla provincia anche se in alcuni casi «hanno soltanto un valore locale»4 sia per far conoscere meglio e utilizzare più compiutamente una fonte di primaria importanza per lo studio di un periodo cruciale della nostra storia recente, sia con la speranza di fornire nuovi spunti alla ricer- ca storica sulla lotta di liberazione nel Vercellese, nel Biellese e nella Valsesia. La sezione “rapporti riservati” del “Fondo Gnr” dell’Archivio Micheletti è costituita dai “Notiziari “ quotidiani e dai “Notiziari politici interni”. Nella maggior parte dei casi questi ultimi riprendono integralmente le notizie dei più tempestivi e più precisi “Noti- ziari” quotidiani: abbiamo tuttavia usato indistintamente i due tipi di documenti perché, a causa dell’incompletezza della collezione dei primi, spesso i secondi integrano la cro- nologia. Il primo Notiziario quotidiano è del 20 novembre 1943. Mancano alla collezione i numeri del 21-24, 28-30 novembre e del 2, 4, 16 dicembre 1943; del 6-8, 11, 17, 18 gennaio; tutti quelli del mese di febbraio; quello del 23 marzo; quelli del 1-12, 14, 15 luglio; del 16-19 e del 22-30 settembre; del 16, 24, 29 ottobre; tutti quelli dei mesi di

1 Al “Fondo Gnr” dell’Archivio Micheletti appartengono, oltre ai rapporti riservati, cen- tinaia di volantini, manifesti e periodici riguardanti la politica e la propaganda della Rsi. Cfr. DANIELA PANCHIERI, Documentazione sulla Resistenza, in AA. VV., Per una nuova storia loca- le. Materiali e proposte sul Bresciano, Brescia, Nuova Ricerca Editrice, 1978, p. 196. Il fondo rimase sconosciuto fino a quando, nel 1965, Luigi Micheletti poté individuarlo e averlo in consegna. Cfr. L. BONOMINI ET AL. (a cura di), Riservato a Mussolini, cit., p. LXXI. 2 Il primo a utilizzare i notiziari fu Giampaolo Pansa per il suo studio sulle forze armate re- pubblichine, L’esercito di Salò, cit. Cinque anni dopo fu edito il citato Riservato a Musso- lini (notiziari del periodo novembre 1943 - giugno 1944). In seguito Michele Calandri curò la pubblicazione dei rapporti relativi alla provincia di Cuneo (Fascismo 1943-1945, cit.). 3 L. BONOMINI ET AL. (a cura di), Riservato a Mussolini, cit. p. LXXI. 4 Ibidem.

31 novembre e dicembre 1944; quelli del 1-3, 6, 9-12, 14-23, 25, 26, 29, 31 gennaio; del 1-17, 19, 22, 25, 26 febbraio; del 1, 20, 21 marzo (per i giorni 11-16 marzo vi è un solo notiziario incompleto con datazione “11-16 marzo 1945” manoscritta); del 21, 22 aprile 1945. I Notiziari politici interni (con cadenza bi-trisettimanale, numerati progressivamente) fanno la loro comparsa probabilmente verso la fine del marzo 1944. Mancano alla colle- zione i primi 84 numeri (il n. 85 è del 3 novembre 1944) e i nn. 112-122 e 133. L’ultimo numero della collezione è il 149 del 12 marzo 1945. Le lacune delle due collezioni non impediscono tuttavia «di ricavare una visione molto articolata dello sfacelo in cui l’Italia è stata ridotta dalla guerra fascista, della disgrega- zione di tutto l’apparato fascista, della propaganda antifascista, della guerra partigiana, delle lotte operaie e popolari»5. I testi dei notiziari sono riprodotti fedelmente, ripetendo gli errori ortografici, dat- tilografici, di citazione di nomi di persona e di località6. Nel caso di errori e storpiature evidenti abbiamo di norma indicato in corsivo tra parentesi quadre i nomi esatti, oppure abbiamo fatto seguire un (sic)7. Nel caso di dubbio o di illeggibilità dell’originale abbiamo fatto seguire un punto interrogativo in corsivo tra parentesi o un (sic). La stessa notizia ripetuta in diversi notiziari è riportata in tutte le sue versioni o sunti, salvo quando perfettamente identica (e anche in quest’ultimo caso, quando contenuta in una relazione di carattere generale, come quelle sull’ordine e spirito pubblico). Se la data del fatto non è indicata o accertata, la notizia è riportata di norma alla data del notiziario che la contiene. Le notizie relative a episodi avvenuti in giorni diversi sono state, nei limiti del possibile, sdoppiate, oppure (e ciò soprattutto nel caso di episodi che ebbero una durata di più giorni: rastrellamenti, ecc.), sono state di norma attribuite al giorno in cui l’episodio ebbe termine. Nell’ambito delle varie sezioni i notiziari sono suddivisi per regioni e per province: talvolta però notizie relative alla provincia di Vercelli furono riportate dai compilatori con l’indicazione di altra provincia o di altra località: in questi casi abbiamo riportato prima della notizia l’indicazione geografica originale, ancorché errata, seguita quando necessario da un (sic). Abbiamo inoltre pubblicato notiziari di province limitrofe, nei casi in cui in essi fos- sero citate anche località della provincia di Vercelli o formazioni partigiane operanti prevalentemente nel Vercellese, nel Biellese e nella Valsesia o persone ed episodi in qual- che modo relativi a queste zone.

5 Ibidem. 6 Si tenga inoltre presente che alcune località a cui i notiziari attribuiscono qualifica di frazione erano state unite nel periodo fascista ad altri comuni e sono tornate nel dopoguerra a essere sedi comunali autonome. In altri casi comuni autonomi sono diventati nel dopo- guerra frazioni di altri comuni. Si ricordi inoltre che, all’epoca, i comuni del Canavese (in seguito aggregati alla provincia di Torino) facevano parte della provincia di Aosta. 7 In alcuni casi abbiamo tuttavia preferito evitare di rimarcare errori in citazioni di località poiché ricorrenti numerose volte, come ad esempio per Varallo Sesia e Alagna Sesia (sempre citate in questi modi impropri), Trino (spesso citato come Trino Vercellese), Valle Mosso, nonché l’uso del minuscolo per indicare le zone: Biellese, Vercellese, ecc.

32 In qualche caso abbiamo indicato tagli di testo non attinenti alla provincia con pa- rentesi quadre. Le notizie pubblicate sono sempre precedute dalla data del notiziario, dalla nume- razione delle pagine da cui sono state tratte e dalla sigla delle sezioni in cui esse erano state inserite dai redattori. La mancanza dell’indicazione della pagina del notiziari è do- vuta all’impossibilità di accertarla nel testo originale, consultato a volte in fotocopie poco illeggibili. La mancanza dell’indicazione della sigla della sezione in cui è inserita la notizia si- gnifica che il notiziario non era ancora stato suddiviso in sezioni, come avvenne a par- tire dal 14 gennaio 1944, o (nei casi seguenti) è dovuta all’impossibilità di accertarla nel testo originale. Le sigle delle sezioni sono le seguenti: A: Allegati e Promemoria AR: Attività dei ribelli AS: Attività sovversiva e antinazionale CR: Operazioni contro i ribelli NM: Notizie militari OP: Ordine e spirito pubblico S: Astensioni dal lavoro, scioperi UO: Notizie pervenute nelle ultime ore V: Varie

Avvertenza. Come si è detto nell’introduzione, l’attendibilità dei notiziari è spesso assai scarsa: naturalmente la responsabilità sulla veridicità delle notizie pubblicate è esclusivamente dei relatori e dei compilatori dei notiziari, cioè del Servizio politico della Guardia nazionale repubblicana.

33 Scioglimento delle sigle

C.A.P.- Consorzio Agrario Provinciale C.C.G.U. - Centro Costituzione Grandi Unità [dell’Esercito] CC.NN. - Camicie nere (cnsc. - camicia nera scelta) CC.RR. - Carabinieri Reali C.L.N - Comitato di Liberazione Nazionale E.F.R. - Era fascista repubblicana FF.AA. - Forze Armate FF.SS. - Ferrovie dello Stato. G.A.P. - Gruppo di Azione Patriottica G.I.L. - Gioventù Italiana del Littorio G.N.R. - Guardia Nazionale Repubblicana M. di S. vedi M.V.S.N. M.V.S.N. - Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale O.N.B. - Opera Nazionale Balilla O.P. - Ordine Pubblico P.A.I. - Polizia Africa Italiana P.C. - Partito Comunista P.F.R.- Partito Fascista Repubblicano P.N.F. - Partito Nazionale Fascista P.R. - Polizia Repubblicana P.S.- Pubblica Sicurezza R.A.P. - Reparto Anti-Partigiani R.A.U. - Reparto Arditi Ufficiali R.S.I. - Repubblica Sociale Italiana S.I.E.D. - Società Idroelettrica Dinamo S.I.P. - Società Idroelettrica Piemonte S.M. - Stato Maggiore S.S.- Schutz-Staffeln (squadre di protezione) S.T.I.P.E.L. - Società Telefonica Interregionale Piemonte e Lombardia U.P.I.- Ufficio Politico Investigativo

Abbreviazioni btg.- battaglione c. e corr.- corrente (c. m. - corrente mese; c. a. - corrente anno) csq. - caposquadra p. - pagina; pp. - pagine u. s. - ultimo scorso

34 I notiziari

2 dicembre 1943 Notiziario del 5 dicembre 1943, p. 4 Un distaccamento CC.NN. della 28a Legione, sito nella località Varallo Sesia, alle ore 17 del giorno 2 corrente, è stato attaccato da un gruppo di elementi ribelli. La pronta rea- zione legionaria disperdeva gli attaccanti. Perdite nostre un sottufficiale ferito. Il nemico lasciava traccie di sangue sul luogo. Notiziario del 15 dicembre 1943, p. 4 [Varallo] Il 2 corrente, circa 40 ribelli armati, hanno inutilizzato il telefono e sparato raffiche di mitraglia e lanciato bombe. Risulta ucciso il Csq. della Milizia LINDA (sic) Leandro. Notiziario del 19 dicembre 1943, p. 1 Torino. Il giorno 2 c. m., ribelli affluiti in Varallo hanno iniziato una azione terroristica con lancio di bombe a mano contro il Caffè Roma. Dopo aver inutilizzato il centralino telefonico, i ribelli aprivano il fuoco contro il palazzo municipale ove si trovavano accantonati i Legionari della Guardia i quali rispondevano energicamente, mettendo in fuga l’avversario. Il Capo Squadra GUIDA Leandro, proveniente dalla la Legione di Torino, è stato rag- giunto ed ucciso dai ribelli mentre raggiungeva l’accantonamento. Un carabiniere è ri- masto ferito ad una gamba. I ribelli si sono impossessati di un autocarro, che veniva poi trovato a quattro chilometri dal paese con tracce di sangue.

5 dicembre 1943 Notiziario del 5 dicembre 1943, p. 2 Suzzara (Mantova). Risulta che presso il Collegio D’Adda in Varallo sono state accan- tonate e distribuite 450 coperte a partigiani. Sono in corso indagini. Notiziario del 10 dicembre 1943, p. 4 Il giorno 5 corrente, formazioni di ribelli hanno attaccato la polveriera [di] Alice Castel- lo. Si lamentano due C.N. ferite. Situazione ristabilita.

6 dicembre 1943 Notiziario del 20 dicembre 1943, p. 2 La sera del 6 corrente un gruppo di circa 20 ribelli si è presentato allo Stabilimento Fratelli Garlanda in Frazione Falcero, ottenendo il rifornimento di farina, coperte ecc. Successivamente, presso la stazione di Vallemosso, incontrati due militi della Finanza ne uccidevano uno e ne ferivano gravemente un altro. Poi si davano alla campagna.

11 dicembre 1943 Notiziario del 30 dicembre 1943, p. 4 Provincia di Torino. Ponzone. L’11 c. m. un gruppo di ribelli ha asportato stoffe per un milione di lire e circa 400 mila lire dallo stabilimento Giletti. Successivamente è stato catturato ed ucciso il Segretario del locale Fascio.

35 16 dicembre 1943 Notiziario del 26 dicembre 1943, p. 3 Varallo Sesia. Il 16 c. m., circa venti ribelli armati hanno occupato la stazione interrom- pendo le comunicazioni telegrafiche e telefoniche ed asportando L. 6366.

17 dicembre 1943 Notiziario del 30 dicembre 1943, p. 5 Alagna Sesia. Il 17 dicembre una trentina di ribelli si recavano nella caserma dei cara- binieri ed asportavano armi e munizioni.

18 dicembre 1943 Notiziario del 30 dicembre 1943, pp. 5 e 7 Trivero. Il 18 corr. un centinaio di ribelli hanno assalito la caserma dei carabinieri e li ha (sic) disarmati. I carabinieri non hanno reagito1. Crevacuore. Una cinquantina di ribelli si sono recati il 18 dicembre alla locale caserma dei carabinieri, asportando maschere antigas, bandoliere ed una macchina da scrivere. Il 18 corr. sono stati trovati a Mosso S. Maria i cadaveri dei capisquadra DURANDO e RAVIGLIONE, della Controaerei. Alle due vittime, fucilate, era stata fatta indossare la divisa ribelle.

20 dicembre 1943 Notiziario del 5 gennaio 1944, p. 7 Cossato. Il 20 u. s. un gruppo di ribelli ha assalito la caserma dei carabinieri. Mancano particolari.

21 dicembre 1943 Notiziario del 30 dicembre 1943, pp. 6-7 Varallo Sesia. Il 21 corr., partigiani armati irrompevano nella caserma Dicat disarman- do i legionari ed asportando armi, vestiario ed una certa somma. Gli stessi banditi occupavano la caserma della Guardia di Finanza, asportandovi tutto il materiale in dotazione. Anche l’esattoria comunale e la stazione ferroviaria venivano invase dai ribelli i quali asportavano rispettivamente L. 3727 e L. 6400. Tollegno. Nella notte del 21 i partigiani hanno occupato a mano armata la filatura Tol- legno. Mancano particolari. Vercelli. Il 21 corr. circa 200 ribelli hanno fatto sospendere il lavoro in tutti gli stabili- menti. Sono stati uccisi due militari tedeschi ed uno è stato ferito e prelevato. Anche il capitano dei carabinieri ed il vice comandante tedesco sono stati feriti e prele- vati.

22 dicembre 1943 Notiziario del 5 gennaio 1944, p. 7 Tollegno. Il 22 u. s., militari germanici hanno eseguito quattro fucilazioni. Mancano particolari.

1 Questa e le successive sottolineature sono nel testo originale.

36 23 dicembre 1943 Notiziario del 2 gennaio 1944, p. 2 Il 23 u. s. i ribelli hanno prelevato in località Coggiola alcuni iscritti al P.F.R. Notiziario del 12 gennaio 1944, p. 2 Pray Biellese. Il 23 dic. u. s., mentre il brigadiere della M.d.S. procedeva all’identifica- zione di due individui, è stato ucciso da colpi d’arma da fuoco. Lo squadrista MASSA- RI della “MUTI” di Milano, che era insieme al brigadiere, è rimasto ferito.

30 dicembre 1943 Notiziario del 30 dicembre 1943, pp. 5-7 Nelle zone di Serravalle Sesia e nelle vicinanze di Varallo, i ribelli avrebbero istituito dei posti di blocco, impedendo il transito dei veicoli e dei pedoni. In località Gattinara i ribelli hanno effettuato degli arruolamenti. In località Pralungo la C.N. GIMONE (sic), della 1a Legione, è stata uccisa dai ribelli. Varallo. I ribelli dopo aver prelevato 300 mila lire e valori vari presso la banca popolare di Novara, hanno organizzato un comizio sulla piazza del paese. Borgosesia. Il capo ribelle MOSCATELLI, ha riunito la folla ed ha parlato in piazza. I ribelli discendono dalla zona di Preia [Breia] - Celio [Cellio] dorsale tra il lago d’Orta e Valsesia. Coggiola. I partigiani hanno assalito e disarmato i carabinieri. Sordevolo. I partigiani hanno occupato la caserma dei carabinieri asportando tutto il materiale ivi esistente. I carabinieri non hanno reagito. Cossato. I partigiani hanno occupato la caserma dei carabinieri asportando tutto il ma- teriale ivi esistente. I carabinieri non hanno reagito. Pralungo. È stata uccisa la C.N. GIVONE Onorato, colà in permesso. Biella. Truppe tedesche hanno fucilato sette persone nella città. La situazione a Biella tende a peggiorare. Cogola [Coggiola]. Elementi ribelli hanno catturato a domicilio sette persone apparte- nenti al P.F.R., fra cui il segretario politico. Il 63o Btg. “M” ha operato nei dintorni di Borgosesia. Sono state eseguite 13 fucilazioni. Tra i giustiziati, figura il podestà di Varallo Sesia. Perdite nostre: 2 legionari del 63o Btg.

2 gennaio 1944 Notiziario del 14 gennaio 1944, p. 1, AR Torino. Il 2 corrente, in BORGOSESIA (Vercelli), quattro ribelli si presentarono alla manifattura Lane asportando un’automobile “Lancia Augusta”.

4 gennaio 1944 Notiziario del 14 gennaio 1944, p. 3, AR Il 4 corrente, in VARALLO SESIA (Vercelli), elementi ribelli penetrarono nello stabile dell’Albergo “Italia” e tagliate le comunicazioni telefoniche e immobilizzato il custode, asportarono dalla stalla quattro bovini del valore complessivo di lire 8000. Il 4 corrente, alle ore 15, in CREVACUORE (Vercelli), ottanta ribelli armati penetrarono nell’abitazione di CICERI Pietro, Commissario del Fascio Repubblicano, donde aspor- tarono parte delle suppellettili. S’impadronirono parimenti di un autofurgone Fiat ed interruppero la linea telefonica.

37 Notiziario del 19 gennaio 1944, p. 16, V Il 4 corrente, in Valduggia, cinque individui armati dopo essersi qualificati per agenti di P.S. irruppero in una villa di tale BOTTINELLI asserendo di dovere eseguire una per- quisizione per la ricerca di armi e munizioni. Dopo aver rovistato l’abitazione, asportarono denaro e titoli per 33 mila lire, argenteria e gioielli per valore imprecisato ma rilevante. I cinque individui erano comandati da un sedicente tenente dei carabinieri.

5 gennaio 1944 Notiziario del 14 gennaio 1944, p. 3, AR Vercelli. Il 63o Battaglione “M” ha catturato il 5 corrente, 10 prigionieri inglesi ed un tale che si occupava di smistarli in territorio svizzero. Proseguono le indagini. Notiziario del 19 gennaio 1944, pp. 8-9, AR Il 5 corrente, in località Rondò del comune di Serravalle Sesia, un capitano dell’Eserci- to Repubblicano, due allievi ufficiali e due militi del Battaglione d’Assalto vennero ag- grediti da una quindicina di ribelli armati, disarmati e fatti montare su un automezzo. Nei pressi della località Guardella di Borgosesia si rinvennero più tardi, feriti, un milite e un allievo ufficiale ed il cadavere del capitano DE MARTINO. Ignorasi la sorte del- l’altro allievo ufficiale e del milite. Il 5 corrente, verso le ore 15,30, in Crevacuore, circa 60 ribelli armati, dopo aver bloc- cato le strade di accesso al paese, si recarono nell’esattoria ed asportarono 2500 lire ed alla Banca Popolare dove si appropriarono di lire 20 mila. Il 5 corrente, nello scalo di Borgosesia, elementi ribelli aggredirono due militi ferroviari, e, dopo di averli disarmati, si allontanavano portandoseli seco. Notiziario del 20 gennaio 1944, p. 8, AR [Borgosesia] Il 5 corrente, quattro ribelli armati si sono fatti consegnare dallo Stabilimento Manifattura Lane 100 coperte da campo, allontanandosi subito dopo con un autocarro. Notiziario del 22 gennaio 1944, p. 4 Il 5 corrente, alla località Rondò di Bornate venivano catturati da elementi ribelli un capitano, due allievi ufficiali e due graduati appartenenti alla 1a Divisione d’Assalto. Questi ultimi condotti in località Guardella venivano colpiti da raffiche di mitra. Quattro di essi sono deceduti; il quinto si trova in stato gravissimo all’ospedale.

7 gennaio 1944 Notiziario del 16 gennaio 1944, p. 2, AS Biella. Il 7 corrente, circa 650 operai della fabbrica tessile Rivetti si sono astenuti dal lavoro per protestare contro il provvedimento del Commissariato Generale del Lavoro che ha disposto che le 500 lire recentemente corrisposte come premio debbono essere ora detratte dall’importo delle 192 ore. Anche 150 operai dello stabilimento tessile Reda hanno sospeso il lavoro, riprendendo- lo dopo accordi intervenuti fra il proprietario e la commissione di fabbrica. Notiziario del 19 gennaio 1944, pp. 9-10, AR Il 7 corrente, in Biella, individui sconosciuti lanciarono quattro bombe nei pressi del- l’abitazione del fascista repubblicano BOGGIO, componente del Tribunale Speciale provinciale di Novara. Nessun danno, né vittime.

38 Il mattino del 7 corrente, in Borgosesia, un gruppo di ribelli, montati su autofurgoncino ed armati, presentatisi al locale stabilimento “Società Nazionale Officine Savigliano” si fece consegnare dalla direzione del materiale elettrico e radio.

8 gennaio 1944 Notiziario del 19 gennaio 1944, p. 9, AR Nella notte sull’8 corrente, in Borgo d’Ale, 20 partigiani armati di mitragliatrici e mon- tati su sei autovetture, fecero irruzione nei locali dell’ammasso asportando lire 4312 e 28 quintali di cereali vari. L’8 corrente in Trivero, tre ribelli armati si presentarono al presidente della S.A. Coo- perativa fratelli Zegna, imponendogli di consegnare loro un camioncino.

9 gennaio 1944 Notiziario del 21 gennaio 1944, p. 4, AR Novara. Nella notte sul 9 corrente, i partigiani hanno affisso nel paese di Grignasco alcuni manifesti con i quali si portava a conoscenza della popolazione che il Battaglione “M” (Tagliamento), che agisce in operazione di polizia nella Valsesia, era stato sbara- gliato: molti uomini uccisi o fatti prigionieri, molto materiale catturato e perfino aspor- tata la “Bandiera” di combattimento.

10 gennaio 1944 Notiziario del 20 gennaio 1944, p. 8, AR Il 10 corrente in Brusnengo, circa venti ribelli si sono appropriati di un paio di quintali di salumi. Notiziario del 22 gennaio 1944, p. 2, AS Il 10 corrente, gli operai dei sottonotati stabilimenti si astennero dal lavoro per prote- stare contro il provvedimento secondo il quale le 500 lire recentemente corrisposte come premio debbono essere ora detratte dall’importo delle 192 ore: 1o) Officine costruzioni tessili - Biella 2o) Cotonificio Poma - Occhieppo Inf. 3o) Stabilimento tessile Fratelli Rosta [Rista] - Occhieppo Inf. 4o) Stabilimento tessile Pria - Biella 5o) Lanifici Rivetti - Biella 6o) Filatura Piacenza - Pollone 7o) Maglificio Maggia - Occhieppo Inf. 8o) Lanificio Torello - Occhieppo Inf. 9o) Lanificio Simone - Occhieppo Inf. 10o) Filatura Vietta [Fietta] - Pollone 11o) Filatura Bracco - Cossina [Cossila] - Biella Notiziario del 23 gennaio 1944, p. 10, AR Il 10 corrente in Mosso S. Maria, venti ribelli armati di mitragliatori e bombe a mano penetrarono nella caserma dei carabinieri precedentemente disarmata e tolsero una pi- stola ad un milite forestale ivi rifugiatosi. Quindi si allontanarono su due camioncini dopo aver asportato da due negozi del luogo cinque quintali di salumi. Il 10 corrente, in Adorno Micca (sic), i partigiani hanno bloccato le vie di accesso al

39 Municipio e, penetrati nell’Ufficio di Polizia Urbana, hanno disarmato le guardie comu- nali.

11 gennaio 1944 Notiziario del 21 gennaio 1944, p. 8, V Il giorno 11 corrente, il 63o Battaglione “M” ha catturato in località Ronsecco tre pri- gionieri britannici. Notiziario del 22 gennaio 1944, pp. 2-3, S Vercelli. L’11 corrente, una diecina di ribelli armati hanno imposto la sospensione del lavoro alle maestranze degli Stabilimenti Tessili del luogo.

12 gennaio 1944 Notiziario del 12 gennaio 1944, p. 1, AR Borgosesia. Un gruppo di ribelli ha catturato il Csq. POZZI e la Cnsc. IMPALLOME- NI, reduci da una operazione di polizia. Sono in corso indagini. Notiziario del 12 gennaio 1944, p. 3, AS Vercelli. Sono stati arrestati e deferiti al comando gruppo carabinieri di Vercelli i cara- binieri: app[untato] SINFISO Ernesto - carabiniere DE ALESSANDRI Vittorio - carab. NATALINI (sic) Roberto - carab. NOVA Gabriele, perché partecipavano a riunioni dei ribelli, prendendo parte ad azioni da questi condotte. Notiziario del 23 gennaio 1944, p. 10, AR Il 12 corrente in Caggiola [Coggiola], quindici ribelli, presentatisi a quella caserma del- l’arma, prelevarono quale ostaggio il comandante interinale della stazione stessa, briga- diere GUFINI Leopoldo ed ingiunsero ai quattro carabinieri componenti la brigata di restituirsi immediatamente alle loro famiglie, minacciandoli, caso contrario, di prender- li quali ostaggi. Il comandante della Compagnia di Biella, previ accordi con quel co- mando germanico, ha disposto il ripiegamento dei predetti militi a Biella.

13 gennaio 1944 Notiziario del 22 gennaio 1944, p. 3, AR Biella. Il 13 corrente, durante una perlustrazione veniva attaccata dai partigiani una pattuglia del 63o Battaglione “M”. Nell’adempimento del proprio dovere cadeva la Camicia Nera Scelta FASOLO.

14 gennaio 1944 Notiziario del 28 gennaio 1944, p. 2, AR Il giorno 14 corrente, nei pressi di Varallo Sesia, un camion scortato da militari fra cui un graduato tedesco, venne attaccato da formazione ribelle. Nel conflitto rimase ucciso il milite tedesco e altri tre militari rimasero feriti.

17 e 18 gennaio 1944 Notiziario del 30 gennaio 1944, p. 7, AR Nei giorni 17 e 18 corrente, in Quittengo, numerosi ribelli armati penetrati nel magaz- zino di Italo CLERICO, asportarono complessivamente 830 paia di scarpe e bianche- ria, del valore di lire 70000. Parte della merce trafugata fu distribuita dai ribelli alla po- polazione; il resto venne trasportato su un carro, nella vallata di Oriomosso.

40 18 gennaio 1944 Notiziario del 30 gennaio 1944, p. 7, AR Il 18 corrente, in Sagliano Micca, quattro ribelli armati obbligarono il direttore della cooperativa di consumo a consegnare loro un autocarro. Nel pomeriggio dello stesso giorno l’automezzo fu rinvenuto abbandonato in Rialmosso, frazione di Quittengo.

19 gennaio 1944 Notiziario del 27 gennaio 1944, p. 16, AR Il 19 corrente, in Sagliano Micca, numerosi ribelli armati obbligarono l’autista France- sco ROSSETTI, che trasportava su un autocarro 18 casse contenenti 900 bottiglie di vino Barolo del valore di 38000 lire, a dirottare l’autocarro fino alla frazione Orio Mos- so (sic) ove, fatte scaricare le bottiglie, lo lasciarono in libertà. Il 19 corrente, quattro ribelli armati obbligarono il Dott. Alberto PlIVANI, medico con- dotto residente a Quittengo, a curare un ferito giacente a poca distanza sulla strada Balma-Quittengo. Il ferito, un ribelle non identificato, decedette poco dopo. I ribelli obbligarono detto medico a trasportare il cadavere con la propria automobile alla cappella mortuaria di Campiglia .

20 gennaio 1944 Notiziario del 30 gennaio 1944, p. 8, AR Nella notte sul 20 corrente, in località Mulino del comune di Callabiana, ignoti, presu- mibilmente ribelli, penetrati nel salone lavorazione della fabbrica tessuti di Virginio DEL GROSSO, asportarono stoffe e una cinghia di cuoio per lavaggi, per un valore di lire 70000. Il 20 corrente, in Sagliano Micca, quattro ribelli armati obbligarono il dirigente della ditta BARBISIO a consegnare loro un’autovettura “Augusta”. Nel pomeriggio dello stesso giorno i ribelli abbandonarono il veicolo nel comune di Pollone, telefonando alla ditta predetta perché provvedesse a ritirarlo.

21 gennaio 1944 Notiziario del 21 gennaio 1944, p. 4, AR Il Comandante del 63o Battaglione “M” trasmette in sintesi il risultato delle azioni del Battaglione: la banda partigiana di Varallo si è disciolta ed i gregari sono ritornati alle loro case. Dei due capi: CHIODO il più intransigente, è passato alle dipendenze del famigerato MOSCATELLI, mentre l’altro, il COLOMBO, ha fatto atto di sottomissione e si atten- de di giorno in giorno la presentazione al Comandante del 63o Battaglione “M”. Anche la banda di COGGIOLA, comandata dal tenente BASSOTTO, si è disciolta. Notiziario del 30 gennaio 1944, p. 8, AR Il 21 corrente in Candele (sic) tre ribelli appartenenti allo scaglione Vallemosso, rapina- rono nella sua abitazione, della somma di lire 13000 e di un braccialetto d’oro, la nego- ziante di tessuti Clara VIANA.

23 gennaio 1944 Notiziario del 30 gennaio 1944, pp. 8-9, AR Il 23 corrente in contrada Battiana di Lessona, venti ribelli armati penetrarono, median-

41 te rottura di un cancello e della porta, nel magazzino della società anonima autotrasporti libici, donde asportarono venti gomme per autocarro. Il 23 corrente, in frazione Baraggia di Lessona, sei ribelli armati penetrarono nella cabi- na elettrica S.I.E. Dinamo e, imposto ai due guardiani di allontanarsi con le rispettive famiglie, collocarono e fecero esplodere quattro ordigni esplosivi nei trasformatori che rimasero distrutti. I danni ascendono a lire 800000.

28 gennaio 1944 Notiziario del 28 gennaio 1944, p. 3, AR In seguito alle recenti operazioni di polizia effettuate dal 63o Battaglione “M” nella zona di Cellio, sono stati recuperati i seguenti materiali: cinque automobili - una motocicletta - un camion - un furgoncino - otto moschetti - alcune casse di munizioni - una bandie- ra rossa - alcuni quintali di viveri - alcuni apparecchi radio trasmittenti - alcuni impianti telefonici completi. Molto significativo l’arresto di alcuni prigionieri inglesi i quali tennero a dichiarare di essere stanchi della vita in comune col MOSCATELLI.

22 febbraio 1944 Notiziario del 3 marzo 1944, p. 25, AR Il 22 febbraio u. s. alle ore 23, in Serravalle Sesia, elementi ribelli prelevarono dalla sua abitazione il giovane Giovanni RESTA, simpatizzante fascista e, condottolo nelle vici- nanze del fiume Sesia, lo ferirono gravemente a colpi di pistola.

23 febbraio 1944 Notiziario del 4 marzo 1944, p. 14, AR Il 23 febbraio u. s., in seguito a brillamento di ordigni esplosivi avvenuto presso il via- dotto S. Quirico, tra le stazioni di Grignasco e Borgosesia, rimase interrotta la linea ferroviaria Novara-Varallo Sesia. Il 23 febbraio u. s., alle ore 20,15, in Selve Marcone, 7 ribelli armati si presentarono nell’abitazione del podestà del luogo Antonio MUSSO e costrinsero questi, con la mi- naccia delle armi, a consegnare loro la somma di lire 11.000. Asportarono poi una bor- setta della moglie del MUSSO contenente L. 3.500, due anellini di platino da donna, una giacca di pelle marrone e cibarie.

25 febbraio 1944 Notiziario del 3 marzo 1944, pp. 25-26, AR Il 25 febbraio u. s., in frazione Montana Francia [montana Affrancia] del comune di Borgosesia, alcuni individui armati si presentarono nell’abitazione di certa Maria CAL- ZINI e prelevarono i legionari della G.N.R. Paolo FALLAUGER e Alberto FERRI, ap- partenenti alla 33a legione di stanza ad Imperia che ivi si trovavano in licenza breve.

26 febbraio 1944 Notiziario del 3 marzo 1944, p. 25, AR Il 26 febbraio u. s., alle ore 11, in Varallo Sesia alcuni armati entrarono nell’ufficio della Federazione Lavoratori Agricoli donde asportarono una macchina da scrivere, una ra- dio rurale, carte e buste d’ufficio.

42 28 febbraio 1944 Notiziario del 9 marzo 1944, p. 17, AR Il 28 febbraio u. s., verso le ore 17,30, in Zubiena 10 sconosciuti armati prelevarono quale ostaggio il commerciante Pietro Givone. Successivamente penetrarono nell’ufficio postale e distrussero l’apparecchio telefonico e telegrafico, tenendo sotto la minaccia delle armi la supplente Maria VALLANZASCA. Il 28 febbraio u. s., in Netro, ribelli armati si recarono presso la S.A. Officine di Netro e, dopo aver invano tentato di aprire la cassaforte, asportarono da alcuni cassetti 23 orologi ed oggetti vari del valore di L. 63.000 circa.

29 febbraio 1944 Notiziario del 1 marzo 1944, p. 26, A La situazione dei militi di rinforzo alle stazioni carabinieri alla data del 29 corrente è la seguente: […] - gruppo Vercelli 392. […]

1 marzo 1944 Notiziario del 2 marzo 1944, p. 22, UO Il Comando Generale della G.N.R. a seguito degli avvenimenti verificatisi in Milano ha colà disposto l’invio dei seguenti reparti che hanno raggiunto il mattino del 1o corrente la destinazione con automezzi del Ministero degli Interni e delle Prefetture: […] - 2 compagnie da Vercelli; […] Notiziario del 10 marzo 1944, p. 21, UO Il 1o corrente, in località Valtoppa del comune di Carpignano Sesia la G.N.R. catturò tre prigionieri di guerra australiani, evasi nel settembre 1943 dal campo di concentramento di Brusnengo (Vercelli). Notiziario dell’11 marzo 1944, p. 8, AR Il 1o corrente alle ore 10, in Varallo Sesia, 6 ribelli armati si presentarono alla manifat- tura ROTONDI e si fecero consegnare 102 coperte e 40 trapunte, per un valore com- plessivo di L. 25.000 circa. Caricata la merce su un automezzo, i ribelli si allontanarono in direzione di Fobello.

2 marzo 1944 Notiziario del 12 marzo 1944, p. 14, AR Il 2 corrente, alle ore 6,30, sullo stradale Sordevolo-Pollone, uno sconosciuto lanciò una bomba a mano contro il milite Virginio PIVANO, il quale riportò gravi lesioni.

4 marzo 1944 Notiziario del 13 marzo 1944, p. 14, AR Il 4 corrente, alle ore 20, in Biella, 20 ribelli muniti di autocarro si presentarono alla

2 Omettiamo i promemoria relativi allo stesso oggetto allegati ai notiziari del 2-15, 18- 22, 24-31 marzo e 3-6, 8-13 aprile 1944, poiché la situazione dei militi di rinforzo alle stazioni del gruppo di Vercelli risulta, per tutto il periodo, invariata (39 militi).

43 Manifattura Italiana SCARDASSI, e, col pretesto di consegnare un telegramma, otten- nero che il portiere aprisse la porta, irrompendo così nella fabbrica. Disarmati i due guardiani si impossessarono di 7 sacchi di riso, due di farina, una da- migiana d’olio e una latta di benzina, rilasciando ricevuta a firma “Brigata d’assalto Ga- ribaldi - Comando partigiano di zona”. Notiziario del 18 marzo 1944, pp. 21-22, AR Il 4 corrente, alle ore 23, in frazione Civiasco di Varallo Sesia, due ribelli asportarono dall’abitazione di Anna PICCIO tre fucili da caccia; gli stessi elementi si ripresentarono il 6 corrente, alle ore 15, e si fecero consegnare un moschetto austriaco e oggetti di corredo, compresa una divisa da ufficiale della milizia del fratello dell’interessata. Il 4 corrente, in Alagna Sesia, elementi ribelli armati intimarono di scioperare agli operai delle miniere “BRAMBILLA E FIAT”

5 marzo 1944 Notiziario del 5 marzo 1944, p. 25, A Dall’esame della corrispondenza postale da parte degli organi della censura sono emer- si stati d’animo che qui appresso si segnalano: - numerosi i casi di istigazione alla renitenza e alla diserzione, con invito a ricorrere a subdole manovre pur di liberarsi dal servizio militare; - dalle province di Cuneo, Vercelli, Torino, Trieste, partono frequenti descrizioni di gesta attribuite ai ribelli. Taluni però si lamentano d’essere lasciati indifesi dai soprusi, dalle grassazioni e dalle violenze di individui che, dicendosi patrioti, compiono veri e propri atti di brigantaggio; - assai diffuso il malcontento per i ritardi e, talvolta, per la mancata distribuzione dei generi tesserati, specie dei grassi. Vivissime riprovazioni per l’incremento del mercato nero e accenni all’impotenza delle autorità a porre un freno al dilagare del fenomeno; - dai centri sottoposti a indiscriminati bombardamenti aerei partono parole di esecra- zione contro i barbari sistemi degli anglo-statunitensi; - specie dopo lo sbarco nemico ad Anzio e Nettuno, si nota un risveglio di speranze e di desideri perché il nemico venga ricacciato dal suolo della Patria, e si auspica un ef- ficace concorso delle nostre armi. Più frequenti le manifestazioni di sentimenti patriot- tici e viva l’ammirazione per la tenacia e il valore delle truppe germaniche; - da più parti si protesta contro il Regime Repubblicano che andrebbe incontro alle ne- cessità dei lavoratori solo a parole.

6 marzo 1944 Notiziario del 16 marzo 1944, p. 19, AR Il 6 corrente, alle ore 12,30, in Varallo Sesia, numerosi ribelli in abito civile e muniti di armi automatiche, prelevarono dal magazzino consorzio agrario quintali 7 di riso e quintali 4 di pula di riso. Dalla salumeria di Gaspare DECATERINA prelevarono Kg. 20 di lar- do, che era destinato al consumo della popolazione. Notiziario del 17 marzo 1944, p. 14, AR Il 6 corrente, alle ore 21, in Tavigliano Micca, tre sconosciuti armati di pistola si pre- sentarono al caffè CERUTTI costringendo la titolare a consegnare loro dei viveri. Notiziario del 18 marzo 1944, pp. 21-22, AR Il 6 corrente, in Postua, 4 persone mascherate e armate, prelevarono dalle rispettive

44 abitazioni certo (sic) Carlo MILANINI e Giuseppe BOTTO, che condussero in località S. Sebastiano, dove li uccisero a colpi di pistola. [Varallo] Il 6 corrente, alle ore 19, tre sconosciuti armati costrinsero il veterinario Gio- vanni PERCINI a consegnare la propria auto. Il 6 corrente, alle ore 12, in Varallo Sesia, numerosi ribelli si presentarono al magazzino di generi alimentari gestito da Lucia MASSAROTTI, facendosi consegnare 4 quintali di pasta. Notiziario del 19 marzo 1944, pp. 13-14, AR Il 6 corrente, alle ore 10, in Varallo Sesia, 4 ribelli si presentarono alla conceria France- sco GODIO e si fecero consegnare 26 Kg. di cuoio. Il 6 corrente, alle ore 10, in Varallo Sesia, alcuni ribelli armati si presentarono all’eser- cente l’albergo Italia e si fecero consegnare 11 materassi di lana e 11 guanciali. Il 6 corrente, alle ore 18,30, in Varallo Sesia, alcuni ribelli armati si presentarono al- l’esercente l’albergo “Grappolo d’uva” e si fecero consegnare tre materassi di crine, 4 coperte di lana e un guanciale.

7 marzo 1944 Notiziario del 15 marzo 1944, p. 9, AR La sera del 7 corrente, in Cigliano, 4 sconosciuti armati, in abito civile, scesi da un’au- tovettura, si presentarono al magazzino ammassi. Tagliati i fili del telefono, si fecero consegnare dall’agente di servizio lire 23.337, di proprietà del consorzio, e altre L. 3400 di proprietà di un funzionario del consorzio stesso. Notiziario del 19 marzo 1944, p. 14, AR Il 7 corrente, alle ore 16,30, in località Loreto di Varallo Sesia, un reparto di militi del 63o battaglione G.N.R. di, stanza a Pray, mentre stava per rientrare in sede, di ritorno da Varallo, venne fatto segno a nutrito fuoco di armi automatiche da parte di bande di ribelli. Alcuni feriti tra i legionari.

8 marzo 1944 Notiziario del 18 marzo 1944, p. 22, AR L’8 corrente, alle ore 22, un’automobile sconosciuta depose all’ingresso dell’ospedale civile di Varallo Sesia, un ribelle agonizzante, che dece[de]tte poco dopo. Notiziario del 19 marzo 1944, p. 14, AR L’8 corrente, verso le ore 16,30, in Varallo Sesia, elementi armati sequestrarono il ca- pitano dei carabinieri in congedo Francesco MAGLIOLA, già comandante di quel pre- sidio G.N.R., portandolo seco nell’alta Valsesia.

9 marzo 1944 Notiziario dell’11 marzo 1944, p. 8, AR Il 9 corrente, alle ore 2, elementi ribelli danneggiarono, mediante lo scoppio di una mina, l’arcata centrale del ponte ferroviario S. Gaudenzio, linea Varallo-Novara, sito a un chilometro della stazione di Borgo Sesia (sic). Il transito, momentaneamente interrotto, venne effettuato per mezzo di trasbordo. Notiziario del 16 marzo 1944, p. 19, AR Il 9 corrente, alle ore 18,30 ribelli imposero, a mano armata, la chiusura a tempo inde-

45 terminato del passaggio a livello sito al Km 53 sulla strada Mantegna, presso Varallo Sesia. Notiziario del 18 marzo 1944, p. 22, AR Il 9 corrente, in Varallo Sesia, elementi ribelli armati si presentarono alla casa del “Ba- lilla” e, mediante minaccia a mano armata, poterono trasportare sulla strada i mobili e materiali vari, incendiandoli. Per l’intervento della G.N.R. l’incendio venne spento, per- mettendo di salvare parte del mobilio. Alle ore 14 dello stesso giorno, numerosi ribelli costrinsero Giacomo BELTRAMI a consegnare un camioncino, obbligando l’autista a seguirli. Alle ore 14,30, altri ribelli, imposero al direttore del magazzino ammassi, la con- segna di quintali 10 di riso e Kg. 2 di zucchero. Sempre alle ore 14,30, due sconosciuti armati obbligarono l’industriale Enrico GRO- BER, di Varallo Sesia, a consegnare loro 54.000 lire.

10 marzo 1944 Notiziario dell’11 marzo 1944, p. 21, UO Il 10 corrente, alle ore 17,40, nel corso Umberto di BIELLA (VERCELLI), tre scono- sciuti, dei quali due in bicicletta, uccisero con due colpi di rivoltella il fascista repubbli- cano Arturo TRAVAGLINI. Il TRAVAGLINI prestava servizio presso il comando delle SS. germanico in Biella. Notiziario del 20 marzo 1944, p. 20, V Si ha ora notizia che il 10 corrente, alle ore 17,30, in Biella (Corso Umberto), due cicli- sti sconosciuti, uccisero con due colpi di rivoltella il fascista Arturo TRAVAGLINI addetto al locale comando Germanico della S.S. Notiziario del 22 marzo 1944, p. 15, AR Il mattino del 10 corrente, un autocarro carico di viveri, diretto a un reparto della legio- ne “Tagliamento” G.N.R. operante nell’Alta Valsesia, venne attaccato dai ribelli. I legio- nari di scorta, dopo aspro combattimento, posero in fuga gli attaccanti, infliggendo loro sensibili perdite. Un legionario caduto e uno ferito. L’autocarro raggiunse il luogo di destinazione.

11 marzo 1944 Notiziario del 27 marzo 1944, p. 19, AR L’11 corrente, alle ore 19, in Alagna Sesia, 4 ribelli obbligarono la guardia alla miniera FIAT a consegnare Kg. 300 di dinamite e 300 detonatori.

12 marzo 1944 Notiziario del 21 marzo 1944, p. 20, AR Il 12 corrente, alle ore 14, in territorio del comune di Pralungo, si rinvenne il cadavere di Rosita CICUTA, assentatasi dalla propria abitazione l’11 andante per recarsi a Oropa per sciare. Il cadavere presenta ferite da arma da fuoco alla regione mascellare destra. La donna era amica di certa Bianca RAVIGLIONE, uccisa l’11 febbraio u. s. da ele- menti ribelli.

14 marzo 1944 Notiziario del 26 marzo 1944, p. 20, AR Il 14 corrente, alle ore una, in Netro, sette ribelli armati giunti a bordo di un’automobile

46 estorsero della benzina al custode delle locali officine meccaniche ripartendo poi in di- rezione di Biella. Notiziario del 28 marzo 1944, p. 11, CR Il 14 corrente, in Piedicavallo, un plotone della G.N.R. durante un’azione di rastrella- mento uccise un ribelle e ne catturò un altro. Questi, durante la notte, nel tentativo di fuggire, venne colpito a morte dalla scorta.

15 marzo 1944 Notiziario del 24 marzo 1944, p. 29, A Alessandria [...] Il giorno 15 in previsione della partenza, tre ufficiali e ben 250 soldati avevano abbandonato il proprio reparto. Un centinaio di militari che si erano allontanati furono poi rintracciati e fermati dalla G.N.R. di Casale, che provvide ad avviarli a Vercelli per la consegna a quel comando militare italiano. [...] Notiziario del 31 marzo 1944, p. 13, AR Il 15 corrente, in Trivero, due sconosciuti armati penetrarono nella Cassa di Rispar- mio, obbligando il cassiere a consegnare loro lire 3.132.

16 marzo 1944 Notiziario del 16 marzo 1944, p. 28, UO Notevole attività degli elementi sovversivi in VERCELLI. Numerosi manifestini trovati affissi o disseminati nelle zone di maggiore attività stanno a denotare l’opera assidua e pertinace che il cosiddetto “comitato di liberazione” va svolgendo allo scopo di preparare lo sciopero insurrezionale che dovrebbe essere at- tuato con il concorso delle formazioni ribelli. Tale opera viene coperta dalla connivenza e dall’omertà delle popolazioni, che risento- no molto della pressione esercitata dalle bande comuniste. Notiziario del 16 marzo 1944, p. 29, CR Nella zona di VERCELLI, sin dall’11 corrente hanno avuto inizio le operazioni contro la banda MOSCATELLI. Il 14, dopo accanito combattimento, i ribelli hanno lasciato 54 elementi sul terreno; sono stati anche catturati alcuni ribelli armati di moschetto automatico inglese. Le operazioni continuano; vi partecipano il 63o battaglione della “Guardia”, rinforzato da un reparto della gendarmeria germanica e da un reparto giovanile della “Guardia”. Notiziario del 26 marzo 1944, p. 20, AR Il 16 corrente, alle ore 20, in Occhieppo Superiore, due ribelli armati si presentarono all’abitazione di un venditore ambulante e asportarono Kg. 20 di filati del valore di lire 10 mila, nonché la somma di lire 50 mila.

17 marzo 1944 Notiziario del 17 marzo 1944, p. 22, CR Proseguono le operazioni offensive contro i ribelli della banda “Moscatelli”, iniziatesi l’11 marzo XXII da parte del LXIII Battaglione “Tagliamento”, rinforzato da un repar- to della Gendarmeria Germanica e da un plotone del I Battaglione Giovanile della Guar- dia. Benché il crollo di alcuni ponti minati dai ribelli, abbia momentaneamente rallentato il ritmo iniziale, le operazioni proseguono vittoriosamente: il 14 marzo il nemico aggan-

47 ciato e obbligato a combattere ha perduto 54 uomini contati sul terreno e alcuni prigio- nieri armati di moschetto automatico inglese, armi fornite ai ribelli a mezzo aerei nemici. Il comandante del Battaglione prevede, entro la giornata di domani, di riagganciare la banda e darle il colpo di grazia gettando nella lotta anche il I Battaglione Giovanile della Guardia. Prevede anche di poter presto liberare completamente la provincia di Vercelli da ogni attività ribelle in modo che il Battaglione, da ieri (sic, ma dal 1 marzo) divenuto Legione “Tagliamento”, possa essere impiegato in altra zona. Questo chiedono i Legio- nari, continuatori della tradizione eroica del “Tagliamento”, in una lettera diretta al Co- mandante Generale della G.N.R. Notiziario del 26 marzo 1944, p. 13, CR Il 17 corrente, alle ore 0.15, in CIGLIANO (VERCELLI), una ventina di ribelli armati, provenienti presumibilmente dal Canavese, collocarono una cassetta di dinamite davanti al cancello d’ingresso della locale caserma della G.N.R. I militari, con tempestivo e ri- soluto intervento, impedirono prima l’accensione della miccia e, successivamente, costrinsero i ribelli ad allontanarsi per ignota destinazione, mediante un’intensa azione di fuoco.

18 marzo 1944 Notiziario del 30 marzo 1944, p. 17, AR Il 18 corrente, alle ore 19, in Valduggia, una ventina di ribelli armati costrinsero il tito- lare dell’autolinea a trasportarli da Valduggia a Celio (sic). Tra i ribelli trovavasi un fe- rito grave. Il 18 corrente, alle ore 20,30, in frazione Zugaro [Zuccaro] di Valduggia, tre ribelli, uno in divisa di tenente dei carabinieri e gli altri da militi, armati, perquisirono l’abitazione di Leone GIULINI, impossessandosi della somma di lire 8000 e di un numero imprecisa- to di bottiglie di liquori. Il 18 corrente, alle ore 23,40, in Varallo Sesia, legionari della G.N.R. uccisero a colpi d’arma da fuoco certo Francesco BELLOTTI perché all’intimazione di fermarsi tenta- va di fuggire. Notiziario del 31 marzo 1944, p. 6, CR Il 18 corrente, verso le ore 9, in località campestre del comune di Valduggia, reparti della G.N.R. e della Gendarmeria Germanica in azione di rastrellamento, passarono per le armi tre ribelli, uno dei quali identificato per Angelo VALAZZA, d’anni 22, da Boca (Vercelli) [sic, ma Novara].

19 marzo 1944 Notiziario del 30 marzo 1944, p. 18, AR Il 19 corrente, alle ore 8, in località Pomarolo di Varallo Sesia, sconosciuti spararono colpi d’arma da fuoco contro un autocarro del 63o Btg. “M” della G.N.R., proveniente da Varallo Sesia e diretto a Borgosesia. Un legionario rimase ucciso e altro ferito.

20 marzo 1944 Notiziario del 20 marzo 1944, p. 7, OP Lo spirito pubblico è lievemente migliorato. L’ordine pubblico è quasi normale, tranne nel Biellese dove tuttora si aggirano bande di ribelli, la cui attività si estrinseca in rapine, estorsioni, furti ed atti di rappresaglia.

48 Vivissima impressione ha suscitato nella popolazione del Biellese l’uccisione, ad opera di ribelli, di dodici persone a Mosso S. Maria e di altre due a Cossato, nonché la fuci- lazione, sempre ad opera dei ribelli, di un appuntato dei carabinieri. La situazione alimentare è sempre disagiata. Esistono lagnanze per la irregolare distri- buzione dei generi razionati e per l’assoluta deficienza di grassi e sapone. Negli ambienti agricoli è motivo di serie preoccupazioni la preannunciata requisizione dei cavalli, ritenuti in atto indispensabili per la cultura dei terreni, mancando i carburanti per il funzionamento dei trattori. Notiziario del 1 aprile 1944, p. 13, AR Il 20 marzo u. s., alle ore 22, in Muzzano di Sordevolo (sic), circa 40 ribelli armati, recatisi nella villa “SORMANO”, asportarono dall’appartamento del fascista Pietro PE- RALDO, ucciso il 30 gennaio u.s., generi alimentari, biancheria, oggetti vari e bottiglie di vino. Il 20 marzo u. s., alle ore 22,45, in Occhieppo Superiore, 15 individui armati, qualifi- candosi militi repubblicani, riuscirono a penetrare nell’abitazione del prof. Roberto RAIMONDI, donde asportarono indumenti, commestibili ed oggetti vari, allontanan- dosi dopo aver minacciato il proprietario, in caso denunciasse la rapina.

22 marzo 1944 Notiziario del 22 marzo 1944, pp. 1-2, OP Novara [...] Permane la sensazione che l’elemento sovversivo sia in attesa di avveni- menti, tali da disorientare l’alacre attività degli organi direttivi della Repubblica. Per incutere timore nella popolazione si parla di inevitabili prossimi bombardamenti delle città di Novara, Vercelli e Casale Monferrato, per i forti concentramenti di truppe ivi esistenti [...] Notiziario del 1 aprile 1944, pp. 13-14, AR Il 22 marzo u.s., alle ore 21,30, una ventina di ribelli armati entrarono di sorpresa nel- l’abitazione di certa Caterina IBOLDO, vedova PERINO, dove si trovavano in quel momento il brigadiere Giuseppe ROSSI e il vicebrigadiere Bruno DELLELUCHE e il legionario Mario ALESSI, tutt’e tre del 115o battaglione, in servizio nella frazione Do- rasso [Lorazzo] Inferiore del comune di Andorno Micca, i quali, di passaggio, si erano fermati nella casa intrattenendosi con le figlie della IBOLDO. I ribelli, penetrando da una porta aperta, costrinsero i militari e le donne a seguirli e, giunti al cimitero di Tollegno, i due sottufficiali e le due donne furono uccisi a colpi d’arma da fuoco e di pugnale. Il legionario riuscì, invece, a fuggire, colpendo con due pugni un ribelle e facendone precipitare un altro da una vicina scarpata. Notiziario del 3 aprile 1944, p. 16, AR Fa seguito alla segnalazione inserta a pagina 13 del notiziario del 1o corrente, relativa all’uccisione di due sottufficiali della G.N.R. e di 4 donne, e al ferimento di un legiona- rio, ad opera dei ribelli, avvenuta il 22 marzo u. s. in frazione Sorazzo (sic) di Andorno Micca. Ulteriori notizie ricevute precisano che i due sottufficiali ed il legionario erano stati in- viati colà in servizio, per la protezione della famiglia PIALORSI, che era stata più volte minacciata dai ribelli per avere manifestato sentimenti d’italianità. È stato accertato che le 4 donne furono seviziate e crivellate a colpi d’arma da fuoco.

49 L’eccidio è opera di una banda di ribelli, forte di circa 200 uomini, che si annida nella valle Elvo e va compiendo atti di terrorismo nelle località di Sordevolo, Pollone, Muz- zano e altri centri vicini.

23 marzo 1944 Notiziario del 3 aprile 1944, p. 15, AR Il 23 marzo u. s. alle ore 20,30, in Netro, circa 40 ribelli armati, presentatisi nella S. A. Officine di Netro, apportarono gravi danni ai macchinari e incendiarono la cabina elet- trica di trasformazione, depositandovi alcune bombe che sarebbero dovute scoppiare durante l’incendio. Questo venne soffocato dalla G.N.R. e dalla popolazione civile vo- lenterosamente prestatasi.

24 marzo 1944 Notiziario del 2 aprile 1944, p. 8, AS Vercelli. Il 24 marzo u. s., nel deposito interno delle biciclette presso lo stabilimento S.A.I.F.T.A., vennero rinvenuti manifestini incitanti i lavoratori e le lavoratrici a rifiu- tarsi di andare a lavorare in Germania. Notiziario del 3 aprile 1944, p. 11, CR Il 24 marzo u. s., alle ore 8, in Biella, vennero fucilate cinque persone trovate in pos- sesso di armi da fuoco, senza regolare permesso. Notiziario del 5 aprile 1944, p. 18, AR Il mattino del 24 marzo u.s., in Mottalciata, due sconosciuti armati, penetrati nella ri- vendita di tabacchi di Ettore GROSSO, costrinsero questi a consegnare loro 50 pac- chetti di sigarette che pagarono regolarmente.

25 marzo 1944 Notiziario del 5 aprile 1944, p. 18, AR La sera del 25 marzo u. s., in Cossila Bagni, sconosciuti uccisero con due colpi d’arma da fuoco il commerciante Battista CANE, ritenuto collaboratore dell’autorità militare germanica.

26 marzo 1944 Notiziario del 26 marzo 1944, p. 7, CR Novara. Nell’attesa di eseguire un’operazione militare di rastrellamento, a cura della 28a legione G.N.R. sono stati bloccati gli accessi alle valli del Verbanese per ostacolare l’approvvigionamento e i collegamenti a due bande di ribelli [...] Altri presidi della G.N.R. sono stati dislocati nella Val Sesia per controllare i movimenti dei ribelli che si aggirano in detta valle.

28 marzo 1944 Notiziario del 7 aprile 1944, p. 14, AR Il 28 marzo u. s., verso le ore 9, provenienti da Ronco Biellese, giunsero a Ternengo, 8 sconosciuti i quali, passando dinanzi al municipio danneggiarono la lapide a ricordo delle sanzioni. Consumate cibarie in pubblico esercizio, si recarono a Piatto, dove danneggiarono la lapide murata a ricordo delle sanzioni.

50 29 marzo 1944 Notiziario del 29 marzo 1944, p. 2, OP Aosta [...] In seguito a rastrellamenti effettuati nelle province di Vercelli e Torino un buon numero di ribelli è affluito nella zona di Aosta. […] Notiziario del 2 aprile 1944, p. 29, CR Il 29 marzo u. s., verso le ore 24, nella zona di Varallo Sesia (VERCELLI), elementi ribelli armati attaccarono un posto di blocco, ma vennero respinti dalla pronta reazione dei legionari della G.N.R. Nel conflitto rimase ucciso un ribelle. Nessuna perdita da parte nostra. Notiziario del 6 aprile 1944, pp. 16-17, AR Il 29 marzo u.s. verso le ore 20, nella frazione Montrigone di Borgosesia, una decina di ribelli armati costrinsero il salumiere Mario CERINA a consegnare loro kg. 80 di lardo, allontanandosi poscia in direzione di Valduggia. Il 29 marzo u. s., in Brusnengo, 5 individui armati si presentarono all’autista Dionisio ULIETTI intimandogli di trasportarli a Santhià. Alla risposta dell’ULIETTI di essere sprovvisto di benzina, si fecero accompagnare dallo stesso presso il negoziante di formaggi Ottavio MILETTO al quale requisirono un camioncino che fecero pilotare dall’ULIETTI. Si recarono quindi alla locale Cassa di Risparmio imponendo, sotto la minaccia delle armi, alla titolare la consegna della som- ma di lire 11.701,25 che si trovava in cassa e poscia si allontanarono in direzione di Roasio. Giunti a 3 km da Brusnengo, per sopraggiunto guasto alla macchina, pro- seguirono con altri mezzi di fortuna, in direzione di Borgosesia, lasciando in libertà l’ULIETTI. Notiziario del 18 aprile 1944, p. 15, AR Nella notte sul 29 marzo u. s., in Sordevolo, sconosciuti, mediante scasso, penetraro- no nello spaccio delle locali officine asportando cioccolato, pepe, caffè, meliga, riso, fagioli e 20 paia di scarpe, per un valore imprecisato.

30 marzo 1944 Notiziario dell’8 aprile 1944, p. 12, CR Il 30 marzo u. s., alle ore 20, in Castelletto Cervo, elementi della G.N.R. catturarono quattro prigionieri di guerra, evasi da campi di concentramento, dei quali due rimasero feriti nel tentativo di darsi alla fuga. Uno dei prigionieri feriti, certo Percy BARTHUM, decedeva il giorno successivo nell’ospedale civile di Vercelli.

31 marzo 1944 Notiziario del 31 marzo 1944, p. 13, AR Nei giorni scorsi, furono visti circolare alcuni sconosciuti, dimessamente vestiti, con scarpe militari leggere, nella zona compresa tra Graglia e Torrazzo e nei comuni di Campurzano [Camburzano], Muzzano, Mongrando, Zubiena, Sala, Netro e Donato. Si presume che si tratti di elementi sbandati, in movimento per raggiungere bande ribelli. Notiziario del 10 aprile 1944, p. 16, AR Il 31 marzo u. s., nel pressi di Oldenico, ignoti danneggiarono la linea telefonica Vercelli-Gattinara. La linea stessa venne riattivata in giornata. Notiziario del 14 aprile 1944, p. 18, AR Il 31 marzo u.s., alle ore 21, in Viverone, 4 sconosciuti armati si presentarono alla cen-

51 trale elettrica S.I.P. dove, interrotta la linea telefonica, intimarono la capo-turno elettri- cista Lorenzo ZUBLENA, di accompagnarli nella sala dei trasformatori ove collocaro- no un’ordigno sotto un fusto di olio, provocando un’esplosione che cagionò l’incendio dei trasformatori stessi. Le fiamme vennero domate dal personale tecnico e dagli ope- rai, accorsi dopo circa mezz’ora.

1 aprile 1944 Notiziario del 5 aprile 1944, p. 28, UO Il 1o corrente, verso le ore 7, in territorio di POSTUA (VERCELLI), due militi (carabi- nieri) della G.N.R. vennero sopraffatti e catturati da un nucleo di ribelli.

2 aprile 1944 Notiziario del 2 aprile 1944, p. 23, NM Risulta che in quel di Oropa - ove si trova dislocato, in formazione un battaglione S. Marco - viene svolta, da parte di elemento femminile attiva propaganda sovversiva in- citante le reclute alla diserzione e al passaggio con armi ai ribelli. La G.N.R. ha informato il comando del battaglione, ma la propaganda continua, e fa presa sull’animo dei soldati, tanto che alcuni elementi si sono allontanati dal reparto. Notiziario del 14 aprile 1944, p. 18, AR Il 2 corrente, alle ore 2, in Sordevolo, 2 sconosciuti si presentarono nell’abitazione di Quintino RAMA, militare del 163o battaglione artiglieria alpina, costringendolo a seguirli in montagna. Notiziario del 15 aprile 1944, p. 18, AR Il 2 corrente, alle ore 20,10 in Occhieppo Inferiore, due ribelli armati penetrarono nel- l’abitazione di certo Antonio RICCARDI, costringendo questi a consegnare loro la som- ma di lire 1.100.

3 aprile 1944 Notiziario del 3 aprile 1944, pp. 1-2, OP La situazione politica continua a manifestare qualche sintomo di miglioramento. Tutta- via va notato che, se nuove voci sorgono a condannare gli uomini che hanno tradito il Paese e ad auspicare la rinascita della Patria e la riconquista dell’onore perduto, rimane pur sempre una massa notevole di individui ferocemente antifascisti, mentre la zona montana è sempre dominata dalle bande comuniste. Tutti lamentano il crescente rincaro dei generi. Frequenti le imprecazioni contro i profittatori di ogni specie che pullulano ovunque; vivissime le preoccupazioni delle famiglie per il rapido diluirsi dei risparmi faticosamente accumulati durante lunghi anni di lavoro; insistenti gli accenni all’insufficienza delle paghe di fronte al continuo aumento del costo della vita e le esasperate espressioni di sfiducia nella normalizzazione della situazione alimentare. Non mancano preoccupanti accenni anche alla situazione delle plaghe agricole, in con- seguenza della requisizione del bestiame. Nel complesso la situazione militare si può considerare invariata. L’insufficienza delle caserme e del vestiario è motivo di malcontento fra la truppa che dorme male e circola per la città in abito civile, distinguendosi solo per il copricapo rappresentato da un cappello alpino o da un basco.

52 In genere gli ufficiali non curano sufficientemente i loro reparti. Ben pochi di essi si sono adeguati ai doveri del momento. Parecchi sono quelli che si sono presentati solo per ragioni finanziarie. La truppa accasermata in città si mantiene fredda ed apparentemente indifferente. Solo qualche piccolo gruppo manifesta un certo slancio ed un sincero entusiasmo patriotti- co. La maggior parte dimostra chiaramente sentimenti antifascisti.

4 aprile 1944 Notiziario del 13 aprile 1944, p. 23, UO Il 4 corrente, in CAVAGLIÀ (VERCELLI), due militi e un brigadiere del distaccamento G.N.R., durante un servizio di perlustrazione, vennero fatti segno a colpi d’arma da fuoco, da parte di un gruppo di ribelli. Il sottufficiale e un milite rimasero feriti. Com- piuta l’aggressione, i banditi si allontanarono rapidamente, impedendo così qualsiasi reazione. Notiziario del 14 aprile 1944, p. 18, AR Il 4 corrente, alle ore 23, in Cavaglià, tre ribelli aggredirono, proditoriamente una pat- tuglia della G.N.R., ferendo un vicebrigadiere e un milite, che appena caduti al suolo vennero disarmati dagli aggressori. Il terzo milite tentò di reagire sparando alcuni colpi di pistola, senza ferire gli aggressori, che riuscirono ad allontanarsi.

5 aprile 1944 Notiziario del 5 aprile 1944, p. 6, OP Novara [...] Per effetto delle azioni militari condotte dai reparti della G.N.R. e tedeschi nel Biellese e Val Sesia vari gruppi di ribelli si sono spostati nella zona del Novarese, che, per i versanti del lago d’Orta, della bassa Valle Ossola e del lago Mergozzo, corre da Grignasco, Gozzano, Omegna, Ornavasso, Premosello per congiungersi alla zona del Verbano, dove si trovano tre bande armate composte complessivamente di circa 750 elementi. Il presidio tedesco di Omegna in questo periodo non c’è perché la compagnia agisce nella Val Sesia e perciò i ribelli circolano ed agiscono indisturbati in Omegna e regione adiacente. La G.N.R. ha provveduto a distaccarvi un plotone di legionari. Notiziario del 9 aprile 1944, p. 26, UO Il 5 corrente, alle ore 16,20, quattro elementi della G.N.R. del distaccamento di BOR- GOSESIA (VERCELLI), in servizio di perlustrazione nell’abitato di Cellio, giunti pres- so la fornace Spello [di Plello], vennero circondati di sorpresa da circa 20 ribelli arma- ti, senza possibilità di reazione. I banditi condussero al seguito i 4 militi, dei quali tre nella notte stessa riuscirono a fuggire.

6 aprile 1944 Notiziario del 9 aprile 1944, p. 30, A Giunge notizia che il 6 corrente, alle ore 2, lungo la strada VARALLO-BORGOSESIA, e precisamente nei pressi del ponte ferroviario sito in località Santa Maria di QUARO- NA (VERCELLI), un autocarro con a bordo 25 legionari, venne proditoriamente attac- cato da un gruppo di ribelli armati. Nell’imboscata caddero, colpiti a morte 21 militi; 3 rimasero feriti e uno incolume. Cadaveri e feriti vennero trasportati a VARALLO SE- SIA. Mancano i particolari del fatto.

53 Notiziario del 18 aprile 1944, p. 15, AR Il 6 corrente, alle ore 8, in S. Antonio di Trivero, un ribelle armato penetrò nello stabili- mento tessile di Lora Lamia Ercole, obbligando questi a consegnarli la somma di lire 500. Il 6 corrente, alle ore 21,30, in Tollegno, alcuni ribelli armati penetrarono nell’abitazio- ne del commissario prefettizio Olimpio GIACCHETTI sparandogli contro due colpi di pistola, senza conseguenze.

