Rai Fiction Giacomo Campiotti
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RAI FICTION presenta REGIA DI GIACOMO CAMPIOTTI SCENEGGIATURA SANDRO PETRAGLIA GIACOMO CAMPIOTTI CON AURORA RUFFINO CARMINE BUSCHINI BRANDO PACITTO MIRKO TROVATO PIO PISCICELLI LORENZO GUIDI E CON MICHELA CESCON LAURA CHIATTI CARLOTTA NATOLI SIMONETTA SOLDER GIORGIO COLANGELI UNA CO-PRODUZIONE RAI FICTION - PALOMAR IN COLLABORAZIONE CON BIG BANG MEDIA S.L. PRODOTTO DA CARLO DEGLI ESPOSTI e NICOLA SERRA con MAX GUSBERTI BASATO SULLA serie di TV 3 TELEVISIO DE CATALUNYA “POLSERES VERMELLES” creata da ALBERT ESPINOSA e PAU FREIXAS e prodotta da FILMAX ENTERTAINMENT per TV 3 CON IL SOSTEGNO DI APULIA FILM COMMISSION SERIE TV - 6 EPISODI da 100’ in onda su RAIUNO da domenica 19 gennaio 2014 UFFICIO STAMPA Marzia Milanesi - Comunicazione per il Cinema via L. Reverberi, 26 – 25128 Brescia Tel./Fax: + 39 030 398767 / Mobile: +39 348 31 44 360 Email: [email protected] MATERIALI STAMPA DISPONIBILI SU WWW.MARZIAMILANESI.EU SCHEDA TECNICA Regia GIACOMO CAMPIOTTI Sceneggiatura SANDRO PETRAGLIA GIACOMO CAMPIOTTI Fotografia STEFANO RICCIOTTI Montaggio ROBERTO MISSIROLI STEFANO CHIERCHIE’ Ideazione scene PAOLA BIZZARRI Scenografia SABRINA BALESTRA Costumi CRISTINA FRANCIONI Suono GLAUCO POLETTI Trucco NADIA FERRARI Acconciature AURORA GAMBELLI Regia seconda unità GISELLA GOBBI Aiuto regia TIZIANA GAGNOR Supervisione brani editi e canzoni originali NICCOLÒ AGLIARDI Musiche originali STEFANO LENTINI Edizioni musicali CURCI - PALOMAR - RAI Edizione GIANNI MONCIOTTI Direttore di produzione ROBERTO GILIBERTO Produttore esecutivo GUIDO SIMONETTI produttori RAI SARA POLESE FILIPPO RIZZELLO producer PALOMAR MARCO CAMILLI con la consulenza di ALDO SPAGNOLI una co-produzione RAI FICTION – PALOMAR in collaborazione con BIG BANG MEDIA S.L. con il sostegno di APULIA FILM COMMISSION prodotto da CARLO DEGLI ESPOSTI e NICOLA SERRA con MAX GUSBERTI ufficio stampa MARZIA MILANESI COMUNICAZIONE PER IL CINEMA crediti non contrattuali 1 CAST ARTISTICO BRACCIALETTI ROSSI, i sei ragazzi protagonisti: CARMINE BUSCHINI LEO, il Leader BRANDO PACITTO VALE, il Vice-Leader AURORA RUFFINO CRIS, la Ragazza MIRKO TROVATO DAVIDE, il Bello PIO LUIGI PISCICELLI TONI, il Furbo LORENZO GUIDI ROCCO, l’Imprescindibile Nei ruoli adulti: MICHELA CESCON PIERA mamma di Rocco SIMONETTA SOLDER NORA mamma di Vale CARLOTTA NATOLI nel ruolo della dottoressa LISANDRI VITTORIO VIVIANI nonno di Toni LELE VANNOLI infermiere ULISSE BARTOLOMEO COLUCCI portantino GIONNI FEDERICA DE COLA ASIA, sorella di Leo CARMELO GALATI dottor ABELE IGNAZIO OLIVA padre di DAVIDE NICCOLO’ SENNI dottor CARLO FRANCESCA VALTORTA (2° ep.) CAROLA, sorella di Cris SIMONE GANDOLFO (3° ep.) padre di RICO GIORGIO COLANGELI nel ruolo di NICOLA con la partecipazione di GIAMPAOLO MORELLI padre di VALE e di ANDREA TIDONA dottor ALFREDI e con LAURA CHIATTI LILIA, compagna del padre di Davide crediti non contrattuali 2 INTRODUZIONE BRACCIALETTI ROSSI è una storia semplice e speciale, profonda e forte: come la vita. Una storia di amicizia, piena di coraggio e voglia di vivere che ritrae con umorismo e tenerezza la vita di sei ragazzini dagli 11 ai 17 anni, che in ospedale formano un gruppo e diverranno inseparabili: ragazzi che ridono, giocano, piangono e si emozionano, come solo i giovani sanno