7 aprile 1944 Notiziario del 18 aprile 1944, pp. 15-16, AR Il 7 corrente, alle ore 21, in Pralungo, sconosciuti uccisero con due colpi di rivoltella tale Renzo CODA CANATI. Sembra trattarsi di vendetta da parte dei ribelli essendo il CODA CANATI ritenuto in- formatore dei tedeschi. Il 7 corrente, alle ore 15, in frazione S. Eurosia di Pralungo sconosciuti uccisero con due colpi d’arma da fuoco il pregiudicato Giuseppe Lorenzo LODOLO. Sul cadavere venne rinvenuto un biglietto così concepito: “Seconda brigata Garibaldi. Per ordine del comitato di liberazione l’unico ente giustiziere legalmente riconosciuto italiano, ha ordinato la sentenza alla pena capitale ai danni di LODOLO Giuseppe il qua- le sotto il sacro nome dei partigiani compiva violazioni, furti e rapine. La sentenza verrà eseguita in S. Eurosia. Pattuglia volante Nella (sic) F.to illeggibile”. Notiziario del 19 aprile 1944, pp. 17-18, AR Il 7 corrente, alle ore 8, in Vandorno del comune di Biella, tre individui di cui uno iden- tificato per Pierino LEVISELLI si presentarono nell’abitazione di Pietro BARBERIS, uccidendolo a colpi d’arma da fuoco. Il BARBERIS partecipò alla marcia su Roma ed era iscritto al P.N.F. dal 1921.

8 aprile 1944 Notiziario dell’8 aprile 1944, p. 20, AR Novara. Viene riferito che il noto capo banda ribelle MOSCATELLI in compagnia di un suo aiutante, si reca saltuariamente in Novara ove prende contatti con esponenti del sedicente “Comitato di liberazione nazionale”. In tali occasioni il bandito sosta nell’albergo Valsesia. Disposti opportuni servizi. Notiziario del 21 aprile 1944, p. 14, AR L’8 corrente, alle ore 19,30, in Mozzano [Muzzano], tre ribelli armati penetrarono nelle autorimesse del locale stabilimento di filatura costringendo l’autista Giuseppe RON- CALI a consegnar loro un autocarro. L’automezzo venne rinvenuto abbandonato, dopo circa due ore, nei pressi dello stabilimento.

10 aprile 1944 Notiziario del 21 aprile 1944, p. 14, AR Nella notte sul 10 corrente, in Trivero, otto ribelli armati penetrarono nelle abitazioni di venti militari dell’Esercito Repubblicano, che si trovavano sul posto perché in licenza, e costrinsero questi a seguirli, dirigendosi verso la Valle Sesia. Notiziario del 1 maggio 1944, p. 17, AR Giunge soltanto ora notizia che il 10 aprile u. s., alle ore 20,45 in Campurzano (sic), tre

54 sconosciuti armati penetrarono nell’abitazione di Eugenio NICCO costringendo questi a consegnare loro salumi, zucchero e tabacchi per un valore complessivo di L. 1.500.

11 aprile 1944 Notiziario del 21 aprile 1944, p. 14, AR L’11 corrente, alle ore 17, in Sordevolo, 12 ribelli armati fermarono il milite della G.N.R. Battista GALLIA, comandato di servizio per l’acquisto di generi alimentari per la mensa. Dopo averlo interrogato, i ribelli lo rilasciarono in libertà. Notiziario del 21 aprile 1944, p. 24, CR L’11 corrente, alle ore 15, in Sordevolo, un gruppo di ribelli assalì la locale caserma della G.N.R. La pronta reazione dei militi disperse, dopo breve combattimento, i bandi- ti. Nessuna perdita da parte nostra. Non si conoscono le perdite dell’avversario.

13 aprile 1944 Notiziario del 23 aprile 1944, p. 17, AR Il 13 corrente, alle ore 17,30, in Alagna Sesia, due ribelli armati penetrarono nella villa di tale Enrico GROBER, donde asportarono indumenti vari per un valore imprecisato. Notiziario del 26 aprile 1944, p. 13, AS Il 13 corrente, alle ore 20,30, in Muzzano, due ribelli armati e mascherati penetrarono nell’abitazione di Renato ANSELMETTI, obbligando questi a consegnare loro la som- ma di lire 4.000, indumenti vari e generi alimentari.

14 aprile 1944 Notiziario del 23 aprile 1944, p. 17, AR Il 14 corrente, alle ore 19, elementi ribelli armati fermarono in Crevacuore un autocar- ro della ditta Conte, obbligando l’autista ad accompagnarli al lanificio BUSALLA [Boz- zalla] dove si fecero consegnare dal capo reparto 300 metri di stoffa. Notiziario del 23 aprile 1944, p. 30, CR Nel periodo dal 4 al 14 corrente, la legione Tagliamento della G.N.R. eseguì varie ope- razioni di rastrellamento, specialmente nei territori del comune di Rimella. Sono stati raggiunti brillanti risultati che si possono così riepilogare: - la sede del comando della banda Moscatelli, che si trovava a Rimella venne distrutta; - vennero individuate le zone nelle quali gli aerei anglo-americani lanciavano armi e vet- tovaglie e conosciuti i segnali usati dai ribelli per avvertire detti aerei di effettuare il lan- cio; - venne scoperta tutta l’organizzazione che reclutava, specialmente in Torino e Milano, i giovani per conto della suddetta banda. Durante le varie operazioni e i ripetuti combattimenti vennero uccisi 29 ribelli, tra cui due inglesi e un australiano, catturati 8 e recuperati un fucile mitragliatore, 17 moschetti, 126 bombe a mano, 50 bombe incendiarie e ingenti quantitativi di viveri e di materiale sanitario. Inoltre, sono stati arrestati 46 favoreggiatori e 78 renitenti alla leva. Le operazioni sono ancora in corso e si prevedono importanti risultati. Notiziario del 26 aprile 1944, pp. 13-14, AS Il 14 corrente, alle ore 9, in Ponzone di Trivero, otto ribelli montati su autocarro legge- ro, incontrato il messo comunale che affiggeva i manifesti di chiamata alle armi si im-

55 possessavano dei manifesti stessi, allontanandosi verso Crocemosso (sic). Il 14 corrente, in località Marchetta di Andorno Micca, fu rinvenuto il cadavere di Pa- trizio BOFFA che il 31 gennaio u. s. venne catturato dai ribelli.

15 aprile 1944 Notiziario del 25 aprile 1944, p. 11, AS Il 15 corrente, verso le ore 19, in Crevacuore, tre giovani della classe 1926, mentre ritornavano dal lavoro vennero fermati da alcuni ribelli armati che li costrinsero a se- guirli. Notiziario del 26 aprile 1944, p. 14, AS Il 15 corrente, alle ore 21,30, in Borgosesia, elementi ribelli spararono raffiche di mi- tragliatrice contro la saracinesca della porta principale dell’albergo Repubblica, senza conseguenze. Notiziario del 27 aprile 1944, p. 8, AS Il 15 corrente, in Stroppiana, elementi della G.N.R. rinvennero sui muri dell’abitato cin- que scritte sovversive. Notiziario del 28 aprile 1944, p. 20, AR Il 15 corrente alle ore 3, in frazione Pratrivero di Trivero, elementi ribelli armati, si presentarono al lanificio “Barberis Canonico Giovanni”, asportando dal magazzino 40 coperte da campo e 4 tagli d’abito, per un valore complessivo di lire 7.000. Notiziario del 29 aprile 1944, p. 26, AR Il 15 corrente, in Trivero, elementi ribelli armati, catturarono, conducendolo in monta- gna, il sergente Egidio PELLIN, che, in base alle recenti disposizioni, avrebbe dovuto presentarsi al distretto militare di Vercelli per essere arruolato.

16 aprile 1944 Notiziario del 21 aprile 1944, p. 15, AR Nella notte sul 16 corrente, in Varallo, gruppi di ribelli armati tentarono di assalire i posti di blocco tenuti dalla G.N.R. In seguito alla pronta reazione dei militi, gli assalitori, dopo breve combattimento, vennero dispersi. Nessuna perdita da parte nostra; si ignorano quelle subite dall’avversario. Inviato sul posto congruo rinforzo di elementi della G.N.R. Notiziario del 21 aprile 1944, p. 26, CR Il 16 corrente, alle ore 14, in Varallo Sesia, il locale distaccamento della G.N.R. ebbe notizia che un gruppo di ribelli aveva costituito un posto di blocco lungo la strada di Campertogno in località Balmuccia. Elementi della G.N.R., recatisi immediatamente sul posto, impegnarono in combatti- mento i componenti della banda che, dopo breve sparatoria, dovettero darsi alla fuga, lasciando sul terreno un morto e un ferito. Da parte nostra un ufficiale ferito legger- mente.

17 aprile 1944 Notiziario del 26 aprile 1944, p. 14, AS [Borgosesia]3 Alle ore 3 del 17 corrente, altri ribelli armati attaccarono una postazione

3 Seguito della notizia Borgosesia, 15 aprile 1944.

56 della 6a compagnia della legione Tagliamento, ma furono posti in fuga dalla pronta rea- zione dei militari. Notiziario del 28 aprile 1944, p. 6, AS Vercelli. Il 17 corrente, in una perquisizione operata nell’abitazione dell’ex colonnello Ferruccio DOGLIONI, vennero rinvenuti foglietti dattilografati contenenti una poesia satirica avente per oggetto il DUCE e altre personalità. Notiziario del 29 aprile 1944, p. 26, AR Il 17 corrente, alle ore 22, in Brusnengo, uno sconosciuto mascherato e armato di pugnale si introdusse nell’abitazione di Elvira COSETTI donde asportò la somma di lire 3.000. Il 17 corrente, alle ore 21,30, in Aranca [Aranco] di Borgosesia, due sconosciuti armati si presentarono nell’abitazione di Domenico PENNA, invitando questi ad uscire. L’ag- gredito si oppose e, durante la collutazione che segui, il PENNA venne ferito grave- mente.

18 aprile 1944 Notiziario del 18 aprile 1944, p. 1, OP L’attività sovversiva è sempre intensa: la crisi economica e gli eventi militari sul fronte russo sono sfruttati abilmente dai soliti propagandisti. Si dice che il 1o maggio i sovver- sivi, in combutta con gli antinazionali, abbiano in programma di inscenare uno sciopero che dovrebbe poi sboccare in un’azione insurrezionale in tutta l’Italia settentrionale, con l’appoggio delle bande comuniste. Gli emissari del cosiddetto comitato di liberazione di Torino sono attivissimi e risulta abbiano frequenti contatti con i capi delle bande che operano specialmente nel Biellese. Nelle fabbriche le cellule comuniste svolgono attivi- tà propagandistica, che gli industriali non sono più in grado di ostacolare, dato che in un primo tempo l’avevano favorita e sovvenzionata. Si ha d’altra parte la sensazione che qualche industriale continui ancora a sovvenzionare il movimento antifascista. Notiziario del 18 aprile 1944, p. 26, CR Novara [...] L’azione dei nostri reparti, in collaborazione con le forze tedesche, coadiu- vate dalle autorità di P.S., si è dimostrata particolarmente efficace. Elementi della G.N.R., confinaria, unitamente a militari tedeschi, hanno effettuato quat- tro rastrellamenti nella zona del Bannio, dove negli ultimi tempi si erano spinti elementi della banda Moscatelli, senza però poter agganciare i ribelli, prontamente ritiratasi sulla Bocchetta di Dorchetta e Col Baranca al confine tra la provincia di Novara e quella di Vercelli. Notiziario del 28 aprile 1944, p. 20, AR Il 18 corrente, alle ore 17, sulla strada provinciale Buronzo-Vercelli in località “Cascina la Marchesa”, due militi della G.N.R., transitanti in bicicletta, vennero fatti segno a tre colpi di pistola sparati da alcuni sconosciuti, appostati dietro la scarpata stradale. Per la sorpresa, un milite cadde dalla bicicletta, senza ferirsi, mentre gli aggressori re- pentinamente gli asportarono il moschetto, dandosi alla fuga dopo aver sparato altri colpi di pistola contro l’altro milite, che subito si mise ad inseguirli, sparando raffiche di mitra. Dopo circa 500 metri, il milite, rimasto senza munizioni, dovette rinunciare all’insegui- mento. Notiziario del 29 aprile 1944, p. 26, AR Il 18 corrente, alle ore 22, in Colla di Netro, due sconosciuti armati, si presentarono all’abitazione di Abele SIMONE, costringendo questi a consegnar loro 1000 lire.

57 20 aprile 1944 Notiziario del 21 aprile 1944, p. 27, UO Il 20 corrente, elementi della G.N.R. confinaria di VIGELLIO (VERCELLI), rinvenne- ro, occultata in una soffitta di una casa privata, la seguente merce: kg. 450 di farina, kg. 50 di zucchero, litri 120 di olio, due casse di cucirini di seta e 400 pelli pregiate, nonché oggetti vari di argenteria e cristalleria. Il proprietario della merce è l’armatore Luigi BOZZO, residente a Ponte Curone (Alessandria). Notiziario del 23 aprile 1944, p. 39, CR Nella notte sul 20 corrente, una compagnia della G.N.R. eseguì una operazione di ra- strellamento nella zona delle Alpi Portile di RIMASCO (VERCELLI). Venuta a conflitto con un gruppo di circa venti ribelli, comandati da tale Capitano Ciro, che si vuole sia uno dei capi della banda MOSCATELLI, dopo breve ma violento scontro questi venne- ro volti in fuga, lasciando sul terreno tre morti e un ferito. Dalle deposizioni di que- st’ultimo risultò che diversi altri banditi erano rimasti feriti, tra cui lo stesso Capitano Ciro. In una baita, situata nei pressi, furono rinvenuti dei viveri, 4 moschetti e la cassa della banda, contenente la somma di lire 72.000. Notiziario del 30 aprile 1944, p. 45, A PROMEMORIA SOLO PER IL COMANDANTE GENERALE DELLA G.N.R. Il 20 corrente, alle ore 1,30, in VERCELLI, uno sconosciuto chiese a un milite della G.N.R. di poter esaminare il suo moschetto per osservarne il funzionamento. Il legio- nario, in buona fede, gli consegnò l’arma e l’altro con rapida mossa, gliela rivolse con- tro e fece partire un colpo che lo ferì gravemente all’addome.

21 aprile 1944 Notiziario del 29 aprile 1944, pp. 26-27, AR Il 21 corrente, alle ore 0,45, in Netro, elementi ribelli armati penetrarono nell’abitazione del contadino Marco MARTINETTO, costringendo questi a consegnar loro denaro contante, biancheria, e indumenti personali del valore complessivo di 29.000 lire. Il 21 corrente, alle ore 18, in frazione Sella di Mosso del comune di S. Maria, tre ribelli apparentemente disarmati, uno dei quali indossante la divisa da carabiniere, penetraro- no nella rivendita di generi di monopolio del luogo costringendo il gestore di questa a consegnar loro, dietro pagamento, 40 pacchetti di sigarette.

22 aprile 1944 Notiziario del 27 aprile 1944, p. 33, CR Il 22 corrente, alle ore 24, un velivolo inglese sorvolò la zona della Val Sessera. Appena avvistato, elementi della G.N.R. eseguirono i segnali convenzionali usati dai ribelli e l’aereo lanciò, a mezzo di paracadute, i seguenti materiali che furono prontamente recuperati: 31 mitra tipo parabellum, 227 caricatori per detti, 188 caricatori per mitra italiani, 50 bombe a mano tipo Sipe, oltre a quantitativi vari di esplosivi e di oggetti di vestiario. Nella stessa notte, nei pressi di Postua, una pattuglia della G.N.R. catturò 5 ribelli. Notiziario del 29 aprile 1944, p. 40, CR Nella notte sul 22 corrente, la G.N.R. effettuò numerose puntate in diverse località della provincia. A Quarona furono fermati due renitenti alla leva. A Cervarolo, in una casa dove abita la moglie di un noto capo bandito, venne arrestato un giovane della classe 1927, appartenente a banda ribelle.

58 Sono in corso azioni nelle zone di Fobello, Rimasco e Pray di Trivero (sic). Notiziario del 30 aprile 1944, pp. 20-21, AR Il 22 corrente, alle ore 18, in frazione Campore del comune di Vallemosso, otto ribelli armati penetrarono nel maglificio CAPPIO, donde asportarono 800 maglie. Il 22 corrente, in frazione Campore del Comune di Vallemosso, 5 sconosciuti armati si presentarono nello stabilimento “Valle Strona” obbligando il direttore, Giovanni NARON, a seguirli in località Mezzana. I banditi, attesero il versamento di una somma imprecisata, richiesta precedentemente, e, ottenuto il denaro, liberarono il proprietario. Il 22 corrente, alle ore 17, in Varallo Sesia, elementi ribelli spararono alcune raffiche di arma automatica contro 3 ufficiali della legione “Tagliamento”, ferendo gravemente uno di questi.

23 aprile 1944 Notiziario del 23 aprile 1944, pp. 2-3, OP Nel capoluogo e nelle zone non controllate dai ribelli la situazione può ritenersi stazio- naria. L’ondata di commozione e di sdegno suscitata nell’animo dei fascisti e dei sim- patizzanti (pochissimi questi ultimi) dall’efferato eccidio che costò la vita a 20 legionari della Tagliamento ha trovato scarsissima eco nella massa della popolazione. La situazione del Biellese e dell’alta Valsesia permane grave. È infatti opinione diffusa che il prossimo 1o maggio le maestranze della vasta zona industriale si riverseranno a Vercelli per inscenare una manifestazione inneggiante a Stalin, ritenuto ormai il vero “liberatore” del proletariato italiano. La dimostrazione dovrebbe sboccare in una vera e propria insurrezione armata, in pieno accordo col “Comitato di liberazione nazionale”. I recenti omicidi in persona di fascisti vengono considerati come il preludio di più vaste azioni delittuose. Circolano nuovamente elenchi di iscritti al Partito da sopprimere. In quelle zone si ritiene facile l’impresa, essendo diffusa l’impressione che il Governo Repubblicano non abbia la possibilità di fronteggiare un serio moto insurrezionale. Il Partito non incontra il favore delle masse e taluni vorrebbero attribuirne la causa al fatto che starebbe incorrendo negli stessi errori del passato. Non poche riserve si fanno anche sull’effettivo impiego di costituendi reparti di fasci- sti, squadristi e volontari della morte. Avvertita la necessità di un’intensa e ben appropriata opera di propaganda per illumina- re le masse, in contrapposto all’azione deleteria dei propagandisti sovversivi e antina- zionali. La situazione alimentare è lievemente migliorata in seguito all’afflusso sui mercati di un certo quantitativo di verdura. L’aumento della razione del pane e dei generi di minestra ha prodotto favorevole im- pressione, particolarmente fra il popolino, e se altrettanto potesse essere fatto per i grassi, assicurandone nel contempo l’approvvigionamento e la distribuzione la situazione ali- mentare si avvierebbe a una soluzione che potrebbe essere ritenuta soddisfacente. Preoccupante, invece, è la situazione economica delle maestranze industriali, a causa della riduzione degli orari di lavoro, con la conseguente falcidia dei salari, e del con- tinuo aumento del costo della vita, che per l’80% è costituito da acquisti al mercato nero. Come è noto, la riduzione degli orari di lavoro è dovuta a diversi fattori: deficienza di

59 energia elettrica e di materie prime, scarsità di mezzi di trasporto, ecc. L’inflazione monetaria si accentua sempre di più. L’attività sovversiva, in alcune zone della provincia, trova buon terreno fra le maestranze industriali, perché non sufficientemente combattuta dalle organizzazioni competenti. Il manifesto di Verona, le enunciazioni e le disposizioni circa la socializzazione del gen- naio e del febbraio u. s. sono caduti nel vuoto: a distanza di qualche mese non se ne parla più. Notiziario del 3 maggio 1944, p. 28, CR I1 23 aprile u.s., in Vigliano Biellese, un reparto della G.N.R. circondò la villa Malpen- ga, ove si trovavano numerose persone partecipanti a un ballo. Alcuni elementi sospetti, approfittando dello scompiglio, prodotto dall’apparizione dei militi, riuscirono a fuggire per la campagna dopo aver sparato alcuni colpi di pistola. Un gruppo di legionari li inseguì, iniziando un breve combattimento, terminato con la fuga dei malviventi. Il milite Carlo BULLA rimase ferito. Anche da parte avversaria, sicuramente, si sono avute perdite, avvalorate da numerose tracce di sangue trovate sul terreno. Vennero fermate le altre persone presenti nella villa, trasportate successivamente a Biella, ove furono fatte sfilare per l’abitato con un cartello recante le seguenti scritte: “I balle- rini di Vigliano Biellese”.

24 aprile 1944 Notiziario del 24 aprile 1944, p. 25, CR In considerazione che i ribelli, per sfuggire all’agganciamento e all’aggiramento delle colonne operanti, si frazionano in piccoli gruppi per riuscire a disperdersi nelle campa- gne, si è ritenuto vantaggioso istituire dei posti di sbarramento nei punti di obbligato passaggio in modo da poter - comunque - neutralizzare ed eliminare i nuclei di banditi in transito. Le bande ribelli esistenti nel territorio della provincia di Vercelli evitano il combattimen- to aperto, preferendo effettuare azioni di sorpresa. La legione G.N.R. “Tagliamento”, impegnata nelle azioni di rastrellamento, ha dovuto, pertanto, esaminare l’opportunità di mantenere comunque l’iniziativa, variando i metodi tattici finora applicati. In questi giorni, nel vercellese non sono segnalati avvenimenti di rilievo e si prevede di riuscire, in breve tempo, a riportare la zona montana del vercellese alla normalità. Notiziario del 27 aprile 1944, pp. 33-34, CR Il 24 corrente, alle ore 2, in Trivero, elementi ribelli, approfittando dell’oscurità e del terreno coperto, riuscirono ad avvicinarsi alle sentinelle del presidio G.N.R. e a lanciare alcune bombe a mano, che ferirono un ufficiale e due legionari. La pronta reazione dei militi riuscì a volgere in fuga i banditi che lasciarono sul terreno 3 morti. Trattasi di una banda dislocata nel biellese, fra la Rocca di Argimonia e la Bocchetta del Margosio che ha fatto una puntata nel territorio della provincia di Vercelli. Pattuglie della G.N.R., catturarono, inoltre 12 (?) renitenti alla leva. Notiziario del 28 aprile 1944, p. 21, A Il 24 corrente, verso le ore 2, in Trivero, reparti di banditi attaccarono con bombe a mano e armi automatiche il presidio della G.N.R. Favoriti dalla conformazione del pae- se, i banditi avevano potuto avvicinarsi al coperto, fino ad una ventina di metri dalle

60 sentinelle, iniziando improvvisamente un nutrito lancio di bombe a mano in seguito al quale rimasero feriti un ufficiale e due legionari. Le armi in postazione aprirono immediatamente il fuoco costringendo i banditi alla fuga, subito dopo inseguiti da pattuglie di legionari. Tre banditi rimasero uccisi; gli altri riu- scirono a dileguarsi.

25 aprile 1944 Notiziario del 27 aprile 1944, pp. 42-43, CR Il 25 corrente, alle ore 5,30 sul Monte Tovo di VERCELLI [sic, ma Borgosesia], reparti della G.N.R., attaccarono una banda ribelle, sistemata a difesa nelle baite, comandata da certo CAVAZZA [Casazza] detto il “rosso”, elemento pericolosissimo. Dopo breve combattimento, mediante lancio di bombe a mano, i militi riuscirono a snidare i ribelli, che lasciarono sul terreno 9 morti e un ferito. Gli altri banditi, tutti feriti, riuscirono occultarsi nel bosco adiacente e ad allontanarsi, inseguiti dai reparti operanti. Nell’azione, venne liberato il sergente dell’areonautica Renato FERIOLI, condannato a morte dai ribelli, che avrebbe dovuto essere giustiziato nella giornata. Sul posto venne rinvenuto il seguente materiale d’armamento: un fucile mitragliatore, due moschetti automatici americani, 10 moschetti, due pistole, bombe a mano e munizioni varie. Nel territorio montano vercellese, proseguono le operazioni contro altri gruppi di ribel- li, che in breve tempo verranno agganciati. Finora nessuna perdita da parte nostra. Riserva di ulteriori notizie. Notiziario del 28 aprile 1944, p. 41, CR Il 25 corrente, in VARALLO e PRAY (VERCELLI), un reparto della G.N.R. eseguì un’ope- razione di rastrellamento riuscendo ad agganciare, nelle baite di monte TOVO, una banda di ribelli. Dopo violento combattimento i banditi fuggirono per i boschi circostanti, lasciando sul terreno nove morti e un ferito. Nessuna perdita da parte nostra. Inoltre venne liberato un sergente dell’aeronautica repubblicana e recuperati due mo- schetti automatici americani, un mitra, due moschetti mod. 91, due pistole e un certo quantitativo di munizioni e di bombe S.I.P.E. L’operazione di rastrellamento continua.

26 aprile 1944 Notiziario del 30 aprile 1944, pp. 35-36, CR Il 26 corrente, una pattuglia della G.N.R. rinvenne il cadavere di un bandito rimasto ferito in una recente azione ed ha scoperto anche il nascondiglio di un bandito ferito che, in seguito ad infezione cancrenosa, dovrà essere amputato di un arto. Dall’interrogatorio dei vari banditi catturati e da documenti sequestrati si è avuta la conferma esatta che la banda Moscatelli non esiste più. Le bande ribelli avevano ricevuto ordine di intensificare nel prossimo mese gli atti ter- roristici e di sabotaggio. Infatti ogni distaccamento era abbondantemente provvisto di materiale adatto allo scopo, specialmente per far saltare i treni con l’applicazione di un arnese a pressione sulle rotaie. Sono stati trovati anche degli ordigni di piccolissime dimensioni e ad alto potenziale,

61 adatti per compiere attentati in luoghi chiusi e dentro le autovetture dove viaggiano personalità. La miccia che è a tempo ha la forma di un normale porta penne. In base alle informazioni avute sulla dislocazione di alcuni gruppi di ribelli sbandati, sono state date per la sera del 26 detto [mese] disposizioni di attaccarli. Riserva di notizie. Notiziario del 7 maggio 1944, p. 19, AR Il 26 aprile u. s., alle ore 17,30, in frazione Chiavazza di Biella, sei sconosciuti armati disarmarono della pistola due vigili urbani. Notiziario dell’8 maggio 1944, p. 13, AR Il 26 aprile u. s., alle ore 20,30, in Valdengo, 5 ribelli, tra i quali una donna, si presen- tarono nell’abitazione del rappresentante di tessuti Giuseppe RUSSO, chiedendo a que- sti, senza esito, la consegna di lire 100 mila e uccidendolo con 4 colpi di pistola sparati a bruciapelo. I banditi, inoltre, lanciarono due bombe a mano nell’interno dell’abitazio- ne, ferendo leggermente la moglie del RUSSO, due figli di tenera età e la domestica. Prima di allontanarsi, i banditi ferirono gravemente con un colpo di pistola il suocero del RUSSO.

27 aprile 1944 Notiziario del 1 maggio 1944, p. 29, CR Il 27 aprile u. s., alcune puntate effettuate da pattuglie della G.N.R. nelle montagne del Vercellese hanno portato alla cattura di 4 banditi e al rinvenimento del cadavere di un quinto, ucciso in un’azione precedente. Notiziario del 3 maggio 1944, p. 18, AR Il 27 aprile u. s., verso le ore 9, in Cigliano, 30 ribelli armati assalirono di sorpresa due militi della G.N.R., in servizio di perlustrazione, limitandosi a disarmarli. Notiziario del 7 maggio 1944, pp. 19-20, AR Il 27 aprile u. s., alle ore 24,15, in Biella, dieci sconosciuti armati penetrarono nello stabilimento tessile BERTOTTO, donde asportarono 180 scatole di conserve varie, 2000 dadi per minestra, 20 Kg. di biscotti, 80 di pesce in scatola, 80 di lardo, 2 q.li di riso, 50 Kg. di pasta, due macchine da scrivere e otto pezze di stoffa autarchica, allontanandosi poi verso Mongrando. Notiziario dell’8 maggio 1944, p. 13, AR Il 27 aprile u. s., alle ore 11, in S. Maurizio di Roasio, uno sconosciuto armato di pisto- la, penetrò nella panetteria di Natale TARABELETTI, chiedendo a questi la consegna di Kg. 3 di pane. Al rifiuto del TARABELETTI, lo sconosciuto si allontanò, asserendo che sarebbe ritor- nato in compagnia di altri armati.

28 aprile 1944 Notiziario del 28 aprile 1944, p. 2, OP Firenze. In ristretti ambienti industriali di PRATO si è sparsa la notizia che l’incaricato germanico per l’economia tessile in Italia avrebbe intenzione di concentrare la nostra industria tessile nel Biellese, ivi trasportando tutto il macchinario nazionale. Alcuni esponenti di quelle industrie si sono pertanto recati a Milano per ottenere dall’in- caricato tedesco una dilazione dell’eventuale provvedimento. Risulterebbe infatti che in Prato vi sarebbero ancora molte materie prime che, con l’au-

62 silio di altre non indifferenti quantità giacenti presso commercianti delle vicine regioni (non potute affluire a Prato per difetto di trasporti), consentirebbero alle industrie tes- sili di quella zona di continuare la loro attività. Da notare che se il concentramento industriale venisse adottato, la quasi totalità delle maestranze pratesi verrebbe a trovarsi disoccupata e probabilmente precettata per il servizio di lavoro in Germania. Ciò potrebbe essere causa di un temporaneo peggiora- mento della situazione economica e dare adito a grave malumore e possibili perturba- menti nell’ordine pubblico. Notiziario dell’8 maggio 1944, p. 13, AR Il 28 aprile u. s., alle ore 21, in Brusnengo, sei individui armati penetrarono nel salumi- ficio di proprietà di Giuseppe MOTTA, obbligando questi a consegnare loro Kg. 19 di lardo, che pagarono a prezzo di ammasso. Notiziario dell’8 maggio 1944, p. 23, AR Il 28 aprile u. s., alle ore 22,30, in Roasio, circa 50 ribelli irruppero nell’albergo “Sport” sparando contro il proprietario Giuseppe De ANGELIS, padre del milite dalla G.N.R. Filippo De ANGELIS. Il DE ANGELIS padre rimase illeso e i banditi si allontanarono, asserendo che sarebbero ritornati per prelevare il figlio. Notiziario del 13 maggio 1944, p. 18, AR Il 28 aprile u. s., alle ore 23, in Tronzano Vercellese, 6 ribelli armati penetrarono nel- l’abitazione dell’agricoltore Battista Elena, obbligando questi a consegnare loro alcuni oggetti d’oro e L. 12.000.

29 aprile 1944 Notiziario del 29 aprile 1944, p. 8, OP La popolazione si mantiene fredda e scettica. Negli ambienti fascisti si ha l’impressione che il 1o maggio non trascorrerà senza inci- denti. Alcuni iscritti si sono prudentemente allontanati. I competenti organi stanno pren- dendo le misure atte a prevenire ogni tentativo di perturbamento dell’ordine pubblico. Da ogni parte sono cori di proteste contro la sfrenata speculazione del mercato nero e le accuse si appuntano sulle autorità che non riescono a contenerlo, nonostante ogni buona volontà. In tutti gli ambienti vi è notevole ostilità al trasferimento in Germania; fra i militari che devono integrare gli organici di unità in via di costituzione sul suolo tedesco sono avve- nute delle diserzioni e diverse richieste di ufficiali intese a mutare residenza. Il recente ulteriore condono delle pene per i disertori darà probabilmente buoni frutti, anche se tra gli antifascisti in genere è considerato come una prova di debolezza del Governo Repubblicano. Sempre attiva l’attività di piccoli gruppi ribelli, muniti di armi automatiche, che operano diverse puntate allo scopo di vettovagliarsi. Insufficienti, per uomini e mezzi, le forze che a detti gruppi possono opporsi.

29-30 aprile 1944 Notiziario del 9 maggio 1944, p. 25, AR Il 29 aprile u.s., in frazione Cascina Armondà, del comune di Benna, ribelli armati ir- ruppero in detta Cascina Armondà, pretendendo ospitalità e alloggio. All’alba del giorno seguente il grosso della banda si allontanò, lasciando sul posto un picchetto armato che rimase fino alle ore 20,30 del 30 detto mese.

63 30 aprile 1944 Notiziario del 2 maggio 1944, p. 25, UO Il 30 aprile u. s., alle ore 11,15, in MOTTALCIATA (VERCELLI), una sconosciuto aggredì proditoriamente a colpi d’arma da fuoco due elementi della G.N.R. in transito. Rimase leggermente ferito il vicebrigadiere Giulio RICCA. La pronta reazione dei militari, mise in fuga il malvivente, che riuscì ad allontanarsi attraverso la campagna. Notiziario del 4 maggio 1944, p. 25, CR In scontro con un reparto della G.N.R., avvenuto il mattino del 30 aprile u. s. sulle alpi Grossa i ribelli hanno lasciato sul terreno 5 morti, armi e munizioni. Per le numerose tracce di sangue notate sul terreno, si ha motivo di ritenere che non pochi ribelli siano rimasti feriti. Un legionario riportò lieve ferita.

1 maggio 1944 Notiziario del 2 maggio 1944, p. 27, UO Il 1o corrente, in BIELLA (Vercelli), soltanto 60 operai non si sono presentati al lavoro. Altri 64 operai si astenevano dal lavoro presso le fabbriche di Vigliano Biellese. Notiziario del 4 maggio 1944, p. 22, NM Il 1o corrente, ad un nostro reparto operante in Valsesia si sono volontariamente pre- sentati, per essere arruolati, 13 giovani, che non avevano risposto alla chiamata alle armi delle classi dal 1922 al 1925. Notiziario del 5 maggio 1944, p. 10, AS In occasione del 1o maggio, ignoti hanno distribuito fra le maestranze industriali del Biellese manifestini sovversivi incitanti i lavoratori a intensificare i loro sforzi, in questo momento decisivo, per aver ragione dei tedeschi e dei fascisti. Nella notte sul 1o corrente, in prossimità della zona industriale e della stazione ferrovia- ria di Vercelli, elementi della G.N.R. rinvennero numerosi manifestini sovversivi a ca- rattere antifascista e antitedesco e alcune copie del libello “L’unità”. Notiziario del 7 maggio 1944, p. 7, AS Nella notte sul primo corrente, in Costanzana, furono affissi alcuni manifestini sovver- sivi incitanti gli italiani alla ribellione. Il primo corrente, sullo stradale Stroppiana-Pertengo, elementi della G.N.R. rinvennero un manifestino sovversivo incitante i lavoratori a unirsi ai ribelli. Notiziario del 7 maggio 1944, p. 20, AR Il primo corrente, in Crescentino, quattro ribelli armati disarmarono il milite della G.N.R. Giuseppe BERTALOTTO di servizio presso il comando tedesco di Vercelli. Notiziario del 9 maggio 1944, p. 10, AS Vercelli. Il 1o corrente, alle ore 4,30, nel reparto tessili “XO” e nell’interno dello stabi- limento “SAIFTA”, vennero rinvenuti alcuni manifestini incitanti alla lotta contro il na- zismo e il fascismo. Notiziario del 16 maggio 1944, p. 7, AS Il 1o corrente, nell’ufficio postale di Vercelli-ferrovia, tra la corrispondenza provenien- te dalle buche di impostazione della città, elementi della G.N.R. rinvennero numerosi manifestini sovversivi incitanti gli operai a compiere atti di sabotaggio nei confronti dei tedeschi.

64 2 maggio 1944 Notiziario del 2 maggio 1944, p. 13, AR Torino. Fonte attendibile riferisce che il comitato di liberazione ha sospeso l’erogazione di fondi al gruppo Moscatelli, per cui si prevede lo scioglimento della banda. La sospensione è dovuta al gruppo socialista, che si è rifiutato di continuare ad avallare gli atti di rapina, estorsioni, eccidi, ecc. È possibile che i ribelli, non potendo ottenere i mezzi finanziari necessari, tentino di spostarsi in altro territorio per trovare un nuovo campo d’azione. Notiziario del 2 maggio 1944, p. 28, AS In VERCELLI e BIELLA, nonché nelle campagne circostanti, sono stati diffusi e affis- si numerosi manifestini sovversivi. Durante la notte, una pattuglia tedesca, per errore, ha fatto fuoco su elementi della P. S. causando la morte di due agenti. Nel capoluogo e negli altri centri della provincia, non si lamentano disordini. Notiziario del 6 maggio 1944, p. 14, AR Nella zona di Fobello di Vercelli, elementi della G.N.R. hanno testè rinvenuto cinque salme di individui trucidati circa due mesi or sono dalla banda Moscatelli. Tra esse è stata identificata quella del capitano della G.N.R. MAGLIOLA. Notiziario del 9 maggio 1944, p. 25, AR Il 2 corrente, alle ore 0,30, in località Ponte di Camo del comune di Valduggia, ignoti lanciarono una bomba nella centrale elettrica dei fratelli Piero e Domenico RIZZIO, provocando lievi danni ai macchinari. Notiziario del 10 maggio 1944, pp. 19-20, AR Il 2 corrente, alle ore 7,15, in Occhieppo Superiore, due ribelli armati obbligarono Cornelio MAGGIA a consegnare loro un’automobile, che restituirono un’ora dopo. Il 2 corrente, alle ore 12, in Lessona, due ribelli armati penetrarono negli uffici dello stabilimento di Luigi BERTOTTO, costringendo questi a consegnare loro lire 2.700. Notiziario dell’11 maggio 1944, p. 20, AR Fa seguito a quanto inserito nel notiziario del 14 marzo u. s. Il 2 corrente, in località “Madonna Murur” (sic, ma Madonna del Rumore) del comune di Rimella, venne rinvenuta la salma del capitano di complemento in congedo dei ca- rabinieri Francesco MAGLIOLA, fucilato dai ribelli. La morte risale a circa un mese. Notiziario del 13 maggio 1944, p. 27, CR Il 2 corrente, alle ore 17,30, in frazione Vallemosso di Travello [sic, ma Cravello, fra- zione di Valle Mosso], un reparto del 115o Battaglione G.N.R. venne a conflitto con due ribelli armati, uccidendone uno e catturando il secondo che veniva fucilato sulla piazza di Vallemosso alle ore 18,30. Notiziario del 17 maggio 1944, p. 26, AR Il 2 corrente, alle ore 16,15, in Graglia, tre ribelli armati, penetravano nell’abitazione di G. Battista CLERICO, costringendo questi a consegnare loro un bovino.

3 maggio 1944 Notiziario del 12 maggio 1944, p. 16, AR Il 3 corrente, alle ore 13,30, in Candelo, un individuo apparentemente disarmato si pre- sentò all’abitazione di certa Delfina PIAGNATA, invitando questa ad uscire perché desiderata da una persona che attendeva davanti alla chiesa della Madonna. La donna venne quindi condotta fuori dal paese, dove altri due sconosciuti, armati di

65 pistola, le chiesero il nome di persone che ella non conosceva, rilasciandola in libertà dopo averle dato appuntamento, per il giorno seguente sulla strada Biella-Candelo. La PIAGNATA è donna di facili costumi che frequenta militari germanici di stanza a Biella. Il tre corrente, alle ore 18,40, in Ponderano, cinque sconosciuti armati, tra i quali una donna disarmarono della pistola la guardia comunale Giuseppe CARRERA.

4 maggio 1944 Notiziario del 12 maggio 1944, p. 17, AR Il 4 corrente, alle ore 12, in Zublena [Zubiena], due ribelli armati fermarono - costrin- gendoli poi a seguirli - due militari tedeschi (sergente maggiore Giuseppe JANNIKIRI e caporale maggiore KANIFKI) appartenenti al centro avvistamento aereo di Biella, che viaggiavano a bordo dell’autocorriera in servizio tra Biella e Ivrea. In corso ricerche. Il 4 corrente, alle ore 17, sulla strada Biella-Ivrea, al bivio della frazione Vermogno [di Zubiena], circa 20 ribelli attaccarono con bombe a mano e raffiche di fucile mitraglia- tore un’automobile a bordo della quale viaggiavano il comandante e altri ufficiali del 115o battaglione “M” di stanza a Biella, di ritorno, assieme a un plotone di militi, che seguiva a distanza, da una azione di rastrellamento effettuata nella zona. La pronta rea- zione degli ufficiali e dei militi, poco dopo sopraggiunti, volse in fuga gli assalitori. Non si deplorano vittime. Avarie di qualche entità hanno riportato gli automezzi. Notiziario del 15 maggio 1944, p. 19, AR Il 4 corrente, alle ore 21,30, in frazione Agnona di Borgosesia, 4 ribelli armati, tra cui una donna, penetrarono nell’abitazione di tale Battista NEGRESCHI, costringendo que- sti a consegnare loro Kg. 5 di lardo, 15 di salumi, uno di olio e 0,500 di burro, rilascian- do un buono intestato “Comando patrioti Valsesia - brigata d’assalto Garibaldi”. Notiziario del 17 maggio 1944, p. 26, AR Il 4 corrente, alle ore 10,45, sulla piazza del municipio di Sala di Elmese [Sala Bielle- se?]4, i militi della G.N.R. Angelo PIAZZINO e Mario PERETTO furono avvicinati da due sconosciuti muniti di mitra, i quali con le armi spianate, intimarono ai legionari di alzare le mani. Nell’impossibilità di reagire, essendo disarmati i due militi obbedirono e furono perquisiti. A operazione ultimata, venivano rilasciati in libertà.

5 maggio 1944 Notiziario del 5 maggio 1944, p. 27, CR Elementi della legione G.N.R. “Tagliamento”, durante un’azione di rastrellamento effet- tuata nel territorio della provincia di Vercelli, hanno testè catturato un ribelle trovato in possesso di un ordine d’operazione dal quale si è potuto rilevare che le bande armate: - ricevono regolari rifornimenti aerei dal nemico e vengono preavvisate dei lanci, dal- l’annunciatore di radio Londra, mediante frasi convenzionali (rinvenuto l’elenco di tali frasi); - segnalano la loro presenza agli aerei con l’accensione a terra di 4 fuochi e il lancio di un razzo rosso nella direzione del vento; - in questi giorni sono giunti rifornimenti a Pozzuolo [], Muletta [Mauletta] di

4 La notizia è riportata tra quelle della provincia di Vercelli: è pertanto possibile che si tratti di un errore di trascrizione, ma non è da escludere che sia effettivamente relativa alla località torinese, inserita erroneamente tra quelle inoltrate dalla Gnr vercellese.

66 Romagnano (Novara) e Mera di Scopello; - sono in collegamento con il sedicente comitato di Liberazione Nazionale; - sono collegate con i ribelli della Val Sesia e del Biellese, tramite Cesare MOSCONE, giudice al tribunale di Biella. Sulla scorta delle notizie apprese, elementi della G.N.R. hanno proceduto al fermo del magistrato, dal cui interrogatorio si spera di avere informazioni atte ad individuare altre persone implicate nell’organizzazione ribelle-sovversiva. Si è appreso inoltre, che, a cura del comitato di liberazione sono stati stampati manife- stini di propaganda disfattista, redatti in lingua tedesca, da distribuire alle truppe ger- maniche dislocate nella zona. Notiziario del 12 maggio 1944, pp. 29-30, CR Nella notte sul 5 corrente, in località S. Maria di Curino, un reparto della G.N.R., appar- tenente alla legione “Tagliamento”, eseguì un’operazione di rastrellamento nel territorio di quel comune, riuscendo a circondare un gruppo di 20 ribelli. Dopo aspra e furiosa lotta, protrattasi per circa 2 ore, i banditi vennero annientati; 11 rimasero uccisi, tra i quali il capo banda MARCODINI, uno catturato ed uno ferito che riuscì però a fuggire. Da parte nostra un morto, sei feriti, di cui 4 leggermente, ed un ufficiale ferito non gravemente. Vennero inoltre recuperati 9 moschetti, due mitra, quantitativi vari di generi alimentari e un ingente numero di bombe a mano. Nella stessa notte un altro gruppo di ribelli tentò di assalire il posto di blocco situato sulla provinciale Borgosesia-Croce Mosso-Biella. I 4 militi di guardia reagirono energi- camente riuscendo, malgrado le forze preponderanti dell’avversario, a volgere in fuga i banditi senza subire alcuna perdita. Notiziario del 15 maggio 1944, p. 19, AR Nella notte sul 5 corrente, in frazione Parone di Varallo Sesia, una quindicina di ribelli armati uccisero a colpi di mitra certo Benigno BONDETTI, saccheggiando, successi- vamente l’abitazione di questi. Notiziario del 16 maggio 1944, pp. 29-30, CR Il 5 corrente, in Zubbiena (sic), a seguito della cattura di due soldati germanici, un plo- tone del 115o Battaglione G.N.R. veniva inviato sul posto. All’Ufficio comunale furono affissi comunicati invitanti i ribelli a liberare, entro le ore 20, sotto pena di distruzione dell’abitato, i militari tedeschi. Al tempo stesso, adunata la popolazione esigua presente, poiché gli uomini validi al giun- gere dei militi si erano eclissati, venne fatta opera di persuasione, permettendo che pren- dessero subito contatto con i banditi. I legionari, intanto, che si erano appostati agli sbocchi del paese, notarono numerose persone che si allontanavano sulle alture circostanti. Intimato l’alt, invece di fermarsi, si dettero alla fuga. Aperto il fuoco, uno dei fuggitivi rimase ucciso. Mancano altri particolari. Notiziario del 17 maggio 1944, p. 26, AR Il 5 corrente, alle ore 24, in Muzzano, elementi ribelli uccisero a colpi d’arma da fuoco certi Giovanni RUBINI e Antonio LUNARDON, lasciando le salme esposte sulla piazza principale del paese con un cartello recante le frasi: “seconda brigata d’assalto Garibal- di - così vengono puniti tutti coloro che, appropriandosi falsamente del glorioso nome di partigiani, commettono furti, rapine e violenze carnali. F/to distaccamento Nino Bixio”.

67 Tale Giancarlo ROSSETTI, parimenti passato per le armi insieme ai due predetti, aven- do solo riportato gravi lesioni, è stato ricoverato all’ospedale di Biella e giudicato gua- ribile in 20 giorni.

6 maggio 1944 Notiziario del 12 maggio 1944, pp. 30-31, CR Il 6 corrente, elementi della G.N.R. catturarono 5 renitenti alla leva nella zona di Alagna Sesia. Resti di una banda di ribelli si aggirano ora nella zona di Ponzone - Cerreia e Pot [Bot- to?]. Si tratta di una ventina di elementi che, in gruppi di tre o quattro al massimo, camminano continuamente, letteralmente affamati per procacciarsi i viveri. Risulta anche che nella zona di Riva Valdobbia abbia trovato rifugio in un vecchio con- vento di frati un piccolo gruppo di banditi. La banda di certo Mario PESGO, che fino a qualche giorno fa si aggirava a nord del fiume Sessera ed era in continuo movimento, pare che abbia raggiunto la Valle di Lanzo attraverso la strada che da Biella conduce a Donato. Nel biellese la situazione non ha subito sostanziali mutamenti. Anche qui si aggirano nuclei di sbandati che, se raffrontati all’estensione del terreno, non sono affatto numerosi. Sintomatico poi il fatto che la popolazione sentendosi maggiormente protetta dal con- tinuo movimento dei nostri reparti, reagisce al vecchio stato di cose e non si fa più imporre la volontà dei fuori legge. Non è raro il caso, da qualche tempo a questa parte in Valsesia e Valsessera, del pro- prietario che si rifiuta di aprire la casa ai banditi o addirittura vieta ai malviventi di ap- propriarsi dei viveri. Nella Val Strona (Novara) sembra si aggirino circa 200 uomini bene armati. Avrebbero infatti, oltre alle armi individuali ordinarie ed automatiche, numerose mitra- gliatrici straniere e molte munizioni. È allo studio un’operazione di rastrellamento. Notiziario del 16 maggio 1944, p. 41, CR Il 6 corrente, nei pressi della stazione ferroviaria di MONGRANDO (VERCELLI), ele- menti della G.N.R. catturarono due ribelli, immediatamente fucilati sul posto, apparte- nenti alla banda comandata dal sottotenente dell’ex esercito regio Giovanni SCHIAP- PARELLI. Notiziario del 17 maggio 1944, p. 11, V Il 6 corrente, in Cerrione, la polizia germanica, in seguito alla cattura effettuata da ele- menti ribelli di un militare germanico, trasse in ostaggi 10 abitanti del luogo. Notiziario del 17 maggio 1944, p. 27, AR Il 6 corrente, alle ore 24, in Vigliano Biellese, 4 ribelli armati costrinsero tale Giovanni SCARLATTA a consegnare loro un’autovettura FIAT 1500 con la quale si allontanaro- no in direzione di Piatto.

7 maggio 1944 Notiziario del 7 maggio 1944, p. 20, AR Viene ora riferito che nella zona montana di Mongrando, Netro, Sordevolo e Donato, si sono concentrati circa 1000 ribelli al comando di due ufficiali inglesi, lanciatisi da aerei con paracadute nei giorni decorsi.

68 L’affluenza dei ribelli continua e si ritiene che il numero dei partigiani possa arrivare ad oltre 3.000, di cui diverse centinaia armati di fucile mitragliatore, recentemente forniti da apparecchi nemici.

8 maggio 1944 Notiziario dell’8 maggio 1944, pp. 21-22, CR Fa seguito alle precedenti segnalazioni, circa le operazioni antiribelli svolte dalla legione G.N.R. “TAGLIAMENTO” nel territorio della provincia di Vercelli. In questi ultimi giorni, i nuclei operativi, hanno continuato l’attività perlustrativa, senza riuscire a rintracciare formazioni avversarie. Nella zona Fobello - Rimella e Val Mastallone, non esistono ribelli, essendosi questi spostati verso il nord per sfuggire alla ricerca delle pattuglie della G.N.R. in azione di rastrella- mento. Anche nel territorio più eccentrico della provincia non si trovano bande armate consi- stenti; continua il rastrellamento della parte compresa fra il Sesia e il Sessera, per cat- turare i pochi elementi sbandati che ancora si aggirano. Si hanno notizie che molti giovani, già facenti parte delle bande, sono rientrati nelle proprie case nel Novarese e nel Milanese. Gli elementi, indiziati autori di delitti, insieme con i familiari, hanno abbandonato la pro- vincia, dirigendosi verso il Veneto. Corre voce che il capo banda MOSCATELLI sia riparato in Svizzera. Comunque è confermato che il bandito aveva perduto i contatti con gli esponenti delle altre bande e non aveva più ascendente sui superstiti della sua banda. In corso operazioni contro gruppi di ribelli segnalati nel territorio compreso fra Borgo- sesia - Mosso S. Maria - Masserano e Gattinara. Altri reparti della G.N.R. sono in movimento verso le Alpi Collette, per cercare di pren- dere contatto con il nucleo ribelle colà segnalato. Riserva di notizie. Notiziario del 17 maggio 1944, p. 27, AR L’8 corrente, verso le ore 13,30, in Strona, tre ribelli armati penetrarono nei magazzini dello stabilimento Tallia, costringendo il guardiano a consegnare loro due pezze di stof- fe del valore complessivo di lire 20 mila. L’8 corrente, verso le ore 10,15, in Candelo, cinque ribelli armati penetrarono nella locale cassa di risparmio, impadronendosi della somma di lire 3015. L’8 corrente, verso le ore 13,30, in frazione Isolella del comune di Borgosesia, dieci ribelli armati penetrarono nell’abitazione dell’agricoltore Mansueto COLOMBO, costrin- gendo questi a consegnare loro 6 fiaschi di vino, 5 chilogrammi di lardo, 5 di salame e uno di pane. L’8 corrente, verso le ore 4, in Caprile, quattro ribelli penetrarono nell’abitazione di due militari in servizio nell’Esercito Repubblicano, costringendo costoro a seguirli. Notiziario del 17 maggio 1944, p. 36, CR L’8 corrente, verso le ore 22, in frazione S. Maria di Curino, un reparto della legione G.N.R. “Tagliamento” si scontrò con un gruppo di ribelli. Dopo violento combattimen- to i banditi volsero in fuga, lasciando sul terreno 9 morti. Da parte nostra un morto e 7 feriti. Rimase inoltre ucciso un civile che si trovava a passare accidentalmente nei pres- si del luogo dove avvenne il conflitto e feriti, per lo stesso motivo, altre 4 persone.

69 9 maggio 1944 Notiziario del 9 maggio 1944, pp. 1-2, OP Qualche sintomo di miglioramento si nota nello spirito pubblico in generale; nei fascisti invece si nota un certo malumore e disorientamento a causa del sistema autoritaristico ancora in auge, specialmente per quanto concerne la nomina dei Federali. Ha trovato largo consenso la chiusura delle iscrizioni al Partito decisa per i militari alle armi e l’ob- bligo ai medesimi di astenersi da ogni attività politica. Le colture e semina autunnale - grano, segala, orzo e avena - si presentano oggi discre- tamente buone, tenuto conto anche della limitata disponibilità dei fertilizzanti. Circa le colture oleoginose, si segnala che non sono ancora giunte a tutt’oggi al C.A.P. le se- menti, per cui è dubbio, in caso di ulteriore ritardo e data la stagione ormai inoltrata, se potrà aver luogo la semina delle superfici a suo tempo previste. Nel campo agricolo si avverte un certo disagio per la requisizione in atto di altri 150 cavalli precettati e per il richiamo alle armi degli appartenenti alle classi 1916-1917; provvedimenti che non mancheranno di incidere su tutte le lavorazioni agricole in cor- so. Continuano a presentarsi ai corpi diversi renitenti e disertori. In merito alla presen- tazione dei giovani delle classi 1916-1917, questi ammontano a circa 200, numero in- feriore a quello previsto; ma è da tener presente che molti giovani di queste classi han- no ottenuto l’esonero, ed altri si trovano internati in Germania o sono stati arruolati nei battaglioni del lavoro, nella G.N.R. o nell’organizzazione TODT. Benefico influsso sullo spirito pubblico ha esercitato un reparto di bersaglieri che, da pochi giorni, è rientrato dalla Germania animato da un morale altissimo. L’attività ribellistica non ha dato luogo a fatti di particolare rilievo. Le bande di Mosca- telli, tuttora frazionate, sono sempre abbondantemente aereo-rifornite dal nemico. I reparti della G.N.R. le perseguono senza tregua. In un solo comune sono stati ricupe- rati 36 quintali di armi, uniformi, materiale vario di provenienza anglo-americana. Notiziario del 9 maggio 1944, p. 41, CR In Biella, la G.N.R. ha recuperato un telemetro di artiglieria, con relativa custodia, che, proveniente da Torino, era destinato alle bande ribelli della zona. Notiziario del 13 maggio 1944, pp. 27-28, CR Il 9 corrente, nel territorio della provincia di Vercelli quattro plotoni della G.N.R. Taglia- mento partiti da Varallo, Fobello e Bagnella, raggiunsero le località prestabilite, attac- cando i ribelli che vi erano segnalati. Il primo gruppo di banditi venne incontrato dai legionari partiti da Fobello a Forno, dove funzionava un’infermeria della banda, diretta da un medico e da uno studente in medi- cina di Milano. Nel combattimento che ne seguì, dieci ribelli, fra cui il sanitario e lo studente, rimasero uccisi. Catturate anche due donne che dichiararono di essere: una la moglie e l’altra la sorella di elementi ribelli. Uno dei banditi proveniva dalla provincia di Reggio Emilia, segno evidente che i ribelli, già dislocati in quella zona, si sono sbandati a seguito delle operazioni svolte recente- mente da reparti della G.N.R. e Germanici. Il materiale sanitario, le armi e le munizioni vennero recuperate. All’Alpe Loccia, in una postazione, fu rinvenuto un fucile mitragliatore “breda” con tre casse di munizioni contenenti 900 colpi. Un altro scontro venne sostenuto a Chesio. Sette banditi furono uccisi. Due legionari

70 rimasero leggermente feriti da schegge di bombe a mano. Nell’abitato furono rinvenuti alcuni documenti, il ruolino, bracciale per facenti parte del Comitato, la mensa e un’autovettura. Si riscontrò che tutte le ville e molte case di civili erano state saccheggiate e danneggia- te. A Massiola avvenne un combattimento contro un esiguo gruppo di ribelli, tre dei quali vennero uccisi. I capi della banda, RUTTO e COPPO, avuto sentore dell’azione, avevano abbandonato il paese. La sorpresa non è riuscita a Chesio poiché i movimenti dei reparti della G.N.R. di No- vara (i quali dovevano necessariamente muoversi da Omegna per prendere posizione sugli sbocchi della valle per impedire la fuga dei banditi in direzione sud-est), vennero segnalati da informatori ai ribelli. In sintesi, l’operazione ha fornito i seguenti risultati: - ribelli uccisi n. 20; - ribelli prigionieri n. 11; - ribelli renitenti alla leva n. 1; - donne che facevano vita in comune coi banditi n. 2. Notiziario del 24 maggio 1944, p. 18, AR Il 9 corrente, alle ore 23,30, in Selve Marcone, tre ribelli armati penetrarono nell’abita- zione del podestà Antonio MUSSO, costringendo questi a consegnare loro un mulo.

10 maggio 1944 Notiziario del 18 maggio 1944, p. 18, AR Il 10 corrente, alle ore 16,30, in Castelletto Cervo, tre sconosciuti armati si introdusse- ro nel cortile della fattoria di proprietà di Giuseppe BELLONI, intimando al figlio di questi Vincenzo, di anni 17, l’immediata consegna di lire 200.000. Avuto netto rifiuto, i mal- viventi si allontanarono attraverso i boschi. Notiziario del 24 maggio 1944, p. 19, AR Il 10 corrente, alle ore 22,30, in Biella, 50 ribelli armati penetrarono nello stabilimento “Manifattura Italiana Scardassi” e, dopo avere immobilizzati le tre guardie addette alla sorveglianza e il portinaio, asportarono un autocarro, un furgoncino, due fusti di ben- zolo per uso industriale, 30 gropponi di cuoio, sei quintali di riso, chilogrammi 40 di lardo, 3 di sale, 60 di conserva e 8 di olio, allontanandosi in direzione di Pollone.

11 maggio 1944 Notiziario dell’11 maggio 1944, p. 39, CR Nei pressi di Monte Barone, a nord-ovest di Coggiola, è stata segnalata la presenza di alcuni prigionieri anglosassoni, facenti parte della banda “BASSO” e che, dopo lo scio- glimento di questa, avevano continuato a rimanere nella zona. Una pattuglia della G.N.R. ha eseguito un appostamento e, appena avvistato i banditi, ha aperto il fuoco. Tutti i componenti del gruppo ribelle, in numero di 6, sono rimasti uccisi e le armi sono state catturate. Notiziario del 24 maggio 1944, p. 13, AR L’11 corrente, alle ore 23, in località Molino di Lamporo, quattro ribelli armati penetra- rono nell’abitazione del mugnaio Rinaldo COSSANO, impossessandosi di lire 4.000. Dopo aver ferito lievemente il padre del COSSANO, i banditi si allontanarono in dire- zione di Saluggia.

71 Notiziario del 26 maggio 1944, p. 28, CR L’11 corrente, nella zona di Pettinengo, una pattuglia della G.N.R. catturava un indivi- duo, armato di rivoltella, che veniva passato per le armi sul posto. È risultato trattarsi di tale Giovanni ABBATE, comunista, delinquente pericoloso.

12 maggio 1944 Notiziario del 18 maggio 1944, p. 18, AR Il 12 corrente, alle ore 11, in Pralungo, quattro ribelli armati, dopo aver tagliato i fili telefonici, prelevarono, nel suo ufficio, il podestà Antonio CURTI, conducendolo in direzione di S. Eurosia a bordo di un’autovettura. Notiziario del 21 maggio 1944, p. 14, AR Il 12 corrente, alle ore 22, in Vigliano Biellese, due ribelli armati penetrarono in una privativa sita in frazione Valle Inferiore, costringendo il gestore di questa a consegnare loro 50 pacchetti di sigarette, che pagarono regolarmente. Notiziario del 21 maggio 1944, p. 24, AR Il 12 corrente, nei pressi della frazione Roncole di Postua, una pattuglia di militi della legione “Tagliamento”, durante un’azione di rastrellamento, uccise con una raffica di arma automatica due individui che, all’intimazione di fermo, avevano tentato di darsi alla fuga. Notiziario del 25 maggio 1944, p. 14, AR Il 12 corrente, alle ore 22, in Andorno Micca, due ribelli armati costrinsero l’industriale Corrado AIMONE a consegnare loro la somma di lire 2.000.

13 maggio 1944 Notiziario del 13 maggio 1944, p. 27, CR Un reparto della G.N.R. ha perlustrato l’abitato di Locarno [Varallo] catturando, dopo laboriose ricerche, due banditi della banda Rastelli. Essendo stati trovati in possesso di armi e avendo dichiarato di aver partecipato all’ec- cidio di 20 legionari nei pressi di Quarona, sono stati passati immediatamente per le armi. Notiziario del 22 maggio 1944, p. 22, AR Il 13 corrente, alle ore 22,30, in Camandona, presso la locale rivendita di generi di monopolio 4 banditi armati prelevarono 100 pacchetti di sigarette, versando l’importo relativo al titolare della rivendita. Il 13 corrente, alle ore 22,45, in Gattinara, 7 ribelli armati penetrarono nell’abitazione del direttore dello stabilimento di Riva Vercellotti, costringendo questi a consegnare loro la somma di L. 20.000 in contanti. Notiziario del 24 maggio 1944, p. 30, CR Il 13 corrente, alle ore 9, in località Ponte Maddalena di Biella, due militi della G.N.R. di servizio presso lo stabilimento Pria vennero proditoriamente aggrediti da due banditi armati. Il milite Bruno MOGARA riportò gravi ferite. Nel conflitto a fuoco con altri elementi della G.N.R., subito sopraggiunti, rimase ucciso uno dei due banditi identificato per Vincenzo BISCOTTI, autore di numerosi omicidi. L’altro bandito riuscì a dileguarsi. Notiziario del 28 maggio 1944, p. 18, AR Il 13 corrente, alle ore 17, in Campiglia Cervo, due sconosciuti armati si presentarono

72 nella rivendita di generi di monopolio di Felice ROSSETTI, costringendo questi a con- segnare loro 60 pacchetti di sigarette “nazionali”, che pagarono regolarmente.

14 e 15 maggio 1944 Notiziario del 18 maggio 1944, pp. 29-31, CR Nei giorni 14 e 15 corrente, la legione G.N.R. di assalto “Tagliamento” ha proseguito l’attività antiribelle nel territorio della provincia di Vercelli. Numerose pattuglie hanno perlustrato tutta la zona di Borgosesia, spingendosi fino alle pendici del Monte Rosa, Monte Moro, Cellio, Valduggia, Alpi Cavala [Gavala], Monte Genevola [Gemevola] e Monte Barone. In diversi scontri con nuclei di ribelli sono stati catturati tre banditi e due altri uccisi. Fra i catturati vi è il fratello del capo banda BASSO di Trivero. Attraverso gli interrogatori dei prigionieri e dalle notizie riferite dai militi operanti, si ri- leva che: - tutta la popolazione si dimostra ora ostile ai banditi; - bande vere e proprie non ne esistono più; piccoli gruppi di ribelli cercano di spingersi verso il basso vercellese, altri di maggiore consistenza verso Ivrea; - sono stati lanciati, a mezzo paracadute, da aerei nemici, alcuni ufficiali badogliani (sem- bra in numero di tre), uno dei quali ha assunto il comando di un gruppo di banditi, di- slocato vicino a Torre Balfredo (Ivrea), dove si stanno concentrando, sembra, dei forti nuclei badogliani. Viene, inoltre, segnalato che: - il giorno 30 o il 31 corrente, il nemico effettuerà un lancio di armi munizioni e mate- riale vario nei pressi della Chiesa della Madonna della Neve, immediatamente a sud di Molinengo, a nord-est di Gattinara; - i nuovi indicativi per il lancio sono: “Neve”, “Carbone”, e “Berta”; il giorno che pre- cederà il lancio, radio Londra, comunicherà una di queste frasi: “Neve pronta” o “Car- bone pronto” oppure “Berta pronta”. La squadra a terra deve fare i seguenti segnali con lampade - sistema Morse -: tre punti bianchi, un punto verde, una linea verde, due linee rosse (queste più lunghe delle verdi). Un reparto della G.N.R. è stato inviato nella zona di Campello - Forno con il compito di proseguire l’azione di rastrellamento verso la Valle Strona in direzione di Omegna. At- tualmente i reparti della “Tagliamento” sono dislocati in una zona vastissima, collegati fra loro, con i comandi di battaglioni, con il comando tattico della legione e col coman- do base, a mezzo telefono e porta-ordini in motocicletta. L’azione continua e metodica, permetterà di raggiungere, fra breve, il risultato previsto e cioè la pacificazione completa del territorio assegnato alla legione “Tagliamento”. Da informazioni giunte, sembra che il noto MOSCATELLI si sia rifugiato sulla cima di una montagna alta 4.000 metri, dove esiste una capanna. La località è stata perfetta- mente individuata e, se le voci avranno conferma, due pattuglie di scalatori tenteranno la sua cattura.

15 maggio 1944 Notiziario del 22 maggio 1944, p. 15, V Il 15 corrente, alle ore 6, nella frazione Rastiglione del comune di Valduggia, venne rin- venuto il cadavere di Camillo BARCORETTI, ucciso con due colpi d’arma da fuoco alla testa. Si presume che il delitto sia originato da motivi di gelosia.

73 Notiziario del 22 maggio 1944, p. 22, AR Il 15 corrente, alle ore 16,30, in frazione Ronchi di Cigliano, 5 ribelli armati costrinsero il medico condotto a consegnare loro la propria vettura con la quale si allontanarono verso la frazione La Rocca di Mazzè, dopo aver inutilizzato l’apparecchio telefonico collegante la frazione di Ronchi col comune di Cigliano. Notiziario del 26 maggio 1944, p. 28, CR Il 15 corrente, alle ore 22,30, in località campestre di Cossato, elementi del 115o batta- glione “M” della G.N.R. catturarono due disertori ribelli. Avendo costoro, approfittando della oscurità, tentato di darsi alla fuga, i militi fecero uso delle armi uccidendoli.

16 maggio 1944 Notiziario del 16 maggio 1944, pp. 5-6, OP Le caratteristiche principali della situazione politica della provincia sono: - l’atteggiamento volutamente passivo, dei cosiddetti intellettuali e della classe borghe- se; - l’ostilità e la diffidenza della massa operaia e impiegatizia per tutto quanto si riferisce all’azione del Partito Fascista Repubblicano; - il disappunto, da parte dei fascisti repubblicani, perché alcune importanti cariche pro- vinciali continuano ad essere tenute da ex fascisti, da badogliani e da attendisti. Molto disagiate le condizioni di vita degli operai e degli impiegati per l’insufficienza degli emolumenti rispetto all’alto costo della vita. È certo che il valore della moneta va su- bendo un progressivo quanto rapido svilimento, e a ciò non è estraneo il nefasto mer- cato nero, ad arginare il quale tutti gli sforzi delle autorità e delle forze di polizia sono finora riusciti vani. Questo disagio materiale in cui vivono gli operai e gli impiegati è la causa principale del loro malcontento ed orientamento non favorevole al Fascismo. Da alcune settimane si nota un insolito movimento di ribelli nelle zone di Netro, Sorde- volo, Mongrando, Trivero e Coggiola. Secondo notizie attendibili, le forze dei ribelli ascenderebbero a circa un migliaio di uomini che sarebbero capeggiati da due ufficiali inglesi discesi da aerei, per mezzo di paraca- dute, nei giorni scorsi. Nell’Alta Valsesia, presidiata da reparti della “Tagliamento”, è cessata ogni attività da parte dei banditi. Questi, però a piccoli gruppi, si sono portati più a sud fra Varallo e Borgosesia e a sud-ovest di quest’ultima località, specie nei comuni di Curino e Masse- rano. Nuclei abbastanza forti e bene armati (recentemente sono stati riforniti di armi da aerei inglesi) sono stati segnalati a sud di Biella e nel territorio di Mottalciata. Notiziario del 16 maggio 1944, pp. 28-29, CR A seguito di precedenti segnalazioni si comunicano le ultime operazioni svolte nel terri- torio montano della provincia di Vercelli dalla legione G.N.R. d’assalto “Tagliamento”. In tutta la zona a nord e a sud del Sessera, normale attività di pattuglie e appostamenti notturni nei punti di obbligato passaggio. Avuta notizia, da un bandito catturato il 9 corrente, che un gruppo di armati si era siste- mato alle Alpi Cavala [Gavala], il 12 andante due pattuglioni, uno partito da Varallo e uno da Pra [Pray] attaccarono simultaneamente le alture ove i ribelli si trovavano dislo- cati. Sei banditi rimasero uccisi e due sudditi inglesi furono catturati.

74 Recuperati 4 moschetti, tre fucili, alcuni caricatori e bombe a mano. I ribelli riuscirono ad allontanarsi, inseguiti dai militi. Il plotone G.N.R. di stanza a Rimasco, l’11 corrente inviò una pattuglia verso il confine svizzero passando per Alagna, catturando tre ebrei di Vercelli che si erano rifugiati nella zona con il proposito di espatriare.

17 maggio 1944 Notiziario del 17 maggio 1944, p. 46, CR Nel rione Riva di BIELLA (VERCELLI), i legionari Bruno MAGARA e Ghino CARLET- TINI, mentre trovavansi in servizio di vigilanza presso lo stabilimento Pria fermarono due individui sospetti. Uno di costoro, estratta fulmineamente la pistola, sparò tre colpi contro il legionario MAGARA approfittando del fatto che l’altro milite, il CARLETTI- NI, si era allontanato di qualche passo per procedere al fermo di altre persone. Il legio- nario MAGARA, benché ferito in più parti del corpo, trovò la forza di scaricare il suo mitra contro gli aggressori, ferendoli entrambi ma, date le sue condizioni, non poté raggiungerli ed arrestarli, cosicché costoro poterono dileguarsi in un bosco vicino. Organizzato subito un servizio di battuta, uno degli aggressori venne tosto rintracciato, ferito all’addome, e passato per le armi sul luogo stesso. Trattasi di certo Albino CRI- VELLATO della classe 1924. In corso ricerche per rintracciare l’altro bandito. Notiziario del 22 maggio 1944, pp. 26-27, CR Nella notte sul 17 corrente, nella zona di Mottalciata (dieci chilometri a sud di Masse- rano), elementi ribelli che si erano sistemati in alcune cascine, in attesa di un lancio da parte di aerei nemici, vennero attaccati da un plotone della G.N.R. “Tagliamento”. Nel combattimento che ne seguì, svolto con eroica decisione dai nostri legionari, la formazione avversaria venne dispersa. Perdite dei ribelli: - 17 morti e tre elementi catturati, che, dopo l’interrogatorio, vennero fucilati perché trovati con le armi in pugno. Da parte nostra un milite caduto. Materiale sequestrato: - un moschetto automatico Beretta; - 18 moschetti modello 1891; - 150 bombe a mano; - 650 cartucce per moschetto; - 60 cartucce per pistola; - 104 cartucce per moschetto automatico. Dalle informazioni fornite dai banditi, si è potuto sapere che il nemico effettuerà i lanci con paracadute non più in montagna, ma in zone di pianura, che, ritiene, siano meno sorvegliate da parte delle forze di polizia. In base a tali notizie verranno intensificate le azioni verso gli altri gruppi di banditi, che si sono spinti o si spingeranno in territorio pianeggiante. Notiziario del 24 maggio 1944, p. 40, UO Il 17 corrente, in zona GUALA di VERCELLI [sic, ma frazione di Trivero], elementi della G.N.R. rinvennero manifestini del seguente tenore: “II Brigata Garibaldi - Comando Battaglione Fratelli Bandiera.

75 Ogni milite della G.N.R. che si presentano (sic) in divisa e muniti di documenti di iden- tità a questo Comando fra il 20 e il 31 maggio c. a., decisi ad abbandonare l’Esercito dei traditori riceverà uno speciale documento di franchigia che lo salvaguarderà dalle pene che attendono tutti i fascisti. Speciali pene attendono naturalmente chi, dopo es- sersi presentato, invece di disertare ritorni a far parte delle Forze Armate Repubblicane. A garanzia della sua buona fede ogni interessato deve presentarsi armato. 15 maggio 1944. XXII E.F.R.” “Agli sbandati Mentre il nato morto nuovo Governo Fascista rivolge i suoi patetici appelli ai cosiddetti sbandati del nuovo Esercito Popolare abbiamo qualcosa da dire agli appartenenti alle Forze Armate Repubblicane che vogliono [vogliamo] ancora una volta considerare ita- liani malgrado le puntate propagandistiche nessuno può ormai ignorare che le ore del fascismo sono contate. Chi collabora in qualunque modo coi fascisti da una parte non fa che prolungare inutil- mente lo strazio del nostro paese, dall’altra segue [segna] la propria condanna a morte. A voi quindi la scelta si propone per un’ultima volta. Abbandonate le insegne nemiche se state la collaborazione cogli invasori e questo subi- to in caso contrario non vi potrà essere domani ne oblio ne pietà. Il comando II Brigata Garibaldi”. Copia di detto volantino è stato inviato (sic) a mezzo posta anche al co- mando del 115o Btg. di stanza a Biella. Notiziario del 27 maggio 1944, p. 18, AR Il 17 corrente, alle ore 16,30, in Moncrivello, un ribelle armato costrinse il proprietario di una rivendita di generi di monopolio a consegnargli Kg. 2 di tabacchi. Notiziario del 29 maggio 1944, p. 10, AS Il 17 corrente, in Vercelli, nello stabilimento “Chatillon”, vennero rinvenuti alcuni mani- festini a stampa denigranti l’attività del DUCE e del Maresciallo GRAZIANI. Notiziario del 3 giugno 1944, p. 29, AR Vercelli. Il 17 maggio u.s., un reparto autotrasportato, in viaggio verso Ivrea, venne fatto segno a nutrito fuoco di armi automatiche. Il motociclista che marciava in testa alla colonna, colpito in pieno, decedette, mentre quattro legionari rimasero leggermente feriti. Venne pure ferito leggermente l’ufficiale di collegamento tedesco presso la legio- ne. Abbandonati subito gli automezzi, i legionari inseguirono i banditi che, favoriti dalla vegetazione, riuscirono ad allontanarsi.

18 maggio 1944 Notiziario del 22 maggio 1944, p. 22, AR Nella notte del 18 corrente, alle ore 14, in Veglio Mosso, 12 ribelli armati prelevarono presso il locale spaccio due quintali di riso, 25 kg di zucchero, 58 di pasta alimentare, 1,200 di sapone da bucato, pagando regolarmente e rilasciando una ricevuta.

18-19 maggio 1944 Notiziario del 30 maggio 1944, p. 30, CR Il 18 corrente, alle ore 19, in Cavaglià, certo Giuseppe STRATTA, venne rapinato della somma di lire 4.500 da due sconosciuti. Il giorno successivo, elementi della G.N.R. svolsero laboriose indagini, riuscendo ad identificare uno dei malviventi, che venne tratto in arresto.

76 19 maggio 1944 Notiziario del 1 giugno 1944, p. 11, AS Novara. Il mattino del 19 maggio u. s. in alcune vie di Romagnano Sesia, vennero rin- venuti affissi manifestini di propaganda sovversiva indirizzati alle donne e madri della Val Sesia. Notiziario del 3 giugno 1944, p. 14, AS Novara. Il 19 maggio u. s., in Romagnano Sesia, elementi della G.N.R. rinvennero numerosi manifestini sovversivi incitanti le donne della Val Sesia a svolgere propaganda antifascista e antitedesca.

20 maggio 1944 Notiziario del 27 maggio 1944, p. 19, AR Il 20 corrente, alle ore 8,30, in Cerrione, 4 ribelli armati asportarono dal locali del mu- nicipio un impermeabili e 10 divise della G.I.L.

21 maggio 1944 Notiziario del 23 maggio 1944, p. 52, UO Il 21 corrente, alle ore 19,50 in prossimità della stazione di PONVANA [Ponzana] (VER- CELLI) [sic, ma Novara], da un gruppo di militari del 1o Battaglione arditi di stanza a Vercelli, viaggianti sul treno locale Milano-Vercelli, provenienti da Novara, venivano lanciate quattro bombe una delle quali, in seguito a urto contro un vagone, rimbalzava scoppiando nell’interno del carro e provocando il ferimento di 15 dei suddetti militari, dei quali 5 in modo grave. In corso accertamenti per identificare i responsabili. Notiziario del 28 maggio 1944, pp. 34-35, CR Novara. Il 21 corrente, reparti della legione d’assalto G.N.R. “Tagliamento”, in colla- borazione con la polizia germanica, svolsero un’operazione di rastrellamento nella zona ad est del Rio d’Aurelio, in provincia di Novara [...] Un plotone partito da Fobello, passando per Forno, raggiunse Ornavasso, notando in lontananza un gruppo di ribelli contro il quale apri il fuoco colpendo alcuni banditi, ri- masti sul terreno [...] Notiziario del 30 maggio 1944, p. 16, AR Il 21 corrente, alle ore 23, nella frazione Brianco del comune di Salussola, circa trenta ribelli armati chiesero alloggio nella cascina Isoletta, ripartendo il mattino successivo. Durante la notte, le sentinelle della banda prelevarono l’aviere Raffaele BRACCO, della 109a Compagnia Aereonautica, che si recava in permesso presso la famiglia nella pre- detta cascina.

22 maggio 1944 Notiziario del 2 giugno 1944, p. 46, A PROMEMORIA PER IL COMANDANTE GENERALE DELLA G.N.R. Nella notte sul 22 maggio u. s., in NETRO (VERCELLI), militari germanici rinforzati da elementi delle S.S. italiane, effettuarono un’azione di rastrellamento. Nell’albergo “Belvedere”, vennero catturati un australiano e dieci banditi, mentre gli altri si erano precedentemente allontanati. Furono trovati nello stesso albergo i militi della G.N.R. Domenico MARINO e France-

77 sco MARAZZI, appartenenti al distaccamento locale i quali giustificarono la loro pre- senza, affermando di svolgere attività informativa. I militari germanici, invece, sospettarono di aver avvisato i banditi del loro arrivo e, pertanto, fermarono i due militi insieme al comandante del distaccamento brigadiere Guglielmo MANNA e al milite Alberto ALBARELLO, che furono condotti a Biella insie- me agli arrestati. La caserma venne chiusa a chiave e l’albergo incendiato. Il distaccamento G.N.R. di Netro, il giorno seguente fu ripristinato con nuovi militari.

23 maggio 1944 Notiziario del 23 maggio 1944, pp. 4-5, OP Negli ambienti fascisti sono state favorevolmente commentate le clausole dello statuto della Confederazione Nazionale del Lavoro, della tecnica e delle arti, con particolare riferimento alla disposizione che prevede per tutte le cariche provinciali e per buona parte di quelle nazionali la nomina per elezioni. L’attività della Federazione dei Fasci Repubblicani incontra notevoli difficoltà, specie nel campo della propaganda, a causa soprattutto del deprecato assenteismo del popolo, fenomeno questo assai accentuato nella città di Biella. Notevole l’attività dell’O.N.B. Il reclutamento dei giovani è selezionato con cura sia nel settore maschile sia in quello femminile. Alla data del 15 maggio, l’O.N.B. di Vercelli contava, nel settore maschile, ben 3077 (? sic) organizzati suddivisi in 167 avanguardisti e 2920 balilla con 47 presi- denti comunali e 11 ufficiali. Nel settore femminile, 3861 organizzate, suddivise in 163 giovani italiane, 2725 piccole italiane, 973 figli della lupa con 22 fiduciarie comunali e 24 dirigenti. Nel campo dell’assistenza le refezioni funzionanti sono ben 86, con una media giorna- liera di 8173 assistiti. Discreta la situazione economica e, poiché le colture si presentano favorevoli, si preve- de che essa andrà ancora migliorando, eccezione fatta, naturalmente, per i grassi, la cui razione, sebbene regolarmente distribuita è assolutamente insufficiente. Non pertanto i prezzi praticati dal cosiddetto mercato nero raggiungono cifre astrono- miche e continuano ad aumentare. Di ciò risentono soprattutto le categorie a reddito fisso e quelle operaie. Continua l’affluenza al distretto militare e ai vari corpi dei reni- tenti, dei disertori e degli sbandati. L’attività sovversiva è sempre intensa in tutta la provincia, specialmente nella zona del biellese. Taluni credono di doverne attribuire la causa al fatto che mancherebbe da par- te del Fascio locale una efficace azione di contropropaganda e all’azione riservata, ma sostanzialmente antifascista, degli industriali del luogo. Notiziario del 30 maggio 1944, p. 16, AR Il 23 corrente, alle ore 16,30, in Tronzano, tre ribelli armati penetrarono nell’abitazione di Emilio BARABINO, costringendo questi a consegnare loro due fusti di nafta, una latta di olio per macchina e quattro copertoni per automobile, che caricarono su di un autocarro. Notiziario del 1 giugno 1944, p. 41, CR Il 23 maggio u. s., alle ore 8, in Coggiola, 4 banditi armati tentarono di penetrare nella locale cooperativa di consumo, ma il tempestivo intervento di elementi della G.N.R. li costrinse alla fuga.

78 24 maggio 1944 Notiziario del 26 maggio 1944, p. 45, UO Si comunicano i dati relativi alla presentazione degli sbandati a tutto il 24 corrente, nelle sottonotate province: […] VERCELLI 143. […] Solo una sparuta minoranza di detti sbandati ha dichiarato di provenire da bande ribelli. Notiziario del 27 maggio 1944, p. 19, AR Il 24 corrente, alle ore 22,15, al Km. 61 della linea ferroviaria S. Germano Vercelle- se-Santhià lo scoppio di un ordigno esplosivo fece deviare un treno merci. Lievissimi danni al materiale; nessuna vittima. Notiziario del 28 maggio 1944, p. 18, AR Il 24 corrente, alle ore 22,15, nei pressi della stazione di Santhià, ignoti fecero scoppia- re un ordigno, provocando lievi danni ai binari. Notiziario del 31 maggio 1944, p. 22, AR Il 24 corrente, alle ore 22,15, nei pressi di S. Germano Vercellese, il treno 5308, che trasportava mondariso, venne spezzato in due dallo scoppio di una mina, posta sulle rotaie da banditi. Nessuna vittima. Il traffico fu riattivato in giornata. Notiziario del 2 giugno 1944, p. 29, CR Il 24 maggio u. s., alle ore 14, in Cossato, elementi della G.N.R. catturarono certo Quinto AMSANO (sic), il quale capeggiò la banda che il 21 dicembre u. s. assalì la caserma del distaccamento G.N.R. di quel comune.

25 maggio 1944 Notiziario del 4 giugno 1944, p. 51, A PRO-MEMORIA SOLO PER IL COMANDANTE GENERALE DELLA G.N.R. Il Capo della Provincia di Vercelli, prendendo lo spunto dalla giornata del 25 maggio, radunava venti fermati politici e li rimetteva in libertà alla presenza di tutte le famiglie - genitori e figli convenuti appositamente. Il Capo della Provincia trovava felicissime parole per illustrare ai presenti la portata del provvedimento di favore che egli, interpretando i sentimenti del DUCE, adottava anche per gli sbandati civili, oltre che per gli sbandati militari. Presenti erano più di un centinaio di persone che dimostrarono apertamente i segni della loro più viva commozione. In tale occasione vennero rilasciati: - Libero PERRUCCIO - Edgardo QUARANTA - Luigi PRADA - Giovanni SIBILLA - Gaudenzio CERUTI - Erminio NONES - Ferdinando MAGGI - Diego BIANCHI - Carlo ROSSETTI - Giuseppe SCOTTIN - Dante SIMONETTA - Giovanni LEONI - Giordano STUCCHI - Novello BRUNA - Aldo BERRINI - Battista LUCCHINI - Carlo BINDA - Egidio RONCHI - Mario SOLDARENI - Arnaldo CRISTINI

26 maggio 1944 Notiziario del 28 maggio 1944, p. 44, UO Il 26 corrente, alle ore 17,20, in OCCHIEPPA (sic) INFERIORE (VERCELLI), l’aiu-

79 tante della G.N.R. Luigi Mario VITERBO (comandante il distaccamento G.N.R. di Biel- la Piazza [Piazzo]) e il civile Giuseppe RAMELLA POLLONE vennero proditoriamente uccisi, a colpi di fucile mitragliatore, da elementi ribelli, che transitavano sopra un au- tofurgoncino. Notiziario del 30 maggio 1944, p. 30, CR Il 26 corrente, alle ore una, nei pressi di Grignasco una pattuglia della G.N.R. si scontrò con tre ribelli, venendo a conflitto con questi. Due banditi rimasero uccisi e il terzo, ferito, approfittando dell’oscurità, riuscì a dile- guarsi. Rinvenuto, in quella zona, un deposito di materiali contenente trenta materassi e ingen- te quantità di esplosivo. Le armi dei tre banditi vennero catturate. Il 26 corrente, alle ore 6,30, elementi della G.N.R. “TAGLIAMENTO” in servizio di perlustrazione verso le alpi di NOVETS [Noveis] a nord di Praj (sic) nei pressi di FER- VAZZO [Coggiola], vennero attaccati da un gruppo di banditi. Nello scontro, tre ribelli rimasero uccisi. Da parte nostra un milite caduto e uno ferito. Vennero immediatamente inviati sul posto cinque pattuglioni con il compito di seguire le tracce dei banditi, datisi alla montagna. Notiziario del 1 giugno 1944, p. 41, CR Il 26 maggio u. s., in località Caprile di Biella (sic), tre militi della G.N.R. avvistavano, a distanza relativamente vicina, un gruppo di 5 banditi armati contro i quali si dirigeva- no immediatamente fino a distanza utile di tiro, dalla quale aprivano il fuoco. I banditi erano armati di fucile mitragliatore e di moschetti automatici. Un bandito rimaneva ucciso sul terreno ed un altro si allontanava evidentemente ferito e la sua cattura non poteva aver luogo perché la fitta vegetazione lo nascondeva alla vista e al tiro dei militi, lancia- tisi subito all’inseguimento. Rinvenuti a terra tre caricatori per fucili mitragliatori completi di munizioni e diversi bossoli di moschetto automatico già sparati. Notiziario del 2 giugno 1944, p. 12, V Il 26 maggio u. s., verso le ore 10,50, in Biella, a sospetta opera dolosa, sviluppavasi un incendio nei magazzini del cantiere aeronautico PIAGGIO, requisiti dall’autorità milita- re germanica. Il fuoco, completamente domato verso le ore 12, distruggeva materiale e parte dell’edificio, causando un danno di circa 2 milioni. Notiziario del 2 giugno 1944, p. 29, CR Vercelli. Dal 26 maggio u. s., la legione d’assalto “Tagliamento” della G.N.R. coopera nelle operazioni di polizia in corso, presidiando le zone Colle d’Olen, Punta Telcio, Ri- vara, Ivrea, Biella, Pray, Varallo e Fobello, dentro le quali operano reparti tedeschi e italiani, onde bloccare i banditi. Notiziario del 3 giugno 1944, p. 14, AS Vercelli. Il 26 maggio u. s., elementi della G.N.R. rinvennero nel palazzo dell’INCIS alcuni manifestini incitanti le donne a cooperare con i banditi.

27 maggio 1944 Notiziario del 27 maggio 1944, p. 19, AR Il vicebrigadiere Francesco CACCIA, del 115o battaglione G.N.R., catturato dai ribelli presso Mottalciata, il 17 aprile u. s., risulta essere stato fucilato.

80 Notiziario del 27 maggio 1944, p. 46, UO Si indica qui di seguito il numero degli sbandati, renitenti disertori ecc. che, secondo le ultime segnalazioni, si sono presentati per regolarizzare la loro posizione. […] - VERCELLI 773. […] Notiziario del 2 giugno 1944, p. 9, AS Vercelli. Il 27 maggio u. s., alle ore 9, fra la corrispondenza proveniente dalle buche di impostazione della città, si rinvenne un libello sovversivo dal titolo: “Avanti”. Notiziario del 3 giugno 1944, p. 29, AR Il 27 maggio u. s., verso le ore 18,30, in Occhieppo Superiore, due militi del distacca- mento G.N.R. di Sordevolo, in servizio di perlustrazione all’esterno di un’abitazione ove erano entrati tre legionari, vennero improvvisamente catturati da circa 20 ribelli armati, giunti sul posto a bordo di un autocarro, sul quale si allontanarono subito verso Pollo- ne. Successivamente i legionari catturati dai banditi furono rilasciati privi delle armi e delle uniformi. Notiziario del 10 giugno 1944, p. 18, AR Nella notte sul 27 maggio u. s., in località Farlanda (? sic) del comune di Biella, i banditi fucilavano la giovane Maria CANOVA, di anni 19, sotterrandola sul posto. Mancano altri particolari.

28 maggio 1944 Notiziario del 28 maggio 1944, pp. 45-46, UO Fa seguito a quanto riferito nei notiziari precedenti, di cui per ultimo quello del 27 cor- rente, circa la presentazione degli sbandati. Oltre al numero degli sbandati già comunicato per le varie province, vengono ora se- gnalate le seguenti ulteriori presentazioni, avvenute entro i termini di tempo precisati nel bando: […] - VERCELLI n. 789 (oltre 3 prigionieri inglesi) […] Notiziario del 29 maggio 1944, p. 40, UO Il 28 corrente, alle ore 11,30 otto bombardieri scortati da numerosi caccia bombarda- vano la periferia di VERCELLI, colpendo lo stabilimento Montecatini e i magazzini ge- nerali e mitragliando la popolazione fuggente per la campagna. Finora accertati 8 morti e feriti. La G.N.R. è intervenuta efficacemente nelle zone colpite per i primi soccorsi. Notiziario del 30 maggio 1944, p. 29, CR All’alba del 28 corrente, hanno avuto inizio operazioni contro i ribelli nella zona a nord di Torino, compresa tra le seguenti località: Chatillon, Gressoney, Biella, Cavaglià, Ca- luso, Rivara, Ronco, Dondena, Chiatillon (sic). In questa zona, suddivisa ai fini opera- tivi in quattro sottozone, agiscono i seguenti reparti: - due compagnie O.P. della G.N.R. di Torino - una compagnia O.P. della G.N.R. di Vercelli - una compagnia del battaglione “Leonessa” della G.N.R. con due carri e due autoblindo - una compagnia confinaria della G.N.R. - 400 uomini della “MUTI” di Cuneo - il 15o reggimento motorizzato germanico su due battaglioni - un battaglione della polizia germanica - 150 uomini dei reparti doganali tedeschi. La legione “TAGLIAMENTO” e il 115o battaglione della G.N.R., disposti a nord, nord-est,

81 est, sud-est, sorvegliano con altri reparti tedeschi il perimetro per evitare sconfinamen- ti. Il centro-comando dell’azione è in Ivrea. L’azione è denominata Hamburg. Riserva di notizie. Notiziario del 6 giugno 1944, p. 15, AR Il 28 maggio u. s., alle ore 17, in frazione S. Secondo del comune di Cerrione [sic, ma Salussola], il comandante del distaccamento della G.N.R. di Salussola, accompagnato da tre militi, intimò a due individui sospetti, sostanti ai margini di un bosco, di alzare le mani, ma venne da costoro fatto segno a colpi di pistola, sparati dalla distanza di circa 100 metri. I legionari reagirono immediatamente aprendo il fuoco, ma i banditi si dettero alla fuga.

28-29 maggio 1944 Notiziario del 17 giugno 1944, p. 60, A PRO-MEMORIA SOLO PER IL COMANDANTE GENERALE DELLA G.N.R. Nei giorni 28 e 29 maggio u. s. reparti della G.N.R. provenienti da Vercelli e da Torino, eseguirono operazioni di rastrellamento nel territorio del distaccamento di Azeglio (AO- STA), allo scopo di rintracciare banditi ed arrestare giovani mancanti alla chiamata. Nel corso di dette operazioni si verificarono i seguenti incidenti: In frazione Settimo Bottaro [Rottaro] del comune di Azeglio, una pattuglia di militi della G.N.R. dopo aver prelevato in campagna, mentre lavorava, un giovane, lo uccidevano con un colpo di moschetto alla nuca e ferivano un altro giovane con un colpo di mo- schetto alla coscia sinistra. Diverse altre pattuglie, composte di tre o quattro uomini ciascuno, operavano perqui- sizioni in diverse abitazioni asportando oggetti d’uso privato, quali orologi, sveglie, in- dumenti personali, oggetti d’oro, generi alimentari e altri oggetti non potuti precisare. Al contadino Vittorio ROSSETTO residente ad Albiano (AOSTA), mentre questi era assente ed in casa si trovava solo la moglie, venivano asportati da una quindicina di militi, i seguenti oggetti: la somma di L. 2.950 da una giacca appesa in una stanza; 12 bottiglie di vino; un orologio d’argento; Kg. 30 circa di salumi; Kg. 4 di zucchero; 20 scatole di sigarette nazionali; 4 dozzine di uova ed un paio di calze da donna. Da altre abitazioni venivano asportati animali da cortile, uova, ed oggetti preziosi oltre a vestiario. I fatti di cui sopra hanno molto turbato lo spirito della popolazione di quelle zone.

29 maggio 1944 Notiziario del 29 maggio 1944, pp. 1-2, OP Novara [...] L’attività partigiana si va facendo sempre più aggressiva. La presenza del famigerato MOSCATELLI tra le bande del novarese e la propaganda anglosassone, minacciante di travolgere, quanto prima, con una grande offensiva militare l’Italia Re- pubblicana, hanno concorso a produrre nell’animo dei ribelli la certezza di farla finita coi fascisti e coi tedeschi [...] Notiziario del 2 giugno 1944, p. 16, AP Nella notte sul 29 maggio u. s., nell’abitato di Caprile, 5 banditi armati si presentavano nell’abitazione di due sorelle, donde asportarono oggetti d’oro e un grammofono. Pri- ma di lasciare l’abitazione, i malviventi esplosero alcuni colpi d’arma da fuoco contro le due donne, ferendole.

82 Notiziario del 5 giugno 1944, p. 20, AR Il 29 maggio u. s., alle ore 19, in località San Carlo di Masserano, due banditi armati costrinsero il proprietario del lanificio ZEGNA a consegnare loro la chiave della cassa- forte, dalla quale asportarono la somma di lire 2500. Notiziario del 6 giugno 1944, pp. 15-16, AR Il 29 maggio u. s., alle ore 0,30, in Ailoche, 5 individui armati penetrarono nelle abita- zioni di Giuseppina CAVALLERA e Enrica BAGNASCHI e asportarono preziosi, un vestito da uomo biancheria varia e la somma di lire 13.600. I banditi, quindi, costrinsero le suddette a seguirli fuori delle abitazioni, ove esplosero un colpo di pistola contro la CAVALLERA, che rimase ferita alla testa, mentre la BAGNASCHI, che era riuscita a fuggire, venne raggiunta da una raffica di fucile mitragliatore, che la ferì alla coscia sinistra. Notiziario del 7 giugno 1944, p. 18, AR Nella notte sul 29 maggio u. s., in località Fossiva [Cossila] di Biella un numero impre- cisato di ribelli armati costrinse certi Paolo VIALE e Teobaldo RICOBENE a seguirli. Giunti nei pressi del cimitero i malviventi uccisero il VIALE e il RICOBENE a colpi di arma da fuoco. Non si conosce il movente del delitto. Il 29 maggio u. s., verso le ore 4, in Boccalino [Bottalino, località di Biella], un nu- mero imprecisato di banditi armati assalì il locale distaccamento della G.N.R. Dopo vio- lento conflitto, durante il quale un milite rimase ferito non gravemente, i malfattori ven- nero volti in fuga. Non si conoscono le perdite dell’avversario. Notiziario del 9 giugno 1944, p. 12, AR Nella notte sul 29 maggio u. s., nella zona di Brianco, circa 30 armati si presentarono a Villa Bongiovanni, chiedendo al proprietario di consegnare loro tutto il denaro dispo- nibile. Non trovandone, si impossessarono della biancheria, generi alimentari e utensili da cucina ivi esistenti. Prima di allontanarsi i malviventi imposero al Bongiovanni di procurare loro lire 500 mila, che sarebbero successivamente passati a prelevare, vietando, sotto minaccia di morte, di sporgere denunzia. Il 29 maggio u. s., alle ore 23, in Lessona, due banditi si presentarono all’abitazione dell’industriale Luigi BERTOTTO, estorcendo a questi lire 2.000.

30 maggio 1944 Notiziario del 9 giugno 1944, p. 12, AR Il 30 maggio u. s., alle ore 21,30, in Strona, circa 15 banditi armati asportarono a Del- fino Alessio TALLIA lire 5.000, biancheria e oggetti di cucina. Il 30 maggio u. s., alle ore 12,30, in Candelo, presso la cascina Barberis, 5 banditi aspor- tarono circa Kg. 30 di formaggio, 3 di burro e 2 secchielli di panna. Parte della refur- tiva venne distribuita ai salariati della cascina stessa. Notiziario del 10 giugno 1944, p. 18, AR Nella notte sul 30 maggio u. s., in località Favaro di Biella, numerosi banditi armati penetrarono nell’abitazione dell’ostetrica Lina COMAZZI, costringendola a seguirli. Successivamente gli stessi, dinanzi al locale cimitero, uccisero la COMAZZI a colpi d’arma da fuoco. Non si conosce il movente del delitto. Indagini in corso.

83 30-31 maggio 1944 Notiziario del 1 giugno 1944, p. 54, UO La sera del 30 maggio u. s., nella caserma Papa di BRESCIA, i soldati di un reparto che la stessa sera sarebbe dovuto partire per Vercelli, tentavano di sopraffare le sentinelle, allo scopo di allontanarsi. Sopraggiunte alcune ronde, sparavano alcuni colpi d’arma da fuoco in aria, inducendo i soldati, molti dei quali erano già riusciti ad uscire dalla caserma, a rientrarvi precipito- samente. Un soldato, che aveva scavalcato il muro di cinta, veniva raggiunto da un proiettile a una gamba. La partenza del reparto avveniva la mattina del 31, ma, all’appello, si riscontrava l’as- senza di 105 militari. In corso ricerche.

31 maggio 1944 Notiziario del 31 maggio 1944, pp. 3-5, OP Il nuovo ordinamento sindacale era vivamente atteso, particolarmente dalle masse la- voratrici che, dopo l’enunciazione programmatica del congresso di Verona, avevano assunto, nella grande maggioranza, un atteggiamento di incredula attesa. La fusione, in una sola confederazione, di tutte le forze del lavoro e la disposizione che, prevede l’eleggibilità dei presidenti delle unioni provinciali e comunali hanno incontrato il favore dei lavoratori, rappresentando tali riforme il raggiungimento di vecchie aspira- zioni. Si è del parere, nel campo operaio, che la eleggibilità delle cariche, dando la possibilità alle masse lavoratrici di poter nominare i loro rappresentanti, darà vita e impulso al- l’organizzazione sindacale che, affidata prima interamente a funzionari sindacali, anche se competenti nei problemi di lavoro, era diventata e diventava sempre più un’accade- mia burocratica di casistiche, avulsa dai veri e propri problemi sociali. Altrettanto dicasi per il ricostituito fronte del lavoro, con la creazione della confedera- zione unica. I lavoratori, che mal avevano accettato lo sbloccamento confederale del 1929, sono convinti che l’odierna, se pur diversa, costituzione del fronte stesso, ripor- tando il sindacalismo alle origini, costituisce una premessa foriera di buoni risultati. Diversa, naturalmente, è stata l’accoglienza fatta al nuovo ordinamento sindacale dagli industriali, anche se produttori diretti, poiché vedono nella riforma un rafforzamento del sindacato in senso contrario ai loro interessi. A questo proposito sarà bene tenere presente che i lavoratori desiderano che le dispo- sizioni di legge, che fanno obbligo alle società di aggiornare entro il 30 giugno p. v. i consigli di amministrazione, trovino concreta applicazione entro il terreno fissato, sen- za ulteriori proroghe o eccezioni. La situazione agricola desta serie preoccupazioni poiché i recenti temporali scatenatisi sulle campagne dell’alto biellese hanno sconvolto e distrutto buona parte dei raccolti. Nel settore alimentare si lamenta sempre più l’insufficienza dei grassi. Vivo è il malcontento per il dilagare del mercato nero, che influisce sensibilmente a far salire i prezzi di tutti i generi. Corre voce che le maestranze industriali della provincia abbiano intenzione di chiedere nuovi aumenti salariali e degli assegni familiari.

84 L’attività dei banditi è molto diminuita. A ciò ha influito l’azione decisa della G.N.R., ma non è da escludere che la presente inattività sia in relazione a ordini impartiti da radio Londra, per fini non ancora individuati. Comunque gli organi di polizia, e in particolare la G.N.R., si mantengono vigilanti e pronti a intervenire ove e quando occorra. Si hanno però buone ragioni di credere che, ammaestrati dal fallimento delle manifesta- zioni del 1o maggio e dalla sempre più organizzata vigilanza da parte delle forze di po- lizia, i sovversivi, pur non desistendo dalla loro attività antinazionale, siano diventati più cauti e si limitino, per ora, a una revisione e riorganizzazione dei quadri e delle cellule, per prepararsi alle preannunciate insurrezioni, che dovrebbero verificarsi con l’apertura di un secondo fronte in Italia e sull’Atlantico. Notiziario del 10 giugno 1944, p. 18, AR Il 31 maggio u. s., alle ore 20, in Santhià, sei banditi armati costrinsero certo Aldo RIZZOLI a consegnare loro la somma di lire 15.750 e alcuni salami. Notiziario dell’11 giugno 1944, p. 25, CR Il 31 maggio u. s., in Sordevolo, quattro militi della G.N.R. catturavano il civile polac- co, disarmato, Teodoro HAJTUKOWSVI, da sei anni residente a Bolengo [Bollengo] (Vercelli) [sic, ma Aosta], il quale confessava di appartenere a banda armata che agisce nel territorio di Sordevolo. L’arrestato veniva consegnato alla polizia germanica.

1 giugno 1944 Notiziario del 1 giugno 1944, p. 56, UO Fa seguito alla notizia inserta a pag. 46 del Notiziario del 28 maggio u. s. Secondo notizie più aggiornate, ora pervenute [...] il totale degli sbandati presentatisi in provincia di VERCELLI ascende a 788. Notiziario del 1 giugno 1944, p. 57, CR Nelle province di VERCELLI, NOVARA, TORINO e AOSTA sono in corso operazioni di rastrellamento in grande stile, iniziate in questi giorni. Riserva di notizie. Notiziario del 1 giugno 1944, p. 63, A PRO-MEMORIA PER TUTTI Tra le truppe dislocate a VERCELLI la disciplina lascia molto a desiderare. Vengono infatti, quotidianamente, segnalati atti gravi d’indisciplina e schiamazzi not- turni da parte di militari. Deficiente in molti il sentimento patriottico: è che l’educazione spirituale della truppa viene molto trascurata. I sottufficiali e i graduati mancano di autorevolezza e non dan- no quindi un apprezzabile contributo al governo disciplinare. Molti ufficiali dimostrano scarsa comprensione dei loro doveri. Notiziario del 9 giugno 1944, p. 13, AR Il 1o corrente, alle ore 21,30, in frazione Buzzano del comune di Strona, 30 banditi armati invasero la villa di Aimone MARZAN, asportando una macchina da scrivere, due bino- coli, biancheria, stoviglie, oggetti da cucina, 2 sacchi da montagna e generi alimentari vari.

2 giugno 1944 Notiziario del 7 giugno 1944, p. 18, AR Il 2 corrente, alle ore 1,30, in Moncrivello, un numero imprecisato di banditi armati

85 penetrò in un negozio di commestibili donde asportò quantitativi vari di generi alimen- tari per un valore complessivo di lire 3.000. Successivamente costrinsero il parroco Don Giovanni AGLIETTI a consegnare loro la somma di lire 1.900, 50 litri di vino e salumi. Notiziario dell’8 giugno 1944, p. 12, AR Il 2 corrente, alle ore 10,30, in Lalduggia [Valduggia], tre banditi armati costrinsero il cassiere della Banca Popolare di Novara, certo Renato BERTELLINI, a consegnare loro lire 40.000. La sera del 2 corrente, in Mascherano [Masserano], ignoti lanciarono due bombe a mano contro la caserma dei militi del posto di avvistamento aereo. I militari reagirono prontamente, volgendo in fuga gli aggressori. Nessuna vittima da ambo le parti. La sera del 2 corrente, in Gattinara, cinque banditi armati tentarono di penetrare negli stabilimenti Metallurgici “Ing. AIMONE e C”, ma il pronto intervento di alcuni militi della G.N.R. volse in fuga i malfattori. Il 2 corrente, alle ore 15, lungo lo stradale Crevacuore-Sostegno, due individui armati rapinarono certo Eusebio ZANINETTI di lire 75.000.

3 giugno 1944 Notiziario del 7 giugno 1944, p. 19, AR Il 3 corrente, alle ore 19,15, nei pressi della stazione ferroviaria di Santhià, ignoti a mezzo di cariche esplosive, danneggiarono i binari e la prima arcata del ponte sull’Elva [Elvo]. Il traffico rimase interrotto. Notiziario dell’8 giugno 1944, p. 12, AR Il 3 corrente, alle ore 7, nei pressi di Caprile, si rinvenne il cadavere di certo Michele BONO, che si ritiene che sia stato ucciso da banditi. In corso indagini. Notiziario del 9 giugno 1944, p. 14, AR Novara. Il 3 corrente, alle ore 19 circa, tra le stazioni ferroviarie di Carisio e Buronzo, ad opera di banditi, mediante cariche esplosive, venne danneggiata una campata del ponte in ferro sui torrente Elvo. Durata dell’interruzione imprecisata. Notiziario del 12 giugno 1944, p. 19, AR Il 3 corrente, alle ore 19,25, un gruppo di banditi faceva saltare, con forte carica di dinamite, la prima arcata del ponte in ferro sul fiume Elvo della linea ferroviaria Santhià-Arona. Nel collocare la mina i banditi si facevano aiutare, con minacce, da 5 operai delle FF.SS. che lavoravano sulla linea ferroviaria. Il 3 corrente, alle ore 22, in Salussola, 2 banditi armati penetrarono nella locale stazione ferroviaria limitandosi a distruggere l’apparato telegrafico e il telefono.

4 giugno 1944 Notiziario del 6 giugno 1944, p. 39, UO Il 4 corrente, alle ore 11, in località Capuccini (sic), nel greto del fiume Sesia di VER- CELLI, venne rinvenuto il cadavere del tenente Gilco PRENDIERO, in forza al reggi- mento d’assalto “Volontari della morte”, ucciso a colpi di arma da fuoco alla nuca da parte di elementi sconosciuti. Notiziario del 7 giugno 1944, p. 19, AR Il 4 corrente, alle ore 16, in località Marchesa del comune di Buronzo, 14 banditi armati

86 fermarono due mobilitati civili addetti alla vigilanza delle linee telefoniche, limitandosi a danneggiare i fucili da caccia di cui questi erano armati. Notiziario del 9 giugno 1944, p. 32, UO I1 4 corrente, alle ore 11, in VERCELLI, e precisamente in località Capuccini (sic) sul greto del fiume Sesia, venne rinvenuto il cadavere semivestito del tenente Gilco BREN- DIERO del Reggimento d’Assalto volontari della morte di Vercelli. Il cadavere presen- tava due colpi di arma da fuoco alla nuca. Notiziario del 16 giugno 1944, p. 37, CR Dal 27 maggio u. s., al 4 corrente, il gruppo carri “Leonessa” CC.NN. “M” ha parteci- pato ad operazioni di rastrellamento svoltesi nella zona: Rivara, Caruso [Caluso], Cavi- glià [Cavaglià], Biella, Mongrando, Ivrea e Castellamonte, catturando 33 banditi e 3 ex prigionieri australiani. Perdite subite: nessuna. Materiale recuperato e versato al comando germanico: 7 fucili, munizioni e vestiario militare vario.

5 giugno 1944 Notiziario del 5 giugno 1944, p. 12, NM Fa seguito a quanto riferito nei precedenti notiziari. Oltre al numero degli sbandati, già comunicati per le varie province, vengono ora se- gnalate ulteriori presentazioni avvenute entro i termini di tempo precisati dal bando del DUCE: [...] - VERCELLI 128 [...] Notiziario del 9 giugno 1944, p. 13, AR Il 5 corrente, verso le ore 17, in Busonengo, 12 banditi armati diffidavano una pattuglia di mobilitati civili, addetta alla vigilanza delle linee telefoniche germaniche, a non circo- lare armati. Lo stesso giorno, verso le ore 19, all’altezza del ponte sul canale Cavour, fermavano il mobilitato civile disarmato Giuseppe MARCHETTI, del posto fisso di Formigliana, e distruggevano la sua tessera di riconoscimento, avvisandolo che la sera del 6 andante si sarebbero recati al posto fisso di Formigliana per disarmare i mobilitati stessi. Disposto opportuno servizio per prevenire l’attuazione della minaccia. Notiziario del 16 giugno 1944, p. 22, AR Nella notte sul 5 corrente, in Saluzzola [Salussola], 12 banditi armati penetrarono nel- l’abitazione di certo BONGIOVANNI, donde asportarono quantitativi vari di generi ali- mentari e indumenti di vestiario.

6 giugno 1944 Notiziario dell’8 giugno 1944, p. 45, UO Il 6 corrente, alle ore 3,40, nei pressi di S. GERMANO (VERCELLI), ignoti a mezzo di un ordigno esplosivo danneggiarono gravemente i binari della linea ferroviaria Torino-Milano. Il traffico è rimasto interrotto. Notiziario del 9 giugno 1944, p. 13, AR Il 6 corrente, alle ore 3,25, al transito del treno 5812, al km. 65,650, in prossimità del passaggio al livello del tratto Olcenengo-S. Germano Vercellese, scoppiava un ordigno applicato su una rotaia, provocando la rottura di metri 2,50 di binario e il deviamento di due carri carichi. Lievi danni alla locomotiva, che proseguiva verso S. Germano Ver- cellese, con 4 carri. Non si lamentano feriti.

87 Notiziario del 10 giugno 1944, p. 18, AR Il 6 corrente, alle ore 22,30, nei pressi di Carisio, sei banditi armati fermarono un mo- bilitato civile, addetto alla sorveglianza delle linee telefoniche tedesche, e, dopo averlo percosso, lo disarmarono ingiungendogli di allontanarsi. Notiziario del 12 giugno 1944, p. 20, AR Il 6 corrente, alle ore 3,25, sul tratto ferroviario Olcenengo-S. Germano Vercellese, il treno 5912 deviò in seguito a scoppio di un ordigno. Lievi danni alla locomotiva e a due binari. Il traffico fu riattivato nello stesso giorno.

6-7 giugno 1944 Notiziario del 16 giugno 1944, p. 22, AR Il 6 corrente, alle ore 24, in Lenta, 15 banditi armati irrompevano nell’abitazione del commerciante Riccardo CERRI, ammassatore di burro e latte, e, tenendo questi sotto la minaccia delle armi, si appropriavano di chilogrammi 120 di burro, di 2 orologi e della somma di lire 30.000. Indi si allontanavano per ritornare verso le ore 1,30 del 7 successivo, mettendo a soqquadro la casa e asportando la somma di lire 100.000 non- ché chilogrammi 25 di lardo. Il Cerri, minacciato di morte perché accusato di essere fascista confidente delle autorità, riusciva a fuggire.

7 giugno 1944 Notiziario del 7 giugno 1944, p. 19, AR Giunge notizia da Biella, che nei giorni scorsi è stato assassinato ad opera di banditi il milite Enrico BARDINI, appartenente al 115o battaglione “M” Montebello. Notiziario del 12 giugno 1944, p. 13, AS Nella notte sul 7 corrente, elementi della G.N.R. rinvennero numerosi manifestini sov- versivi inneggianti alla Russia e all’occupazione di Roma da parte delle forze delle na- zioni unite. Notiziario del 16 giugno 1944, p. 22, AR Il 7 corrente, verso le ore 19, in Masserano, quattro banditi armati rapinarono certo Alessandro ZEGNA della somma di lire 1.570.

8 giugno 1944 Notiziario del 10 giugno 1944, p. 44, UO Novara. L’8 corrente, alle ore 13, numerosi banditi fermavano il treno merci 5388, in prossimità del casello 38 fra Cureggio e Romagnano (NOVARA) - linea ARONA-SAN- THIÀ - e, fatto discendere tutto il personale di scorta e della macchina, veniva aperto il regolatore della locomotiva talché il treno partiva e transitava a piena velocità da Ro- magnano e Gattinara fermandosi a . Nessun inconveniente. Notiziario del 16 giugno 1944, p. 23, AR L’8 corrente, alle ore 2, in Quarona, una decina di banditi armati si presentavano al- l’abitazione dell’operaio Costantino FOGLIA, intimandogli di aprire. Il FOGLIA non aderiva e pertanto i malviventi lanciavano una bomba a mano contro la porta, squar- ciandola. Indi, penetrati nella casa, esplodevano un colpo d’arma da fuoco contro il FOGLIA uccidendolo. Nella notte sull’8 corrente, in Quarona, circa 15 banditi armati si presentavano all’in- dustriale Guido ZIGNONE, donde asportavano la somma di lire 150.000.

88 9 giugno 1944 Notiziario del 9 giugno 1944, p. 1, OP L’opinione politica delle masse è dominata dagli eventi bellici. La Federazione del P.F.R. non è riuscita ancora, forse per le difficoltà contingenti ed ambientali, a svolgere un’ap- prezzata attività. Peggiorata la situazione economica, anche a causa degli aeromitragliamenti nemici contro contadini e operai addetti all’agricoltura. Si prevedono alcune astensioni dal lavoro, mentre già sono state avanzate maggiori pretese salariali. Poche rapine ed imboscate si sono verificate da parte dei banditi. In corso operazioni di rastrellamento a vasto raggio. L’attività sovversiva si è manifestata a mezzo della diffusione di un giornale, “Noi Gio- vani”, organo del “Fronte della Gioventù” del Piemonte e di due circolari della Federa- zione biellese del partito comunista. La prima di queste avente per oggetto un “Esame critico ed autocritico del nostro lavoro” concernente l’assenteismo dimostrato da molti gregari del P.C. negli ultimi tempi e attribuito al “terrorismo” del Governo ed invito ad una riorganizzazione e ripresa. Nella seconda circolare, avente per oggetto un “Proget- to piano di lavoro da eseguire per fine mese”, si danno istruzioni particolari per il fun- zionamento delle cellule, il loro incremento, la costituzione di comitati di Liberazione Nazionale, l’assistenza alle famiglie delle vittime del nazi-fascismo, ecc. ecc. Notiziario del 12 giugno 1944, p. 20, AR Nella notte sul 9 andante, alcuni banditi facevano saltare mediante tubi di gelatina, un’ar- cata del ponte ferroviario sul torrente Rovasenda, linea Biella-Novara. Il traffico è so- speso in attesa della riattivazione della linea. Notiziario del 13 giugno 1944, p. 52, UO Il 9 corrente, alle ore 23, nella frazione di BELLE di SALUGGIA (VERCELLI), 7 sco- nosciuti rapinarono da tre abitazioni diverse 46.000 lire in contanti, oltre oggetti d’oro, biancheria, vestiario e generi alimentari per un valore totale di 70.000 lire. Notiziario del 14 giugno 1944, p. 22, AR Il 9 corrente, alle ore 23, in frazione Belle del comune di Saluggia, 7 banditi armati penetrarono successivamente in 4 abitazioni donde asportarono indumenti di vestiario e generi alimentari per un valore complessivo di lire 70.000. Notiziario del 16 giugno 1944, p. 23, AR Il 9 corrente, alle ore 10, in Verrone, elementi della G.N.R. rinvennero i cadaveri dei coniugi Gregorio e Dina CANDELORO e, ferito gravemente, un loro figlio di anni 4. Mancano maggiori particolari. Si ritiene che il delitto sia stato determinato da motivi politici. Il 9 corrente, alle ore 9,45, in Saluggia, due banditi armati rapinarono certo Enzo AL- BERTINI, agente della locale cassa di risparmio, della somma di lire 68.710.

10 giugno 1944 Notiziario del 14 giugno 1944, p. 43, A Il 10 corrente, alle ore 11,30, in SERRAVALLE SESIA (VERCELLI) circa 100 ribelli armati, penetrati nei locali del distaccamento G.N.R., disarmavano e catturavano 9 militari presenti. Notiziario del 16 giugno 1944, p. 23, AR Il 10 corrente, alle ore 13,30, in Zimone, alcuni banditi armati interruppero la linea te- lefonica Biella-Magnano e Azeglio-Zimone.

89 11 giugno 1944 Notiziario del 13 giugno 1944, p. 54, UO L’11 corrente, alle ore 2,30, un gruppo di ignoti appiccò il fuoco al pianterreno della caserma della G.N.R. di BIELLA PIAZZO (VERCELLI), distruggendola e riuscendo a catturare tre militi, dei quali ignorasi ancora la sorte. L’incendio fu domato verso le ore 6 per il tempestivo intervento dei vigili del fuoco di Biella. Notiziario del 21 giugno 1944, p. 16, AR L’11 corrente, verso le ore 22,30, in Sandigliano, un numero imprecisato di banditi armati irruppe nella stazione ferroviaria e, dopo aver distrutto gli apparecchi telegrafici e tele- fonici, a mezzo di una carica esplosiva, danneggiarono i binari. Il traffico venne riattivato dopo 10 ore. Notiziario del 23 giugno 1944, p. 20, AR L’11 corrente, nel pomeriggio, in Viverone, tre banditi armati di mitra, rivoltelle e bom- be a mano, accompagnati da un giocatore di calcio del luogo, denominato “Barbet”, entravano nel campo sportivo e direttisi verso una signorina, dopo averla incolpata di spionaggio in favore dei tedeschi le tagliavano i capelli. Notiziario del 28 giugno 1944, p. 15, AR L’11 corrente, alle ore 22, in Crescentino, 5 sconosciuti s’introdussero nell’abitazione dell’agricoltore Giuseppe BIANCO, costringendo questi a consegnare loro lire 71 mila e oggetti d’oro del valore di circa lire 30 mila.

12 giugno 1944 Notiziario del 14 giugno 1944, p. 45, A Il 12 corrente, alle ore 10, in GATTINARA (VERCELLI), circa cento banditi armati penetravano nel locale distaccamento della G.N.R. catturando 8 militi presenti ed aspor- tando tutto il materiale. Il 12 corrente, alle ore 10, in BORGOSESIA (VERCELLI), circa 150 banditi armati penetravano nei locali del distaccamento della G.N.R. catturando 12 militi presenti. La medesima banda disarmava, subito dopo, venti agenti della polizia ausiliaria soprag- giunti per servizio d’ordine pubblico. Il 12 corrente, alle ore 11, in VARALLO SESIA (VERCELLI), circa 150 banditi armati assaltavano la caserma di quel presidio della G.N.R. saccheggiando gli uffici e distrug- gendo il materiale. Tredici dei 15 militi del presidio si erano arbitrariamente allontanati qualche minuto prima dell’attacco. Notiziario del 18 giugno 1944, p. 9, AS Vercelli. Il 12 corrente, elementi della G.N.R. rinvennero, nella vie della città, numerosi manifestini sovversivi a carattere antifascista e antitedesco, editi da un pseudo “Comi- tato provinciale del fronte della gioventù”. Notiziario del 23 giugno 1944, p. 19, AR Il 12 corrente, verso le ore 10,30, in Cavaglià, 7 banditi armati penetrarono nell’abita- zione dello squadrista MORO, costringendo questi, unitamente alla propria moglie, a seguirli.

13 giugno 1944 Notiziario del 23 giugno 1944, p. 20, AR Il 13 corrente, alle ore 20,30 in località a monte del ponte sull’Elvo del comune di Ca-

90 risio, ignoti, a scopo di sabotaggio, mediante esplosivo, danneggiarono lievemente un piedistallo di un sostegno della linea ad alta tensione della società S.I.P., senza provoca- re interruzione della corrente elettrica. Notiziario del 24 giugno 1944, p. 24, AR Il 13 corrente, alle ore 17, alcuni banditi muniti di armi automatiche attaccavano la polveriera di Alice Castello. La pronta ed energica reazione di fuoco del reparto della guardia che presidia la polve- riera fugava i malviventi. Fa seguito a quanto inserito sul notiziario del 23 corrente a pagina 19. Giunge notizia che, il mattino del 13 corrente, elementi della G.N.R. rinvennero sulle pendici meridio- nali della Serra di Ivrea i cadaveri dei coniugi MORO, presentanti numerose ferite da arma da fuoco. Nelle prime ore del 13 corrente, alcuni banditi tagliavano, nei pressi di Salussola, i fili della linea telefonica Cavaglià-Dorzano-Salussola. Gli operai della STIPEL, recatisi nella mattinata sul posto per provvedere alla riattiva- zione della linea telefonica vennero fermati da una pattuglia di banditi che, pena la mor- te, proibì loro di iniziare le riparazioni.

14 giugno 1944 Notiziario del 14 giugno 1944, pp. 37-38, UO L’attività delle bande comuniste nella zona del BIELLESE è notevolmente aumentata, specie poi quando i banditi si sono accorti che il 115o battaglione “M” e reparti di esso venivano spostati in altre zone del Piemonte per ragioni di impiego. La situazione in BIELLA, a seguito dell’attività delle bande comuniste è critica: frequenti i casi di cittadini che chiedono protezione alla G.N.R. perché fatti segno a violenze e minacce. Si renderebbe necessaria una operazione di rastrellamento in grande stile dato che le suddette bande, ricercate nelle Valli di Aosta e in quelle circostanti, si sono riversate nel Biellese, dove sono favorite dalla popolazione per tema di rappresaglie. Il 115o Battaglione “M” Montebello si è sin qui prodigato per arginare il fenomeno del banditismo, ma, per la esiguità dei suoi organici e per la vastità della zona ad esso affi- data, i risultati conseguiti non sono stati pari alla somma dei sacrifici sostenuti. Ogni giorno attentati si compiono contro le proprietà e soprattutto contro le persone, sangue viene versato sulle strade e sulle piazze del Biellese e si prevede che - ove non si intervenga sollecitamente e con adeguati mezzi - la situazione diventerà sempre più difficile e preoccupante, anche perché le bande comuniste, recentemente e a più ripre- se, hanno ricevuto rifornimenti di armi e munizioni dagli anglo-sassoni e si sono fatte perciò più baldanzose e aggressive. Notiziario del 16 giugno 1944, p. 43, UO Il 14 corrente, alle ore 19,30, nei pressi di Carisio, linea ferroviaria SANTHIÀ-ARONA, un forte gruppo di banditi fermava un treno merci, prelevando il milite ferroviario BA- ROSIO che poi rilasciava dopo averlo spogliato delle armi e dell’uniforme. Notiziario del 19 giugno 1944, p. 12, AR Il 14 corrente, tra le stazioni di Grignasco e Borgosesia, numerosi banditi armati fer- marono un treno viaggiatori e procedettero al controllo dei passeggeri, senza arrecare danni alle persone.

91 Notiziario del 21 giugno 1944, p. 39, AR Trieste. Il 14 corrente, alle ore 20,30, fra le stazioni ferroviarie di Carisio e Buronzo, in prossimità del ponte sul fiume Elvo, mentre si provvedeva al trasbordo dei viaggiatori, sopraggiunsero numerosi banditi armati che imposero al personale di far proseguire il treno, il quale deviò appena oltrepassato il ponte stesso, essendo in quel punto la linea interrotta. Notiziario del 24 giugno 1944, p. 15, AS Vercelli. Il 14 corrente, alle ore 18, elementi della G.N.R. rinvennero tra la corrispon- denza proveniente dalle buche di impostazione della città alcuni libelli sovversivi. Notiziario del 24 giugno 1944, p. 25, AR Il 14 corrente, alle ore 9, venti banditi armati fermarono sulla strada Biella-Novara, al- l’altezza di Cossato, un autocarro di proprietà di Giovanni BORRI, facendosi traspor- tare a Buronzo ove, alle ore 10,15, imposero lo scioglimento del raduno bestiame. Successivamente fattisi riportare a Cossato, rilasciarono l’autista e l’autocarro, allon- tanandosi per ignota destinazione. Notiziario del 25 giugno 1944, p. 20, AR Il 14 corrente, alle ore una, alcuni banditi tagliavano i cavi telefonici della colonna montante che alimentano la cabina Occhieppo Inferiore, asportando circa 90 metri di cavi. Il 14 corrente, in Buronzo, numerosi banditi armati impedivano ai proprietari di bestia- me di portare alla stazione ferroviaria i bovini destinati al raduno di Vercelli. I banditi intimavano poi ai proprietari di conservare il bestiame per il ricostituendo nuo- vo governo.

15 giugno 1944 Notiziario del 16 giugno 1944, p. 43, UO Il 15 corrente, alle ore 3,45, circa 60 uomini armati fermavano alla stazione di S. Ger- mano (VERCELLI), il treno 1220 diretto a Milano, prelevando un ufficiale e 2 sottuf- ficiali italiani, viaggianti in detto treno. Notiziario del 16 giugno 1944, p. 45, UO Nella notte sul 15 corrente, alle ore 0,20, trenta banditi armati penetravano nella stazio- ne di S. GERMANO VERCELLESE, tratto VERCELLI-SANTHIÀ e distruggevano gli apparati telegrafici. Successivamente facevano saltare la rotaia sinistra del binario di- spari, nel recinto della stazione all’altezza del cimitero, interrompendo il binario per la lunghezza di circa 30 metri. Inoltre prelevavano dalla cassa del capo stazione circa L. 4.000. Successivamente, verso le ore 1,30, disarmavano una pattuglia della G.N.R. di ritorno dalla stazione per ultimato servizio e si facevano accompagnare dalla stessa alla caser- ma del distaccamento G.N.R. costringendo l’allievo milite FABBRINO, che faceva par- te della pattuglia, a farsi riconoscere dal piantone per indurlo ad aprire. Questi infatti apriva la porta, in buona fede, talché i banditi penetravano nella caserma, ove potevano disarmare i sei militi presenti, colti di sorpresa. Infine i banditi saccheggiavano il treno 5319 presso la stazione di S. GERMANO VER- CELLESE, facendo discendere il personale di macchina e di scorta e lanciavano, senza guida, la locomotiva, la quale veniva arrestata in prossimità della stazione di VERCEL- LI dal caporale tedesco WILLI BENCH, di servizio in stazione, senza incidenti. Anche

92 i viaggiatori del treno 1220 locale VERCELLI-TORINO venivano fatti scendere e so- stare alla stazione di S. GERMANO VERCELLESE, fino alle ore 4,30. Notiziario del 23 giugno 1944, p. 20, AR Il 15 corrente, alle ore 9, in Tollegno, un gruppo di banditi armati prelevò la scorta ta- bacchi dalle rivendite locali. Il 15 corrente, alle ore 14,20, in Miagliano, circa 100 banditi provvisti di armi automa- tiche americane occuparono l’abitato. Mancano ulteriori notizie. Notiziario del 24 giugno 1944, p. 25, AR Il 15 corrente, alle ore 16, in Buronzo, 10 banditi armati si presentarono alla riseria dei fratelli DELLA GIOVANNA, costringendo questi a consegnare loro 10 quintali di riso. Successivamente asportarono a una persona del luogo 10 quintali di riso e 2 di farina, allontanandosi poscia a bordo di un autocarro in direzione di Rovasenda. Il 15 corrente, alle ore 18, un forte gruppo di banditi, mediante fuoco incrociato di mitragliatrici piazzate sul cavalcavia dell’autostrada Milano-Torino, all’altezza del ca- sello Greggio, fermarono un’automobile civile trasportante un ufficiale, due militi della G.N.R., nonché il fiduciario del comando germanico, diretta a Monza, disarmandoli dopo conflitto a fuoco. L’ufficiale e i legionari, meno il fiduciario tedesco, riuscirono a sfug- gire alla cattura e a raggiungere Biella. Nella stessa località venne catturato un altro militare tedesco viaggiante in autovettura. Due autisti della ditta MORELLI da Biella, transitanti in autocarro, vennero uccisi. Mancano altri particolari.

16 giugno 1944 Notiziario del 16 giugno 1944, pp. 6-8, OP La situazione politica della provincia è indubbiamente peggiorata. La caduta di Roma, che ha vivamente amareggiato gli animi dei fascisti repubblicani e dei simpatizzanti, è stata accolta da molta parte della popolazione con giubilo maltrattenuto. Molta, troppa gente ha creduto e crede che la caduta di Roma sia il principio della fine della guerra e che la vittoria degli alleati non tarderà a venire. Si prevede perciò che, se le autorità di Governo e di Partito non stringeranno i freni, ogni altro successo militare dei nostri nemici, galvanizzando gli avversari interni del Fascismo e dell’Italia, darà esca a disordini e ad atti di sabotaggio tendenti a facilitare il compito degli esecrati nemici. Nella zona del Biellese e dell’Alta Valsesia la situazione è particolarmente peggiorata per la recente partenza per la zona d’impiego della legione “Tagliamento”. Le recenti fucilazioni di banditi avvenute a Biella ad opera delle SS Italiane e Tedesche hanno inoltre particolarmente inasprito i nostri avversari di quella zona, i quali attendo- no il momento opportuno per compiere delle rappresaglie. Il Partito, va perdendo considerazione anche tra gli stessi iscritti, mentre incontra un numero sempre maggiore di oppositori. Quasi stazionaria la situazione alimentare; permane insoluta l’insufficienza dei grassi. Nel campo agricolo si avverte un assoluta deficienza di mano d’opera (mondine) per il trapianto del riso, tanto che se non sarà possibile provvedere ad eliminare questa grave lacuna entro i prossimi giorni si prevede che le colture risicole saranno enormemente ridotte con conseguenti gravi ripercussioni sulla produzione del riso.

93 La situazione economica dei lavoratori si aggrava di giorno per giorno, a mano a mano che il costo della vita aumenta, mentre i salari restano immutati. L’inflazione segue il suo corso inesorabile e da molte parti si invoca qualche provvedimento che ridia agli italiani la fiducia nella lira. Anche dopo il 25 maggio, termine utile per la presentazione dei banditi, qualche sban- dato disertore ha continuato a presentarsi alle autorità militari, ma le diserzioni conti- nuano. Sono partiti per le zone di addestramento diversi reparti. L’educazione militare e civile della truppa lascia molto a desiderare a causa dei quadri. Nonostante le molte e note difficoltà, la G.N.R. (dalla quale sono state allontanate di- verse centinaia di elementi, indesiderabili per fede o costumi o moralità o disciplina) si prodiga attivamente nei servizi ad essa affidati. Continuano le operazioni di rastrellamento sotto la direzione del comando della polizia tedesca nelle provincie di Vercelli e di Aosta. Si fanno tuttavia più frequenti gli atti di sabotaggio alle ferrovie, ai ponti e alle strade. Le rapine, le aggressioni, i furti sono all’ordine del giorno Con la partenza della legione “Tagliamento” si teme abbia a verificarsi una recrudescenza, dell’attività dei banditi anche nella zona della Valsesia. Notiziario del 16 giugno 1944, pp. 56-57, A PRO-MEMORIA SOLO PER IL COMANDANTE GENERALE DELLA G.N.R. In seguito al ritiro dei reparti del battaglione “Pontida” che presidiavano la zona della Valsesia, la notte del 10 c. m. i banditi hanno attaccato e prelevato il distaccamento della G.N.R. di Serravalle Sesia. Nella notte sull’11 corrente sfruttando ancora la situazione favorevole che si è creata a loro favore con il ritiro dei suddetti reparti, i banditi, in forte numero e molto bene ar- mati, hanno attaccato anche i distaccamenti di Varallo e Borgosesia, prelevando e di- sperdendo gli uomini. I 30 agenti di P.S. che la Questura aveva inviato di rinforzo a Varallo Sesia sono stati tutti disarmati. La stessa sorte hanno seguito gli agenti inviati a Borgosesia. Anche nella zona di Biella la situazione si presenta molto difficile. Il distaccamento di Biella Piazzo è stato attaccato e incendiato dai banditi. Il distaccamento di Sordevolo forte di 14 uomini, che già altre volte ha bravamente respinto attacchi dei banditi, è seriamente minacciato. La scarsissima disponibilità degli uomini e la situazione che si presenta grave ovunque non consente di rafforzarlo adeguatamente. Comunque sarebbe inutile il rinforzo che non disponesse di buone armi automatiche. Data l’importanza delle località che copre ad Ovest gli accessi verso Biella, il Comando della G.N.R. di Vercelli, pur avendo dato l’ordine al distaccamento di resistere, si riser- va di ordinare il suo ripiegamento su Biella. I banditi, che si riteneva fossero stati annientati dalla Tagliamento, si erano invece, soltanto frazionati in piccolissimi gruppi e mantenuti nascosti nelle vicinanze dei paesi situati a Nord della strada Borgosesia-Crevacuore-Praj (sic)-Mosso S. Maria-Biella, in attesa del momento favorevole per riprendere la loro attività. Molti piccoli gruppi, si erano portati anche a Sud di tale strada, fino alla linea dei torren- ti del Cervo e dell’Elvo, aiutati dal favore della popolazione e tenendola sottomessa con le minacce.