fare. L’amicizia, la volontà di sopravvivere, il coraggio e la voglia di superare se stessi sono alcuni dei temi di questa serie che unisce il grande romanzo di formazione, la commedia agrodolce del quotidiano e le fresche venature del “teen drama”. LEO è il Leader, forte, coraggioso, sempre pronto a dare sostegno agli altri. Ma anche sensibile, delicato, sotto la sua scorza di duro. VALE è il Vice-Leader, più riflessivo e calmo, più attento alle piccole cose, alle sfumature, ai bisogni anche inespressi degli altri. CRIS è la Ragazza, in ogni gruppo di amici ce n’è almeno una, e lei - che è confusa e in cerca di se stessa - grazie agli altri troverà il coraggio per reagire, e alla fine lasciarsi andare e innamorarsi. Toni, il Furbo, è quello che tiene tutti su di morale anche nei momenti più difficili. E’ un ragazzo speciale, e gli altri ben presto se ne accorgeranno. DAVIDE, il Bello, è il meno affascinato dal gruppo che si sta formando: non vede l’ora di andarsene da lì, è sfrontato, aggressivo, ma i cambiamenti sono vicini e le prove che lo attendono lo faranno maturare. TONI, il Furbo, è quello che tiene tutti su di morale anche nei momenti più difficili. E’ un ragazzo speciale, e gli altri ben presto se ne accorgeranno. ROCCO è l’Imprescindibile, così fondamentale che senza di lui il gruppo smetterebbe di esistere, e presto scopriremo il perché. Tutti loro troveranno nel gruppo dei veri amici - come non ne hanno mai avuti. Questi sono i BRACCIALETTI ROSSI: con la loro intelligenza, fantasia e ironia, con il loro amore per la vita ci faranno entrare in un mondo reale e favoloso, duro, avventuroso, e commovente - proprio come è la vita. crediti non contrattuali 3 NOTE DI REGIA È la prima volta che ho accettato di lavorare in una serie. Aspettavo un progetto originale, rischioso, urgente… eccolo! È la storia di sei adolescenti che si uniscono in un gruppo con le dinamiche e le emozioni uguali a quelle di tutti i loro coetanei, ma i nostri sei ragazzi vivono ogni momento con un maggiore livello di intensità, profondità e vitalità perché vivono in un ospedale. Insieme a Sandro Petraglia nelle sceneggiature abbiamo cercato di raccontarli proprio così: ragazzi “normali” che vivono semplicemente e pienamente il loro presente, anche se a volte è molto duro. Una storia di solidarietà e coraggio che offre uno sguardo diverso sulla malattia, che riconosce una grande dignità ai malati e che potrebbe significare molto in un Paese edonista che spesso rimuove il dolore e la malattia e dove sembra che essere ammalati sia una vergogna. In questa storia ci sono sei “eroi”… e non sono tronisti o calciatori. La cosa più importante era riuscire a trovare sei ragazzi in grado di sostenere questa storia. Ho incontrato alcune migliaia di adolescenti in tutta Italia, e ne ho provinati qualche centinaia. Non cercavo i più belli e nemmeno i più bravi, ma quelli che in qualche modo assomigliassero ai personaggi che dovevano interpretare e che avessero le potenzialità di donare alla storia verità, profondità e simpatia. Credo che abbiamo trovato sei ragazzi un po’ eccezionali. Abbiamo lavorato duro. Siamo diventati un gruppo. Sul set e fuori. D’accordo con la Produzione, ho creato attorno ai ragazzi una protezione affinché la fatica e lo stress non rovinassero quello che doveva diventare soprattutto un’esperienza