94 La Tagliamento, costituita da due battaglioni forniti di un formidabile armamento, pote- va ben controllare tutta la Valsesia, ma non era umanamente possibile che i distacca- menti della G.N.R. costituiti da pochi uomini armati solo di moschetto e con pochi caricatori potessero fronteggiare le bande, dotate di numerosissime armi automatiche. La situazione degli altri distaccamenti non è diversa per quanto riguarda l’armamento ed il munizionamento: 5 o 6 moschetti nulla possono contro le armi automatiche e le bombe di cui dispongono tutti i banditi. La parte sana della popolazione, che è perfettamente al corrente della nostra deficienza in fatto di armamento, va perdendo sempre più la fiducia in noi ed è allarmatissima. Notiziario del 17 giugno 1944, pp. 47-48, UO Il 16 corrente, alle ore 16,30, sul ponte del fiume Elgo [Elvo], nei pressi di CARISIO (VERCELLI), un nucleo di banditi controllò il treno viaggiatori 270. Mancano altri particolari. Il 16 corrente, alle ore 1,30, nei pressi di SANTHIÀ (VERCELLI), un numero impre- cisato di banditi armati assalì una tradotta militare tedesca. La pronta reazione dei sol- dati germanici, dopo violento combattimento, riuscì a volgere in fuga gli assalitori, che lasciarono sul terreno un ferito, successivamente catturato. Perdite tedesche: un soldato deceduto. Notiziario del 18 giugno 1944, pp. 45-46, UO Nella notte sul 16 corrente, una banda armata capeggiata da Pietro CAVANA [Camana] detto Primula, composta da circa 40 elementi, occupò la stazione ferroviaria di OLCE- NENGO (VERCELLI). Quindi, i banditi, appostati dietro una siepe, prelevarono, in prossimità della stazione stessa 4 militi ferroviari, disarmandoli e sottoponendoli ad atti di violenza, rimettendoli poi in libertà senza altre conseguenze. Alle ore 2,30, i malviventi fermarono treni e locomotive isolate. Da una vettura scortata da militari tedeschi discese un caporale germanico, del comando di stazione di Vercelli, che venne proditoriamente assalito e ferito alla mano. Successivamente un viaggiatore venne ucciso. Un bandito, rimasto ferito, venne trasportato dai compagni. Alle ore 5,45, intervenuti elementi di rinforzo della G.N.R. ferroviaria, i malviventi si allontanarono. Il 16 corrente, numerosi banditi fortemente armati invasero la stazione ferroviaria di VARALLO (VERCELLI), ove si impossessarono di una locomotiva e due carri vuoti che avviarono sulla linea. La locomotiva venne recuperata alle ore 15,10 a Quarona. Alle ore 11,45, nella stazione di Borgosesia (Vercelli), diversi banditi, accompagnati da numerosa folla, avviarono un vagone vuoto in discesa verso Grignasco. Il vagone si fermò agli scambi di quella stazione ferroviaria. Notiziario del 25 giugno 1944, pp. 52-53, A PRO-MEMORIA SOLO PER IL COMANDANTE GENERALE DELLA G.N.R. Il 16 corrente, presso la prefettura di TORINO, si riunirono: - i capi delle provincie di Torino, Asti, Cuneo, Aosta, Vercelli, e Novara; - l’ispettore regionale per il Piemonte del P.F.R.; - il commissario federale dott. SOLARO; - i generali MONTAGNA e CASTRIOTTA; - colonnelli SPALLONE, FABBRI; - il questore di Torino. La riunione venne indetta per esaminare la situazione politica di Torino con speciale riguardo al movimento delle bande armate.

95 È stato pertanto deciso di prospettare al DUCE le seguenti questioni: 1) sospendere la chiamata alle armi delle classi 1920-1921 e 1922, allo scopo di meglio garantire i lavori agricoli, ma in effetti per impedire il rafforzamento delle bande armate da parte dei richiamati delle anzidette classi; 2) sospendere la partenza dei carabinieri per la Germania e riorganizzare, con criteri nuovi e più aderenti alla realtà, quelli rimasti. Anche questa misura si è rivelata necessa- ria per porre freno alle continue diserzioni dei carabinieri a tutto vantaggio dei banditi; 3) proteggere, con adeguate forze, il raccolto agricolo. Infine, premesso e constatato la grave situazione politica esistente nel Piemonte, in di- pendenza dell’intensa attività esplicata dai banditi, che ormai premono non solo alle porte di Torino, ma anche a quelle di CUNEO, AOSTA e VERCELLI; tenuto conto che tale perniciosa attività può particolarmente influire sulle masse operaie, concordemente è stato deciso di chiedere al DUCE che per il Piemonte sia nominato un unico Capo il quale, con ogni mezzo diriga e coordini a carattere interprovinciale un’efficace e radi- cale azione di controguerriglia, disponendo di non meno di 5.000 uomini, di cui 2.000 destinati a Torino. Nel corso della riunione è stato rilevato e lamentato che da parte degli organi di governo vi è un’incomprensione sulla reale situazione politica del Piemonte che è stata concor- demente definita grave. Notiziario del 28 giugno 1944, p. 17, AR Novara. Il 16 corrente, alle ore 12,15, in Varallo Sesia, numerosi banditi armati irruppe- ro nella stazione ferroviaria e, dopo aver agganciato due carri vuoti ad una locomotiva, la misero in moto senza personale. La locomotiva, per mancanza di pressione si fermò a Quarona senza conseguenze.

18 giugno 1944 Notiziario del 28 giugno 1944, p. 15, AR Nella notte sul 18 corrente, in Brusnengo, ignoti danneggiarono il centralino telefonico.

19 giugno 1944 Notiziario del 28 giugno 1944, p. 16, AR Il 19 corrente, alle ore 20, in Moncrivello, 5 banditi armati, dopo aver danneggiato il centralino telefonico, si recarono nella sede municipale donde asportarono una mac- china da scrivere e un apparecchio radio ricevente. Inoltre asportarono dall’abitazione di certo DE BERNARDO un’autovettura “Balilla”. Notiziario del 29 giugno 1944, p. 33, CR Nella zona di Pralungo, una banda di forza imprecisata comprometteva la sicurezza del transito, eseguendo azioni di sorpresa contro nostri elementi di passaggio. Il 19 corrente, alle ore 15, in frazione S. Grato di Pralungo del comune di Biella (sic), una pattuglia composta da 4 militi della G.N.R., inviata sul posto in servizio di perlu- strazione e per assumere notizie dagli abitanti sulla consistenza della formazione dei banditi, venne improvvisamente attaccata da una banda, forte di circa 30 uomini, prov- vista di armi automatiche. I legionari reagirono efficacemente resistendo fino all’arrivo di un reparto della G.N.R. inviato tempestivamente sul posto. Iniziata subito una decisa azione di rastrellamento del territorio. Finora nessuna perdita da parte nostra. Mancano altri particolari.

96 20 giugno 1944 Notiziario del 20 giugno 1944, p. 52, UO Numerose bande armate si sono concentrate in questi ultimi giorni nel territorio dei comuni di ROMAGNANO SESIA [Novara] - GATTINARA e LOZZOLO (VERCELLI) si ha motivo di ritenere che essi abbiano l’intenzione di attaccare nei prossimi giorni il capoluogo della Provincia. Notiziario del 27 giugno 1944, p. 10, AS Il 20 corrente, verso le ore 10, sulla strada di Olcenengo, vennero rinvenuti vari mani- festini sovversivi incitanti i giovani delle classi 1920-21 e 1926 a non rispondere al bando di chiamata alle armi e a passare nelle file dei cosiddetti partigiani.

21 giugno 1944 Notiziario del 21 giugno 1944, p. 59, A PRO-MEMORIA PER IL DUCE, RICCI e PARODI (duplice copia) CONTINGENTI NOTI ELEMENTI PROVENIENTI DAI CARABINIERI DA TRA- SFERIRE IN GERMANIA Situazione forza: - Concentramento di MILANO (4o scaglione): - ufficiali [0] - sottuff. e truppa 150 Defezioni: […] - Comando Provinciale VERCELLI 13 Notiziario del 28 giugno 1944, p. 7, AS Il 21 corrente, in Stroppiana, vennero rinvenuti volantini incitanti le mondine del Ver- cellese a scioperare. Notiziario del 28 giugno 1944, p. 16, AR Il 21 corrente, alle ore 14, in Moncrivello, 4 banditi armati costrinsero Maria ARITTI a consegnare loro Kg. 10 di peperoni. Successivamente asportarono dalla rivendita di generi di monopolio di Severino CA- RANDO tabacchi per un valore imprecisato.

22 giugno 1944 Notiziario del 22 giugno 1944, pp. 1-2, OP La situazione dell’ordine e della sicurezza pubblica è notevolmente peggiorata dopo la partenza della legione “Tagliamento”. Nei comuni di Varallo, Borgosesia, Serravalle e Gattinara i fascisti sono, da qualche giorno, in balia delle bande ribelli, che vanno com- piendo rappresaglie nei loro confronti. Forte malcontento fra i fascisti verso le autorità della provincia, che accusano di debo- lezza e alle quali si rivolgono invano per ottenere armi, per difendere sé stessi e le pro- prie famiglie, visto che ben poco viene fatto per deficienza di uomini e di mezzi dagli organi di polizia per fronteggiare il banditismo dilagante. I risicultori, malgrado la loro buona volontà, si trovano nell’assoluta impossibilità di dare corso alle operazioni di trapianto e monda per la mancanza di mano d’opera; si prevede quindi un notevole danno per la mancata produzione del riso. La produzione del frumento si presenta molto favorevole e altrettanto dicasi per la frutta. Le mondine immigrate nella provincia di Vercelli, influenzate anche da una accentuata

97 propaganda antinazionale, hanno in più parti scioperato, chiedendo aumenti di paga e miglioramenti del vitto. Nel campo industriale i lavoratori manifestano l’intenzione di chiedere nuovi aumenti di salari. La situazione politica permane grave e ciò ha sfavore- voli ripercussioni anche sul morale dei militari; tanto è che sono aumentate le diserzioni in tutti i corpi armati, specialmente fra quei reparti che si preparano a partire per le zone di addestramento in Germania.

23 giugno 1944 Notiziario del 23 giugno 1944, p. 62, A CONTINGENTI NOTI ELEMENTI PROVENIENTI DAI CARABINIERI DA TRA- SFERIRE IN GERMANIA Situazione forza: - concentramento di MILANO (4o scaglione): - ufficiali [0] - sottufficiali e truppa 150 Defezioni: [...] - Comando Provinciale di VERCELLI 14 […] Notiziario del 30 giugno 1944, p. 25, CR Il 23 corrente, nei pressi di Crescentino, militi della G.N.R. e soldati della gendarmeria tedesca, in servizio di perlustrazione, venuti a conoscenza che alcuni renitenti alla leva si aggiravano nei dintorni con l’evidente scopo di aggregarsi a bande armate, effettua- rono una azione di rastrellamento, riuscendo a catturare due elementi.

25 giugno 1944 Notiziario del 25 giugno 1944, pp. 54-55, A PRO-MEMORIA PER IL COMANDANTE GENERALE DELLA G.N.R. Il Comando Provinciale G.N.R. di PAVIA segnala quanto segue: […] La situazione in provincia va sempre più peggiorando. La partenza della Compagnia O.P. per Vercelli non consente un pronto intervento nelle località già segnalate. […] Notiziario del 27 giugno 1944, pp. 56-57, UO Il 25 corrente, alle ore 19,30, il sottotenente Francesco GAMBARA, addetto all’U.P.I. del locale Comando Provinciale di VERCELLI, con tre dipendenti vestiti in abito civile e armati di mitra si presentavano alla caserma del distaccamento di CIGLIANO (VER- CELLI) entrando, mediante segno convenzionale, ed effettuavano una sparatoria allo scopo di ingenerare nella popolazione il convincimento che elementi banditi avevano attaccato la caserma. Successivamente, usciti dall’abitato, venivano avvicinati da un gruppo di cinque elementi, di cui tre mancanti alla chiamata, i quali offrivano la loro collaborazione. I militi, pertanto, procedevano al loro arresto. Predetto ufficiale e dipendenti, alle ore 22 circa, incontravano nell’abitato di CIGLIA- NO altri tre civili armati di pistola e bombe a mano e riuscivano ad attirarli in caserma assicurando loro l’avvenuta cattura di tutti gli elementi di quel distaccamento. Uno dei tre armati, Giovanni GIOLITTI, accortosi dell’inganno, tentava di lanciare una bomba a mano contro i militi che gli sparavano contro una raffica di mitra producendogli una ferita al polmone sinistro. Il GIOLITTI, ricoverato all’ospedale civile di VERCELLI, confessava di essere autore dell’affissione, nell’abitato di CIGLIANO, di manifesti sov-

98 versivi ed in relazione con la banda di ribelli operante nella zona vicina. Notiziario del 30 giugno 1944, p. 16, AR Il 25 corrente, alle ore 3, fra le stazioni di Vercelli e Borgo Vercelli, mediante esplosivo, venne leggermente danneggiato il binario. La linea venne riattivata alle ore 12 dello stesso giorno.

26 giugno 1944 Notiziario del 26 giugno 1944, p. 45, A PROMEMORIA PER IL DUCE, IL COMAND. GEN. G.N.R. E GEN. PARODI CONTINGENTI NOTI ELEMENTI PROVENIENTI DAI CARABINIERI DA TRA- SFERIRE IN GERMANIA Situazione forza: - concentramento di MILANO (4o scaglione): - ufficiali [0] - sottufficiali e truppa n. 150 Defezioni: - Comando Provinciale Vercelli n. 5 […]

27 giugno 1944 Notiziario del 27 giugno 1944, pp. 2-3, OP Novara [...] Dal giorno 12 corrente, numerosi reparti di polizia tedesca e della Guardia Nazionale sono affluiti a Novara e hanno iniziato operazioni di rastrellamento in grande stile, sotto la direzione del comando tedesco, con risultati, fin dalla prima settimana, molto soddisfacenti. La zona delle operazioni è quella compresa nel quadrilatero: Cannobio, Domodossola, Mergozzo, Intra. Eliminato questo quadrilatero, molto ci sarà ancora da fare nella parte sinistra della valle d’Ossola, in quella del Cusio, del Mottarone e nella parte pianeggian- te della provincia fino a Romagnano Sesia. Forte però è già il movimento di spostamen- to delle masse armate della Valle Sesia, per cui questa vicina regione del Vercellese con- tinuerà ad essere una minaccia anche per il Novarese.

28 giugno 1944 Notiziario del 28 giugno 1944, p. 50, A CONTINGENTI NOTI ELEMENTI PROVENIENTI DAI CARABINIERI DA TRA- SFERIRE IN GERMANIA Situazione forza: - concentramento di MILANO (4o scaglione): - ufficiali [0] - sottufficiali e truppa n. 150 Defezioni: - Comando Provinciale di Vercelli n. 3 […] Notiziario del 17 luglio 1944, p. 13, AR Il 28 giugno u. s., in prossimità di Buronzo, numerosi banditi armati fermarono un’au- tovettura tedesca con a bordo il capitano FISCHER, comandante germanico del com- partimento ferroviario di Torino, costringendo questi a seguirli. Il capitano venne rilasciato il 4 luglio in seguito allo scambio di un detenuto.

99 29 giugno 1944 Notiziario del 29 giugno 1944, p. 45, A PRO-MEMORIA PER IL DUCE, RICCI e GEN. PARODI (duplice copia) CONTINGENTI NOTI ELEMENTI PROVENIENTI DAI CARABINIERI DA TRA- SFERIRE IN GERMANIA. Situazione forza: - 4o scaglione partito da MILANO per la Germania: - ufficiali 1 - sottuff. e truppa 148 Defezioni: […] Comando Provinciale VERCELLI 3 […] giugno 1944 Notiziario del 16 luglio 1944, p. 45, UO Fonte fiduciaria attendibile segnala: “Borgosesia è stata occupata dai ribelli, i quali hanno nominato il governo nazionale di liberazione, il cui capo è MOSCATELLI, ed hanno incominciato azioni di rappresaglia e requisizioni di biciclette, apparecchi radio e macchine da cucire. Sono stati affissi manifesti invitanti la popolazione a collaborare con il nuovo governo, a non pagare più le tasse e non portare generi tesserati agli ammassi. Il MOSCATELLI, ha come luogotenente un certo CASASSA [Casazza] (detto il “ros- so”), ha a sua disposizione i carabinieri del luogo, comandati dal maresciallo BALLA- RINI Tarcisio, già comandante la stazione di Borgosesia e poi interinalmente la tenenza di Varallo, il quale ha sempre favorito la banda MOSCATELLI. Il quartier generale di MOSCATELLI conta 500 persone e dispone di molti automezzi; ma di un armamento e munizionamento deficienti. Un bando del cosiddetto governo, informa i fascisti arrestati che non saranno più fuci- lati, ma impiccati, e ciò si presume, a seguito della deficienza di munizioni”. Notiziario del 23 luglio 1944, pp. 15-16, OP Torino. In merito ad alcune operazioni, di banditi nel Piemonte, si hanno alcuni partico- lari che si trascrivono: - a Borgo Sesia (sic) il quartier generale del capo banda Moscatelli ha sede in un’osteria sita all’ingresso del paese, provenendo da Romagnano, a sinistra verso la chiesa. - Ad Agnona, piccolo paese oltre Borgosesia, nell’asilo infantile ha sede una compagnia organica di banditi, il cui comandante è un ufficiale chiamato “RICO”. - A Varallo, appena passato il ponte sul “Mastallone” è accantonata in alcune case altra compagnia di banditi, il cui comando ha sede nell’albergo Italia. - Il Moscatelli, capo politico comunista delle bande della Valsesia e di quelle dell’Alto Novarese, è un tipo slavo, di anni 33 circa di temperamento energico e di molto spirito. Indossa uniforme di colore bruno scuro, pantaloni fermati alle scarpe, al bavero della giubba ha una stella alpina ricamata. Ha sempre seco un consigliere militare che è un ufficiale chiamato “Bruno” della sua medesima età, e veste la sua stessa uniforme, come pure così la vestono gli altri elementi costituenti lo stato maggiore del Moscatelli. - I banditi accasermati vestono anche divise brune, con pantaloni fermati alle scarpe, chiuse quest’ultime con legacci rossi; tutti portano al collo il fazzoletto rosso fermato alle spalline della giubba; molti portano la barba alla “Balbo”. Coi fazzoletti rossi fanno anche i segnali convenzionali fra reparto e reparto.

100 - Usano il saluto comunista (pugno chiuso) e la parola d’ordine è “morte ai fascisti”. Tutti i fascisti che riescono a catturare, li finiscono col caratteristico ed improvviso colpo di pistola alla nuca. - La popolazione di quella zona è tutta in combutta coi banditi, che sostiene in pieno ed è decisamente antifascista. - I banditi temono l’infiltrazione di donne, che considerano dedite allo spionaggio e su semplice sospetto le finiscono senza pietà. - Nella zona, la riserva, costituita dagli accantonati in divisa consta di circa 1500 uomi- ni; la massa di azione è costituita invece da circa 2000 banditi che vestono l’abito civile col distintivo comunista; sono suddivisi in bande agli ordini del quartier generale di Mo- scatelli e aumentano giornalmente di numero. - I comandi e i reparti sono collegati da una ben organizzata rete telefonica che control- la anche i nostri telefoni: hanno diversi corrieri che camuffati fanno la spola tra Torino e Milano, centri coi quali il Moscatelli si tiene collegato. - Il servizio di polizia viene svolto dai carabinieri che sono ritornati reali, con coccarda rossa al petto. - Come armamento posseggono un moschetto “mitra Beretta” e una pistola mitraglia- trice ogni due uomini; gli altri sono armati di fucill di vario tipo. Ogni bandito ha inoltre in consegna una pistola automatica e due bombe a mano di vario tipo (tedesche, italia- ne, inglesi). Hanno abbondanza di munizioni e di pistole mitragliatrici inglesi. Ogni com- pagnia è inoltre fornita di due mitragliatrici pesanti e di sei leggere “Breda”. - Sono forniti di cucine da campo con cibi buoni e abbondanti, vivono abbastanza bene, hanno vino a sufficienza, ma poco tabacco. - Possiedono morale molto elevato, specie per l’incoraggiamento dato dalla popolazio- ne che aderisce in pieno al loro movimento. I reparti, costituiti da giovani dai 19 ai 30 anni, sono per un quarto meridionali, il resto del posto. Il 75% non ha un ideale proprio; il 25% è costituito da veri e convinti comunisti. Scarseggia la cultura. Gli ufficiali sono in buona parte meridionali, appartenenti all’ex esercito regio. Tutti vivono alla giornata. Scopo loro, dovunque conclamato, è quello di liberare l’Ita- lia prima dai fascisti e dai tedeschi e poi dagli stessi inglesi. Vogliono un’Italia comunista. - Controllano indisturbati l’intero territorio; tutti i paesi sono sorvegliati con posti di blocco consistenti e bene armati, sia all’ingresso che all’uscita dell’abitato. Anche le strade sono così controllate e, specie alle svolte, sono bloccate da tronchi d’albero messi di traverso, da posti di vigilanza evidenti e da altri nascosti ai margini. I ponti sono minati. - Non esiste oscuramento nella zona occupata dai banditi, hanno vietato alla popolazio- ne il versamento dei generi all’ammasso ed il pagamento delle tasse, pena la morte ai contravventori. Il popolo giubila. Danno l’allarme anche quando il territorio è sorvolato da aerei tedeschi. - L’organizzazione dei comandi è buona e completa; va dalla brigata alla compagnia, al gruppo, alla banda d’assalto. Moscatelli si spaccia come il comandante politico di tutti i banditi del Piemonte. I banditi accasermati vengono portati ai posti d’impiego con automezzi a benzina e gazogeno. Usano segnali militari. In un allarme dato di notte fu constatato che i banditi si trovavano radunati e pronti in 8 minuti e mezzo. Di giorno riescono a radunarsi in un tempo ancor più breve. - Sui muri dei paesi figurano le scritte più svariate - “W il re” - “W Tito” - “W Bado- glio” - “W Mosca” - “W Stalin” - “W Moscatelli” ecc. […]

101 1 luglio 1944 Notiziario del 16 luglio 1944, p. 13, AR Il 1o corrente, verso le ore 13, nel tratto della ferrovia elettrica Biella-Valle Mosso, alcu- ni banditi fecero scoppiare due bombe sotto i binari, provocando la rottura delle rotaie. La linea venne riparata poco dopo e il servizio ripristinato.

3 luglio 1944 Notiziario del 17 luglio 1944, p. 15, AR Il 3 corrente, alle ore 20,30, in Quarona, quattro banditi armati penetrarono nella sta- zione ferroviaria asportando un copertone di tela impermeabile.

4 luglio 1944 Notiziario del 16 luglio 1944, p. 13, AR Il 4 corrente, alle ore 20,30, in Moncrivello, due banditi armati di mitra asportavano gli apparecchi telefonici collocati rispettivamente al posto pubblico e alla segreteria del palazzo municipale. Notiziario del 18 luglio 1944, pp. 19-20, AR Il 4 corrente, in Vercelli, 3 banditi armati, qualificatisi agenti di P.S., si presentavano all’istituto “Piccola Opera Caritas”, dove era rinchiusa certa Carmelita USELLINI in MOSCATELLI, madre del noto capo banda comunista e, carpendo la buona fede della madre superiora, affermando che la MOSCATELLI doveva essere condotta in questu- ra per interrogatorio, riuscivano a farsi consegnare la detenuta. La predetta madre superiora che, stante la malferma salute della MOSCATELLI, si era offerta di accompagnarla in questura unitamente ai tre banditi, da tale momento non ha dato più notizie di se.

5 luglio 1944 Notiziario del 16 luglio 1944, p. 14, AR Nella mattinata del 5 corrente, lungo la rotabile Cigliano-Moncrivello, alcuni banditi abbattevano 7 pali della linea telegrafica e due della linea telefonica.

6 luglio 1944 Notiziario del 17 luglio 1944, p. 13, AR Torino. Il 6 corrente, fra le stazioni ferroviarie di Roccapietra e Varallo, numerosi ban- diti armati sbullonarono e asportarono una rotaia. Successivamente penetrarono nell’ufficio telegrafico della stazione di Varallo, donde asportarono il microfono del telefono selettivo e danneggiarono gli apparati telegrafici. Notiziario del 23 luglio 1944, p. 23, AR Novara. Il 6 corrente, alle ore 10, in Varallo Sesia, alcuni banditi dopo aver svelto un tratto di rotaia in una galleria, penetravano nella stazione e danneggiavano l’impianto telegrafico. Notiziario del 28 luglio 1944, p. 13, AR Novara. Il 6 corrente, un gruppo armato di banditi toglievano (sic) una rotaia nella gal- leria di Roccapietra e successivamente irrompevano nella vicina stazione di Varallo ove danneggiavano l’apparecchio telefonico selettivo e asportavano due scriventi telegrafi- che.

102 7 luglio 1944 Notiziario del 16 luglio 1944, p. 24, CR Il 7 corrente, alle ore 17, in Larizzate, un gruppo di 12 fascisti, comandato dal Com- missario Federale di Vercelli, intimò il fermo all’autovettura Fiat 1100, proveniente da Trino, che non ottemperò accelerando invece la corsa. I passeggeri spararono colpi di rivoltella contro il gruppo dei fascisti che reagirono. Cinque viaggiatori dei quali 2 feriti, vennero catturati. Nei successivi accertamenti risultò che trattavasi di banditi armati, autori di rapine. Notiziario del 17 luglio 1944, p. 16, AR Il 7 corrente, in Muzzano, alcuni banditi armati penetrarono nell’abitazione della fasci- sta Maria RAMELLA, costringendo questa a seguirli. Per rappresaglia elementi della G.N.R. arrestarono alcune persone sospette.

8 luglio 1944 Notiziario del 17 luglio 1944, p. 16, AR L’8 corrente, in Occhieppo Superiore, alcuni banditi armati penetrarono nell’abitazione della dattilograta del Fascio Repubblicano di Biella, Franca BOLLA, costringendola a seguirli insieme coi propri genitori.

10 luglio 1944 Notiziario del 17 luglio 1944, p. 16, AR Il 10 corrente, alle ore dieci, in Favignano [Pavignano] di Biella, alcuni banditi armati penetrarono nel lanificio FAUDELLA, donde asportarono 50 metri di stoffa. Nell’allon- tanarsi i banditi costrinsero il custode Pietro BISIO a seguirli. Notiziario del 18 luglio 1944, p. 20, AR Il 10 corrente, alle ore 14,30, in Borgodale (sic), 4 banditi armati asportarono a tale Antonio RONDULLO un camioncino Fiat. Il 10 corrente alle ore 23, in Buronzo, numerosi banditi armati, su autocarro, si presen- tarono alla riseria fratelli DELLA GIOVANNA, costringendo il proprietario a consegna- re loro quintali 8 di riso. Successivamente gli stessi banditi si fecero consegnare dal proprietario del molino, Pietro BORRI, 16 quintali di farina di granoturco e 2 di riso. Il 10 corrente, alle ore 11, in Sordevolo, 4 banditi armati penetrarono nello stabilimento “Officine Sordevolo” distruggendo, mediante cariche esplosive, le cabine di trasfor- mazione elettrica. Notiziario del 21 luglio 1944, pp. 14-15, AR Il 10 corrente, alle ore 9, in Vigliano Biellese, tre banditi armati penetrarono nella Fila- tura Cervo costringendo il proprietario a consegnare loro la somma di L. 30.000.

12 luglio 1944 Notiziario del 18 luglio 1944, p. 37 a, CR Genova. Il 12 corrente, alle ore 17, in frazione Porcile del comune di Borzonasca, una pattuglia della G.N.R., in servizio di perlustrazione, avvistata una persona sospetta, provvedeva ad inseguirla, riuscendo a catturarla dopo breve colluttazione. Trattasi di un disertore della 6a batteria artiglieria contraerei dislocata in Vercelli. Notiziario del 20 luglio 1944, p. 53, UO Il 12 corrente, in MEZZANA MORTIGLIENGO, alcuni banditi armati catturavano

103 quattro persone ritenute filo-fasciste e dopo averle uccise a colpi d’arma da fuoco ne utilizzavano i cadaveri per fabbricare del sapone. Si fa riserva di ulteriori notizie. Notiziario del 21 luglio 1944, p. 15, AR Il 12 corrente, alle ore 10, in Vigliano Biellese, nove banditi armati presentatisi alla Fila- tura Cervo prelevarono l’impiegato Cristino PERALDO dichiarando che lo avrebbero rilasciato non appena si sarebbe a loro presentato il proprietario della suddetta filatura, Roberto MOSCA, momentaneamente assente. Alle ore 15 dello stesso giorno il MOSCA si portò nella località indicata dai banditi che rimisero in libertà il PERALDO dietro versamento della somma di L. 30.000. Il 12 corrente, alle ore 24, in Ponderano, tre banditi penetravano nell’abitazione di certo MIGAZZO, addetto alla trebbiatura per conto del locale ammasso granario, minaccian- dolo di distruggergli la trebbiatrice qualora continuasse il lavoro. Il 12 corrente, alle ore 18, numerosi banditi armati assalirono il posto di blocco di Can- delo e sopraffatti i tre militi presenti li costrinsero a seguirli. Il 12 corrente, alle ore 11, in Piatto, alcuni banditi armati penetrarono nell’abitazione dell’ufficiale postale Renzo SQUILLARIO, ex segretario del fascio, costringendolo a seguirli. Giunti in località Danna i predetti banditi uccisero lo SQUILLARIO a colpi di arma da fuoco.

13 luglio 1944 Notiziario del 22 luglio 1944, p. 19, AR Il 13 corrente, alle ore 21 circa, in Gaglianico alcuni banditi prelevavano 2 gendarmi della polizia tedesca di Biella i quali erano insieme con una donna. Notiziario del 26 luglio 1944, p. 21, AR Il 13 corrente, in Biella, faceva rientro l’allievo milite Francesco BERTOLONI, cattu- rato il giorno prima dai banditi e dai quali riusciva a fuggire.

14 luglio 1944 Notiziario del 21 luglio 1944, p. 16, AR Il 14 corrente, alle ore 16, numerosi banditi armati attaccavano di sorpresa la postazio- ne blocco di Avorno [Andorno] Micca, uccidendo due allievi militi del Battaglione “Pon- tida” e ferendone uno. Mancano particolari. Notiziario del 26 luglio 1944, p. 21, AR Il 14 corrente, i militi della G.N.R. Vittorio PACCHIONI, e Nadir BERTAZZI, di servi- zio ad un posto di blocco di Biella si allontanavano per imbucare della posta. Durante il percorso, venivano aggrediti di sorpresa da un numero imprecisato di banditi che riu- scivano a catturarli.

15 luglio 1944 Notiziario del 28 luglio 1944, p. 15, AR Il 15 corrente in Oropa, un milite della G.N.R. veniva incaricato d’osservare e seguire due macellai del luogo i quali erano sospettati d’avere simpatia con i banditi. Mentre il milite espletava il mandato veniva aggredito da due individui che gli intimavano “mani in alto”. La tempestività del legionario, che riusciva a far uso della pistola, causava un attimo di indecisione nei due banditi e il milite ne approfittava per eclissarsi.

104 16 luglio 1944 Notiziario del 26 luglio 1944, p. 21, AR Il 16 corrente, alle ore 12, in Buronzo, sei banditi armati penetrarono nell’abitazione dell’agricoltore Onorato BERTAGNOLIO, donde asportarono 350 litri di petrolio agri- colo e 50 di benzina. Notiziario del 29 luglio 1944, p. 29, CR Il 16 corrente, nei pressi di Favaro di Biella, una pattuglia della G.N.R. si appostava nel bosco di Oropa ed avvistava un gruppo armato di banditi sul quale faceva fuoco. Un bandito veniva ucciso ed altri tre feriti.

17 luglio 1944 Notiziario del 20 luglio 1944, p. 65, A PRO-MEMORIA PER IL DUCE E PER IL COM.TE GEN.LE G.N.R. L’ispettorato della G.N.R. ferroviaria, in data 17 corrente, comunica: “Il Comandante la 1a Legione G.N.R. ferroviaria di Torino anche per concorde parere di quel Capo della Provincia, segnala che le operazioni di rastrellamento svolte in questi ultimi tempi nella provincia di Torino ed altre del Piemonte da parte delle FF.AA. ger- maniche in collaborazione con le “SS” italiane, non hanno finora dato l’esito sperato per cui la situazione - per quanto un po’ sollevata - è però sempre minacciosa e può improvvisamente aggravarsi. Il rastrellamento non ha avuto efficaci risultati nei riguardi dei banditi ma si è concluso invece con il rastrellamento di centri e villaggi rurali - come è avvenuto in Valle Susa - di popolazione inerme e sfollati maschili di ogni ceto e condizioni inviati in campi di concentramento per la selezione ed il successivo inoltro in Germania quali lavoratori. I banditi, invece, mobilissimi, organizzati, intatti nelle loro forze e nelle numerose armi, sfuggono facilmente a tali operazioni rifugiandosi nei loro covi di montagna, dove le truppe operanti non si preoccupano di andare a scovare e da dove si preparano a di- scendere a valle non appena gli scarsi presidi - ad operazione ultimata - vengono ritirati lasciando le località scarsamente od affatto sorvegliate. Azioni a fondo non risulta, fino ad ora, che siano state fatte, ma soltanto le solite pun- tate che non risolvono ma al contrario aggravano la situazione. I bombardamenti e gli incendi senza discriminazione eseguiti dalle truppe operanti, spesso danneggiano chi nulla ne può, aggravano la maggiore avversione che il popolo riserva di riflesso su di noi che moralmente appoggiamo le azioni germaniche. Certe zone poi maggiormente infestate dai banditi, non sono state finora toccate dai rastrellamenti, quale l’ALTO NOVARESE, l’ALTO VERCELLESE, parte del BIELLE- SE e la estesa provincia di CUNEO, dove essi operano indisturbati”. Notiziario del 26 luglio 1944, p. 21, AR Il 17 corrente, alle ore 23,30, nella frazione di Ronghi del comune di Vercelli [sic, ma Ronchi, frazione di Cigliano], tre banditi armati penetrarono nell’abitazione di Emilia- no CAMANDONE, donde asportarono L. 32000 in contanti.

18 luglio 1944 Notiziario del 18 luglio 1944, p. 2, OP Novara [...] Preoccupante [...] si manifesta, da qualche tempo, l’attività delle consi- stenti e bellicose bande della regione del lago d’Orta, del Mottarone e della pianura

105 immediatamente a nord dei capoluogo. L’attività di queste ultime bande è alimentata specialmente dalla vicinanza e dalla stretta collaborazione di quelle della Valsesia (Ver- celli) e in questi giorni mirano, con pieno successo, a promuovere la defezione del battaglione cecoslovacco, dislocato lungo la linea ferroviaria da Arona a Domodossola […] Notiziario del 29 luglio 1944, p. 19, AR Il 18 corrente, alle ore 5,30, in località Presa di Buronzo, 12 banditi armati impedivano a cinque persone di portare un cavallo precettato all’ente zootecnia di Vercelli. Il 18 corrente, alle ore 21,30, in Buronzo, 60 banditi armati penetravano nel mulino della ditta BORRI e, danneggiato il telefono, asportavano quintali 86 di farina di grano, 20 di farina di granoturco e 37 di riso. Notiziario del 30 luglio 1944, p. 10, AR Il 18 corrente, lungo la strada Carisio-Vercelli, un grosso gruppo di banditi armati vie- tava che i proprietari di cavalli portassero i loro quadrupedi al raduno che avrebbe do- vuto aver luogo a Vercelli.

19 luglio 1944 Notiziario del 25 luglio 1944, p. 19, AR Il 19 corrente, alle ore 19, in Livorno Ferraris, 15 banditi armati si presentavano alla stazione ferroviaria ove si facevano consegnare, dal capo stazione, lire 30.000. Prima di allontanarsi, mediante ordigno esplosivo distruggevano il banco di manovra, gli ap- parati telefonici e telegrafici e causavano inoltre gravi danni al caseggiato. Notiziario del 29 luglio 1944, p. 19, AR Il 19 corrente, alle ore 10,30, in Biella, alcuni operai sconosciuti sabotavano nella fila- tura Remo STRONA due macchine cardatrici in modo irreparabile. Notiziario del 30 luglio 1944, p. 10, AR Il 19 corrente, alle ore 0,20, in Livorno Ferraris, alcuni banditi penetravano nella riven- dita di generi di monopolio gestita da certa Argia RAINERO, costringendo questa a consegnare loro Kg. 466 di tabacco e 63 scatole di cartine, nonché 28 sacchi di sale per circa 30 quintali. Notiziario del 31 luglio 1944, pp. 23-24, CR Il 19 corrente, alle ore 18, in Santhià, una pattuglia della G.N.R., al comando del vice- brigadiere Pietro ALBERTINETTI effettuava un appostamento alla locale stazione allo scopo di procedere al fermo dell’ex carabiniere Giovanni ARA, segnalato quale bandito. Al momento dell’arresto l’ARA si dava a precipitosa fuga, inseguito dal sottufficiale. Vistosi raggiunto, I’ARA esplodeva contro l’ALBERTINETTI un colpo di pistola, che lo feriva alla mano sinistra. Il sottufficiale, anziché desistere, si scagliava sul bandito che seguitava a far fuoco tanto che le altre pallottole lo raggiungevano e questa volta mortalmente. Caduto a terra moribondo, il vicebrigadiere raccoglieva, con tutto lo stoicismo della sua fede e del suo coraggio le poche forze rimaste e mirando il suo feritore lo faceva segno ad un colpo di pistola che lo raggiungeva al cuore, freddandolo. La fulmineità della tragica scena non dava tempo agli altri componenti della pattuglia di intervenire. Il coraggio, lo sprezzo del pericolo, la dedizione totale dell’ALBERTINETTI al dovere sono stati superiori ad ogni elogio.

106 20 luglio 1944 Notiziario del 20 luglio 1944, pp. 8-10, OP La situazione della provincia è più che mai precaria. Nonostante le nuove disposizioni per cui il P.F.R. si trasforma in milizia armata, la loca- le federazione Fascista non è ancora riuscita a galvanizzare gli iscritti e a creare quel- l’unità di spiriti indispensabile per opporre un fronte unico contro gli avversari. L’opinione pubblica è sempre ostile al Fascismo e tutte le denigrazioni, le calunnie, le insinuazioni anche le più inverosimili, nei confronti dei Fascisti Repubblicani, trovano credito illimitato. Risulta che un nuovo partito denominato “Il nuovo risorgimento ita- liano” - movimento antitotalitario d’ordine di ricostruzione - sia stato costituito e sem- bra anche che il programma da esso annunciato abbia trovato molte adesioni, partico- larmente fra la borghesia. È in corso da diversi giorni un’ampia azione di rastrellamento nella Valsesia. Dell’esito di essa, però, data la riservatezza dei comandi tedeschi, nulla di preciso si può dire. Nel Biellese invece i banditi continuano a controllare diverse zone e quest’ultima setti- mana hanno anche proceduto al prelevamento di alcuni fascisti repubblicani e dei loro familiari. Nella pianura ad occidente e a sud di Vercelli le solite rapine, scorrerie e pre- potenze dei banditi. L’attività sovversiva e antinazionale, si è in questi ultimi giorni molto intensificata, fa- vorita anche dal fatto che l’autorità prefettizia non permette che si perseguano gli espo- nenti fin tanto che non si hanno prove inoppugnabili. Numerosi manifestini, bandi, ultimatum, sono stati distribuiti fra le popolazioni della Valsesia e del Biellese. Anche nel capoluogo attiva e costante è la propaganda, special- mente quella del “fronte della gioventù”. Opera deleteria hanno svolto e svolgono in seno all’Esercito i già appartenenti a bande armate, i disertori, i renitenti arruolati di recente durante il periodo di franchigia, per cui meglio sarebbe stato inviarli al lavoro in Germania. Gli ufficiali non sono immuni dalle colpe attribuite ai soldati; in alcuni casi, anzi, ne sono essi stessi la causa. Assente da essi, comunque, ogni forma di autorità e di presti- gio, particolarmente nei giovani. Nulla di nuovo si è verificato nella situazione economica la quale tende a peggiorare. Nel settore agricolo la scarsità delle mondine trasferitesi in provincia di Vercelli, le non poche astensioni dal lavoro verificatesi nel mese scorso, le minacce fatte dai banditi a numerosi titolari di aziende di non trebbiare il grano e di non versarlo all’ammasso, sono tutti fattori che hanno concorso a ritardare o trascurare i lavori agricoli previsti. Anche la situazione degli anticrittogamici è seria: contro un fabbisogno provinciale minimo di quintali 10 mila circa, la disponibilità è appena di circa 1.300 quintali. Gli agricoltori lamentano anche il mancato pagamento delle quote integrali del latte e del bestiame. Ai lavoratori dell’industria della provincia è stato recentemente concesso un premio, ammontante a 96 ore di paga, ma la situazione economica di tale categoria, rimane sempre grave. Notiziario del 29 luglio 1944, p. 19, AR Il 20 corrente, alle ore 20,30, in Salussola e in Vergnasco, alcuni banditi armati distrug- gevano gli apparati telegrafici, la manovra degli scambi, i segnali e i documenti conta- bili delle predette stazioni ferroviarie. A Salussola inoltre asportavano lire 926, incendia- vano un carro di stracci e segavano alcuni pali della linea telegrafica.

107 21 luglio 1944 Notiziario del 21 luglio 1944, p. 40, UO […] - nei pressi della stazione di Saluggia (Vercelli), a mezzo di mine, è stato fatto sal- tare il binario sul ponte Doria [Dora Baltea] interrompendo le comunicazioni della linea Torino-Settimo-Chivasso […] Notiziario del 29 luglio 1944, p. 20, AR Il 21 corrente, alle ore 8,45, nei pressi di Masserano, alcuni banditi armati, sparavano contro una littorina transitante, ferendo un viaggiatore. Più tardi circa 50 banditi armati fermavano la stessa littorina e, fatti scendere i passeg- geri, si accertavano della presenza o meno di militari. Notiziario del 31 luglio 1944, p. 24, CR Il 21 corrente, alle ore 14,30, in Benna, il comandante della gendarmeria germanica, maggiore MILKE, rientrando con scorta in auto dal comando tedesco di Monza, sor- prendeva alcuni banditi armati mentre perquisivano un’automobile civile. In seguito a conflitto, alcuni banditi rimanevano feriti, ma riuscivano a dileguarsi, men- tre il capo banda, certo SARASCO, veniva catturato e tradotto a Biella. Notiziario del 19 agosto 1944, p. 39, CR Giunge solo ora notizia che il 21 luglio u. s., in Valle Mosso, alcuni banditi attaccavano alle ore 8 e alle ore 13 il presidio della G.N.R. La pronta reazione costringeva, entrambe le volte, i banditi a darsi alla fuga. Nessuna perdita da parte nostra. Si presumono due morti fra i banditi.

22 luglio 1944 Notiziario del 31 luglio 1944, p. 9, CR Il 22 corrente, alle ore 19, in Chiavazza di Biella, sei banditi armati, presentatisi allo stabilimento tessile Romano CALIGARIS, obbligavano il portinaio ad accompagnarli nell’ufficio dove trovavasi la cassaforte, dalla quale asportavano lire 45.000. Il 22 corrente, alle ore 18, tre banditi armati si presentavano allo stabilimento filatura di Chiavazza di Biella, costringendo il contabile a consegnare loro la somma di lire 17.490. Notiziario del 31 luglio 1944, p. 10, AR Il 22 corrente, alle ore 10,30, in frazione Ruta del comune di Mongrando, alcuni banditi armati prelevavano presso la sua abitazione il paracadutista Leandro TOSO, giunto dal proprio comando in seguito a lettera, estorta dai banditi stessi alla madre, in cui questa dichiarava di essere gravemente ammalata. Il 22 corrente, alle ore 16,45, in Vigliano Vercellese (sic), tre banditi armati penetravano nello stabilimento tessile “S.A.P.T.”, costringendo il cassiere a consegnar loro la som- ma di lire 13.500. Il 22 corrente, alle ore 23, nei pressi di S. Antonino, alcuni banditi disarmavano due guardie addette alla vigilanza delle linee telegrafiche.

23 luglio 1944 Notiziario del 28 luglio 1944, p. 41, A SPECCHIO delle incursioni aeree (segnalazioni pervenute in data 26 luglio 1944-XXII) 23-7. Fontanetto Po (Vercelli) ore 15 - bombardamento dello scalo ferroviario danneg- giato l’edificio ed abitazioni adiacenti, nonché alcuni vagoni di un treno merci. Accer- tati un morto e due feriti civili.

108 Notiziario del 31 luglio 1944, p. 10, AR Il 23 corrente, alle ore 17,30, fra le stazioni ferroviarie di Biella e Novara, un treno viag- giatori veniva fatto segno a colpi di arma da fuoco da parte di una cinquantina di ban- diti. Rimanevano feriti quattro viaggiatori.

24 luglio 1944 Notiziario del 5 agosto 1944, p. 12, AR Il 24 luglio u.s., in Vigliano Biellese, due banditi armati si presentavano alla società “Pet- tinatura Italiana” costringendo il cassiere a consegnare loro la somma di lire 60.000. Notiziario del 6 agosto 1944, p. 18, AR Il 24 luglio u. s., alle ore 24, in Buronzo, numerosi banditi armati penetravano nell’abi- tazione di Mario CAFASSO, donde asportavano biancheria e un apparecchio radio. Il 24 luglio u. s., alle ore 18, in Buronzo, tre banditi armati fermavano l’incaricato del censimento del bestiame Felice SPAUDO diffidandolo a non continuare l’operazione di censimento. Notiziario del 9 agosto 1944, p. 41, UO Il 24 luglio u. s., verso le ore 13,40, in GAGLIANICO (VERCELLI), alcuni banditi sparavano dei colpi di moschetto contro il milite della G.N.R. Luigi ZANETTA - di vi- gilanza allo stabilimento Piaggio - ferendolo mortalmente all’addome.

26 luglio 1944 Notiziario del 3 agosto 1944, p. 21, AR Nella notte sul 26 luglio u. s., in Vercelli, alcuni banditi lanciavano in diverse località delle bombe che danneggiavano alcune botteghe. Notiziario del 3 agosto 1944, p. ?, A PRO-MEMORIA PER TUTTI Il 26 luglio u.s. partiva da Vercelli per la Germania un contingente di truppa. Grande folla ha festeggiato i partenti, offrendo loro sigarette dolci, fiori; intervenivano pure le autorità locali.

27 luglio 1944 Notiziario del 6 agosto 1944, pp. 18-19, AR Il 27 luglio u. s., verso le ore 21, in Saluggia, 13 banditi armati discendevano da un autocarro e incontrati due militi di quel posto fisso, imponevano al primo la consegna di una pistola e al secondo la consegna di tre caricatori. Data la superiorità numerica degli aggressori e la minaccia di danni alla persona, i militi, nonostante avessero tentata una reazione, dovettero cedere. Successivamente i banditi, incontrato un altro milite del predetto posto fisso, in libera uscita, lo costringevano, usando gli stessi mezzi, a consegnare tre caricatori 1891. I predetti militi furono minacciati di prossime rappresaglie, indi i banditi si allontanarono verso Chivasso. Notiziario dell’8 agosto 1944, p. 24, AR Il 27 luglio u. s., alle ore 20, in Rovasenda, un gruppo di banditi armati si presentavano nella cascina “Marchiazza” condotta da Giacomo COLOMBO, donde asportavano un bovino del peso di kg. 320.

109 28 luglio 1944 Notiziario del 3 agosto 1944, pp. 22-24, AR Novara. In data 28 luglio u.s., l’ufficio operazioni ed addestramento dello S.M. del- l’Esercito Repubblicano ha trasmesso il seguente rapporto, redatto da un elemento fi- duciario che ha potuto entrare in contatto con l’organizzazione dei banditi facente capo al noto Moscatelli. “Alle ore 10,30 di domenica, 16 luglio, ebbe luogo sulla strada Oleggio-Arona, in una località a 500 metri da Arona, una riunione di esponenti delle bande partigiane, dipen- denti dal Moscatelli, riunione che doveva invece aver luogo nella trattoria Roma di Arona. All’ultimo momento alcuni di costoro non arrivarono e così si riunirono l’incaricato di Moscatelli, certo Sante di Milano (il vero nome è CRESPI), un ebreo di Domodossola, addetto alla ricezione radio da e per Londra ed il nostro agente XV2. Prima della di- scussione ci fu lo scambio di relazioni del cui contenuto XV2 prese visione il pomerig- gio all’albergo Fossati. La riunione durò comunque pochi minuti. Dalle relazioni XV2 ha potuto trascrivere i punti più salienti, che vertono sui seguenti argomenti: Per l’armamento, Moscatelli lamenta la relatività dei rifornimenti pervenutigli in questi ultimi tempi, che le armi di cui sono in possesso sono inutilizzabili per la mancanza di munizioni, soprattutto per le artiglierie da 75/19, per la mancanza di cariche e spolette. Circa la propaganda, egli pretende che quella fatta dagli alleati per essere più efficace deve essere più sostanziosa, lamentando nel contempo l’assenteismo di numerosi com- ponenti il comitato di liberazione. Deplora lo scarso spirito che anima le giovani reclute a sua disposizione, che in gran parte tradiscono, perché sono poco sensibili all’idea e molto al panico. Inoltre conside- ra in queste la poca conoscenza tecnica delle armi. Rileva che questi ragazzi spesso intonano inni fascisti, specie i figli dei borghesi, ab- bandonandosi a discussioni politiche aventi per oggetto un MUSSOLINI socialista ca- pace di trasformare gli italiani in Mussoliniani, se MUSSOLINI sapesse mettere in pra- tica le sue teorie. Rappresenta inoltre la necessità di prevenire il versamento dei prodotti all’ammasso, in relazione alla poco adattabilità dei suoi uomini a continuare in quelle condizioni per un altro inverno. Pretende quindi una maggiore garanzia dai contadini. Rappresenta poi la necessità di una immediata conclusione del conflitto per superare le difficoltà di approvvigionamento ed equipaggiamento degli uomini, chiedendo, a quest’ultimo proposito, l’impegno da parte degli industriali, a versare, entro ottobre 50 capi di vestiario, esprimendo il dubbio sui rifornimenti degli alleati, troppo impegnati sui vari fronti di resistenza partigiana. Termina la relazione richiamando l’attenzione dei commissari politici sull’operato degli ex fascisti, più inclini all’opportunismo che alla causa partigiana, elogiando l’operato di quell’esiguo numero di antifascisti che per vent’anni hanno dovuto subire e mordere il freno per colpa del Regime, rilevando però l’esiguità del numero per il trionfo di quella che egli definisce la sua causa”. Notiziario del 4 agosto 1944, p. 18, AR Il 28 luglio u. s., alle ore 24, in Buronzo, alcuni banditi armati penetravano nell’abitazio- ne del milite della G.N.R. ferroviaria Giovanni BORASI (sic), colà in permesso, cattu- randolo.

110 Inoltre i banditi asportavano diversa merce e distruggevano tutto quello che non pote- vano trasportare. Notiziario del 5 agosto 1944, p. 13, AR Il 28 luglio u. s., alle ore 23, nella stazione ferroviaria di Buronzo circa 50 banditi armati asportavano tutte le chiavi degli scambi, distruggevano gli impianti telegrafici e aspor- tavano dalla cassaforte lire 1275. Il 28 luglio u.s., alle ore 10,30, in Buronzo, dieci banditi armati estorcevano al cassiere della “Cassa di Risparmio” la somma di lire 20.000. Notiziario dell’8 agosto 1944, pp. 24-25, AR Il 28 luglio u. s., alle ore 22,30, in Buronzo, un gruppo di banditi armati penetravano nell’abitazione di Luigi BORASIO, donde asportavano biancheria, indumenti personali e posateria, arrecandogli un danno imprecisato. I banditi si allontanavano per ignota destinazione, portando seco Giovanni BORASIO, della classe 1925. Il 28 luglio u. s., in Campore di Valle Mosso, banditi armati catturavano certo LUSA- NA, perché squadrista. Notiziario del 9 agosto 1944, p. 17, AR Il 28 luglio u.s., alle ore 22,30, in Grignasco, alcuni banditi, penetrati nella stazione ferroviaria, requisivano una locomotiva che lanciavano verso Varallo Sesia. Questa, a un certo punto, precipitava da un ponte sulla strada sottostante.

29 luglio 1944 Notiziario dell’8 agosto 1944, p. 25, AR Il 29 luglio u. s., verso le ore 22, in Pollone, bande di armati asportavano forti quanti- tativi di generi alimentari costituenti la scorta per la mensa aziendale dello stabilimento tessile SIMONE. Notiziario del 13 agosto 1944, p. 31, AR Il 29 luglio u. s., verso le ore 4, in Buronzo, numerosi banditi facevano irruzione nella stazione ferroviaria distruggendo gli impianti telegrafici e telefonici e asportando la cassetta di pronto soccorso, il numerario dei biglietti e il denaro esistente in cassa, nonché le chiavi ferma scambi. I banditi prelevavano inoltre dalla propria abitazione l’allievo milite ferroviario Giovanni BORASIO e devastavano la trattoria gestita dal padre del predetto milite. Notiziario del 14 agosto 1944, p. 33, CR Il 29 luglio u. s., in Santhià, la G.N.R. arrestava tale Alfredo MACCHIERALDO (sic) perché svolgeva propaganda sovversiva e antinazionale.

30 luglio 1944 Notiziario del 30 luglio 1944, p. 33, UO-V In numerose province la trebbiatura del grano procede con soddisfacente regolarità. La G.N.R. assiste ai lavori con apposite squadre, nei luoghi ove si teme l’azione distur- batrice dei banditi. Ciò è valso, finora, a infondere la necessaria tranquillità agli agri- coltori e ad assicurare, in molti casi, il regolare andamento dei lavori.

31 luglio 1944 Notiziario dell’8 agosto 1944, p. 25, AR Il 31 luglio u.s., durante la notte, in Cerrione, banditi armati asportavano dal comune

111 numerose carte di identità, mettendo a soqquadro gli uffici. Il 31 luglio u. s., alle ore 20 circa, in Buronzo, 20 banditi armati asportavano dalla rise- ria dei fratelli DELLA GIOVANNA q.li 20 di riso e dalla riseria Ditta P. BORRI q.li 20 di riso.

1 agosto 1944 Notiziario dell’8 agosto 1944, p. 25, AR Il 1o corrente, in rione S. Pietro del comune di Crescentino, otto banditi armati si pre- sentavano nell’abitazione di Giovanni BOTTINI, donde asportavano L. 118.400 ed altri oggetti di abbigliamento per un valore complessivo di L. 172.815, nonché vari oggetti di oro del peso complessivo di grammi 40.

2 agosto 1944 Notiziario del 7 agosto 1944, p. 45, A SPECCHIO delle incursioni aeree (segnalazioni pervenute in data 6 agosto 1944 - XXII) 2-8. Olcenengo (Vercelli) ore 5 - per avarie al motore, precipitava un apparecchio rico- gnitore tedesco. Un sottufficiale pilota decedeva, mentre due altri si sono salvati col paracadute. Notiziario del 10 agosto 1944, p. 16, AR Novara. Il 2 corrente, alle ore 22, in Mongrando, due banditi armati, penetrati nell’abi- tazione dei fratelli FINOTTO SILETTI, industriali, asportavano da una cassaforte L. 55.000. Notiziario dell’11 agosto 1944, p. 22, AR Il 2 corrente, alle ore 14,30, lungo la strada Biella-Vercelli, un’automobile della Gendar- meria Zug, di stanza a Biella, cadeva in un’imboscata tesa da alcuni banditi armati. Il brigadiere della G.N.R. FORMAGGIO, aggregato presso la suddetta gendarmeria, rimaneva gravemente ferito e un maresciallo tedesco, nonché un gendarme di naziona- lità russa riportavano lievi ferite. Notiziario del 14 agosto 1944, p. 19, AR Il 2 corrente, sulla strada provinciale Biella-Vercelli, fra Benna e Massazza, banditi col- pivano con raffiche di arma automatica il brigadiere della G.N.R., Eugenio FORMAG- GIO del comando provinciale di Vercelli, aggregato alla gendarmeria ZUG di Biella. Il sottufficiale decedeva tre giorni dopo all’ospedale civile di Biella. Notiziario del 19 agosto 1944, p. 39, CR Il 2 corrente, verso le ore 18,30, in Pralungo una pattuglia della G.N.R. che si recava in una casa per eseguire una perquisizione veniva attaccata da un gruppo di banditi. La pronta reazione costringeva i banditi alla fuga. Nessuna perdita da parte nostra. Due morti e un ferito da parte nemica. Il 2 corrente, in Vigliano, una pattuglia della G.N.R. procedeva al fermo di tre renitenti alla leva. Scontratasi successivamente con 7 banditi, veniva impegnato combattimento; si presume che siano rimasti feriti tre banditi. Nessuna perdita da parte nostra.

4 agosto 1944 Notiziario del 20 agosto 1944, p. 20, AR Il 4 corrente, alle ore 0,30, in Candelo, una pattuglia della G.N.R. veniva circondata dai

112 banditi. Con accortezza e col pronto impiego delle armi i militi riuscivano a svincolarsi dall’accerchiamento e a rientrare senza alcuna perdita.

5 agosto 1944 Notiziario del 15 agosto 1944, p. 29, CR Il 5 corrente, alle ore 24 circa, in Saluggia, militi della compagnia O.P., in cooperazione di alcuni elementi del 15o Btg. Polizei, sequestravano una macchina “Lancia” abbando- nata dai banditi minacciati di cattura. Notiziario del 18 agosto 1944, p. 9, V Il 5 corrente, in Santhià, una pattuglia del comando della 5a Legione di Frontiera arre- stava tale Venceslao FORNASINO, disertore fin dal febbraio u.s. dalla compagnia di sanità della 2a divisione “S. MARCO”, di stanza in quell’epoca a Vercelli. Notiziario del 18 agosto 1944, p. 25, CR Il 5 corrente, nel comune di Cavaglià, un reparto della G.N.R. impediva che elementi fuori legge attuassero un’azione di sabotaggio. Veniva arrestato, inoltre, il segretario comunale perché sospetto di favoreggiamento.

6 agosto 1944 Notiziario del 6 agosto 1944, p. 55, A PRO-MEMORIA PER IL DUCE, IL COMANDANTE GENERALE DELLA G.N.R. ED IL CAPO DI S.M. Da tutte le provincie è pervenuta notizia che - d’ordine e ad opera dei comandi germa- nici - sono stati fermati, per l’inoltro in Germania, gli appartenenti, di ogni grado, alla G.N.R. provenienti dai carabinieri. In alcune caserme è stato, per errore, disarmato anche qualche proveniente dalla M.V.S.N. Non si sono verificati incidenti. Notiziario del 7 agosto 1944, p. 32, V Il 6 corrente, alle ore 19, in VERCELLI, aerei nemici hanno mitragliato la città e lancia- to bombe sulla linea ferroviaria MILANO-PAVIA, interrompendola. Nessuna vittima. Notiziario dell’8 agosto 1944, p. 52, A SPECCHIO delle incursioni aeree (segnalazioni pervenute in data 7 agosto 1944-XXII) 6-8. Vercelli (Vercelli) ore 19 - bombardata la linea ferroviaria per Milano e Pavia, pro- vocando interruzioni. Mitragliato il centro abitato. Nessuna vittima. Notiziario dell’11 agosto 1944, p. 17, AR Il 6 corrente, alle ore 9,30, sulla linea ferroviaria Santhià-Arona, un gruppo di banditi, penetrato in un casello ferroviario, asportava una tromba e una bandiera di segnalazio- ne, danneggiando, inoltre, l’apparato telefonico. Notiziario del 28 agosto 1944, p. 13, AR Novara. Il 6 corrente, un gruppo armato di banditi toglievano una rotaia nella galleria di Roccapietra e successivamente irrompevano nella vicina stazione di Varallo ove dan- neggiavano l’apparecchio telefonico selettivo e asportavano due scriventi telegrafiche.

7 agosto 1944 Notiziario del 7 agosto 1944, p. 14, AR È sintomatico il fatto che nella valle dell’Elvo i banditi requisiscono, in questi ultimi

113 giorni, tutto il materiale sanitario che possono trovare. Il fatto va messo in relazione con le ultime operazioni di rastrellamento avvenute nella Valle del Lys. Notiziario del 7 agosto 1944, p. 40, A PRO-MEMORIA PER TUTTI Elementi della G.N.R. di VERCELLI hanno accertato che emissari del Comitato di Li- berazione Nazionale di BIELLA si sono portati verso il Brennero per incontrarsi con le truppe italiane che rientrano dalla Germania. Ciò per sentire se i nostri soldati son disposti a far causa comune coi banditi, perché, in caso diverso questi ultimi sarebbero costretti a ritirarsi verso la Valle d’Aosta. Notiziario dell’11 agosto 1944, p. 22, AR Il 7 corrente, in Crescentino, alcuni banditi armati penetravano nell’abitazione di Gio- vanni ATTISI, costringendo questi a consegnare loro lire 118 mila e oggetti vari. Il 7 corrente, in Buronzo, alcuni banditi armati asportavano, da due cascinali del luogo, diversi capi di bestiame e 40 quintali di riso. Notiziario del 14 agosto 1944, p. 19, AR Il 7 corrente, alle ore 12,30, lungo la rotabile Salussola-S. Damiano di Carisio, 14 ban- diti armati fermavano un autocarro della riseria di , costringendo l’autista a consegnare loro 15 quintali di riso. I banditi caricavano la merce su un loro automezzo e si allontanavano per ignota desti- nazione.

8 agosto 1944 Notiziario dell’8 agosto 1944, pp. 1-3, OP L’opinione pubblica è sempre orientata contro il Fascismo, ritenuto responsabile della guerra e delle conseguenti rovine, lutti e miserie. Solo una minoranza, con sereno giudizio, ravvisa nel tradimento la vera causa della presente situazione italiana. Viva l’attesa per l’entrata in linea delle grandi unità dell’Esercito Repubblicano. Pur essendo stato, generalmente, rilevato il saldo spirito militare e l’entusiasmo di questi nostri soldati provenienti dai campi d’addestramento germanici, da più parti ci si augu- ra che vengano adottate le necessarie precauzioni, affinché queste granitiche grandi unità siano preservate dal contagio, che potrebbe derivare da un prolungato contatto con le nostre popolazioni permeate da uno spirito di rassegnazione, di sfiducia e di ri- nunzia. Negli ambienti fascisti sono molto apprezzate le trasmissioni di radio Tevere. La situazione nel settore alimentare è notevolmente migliorata per l’abbondanza della frutta e della verdura. Si fa sempre più sentire la mancanza di mano d’opera agricola, specialmente nel setto- re risicolo. Fra i lavoratori del capoluogo serpeggia vivo malumore per fatto che, a differenza di quanto è già stato fatto a Milano, Torino e altre città, in Vercelli non è stata istituita alcuna mensa popolare, mentre le mense aziendali, ove esistono, funzionano in maniera ridotta. Fatta qualche eccezione, il morale dei soldati è molto basso. In genere predomina l’indifferenza per le sorti della Patria; diffusa è la sfiducia verso i

114 superiori, il cui comportamento non è invero consono alla gravità del momento. Sempre frequenti gli atti di indisciplina. Troppi ufficiali peccano nella forma e nella sostanza, per difetto di dignità, spirito mi- litare e sentimento patriottico: molti “tirano a campare” o se la spassano allegramente. Dagli uffici non è stato allontanato alcun militare nonostante siano state assunte diverse donne del servizio ausiliario. L’azione recentemente condotta contro i banditi, da reparti germanici, è stata limitata alla rioccupazione dell’Alta Valsesia e dei centri di Borgosesia e di Varallo. Così tutta l’altra vasta zona del biellese, che comprende le valli del Cervo, della Sessera e della Strona, continua a rigurgitare di banditi che uccidono senza pietà tutti coloro (donne, uomini e persino adolescenti) che sono indiziati come fascisti o simpatizzanti. Essi occupano anche tutta la zona pedemontana fino a sud del corso dell’Elvo, quasi alle porte di Vercelli, e frequenti puntate operano pure nella parte più bassa della provin- cia. Notiziario del 22 agosto 1944, p. 13, AR L’8 corrente, in Cossato, banditi armati prelevavano il tenente dell’Esercito Repubbli- cano AGLIETTI, in servizio alla stazione di Torino.

8-9 agosto 1944 Notiziario del 22 agosto 1944, pp. 26-27, CR L’8 corrente, alle ore 10, in Villanova Biellese, reparti della G.N.R. si scontravano con bande armate che, dopo dura resistenza, lasciavano sul terreno cinque morti. Il giorno dopo gli stessi reparti, proseguendo l’azione attaccavano altri banditi che ave- vano un morto e un ferito grave. I militi recuperavano alcune armi e numerose muni- zioni.

9 agosto 1944 Notiziario del 10 agosto 1944, p. 48, UO-V Il 9 corrente, alle ore 24, militi ex carabinieri transitanti in convoglio per la stazione ferroviaria di VERCELLI e diretti a NOVARA, lanciavano bigliettini, scritti a matita, contenenti insulti all’indirizzo dei fascisti ed esprimendo frasi inneggianti all’Arma dei carabinieri. Notiziario del 17 agosto 1944, p. 16, AR Il 9 corrente, in Biella, alcuni banditi uccisero a colpi d’arma da fuoco certo Luigi CAMPOLI, guardiano degli opifici “SAPIT”. Notiziario del 18 agosto 1944, p. 38, A PRO-MEMORIA PER IL COM.TE GENERALE E IL CAPO DI S.M. Il 9 corrente, gli ex carabinieri del raggruppamento di Torino, prelevati dalla polizia te- desca, disarmati, vestiti con l’uniforme della Luftwaffe ed indrappellati, furono accom- pagnati alla stazione di Torino Porta Susa e trasportati col treno 8875 da Torino a Mi- lano, per essere quindi inoltrati in Germania. Durante il percorso a piedi per le vie di Torino, alcuni di essi profferirono alcune frasi e parole oltraggiose contro il Regime, il DUCE, il Fascismo, i militi della G.N.R. ferro- viaria, ecc... Durante il viaggio furono anche scritti pochi bigliettini a matita, con espres- sioni del medesimo tenore, e lanciati dai finestrini, specie all’atto della partenza del tre- no dalle stazioni di Vercelli e Novara. Ecco il contenuto di dette frasi e parole: “Ritorne-

115 remo, farabutti”, “Ci vendicheremo”, “Siete dei vigliacchi, dei traditori; levatevi quella camicia”, “Siamo stati traditi la seconda volta. La terza è la resa dei conti”, “Italiani, uccidete i fascisti delinquenti. Siamo CC. RR. che per volontà del P.F.R. vestiamo da pagliacci. Ritorneremo. W i carabinieri!” ecc... Le indagini, prontamente esperite, non hanno dato finora alcun esito. Dalla vettura di coda, da cui risulterebbero gettati i biglietti, due ex carabinieri sono però risultati man- canti.

10 agosto 1944 Notiziario del 22 agosto 1944, p. 27, CR Il 10 corrente, in Biella, elementi della G.N.R. fucilarono l’ex allievo milite Eliano BI- NAZZI perché, dopo aver disertato, conduceva i banditi contro un nostro posto di blocco.

11 agosto 1944 Notiziario del 18 agosto 1944, p. 10, AR L’11 corrente, alle ore 2,30, lungo la linea ferroviaria Milano-Torino, nel tratto Livorno Ferraris-Bianzè, lo scoppio di un ordigno provocava il deviamento di una macchina e di un vagone in transito; il binario veniva divelto per circa 2 metri. Vercelli. Nella notte sull’11 corrente, al Km. 30 dell’autostrada Torino-Milano, ignoti sabotatori abbattevano 8 campate della linea telefonica. Notiziario del 21 agosto 1944, p. 14, AR L’11 corrente, in Tronzano, banditi armati si presentavano alla ricevitoria poste e tele- grafi e imponevano la consegna di lire 15.000. Si allontanavano poi, per ignota destina- zione. Notiziario del 22 agosto 1944, p. 27, CR [...] il giorno 11, nel primo capannone della Fiat, sito nel comune di Gattinara, venivano catturati 5 banditi e recuperate numerose armi, 2 automobili nuove e una bicicletta. Da parte nostra nessuna perdita. Notiziario del 28 agosto 1944, p. 42, A SPECCHIO della incursioni aeree (segnalazioni pervenute in data 27 agosto 1944-XXII) 11-8 Vercelli (Vercelli) ore 3,45 - lancio di qualche bomba e spezzoni sull’abitato che causavano la distruzione di alcune case e diversi feriti fra la popolazione. Notiziario del 29 agosto 1944, p. 20, CR L’11 corrente, alle ore 9,45, in Bianzè, militi della G.N.R. catturavano certo Francesco DI NUNNO, già disertore e autore di rapine a mano armata. Alle ore 11 dello stesso giorno veniva passato per le armi.

12 agosto 1944 Notiziario del 26 agosto 1944, p. 28, CR Il 12 corrente, in Biella, elementi della G.N.R. arrestavano il pretore e il cancelliere capo di quella città, nonché l’ingegnere PELLEGRINO e il figlio, addetti allo stabilimento Piaggio, responsabili di falsificazione di documenti, di connivenza e favoreggiamento verso renitenti di leva. Notiziario del 28 agosto 1944, pp. 12-13, AR Il 12 corrente, verso le ore 2,20, alcuni banditi collocavano un ordigno esplosivo sulla linea ferroviaria Torino-Milano nel tratto Livorno Ferraris-Bianzè, che scoppiava al pas-

116 saggio del treno merci 8950. Nessun danno al personale e al materiale rotabile. La linea veniva riattivata al mattino dello stesso giorno. La polizia germanica di Vercelli ordinava al podestà di Livorno Ferraris di disporre, dal 12 corrente, un servizio di vigilanza con elementi civili nel tratto di linea compreso tra Livorno Ferraris e Bianzè. Notiziario del 28 agosto 1944, p. 28, CR Il 12 corrente, in Gattinara, elementi della G.N.R. arrestavano certo Spartaco ALBER- TINETTI quale appartenente alla banda “Moscatelli”. Veniva denunciato anche il padre del predetto ALBERTINETTI, sospettato pure di ap- partenere alla suddetta banda. Notiziario del 2 settembre 1944, p. 20, AR-CR Il 12 agosto u. s., alle ore 0,30, in Pralungo, Favaro e Muzzano, i banditi attaccavano contemporaneamente i presidi della G.N.R. I militi tenevano testa all’attacco con calma e fuoco violento, costringendo i fuori legge a darsi alla fuga. Da parte nostra due feriti leggeri. I banditi lasciavano sul terreno un morto. Notiziario del 3 settembre 1944, p. 10, AR-CR Il 12 agosto u.s., alle ore 10, nell’ufficio postale di Tronzano Vercellese si presentava un bandito e, tenendo sotto minaccia l’impiegata, costringeva costei a consegnargli lire 15 mila.

13 agosto 1944 Notiziario del 28 agosto 1944, p. 7, AS Il 13 corrente, in Biella, militi della G.N.R., rinvenivano dei manifestini sovversivi indi- rizzati ai soldati rientrati dalla Germania invitandoli a disertare.

14 agosto 1944 Notiziario del 14 agosto 1944, p. 34, CR Nei giorni scorsi, durante le operazioni di rastrellamento in Valsesia, elementi della G.N.R. e militari germanici catturavano e fucilavano 40 carabinieri disertori inquadrati nelle file dei fuori legge. Notiziario del 21 agosto 1944, p. 14, AR Il 14 corrente, verso le ore 11, nei pressi di Castell’Apertole, due banditi armati si im- padronivano di un camioncino Fiat 500.

15 agosto 1944 Notiziario del 15 agosto 1944, pp. 19-20, AR Vercelli. Fonte fiduciaria degna di fede, informa che il dott. prof. Giovanni CALISSA- NO, primario dell’ospedale Maggiore e medico del reparto delle [ill.] di quella città, da più di 20 giorni si sarebbe reso latitante, unitamente alla sua famiglia. Pare assodato che il medico già noto come elemento antifascista, antitedesco e presunto satellite di un partito filo-comunista, si sarebbe portato tra le bande dei fuori legge che occupano le montagne della vallata di Aosta. Risulterebbe anche che il CALISSANO abbia giustifi- cata la sua assenza, prima per ipotetica malattia del padre, poi per motivi personali di salute. La probabile connivenza con elementi venduti al nemico sarebbe avvalorata dal fatto che unitamente al prefato sanitario si sarebbero dati alla latitanza due altri medici, fra i quali una dottoressa dell’ospedale Maggiore, già denunciata al tribunale speciale

117 per aver favorito nella fuga dei prigionieri inglesi ed australiani e dallo stesso assolta per insufficienza di prove. Notiziario del 20 agosto 1944, p. 20, AR Il 15 corrente, alle ore 18, in Buronzo, tre banditi armati si presentavano nel caseificio dei fratelli CERRI, donde asportavano Kg. 10 di burro. Notiziario del 21 agosto 1944, p. 25, CR Il 15 corrente, alle ore 18 circa, in Saluggia, elementi della G.N.R. arrestavano 3 reni- tenti di leva. Notiziario del 24 agosto 1944, p. 23, CR Il 15 corrente, in Cigliano, un gruppo di banditi attaccava il presidio della G.N.R. I militi, rinforzati da altro nucleo di legionari, facevano fuoco sugli attaccanti che, in breve tempo venivano letteralmente annientati. Notiziario del 28 agosto 1944, p. 29, CR Nel pomeriggio del 15 corrente, in Santhià, una pattuglia della G.N.R. fermava il capo- rale Giuseppe RIZZO, del 5o reggimento “S. Marco” di stanza a Savona, assentatosi arbitrariamente del proprio reparto.

16 agosto 1944 Notiziario del 21 agosto 1944, p. 25, CR Il 16 corrente, in Saluggia, una banda armata attaccava un distaccamento di 6 militi della G.N.R. Giunti immediatamente rinforzi, dopo lungo e duro combattimento, i no- stri, senza subire perdite, annientavano completamente la banda composta di 12 indivi- dui.

17 agosto 1944 Notiziario del 20 agosto 1944, p. 33, CR Il 17 corrente, elementi della G.N.R., in azione di rastrellamento nella zona fra Villata e Borgo Vercelli, catturavano 10 disertori e renitenti di leva. Notiziario del 23 agosto 1944, p. 15, AR Il 17 corrente, alle ore 14,40, in Carisio, tre banditi armati, penetrati nella stazione fer- roviaria, devastavano gli apparati telegrafici e telefonici e asportavano una cassetta di pronto soccorso. Notiziario del 29 agosto 1944, p. 12, AR Il 17 corrente, alle ore 10,30, in Buronzo, un bandito armato si presentava all’ufficio postelegrafonico, dove costringeva l’impiegato a consegnare la somma di lire 8.850. Notiziario del 30 agosto 1944, p. 26, CR Il 17 corrente, alle ore 22, in Ponderano, due sottufficiali della G.N.R. arrestavano il bandito Guido FREGUGLIA, detto “ALDO”, reo confesso dell’uccisione della fascista repubblicana Colombina DEL PIANO. Il giorno successivo il FREGUGLIA veniva impiccato nei pressi dell’abitazione della DEL PIANO.

18 agosto 1944 Notiziario del 18 agosto 1944, pp. 1-3, OP Il corso della guerra su tutti i fronti ha orientato la maggioranza della popolazione, che manifesta sempre sentimenti filo-inglesi, nel senso che le contromisure dell’Asse non

118 possono modificare favorevolmente la situazione militare, di fronte alle enormi possibi- lità di mezzi e di uomini degli alleati. Pertanto, è convinzione quasi generale che la guerra in Europa avrà termine prima del prossimo autunno, con la sconfitta della Germania. A questo orientamento dell’opinio- ne pubblica non partecipano l’esigua minoranza fascista e gli elementi ancora animati da amor di patria, la cui fiducia nella potenza delle armi tedesche, e nel concorso delle rinnovate forze armate italiane, si mantiene salda. Dalla provincia sono passati reparti delle divisioni italiane rientrate dalla Germania. Ammirate la prestanza, la disciplina, la fede di queste truppe, le quali, con l’esempio e con i fatti, hanno impartito utili lezioni specialmente alla massa degli ufficiali il cui com- portamento, o per ragioni d’interesse o per altri motivi, non è consono all’era presente. L’attività criminosa delle bande continua. Si spera che i rastrellamenti in corso possano eliminare, o quanto meno ridurre, il pericolo costituito da questi fuorilegge che paraliz- zano la vita della provincia. La propaganda sovversiva e antinazionale, svolta da cellule comuniste, trova fertile ter- reno fra le masse, sfruttando i motivi di malcontento che, purtroppo, esistono, voci per le difficoltà alimentari, voci per le condizioni, invero deplorevoli, della sicurezza pubblica. Sempre sentita è la mancata ed irregolare distribuzione dei generi di prima necessità, ed in special modo la mancanza dei grassi. L’affluire sul mercato di una discreta quantità di verdura e frutta ha migliorato la situa- zione alimentare del capoluogo e della bassa provincia. Al contrario, in Valsesia ed in Val Sessera la popolazione soffre terribilmente per la totale mancanza di generi di prima necessità dovuta alle interruzioni delle vie di comunicazione, provocate dai banditi, i quali, compiono, inoltre, audaci grassazioni, sequestri di merci e di persone. Notiziario del 18 agosto 1944, p. 6, AS Nei giorni scorsi, in Vercelli, veniva rinvenuto un manifestino del sedicente partito so- cialista italiano di unità proletaria nel quale si dice che la guerra volge all’epilogo mentre le forze soffocatrici della libertà stanno soccombendo. Si invitano inoltre gli operai ad opporsi alla deportazione. Notiziario del 24 agosto 1944, p. 14, AR Il 18 corrente, in Vigliano Biellese, alcuni banditi armati catturavano la fascista repub- blicana Colombina DELPIANO. Più tardi i banditi facevano pervenire al comando della G.N.R., una lettera invitante a rilasciare numerosi banditi arrestati il giorno precedente in cambio della DELPIANO. Poiché gli ostaggi non erano stati rilasciati, dopo un’ora i banditi facevano sapere che avevano giustiziato la predetta e chiedevano la somma di 10 milioni di lire per la resti- tuzione del cadavere; inoltre i banditi uccidevano pure due volontari delle SS. italiane. Per rappresaglia venivano fucilati 24 appartenenti a bande sovversive. Notiziario del 26 agosto 1944, p. 11, AR Il 18 corrente, alle ore 22,30 in frazione S. Giacomo del comune di Livorno Ferraris, sette banditi armati costringevano tale Umberto PIAZZA a consegnare loro una moto- cicletta. Successivamente i malviventi rapinavano di altra motocicletta tale Luigi DEL SIGNORE. Notiziario del 1 settembre 1944, p. 19, AR Il 18 agosto u. s. verso le ore 13,15, in località cascina “Prussia” del comune di Buron-

119 zo, due banditi armati imponevano al pioniere Erminio LORIO, in breve licenza, la con- segna del moschetto e delle munizioni. Il militare rientrava la sera stessa al proprio reparto.

19 agosto 1944 Notiziario del 23 agosto 1944, p. 25, CR Dal 16 al 19 corrente, un plotone della G.N.R. al comando del S. Tenente GAMBARA, effettuava un rastrellamento nella zona di Vitignè del comune di Romagnano Sesia [sic, ma Vettignè, frazione di Santhià]. Nell’azione, i militi riuscivano a liberare 5 legionari e 5 soldati germanici, precedente- mente prelevati dai banditi, ed a catturare un disertore. Nessuna perdita da parte nostra. Notiziario del 24 agosto 1944, p. 15, AR Il 19 corrente, alle ore 10, in Borgo d’Ale, 20 banditi armati penetravano nella filiale della Banca Popolare di Novara e costringevano il direttore a consegnare loro la somma di lire 450 mila. Notiziario del 25 agosto 1944, p. 18, AR Il 19 corrente, fra le stazioni ferroviarie di Santhià e S. Germano, ignoti sabotatori, mediante cariche esplosive, interrompevano entrambi i binari. Notiziario del 1 settembre 1944, p. 19, AR Il 19 agosto u.s., verso le ore 11, in località Piazza Castello del comune di Buronzo, due banditi armati imponevano al bersagliere Carlo ROBBIANO, in breve licenza, la conse- gna del moschetto e delle munizioni. Notiziario del 2 settembre 1944, p. 21, AR-CR Il 19 agosto u. s., verso le ore 22, nei pressi di Favignano [Pavignano], due sottuffi- ciali della G.N.R. arrestavano due banditi. I due sottufficiali, continuando poi l’azione, insieme con elementi germanici, per la cattura di altri banditi, furono costretti a fare uso delle armi contro gli arrestati che si erano dati alla fuga. Uno dei fuggitivi rimaneva ucciso; l’altro, sebbene ferito, riusciva a dileguarsi.

20 agosto 1944 Notiziario del 24 agosto 1944, p. 22, CR Il 20 corrente, in Borgo d’Alex (sic), militi della G.N.R. arrestavano certo Guerrino SANTINI, renitente di leva. Notiziario del 2 settembre 1944, p. 21, AR-CR Il 20 agosto u.s., alle ore 10, in Cossato, due banditi armati penetravano nell’abitazione della famiglia PORRINO al fine di prelevare i fratelli Bruno e Dante PORRINO, che reagivano a colpi d’arma da fuoco. Un bandito rimaneva ucciso; l’altro riusciva a darsi alla fuga. Notiziario del 13 settembre 1944, p. 21, AR-CR Il 20 agosto u. s., in Santhià, elementi dell’U.P.I. della G.N.R. arrestavano tale Alfio BERNASCONI renitente di leva ed appartenente a bande armate.

21 agosto 1944 Notiziario del 2 settembre 1944, p. 21, AR-CR Il 21 agosto u.s., alle ore 14, in Occhieppo Superiore, due sottufficiali della G.N.R.

120 arrestavano certo Severo MOSCA, comunista, già confinato politico, responsabile di minacce nei confronti di fascisti. Notiziario del 6 settembre 1944, p. 76, AR-CR Il 21 agosto u.s., alle ore 17,20, in Mongrando 4 banditi sparavano una raffica di mitra contro il vicebrigadiere GRAVELLO, ferendolo alla guancia sinistra. Notiziario del 9 settembre 1944, p. 12, AR-CR Il 21 agosto u. s., elementi della compagnia O.P. della G.N.R. di Vercelli, effettuavano un’azione di rastrellamento nella zona Salussola - Massazza - Vergnasco - Verrone - Benna - Dorzano, durante la quale venivano catturati un bandito e 7 renitenti alla leva.

22 agosto 1944 Notiziario del 6 settembre 1944, p. 16, AR-CR Il 22 agosto alle ore 22,20, in Mongrando, un gruppo di banditi sparava alcune raffiche di armi automatiche contro un’automobile della G.N.R. e un’autovettura della SS ger- manica, ferendo alla testa un legionario italiano delle SS e il milite FIORETTI del co- mando provinciale di Vercelli.

23 agosto 1944 Notiziario del 23 agosto 1944, pp. 24-25, CR Nello scorso mese di luglio, in Valsesia, la 1a e la 2a compagnia del 1o Btg. d’assalto della legione G.N.R. “Pontida” con la 6a compagnia del 2o reggimento SS. polizei ger- manica, hanno svolto un’azione di rastrellamento intesa a liberare la zona dai banditi che si erano resi quasi padroni assoluti della vallata. L’operazione, che non è ancora terminata, lunga e difficile per le difficoltà del terreno e il numero dei banditi (si parla di 6 o 7 mila uomini) ha richiesto uno sforzo non lieve. Per tutti i 31 giorni del mese non è stata data tregua ai fuori legge che sono stati spinti sempre più a nord subendo gravi perdite, accertate in 112 morti, 158 prigionieri e 62 feriti oltre ai numerosissimi altri che i banditi hanno portato con loro. Molti i fortini distrutti e numeroso il bottino d’armi, munizioni e viveri. Da parte nostra si lamentano 5 morti, 5 feriti e 1 disperso tra italiani e tedeschi. Notiziario del 2 settembre 1944, p. 20, AR-CR Il 23 agosto u. s., alle ore 17,30, in Buronzo, due banditi armati asportavano l’apparato telefonico dall’ufficio comunale. Notiziario del 13 ottobre 1944, p. 36, A PRO-MEMORIA PER IL CAPO DI S.M. DELLA G.N.R. Fonte fiduciaria segnala che il 23 agosto u.s. trovandosi nella stazione di NOVARA, venne avvicinata da tale Lina ARIOSSI la quale, dopo aver chiacchierato del più e del meno, cominciò a parlare di politica, esaltando il Fascismo ed asserendo di essere ve- nuta a conoscenza, da persone degne di fede che il DUCE è stato ferito alla testa, ferita che lo avrebbe reso demente. La ARIOSSI ha poi affermato che, pur non essendo iscritta al P.F.R., frequenta la sede del gruppo Sciesa di MILANO, ove ha una conoscente. Ha dichiarato di essere stata impiegata in MILANO e di avere abbandonato l’impiego “per- ché troppo conosciuta” e che quando ha occasione di tornare in detta città, cambia continuamente alloggio e che in quel momento era diretta a PARMA, da dove si sarebbe recata a PIACENZA e a MILANO per poi fermarsi a BIELLA (VERCELLI), ove ha la propria residenza in via Serralunga n. 17, presso tale GUARNIERI.

121 La ARIOSSI ha inoltre destato sospetti per il fatto che, durante il viaggio da NOVARA a MILANO, per ben quattro volte domandò a un soldato - compagno occasionale di viaggio - l’indirizzo e notizie sullo stabilimento “PIRELLI”. È stato interessato in merito, per gli opportuni accertamenti, il comando del gruppo presidi della G.N.R. di BIELLA.

24 agosto 1944 Notiziario del 30 agosto 1944, p. 12, AR Il 24 corrente, in Buronzo, tre banditi armati si presentavano successivamente alle abi- tazioni di Pietro MARINONE, Nicola MERIANI e Maria DI FIANI, Ludovico CAR- TOTTI e Antonio GIALLOTTI estorcendo ad ognuno di essi un quantitativo di grano variante dai 2 ai 7 quintali. Da ultimo estorcevano al casaro Marcello POLLINI kg. 7 di burro. Notiziario del 2 settembre 1944, p. 20, AR-CR Il 24 agosto u. s., alle ore 19,30, in Buronzo, quattro banditi armati estorcevano un’au- tomobile a certo Giuseppe BONGIOVANNI. Notiziario del 7 settembre 1944, pp. 21-22, AR-CR Il 24 agosto u. s., alle ore 19, in Saluggia, 4 militi della G.N.R. aprivano il fuoco contro un’autovettura di banditi. Due fuorilegge venivano colpiti; un terzo bandito, dopo aver reagito a colpi d’arma da fuoco, riusciva a raccogliere un ferito e partire a tutta velocità con l’automezzo. L’altro ferito, favorito dall’accidentalità del terreno, riusciva a dileguarsi. Sul posto veniva rinvenuta abbandonata un’arma automatica. Notiziario del 9 settembre 1944, p. 12, AR-CR Il 24 agosto u. s., alle ore 13,30 in Cascina Marina 10 banditi armati asportavano dai magazzini della ditta RIZZONI quintali 30 di riso.

25 agosto 1944 Notiziario del 25 agosto 1944, pp. 3-4, OP La popolazione si mantiene politicamente apatica; i giovani non sentono, in generale, il richiamo della Patria in armi. Domina su tale situazione l’insistente deleteria attività dei banditi. La parte sana del popolo, valuta lo sforzo bellico sostenuto dall’alleata Germania e cre- de che essa saprà far fronte, con l’impiego di nuove armi, al dilagare degli eserciti ne- mici ed alla loro contingente preponderanza di mezzi. Questo stato d’animo rivela l’intima soddisfazione di ogni vero italiano di sapere pron- te, a dirigere questo sforzo, le rinate truppe repubblicane reduci dalla Germania, al comando del Maresciallo GRAZIANI. In alcune località - specie in quelle eminentemente agricole - la situazione alimentare è buona; in altre, specialmente nelle zone operative delle bande armate, è critica, perché i fuori legge intralciano gravemente la situazione economica della provincia ed affama- no la popolazione. La continua ascesa dei prezzi, specie nei generi di prima necessità, viene ad annullare i benefici apportati dagli aumenti dei salari e degli stipendi. L’attività delle bande è sempre in aumento, soprattutto nelle zone della Valsesia e Val- sessera, ove la popolazione è ostile al governo e alle istituzioni - palesemente assiste i

122 banditi, non solo fornendo loro quanto occorre, ma proteggendoli attivamente con l’omertà in tutti i casi di azione di rastrellamento delle forze di polizia.

26 agosto 1944 Notiziario del 26 agosto 1944, p. 11, AR Nei decorsi giorni, in Ceresito, alcuni banditi armati costringevano il negoziante Anto- nio MOLINARI a consegnare loro un autocarro. Notiziario del 26 agosto 1944, p. 34, CR Il Comando Provinciale della G.N.R. di Torino ha rintracciato e fatto arrestare tale Nunzio LONARDO, elemento antifascista e antinazionale. Il LONARDO è stato consegnato per il suo internamento in Germania alle S.S. tede- sche. Notiziario del 31 agosto 1944, pp. 13-14, AR Il 26 corrente, alle ore 20, fra Santhià e S. Germano Vercellese, a 6 metri dalla testata del ponte sul canale Cavour, alcuni banditi collocavano sotto i binari tre ordigni esplo- sivi. Il passaggio del treno merci 5308 ne provocava lo scoppio, ma pur essendo saltati metri 2,30 di binario il convoglio poteva proseguire normalmente. Il casellante, che abita vi- cino al luogo dell’attentato, prelevato con la moglie prima dell’attentato, veniva rila- sciato subito dopo.

27 agosto 1944 Notiziario del 3 settembre 1944, pp. 10-11, AR-CR Il 27 agosto u. s., in Borgo Vercelli, alcuni banditi penetravano nella stazione ferroviaria danneggiando l’apparato telefonico. I fuori legge, nell’allontanarsi, asportavano il nu- merario di cassa e due pile a secco del telefono selettivo. Il 27 agosto u. s. alle ore 20,30, tra le stazioni ferroviarie di Santhià e S. Germano Ver- cellese, al transito del treno 5308 esplodeva un ordigno che cagionava danni a una ro- taia. Il 27 agosto u. s., nella zona compresa fra la provincia di Vercelli e quella di Novara, militi della G.N.R., durante un’azione di rastrellamento, venivano a conflitto con due bande di fuori legge. Veniva recuperato ingente bottino. Da parte nostra un ferito. Notiziario del 9 settembre 1944, p. 12, AR-CR Il 27 agosto u. s., in Vigliano Biellese, alcuni banditi armati prelevavano dalle proprie abitazioni tre individui, perché filofascisti.

28 agosto 1944 Notiziario del 31 agosto 1944, p. 14, AR Nella notte sul 28 corrente, numerosi banditi armati si presentavano nella stazione fer- roviaria di Borgo Vercelli, costringendo il capo stazione a consegnare loro la somma di L. 2.303 e un numerario di cassa. I banditi si allontanavano dopo aver danneggiato gli apparati telefonici. Notiziario del 3 settembre 1944, p. 11, AR-CR Il 28 agosto u. s., fra le stazioni ferroviarie di Santhià e Capuro (? sic), ignoti sabotatori sbullonavano un tratto di rotaia. Un treno deviava e la locomotiva si capovolgeva.

123 29 agosto 1944 Notiziario del 5 settembre 1944, p. 11, AR-CR Il 29 agosto u. s., alle ore 14,30, fra Salussola e Vergnasco, nei pressi del casello n. 12, ignoti banditi armati imponevano l’arresto del treno 15. Fatta staccare la locomotiva, la lanciavano verso Biella, senza il personale. Poco dopo si udiva una forte detonazione con la rottura della rotaia, per circa due metri, che venivano superati dalla locomotiva stessa. La macchina poteva essere arrestata nella stazione di Candelo da quel capo stazione. Notiziario dell’11 settembre 1944, p. 15, AR-CR Il 29 agosto u.s., in Santhià, alcuni banditi armati prelevavano, da un caseificio del luo- go kg. 150 di formaggio e quintali 6 di zucchero. Da un altro caseificio gli stessi banditi, asportavano kg. 104 di burro e 70 di formaggio.

30 agosto 1944 Notiziario del 30 agosto 1944, p. 12, AR Novara. Il Comando della G.N.R. di frontiera di Santhià comunica che, il transito fer- roviario nella Valle Ossola è completamente e quotidianamente controllato dai banditi. I fuori legge eseguono minuziose perquisizioni e controllano i documenti ai passeggeri per accertare se fra essi vi sono militi della Guardia in abito civile, i quali, in tal caso, sono prelevati. Notiziario del 9 settembre 1944, p. 12, AR-CR Dal 27 al 30 agosto u.s., nelle zone di Castelletto Cervo, Buronzo, S. Giacomo del Bosco e Roasio una pattuglia della G.N.R. e una di militi germanici effettuavano un rastrella- mento che portava alla cattura di 7 renitenti, al ferimento di alcuni banditi ed al ricupero di armi e di materiale vario. Notiziario del 10 settembre 1944, p. 16, AR-CR Il 30 agosto u. s., alle ore 21, in Vercelli, 20 banditi armati, penetrati attraverso il muro di cinta della caserma della guardia di Finanza, riuscivano a immobilizzare tutti i milita- ri. Dopo aver danneggiato l’apparato telefonico, i banditi s’impossessavano di 25 mo- schetti, 9 pistole, una cassa di munizioni e alcune coperte. Notiziario del 12 settembre 1944, p. 21, AR-CR Il 30 agosto u. s., in Carisio, alcuni banditi facevano irruzione nei locali del municipio e asportavano dagli uffici la somma di lire 7.000, oggetti di cancelleria e una borsa di pelle; quindi distruggevano tutti gli incartamenti dell’ufficio accertamenti agricoli. Gli stessi fuori legge si presentavano all’ufficio postale rendendo inservibile l’apparato telefonico.

31 agosto 1944 Notiziario del 5 settembre 1944, p. 12, AR-CR Il 31 agosto u.s., un plotone del comando provinciale G.N.R. di Vercelli effettuava un rastrellamento nella zona dell’alto Vercellese. Nel corso dell’operazione due pattuglie di fuori legge venivano volte in fuga ed erano catturati 7 renitenti alla leva. È da presumere che i banditi abbiano avuto delle perdite. Notiziario del 13 settembre 1944, p. 20, AR-CR Il 31 agosto u. s., nel comune di Buronzo, un gruppo di banditi, presentatosi alla Casci- na Colombara, imponeva la consegna di un cavallo.

124 Notiziario del 15 settembre 1944, p. 13, AR-CR Il 31 agosto u. s., alle ore 13,30 in Lenta, quattro banditi armati asportavano dal posto di assistenza veicoli della Fiat, un camioncino 1100.

2 settembre 1944 Notiziario del 6 settembre 1944, p. 34, A PRO-MEMORIA PER IL DUCE E CAPO DI S.M. DELLA G.N.R. […] Il 2 corrente, nella zona di CRESCENTINO (VERCELLI), una compagnia delle Brigate Nere di Vercelli, ha effettuato un rastrellamento per ricercare due gregari, cat- turati dai banditi il giorno precedente. Durante l’operazione sono stati prelevati 30 ostaggi. Notiziario del 7 settembre 1944, pp. 21-22, AR-CR Il 2 corrente, in Ghislarengo, alcuni banditi armati penetravano nella cabina telefonica del posto pubblico, asportando l’apparecchio, che veniva poi abbandonato nella piazza del paese. Il 2 corrente, alle ore 5, in Ghislarengo, alcuni banditi armati penetrati nell’abitazione del colono Carlo MORINARI, asportavano kg. 45 di burro. Il mattino del 2 corrente, alcuni banditi armati si recavano nel comune di Ronco Bielle- se, protestando perché la popolazione aveva strappato dai muri alcuni manifestini di propaganda sovversiva. I banditi venivano però accolti ostilmente, specialmente da parte di numerose donne, e costretti alla fuga sotto una gragnuola di sassate.

3 settembre 1944 Notiziario del 3 settembre 1944, p. 11, AR-CR Nei decorsi giorni, nei pressi di Storne [Strona] numerosi banditi attaccavano un auto- carro con a bordo militi della G.N.R. Durante il combattimento il milite Franco PARET- TI cadeva eroicamente. Due banditi rimanevano uccisi Notiziario del 7 settembre 1944, p. 21, AR-CR Il 3 corrente, alle ore 23,10, al km. 66,100 della linea ferroviaria Torino-Novara, al passaggio del treno 1217, scoppiavano 4 ordigni, che cagionavano la rottura di 3 metri di binario. Notiziario del 10 settembre 1944, p. 16, AR-CR Il 3 corrente, alle ore 22,10, tra le stazioni di Olcenengo e S. Germano al transito del treno 1217 esplodeva un ordigno che causava l’interruzione di entrambi i binari. Nes- sun danno al convoglio. Notiziario del 13 settembre 1944, p. 21, AR-CR Il 3 corrente, alle ore 14, in Santantonino (sic) di Saluggia, venivano arrestati, da militi della G.N.R. certo Giovanni ROLFO - ricercato - ed il disertore GILI LEVRA Felice.

4 settembre 1944 Notiziario del 4 settembre 1944, pp. 2-5, OP La situazione politica non è migliorata. La massa è sempre più avvelenata dalla propa- ganda sovversiva ed una piccola parte della popolazione è perplessa e sfiduciata, per l’andamento delle operazioni militari. Gran fede vi è ancora nella maggior parte dei fa- scisti, sebbene l’andamento della locale Federazione lasci molto a desiderare.

125 Lo sbarco nemico sulla grande rotabile della costa azzurra ha preoccupato molte per- sone che temono una eventuale avanzata su Ventimiglia con conseguente puntata su Cuneo e ciò anche in considerazione dell’apporto che le numerose bene armate bande di fuori legge potrebbero dare al nemico stesso. La Brigata Nera, la cui forza è salita a circa un centinaio di elementi fissi, svolge una discreta attività limitata per ora alla piana vercellese. Nei reparti della predetta Brigata serpeggia un certo malcontento, perché ai posti di comando sono stati assegnati ele- menti estranei alla provincia. È sempre oggetto di aspra critica la longanimità e la tolle- ranza che l’autorità prefettizia mostra verso elementi antifascisti che sono stati indicati come attivissimi favoreggiatori dei fuori legge. In realtà nel capoluogo ed a Biella vi sono numerosissimi elementi che continuano im- punemente ad avvelenare le masse ed a orientarle contro il Regime Repubblicano e contro gli alleati tedeschi. Se tali elementi venissero internati, la situazione politica se ne avvan- taggerebbe, forse, in modo decisivo. Nei giorni scorsi, quando la stampa accennava ad un probabile sbarco in Liguria, i prezzi del bestiame hanno subito un sensibile ribasso che non potrà, però, mantenersi dato che la cosa non è generale ma solo parziale e cioè in via di massima fra coloro che posseggono grandi quantità di bestiame. Questo però non ha migliorato la situazione alimentare generale che permane sempre difficile. La trebbiatura del grano ha incontrato serio ostacolo a causa delle minacce effettuate dai banditi nei confronti dei contadini e dei proprietari, molti dei quali, avvantaggiandosi di tali minacce, non hanno conferito all’ammasso il quantitativo dovuto. La situazione alimentare della Valsesia e del Biellese è sempre molto grave perché i de- positi ed i magazzini dei viveri vengono quasi quotidianamente svaligiati dai banditi. Le buone impressioni sulle divisioni italiane giunte dalla Germania permangono ed i di- sfattisti si sono ormai convinti che la maggior parte dei nuovi soldati della Repubblica non si lasciano trascinare dalla loro subdola propaganda e commentano il fatto dicendo che ormai quei ragazzi “sono guasti”. Salvo le debite eccezioni, la truppa e gli ufficiali dell’Esercito di stanza a Vercelli, non danno alcun affidamento; in genere tutti mostrano un’accentuata aridità spirituale. Lo slancio e l’entusiasmo di cui danno prova i militari dei reparti rientrati dalla Germa- nia è per loro motivo di dileggio e sarcasmo. Questa è la conseguenza della mancata azione di propaganda nei distretti, depositi e caserme, dove si ha la sensazione che si sia invece svolta un’opera deprimente. L’attività dei banditi che infestano la Valsesia, il Biellese e la zona pedemontana è sem- pre molto intensa. L’esiguità delle forze preposte ai rastrellamenti non può mutare la situazione, che man- tiene in continuo allarme quelle famiglie di sentimenti patriottici che non hanno avuto la possibilità di sfollare dai loro paesi. Continuano le solite rapine, grassazioni, prelievi, uccisione da parte dei fuori legge che hanno estesa la loro azione anche nei centri della piana Vercellese. L’attività sovversiva continua a svolgersi in tutta la provincia con un’intensità preoc- cupante. La connivenza della popolazione rende più difficile la possibilità di individuar- ne gli esponenti. Tale attività riesce di grande aiuto ai banditi che sono convinti di pote- re, alla fine, prevalere sui fascisti e sui tedeschi. Manifestini sovversivi incitano conti- nuamente la popolazione contro i fascisti, i loro simpatizzanti e i tedeschi.

126 Contro questa attività sanguinaria è sorto un partito clandestino che, esaltando gli ex combattenti, invita tutti gli italiani alla pace ed alla concordia allo scopo di cacciare lo straniero che occupa l’Italia del nord e quello che occupa l’Italia del sud. D’altro canto, il “Fronte della Gioventù” prosegue la sua intensa propaganda con ma- nifestini, scritti, giornali e non tralascia anche il più piccolo avvenimento per incitare gli italiani alla rivolta. Notiziario dell’8 settembre 1944, p. 10, AR-CR Il 4 corrente, fra le stazioni ferroviarie di Santhià e S. Germano Vercellese, ignoti ban- diti facevano esplodere alcuni ordigni, che causavano la rottura dei binari in sette punti diversi. Notiziario del 12 settembre 1944, p. 52, A SPECCHIO delle incursioni aeree (segnalazioni pervenute in data 11 settembre 1944 - XXII). 4-9. Vercelli (Vercelli) ore 1 - sgancio di bombe nella periferia della città. Sono stati causati danni agli impianti ferroviari e allo stabilimento “Chatillon”. Nessuna vittima. 4-9. Trino Vercellese (Vercelli). Ore 1 - sgancio di bombe nella periferia causando dan- ni a un autocarro e 6 feriti civili. Notiziario del 13 settembre 1944, p. 21, AR-CR Il 4 corrente, in Livorno Ferraris, elementi della G.N.R. arrestavano il renitente alla leva Antenore ROSSINI.

5 settembre 1944 Notiziario del 12 settembre 1944, p. 53, A SPECCHIO delle incursioni aeree (segnalazioni ricevute in data 11 settembre 1944- XXII). 5-9. Trino Vercellese (Vercelli) ore 1,30 - sgancio di bombe sull’abitato. Colpito e dan- neggiato il Convento delle Domenicane. Sotto le macerie sono stati estratti 4 morti e 8 feriti. Notiziario del 13 settembre 1944, p. 20, AR-CR Il 5 corrente in Buronzo, alcuni banditi armati fermavano un autocarro della ditta Pietro BORRI, carico di grano, costringendo l’autista a consegnare loro quintali 50 di detto cereale.

6 settembre 1944 Notiziario del 15 settembre 1944, pp. 14-15, AR-CR Il 6 corrente, alle ore 17,30, fra Cigliano e Villareggia, 30 banditi armati fermavano un autocarro delle forze armate tedesche e catturavano un ufficiale e un soldato germani- co, nonché due militari italiani. Nella zona di Villareggia, per rappresaglia, venivano fermati 24 ostaggi. Il 6 corrente, alle prime ore del mattino, in Buronzo, un gruppo di banditi armati, pre- sentatisi nell’abitazione di certo Francesco MORELLO, costringevano questi a conse- gnare loro 75 quintali di grano. Il 6 corrente, nei pressi di Crescentino, 8 banditi armati rapinavano di una motocicletta certo Ferdinando IMBERTI. Il 6 corrente, in Moncrivello, elementi della G.N.R. fermavano il renitente Giuseppe MASSARA, cl. 1923.

127 Notiziario del 20 settembre 1944, p. 11, AR-CR Il 6 corrente, in Buronzo, un gruppo di banditi si presentava alla ditta f.lli CERRI dalla quale asportavano kg. 100 (?) di burro.

7 settembre 1944 Notiziario del 13 settembre 1944, pp. 20-21, AR-CR Il 7 corrente alle ore una, in Vercelli, 40 banditi armati catturavano 2 militi della polizia ferroviaria. Successivamente assalivano il posto di blocco di Porta Olcenengo, ove catturavano 9 militari del 6o comando provinciale, con armamento ed equipaggiamento. Il 7 corrente, alle ore 15, fra le stazioni ferroviarie di Bianzè e Tronzano Vercellese, alcuni banditi, mediante ordigni esplosivi, facevano deragliare un treno della croce ros- sa tedesca. In seguito al rovesciamento di qualche vagone rimanevano feriti leggermente 12 militari tedeschi. Notiziario del 15 settembre 1944, p. 14, AR-CR Il 7 corrente, alle ore 11,30, in Buronzo, un gruppo di banditi armati asportava dai locali della ditta F.lli DELLA GIOVANNA 20 quintali di riso.

8 settembre 1944 Notiziario del 15 settembre 1944, p. 15, AR L’8 corrente, alle ore 17, in Buronzo, un gruppo di banditi estorceva a certi Bruno GIVONE e Giovanni MORELLO due motociclette.

9 settembre 1944 Notiziario del 14 settembre 1944, p. 50, A SPECCHIO delle incursioni aeree (segnalazioni pervenute in data 13 settembre 1944 - XXII) 9-9. Salussola (Vercelli). Ore 8 - mitragliamento da parte di alcuni ribelli, contro un treno, ferendo due militari tedeschi e un civile.

11 settembre 1944 Notiziario dell’11 settembre 1944, pp. 2-6, OP Novara [...] In questi ultimi giorni il comando Moscatelli si è trasferito temporanea- mente in una località situata fra Trarego e Cannero e ciò pare sia in relazione al rientro dalla Svizzera di 400 banditi, armati di tutto punto con armi pesanti e cannoni o di altri che rientreranno a giorni. Essi appartenevano alla disciolta IV armata e in Svizzera han- no continuato ad addestrarsi con il beneplacito delle autorità federali. Questa formazione si è prefissa lo scopo dell’occupazione della zona del lago Maggiore fino alla Valsesia. [...] Così, mentre il comando operativo resta al Moscatelli, a capo di stato maggiore è stato chiamato un certo Biancardi (ex maggiore di (...?) Gerolamo (...?) già organizzatore di bande in provincia di Varese); sovraintendente fra le due bri- gate è stato nominato un generale che si fa chiamare Barbis; all’inquadramento del gruppo è stato adibito un certo tenente Gino, di origine straniera, che parla diverse lingue, com- presa quella inglese. [...] Il 9 agosto u. s., è giunto a Bannio, proveniente da Fobello (Valsesia), ove si troverebbe il Moscatelli, un ufficiale australiano, che passa per il braccio destro, per accompagna-

128 re in quella località quattro ufficiali inglesi giunti nella mattinata dalla Svizzera. Gli uffi- ciali in questione vestivano l’abito civile e, oltre alle armi, possedevano lo zaino. Per tutta la giornata e parte della notte successiva fecero baldoria nella villa anzidetta. Verso le ore 12,10 del dieci agosto i cinque banditi si misero in viaggio scortati da una decina di banditi. Restano invariate le bande: [ ...] - banda del tenente Rastelli di 20 uomini nella zona di Romagnano. - altro gruppo di fuori legge ha il quartiere generale fra Cavaglio e Fontaneto e precisa- mente presso la Cascina “La Cacciana” comandato da un tenente a nome Bruno. - una banda di poca consistenza ma molto attiva si è formata nella zona tra Valduggia e Soliva e Soriso, comandata dal tenente Arrigo GRUPPI architetto, soprannominato il “Moro”, figlio del direttore generale dello stabilimento torcitura di Borgomanero. [...] Notiziario dell’11 settembre 1944, p. 44, A PRO-MEMORIA PER IL CAPO DI S.M. Prima che il 1o battaglione d’assalto “Pontida” si trasferisse da VERCELLI per la zona d’operazioni antibande, il comandante la 4a compagnia dispose che alla base della com- pagnia stessa, coi materiali in carico, rimanessero il milite Giovanni BARCA e l’allievo milite Luciano BERTARELLI, quali consegnatari. A costoro si aggiunse poi anche l’al- lievo milite Giovanni CAPOZZI rientrato dall’ospedale in poco buone condizioni di sa- lute. Eludendo qualsiasi sorveglianza e con vera arte di delinquenti i tre riuscirono nel giro di pochi giorni ad asportare dal magazzino e a vendere a terzi buona parte del materiale di vestiario ed equipaggiamento in dotazione alla compagnia. Nel medesimo giro di tempo asportarono e cedettero a individui, che si suppongono emissari di formazioni banditi- stiche, materiali d’armamento e vari, come è specificato nell’elenco seguente: - elmetti in metallo 18 - pugnali 16 - moschetti cavalleria mod. 38 14 - cinghie cuoio per detti 14 - bottoni gemelli 14 - giberne di cuoio 12 - cinturini per giberne 32 - spallacci con ganci 24 - cinghiette cuoio per zaino 80 - spallacci cuoio per cass. 8 paia - supp. val. per tiro antiaereo mitr. 37 1 - accessori per detta 1 - pistole a rotazione calibri vari 5 - pistole a rotazione mod. 89 1 - radio “Geloso” 5 valvole 1 - lampada da tavolo uso ufficio 1 - altoparlante supplementare 1 - lampada da notte 1 - stivaloni cuoio nuovi di proprietà S. Tenente GIANNINI 1 paia - valigia fibra di proprietà S. Tenente GIANNINI contenuto vario per Lire 2.000 Dopo le loro malefatte, nell’imminenza di essere scoperti, i tre si davano alla latitanza, asportando il loro completo armamento ed equipaggiamento. Sono in corso indagini per assicurare alla giustizia i tre disertori. Notiziario del 15 settembre 1944, p. 15, AR-CR L’11 corrente, alle ore 12,30, fra Livorno Ferraris e Bianzè, alcuni banditi mediante or- digni esplosivi, danneggiavano entrambi i binari della linea ferroviaria Milano-Torino. Notiziario del 20 settembre 1944, p. 11, AR-CR L’11 corrente, alle ore 0, in Buronzo, un gruppo di banditi armati asportava, alla ditta f.lli (...?) q.li 16 di grano. Notiziario del 21 settembre 1944, p. 14, AR-CR L’11 corrente alle ore 16, in località “Caselle” di Mottalciata, un’autovettura con a bor-

129 do alcuni militi della G.N.R. veniva attaccata da diversi banditi. La pronta reazione dei legionari metteva in fuga gli avversari. Sembra che tre malviventi siano rimasti feriti.

12 settembre 1944 Notiziario del 13 settembre 1944, p. 45, A SPECCHIO delle incursioni aeree (segnalazioni pervenute in data 12 settembre 1944 - XXII) Vercelli (Vercelli) ore 11,30 - mitragliamento contro un treno merci, lungo la linea Ca- sale Monf.-Vercelli. Danneggiati alcuni carri; un morto ed alcuni feriti fra macchinisti e personale militare germanico di scorta. Notiziario del 20 settembre 1944, p. 12, AR-CR Il 12 corrente, alle ore 22,30, in Ronchi del comune di Cigliano, un gruppo di banditi armati si presentava all’abitazione di tale Giuseppe (...?) e si facevano consegnare la somma di lire 3.500 e documenti vari.

13 settembre 1944 Notiziario del 1 ottobre 1944, p. 10, AR-CR Il 13 settembre u. s., alle ore 21, circa, in Ghislarengo, 3 banditi armati asportavano a certo Pietro TOSCANI un camioncino Fiat 500. Notiziario del 7 ottobre 1944, p. 19, AR-CR I1 13 settembre u. s., al posto di blocco sulla nazionale Arona-Santhià, banditi favoriti dall’oscurità, aprivano il fuoco contro una pattuglia della G.N.R. di frontiera uccidendo il capo pattuglia ed un milite e ferendone un terzo leggermente.

14 settembre 1944 Notiziario del 21 settembre 1944, p. 14, AR-CR Il 14 corrente, verso le ore 10,30, in Cigliano, numerosi banditi catturavano 3 militi della G.N.R. Notiziario del 12 ottobre 1944, p. 13, AR-CR Il 14 settembre u.s., nei pressi di Crosa, un autocarro adibito a trasporto di stoffe per conto delle FF.AA. germaniche veniva attaccato improvvisamente dai banditi. Rimaneva ucciso l’allievo milite della G.N.R. Fausto MILANESI e feriti altri quattro militi, oltre a quattro militari germanici. Nel conflitto che ne seguiva, rimanevano pro- babilmente uccisi quattro banditi e altri feriti.

15 settembre 1944 Notiziario dell’8 ottobre 1944, p. 19, AR Il 15 settembre u. s., in Vigliano Biellese, numerosi banditi assalivano e prelevavano il milite della G.N.R. Luigi RIVA. Notiziario del 13 ottobre 1944, p. 15, AR-CR Il 15 settembre u. s., alle ore 18, in Roasio, alcuni banditi armati asportavano dal mu- nicipio tre macchine da scrivere.

18 settembre 1944 Notiziario dell’8 ottobre 1944, p. 20, AR Il 18 settembre u.s., alle ore 14 e alle ore 21, numerosi banditi attaccavano i presidi

130 della G.N.R. di Valle Mosso. Entrambi gli attacchi venivano frustrati dalla pronta rea- zione dei legionari. Notiziario del 25 ottobre 1944, p. 8, AR-CR Giunge ora notizia che, il 18 settembre u. s. in Salussola, due banditi armati asportava- no l’apparecchio telegrafico del locale ufficio postale.

19 settembre 1944 Notiziario del 1 ottobre 1944, p. 10, AR-CR Il 19 settembre u. s., in Crescentino, alcuni banditi appostati lungo la strada sparavano contro un reparto tedesco ivi transitante, uccidendo due militari germanici e ferendone un altro. In azione di rappresaglia effettuata dal predetto reparto venivano incendiate 20 case. Notiziario del 15 ottobre 1944, p. 12, AR-CR Il 19 settembre u.s., in Verrone, tre banditi armati si presentavano nella casa colonica di certo Aldo BOCCATELLI imponendo all’autista Giuseppe BONA di consegnane loro il motofurgoncino. L’automezzo veniva poi rinvenuto abbandonato in un bosco.

20 settembre 1944 Notiziario del 4 ottobre 1944, p. 14, AR-CR Il 20 settembre u.s., in Buronzo, un gruppo di banditi armati, presentatisi all’agricolto- re Giacinto BOSA, gli imponevano la consegna di litri 80 di benzina assegnatagli per la trebbiatura del riso.

21 settembre 1944 Notiziario del 6 ottobre 1944, p. 16, AR-CR Il 21 settembre u.s., in Santhià, elementi dell’U.P.I. della G.N.R. arrestavano certa Costanza TOPASSO, sospettata di intelligenza col nemico e perché trovata in possesso di libelli antinazionali. Notiziario dell’8 ottobre 1944, p. 20, AR Il 21 settembre u. s., numerosi banditi attaccavano la postazione di bivio Tollegno. I militi reagivano energicamente, ma venivano sopraffatti dalle preponderanti forze at- taccanti che catturavano due militi. Notiziario del 12 ottobre 1944, p. 13, AR-CR Il 21 settembre u.s., alle ore 22, in Verrone, due banditi armati si presentavano nella cascina “Biglia”, costringendo i proprietari a consegnare loro le cartoline di precetta- zione per la consegna all’ammasso di bovini.

22 settembre 1944 Notiziario dell’8 ottobre 1944, pp. 20-21, AR Il 22 settembre u. s., alle ore 22, numerosi banditi attaccavano il presidio della G.N.R. di Andorno Micca. I legionari reagivano energicamente, riuscendo con l’aiuto di rin- forzi prontamente sopraggiunti, a mettere in fuga gli attaccanti. Non si lamentano perdite. Si presume che i banditi abbiano avuto numerose perdite. Notiziario del 12 ottobre 1944, p. 14, AR Il 22 settembre u.s., alle ore 17, nello scalo ferroviario di Salussola, banditi armati per- quisivano i viaggiatori del treno in sosta 264 e catturavano un militare.

131 Notiziario del 14 ottobre 1944, p. 13, AR-CR Il 22 settembre u.s., in Carisio, due banditi armati si presentavano nel caseificio di cer- to Remo Cerri donde asportavano kg. 31 di burro.

23 settembre 1944 Notiziario del 1 ottobre 1944, p. 11, AR-CR Il 23 settembre u.s., sulla linea ferroviaria Torino-Milano e precisamente al km. 51 banditi, mediante cariche esplosive, danneggiavano 25 metri di binario sul ponte canale Cavour. Il 23 settembre u.s., alle ore 17, in Casanova Elvo, 4 banditi in uniforme militare, si presentavano al segretario comunale e, con la minaccia delle armi, lo obbligavano ad aprire la caserma del soppresso distaccamento della G.N.R. donde asportavano 8 (?) coperte di proprietà del fornitore del casermaggio. Notiziario del 1 ottobre 1944, p. 13, AR-CR Il 23 settembre u.s., alle ore 19, a 15 km. da Vercelli sulla strada per Torino, alcuni banditi attaccavano un automezzo con a bordo alcuni legionari della G.N.R. Con pronta reazione i militi sventavano l’attacco e mettevano in fuga i fuori legge, due dei quali rimanevano uccisi. Da parte nostra un ferito grave. Venivano ricuperati: un moschetto, 3 bombe a mano e munizioni varie. Notiziario dell’8 ottobre 1944, p. 21, AR Il 23 settembre u. s., tra Murzano [Muzzano] e Graglia, una compagnia della G.N.R., unitamente ad elementi delle Brigate Nere, si scontrava con bande di fuori legge. Dopo violento fuoco i banditi si davano alla fuga. Da informazioni sicure risulta che i fuori legge hanno avuto diversi feriti tra cui uno molto grave. Da parte nostra non si lamentano perdite.

24 settembre 1944 Notiziario del 1 ottobre 1944, p. 11, AR-CR Il 24 settembre u.s., alle ore 22, in Salussola, alcuni banditi prelevavano dalla propria abitazione, ove trovavasi ammalato, l’allievo milite Mariano MARINA.

25 settembre 1944 Notiziario del 7 ottobre 1944, pp. 19-20, AR-CR Il 25 settembre u.s., alle ore 11, nei pressi di Alice Castello, mentre una pattuglia di militi della G.N.R. e delle SS tedesche rientrava da una perlustrazione, veniva improv- visamente attaccata da fuori legge. Nostre perdite: due morti e due dispersi, in seguito a reazione. Il 25 corrente u. s., in Gaglianico, il distaccamento della Brigata Nera di Biella, arresta- va il carabiniere disertore Eddio NUCCIO. Notiziario dell’8 ottobre 1944, p. 21, AR Il 25 settembre u. s., nella zona di Santhià - Carisio, elementi della G.N.R. catturavano il disertore Aldo SALUSSOLIA.

25-26 settembre 1944 Notiziario dell’8 ottobre 1944, p. 20, AR-CR Il 25 settembre u. s., nei pressi di Alice Castello, in un’imboscata tesa ad una nostra pattuglia, rimaneva ucciso il milite Giuseppe BENINI, gli altri tre militi venivano cattu-

132 rati. Il giorno successivo una pattuglia della G.N.R. rinveniva il cadavere di uno dei tre militi catturati.

26 settembre 1944 Notiziario del 5 ottobre 1944, p. 15, AR-CR Il 26 settembre u. s., durante la notte, nei pressi della stazione di Rovasenda, alcuni banditi, mediante ordigni esplosivi, danneggiavano cento metri della linea ferroviaria Biella-Novara. Notiziario del 7 ottobre 1944, p. 19, AR-CR Il 26 ottobre u. s. alle ore 14 circa, in Andorno Micca, alcuni banditi prelevavano il milite della G.N.R. Ciro MORENI. Notiziario del 14 ottobre 1944, p. 13, AR-CR Il 26 settembre u. s., in S. Giacomo, frazione del comune di Livorno Ferraris, alcuni banditi armati penetravano nell’abitazione di certo Francesco GIGLIOTTO, donde aspor- tavano generi alimentari, biancheria e denaro per un valore complessivo di circa 100.000 lire.

27 settembre 1944 Notiziario del 5 ottobre 1944, p. 13, AR-CR Il 27 settembre u. s., in Valle San Nicolao, militi della G.N.R. procedevano all’arresto del segretario comunale Francesco RAVIGLIONE, responsabile di aver partecipato per due volte ad un comizio comunista. Notiziario del 9 ottobre 1944, p. 14, AR-CR Il 27 settembre u. s., alle ore 1,50, in Torrione, frazione del comune di Costanzana, 2 banditi armati si presentavano nel caseificio di Giuseppe (...?) costringendo questi a consegnare loro un camioncino, 37 kg. di formaggio e 20 di burro. Il 27 settembre u. s., in Palazzolo, due banditi, penetrati nell’ufficio postale, asportava- no dalla cassa lire 6.900. Notiziario del 12 ottobre 1944, p. 14, AR-CR Il 27 settembre u. s., verso le ore 23,30, alcuni banditi uccidevano a colpi d’arma da fuoco il tenente della G.N.R. Giuseppe CITARRISTI mentre trovavasi a cena in un al- bergo di Santhià in compagnia di tre graduati. Notiziario del 23 ottobre 1944, p. 12, AR-CR Il 27 settembre u. s., elementi della G.N.R. della legione “Pontida”, in appostamento nella zona di Occhieppo, si scontravano con due pattuglie di fuori legge. Nello scontro un bandito rimaneva ucciso; 5 persone sospette venivano fermate.

28 settembre 1944 Notiziario del 4 ottobre 1944, p. 14, AR-CR Il 28 settembre u. s., elementi della G.N.R. in servizio di rastrellamento nelle zone di Piverone e Zimone, venivano a combattimento con una banda armata. Dopo aspro combattimento, durato circa 30 minuti, i banditi fuggivano portando seco le loro numerose perdite fra morti e feriti. Da parte nostra due legionari feriti. Notiziario del 5 ottobre 1944, pp. 13-14, AR-CR Il 28 settembre u.s. in Moncrivello, 4 banditi armati si presentavano al dirigente del

133 locale ammasso, costringendo questi a consegnare loro tre quintali di grano che paga- vano lire 1.050. Il 28 settembre u. s., nella zona Piverone e Zimone, due plotoni della G.N.R. effettua- rono un rastrellamento. Durante lo scontro con i banditi rimanevano feriti leggermente due militi; da parte avversaria le perdite debbono ritenersi numerose date le abbondanti tracce di sangue lasciate dai fuori legge in fuga. Venivano inoltre recuperati caricatori per fucile, una macchina da scrivere, una radio ricevente, 35 coperte da campo e alcu- ne paia di scarpe. Il 28 settembre u. s., nei pressi di Biella, elementi delle SS. tedesche uccidevano l’ex capitano del regio esercito Guido MANTEGAZZI, che aveva tentato di darsi alla fuga. Il MANTEGAZZI era membro del tribunale fuori legge di Montemucrone (sic). Notiziario del 13 ottobre 1944, p. 15, AR-CR Si è potuto accertare che le perdite inflitte ai banditi nella zona Zimone - Cerione (sic) ammontano a 6 morti e 12 feriti.

29 settembre 1944 Notiziario del 9 ottobre 1944, p. 15, AR-CR Il 29 settembre u. s., in Buronzo, alcuni banditi armati, penetrati nella cascina dell’agri- coltore Antonio CENA, costringevano questi a consegnare loro un bovino. Successiva- mente, gli stessi fuori legge, asportavano a certo Carlo MARGARA una motocicletta. Il 29 settembre in Buronzo, alcuni banditi armati penetravano nel caseificio dei fratelli CERRI, donde asportavano kg. 55 di burro. Il 29 settembre u. s., in Buronzo e Balocco, elementi della compagnia O.P. della G.N.R. arrestavano due banditi e un renitente alla leva.

30 settembre 1944 Notiziario dell’8 ottobre 1944, p. 47, A SPECCHIO delle incursioni aeree (segnalazioni pervenute in data 7 ottobre 1944 - XXII) 30-9 Vercelli (Vercelli). Ore 23,30 - azioni di mitragliamento contro automezzi traspor- tanti elementi della Brigata Nera di Vercelli. Quattro morti e sei feriti fra gli elementi stessi. Notiziario del 10 ottobre 1944, p. 12, AR-CR Il 30 settembre u. s., nei pressi di Trino Vercellese, un gruppo di banditi attaccava due autoambulanze e un’autovettura condotte da militari germanici, trasportando con loro un’autoambulanza, l’autovettura e i militi tedeschi. Poco dopo, un sottufficiale della G.N.R. e due elementi delle Brigate Nere mettevano in fuga gli stessi banditi che erano ritornati sul posto per impossessarsi dell’autoambulanza colà abbandonata. Notiziario del 23 ottobre 1944, p. 11, AR-CR Il 30 settembre u. s., in Lessona, numerosi banditi assalivano il locale presidio della G.N.R. e prelevavano tre militi.

1 ottobre 1944 Notiziario del 7 ottobre 19-44, pp. 19-20, AR-CR Il 1o corrente, alle ore 6,20 in territorio del comune di Borgo [Borgo Vercelli], alcuni banditi, mediante ordigni esplosivi, facevano deragliare una locomotiva e due vetture sulla linea ferroviaria Torino-Milano.

134 Notiziario dell’8 ottobre 1944, p. 47, A SPECCHIO delle incursioni aeree (segnalazioni pervenute in data 7 ottobre 1944 XXII) 1-10 Vercelli (Vercelli) ore 3,30 - mitragliamento sull’abitato. Nessun danno. Un morto e due feriti fra la popolazione. Notiziario dell’11 ottobre 1944, p. 19, AR-CR Il 1o corrente, alle ore 6,20, un ordigno posto sotto i binari sulla linea Torino-Milano, all’altezza di Borgo Vercelli, esplodeva causando il deragliamento di due vetture di un treno e la rottura di un tratto di binario. Nessuna vittima. Notiziario del 14 ottobre 1944, p. 13, AR-CR Il 1o corrente, in Arborio, alcuni banditi armati penetravano nel domicilio di certo Mi- chele BOGLIANO, costringendo questi a consegnare loro un bovino. Notiziario del 23 ottobre 1944, pp. 12-13, AR-CR Il 1o corrente, elementi della G.N.R. unitamente a reparti della Brigata Nera di Biella ed a militari germanici, effettuavano un’operazione di rastrellamento in Castello Mongi- vetto [Mongiovetto] e con la protezione delle armi pesanti, ed in seguito ad un attacco deciso, il Castello di Mongivetto veniva occupato dopo breve resistenza opposta dai banditi. Quattro banditi rimanevano uccisi ed altrettanti feriti: ricuperato molto materiale ed al- cuni capi di bestiame. Il Castello e gli stabili annessi venivano incendiati. Nessuna perdita da parte nostra.

2 ottobre 1944 Notiziario del 15 ottobre 1944, p. 12, AR-CR Il 2 corrente, in Biella, un ufficiale della G.N.R. fermava tre banditi che poi riuscivano a dileguarsi. Uno dei malviventi, nell’allontanarsi, sparava alcuni colpi d’arma da fuoco, andati a vuoto, contro l’ufficiale.

3 ottobre 1944 Notiziario del 14 ottobre 1944, p. 14, AR-CR Il 3 corrente, elementi della G.N.R. effettuavano un’operazione di rastrellamento nella zona del comune di Balocco. Durante tale operazione i militi venivano attaccati da circa 25 banditi. La reazione dei legionari metteva in fuga i fuori legge, che si presume abbiano avute perdite non indifferenti. Venivano catturati, fra disertori e renitenti, 5 individui.

4 ottobre 1944 Notiziario del 15 ottobre 1944, pp. 12-13, AR-CR Dalla sera del 4 corrente non si hanno notizie dei legionari (un sottufficiale e 14 militi) componenti il posto fisso addetto alla vigilanza del ponte ferroviario di Saluggia. Si presume che i predetti legionari siano stati catturati dai banditi. Notiziario del 23 ottobre 1944, p. 13, AR-CR Il 4 corrente, alle ore 16, presso Veglio Mosso, numerosi banditi attaccavano due pat- tuglie della G.N.R. La pronta reazione dei militi metteva in fuga i banditi, che lasciavano sul terreno due morti e 4 feriti. Da parte nostra si lamentano sei feriti leggeri.

135 5 ottobre 1944 Notiziario del 15 ottobre 1944, p. 13, AR-CR Il 5 corrente, tra Pertengo e Rive, alcuni banditi abbattevano 4 pali della linea telefonica ed asportavano 50 metri di filo di rame. Notiziario del 19 ottobre 1944, p. 13, AR-CR Il 5 corrente, in Crova, elementi della G.N.R. arrestavano certi Walter TOLA e Angelo MICELI, il primo perché disertore e il secondo perché renitente di leva.

7 ottobre 1944 Notiziario del 7 ottobre 1944, pp. 8-11 Situazione delle bande e loro dislocazione. Novara [...] La 1a divisione d’assalto Garibaldi avente sede in Valsesia e comandata di- rettamente da Moscatelli [...] ha dislocato parecchi distaccamenti nel basso novarese e precisamente: [...] - [un] gruppo di banditi ha il suo quartier generale fra Cavaglio d’Agogna e Fontaneto e precisamente presso la cascina “La Cacciana”, comandata dal tenente Bruno. Igno- rasi la consistenza e l’armamento. [...] - Nella zona: Maggiora - Valduggia - Borgosesia - Vanzone esiste tuttora, e rinforzata in uomini della banda MOSCATELLI che opera nella Valsesia, la banda Mario VINZIO detto “Pesco” (sic). Pare che la forza si aggira sui 300 uomini: ignorasi l’armamento e l’equipaggiamento. - Attiva è pure la banda che opera nella zona di Valduggia, Soliva e Sorriso (sic) di cui ignorasi la forza e l’armamento. Il comandante è il tenente Arrigo GRUPPI architetto soprannominato il “Moro”. - Nei dintorni di Romagnano Sesia opera ancora la banda del tenente Rastelli di Varallo: il numero di uomini e l’armamento è fluttuante in quanto operano in collaborazione ele- menti della banda MOSCATELLI della Valsesia. [...] Notiziario del 14 ottobre 1944, p. 14, AR-CR Il 7 corrente, alle ore 14,30, 5 militi della G.N.R. si recavano a Biella a bordo di una autovettura. Durante il viaggio di ritorno, all’altezza di Massazza l’automezzo veniva fermato da due banditi che venivano posti in fuga per la pronta energica reazione dei legionari. I due fuorilegge rimanevano sicuramente feriti. Notiziario del 21 ottobre 1944, pp. 7-8, AR-CR Il 7 corrente, alle ore 19,30, nella frazione Darola nel comune di Trino, tre banditi ar- mati penetravano nell’abitazione di certo Giuseppe RONZA, donde asportavano L. 9000 in contanti. Il 7 corrente, alle ore 21,50, in Ronsecco, due banditi si presentavano alla trattoria gestita da certo Alfonso ALBERTINI e, sotto la minaccia delle armi, perquisivano questi e 5 avventori. Successivamente, penetrati nell’abitazione dell’ALBERTINI col pretesto di ricerca di armi, lo rapinavano della somma di lire 10.000. Poco dopo, i banditi, si pre- sentavano nell’abitazione di certo Vittorio GREPPI, guardia canali, costringendo questi a consegnare loro due pistole Beretta.

136 Notiziario del 22 ottobre 1944, pp. 14-15, AR-CR Il 7 corrente, alle ore 12, in Salussola, banditi armati asportavano da quella stazione ferroviaria un apparecchio telegrafico e la somma di lire 1.100. Il 7 corrente, in Zimone, elementi della G.N.R., della Brigata Nera e della Polizia tedesca arrestavano due fuorilegge ed 8 individui sospetti di propaganda sovversiva. Il commissario prefettizio ed il segretario comunale di detto comune, risultati capi ban- de, sfuggivano alla cattura. Notiziario del 23 ottobre 1944, p. 11, AR-CR Nei giorni 28 settembre u. s., 3, 4 e 7 corrente, in Lenta, alcuni gruppi di banditi armati asportavano dai capannoni del centro Fiat un autocarro, macchinario vario, utensili, materiali da costruzione e da casermaggio, rilasciando ricevuta. Il 7 corrente, alle ore 10, in Ronsecco, 4 banditi armati penetravano nella cascina di tale Giacinto GILI, costringendo questi a consegnare loro generi alimentari vari e lire 30.000 in contanti. Successivamente i fuori legge asportavano dal caseificio di certa Lucia RIVA kg. 2,500 di burro.

8 ottobre 1944 Notiziario dell’8 ottobre 1944, p. 39, A PRO-MEMORIA INVIATO AL DUCE E AL CAPO DI S.M. DELLA G.N.R. Fonte fiduciaria riferisce: “Elementi banditi, già inquadrati in formazioni operanti preferibilmente nelle zone di DOMODOSSOLA, NOVARA e SONDRIO, hanno ricevuto ordine di portarsi alla spic- ciolata verso la metropoli lombarda e nelle immediate vicinanze allo scopo di vivificare la massa dei renitenti alla leva. Fra le formazioni dei fuori legge operanti nelle località indicate si nota, da qualche giorno, un insolito spostamento di forze ed è assodato che i capi di dette formazioni sono insolitamente a contatto. Il noto Moscatelli ha indetto, per questi giorni, un rapporto generale tra i vari capi delle bande dell’Italia settentrionale. Si dice che è imminente l’inizio delle operazioni. È asso- dato che la formazione di Moscatelli ha ricevuto in questi ultimi giorni un contingente di nuovi adepti inquadrati nelle varie località della LOMBARDIA. Alcuni elementi facenti parte dei vari comitati di liberazione nazionale di MILANO, sono partiti per raggiungere le formazioni e per catechizzare politicamente i nuovi arruolati”. Notiziario del 22 ottobre 1944, p. 15, AR-CR L’8 corrente, in Biella, un milite della G.N.R. arrestava un bandito, funzionante da staf- fetta della famigerata banda Moscatelli. Notiziario del 23 ottobre 1944, p. 13, AR-CR L’8 corrente, nei pressi di Cossato, banditi assalivano una pattuglia della G.N.R. La pronta reazione dei militi metteva in fuga gli attaccanti, che lasciavano sul terreno un morto e 4 feriti; ricuperate armi e munizioni. Da parte nostra nessuna perdita.