di vita. Mi sono avvicinato con grande rispetto e curiosità a loro. Il mio lavoro è stato soprattutto al loro servizio. Non per aiutarli a recitare, ma per aiutarli a non recitare, a rimanere loro stessi anche davanti alla telecamera, mantenendo la loro verità spiazzante. La “fiction” viene dopo. Per ottenere questo risultato ho cercato di tenere la “macchina cinema” più semplice possibile. Il lavoro sul set è stato molto serio ed impegnativo, ma insieme alla troupe abbiamo mantenuto sempre vivo un sentimento di gioco e di leggerezza (Il primo regalo ad ognuno di loro è stato un bel naso rosso da clown). La risposta dei ragazzi è stata fantastica; la loro serietà, solidarietà e l’impegno costante sono stati di esempio per tutti noi. A dimostrazione che, quando la domanda è alta, la risposta è alta. Anche dei “ragazzi di oggi”. Ho cercato di realizzare un film che faccia commuovere ma anche sorridere. Un difficile equilibrio sul filo del rasoio. Parlare di valori, senza retorica. Raccontare il dolore ma avere un film pieno di vita. Vorrei ricordare gli attori adulti che con generosità hanno lavorato con noi, trovandosi via via sempre più coinvolti nel progetto e nella relazione con i ragazzi a volte davvero molto stimolante. Vorrei ricordare tutti i collaboratori. Mi sembra, vedendo il film finito, che ci sia un’unità di direzione, una linea comune, dove il lavoro di uno esalta quello di un altro. Tutti hanno dato qualcosa in più della loro “professionalità” e non intendo solo lavorare senza sosta nei tempi ristrettissimi, ma qualcosa che ha a che fare con il cuore. E voglio ringraziare i produttori e la Rai che mi hanno dato questa opportunità e che hanno voluto e reso possibile questo progetto speciale. Giacomo Campiotti crediti non contrattuali 4 IL BACKSTAGE Dove finisce il mio carattere e dove comincia invece quello del mio personaggio? E che cosa posso regalargli della mia esperienza, del mio sguardo, della mia anima? E cosa lo renderà vivo adesso che è ancora intrappolato nell’inchiostro delle pagine? Con queste domande abbiamo iniziato a lavorare in Puglia tenendo per mano le sceneggiature e conoscendoci poco l’un l’altro. Abbiamo capito che ce l’avremmo fatta solo se fossimo stati profondamente gruppo, e al gruppo abbiamo cercato di dare radici forti e sostanza profonda. Abbiamo capito che essere un gruppo è avere la certezza che ciascuno è indispensabile, è scoprire che ognuno porta con sé un dono che lo rende unico, è fare delle differenze una ricchezza e dell’attenzione reciproca una priorità. Abbiamo fatto esercizi che rafforzassero da subito la fiducia reciproca e per il primo mese ci siamo svegliati sempre tutti insieme, anche chi non lavorava in quelle giornate, condividendo la fatica del risveglio e l’impegno ad essere pronti. Abbiamo fatto yoga al sorgere del sole, lavorando sull’energia del nostro corpo, risvegliandola e ascoltandola mentre la sera ci riunivamo per fare esercizi di rilassamento, lavorando sul respiro e sull’abbandono. Abbiamo acceso fuochi nelle notti di passaggio (prima di cominciare le riprese, a metà lavorazione e alla fine del cammino) celebrando in quella luce e in quel rito antico dapprima il nostro declinarci al plurale, a metà strada lo scambio di impressioni, di paure e di desideri e alla fine la gioia di aver compiuto la nostra rotta uniti.