9 ottobre 1944 Notiziario del 18 ottobre 1944, p. 13, AR-CR Il 9 corrente, in Trino Vercellese, veniva arrestato il ricercato comunista Alberto VAL- LARO. Notiziario del 21 ottobre 1944, p. 9, AR-CR Il 9 corrente, elementi della G.N.R. e reparti della Brigata Nera effettuavano un’opera-

137 zione di rastrellamento nelle zone di Crescentino, Fontanetto Po, Palazzolo Vercellese e Trino. Durante tale operazione venivano catturati un disertore e tre renitenti alla leva. Notiziario del 30 ottobre 1944, p. 9, AR-CR Il 9 corrente, nel territorio del comune di Gaglianico, banditi segavano 18 pali della li- nea telefonica S.T.I.P.E.L., causando l’interruzione delle comunicazioni.

10 ottobre 1944 Notiziario del 23 ottobre 1944, p. 12, AR-CR Il 10 corrente, alle ore 21, in Ronsecco, tre banditi armati penetravano nell’abitazione di certo Giovanni PETRINI donde asportavano la somma di lire 5.000.

11 ottobre 1944 Notiziario del 21 ottobre 1944, p. 8, AR-CR L’11 corrente, alle ore 17, in Buronzo, due banditi armati asportavano dal caseificio dei f.lli CERRI kg. 10 di burro. Notiziario del 27 ottobre 1944, p. 16, AR-CR L’11 corrente, una colonna autocarrata del battaglione G.N.R. “Pontida” e polizia ger- manica veniva attaccata da banditi appostati fra le rocce fiancheggianti la strada pro- vinciale Cossato-Valle Strona, in località fra Strona e Valle Mosso. Si lamentano due morti e due feriti gravi fra i militari della polizia germanica. La pronta reazione dei reparti portava all’uccisione di un bandito e alla cattura di un altro.

12 ottobre 1944 Notiziario del 23 ottobre 1944, p. 12, AR-CR Il 12 corrente, in Castelletto Cervo, banditi armati si presentavano al casaro Antonio SAVINO, costringendo questi a consegnare loro un maiale.

13 ottobre 1944 Notiziario del 28 ottobre 1944, p. 13, AR-CR Il 13 corrente, in Sella frazione del comune di Valle S. Nicolao, numerosi banditi aspor- tavano dall’abitazione di certo Antonio CAUCINA 6840 maglie e mutande felpate; 1380 mutande per donna; 720 maglie per ragazzo e 3174 mutande da uomo. Notiziario politico interno n. 88, 8 novembre 1944, p. 5 Il 13 ottobre u. s., in Roasio, alcuni banditi si presentavano all’officina della sezione areonautica d’Italia donde asportavano 80 coperte, 100 listelli di legno e 60 tavoloni per soffitto e altro materiale.

14 ottobre 1944 Notiziario del 21 ottobre 1944, pp. 8-9, AR-CR Il 14 corrente, in Buronzo, numerosi banditi armati penetravano nel mulino BORRI, costringendo il proprietario a consegnare loro quintali 65 di farina, 10 di grano e 6 di riso. Il 14 corrente, in S. Germano Vercellese, banditi armati, penetrati nella stazione ferro- viaria, dopo aver danneggiato gli strumenti di blocco, telegrafo e telefono, asportavano dalla cassa la somma di lire 5040.

138 Notiziario politico interno n. 86, 6 novembre 1944, p. 3 Il 14 ottobre u. s., in Santhià, elementi dell’U.P.I della G.N.R. arrestavano il disertore Rinaldo GILIO. Notiziario politico interno n. 88, 8 novembre 1944, pp. 5-6 Il 14 ottobre u. s., in Lenta, banditi si presentavano a più riprese nelle officine FIAT, asportando fogli di lamiera, tubi di eternit, chiodi, tavole di legno e considerevole ma- teriale da costruzione. Il 14 ottobre u. s., in Roasio, alcuni banditi si presentavano alle officine “Riserva” e asportavano due motori Marelli.

15 ottobre 1944 Notiziario del 15 ottobre 1944, p. 10, AS Nel comune di Vigliano Biellese è stato rinvenuto un manifestino sovversivo pubblicato a cura del C.L.N., con il quale si avverte la popolazione che dovranno essere giustiziati appena saranno arrivati i liberatori, tutti gli iscritti al P.F.R. e gli appartenenti a forma- zioni volontarie armate. Nel comune di Valdengo è stato rinvenuto un manifestino sov- versivo a firma: “Il C.L.N. delle Valli” invitante la popolazione al sabotaggio. Notiziario del 21 ottobre 1944, p. 9, AR-CR Il 15 corrente, in Vettignè, elementi della G.N.R. arrestavano 8 individui tra disertori e renitenti alla leva. Notiziario del 28 ottobre 1944, p. 13, AR-CR Il 15 corrente fra le stazioni ferroviarie di Biella e di Santhià, banditi mediante cariche esplosive, interrompevano per circa 1600 metri la linea.

16 ottobre 1944 Notiziario del 30 ottobre 1944, pp. 10-11, AR-CR Il 16 corrente, il comando della G.N.R. di Vercelli procedeva al fermo di 13 operai re- nitenti alla leva, di cui due venivano incorporati nella G.N.R., 6 nella polizia ausiliaria e 5 venivano consegnati al 15o reggimento di polizia germanica.

17 ottobre 1944 Notiziario del 30 ottobre 1944, p. 9, AR-CR Il 10 ed il 17 corrente, in Gattinara, banditi armati si presentavano allo stabilimento “Cotonificio Maino” asportando complessivamente 360 metri di tela grezza destinata alla Wehrmacht.

18 ottobre 1944 Notiziario del 30 ottobre 1944, p. 10, AR-CR Il 18 corrente, verso le ore 10, in Ghislarengo l’agricoltore Giovanni COMOLA mentre si recava con un carro ad Arborio per consegnare al Consorzio Agrario quintali 3 di segala e 2 di avena, veniva fermato da due banditi armati che gli intimavano di tornare indietro.

19 ottobre 1944 Notiziario politico interno n. 86, 6 novembre 1944, p. 3 Il 19 ottobre u. s., in un rastrellamento, effettuato nel territorio del Comune di Tronza-

139 no Vercellese, veniva arrestato il disertore Pietro Castaldo, già appartenente al reparto giovanile del comando provinciale della G.N.R. di Vercelli.

20 ottobre 1944 Notiziario del 20 ottobre 1944, pp. 4-8, OP Grande è l’attesa per l’impiego da parte tedesca delle nuove armi. La massa parla, chiac- chiera, maligna, discute e si barcamena dall’incredulità più cieca alla fede più viva. Naturalmente in mezzo a questa euforia d’attesa la propaganda nemica soffia continua- mente ottenendo così ottimi risultati. Gli avvenimenti bellici che si svolgono in Italia, il reclutamento forzato di mano d’opera in atto in diverse località del Piemonte, tengono la popolazione in continua tensione nervosa. Predomina sempre l’egoismo più cieco tendente ad approfittare dell’ora per proprio tornaconto e interesse. Perdura l’allarmismo per i bombardamenti e i mitraglia- menti; si sente lo stato di apprensione per i possibili sviluppi militari in Italia in genere. Nella coscienza dei fascisti e dei simpatizzanti sono vivi i sentimenti di rivolta contro la piaga del disfattismo camuffato sotto la spoglia di un fervore religioso che offende quasi la divinità. Da parte del clero si nota completo assenteismo. Le operazioni di raccolta del riso risentono della forte carenza di mano d’opera e delle maggiorazioni salariali che gli agricoltori non sono tanto propensi a corrispondere an- che perché le pretese sono eccessive. Nonostante la stipulazione dell’accordo sindacale, le tariffe giornaliere richieste dai la- voratori si aggirano sulla media di lire 120 per gli uomini e lire 100 per le donne. Non pochi sono i lavoratori che pretendono la corresponsione totale o parziale del sa- lario in riso in quantità superiore a quella determinata dalle disposizioni ministeriali. Seria difficoltà presenta pure l’essicazione del risone e ciò per mancanza di carbone. La quantità del combustibile fino ad oggi distribuita è insufficiente. L’annunciata requisizione in provincia di 300 cavalli e di 50 muli da consegnare ai co- mandi militari entro la prima quindicina del corrente mese, intralcia maggiormente il lavoro delle aziende agricole, che in questo momento hanno maggior bisogno di mezzi di trasporto per procedere alla raccolta del riso. L’accaparramento dei generi è sempre più diffuso. Le difficoltà dei trasporti, ostacolati anche dai quotidiani mitragliamenti nemici, l’impe- rio del mercato clandestino, aggravano sempre più la precaria situazione del paese, creando malumori e moltiplicando i disagi. L’accentuarsi dell’offensiva nemica sul fronte italiano provoca un disorientamento sempre più acuto che porta come conseguenza un aumento notevole di diserzioni. La propalazione di voci che nel caso di un cedimento del fronte offensivo ne seguireb- be un ripiegamento delle nostre divisioni verso il territorio tedesco, provoca un senso di sfiducia e di disagio in seno alla truppa combattente e territoriale. Si ha motivo di pensare che qualora si avverasse questa deprecata eventualità, la mag- gioranza della truppa, compresi gli ufficiali, si eclisserebbe come ebbe a verificarsi nell’infausta giornata del settembre 1943. Il morale è depresso e preoccupante. Sempre più intensa è la propaganda nemica e attivissima quella antinazionale interna con la diffusione di numerosi manifestini anche nelle vie del capoluogo e nel Biellese.

140 È segnalato per il mese in corso, un movimento insurrezionale sovversivo, appoggiato dall’azione delle bande dei fuori legge. Al riguardo sono in corso misure repressive. I banditi del basso Biellese sono leggermente in crisi e ciò è evidentemente dovuto sia all’avvicinarsi dell’inverno, sia alla mancanza dei rifornimenti necessari, sia alla diffi- coltà di potersi riparare dalla rigida stagione e dai sensibili colpi ricevuti in questi ultimi giorni da parte delle forze dell’ordine. La mancanza di nostre forze sufficienti, impedisce di effettuare delle vere e proprie azioni di rastrellamento e pertanto l’attività contro i banditi si deve limitare a semplici azioni di disturbo che vengono quotidianamente svolte in varie località ad opera della compagnia O.P. e del battaglione “Pontida”. Nella Valsesia, nella decorsa settimana, la situazione è rimasta invariata. Nel basso vercellese, specie nelle zone confinanti con le provincie di Alessandria e di Aosta, l’attività delle brigate “Matteotti” si è intensificata con colpi di mano, rapine e imboscate. Nel capoluogo, che per ora si mantiene calmo, non è da escludersi che non vi siano elementi banditi che mantengano il contatto con l’esterno e che attingano notizie. Notiziario del 30 ottobre 1944, pp. 9-10, AR-CR Dal 12 al 20 corrente, in Buronzo, banditi armati asportavano ad alcuni contadini del luogo tre bovini e due suini. Inoltre asportavano dal locale consorzio agrario 6 quintali di avena e 39 di segala. Notiziario politico interno n. 94, 21 novembre 1944, p. 10 Il 20 ott. u. s., tra Lenta e Ghislarengo, quattro fuorilegge catturavano un sottufficiale della G.N.R.

21 ottobre 1944 Notiziario politico interno n. 91, 15 novembre 1944, p. 13 Dal 16 al 21 ottobre u. s. dalle officine FIAT di Lenta e Roasio, banditi in più riprese asportavano abbondante materiale per costruzioni, fodere per pagliericci, lenzuola, let- ti, sgabelli e parecchi attrezzi d’officina.

22 ottobre 1944 Notiziario politico interno n. 86, 6 novembre 1944, p. 3 Il 22 ottobre u. s., in S. Germano Vercellese, una pattuglia della sezione operativa del comando del nucleo G.N.R. ferroviaria, in servizio di perlustrazione lungo la linea fer- roviaria, veniva a contatto con un forte gruppo di fuori legge, che tentavano di danneg- giare la linea. I militi, benché inferiori di numero, attaccavano i banditi, mettendoli in breve tempo in fuga. Venivano ricuperate armi e munizioni. Notiziario politico interno n. 89, 10 novembre 1944, p. 3 Il 22 ott. u. s. in Salussola, un gruppo di banditi armati si presentava alla cascina “giar- dino Grosso” e si faceva consegnare un cavallo e un calesse.

24 ottobre 1944 Notiziario politico interno n. 92, 17 novembre 1944, p. 11 Il 24 ottobre u. s. alle 17,30 in Tricerro, 15 fuori legge armati sorprendevano e cattu- ravano il colonnello De Juliis del IIo Comando Provinciale. Gli stessi banditi, inoltre danneggiavano gli apparecchi telefonici dell’ufficio comunale e del telefono pubblico.

141 25-26 ottobre 1944 Notiziario politico interno n. 88, 8 novembre 1944, p. 6 Il 25 ottobre u. s. alle 21 in Vercelli, alcuni banditi armati assalivano di sorpresa il posto di blocco rione “Isola” riuscendo a disarmare i quattro militari ivi in servizio. Alle ore una del giorno successivo i fuori legge aprivano il fuoco e tentavano nuova- mente di sopraffare il predetto posto di blocco, ma venivano respinti dalla pronta rea- zione dei militari. Il sottufficiale comandante il posto di blocco rimaneva ferito.

26 ottobre 1944 Notiziario del 26 ottobre 1944, p. 1, OP Novara [...] Il malcontento serpeggia fra la massa perché si avvicina l’inverno e scar- seggiano: grassi, legna, carbone il cui mancato approvvigionamento e arrivo dalla Val- sesia e Valle d’Ossola è imputabile alla scarsità delle comunicazioni provocate dalle bande dei fuori legge. Si nota una recrudescenza nell’attività del mercato clandestino. [...] Notiziario politico interno n. 89, 10 novembre 1944, p. 3 Il 22 e 26 ott. u. s., in frazione S. Giacomo del comune di Livorno Ferraris, banditi asportavano dall’abitazione di certo Pietro Mocca un fucile da caccia, una pistola, quattro paia di stivali di gomma, Kg. tre di salumi.

27 ottobre 1944 Notiziario politico interno n. 86, 6 novembre 1944, pp. 3-4 Il 27 ottobre u. s., fra Tronzano e Livorno Ferraris, due banditi fermavano un moto- furgoncino della G.N.R. con a bordo i militi Oreste Ranieri e Adriano Della Fiora. I militi prendevano a bordo i due credendo che si trattasse di comuni passeggeri, ma appena a bordo i due riuscivano ad imbavagliare i militi e obbligavano l’autista a prose- guire per Crescentino. Il Ranieri, nei pressi di Livorno Ferraris, approfittando di un momento di distrazione del bandito che lo teneva d’occhio con l’arma puntata contro la schiena, estraeva la pistola e lo uccideva, mentre l’altro riusciva a balzare dall’automezzo e a darsi alla fuga. Il 27 ottobre u. s., in Vercelli, un agente della polizia repubblicana veniva aggredito alle spalle e disarmato da tre banditi. Esperite subito indagini da parte della polizia, venivano nella notte, arrestati i tre aggressori.

28 ottobre 1944 Notiziario politico interno n. 90, 13 novembre 1944, p. 9 Novara. Il 28 ott. u.s., alle 17,30, nella stazione di Gattinara - linea Santhià-Arona - alcuni banditi, divelta la linea telefonica, asportavano da quel magazzino medicinali. Notiziario politico interno n. 92, 17 novembre 1944, p. 11 Il 19 ed il 28 ott. u. s. rispettivamente in Rovasenda e in Lenta, numerosi banditi armati asportavano dai magazzini della FIAT materiale per la costruzione di baracche.

30 ottobre 1944 Notiziario politico interno n. 92, 17 novembre 1944, p. 12 Nei giorni 27 - 30 ott. u. s. in Lenta, banditi derubavano alcune persone del luogo di un bovino, chilogrammi 3,800 di burro ed un giubbone di pelle.

142 Il 30 ott. u. s. alle 20 in Lenta, un gruppo di banditi si presentava nella cascina dell’agri- coltore Colombo, costringendolo a consegnare loro un bovino.

31 ottobre 1944 Notiziario politico interno n. 87, 7 novembre 1944, p. 12 Nella terza decade del mese di ottobre u.s., in Buronzo, banditi aggredivano ed aspor- tavano a contadini del luogo due bovini e un cavallo. Notiziario politico interno n. 92, 17 novembre 1944, p. 12 Nell’ultima decade del mese di ott. u. s. in Buronzo, banditi derubavano alcune persone del luogo di 7 bovini, un suino e quintali 7 di riso. Il 31 ott. u.s. in Lenta, sei banditi armati asportavano dalla riseria di certo Luigi Mical- done 30 quintali di riso.

2 novembre 1944 Notiziario politico interno n. 90, 13 novembre 1944, p. 9 Il 2 corrente, in Santhià, alcuni fuori legge tentavano di assalire l’abitazione di un milite della G.N.R. Ferroviaria, che reagiva a colpi di rivoltella disperdendoli. Notiziario politico interno n. 95, 22 novembre 1944, p. 4 Vercelli. Il 2 corrente, giorno dei Morti, parecchi volantini furono trovati per le strade cittadine, incitanti la popolazione, in special modo le donne, a recare fiori sulle tombe dei fuori-legge.

3 novembre 1944 Notiziario politico interno n. 94, 21 novembre 1944, p. 10 Il 3 corrente, alle 14, in Lenta, alcuni banditi, presentatisi nella privativa di certa Fioren- zina Donzano, costringevano questa a consegnare loro Kg. 10 di sale. Notiziario politico interno n. 95, 22 novembre 1944, p. 7 Il 3 corrente, alle 16, in Lenta, tre banditi a bordo di un carro agricolo si presentavano nella casa colonica dell’agricoltore Paolo Gavanino, costringendo questi a consegnare loro 10 quintali di grano.

4 novembre 1944 Notiziario politico interno n. 94, 21 novembre 1944, p. 10 Il 4 corr., alle ore 8, in Buronzo, banditi armati penetravano nel magazzino del Consor- zio Agrario Provinciale, asportando 52 quintali di avena, 8,60 di granoturco e 3,80 di ravizzone.

5 novembre 1944 Notiziario politico interno n. 94, 21 novembre 1944, p. 10 Il 5 corr., in Arborio, alcuni banditi armati penetravano nella caserma del soppresso presidio della G.N.R. e asportavano materiale di casermaggio. Il 5 corrente, alle 16,45, in Santhià, cinque fuorilegge assalivano di sorpresa due mili- tari tedeschi, intimando loro la resa. Avendo i germanici tentato di reagire i banditi face- vano fuoco, uccidendone uno e ferendo l’altro. Notiziario politico interno n. 95, 22 novembre 1944, p. 4 Il 5 corr., in Santhià, alcuni banditi armati fermavano due militi della G.N.R. ferroviaria.

143 Disarmatili li costringevano a seguirli nella cascina Mandrietta, ove i banditi obbligava- no il proprietario a consegnare loro 150 Kg. di tabacco, rilasciando una ricevuta che facevano firmare dai militi suddetti. Dopo di che si allontanavano, lasciando liberi i militi.

5-6 novembre 1944 Notiziario politico interno n. 92, 17 novembre 1944, p. 11 Il 5 corr. alle 17,10 in Santhià, banditi sparavano alcuni colpi di pistola contro due fer- rovieri tedeschi, ferendoli entrambi. Uno dei feriti decedeva il giorno successivo all’ospedale.

6 novembre 1944 Notiziario politico interno n. 92, 17 novembre 1944, pp. 10-11 Il 6 corrente dalla stazione di Ghislarengo, i fuori legge facevano partire a grande velo- cità una locomotiva con 4 vagoni vuoti. Il convoglio giungeva alla stazione di Carpigna- no, cozzando contro alcuni vagoni fatti deviare precedentemente. Notiziario politico interno n. 93, 20 novembre 1944, p. 9 Il 6 corr. in Buronzo, alcuni banditi asportavano dalla riseria dei fratelli Della Giovanna, due quintali di riso. Notiziario politico interno n. 94, 21 novembre 1944, p. 10 Il 6 corrente, in Livorno Ferraris, alcuni banditi estorcevano due bovini a due contadini del luogo. Notiziario politico interno n. 95, 22 novembre 1944, p. 8 Il 6 corrente, nei pressi di Ghislarengo, e precisamente sul greto del torrente Biraga, veniva rinvenuto il cadavere di una guardia di finanza, presentante ferita alla nuca. In corso indagini.

7 novembre 1944 Notiziario politico interno n. 87, 7 novembre 1944, pp. 7-12 La situazione politica, pur risentendo dell’andamento della guerra e del fenomeno dei banditi, in genere, può dirsi discreta. La massa operaia è abbastanza tranquilla e la popolazione in genere non dà preoccupa- zioni. Perdura l’allarmismo per i bombardamenti e i mitragliamenti e aumenta lo stato di ap- prensione per i possibili sviluppi delle operazioni militari in Italia in generale e in Pie- monte in particolare. Le famiglie che ne hanno la possibilità sono sfollate e continuano a sfollare nei piccoli centri rurali per timore che gli attacchi aerei si intensifichino sempre più. Nel Capoluogo, il partito liberale, appoggiato dal “fronte della gioventù”, incontra mol- to favore. I banditi del basso biellese sono un po’ in crisi e ciò è evidentemente dovuto sia all’av- vicinarsi dell’inverno, sia alla mancanza dei rifornimenti, sia infine ai colpi che hanno ricevuto in questi ultimi giorni da parte delle forze dell’ordine. Si nota un miglioramento nel senso che molti attendisti filo-inglesi si vanno ricredendo pur mantenendosi riservati. L’organizzazione fascista non è forte come numero, ma dà prova di vero attaccamento e di appassionata attività. Vi è un piccolo gruppo di supercritici dissidenti che fanno del

144 pettegolezzo, ma la loro azione, attentamente vigilata, non può minorare la saldezza della compagine dei buoni. Anche l’azione del comitato di liberazione non è molto attiva, comunque nel biellese si sente un po’ di più. Il clero mantiene un atteggiamento di indifferenza, ma alcuni di essi sono attivi e dan- nosi e perciò tenuti d’occhio dalle autorità fasciste. Risulta che il capo della Provincia si stia interessando anche particolarmente del Vesco- vo di Biella. Fra le varie autorità vi è molta comprensione e una stretta e leale collaborazione. Buoni rapporti fra queste e le autorità tedesche. Le operazioni di raccolta del riso risentono della forte carenza di mano d’opera e delle maggiorazioni salariali che gli agricoltori non sono tanto propensi a corrispondere an- che perché le pretese sono eccessive. Le richieste dei lavoratori si aggirano sulla media giornaliera di lire 120 per gli uomini e di L. 100 per le donne. Un problema serio è pure quello dell’essicazione del risone per la mancanza del carbo- ne. La difficoltà dei trasporti, ostacolati anche dai quotidiani mitragliamenti nemici, aggrava sempre più la già precaria situazione del paese, creando malumori e moltipli- cando i disagi. Nel campo alimentare, nonostante tutte le difficoltà, la situazione può dirsi discreta. L’accentuarsi dell’offensiva nemica sul fronte italiano provoca disorientamento sem- pre più acuto che porta, come conseguenza, un aumento notevole di diserzioni. La propalazione delle voci che un cedimento del fronte porta al ripiegamento delle no- stre Divisioni verso il territorio germanico, provoca un senso di sfiducia e di disagio in seno alla truppa combattente e territoriale. Il morale è depresso e preoccupante. Mentre il disfattismo politico più ignominioso si accanisce sulla coscienza dei tenten- nanti, determinando stati d’animo di apprensione, la propaganda sovversiva sommerge e travolge la gioventù inquieta. Da alcuni giorni, sull’onda 47,5, una radio clandestina denominata “baita” commenta e trasmette, dalle ore 21 alle ore 22, notizie della zona biellese, attaccando anche alcuni esponenti della Provincia. Il fronte della gioventù è sempre attivo, specie con manifestini, giornali e libelli. Continuano i rastrellamenti nel biellese ad opera delle forze della “Pontida”, delle SS tedesche ed italiane e della Brigata Nera con risultati lusinghieri. Veri e propri scontri con le bande operanti non si sono verificati; sono stati catturati alcuni banditi, per lo più isolati o staffette. Parecchi accampamenti e ritrovi di fuori-legge sono stati bruciati ed è stato fatto un discreto bottino di coperte, vettovaglie e vestiario. Continuano le solite rapine, ricatti e soprusi verso la popolazione civile che comincia ad essere stanca dei banditi. Notizie non controllate segnalano che Moscatelli, il capo banda comunista della Valse- sia, si sarebbe ritirato in Svizzera dopo aver sciolto le bande. Tale voce pare sia infon- data in quanto il Moscatelli ha di recente rivolto ai Podestà delle Provincie di Novara e di Vercelli minacce nel caso che essi diventino partecipi ed esecutori degli ordini delle autorità. Nella bassa Provincia la situazione è stagnante. Sono però diminuiti gli atti di sabotaggio e gli aviorifornimenti nemici: questi ultimi prin- cipalmente a causa del maltempo.

145 Notizie sulle bande e loro dislocazione. Date le peggiorate condizioni atmosferiche che rendono difficoltosa la vita dei banditi sulla cinta alpina e prealpina, molti gruppi di fuorilegge sono scesi attraverso la “Serra” o lungo il corso del fiume Sesia nelle colline del Monferrato senza però aggravare so- stanzialmente la situazione. In complesso essi controllano i tre quarti del territorio della Provincia e il loro numero si può calcolare in 10.000 circa, tenendo conto di quelli delle Provincie limitrofe, ad ovest ed a sud che saltuariamente agiscono in quella di Vercelli. - Banda comunista “Moscatelli”. Opera in Varallo - Serravalle Sesia. Forza: circa 7.000 uomini - Armamento: 5.000 armi individuali, mitragliatrici e mortai da 45 m/m. - Banda “Cormaro”. Composta di delinquenti comuni. Opera in Saluggia - Chivasso. Forza: circa 2.000 uomini suddivisi in gruppi di una quindicina ciascuno, muniti di armi individuali. - Banda “diavolo rosso”. Composta di delinquenti comuni. Opera in Salussola e Masaz- za (sic). Forza: circa 50 elementi muniti di armi individuali. - Banda “Lango”. Composta di delinquenti misti. Opera in Valsessera. Forza: circa 600 uomini muniti di armi individuali, mitragliatrici e mortai da 45 m/m. - Banda “Grasso”. Composta di delinquenti comuni. Opera in Balocco e Villarboi[t]. Forza: 150 uomini muniti di moschetti automatici e di mitragliatrici. - Banda “Franco Gemisto”. Composta di delinquenti misti. Opera nel territorio di Curi- no. Forza: 350 uomini muniti di fucili e mitragliatori. - Banda “Vigin”. Composta di delinquenti misti. Opera nella zona di Vischè (sic) - Vesti- gnè - Moncrivello - Cigliano - Mazzè. Forza: circa 60 uomini muniti di armi individuali e automatiche. - Banda “Vincenzo Biscotti”. Composta di delinquenti misti. Opera nella zona di Ter- nengo. Forza: 100 uomini armati di fucili. - Banda “Leviselli”. Composta di delinquenti slavi e comunisti. Opera nella Val del Cer- vo e nelle zone di Ronco - Rialmosso - Candelo - Mottalciata e S. Damiano. Forza: circa 2000 uomini armati di fucili e di mitragliatori. - Nucleo composto di delinquenti comuni. Opera in territorio di Zimone. Forza: 200 uomini armati di armi individuali e automatiche. - Nuclei di delinquenti comuni muniti di armi individuali e automatiche. Operano nella zona di Vischè (sic) - Mazzè. - Nucleo composto di 350 uomini della brigata “Garibaldi”, armati di fucili e di mitra- gliatrici. Opera in territorio di Magnano - Cerrione. - Nucleo composto di 800 uomini della brigata “Mazzini”. Opera nella valle Elvo - Mon- curone [Mucrone] - Sordevolo - Pallone [Pollone]. (Vedasi “situazione grafica” allegata)5.

5 Datata 18 ottobre, pubblicata in appendice.

146 Notiziario politico interno n. 93, 20 novembre 1944, p. 9 Il 7 corr., in Buronzo, numerosi banditi armati penetravano nei locali del municipio, asportando l’apparato telefonico. Successivamente penetravano nella caserma del soppresso presidio G.N.R. ed aspor- tavano 25 coperte, 2 materassi di lana e materiale di casermaggio. Notiziario politico interno n. 95, 22 novembre 1944, p. 8 Il 7 corrente, alle ore 10 in Livorno Ferraris, tre banditi armati penetravano nell’abita- zione di certo Pietro Mocca costringendo questi a consegnare loro L. 1500. Il 7 corrente alcuni banditi si presentavano nella tenuta del marchese di , costringendo il fattore a consegnare loro un cavallo, un calesse e relativi finimenti.

8 novembre 1944 Notiziario politico interno n. 88, 8 novembre 1944, pp. 28-29 Dalla censura della corrispondenza si rileva: [...] da Vercelli: si dà notizia che tutta l’Umbria occupata è in sommossa; che a Porta S. Pietro ben 600 marocchini sono stati uccisi in uno scontro coi fascisti. Un ebreo, certo Coen, che si era unito agli inglesi per scovare i fascisti è stato trovato crocefisso dentro un portone. Molti banditi si sono poi uniti ai fascisti per ostacolare le truppe di occupazione e ciò in seguito alla delusione provata dopo il loro arrivo. Notiziario politico interno n. 94, 21 novembre 1944, p. 10 L’8 corr., alle 17,30, in Lenta, due banditi armati si presentavano nell’ufficio della Se- greteria Comunale, imponendo al personale addetto di consegnare loro una macchina da scrivere. Notiziario politico interno n. 95, 22 novembre 1944, p. 8 L’8 corrente, alle ore 20, in Quinto Vercellese, alcuni banditi armati costringevano il maresciallo Guglielmo Zerbinati, del battaglione “S. Marco”, ad uscire dalla propria abitazione. Appena fuori i banditi lo freddavano con una raffica di mitra. Notiziario politico interno n. 96, 24 novembre 1944, p. 5 L’8 corr., alle 22,30, in frazione Torrione del comune di Costanzana, banditi, giunti a bordo di un camioncino, asportavano dal caseificio di certo Marino Combi 30 chilo- grammi di burro e 49 di formaggio. L’8 corr., alle 21, in Costanzana, alcuni banditi, giunti a bordo di un camioncino, si presentavano nel negozio di certa Maria Villa, costringendo questa a consegnare loro saponette, nastri bicolori, alcuni tagli di stoffa e merce varia.

9 novembre 1944 Notiziario politico interno n. 96, 24 novembre 1944, p. 5 Il 9 corr., in Buronzo, banditi asportavano dai locali del sindacato fascista lavoratori dell’agricoltura un apparecchio radio, e dai locali della ditta Pietro Borri un autocarro Fiat. Il 9 corr., in Santhià, alcuni banditi armati, giunti a bordo di un’autovettura, asportava- no dal caseificio Comolli 110 chilogrammi di burro.

10 novembre 1944 Notiziario politico interno n. 98, 29 novembre 1944, p. 9 Nella prima decade del corrente mese, banditi si portavano a più riprese negli stabili-

147 menti Fiat di Lenta e Roasio, asportando materiale vario per costruzione baracche, filo elettrico, lettini in ferro, coperte, pagliericci, federe e stoviglie. Notiziario politico interno n. 99, 30 novembre 1944, p. 7 Nella prima decade del corrente mese, dagli stabilimenti “Fiat” di Lenta, Roasio e Ro- vasenda, banditi, in irruzioni successive, trasportavano notevole quantità di materiale per la costruzione di baracche. Negli ultimi giorni del mese di ottobre u. s. e nella prima decade del corrente mese, in Buronzo, banditi, in successive irruzioni, asportavano ad abitanti del luogo cinque bo- vini.

11 novembre 1944 Notiziario politico interno n. 98, 29 novembre 1944, p. 9 L’11 corrente, nella frazione Arro del comune di Saluzzola (sic) alcuni banditi penetra- vano nella cascina dei fratelli Della Giovanna ed asportavano 40 sacchi, un copertone impermeabile e finimenti per cavallo. L’11 corrente, in Lignana, alcuni banditi tentavano di assalire il posto d’avvistamento Flak; intimando al militare di sentinella Paolo Lignari di aprire la porta; al rifiuto di que- sti i banditi riuscivano a sopraffarlo portandolo via con loro. Successivamente, nelle vicinanze, veniva rinvenuto il cadavere del Lignari, ucciso con un colpo di pistola alla nuca.

12 novembre 1944 Notiziario politico interno n. 94, 21 novembre 1944, p. 11 Il 12 corr., in Vercelli, un gruppo di fuori-legge disarmava i militari della compagnia di sicurezza e un agente della Polizia Repubblicana, di servizio al posto di blocco nel rione “Canadà”, asportando cinque moschetti e un mitra. I banditi, prima di allontanarsi, danneggiavano il telefono.

13 novembre 1944 Notiziario politico interno n. 95, 22 novembre 1944, p. 8 Il 13 corrente, alle ore 7,20 in S. Germano, alcuni banditi armati penetravano nella lo- cale stazione ferroviaria. Dopo aver danneggiato gli apparecchi telegrafici, asportava- no dalla cassa L. 2815. Notiziario politico interno n. 98, 29 novembre 1944, p. 10 Il 13 corrente, in S. Germano Vercellese, sei banditi armati asportavano dal municipio tre macchine da scrivere. Contemporaneamente altri fuori legge asportavano dello sca- lo ferroviario una macchina da scrivere, 90 lenzuola. Inoltre asportavano tutto il denaro esistente in cassa per l’ammontare di L. 2.800. Nell’allontanarsi danneggiavano gli apparati telegrafici. Il 13 corrente, alle ore 23,30, in Trino, alcuni banditi armati asportavano dalla cascina di certo Vittorio Coggiola L. 8.000, biancheria ed un apparecchio radio.

15 novembre 1944 Notiziario politico interno n. 91, 15 novembre 1944, pp. 10-12 Novara. Notizie sulle bande e loro dislocazione. [...] 3o) Staffetta della banda Saetta, attualmente dislocata in provincia di Vercelli, trovasi a

148 Biandrate e dintorni. Ignorasi la forza e l’armamento. 4o) Fra Suno e Mezzomerico, dal 26 ott. u. s., si è formata una banda comandata da un tenente, tale Cesare Conte [conte Cesare Alessi di Canosio] da Torino, della classe 1923. La forza ammonta a circa 400 uomini dislocati rispettivamente a Revislate - Gamme [Ghemme] - Fara e Carpignano; l’armamento consiste in una mitragliatrice S. Etienne, 2 mitragliatrici tedesche, una mitragliatrice Breda 37, una quindicina di Sten, altre armi quali pistole, moschetti e fucili di vario calibro e bombe a mano. Attualmente il coman- do è alla cascina Giaverotta (Suno) in questi giorni dovrebbe trasferirsi alla cascina Mandellina (Vaprio d’Agogna). 5o) Fra Cavaglio d’Agogna e Fontaneto vi è tuttora la banda del tenente Bruno che ha il comando alla cascina Cacciano [Cacciana]. [...] 7o) A Soriso staziona tuttora la banda del tenente Arrigo Gruppi, detto “Il Moro”. 8o) Nella zona Maggiora - Valduggia - Borgosesia - Vanzone esiste tuttora la banda Vin- zio, che ammonta a circa 300 uomini. In seno ad essa, fra Boca e Grignasco, si è sta- bilito un comando superiore di divisione con a capo il generale Gnuz, detto il “rosso” (Enrico Casazza), alla cui dipendenza vi è un servizio segreto d’informazioni, espletato per la maggioranza da donne del G.A.P. 9o) la banda del tenente Rastelli col 26 ottobre u. s. si è trasferita a Boca. Attualmente è composta da 70 uomini armati di mitragliatrici pesanti, mitragliatori e parecchie armi automatiche. [...] Notiziario politico interno n. 91, 15 novembre 1944, pp. 13-14 Nei decorsi giorni, in Vercelli, veniva rinvenuto un manifestino a firma “Il fronte della gioventù di Vercelli”, incitante la popolazione allo sciopero e all’insurrezione. Notiziario politico interno n. 98, 29 novembre 1944, p. 10 Il 15 corrente, alle ore 16, in Trino Vercellese, alcuni banditi tentavano di penetrare nella cascina d’Arola (sic). Il proprietario reagiva con colpi d’arma da fuoco uccidendo un bandito e ferendone un altro. Militi della “Muti”, prontamente intervenuti, rastrellavano la zona. Il fuori legge ferito, che aveva tentato di darsi alla fuga, rimaneva ucciso con una raf- fica di mitra. Il 15 corrente nei pressi di Trino Vercellese un reparto della G.N.R. di sbarramento sulla sponda del Po, colpiva mortalmente due fuori legge che con altri avevano tentato di attraversare il fiume con una imbarcazione.

18 novembre 1944 Notiziario politico interno n. 101, 5 dicembre 1944, p. 9 Il 18 novembre u. s., in Lenta, alcuni banditi armati penetravano nel caseificio di certa Teresa Blasetti, asportando 10 chilogrammi di burro.

20 novembre 1944 Notiziario politico interno n. 99, 30 novembre 1944, p. 7 Il 20 corr., in Olcenengo, la G.N.R. catturava quattro disertori e sette favoreggiatori di fuori-legge. Nella seconda decade del corrente mese, militi della G.N.R., in collaborazione con i militari germanici, reparti della Brigata Nera ed elementi dell’Esercito Repubblicano, effettua- vano un’operazione di rastrellamento nella zona del basso vercellese.

149 In tale operazione venivano catturati numerosi fuori legge, fra cui alcuni noti capi ban- da. Notiziario politico interno n. 104, 10 dicembre 1944, p. 13 Nella seconda decade del mese di novembre u. s., dagli stabilimenti “Fiat” di Lenta e Roasio, banditi in successive operazioni asportavano materiale da costruzione barac- che, materiale elettrico, oggetti di casermaggio, stoviglie e un motore elettrico. Notiziario politico interno n. 106, 14 dicembre 1944, p. 14 Il 20 novembre u. s., alle 9,30, in Santhià, tre fuori legge armati costringevano il pro- prietario del panificio “Cantalupo” a consegnare loro un quintale di pasta, rilasciando ricevuta intestata alla cosidetta “75a brigata Garibaldi Pietro Maffei”. I fuori-legge erano in possesso di motocarro.

22 novembre 1944 Notiziario politico interno n. 95, 22 novembre 1944, pp. 4-7 La situazione politica della Provincia non ha avuto mutamenti sostanziali. La propaganda nemica continua ad essere attiva, con buon gioco sulla popolazione stanca delle sofferenze della guerra. Il problema che assilla è quello del riscaldamento. La legna è difficilmente trovabile; non tutti riescono a capire che la penuria è provocata dalla deficienza dei mezzi di tra- sporto e dalla poco sicurezza delle zone ove essa si trova, quasi tutte infestate dai ban- diti. La situazione dell’ambiente militare è poco chiara. La causa è da ricercarsi nel fatto che i quadri lasciano a desiderare, soprattutto per preparazione professionale e per fede. Troppi degli ufficiali in servizio lavorano con svogliatezza, alla ricerca del minimo di- spendio delle energie col massimo utile; troppi cercano di schivare le responsabilità e di non compromettersi. Purtroppo, pochi lavorano con chiarezza di intendimenti e senza riserve mentali e solo a questi si deve se la situazione riesce a mantenersi stabile. Diserzioni non ne sono più avvenute, ma ciò si deve non sempre a un maggior senso del dovere, ma soprattutto perché i militari non hanno il coraggio di affrontare la vita della montagna, oppure perché la loro fede è vera, viva e sincera. La propaganda antipatriottica, che purtroppo trova ancora molti aderenti, non si stanca di attaccare l’esercito. […] La propaganda antinazionale si infiltra in tutti i luoghi, nelle fabbriche nei laboratori, negli uffici e svolge la sua opera nefanda e deleteria con l’aiuto palese della classe degli intellettuali, che sono i veri agenti corruttori dell’opinione pubblica. Di ogni fatto la responsabilità viene sempre addossata alle autorità tedesche e fasciste. L’attività dei banditi è ancora diminuita perché sui monti ha già incominciato a nevicare. Qualche sporadica azione senza importanza viene segnalata dalle zone pedemontane; azioni isolate a scopo di rapina. Notizie sui fuori legge e dislocazione delle bande. -Valle del Cervo - ha il comando di un reparto il bandito Biscotti Vincenzo. A Ternengo esisteva un comando di zona, ma dopo il rastrellamento operato dai tedeschi non ha più dato segno di attività. Corre voce che si sia stabilito a Camandona. Primeggia fra i caporioni certo Leviselli Pierino. A Ronco, Candelo, Mottalciata, S. Damiano, Rialmosso operano elementi comunisti e

150 slavi. Il comando generale è al Bocchetto della Sessera che è direttamente a contatto con la Valsesia - via Boscarola-Scoppello (sic). È fornito di armi pesanti. Dal Bocchetto della Sessera è facile il collegamento colla valle Strona e fanno capo a Camandona e a quelli della Valle Sessera di Trivero (sic). - Valle Elvo - a Magnano è segnalato un gruppo di 400 elementi della brigata “Garibaldi” in grigioverde, panno pesante con distintivo tricolore. A Cerrione Bessa un gruppo di 600 elementi della brigata “Mazzini” vestono grigioverde, cappello alpino, stemma: giu- stizia e libertà. Mongrando, Zubiena, Borriana sono tutte controllate dalla banda della Bessa. Netro, Donato, Andrate sono controllati tutti da banditi i quali sono molto ben equipaggiati ed hanno armi automatiche. Nella zona della Bessa vi sono stati parecchi lanci da aerei di armi, munizioni e viveri. In questa zona esiste una vasta rete di fari segnalatori: a Cerrione trenta di questi sono stati ricuperati. È in corso un movimento di banditi in direzione di Mombarone e Nucrone [Mucrone] è fatto divieto ai civili di inoltrarsi verso la zona montana). La zona di Sordello [Sordevolo], Pollone, Oropa è completamente controllata da bandi- ti dislocati sulle propaggini del Monte Nucrone (sic). All’Albergo Savoia del Nucrone (sic) esiste un comando che tiene collegamento coi gruppi della Valle del Lys (Gressonei, sic) e della Valle d’Aosta, si presume che anche le bande della Bessa siano in collegamento con quelle della provincia di Aosta. Il territorio che si estende da Saluzzola (sic) ad Andrate lungo la propaggine della Serra si presta benissimo al lancio, da parte di aerei, di materiali ed uomini; esso è controllato completamente dai banditi. Si può affermare che nelle zone sopracitate vi siano dai 6 ai 7 mila banditi che possono considerarsi tutti combattenti. Nella zona del biellese e sulla Serra l’attività dei banditi è intensa. Gli avio-rifornimenti da parte di aerei nemici sono cessati, anche a causa delle condi- zioni atmosferiche sfavorevoli. (Vedasi “situazione grafica” allegata)6. Notiziario politico interno n. 102, 6 dicembre 1944, p. 7 Il 22 nov. u. s., nella zona di Casanova Elvo, Collobianco (sic) e Valle dell’Asino, la G.N.R. fermava cinque renitenti e disertori e otto favoreggiatori di banditi.

23 novembre 1944 Notiziario politico interno n. 104, 10 dicembre 1944, p. 13 Il 23 nov. u. s., in Lenta, gruppi di banditi asportavano da abitanti del luogo comples- sivamente 21 Kg. di burro.

24 novembre 1944 Notiziario politico interno n. 105, 13 dicembre 1944, p. 8 Dal 21 al 24 nov. u. s., in Lenta, banditi, in cinque successive incursioni, asportavano dall’officina riserva Fiat notevole materiale per costruzione baracche, materiale elettri-

6 Datata 16 novembre, pubblicata in appendice.

151 co, una batteria per automobili e un raddrizzatore elettrico. Notiziario politico interno n. 106, 14 dicembre 1944, p. 14 Il 24 nov. u. s., in Lenta, un gruppo di fuori-legge armati, presentatisi nella cascina di proprietà dei fratelli Colombo, imponevano la consegna di un bovino di Kg. 350 circa.

25 novembre 1944 Notiziario politico interno n. 101, 5 dicembre 1944, p. 9 Il 25 nov. u.s. militi della G.N.R. in collaborazione con soldati dell’esercito repubblica- no, effettuavano un’operazione di rastrellamento nel comune di Santhià e nella frazione Salomino del comune di Tronzano Vercellese. In tale operazione erano perquisite numerose abitazioni e fermate 13 persone, di cui 3 fra renitenti e disertori e 10 per accertamenti. Notiziario politico interno n. 105, 13 dicembre 1944, pp. 8-9 Il 25 nov. u. s., in Arborio alcuni banditi armati penetravano nel locale consorzio agra- rio asportando 62 quintali di grano. Il 25 nov. u. s., in Lenta, alcuni banditi armati penetravano nel capannone numero 6 dell’officina Riserva Fiat asportando 4 lastre di vetro rigato.

26 novembre 1944 Notiziario politico interno n. 102, 6 dicembre 1944, p. 6 Il 26 nov. u. s., fra le stazioni ferroviarie di Ponzana e Borgo Vercelli, numerosi banditi fermavano un treno straordinario. Staccata la locomotiva e due carri, lanciavano questi contro il treno, cagionando il deviamento di cinque. Nessuna vittima; gravi danni al materiale. Notiziario politico interno n. 105, 13 dicembre 1944, p. 8 I1 26 successivo gli stessi banditi asportavano ancora quintali 17 di grano e 2 di grano- ne7. Notiziario politico interno n. 106, 14 dicembre 1944, p. 14 I1 26 nov. u. s., in Arborio, un gruppo di fuori-legge armati, qualificatosi appartenente alla 5a (sic, ma 12a) divisione d’assalto “Nedo” - 50a brigata - facevasi consegnare dai Fratelli Costanzo 14 quintali di riso.

27 novembre 1944 Notiziario politico interno n. 103, 8 dicembre 1944, p. 4 Il 27 nov. u. s., in Livorno Ferraris, tre fuori-legge armati, presentatisi nella riseria di certo Luigi Busasca, imponevano la consegna di 81 quintali di riso che caricavano su un autocarro in loro possesso. Notiziario politico interno n. 105, 13 dicembre 1944, p. 9 Il 27 nov. u. s., alle 15,30, in Santhià, sei banditi armati si presentavano alla riseria Vercellotti ed asportavano l’autocarro di proprietà di certo Carlo Angelino, obbligando i camionisti Francesco Vanoli e Giuseppe Massara a seguirli. Recatisi quindi al pastifi- cio Ferraro, facevansi consegnare quintali 25 di pasta. Gli stessi banditi asportavano poscia Kg. 4,50 di burro e 100 di gorgonzola dal caseificio Comolli.

7 Seguito della notizia Arborio, 25 novembre 1944.

152 Notiziario politico interno n. 107, 16 dicembre 1944, p. 7 Il 27 nov. u. s., in Mosso S. Maria, banditi penetravano nel locale ufficio postale, aspor- tando gli apparecchi telegrafici.

29 novembre 1944 Notiziario politico interno n. 98, 29 novembre 1944, p. 10 Nei decorsi giorni, in Buronzo, banditi armati, in più riprese asportavano a persone del luogo biancheria, generi alimentari e due conigli.

30 novembre 1944 Notiziario politico interno n. 99, 30 novembre 1944, p. 8 Vercelli. Il numero degli sbandati presentatisi in seguito al bando del Duce supera il migliaio. Notiziario politico interno n. 104, 10 dicembre 1944, pp. 12-13 In data imprecisata degli ultimi giorni di novembre u. s., in S. Germano Vercellese, i fuori-legge asportavano dal magazzino approvvigionamenti FF.SS. lenzuola, federe per cuscini, coperte di lana e tela. Mentre si allontanavano con la refurtiva i banditi erano attaccati da un reparto della Legione “Muti” e dopo violento conflitto si allontanavano lasciando sul terreno la refurtiva ed alcuni morti. Nella terza decade del mese di nov. u. s., in Buronzo, banditi, in successive irruzioni, asportavano ad abitanti del luogo complessivamente 120 quintali di riso, 50 di farina di grano, 52 di farina di granoturco e 25 di burro. Notiziario politico interno n. 105, 13 dicembre 1944, p. 9 Il 30 nov. u. s., in Vercelli, la G.N.R. arrestava un pericoloso fuorilegge, elemento di collegamento tra bande armate. Notiziario politico interno n. 108, 19 dicembre 1944, p. 8 Il 30 nov. u. s., in Arborio, un gruppo di banditi armati asportava 45 quintali di segala dal magazzino del consorzio agrario, rilasciando ricevuta intestata: “1a divisione d’as- salto Garibaldi”. Notiziario politico interno n. 111, 24 dicembre 1944, p. 2 Nella seconda quindicina di novembre u. s., nel biellese, il battaglione d’assalto della G.N.R. “Pontida” fronteggiava validamente l’aggressività particolarmente vivace dei fuori-legge. Presidi isolati e colonne di rifornimento sostenevano o sventavano energi- camente numerosi attacchi specialmente ad Alice Castello e Val Mosso (sic). Perdite finora accertate da parte dei fuori legge: 14 catturati dieci morti e 6 feriti. Recuperate armi e munizioni. Due legionari feriti. fine novembre - primi di dicembre 1944 Notiziario politico interno n. 110, 22 dicembre 1944, p. 5 Negli ultimi giorni del mese di nov. u. s., e nei primi del corr. mese, banditi asportavano dalle officine riserve “Fiat” di Lenta e Rosario [Roasio] 6 lettini in ferro, 6 pagliericci, 50 litri di nafta, coperte e altro materiale.

1 dicembre 1944 Notiziario politico interno n. 105, 13 dicembre 1944, p. 9 Il 1o corrente, nella zona di Salussola, la G.N.R. rastrellava due favoreggiatori di

153 fuori-legge e fermava 12 individui aventi obblighi di leva. Sequestrava 19 sacchi di grano. Notiziario politico interno n. 108, 15 dicembre 1944, p. 8 Il 1o corr., alle 18,30, in S. Germano Vercellese due banditi armati si presentavano nel- l’abitazione di tale Romualdo Riva, imponendo a questi la consegna di un carro agrico- lo e un cavallo. Recatisi quindi nel magazzino della ditta “Sapri”, dopo aver reso inservibile l’apparec- chio telefonico, imponevano al dirigente la consegna di 500 tele di juta, per un valore complessivo di circa L. 50.000, che caricavano sul carro precedentemente rubato.

4 dicembre 1944 Notiziario del 5 gennaio 1945, p. 13, CR Il 4 dicembre u. s., in Trino Vercellese, militi dell’U.P.I. della G.N.R. arrestavano certo Domenico GRAZIANO, per detenzione abusiva di due rivoltelle.

4-5 dicembre 1944 Notiziario politico interno n. 110, 22 dicembre 1944, p. 5 Il 4 corr., in Arborio, alcuni banditi armati asportavano dal magazzino del consorzio circa 100 quintali di segala. Il giorno successivo, gli stessi banditi si impossessavano di un suino di proprietà di certo Zanazzo. Il 4 e il 5 corr., in Ghislarengo, banditi rapinavano due coloni di un bovino ciascuno.

5 dicembre 1944 Notiziario politico interno n. 101, 5 dicembre 1944, pp. 7-9 Si nota sintomi di una certa ripresa. Il rastrellamento con importanti forze in corso nel vicino Monferrato ha influito beneficamente sul morale delle popolazioni le quali non nascondono il loro profondo malcontento per i sistemi di rapina e di delitto usati dalle bande dei fuori legge. Gli agricoltori che formano la massa principale della popolazione della provincia, co- minciano a sentire il bisogno di una difesa attiva del propri beni e delle persone. Infatti i proprietari di una cascina hanno reagito con decisione e prontezza ad attacchi di fuori legge, alcuni dei quali sono stati disarmati, due uccisi e gli altri messi in fuga. Le dimostrazioni di forza dei reparti repubblicani nei riguardi dei banditi influiscono in senso positivo sulla ripresa morale della popolazione agricola. Il clero si mantiene ostile alla repubblica e alle sue istituzioni. La situazione economica permane immutata. La borsa nera continua a essere validamente combattuta dalle autorità provinciali. È molto lamentata dalla popolazione la mancanza della legna. La situazione militare è in via di normalizzazione. Gli ufficiali e la truppa incominciano a sentire la necessità per la loro stessa dignità, di assumere un atteggiamento ben definito, chiaro e leale. Con elementi del Vl Comando Militare Provinciale è stato costituito un reparto di vo- lontari, di circa 100 uomini, compresi gli ufficiali, che sarà impiegato in azioni contro i banditi. Nonostante l’intensa propaganda nemica, molto entusiasmo suscita fra i soldati la sal- da resistenza delle forze germaniche su tutti i fronti di lotta.

154 L’attività sovversiva e antinazionale si mantiene sempre attiva. Essa si rivolge in preferenza ai militari e alle classi proletarie e cerca con tutti i mezzi di mitigare il terribile effetto, sia materiale che morale, prodotto dall’impiego della nuova arma segreta germanica “V2”. L’attività dei banditi è stata alquanto limitata e sono state effettuate per lo più azioni di rapina. Il freddo delle montagne costringe i fuori legge ad azioni a raggio limitato, an- che perché dispongono di cattivo equipaggiamento e non sono più regolarmente rifor- nite, come per il passato, dagli aerei. Gli attacchi portati dalle forze della Brigata Nera e da reparti della G.N.R. dimostrano una sempre maggiore tendenza delle bande a non accettare il combattimento e darsi alla fuga appena sono a contatto con le forze repubblicane. La parte pianeggiante e premontana della provincia è in gran parte sotto il controllo delle forze armate italiane e germaniche le quali effettuano azioni di rastrellamento senza sosta. Notiziario politico interno n. 108, 19 dicembre 1944, p. 8 Il 5 corr., nel tratto della rotabile Stroppiana-Pezzana, i fuori-legge, a scopo di sabotag- gio, asportavano 600 metri di filo e 4 pali della linea telegrafica.

8-9 dicembre 1944 Notiziario politico interno n. 108, 19 dicembre 1944, p. 9 L’8 e il 9 corr., in Occhieppo Superiore, un reparto della G.N.R. in rastrellamento uc- cideva 3 fuori-legge e ne feriva un altro. Tre legionari feriti.

12 dicembre 1944 Notiziario politico interno n. 110, 22 dicembre 1944, p. 5 Il 12 corr., in Santhià, banditi armati prelevavano il milite scelto Antonio Trussi, della G.N.R. Ferroviaria.

13 dicembre 1944 Notiziario politico interno n. 105, 13 dicembre 1944, pp. 34-37 Dalla verifica della corrispondenza si è rilevato: In generale: - una ripresa di espressioni e manifestazioni di sentimenti patriottici e di fervore com- battivo da parte di militari. Anche fra i civili appaiono segnalazioni di senso di italianità con chiari cenni alla dottrina e alla pratica del fascismo. Così, d’altro lato, appaiono segni di avversione e di sdegno contro l’invasore. - Espressioni di diffidenza e di sfiducia nelle nostre istituzioni sociali denunciano la man- canza di una adeguata decisa opera di propaganda che valga a convogliare i più sani fermenti verso la nostra concezione politica e sociale e dare una compiuta coscienza e fierezza d’italianità. In proposito si progettano forme popolari di propaganda con la costituzione di squadre di giovani combattenti e di invalidi e mutilati di guerra che vanno a parlare, brevemente e senza retorica, in ritrovi pubblici, sulle piazze, nei mercati, nelle scuole di ogni grado e di ogni specie e fra le maestranze dei vari opifici, della necessità di essere tutti uniti per la rinascita ed il prestigio della Patria. - Il ribellismo non ha più seguito ed è riprovato e condannato. Generale consenso e approvazione per l’azione intrapresa a debellarlo. Le rigide misure in proposito adottate

155 trovano plauso, commentandosi con esecrazione le forze di brigantaggio con rapine e con altri delitti compiuti dai banditi. - Continuano le segnalazioni di vertiginosi aumenti di prezzi e di scarsità di generi per l’alimentazione e per il vestiario con il conseguente intensificarsi del mercato nero. A Milano il ceto impiegatizio ne è disperato e invoca l’intervento delle autorità affinché operi la possibile eliminazione di esso, condannando a morte i responsabili. - Il lavoro obbligatorio riscuote sempre più credito sia quello effettuatosi in Germania che quello in Italia. In particolare: - Lettere di sbandati chiedono con visibile ansia sovvenzioni specie di corredo denun- ciando la dura vita che devono vivere. - A Roccapietra - Vercelli - da un mese non si dà più pane. Gli abitanti vengono taglieg- giati con un minimo di lire 100 i poveri e con oltre lire 1000 gli altri. Le somme vengono riscosse casa per casa dal parroco che deve rimetterle affinché la popolazione si salvi. - A Viverone (Vercelli): azioni di fuori legge contro i tedeschi che si abbandonano a rap- presaglie; nella stessa Viverone e paesi vicini: Cavagliaro e Ropolo [Cavaglià e Roppo- lo] autentici delinquenti, inoltre assalgono i passanti e, con la, maschera sul volto e la rivoltella in pugno, si fanno consegnare i portafogli. Per mancanza di protezione e di tutela dell’ordine pubblico nei paesi indicati ed anche perché si presume che in caso di ritirata i tedeschi non faranno resistenza a Milano, ma bensì nel quadrilatero di Verona, gli sfollati ritornano a Milano. […] Notiziario politico interno n. 123, 18 gennaio 1945, p. 11 Il 13 dic. u. s., in Cadulo [Candelo], numerosi banditi attaccavano i militi della G.N.R. di guardia presso lo stabilimento “Piaggio”. I legionari reagivano prontamente ed energicamente riuscendo a mettere in fuga i ban- diti che lasciavano sul terreno 4 morti e 3 feriti. Un legionario rimaneva ferito.

16 dicembre 1944 Notiziario politico interno n. 107, 16 dicembre 1944, pp. 4-7 La situazione politica della provincia continua ad essere soddisfacente. Si notano vari sintomi di ripresa morale nella popolazione, causati dalle continue dimo- strazioni di forza che, in questi ultimi tempi, hanno dato nel territorio della provincia le Forze Repubblicane. Il clero continua a mantenere un atteggiamento pacifista, più propenso a scusare le malefatte dei banditi, che non ad approvare le giuste repressioni delle forze dell’ordine. La situazione economica è rimasta immutata. Il problema principale rimane sempre quello del riscaldamento. Si nota una sempre maggior fiducia verso le Forze Armate; ciò per il fatto che i reparti in armi cominciano a seguire una linea di disciplina e responsabilità. La rigida ed accanita difesa germanica su tutti i fronti ha molto influito sul morale delle truppe, che incominciano a dimostrare buona volontà e coraggio. L’attività sovversiva e antinazionale è sempre intensa. Essa svolge principalmente la sua opera deleteria tra le classi proletarie. Artefici ne sono gli intellettuali e parte rilevante del clero che mantiene un atteggiamento assenteista e ambiguo.

156 Notizie sui fuori legge e dislocazione delle bande. - Valle del Cervo. Non si sono registrati spostamenti degni di rilievo; vengono però se- gnalati frequenti passaggi di banditi in tutti i comuni e ciò è dovuto al fatto che i gruppi di alta montagna scarseggiano di alimenti e di indumenti e mandano i loro emissari ver- so il piano per gli approvvigionamenti. Anche nei dintorni di Biella vengono segnalati tali passaggi, che si verificano molto vi- cini ai posti di blocco, situati alla periferia della città. - Valle dell’Elvo. Anche in questa valle non si segnalano modifiche sostanziali nella di- slocazione dei gruppi di banditi. Verso le pendici del Mombarone, sul versante verso la valle di Aosta, sono stati notati movimenti di elementi provenienti dalla detta valle che tendono a riunirsi con i fuori legge della zona del biellese, ove sono sicuri di trovare appoggi fra la popolazione, notoria- mente di sentimenti sovversivi. In entrambe le vallate il controllo della zona è praticamente nelle mani dei banditi che giungono fino alle porte della città di Biella indisturbati. Infatti sulle tranvie che portano alla città provenienti da Mongrando e da Andorno, squadre di fuori-legge quasi giornalmente effettuano il controllo di documenti personali dei viag- giatori. - Zona Piana del Comune di Salussola. Anche in questa zona, elementi scesi dalle pen- dici della Serra, ove vi sono nuclei discretamente numerosi, si sono riuniti nella frazio- ne Arro del Comune di Salussola un numero di 150, che risultano in comunicazione coi banditi dislocati verso Massazza e Mottalciata. - Zona Saluggia - Livorno Ferraris. In seguito alle operazioni di rastrellamento effettua- te nella zona del Monferrato e in Saluggia, i fuori-legge sono stati dispersi ed hanno lasciato libera la plaga Saluggia - Livorno Ferraris. Verso Cigliano non hanno più la possibilità di concentrarsi, data la presenza di un no- stro presidio. - Zona di Trino Vercellese. In questa zona, in seguito ai rastrellamenti eseguiti e a quelli in corso sia nel Monferrato, sia nella zona di Trino, i nuclei vaganti di fuori-legge che infestavano le campagne sono stati di molto diradati. La reazione di alcuni capi di azien- de agricole favorisce lo sbandamento di tali nuclei. - Zona Balocco - Casanova Elvo - Olcenengo. Il risultato dei rastrellamenti è stato sod- disfacente, tanto che i gruppi di fuori-legge, già dislocati nei dintorni di Balocco, Casa- nova Elvo, Oldenico, sono stati eliminati. - Zona di Rosario [Roasio]. È stata segnalata una nuova formazione di banditi, compo- sta di 200 uomini provenienti dalla valle Sessera attraverso la Coggiolasca. Detta for- mazione è a contatto con i banditi esistenti nelle pianure viciniori e specialmente con quelle di Arborio, che risulta essere il centro principale di raccolta notizie per quanto riguarda la situazione generale del capoluogo della provincia. (Vedasi “Situazione grafica” allegata)8. Notiziario dell’8 gennaio 1945, p. 15, AR-CR Il 16 dicembre u. s. in Vercelli, militi dell’U.P.I. della G.N.R. arrestavano il fuori legge Alfredo FERRARA.

8 Datata 8 dicembre, pubblicata in appendice.

157 17 dicembre 1944 Notiziario politico interno n. 124, 20 gennaio 1945, p. 6 Il 17 dic. u. s., in Ghislarengo, due sconosciuti armati, saliti sul treno Biella-Novara, chiedevano i documenti di riconoscimento ad alcuni viaggiatori.

19 dicembre 1944 Notiziario dell’8 gennaio 1945, p. 13, AR-CR Il 19 dicembre u. s. in Ghislarengo, un gruppo di banditi armati asportava dalla cascina di certo Giovanni OPPEZZO un bovino.

20 dicembre 1944 Notiziario del 5 gennaio 1945, p. 12, AR-CR Nella seconda decade del mese di dicembre u. s., in Roasio, banditi asportavano dalle officine riserva Fiat. materiale per costruzione baracche, oggetti di casermaggio, sto- viglie e generi alimentari.

22 dicembre 1944 Notiziario dell’8 gennaio 1945, p. 13, AR-CR Il 22 dicembre u. s., alle ore 19, in Greggio, fuori legge armati, penetrati nella cascina di certo Pietro RANGHINO, costringevano questi a consegnare loro un bovino. I banditi, nell’allontanarsi, rilasciavano al derubato un “buono di prelievo” intestato alla 12a divisione d’assalto Garibaldi.

23 dicembre 1944 Notiziario del 4 gennaio 1945, p. 10, AR-CR Il 23 dicembre u. s., fra le stazioni ferroviarie di Gattinara e Romagnano Sesia, banditi danneggiavano due campate di rotaie e asportavano 40 traverse e il materiale di arma- mento. Notiziario dell’8 gennaio 1945, pp. 14-15, AR-CR Il 23 dicembre u. s., verso le ore 23 (?), lungo la strada Greggio-Balocco, al transito di un autocarro, con a bordo 27 (?) militari, che si recavano in licenza a Milano, brillava una mina, collocata da fuori legge. Si deplorano 6 morti e 10 feriti. Il 23 dicembre u. s., alle ore 19,15, in Santhià, tre fuori legge armati facevano irruzione in un caffè della periferia. Dopo aver intimato ai presenti di alzare le braccia aprivano il fuoco, uccidendo un sot- tufficiale germanico; due civili e un soldato germanico riportavano ferite di una certa entità. I fuori legge, disarmati i due militari tedeschi, si allontanavano. Il 23 dicembre u. s., in Vercelli, militi dell’U.P.I. della G.N.R. arrestavano certo Atos (...?), appartenente a bande di fuori legge. Notiziario politico interno n. 124, 20 gennaio 1945, p. 6 Il 23 dicembre u. s., in Gaglianico, una pattuglia di militi del battaglione “Pontida” era assalita da un forte gruppo di banditi. Nel conflitto seguitone un milite era ucciso e un secondo gravemente ferito. Un altro milite, componente la pattuglia, era catturato.

158 25 dicembre 1944 Notiziario dell’8 gennaio 1945, p. 13, AR-CR Il 25 dicembre u. s., alle ore 10, in Sordevolo, due banditi armati, asportavano dalla rimessa di certo Dino PIVASO un autocarro.

26 dicembre 1944 Notiziario politico interno n. 125, 22 gennaio 1945, p. 3 Nella notte sul 26 dic. u. s., fra le stazioni ferroviarie di Santhià ed Arona, banditi dan- neggiavano tre campate di binario e asportavano 40 traverse.

27 dicembre 1944 Notiziario politico interno n. 124, 20 gennaio 1945, p. 6 Il 27 dic. u. s., in Crosa, una colonna del battaglione “Pontida” era violentemente attac- cata da numerose bande di fuorilegge. L’immediata reazione del reparto, metteva in fuga i banditi causando agli stessi sicure perdite non accertate. Da parte nostra un ferito.

28 dicembre 1944 Notiziario del 5 gennaio 1945, p. 12, AR-CR Il 28 dicembre u. s., in Livorno Ferraris, circa 40 banditi armati, a bordo di un autocar- ro, si presentavano al magazzino degli ammassi e, sotto la minaccia delle armi, si face- vano consegnare 20 fusti di gasolio di kg. 170 caduno. Notiziario politico interno n. 123, 18 gennaio 1945, p. 12 Il 28 dic. u. s., in Sandigliano, banditi armati, presentatisi all’abitazione di certo Vincen- zo Costanzo, costringevano questi a consegnare loro 2 quintali di grano. Notiziario politico interno n. 124, 20 gennaio 1945, p. 6 Il 28 dic. u.s., in Marzano [Muzzano], banditi assalivano il locale presidio composto da militi del battaglione “Pontida”. I militi reagivano prontamente, mettendo in fuga gli at- taccanti che lasciavano sul terreno un morto e due feriti.

29 dicembre 1944 Notiziario politico interno n. 123, 18 gennaio 1945, p. 11 Il 29 dic. u. s., in Vigliano Biellese, due banditi armati, penetrati nei locali dell’ufficio comunale, asportavano una macchina da scrivere.

30 dicembre 1944 Notiziario del 4 gennaio 1945, p. 27, UO Il 30 dicembre u. s., in BRESCIA, elementi della G.N.R. e della Polizia Repubblicana arrestavano il noto collaboratore di “radio baita” Franco BOGGIO, soprannominato “Filarello”. Il Boggio è stato tradotto a Vercelli. Notiziario del 5 gennaio 1944, p. 26, Errata corrige L’arresto del noto collaboratore di “radio baita” Franco Boggio, segnalato nel notiziario del 4 corrente (pagina 27), è stato operato in BIELLA (VERCELLI) e non a BRESCIA.

31 dicembre 1944 Notiziario politico interno n. 123, 18 gennaio 1945, p. 11 Nell’ultima decade del mese di dicembre u. s. banditi asportavano dalle officine riserva

159 Fiat di Lenta e Rovasenda materiale elettrico, materiale di casermaggio e una bicicletta. Notiziario politico interno n. 125, 22 gennaio 1945, p. 3 Il 31 dic. u. s., in Ghislarengo, due fuori legge armati asportavano dalla cascina dei fratelli Opezzo due bovini.

1 gennaio 1945 Notiziario politico interno n. 128, 28 gennaio 1945, p. 2 Il 1o corr., aerei germanici bombardavano e mitragliavano la zona di Bocchetto di Ses- sera e Ponzone, cagionando sensibili perdite fra i fuori legge, i quali, credendoli appa- recchi anglo-americani, avevano accesi i soliti fuochi in attesa di lanci.

2 gennaio 1945 Notiziario politico interno n. 128, 28 gennaio 1945, p. 2 Il 2 corr., nella zona di Cigliano, un plotone del battaglione G.N.R. “Pontida”, durante un’operazione di rastrellamento, catturava due ex prigionieri inglesi. Il 2 corr., in Andorno Micca, una pattuglia del battaglione G.N.R. “Pontida” arrestava un renitente. Nel tardo pomeriggio dello stesso giorno, banditi attaccavano il locale presidio della G.N.R. I militi reagivano energicamente, mettendo in fuga i fuori legge. Cadeva in combattimento il legionario Giovanni Buda. Non accertate le perdite avversarie.

3 gennaio 1945 Notiziario politico interno n. 123, 18 gennaio 1945, p. 10 Il 3 corr., fra le stazioni di Avigliana [Vigliano Biellese] e Cossato, banditi, staccata la locomotiva del treno 16 fermo al Km. 48, per altro atto di sabotaggio, la lanciavano contro il convoglio, che si metteva in moto, fermandosi poco prima della stazione di Masserano. Gravi danni al materiale rotabile.

4 gennaio 1945 Notiziario politico interno n. 124, 20 gennaio 1945, p. 5 Il 4 corr., nel territorio di Vercelli, aerei nemici mitragliavano fortemente, da bassissima quota, le batterie contraerei della divisione “Etna”. Non si lamentano perdite. Due appa- recchi nemici erano abbattuti.

5 gennaio 1945 Notiziario del 5 gennaio 1945, pp. 7-8 Notizie sui fuori legge e dislocazione delle bande. La situazione del biellese sta diven- tando precaria e lo stato d’animo della popolazione è molto agitato. In occasione di aviorifornimenti lanciati nelle giornate del 22 e 23 dicembre presso la Serra (zona da Donato, Graglia, Cerrione) sarebbe stata lanciata anche la somma di 70 milioni di lire. Tutti coloro che vivono al di la dei posti di blocco di Biella, Cossato e Valle Mosso sono concordi nell’affermare che il biellese è ormai un covo di armati. Le strade e i ponti sono minati, i punti di obbligato passaggio celano ovunque nidi di resistenza che dispongono, oltre che di mitragliatrici, anche di mortai. La popolazione

160 soggiace, simulando simpatia per i fuori legge, specie nella Val Sessera (zona di Cog- giola e Crevacuore). Da Mosso S. Maria a Trivero (zona a nord-est di Valle Mosso e direzioni relative fino a Pettinengo, con appoggio naturale al Monte Rubello, dalla cui vetta si domina la piana di Biella e le zone di Bioglio, Piatto, Ternengo, Ronco Biellese, Zumaglia che diramasi poi verso Vaglio Chiavazza) e da Trivero, verso il Bocchetto di Sessera (passo che ser- ve di collegamento con i gruppi operanti a nord di Varallo che, se braccati possono defluire verso le montagne del biellese) è popolato tutto di bande che in questi ultimi mesi hanno avuto modo di rafforzarsi. Notiziario politico interno n. 126, 24 gennaio 1945, p. 5 Dal 29 dic. u. s. al 5 corr., in Lenta, gruppi di fuori legge asportavano, in diverse ripre- se, dalle officine riserve della “Fiat” 69 coperte di lana, 5 matasse di cavo di metri 350, 11 casse di liquori, 11 kg. di salumi ed oggetti vari. Il 5 corr. nella zona Balocco - Buronzo - Formigliana, due plotoni dell’O.P. della G.N.R. in operazione di rastrellamento, catturavano diversi renitenti e disertori.

6-7 gennaio 1945 Notiziario politico interno n. 123, 18 gennaio 1945, pp. 11-12 Il 6 corr., militi della G.N.R. con la collaborazione di soldati dell’Esercito Repubblicano durante un’operazione di rastrellamento effettuata in località “Cascina (sic) S. Giaco- mo” catturavano il fuori legge Domenico Gaspero, armato di sten. Il giorno successivo, il bandito era passato per le armi nel cimitero di Vercelli.

9 gennaio 1945 Notiziario del 24 gennaio 1945, p. 15, AR-CR Il 9 corrente, in S. Germano Vercellese, banditi asportavano dai locali della “Società anonima magazzini generali” filo telefonico.

10 gennaio 1945 Notiziario del 24 gennaio 1945, p. 15, AR-CR Il 10 corrente, in Ghislarengo due banditi armati asportavano dalla rivendita di generi di monopolio di certa Maria CASAZZO Kg. 30 di sale.

12 gennaio 1945 Notiziario del 24 gennaio 1945, p. 16, AR-CR Il 12 corrente, nei pressi di Saluggia, una pattuglia della G.N.R. si scontrava con un gruppo di fuori legge. Nel conflitto era ferito un bandito che, successivamente, veniva catturato. Notiziario politico interno n. 126, 24 gennaio 1945, p. 6 Il 12 corr., ha avuto inizio una vasta azione di rastrellamento nella zona del Biellese. Dalle prime notizie pervenute, risulta che nei primi scontri, verificatisi nella località di Balma e Piedicavallo, i banditi hanno riportato le seguenti perdite: 12 morti, 12 feriti e 30 catturati. All’azione partecipano, tra l’altro il battaglione “Pontida”, della divisione “Etna”, e vari reparti della G.N.R.. Riserva di ulteriori notizie.

161 Notiziario politico interno n. 134, 9 febbraio 1945, p. 4 Il 12 genn. u. s., il Comando Provinciale della G.N.R. di Vercelli denunciava al tribunale penale certo Giovanni Berzonetto, a piede libero, per commercio in preziosi.

13 gennaio 1945 Notiziario politico interno n. 128, 28 gennaio 1945, p. 3 Il 13 corr., in località Massazza, lungo la rotabile Vercelli-Biella, banditi attaccavano un’autovettura della gendarmeria germanica, uccidendo un capitano e un maresciallo.

14 gennaio 1945 Notiziario politico interno n. 123, 18 gennaio 1945, p. 11 Il 14 corr. in Castellazzo [Cossato], una pattuglia della G.N.R. del battaglione “Ponti- da”, nel procedere alla perquisizione di alcuni borghesi sospetti, era fatta segno al lan- cio di bomba a mano da parte di due banditi che cercavano di sottrarsi alla perquisizio- ne. I due fuori legge, che erano in possesso di altre 6 bombe a mano, venivano uccisi in seguito all’immediata reazione della pattuglia. Notiziario del 24 gennaio 1945, pp. 15-16, AR-CR La sera del 14 corr., in Cossila banditi prelevavano ed uccidevano la figlia dello squa- drista BELLINI. Il 14 corrente, in S. Germano Vercellese, alcuni banditi armati penetravano nella riven- dita di generi di monopolio di tale Pierino ROGGETTO, donde asportavano Kg. 2 di tabacchi. Notiziario del 6 marzo 1945, pp. 18-19, AR-CR Il 14 gennaio u. s. in Valdengo, un plotone del battaglione Montebello ed una squadra della MUTI effettuavano un rastrellamento per il recupero di mine poste da fuori legge. Durante l’operazione un milite della MUTI provocava l’esplosione di 6 mine che lo ferivano insieme con un legionario.

15 gennaio 1945 Notiziario politico interno n. 131, 3 febbraio 1945, p. 7 Il 15 gennaio u. s., nella zona Castelletto e Fiume Cervo, la compagnia O.P. di Vercelli nel corso di un rastrellamento in cooperazione con reparti germanici, si scontrava con un gruppo di fuori legge che, dopo nutrita fucileria, si dava alla fuga. Da parte avver- saria si avevano 7 morti di cui 2 presunti, alcuni feriti e un prigioniero armato. Venivano pure rastrellati 9 renitenti e disertori.

15-16 gennaio 1945 Notiziario politico interno n. 131, 3 febbraio 1945, p. 1. Nei giorni 15 e 16 genn., u. s., avuta notizia che il ponte sull’Elvo, posto oltre la stazio- ne di Carisio era stato riattivato, il reparto approvvigionamenti in accordo col Verbin- dungsmann F.R. Abt. 3, procedeva ad effettuare lo sgombero dei materiali ferroviari decentrati nelle stazioni di Carisio e Buronzo. Complessivamente erano caricati 6 carri di prezioso materiale costituito in maggior parte da feltri per la lubrificazione dei veicoli, tubi flessibili di gomma e pezzi di ricambio per veicoli in genere.

162 16-17 gennaio 1945 Notiziario politico interno n. 135, 11 febbraio 1945, p. 8 Il 16 e 17 genn. u. s., in Zimone - Cecione [Cerrione] e Magnano, una compagnia mista G.N.R. e polizia germanica effettuava un rastrellamento contro un concentramento di oltre 500 fuori legge armati di abbondanti armi automatiche e pesanti di fanteria. In violento combattimento protrattosi per alcune ore il reparto di formazione riusciva a fugare il nemico, che abbandonava 12 morti, mentre per dichiarazione della popolazio- ne i feriti sono numerosi. Durante il rastrellamento venivano rinvenute le salme di 4 militari germanici e di due militi della G.N.R. di Varese, che sono state tumulate nel cimitero di Biella.

17 gennaio 1945 Notiziario del 21 febbraio 1945, p. 12, V Il 17 gennaio u. s. alle ore 17, in Biella, località Balma, una pattuglia della divisione “Etna” rinveniva 4 zaini contenenti dinamite e 4 moschetti. Notiziario politico interno n. 142, 26 febbraio 1945, p. 5 Il 17 genn. u. s., in Biella, località Serra, legionari della divisione “Etna”, in collabora- zione con truppe germaniche, catturavano tre inglesi di cui uno rivestiva il grado di maggiore. Il 17 gennaio u.s., alle ore 20, in Muzzano, località Graglia, una pattuglia della divisione “Etna” si scontrava con un gruppo di fuori-legge. Nel conflitto un bandito era ucciso. Nessuna vittima da parte dei militi.

19 gennaio 1945 Notiziario politico interno n. 142, 26 febbraio 1945, p. 5 Il 19 genn. u. s., in Chiavazza, legionari della divisione “Etna” fermavano un renitente ed una donna appartenente al comitato giovanile della libertà.

21 gennaio 1945 Notiziario politico interno n. 143, 28 febbraio 1945, p. 10 Il 21 genn. u. s., in Ronco Biellese, a Ternego (sic) la compagnia O.P. del comando provinciale effettuava una operazione di rastrellamento catturando 12 disertori e ricu- perando vario materiale di casermaggio.

22 gennaio 1945 Notiziario politico interno n. 125, 22 gennaio 1945, pp. 1-2 Novara. L’attività dei banditi continua ad esplicarsi in prelievi di appartenenti alle forze armate, ostacoli ai raduni del bestiame, in atti di sabotaggio, in ruberie e soprusi. Forti rifornimenti aviolanciati sono stati effettuati nella zona di Gattinara, tali riforni- menti hanno elevato il morale dei fuori legge, che stanno riorganizzandosi in bande compatte come per il passato, ma con maggior armamento e disponibilità di mezzi. [...] Notiziario politico interno n. 142, 26 febbraio 1945, p. 6 Il 22 genn. u. s., in Ponte Cervo, legionari della divisione “Etna”, in servizio al posto di blocco, catturavano un fuori legge. Lo stesso, mentre era accompagnato al carcere, tentava la fuga ed era ucciso dai militi di scorta.

163 Notiziario del 6 marzo 1945, p. 19, AR-CR Dal 15 al 22 gennaio u. s., la compagnia mitraglieri del battaglione Montebello effettua- va un ciclo operativo nel biellese, sostenendo diversi scontri con elementi fuori legge. Durante le operazioni venivano catturati 6 banditi e un bersagliere disertore. Notevole è stato il bottino catturato in armi, esplosivi materiale sanitario, generi alimen- tari e due automobili.

24 gennaio 1945 Notiziario politico interno n. 128, 24 gennaio 1945, pp. 4-5 Notizie sui fuori legge e dislocazione sulle bande. Il comando dei fuori legge, situato a Camandona, ha nella sua giurisdizione anche la vallata del Cervo. A Bocchetto della Sessera risultano aumentate le postazioni di armi pesanti, dato il rifornimento ricevuto a mezzo di aerei, che, per diverse notti, hanno sorvolato la zona ed effettuato abbondanti lanci di viveri, armi e munizioni. Nella valle dell’Elvo non si sono verificati movimenti degni di rilievo ad eccezione dello spostamento di alcuni reparti in seguito alle voci che da tempo corrono circa un ra- strellamento che verrebbe effettuato in tutta la zona del biellese. Detti reparti si orientano verso il Monferrato, transitando per il ponte di Crescentino, non presidiato. Parte dei fuori legge che si trovavano nell’alta provincia (zona di Balocco - Arborio - Lenta - Gattinara - Masserano - Curino), si sono portati a sud, occupando la località di Masserano e allargando quella di Curino. Inoltre un gruppo di 500 uomini si è stabilito nei pressi di Lenta verso Ghislarengo. Nella zona di Arborio - Lenta e Balocco essi operano requisizioni in grande stile di be- stiame e generi alimentari. Il sorvolo della zona da parte di apparecchi nemici e relativi lanci di materiale vario fa pensare che i banditi attendono con sicurezza il giorno del rastrellamento. Essi hanno rafforzato i loro posti di blocco e presidi in maniera tale da opporre un’ac- canita resistenza. Il materiale bellico lanciato in tutta la zona è ingente. Risulta che sono stati lanciati ai ribelli anche alcuni pezzi di artiglieria e mortai oltre ai viveri, munizioni ed armi automatiche in grande quantità. Nei pressi di Bocchetto di Sessera sono stati lanciati considerevoli quantitativi di medi- cinali atti ad attrezzare le unità sanitarie. (Vedi “situazione grafica” allegata)9. Notiziario politico interno n. 132, 5 febbraio 1945, p. 8 Il 24 genn. u. s., in Quinto Vercellese, durante un’operazione di rastrellamento, effet- tuata da un reparto della G.N.R., in seguito a mitragliamento nemico aereo, il brigadiere della G.N.R. Giacomo Lorenzini decedeva.

25 gennaio 1945 Notiziario politico interno n. 131, 3 febbraio 1945, p. 7 Il 25 genn. u. s., alle 6,30, in Santhià, nella stazione ferroviaria, sei fuori legge esegui-

9 Datata 6 gennaio, pubblicata in appendice.

164 vano di sorpresa una sparatoria negli uffici telegrafo, dandosi poi alla fuga. Un ferroviere germanico era ucciso.

26 gennaio 1945 Notiziario politico interno n. 143, 28 febbraio 1945, p. 8 Il 26 genn. u. s., nei pressi di Curino, un reparto della G.N.R. rinveniva il cadavere di tale Pasquero, madre di due legionari della G.N.R. La donna era stata prelevata dai fuori-legge nella prima settimana di gennaio.

27 gennaio 1945 Notiziario politico interno n. 136, 13 febbraio 1945, p. 7 Il 27 genn. u. s., alle 21, in Quinto Vercellese, 4 fuori legge armati prelevavano dalla propria abitazione il sergente Umberto Romanato, della divisione “S. Marco”. Notiziario del 18 febbraio 1945, p. 16, AR-CR Il 27 gennaio u. s., I’U.P.I. del comando provinciale di Vercelli denunciava, al tribunale speciale per la difesa dello Stato, 4 donne e 3 uomini, uno dei quali latitante, responsa- bili di attività comunista e di appartenenza al “Fronte della gioventù”.

29 gennaio 1945 Notiziario politico interno n. 136, 13 febbraio 1945, pp. 7-8 Il 29 genn. u. s., I’U.P.I. del comando provinciale G.N.R. di Vercelli denunciava, in istato di arresto, al tribunale speciale per la difesa della Stato tale Giuseppe Boschetti, appartenente a bande di fuori legge. Il 29 genn. u. s., in Asigliano, una pattuglia del comando provinciale G.N.R. di Vercelli effettuava un rastrellamento allo scopo di catturare renitenti e disertori di quel comune. Invitati i genitori a firmare una dichiarazione con la quale s’impegnavano a far presen- tare i rispettivi figlioli, se ne otteneva un netto rifiuto in seguito al quale 17 familiari maschi di renitenti e disertori erano fermati. Venivano sequestrate due biciclette. Il mattino del 29 genn. u. s., in Borgo Vercelli, una compagnia di formazione del co- mando provinciale effettuava un rastrellamento, durante il quale venivano fermati tre disertori e 3 renitenti. Era sequestrata una bicicletta.

30 gennaio 1945 Notiziario del 30 gennaio 1945, p. 10, AR-CR Un reparto del gruppo corazzato “M” “Leonessa” della G.N.R. partecipa con un carro armato e un’autoblinda ad un’operazione di rastrellamento nel territorio di Varallo Sesia in appoggio di reparti tedeschi; con un carro armato M/13 a rastrellamenti in territorio di Gravellona Toce. Il 30 genn. u. s., fra le stazioni ferroviarie di Santhià e Tronzano, banditi, mediante cariche esplosive, danneggiavano i binari. Notiziario politico interno n. 134, 9 febbraio 1945, pp. 4-5 Il 30 genn. u. s., in Livorno Ferraris, alcuni banditi armati penetravano nella stazione ferroviaria ove distruggevano gli apparati di blocco e telegrafici-telefonici. Successivamente facevano scoppiare alcuni ordigni fra detta stazione e quella di Pian- zè [Bianzè], danneggiando i binari.

165 31 gennaio 1945 Notiziario politico interno n. 136, 13 febbraio 1945, pp. 7-8 Il 31 genn. u. s., fra le stazioni ferroviarie di S. Germano Vercellese e Olcenengo, e precisamente al km. 65, banditi, mediante cariche esplosive facevano saltare entrambi i binari. Il 31 genn. u. s., in Caresanablot e Quinto Vercellese, una compagnia di formazione della G.N.R. effettuava una azione di rastrellamento, durante la quale venivano fermate 3 persone, la cui posizione militare risultava alquanto dubbia. Notiziario politico interno n. 145, 4 marzo 1945, p. 8 Dal 15 al 31 genn. u. s., elementi del battaglione d’assalto “Pontida” in rastrellamento nella zona del biellese arrestavano sei renitenti e 12 persone sospette di appartenenza al comitato di liberazione nazionale nonché tre individui autori di furto. Inoltre in combattimento uccidevano tre fuori-legge. Nessuna perdita da parte nostra. Il 3o battaglione RAP ha portato a termine l’azione di rastrellamento, iniziata il 30 gen- naio u. s., in collaborazione con reparti italiani e germanici, nelle zone di Bonato (?), Santhià e Vestignè. In località Tina Canavese il nostro reparto si scontrava con un forte nucleo di banditi che veniva posto in fuga dopo accanito combattimento. Perdite inflitte: due banditi uccisi e 10 feriti. Da parte nostra un ferito. Recuperato: un mortaio da 45, 15 Stein, una carretta con due cavalli e munizioni. Un altro violento scontro si verificava nella zona di Zubiena. Durante tale scontro i banditi subivano le seguenti perdite: un morto, un ferito e un prigioniero. Recuperate due pistole, un cannocchiale e munizioni. Nel corso dell’azione è caduto nelle nostre mani un magazzino, contenente ingenti quantità di viveri; distrutte con fuoco le sedi del comando dei banditi.

31 gennaio - 1 febbraio 1945 Notiziario del 27 febbraio 1945, p. 19, AR-CR Aosta. Nei giorni 31 gennaio u. s., e 1o corrente, nella zona di Pollengo [Bollengo] - Borgomasino - Zimone, truppe germaniche in collaborazione a squadristi della brigata Nera effettuavano azioni di rastrellamento. Durante il ciclo delle operazioni erano uccisi due fuori legge e catturati (...?), fra cui il comandante la 76a brigata, fucilato sul posto, ex tenente dell’aeronautica Ugo MAC- CHIERALDO. Nessuna vittima fra i legionari e i militari germanici.

1 febbraio 1945 Notiziario politico interno n. 137, 18 febbraio 1945, pp. 7-8 Il 1o corr., alle 1, in S. Antonio [Sant’Antonino] di Saluggia, un gruppo di fuori legge armati, penetrava nella stazione ferroviaria e distruggeva l’apparato blocco e gli im- pianti telefonici e telegrafici. Gli stessi con ordigno esplosivo facevano saltare un tratto del binario unico, causando l’interruzione ferroviaria. Nessuna vittima. Notiziario politico interno n. 143, 28 febbraio 1945, p. 10 Il 1o corr., in Bornasco, militi della divisione “Etna” in azione di rastrellamento attacca- vano un gruppo di banditi. Era ucciso un fuori-legge e parecchi erano feriti.

166 Recuperati molti materiali vari ed importanti documenti. Un legionario rimaneva ferito leggermente.

2 febbraio 1945 Notiziario politico interno n. 137, 18 febbraio 1945, p. 8 Il 2 corr., alle 22,15, numerosi banditi armati irrompevano nella stazione ferroviaria di Tronzano ove distruggevano gli apparati telefonici e asportavano 2 telescriventi. Inol- tre a mezzo di esplosivo, danneggiavano il fabbricato stesso della stazione, il centralino elettrico e l’attigua casa del cantoniere. Notiziario politico interno n. 139, 20 febbraio 1945, p. 10 Il 2 corr., in Olcenengo, una pattuglia del comando provinciale G.N.R. di Vercelli, in rastrellamento, arrestava, in quella località, un fuori-legge armato. Il 2 corr., verso le 15,30, sul tratto Santhià-S. Germano Vercellese, della linea ferrovia- ria Torino-Milano, elementi fuori-legge facevano saltare un tratto di linea mediante or- digni esplosivi. Notiziario politico interno n. 140, 22 febbraio 1945, p. 11 Il 2 corr., verso le 21, tra le stazioni di Bianzè e Livorno Ferraris km. 49.090, ignoti banditi provocavano, a mezzo esplosivo, l’interruzione del binario. Il 2 corr., verso le 21, sulla progressiva chilometrica 56,700, tra Tronzano Vercellese e Santhià, ignoti banditi provocavano l’interruzione del binario a mezzo ordigno esplosivo.

2 e 3 febbraio 1945 Notiziario del 3 marzo 1945, p. 16, AR-CR Aosta. La notte del 2 febbraio u. s. in Vische, una banda di fuori-legge, proveniente dal biellese forte di circa 400 uomini, occupava il paese bloccando le strade e le comunica- zioni. Erano catturati tre soldati russi con il graduato germanico ed un brigadiere e un agente della polizia economica. Il 3 successivo, alle ore 16, un reparto russo attaccava i banditi all’imbocco di Vische senza ottenere alcun risultato, dato il numero rilevante dei fuori legge che erano ottima- mente armati e disponevano di armi pesanti. La notte del 3 detto mese i banditi abbandonavano Vische dirigendosi nel Monferrato e conducendo loro i prigionieri catturati.

3 febbraio 1945 Notiziario politico interno n. 136, 13 febbraio 1945, p. 8 Il 3 corr., I’U.P.I. del comando provinciale di Vercelli denunciava al tribunale militare straordinario tale Carlo Caron, imputato di aver fatto parte di bande armate fuori legge. Notiziario politico interno n. 137, 18 febbraio 1945, p. 8 Il 3 corr., fra le stazioni ferroviarie di Saluggia e Livorno Ferraris, a causa dello scop- pio di un ordigno deviavano due carri scudo e la locomotiva del treno n. 1215. Notiziario politico interno n. 139, 20 febbraio 1945, p. 10 Il 3 corr., alle 18, in Salasco, 4 fuori legge armati penetravano negli uffici comunali e, reso inservibile il telefono, imponevano la consegna delle pratiche militari. La richiesta non poteva essere esaudita, perché gli incartamenti erano conservati dai segretario comunale, assente dal paese. Gli stessi successivamente si portavano nella abitazione della guardia comunale ed asportavano una rivoltella e un fucile.

167 Notiziario politico interno n. 143, 28 febbraio 1945, p. 11 Il 3 corrente, in Ghislarengo, gruppi di banditi armati asportavano ad agricoltori del luogo complessivamente 9 bovini.

4 febbraio 1945 Notiziario politico interno n. 140, 22 febbraio 1945, p. 11 Il 4 corr., verso le 23, un gruppo di fuori-legge irrompeva nella stazione di Tronzano Vercellese ed asportava apparati telegrafici e telefonici, facendo, poi, saltare un tratto di binario, prospiciente alla stazione. Notiziario del 28 febbraio 1945, p. 18, AR-CR Il 4 corrente, lungo la riva del Po, nella zona di S. Maria del (sic) Crescentino, un ra- strellamento eseguito da un reparto della G.N.R. dava esito negativo.

5 febbraio 1945 Notiziario politico interno n. 139, 20 febbraio 1945, p. 10 La notte sul 5 corr., in Vercelli, ignoti asportavano 300 metri di filo telegrafico, della linea (...?)-Desana. Notiziario politico interno n. 143, 28 febbraio 1945, p. 10 Il 5 corr., in Trivero, un reparto della G.N.R., con elementi della polizia germanica, rafforzati da una sezione cannoni e due mitragliere, effettuava una vasta azione di ra- strellamento contro i fuori-legge, che la sera prima avevano catturato un ufficiale e 9 militi della G.N.R. Al posto di blocco, costituito da un sottufficiale e (...?) legionari, il milite scelto Franco Evandri e il milite Gaudenzio Ciprian, visti due individui che scappavano, li seguivano ma erano uccisi dai fuori-legge dopo accanita resistenza. Accorsi i rinforzi, dopo un nutrito fuoco, due banditi nascosti erano catturati mentre gli altri si davano alla fuga. Il milite scelto Calligaris era leggermente ferito.

6 febbraio 1945 Notiziario politico interno n. 143, 28 febbraio 1945, p. 19 Il 6 corr., in Arborio, alcuni banditi penetravano nella cascina di certo Tommaso Toso- ne, costringendolo a consegnare loro una mucca.

7 febbraio 1945 Notiziario del 18 febbraio 1945, p. 16, AR-CR Il 7 corrente, nel comune di Costanzana, un reparto di formazione del comando pro- vinciale di Vercelli, durante un’operazione di rastrellamento nella zona arrestava un re- nitente alla chiamata alle armi. Notiziario del 27 febbraio 1945, pp. 18-19, AR-CR Il 7 corrente, due plotoni della compagnia O.P. rafforzati da due plotoni della polizia germanica con un pezzo di artiglieria ed una mitragliatrice da 20 m/m effettuava un’azione di rastrellamento nella zona di Veglio Mosso. Durante il ciclo di operazioni erano uccisi due banditi, ferito uno gravemente, e catturati 30. Recuperati 2 mitragliatori, 10 fucili Stein, 22 moschetti con abbondanti munizioni e numerose bombe a mano; inoltre vive- ri, indumenti vestiario e divise caki complete. Un militare germanico era ferito.

168 Notiziario politico interno n. 143, 28 febbraio 1945, p. 11 I1 7 corr., in Ghislarengo, alcuni banditi armati, con carro, si presentavano alla riseria di certo Andrea Picco costringendolo a consegnare loro 10 quintali di riso.

8 febbraio 1945 Notiziario politico interno n. 143, 28 febbraio 1945, p. 11 L’8 corr., in Arborio, alcuni banditi asportavano ai fratelli Costanzo 5 quintali di riso. Lo stesso giorno, altri banditi costringevano l’agricoltore Valentino Antoniazzo a con- segnare loro un bovino.

9 febbraio 1945 Notiziario del 5 marzo 1945, p. 16, AR-CR Dal 3 al 9 febbraio u. s., in Lenta, gruppi di banditi in più riprese penetravano nelle Officine di riserva FIAT, asportando generi alimentari, 180 lastre di “eternit”, carta ca- tramata, lastre di ferro e materiale elettrico.

10 febbraio 1945 Notiziario politico interno n. 140, 22 febbraio 1945, pp. 11-12 Il 10 corr., verso le 21, nello scalo di San Germano Vercellese, una quarantina di fuori-legge fermavano un treno merci proveniente da Vercelli. Dopo aver fatto scende- re il personale di macchina, lanciavano la locomotiva a forte velocità in direzione di Santhià. La macchina oltrepassata la stazione di Tronzano Vercellese, andava a cozzare contro il treno viaggiatori 1215 (Torino-Novara), provocando il deragliamento della locomotiva del convoglio e di quattro carri scudo. I fuori-legge sparavano poi raffiche di armi automatiche contro un carro del treno merci nel quale si trovavano alcuni viaggiatori e militari germanici. Ferito gravemente un ci- vile mentre quattro militari tedeschi erano prelevati. Notiziario del 7 marzo 1945, p. 17, AR-CR Il 10 febbraio u. s., I’U.P.I. del comando provinciale della G.N.R. denunciava in stato di arresto, al Tribunale speciale per la difesa dello Stato, tale Felice MEDICI apparte- nente al C.L.N., responsabile di cospirazione e favoreggiamento di bande di fuori leg- ge. Notiziario dell’11 marzo 1945, p. 22, AR-CR Il 10 febbraio u. s., in Ronsecco due banditi armati penetravano nell’abitazione di certo Eusebio FERRARO donde asportavano L. 6.000 e oggetti d’oro e preziosi, per un va- lore complessivo di L. 900.000.

13 febbraio 1945 Notiziario politico interno n. 136, 13 febbraio 1945, pp. 6-7 Notizie sui fuori legge e dislocazione delle bande. La situazione delle bande è imprecisata in dipendenza delle operazioni di rastrellamento che sono tuttora in corso. Si notano movimenti di gruppi di sbandati, forti dai 50 ai 300 uomini, con il loro totale armamento. Essi sono riusciti ad eludere la sorveglianza delle colonne operanti e si spostano continuamente in varie direzioni con tendenza a sud della piana vercellese. Durante i continui sorvoli notturni, apparecchi nemici hanno abbondantemente riforni-

169 to le diverse bande che riescono, con le radio trasmittenti e con speciali apparecchi segnalatori, a dare esatte indicazioni per il lancio del materiale. Nei dintorni di Biella molto attiva è l’opera dei fuori legge che sequestrano e sopprimo- no impunemente elementi repubblicani e tedeschi. Le diverse unità dei fuori legge operanti nella provincia si riassumono in una divisione e due brigate. - Divisione Moscatelli: opera nella parte della provincia e nella zona lungo il Sesia sui confini verso la provincia di Novara, arrivando a sud in prossimità del comune di Quin- to Vercellese, a circa 11 km. dal capoluogo. - Brigata Bixio: dal Monte Mars al confine della provincia di Aosta e tutto l’anfiteatro morenico della Serra, con propaggini in pianura verso Candelo, Benna e Massazza. - Brigata Garibaldi: opera sulle prealpi biellesi. Sul confine della provincia di Alessandria si notano insignificanti gruppi di banditi iso- lati. (Vedasi “situazione grafica” allegata)10. Notiziario del 6 marzo 1945, p. 18, AR-CR Il 13 febbraio u. s. nella zona di Monastero di Castelletto Cervo, alcuni banditi attacca- vano militi della G.N.R. di scorta a materiali. La reazione dei legionari metteva in fuga gli attaccanti, che allontanandosi ferivano il milite Giuseppe BERTON.

14 febbraio 1945 Notiziario del 28 febbraio 1945, p. 18, AR-CR Il 14 corrente, tra le stazioni ferroviarie di Tronzano Vercellese e Bianzè, per lo scoppio di un ordigno esplosivo al passaggio del treno 8918, rimaneva interrotta la linea. Notiziario politico interno n. 143, 28 febbraio 1945, p. 8 Il 14 corr., alle 20,30, in Ronsecco, 4 banditi armati penetravano nella rivendita di ge- neri di monopolio di certa Clementina Allais, uccidendo la donna a colpi di rivoltella. Nell’allontanarsi lasciavano un biglietto recante la scritta “così finiscono i traditori”. Il 14 corr., alle 22, in Costanzana, sei fuori-legge armati catturavano sei squadristi delle Brigate Nere ed un agente daziario. Notiziario del 5 marzo 1945, p. 16, AR-CR Il 14 febbraio u. s., in Villata, banditi prelevavano dalla propria abitazione il ragioniere Firmino BERNONI, milite della G.N.R. distaccato in servizio senza assegni presso il comando provinciale della Opera Balilla di Como. I fuori legge conducevano il BERNONI in aperta campagna dove, spogliato dei suoi indumenti, lo uccidevano con un colpo alla testa con corpo contundente.

15 febbraio 1945 Notiziario politico interno n. 143, 28 febbraio 1945, p. 9 Il 15 corr., alle 23, in Salasco, alcuni banditi prelevavano dalle proprie abitazioni tali Giovanni Laione e Pietro Ronco, quindi li uccidevano con un colpo d’arma da fuoco alla nuca.

10 Datata 2 febbraio, pubblicata in appendice.

170 Il 15 corr., alle 21, in S. Germano Vercellese, al Km. 64, fuori-legge facevano scoppia- re un ordigno esplosivo, collocato sulle rotaie, danneggiando il binario unico. Nessuna vittima.

16 febbraio 1945 Notiziario del 6 marzo 1945, p. 16, AR-CR Il 16 febbraio u. s., in Ghislarengo, alcuni banditi armati si presentavano alla riseria di certo Mario FORIETTO, costringendolo a consegnare loro 5 quintali di riso.

17 febbraio 1945 Notiziario politico interno n. 143, 28 febbraio 1945, p. 9 I1 17 corr., alle 20, in Vercelli, due gruppi di banditi composto (sic) di circa 10 uomini ciascuno, ed in divisa di squadristi della Brigata Nera, facendosi credere personale in- viato in rinforzo, penetravano nei posti di blocco di Porta Trino e Porta Torino, presi- diati entrambi da tre agenti della polizia ausiliaria e due agenti effettivi della P.R. Appena entrati riuscivano a disarmare gli agenti e prelevarne complessivamente 6. Il maresciallo della P.R. Balsuini, sopraggiunto per effettuare un’ispezione, era disar- mato e prelevato. Anche il personale di scorta ad un autocarro, ivi in sosta per il con- trollo dei documenti, veniva disarmato. Uno degli agenti catturati riusciva, poco dopo, a fuggire eludendo la vigilanza dei banditi. Notiziario dell’8 marzo 1945, pp. 19-20, AR-CR Aosta. Il 17 febbraio u. s., nelle località di Borgo Masino (sic), Masino e Candia Cana- vese, si verificavano violenti scontri tra reparti germanici e della Brigata Nera “Ather Capelli” contro gruppi di fuori legge, appartenenti alle bande di “Moscatelli” e “Piero”. Dodici elementi, della Brigata Nera “Ather Capelli”, che erano stati sorpresi e fatti pri- gionieri dai banditi, venivano in seguito rilasciati per l’interessamento dei parroci della zona, i quali, alla minaccia di immediata rappresaglia da parte delle forze dell’ordine, si adoperavano fattivamente per ottenere la liberazione.

18 febbraio 1945 Notiziario politico interno n. 145, 4 marzo 1945, p. 9 Il 18 febbraio u. s., la 5a e l’8a compagnia del 2o battaglione RAP rientravano in sede, dopo ultimata l’azione di rastrellamento nelle zone di Rocchetta Belbo e Castino [Cu- neo], svolta dal 12 al 13 detto mese. In violenti combattimenti contro numerosi banditi i nostri reparti hanno inflitto le se- guenti perdite: 14 banditi uccisi e uno gravemente ferito. Perdite nostre: un ferito leg- gero. Catturati: 11 Stein, 3 fucili mitragliatori, due mortai, un lanciabombe, un lancia- granate inglese, alcune bombe anticarro, 30 fucili di vario modello, circa due quintali di gelatina esplosiva, inneschi per mina, bombe a mano, un apparecchio radio trasmitten- te e ricevente ad onde corte. Notiziario del 5 marzo 1945, p. 17, AR-CR Il 18 febbraio u. s., numerosi banditi attaccavano il posto di guardia al ponte sul Po di Trino. Gli squadristi della Brigata Nera, ivi di servizio, reagivano energicamente, met- tendo in fuga gli attaccanti. Un ferito da parte nostra. Non accertate le perdite dei fuori legge.

171 Notiziario politico interno n. 148, 10 marzo 1945, p. 12 Il 18 febb. u. s., in Ghislarengo, alcuni banditi armati si presentavano alla riseria di certo Mario Foresto, costringendolo a consegnare loro 5 quintali di riso.

19 febbraio 1945 Notiziario politico interno n. 138, 19 febbraio 1945, pp. 2-4 Notizie sui fuori-legge e dislocazione delle bande. Novara. Numerosi e sostanziali sono stati i cambiamenti organici e di dislocazione ve- rificatisi nelle bande di fuori-legge. La situazione bande risulta: [...] - Zona Biandrate - S. Nazzaro Sesia - Vicolungo - Recetto - Landiona: 12a divisione “Garibaldi” comandata da “Gemisto” mille uomini. - Zona Alzate - Momo - Castelletto - Mezzomerico - autostrada Torino-Milano: distac- camenti della “Volante rossa” e “Azzurra”. - Zona Cavaglio - Cavaglietto - Fontaneto - Sizzano - Ghemme: dislocazione della “Vo- lante Azzurra” e uomini di Bruno 500 elementi. - Zona Agrate - Veruno - Divignano - Bogogno: dislocazione della “Volante rossa”. - Zona Romagnano - Prato - Cavallirio - Grignasco - Boca - Cureggio: formazione della 1a divisione “Garibaldi” di Ciro e gruppi armati di Vinzio, 160 uomini. - Zona Castelli Cusiani - Gargallo - Vergano - Maggiora - Briga: formazioni infiltrate dalla Valsesia, 400 elementi. [...] - Dalle Valli Sesia, Anzasca, Formazza, Vigezzo e Cannobina continua l’infiltrazione dalla Svizzera di elementi fuori-legge. Il quantitativo di armi e munizioni ricevuti con gli ultimi due lanci, fa dedurre che le bande debbono essere molto ben armate. In seguito al rastrellamento della zona del biellese, la banda “Gemisto” (12a divisione garibaldina), sta dislocando gli uomini in numerosi distaccamenti nella zona Landiona, Vicolungo, Casaleggio, Mandello, Castellazzo. (Vedasi “situazione grafica” allegata)11. Notiziario dell’8 marzo 1945, p. 21, AR-CR Il 19 febbraio u. s., in località Monticello di Granozzo, una compagnia di formazione del comando provinciale di Vercelli effettuava un’operazione di rastrellamento, durante la quale venivano catturati due disertori.

20 febbraio 1945 Notiziario del 6 marzo 1945, p. 16, AR-CR Il 20 febbraio u. s., in Ghislarengo, un gruppo di banditi armati penetrava nei locali del municipio asportando una macchina da scrivere. Notiziario politico interno n. 148, 10 marzo 1945, p. 12 Il 20 febb. u. s., in Bianzè, numerosi banditi assalivano il presidio dipendente del batta- glione T.S. 2 di Chivasso. Il sottotenente Giorgio Domenichetti veniva ucciso e 13 militi catturati. Sono in corso azioni di rappresaglia.

11 Datata 5 febbraio, pubblicata in appendice.

172 21 febbraio 1945 Notiziario politico interno n. 143, 28 febbraio 1945, p. 9 Il 21 corr., nella stazione di Tronzano, scoppiava un ordigno esplosivo collocato da fuori-legge, danneggiando il binario unico. Traffico interrotto. Nessuna vittima. Notiziario del 5 marzo 1945, p. 16, AR-CR Il 21 febbraio u. s., nella stazione ferroviaria di S. Germano Vercellese, banditi incen- diavano tre carri, carichi di merce varia. Notiziario del 7 marzo 1945, pp. 17-18, AR-CR Il 21 febbraio u. s., alle ore 20, in Costanzana, 15 fuori legge assalivano la tramvia Vercelli-Trino, provocando la morte di uno squadrista, il ferimento di altri due e la cat- tura di tre squadristi, tutti appartenenti alla Brigata Nera. Il 21 febbraio u. s., I’U.P.I. del comando provinciale G.N.R. di Vercelli denunciava, in stato di arresto, al tribunale militare straordinario, tale Alcide CASSETTA, responsabile di diserzione e di appartenenza a bande armate. Il CASSETTA, all’atto della sua cattura, era in possesso di armi.

22 febbraio 1945 Notiziario del 6 marzo 1945, pp. 17-18, AR-CR Il 22 febbraio u. s., in Livorno Ferraris, numerosi banditi assalivano il posto di avvista- mento, prelevando 7 militi, 8 moschetti, munizioni, 480 bombe e tutto il materiale di casermaggio. Il 22 febbraio u. s., nella località Borgata Cerruti di Trivero [sic, ma Soprana], banditi armati assalivano una colonna di automezzi tedeschi, scortati da militi della G.N.R. fe- rendo tre legionari e 4 militari tedeschi. La stessa colonna veniva nuovamente attaccata nei pressi di Croce Mosso. Il milite Lorenzo CANAVESE rimaneva gravemente ferito e decedeva in serata all’ospe- dale di Vercelli. Un militare tedesco rimaneva ucciso ed altri riportavano ferite. Da parte dei fuori legge sono stati accertati 4 morti e si presume abbiano avuto circa 10 feriti.

23 febbraio 1945 Notiziario del 3 marzo 1945, p. 14, AR-CR Il 23 febbraio u. s., alle ore 13,35, nella stazione di S. Germano Vercellese, due fuori legge armati penetravano negli uffici e, dopo aver interrotto gli apparati telefonici e te- legrafici, prelevavano il capo stazione e la moglie. Gli stessi, durante la notte, erano rimessi in libertà. Notiziario politico interno n. 148, 10 marzo 1945, p. 13 Nella notte sul 23 febb. u. s., fra Ghislarengo e Carpignano, in prossimità del ponte Sesia, sabotatori abbattevano due pali della linea telegrafica statale ed asportavano 1500 metri di filo.

24 febbraio 1945 Notiziario dell’11 marzo 1945, p. 23, AR-CR Il 24 febbraio u. s., il comando provinciale della G.N.R. di Vercelli, denunciava, al tri- bunale militare, in stato di arresto, certo Quinto QUAGLIA, imputato di favoreggia- mento e finanziamento a bande di fuori legge e di corruzione di un pubblico ufficiale.

173 25 febbraio 1945 Notiziario del 28 febbraio 1945, p. 29, UO Il 25 corrente, alle ore 15, due militi della Compagnia O.P. della G.N.R. di Bergamo, recatisi a diporto da Biella a SAN GERMANO (VERCELLI), erano aggrediti e uccisi da fuori legge. Legionari dello stesso reparto trasportavano le salme a Biella, ove erano intraprese azioni di rappresaglia. Tali azioni erano stigmatizzate dalla popolazione che non era a conoscenza dell’uccisione dei predetti militi. Notiziario del 5 marzo 1945, p. 17, AR-CR Il 25 febbraio u. s., alle ore 24, nella stazione di Olcenengo, facevano irruzione nume- rosi banditi armati, i quali, dopo aver ucciso un militare germanico, prelevavano alcuni soldati italiani e tedeschi. Notiziario del 10 marzo 1945, p. 15, AR-CR Il 25 febbraio u. s., in Arborio, un reparto della G.N.R. effettuava un’operazione di rastrellamento. Erano fermate 12 persone per accertamenti.

27 febbraio 1945 Notiziario del 3 marzo 1945, p. 14, AR-CR Il 27 febbraio u. s., alle ore 22, in Tronzano Vercellese, banditi penetravano nella sta- zione ferroviaria dove danneggiavano gli apparati telefonici e asportavano alcune scri- vanie e il ricevitore del telefono. Notiziario dell’11 marzo 1945, p. 23, AR-CR Il 27 febbraio u. s., in Vercelli, il tribunale straordinario di guerra condannava alla pena di morte, mediante fucilazione alla schiena, tre fuori legge, per aver partecipato a bande armate e catturati con indosso le armi, e ad anni 20 di reclusione altro fuori legge, per appartenenza a bande armate contro lo Stato. La sentenza è stata eseguita il 28 febbraio u. s. alle ore 10,40 (?). Notiziario del 23 marzo 1945, p. 20, CR Fa seguito alla segnalazione inserita nel notiziario del 1o corrente, pagina 18. Il 27 febbraio u. s., nelle zone di Camandona - Veglia (sic) Mosso - Callabiana - Pianez- ze, due gruppi germanici e tre gruppi del battaglione “Pontida” effettuavano un’azione di rastrellamento a largo raggio. Durante il ciclo delle operazioni, i fuori legge riportavano gravi perdite: più di 150 uo- mini fuori combattimento dei quali moltissimi morti e feriti gravi e diverse centinaia di banditi catturati. Era recuperato tutto l’incartamento del comando raggruppamento della divisione Gari- baldina, tenuto da un maggiore inglese della missione alleata presso il comando delle formazioni piemontesi. Perdite nostre: 4 militari uccisi e 5 feriti.

28 febbraio 1945 Notiziario politico interno n. 143, 28 febbraio 1945, pp. 10-11 Recentemente in Masserano, un reparto della G.N.R. in perlustrazione operava il fermo di certo Quinto Quaglia, responsabile di finanziamento e favoreggiamento della banda capitanata da tale “Gemisto”. Durante la perlustrazione veniva ferito e catturato un individuo risultato allievo ufficiale disertore ed affiliato alla banda “Gemisto”.

174 In casa del parroco del luogo veniva catturato certo Aldo Luparia, amministratore della 50a brigata fuori-legge. Il parroco è stato anch’egli fermato per favoreggiamento. Notiziario del 10 marzo 1945, p. 9, AS Il 28 febbraio u. s., in Vercelli, fra le corrispondenze ordinarie provenienti dalle buche d’impostazione della città erano rinvenuti libelli poligrafati di propaganda sovversiva a firma “Il comitato provinciale del fronte della gioventù”. Notiziario del 3 aprile 1945, pp. 10-11, AR-CR Il 31 febbraio u. s. (sic), I’U.P.I. di Vercelli, denunciava al tribunale militare di guerra, 5 individui, in stato di arresto, imputati di traffico clandestino di armi a favore di bande di fuori legge.

2 marzo 1945 Notiziario politico interno n. 149, 12 marzo 1945, p. 7 Il 2 corr., alle 0,30, in Vercelli, fuori legge attaccavano il posto di blocco di Porta Trino. La reazione del personale di guardia teneva a bada gli attaccanti che rinforzi soprag- giunti mettevano in fuga. Il questore, Amedeo Sartoris, sul posto, cadeva mortalmente colpito alla testa. Ignorasi se per attentato o causa accidentale. Notiziario del 25 marzo 1945, p. 24, AR-CR Il 2 corrente, in Arborio, un gruppo di banditi penetravano nel magazzino annesso del consorzio agrario asportando circa 2 quintali d’avena.

4 marzo 1945 Notiziario del 9 marzo 1945, p. 31, UO Il 4 corrente, alle ore 21, in S. GERMANO VERCELLESE (VERCELLI), gruppi di bandi- ti assalivano la stazione ferroviaria prelevando dal treno 1212, ivi in sosta 32 militari italiani, 5 germanici e 3 ausiliarie. Nessuna reazione da parte dei militari.

5 marzo 1945 Notiziario del 23 marzo 1945, pp. 20-21, AR-CR Fa seguito alla relazione inserita nel notiziario del 3 corrente, pagina 14. Il 5 corrente, nei pressi di Novara, sul letto del canale Cavour, in seguito a prosciuga- mento, erano rinvenuti i cadaveri del capo stazione di S. Germano Vercellese, Anselmo GALLI, e della di lui consorte prelevati dai fuori legge il 23 febbraio u. s. I corpi delle vittime presentavano i segni delle orribili sevizie a cui erano stati sottoposti. Notiziario del 4 aprile 1945, p. 11, AR-CR Il 4 e il 5 marzo u. s., in Roasio, fuori legge armati si presentavano nelle officine riserva Fiat e asportavano 12 telai di finestre e porte, 5 rotoli di carta bitumata e gli elementi necessari per la costruzione di una baracca.

6 marzo 1945 Notiziario del 25 marzo 1945, p. 34, AR-CR Il 6 corrente, in Collobiano, gruppi di banditi armati asportavano ad agricoltori del luo- go complessivamente 6 capi bovini e 13 quintali di frumento. Notiziario del 2 aprile 1945, pp. 15-16, AR-CR Il 6 marzo u. s., alle ore 10,45, nei pressi di Zimone sulla carrareccia Zimone-Salussola,

175 una cinquantina di fuori legge appostati aprivano un violento fuoco di fucili mitragliato- ri contro una colonna di automezzi scortata da una squadra di militi del 115o battaglione “Montebello” della G.N.R. I legionari, nonostante la disparità di forze e la posizione sfavo- revole, rispondevano immediatamente al fuoco. I banditi potevano aver ragione solo quando parte dei legionari erano uccisi, e gli altri, praticamente inefficienti perché feri- ti, erano sopraffatti. Erano uccisi i militi Angelo BERNARDINI, Cirillo GAFFURINI, e Vincenzo BELCA- STRO e ferito il milite Giuseppe STURNIOLO. Erano catturati il vicebrigadiere Pasquale MACEDA (?), il milite scelto Gino DANTE e il milite Luciano MUCCHI (?).

7 marzo 1945 Notiziario del 7 marzo 1945, pp. 6-9, OP La situazione politica non è eccessivamente preoccupante. Naturalmente il fattore determinante dei cambiamenti che continuamente si verificano nel morale del popolo è la situazione militare. L’offensiva sovietica, che si appalesa sempre più come volontà ferma di distruzione completa della Germania, è l’elemento che provoca interessanti reazioni. Infatti nuovo vigore e nuova baldanza traggono dalla avanzata russa le bande comuni- ste che infestano la Valsesia e il biellese; preoccupazione ed ansia essa provoca nell’alta borghesia e nel ceto medio che, oltre a scorgere nella vittoria del comunismo l’annien- tamento di tutti i valori spirituali, teme principalmente per i propri beni e proprietà; il terrore cosciente del mostro rosso porta infine al parrossismo la volontà di resistenza degli italiani che in buona fede amano la propria Patria. Dalla somma e dal cozzo di tanti sentimenti contrastanti nasce una situazione politica del tutto speciale, per cui nella bassa provincia, essenzialmente agricola, pur procla- mando la lotta ad oltranza al Fascismo, il popolo si prepara a combattere il comunismo; nel biellese e nella Valsesia le bande partigiane, rosse e rosseggianti, cantano “bandiera rossa” ed inneggiano alla monarchia e a Badoglio. Tutto ciò, quindi fa presumere che nel campo antifascista regni confusione di idee e una incredibile incoscienza politica e morale. Il rastrellamento effettuato nella parte alta della provincia ha avuto, come primo spiace- vole effetto, un rincrudire delle malefatte dei banditi in pianura. Infatti zone che da molti mesi si potevano ritenere sicure, sono oggi sottoposte ad azioni delittuose dei fuori legge. La situazione economica è discreta. Nel campo alimentare la maggior disciplina nella distribuzione dei generi razionati con- tingentati, l’istituzione e il funzionamento ormai regolare delle mense di guerra, l’inten- sificata sorveglianza per reprimere il mercato clandestino, danno un senso di fiducia nel popolo, il quale, anche se, come al solito, non è completamente soddisfatto non può non ammettere che tali provvedimenti apportino un reale beneficio. Continuano le preoccupazioni per l’approvvigionamento della legna, specialmente in seguito al provvedimento di sospensione della erogazione del gas. L’opera di addestramento che gli ufficiali svolgono da qualche tempo, comincia a far sentire i suoi benefici effetti nella preparazione tecnica e morale della truppa. I reparti dell’Esercito che operano in collaborazione con la G.N.R. nelle operazioni di rastrellamento, sono effettivamente da encomiare, sia per fede, sia per aggressività. Risultato questo della ormai completa selezione operata nelle forze e nei quadri.

176 L’attività sovversiva e antinazionale, svolta soprattutto dal comitato di liberazione na- zionale, il quale ha sede in Biella con numerose branche nei principali centri della pro- vincia e del capoluogo, non ha diminuito la sua intensità. Manifestini ed opuscoli, minaccianti le autorità, i fascisti e i tedeschi, sono spesso lan- ciati e diffusi anche nel capoluogo, annuncianti prossima la resa dei conti. A detta attività non sono estranee le donne, le quali, infiltrandosi dappertutto, agiscono con successo specialmente sui giovani. La nostra propaganda non riesce a far presa, perché deve ormai lottare contro la gene- rale incomprensione favorita dalla situazione militare. Malgrado il rastrellamento effettuato con forze rilevanti nel biellese, la regione è ancora sotto il controllo dei fuori legge, i quali dominano anche in Valsesia. Le bande continuano ad armarsi e molte di loro hanno raggiunto una potenza bellica tale da destare serie apprensioni. Anche la parte bassa della provincia, che fino a poco tempo fa era da ritenersi tranquilla, subisce oggi azioni frequenti di brigantaggio effet- tuate da piccole bande operanti nella zona. È segnalata la presenza della banda “Mani”, composta da 1500 uomini, potentemente armata, la quale opera sulla sponda sinistra del Po, compiendo atti di vero brigantaggio anche nelle immediate vicinanze della città. Uno dei capi che ha operato con detta ban- da, nelle ultime azioni, è denominato “Cormaro”. I numerosi e imponenti lanci effettuati da aerei nemici hanno potenziato la capacità operativa dei fuori legge, i quali in tutti i settori dominati danno segni evidenti della loro attività combattiva. Le bande dislocate a sud di Biella disturbano continuamente i servizi di sicurezza posti alla periferia della città, che è ora da considerarsi virtualmente assediata. Notiziario del 18 marzo 1945, p. 21, AR-CR Il 7 corrente, I’U.P.I. di Vercelli, denunciava, al tribunale militare certo Natalino SEL- VA, in stato di arresto, imputato di appartenenza a bande armate di fuori legge. Il 7 corrente, l’U.P.I. di Vercelli denunciava, al tribunale militare di Torino certo Giu- seppe STEFANI in stato di arresto, imputato di appartenenza a banda armata di fuori legge. Notiziario del 3 aprile 1945, p. 11, AR-CR I1 7 marzo u. s., I’U.P.I. di Vercelli, denunciava al tribunale militare di guerra certo Pietro LESCA, in stato di arresto, imputato di appartenenza a banda armata di fuori legge.

8 marzo 1945 Notiziario del 12 aprile 1945, p. 22, AR-CR Nella notte sull’8 marzo u. s., un gruppo di banditi armati penetrava negli uffici comu- nali di Palazzolo Vercellese e asportava un complesso per radio diffusione nuovo, una macchina da scrivere, cancelleria, un registro contenente i ruoli matricolari delle classi dal 1894 al 1925 e rendevano inservibile l’apparato telegrafico. Su un tavolo veniva lasciata la scritta: “Viva i patrioti di Badoglio - viva il re”.

10 marzo 1945 Notiziario del 10 marzo 1945, p. 8, AR Aosta. Notizie sui fuori legge e dislocazione delle bande. Nel Canavesano l’attività par-

177 tigiana interessa un po’ tutti i centri abitati, Ivrea compresa. A sud-est di Ivrea, nella zona tra Cuceglio - S. Martino - Torre Bairo - Agliè e S. Giorgio Canavese, con propag- gini a S. Giusto e [ill.] operano elementi della banda “Piero”, mentre a sud-ovest, tra Azeglio - Palazzo Piverone - Borgo Masino (sic) e Vestignè, agiscono quelli della banda Moscatelli, che ha propaggini anche in provincia di Vercelli. Notiziario del 25 marzo 1945, p. 24, AR-CR Nella prima decade del corrente mese, in Lenta, gruppi di banditi, in più riprese, pene- travano nelle officine riserve FIAT, ed asportavano materiale per costruzione barac- che, materiale elettrico e generi alimentari. Notiziario del 30 marzo 1945, p. 17, AR-CR Dal 1o al 10 corrente, nel biellese, continuando nella battagliera diuturna azione di vigi- lanza e di presidio che dura da oltre 10 mesi, i reparti dal battaglione della G.N.R. Pon- tida, nella reazione all’azione avversaria e attaccando le formazioni dei fuori legge, con- seguivano i seguenti risultati: banditi catturati 10, renitenti 7, un disertore, due fermati per accertamenti. Durante le operazioni erano uccisi 7 legionari e uno ferito.

11 marzo 1945 Notiziario del 2 aprile 1945, p. 16, AR-CR La notte dell’11 marzo u. s., nei pressi di Saluggia, lungo il canale Cavour, banditi aspor- tavano 140 metri di filo della linea telegrafica dell’amministrazione “Canale demaniale d’irrigazione”. Notiziario del 3 aprile 1945, p. 11, AR-CR L’11 marzo u. s., I’U.P.I. di Vercelli, denunciava al tribunale militare di guerra certo Giuliano (...?) in stato di arresto, imputato di detenzione e porto abusivo di armi.

12 marzo 1945 Notiziario del 25 marzo 1945, pp. 24-25, AR-CR Il 12 corrente, alle ore 22,20, in Vercelli, 20 fuori legge armati assalivano il posto di blocco di Porta Trino e catturavano (...?) agenti della polizia repubblicana di servizio. La sera del 12 corrente, in Buronzo, numerosi banditi assalivano un autocarro su cui viaggiavano i militari germanici. Quattro militari rimanevano uccisi mentre gli altri venivano prelevati. Notiziario del 3 aprile 1945, p. 11, AR-CR Il 12 marzo u. s., I’U.P.I di Vercelli denunciava al tribunale militare di guerra certo Francesco MARCHISIO, in stato di arresto, imputato di favoreggiamento verso ap- partenenti di bande armate di fuori legge mediante fornitura di armi.

13 marzo 1945 Notiziario del 25 marzo 1945, pp. 26-27, AR-CR Il 13 corrente, alle ore 23, nella zona fra Netro e Donato, una squadriglia di apparecchi nemici effettuava numerosi lanci di paracadute contenenti munizioni e viveri per i fuori legge della zona. Notiziario del 6 aprile 1945, pp. 12-13, AR-CR Il 13 marzo, u. s., alle ore 1,15, nei pressi di Livorno Ferraris, in località Cascina (...?), sulla strada Leri-Colombara, un plotone dell’U.P.I. in appostamento notturno fermava un autocarro proveniente da Leri carico di fuori legge. Impegnato combattimento dopo

178 violenta azione di fuoco i banditi erano posti in fuga. Erano feriti 12 banditi che riusci- vano a fuggire. Il sottotenente Franco CAIZIO (?) era ucciso e due ufficiali feriti leggermente. Recuperati: un autocarro, tre fucili, due Stein, munizioni varie, 28 serie di vestiario, 4 biciclette e materiale vario.

14 marzo 1945 Notiziario del 18 marzo 1945, p. 40, UO Il 14 corrente, fra le stazioni S. GERMANO VERCELLESE e CASCINA ROBARELLO (VERCELLI), esplodevano al passaggio del treno NOVARA-TORINO, 14 ordigni esplo- sivi che causavano la rottura di metri 30 di rotaia e lo svio di un carro ferroviario. Notiziario del 25 marzo 1945, pp. 25-26, AR-CR Il 14 corrente, nella frazione Cappuccini di Vercelli, banditi armati prelevavano un mi- litare dell’esercito repubblicano. Il 14 corrente, in Collobiano, alcuni banditi armati penetravano nell’abitazione di certo Firmino (...?) costringendolo a consegnare loro quintali 10,50 di grano e un bovino. Notiziario del 3 aprile 1945, p. 10, AR-CR Il 14 marzo u. s., fra le stazioni di S. Germano Vercellese e Olcenengo, al passaggio del treno (...?) scoppiavano 14 ordigni che causavano il deviamento di un carro e la rottura di circa trenta metri di binario.

15 marzo 1945 Notiziario del 25 marzo 1945, pp. 25-26, AR-CR Il 15 corrente, alle ore 20,10, nei pressi della cascina S. Benedetto di (...?), sabotatori provocavano la caduta di un palo a traliccio della linea elettrica ad alta tensione. Il 15 corrente, nei pressi di Biella, quattro militari della X MAS erano aggrediti da un gruppo di fuori legge che ne uccideva uno e ne feriva un altro. Successivamente l’in- tervento di elementi del battaglione “Pontida” permetteva il recupero della salma del caduto e la liberazione del catturato mediante cambio con un fuori legge ferito ricove- rato all’ospedale di Biella. Notiziario del 3 aprile 1945, p. 12, AR-CR Il 15 marzo u. s., I’U.P.I. di Vercelli denunciava al tribunale speciale per la difesa dello Stato certi Franco PERONE (?) e Guido BOSCHETTI, in stato di arresto, imputati di appartenenza ad associazione antinazionale e di favoreggiamento verso bande di fuori legge. Il PERONE inoltre è imputato di detenzione e porto abusivo di armi. Notiziario del 12 aprile 1945, p. 19, V Il 15 marzo u. s., alle ore 23, in località tra Netro e Donato, una squadriglia di aerei nemici effettuava numerosi lanci di paracadute contenenti munizioni e viveri.

16 marzo 1945 Notiziario del 25 marzo 1945, p. 26, AR-CR Nella notte sul 16 corrente, lungo la rotabile Vercelli-Casale, sabotatori spargevano in gran numero chiodi a “spine di Cristo”, causando danni ai pneumatici di vari automo- bili. Notiziario del 30 marzo 1945, pp. 15-17, AR-CR Il 16 corrente, verso le ore 4,30, circa 1.500 banditi, al comando di tale “RASTELLI”,

179 attaccavano il presidio di Romagnano Sesia, composto di legionari della “MUTI” e di 80 paracadutisti della “Folgore”. Il presidio resisteva valorosamente, sino a quando, per intercessione del sacerdote Don Sisto, si riusciva ad ottenere una tregua, durante la quale l’ufficiale comandante ottene- va, dal capo dei fuori legge, la liberazione dei componenti del presidio, previa consegna di tutte le armi che i militi, nel frattempo, avevano reso inefficienti. Dopo di ciò, a mezzo di autocarro, il sacerdote accompagnava a Greggio 47 paracadu- tisti e alcuni legionari della “MUTI”; gli altri avrebbero potuto proseguire con un se- condo automezzo. Subito dopo, invece, sopraggiungeva a Romagnano la banda “Pe- sgu”, che faceva prigionieri i rimanenti paracadutisti e legionari. Nel pomeriggio dello stesso giorno, partivano da Vercelli, alcuni reparti della G.N.R., della Brigata Nera e della polizia germanica, ma prima di giungere a Romagnano erano fatti segno a raffiche di numerose armi automatiche; nei pressi di Fara subivano una seconda imboscata. La colonna ripiegava su Fara, il cui presidio della forza di 15 uomi- ni, la notte precedente, era stato anch’esso prelevato dai banditi. Il comando provinciale di Novara, a sua volta, aveva inviato altri rinforzi i quali non potendo neppure essi proseguire, erano costretti a fermarsi a Fara. Nei vari combattimenti sostenuti un milite della “MUTI” e tre paracadutisti rimanevano uccisi, mentre altri (...?) uomini dei vari reparti erano feriti. Il 17 successivo partivano da Vercelli altri rinforzi diretti a Fara. Mancano altri particolari. Notiziario del 3 aprile 1945, p. 10, AR-CR La notte dal 15 al 16 marzo u. s., lungo la rotabile tra Avigliana [Asigliano Vercellese] e Pertengo, sconosciuti tagliavano 6 pali e recidevano i fili della linea telegrafica. Si pre- sume trattarsi di un atto di sabotaggio da parte di fuori legge. Notiziario del 16 aprile 1945, pp. 21-22, AR-CR Dal 10 al 16 marzo u. s., nelle zone delle provincie di Novara, Vercelli e Aosta, due compagnie O.P. della G.N.R. e reparti germanici e della Brigata Nera effettuavano una vasta azione di rastrellamento. Durante il ciclo delle operazioni erano uccisi 15 fuori legge e catturati 43 tra cui 3 co- mandanti di distaccamento e tre commissari politici, e feriti 10. Erano fermate 67 persone per sospetta connivenza con bande fuori legge. Sei legionari erano feriti. Recuperati: due mitragliatrici, un fucile mitragliatore, 10 mitra, 23 fucili, 15 pistole, 118 bombe a mano, 31 caricatori per mitragliatrici, 3 cassette di munizioni, 2943 cartucce per fucili, 80 coperte e oggetti di vestiario e di equipaggiamento.

17 marzo 1945 Notiziario del 16 aprile 1945, p. 23, AR-CR Il 17 marzo u. s., alle ore 11, in Lenta, un gruppo di banditi armati asportava dal capan- none n. 2 - Officina di riserva FIAT - metri 100 di fili di alluminio di mm. 10, due ac- cumulatori da 12 volta e 4 piastre (...?) con relativi bulloni.

18 marzo 1945 Notiziario del 18 marzo 1945, pp. 9-14, OP L’andamento della guerra mantiene il popolo in una atmosfera di attendismo.

180 Il discorso del Duce agli ufficiali della Guardia ha fatto riflettere molta gente e, nella parte sana della popolazione, ha reso sempre più incrollabile la fede nei destini della Patria e nella vittoria. A causa dell’avvicinarsi della nuova campagna agricola, le cure delle varie organizza- zioni sovversive e antinazionali si vanno rivolgendo con sempre maggiore insistenza ai braccianti agricoli. Si annuncia ad essi la costituzione dei vari comitati d’agitazione e vengono invitati a chiedere salari iperbolici ed assegnazioni maggiori di viveri. Tale genere di propaganda trova naturalmente appoggio nelle masse dei lavoratori rurali e, per contraccolpo, sempre maggiori resistenze da parte dei proprietari che, in molti casi, vengono a trovarsi nella impossibilità di far fronte alle richieste. Il risultato a cui tendono i propagandisti ed i loro mandanti è evidente: cercare con tutti i mezzi di affamare il popolo creando le condizioni necessarie e sufficienti per una pos- sibile diminuzione della produzione agricola. L’atteggiamento del clero è nettamente antinazionale, specie dei pretucoli di montagna che aiutano in tutti i modi “quei poveri ragazzi lontani da casa”. Permane la difficoltà di approvvigionamento dei combustibili ed il maggior disagio è provocato dalla soppressione totale della fornitura del gas. Continua la partecipazione di aliquote di reparti dell’esercito ad operazioni di rastrella- mento in provincia. Il comportamento di tali reparti è sempre encomiabile e si nota un progressivo miglio- ramento nella loro preparazione professionale. Il cameratismo con i legionari della Guardia diventa sempre più schietto e concreto e si rileva una quasi completa amalgama dei reparti che operano spalla a spalla. Lo spirito degli ufficiali sembra elevato, ma gli avvenimenti bellici, a seconda del grado di fede, fanno più o meno breccia sull’animo dei vari individui. Il senso della responsabilità dei singoli è alquanto scarso. Ottimi i rapporti di cameratismo tra gli ufficiali ed i soldati. Il volontarismo è assente. Fittissima ed intelligente è sempre la propaganda nemica. I fatti bellici sono commentati, ampliati e diffusi specie fra le masse, tanto che esse ritengono imminente il crollo germanico. Si ha ragione di credere che gli agenti nemici abbiano militanti anche nelle nostre file e in tutte le branche della vita militare e civile. L’identificazione di tali elementi non è certamente facile dato che sono essi attentamen- te mimetizzati. Perciò, in questo momento, in cui solo la fede dovrebbe sorreggere gli animi, la propa- ganda antinazionale riesce a far breccia sugli elementi paurosi e dubbiosi i quali con il loro atteggiamento non solo favoriscono il nemico, ma ritardano e addirittura ostacola- no, la ripresa e la resurrezione della Patria. Dalla zona dell’alta provincia i comandi delle “Brigate Garibaldine” hanno bandito vere e proprie leggi costringendo, pena la morte, i renitenti e gli sbandati della zona a presen- tarsi ai loro centri di arruolamento. È in corso la chiamata delle classi dal 1914 al 1925. In questi ultimi tempi il comando della G.N. di Biella ha preso veri e propri contatti con i fuori legge. Sono stati infatti trattati diversi scambi di prigionieri.

181 Si ha l’impressione che tali bande debbano ritenersi nella legalità rappresentando il go- verno bonomiano nella R.S.I. L’avvicinarsi della buona stagione ha risvegliato l’ardore sabotatore degli elementi avversi e ogni giorno, anche a pochi chilometri dal capoluogo, si compiono nuovi misfatti che dimostrano vieppiù l’audacia dei fuori legge. Il prosciugamento dei canali ha dato la possibilità di ritrovare numerosi cadaveri di ele- menti già prelevati e dei quali si ignorava la sorte, tra cui parecchi militari e il coman- dante della polizia ferroviaria di Santhià. I banditi si stanno rafforzando ed organizzando imbaldanziti anche dal poco favorevole sviluppo, per noi, delle vicende belliche. NOTIZIE SUI FUORI LEGGE E DISLOCAZIONE DELLE BANDE ZONA BIELLESE Col rastrellamento in corso la 76a brigata Garibaldi è stata quasi totalmente distrutta e i resti della brigata stessa si sono aggregati, unitamente con i residui della banda Biscotti, questa pure quasi annientata, alla banda “Gemisto” la quale, con le ultime scarse im- missioni di forze, ha raggiunto circa 2500 uomini. La banda “Gemisto” si è ora spostata dalla zona Magnano - Zimone - Salussola - Cer- rione - Massazza, verso Mottalciata - Castelletto - Castellango [Castellengo] - Cossato e attraverso Masserano - Curino - Sostegno si è diretta in Valsessera. Sono segnalati i passaggi nei comuni di Crevacuore, Pray, Coggiola, Portula, Caprile e Guardabosone. La banda “Gemisto” è attrezzatissima ed è dotata oltre che di mitragliatrici pesanti, anche di mortai da 81, di lanciagranate inglesi e di mortai da 45. La brigata “Bixio”, che presidia tutta la parte ovest della provincia, delimitata dal monte Mars - Prealpi biellesi - alta Serra e la parte del territorio canavesano che si estende da Chiaverano e si congiunge con Cigliano, spingendosi in profondità per 7-8 chilometri, è totalmente in pieno assetto di guerra con formazioni regolari. Le perdite della brigata “Bixio” dalla sua costituzione ammontano a 3 (?) morti. Questa brigata è la più organiz- zata ed è quella che arreca maggior disturbo alle comunicazioni. Negli spostamenti avvenuti e tuttora in corso per effetto dei rastrellamenti le bande si sono di molto avvicinate alla città di Biella, la quale, virtualmente, si può considerare accerchiata. ZONA CONFINANTE DEL MONFERRATO Le bande tentano avvicinarsi al capoluogo. Soventi sono gli attacchi ai posti di blocco e continue le segnalazioni di gruppi isolati di partigiani nei paesi di Tricerro - Ronsecco - Desana - Asigliano - Costanzana. È segnalato un gruppo di circa 100 (?) uomini, insediato in frazione Santa Maria del comune di Fontanetto Po.

20 marzo 1945 Notiziario del 20 aprile 1945, pp. 11-12, AS La sera del 20 marzo u. s., in Vercelli, era rinvenuto affisso ad un albero della città un manifestino di propaganda antinazionale a firma: “Il gruppo sindacale del comitato ver- cellese”, invitante all’odio e al sabotaggio.

22 marzo 1945 Notiziario del 22 marzo 1945, p. 4, OP Aosta [...] In tutto il Canavese [...], Ivrea città compresa, la situazione è sempre più

182 allarmante. Le bande interessano quasi tutti i centri abitati e sono in continuo movimen- to nella zona compresa a sud - tra Traverselle, Settimo Tavagnasco, Andrate sino a Chivasso nonché ad est (sic) sino oltre Cuorgnè. È accertato inoltre che tali formazioni sconfinano continuamente da e per le province di Vercelli e Torino. In tutta la zona - a grandi linee tracciata - gli episodi di delinquenza sono all’ordine del giorno. Tra le bande che più si fanno notare: quella di “Piero” e quella di “Moscatelli”, sulle quali sono in via di costituzione la “45a” brigata garibaldina e la “76a” brigata To- gni. Quest’ultima in via di riorganizzazione dopo le azioni di rastrellamento dei primi del febbraio scorso.

23 marzo 1945 Notiziario del 4 aprile 1945, p. 11, AR-CR Il 23 marzo u. s., il comando provinciale della G.N.R. di Vercelli, denunciava, al tribu- nale militare, certo Franco (...?) in stato di arresto, imputato di diserzione e di collabo- razione con bande fuori legge. Notiziario del 6 aprile 1945, p. 30, UO Il 23 marzo u. s., verso le ore 21 circa, fuori legge attaccavano con mortaio e pezzo anticarro il distaccamento G.N.R. di SALUGGIA (VERCELLI) intimando la resa ai le- gionari. Dopo due ore di conflitto i militi respingevano i fuori legge che riportavano un morto e vari feriti. Da parte del distaccamento si lamentano 4 militi catturati, uno dei quali ferito. Notiziario del 12 aprile 1945, p. 13, AS Nella notte dal 23 al 24 marzo u. s., in Vercelli, elementi sovversivi affiggevano mani- festini additanti ai lavoratori il presunto “crimine” perpetrato dai nazifascisti con l’uc- cisione di 32 giovani fuori legge a firma “Gruppo sindacale del comitato vercellese del partito d’azione”.

25 marzo 1945 Notiziario del 13 aprile 1945, p. 13, AR-CR Il 25 marzo u. s., reparti del 2o battaglione R.A.U. e del 3o R.A.P., in rastrellamento nella zona di Livorno Ferraris, catturavano 5 banditi, 4 dei quali trovati in possesso di armi, erano fucilati.

27 marzo 1945 Notiziario del 17 aprile 1945, pp. 18-19, AR-CR Il 27 marzo u. s., alle ore 5,45, in Trino Vercellese, numerosi fuori legge armati di can- noncino anticarro e mortai, attaccavano il posto di blocco della Brigata Nera. I legionari, sebbene inferiori per numero e per munizioni, reagivano con decisione. Alle ore 6,40 al sopraggiungere dei rinforzi, i banditi si davano alla fuga. Nessuna vittima da parte dei legionari. Si presume che i fuori legge abbiano riportato diversi feriti, dalle tracce di sangue riscontrate sul terreno.

28 marzo 1945 Notiziario del 6 aprile 1945, p. 12, AR-CR Il 28 marzo u. s., alle ore 0,30, sul tratto ferroviario tra Borgo Vercelli e Ponzana al km.

183 (...?) scoppiava un ordigno, collocato da fuori legge, causando la interruzione della li- nea.

29 marzo 1945 Notiziario del 17 aprile 1945, p. 19, AR-CR Dal 20 al 29 marzo u. s., nella zona Valle Mosso e Lozzolo, una compagnia del batta- glione “Montebello” della divisione “Etna” della G.N.R., effettuava una azione di rastrel- lamento. Durante il ciclo delle operazioni un fuori legge era ucciso, uno catturato e diversi feriti.

31 marzo 1945 Notiziario del 4 aprile 1945, p. 22, UO Il 31 marzo u. s., verso le ore 20, fuori legge in abito civile fatta irruzione nella stazione ferroviaria di S. GERMANO VERCELLESE (VERCELLI) tentavano di assalire il treno proveniente da Torino. Un sottufficiale della scorta armata accortosi in tempo della pre- senza dei banditi apriva il fuoco e dopo breve sparatoria i fuori legge si allontanavano. Il sottufficiale rimaneva gravemente ferito, anche un viaggiatore ferito leggermente. Notiziario del 20 aprile 1945, p. 20, AR-CR Nell’ultima decade del mese di marzo u. s., gruppi di banditi asportavano a più riprese dalle officine di riserva FIAT di Lenta, Rovasenda e Roasio materiale elettrico e mate- riale di casermaggio.

1 aprile 1945 Notiziario del 1 aprile 1945, pp. 1-4, OP La situazione politica permane stazionaria. L’elemento dominante, che determina i vari mutamenti nel morale della popolazione, è sempre l’attività che si svolge sui vari fronti. Vi è in tutti, benpensanti e disfattisti, un senso di trepida attesa. Anche coloro che riten- gono non lontano il collasso della Germania, non sanno spiegare convenientemente la poderosa resistenza che le truppe del Reich oppongono sui vari fronti. Prosegue la campagna tendente a portare scompiglio fra i contadini, presso i quali si cerca di ottenere una completa adesione ai comitati di agitazione per ridurre la produ- zione agricola. Il clero continua a svolgere opera antinazionale. I locali, i caffè e i cinema sono sempre affollati e il senso del divertimento è ancora troppo vivo nella popolazione, la cui maggioranza attende i “liberatori” perché si illude che il loro arrivo debba segnare la fine della guerra. La situazione politica nel biellese è precaria. Quasi tutti gli altri centri della provincia sono virtualmente controllati dai fuori legge. La situazione economica accenna a peggiorare. Le mense aziendali non sono ancora riuscite ad eliminare la speculazione di certi pro- duttori. Permane la difficoltà degli approvvigionamenti dei combustibili, aggravata dal- la totale soppressione della erogazione del gas. Si teme che i prossimi lavori agricoli debbano essere ostacolati dall’attività aerea nemi- ca. Il mercato clandestino è sempre attivo in quanto vi è in tutti grande tendenza all’ac- caparramento.

184 Scarsa la mano d’opera agricola. La massa dei lavoratori, prevedendo che gli operai che nel corrente anno immigreranno in provincia saranno pochi, a causa della difficoltà dei trasporti, avanza pretese per ottenere una forte maggiorazione dei salari. La forza militare della provincia è molto scarsa. Nell’ipotesi di un attacco da parte di fuori legge ai centri importanti della provincia e allo stesso capoluogo, le forze repubblicane potrebbero trovarsi in serio imbarazzo, non solo per l’esiguità delle forze disponibili, ma anche per la deficienza spirituale che si nota in alcuni reparti, specie tra quelli della polizia. Gli ufficiali dell’esercito, soprattutto quelli del C.C.G.U. attendono prevalentemente al disbrigo di pratiche burocratiche. Il funzionamento dei comandi si svolge, in comples- so, regolarmente. Sempre scarso il senso della responsabilità; assente il volontarismo. L’attività sovversiva e antinazionale trova facile terreno in quanto sfrutta i successi ottenuti dalle forze alleate in Germania e lo stato di disagio esistente fra la popolazione a causa del prolungarsi della guerra e delle difficoltà economiche. Nei decorsi giorni, l’attività dei fuori legge, è stata pressoché irrilevante. È stata effettuata la fucilazione di una ventina di ribelli, catturati con le armi in mano, testè avvenuta in Salussola. È circolata la voce che le salme sono state visitate dal noto MOSCATELLI il quale, nella circostanza, avrebbe indossato l’abito talare. Nell’alto Biellese e nella Val Sesia si è notato, invece un certo risveglio tra i fuori legge i quali hanno assassinato un appartenente alla X MAS, assalito caserme della G.N.R. e catturato alcuni legionari. Tali fatti hanno imbaldanzito i fuori legge i quali pare che ora stiano organizzandosi, in collaborazione con le bande situate ad ovest del lago d’Orta e del lago Maggiore, per compiere azioni a vasto raggio. Sul versante della Serra sono segnalate pattuglie volanti di una trentina di uomini, bene armati, fra cui parecchi paracadutisti americani aviolanciati. La bassa provincia è pressoché controllata dalla polizia partigiana e dai G.A.P. Nel territorio confinante con la provincia di Alessandria sono segnalati forti gruppi di fuori legge in divisa e bene armati, i quali compiono frequenti puntate esplorative con un raggio d’azione di 10-20 chilometri a nord del Po. La maggioranza della popolazione è consenziente e simpatizza per i banditi. Notiziario del 18 aprile 1945, p. 17, AR-CR Il 1o corrente, alle ore 0,50, alcuni banditi, mediante applicazione di ordigni esplosivi, interrompevano il binario unico fra l’assuntoria di (...?) e la linea ferroviaria Vercelli-Casale e provocavano la rottura di due campate all’altezza del km. 25,565 e lo svio di una lo- comotiva e sei carri merci. Nessun danno alle persone.

4 aprile 1945 Notiziario del 23 aprile 1945, p. 17, AR-CR Il 4 corr., in Ghislarengo, due banditi armati si presentavano nell’abitazione dell’agri- coltore Guido GUIDETTI, facendosi consegnare un bovino.

5 aprile 1945 Notiziario del 13 aprile 1945, p. 14, AR-CR Il 5 corrente, pile ore 20, tra le stazioni di Olcenengo e S. Germano Vercellese, al km.

185 65, fuori legge, mediante ordigno esplosivo, danneggiavano il binario unico, interrom- pendo la circolazione dei treni. Notiziario del 20 aprile 1945, p. 20, AR-CR Il 5 corrente, alle ore 20, in Arborio, gruppi di fuori legge armati asportavano ad alcune persone del luogo 215 kg. di farina di frumento e un telo impermeabile.

6 aprile 1945 Notiziario del 20 aprile 1945, p. 20, AR-CR Il 6 corrente, alle ore 21, in Oldenico, banditi armati si presentavano con un carro al caseificio di certo Pietro GALLIONE costringendo questi a consegnare loro kg. 45 di burro.

7 aprile 1945 Notiziario del 16 aprile 1945, p. 23, AR-CR Il 7 corrente, il Comando Provinciale della G.N.R. di Vercelli denunciava al Tribunale militare tale Libero (...?), in stato di arresto, imputato di partecipazione attiva a bande armate e per essere stato trovato con armi all’atto della cattura. Notiziario del 23 aprile 1945, p. 17, AR-CR Il 7 corrente, reparti della G.N.R. e germanici, in operazione di rastrellamento, mette- vano in fuga una formazione di fuori legge che operava nella zona di Crescentino e Castello di Verrua [Savoia].

8 aprile 1945 Notiziario del 14 aprile 1945, p. 19, AR-CR L’8 corrente, alle ore 19, fra le stazioni di S. Germano Vercellese e Olcenengo, al km. 65, fuori legge, mediante ordigni esplosivi, cagionavano la rottura di una rotaia.

11 aprile 1945 Notiziario del 17 aprile 1945, p. 19, AR-CR L’11 corrente, alle ore 12, fra le stazioni di S. Germano Vercellese e Santhià, al Km. 65, fuori legge a mezzo di ordigni esplosivi interrompevano il binario unico.

14 aprile 1945 Notiziario del 20 aprile 1945, pp. 20-21, AR-CR La notte del 14 corrente, tra le stazioni di S. Germano Vercellese e Santhià, al km. 61, e nei pressi della stazione di Olcenengo, fuori legge, a mezzo ordigni esplosivi, danneg- giavano le rotaie della linea Torino-Milano, interrompendo le comunicazioni.

186 187 188 189 190 191 192 Indice delle persone

Abbate, Giovanni 72 Bellotti, Francesco 48 Aghina, Ernesto 6 Beltrami, Giacomo 46 Aglietti, tenente 115 Bench, Willi 92 Aglietti, don Giovanni 86 Benini, Giuseppe 132 Aimone, Corrado 72 Bernasconi, Alfio 120 Albarello, Alberto 78 Bernardini, Angelo 176 Albertinetti, Pietro 106 Bernoni, Firmino 170 Albertinetti, Spartaco 117 Berrini, Aldo 79 Albertini, Alfonso 136 Bertagnolio, Onorato 105 Albertini, Enzo 89 Bertalotto, Giuseppe 64 Alessi di Canosio, Cesare 149 Bertarelli, Luciano 129 Alessi, Mario 49 Bertazzi, Nadir 104 Alexander, Harold 16 Bertellini, Renato 86 Allais, Clementina 170 Bertoloni, Francesco 104 Amerio, Alberto 17 Berton, Giuseppe 170 Amisano, Quinto 79 Bertotto, Luigi 83 Angelino, Carlo 152 Bertozzi, Gaspare 6, 7 Anselmetti, Renato 55 Berzonetto, Giovanni 162 Antoniazzo, Valentino 169 Biancardi 128 Ara, Giovanni 106 Bianchi, Diego 79 Arbizzoni, Paolo 18 Bianco, Giuseppe 90 Ariossi, Lina 121, 122 Biagioni, capitano 18 Aritti, Maria 97 Bighiani, don Sisto 180 Armellini, Quirino 11 Binazzi, Eliano 116 Atos, partigiano 158 Binda, Carlo 79 Attisi, Giovanni 114 Biscotti, Vincenzo 72, 150 Avalle, Enrico 3 Bisio, Pietro 103 Blasetti, Teresa 149 Badoglio, Pietro 176 Boccatelli, Aldo 131 Bagnaschi, Enrica 83 Boffa, Patrizio 56 Ballarini, Tarcisio 100 Boggio, Franco 159 Balsuini, maresciallo 171 Boggio, fascista 38 Barabino, Emilio 78 Bogliano, Michele 135 Barberis, Pietro 54 Bolla, Franca 103 Barbet 90 Bona, Giuseppe 131 Barbis vedi Vicario, Dino Bondetti, Benigno 67 Barca, Giovanni 129 Bongiovanni, Giuseppe 122 Barcoretti, Camillo 73 Bongiovanni (Brianco) 83 Bardini, Enrico 88 Bongiovanni (Salussola) 87 Barizonzo, Gino 128 Bono, Michele 86 Barone, Lorenzo 17 Bonomini, Luigi 9, 19, 20, 22, 29-31 Barosio, milite 91 Borasio, Giovanni 110, 111 Barthum, Percy 51 Borasio, Luigi 111 Basso, [Ferdinando] 73 Borri, Giovanni 92 Basso, [Pietro] 73 Borri, Pietro 103 Bassotto, Eraldo 41 Bosa, Giacinto 131 Belcastro, Vincenzo 176 Boschetti, Giuseppe 165 Bellini, squadrista 162 Boschetti, Guido 179 Belloni, Giuseppe 71 Bottinelli 38 Belloni, Vincenzo 71 Bottini, Giovanni 112

193 Botto, Giuseppe 45 Ciro vedi Gastone, Eraldo Bozzo, Luigi 58 Citarristi, Giuseppe 133 Bracco, Raffaele 77 Chiodo, Bartolomeo 41 Brendiero (o Prendiero?), Gilco 86, 87 Clerico, Giovanni Battista 65 Bruna, Novello 79 Clerico, Italo 40 Bruno vedi Calletti, Albino Coda Canati, Renzo 54 Buda, Giovanni 160 Coen 147 Buffa, Maria 4 Coggiola, Vittorio 148 Buffarini Guidi, Guido 13 Collobiano, marchese di 147 Bulla, Carlo 60 Colombo, Giacomo 109 Busasca, Luigi 152 Colombo, Leo 41 Busca, Enzo 4 Colombo, Mansueto 69 Busca, Mario 6 Colombo, fratelli 152 Colombo (Lenta) 143 Caccia, Francesco 80 Comazzi, Lina 83 Cafasso, Mario 109 Combi, Marino 147 Caizio (?), Franco 179 Comola, Giovanni 139 Calandri, Michele 30, 31 Coppo, Giuseppe (Pippo) 71 Calissano, Giovanni 117 Cormaro 146, 177 Calletti, Albino (Bruno) 100, 129, 136, 172 Corte, Camillo Paolo 6 Calligaris, milite 168 Cosetti, Elvira 57 Calzini, Maria 42 Cossano, Rinaldo 71 Camana, Pietro 95 Costanzo, Vincenzo 159 Camandone, Emiliano 105 Costanzo, fratelli 152, 169 Campoli, Luigi 115 Crespi 110 Canavese, Lorenzo 173 Cristini, Arnaldo 79 Candeloro, Dina 89 Crivellato, Albino 75 Candeloro, Gregorio 89 Curti, Antonio 72 Cane, Battista 50 Canevari, Emilio 12, 12, 13 Dante, Gino 176 Canova, Maria 81 Deakin, Frederick W. 9, 11-15 Capozzi, Giovanni 129 De Alessandri, Vittorio 40 Carando, Severino 97 De Angelis, Giuseppe 63 Carlettini, Ghino 75 De Angelis, Filippo 63 Caron, Carlo 167 De Bernardo 96 Carrera, Giuseppe 66 De Caterina, Gaspare 44 Cartotti, Ludovico 122 De Juliis, colonnello 141 Casazza, Enrico (il Rosso) 61, 100, 149 Del Grosso, Virginio 41 Casazzo, Maria 161 Della Fiora, Adriano 142 Caselli, Germano 6 Della Giovanna, fratelli 148 Cassetta, Alcide 173 Delleluche, Bruno 49 Castaldo, Pietro 140 Del Piano, Colombina 118 Castriotta, Raffaele 95 Del Signore, Luigi 119 Caucina, Antonio 138 De Martino, Carlo 38 Cavallera, Giuseppina 83 Diamanti, Filippo 12 Cavalli, Cesare 3 Di Fiani, Maria 122 Cena, Antonio 134 Di Nunno, Francesco 116 Cerina, Mario 51 Doglioni, Ferruccio 57 Cerri, Remo 132 Dolfin, Giovanni 12, 13, 13 Cerri, Riccardo 88 Domenichetti, Giorgio 172 Ceruti, Gaudenzio 79 Donzano, Fiorenzina 143 Ciceri, Pietro 37 Durando, Prospero 36 Cicuta, Rosita 46 Ciprian, Gaudenzio 168 Elena, Battista 63

194 Evandri, Franco 168 Grosso, Ettore 50 Gruppi, Arrigo (Moro) 129, 136 Fabbri, Carlo 95 Guarnieri 121 Fabbrino, milite 92 Gufini, Leopoldo 40 Fallauger, Paolo 42 Guida, Leandro 35 Fasolo, Guido 40 Guidetti, Guido 185 Ferioli, Renato 61 Ferrara, Alfredo 157 Hajtukowsvi, Teodoro 85 Ferraro, Eusebio 169 Hitler, Adolf 5, 12 Ferri, Alberto 42 Ferrini, Ferruccio 14 Iboldo ved. Perino, Caterina 49 Finotto Siletti, fratelli 112 Imberti, Ferdinando 127 Fioretti, milite 121 Impallomeni, camicia nera 40 Fischer, capitano 99 Foglia, Costantino 88 Jannikiri, Giuseppe 66 Foresto, Mario 172 Forietto, Mario 171 Kanifki, caporale 66 Formaggio, Eugenio 112 Fornasino, Venceslao 113 Laione, Giovanni 170 Fracassi, Giovanni 17 Languasco, Aurelio 18 Freguglia, Guido (Aldo) 118 Leoni, Giovanni 79 Lesca, Pietro 177 Gadina, Dante 3 Leviselli, Pierino 54, 150 Gaffurini, Cirillo 176 Leyers, Hans 15 Gallardi, Piero 6 Lignari, Paolo 148 Galli, Anselmo 175 Lodolo, Giuseppe Lorenzo 54 Gallia, Battista 55 Lonardo, Nunzio 123 Gallione, Pietro 186 Lorenzini, Giacomo 164 Gambara, Gastone 11, 12 Lorio, Erminio 120 Gambara, Francesco 98, 120 Lucchini, Battista 79 Gaspero, Domenico 161 Lunardon, Antonio 67 Gastone, Eraldo (Ciro) 58 Luparia, Aldo 175 Gavanino, Paolo 143 Lusana, squadrista 111 Gemisto vedi Moranino, Francesco Giacchetti, Olimpio 54 Macchieraldo, Ugo 166 Giallotti, Antonio 122 Machieraldo, Alfredo 111 Giannini, sottotenente 129 Maceda (?), Pasquale 176 Gigliotto, Francesco 133 Magara, Bruno 75 Gili, Giacinto 137 Maggi, Ferdinando 79 Gili Levra, Felice 125 Maggia, Cornelio 65 Gilio, Rinaldo 139 Magliola, Francesco 45, 65 Gino, partigiano 128 Mainardi, Pierino 6 Giolitti, Giovanni 98 Malucelli, Gastone 18 Giraudi, Antonio 4 Mammuccari, Antonio 18 Giulini, Leone 48 Mandosio, Luigi 6 Givone, Bruno 128 Manfredi, Alessandro 18 Givone, Onorato 37 Manna, Guglielmo 78 Givone, Pietro 43 Mantegazzi, Guido 134 Godio, Francesco 45 Marazzi, Francesco 78 Gravello, vice brigadiere 121 Marchetti, Giuseppe 87 Graziani, Rodolfo 7, 11-13, 15, 76, 122 Marchisio, Francesco 178 Graziano, Domenico 154 Marcodini, Franco 67 Greppi, Vittorio 136 Margara, Carlo 134 Grober, Enrico 46, 55 Mariani, Carlo 17

195 Mariani, Vittorio 18 Nuccio, Eddio 132 Marina, Mariano 132 Marino, Domenico 77 Opezzo, fratelli 160 Marinone, Pietro 122 Oppezzo, Giovanni 158 Martinetto, Marco 58 Ordano, Rosaldo 3-5, 7, 8 Marzan, Aimone 85 Massara, Giuseppe 127, 152 Pacchioni, Vittorio 104 Massari, squadrista 37 Pagani, Mario 6 Massarotti, Lucia 45 Panchieri, Daniela 31 Mazzucco, Angelo 6 Pansa, Giampaolo 7, 8, 14, 19, 20, 28, 31 Medici, Felice 169 Paretti, Franco 125 Menegozzo, Oreste 18 Parodi, Silvio 97, 99, 100 Meriani, Nicola 122 Pasquero 165 Merlo, Luigi 3 Pavolini, Alessandro 7, 11, 12 Micaldone, Luigi 143 Pellegrino, ingegnere 116 Miceli, Angelo 136 Pellin, Egidio 56 Micheletti, Luigi 31 Penna, Domenico 57 Migazzo 104 Peraldo, Cristino 104 Milanesi, Fausto 130 Peraldo, Pietro 49 Milanini, Carlo 45 Percini, Giovanni 45 Miletto, Ottavio 51 Peretto, Mario 66 Milke, maggiore 108 Perone (?), Franco 179 Mocca, Pietro 142, 147 Perruccio, Libero 79 Mogara, Bruno 72 Pesgu vedi Vinzio, Mario Molinari, Antonio 123 Petrini, Giovanni 138 Montagna, Renzo 95 Piagnata, Delfina 65, 66 Moranino, Francesco (Gemisto) 172, 174 Pialorsi, famiglia 49 Morello, Francesco 127 Piazza, Umberto 119 Morello, Giovanni 128 Piazzino, Angelo 66 Moreni, Ciro 133 Piccio, Anna 44 Morinari, Carlo 125 Picco, Andrea 169 Moro, coniugi 91 Pisanò Giorgio 5, 12-15, 17, 18 Moro, squadrista 90 Pivani, Alberto 41 Moro vedi Gruppi, Arrigo Pivano, Virginio 43 Morsero, Michele 4-6, 8, 9, 26 Pivaso, Dino 159 Mosca, Roberto 104 Pollini, Marcello 122 Mosca, Severo 121 Porrino, Bruno 120 Moscatelli, Vincenzo (Cino) 37, 41, 42, 54, 69, Porrino, Dante 120 73, 82, 100, 101, 110,128, 136, 137, 145, 185 Pozzi, caposquadra 40 Moscone, Cesare 67 Prada, Luigi 79 Motta, Giuseppe 63 Prendiero (o Brendiero?), Gilco 86, 87 Mucchi (?), Luciano 176 Prestamburgo, Domenico 6 Musso, Antonio 42, 71 Mussolini, Benito 5, 7, 9, 11, 11, 12, 13, 14, Quaglia, Quinto 173, 174 14, 15, 16, 21, 110 Quaranta, Edgardo 79

Naron, Giovanni 59 Ragonese, Giuseppe 18 Natalino, Roberto 40 Raimondi, Roberto 49 Negreschi, Battista 66 Rainero, Argia 106 Nessi, Angelo 18 Rama, Quintino 52 Nicchiarelli, Niccolò 8, 12, 15, 21 Ramella, Maria 103 Nicco, Eugenio 55 Ramella Pollone, Giuseppe 80 Nones, Erminio 79 Ranghino, Pietro 158 Nova, Gabriele 40 Ranieri, Oreste 142

196 Rastelli, Pietro 179 Scarlatta, Giovanni 68 Ravaglia, Silvio 18 Schiapparelli, Giovanni 68 Raviglione, Bianca 46 Scottin, Giuseppe 79 Raviglione, Francesco 133 Selva, Natalino 177 Raviglione, Giovanni 36 Semadini, Tommaso 20 Resta, Giovanni 42 Sibilla, Giovanni 79 Ricca, Giulio 64 Simonetta, Dante 79 Riccardi, Antonio 52 Simone, Abele 57 Ricci, Renato 11-15, 18, 19, 21, 28, 28, 97, 100 Simplex 4 Richter, comandante tedesco 3 Sinfiso, Ernesto 40 Rico v. Casazza, Enrico Solaro, Giuseppe 95 Ricobene, Teobaldo 83 Soldareni, Mario 79 Riva, Lucia 137 Spallone, Gaetano 95 Riva, Luigi 130 Spaudo, Felice 109 Riva, Romualdo 154 Squillario, Renzo 104 Rivalta, Raoul 5, 7 Stalin (Josif Vissarionovic Dzugasvili) 59 Rizzio, Domenico 65 Stefani, Giuseppe 177 Rizzio, Piero 65 Stratta, Giuseppe 76 Rizzo, Giuseppe 118 Stucchi, Giordano 79 Rizzoli, Aldo 84 Sturniolo, Giuseppe 176 Robbiano, Carlo 120 Roccia, Domenico 6 Tallia, Delfino Alessio 83 Roggetto, Pierino 162 Tamaro, Attilio 11, 12, 14 Rolfo, Giovanni 125 Tarabeletti, Natale 62 Romanato, Umberto 165 Tarchi, Angelo 9 Romegialli, Italo 15 Tola, Walter 136 Roncali, Giuseppe 54 Topasso, Costanza 131 Ronco, Pietro 170 Toscani, Pietro 130 Ronchi, Egidio 79 Toso, Leandro 108 Rondullo, Antonio 103 Tosone, Tommaso 168 Ronza, Giuseppe 136 Travaglini, Arturo 46 Rossetti, Carlo 79 Travaglini, Fernando 18 Rossetti, Felice 73 Trussi, Antonio 155 Rossetti, Francesco 41 Rossetti, Giancarlo 68 Uboldi, Mario 3, 4 Rossetto, Vittorio 82 Ulietti, Dionisio 51 Rossi, Cesare 6 Usellini Moscatelli, Carmelita 102 Rossi, Giuseppe 49 Rossini, Antenore 127 Valazza, Angelo 48 Rosso vedi Casazza, Enrico Vallanzasca, Maria 43 Rubini, Giovanni 67 Vallaro, Alberto 137 Russo, Giuseppe 62 Vanoli, Francesco 152 Rutto, Bruno 71 Verro, Giovanni 6 Viale, Paolo 83 Salussolia, Aldo 132 Viana, Clara 41 Sanchini, Eugenio 18 Vicari, Giovanni 17 Sandri, Vittorio 6 Vicario, Dino (Barbis) 128 Santini, Guerrino 120 Villa, Maria 147 Sarasco, partigiano 108 Vinzio, Mario (Pesgu) 68 Sartoris, Amedeo 6, 175 Viterbo, Luigi Mario 80 Sauckel, Fritz 15 Vittani, Eugenio 3 Savino, Antonio 138 Volante, Giuseppe 15 Savio, Umberto 4 Scalabrino 8 Zanazzo 154

197 Zandano, Gianni 4 Zerbinati, Guglielmo 147 Zanetta, Luigi 109 Zerbinati, Pio 9 Zaninetti, Eusebio 86 Zignone, Guido 88 Zanotti, Carlo 18 Zublena, Lorenzo 52 Zappi, Silvia 4 Zuccari, Merico 17, 18 Zegna, Alessandro 88

198 Indice dei luoghi

Affrancia (Borgosesia) 42 Bianzè 116, 117, 128, 129, 165, 167, 170, 172 Agliè (Ao, ora To) 178 Biella 3, 4, 6, 17, 18, 27, 28, 37-40, 43, 46, 47, Agnona (Borgosesia) 66, 100 50,54, 60,62, 64-66, 68, 70-72, 74, 75,76, 78, Agrate Conturbia (No) 172 80, 81, 83, 87,88, 90, 91, 93, 94, 96,104, 106, Ailoche 83 108-109, 112,115-117, 121,124,126, 134-137, Alagna Valsesia 17, 32, 36, 44, 46, 55, 68, 75 139, 157, 159-161, 163, 170, 174, 177, 179, Albiano (Ao, ora To) 82 182 Alessandria 47 Biellese 5, 18, 23, 25, 31, 32, 32, 48, 49, 53, 57, Alessandria, provincia 141, 170, 185 59, 60,62, 64,67, 68,78, 91,93, 105,107, 115, Alice Castello 35, 91, 132, 153 126, 140, 141, 145, 151, 153, 157, 160, 161, Almese (To) 66 164, 166, 167,172, 176-178,184, 185 Alzate (Momo, No) 172 Bioglio 17, 161 Andorno Micca 17, 39, 49, 56, 72, 104, 133, Boca (No) 48, 149, 172 157, 160 Bocchetto Sessera 151, 160, 161, 164 Andrate (Ao, ora To) 151, 183 Bogogno (No) 172 Anzasca, valle 172 Bollengo (Ao, ora To) 84, 166 Anzio (Roma) 44 Borgo d’Ale 39, 103, 120 Aosta 51, 96, 166, 167, 171, 177, 182 Borgomasino (Ao, ora To) 166, 171, 178 Aosta, provincia 32, 85, 94, 95, 141, 151, 170, Borgosesia 17, 37-40, 42, 45, 48, 51, 56, 69, 73, 180 74, 90, 91, 94, 95, 97, 100, 115, 136, 149 Aosta, valle 18, 91, 114, 117, 151, 157 BorgoVercelli 17, 99, 118, 123, 134, 135, 152, Aranco (Borgosesia) 57 165, 183 Arborio 17, 135, 139, 143, 152-154, 157, 164, Bornasco (Sala Biellese) 166 168, 169, 174,175, 186 Borriana 151 Arona (No) 106, 159 Borzonasca (Ge) 103 Arro (Salussola) 148, 157 Boscarola, bocchetta 151 Asigliano Vercellese 165, 180, 182 Botto (Trivero) 68 Asti, provincia 95 Breia 37 Azeglio (Ao, ora To) 82, 178 Brennero 114 Brescia 84, 159 Bagnella (Omegna, No) 70 Brianco (Salussola) 77, 83 Bairo Torre (Ao, ora To) 178 Briga Novarese (No) 172 Balma (Quittengo) 41, 161, 163 Brusnengo 39, 43, 51, 57, 63, 96 Balmuccia 56 Buronzo 17, 86, 92, 93, 99, 103, 105, 106, 109- Balocco 134, 135, 146, 157, 161, 164 112,114,118-120,121,122,124,127-129,131, Bannio Anzino (No) 57, 128 134, 138, 141, 143, 144, 147, 148, 153, 161, Baraggia (Lessona) 42 162, 178 Baranca, colle 57 Busonengo (Villarboit) 87 Barone, monte 71, 73 Battiana (Lessona) 41 Callabiana 41, 174 Benna 63, 108, 112, 121, 170 Caluso (Ao, ora To) 81, 87 Berlino 13 Camandona 72, 150, 151, 164, 174 Bessa, zona del Biellese 151 Camburzano 51, 54 Biandrate (No) 149, 172 Camo (Valduggia) 65

I numeri in corsivo si riferiscono alle note. Di ogni frazione è indicato tra parentesi il Comune capoluogo; delle località al di fuori della provincia di Vercelli è indicata perlopiù solo la sigla della provincia di appartenenza (con riferimento all’epoca; è tuttavia precisato il cambio di provincia nel dopoguerra per i comuni del Canavese).

199 Campello Monti (Valstrona, No) 73 Coggiola 17, 37, 40, 71, 74, 78, 161, 182 Campertogno 56 Colla (Netro) 57 Campiglia Cervo 41, 72 Collobiano 151, 175, 179 Campore (Valle Mosso) 59, 111 Colombara (Livorno Ferraris) 178 Canavese 18, 32, 48, 177, 182 Comasco 18 Candelo 17, 41, 65, 69, 83, 104, 112, 124, 146, Cossato 17, 36, 37, 49, 74, 79, 92, 115, 120, 150,156, 170 137,160, 182 Candia Canavese (Ao, ora To) 171 Cossila (Biella) 39, 50, 83, 162 Cannero Riviera (No) 128 Costanzana 64, 133, 147, 168, 170, 173, 182 Cannobina, valle 172 Cravello (Valle Mosso) 65 Cannobio (No) 99 Crescentino 17, 64, 90, 98, 112, 114, 125, 127, Cappuccini (Vercelli) 86, 87, 179 131, 138, 142,164, 186 Caprile 69, 80, 82, 86, 182 Crevacuore 17, 36-38, 55, 56, 161, 182 Caresanablot 166 Croce Mosso (Valle Mosso) 56, 173 Carisio 86, 88, 90-92, 95, 118, 124, 132, 162 Crosa 130, 159 Carpignano Sesia (No) 43, 144, 149, 173 Crova 136 Casale Monferrato (Al) 49 Cuceglio (Ao, ora To) 178 Casaleggio (No) 172 Cuneese 18 Casanova Elvo 17, 132, 151, 157 Cuneo 81, 96 Cascine San Giacomo v. San Giacomo Ver- Cuneo, provincia 44, 95, 105, 126 cellese Cuorgnè (Ao, ora To) 183 Castellamonte (Ao, ora To) 87 Cureggio (No) 88, 172 Castell’Apertole (Livorno Ferraris) 117 Curino 74, 146, 164, 165, 182 Castellazzo (Cossato) 162 Cusio 99 Castellazzo Novarese (No) 172 Castellengo (Cossato) 182 Darola (Trino) 136 Castelletto Cervo 51, 71, 124, 138, 162, 182 Desana 17, 182 Castelletto (Momo, No) 172 Divignano (No) 172 Castelli Cusiani (ora San Maurizio d’Opaglio, Domodossola (No) 99, 106, 110, 137 No) 172 Donato 51, 68, 151, 160, 178, 179 Castino (Cn) 171 Dondenaz (Champorcher, Ao) 81 Cavaglià 17, 53, 76, 81, 87, 90, 113, 156 Dorchetta, bocchetta 57 Cavaglietto (No) 172 Dorzano 121 Cavaglio d’Agogna (No) 129, 136, 149, 172 Cavallirio (No) 172 Elvo, torrente 86, 90, 92, 94, 95, 115, 162 Cavour, canale 87, 123, 132, 175, 178 Elvo, valle 50, 113, 146, 151, 157, 164 Cellio 37, 42, 48, 53, 73 Ceresito (Donato) 123 Falcero (Valle Mosso) 35 Cerreia (Soprana) 68 Fara Novarese (No) 149, 180 Cerrione 68, 77, 82, 111, 134, 146, 151, 160, Favaro (Biella) 83, 105, 117 163, 182 Fervazzo (Coggiola) 80 Cerruti (Soprana) 173 Firenze 62 Cervarolo (Varallo) 58 Fobello 43, 59, 65, 69, 70, 77, 80, 128 Cervo, torrente 94, 162 Fontaneto d’Agogna (No) 129, 136, 149, 172 Cervo, valle 115, 146, 150, 157, 164 Fontanetto Po 108, 138, 182 Chatillon (Ao) 81 Formazza, valle 172 Chesio (Valstrona, No) 70, 71 Formigliana 87, 161 Chiari (Bs) 17 Forno (Valstrona, No) 70, 73, 77 Chiavazza (Biella) 62, 108, 161, 163 Chiaverano (Ao, ora To) 182 Gaglianico 17, 104, 109, 132, 138, 158 Chivasso (To) 109, 146, 183 Gargallo (No) 172 Cigliano 17, 45, 48, 62, 74, 98, 105, 118, 127, Gattinara 17, 37, 69, 72, 73, 86, 88, 90, 97, 116, 130, 146, 157,160, 182 117, 139, 142, 158,163, 164 Civiasco 44 Gavala, alpi 73, 74

200 Gemevola, monte 73 Mars, monte 170, 182 Genova 103 Masino (Caravino, Ao, ora To) 171 Ghemme (No) 149, 172 Massazza 112, 121,136, 146,157,162,170,182 Ghislarengo 125, 130, 139, 141, 144, 154, 158, Masserano 17, 69, 74, 75, 86, 88, 108, 160, 160, 161, 164,168, 169, 171-173, 185 164,174, 182 Gozzano (No) 53 Massiola (No) 71 Graglia 51, 65, 132, 160, 163 Mastallone, torrente 100 Granozzo con Monticello (No) 172 Mastallone, valle 69 Gran Sasso 11 Mauletta (Romagnano Sesia, No) 66 Gravellona Toce (No) 165 Mazzè (To) 74, 146 Greggio 93, 158, 180 Mera (Scopello) 67 Gressoney (Ao) 81 Mergozzo 99 Gressoney, valle vedi Lys, valle Mergozzo, lago 53 Grignasco(No) 39, 42,53, 80, 91, 95, 111, 149, Mezzana Mortigliengo 59, 103 172 Mezzomerico (No) 149, 172 Grossa, alpe 64 Miagliano 93 Guala (Trivero) 75 Milanese 69 Guardabosone 182 Milano 7, 28, 37, 43, 55, 62, 70, 87, 92, 93, 97- Guardella (Borgosesia) 38 101, 110, 113-115, 121, 122,156, 158 Molinengo (Soprana) 73 Imperia 42 Mombarone 151, 157 Intra (Verbania, No) 99 Momo (No) 172 Isolella (Borgosesia) 69 Monaco di Baviera 11 Ivrea (Ao, ora To) 66, 73, 76, 80, 82, 87, 178, Monastero (Castelletto Cervo) 170 182 Moncrivello 76, 85, 96, 97, 102, 127, 133, 146 Monferrato 146, 154, 157, 164, 167, 182 Lamporo 71 Mongiovetto (Cerrione) 135 Landiona (No) 172 Mongrando 17, 51, 62, 68, 74, 87, 108, 112, Lanzo, valle 68 121,151, 157 Larizzate (Vercelli) 103 Monticello vedi Granozzo con Monticello Lenta 88,125, 137, 139, 141-143,147-153, 160, Montrigone (Borgosesia) 51 161, 164, 169, 178,180, 184 Monza (Mi) 93 Leri (Trino) 178 Moro, monte 73 Lessona 65, 83, 134 Mosso Santa Maria (ora Mosso) 17, 36, 39, Lignana 148 49, 58, 69, 153, 161, 174 Liguria 126 Mottalciata 17, 27, 50, 64, 74, 75, 80, 129, 146, Litorale Adriatico 20 150,157, 182 Livorno Ferraris 17, 106, 117, 119, 127, 129, Mottarone, monte 99, 105 133, 142, 144, 147, 152, 157, 159, 165, 167, Mucrone, monte 146, 151 173,178, 183 Muzzano 49, 50, 51, 54, 55, 67, 103, 117, 132, Loccia, alpe 70 159, 163 Lys, valle 18, 114, 151 Locarno (Varallo) 72 Novara 12, 39, 49, 50, 53, 54, 57,77, 82, 86, 88, Lombardia 137 96, 99, 102, 105, 109, 110,112, 113,115, 121, Lorazzo (Andorno Micca) 49 122, 124, 128, 136, 137, 142, 145, 148, 158, Loreto (Varallo) 45 163,172, 175 Lovario (Borgosesia) 27 Novara, provincia 57, 85, 95, 123, 170, 180 Lozzolo 66, 97, 184 Novarese 53, 69, 82, 99, 100, 105, 136 Noveis, alpe 80 Maggiora (No) 136, 149, 172 Nettuno (Roma) 44 Maggiore, lago 128, 185 Netro 17, 43, 46,50, 51,58, 68,74, 77, 151, 178, Magnano 146, 151, 163, 182 179 Mandello Vitta (No) 172 Margosio, bocchetta 60 Occhieppo Inferiore 39, 52, 79, 92, 133

201 Occhieppo Superiore 47, 49, 65, 81, 103, 120, Rimella 55, 65, 69 133, 155 Rivara (To) 80, 81, 87 Olcenengo 95, 97, 112, 125,149, 157,166, 167, Riva Valdobbia 68 174, 179, 185, 186 Rive 136 Oldenico 51, 186, 157 Roasio 51, 63, 124, 130, 138, 139, 141, 148, Olen, colle 80 150, 153, 157, 158,175, 184 Omegna (No) 53, 71, 73 Rocca d’Argimonia, cima 60 Oriomosso (Quittengo) 40 Roccapietra (Varallo) 102, 113, 156 Ornavasso (No) 53, 77 Rocchetta Belbo (Cn) 171 Oropa (Biella) 46, 52, 104, 105, 151 Roma 14 Orta, lago 37, 53, 105, 185 Romagnano Sesia (No) 77, 88, 97, 99, 100, Ossola, valle 18, 53, 99, 124, 142 120, 129, 136, 158,172, 180 Ronchi (Cigliano) 74, 105, 130 Palazzo Canavese (Ao, ora To) 178 Ronco Biellese 50, 125, 146, 150, 161, 163 Palazzolo Vercellese 133, 138, 177 Ronco Canavese (Ao, ora To) 81 Parma 121 Roncole (Postua) 72 Parone (Varallo) 67 Rondò (Serravalle Sesia) 38 Pavia 113 Ronsecco 17, 40, 136-138, 169-170, 182 Pavignano (Biella) 103, 120 Roppolo 156 Pertengo 136, 180 Rosa, monte 73 Pettinengo 72, 161 Rovasenda 88, 93, 109, 133, 142, 148, 160, 184 Pezzana 155 Rovasenda, torrente 89 Piacenza 121 Rozzo (Borgosesia) 27 Piatto 50, 68, 104, 161 Rubello, monte 161 Piedicavallo 47, 161 Ruta (Mongrando) 108 Piemonte 14,15, 91,96, 100,101, 105,140, 144 Piverone (Ao, ora To) 133, 134, 178 Sagliano Micca 41 Plello (Borgosesia) 53 Sala Biellese 51, 66 Pollone 39, 41, 50, 71, 81, 111, 146, 151 Salasco 167, 170 Pomarolo (Varallo) 48 Salomino (Tronzano Vercellese) 152 Ponderano 66, 104, 118 Saluggia 71, 89, 108-109, 113, 118, 122, 135, Pontecurone (Al) 58 146, 157, 161,167, 178 Ponzana (Casalino, No) 77, 152, 183 Salussola 17, 77, 82, 86-87, 91, 107, 121, 124, Ponzone (Trivero) 35, 55, 68, 160 128, 131, 132, 137, 141, 146, 148, 151, 153, Portile, alpe (Rimasco) 58 157,182, 185 Portula 182 San Carlo (Masserano) 83 Postua 44, 52, 58 San Damiano (Carisio) 146, 150 Pralungo 37, 46, 54, 72, 96, 112, 117 Sandigliano 90, 159 Prato (Fi) 62, 63 San Germano Vercellese 17, 87, 92, 93, 120, Prato Sesia (No) 172 123, 125, 127, 138, 141, 148, 153, 154, 161, Pratrivero (Trivero) 56 162, 166, 169, 171, 173-175,179, 184-186 Pray 37, 59, 61, 74, 80, 182, 45 San Giacomo (Livorno Ferraris) 119, 133, 142 Premosello (No) 53 San Giacomo del Bosco (Masserano) 124 San Giacomo Vercellese 161 Quarona 58, 72, 88, 95, 96, 102 San Giorgio Canavese (Ao, ora To) 178 Quinto Vercellese 147, 164-166, 170 San Giusto Canavese (Ao, ora To) 178 Quittengo 40, 41 San Grato (Pralungo) 96 San Martino Canavese (Ao, ora To) 178 Rastiglione (Valduggia) 73 San Maurizio (Roasio) 62 Recetto (No) 172 San Nazzaro Sesia (No) 172 Reggio Emilia, provincia 70 San Sebastiano (Postua) 45 Revislate (Veruno, No) 149 San Secondo (Salussola) 82 Rialmosso (Quittengo) 41, 146, 150 Santa Maria (Crescentino) 168 Rimasco 59, 75 Santa Maria (Curino) 67, 69

202 Santa Maria (Fontanetto Po) 182 Trieste 92 Sant’Antonino (Saluggia) 108, 125, 166 Trieste, provincia 44 Sant’Antonio (Trivero) 54 Trino 17, 32, 103, 127, 134, 136-138, 148-149, Sant’Eurosia (Pralungo) 54, 72 154, 157, 171,175, 183 Santhià 17, 51, 84, 86, 95, 106, 111, 113, 118, Trivero 17, 36, 39, 47, 54, 60, 73-75, 161, 168 120, 123, 124, 127, 131-133, 139, 143, 144, TronzanoVercellese 63, 78, 116-117, 128, 139, 147, 150,152, 155,158-159, 164-167,169, 186 142, 152,165, 167-170, 173, 174 Sassocorvaro (Ps) 18 Savona 118 Umbria 147 Scopa 17 Scopello 151 Vaglio (Biella) 161 Sella (Mosso Santa Maria) 58 Valdengo 62, 139, 162 Sella (Valle San Nicolao) 138 Valduggia 38, 48, 51, 65, 73, 86, 129, 136, 149 Selve Marcone 42, 71 Valle Inferiore (Vigliano Biellese) 72 Serra, collina 91, 146, 151, 157, 160, 163, 170, Valle Mosso 17, 32, 35, 41, 59, 108, 131, 138, 182, 185 153, 160, 161, 184 Serravalle Sesia 17, 37, 38, 42, 89, 97, 146 Valle San Nicolao 133, 138 Sesia, fiume 42, 69, 86-87, 146, 170 Valsesia 5, 18, 27, 31, 32, 37, 39, 45, 46, 50, 53, Sessera, torrente 68-69, 74 54, 59, 64, 67-68, 74, 77, 93-95, 99-100, 106- Settimo Rottaro (Ao, ora To) 82 107, 115, 117, 119, 121-122, 126, 128, 136, Settimo Tavagnasco (Ao, ora To) 183 141-142, 145, 151, 172, 176-177, 185 Sizzano (No) 172 Valsessera 18, 58, 68, 115, 119, 122, 146, 151, Soliva (Valduggia) 129, 136 157,161, 182 Sondrio 137 Valtellina 16 Soprana 173 Vandorno (Biella) 54 Sordevolo 17, 37, 50-52, 55, 68, 74, 103, 146, Vanzone (Borgosesia) 136, 149 151, 159 Vaprio d’Agogna (No) 149 Soriso (No) 129, 136, 149 Varallo 17, 22, 32, 35-37, 40, 42-46, 48, 51, 53, Sostegno 182 56,59, 61,70, 74,80, 90,94-97, 100,102, 111, Strona 69, 83, 85, 125, 138 113, 115, 146,161, 165 Strona (No), valle 18, 68, 73 Varese, provincia 128 Strona (Vc), valle 115, 151 Veglio 76, 135, 168, 174, 158 Stroppiana 17, 56, 97 Veneto 69 Suno (No) 149 Ventimiglia (Im) 126 Susa, valle 105 Verbano 50, 53 Suzzara (Mn) 35 Vercellese 31, 32, 32, 60, 62, 73, 97, 99, 105, Svizzera 24, 69, 128, 129, 145, 172 124,141, 149 Vercelli 3, 4, 6-8, 12, 17, 18, 27, 28, 36, 40, 43, Tavigliano 44 47, 49, 50, 57-59,64, 65,75-77, 79-82, 84, 85, Tavullia (Ps) 18 87,90, 92,96, 98, 99, 102, 103, 105, 107, 109, Ternengo 50, 146, 150, 161, 163 113-117,119,124,126-130,132,134,135,142, Tina (Vestignè, Ao, ora To) 166 143,147-149,153,157-161,168,169,171,173- Tollegno 36, 49, 54, 93, 131 175, 178, 180,182, 183 Torino 35, 37, 55, 65, 70, 81, 82, 96, 99-102, Vercelli, provincia 5, 22, 24, 25, 31, 32, 44, 48, 114, 115, 132,149, 184 51,57, 60,66, 66,69, 70,73, 74,85, 94,95, 97, Torino, provincia 32, 35, 44, 51, 85, 95, 105, 107, 123, 145, 146, 148, 178, 180, 183 183 Vergano Novarese (Borgomanero, No) 172 Torrazzo 51 Vergnasco (Cerrione) 107, 121, 124 Torre Balfredo (Ivrea, Ao, ora To) 73 Vermogno (Zubiena) 66 Torrione (Costanzana) 133, 147 Verona 84, 156 Tovo, monte 61 Verrone 89, 121, 131 Trarego Viggiona (No) 128 Verrua Savoia (To) 186 Traversella (Ao, ora To) 183 Veruno (No) 172 Tricerro 141, 182 Vestignè (Ao, ora To) 146, 166, 178

203 Vettignè (Santhià) 120, 139 Villata 118, 170 Vicolungo (No) 172 Vische (Ao, ora To) 146, 167 Vigellio (Salussola) 58 Viverone 51, 90, 156 Vigezzo, valle 172 Vigliano Biellese 17, 60, 64, 68, 72, 103, 104, Zimone 89, 133, 134, 137, 146, 163, 166, 175, 108, 109, 112,117, 123, 130, 139, 159, 160 182 Villanova Biellese 115 Zubiena 43, 51, 66-67, 151, 166 Villarboit 146 Zuccaro (Valduggia) 48 Villareggia (Mazzè, Ao, ora To) 127 Zumaglia 161

204 Indice degli organismi

Organismi militari della Rsi - Arborio 17 - Azeglio 82 Brigate nere - Bioglio 17 - Ather Capelli (Torino) 171 - Borgosesia 17, 53, 90, 94 - Bruno Ponzecchi (Vercelli) 7, 43, 125, 126, - Borgo Vercelli 17 132, 134, 135, 137, 145, 149, 155, 166, 170, - Buronzo 17, 147 171, 173, 180, 183 - Candelo 17 - Casanova Elvo 17, 132 Carabinieri - Cavaglià 17, 53 - Compagnia di Biella 40 - Cigliano 17, 48, 98, 118 - Gruppo di Vercelli 17, 43 - Coggiola 17 - Tenenza di Varallo 100 - Cossato 17, 79 - Crescentino 17, 168 Esercito repubblicano - Crevacuore 17 - Arditi, 1o btg. 77 - Desana 17 - Artiglieria alpina, 163o btg. 52 - Gaglianico 17 - Artiglieria contraerea (Vercelli) 103 - Gattinara 17, 90 - Centro costituzione grandi unità 7, 185 - Lessona 134 - Comando militare regionale piemontese 5, 17 - Livorno Ferraris 17 - Comando militare provinciale (Vercelli) 5-7, - Masserano 17 47, 128,141, 154 - Mongrando 17 - Corpo delle camicie nere 12, 14, 22 - Mosso Santa Maria 17 - Dicat (contraerea) 36 - Mottalciata 17 - Distretto militare di Vercelli 3, 56, 78 - Muzzano 117 - Divisione (e btg., regg. ecc.) “San Marco” - Netro 17, 78 52, 113, 118, 147, 165 - Pralungo 117 - Folgore 180 - Ronsecco 17 - Reparto anti-partigiani 166, 171, 183 - Saluggia 183 - Reparto arditi ufficiali 183 - Salussola 17, 82 - San Germano Vercellese 17, 92 Guardia nazionale repubblicana - Scopa 17 - Comando generale 19, 19, 22, 28, 28, 43 - Serravalle Sesia 17, 27, 89, 94 - Serviziopolitico 19, 20,22, 22, 23,28,31,33 - Sordevolo 17, 55, 81 - Ufficio situazione 20 - Stroppiana 17 - Ufficio addestramento 25 - Trino 17 - Comando provinciale di Novara 180 - Trivero 17, 60 - Comando provinciale di Pavia 98 - Valle Mosso 17, 108, 131 - Comando provinciale di Torino 123 - Vigliano Biellese 17 - Comando provinciale di Varese 163 - Presidi di: - Comando provinciale di Vercelli 17, 19, 28, - Biella 17, 122, 181 29, 94, 97-99, 112, 121, 124, 139, 140, 162, - Santhià 17 165, 167, 168, 172, 173,183, 186 - Varallo 17, 45, 56, 90, 94 - Compagnia ordine pubblico di Bergamo 174 - Reparti operativi: - Compagnia ordine pubblico di Pavia 98 - 29o btg. “M” 18 - Compagnia ordine pubblico di Torino 81 - 63o btg. poi legione “Tagliamento” 6, 6, - Compagnia ordine pubblico di Vercelli 17, 17, 18, 18, 25, 37-42, 45-48, 55, 57, 59, 60, 66, 81, 121, 134, 141,161-163, 168 67, 69, 70, 72-75, 77, 80, 81, 93-95, 97 - Distaccamenti di: - 115o btg. “Montebello” 18, 19, 65-67, 74, - Alagna Valsesia 17 76, 80, 81, 88, 91, 162, 164, 176, 184 - Andorno Micca 17, 131, 160 - Btg. d’assalto “Ruggine” 18

205 - Btg. “Ferrara” 18 Pfr, Fascio di Biella 103 - Btg. giovanile “Camilluccia” 18, 47, 48 Polizia ausiliaria 90, 139, 171 - Btg. granatieri “Ruggine” 18 Polizia dell’Africa italiana 12-14 - Btg. rocciatori-controcarri “Ruggine” 18 Polizia ferroviaria 128, 182 - Btg “Leonessa” 81, 87, 165 Polizia repubblicana 142, 148, 159, 178 - Btg “Pontida” 18, 94, 104, 121, 129, 133, Prefetture repubblicane 138, 141,145, 153,158-162, 166,174, 178-179 - Torino 27, 95 - Divisione “Etna” 15, 18, 160, 161, 163, - Vercelli 7, 9 166, 184 Sindacato dei lavoratori dell’agricoltura 147 - Reparti speciali: Tribunali provinciali straordinari - Confinaria 57, 58, 81 - Novara 38 - 5a legione Gnr di frontiera 113, 124 - Vercelli 6 - Ferroviaria 95, 110, 115, 141, 143, 155 Tribunale speciale per la difesa dello stato 165 - Ferroviaria, Ispettorato di Torino 105 - Ferroviaria, I legione (Torino) 105 - Ufficio politico investigativo di Vercelli 17, Organismi tedeschi 19, 28,120, 131,139, 154, 157, 158, 165, 167, 169, 173,175, 177-179 Forze armate germaniche - 15o btg. Polizei 113 Milizia volontaria sicurezza nazionale - Comando militare tedesco di Biella 3 - 1a legione (Torino) 35, 37 - Contraerea Flak 148 - 28a legione “Randaccio” (Vercelli) 17, 35, 50 - Gendarmeria, Polizia 47, 48, 68, 77, 81, 85, - Divisione legionaria “M” 12 94, 98, 99, 104, 108, 112, 117, 137-139, 163, - Milizie speciali: 168, 180 - Confinaria 13 - Reparti doganali 81 - Ferroviaria 13 - Schutz-Staffein (Ss) 15, 46, 93, 121, 132, - Forestale 13 134, 145 - Portuaria 13 - Ss italiane 77, 93, 105, 117, 121, 145 - Postelegrafonica 13 - Wehrmacht 81, 139 - Stradale 13 Organizzazione Todt 15, 70

Vari: X Mas 179, 185 Organismi della Resistenza Guardia di finanza 35, 36, 124 Legione autonoma mobile “Ettore Muti” 37, Comitato di liberazione nazionale 81, 149, 153, 162, 180 - delle valli [biellesi] 139 Marina repubblicana 14 - di Biella 114 Volontari della morte, regg. d’assalto 86, 87 - di Milano 137 - di Novara 54 - di Torino 57 Altri organismi della Rsi - di Vercelli 47, 59

Commissariato generale del lavoro 38 Formazioni garibaldine: Confederazione nazionale del lavoro 78 - 2a brigata “Biella” 6, 7, 44, 54, 67, 75, 76, 146, Tribunali militari 151, 170 - Torino 177 - 6a brigata (poi divisione) “Gramsci” e Co- -Vercelli 173-175, 177, 178, 186 mando Raggruppamento delle Divisioni Federazione lavoratori agricoli (Varallo) 42 Garibaldi della Valsesia-Ossola-Cusio-Ver- Gioventù italiana del littorio (Vercelli) 77 bano (banda Moscatelli, banda Ciro, ban- Opera nazionale Balilla da Bruno) 24, 47, 55, 57, 58, 61, 65, 66, 70, - Como 170 100, 117, 128, 136, 137, 146, 149, 153, 170- - Vercelli 78 Pfr, Federazione di Vercelli e fasci locali 4, 78, *In corsivo la denominazione delle “bande” 89,107, 125 secondo i notiziari.

206 172, 174, 178, 183 Caseifici: - 45a brigata 183 - Comolli 147, 152 - 50a brigata (poi XII divisione) “Nedo” (ban- - Fratelli Cerri 118, 128, 134, 138 da Gemisto) 146,152, 158,172,174,175, 182 Cotonifici: - 75a brigata “P. Maffei “ (brigata Bixio) 150, - Maino 139 170, 182 - Poma 39 - 76a brigata “Togni” 166, 182, 183 Filature: - 81a brigata “Volante Rossa - Silvio Loss” - Bracco 39 (banda Casazza “Rosso”, banda Gruppi - Cervo 103, 104 “Moro”) 61, 136, 149, 172 - di Chiavazza 18, 108 - 82 a brigata “Osella” (banda Vinzio “Pesgu”) - Fietta 39 136, 149, 172, 180 - Piacenza 39 - 84a brigata “Musati” (banda Rastelli) 72, - Strona 106 129,136, 149 - Tollegno 36 - 3o btg. della 6a brigata “Nello” (banda Cesa- Lanifici: re Conte) 149 - Barberis Canonico 56 - banda di Varallo 41 - Bozzalla 55 - brigata “Volante Azzurra” 172 - Faudella 103 - btg. “Fratelli Bandiera” 75 - Rivetti 38, 39 - dist. “Bixio” 67, 170 - Simone 39, 111 - Torello 39 Altre formazioni: - Zegna 83 - banda Basso 71 Maglifici: - banda Biscotti 146, 150, 182 - Cappio 59 - banda della Bessa 151 - Maggia 39 - banda Diavolo Rosso 146 Manifatture: - banda di Coggiola 41 - Italiana Scardassi 43, 71 - banda Grasso 146 - Lane Borgosesia 37, 38 - banda Lango 146 - Rotondi 43 - banda Leviselli 146 Officine: - banda Mani (Cormaro) 146, 177 - Costruzioni tessili 39 - banda Piero (di Piero Rossi “Piero Piero”) - di Netro 43, 50 171,178, 183 - di Sordevolo 103 - banda Saetta 148 - Soc. naz. officine di Savigliano 39 - banda Vigin 146 Pettinature: - brigata “ Giustizia e Libertà” (brigata “Maz- - Italiana 109 zini”) 146, 151 Riserie: - brigate “Matteotti” 141 - di Villarboit 114 - Fratelli Della Giovanna 93, 103, 112, 128, 144 Altri organismi: - Rizzoni 122 - Fronte della gioventù 89, 90, 107, 127, 144, - Vercellotti 152 145, 149, 165, 175 Stabilimenti metallurgici: - Gruppi di azione patriottica 149, 185 - Aimone & C. 86 - Partito comunista italiano ( Biella) 89 - Fiat (Baraggia) 137, 139, 141, 142, 148, 150- - Partito d’azione 183 153, 158, 160,161, 169, 175, 178, 180, 184 - Partito liberale italiano 144 - Piaggio 80, 109, 116, 156 - Partito socialista di unità proletaria 119 Stabilimenti tessili: - Bertotto 62, 65 - Caligaris 108 Ditte, enti - Fratelli Garlanda 35 - Fratelli Rista 39 Banche: - Giletti 35 - Cassa di Risparmio 47, 51, 69, 111 - Lora Lamia 54 - Popolare di Novara 37, 38, 86, 120 - Pria 39, 72, 75

207 - Reda 38 - Riva Vercellotti 72 - Saifta (Chatillon) 50, 64, 76, 127 - Soc. an. autotrasporti libici 42 - Sapt 108 - Soc. an. coop. frat. Zegna 39 - Tallia 69 - Soc. an. magazzini generali 161 - Valle Strona 59 - Sapit 115 Altre ditte: - Sapri 154 - Barbisio 41 - Società idroelettrica Dinamo 42 - Borri 106, 112, 127, 138, 147 - Società idroelettrica Piemonte 52, 91 - Cantalupo 150 - Stipel 91, 138 - Conte 55 - Torcitura di Borgomanero 129 - Ferraro 152 Varie: - Incis 80 - Consorzio agrario provinciale di Vercelli 70, - Miniere Brambilla e Fiat 44, 46 139,143, 153 - Montecatini 81 - Dnb, agenzia di stampa romana 11 - Morelli 93 - Istituto piccola opera Charitas 102 - Pirelli 122

208 Indice

Introduzione p. 1

I notiziari ” 35

Appendice ” 187

Indice delle persone ” 193

Indice dei luoghi ” 199

Indice degli organismi ” 205

Piero Ambrosio Direttore dell’Istituto dal 1980 al 2009. Presidente dell’Archivio fotografico Luciano Giachetti - Fotocronisti Baita (Vercelli). Ha pubblicato volumi di storia della Resistenza, del fascismo e dell’antifascismo e numerosi articoli nella rivista “l’impegno”, di cui è stato promotore e direttore fino al 2010. Ha inoltre curato mostre e cataloghi per l’Istituto e per l’Archivio.

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